Oggetto del Consiglio n. 484 del 9 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 484/XVI - Esame del documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il triennio 2021-2023. (Reiezione di due ordini del giorno. Approvazione di sette ordini del giorno. Ritiro di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri possiamo dare avvio ai lavori di questa mattina del Consiglio. Oggi alle ore 10:00 devo assentarmi per un incontro on-line nell'ambito delle attività della Presidenza delle Assemblee dei Consigli regionali. Anticipata la mia assenza alle ore 10:00, possiamo riprendere l'analisi degli ordini del giorno collegati al documento economico-finanziario regionale. Siamo all'ordine del giorno n. 19: "Integrazione ai ristori per le attività economiche". Si è prenotato per l'illustrazione il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno vuole dare ancora una volta maggiore attenzione alle piccole realtà, alle micro-imprese della nostra regione, vuole cercare di far rientrare tutte quelle attività che oggi con la pandemia hanno avuto dei danni causati dalle chiusure e va a sottolineare delle particolarità che nei decreti a livello nazionale sono state escluse o rischiano di essere escluse per pochissimi dati.
Quest'ordine del giorno è importante, come già l'ordine del giorno che aveva presentato il collega Aggravi per la ristrutturazione del debito e una serie di ordini del giorno che si incentrano a far rientrare più aziende che riusciamo, a dare risposte a più aziende... se pensiamo alle 200 aziende che non rientrano nella ristrutturazione del debito, un'altra parte di persone che non hanno ricevuto nessun indennizzo con una Naspi, che adesso riusciranno ad avere anche loro una piccola indennità... bisogna avere molta attenzione per le aziende che rischiano di non avere nessun ristoro da parte del Governo nazionale. Noi, come Regione Valle d'Aosta, soprattutto perché siamo autonomi, dobbiamo concentrarci sulla particolarità di queste aziende e cercare di dare più risposte possibili a queste persone perché sono importantissime per il nostro territorio, per l'occupazione, per un futuro.
È per questo che ho preso atto del documento finanziario che mira a superare la fase emergenziale della crisi con azioni quali ristori alle attività economiche, da strutturare armonicamente rispetto agli interventi nazionali, andando a rispondere alle specificità del tessuto economico valdostano, prendiamo ad esempio l'anno scorso quando c'è stato quel decreto che dava 600 euro alle partite IVA, la Regione autonoma Valle d'Aosta ha integrato tutte le partite IVA che avevano percepito con un ulteriore indennizzo di 400 euro. Questo è un esempio di quando e se possiamo intervenire, sempre se ci sono disponibilità finanziarie, per le aziende, tenuto conto del tessuto economico valdostano fatto da numerose piccole micro e medie imprese.
Quest'ordine del giorno è importante, adesso andrò a chiedere l'impegno del Governo con due quesiti: il primo è, rispetto alle percentuali di perdita di fatturato che completino anche la fascia dal 20 al 30 percento per le aziende... praticamente a livello nazionale sappiamo tutti benissimo che se si dimostra che c'è un calo di fatturato superiore al 30 percento, si può avere diritto a dei ristori. Io, per la particolarità della nostra Regione, vorrei anche, magari in fase minore - lo potremo valutare, siamo disponibili a qualunque modifica - che si andasse ad ampliare questa fascia, perché se pensiamo ai piccoli fatturati delle nostre aziende di montagna, a volte una perdita del fatturato del 27-28-25 percento determina una perdita grave per quest'azienda perché, avendo un fatturato talmente piccolo, a volte anche solo il 15-20 percento non le dà nessun ricavo.
L'altro quesito è su tutte quelle attività che hanno aperto appena prima della pandemia, perché oggi quelle aziende che hanno aperto nel 2020, durante la pandemia non possono dimostrare un fatturato degli anni precedenti e, di conseguenza, vengono ristorate con dei ristori ridicoli non avendo la possibilità di tener conto del fatturato, perché non ce l'hanno, degli anni precedenti. Io con questo ordine del giorno chiedevo se era possibile tener conto del fatturato dell'anno 2020 per le aziende che hanno aperto nell'anno 2020, perché, come tutti sappiamo, un'azienda... e mi sembra che non sono poche, da quello che ho visto dal documento finanziario, ci sono dalle 600 alle 700 aziende, correggetemi se sbaglio, anche questo un numero importantissimo per la nostra Regione... che, se non possono dimostrare il fatturato, danno loro una cifra una tantum e non va a rispecchiare gli interi costi di gestione o del fatturato. Per questo io consiglierei di andare a vedere il fatturato annuo 2020 nei mesi che hanno lavorato e nei mesi di chiusura e di calcolare il danno in base a questo dato. Aspetto la risposta dell'Assessore competente.
Presidente - Per la risposta, ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Grazie al collega Planaz e auguri di pronta guarigione. Buongiorno a tutti.
Io non entrerò nel dettaglio della risposta rispetto all'ordine del giorno, come abbiamo un po' comunicato per le vie brevi in questi ultimi giorni di Consiglio, da lunedì intendiamo aprire una discussione politica su un documento aperto che abbiamo preparato alla discussione dei gruppi consiliari per costruire la risposta politica alla crisi economica come aiuti Covid. L'intenzione del Governo e della maggioranza su questo provvedimento è di cercare di aprire alla massima partecipazione e collaborazione e anche condivisione delle misure da mettere in campo in Consiglio regionale, quindi ogni gruppo avrà la possibilità, attraverso l'analisi di questo documento, di fare le sue proposte e andare nel dettaglio anche a declinare in termini operativi il lavoro di risposta.
Non sto quindi neanche a chiedergli di ritirare l'ordine del giorno, noi ci asterremo ma con quest'assoluta volontà di entrare dalla prossima settimana nel merito delle questioni con questo tipo di obiettivo: dedichiamo questa settimana al confronto politico per metterci a scrivere la legge poi nella maniera più condivisa possibile, di modo da recuperare poi i tempi di discussione nelle settimane future. L'obiettivo di tutti deve essere di dare una risposta celere, ci sembra questo un metodo di lavoro che potrà permettere a tutti di esprimersi, di valutare le proposte e soprattutto di dare la risposta attraverso la struttura portante della legge che andremo a definire insieme.
Abbiamo sull'esperienza del passato tutti capito che più disperdiamo in tante misure le risposte rispetto ai problemi del lavoro, dell'occupazione e degli investimenti e più diventiamo lenti e anche meno efficaci nella risposta, quindi dovremo cercare insieme di costruire una legge che sia di rapida applicazione, di forte impatto e soprattutto di veloce attuazione nei confronti del nostro sistema delle imprese.
Quello quindi che propone, a mio avviso, farà parte della discussione politica e l'impegno di tutti, da parte nostra c'è questa volontà, è di andare avanti nei prossimi giorni per riuscire a concludere nel corso della settimana, magari anche con un'apertura al confronto con le associazioni di categoria, con le forze sociali, con gli ordini anche dei commercialisti e dei consulenti del lavoro, di modo che un po' tutti insieme si faccia il lavoro di analisi necessario per evitare poi di scrivere articoli di legge che non rispondano pienamente agli obiettivi politici che dobbiamo raggiungere.
Ringraziamo quindi per la sollecitazione e ci mettiamo a disposizione per questo lavoro che speriamo sia il migliore possibile per dare la risposta che le imprese e i lavoratori si attendono.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Assessore, la ringrazio per gli auguri di pronta guarigione, confermo che sto bene, aspetto solo l'esito del tampone che dovrò effettuare domani. Dovevo andare oggi, poi con il prolungamento del Consiglio per approvare il DEFR ho spostato il mio appuntamento a domani.
È inutile che le dica che ho un pochettino di amarezza, io capisco che dove necessitano degli scostamenti, dove si parla di risorse per intervenire su certi ordini del giorno... capisco la sua precauzione nel darmi questa risposta circa l'approvazione di quest'ordine del giorno, ma, vede, lei ha parlato di obiettivi politici, infatti è proprio questo: secondo me, il nostro obiettivo politico, quello di tutti noi, minoranza e maggioranza tutti assieme, è quello di dare delle risposte a chi ha più bisogno. Lasciamo stare l'urgenza che bisogna dare per queste risposte, questo lo sappiamo tutti, è inutile che continuiamo a ripetere le stesse cose, ma appunto per questo l'obiettivo politico è cercare di concentrarsi il più possibile a dare le risposte alle aziende e alle persone che sono rimaste senza lavoro il più presto possibile, perché per chi non ha incassato e in tutti questi mesi ha dovuto tenere chiuse le attività o è stato senza lavoro è normale che noi facciamo il possibile, ma se noi cominciamo già non a concentrarci principalmente su queste tipologie di attività che necessitano di più aiuto... e ringrazio che avremo modo di collaborare anche nelle Commissioni per riuscire a costruire questa legge, tutto il gruppo è disponibile per tutte le indicazioni, tutti i suggerimenti per fare in modo di accontentare il più possibile la gente della nostra regione. Con quest'ordine del giorno però non chiedevo niente di chissà che, ma proprio dei punti principali, come quello di ieri, da cui, secondo me, la politica deve partire per dare risposta alle persone che più ne necessitano. Con questo non ritirerò l'ordine del giorno perché sono convinto di aver prodotto un documento che necessita.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz, Marzi)
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 20: "Studentato presso Palazzo assistenziale". La parola al consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Il tema di quest'ordine del giorno porta all'attenzione del Consiglio un'iniziativa di riuso di un noto edificio di Aosta: il Palazzo assistenziale nell'ambito del Quartiere Cogne, edificio che, a seguito di un'indagine statica, è stato indicato non in grado di assolvere alle funzioni statiche che garantiscono la sicurezza degli occupanti e, di conseguenza, risultano necessari interventi di tutela statico-strutturale importanti tanto da intendere ovviamente la necessità di un intervento globale di lavori di sistemazione, un intervento completo su tutto l'edificio, tenendo conto poi di tutta una serie di requisiti dal punto di vista degli allineamenti progettuali, tra cui la tutela del valore culturale del fabbricato.
L'inquadramento è relativo a questo tema, in che modo viene gestita la proposta, la suggestione del gruppo Lega attraverso la mia figura in questa linea su questo argomento... il discorso è questo: ci allineiamo alle indicazioni espresse dal documento di economia e finanza al capitolo 1.4 "Istruzione e Università" in cui è espresso l'intendimento per il completamento dei lavori previsti nell'ambito dell'ex Caserma Testa Fochi per rendere Aosta un polo universitario e che come tale si intenderebbe quindi aperto di conseguenza a studenti provenienti anche da zone del territorio distanti ovviamente dal capoluogo cittadino, nonché a studenti provenienti da fuori Valle. Questo fa pensare che, per garantire l'attrattività verso utenti distanti dal capoluogo cittadino provenienti da fuori Valle, occorre saper gestire la funzione dell'ospitalità in strutture residenziali di tipo comunitario o di micro-aggregazione con disponibilità di luoghi comuni per lo studio, la preparazione e il consumo dei pasti, così come in parte già avviene nell'ambito del Convitto Federico Chabod benché in forma sottodimensionata già rispetto alle reali esigenze del territorio e per quel tipo di utenza e tanto più chiaramente di fronte a future esigenze dell'Ateneo nel momento in cui esso diventi attivo.
Evidenziato che nelle linee di programma del documento di economia e finanza non è menzionata l'attività convittuale benché organicamente corollaria all'attività scolastica e che quindi l'ipotesi di studentato universitario, inizialmente prevista nella progettazione dell'Università, è stata poi definitivamente abbandonata per mantenere la previsione e la realizzazione dello spazio dei parcheggi a raso. Il polo universitario quindi progettato con tutta una serie di funzioni e requisiti in grado di rispondere a un'esigenza d'uso... si è perso un po' per strada lo spazio per studenti, per l'alloggiamento e per le attività paradidattiche degli studenti.
Ora, siamo in tanti qui in quest'aula ad aver compiuto studi universitari fuori Valle, io e tanti anche di voi siamo della generazione che non ha potuto beneficiare di nessuna sede universitaria all'interno del territorio della Valle d'Aosta, per cui siamo dovuti andare chi a Torino, chi a Milano, chi a Venezia, chi altrove e ci siamo aggiustati come abbiamo potuto. Chi aveva la famiglia che poteva permetterselo poteva disporre di un alloggio in affitto condiviso con altri compagni di studi, con tutta una serie di bei ricordi da raccontare e alcuni da non raccontare assolutamente, chi non aveva grandi risorse si rivolgeva a strutture di collegio, strutture pubbliche o private. Il problema era comunque sempre molto significativo.
Ora, noi non vogliamo creare un progetto di società nella quale si rende facile la vita a tutti, perché sappiamo anche benissimo che la difficoltà ha un ruolo pedagogico estremamente importante, però dimenticarci completamente di risolvere i problemi soprattutto in vista di un'attrattività che è fondamentale per l'investimento che la nostra comunità sta svolgendo nei confronti di un'attività universitaria... impone sicuramente una visione completa esaustiva. Ora, a questo punto ecco che rientra in gioco il Palazzo assistenziale Cogne, perché nelle immediate vicinanze del polo universitario in costruzione è presente il Palazzo assistenziale Cogne opportunamente articolabile oltretutto con la biblioteca regionale e come tale strategicamente vocato a un uso connesso alla destinazione scolastico-universitaria e opportunamente dimensionato per contenere tutti gli spazi relativi a una destinazione di studentato sia per le funzioni residenziali che paradidattiche e ludico-sportive, senza escludere peraltro - e ci tengo come alfiere della cultura e della storia - l'identità storica del Palazzo, che individua nella destinazione sociale il suo ruolo fondamentale. Tra l'altro, la storia è perfettamente rispettata perché all'inizio era proprio sede di alloggiamenti, c'era il famoso nubilato e il celibatario, sono strutture per i dipendenti della Cogne che non avevano famiglia e quindi non avevano alloggiamenti all'interno del Quartiere Cogne, oltre per le attività note, attività di tipo sociale. Spazio sufficiente quindi per contenere questa identità storica di tipo sociale di attività di gruppi sociali, sia lo spazio per contenere alloggiamenti destinati agli studenti e spazi per attività di studio e di vita sociale.
