Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 846 del 22 settembre 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 846/XVI - Approvazione della rivisitazione del piano di risanamento di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 3342/XIV del 27 marzo 2018 della Società Struttura VdA s.r.l..

Bertin (Presidente) - Punto n. 5 all'ordine del giorno. L'assessore Caveri si è prenotato e ne ha facoltà.

Caveri (VdA Unie) - Cari colleghi, questa è una rivisitazione, come dice la parola stessa, quindi è un piano che si rifà alla precedente deliberazione del Consiglio regionale del 27 marzo del 2018 e serve a riscontrare una serie di criticità che sono state evidenziate a suo tempo dalla sezione regionale di controllo della Corte dei conti della Valle d'Aosta. Ci tengo a dire che l'atto non comporta alcuna spesa per il bilancio regionale. La logica è quella di incaricare il socio Finaosta S.p.A., di monitorare l'effettiva realizzazione delle attività che fanno parte di questo piano di risanamento, evidenziando criticità o ritardi che possano avere un'influenza negativa sul piano economico e finanziario della società.

Questo atto decide di non dare corso, alla luce delle conclusioni al momento contenute nella relazione inviata sul punto da Finaosta, alla operazione di fusione delle società Autoporto Valle d'Aosta e Structure VdA, a seguito dell'effettivo raggiungimento da parte di Structure VdA di quanto previsto nel piano di risanamento, come peraltro già evidenziato dal gruppo di lavoro istituito con la delibera regionale 1159 del 2018, perché questa della fusione era una delle ipotesi che era stata messa in campo dalla stessa sezione di controllo della Corte dei conti.

Un altro compito assegnato da questo atto è quello che Finaosta e Structure VdA vedano una revisione delle attuali condizioni contrattuali, che risalgono al 1995 e al 1997, riguardo a un prestito attualmente in corso di 4,6 milioni di euro, compatibilmente con le necessità della società e con la normativa di settore che è attualmente in vigore.

Come ricordavo, noi abbiamo avuto questo piano presentato nel 2018 e noi questi piani, lo preciso a beneficio dei consiglieri, li inviamo sulla base di quanto previsto dalla celebre legge Madia. La legge Madia sostanzialmente vigila sul rischio che le società partecipate possano essere considerate decotte e come tali ovviamente prima vigilate e poi al limite chiuse.

La sezione regionale di controllo della Corte dei conti, con una deliberazione del luglio del 2018, aveva richiamato l'Amministrazione regionale a una complessiva revisione del piano predisposto, perché avesse - questa era la loro motivazione - una maggiore attendibilità e una più efficace esecuzione, quindi noi rispondiamo a queste domande attraverso questo documento.

Il piano è stato elaborato tenendo conto delle risultanze di un approfondimento tecnico, economico e finanziario di una società di consulenza, la Paragon Business Advisor, e concerne il periodo temporale tra il 2020 e il 2022. Il piano agisce sulle leve dei ricavi e dei costi, in particolare traguarda l'equilibrio economico finanziario per il triennio 2020-2023. Si segnala a questo proposito - lo faccio anche a nome del collega Bertschy con cui abbiamo lavorato sulla delibera che viene presentata quest'oggi - che la società ha chiuso in positivo i bilanci nel 2019 e nel 2020 rispettivamente con un utile di esercizio di 1 milione 125 mila euro e di 775 mila euro. Il piano prevede un incremento dei ricavi che dovrebbero derivare da nuove locazioni e da alienazione di beni strumentali, contempla la riduzione dei costi con una rimodulazione degli ammortamenti che è già iniziata nel 2019, l'outsourcing della Pépinière d'Entreprise e l'ottimizzazione di alcuni costi generali.

Il piano si fonda sul presupposto che la società continui a beneficiare delle provvidenze, di cui alla legge regionale 10 del 2004, vale a dire finanziamento di interventi di realizzazione e riqualificazione e sviluppo degli immobili a destinazione produttiva e per la realizzazione di opere infrastrutturali, impiantistiche e di bonifica, dei fondi e dei contributi già previsti dai provvedimenti regionali per intervenire sulle aree e per gli interventi sui terreni di proprietà della società.

