Oggetto del Consiglio n. 483 del 8 aprile 2021 - Resoconto
OGGETTO N. 483/XVI - Esame del documento di economia e finanza regionale (DEFR) per il triennio 2021-2023. (Reiezione di dodici ordini del giorno. Approvazione di cinque ordini del giorno. Ritiro di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - Detto questo, possiamo continuare con l'analisi del documento di programmazione economica e finanziaria, punto all'ordine del giorno 6.01, siamo ancora in discussione generale. Chi volesse intervenire è pregato di prenotarsi.
Aggiungo ancora soltanto una comunicazione: come già anticipato, l'assessore Caveri, questo pomeriggio, dovrà assentarsi - anzi, è già assente - per una conferenza on line con il Governo, relativamente al Recovery Found.
Qualcuno vuole intervenire? Non vedo richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa.
Il Governo in fase di replica? L'assessore Marzi si è prenotato, ne ha facoltà.
Marzi (AV-SA) - Fondamentalmente nella giornata di ieri, quando abbiamo iniziato la discussione sul DEFR, abbiamo tutti quanti reso onore, anche in base, sia alla parte iniziale del dibattito di ieri pomeriggio che a quello di questa mattina, a un momento che ha una forte valenza politica e che è quindi assolutamente corretto rappresentare prima di tutto per il significato politico che questo documento ha e, in secondo luogo, perché questo documento - come è stato richiamato da più parti durante la discussione di oggi - in realtà, oltre a connotarsi con una forte valenza politica, soprattutto in un momento come questo deve prendere in considerazione tutto quanto sta accadendo, sia a livello valdostano che nazionale che internazionale.
Sostanzialmente sono stati richiamati da tantissimi colleghi tre aspetti che io trovo assolutamente salienti: il primo, all'inizio del dibattito di questa mattina, quando il collega Marguerettaz ha giustamente richiamato il fatto che mai come in questo momento un documento politico come il DEFR deve essere considerato come totalmente privo di bandiere politiche di riferimento anche perché - come avrete notato e come tra l'altro c'è stato fatto presente da tutti quanti i soggetti che stanno seguendo il dibattito in questi giorni soprattutto guardando questo DEFR, che gli atti legati al bilancio successivi porteranno come risultati - ci sono trentacinque Valdostani che sono stati votati in un periodo molto particolare del 2020; come richiamato dal collega Chatrian, se andiamo alla fine del mese di settembre quando abbiamo tutti quanti vissuto le elezioni, magari non avremmo pensato di trovarci appena dopo Pasqua, nel 2021, a dover arrivare all'inizio della primavera con una stagione invernale completamente chiusa e con un Covid che sta stringendo i nostri calcagni, i calcagni della Valle d'Aosta, dell'Italia e del mondo intero in una maniera così violenta.
Ecco che quindi se veniamo visti come trentacinque che rappresentano tutti la Valle d'Aosta è anche assolutamente corretto uscire ancora più del solito dagli schemi politici di parte e prendere in considerazione il fatto che è giusto ragionare, come qualcuno ha fatto ieri, di libri dei sogni o di libri dei ricordi, ma secondo me invece bisogna anche essere molto concreti.
A pagina 15 del documento che stiamo dibattendo, viene chiaramente esplicitato - come tra l'altro ha richiamato anche il collega Marquis, questa mattina - che nell'arco temporale che va dal 2007 al 2018 gli investimenti in Valle d'Aosta sono stati in calo del 72,9% con una media dell'Italia del 44,7%, per cui evidentemente stiamo tutti quanti dibattendo di una situazione che stava attanagliando la Valle d'Aosta, abbiamo già avuto modo di dircelo: stavamo gestendo la fase finale della crisi economica del 2008, il Covid è arrivato in un momento delicatissimo della storia della Valle d'Aosta. Il Covid ha colpito la Valle d'Aosta nel momento in cui il 14 di febbraio del 2020 il Consiglio regionale aveva anche deciso di "auto-mandarsi" a casa.