Considerato altresì che, così come ho già detto, la perizia statica individua la necessità di un intervento sistematico non di puri interventi correttivi, quindi vuol dire pensare su ampia scala un intervento generale di utilizzo e, tra l'altro, pensarlo, no non pensarlo e lasciare lì l'edificio perché se c'è un problema di compromissione statica... cioè esiste un problema di compromissione statica anche a carico eventualmente di strutture limitrofe, perché eventuali turbamenti del regime statico di questo fabbricato comunque non escludono l'interferenza con fabbricati limitrofi, ma soprattutto è estremamente importante che un'Amministrazione sappia gestire e sappia far fruttare il patrimonio edilizio di cui dispone.
L'impegnativa del Governo regionale quindi è la seguente: "ad avviare - e faccio presente all'Assessore di riferimento l'attenzione a questo termine "avviare" non "concludere", "effettuare" ma "avviare" - entro sessanta giorni uno studio di fattibilità finalizzato al recupero dell'edificio denominato Palazzo assistenziale Cogne secondo la destinazione di alloggiamento degli studenti che comprenda spazi accessori per lo svolgimento delle attività paradidattiche e ludico-sportive e includendo altresì lo svolgimento delle attività sociali storicamente insediate nell'ambito dell'edificio in questione".
Presidente - Per il Governo regionale, la parola all'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - La ringrazio molto e devo spiegarle le ragioni per cui chiederei di ritirare questa vostra proposta: per la semplice ragione che sono già in corso trattative su questa linea e sono trattative su cui per il momento, non avendo ancora raggiunto un grado di maturazione di un certo genere, c'è una necessità di una certa riservatezza. Devo dire che una parte di questa trattativa con un'importante fondazione bancaria è già stata gestita dal collega Testolin, che ha avuto anche la cortesia di farmi partecipe dello stato dell'arte e della ripresa della trattativa che è già avvenuta. È del tutto evidente che questa idea di dare vita a uno studentato ha assolutamente un significato perché è un immobile, come diceva lei, di grandissima importanza storica, credo che quasi tutti in quest'aula abbiano avuto qualche parente che abbia lavorato alla Cogne e quindi ha perfetta coscienza di che cosa possa significare in termini di ricostruzione umana e sociale l'utilizzo di questo Palazzo. Palazzo che, come sappiamo, è stato oggetto di moltissime polemiche, di perizie, di contro-perizie; credo che il fronte comune sia quello oggi di trovare una soluzione ragionevole e, anche per essere onesti fino in fondo, anche di cospicui finanziamenti perché le valutazioni che erano state fatte in passato di una rimessa in ordine dell'immobile pesavano per parecchi milioni che in questo momento potrebbero porci in difficoltà.
Esistono però istituzioni, come le fondazioni bancarie, che sono in grado oggi di poter mettere sul tavolo cifre ingenti ma con l'impegno importante che ci debba essere un contemperamento fra la nascita di uno studentato e anche gli spazi necessari per il mantenimento della pur ridotta oramai rispetto a quando eravamo ragazzi... il CRAL Cogne era un punto di riferimento ludico anche di importante associazione, penso che un certo punto anche gli ex combattenti avevano sede all'interno del CRAL Cogne.
Chiederei quindi di ritirare l'ordine del giorno, prendo l'impegno appena la questione avrà assunto un livello di maturazione, di informarne tempestivamente la Commissione competente sapendo l'interesse che molti colleghi hanno rispetto a questa questione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta, chiaramente quello che dice effettivamente e oggettivamente va esattamente nella linea della suggestione di quest'ordine del giorno, poi le devo atto dell'attenzione che lei personalmente ha dimostrato per questa interpellanza manifestata, attuata attraverso l'interlocuzione che lei ha posto in atto con me preventivamente alla discussione di questo tema. Questo rafforza un ruolo sano tra le due dinamiche dell'opposizione e del governo.
È chiaro che, di fronte al fatto che quanto io chiedo è già in itinere e lei si impegna a darci risposta e aggiornamento di quanto in atto, colloca questa dinamica di dialogo a quella regola della logica che penso che lei pure conosca che recita: "ambae affirmantes nequeunt generare negantem", è una regola del sillogismo, cioè se ci sono due premesse che affermano, non si può arrivare nella terza fase del sillogismo a una negazione. In quest'ottica quindi io ho indirizzato l'attenzione del Governo in una certa direzione, lei, a nome del Governo, conferma la direzione chiedendo riservatezza per la necessità di tutta una condizione di riservatezza, quindi io posso dire che l'impegnativa è già assunta e quindi il fatto di ritirare l'ordine del giorno diventa un atto naturale, una naturale conseguenza.
Ho comunque piacere di manifestare per onor del vero, semplicemente per onor del vero, che sicuramente è lodevole che segretamente si stavano svolgendo queste attività: "segretamente" lo dico sotto il termine ovviamente ironico e bonario soprattutto, è chiaro che di un fatto mi deve dare atto, Assessore: nel DEFR questo tema non era minimamente trattato, noi, come gruppo Lega, l'abbiamo portato all'attenzione dell'Aula e all'attenzione della collettività. Noi abbiamo esplicitato, quindi che ci siamo arrivati attraverso due percorsi diversi è indubbio, però noi ci siamo arrivati dal nostro punto di vista, soli, senza l'assistenza degli uffici e delle strutture per cui questo rivela la qualità del lavoro che noi stiamo facendo e non è un'autosviolinata ma è una legittima espressione di quanto noi siamo in grado di fare e di come noi lavoriamo e questa è la dignità che ci permette ogni giorno di guardarci allo specchio dicendo: "noi quello che possiamo fare lo facciamo".
Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 21. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - È stata esaminata la bozza del Recovery Plan in cui è previsto lo stanziamento di 560 milioni per il progetto "Salute, ambiente e clima: sanità pubblica ecologica e sorveglianza della sanità pubblica veterinaria e sicurezza degli alimenti". Come si legge in un articolo, si punta a rafforzare la capacità, la resilienza, l'equità del Paese di fronte agli impatti sulla salute associati ai rischi ambientali climatici. Si istituirà la rete del sistema nazionale di prevenzione salute ambiente e clima integrata con l'esistente sistema nazionale per la protezione ambientale. Sarà prevista l'istituzione e il rafforzamento di poli di eccellenza a livello nazionale e poli regionali e istituzioni territoriali con competenze e responsabilità specifiche in salute, ambiente, clima. Per quanto riguarda - e questo è il punto essenziale - l'organizzazione veterinaria pubblica, l'obiettivo è promuovere lo sviluppo del sistema di sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare anche attraverso il potenziamento e la riorganizzazione della rete di dieci istituti zooprofilattici sperimentali. I target previsti sono circa 236 strutture pienamente operative, 10 piani di intervento organizzativi, 300 borse di studio, formazione e ricerca in sanità pubblica, veterinaria e sicurezza degli alimenti.
Viste le richieste di modifica e integrazione per i progetti sanitari sul Recovery Plan adottati da Camera e Senato in due articolate relazioni dove, con riferimento al progetto "Salute, ambiente e clima. Sanità pubblica ecologica", si dice: "si rileva l'esigenza di colmare una lacuna costituita dall'assenza di un riferimento esplicito alla sanità pubblica veterinaria. Il benessere e la salute animale fanno parte dell'approccio "One Health". Pertanto, all'interno della riforma che istituisce la rete SNPS (Sistema Nazionale di Prevenzione Salute, Ambiente e Clima), che deve integrarsi con l'esistente SNPA, è necessario includere anche esperti di sanità animale. Occorre altresì implementare la rete tra sanità pubblica umana e la sanità pubblica veterinaria, anche con banche dati ministeriali interconnesse, per rafforzare la rete di epidemo-sorveglianza", con quest'ordine del giorno quindi noi chiediamo di impegnare il Governo regionale "a lavorare immediatamente sulle indicazioni di cui sopra affinché nel nuovo piano regionale per la salute e il benessere sociale vi sia un progetto completo ed efficiente sulla sanità pubblica veterinaria".
Ritengo che queste indicazioni siano finalmente nella giusta direzione perché dobbiamo tenere presente che è necessario avere anche una sanità pubblica veterinaria perché gli animali devono avere tutte le attenzioni di cui necessitano e soprattutto ci deve essere anche la possibilità di curarli indipendentemente dalle possibilità economiche.
Abbiamo visto, tra l'altro, adesso il dramma che si sta vivendo in questo periodo non solo di crisi ma anche di emergenza Covid proprio anche su tutto quello che è il discorso che va a parte, che non c'entra con questo, però è tutto il sistema di tutti gli animali di affezione, i cani e gli animali in casa nel momento in cui i pazienti vengono ricoverati. Ho visto anche l'appello che lei ha fatto e che cerchiamo di rilanciare per tutte le persone che daranno la disponibilità ad accudire gli animali nel momento in cui sono le persone che vengono ricoverate e che quindi non hanno la possibilità di farlo, ma dobbiamo anche pensare alle possibilità economiche, di venire incontro alle difficoltà economiche che hanno le famiglie nel momento in cui devono curare degli animali e devono andare dal veterinario e non possono permetterselo in questo momento. Che cosa fanno?
Queste quindi indicazioni che arrivano dall'Europa e che arrivano dal Parlamento ritengo che siano molto importanti e ritengo che sia uno sforzo che è importante che si debba fare anche in Valle d'Aosta. È chiaro che è una prospettiva di lungo periodo, non ci si arriva in un attimo, l'importante però comunque è avere la volontà di andare in questa direzione, che, tra l'altro, ripeto, non ci siamo inventata noi, ma è una direzione che viene indicata dall'Europa e dal Parlamento, però è importante veramente fare qualche cosa anche noi, fare qualcosa attivamente perché gli animali devono avere tutte le cure possibili e immaginabili e dobbiamo pensare chiaramente alla salute delle persone primariamente, ma dobbiamo pensare anche alla salute dei nostri animali.
Presidente - Per il Governo regionale, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Proprio per sviluppare le tematiche di cui in premessa dell'ordine giorno n. 21, con DGR n. 657 del 23 maggio 2018 nell'ambito del piano regionale per la prevenzione, PRP 2016-2020, adottato con deliberazione di Giunta regionale n. 1829 del 30 dicembre 2016, si è approvata la costituzione del network "Ambiente e salute in tutte le politiche", formato da esponenti operatori di enti che si occupano a vario titolo delle politiche per l'ambiente e la salute, con l'obiettivo di aumentare e integrare le conoscenze degli operatori mediante metodi e strumenti condivisi, migliorare l'integrazione tra le politiche, le azioni regionali in campo ambientale e sanitario al fine di ottenere una maggiore tutela della salute della popolazione e rendere più efficace la pianificazione regionale in materia di protezione ambientale e di prevenzione igienico-sanitaria di cui fa parte il Dipartimento di prevenzione e la sanità pubblica veterinaria.
Inoltre l'articolo 98 della legge regionale n. 8 del 13 luglio 2020 prevede l'istituzione della rete regionale di epidemiologia e con successivo atto della Giunta regionale si dovranno individuare i flussi informativi relativi ai requisiti di qualità, la tempistica e i referenti unitamente agli obblighi di conferimento, rendendo l'intero patrimonio informativo accessibile e conforme alle necessità della rete regionale per l'epidemiologia. Infatti si reputa importante il rafforzamento di tutte le attività di sorveglianza delle malattie infettive attraverso l'integrazione e il coordinamento tra le competenze epidemiologiche e quelle di laboratorio al fine di quantificare il carico di malattie infettive prevalenti, di riconoscere i determinanti e i rischi associati a tali malattie e compiere una valutazione dell'impatto degli interventi di prevenzione. Tali attività di sorveglianza dovranno essere improntate alla continuità e alla regolarità della rilevazione dei dati, oltre che all'unitarietà dei sistemi informativi alimentati da tutte le possibili fonti informative favorendo quanto più possibile la valorizzazione epidemiologica delle informazioni cliniche in essi contenute.
Le sfide che attendono il settore della sanità e il comparto agroalimentare si sono fatte negli anni sempre più complesse, il benessere animale, il consumo di farmaci, l'utilizzo del macello come osservatorio epidemiologico e la biosicurezza al pari dei rischi sanitari a essa allegati risultano sempre di più connessi tra loro rendendo di fatto necessario un approccio integrato. La diffusione dei fenomeni, come l'antibiotico-resistenza, inoltre ha assunto negli ultimi anni dimensioni drammatiche tali da rendere indispensabile e non procrastinabile una programmazione degli interventi preventivi. In un quadro così complesso a livello nazionale si è elaborata una strategia di ampio respiro lavorando a una serie di innovazioni con l'obiettivo sfidante di cambiare definitivamente il volto della sanità animale. La sfida del futuro è dunque quella di avviare un processo di implementazione e sviluppo di tali innovazioni, di mettere a regime alcune di esse e avviare comunque lo sviluppo di tutte le altre.
Con l'obiettivo primario di rafforzare le reti di epidemio-sorveglianza del sistema pubblico veterinario, è già stato delineato a livello nazionale un quadro di interventi, che, in linea con le prestazioni del regolamento dell'Unione europea n. 429/2016, implementi la collaborazione tra le autorità competenti e gli operatori che allevano animali attraverso la figura del veterinario aziendale e consente una programmazione migliore e più efficace dei controlli ufficiali basati su una categorizzazione in base al rischio standardizzata e trasparente in linea con il nuovo regolamento dell'Unione europea 2017/625 sugli official controls.