Il piano non comporta alcun sostegno finanziario da parte della Regione. Finaosta, come suo compito, ha fatto un'analisi di questo piano, si è occupata anche della questione posta della Corte dei conti sulla cosiddetta analisi di sensitività per vedere, nelle diverse situazioni, quale è la tenuta prospettiva di questo piano e la sua eventuale necessità di rivalutazione. La logica è quella di individuare la soluzione più opportuna fra le scelte della razionalizzazione, la retrocessione del patrimonio immobiliare alla Regione con la trasformazione in società in house o anche con la liquidazione della società.

Finaosta ribadisce i risultati buoni degli ultimi anni e le prospettive positive, tiene conto di alcuni punti di debolezza e di potenziali minacce. Una di queste è sicuramente stata, nell'ultimo esercizio finanziario, l'emergere della pandemia e le conseguenze economiche, però le conclusioni di cui diamo atto in questo documento dicono che per ora la scelta più efficiente, rispetto alle altre ipotesi, è quella di mantenimento in autonomia della società.

Per chiarezza, questo atto sarà inoltrato alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti, come tutti i documenti di questa medesima natura. Il controllo che la Corte dei conti eserciterà sarà sulla legittimità complessiva e sulla tenuta complessiva di questo nostro piano che presentiamo. Qualora ci fosse un esito negativo, questo non inciderà sull'efficacia degli atti adottati, ma potrà portare all'adozione di una serie di risultanze che ci porterebbero, ovviamente, come è già stato in passato, a rispondere alla Corte dei conti rispetto alle scelte che noi abbiamo fatto, rispondere in termini di colloquio naturalmente.

Quello che è da segnalare è che questa rivisitazione è utile, perché naturalmente, per evitare di incorrere in azioni di responsabilità amministrativa o contabile, tocca a noi, a fronte di puntuali segnalazioni, intervenire o, come nel caso del mantenimento della società, spiegarne a fondo le ragioni.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (VdA Unie) - Per chiedere una breve sospensione per una riunione di maggioranza, grazie.

Presidente - Una breve sospensione è concessa.

La seduta è sospesa dalle ore 09:45 alle ore 10:16.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. Dopo l'illustrazione da parte dell'assessore Caveri, la discussione generale è aperta. Si è prenotato il consigliere Baccega a cui passo la parola.

Baccega (PA) - Ringrazio l'Assessore per la sua esposizione rispetto all'approvazione di questa delibera di Consiglio regionale, che è la rivisitazione di un piano di risanamento che avevamo a suo tempo approvato. Una importante deliberazione di Consiglio regionale che mi invita sicuramente a fare una serie di riflessioni rispetto anche al suo percorso, che in parte ho vissuto negli anni.

Nel 2017 con la delibera, sempre di Consiglio regionale, a seguito di un atto ricognitivo, si era deciso, con adeguate argomentazioni, di mantenere la partecipazione di VdA Structure, che è partecipata al cento percento da Finaosta, nonostante la società avesse prodotto negli anni risultati negativi per cinque esercizi precedenti. Erano tanti i motivi che ci portarono a quella decisione: la crisi economica, le stime da rivedere, i tempi lunghi, i valori fuori mercato rispetto al vicino Piemonte e anche la burocrazia aveva fatto il suo percorso. Ricordo che alcune aziende volevano inserirsi e una di queste voleva occupare gli spazi ex Sima; il collega della Lega aveva già fatto delle interrogazioni su questo e quella non andò in porto proprio per una serie di questioni prettamente burocratiche, perché la protezione civile su quell'area aveva intenzione di mantenere le sue posizioni, e adesso se andiamo a guardarla è una discarica a cielo aperto. Piano di risanamento che appunto era l'impegno di presentare un piano triennale nella delibera del 2017. Piano di risanamento che fu correttamente predisposto da Vallée d'Aoste Structure e successivamente approvato dal socio unico Finaosta e successivamente ancora approvato dal Consiglio regionale con la delibera n. 3342 del 27 marzo 2018.