Per cui se tutti quanti - perché buona parte dei colleghi che ha vissuto quell'esperienza era presente anche il 14 febbraio del 2020 ed è presente anche oggi in quest'aula - vogliamo toglierci reciprocamente le magliette che indossiamo e vogliamo cercare di portare avanti la Valle d'Aosta, essendoci assunti la responsabilità prima di candidarci, poi di essere eletti e in alcuni casi anche di assumere degli incarichi di Governo; se tutti noi vogliamo lanciare il cuore oltre l'ostacolo in un momento così difficile, dobbiamo partire dal presupposto che non dobbiamo per forza di cose utilizzare le solite formules figées che in un dibattito sul DEFR ci si lancia tra maggioranza e minoranza; è assolutamente necessario, invece, partire dal presupposto che abbiamo tutti cercato di fare del nostro meglio, abbiamo cercato di fare del nostro meglio nel momento in cui abbiamo accettato di assumerci le responsabilità, abbiamo cercato di fare del nostro meglio nel momento in cui abbiamo portato in discussione, nei termini, un bilancio di previsione che qualcuno ha voluto definire tecnico, ma che di fatto sta dando continuità amministrativa dal primo di gennaio del 2021 a questo Governo, ci sono state delle iniziative e stanno già intervenendo a favore di chi sta subendo di più la crisi, stiamo adesso dibattendo il DEFR ed è in corso di definizione il rendiconto.
Come richiamato dal collega Bertschy, si sta in parallelo lavorando al primo intervento Covid e si arriverà entro la fine del mese di aprile ad approvare il rendiconto, e quindi un avanzo di amministrazione, che a tutti gli effetti darà poi corso in parte immediatamente agli interventi diciamo "diretti Covid", poi sicuramente con tutta una serie di altri interventi più di natura strutturale, sempre attingendo dall'avanzo.
Tutto questo lo stiamo facendo tutti e trentacinque in un momento in cui la liturgia della politica, perché questa viene chiamata ma non lo è... anche i Valdostani che ci hanno richiamato alla fretta e alle loro assolute necessità ci hanno fatto presente che fanno difficoltà a capire le cose che dobbiamo fare, i tempi che dobbiamo rispettare, ma chi si assume responsabilità di politica e governo sa benissimo - e lo sapeva a fine dicembre così come lo sa ad aprile - che è soltanto lavorando tutti i giorni e facendolo al di là dei propri ruoli che si riesce a fare il meglio possibile.
Ho sentito tante cose giuste, qualcuna un poco meno: in questo momento la cosa che auspico per me stesso, per questo DEFR, per tutti gli atti - vedasi la legge di moratoria dei mutui che abbiamo fatto ieri e tutti gli altri disegni di legge che stiamo portando avanti - ma soprattutto per il futuro della Valle d'Aosta - e lo ripeto, lo dissi già a ottobre, lo ripeto adesso, è fondamentalmente un enorme bagno di umiltà fatto di serietà e di lavoro dove ognuno fa il meglio che può in un momento delicato per il bene di tutti quanti noi.
Questo DEFR è un tentativo per cercare di fare il meglio possibile in questo momento e rimandare i miglioramenti ancora possibili ai prossimi giorni, alle prossime settimane, ai prossimi mesi.
Presidente - Si è prenotato il presidente della Regione Lavevaz a cui passo la parola.
Lavevaz (UV) - Je ne vois pas le temps qui est encore à ma disposition, mais je vais être très bref. Brièvement je vais faire quelques petites réflexions en réponse au débat qui a été ouvert, qui s'est déroulé dans ces deux journées.
Je vous remercie pour cette intéressante discussion, parce que je crois que c'est vraiment le premier débat politique important de la législature. On a approuvé un budget évidemment, on a approuvé de différents projets de loi, mais je crois que le premier véritable passage d'une envergure politique importante est le document financier qui nous sommes en train de discuter aujourd'hui et je suis content vraiment du niveau de la discussion qui en est sorti. Evidemment chacun de nous, comme a déjà été dit, a son propre rôle et sa propre fonction à l'intérieur de l'administration : la majorité évidemment gère le gouvernement de la région, l'opposition a un rôle différent, mais également important. Mais nous sommes - comme on a dit et comme vient de dire le collègue Marzi - dans un moment historique qui vraiment n'a pas - heureusement, je dirais - de grands précédents dans l'histoire de notre pays et même de notre petite région. J'espère aussi évidemment qu'il n'y en aura pas d'autres. Nous ne devons pas nous cacher, la tension sociale est à des niveaux qu'on ne voyait pas de l'après-guerre. Dans une situation de telle criticité, je m'attendais une attitude peut-être un peu plus de cohésion et de participation à la difficulté du moment, qui est une difficulté de tous les Valdôtains et de toute la Vallée d'Aoste, sans distinction. C'est une attitude que hier la place, plutôt que l'assemblée régionale, a très bien saisi. C'est la responsabilité de nous tous, de tous les 35 qui est engagée et engagée de façon très importante ; avec des rôles différents, comme je viens de dire, mais avec une même grande responsabilité envers les Valdôtains.
Je crois qu'il n'y a rien de plus triste que d'utiliser une crise dramatique, telle que celle que nous vivons en ce moment, pour faire la plus simple des propagandes. C'est inutile de dire que nous sommes au milieu encore d'une crise qui est encore sanitaire, parce que n'oublions pas qu'il y a encore des Valdôtains qui luttent tous les jours pour la vie, outre que, comme on dit, pour joindre les deux bouts.
