Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 731 del 23 giugno 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 731/XVI - Approvazione di mozione: "Impegno a garantire la collaborazione tra i servizi di emergenza della Centrale unica del Soccorso per una migliore e più efficiente gestione degli interventi di soccorso".

Bertin (Presidente) - Punto n. 41 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, consigliere Chatrian ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - A me il compito d'illustrare questa mozione, mozione che ha al suo interno il sistema di soccorso pubblico, tecnico e sanitario della nostra regione.

Una premessa prima di entrare nel vivo della mozione, sono andato a ripercorrere la discussione in aula nel 2008 quando fu approvata la legge sull'organizzazione della centrale unica per la gestione delle chiamate di soccorso.

Vi leggo il primo passaggio, forse il più importante: "Il disegno di legge sulla centrale unica intende fornire un inquadramento giuridico all'organizzazione e alla gestione di una esperienza che è al momento unica in Italia" - tredici anni fa questo - "e che è resa possibile in Valle d'Aosta dall'attribuzione delle funzioni prefettizie al Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 7 settembre 45 n. 545 e dalle prerogative statutarie della Regione autonoma Valle d'Aosta, che hanno permesso la regionalizzazione del Corpo forestale della Valle d'Aosta, dei Vigili del fuoco".

"In virtù di questo unicum giuridico è stato possibile progettare e tra pochi mesi" - si diceva all'epoca - "mettere in funzione una centrale unica per la gestione delle chiamate di soccorso finalizzata da un miglior coordinamento degli interventi e a una razionalizzazione dei mezzi e degli strumenti impiegati dal pubblico".

Questa è stata l'introduzione nel momento in cui nel marzo 2008 si discusse in quest'aula la legge che ha istituito l'organizzazione della centrale unica, quella legge, la 7/2008, fu votata all'unanimità. Tutte le forze, maggioranza e opposizione, votarono l'istituzione della centrale unica del soccorso.

Vedo che numerosi colleghi si sono già prenotati, quindi cercherò d'illustrare il documento, scritto a più mani e con un'unica volontà. Questo è un documento tutto politico, politico perché non essendo dei tecnici, la volontà qual è? La volontà è di creare le condizioni per trovare delle soluzioni a delle criticità.

Dicevo, iniziamo con il 112; oggi la centrale unica di risposta, la CUR, numero unico delle emergenze, riceve le chiamate di emergenza e le smista per settore operativo in base alla richiesta di soccorso i numeri di emergenza sono 113, 115, 118, 112 precedentemente in uso.

Con la legge che citavo poc'anzi, la 7/2008, viene istituita la centrale unica per la gestione delle chiamate di soccorso.

La centrale unica del soccorso della Valle d'Aosta è concepita per l'organizzazione di un sistema integrato per il coordinamento dei cinque principali enti dell'emergenza presenti sul territorio valdostano. I cinque enti sono cinque eccellenze con delle alte professionalità e che in questi anni hanno acquisito competenza, professionalità, formazione e che nell'arco alpino, possiamo dircelo, ci invidiano per l'alta professionalità - quindi la Protezione Civile, il soccorso sanitario 118, il soccorso alpino valdostano, il Corpo forestale della Valle d'Aosta e il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco - e la centrale unica del soccorso risponde alla volontà e all'esigenza di unificare le procedure di comando nel rispetto dei diversi ruoli e delle differenti competenze degli operatori dell'emergenza, attraverso sinergie finalizzate alla razionalizzazione degli interventi, all'ottimizzazione dell'impiego dei mezzi e degli strumenti disponibili e alla riduzione dei costi grazie alla comunità d'uso delle risorse, tra cui gli apparati di comunicazione e i sistemi informativi.

Una volta che il legislatore ha approvato tale legge, così importante, la parte forse più delicata, più difficile, è come far operare insieme i cinque enti, come coordinare i cinque enti e come il pubblico può intervenire, in caso di soccorso, per salvare delle vite.

Quindi la parte più importante al centro è la persona, il Valdostano e l'ospite, perché in tutto questo c'è indubbiamente anche una valenza di natura diciamo turistica, perché avere comunque un intervento pubblico di altissima qualità in un momento in cui le famiglie decidono dove soggiornare, penso che questo sia un altro punto di forza.

Gli operatori dei vari servizi sono dotati di un modulo operativo gestionale comune che permette un rapido accesso alle banche dati necessarie alla gestione degli interventi, nonché alla base cartografica del territorio regionale in scale di dettaglio appropriati; con questi strumenti l'operatore riceve la chiamata, analizza la richiesta, attiva le risorse e coordina l'intervento secondo i propri protocolli operativi ed in condivisione con gli altri enti coinvolti nella risposta all'emergenza/urgenza.

Sempre nella legge approvata tredici anni fa, all'articolo 1 c'è un passaggio che leggo perché penso che sia il più importante: "Ottimizzare l'integrazione fra i soggetti che operano sul territorio regionale nelle attività di soccorso a qualsiasi titolo secondo i principi di efficacia ed efficienza e di economicità in relazione ai compiti istituzionali a ciascuno attribuiti" e poi, nell'articolo 6, sempre nella legge, il Comitato di pilotaggio: Comitato di pilotaggio che ha un compito, che è quello di elaborazione di proposte alla Giunta regionale finalizzate all'adozione e all'aggiornamento dei modelli organizzativi della centrale unica.

Non dobbiamo inventarci nulla e non vogliamo inventarci nulla con questa mozione ma negli ultimi anni e forse negli ultimi mesi le criticità puntuali ci sono e quindi l'obiettivo di questa nostra mozione qual è? L'obiettivo è di dirimere, se ci sono, le criticità, impegnando il Governo regionale a trovare delle soluzioni.

Per quanto non previsto dalla presente legge, il Comitato di pilotaggio adotta al proprio interno, a maggioranza dei componenti, le proprie regole di funzionamento e di organizzazione, quindi è fondamentale sapere e codificare "chi fa che cosa".

Il Comitato di pilotaggio ha importanza e strategia finalizzata a mappare, aggiornare, valutare e risolvere le criticità procedurali e tutti gli aspetti tecnico-operativi per migliorare la qualità nella gestione di qualsivoglia soccorso sul territorio regionale.