Va detto che la sezione di controllo della Corte dei conti, con la delibera n. 13 - lo ha detto l'Assessore poco fa, ma intendo ribadirlo - il 27 luglio 2018 ha approvato la relazione sul piano pluriennale di risanamento aziendale, che era indicato nella delibera di Consiglio regionale approvata nel marzo 2018, nella quale però si sottolineava che "il complesso delle azioni proposte si connoti per una scarsa significatività delle iniziative propugnate, dovendosi prevedere che in questa prospettiva difficilmente uno stabile, equilibrio di bilancio economico e finanziario, potrà essere attinto dalla gestione societaria". Era una sottolineatura che ha certamente fatto riflettere e anche agire la Regione per effetto delle sue istituzioni: il Consiglio, la Giunta e tutto l'apparato amministrativo.

Sempre la sezione di controllo della Corte dei conti, nelle conclusioni della relazione, richiama l'Amministrazione regionale a una complessiva revisione del piano predisposto, allo scopo di garantirne una maggiore attendibilità e una più efficace esecuzione, prevedendo che l'Amministrazione regionale debba riferire tempestivamente sulle sue iniziative adottate; della serie, in sintesi: "ve lo approvo, ma dovete rifarlo".

Immediatamente l'Amministrazione regionale si mette nuovamente all'opera, costituisce un gruppo di lavoro per l'elaborazione di proposte di revisione del modello di organizzazione, amministrazione e controllo della società Vallée d'Aoste Structure.

Dopo i vari e opportuni passaggi viene approvata dalla Giunta la nuova relazione del gruppo di lavoro, era il 3 maggio 2019, che prevedeva anche l'affidamento a una società di consulenza di elevato livello specialistico, ovvero tecnico economico e finanziario, individuata da parte di Vallée d'Aoste Structure nella Paragon Business Advisor che aveva citato l'assessore poco fa. Viene anche incaricata la Finaosta di effettuare i necessari approfondimenti e una valutazione su un nuovo piano di risanamento presentato da Vallée d'Aoste Structure, esprimendo apposito parere e una analisi di sensitività - non è che è fatta da un sensitivo, credo voglia dire percettività del piano stesso - che sottolinea alcune importanti cose che vado a richiamare: che i valori riportati nel piano 2020-2022 sono confermati dal consuntivo 2020; che eventualmente possono essere rivisti nella valutazione di rivisitazione del piano di risanamento 2020-2022; che esistono in prevalenza punti di debolezza e potenziali minacce rispetto ai punti di forza; che si ritiene di mantenere l'attuale impostazione societaria, risultata quindi più efficiente dal gruppo di lavoro, anche perché l'Amministrazione regionale giustamente non è in grado di avere una struttura organizzativa in grado di gestire un patrimonio così corposo, e questo è corretto: che lo studio di fattibilità di Vallée d'Aoste Structure, relativamente alla fusione tra VdA Structure e Autoporto Valle d'Aosta, rimanda tale passaggio al raggiungimento degli obiettivi del piano di risanamento di Vallée d'Aoste Structure. Un piano che, come è indicato nella relazione, si fonda su due blocchi strategici: l'incremento dei ricavi e la riduzione dei costi; abbastanza facile, direi, come riflessione. Poi ci sono tutta una serie di situazioni che vanno a richiamare molto bene come incrementare i ricavi e come ridurre i costi, tant'è che il bilancio - come ci ha detto l'assessore - riporta delle positività, dopo tanto tempo.