Inoltre il prossimo piano regionale per la salute del benessere sociale delineerà le azioni collegate all'ambito delle reti di epidemio-sorveglianza di cui fa parte la sanità pubblica veterinaria.
Dato che le azioni di cui l'ordine giorno intende impegnare la Giunta regionale sono già state tutte previste, pertanto proporrò l'astensione per quanto riguarda l'ordine del giorno. Devo dire comunque che ho colto ulteriore suggestione dalla sua relazione anche riguardo appunto a poter garantire anche in caso di condizioni di crisi economica per gli animali domestici comunque una cura veterinaria. Sicuramente è una suggestione importante di cui terremo conto pur compatibilmente con il fatto, come diceva giustamente lei, prima ci sono le persone e poi gli animali ma che anche loro hanno i loro diritti.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio di aver colto questa suggestione e comunque io ringrazio lei perché ho visto e ho apprezzato molto quell'appello che è stato fatto pubblicamente per cercare persone che aiutino, che diano la disponibilità ad aiutare anche il canile e comunque a dare la disponibilità per elenchi, non so come state organizzando tutto questo, però è un problema veramente serio nel momento in cui ci sono le persone in quarantena, o comunque ricoverate, e se gli animali domestici perdono i padroni che fine fanno? Più persone danno la disponibilità quindi meglio è e ne approfittiamo in questo caso per rilanciare questo appello e magari ci saranno anche tante persone che magari non hanno letto o non hanno visto e che magari saranno attente e cercheranno di capire come fare a dare una mano sotto questo profilo.
Ringraziamenti a parte, era scontato che sul discorso della sanità pubblica veterinaria, al di là di questo aspetto che sono suggestioni ulteriori che abbiamo dato, si stia facendo, è ovvio, è un tema gigantesco; quello che era l'oggetto dell'impegnativa era il fatto di implementare sempre questo discorso sulla base delle indicazioni che vengono date in questo momento nuove dall'Europa e da Roma proprio perché le cose già ovviamente si stanno facendo, sono macrotemi giganteschi, il fatto di votare favorevolmente quest'ordine del giorno e quindi di impegnarsi a seguire anche le nuove indicazioni che vengono date adesso, al di là di quello che è stato fatto, teoricamente dovrebbe andare nella stessa direzione che lei sta dicendo, ma sappiamo che la prassi vostra è quella di dire sempre: "tutto si sta facendo e quindi non ve lo votiamo". Siamo quindi abituati a questo, ovviamente non lo ritiro e andiamo al voto.
Presidente - Poniamo in votazione l'ordine del giorno n. 21. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Lavevaz, Marzi)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno successivo, il n. 22: "Servizi sociali e disabilità". La consigliera Spelgatti ha chiesto la parola per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Viste le richieste di modifica e integrazione per i progetti sanitari sul Recovery Plan dettate da Camera e Senato in due articolate relazioni e, in particolare, con riferimento alla missione "Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore", le seguenti indicazioni:
"- si modifichi il suddetto progetto nel senso di prevedere, nell'intervento relativo ai servizi sociali dedicati alle persone con disabilità, che "il piano propone la definizione dei progetti personalizzati, attraverso criteri e modalità di costruzione del progetto di vita individuale e personalizzato, comprendente l'assistenza personale, anche in forma autogestita e autodeterminata, e il profilo di funzionamento ai fini dell'inclusione scolastica, universitaria e lavorativa, i sostegni, i servizi, le prestazioni e gli accomodamenti ragionevoli in ogni fase della vita e incrementando i percorsi verso l'autonomia anche mediante il sostegno diretto alla ristrutturazione di alloggi, dotandoli di strumenti tecnologicamente avanzati, integrandosi con la legge n. 112/2016";
- introdurre un progetto volto ad attuare la linea di intervento indicata dal secondo programma di azione biennale dell'Osservatorio sulla disabilità in tema di accessibilità, in particolare con riferimento agli spazi costruiti (edifici, viabilità, trasporti e altre strutture interne ed esterne), al fine di assicurare il rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dei principi della progettazione universale e la rapida adozione da parte di tutti i Comuni italiani, secondo criteri omogenei su tutto il territorio nazionale, dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche di cui all'articolo 32, comma 21, della legge n. 41/1986;
- nell'ambito della missione in oggetto, è necessario porre una particolare attenzione a progettualità che impattino in modo significativo sui percorsi di inclusione delle persone con disabilità, favorendo esperienze di piena cittadinanza, anche attraverso interventi di digitalizzazione volti a favorire la piena partecipazione democratica, nonché assicurando il benessere fisico e psicologico attraverso il rafforzamento delle esperienze di sport inclusivo. A tal fine, è necessario includere all'interno di tale missione un progetto per l'abbattimento delle barriere architettoniche e l'accessibilità degli impianti sportivi pubblici secondo i principi della progettazione universale, a partire dalle palestre scolastiche di ogni ordine e grado, e interventi che, anche attraverso proposte di fiscalità agevolata, possano incentivare i proprietari di strutture sportive private ad adeguamenti e ampliamenti (anche prevedendo specifici protocolli con Cassa depositi e prestiti e l'Istituto per il credito sportivo), al fine di accrescere, in entrambi i casi, tutte le opportunità di inclusione sociale e partecipazione attiva alla pratica sportiva delle persone con diverse abilità nonché a promuovere la possibilità delle stesse persone di assistere alle manifestazioni sportive e culturali in condizioni di parità e non discriminanti. È infine opportuno considerare la creazione di spazi di consulenza e orientamento allo sport inclusivo per le famiglie delle persone con disabilità all'interno del progetto di implementazione delle Case della Comunità previsto nella missione 6 del PNRR;
- si preveda un maggior investimento sul potenziale delle persone con disabilità come membri attivi della società a vantaggio dello sviluppo sostenibile del Paese, non solo con forme e modalità di sostegno personalizzato ma anche attraverso la promozione di politiche attive del lavoro, che tengano conto dei loro bisogni specifici, garantendo una concreta e reale applicazione della legge n. 68/1999, al fine di consentire un accesso più equo al mondo del lavoro delle persone con disabilità, e in particolare delle donne, indipendentemente dalla tipologia di disabilità;
- con riferimento al medesimo progetto "Servizi socio-assistenziali, disabilità e marginalità", nella parte relativa ai programmi di housing temporaneo, si precisi che alla realizzazione dei programmi parteciperanno gli enti del terzo settore, istituzioni e articolazioni della pubblica amministrazione, anche attraverso la rete di protezione sociale;
- in relazione al progetto "Rigenerazione urbana e housing sociale", si sottolinea l'esigenza di assicurare interventi di supporto alle persone vulnerabili e delle famiglie in difficoltà, attraverso l'azione di équipe multidisciplinari. Inoltre, si rileva la necessità di prevedere espressamente che tutti gli interventi in tale ambito siano valutati prestando la massima attenzione all'eliminazione delle barriere architettoniche e all'accessibilità, secondo i principi della progettazione universale", l'impegnativa, come già per le altre precedenti, quindi impegna il Governo regionale "a lavorare immediatamente sulle indicazioni di cui sopra, affinché nel nuovo piano regionale per la salute e il benessere sociale vi sia un progetto completo ed efficiente sulla disabilità".
Ora, non mi dica, per favore, come tutte le volte: "stiamo già facendo tutto, è tutto perfetto, va tutto benissimo, quindi chiediamo l'astensione perché stiamo già facendo tutto". È un film che abbiamo già visto mille volte, mi piacerebbe avere una risposta differente, teniamo presente che qua le indicazioni sono molto specifiche, sono molto importanti e vanno verso direzioni che sono comunque innovative o, meglio, tutti i principi genericamente li sappiamo e sono sempre dichiarazioni di principio che ci sono dappertutto, ma qui si punta su ambiti estremamente specifici che devono poi avere delle concrete attuazioni. Dal dire al fare quindi sappiamo che ci sta di mezzo il mare, anzi, anche l'oceano e qui ci sono molti spunti estremamente importanti. Spero che mi dia una risposta un pochino più articolata.
Presidente - Per il Governo regionale, la parola all'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Cercherò di darle una risposta un po' più articolata ma se siamo bravi, cosa ci posso fare? Se le cose le stiamo facendo, è inevitabile questa cosa. Nell'ambito del servizio sociale l'area disabili interessa tutte le fasce di età e tutte le tappe della vita di una persona: nascita, infanzia, adolescenza, età adulta, vecchiaia, determinando un livello di complessità molto alto nella presa in carico. Tutti gli interventi che un servizio sociale può attuare possono favorire l'integrazione e l'inclusione della persona con disabilità e possono contribuire ad agire sulle barriere sociali che spesso aggravano le condizioni delle persone disabili.
L'attenzione verso la disabilità e alle sue necessità di cura e assistenza è cresciuta notevolmente negli ultimi anni con l'attivazione di percorsi di breve o lunga durata di sostegno all'autonomia in supporto o in sostituzione della famiglia. Il livello di risposta è diversificato e persegue quanto più possibile la permanenza nella propria abitazione, lo sviluppo di competenze e l'inclusione sociale. I servizi sociali rappresentano il primo punto di contatto per la valutazione dei bisogni socio-assistenziali e di inserimento socio-lavorativo delle persone con disabilità sia esse di natura fisica, psico-fisica o intellettiva. I servizi operano in stretto rapporto con i settori dell'Azienda USL per una valutazione globale della situazione e per la predisposizione di progetti individuali di vita e di cura.
L'ammissione ai servizi è disposta tramite i servizi sociali, che procedono alla proposta di valutazione dello stato di bisogno a seguito di un'istruttoria effettuata di concerto con l'utente e i familiari, attivando, qualora necessario, l'Unità di valutazione multidimensionale per la disabilità per l'utilizzo di servizi socio-sanitari a carattere residenziale o semi-residenziale. I servizi sociali realizzano inoltre interventi a sostegno delle persone disabili, sia di natura economica come bonus, contributi, esenzioni, riduzioni riferite a servizi nell'ambito del tema casa, abbonamenti per il trasporto pubblico, agevolazioni fiscali quali IVA agevolata, bonus per l'energia elettrica, bonus gas, bonus idrico, buoni spesa, contributi economici a integrazione del reddito familiare, contributi per l'acquisto di ausili e altri interventi che favoriscano la permanenza nella propria abitazione, contributi per opere finalizzate al superamento e all'eliminazione delle barriere architettoniche, contributi per soggiorni, vacanze per i disabili sia nell'ambito della rete dei servizi socio-sanitari in collaborazione e trasversalmente ad altri settori come i lavori pubblici, gli uffici per il lavoro, l'Agenzia per le entrate e l'istruzione.
Ciò premesso, sicuramente le indicazioni dettate da Camera e Senato nell'ambito del Recovery Plan saranno prese in considerazione a integrazione e a miglioramento degli interventi che già si realizzino nell'ambito delle politiche sociali regionali, pertanto ritengo l'ordine del giorno condivisibile.
Presidente - Consigliera Spelgatti, le passo la parola.
Spelgatti (LEGA VDA) - Oggi mi voleva stupire, assessore Barmasse, ma le confesso una cosa: lei mi sta particolarmente simpatico anche perché io capisco le difficoltà in cui lei si trova nel momento in cui si ritrova a fare l'Assessore alla sanità in piena pandemia, soprattutto perché, quando uno arriva a capo di un Assessorato, poi non è che ha la bacchetta magica, anche in periodi di normalità, per far sì che tutto si risolva e tutto cambi in quattro e quattr'otto, perché poi bisogna avere anche gli uomini che fanno le cose e che fanno le cose sulla base delle indicazioni che vengono date e sappiamo benissimo che il sistema è qualche cosa di differente.
La cosa su cui invece mi ha delusa è la sua posizione sull'Ospedale, anche perché lei era uno di quelli come Guichardaz, come l'altra Guichardaz ma soprattutto io guardo in Giunta e sia lei che l'assessore Guichardaz eravate quelli che avevano firmato per avere il nuovo Ospedale, non per l'ampliamento, eravate contro. Capisco che poi la realpolitik... adesso vi trovate dall'altra parte e di punto in bianco la situazione cambia... però teoricamente su questi punti cruciali e fondamentali non si dovrebbe mai cambiare idea... è sintomo di intelligenza cambiare idea, però sulla base di motivazioni molto serie bisogna cambiare idea e non sugli ideali. Queste posizioni quindi mi preoccupano, mi deludono, penso anche al collega Bertin che mi è stato detto che era uno di quelli più "caldi" anche come opposizione contro l'ampliamento, era per il nuovo Ospedale, faccio un po' fatica a capire tutti questi cambi di posizione, comunque sia tornando al tema, bene, mi fa piacere.
Presidente - La parola all'assessore Barmasse, ne ha facoltà, come gruppo dieci minuti.
Barmasse (UV) - Solamente per una precisazione, nel senso che quello che faccio lo riconosco sempre, quindi non mi nascondo dietro un dito. All'epoca del referendum, non l'ho mai negato, avevo votato per l'Ospedale in un'altra sede. Il fatto invece della famosa firma su una petizione del 2020, no, questo non è vero, ho già avuto modo anche di confrontarmi con il Comitato promotore e questa cosa non è mai stata né chiarita, né appurata, io non ho mai firmato nulla. Solamente per precisione ho sempre detto che al referendum avevo votato per l'Ospedale in altra sede dopodiché non mi sono più espresso. Da lì il referendum è andato in un altro senso, sono state fatte delle altre scelte e poi la storia la conosciamo tutti. Era solamente per precisare questo dato.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno n. 23, che è anche l'ultimo della Lega: "Imprenditoria giovanile". Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno credo che si esplichi già dal suo titolo, ovviamente riguarda l'imprenditoria giovanile, soprattutto il supporto alla stessa.