Pour être plus clair, c'est depuis les premiers conseils de la législature qu'on a donné une chronologie claire et très précise pour arriver aux mesures de soutien. On n'a pas perdu un jour et la chronologie n'a pas seulement été respectée, mais on a même anticipé les temps, là où c'était possible de le faire. Nous avons anticipé des mesures tampon, on a approuvé hier une mesure importante, etc., mais, hélas, il y a des temps qui ne sont pas compressibles : si on avait pu anticiper quoi que ce soit, dans un moment si dramatique, pour quelle raison on ne l'aurait pas fait ? Je suis sûr que tous les Conseillers ont très bien clair ce point-là, autrement ça serait grave, symptomatique vraiment d'une connaissance approximative de l'administration. Voilà pourquoi je trouve peu respectueux des Valdôtains dire " sont eux qui doivent donner des réponses, pas nous ; sont eux qui ne sont pas à même de faire, nous avons demandé des réponses", etc...
Vedete, questo refrain delle risposte che non si danno, delle risposte che non arrivano, potrebbe avere un contorno e un'aurea di serietà diversa. La gente ha paura, l'abbiamo detto ancora stamattina e ha bisogno di essere rassicurata, di capire veramente che stiamo lavorando tutti insieme per dare degli aiuti che sono giustamente attesi, e non stiamo dando quest'idea.
Abbiamo sempre incontrato i vari rappresentanti delle diverse manifestazioni che si sono susseguiti in queste settimane e abbiamo sempre dato la stessa risposta: "gli aiuti arriveranno, arriveranno con la legge di assestamento, saranno in legge un minuto dopo che saranno disponibili i fondi con l'approvazione del rendiconto". Una risposta che sarà di più di 50 milioni, l'abbiamo già detto diverse volte, probabilmente anche sensibilmente di più.
È una risposta che sicuramente, facendo le proporzioni, non avrà uguali a livello nazionale nelle altre regioni, altre Regioni hanno preferito, rispetto a noi, fare magari prima dei proclami prima di avere le misure attuative, noi abbiamo preferito un approccio più di sostanza, ma direi altrettanto pragmatico.
Parleremo di numeri precisi, di tipologie di aiuti eccetera nei prossimi giorni quando le quadrature saranno chiuse. Quindi le risposte ci sono e arriveranno esattamente quando e come abbiamo sempre detto, appena tecnicamente fattibile.
Questo DEFR, come abbiamo detto stamattina, è sicuramente sui generis, ha una natura particolare, naturalmente dà un indirizzo politico - in particolare alla destinazione dei fondi del risultato di amministrazione dell'anno scorso - quindi è naturale che parliamo in particolare delle misure Covid, perché questo è quello che nell'immediato il tessuto valdostano ci chiede e quindi a quello dobbiamo tendere con tutti i nostri sforzi.
Da domani si lavora naturalmente al prossimo DEFR come abbiamo detto e alle prospettive di sviluppo e di ripresa della nostra regione, una ripresa di cui ovviamente la nostra regione ha bisogno, è inutile dirlo.
Io spero che tutto questo possa avvenire in qualche modo con un'azione di responsabilità condivisa non solo nell'azione politica quotidiana, quindi in Consiglio, nelle Commissioni, dove la riconosco totalmente da parte di tutti, questo va detto, ma questo deve essere messo in campo anche negli atteggiamenti, perché credo che per chi ha il nostro ruolo anche gli atteggiamenti siano altrettanto importanti, quindi spero molto in questo.
Presidente - Siamo sempre in fase di replica. Se non vi sono altri interventi possiamo passare... consigliere Manfrin, per mozione d'ordine?
Manfrin (LEGA VDA) - Per secondo intervento.
Presidente - Ma è chiusa la discussione generale.
Manfrin (LEGA VDA) - Ci sono le repliche, c'è il secondo intervento.
Presidente - No, le repliche sono del Governo, ci sono le dichiarazioni di voto.
Manfrin (LEGA VDA) - Si è sempre fatto il secondo intervento.
Presidente - Consigliere Manfrin, il secondo intervento è in discussione generale: mezz'ora più quindici minuti. Chiusa la discussione generale c'è la replica del Governo, dichiarazione di voto e voto.
Intanto passiamo agli ordini del giorno, che precedono il DEFR.