Come già detto questa delibera di Consiglio regionale esordisce con le sollecitazioni della sezione di controllo della Corte dei conti, che sono state evidenziate appunto nella relazione del 27 luglio 2018. Voglio sottolineare che tutto quello che la sezione di controllo della Corte dei conti ha evidenziato è stato esaminato, approfondito e valutato dalla Giunta regionale e dal Consiglio regionale. La Finaosta è stata ampiamente coinvolta in quanto socio al cento percento, la Commissione consiliare competente si è espressa, la delibera di Consiglio regionale riporta il parere di legittimità del coordinatore del dipartimento della società ed enti partecipati e del dirigente della struttura attrattività del territorio. Quindi, colleghi, analizzando e approfondendo questa delibera di Consiglio regionale ho visto una straordinaria similitudine con la delibera di Consiglio regionale n. 823 del 23 ottobre 2014, che è stata un po' l'oggetto di discussione della risoluzione del Consiglio straordinario del 15 settembre, tranne in un passaggio; e consentitemi di sottolineare che tra il 2012 e il 2015 mai e poi mai la sezione di controllo della Corte dei conti della Valle d'Aosta aveva evidenziato nelle sue relazioni annuali preoccupazioni, perplessità, sottolineature negative rispetto alle tante delibere di Consiglio regionale di indirizzo politico amministrativo approvate dai diversi Consigli regionali dal 2001 a oggi! Parlo ovviamente di tutti i piani di rilancio e di finanziamento della Casinò.

Questa è una digressione che abbandono, tanto per dire che in conclusione, con questo intervento, voglio significare che, quando una importante istituzione come la sezione di controllo della Corte dei conti ci segnala e ci ha segnalato disfunzioni, la Regione, il Consiglio regionale, le diverse Giunte che si sono succedute nelle diverse legislature, hanno sempre cercato di correggere eventuali anomalie, sempre nel rispetto dei ruoli. Uno degli esempi che posso portare sul quale ero profondamente contrario, ma che alla fine abbiamo dovuto portare a compimento, è la fusione tra COUP, che doveva realizzare l'Ospedale, e NUV che doveva realizzare l'Università, dove si è istituita la SIV. Ci siamo adeguati all'insegna delle indicazioni previste dalla sezione di controllo della Corte dei conti e dei dettami della legge Madia. Ora, per quanto riguarda efficacia, efficienza ed economicità, non abbiamo ancora visto i risultati in quanto è sicuramente troppo presto.

Questa delibera, quella oggetto del punto all'ordine del giorno, questa delibera del Consiglio regionale della Valle D'Aosta è anche qui la risultante di tante delibere di Consiglio regionale con un epilogo che non ci convince, proprio nella sua rivisitazione.

Inoltre, fino a che non sapremo con certezza, ed è quanto mai importante saperlo quanto prima, che i consiglieri regionali non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dai voti dati nell'esercizio delle loro funzioni, allora abbiamo davvero delle grosse difficoltà ad esprimere certi voti. Noi siamo troppo colpiti da quanto è successo e voglio invitarvi a riguardare la conferenza stampa del presidente del consiglio Draghi del 2 settembre: ha esordito parlando proprio di delibere politico-amministrative!

Io, noi del gruppo esigiamo il rispetto delle nostre scelte politiche nell'adottare atti di competenza di questo Consiglio regionale della Regione autonoma Valle d'Aosta. Auspico davvero, e concludo, che l'articolo 122 comma 4 della Costituzione italiana, oltre che l'articolo 24 della legge costituzionale 26 febbraio 1949 n. 4, lo Statuto speciale della Valle d'Aosta possano essere approfonditi dalla deputata del Movimento 5 Stelle eletta nel collegio uninominale della Valle d'Aosta. Con l'augurio che arrivino quanto prima le elezioni politiche, per poter avere un deputato che finalmente vada a difendere le prerogative di questa Regione!

