Oggetto del Consiglio n. 1059 del 18 novembre 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 1059/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno alla previsione delle risorse necessarie a dare continuità al servizio di Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA)".
Bertin (Presidente) - Punto n. 39. Per l'illustrazione... ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per un richiamo al Regolamento: quando è intervenuto prima il Vicepresidente, nonché collega Sammaritani, ha avuto assegnati quindici minuti, volevo sapere solo per quale motivo.
Presidente - Perché è un cofirmatario.
Manfrin (LEGA VDA) - Ma le dichiarazioni di voto sono cinque minuti.
Presidente - Sarà stato un errore.
Manfrin (LEGA VDA) - Se è stato un errore, io ricordo che lei mi aveva corretto quando io avevo preso la parola per il secondo intervento dicendomi che non potevo più intervenire, quindi se è stato un errore, Presidente, o si applicano le stesse disposizioni a tutti, o non si applicano a nessuno.
Presidente - Non ho guardato... punto n. 39. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà. Consigliere Manfrin tolga la prenotazione, grazie. Consigliera Erika Guichardaz a lei la parola.
Guichardaz E. (PCP) - È recente proprio del 10 novembre l'allarme dato dall'Organizzazione mondiale della sanità secondo cui l'Europa sarà nuovamente l'epicentro della pandemia. Inoltre in questo periodo, non dobbiamo ricordarlo, che veniamo annoverati fra una delle quattro Regioni che rischiano nuovamente di entrare in zona gialla.
Con queste premesse e con quanto abbiamo sentito in diversi Consigli rispetto all'operato delle USCA, vorremmo sottolineare l'importanza di queste unità formate da medici che nell'assistere malati Covid a casa utilizzano strumentazione e professionalità. È necessario che venga per noi confermato e potenziato, soprattutto in questo momento, per non farci cogliere nuovamente impreparati a questa quarta ondata, alle prossime e al sovrapporsi dell'epidemia influenzale. Le USCA sono state infatti introdotte per fronteggiare l'emergenza e si sono rivelate utilissime nella nostra Regione per garantire assistenza ai pazienti positivi a domicilio, ai sospetti e ai dimessi, un servizio molto gradito dai cittadini, gradimento che è dimostrato anche dalle numerose donazioni che avvengono anche per l'acquisto di strumentazione portatile all'azienda.
A livello nazionale la bozza del decreto ministeriale n. 71 sulla riorganizzazione e gli standard dell'assistenza territoriale, che presumibilmente entrerà in vigore nel giugno 2022, ne prevedrebbe il rinnovo con l'istituzione di almeno una équipe ogni 100 mila abitanti, una équipe mobile distrettuale che vedrà però giustamente ampliato il suo raggio di azione non limitandosi ai soli malati Covid ma bensì gestendo i pazienti con condizioni clinico-assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico: ad esempio, le dimissioni difficili, il supporto all'assistenza domiciliare, la presa in carico tempestiva di pazienti domiciliari durante focolai epidemici, ma potremmo anche andare oltre e quindi vederli impegnati nella gestione degli Ospedali di comunità, le famose cure intermedie ancora assenti in Valle d'Aosta, come anche nei programmi di prevenzione territoriale, come i vaccini nelle micro, a domicilio, la gestione dei fragili nelle ondate di calore o in interventi mirati sulle scuole. Il loro apporto verrebbe integrato nel distretto tramite le centrali operative territoriali e avrebbero sede presso la Casa delle comunità, ricordando però che la loro azione non sostituirebbe ma sarebbe di supporto ai responsabili della presa in carico del paziente, ossia i medici di medicina generale. Ricordiamoci che se queste dovessero essere le motivazioni di un voto contrario, non è l'USCA a sottrarre forza lavoro alla continuità assistenziale, si tratta infatti di lavori diversi con orari diversi, con modalità di lavoro molto diverse.