Sicuramente le informazioni devono circolare in maniera autonoma, rapida, perché è fondamentale avere le giuste informazioni e che tutti i cinque enti abbiano tutte le informazioni, quindi la presenza di tutti gli enti all'interno della CUS, la centrale unica di soccorso è strategica e fondamentale nella gestione delle emergenze.

Lo scambio di informazioni durante un'emergenza richiede che tutti gli attori siano all'interno della sala di controllo dell'emergenza stessa, affinché ognuno possa essere utile con immediatezza ed efficacia.

Stato dell'arte: a oggi, a giugno 2021, c'è l'assenza del Corpo dei Vigili del fuoco nella CUS e c'è l'assenza del soccorso alpino, che dalle ore 19:00 alle ore 07:00 dal 15 di ottobre al 15 di febbraio di ogni anno manca all'interno della CUS; nella stessa ottica e con lo stesso indirizzo penso e pensiamo che nella centrale unica del soccorso gli attori del soccorso debbano lavorare insieme, nella stessa sala operativa; anche in questo caso il ruolo strategico della CUS è ben evidenziato dalla possibilità di raccogliere e trasmettere al territorio il maggior numero d'informazioni diversificate. Apro una parentesi e la chiudo subito: altro tema penso fondamentale che non potremo affrontare oggi è sicuramente quello in parte già stato inserito anche nell'ultimo appalto, ovvero sia per i residenti che per i nostri ospiti avere un servizio anche di volo notturno potrà garantire sicuramente un servizio in più all'interno di una regione a vocazione turistica come la nostra.

Nel caso di calamità naturali e non, che richiedono un intervento sinergico anche di enti, diversi rispetto a quelli precedentemente elencati, ma facenti parte del sistema di Protezione civile, vengono attivate strutture di coordinamento organizzate per funzioni di supporto facendo capo a un comitato regionale di Protezione civile.

Tornando alla questione principale: 1) che le informazioni circolino; 2) che ci sia l'impegno, - e anche tra breve, penso che sia possibile, al di là dei tecnicismi e di chi farà che cosa all'interno -, sarà fondamentale che tutti i cinque enti siano garantiti all'interno della CUS, anche perché la fiducia nasce dal lavoro in équipe. Non si può lavorare a isole e il condividere gli eventi e le criticità farà del gruppo di soccorso CUS un valore unico per la sicurezza, l'efficacia e l'efficienza di questa regione.

L'impegnativa della mozione va in queste tre direzioni:

1) il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a proseguire, attraverso il tavolo di lavoro coordinato dalla Presidenza della Regione, la verifica delle procedure in atto presso la centrale unica di risposta e la centrale unica di soccorso.

Solo una settimana fa il Presidente alla Regione con tutti gli attori ha avuto modo - e non solo nell'ultima settimana, di iniziare un percorso che raggiunga quegli obiettivi e che ho cercato di mettere in evidenza;

2) garantire la fattiva collaborazione tra i servizi di emergenza che partecipano alla centrale unica del soccorso;

3) probabilmente la più semplice, ma che può dare subito un risultato immediato: provvedere affinché tutti e cinque gli enti facciano parte fisicamente della CUS, cioè che i Vigili del fuoco assicurino la presenza fisica di loro operatori presso la centrale unica del soccorso, al fine di garantire immediatezza nello scambio di comunicazione e sinergia con gli operatori e con gli altri enti.

Termino facendo solo questo passaggio: le procedure operative devono essere riadattate alla conformazione del nostro territorio regionale montano.

Questo penso che sia un po' il punto di atterraggio di questa nostra mozione che è una mozione "per", è una mozione che vuole impegnare per raggiungere prima possibile quegli obiettivi e trovare delle soluzioni da un punto di vista tecnico alle criticità che ho messo in evidenza poc'anzi.

La mozione vuole essere una discussione e un impegno dell'Amministrazione regionale, aggiornare, come dicevo, il modello organizzativo, la centrale unica, che è partito con buoni propositi ma che oggi ha sicuramente qualche criticità, magari i colleghi entreranno più nel dettaglio di eventuali casi.

Ridare organizzazione al sistema. Faccio un ultimo esempio: oggi se qualcuno di noi decidesse di scalare il Monte Bianco, passando magari dal Gonnella e poi rientrando si trovasse in difficoltà, chiama il numero che dicevamo prima e la chiamata potrebbe non arrivare in CUS.

Faccio un esempio, ma proprio molto molto semplice. Penso che se ci sono delle criticità, la buona politica, un buon impegno possa fungere da stimolo come dicevamo prima riguardo ad altre professionalità che abbiamo, per raggiungere il prima possibile l'obiettivo, i cinque enti che in questo momento stanno lavorando all'interno del soccorso pubblico valdostano, in modo da poter dare corso e gambe alle necessità di tutti e soprattutto per tutti.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Grosjacques, ne ha facoltà.

Grosjacques (UV) - Il collega Chatrian che mi ha preceduto e che ha illustrato nel dettaglio la mozione ha già in qualche modo abbozzato tutte quelle che potrebbero essere le soluzioni per dare una veste più rispondente alle esigenze del territorio.

Questa è una mozione che purtroppo, e lo dico con rammarico, da quando è stata depositata ha cominciato a creare forse troppa enfasi rispetto alla volontà dei firmatari e dei sottoscrittori, degli scrittori di questa mozione, che era solo ed esclusivamente fare ordine in un servizio che, come è stato ricordato, è un fiore all'occhiello nel panorama dell'emergenza valdostana, e non solo valdostana, perché è un servizio che ci viene invidiato su tutto il territorio nazionale; i risultati di questo servizio di emergenza sono sotto gli occhi, quindi quasi quotidianamente vediamo salvataggi in quota da parte dei vari attori che contribuiscono alla partecipazione e alla gestione della centrale unica di soccorso.

Dicevo che ha avuto troppa enfasi, perché credo che più all'esterno di quest'aula che all'interno si siano volute attribuire magliette di tifoseria ad alcuni colleghi, al sottoscritto, indirizzati verso il sostegno di alcune professionalità a scapito di altre.