Io credo che questa delibera sia davvero "sorella" di delibere del passato e noi non possiamo essere condizionati da altri palazzi quando la nostra volontà politica va nella direzione di dare risposta ai valdostani, va nella direzione di dare delle suggestioni importanti rispetto ai nostri percorsi. Quindi, viva l'autonomia e lo Statuto speciale della Valle d'Aosta.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Come già fatto in Commissione, quando abbiamo esaminato questo atto, volevo fare alcune considerazioni di carattere più generale su quello che è emerso e in particolare su quello che possono essere e dovrebbero essere dei punti anche di riflessione sul futuro di questa società partecipata. Oggi - ma non è un oggi legato al 2021, è già da qualche anno e il percorso intrapreso dal 2018 lo dimostra - c'è da aprire un forte dibattito, al di là delle rivisitazioni dei piani, su quello che può essere, o meglio, su quella che è la natura stessa e la mission di Vallée d'Aoste Structure. Non dobbiamo certo fare dei voli pindarici per considerare il fatto che, dalla sua nascita a oggi, il contesto socioeconomico e anche regolamentare, come ricordava l'assessore Caveri, è mutato pesantemente. E lo spauracchio, che spesso viene citato come legge Madia, ha anche degli ambiti di notevole interesse, perché in parte ha limitato tutta una serie chiamiamoli di malcostumi che erano stati portati avanti nel tempo su quelle che erano le società partecipate, ma nello stesso tempo ha dei monconi rispetto a delle applicazioni operative - questo è un male tutto italiano: facciamo delle leggi bellissime, ma poi abbiamo delle difficoltà pesanti ad applicarle - e sono delle difficoltà all'interno delle quali bisogna ovviamente muoversi e all'interno delle quali si sono create tutte delle barriere o, diciamo più che altro, dei lacci e dei lacciuoli per evitare che quel malcostume passato, in poche parole, si ripresentasse. Questo però pone ovviamente un forte interrogativo su quella che è la sostenibilità nel breve e medio termine di determinate realtà.

All'interno della documentazione fornita e delle audizioni fatte ovviamente sono stati rappresentati tutta una serie di scenari su quello che può essere il futuro di questa società. Si è parlato della trasformazione in house, si è parlato della retrocessione dei beni a mamma Regione, si è parlato di liquidazioni, si sono fatte un sacco di analisi e soprattutto se ne sono analizzati i punti di forza e i punti di debolezza. Io credo che ci siano sostanzialmente, però, tre ambiti meritevoli di interesse e di attenzione.

Il primo riguarda soprattutto l'eredità che questa società si porta dietro e che poi è il suo core business, ovvero il patrimonio di archeologia industriale che in una parte ovviamente è valorizzato attraverso le locazioni, attraverso quelli che sono stati anche i piani di dismissioni, in altri purtroppo abbiamo delle situazioni che si sono sedimentate nel tempo e per cui è anche difficile andare a operare. In Commissione, come è anche capitato più volte anche da parti diciamo diverse, ci siamo confrontati, soprattutto con l'assessore Bertschy, riguardo a quelli che sono i fondi che VdA Structure ha a disposizione per operare sul patrimonio immobiliare, che hanno dato non pochi problemi nel passato, per cui forse finalmente si è trovata una soluzione e questo permetterà di mantenere valorizzato quel patrimonio industriale. Ma ci sono alcune realtà che sono state anche oggetto di sopralluoghi, di iniziative del nostro gruppo e di altri gruppi in Consiglio, per cui bisognerà capire che cosa fare al di là di tutto.

Il valore degli immobili non è banale, qualsiasi scelta si vada ovviamente a fare, perché ci si scontra con un valore storico e un valore reale che sono ovviamente ben differenti, anche perché oggi le necessità degli insediamenti produttivi sono notevolmente diversi. Spesso capita di parlare con operatori dell'ambito produttivo industriale che dicono che sarebbe molto meglio avere un terreno quasi libero e partire da zero. Sappiamo che le tecniche di costruzioni sono diverse, le necessità sono diverse e soprattutto la possibilità di avere delle costruzioni fatte su misura è fondamentale, soprattutto per le realtà produttive di piccolo taglio, perché quelli che per noi sono dei grandi stabilimenti, fanno sostanzialmente ridere di fronte a quello che è la normale media europea.