Come abbiamo già fatto cenno durante l'intervento sul DEFR, purtroppo all'interno del DEFR non c'è nessun riferimento specifico sull'imprenditoria giovanile, che pure in questo momento risulta di assoluta priorità all'interno della nostra regione. Fra le tante imprese destinate a chiudere, fra quelle che sono destinate purtroppo a non vedere la luce in questo terribile periodo di difficoltà economica ve ne sono molte per le quali si candidano alla guida giovani con idee innovative che meritano sicuramente di essere supportati e sostenuti. Per questo motivo con quest'ordine del giorno andiamo a integrare una proposta che non è stata formulata da nessuno e andiamo anche ad aprire un po' una breccia e dando anche merito a chi ha fatto questo lavoro sulla legge n. 3/2009, che è una legge appunto che prevede dei sostegni all'imprenditoria, che purtroppo sconta dei limiti sia per quanto riguarda i criteri di accesso, sia per quanto riguarda i limiti di percentuale appunto sull'imprenditoria. Questo è un lavoro che era già stato fatto durante la prima fase della pandemia dal gruppo di lavoro di Lega Giovani, che desidero ringraziare per aver fatto un ottimo lavoro di analisi di questa legge e delle sue potenzialità, quindi ringrazio il gruppo Lega Giovani e ringrazio il coordinatore Manuel Cipollone per un attento e puntuale lavoro su questa proposta di legge e tramite questo ordine del giorno chiediamo quindi di mettere in campo delle iniziative che stimolino e supportino l'imprenditoria giovanile magari con una revisione appunto dei criteri e dei requisiti che sono previsti oggi sulla legge n. 3/2009, per fare in modo che questi siano maggiormente accessibili da tutte le tipologie di imprese che abbiamo descritto e che quindi si possa rilanciare questo tipo di imprenditoria, che per noi è molto importante.
Dalle ore 10:06 assume la Presidenza il vicepresidente Sammaritani.
Sammaritani (Presidente) - Per il Governo, ha chiesto la parola l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-SA) - Eravamo partiti per accettare l'ordine del giorno ma la sua esposizione crea qualche dubbio, nel senso che l'imprenditoria giovanile è citata al punto n. 8 del DEFR con la revisione della legge, a pagina 78: "Sviluppo economico, ricerca e innovazione".
In ogni caso condividiamo la visione politica al di là di chi poi farà il twitter se l'ordine del giorno è approvato oppure no, condividiamo la visione politica perché, da un lato, dobbiamo migliorare quella legge, dobbiamo soprattutto parlare di nuove imprese, oltre che di giovani imprenditori, perché noi abbiamo bisogno di nuove imprese per due motivi, l'ha ben detto ieri il collega Marquis nel suo intervento: stiamo andando verso una diminuzione del lavoro indipendente negli ultimi dieci anni, questo è un dato che verrà poi, tra l'altro, ben rappresentato nel piano delle politiche del lavoro, ma soprattutto in quest'ultimo anno questo dato è ancora peggiorato. Che cosa vuol dire? Che c'è un atteggiamento culturale rispetto all'impresa sempre più di preoccupazione e soprattutto di paura probabilmente di lanciarsi in progetti per tanti motivi che tutti conosciamo, per le difficoltà che questi progetti di impresa hanno rispetto al nostro sistema economico, fiscale, dei controlli e tutto quello che conosciamo.
Condividiamo quindi l'obiettivo politico, lo stiamo portando avanti nella nostra visione di rilancio delle attività imprenditoriali e va supportato anche perché la comunità non si chiuda sempre più rispetto a un modello economico a una visione che è quella del lavoro, invece appunto lavoro dipendente che non è sufficiente a supportare tutta la nostra economia. Approveremo quindi l'ordine del giorno con l'obiettivo di lavorare insieme, ripeto, a due obiettivi: nuovi imprenditori giovani ma anche nuove imprese over 35, perché oggi abbiamo anche tante persone che stanno perdendo il proprio posto di lavoro, stanno lavorando con l'obiettivo di formarsi per altre sfide e queste persone vanno supportate ugualmente quanto i giovani.
Grazie dell'iniziativa quindi e ci sarà occasione in aula per confrontarci al riguardo dei progetti e delle proposte che andranno a stimolare l'imprenditoria.
Presidente - Per la replica, ha chiesto la parola al consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente sono andato a verificare e non voglio fare questioni chiaramente di merito ma ho ragione, nel senso che viene citata la legge n. 9/2003 ma la legge sull'imprenditoria è la n. 3/2009, quindi probabilmente c'è un refuso sul DEFR che avete scritto perché è un riferimento errato alla legge, quindi evidentemente noi abbiamo preso il riferimento che avete preso voi e abbiamo tratto le conseguenze. Il riferimento di legge è diverso, solo per questo, quindi, quando parliamo di revisione dei criteri, parliamo di revisione dei criteri della legge n. 3/2009, quindi al netto del fatto che si vada nella stessa direzione, abbiamo ovviamente preso atto del fatto che scrivete: "obiettivo di ampliare la dimensione dell'intervento e l'estensione dell'ambito di applicazione, quindi estensione per quanto riguarda l'età".
Quello che appunto intendevamo era ampliare invece, per esempio, la percentuale di spesa ammissibile e la diminuzione degli importi di spesa ammissibile, perché qui tendenzialmente vengono finanziati importi al massimo per il 30 percento rispetto alla spesa investita e gli importi che vengono sostenuti sono molto alti, invece l'intenzione è quella di poter anche abbassare gli importi minimi per accedere a questo contributo in maniera da poter rendere accessibile questa legge e questi aiuti anche per coloro che hanno possibilità di investire meno, soprattutto a fronte di un'ondata pandemica che ha inciso in maniera molto importante sull'imprenditoria in generale e sull'imprenditoria giovanile o evidentemente di conseguenza.
Ovviamente quindi accettiamo anche quello che è stato l'intervento dell'Assessore e accettiamo la volontà comune di intervenire in questa sede, in questa legge per renderla più accessibile, per renderla maggiormente fruibile da coloro che ne vogliono fare utilizzo, quindi ovviamente non possiamo che essere felici per la condivisione di intenti.
Presidente - Ha chiesto di prendere la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà per i restanti minuti naturalmente.
Perron (LEGA VDA) - Sarò rapidissimo, solo un inciso su questo argomento che anch'io ho affrontato in parte nella questione dei professionali e che riaffronterò più avanti.
Solo per indicare che questa mentalità che lo stesso Assessore ha rilevato di tipo anche anti-imprenditoriale purtroppo, e posso dirlo con testimonianza vissuta, è una mentalità che è molto presente anche nelle scuole, cioè purtroppo abbiamo un ampio strato culturale che vede nell'impresa non un qualcosa che riesce a realizzare gli individui e portare benessere economico, ma spesso un qualcosa di negativo e, ogni volta che si parla di impresa nelle scuole - questo credo che sarà un tema che andrà affrontato -, si alzano le barricate di una generazione sessantottina che ha già fallito la rivoluzione per fortuna e spesso ha fallito anche quando andava al potere. Questo quindi è un problema decisamente grave e che io penso debba essere affrontato anche dal punto di vista culturale.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy.
Bertschy (AV-SA) - Rubo solo un minuto, la volontà è proprio quella, al di là delle misure, colleghi, che sono sicuramente da riorganizzare anche rispetto al momento socio-economico che stiamo vivendo, perché quella è una legge... alla questione degli aiuti di Stato, quindi tutti gli aspetti più tecnici, giuridici e amministrativi. È proprio questo il senso del lavoro che dobbiamo fare, tant'è vero che stiamo lavorando anche a un bando per l'autoimprenditoria, che avrà alle spalle un progetto anche di formazione delle persone che hanno l'obiettivo, per fortuna, ancora di lanciarsi in progetti di impresa. La formazione stessa delle persone quindi è fondamentale per evitare di veder nascere e morire i progetti senza la giusta visione del futuro dei propri obiettivi. L'autoimprenditoria quindi sarà un altro dei provvedimenti che metteremo in campo e avremo modo di confrontarci.
L'altro grande obiettivo deve essere anche quello di far crescere l'attenzione verso l'impresa e al mondo femminile, che va supportato ancor di più in questi progetti proprio perché c'è un gap che va recuperato e vanno create le migliori condizioni per tutti per andare in questa direzione.
Ci sono da parte nostra quindi dei lavori avanzati che verranno messi a disposizione e saremo ben contenti di confrontarci.
Presidente - Ha chiesto la parola anche il consigliere vicesegretario Distort per i restanti sei minuti a disposizione del gruppo, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Solo per voler condividere con il Governo intero una considerazione generale: siamo arrivati alla trattazione dell'ultimo ordine del giorno proposto dalla Lega, 23 ordini del giorno, 23 iniziative, 23 suggerimenti, 23 opportunità per integrare e migliorare una visione comunque limitata del documento di economia e finanza nell'interesse della nostra collettività. Abbiamo tutti assistito alle risposte del Governo, che si sono rivelate per la maggior parte chiuse sulla difensiva: "non ci sono i tempi", "c'è già un'attività in tal senso blanda ma c'è già un'attività", "è da attuare un lavoro più approfondito, più grande, in sintesi ci asteniamo". Allora permettetemi, costruttivamente questa riflessione: che significato ha questo atteggiamento? Questo esprime mancanza di visione ma soprattutto mancanza di strategia, perché in una fase così delicata come la crisi che stiamo vivendo oggi, è proprio la mancanza di idee la situazione più critica e, quando c'è un'opposizione che lavora, che si impegna, che mette la propria passione, il proprio approfondimento a disposizione, questi sono dei suggerimenti regalati, questi devono essere presi ma presi con strategia, userei la parola "astuzia", ma astuzia in senso positivo, perché altrimenti vedete, colleghi del Governo, si sa che il Governo è assolutamente impegnato in un'attività ordinaria che occupa tutto il tempo relativo alla creatività di una visione, ditemi se sbaglio, siete occupati dal mattino alla sera, da lunedì mattina al sabato sera per svolgere l'attività ordinaria dell'attività del vostro rispettivo Assessorato, Presidente della Regione compreso, e, tra l'altro, che viene anche invidiato, ed è stato detto da alcuni di voi: "quello che manca è proprio il tempo da dedicare a creare e approfondire iniziative". Ecco, queste iniziative arrivano qui, vengono servite su un piatto d'argento lì in questi ruoli, in questi contesti. Allora il saperle accogliere e gestire è segno di strategia. Certo che se la strategia è: "cerchiamo di evitare che la Lega esca domani mattina o tra un'ora con un post su Facebook con scritto: "grazie alla Lega è passato questo"" quando sappiamo benissimo che il post di Facebook nei social ha spazio e vita di qualche giorno, poi non si ricorda più nessuno ma quello che rimane... rimane l'azione, rimane l'iniziativa.
Allora permettetemi di dire questo fatto: in questo atteggiamento di chiusura in sé stessi, di chiusura sulla difensiva non c'è strategia, sono opportunità perse. Fate questa riflessione perché di mezzo non ci sta il lustro della Lega o il lustro di un Governo e delle varie forze politiche sul piatto: sul tavolo c'è il successo di un'azione politica perché poi ci troviamo come l'altro giorno, giovedì mattina, con i manifestanti che ci chiedono: "cosa state facendo?", preso atto che poi arriva qualcuno che non riesce a distinguere la maggioranza dall'opposizione... ma pazienza, la disperazione è talmente alta che effettivamente è comprensibile che non si capiscano queste distinzioni, però noi dobbiamo adottarle, dobbiamo saper essere strategici... strategia.
Presidente - Ha chiesto da remoto di poter intervenire il consigliere Planaz, ne ha facoltà per il tempo restante, che è di circa un minuto e mezzo.
Planaz (LEGA VDA) - Una piccola precisazione su quest'ordine del giorno che ha presentato il collega Manfrin. Per quanto riguarda la risposta che ha dato l'Assessore che la preoccupazione non va solo verso i giovani ma anche agli imprenditori over 35, io sono pienamente d'accordo perché va a riconfermare quello che abbiamo già anticipato prima, cioè di andare principalmente a intervenire sulle classi più deboli. Se noi analizziamo questo documento finanziario, vediamo che abbiamo il più alto tasso di abbandono degli studi a livello nazionale e anche il più alto tasso di disoccupazione per la fascia tra i 15 e i 24 anni ed è su queste fasce che bisognerebbe intervenire immediatamente, sennò ci troveremo fra cinque-dieci anni con di nuovo degli over 35 che si troveranno nella stessa situazione di adesso e noi dobbiamo prevenire questo.
Solo una piccola puntualizzazione: se analizziamo questo documento - e i dati che sono riportati ci devono indirizzare su una linea politica - dobbiamo fare attenzione a tutte queste cose.
Presidente - Non essendoci più interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. 23 della Lega VdA. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 31
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno n. 1 presentato dal gruppo Pour l'Autonomie: "Piano regionale per la salute e il benessere sociale". Per la presentazione, si è prenotato il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Si tratta di un ordine del giorno su un documento di programmazione, all'interno di un documento di programmazione molto più ampio e quindi credo che ci stia tutto in quanto molti ordini del giorno hanno richiamato dal punto di vista degli inserimenti nel piano della salute e del benessere sociale una serie di passaggi, in realtà questo dibattito, per quanto mi ricordo, risale al 2015, in quel periodo si sollecitava l'approvazione dell'aggiornamento del piano regionale 2011-2013 che doveva essere valido per il triennio 2016-2018. Furono tante le elaborazioni di quel documento, si arrivò a una quinta bozza ma non passò in Commissione. Poi sono passati "n" Presidenti, "n" Assessori, "n" Coordinatori, "n" Direttori generali dell'USL e finalmente il 21 gennaio 2019 la Giunta diede l'avvio al percorso e approvò con la delibera n. 52 la predisposizione del nuovo piano della salute e benessere sociale approvandone la metodologia, metodologia che lei, assessore Barmasse, ha già descritto in una precedente interrogazione dei mesi scorsi e con un percorso di programmazione locale partecipato che assegnava appunto al Dipartimento sanità l'obiettivo di garantire il processo di programmazione e completare il percorso in un anno.