Ordine del giorno n. 1 della Lega. Qualcuno si prenota per illustrarlo? Possiamo anche leggere il titolo per facilitare le cose: "Campagna straordinaria di promozione cicloturismo estate 2021". Per l'illustrazione, il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno dal titolo "Campagna straordinaria di promozione cicloturismo estate 2021" è espresso nel seguente modo:
Preso atto che nel DEFR 2021-2023 si conferma la volontà di approntare e attuare il piano regionale della mobilità ciclistica, proseguendo, tra l'altro, la realizzazione della Ciclovia Baltea di fondovalle da Courmayeur a Pont-Saint-Martin; tenuto conto che il percorso di attuazione del piano verosimilmente non terminerà in tempo utile per la prossima stagione turistica estiva , come anche è stato riferito dall'assessore Minelli in Commissione, dove si prevede di ultimare la definizione del piano regionale mobilità ciclistica entro la fine del 2021; considerata la tipologia di esperienza in piena natura e nel rispetto del distanziamento sociale connesso alla prevenzione del contagio da Covid-19 offerta dal cicloturismo, che ben si lega alle tipicità del nostro territorio e soprattutto può essere praticata per sette-otto mesi all'anno; considerato il fatto che sono già presenti tutta una serie di percorsi e attrazioni relativi al cicloturismo nelle sue diverse specialità: mountain-bike, bike, bici da strada, gravel; su questo punto volevo fare un collegamento a quanto riferito dall'Assessore allo sport e turismo Guichardaz nel suo intervento precedente: io non intendevo che non c'è nessun percorso in Valle d'Aosta, ci sono, ci sono come ha detto anche lei nel sito "lovevda", però il sito è come un libro: se il libro è chiuso nessuno lo apre e nessuno può vedere, quindi noi queste eccellenze che possediamo dobbiamo trasmetterle in maniera emozionale al possibile turista che vuole venire nella nostra regione a beneficiare di queste ricchezze che costituiscono oggi un buon livello di offerte e che possono essere oggetto di sponsorizzazione straordinaria, al fine di recuperare il terreno perso nei confronti della concorrenza di altre realtà turistiche più avanzate a livello nazionale, per esempio in Valtellina, in Trentino, in Liguria e negli Appennini in questi anni stanno portando avanti grande attività di questo genere e ancor più in ambito internazionale.
Ecco, dopo questa premessa noi vogliamo impegnare il Governo regionale, e in particolare l'Assessore con delega al turismo e sport, ad attivare un piano straordinario di promozione attraverso una forte campagna emozionale del cicloturismo e dei percorsi già presenti nel territorio valdostano per la prossima e imminente stagione turistica estiva 2021, in cooperazione con rappresentanti di settore e con le associazioni di categoria degli operatori turistici più direttamente coinvolti.
Su questo ordine del giorno volevo anche esprimere un concetto che parecchi Consiglieri di maggioranza hanno ribadito nei loro precedenti interventi: il turismo è un pilastro centrale per la Valle d'Aosta e per la sua economia; con questo ordine del giorno, con queste azioni, noi intendiamo dare immediatamente un segnale di forte rilancio delle nostre ricchezze. Lo sappiamo tutti che abbiamo delle grandi ricchezze, ma non possiamo solamente averle e lasciarle nel cassetto. Questo è il momento di partire in maniera decisa per dare un segnale concreto.
L'abbiamo visto ieri ed è presente a tutti quello che ci stanno chiedendo, ci sono delle priorità, sicuramente, che sono quelle dei sistemi dei ristori, nessuno lo mette in dubbio, ma di pari passo deve andare avanti la programmazione perché dobbiamo rilanciare fortemente la nostra regione.
Quindi questo ordine del giorno va in questo senso.
Presidente - Per il Governo l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (PCP) - La questione che lei pone da un punto di vista di principio è corretta, tant'è che noi abbiamo riconosciuto anche nella mia replica gli effetti benefici e l'alto valore aggiunto delle attività outdoor, del turismo di relax e di tutte le attività che si espletano all'aperto, tanto più speriamo nella prossima stagione estiva di essere in una sorta di post-pandemia e quindi in una situazione in cui questo tipo di attività, con le loro caratterizzazioni di attività non assembranti o di altro genere, potranno essere probabilmente vissute anche con un'ottica diversa e con un occhio di riguardo.
Quello che volevo dire è che nell'azione di promozione generale da parte dell'Assessorato, non da oggi ma già da parecchio tempo, le attività outdoor - compresi il cicloturismo e le altre attività connesse alla bicicletta, al bike nella sua generalità - rientrano all'interno di piani di promozione di programmazione che danno dignità, in qualche modo, a tutta questa tipologia di attività, quindi il trekking, il trail e le attività all'aperto in genere.