Io vorrei sgombrare il campo, questa mozione vuole mettere in luce tutte le professionalità di tutti coloro che partecipano alla centrale unica di soccorso, altissime professionalità, a partire dai Vigili del fuoco, dal soccorso alpino, dal sistema del soccorso sanitario e dal Corpo forestale.

Quindi vorrei sgombrare il campo, perché questa non è una mozione contro qualcuno e a vantaggio di altri. Lo scopo, come dicevo, è valorizzare in pieno le rispettive competenze e professionalità, come previsto dalle rispettive leggi regionali di riferimento che il collega Chatrian ha già in qualche modo analizzato.

Le soluzioni sono già state messe in evidenza e ringrazio anch'io il presidente Lavevaz che la scorsa settimana ha voluto cominciare a lavorare su questo tema, anticipando uno degli impegni della mozione, cioè l'attivazione del tavolo e la prosecuzione del lavoro nel tavolo che dovrà dirimere queste questioni che oggi hanno creato qualche criticità nell'ambito dei servizi di emergenza.

Rispetto a quelli citati dal collega Chatrian, vorrei aggiungere alcuni passaggi:

il servizio dell'operatore centrale per quel che riguarda l'orario notturno nel periodo 15 ottobre-15 febbraio -ormai sospeso dal 2013 con un risparmio che poi alla fine si aggira intorno ai 15 mila euro - riteniamo che sia un servizio da ripristinare il più in fretta possibile, perché l'operatore notturno si trova ad affrontare alcune criticità come ad esempio il recupero sulle cascate di ghiaccio in notturna, i mancati rientri sui comprensori sciistici e tutta una serie di altre attività che in alcuni casi, mancando l'operatore, il direttore del soccorso alpino si è trovato a gestire direttamente da casa, quindi fuori dalle sedi istituzionali.

L'attivazione del volo notturno significa trasferire le competenze e le professionalità utilizzate durante il giorno a un servizio notturno. Non dobbiamo dimenticare che siamo stati i primi in Italia ad avere l'elisoccorso, ad attivare questo servizio fondamentale e oggi siamo rimasti gli ultimi a non avere il servizio di volo notturno.

Credo che questa, nonostante i nostri piccoli numeri, sia un'analisi che vada fatta, deve essere fatta per capire quali sono i costi e i benefici che deriverebbero dall'attivazione di questo servizio che, in qualche modo, in Valle d'Aosta manca e quindi non completa il servizio di soccorso.

Vorrei poi ancora mettere l'accento su quelle che sono a volte le criticità che non derivano tanto dall'esecuzione dei servizi di soccorso e di emergenza, perché questi, come dicevamo, sono svolti con professionalità e competenza e quindi con alcuni piccoli aggiustamenti potrebbero certamente dare dei risultati diversi e sicuramente più performanti.

Vorrei però che si provvedesse a diffondere una comunicazione più precisa sulle competenze dei vari attori perché ho sottomano le circolari del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse che ha emanato nel mese di ottobre 2020 e nel mese di novembre dello stesso anno due circolari con le quali ha disposto alcune precisazioni per quel che riguarda la ricerca delle persone scomparse e disperse.

Queste circolari sono state fatte proprie dal capo della Protezione Civile valdostana che però nell'inviarle ha inspiegabilmente tagliato alcuni passaggi che riguardano il soccorso alpino valdostano.

Non voglio entrare nel merito, anche perché le ricerche degli scomparsi e dei dispersi non sono materia di Protezione Civile, dovranno essere comunque un oggetto di analisi da parte del tavolo costituito dal presidente Lavevaz, però è del tutto evidente che se parte dal vertice una comunicazione non corretta, l'attuazione poi di queste circolari diventa difficile da mettere in campo e quindi questo crea dei disagi e dei conflitti tra attori che invece dovrebbero collaborare gomito a gomito per la migliore gestione del servizio.

Mi riferisco a una nota del Corpo nazionale del soccorso alpino speleologico che commentando le precisazioni del capo della Protezione Civile valdostana nell'emanare note di commento alla norma nazionale scrive, cito testualmente: "Appare davvero incredibile come un dirigente pubblico possa scrivere una nota così importante indirizzandola ai massimi vertici regionali delle forze dell'ordine del servizio sanitario, stravolgendo completamente il contenuto di una circolare nazionale di un organo governativo in tema di salvaguardia della vita umana e delle relative procedure di soccorso in ambiente montano".

Chiedo che nelle prossime comunicazioni si faccia maggiore attenzione alla valorizzazione dei rispettivi ruoli all'interno del sistema dell'emergenza valdostana.

Un ultimo suggerimento che mi auguro venga ripristinato nel momento in cui cesserà l'emergenza Covid: la presenza del sanitario sull'elisoccorso. Per motivi che tutti conosciamo e che evidentemente sono dettati da esigenze di servizio straordinarie, la presenza del sanitario oggi viene garantita con un orario massimo compreso tra le 06:00 e le 21:00.

Come sappiamo, senza avventarsi in termini tecnici, il servizio di soccorso inizia al mattino a un orario anticipato rispetto alle 06:00 e si chiude dopo le 21:00, pur senza l'attivazione del servizio notturno, quindi certamente dovrà essere fatta una valutazione in ordine al ripristino della presenza del sanitario sui servizi di elisoccorso.

Tutte queste considerazioni sono il frutto dell'analisi di tutta la documentazione per cui la mozione è stata presentata con lo scopo di migliorare e di portare a un livello di efficienza ancora più performante il nostro servizio di emergenza. Non siamo qui, almeno non lo farò io, per citare le criticità legate più che altro alla gestione delle risposte da parte del 112, perché dividendosi il servizio tra sanitario e non sanitario a volte viene attribuito a uno degli attori del sistema un servizio che non è sanitario senza entrare nel dettaglio di quale sia effettivamente la necessità di chi deve essere soccorso, per cui sicuramente, oltre a condividere fisicamente la centrale unica di soccorso - che credo sia un obiettivo al quale dobbiamo immediatamente tendere - dovrà esserci anche - almeno, questa è una mia valutazione - una condivisione delle risposte per quanto possibile, perché spesso chi risponde non conosce le lingue straniere, sicuramente il francese ma a volte non l'inglese, e questo ha provocato dei disagi nell'attivazione del soccorso che avrebbero potuto trasformarsi in criticità ma che per fortuna sono stati risolti dagli operatori presenti.