Sicuramente il piano della salute e benessere è il principale documento di programmazione pluriennale e di azione politica sanitaria e socio-sanitaria della nostra Regione, certo vuole essere un progetto condiviso per lo sviluppo e la qualificazione del servizio sanitario, soprattutto dopo questo anno di Covid, quindi una partecipazione che non si doveva e non si dovrà limitare a una valutazione dell'elaborato finale, ma che si inserisce in corso d'opera per aprire un importante dibattito configurandosi come una partecipazione competente e spontanea.
In questo percorso di riflessioni che sono state fatte ci sono stati tantissimi inserimenti, suggerimenti, le proposte di pianificazione, ma anche gli stessi ordini del giorno che sono stati approvati in questo percorso sono suggestioni che da diversi ambiti si sono fatte avanti, iniziative che sono certamente in grado di arricchire il costruendo piano socio-sanitario. Per questo credo che la Commissione competente debba essere coinvolta anche in un passaggio preventivo.
Si era appunto definito di predisporre il piano secondo una metodologia partecipata, quella in quattro fasi che lei ha già in qualche modo descritto, la prima fase è quella dell'istituzione del gruppo di lavoro che doveva riuscire a individuare alcune macro aree ed è stata superata, la seconda fase che riguardava l'elaborazione di un primo documento che doveva essere presentato... il documento era pronto e non è stato presentato perché ovviamente il Covid ha interrotto un percorso che vedeva già quattro appuntamenti sul territorio della Valle d'Aosta di presentazione pubblica. La terza fase che si dovrà fare sarà una seconda consultazione pubblica e l'ultima fase, la quarta, che impegnava il gruppo di lavoro a recepire tutte le indicazioni e a costruire la bozza di documento che doveva uscire come risultante delle quattro fasi operative.
Si è elaborato un primo documento tecnico che riporta un'approfondita analisi del contesto sullo stato della salute, della sanità in Valle d'Aosta, sono lieto che lei, Assessore, lo abbia rimarcato nei giorni scorsi come una sanità di alto livello in Valle d'Aosta e sono evidenti anche tutti i dati essenziali anche richiesti da altre forze politiche, perché giustamente, per costruire un piano di questa portata, è necessario e opportuno avere dei dati. In particolare si traccia la popolazione assistita con la speranza di vita, le proiezioni demografiche, gli stili di vita e la prevenzione, i fattori legati alla cronicità, la salute mentale, la mortalità e la mortalità precoce evitabile, la disabilità, l'ospedalizzazione, quindi l'assistenza ospedaliera, vengono evidenziati i temi dell'assistenza sanitaria, un capitolo fondamentale è dedicato all'assistenza sanitaria territoriale, l'analisi del contesto prosegue in quel documento inquadrando gli aspetti sociali e socio-assistenziali e socio-educativi entrando nel vivo dell'assistenza alle famiglie, ai servizi sociali socio-assistenziali e socio-educativi in Valle d'Aosta con una riflessione sul sistema dei servizi per la prima infanzia di cui parleremo anche successivamente.
Chiudono il quadro delle analisi del contesto i dati riguardanti la povertà e le problematiche educative della violenza di genere. Molti dati sono sicuramente da aggiornare e ovviamente tutta la parte del 2020 non c'è in quanto erano dei dati sul 2019. È un documento di 65 pagine che prevedeva inoltre quattro macroaree tematiche, un'area a valenza trasversale e, come potrete immaginare, l'arrivo della pandemia ha sospeso tutti gli appuntamenti programmati. Si era anche elaborata una piattaforma democratica dando mandato a INVA di predisporla al fine di favorire l'accesso ai cittadini, ora sappiamo che la piattaforma è predisposta ed è operativa, bisogna soltanto attivarla per validarne i contenuti e bisogna attivarla per la fase di apertura al pubblico.
Noi quindi con quest'ordine del giorno sollecitiamo e vogliamo essere anche protagonisti, perché diciamo: "andiamo in Commissione"? Vogliamo essere protagonisti per dare le nostre suggestioni, per dare i nostri input, per collaborare e contribuire e fare di questo documento davvero il documento di rilevanza importante che deve portare a buon fine il piano per la salute e benessere sociale della Valle d'Aosta per una sanità che è già buona, è già di livello ma ancora più performante sulla base degli ultimi avvenimenti che si sono succeduti a seguito del Covid-19. Per questo chiediamo di presentare entro novanta giorni il piano regionale salute e benessere sociale per la sua approvazione alla Commissione competente.
Presidente - Interviene per il Governo l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Ringrazio il Consiglio e il consigliere Baccega per l'attenzione che ancora una volta dimostra riservare al principale documento di programmazione politica regionale in materia di sanità salute e politiche sociali, ribadisco quanto già anticipato in una risposta a un'interpellanza nella seduta consiliare del febbraio 2021, cioè che le tempistiche non solo sono conseguenti alla metodologia di elaborazione del piano stesso di cui alla deliberazione n. 52 del 21 gennaio del 2019, ma che le prime due fasi saranno concluse entro aprile. Come ha già ricordato lei, le fasi sono 4:
- nella prima un gruppo di lavoro interno all'Assessorato, dopo aver ricevuto dall'Assessore le priorità strategiche per il governo della salute e delle politiche sociali, elabora una prima bozza di piano che individua rispetto alle priorità ricevute delle macro-aree di intervento con delle possibili azioni a queste collegate;
- nella seconda fase questa bozza di lavoro fino a questo momento è ancora tutta interna all'Assessorato, si apre ai soli addetti ai lavori, cioè l'Azienda USL ed Enti locali principalmente, per ricevere da questi soggetti ulteriori indicazioni e integrazioni riferite alla criticità e alle necessità presenti a livello delle loro competenze;
- nella terza fase il gruppo di lavoro all'interno dell'Assessorato redige ed elabora la seconda bozza di piano con le indicazioni e gli accoglimenti che a livello politico sono stati accordati;
- nella quarta e ultima fase il documento si apre a tutti i portatori di interesse e tra questi nella mia risposta all'interpellanza di febbraio avevo incluso anche la Commissione consiliare competente, i sindacati, i cittadini attraverso la piattaforma democratica on-line, le associazioni di varia natura.
Avendo quindi pertanto preso l'impegno in Consiglio regionale di completare le prime due fasi entro il mese di aprile, è impossibile accogliere l'ordine del giorno se si richiede di portare entro novanta giorni in Commissione il piano socio-sanitario per la sua approvazione perché mi preme infatti far notare a questo Consiglio che non sarebbe previsto secondo la DGR n. 52/2019 un doppio passaggio in V Commissione. Ciononostante a febbraio, nel rispondere all'interpellanza, avevo ritenuto un gesto di attenzione e giusto verso il Consiglio portare anche solo informalmente per un'illustrazione e un anticipo dei contenuti il documento di piano in V Commissione prima che questo arrivasse in Giunta per l'approvazione.
Posso dirle quindi, consigliere Baccega, che personalmente posso accettare quest'ordine del giorno se possiamo modificarlo cancellando "per la sua approvazione", perché non siamo in grado, e scrivendo di portare il documento in Commissione entro novanta giorni per un primo approfondimento.
Presidente - Ha chiesto di replicare il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Ovviamente, trattandosi di un documento così rilevante e tenuto conto che la DGR n. 52 risale all'ante-Covid, l'obiettivo era coinvolgere la Commissione anche in un primo passaggio, quindi io accolgo con favore il suo suggerimento di modificare l'ordine del giorno approvandolo con le modifiche da lei richieste. L'importante è aprire questo dibattito anche in V Commissione.
Presidente - Ha chiesto di poter intervenire il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (VdA Unie) - Anche noi accogliamo con piacere la risposta dell'Assessore, anche perché non abbiamo mai condiviso il contenuto della delibera n. 52. Non deve essere la situazione Covid ad autorizzare il confronto in Commissione sul piano socio-sanitario ma, guardando il collega Guichardaz, ricordo le sue battaglie per portare questi documenti all'attenzione della Commissione. Peraltro sembra inopportuno aprire il confronto agli Enti locali e non aprirlo alla Commissione regionale competente. Ben venga quindi quest'apertura da parte dell'Assessore, un'apertura al confronto su un documento di importanza fondamentale per la sanità valdostana al di là della situazione pandemica in atto.
Presidente - Ha chiesto di poter intervenire la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio l'Assessore che, come sempre, si dimostra attento e già nel DEFR era specificato il fatto che ci sarebbe stata una partecipazione, quindi condivido quanto detto precedentemente dal consigliere Restano, anche perché sappiamo bene che il piano socio-sanitario è uno strumento di programmazione molto importante, quindi c'è tutta la disponibilità della Commissione a lavorare insieme a lei.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, posso mettere in votazione l'ordine del giorno così come modificato naturalmente su intesa comune delle parti. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo ora al secondo ordine del giorno del gruppo Pour l'Autonomie: "Regolamento di somministrazione alimenti e bevande". Si è prenotato per l'esposizione il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Un altro ordine del giorno che va a sostenere già le indicazioni che ci sono nel DEFR, ma che vuole dare un po' di motore a un percorso che avevamo già affrontato in una precedente interrogazione a cui l'Assessore aveva risposto, l'interrogazione era del consigliere Ganis, se non sbaglio, e che chiedeva appunto sulla base del regolamento quali erano i percorsi. Ora, direi che tutte le categorie del commercio stanno attraversando un anno drammatico e non è ancora finita perché la pandemia è in questa terza fase ancora più aggressiva. In particolare le categorie decisamente più colpite sono quelle legate al mondo del turismo e soprattutto della somministrazione: bar, ristoranti, alberghi, bed & breakfast. All'orizzonte c'è la volontà di ripresa guardando con fiducia alla vaccinazione, ipotizzando un'estate calda e più serena con possibilità di normali aperture degli esercizi pubblici, ecco che dobbiamo, secondo noi, sforzarci a dare tutte le possibilità di migliorare la loro competitività e incrementare la loro offerta. Questo è un po' il segnale politico che si vuol dare di riflessione a questo documento.
C'è giustamente - ne parlavo nei giorni scorsi - un'oggettiva differenza tra gli esercizi di somministrazione che lavorano a Chamonix o in altre regioni d'Italia rispetto a quelli che lavorano in Valle d'Aosta.
Abbiamo affrontato la questione del nuovo regolamento regionale: il n. 2 dell'11 ottobre 2007 in occasione appunto già di quella interpellanza e c'era stata da parte dell'assessore Guichardaz, che conosce questa materia come casa sua sicuramente... e che all'epoca io mi permisi di consultare proprio per avere delle suggestioni e degli approfondimenti da parte sua pur non essendo in Consiglio regionale ma riconoscendogli tutte le capacità in un settore che ha vissuto. Il regolamento quindi era stato predisposto con le strutture della sanità pubblica, con la struttura del commercio, è un regolamento complesso e articolato che sicuramente era necessario aggiustare in alcune piccole incongruenze... e concludeva dicendo che appunto sarebbe stato opportuno scaricarlo al più presto.
Mi permetto di riassumere alcuni aspetti che avevo ritenuto significativi del regolamento che avevamo predisposto all'epoca e che avevamo condiviso con il parere favorevole delle associazioni, dello Sportello unico degli Enti locali, dei rappresentanti dell'ADAVA, della Confcommercio e dell'Ascom, oltre ai Dirigenti dei due Assessorati, che ringrazio, perché è stato un lavoro improbo, il dottor Ruffier e il dottor Di Martino. Era una bella squadra che aveva lavorato con intensità per arrivare a soddisfare gli indirizzi che erano stati dati, che non erano pochi, vi assicuro. Si scelse la tesi nella quale si doveva andare a procedere per gradi a modificare eventuali punti nei vari interventi, una tesi che andava nella direzione di sostenere i principi ispiratori del regolamento comunitario del pacchetto igiene, soprattutto quel principio ispiratore che tiene conto della responsabilizzazione dell'operatore nel settore alimentare nella preparazione e nella somministrazione di alimenti ovviamente cercando di far venir meno i principi di sicurezza alimentare.
Mi permettete di citare in due minuti i temi affrontati, che erano quelli di:
- adeguare i contenuti alle nuove normative che sono intervenute;
- adeguare i contenuti delle evoluzioni tecniche di somministrazione di alimenti che, nella logica delle evoluzioni tecnologiche, garantiscono un maggior controllo dei pericoli;
- tenere anche conto delle mutate esigenze del consumatore;
- eliminare da questo regolamento tutte quelle problematiche di natura amministrativa già disciplinate da leggi di settore, soprattutto quelle legate all'urbanistica dei Comuni: barriere architettoniche, dehors, bagni, rivedere ampliando gli alimenti di cui è possibile la somministrazione nella prima e nella seconda tipologia e quant'altro.
Abbiamo quindi cercato anche di introdurre i requisiti igienico-sanitari per i bed & breakfast per rispondere appunto all'articolo 30 della legge n. 11/1996, cercando di dare una definizione alla somministrazione presso il domicilio del consumatore.
Quest'ordine del giorno ha l'esigenza, la volontà di invitarla a proseguire il percorso e chiediamo un impegno alla Giunta affinché si arrivi a valutare questa modifica del regolamento entro sessanta giorni previo passaggio in Commissione.