Un'altra osservazione che spesso viene fatta è quella sul versante economico che sembra però essere quello più rilevante ma per noi non lo è, la paga oraria è quella per tutti i neo-laureati assunti per l'emergenza Covid, quindi comunque molto meno rispetto ai 60 euro/ora per gli specialisti, i medici vaccinatori, i medici pensionati e tutto questo a fronte di un chiaro risparmio riducendo gli accessi in Pronto Soccorso, i ricoveri e facilitando le dimissioni precoci.
Va anche rimarcato come l'USCA sia finanziata da fondi statali e, solo nel caso di aumento delle unità rispetto agli standard nazionali, da fondi regionali.
A livello nazionale sono state istituite con il decreto-legge n. 14 del 9 marzo 2020 e in Valle d'Aosta siamo stati tra i primi ad attivarli con una delibera del 17 marzo dello stesso anno, credendo nella bontà di tale progetto e credendo fin dall'inizio della pandemia che la battaglia si sarebbe dovuta combattere sul territorio e non in Ospedale. Tutti gli studi infatti hanno dimostrato che sono state utilissime a decongestionare il Pronto Soccorso e a ridurre i ricoveri. Non prorogandone l'attivazione rimarrebbe scoperto un servizio essenziale durante una pandemia dall'andamento imprevedibile, ma oltretutto si sprecherebbe l'occasione di trasformare il progetto USCA in un innovativo esperimento di supporto alla medicina territoriale.
Auspichiamo inoltre, come anticipato in precedenza, che il progetto USCA venga ampliato rispetto al suo raggio di azione non solo sul Covid, non solo sui vaccini ma un servizio di visite domiciliari a supporto di tutta la rete di medici del territorio. Questa pandemia ci ha insegnato che la casa può essere il primo luogo di presa in carico dei pazienti ed è anche il più economico, basti pensare che il costo di un ricovero si aggira sui 15 mila euro, 25 mila invece per la terapia intensiva quando, per trattare lo stesso paziente presso il suo domicilio, ne basterebbe un decimo.
Gli atouts specifici, innovativi nel territorio delle USCA quindi sono, riassumendo: l'uso della telemedicina per il monitoraggio a distanza, il teleconsulto, il lavoro in équipe con infermiere e l'utilizzo di strumentazione.
Leggiamo inoltre con buon auspicio - e questo anche nel vedere speriamo approvata la nostra mozione - quello che viene riportato nella bozza del prossimo piano regionale per la salute e il benessere nel capitolo dedicato alla Macroarea 2 del territorio nella parte "La domiciliarità e l'integrazione delle cure"... e che quindi non solo in quel documento, ma che tutto il Consiglio fin da subito sottolinei, votando questa mozione, l'importanza delle USCA...
Da queste premesse, vista l'importante autonomia sanitaria che la Regione possiede, si potrebbe autonomamente mettere in piedi un progetto d'avanguardia nazionale per implementare, come detto sopra, le funzioni delle USCA oltre il contesto Covid. La Valle d'Aosta, in attesa dell'approvazione del DM71, potrebbe essere terreno di sperimentazione a cui tutta l'Italia guarderebbe per permettere al team avanzato USCA di gestire, dopo adeguata formazione del personale, quei casi clinico-assistenziali di particolare complessità e di comprovata difficoltà operativa di presa in carico.
Alla luce di tutto questo, la nostra richiesta è di non dimenticarci della lezione che ci ha dato questa emergenza continuando quindi a garantire un servizio che fa della vicinanza ai cittadini il suo principale punto di forza. È utile che nel piano si definiscano queste linee, ma la presente mozione intende impegnare l'Assessorato e l'Azienda a mettere in pratica da subito, evitando la sorte di numerosi altri interventi in sede territoriale che il piano stesso ripropone ma che avrebbero già dovuto vedere la luce da molto tempo secondo le norme sopracitate e che sono invece rimaste purtroppo lettera morta.