La mozione - che in parte è già stata, come dicevo all'inizio, presa in carico dal Presidente della Regione attraverso il tavolo - ha l'obiettivo di far lavorare meglio tutti gli attori di questo sistema di emergenza, che già oggi ottengono dei risultati straordinari e che con un coordinamento diverso e più efficace potrebbero davvero migliorare il servizio a vantaggio dei residenti e dei turisti che, come diceva il collega Chatrian, scelgono la nostra regione anche per la tranquillità che viene data da questo tipo di servizio.

Presidente - Consigliere Carrel a lei la parola.

Carrel (PA) - Non mi dilungherò oltre, anche perché i colleghi che mi hanno preceduto hanno già presentato la mozione e hanno già fatto un quadro complessivo della situazione. Abbiamo un'eccellenza in Valle d'Aosta e tra le eccellenze che abbiamo c'è sicuramente la gestione dell'emergenza la quale ovviamente è un grande punto di forza.

Detto ciò, come hanno già ben sottolineato, questa non vuole essere una mozione contro qualcosa o qualcuno, assolutamente, bensì vuole essere una mozione che impegni il Governo a trovare delle soluzioni a dei problemi che si sono verificati nel tempo e quindi vanno affrontati e bisogna appunto cercare di trovare maggiori sinergie proprio per cercare in qualche modo di affrontare al meglio le varie situazioni che si sono presentate, si presentano e si presenteranno.

Credo dunque che l'idea della centrale unica del soccorso sia un'idea nata ormai tredici anni fa ma che sia del tutto ancora valida e perseguibile e dobbiamo appunto cercare di renderla più efficace possibile, perché in un settore come questo l'efficacia e la tempestività sono sicuramente degli elementi molto rilevanti e molto importanti.

Per questo motivo abbiamo firmato la mozione, con l'auspicio che nel futuro si possa anche portare il centralino unico di risposta in un luogo che sia più consono e decoroso per il lavoro importante che essi svolgono, perché credo che questo sia uno degli elementi che non abbiamo ancora evidenziato su cui però va posto l'accento, perché il centralino unico di risposta è di fatto uno se non il cuore pulsante di tutto il sistema e merita di essere inserito in un contesto, anche lavorativo, decoroso e consono.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Non voglio aggiungere elementi che in parte sono già stati detti dai colleghi. Io penso che troppo spesso, quando parliamo di servizi di emergenza, o meglio, parliamo di servizi di emergenza quando ci sono le emergenze e non ci rendiamo conto che in realtà sono servizi operativi sempre e comunque, perché l'emergenza può esserci in qualsiasi situazione; questo lo dico sia per quello che riguarda l'organizzazione complessiva dei servizi, sia con anche la valorizzazione delle varie realtà, e non li citerò uno a uno, in primis perché l'ha già fatto il collega Chatrian e, secondo, perché purtroppo qualcuno l'ha già detto ma troppo spesso si generano tifoserie che non servono a nessuno e soprattutto, in ultimo, agli utenti sfortunati dei servizi di emergenza.

Io penso che il punto di partenza, giustamente, siano i primi due punti di questa mozione, sono le leggi di riferimento, è da lì che bisogna partire; il perimetro di riferimento sia organizzativo sia di competenza deve essere prima di tutto definito da una norma e in secondo luogo ovviamente dai vari protocolli. È bene è anche il primo punto dell'impegnativa di questa mozione, ovvero il fatto che si vada avanti, si prosegua, nel lavoro del tavolo di coordinamento che, ovviamente guardo lei, Presidente, perché è il soggetto che più di tutti ha responsabilità soprattutto nel cercare di gestire una situazione complicata da tifoserie, che non fanno bene a nessuno, e lo sottolineo, e c'è la necessità di trovare una via d'uscita che possa permettere finalmente a tutti i servizi di emergenza di parlarsi, di operare, di coordinarsi al meglio, sia perché ovviamente c'è una componente umana, c'è una componente importante sulle persone, sia perché tutti questi servizi insieme, ovviamente, costano notevolmente all'Amministrazione regionale e nessuna risorsa deve essere sprecata, sia umana sia dal punto di vista del suo costo.

In questo senso io penso che questo lavoro non debba legarsi soltanto al momento, al caso, a questa singola vicenda o a vicende che si sono presentate, ma a una visione complessiva di riorganizzazione, e io direi di organizzazione dei servizi di emergenza, in maniera tale che gli spazi di forme arbitrarie o di indecisioni o di inefficienze possano essere ridotti al minimo, ovviamente ridotti al minimo perché siamo in un mondo reale e sappiamo che il rischio zero, come anche l'inefficienza zero, non esistono, però vanno limitati e ridotti al minimo proprio perché alla fine, in ultimo, dobbiamo sempre ricordarcelo, ci sono delle persone che rischiano la vita quando si parla di queste cose.

Quindi io penso che, al di là dell'impegnativa e dell'aspetto più organizzativo che si cita nel terzo punto, ci sia la necessità di fare un approfondimento ulteriore che però deve partire dagli elementi che si troveranno su questo tavolo di coordinamento e lo dico anche perché forse si dovrà fare un passo ulteriore di ragionamento complessivo, anche per aggiornare le normative alla situazione attuale, perché abbiamo parlato comunque di storia soprattutto e di un'organizzazione che forse con i tempi deve evolversi e deve soprattutto essere messa à jour.

E in ultimo, e lo voglio sottolineare, anche il fatto di valorizzare ogni singolo servizio di emergenza... troppo spesso non si pensa alla formazione, al tempo, all'impegno e all'investimento che ogni persona che fa parte di questi servizi si impegna e dà alla comunità, perché alla fine è un servizio, prima di tutto, che va nell'interesse della comunità.