Presidente - Vedo prenotato il consigliere Ganis, nel rispetto dell'articolo 64, comma 2, in realtà ci dovrebbe essere prima la risposta del Governo e poi gli interventi degli altri Consiglieri. Darei quindi la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz, prego ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - Grazie collega Baccega per quest'ordine del giorno che noi intendiamo accettare. Siccome non dipendono da noi i tempi per la presentazione in Consiglio regionale perché ovviamente il percorso richiesto è un percorso politico che potrebbe avere dei tempi anche diversi rispetto a quelli desiderati, le chiediamo solo di modificare l'impegnativa in cui si chiede di portare o di depositare presso la Commissione competente entro sessanta giorni - il testo oramai è stato scritto, poi dico solo due cose - il nuovo regolamento, eccetera, per la successiva discussione in Consiglio regionale o approvazione. Comunque le chiederei di modificarlo nel senso che non è né il Governo, né la Giunta che può decidere, nel rispetto ovviamente dell'istituzione, i tempi.
Solo due considerazioni rispetto a questo regolamento, intanto una suggestione, sollecitazione: a mio modesto parere, questo regolamento dovrebbe essere oggetto non di modifica in aula consiliare per le sue complessità e per la sua continua evoluzione e variabilità ma dovrebbe essere fatto - e non lo è in quanto la legge regionale di riferimento, che è la n. 1/2006, affida al Consiglio regionale il passaggio, l'elaborazione, la scrittura e la discussione - con delle modalità più snelle e più flessibili, nel senso che, come altri regolamenti sono generalmente modificati a necessità attraverso delibera di Giunta regionale, io pongo qui la questione e dico, anche in base alla mia esperienza, che questi adattamenti che dovrebbero essere perseguiti in base anche alla modifica delle leggi di riferimento, che sono leggi di rango superiore, generalmente regolamenti dell'Unione europea, dovrebbero avere un percorso un po' più flessibile, sennò ci incagliamo in discussioni che poi rischiano di non portare ai risultati.
È ovvio che qui parliamo di un cambio radicale, nel senso che la proposta di nuovo regolamento riduce, come lei sa, le tipologie commerciali da quattro, quindi due bar e due ristoranti, a due e quindi la tipologia 1 sarebbe il classico bar-tavola fredda e la due tavola calda e ristorante. Praticamente quindi semplificherebbe la situazione così come il capitolo specifico sui bed & breakfast permetterebbe a queste strutture di preparare e di effettuare delle manipolazioni per la prima colazione, quindi nulla di particolarmente drammatico sempre che ci si attenga alle disposizioni che il collega Restano conosce meglio di me europee sull'igiene alimentare, quindi che vengano adottati tutti gli accorgimenti effettuate le dovute analisi e documentazione. Questa riduzione da quattro tipologie a due, così com'era scritta e così com'è scritta - io poi la scaricherò così ma pongo il problema al Consiglio regionale - toglie quella indicazione di metratura e di superficie relativa alla cucina, che potrebbe apparentemente sembrare un vantaggio, nel senso che toglie dei vincoli di tipo impeditivo oggi alle attività, ma, dall'altra parte, per quanto la si può pensare e riscrivere, lascia alle autorità di controllo la possibilità di decidere o meno se chiedere il mantenimento o se fare delle richieste di limitazione, a mio parere, con un impianto legislativo che è troppo discrezionale, perché la richiesta da parte degli organi di vigilanza potrebbe essere legata a fattori multipli, cioè a questioni igieniche, di potenziale produttivo, di analisi del percorso e del processo, eccetera. Io quindi la metto qua, con l'impegno di scaricare la norma, come vi avevamo detto, completamente depurata da tutti i riferimenti alle normative che già regolamentano e che quindi diciamo in qualche modo non vanno ripetute, ed è bene che non siano ripetute nel regolamento regionale, però vi lascio questa suggestione, cioè vi dico: attenzione perché se la tipologia di ristorazione non presenta dei limiti di superficie relativamente alla cucina, il rischio è che poi a decidere sia qualcun altro. Contrariamente quindi a ciò che avviene in quasi tutte le altre Regioni d'Italia dove comunque le metrature pur limitate rispetto a quelle che erano state previste per la Valle d'Aosta... in Piemonte, per esempio, si parla di limiti di otto metri quadrati per le tavole calde e, se non ricordo male, quindici per la ristorazione tradizionale, se noi togliamo via questi limiti, sappiate che il rischio è che poi qualcuno decida in vece della legge. Questa quindi è la prima sollecitazione che faccio e che in qualche modo mi sento di dire in questa sede.
Per quanto riguarda l'altra questione delle barriere architettoniche, viene tolto da questo regolamento il riferimento alla disciplina sulle barriere architettoniche, quindi sui bagni attrezzati per le persone diversamente abili, ma questo non significa che poi non si applichi la norma nazionale, cioè non saranno più gli organi di controllo del Dipartimento di prevenzione a fare le valutazioni sulla specifica disposizione ma continueranno a essere gli uffici tecnici e continuerà a essere in fase di progettazione l'obbligo di applicare questa disciplina che il regolamento riserva solo ed esclusivamente alla ristorazione sia a quella tradizionale che alla tavola calda. Togliendo questa parte qua, è ovvio che poi subentrano gli obblighi nazionali, quindi la disciplina sarà una disciplina omnicomprensiva, che non troverà una limitazione dalla disciplina regolamentare. Questa quindi è un'altra questione che, secondo me, in Commissione va dibattuta, così come alcune particolarità che rimangono e che permangono e che noi non abbiamo tolto dal testo originario perché sono particolarità che comunque attenevano alla nostra realtà specifica.
Il consiglio mio quindi è, a fronte del fatto che noi scaricheremo il testo secondo le indicazioni che abbiamo detto semplificato e con alcune annotazioni, il Consiglio poi però un dibattito lo deve fare, perché il rischio è che si cada dalla padella alla brace: questo lo voglio dire.
Presidente - Ha chiesto di intervenire il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Un ordine del giorno quello presentato da Pour l'Autonomie che richiama un'interpellanza fatta dal gruppo Lega in data 27 gennaio e in attesa di una scelta. Ringrazio il collega Baccega per aver evidenziato nell'ordine del giorno la nostra interpellanza e, dato che ieri l'Assessore interessato ci ha già comunicato in aula che verrà votato dalla maggioranza, vorrei soltanto evidenziare due aspetti: in primis la tempistica nel risolvere gli innumerevoli problemi che ci attanagliano, infatti abbiamo appurato in questi mesi di legislatura che la concezione del tempo all'interno del Palazzo regionale diventa una cosa a sé, le settimane diventano mesi e i mesi assumono un termine che viene utilizzato a bizzeffe, cioè quello di "a breve": dico questo perché nella nostra interpellanza presentata a gennaio l'Assessore aveva risposto che il testo sarebbe stato esaminato, elaborato, alleggerito e inviato alla Presidenza della Regione per l'avvio dell'iter per rivederlo in sole tre settimane. Ahimè, sono trascorsi due mesi da allora: ecco perché sarebbe auspicabile, quando si danno delle risposte ai cittadini, darle con senso di logica innanzitutto e tenendo conto anche delle tempistiche. Infine resta l'importanza di quest'ordine del giorno, rivedere questo programma con la finalità di alleggerirlo da numerosi vincoli elencati anche dal collega e dare un po' di respiro a tutta la filiera della somministrazione, che già sta facendo i conti con una situazione economica difficile a causa della pandemia. ecco perché noi, come gruppo Lega, voteremo a favore di quest'ordine del giorno.
Presidente - Ha chiesto di poter intervenire il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (VdA Unie) - Due considerazioni che sono una via di mezzo tra il politico e il tecnico-amministrativo. Pur condividendo la necessità di rivedere il regolamento regionale n. 2/2007, che fa capo alla legge n. 1 del 2006, mi corre l'obbligo di segnalare che i riferimenti portati nell'ordine del giorno non sono propriamente corretti: non sono corretti laddove si dice che questo regolamento non tiene conto dei principi ispiratori del pacchetto igiene, perché, se si va a leggere il regolamento, c'è chiaramente scritto che i requisiti igienico-sanitari cui è subordinato l'esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande sono in conformità alla normativa dell'Unione europea e statale vigente. È stato proprio predisposto successivamente all'approvazione e all'entrata in vigore del pacchetto igiene, il pacchetto igiene è del 2004 ed è entrato in vigore nel 2006 e prontamente l'Amministrazione di allora si adattò al regolamento. È stato concepito sulla base delle suggestioni che possono cambiare nel tempo e ha ben detto il collega Baccega: a seguito delle suggestioni delle associazioni di categoria, che poi nel tempo hanno cambiato idea perché tecnologicamente c'è stato un cambiamento... e vi faccio un piccolo esempio: la pasta che andava cotta nel pentolone oggi può essere anche cotta in uno spazietto di 20 centimetri con una macchina apposita e condita anche con il sugo, quindi questi sono gli adeguamenti necessari. Questo ci porta a dei grossi squilibri, e quali sono gli squilibri? Sono quelli dettati dallo stesso pacchetto igiene che non viene richiamato: ad esempio, il regolamento n. 20/1973, che parla dei parametri microbiologici cui si devono attenere tutti i produttori di alimenti, quindi anche i bed & breakfast che qua vengono richiamati, e noi enti di controllo - perché io faccio parte di un ente di controllo sull'igiene - siamo tenuti a farli rispettare.
Allora, Signori, possiamo aprire a tutti ma poi, quando ci sarà qualcuno che controlla e va nelle abitazioni private che esercitano il bed & breakfast e va a controllare i parametri microbiologici, io vi dico che mettiamo la corda al collo a queste persone, quindi bisogna stare molto attenti a ciò che si scrive per poi dopo non trovarsi la coda di persone che si lamentano e si sentono perseguitate. Allora ciò che vedo e leggo nella proposta che era stata fatta... possiamo liberalizzare tutto ma poi dal momento che scriviamo all'allegato A che si fa riferimento al pacchetto igiene, e lo dico esattamente, andiamo a porre dei mattoni su queste persone di cui oggi noi non ci rendiamo neanche conto. Bene ha detto quindi l'Assessore che vanno tolti determinati riferimenti e va alleggerito, però dando l'opportunità di produrre alimenti e bevande e di somministrarli comunque li vincoliamo al rispetto di quelle regole. L'abbattimento delle barriere architettoniche possiamo levarlo da qua ma lo devono rispettare comunque, che sia il medico di sanità pubblica o l'ufficio tecnico a doverlo fare rispettare poco cambia. Io sono seriamente preoccupato e in famiglia ho una cucina che somministra alimenti e bevande che non ha i 15 metri, quindi ne trarrei un vantaggio, invece sono preoccupato lo stesso.
Dobbiamo fare attenzione e la fretta, e condivido quello che ha detto il collega Ganis, in questo caso potrebbe essere cattiva consigliera, se non è stato modificato prima, vi sono dei motivi, si è impegnato più di un Assessore su questo tema ed era un pallino che hanno avuto vari Assessori. È difficilissimo trovare la formulazione giusta. Non ho inteso tra gli organi che hanno partecipato all'elaborazione del documento quello di igiene, alimenti e bevande, che dovrebbe essere l'attore principale. Voi invitate il direttore, il funzionario, chiunque volete, ma da amministratore politico non lo accetterò mai, è impossibile pensare che chi poi svolgerà i controlli non partecipi alla redazione del testo. Vogliamo sempre dare in mano l'elaborazione dei testi a dei funzionari che non hanno mai visto una cucina di un albergo o di un ristorante? Se volete, lo fate voi. Io non partecipo a questo "omicidio" della produzione alimenti e bevande perché di questo si tratta. Allora o lavoriamo bene, lo portiamo in Commissione con i dovuti interlocutori, sennò, Signori, io non voterò mai un testo di questo genere!
Presidente - Ha chiesto di intervenire il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Giusto per dire e riaffermare che l'attuale regolamento doveva risolvere e chiarire le tante criticità che ci sono state che nell'arco delle Commissioni che si sono succedute: parlo di Commissioni tecniche, sono state evidenziate proprio dagli addetti ai lavori e anche dai tecnici che hanno lavorato in questa direzione.
L'USL è stata coinvolta, adesso non so quali sono i personaggi dell'USL che hanno preso in mano il regolamento e di cui hanno dato un parere positivo ma, visto che abbiamo competenze anche all'interno del Consiglio regionale, e questo è estremamente positivo, l'ordine del giorno impegna proprio a portare quel testo in Commissione per arricchirlo ulteriormente e modificarlo laddove è necessario per dare ancora maggiore chiarezza: questo è l'obiettivo, perché non è tanto mettere fretta quanto cercare di dare una risposta dato che la stesura di questo testo ormai è datata all'ante-Covid.
Riuscire a dare una risposta e un nuovo regolamento e cercare di allargare le maglie di questo percorso consentirà ad alcuni bar, ad alcuni ristoranti e ad alcuni esercenti somministratori di respirare maggiormente e magari di implementare la loro attività. In questo momento di grande difficoltà credo sia doveroso andare in questa direzione, quindi io accetto le modifiche che l'Assessore ha proposto, posso anche togliere, anzi, togliamo il "preso atto" così se c'è stato un refuso rispetto al pacchetto igiene, viene meno, quindi ci sarà un "valutato, intende, tenuto conto, considerato, tenuto conto" e l'impegno sottoscritto con l'Assessore affinché quest'ordine del giorno abbia maggior chiarezza e non ci siano dei refusi.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, possiamo mettere in votazione così come modificato l'ordine del giorno n. 2 di Pour l'Autonomie. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Adesso facciamo una breve pausa di dieci minuti per arieggiare i locali.