Dall'altro lato la sfida che si dovrà portare sicuramente avanti ed è anche stata più volte ricordata, riguarda la revisione della legge 10, una revisione all'interno della quale la natura, la mission e soprattutto il futuro di VdA Structure dovrà essere fondamentale e dovrà essere ben definito riguardo alle necessità prospettiche. Lo dico rispetto a due aspetti: il primo, e l'ho trovato all'interno mi sembra dello studio della Paragon, laddove si parla di promozione e di sviluppo industriale. Ora, capite che un liberale tendente al liberista come sono io abbia delle difficoltà a vedere l'ente pubblico che nel 2021 fa promozione di sviluppo industriale, e penso che la storia un po' mi dia ragione. Però sicuramente credo che la programmazione o comunque capire che cosa vogliamo e che tipo di sviluppo vogliamo nelle nostre valli sia fondamentale; soprattutto permetterebbe anche di meglio circoscrivere gli obiettivi e soprattutto i destinatari di una determinata politica di promozione.

Soprattutto, mi vedo in difficoltà a non pensare che, a fronte di una revisione della legge 10, non ci sia anche una revisione delle principali leggi che puntano alla promozione dello sviluppo, non soltanto industriale ma in senso lato. Pensiamo al sogno - che spero sia concretizzabile - della zona franca della ricerca: quello è un indirizzo su cui sicuramente bisognerà puntare e quindi questa promozione di sviluppo industriale, che sa molto di anni '60-'70, dovrebbe contenere anche quella direttrice; ma ci sarà sicuramente il momento per approfondire.

Un elemento che, secondo me, le Commissioni, ma in particolare i due Assessorati, quello che fa governance e quello che si occupa più direttamente delle deleghe industriali, dovrebbero valutare bene è questa magica frase che viene riportata: "Servizio pubblico di tutela dei siti industriali di interesse regionale". È qualcosa di molto lampante che in parte potrebbe anche far pensare che l'archeologia industriale non finisca poi per essere utilizzata per delle produzioni, ma proprio per delle visite archeologiche, perché ci sono degli stabilimenti, penso alla Balzano o penso alla Tecdis dove forse potremmo anche fare dei musei, se li manteniamo in questo senso, per ricordarci di quello che era il mondo. Quindi sicuramente la gestione del patrimonio anche dal punto di vista contabile è fondamentale.

Voglio concludere questo intervento con una riflessione diversa e anche con una valutazione un pochettino più di natura, io direi, istituzionale. Mi sono permesso di scrivere due righe al presidente Bertin nella giornata di ieri, relativamente a delle considerazioni sorte sia dalla lettura della già citata sentenza della Corte dei conti, sia anche dall'esame di questo atto e degli altri successivi che sono all'esame delle Commissioni. Ebbene, io penso che, e l'ho detto più volte in quest'aula, a fronte di determinati eventi che hanno una significatività particolare, l'ente Regione, in questo caso l'ente Consiglio, dovrebbe condurre un'analisi e una valutazione per capire quali sono state le cause, quali sono stati i vulnus e quali possono essere le difficoltà di operare normalmente all'interno delle procedure di formazione, analisi e deliberazione degli atti perché, cito ancora una volta un collega che dice che l'amministrazione parla per atti, e questo è fondamentale ed è vero.