Quindi, rispetto alle tre impegnative, io do particolare importanza alla prima, perché è quella che permette e permetterà, io mi auguro, di prendere le giuste decisioni e soprattutto di adeguare, ripeto, perimetro e modello organizzativo di un sistema che deve continuare a essere uno dei nostri fiori all'occhiello, che deve comunque essere valorizzato anche perché soprattutto costa notevolmente e occupa moltissime persone che fanno un lavoro per cui non dobbiamo mai smettere di ringraziarle e ricordarci non soltanto nei momenti di emergenza.

Presidente - Si è prenotato il collega Segretario Jordan, ne ha facoltà.

Jordan (VdA Unie) - Con questa mozione - così come è già stato ben anticipato dai miei colleghi, e quindi cercherò di non ripetere - si vuole porre l'attenzione sul tema della gestione del soccorso e dell'emergenza, un tema in cui la Regione, e cito brevemente cose che sono già state dette, si è sempre contraddistinta per qualità e specializzazione. È di fatto per noi un vanto e motivo di orgoglio e possiamo sostenere di avere un sistema di soccorso in montagna tra i migliori, così com'è strutturato: è robusto, è ben organizzato tutto il sistema di gestione dell'emergenza.

Questa mozione non vuole prendere le parti di uno dei tanti soggetti coinvolti, così come non vuole sminuire e condizionare l'azione e l'attività degli stessi soggetti; tutti noi, credo che sia condivisibile, crediamo che ogni soggetto coinvolto nel sistema del soccorso stia operando con professionalità, specializzazione, e lo stia facendo nel rispetto dei propri compiti, ed è proprio in riferimento ai propri compiti che ho firmato personalmente questa mozione.

Occorre che il Governo si adoperi al fine di coordinare i diversi soggetti coinvolti, così come sta facendo, è già stato detto, attraverso questo tavolo di lavoro costituito.

Coordinamento, razionalizzazione, sinergia, visione, come diceva il collega Aggravi, e previsione sono elementi fondamentali in tutti i processi di riorganizzazione, processi organizzativi, e nel merito di questa riorganizzazione questi termini sono ancora più importanti, perché sono alla base del sistema dell'emergenza, un sistema complesso ma, come dicevo, soprattutto completo ancora più, visto il coinvolgimento di tutti e, lo ripeto ancora una volta, di tutti i soggetti deputati.

Presidente - Si è prenotato l'assessore Sapinet a cui passo la parola.

Sapinet (UV) - Alcune considerazioni su questa iniziativa dei colleghi, che vuole giustamente dare un indirizzo al fine di migliorare la collaborazione tra gli enti e il sistema di soccorso.

In quanto operatore professionista del soccorso da vent'anni, ovviamente conosco molto bene la materia: abbiamo visto nascere la CUS e adesso bisogna acquisire questa capacità di vedere le cose da un'altra angolazione, dal palazzo e non più dalla centrale dei Vigili del fuoco. Ci proverò, come su altri argomenti, cercando di essere assolutamente un arbitro, esprimendo subito un po' di rammarico per non essere stato coinvolto fin dall'inizio nella stesura di questa iniziativa, ma ci sta, abbiamo lavorato molto bene e abbiamo dato un grande esempio, secondo me, durante la legge del Covid, la gente ha percepito, l'ha capito, l'ha apprezzato, e credo che quello sia il metodo giusto - l'ho detto in quell'occasione e lo ripeto oggi - e ringrazio i colleghi perché in quell'occasione quell'iniziativa, quell'azione legislativa mi ha permesso veramente d'imparare tanto dai colleghi molto più preparati di me su certi argomenti.

Non voglio ovviamente scendere in polemiche, ma esprimerò due considerazioni appunto su questa mozione che condivido, condivido nell'impegno, i tre impegni che si chiedono alla Giunta regionale, e che mi vedrà, nei limiti del mio ruolo e delle mie competenze, a lavorare per raggiungere questi tre obiettivi.

I primi due, quindi un tavolo di lavoro, che il Presidente ha già attivato composto da persone molto preparate che saranno un valore aggiunto per il sistema di soccorso valdostano, e poi il secondo punto: garantire la fattiva collaborazione tra i servizi di emergenza che partecipano alla CUS.

Mi soffermerò un po' di più sul terzo punto - perché, ovviamente, è una materia che conosco, che ho potuto vivere sulla mia pelle e che tornerò sicuramente a rivivere - quindi sul perché oggi i Vigili del fuoco non sono presenti in CUS e anche due considerazioni su quando nacque la CUS e il discorso dell'ubicazione, considerazioni un po' tecniche che però, secondo me, sono doverose per capire la situazione attuale: quindi la nascita della centrale unica di soccorso e l'iniziale ubicazione che doveva essere presso la centrale dei Vigili del fuoco, semplicemente al fine di evitare uno sdoppiamento della centrale dei vigili, con un'economia anche di personale, e poi un intervento diverso, l'intervento di soccorso dei vigili, che è decisamente più dinamico rispetto ad altri enti (soccorso alpino, 118, Corpo forestale) che hanno interventi standard che quindi è più facile gestire a distanza; quindi l'importante è avere la CUS presso la centrale dei Vigili del fuoco per un discorso di catena di comando, ce lo insegnano la Provincia autonoma di Bolzano e lo SDIS 74 di Chamonix, dove appunto la CUS è presso la sede dei Vigili del fuoco.

Oggi abbiamo una CUS prioritaria all'aeroporto e una di riserva presso i Vigili e quindi questo terzo punto può essere immediatamente attivato, proprio facendo dei ragionamenti e magari collocando la centrale unica di soccorso presso la caserma dei Vigili del fuoco, in modo da evitare problemi di organico che, ahimè, colpiscono il Corpo dei vigili come anche il Corpo forestale, e poi problemi di spazio che in questo momento abbiamo alla CUS, aggravati anche dalla situazione del Covid.

Abbiamo citato il 112 forse con alcune criticità sulla lingua inglese, che condivido.

Il numero 112 è il numero unico di emergenza, che è presente presso la sede dei Vigili del fuoco, che è però normato da un protocollo nazionale e un protocollo europeo e quindi va comunque rispettato.