La seduta è sospesa dalle ore 11:08 alle ore 11:25 e alla ripresa dei lavori riassume la presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere. Consiglieri, vi invito a prendere posto così riprendiamo l'analisi degli ordini del giorno collegati al documento economico-finanziario regionale. Siamo all'ordine del giorno n. 3 del gruppo Pour l'Autonomie: "Azioni di sostegno alla natalità". Il consigliere Baccega si è prenotato per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - In questi due giorni e mezzo di dibattito si è parlato più volte del fenomeno della denatalità, che è sicuramente preoccupante ed è altrettanto preoccupante comunque il livello di tensione che stanno vivendo le famiglie da più di un anno. C'è appunto l'esigenza di dare delle risposte alle famiglie che vogliono avere figli, o che comunque li hanno e sono costrette a fare degli equilibrismi per gestire i propri figli e la famiglia intera.
Altro tema rilevante riguarda i dati ISTAT dove il crescente invecchiamento della popolazione e la progressiva riduzione delle nascite determinano una decrescita del PIL della Regione e un maggior fabbisogno di risorse per la sostenibilità del welfare, è un fatto importante anche questo ma non così significativo, però crediamo che sia indispensabile adottare politiche e azioni che siano di sostegno alla natalità e che ne determinino un'efficace inversione di tendenza a questo trend negativo di nascite anche in Valle d'Aosta. Siamo anche favoriti dall'aver adottato in passato efficaci esperienze per i bambini 0-3 anni con gli asili-nido pubblici e privati, oltre che con le tate e le scuole dell'infanzia e anche interventi economici a favore delle famiglie di assoluto rilievo, l'ultimo è proprio il raddoppio del valore del voucher e questo è un risultato importante perché davvero le famiglie, da questo punto di vista, hanno un esborso che è davvero minimo. In questo periodo avvengono approfondimenti ministeriali che vanno nella direzione della presentazione di linee pedagogiche per adottare un sistema integrato degli asili-nido e della scuola dell'infanzia, c'è sicuramente l'esigenza di allargare le opportunità per le famiglie individuando al massimo della flessibilità e con l'iniziativa educativa 0-6 anni si va certamente in quella direzione, l'Europa ci indica nidi per tutti, noi abbiamo una percentuale che davvero è molto elevata in Italia ed è già un buon risultato, ma in futuro in Europa ci chiederanno percentuali decisamente più alte. Ci sono già delle sperimentazioni e delle ricerche in Italia e tanti progetti nel panorama scientifico italiano che approfondiscono l'offerta dei servizi relativa al sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a 6 anni, di questa cosa premetto me ne sono occupato soltanto da pochi mesi, non ho ancora concretezze, però ci sono esperienze importanti in Regione Lombardia, nel Lazio, in Piemonte e in altre Regioni d'Italia dove i risultati sono davvero soddisfacenti. Crediamo quindi che questo percorso possa avere un grande impatto sul sistema educativo, probabilmente potrebbe venire fuori qualche difficoltà dal punto di vista socio-culturale ma su questo bisogna lavorarci. È una sfida che si colloca appunto nel contesto del calo delle nascite in cui le condizioni economiche delle famiglie sono precarie e questo fa aumentare le situazioni di svantaggio e di vulnerabilità.
La richiesta di flessibilità è davvero molto forte, il mondo dell'associazionismo, le associazioni di familiari, molti amministratori comunali e regionali hanno raccolto migliaia di firme in Italia proprio perché le sperimentazioni fino ad oggi adottate hanno portato risultati eccellenti, la nostra Regione con un nuovo progetto e una nuova opportunità potrebbe risolvere le situazioni anche per le località di montagna. Per questo noi impegniamo la Giunta con quest'ordine del giorno senza fissare dei termini o dei tempi e impegniamo la Giunta ad attivare un tavolo di approfondimento con le associazioni, le cooperative di gestione e gli Enti locali per valutare se è perseguibile in questa regione questa forma di istruzione-educazione e presentare entro fine anno, quindi con tempo... una relazione alla Commissione competente.
Presidente - Per il Governo regionale, ha chiesto la parola l'assessore Barmasse, ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - La legge n. 107/2015, cosiddetta "della buona scuola" e un successivo decreto legislativo n. 65/2017 attuativo della legge prevedono un percorso di educazione e di istruzione unico dei bambini dalla nascita sino ai 6 anni. Il decreto legislativo n. 65 sopracitato ha previsto e distribuito finanziamenti a tutte le Regioni, compresa la Valle d'Aosta, che hanno permesso, tra l'altro, di mettere in sicurezza alcuni edifici scolastici, di predisporre e attivare progetti riguardanti la continuità educativa e didattica dei nidi e delle scuole dell'infanzia, tra i quali i progetti di auto education e di psicomotricità. Il percorso, verso l'attuazione del sistema integrato, è in corso a partire dal 2018 e vede la collaborazione del Dipartimento politiche sociali e della Sovraintendenza agli studi. Si tratta di un percorso strategico che risponde ai bisogni del territorio, delle famiglie e dei bambini anche nell'ottica di sostegno alla natalità e alla conciliazione lavoro-famiglia. Lo scorso 31 marzo si è tenuta la presentazione ufficiale delle linee guida pedagogiche per sistema integrato 0-6 a cura del Ministero dell'istruzione nel corso della quale si è dato avvio ai tavoli di confronto tra Stato e Regioni.
Venendo all'impegno previsto dall'ordine del giorno, ritengo lo stesso condivisibile anche nell'ottica di informare tutti gli attori territoriali, cioè Enti locali e soggetti gestori di servizi per la prima infanzia, sul percorso di attuazione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino a 6 anni che al momento in Valle d'Aosta vede ancora la suddivisione 0-3 anni, cioè servizi socio-educativi per la prima infanzia, e 3-6 anni il sistema di istruzione.
Presidente - La parola al consigliere Baccega.
Baccega (PA) - Grazie Assessore, sono davvero molto lieto di questa sua dichiarazione, faccio una riflessione ad alta voce per capire se è più un percorso da individuare nell'ambito degli asili-nido, quindi nelle politiche sociali, piuttosto che un progetto che vede a capo l'istruzione, ma approfondendo poi riusciremo a capire se si vuole andare nell'educativa-istruzione oppure se è un progetto sociale. Comunque grazie, ho apprezzato molto.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Brevemente solo per annunciare anche a nome del Gruppo Lega il voto favorevole su quest'ordine del giorno, che evidentemente integra la fattispecie della tutela della famiglia e della natalità, che è chiaro è uno degli obiettivi che perseguiamo all'interno di questo Consiglio, quindi evidentemente anche questa proposta chiaramente incontra il nostro favore e quindi avrà anche il nostro sostegno.
Presidente - Posso mettere in votazione? Metto in votazione. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Voto non pervenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Per chiedere una breve riunione di maggioranza.
Presidente - Breve riunione accordata.
La seduta è sospesa dalle ore 11:37 alle ore 12:13 e alla ripresa dei lavori assume la presidenza il vicepresidente Marguerettaz.
Marguerettaz (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, scusate l'interruzione. Come punto all'ordine del giorno avremmo il quarto ordine del giorno... per mozione d'ordine, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere alla maggioranza o a un rappresentante di rendere edotta l'Aula delle motivazioni di questa sospensione.
Presidente - Era per organizzare le conclusioni del DEFR, come organizzare gli interventi per la conclusione del DEFR. Possiamo mettere a fattor comune, visti i tempi, vi chiederemmo se siete d'accordo, per quanto possibile, di contenere un po' gli interventi, nell'ambito dei gruppi di maggioranza chiederemmo un intervento per gruppo, poi ovviamente in minoranza fate come meglio credete.
Ordine del giorno n. 4 del gruppo Pour l'Autonomie: "Fattore famiglia". La parola al collega Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Cercherò di essere brevissimo per favorire la chiusura dei lavori entro le ore 13:00.
Il fattore famiglia è uno strumento che permette di introdurre dei correttivi rispetto l'ISEE nella definizione della situazione socio-economica delle famiglie, che è una facoltà prevista anche dall'articolo 2 del DPCM n. 159/2013. Nello specifico aggiunge un coefficiente che, oltre a quanto certificato dall'ISEE, permette di tenere conto del carico familiare reale considerando il numero dei familiari a carico e le situazioni che contribuiscono ad appesantire l'economia familiare quali possono essere la disabilità, vedovanza, la monogenitorialità, eccetera.
Il fattore famiglia definisce un nuovo indicatore socio-economico da adottare, piani tariffari sui servizi di pubblica utilità, risponde a una domanda di maggiore equità nella distribuzione delle risorse per il welfare e quindi l'obiettivo è di verificare i reali mezzi di una famiglia secondo l'ISEE tenendo conto della composizione del nucleo familiare, quindi il numero di figli minori, e delle eventuali disabilità, quindi si deve tener conto del reddito reale della famiglia. Gli obiettivi sono l'equità fiscale, anche la lotta alla morosità e, sulla base delle sperimentazioni che potremo proporre per quanto riguarda i servizi all'infanzia e altri, nel 2021 si potrà proporre la stesura di un piano integrato per la famiglia. L'ho semplificata, la richiesta è quella di presentare entro centocinquanta giorni alla Commissione consiliare competente un piano organico integrato per l'applicazione del fattore famiglia in due ambiti: uno per l'infanzia, e lì si era già avviato un percorso, e nell'altro per l'edilizia residenziale pubblica. Vedo però che manca l'Assessore competente... io sono andato avanti...
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Per ottimizzare i tempi, visto che l'Assessore non c'è, faccio il mio intervento, lo avrei dovuto fare dopo ma anche se non a termine di Regolamento, ci portiamo avanti.
Questo dibattito è di assoluta importanza trattando un tema come quello della famiglia che rappresenta una pietra angolare della nostra società ed è un elemento positivo che la Lega tanto al Parlamento quanto nei Consigli comunali, provinciali e regionali ha tutelato e si adopera di tutelare ulteriormente in contrasto con chi quella famiglia, quell'elemento cardine che sta alla base di qualsiasi struttura sociale vorrebbe demolirla rendendoci tutti più soli, più fragili e più influenzabili. È per questo motivo che io e la collega Spelgatti, così come tanti colleghi del nostro gruppo, abbiamo seguito con attenzione i lavori dell'incontro denominato "Fattore famiglia" che si è svolto il 29 novembre del 2018 ad Aosta. In quell'occasione abbiamo potuto apprezzare e approfondire un tema fondamentale: quello appunto dell'introduzione di quello che è a tutti gli effetti un nuovo strumento che consente di avere un quadro dettagliato della posizione economica delle famiglie allo scopo di agevolare l'accesso ai servizi a chi ne ha realmente bisogno. Da quell'incontro chiaramente è scaturito poi tutto un lungo lavoro di approfondimento sul tema del fattore famiglia e la domanda che ci si fa è perché è importante mettere al centro la famiglia e i suoi bisogni? E la risposta è perché le politiche di tutela e di promozione della famiglia rappresentano un veicolo di riconoscimento dell'equità e costituiscono un investimento per lo sviluppo sociale e sostenibile della comunità.
La leva fiscale è fondamentale per riconoscere il valore sociale della famiglia al fine di tenere in considerazione i maggiori oneri economici derivanti dalla presenza di carichi familiari. Garantire il sostegno alle famiglie è quindi una scelta politica strategica che richiede un sistema di interventi coerenti integrati in tema di sostegno alla genitorialità, alla conciliazione vita lavoro, al welfare aziendale, al caregiver per la non autosufficienza e i progetti di promozione dell'autonomia delle persone con disabilità.
Cos'è il fattore famiglia di cui giustamente si discute in quest'ordine del giorno? E ringrazio i colleghi di Pour l'Autonomie per averlo presentato. Il fattore famiglia è un indicatore sintetico della situazione reddituale e patrimoniale che, integrando l'ISEE nel rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni, potrà favorire l'accesso ai servizi alle famiglie. Questo fattore tiene conto, ad esempio, del numero dei figli, compresi i bambini in affido, e anche delle fasce di età differenti e potrebbe essere assunto quale ulteriore indicatore a integrazione della scala di equivalenza ai fini ISEE. Infatti, nel caso specifico, è bene ricordare che i bisogni dei figli, variando in relazione all'età, incidono in modo significativo sulle necessità delle famiglie. Ci sono poi altri indicatori per la definizione della scala di equivalenza ai fini dell'ISEE che, a nostro avviso, meriterebbero di essere ulteriormente valorizzati, tra questi la condizione di primo componente e se è il caso di genitore singolo o genitore separato, ma anche la presenza di una coppia giovane con uno o due componenti di età inferiore ai 40 anni...
Quest'ultima situazione in particolare andrebbe sostenuta per meglio aiutare i giovani nella prima fase di costruzione del progetto familiare, una famiglia con figli gemelli richiede inoltre un'attenzione particolare, la presenza di più bambini della stessa età comporta una complessità genitoriale in riferimento alla contemporanea gestione di bisogni ma anche per la necessità di affrontare i relativi costi.
Le conseguenze derivanti da una separazione, come il contributo per il mantenimento dei figli, spesso rischiano di favorire uno scivolamento verso aree di vulnerabilità economica e sociale. Ancora la diversificazione delle condizioni di disabilità e non autosufficienza, anche in relazione alla presenza di minori, sono fattori da riconoscere nella scala di equivalenza, infine le condizioni abitative, alla luce del numero dei componenti il nucleo familiare, sono un fattore che riteniamo vada incluso ai fini della valutazione per l'accesso agevolato alle prestazioni sociali.
Le aree di applicazione del fattore famiglia sono molteplici: ad esempio, i progetti di inserimento lavorativo, i contratti di locazione a canone concordato, il trasporto pubblico locale, l'accesso alle misure per la genitorialità e l'infanzia come i nidi gratis e l'introduzione di un bonus famiglia. L'attuazione del fattore famiglia potrebbe inoltre favorire una riflessione sulla definizione del quoziente familiare ai fini del calcolo dell'Irpef regionale. Al fine di assicurare omogeneità di accesso e trattamento e parità alle medesime condizioni delle famiglie, sarà opportuno quindi che l'indicatore economico possa valere anche per la definizione di eventuali compartecipazioni anche per le prestazioni erogate dai Comuni a valere su finanziamenti europei, nazionali o regionali.