La sentenza pone e divide la mela in tre, tra atti politici, atti amministrativi e atti di alta amministrazione. L'attenzione che ho voluto porre, scevra da qualsiasi merito, ma dal punto di vista, ripeto, della tutela delle procedure che in particolare il Consiglio - è per questo che ho scritto soltanto al presidente del Consiglio - e a catena ovviamente anche gli altri organi a mio giudizio dovrebbero valutare, è se le procedure che oggi noi abbiamo e se il percorso che noi oggi abbiamo nella formazione, valutazione e deliberazione degli atti è compliant, è conforme, a quello che è il dettato normativo; e resto a livello generale per non creare delle incomprensioni. Perché io credo che ogni evento debba generare anche una sorta di autocritica, di rivalutazione di quello che è l'attuale, perché altrimenti non avremmo fatto tesoro di nulla anche se l'evento è violento come quello che ovviamente colpisce anche nella persona alcuni colleghi o ex colleghi. Io penso che l'Amministrazione debba essere neutra e soprattutto debba capire se ha operato, ma soprattutto se potrà continuare a operare come lo sta facendo, perché altrimenti noi non creiamo soltanto un rischio nei confronti di chi siede oggi e siederà in quest'aula, ma a catena su tutta l'Amministrazione regionale e infine arriveremo ovviamente sulla comunità, perché ci saranno dei rischi e delle rischiosità che limiteranno o comunque creeranno delle distorsioni su quello che sarà l'agire, ripeto, di tutta l'amministrazione, perché non deve essere soltanto legato al discorso di un atto amministrativo ma a tutti gli atti amministrativi, perché mi sembra che gli atti politici e gli atti amministrativi siano gestiti, mentre gli atti di altra amministrazione non abbiano oggi una gestione puntuale, ma questa è un'opinione personale.

Io spero, conoscendo la sensibilità che il Presidente del Consiglio ha sempre dimostrato nei confronti dell'istituzione, che provveda e metta in campo con i suoi uffici e le strutture deputate ogni azione utile per capire se quello e come stiamo agendo sia fatto secondo i crismi della regolamentazione, perché altrimenti avremmo un problema che forse bisognerà risolvere molto prima e con molta più celerità rispetto a modifiche di regolamento che spesso e volentieri sembrano fatte per altre finalità più di natura politica che tecnica. Quindi io penso che prima di tutto l'istituzione debba capire se ha operato, ma soprattutto se oggi può continuare a operare come lo faceva, perché altrimenti non avremmo capito niente.

Presidente - Grazie consigliere Aggravi della lettera che mi ha inviato nella serata di ieri. Questa mattina l'ho letta attentamente e credo che sarà certamente un utile suggerimento che terremo molto in considerazione e la ringrazio ancora. Altri in discussione generale? Se non vi sono altre richieste, chiudiamo la discussione generale. Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Nell'apprezzare la presentazione dell'atto e nell'apprezzare la discussione, proprio in virtù delle considerazioni che sono emerse sulla configurazione di quello che andiamo a votare: atto amministrativo, atto di alta amministrazione, atto politico; nell'attesa della definizione del quadro complessivo, anche richiamando la discussione che abbiamo fatto nell'ultimo Consiglio, a nome dei gruppi degli autonomisti chiediamo il voto segreto.

Presidente - La discussione generale è chiusa. Vi sono repliche da parte del Governo? L'assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (AV-SA) - Ringrazio il collega Caveri per aver presentato l'atto e per aver bene illustrato anche il percorso che è stato fatto fino ad ora. Ringrazio i colleghi Baccega e Aggravi per essere intervenuti, dando la giusta importanza e anche esprimendo le corrette valutazioni su questo atto, che è particolarmente importante per una società fortemente voluta in passato per valorizzare i beni, in particolare quelli industriali, ma anche quelli agricoli, che l'Amministrazione nel corso del tempo forse ha acquisito, più che costruito, nella gestione delle politiche industriali del passato. Siamo in una fase molto importante, non definitiva, in una fase in cui è necessaria l'approvazione di questo atto. Tutte le considerazioni che sono state fatte e anche le perplessità sull'espressione del voto sono condivisibili in una fase politica così complessa, in un momento di dibattito che vede persone anche fortemente coinvolte sotto il piano amministrativo e umano dalle scelte che vengono compiute in momenti importanti come questi; perché poi le delibere leggere le si volta senza neanche discutere, le delibere pesanti sono fonte anche di approfondimenti e di valutazioni.