Sappiamo bene che nella nuova bozza del bilancio del 2020-2022, dopo il lavoro svolto per migliorare il testo approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 28 ottobre, all'articolo 102 si prevede una misura di proroga delle Unità speciali di continuità assistenziali fino al 30 giugno 2022 nei limiti di spesa per singola Regione e Provincia autonoma. Il costo viene stimato in 105 milioni a valere sul fondo sanitario ma riteniamo importante che il Consiglio della Regione autonoma Valle d'Aosta, come già avvenuto in altri Consigli, si esprima e soprattutto sostenga convintamente la richiesta di proseguire questa esperienza. Si dia mandato quindi per rimodulare il servizio al fine di prevedere una strutturazione stabile di integrazione ospedale-territorio capace di raggiungere le persone a casa proprio assistendole nella continuità e competenza in maniera innovativa ed efficace. Insomma, lo diceva già qualche collega questa mattina, possiamo esercitare la nostra autonomia per cercare una volta tanto di essere migliori di altri senza aspettare che ci piovano dall'alto le decisioni a livello centrale.
Presidente - Con l'illustrazione si apre la discussione generale. La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Non vedo richieste, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Con l'illustrazione si apre la discussione generale. La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Non vedo richieste, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Con riferimento all'oggetto di questa mozione, nel condividere ovviamente l'importanza che le Unità speciali di continuità assistenziale, cosiddette "USCA", hanno svolto e continuano a svolgere nella pandemia che è tuttora ancora in corso, ritengo anzitutto importante ricordare le azioni che già sono state intraprese a livello regionale per mantenere, rendere stabile e istituzionalizzare tali organizzazioni di assistenza territoriale.
Le USCA sono state inizialmente disciplinate dall'articolo 8 del decreto-legge n. 14/2020, poi con l'abrogazione di tale decreto-legge il riferimento normativo è stato trasferito nell'articolo 4bis del decreto-legge n. 18/2020, convertito in legge del 24 aprile 2020 n. 27, meglio conosciuto come "Cura Italia".
A livello regionale è stata data attuazione alla normativa nazionale con la deliberazione della Giunta regionale n. 185 in data 17 marzo 2020 recante: "Disposizioni urgenti indirizzate all'Azienda USL della Valle d'Aosta in applicazione degli articoli 8 e 13 del decreto-legge 9 marzo 2020 n. 14. Istituzione di Unità Speciali di Continuità Assistenziale", così come successivamente modificata dalla delibera della Giunta regionale n. 1114 in data 2 novembre 2020 recante: "Approvazione di modificazione alla DGR n. 185/2020 istitutiva delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale e precisazioni in merito all'applicazione dei commi 2 e 3 dell'articolo 1 del decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34".
L'Amministrazione regionale se da un lato è intervenuta con le disposizioni di cui alle citate DGR, le quali, in attuazione delle disposizioni nazionali hanno rappresentato sino ad ora misure straordinarie prettamente legate all'emergenza sanitaria e le quali dovrebbero trovare quindi termine con la fine dello stato di emergenza sanitaria, dall'altro lato ha approvato una specifica norma regionale che rende stabili e istituzionalizza le Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Il Consiglio regionale, infatti, nell'ambito dei lavori di approvazione della legge regionale n. 8/2020 con l'articolo 99, comma 1, della medesima legge, ha approvato l'inserimento del comma 6bis all'articolo 29 della legge regionale n. 5/2000, il quale prevede: "le Unità speciali di continuità assistenziale sono strutture organizzative stabili nell'ambito dell'area territoriale dell'Azienda USL e sono collocate presso sedi individuate dall'azienda. Le USCA sono finalizzate all'assistenza sanitaria a domicilio dei pazienti e sono coordinate dal direttore del distretto. La Giunta regionale, con propria deliberazione, impartisce le direttive all'Azienda USL per la composizione e funzionamento delle USCA". Pertanto, con la citata norma, al termine dello stato di emergenza, le USCA potranno continuare a operare per dare risposte tempestive ed efficaci a livello di assistenza territoriale.