Non riteniamo quindi di dover - tra l'altro in un momento come questo - fare un piano straordinario di promozione proprio specifico sul cicloturismo. Ciò che possiamo garantire è che, così come è avvenuto negli anni passati, l'attenzione per questa tipologia di turismo e di pratica sportiva o motoria sarà comunque garantita all'interno del piano più diffuso e più ampio della promozione di percorsi e di pratiche che nel prossimo futuro saranno comunque anche incentivate e valorizzate in altre connotazioni, per esempio, a breve probabilmente verrà presentata la nuova app sulla Via Baltea, stiamo immaginando di valutare anche delle iniziative sulle Alte vie perché, come lei sa, mancano al momento sia delle guide che degli ausili moderni e aggiornati su questa tipologia di frequentazione. Stiamo lavorando anche su delle possibili guide sulle vie normali.
Le chiediamo di ritirare questo ordine del giorno, ma non perché non lo vogliamo fare ma proprio perché riteniamo che sia più utile farlo nell'ambito di una campagna più ampia e non solamente fossilizzata sul cicloturismo.
Quindi le chiederei di ritirarlo, come opzione di richiesta, altrimenti noi ci asterremo.
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (LEGA VDA) - Sono molto dispiaciuto nel senso che questa, per lei e per voi, era una grande opportunità di dare veramente un primo segnale come tanto si dice ma come non si fa, soprattutto perché dire "Faremo in futuro, è previsto"... come abbiamo già detto e ribadito non è il momento di continuare a parlare sempre al futuro, l'estate è vicina, è alle porte, siamo a metà aprile e quindi se vogliamo che parta in maniera decisa come a livello turistico -tutti ce lo stanno chiedendo e ribadendo, ieri abbiamo visto chiaramente questo esempio - per noi il minimo che si possa fare è prevedere di rilanciare un turismo che è in grande crescita a livello nazionale, che tutti gli operatori del settore in Valle d'Aosta ce lo stanno chiedendo fortemente, perché c'è una grande potenzialità su questo settore, però noi non dobbiamo limitarci a pensare che tanto l'appassionato valdostano delle due ruote conosce i meravigliosi sentieri e le strade presenti nella nostra regione, perché, se vogliamo veramente rilanciare il turismo valdostano, dobbiamo guardare ben oltre i nostri confini rendendo sempre più attraente la nostra regione.
Quindi, come ho detto prima, siamo molto dispiaciuti perché creare delle App - che sicuramente è necessario, lo condividiamo, ci sarà un altro punto all'ordine del giorno su questo settore che va in quella direzione - è da fare e da fare al più presto, ma questa cosa si può fare immediatamente perché sono cose che possediamo, ci sono, basta valorizzarle al meglio.
Quindi se c'è la volontà vengono fatte, se non c'è la volontà continuano ad andare avanti come lei ha detto. Per noi non è soddisfacente, non ritiriamo questo ordine del giorno e lo votiamo lo stesso.
Presidente - Possiamo mettere al voto questo ordine del giorno? La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Abstenu.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Marzi e Lavevaz).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 2: "Strategia regionale per l'idrogeno". Consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Il tema della transizione energetica è un tema sulla bocca di tutti e, diciamo, per buone ragioni.
Enormi investimenti si muovono a livello mondiale ed europeo con obiettivo fissato anche per la nostra Valle di giungere nel 2040 a una politica energetica fossil-fuel free, cioè senza emissioni di gas serra che alterano il clima del pianeta.
In questo contesto così dinamico, riteniamo che sia indispensabile muoversi rapidamente e con lungimiranza. Uno dei pilastri di questa transizione sarà l'utilizzo d'idrogeno, in particolare quello più pulito in assoluto detto "verde", prodotto grazie all'utilizzo di energie pulite come l'idroelettrico, l'eolico e il fotovoltaico.
È chiaro quindi che la Valle d'Aosta può diventare un luogo ideale per la produzione, grazie alla elettrolisi di questo vettore energetico, ovviamente stiamo parlando dell'idrogeno come vettore. Abbiamo acqua in abbondanza, abbiamo le centrali idroelettriche, abbiamo aree ex industriali in attesa di riqualificazione che possono ospitare siti produttivi, di sviluppo e di ricerca.
Il Gruppo CVA ha già definito accordi strategici - se ne era parlato già mesi fa, anche in Consiglio - con operatori del settore energetico nazionale e abbiamo un protocollo d'intesa siglato con la Regione per la ricerca e l'innovazione in questo ambito.
Riteniamo lo sviluppo dell'idrogeno un campo fondamentale, non solo a livello ambientale ma anche economico, perché legato a posti di lavoro e alla filiera che ruota attorno alla sua produzione, stoccaggio e commercializzazione.