Poi potremmo andare avanti a lungo con la differenza tra un disperso e uno scomparso o i rapporti tra le norme nazionali e regionali, ma credo che queste siano considerazioni tecniche che cito a mo' di esempio ma che sicuramente non è mia volontà sostituirmi ai tecnici dei vari enti che sapranno lavorare meglio intorno a quel tavolo.

La condivisione di questi tre impegni forse va un po' a contrasto nel mio pensiero con la parte centrale dell'iniziativa. Nessuna polemica, assolutamente, massimo rispetto per il lavoro altrui ma forse una lettura diversa dettata dalla mia esperienza professionale.

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, credo che oggi sia stato un bel dibattito, dove abbiamo ricordato tutti gli enti presenti in CUS che operano nel soccorso ma che, forse, nell'iniziativa non valorizziamo nel modo corretto.

Rinnovando sicuramente i sentimenti di stima e di rispetto verso il soccorso alpino valdostano con il quale spesso anche in passato sono intervenuto, voglio semplicemente ricordare che quando parliamo di soccorso - come già hanno ricordato i colleghi - in Valle d'Aosta abbiamo la realtà che non è presente in CUS ma che è operativa del soccorso alpino della Guardia di Finanza, il 118, il Corpo valdostano dei Vigili del fuoco, con le sue componenti dei volontari e di professionisti con circa duemila interventi all'anno e, appunto, il Corpo forestale valdostano: abbiamo circa 16 mila chiamate che si traducono in 3-4 mila interventi annui.

Quindi come dicevo prima nessuna polemica, solo un po' di rammarico per non aver magari dato la giusta dignità a tutti i vari enti nell'iniziativa.

Ho rispetto per il lavoro dei colleghi, che spero capiranno la mia volontà di non partecipare alla votazione. Si risponde a un Presidente, a una maggioranza, ma prima ancora si risponde a se stessi ed è questa coscienza che oggi mi suggerisce questa decisione, con il massimo rispetto verso tutti gli enti che operano in maniera eccellente nell'ambito del soccorso in Valle d'Aosta.

Presidente - Altri? Siamo in discussione generale. Consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (VdA Unie) - Intervengo dopo l'Assessore e dopo averlo ascoltato attentamente, perché ha fornito importanti spunti di riflessione rispetto a quanto già ben illustrato dai colleghi in precedenza.

Io prima di tutto intervengo come cittadino, cittadino che un domani potrebbe fruire di questo importante servizio e quello che interessa al cittadino non è molto il nostro dibattito ma è la qualità del servizio che viene erogato.

Chi mi ha preceduto ha detto chiaramente che si tratta di un servizio di eccellenza, di un servizio che noi forniamo ai cittadini e ai turisti, che dà un'immagine della Valle d'Aosta e che pur essendo svolto ad altissimo livello, oggi s'intende fornire uno spunto di riflessione per eventualmente migliorarlo.

Parto proprio da questa ultima affermazione: a noi interessa che venga svolto bene, che non ci sia alcuna falla nel servizio, che venga svolto bene dal punto di vista della ricerca dei dispersi, dal punto di vista sanitario, sotto tutti i punti di vista.

Ora se è possibile migliorarlo, questo è quello che noi chiediamo.

Mi sembra che dal dibattito sia emersa la necessità - e vado un poco in contrasto rispetto a quello che ha detto il collega Aggravi - di addivenire in breve tempo al punto 3 dell'impegnativa: "a provvedere, così come previsto dalla norma, che Vigili del fuoco assicurino la presenza fisica di loro operatori all'interno della centrale unica del Soccorso" e questo mi sembra doveroso, ma perché? Perché l'esperienza, e soprattutto l'esperienza dal punto di vista sanitario, ci porta alla convinzione che lavorare in staff permetta di raggiungere dei risultati migliori.

La professionalità dei singoli operatori, qualora questi riescano a confrontarsi, ci permette di dare una risposta rapida, efficace ed efficiente, così da raggiungere quegli obiettivi che erano previsti nella norma.

Ora come cittadino, ma a questo punto anche come amministratore, poco mi interessa se la sede sia allocata in un sito o nell'altro, l'importante è che si lavori in staff, che si sia tutti all'interno dello stesso locale e non divisi in stanze, proprio per esaltare la peculiarità di un servizio che noi potremmo offrire.

L'obiettivo primario della mozione che ci accingiamo a votare, non è fare le classifiche, non è fare i tifosi o perorare la propria causa, perché altrimenti parlerei in maniera diversa, anch'io faccio parte della prevenzione e rappresento una categoria professionale, ma è bensì dare al cittadino, al turista, il migliore servizio e noi crediamo con questa mozione di dare un'opportunità al tavolo di lavoro per addivenire in tempi brevissimi all'obiettivo di unire tutti gli operatori in un'unica sala e di farli confrontare tra loro.

Questo è l'obiettivo primario. Solo così riusciremo a migliorare ulteriormente quello che è un servizio buonissimo che già offriamo.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Qualcuno vuole intervenire in questa fase? Non vedo richieste. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, il presidente della Regione Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Credo che sia già stato detto tutto sul contenuto di questa mozione e sulle sue finalità. Al di là delle impegnative che sono presenti sulla mozione, che in parte sono già state attuate, in realtà il lavoro che la Presidenza sta cercando di fare su questo argomento nello specifico va molto più indietro, nel senso che fin dai primi mesi della legislatura ho sentito una necessità che si dovesse fare qualcosa nell'ambito del sistema del soccorso valdostano, nel sistema generale di Protezione Civile, proprio una necessità di armonizzazione del sistema.