Con le strutture dei due Assessorati, con Finaosta e con la società si è fatto un lungo percorso che ci porta a guardare con una prospettiva un po' più serena al futuro: ci sono bilanci, per fortuna, in ordine nell'ultimo periodo, dovuti a una buona gestione, a delle scelte effettuate in maniera attenta, ma tutto questo si pone ancora in una fase che appunto non è definitiva. Ha ben osservato il consigliere Aggravi, il futuro passa anche per una riorganizzazione della gestione della società, ma soprattutto per una rivisitazione della legge 10, che deve essere attualizzata alla luce dei tanti anni che sono passati e dei tanti cambiamenti che a livello socioeconomico abbiamo vissuto, non ultimi quelli di questi ultimi due anni: la pandemia ha modificato ancora l'assetto di tante aziende e sotto questo aspetto i riflessi sulle proprietà immobiliari che abbiamo da gestire insieme alla società sono importanti.

L'atto ci mette in condizioni di guardare avanti, di assegnare con molta responsabilità a VdA Structure un percorso nel breve periodo, ma ci impegna anche a completare il nostro percorso a livello legislativo con una visione della legge 10 e anche dell'operatività della società. A questa società abbiamo affidato un patrimonio che oggi va messo in ordine, che oggi va reso valorizzabile anche attraverso le nuove disposizioni, soprattutto l'aspetto energetico: una nuova visione dell'utilizzo degli immobili, al di là degli aspetti sismici, della sicurezza e delle manutenzioni che alcuni immobili necessitano ormai da tempo, visto che c'è stato anche un periodo di inoperatività da parte della società.

C'è bisogno di andare, attraverso la legge 10, nella direzione giusta, sapendo bene che questo diventa un operatore economico in un mercato in cui gli aiuti di Stato valutano l'operatività delle società pubbliche, come di quelle private, con le valutazioni che tutti conosciamo. Quindi, la nuova legge 10 dovrà tenere conto di tutto questo e dovrà anche rendere più libera l'attività della società, perché a questa società abbiamo chiesto di valorizzare i nostri immobili, ma gli abbiamo messo anche una serie di forti zavorre perché l'operatività fosse ridimensionata: tutti i passaggi qui in Consiglio, la limitazione di utilizzo degli immobili, per esempio, per gli aspetti commerciali e tante altre questioni.

Bene per noi questo percorso che chiude la fase di incertezza: c'è una scelta politica che è quella di andare avanti. Continua invece l'azione di studio che ci porterà a completare questo percorso, utilizzando le risorse che già la società ha in disponibilità con la vecchia convenzione, ma lavorando già a una nuova convenzione e soprattutto a una nuova legge. Ovviamente, appena ci sarà a disposizione un documento da analizzare in Commissione, do la disponibilità, insieme all'assessore Caveri, a relazionare per dare tutte le informazioni necessarie per rendere, già nel medio periodo, ancora più efficiente l'azione di valorizzazione che la società deve operare.

Correttamente andremo anche a rivedere quei due pilastri che sono alla base della legge del passato: la promozione dello sviluppo industriale e soprattutto il servizio di pubblica tutela dei nostri interessi in questo campo. Viviamo in una fase economica completamente diversa, dove tutto questo va reso ovviamente coerente con modelli anche industriali che si sviluppano attraverso nuove tecnologie, nuove organizzazioni e forse in tutto questo il territorio andrà coinvolto in maniera anche più importante e non solo per quanto riguarda la valorizzazione di beni immobili industriali.

Rispetto a questo ci sarà da parte nostra la massima disponibilità a riorganizzare una mission della società, che guardi al di là del piano che affrontiamo nel 2021 e 2022 e che guardi al futuro con tutte le certezze che bisognerà dare al percorso che andrà fatto.

Da parte nostra riteniamo che questo atto, dopo essere stato analizzato e sostenuto, possa essere la strada giusta per continuare a produrre i primi buoni risultati che sono stati portati all'attenzione del Consiglio regionale, ma riteniamo appunto che il percorso di lavoro sia ancora lungo e da sostenere con la collaborazione e con la concertazione da parte di tutti.

Presidente - Non vedo richieste di intervento per dichiarazione di voto, quindi passiamo alla votazione, come richiesto, con modalità segreta. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti : 22

Favorevoli: 20

Contrari: 2

Astenuti:13

Il Consiglio approva.