Da ultimo, come penso sia noto, la manovra di bilancio statale è in fase di approvazione, già licenziata dal Consiglio dei ministri, e tra i vari interventi in materia di sanità prevede la proroga delle USCA fino al 30 giugno 2022, dedicando a tale intervento apposite risorse finanziarie. Il testo del disegno di legge nel corso dei lavori parlamentari potrà ancora subire delle modifiche, quindi sarà necessario seguire attentamente l'evolversi della norma, anche tentando di influire, pur anche per il tramite delle rappresentanze parlamentari, sul riparto dei finanziamenti affinché anche le Regioni e Province autonome possano concorrere alle risorse che vi sono destinate.
Ad ogni modo nell'ambito regionale, stante l'intervento normativo di cui ho riferito, confermo che vi sono tutte le intenzioni di mantenere l'attività delle USCA e di rafforzare il loro operato, ciò in linea sia con riferimento ai finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza, sia con gli indirizzi strategici contenuti nel piano della salute e del benessere sociale 2022-2025 in fase di definizione e volti, tra l'altro, a riorganizzare e potenziare l'assistenza territoriale per garantire servizi di prossimità e capillari sul territorio regionale.
Considerato che le istanze oggetto della presente mozione già rappresentano le azioni in corso da parte dell'Amministrazione regionale, io chiedo di ritirare la mozione presentata o eventualmente propongo l'astensione da parte del Governo e della maggioranza.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Grazie Assessore per la sua risposta. Ho citato anch'io il fatto che nella nuova finanziaria si parla di una proroga, a mio modo di vedere, votare questa mozione vuol dire prendere posizione come Consiglio regionale e sottolineare nuovamente l'importanza di questo servizio al fine di attivare i nostri Parlamentari in maniera forte e impegnativa, come, ripeto, è già stato fatto in molte altre Regioni proprio per far capire che questa volontà è una volontà condivisa credo dalla quasi totalità delle Regioni ,perché mi sembra di avere contato già quindici Regioni che nei loro Consigli regionali si sono espresse a favore.
Rispetto invece al secondo punto dell'impegnativa, come le dicevo, è sotto gli occhi di tutti, molto probabilmente quel servizio poteva essere già implementato e utilizzato anche nella somministrazione delle terze dosi, com'è avvenuto peraltro in altre Regioni, quindi ritengo di non dover ritirare questa mozione.
Presidente - Ci sono altri interventi o dichiarazioni di voto? Consigliere Baccega ne ha facoltà per dichiarazione di voto.
Baccega (GM) - Ho apprezzato molto l'illustrazione della mozione da parte della collega Guichardaz, ho altrettanto apprezzato l'intervento dell'Assessore, che ha ribadito che comunque la proroga fino al giugno 2022 è stata avviata ma io voglio intervenire semplicemente per ringraziare tutti coloro che hanno lavorato nelle diverse USCA che si sono succedute.
È vero, come ha detto la consigliera Guichardaz, che la Regione autonoma della Valle d'Aosta è stata la prima a istituire queste strutture, quindi medici e infermieri che hanno operato nella prima fase di pandemia dove non si sapeva davvero come ci si doveva muovere, quindi il ringraziamento va a tutti coloro che hanno operato in quella fase devastante e complicata e anche nelle fasi successive. La Valle d'Aosta aveva messo in campo tre USCA, mentre il Piemonte ne aveva messe due all'epoca, quindi lo sforzo che si è fatto allora e che continuerà nel percorso anche di strutturazione della medicina sul territorio credo che possa andare in quella direzione. Per questo comunque mi asterrò rispetto a questa mozione, che nella parte impegnativa dice di attivarsi presso il Governo nazionale ma in Commissione Salute tutte le Regioni si sono già espresse a favore rispetto al proseguire di questa importante ed efficace esperienza.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Se non vi sono altre richieste, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 3
Favorevoli: 3
Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Crétier, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Spelgatti, Testolin)
Il Consiglio non approva.