Infine, ai fini dell'individuazione della compartecipazione al costo del servizio, sarebbe opportuno l'adozione dell'ISEE... del fattore famiglia secondo modalità che perseguono una maggior proporzionalità tra tariffe e condizioni economiche e sociali della famiglia.
In definitiva il fattore famiglia sperimentato con esiti positivi da numerosi Comuni è stato adottato a marzo 2018 per la prima volta anche da una Regione, ovvero la Lombardia, una realtà amministrativa sicuramente all'avanguardia per quanto riguarda questo e altri aspetti.
Per questo motivo, al di là di quello che sarà il futuro è il destino dell'Agenzia per la famiglia di cui abbiamo parlato in passato, sosteniamo con convinzione la necessità di dotare anche la nostra Regione del fattore famiglia.
Presidente - La parola al consigliere Baccega credo solo per una breve integrazione in virtù dell'assenza precedente dell'Assessore.
Baccega (PA) - Giusto perché è rientrato l'Assessore e, condividendo l'intervento del collega della Lega, aggiungo semplicemente che c'è una delibera della Giunta regionale dell'8 maggio 2018 che aveva approvato da parte della Cooperativa sociale Economics Living Lab del spin-off del Dipartimento di scienze economiche dell'Università degli studi di Verona uno studio di fattibilità finalizzato all'adozione del fattore famiglia in Valle d'Aosta, così può essere di aiuto in un percorso che andremo a fare.
Presidente - La parola all'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Con riferimento all'ordine del giorno, l'Assessorato è a conoscenza appunto dello studio di fattibilità cui ha fatto riferimento il consigliere Baccega concernente l'introduzione del cosiddetto "fattore famiglia" quale strumento che introduce correttive all'ISEE nella definizione della situazione economica delle famiglie. Si tratta di uno strumento che effettivamente consentirebbe di sostenere le famiglie tenendo conto di diversi fattori quali, ad esempio, il numero di familiari a carico e le situazioni di disagio che appesantiscono l'economia familiare, in ciò rappresenterebbe uno strumento di equità. Tuttavia l'applicazione del fattore famiglia in un momento quale quello pandemico nel corso del quale si è assistito a un'esplosione di nuovi bisogni comporta, prima della sua applicazione, un'indispensabile mappatura degli stessi al fine di individuare risposte adeguate ai bisogni medesimi. È inoltre da tenere in considerazione quale impatto l'applicazione del fattore famiglia comporterebbe sulla platea dei beneficiari delle misure regionali di sostegno e sulla consistenza del valore economico dei contributi, nonché le eventuali ricadute sul bilancio della Regione. Infine, considerato l'impatto che il fattore famiglia avrebbe sui servizi e sulla modalità di gestione degli stessi, si ritiene indispensabile una sperimentazione su un ambito circoscritto al fine di valutarne le ricadute.
Per tali motivi l'applicazione del fattore famiglia nel breve periodo è da ponderare attentamente. Credo quindi che sia poco realizzabile e sostenibile fissare un termine di centocinquanta giorni per la presentazione di un piano organico integrato, mentre credo sia opportuno un aggiornamento dello studio di fattibilità tenendo conto dei nuovi bisogni emergenti dalla pandemia.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Baccega per la replica.
Baccega (PA) - In realtà non ho capito se lo votate o meno, ma se il problema sono i centocinquanta giorni, potremmo scrivere: "a presentare nei tempi dovuti alla Commissione" perché qui le indicazioni sono per due sperimentazioni: le politiche dell'infanzia e l'edilizia residenziale pubblica, quindi sono già circoscritte a due momenti, non si chiede un coinvolgimento generale. Se può essere sufficiente una modifica che dice: "nei tempi dovuti", ci prendiamo tutto il tempo di approfondimento, la V Commissione sarà ulteriormente appesantita, però questo è un percorso che, secondo noi, è di buona politica per il futuro anche della nostra Regione.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Barmasse per le precisazioni.
Barmasse (UV) - Condivido se possiamo fare questa modifica, cioè "nei tempi dovuti" perché, come abbiamo detto, secondo noi, la situazione non ci permetterebbe di giungere a questo risultato, cioè a un piano organico entro centocinquanta giorni. Sull'utilità del fattore famiglia condivido, è una cosa che va valutata, studiata, quindi se togliamo questa limitazione, propongo, come Assessore, alla maggioranza di accettare quest'ordine del giorno.
Presidente - In attesa della formalizzazione dell'emendamento, potrei chiedervi, se non ci sono altre prenotazioni, di mettere in votazione l'ordine del giorno così come emendato dalla proposta dell'Assessore e del collega Baccega. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Abbiamo ancora un ordine del giorno, l'ordine del giorno n. 1 della maggioranza senza titolo. Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (VdA Unie) - Grazie Segretario per la sua puntualizzazione. In quest'ordine del giorno senza titolo vogliamo parlare di sport e di sport invernali. Com'è scritto nel documento economico-finanziario, la Giunta e la maggioranza si impegnano a sostenere lo sci nordico attraverso la prosecuzione del progetto "Snowfarm" e riteniamo che si possa fare qualcosa di più soprattutto per essere più concorrenziali sul mercato dello sci autunnale e per dare un'immagine più ampia dell'offerta valdostana.
Se ben ricordate, oramai più di quindici anni fa si utilizzava lo sci estivo del Monte Bianco per praticare lo sci di fondo e lo sci alpino, purtroppo le vicende ci hanno portato a dover chiudere questa offerta turistica che si praticava sul territorio francese e così a incrementare lo spostamento dei Valdostani verso la valle di Tignes o altri impianti sulle Alpi dalla parte italiana quale lo Stelvio e la Val Senales. Recentemente, viste le scarse nevicate, anche nel tardo autunno i Valdostani devono emigrare prevalentemente a Livigno, dove si pratica lo snowfarm, o altre località quale il vicino Piemonte e Riale sopra quote di 2000 metri per procedere ad allenamenti.
Vi è una sorta di turismo sportivo che avvantaggia le località che danno un'offerta anche solo di quindici-venti giorni prima degli altri. Ebbene, noi abbiamo i nostri impianti nella valle di Cervinia, nel Monte Rosa, che ci danno l'opportunità di sciare in quota sopra i 2000 metri in bellissime località innevate naturalmente e questo tipo di collaborazione che noi invitiamo a fare tra il Comitato valdostano e le società degli impianti deve essere formalizzata. Con quest'ordine del giorno invitiamo il Governo a contattare il Comitato valdostano FISI ASIVA affinché possa rendere istituzionale questa collaborazione con gli impianti che prima di altri hanno la neve affinché i fondisti valdostani, ma anche i fondisti che provengono da altre regioni possano usufruire di questa opportunità.
Presidente - Sull'ordine del giorno ci sono altri interventi? La parola al collega Brunod.
Brunod (LEGA VDA) - Su quest'ordine del giorno anticipo che saremo convintamente a favore in quanto già nell'audizione in IV Commissione del 18 marzo, inerente alla presentazione dell'articolo 11 del disegno di legge n. 13, noi avevamo manifestato grande interesse per la realizzazione di queste piste in quota, infatti avevamo chiesto all'ingegner Zoppo se fra i contributi concessi per la realizzazione e l'adeguamento dei tracciati per lo sviluppo dello sci nordico rientrassero anche quei tracciati che si trovano in quota siti all'interno dei comprensori di sci alpino. Purtroppo in quell'occasione l'ingegner Zoppo ci spiegò bene che, essendo però dei tracciati non classificati, non potevano usufruire di questi finanziamenti previsti dalla legge. Volevamo solo quindi chiedere qualche chiarimento in più in merito al discorso di classificazione di emergenza dov'è citato nell'impegnativa.
Altro motivo che ci vede molto a favore come gruppo Lega, che siamo sempre a favore dello sport, soprattutto relativo al settore giovanile, è il fatto che questa collaborazione con ASIVA dove la Regione annualmente distribuisce un contributo forfettario: per esempio, il 1° marzo 2021 con delibera di Giunta sono stati erogati 295 mila euro proprio all'ASIVA, più un ulteriore contributo forfettario previsto per quel progetto "Children" che è stata una grande iniziativa e l'appoggiamo fortemente... crediamo, come ha detto anche il collega Restano, che sia più opportuno dare delle occasioni e delle possibilità affinché questi atleti possano svolgere la loro attività sul nostro territorio nella nostra regione, permettendo anche economicamente di far rimanere delle risorse sul nostro territorio, piuttosto che in Val Senales, a Tignes o altri posti.
Chiederei solamente, se è possibile, nell'impegnativa di modificare solo due piccole parti, dove c'è scritto: "il Governo regionale a valutare insieme al Comitato valdostano ASIVA a prevedere una collaborazione", per essere un po' più incisiva rispetto a quanto già scritto nel DEFR, chiedo se si può mettere direttamente: "il Governo regionale a prevedere, insieme al Comitato valdostano ASIVA, una collaborazione con una società di impianti a fune per la battitura di una pista di sci nordico, anche con classificazione di emergenza, per consentire agli atleti di allenarsi e implementare il turismo sportivo già a partire dal prossimo periodo autunnale". Anche fissare un obiettivo e una tempistica perché nelle premesse si parla di tardo autunno, ma gli autunni sappiamo che ci sono tutti gli anni, quindi magari mettere un obiettivo la rende un po' più incisiva e da attuare nell'immediato, perché comunque, come ci è stato riferito anche a noi, c'è grande esigenza di avere queste piste.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (AV-SA) - Per ribadire l'importanza di quest'ordine del giorno e soprattutto gli sforzi che sono stati fatti negli ultimi due anni e mezzo, nel corso dei quali nella pratica dello sci alpino abbiamo creato delle belle condizioni anche per lo sci nordico e penso che, nel momento in cui l'obiettivo è quello di creare le condizioni ai nostri atleti, ai nostri sci club di poter fare gli allenamenti nelle nostre comunità, nelle nostre località, questo è uno sforzo e soprattutto un accompagnamento da parte del pubblico, da parte dell'Amministrazione regionale, senza perderci anche d'animo per quanto riguarda la valutazione - ma che non dovrà più essere una valutazione, ma la possibilità di farlo realmente - dello snowfarm.
Penso che su questo sarebbe utile anche magari una sollecitazione insieme a quelle comunità, a quelle località che hanno sia l'altitudine per poter mettere in campo le opportunità e le possibilità... credo quindi che questo sia un ulteriore tassello utile ai nostri atleti, comunque agli sci club e alle nostre località.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (VdA Unie) - Rispondo direttamente al collega Brunod, la presentazione di quest'ordine del giorno oggi è finalizzata chiaramente a poterlo fare fin da questo autunno, non abbiamo più tempo da perdere, è quasi praticamente scontato. Mi permetta di dire che è un'aggiunta che non cambia la sostanza della questione. Era per dare lo spunto, nella futura variazione di bilancio, qualora ci fosse la possibilità di mettere un po' di soldi su questo, di farlo ma soprattutto per avviare l'interlocuzione con il comitato che ha necessità di avere ovviamente un indirizzo politico, ed è questo. Credo che tutto il resto sia già pronto perché, di fatto, colleghi, per essere molto trasparenti, già avviene che si scia su, ma è la formalizzazione del fatto di poter andare a sciare tutti i giorni e non solo quando ci sono i grandi campioni che usufruiscono di questa pista e ci fanno la promozione. Il codificare un servizio di questo genere ci permette di pubblicizzarlo, poi per il resto è una questione che per me è quasi scontata.
Presidente - La parola al collega Brunod per una breve replica.
Brunod (LEGA VDA) - Condivido pienamente i ragionamenti, il fatto che è scontato lo abbiamo detto anche noi che convintamente ci crediamo in questo, ma, proprio visto che poi comunque è la carta quella che parla, sono le cose scritte, proprio visto che è scontato, credo che due parole, mettere l'obiettivo a livello temporale e il fatto di non essere più una valutazione ma di realizzare a tutti gli effetti, tant'è condivisibile all'unanimità, quindi penso che non siano problemi. È solo questo.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Collega Brunod, si fidi ogni tanto. Questo è un ordine del giorno, non è legge, ci lavoriamo e cerchiamo di farlo anche perché non è solo nostra volontà, qui dovremmo mettere d'accordo l'ASIVA, gli sci club, gli atleti, perché non pensiamo di fare piste in tutta la Valle d'Aosta, si tratta di fare uno o due luoghi e, quando poi si va a discutere su dove farli, bisogna trovare l'accordo.
L'impegno quindi, tra l'altro, nasce da tempo, lei sollecita su questi impegni da quando è in Consiglio regionale ed è bene perché lo sport deve essere al centro della nostra azione, soprattutto gli sport invernali, collega Restano, lo fa da quando è in Consiglio regionale, abbiamo necessità di dare corso a questa progettazione e a questa programmazione, ma vi dico che già sullo snowfarm abbiamo avuto difficoltà perché poi un conto è voler fare in Consiglio, un conto è trovare l'applicazione pratica.
Su questo quindi c'è l'impegno soprattutto nell'anno del fondo, perché quest'anno è stato l'anno del fondo, diciamo che fondo e sci alpinismo, in assenza di sci da discesa, hanno dimostrato di esserci. Mettiamoci quindi al lavoro già dalla prossima settimana sotto il profilo legislativo per capire come fare, su quello finanziario avremo la possibilità di assestare qualche risorsa, su quello organizzativo è molto importante il ruolo di ASIVA: questo lo dico perché dall'esperienza fatta fino ad ora è così. Lavoriamoci quindi tutti quanti in questa direzione per dare una risposta.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, metterei in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.