Dico la verità, la sensazione che avevo da fuori non è la stessa che poi ho avuto nel momento in cui ho avuto sostanzialmente la responsabilità, come ha detto giustamente il collega Aggravi, di questo sistema e della sua efficienza. Sicuramente abbiamo delle eccellenze, abbiamo delle particolarità peraltro statutarie molto importanti anche nella gestione della Protezione Civile del sistema delle emergenze, abbiamo un Corpo dei Vigili del fuoco che è regionale, abbiamo un Corpo forestale valdostano che, come è noto, è un'eccezione perché nel resto d'Italia, quasi dappertutto, è confluito nell'arma dei Carabinieri, quindi un Corpo valdostano che è ancora totalmente regionale ed è alle dipendenze dell'Amministrazione regionale. Abbiamo inoltre anche una Protezione Civile che ha delle competenze prefettizie, che ovviamente derivano dalle competenze prefettizie che il Presidente della Regione ha ai sensi del nostro Statuto speciale e questo non è secondario perché su molti aspetti cambia anche l'aspetto operativo delle procedure, perché cambia anche la catena delle responsabilità, quindi diciamo che ho ritenuto che fosse necessaria una revisione delle procedure e dei protocolli, ed è un'iniziativa che va avanti da diverse settimane, è vero, non abbiamo ancora intavolato i primi incontri, ma semplicemente perché eravamo in una fase di ascolto e di confronto di un po' di tutte le diverse componenti interessate dal servizio di Protezione Civile per farci un'idea più precisa delle problematiche prima di mettere tutti intorno a un tavolo.

Quello che adesso stiamo facendo, fatto il primo incontro, è proprio un'analisi puntuale delle procedure, cercando di capire dove sono le falle, anzi, non è che ci siano delle falle, sono dei punti di attrito che richiedono una maggior chiarezza in modo che ci sia un'armonizzazione completa delle procedure.

Un aspetto che sicuramente è stato sottolineato - è stato inserito anche all'interno dell'impegnativa della mozione - è quello della mancanza di alcune parti del sistema dell'emergenza all'interno della CUS, oppure la difficoltà di dialogo tra la CUR e la CUS, questi sono sicuramente alcuni degli aspetti che rendono alcune procedure un poco più difficoltose ma non sono le sole, nel senso che ci sono proprio delle procedure e degli aspetti che vanno in qualche modo rivisti e riorganizzati.

Un esempio: è già stata citata - adesso al di là delle circolari del soccorso del Corpo nazionale del soccorso alpino speleologico che sono state citate - la questione della ricerca delle persone scomparse: è proprio l'esempio di una competenza prefettizia, ne è l'esempio l'evento - che per fortuna si è risolto nelle scorse ore - del bambino scomparso al Mugello, dove la gestione e la competenza dell'organizzazione della ricerca è stata del Prefetto.

Quindi ci sono tutta una serie di aspetti che vanno "oliati", diciamo così.

Io credo che il sistema del soccorso delle emergenze in Valle d'Aosta abbia tutte le possibilità per essere un orologio svizzero, senza il minimo dubbio sulle procedure, quindi senza il minimo salto di "tic tac".

Abbiamo tutte le professionalità perché questo avvenga: abbiamo un soccorso sanitario che funziona molto bene, un Corpo dei Vigili del fuoco valdostano di nostra gestione con il quale abbiamo dei confronti - anche sul passaggio all'equiparazione sulla quale stiamo lavorando e adesso finalmente con la paritetica pienamente operativa potremo finalmente dare corpo e dare corso anche a quell'aspetto lì - abbiamo una Protezione Civile con delle competenze particolari, abbiamo un Corpo forestale come avete detto prima che è completamente regionale, abbiamo un soccorso alpino che è un esempio per tante associazioni o comunque per tanti Corpi simili sul territorio nazionale, oltre - anche grazie comunque alle competenze prefettizie che sono attribuite al Presidente - a una collaborazione con le forze dell'ordine che non è da mettere in secondo piano.

Sicuramente questo orologio svizzero può funzionare alla perfezione; come tutti gli orologi ogni tanto bisogna fare qualche piccolo aggiustamento dei meccanismi, ma i componenti sono assolutamente di prima qualità e qui avremo la possibilità, io credo con un piccolo aggiustamento, di avere una macchina che potrà essere di esempio per molti.

Presidente - Siamo in dichiarazione di voto. Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Come gruppo non abbiamo partecipato alla stesura di questo documento e non abbiamo firmato quindi questa mozione, pur condividendo l'importanza di proseguire attraverso un tavolo di lavoro per la verifica delle procedure in atto per il soccorso in Valle d'Aosta al fine di creare una maggiore collaborazione e sinergia rispetto alle tante professionalità e competenze coinvolte, riteniamo che questo documento, che si pone sicuramente questo importante obiettivo, manchi nelle sue premesse di diversi elementi importanti, a partire da alcuni riferimenti normativi riferiti al Corpo forestale valdostano, alla USL, alla Protezione Civile e non per ultimi alla Centrale unica di risposta che attraverso il disciplinare tecnico del NUE, il numero unico di emergenza europeo 112 citato più volte oggi, fornisce una risposta uniforme su tutto il territorio, rispetto ai servizi essenziali di ordine pubblico, soccorso e soccorso sanitario.

Ci tengo a precisare, avendo seguito il dibattito, che il 112 ha un servizio di interpretariato istantaneo attivo, quindi anche sotto questo punto di vista possiamo tranquillizzare le persone che ci ascoltano.

Viene poi posto l'accento sull'alta specializzazione del soccorso alpino valdostano che naturalmente tutti noi riconosciamo e, proprio per evitare quelli tifoserie di cui si è parlato nel dibattito, riteniamo importante che in quelle premesse fossero citati anche gli altri Corpi e Reparti delle rispettive Amministrazioni pubbliche che fronteggiano ogni giorno situazioni complesse con grande competenza.

Sottolineiamo inoltre che la presenza fisica non è il solo modo per garantire immediatezza e sinergia perché in questi anni Vigili del fuoco, Corpo forestale, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e via dicendo non hanno un luogo fisico in cui i loro operatori di centrale lavorano insieme, ma lo scambio d'informazioni avviene attraverso comunicazioni telefoniche che garantiscono efficacia nello scambio di informazione, celerità e sinergia.

Nelle premesse poi si citano anche 1.100 interventi annui del soccorso valdostano e questo forse dovrebbe farci riflettere, nel senso che riteniamo che in quel tavolo forse anche l'aspetto della prevenzione deve essere maggiormente considerato.