Ecco perché servirà uno sforzo comune per sviluppare una filiera locale e noi condividiamo la necessità espressa dalla Giunta nel DEFR di sviluppare una zona franca della ricerca che può andare anche in questa direzione.
Voglio dirlo chiaro, il tema dell'idrogeno non vuole e non deve essere un tema politico, questo tema guarda al futuro della nostra regione in coerenza con la visione ambientale, un valore fondamentale, con un'ottica di sviluppo industriale per noi altrettanto fondamentale - perché se non si coniugano non si va da nessuna parte - e con la possibilità di attivare studi e ricerca avanzati.
Riguardo ai possibili settori coinvolti sarò molto breve, ma ci sono i trasporti pesanti: già stamattina anche l'Assessore all'ambiente l'ha citato, tralasciamo il treno, non stiamo parlando del treno in questo caso, ma possiamo parlare di autobus, c'è l'esempio di Bolzano; oppure un'altra tecnologia che si sta sviluppando all'avanguardia sono le autostrade a idrogeno, ne abbiamo tra l'Austria, la Germania e l'Italia del Nord-Est perché si pensa che in futuro per i camion - quindi un settore dove c'è appunto il trasporto pesante - l'idrogeno potrà essere molto utile, quindi si pensa ad autostrade dove ci siano rifornimenti di questo tipo.
Oltre a questo settore c'è il settore siderurgico che ricorre sempre più all'idrogeno per l'abbattimento delle emissioni, e noi ovviamente di siderurgia ne sappiamo qualcosa.
In Europa si stanno sviluppando poi progetti di conversione delle reti di teleriscaldamento da gas a idrogeno, c'è l'esempio della città di Leeds nel Regno Unito, e si parla molto di blending, cioè la miscelazione con altri gas, ecco perché si tende a sfruttare impianti già di trasporto metano per poterli convertire all'idrogeno. Queste sono veramente le nuove frontiere verso cui ci si sta muovendo.
Parliamo di numeri freddi: a livello nazionale si parla di 5 gigawatt di capacità del sistema e di circa 200 mila posti di lavoro nel futuro. A livello europeo si parla di 40 gigawatt di potenza data dall'idrogeno, sempre in proiezione ovviamente. È un settore in cui l'Europa può diventare protagonista assoluta. Ad esempio, le batterie elettriche le abbiamo già perse in favore della Cina, ma in questo settore è l'Europa che può avere a livello di indotto e di filiera un ruolo assoluto.
Ecco perché riteniamo sia importante guardare a questo settore ora che le prospettive si stanno muovendo, non quando sarà tardi. Ora. Tradotto quindi: denaro, ambiente e posti di lavoro.
Quindi, ripeto, questo non vuole e non deve essere un tema politico o divisivo; questo tema guarda al futuro della nostra regione ed ecco perché riteniamo che il Governo regionale possa stabilire un suo piano regionale come già è avvenuto a livello italiano, da pochi mesi è stata fatta la strategia nazionale di idrogeno del Mise.
Dobbiamo quindi declinarla e condividere a livello regionale per cogliere i massimi frutti.
È una grandissima opportunità che non possiamo perdere e che vedrà vincenti, a nostro avviso, tutte le forze politiche in campo, tutte, nessuna esclusa.
Quindi, detto questo, abbiamo già avuto le interlocuzioni tra l'altro con l'Assessore che credo adesso prenderà parola per rendere anche più conforme l'iniziativa, giustamente, alle possibilità attuali delle strutture, ma questo è il panorama generale e ritengo che sia estremamente importante per la Valle d'Aosta del futuro, se non per i nostri figli addirittura per i nostri nipoti. Un settore importante a cui tutti quanti, uniti, possiamo guardare.
Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Come anticipato dal collega Perron che ha in maniera molto chiara presentato questa iniziativa con una visione di lunga prospettiva e soprattutto con un punto fermo che condividiamo completamente, ci sono temi che non hanno colore politico, sono obiettivi di grande importanza sui quali dobbiamo mettere in campo le nostre idee, le nostre competenze ma soprattutto una volontà comune di non arrivare per ultimi ma di partire per primi.
La Valle d'Aosta ha una grande occasione rispetto al settore idrogeno: partire da quello che per fortuna madre natura ci ha dato e che stiamo continuando a valorizzare, attraverso l'importante scelta del passato di CVA che oggi ci mette nella condizione di evolvere ancora rispetto a progetti di questa portata.
Condividiamo l'iniziativa, facendo bene attenzione a costruire un percorso che sia da un lato molto coinvolgente per le forze politiche, per il territorio e trasparente nei suoi prossimi mesi.