Il nostro soccorso, come si diceva, risulta essere un'eccellenza nel panorama valdostano anche se non dovremmo fermarci alla sola apparenza ma indagare, se è possibile migliorare, come tutti noi stiamo cercando di fare in questo dibattito.

Per tutte queste ragioni, noi non parteciperemo a questa votazione, pur condividendo l'importanza - e l'ha sottolineato bene il collega Aggravi - di mettere in piedi quel tavolo di lavoro e di continuare con quel tavolo di lavoro - perché è una cosa che c'è già - per organizzare ancora meglio il servizio.

Esistendo poi - ed è apparso chiaramente nel dibattito - una volontà totalmente trasversale per porre rimedio a questa criticità, non ci sarebbe neanche bisogno di una mozione, quindi con tranquillità ci sentiamo di prendere questa posizione.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Brevemente, a volte, vedete, ai cittadini che guardano un po' la politica per certi versi tutta una serie di riti e tutta una serie di nostre relazioni appaiono incomprensibili, perché assistendo a questa discussione, soprattutto negli ultimi interventi, vediamo che un messaggio positivo viene stravolto e si adducono tutta una serie di argomentazioni che, perdonatemi, risultano incomprensibili.

Noi abbiamo una situazione dove interveniamo per assicurare il soccorso a persone in difficoltà. Abbiamo detto che ci sono tutta una serie di professionalità, abbiamo detto che ci sono tutta una serie di competenze ma che c'è un meccanismo che può essere migliorato.

Allora se questo è il ragionamento, è evidente che al di là delle premesse, del fatto che ci parliamo addosso, la cosa che conta è l'impegno, sono i tre punti finali.

Qualcuno potrebbe eccepire: ma questa mozione è la celebrazione del soccorso alpino.

Il problema è semplicemente dato dal fatto che il soccorso alpino e un po' una specificità della Valle d'Aosta e quindi in qualche modo è stato messo in evidenza il ruolo del soccorso alpino che è diverso rispetto alle altre Regioni. Abbiamo una realtà che è diversa, così come gli interventi di soccorso in Valle d'Aosta possono mutare nell'arco di pochi minuti.

Fatemi dire, se io mi perdo in un sentiero e io dico che mi sono perso, apparentemente il problema potrebbe essere rubricato semplicemente "È una persona che ha perso l'orientamento" ma essendo che io mi perdo in alta montagna, dopo due minuti io sono in mezzo a dei salti di roccia, dopo due minuti io sono in una difficoltà incredibile e che merita di avere l'intervento molto probabilmente di una guida e l'intervento con l'elicottero.

Allora capite che la relazione che dobbiamo avere tra i vari Corpi - tutti competenti, tutti all'altezza - crea quel valore aggiunto anche perché noi facciamo tutta una discussione, ma un errore, una piccola imperfezione, una piccola negligenza, vuol dire che una persona vive o che una persona muore.

Allora l'obiettivo di questa mozione è celebrare il sistema del soccorso e della centrale unica e io credo che l'interpretazione che ha dato il presidente Lavevaz abbia tolto via tutti i dubbi, nel senso che è un lavoro che si sta già facendo all'interno della Presidenza della Regione e a volte c'è la necessità di far conoscere alla nostra comunità che si sta lavorando, non è sufficiente lavorare, bisogna anche saper comunicare che si sta lavorando in tal senso e il presidente Lavevaz ha dato questa indicazione.

Quindi io trovo certe posizioni un po' pretestuose: qui non facciamo una questione di numeri, non facciamo una questione del tipo: "Io sono per questo Corpo, sono per quest'altro", per noi sono tutti sacrosanti. Perdonatemi, parlo come Aurelio Marguerettaz, ma se io sono in difficoltà non me ne frega niente se chi mi viene a salvare è un Vigile del fuoco, è una guida o è un'ambulanza, io spero di essere salvato!

Questo è il ragionamento che abbiamo fatto, per cui nella mia dichiarazione di voto evidenzio un voto convinto rispetto a questa mozione ma non tanto "contro" ma "per", come nell'intervento precedente ha fatto il mio collega Grosjacques.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - Per ringraziare il presidente della Regione Lavevaz, che ha riassunto molto bene l'intento di questa mozione, innanzitutto una mozione "per", una mozione che ha messo in evidenza all'esterno i nostri professionisti e le nostre eccellenze e, nello stesso tempo, questa nostra mozione aveva un duplice obiettivo.

Faccio mio il passaggio del Presidente, lo abbiamo declinato in una maniera diversa ma con lo stesso obiettivo: ci sono delle criticità, ci sono delle falle e l'obiettivo di questa mozione è di creare le condizioni per raggiungere gli obiettivi prefissati, perché c'è una mancanza di circolazione delle informazioni, altrimenti probabilmente oggi non avremmo affrontato, così come è stato affrontato nel merito e non solo nella forma tali criticità.

La condivisione delle schede di chiamate è alla base e forse il terzo punto è semplicissimo da raggiungere.

Noi non vogliamo, presidente Lavevaz, entrare nel merito tecnico, ma la postazione è già libera, è già pronta, forse fra qualche settimana questo primo passaggio del punto 3 si può già fare e quindi la presenza del quinto attore, cioè i Vigili del fuoco all'interno della CUS, come dice già la legge, che nel 2021 è ancora a pieno titolo lo strumento utile e fattivo per portare a casa lo scambio immediato delle informazioni.

Vorrei terminare questo mio breve intervento come dichiarazione di voto per ringraziare il Presidente e, nello stesso tempo, aggiornare anche questo Consiglio, la Commissione competente, per le vie brevi o come intende meglio, ma di far circolare le schede di chiamata ai cinque attori che fanno parte del soccorso di emergenza pubblico della Regione autonoma Valle d'Aosta.

Quindi grazie ancora e speriamo nel giro di poche settimane di avere già, perché no, anche fisicamente, perché è importante che le schede circolino e le informazioni circolino, per salvare la vita di chi oggi abita in Valle d'Aosta e per gli ospiti, che speriamo durante l'estate frequentino la nostra Valle.

Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento. Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 27

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 1 (Jean-Pierre Guichardaz)

La mozione è approvata.