Dobbiamo evitare di semplificare, ma credo che questo il proponente lo abbia ben spiegato. Ci sono delle possibilità rispetto alle strategie a livello europeo in termini di finanze, ci sono delle possibilità date dagli accordi che CVA ha stretto con SNAM e va costruita la possibile applicazione sul nostro territorio di questa tecnologia, ma soprattutto i campi di applicazione.
Allora, come è stato individuato, sicuramente vanno fatti gli approfondimenti rispetto al trasporto su gomma e rispetto alla conversione siderurgica futura del nostro grande impianto, ovviamente tutto questo dipende non solo dalle nostre volontà ma dalla disponibilità che ci sarà a lavorare su questi tavoli. Una grande potenzialità viene anche dall'autoporto.
Noi abbiamo una zona che - come è stato correttamente fatto osservare - è un punto nevralgico di passaggio sul nostro territorio che, se possiamo convertire in utilizzo di energia che sotto il profilo ambientale andrà a migliorare la qualità complessiva della vivibilità della nostra regione, non potrà che essere una grande occasione da cogliere.
Nel campo della ricerca abbiamo individuato nella strategia intelligente, nell'ambito montagna green, la possibilità di sviluppare progetti in questa direzione e credo che tutti noi abbiamo l'orgoglio e l'ambizione di veder nascere qualche cosa che ci dia finalmente anche la soddisfazione di non leggere sempre i buoni progetti di ricerca degli altri territori.
Qualche tempo fa abbiamo visto il primo gatto delle nevi a idrogeno che arrivava da regioni del Nord-Est, io spero che anche da noi si possa cominciare a sviluppare progetti di ricerca e ambiti di applicazione che vadano in questa direzione.
Quindi raccogliamo l'iniziativa, vi chiediamo di emendare l'impegno in questo senso: "Impegna il Governo regionale a prevedere all'interno della prossima revisione del piano energetico ambientale regionale, in coerenza con la strategia regionale fossil full-free 2040, una linea di azione dedicata volta a identificare la possibilità di sviluppo di una filiera locale di produzione e di utilizzo del vettore idrogeno", con l'impegno ovviamente di non rivederci di qui a un anno, ma d'informare la Commissione, già a partire dai prossimi mesi, sul risultato del primi lavori che, attraverso il protocollo che abbiamo firmato con la CVA, ci ha permesso di aprire un primo tavolo di lavoro con CVA e SNAM, tavolo di lavoro che appunto ci permetterà di approfondire la possibilità di lavorare su questi progetti.
Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Accogliamo la sua proposta di rettifica, quello che era appunto importante per noi è che si potesse identificare un'area precisa nella pianificazione per cui si possa parlare di questo vettore.
Riporto in chiusura - e tra l'altro invito i colleghi a ricercarlo - l'articolo di giornale che era apparso su La Stampa, mi pare fosse inizio febbraio, del professor Massimo Santarelli ordinario al Politecnico di Torino, il cui titolo era: "Per il nostro territorio sarebbe come il petrolio per l'Arabia".
Al di là che poi ovviamente si parli di tecnologia, di futuro e anche un po' di un certo grado d'ignoto, perché, come ho detto già prima, è una tecnologia sulla quale si sta investendo. Riguardo al futuro, c'è certamente un grado di aleatorietà come per qualsiasi cosa di nuovo, ma che sia importantissimo determinare un momento preciso di azione su questo...
Quindi accettiamo di buon grado la sua proposta.
Presidente - Aspettiamo soltanto la sottoscrizione della modifica all'ordine del giorno. Possiamo comunque passare, visto che vi è un accordo, alla votazione del testo come modificato con emendamento adesso firmato.
La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
L'ordine del giorno n. 2 è approvato all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno n. 3: "Addizionale IRPEF". Consigliere Aggravi, per l'illustrazione.
Aggravi (LEGA VDA) - Già nell'intervento della giornata di ieri ricordavo come nel documento di DEFR sia stato prevista e sia indicata nella parte relativa alle finanze l'intenzione a sostegno dell'economia di azzerare, almeno per l'anno 2021, l'importo dell'addizionale IRPEF per il primo scaglione di reddito.
Questa è una annosa questione che già ha interessato in particolare la scorsa consiliatura e con piacere abbiamo appreso appunto di questa previsione che sicuramente non mette in campo notevolissime risorse, soprattutto per chi ne beneficia, ma comunque corrisponde a una minore imposizione e quindi a delle risorse che rimangono nelle tasche dei contribuenti.
Anche nell'analisi relativa al DEFR è in parte sottolineato, oggi la classe, la parte più colpita della società - come, possiamo dire, nella maggior parte delle situazioni di crisi sociale ed economica - è in particolare la classe media.
Ricordiamo che, oltre al primo scaglione, vi è un secondo livello di reddito e vorremmo proporre con questa impegnativa, compatibilmente ovviamente con le risorse che costituiranno l'avanzo di bilancio, di valutare la possibilità di estendere l'azzeramento - siamo sempre legati all'anno 2021 - dell'addizionale, anche con riferimento al secondo scaglione di reddito o comunque quello che ci auguriamo - lo abbiamo già detto - è che nessuno preveda un aumento dell'aliquota sugli altri scaglioni.
Non so come verrà preso appunto dalla parte governativa, perché già è stato occasione di discussioni in passato con i vari Assessori alle finanze, sicuramente questo è - e lo vorrei sottolineare come già capitato con altre proposte - un atteggiamento propositivo e mi spiace che in alcune situazioni si senta dire che da parte dell'opposizione non c'è stato un atteggiamento propositivo o comunque collaborativo, lo stiamo dimostrando fin dalla discussione del famoso bilancio tecnico e mi sembra che noi continuiamo comunque imperterriti a fornire proposte in campo, non sempre del tutto apprezzate o accettate, e a fare la nostra parte per quello che riguarda le soluzioni che possono essere messe in campo per combattere gli effetti negativi dell'applicazione delle misure di contenimento del contagio, che ci devono ovviamente salvare la vita ma che allo stesso tempo rischiano sempre di più di mettere in crisi il nostro sistema economico e direi sociale.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Marzi si è prenotato, ne ha facoltà.
Marzi (AV-SA) - Proprio in linea con quanto ho esplicitato al collega Aggravi, chiedo di ritirare questo ordine del giorno, comunque noi proporremo l'astensione come feci già all'inizio con il primo ordine del giorno, in occasione del bilancio di previsione. Io non solo sono d'accordo con lo spirito di questo ordine del giorno ma, allo stesso tempo, come da lei richiamato, è un impegno preso all'interno del documento che stiamo discutendo quello dell'eliminazione dell'addizionale regionale IRPEF, che in Valle d'Aosta è una aliquota sola dell'1,23% indipendentemente dagli scaglioni; cogliamo lo spirito in maniera assolutamente propositiva, e tra l'altro siamo comprovati nel non utilizzare le tasse nel svolgere il ruolo di amministratore pubblico come uno strumento, ma normalmente ho sempre cercato, facendo l'Assessore alle finanze in tutti i luoghi in cui mi è capitato di farlo, di non utilizzare la leva fiscale e quindi anche in questo momento siamo in linea con quanto ci proponiamo e manteniamo l'iniziativa dell'eliminazione dell'addizionale IRPEF, legata ai primi scaglioni di reddito, però dobbiamo anche cercare di fare un lavoro, collega Aggravi, che lei tra l'altro ieri nel suo intervento sul DEFR ha richiamato proprio l'ordine del giorno 21, che è stato di fatto uno degli strumenti di avvio per definire il disegno di legge sulla moratoria dei mutui che, all'unanimità, il Consiglio ieri ha approvato.
Quando io approvai quell'ordine del giorno le dissi che lo approvavo perché era non soltanto corretto nello spirito ma anche nelle finalità che si proponeva e che avremmo cercato di collaborare tutti assieme per arrivare a un risultato che andasse bene per tutta quanta la Valle d'Aosta. Abbiamo fatto il meglio possibile come richiamato poc'anzi.
Nel caso specifico il motivo per il quale dobbiamo dire di no e astenerci su questo ordine del giorno non è perché non siamo d'accordo sulla filosofia - tant'è che sul primo scaglione di reddito proseguiamo come da lei richiamato - ma dobbiamo cercare di fare anche molta attenzione al contesto storico che in questo momento ci troviamo ad affrontare.
Abbiamo approvato un bilancio di previsione a dicembre con 72 milioni di euro di entrate in meno e con il prossimo avanzo sicuramente dovremo accantonare almeno altri 15 milioni di euro per delle minori entrate che nel 2021 la Valle d'Aosta comunque sta subendo e che quindi di conseguenza richiedono molta attenzione.
Per cui se è giusto non alzare le tasse, e anzi, è giusto intervenire sulle fasce di reddito più deboli, risulta anche essere poco contestuale in questo momento intervenire in tal senso su altri scaglioni in maniera massiva, nonostante, come da lei richiamato, molto probabilmente saranno proprio le fasce medie della società a subire la crisi più di tutti quanti gli altri, anche coloro i quali hanno redditi fissi.
Per cui nello sposare assolutamente, e lo dimostriamo nei fatti, la filosofia dell'ordine del giorno, nei fatti però dobbiamo anche essere molto prudenti e pratici in un momento dove stanno soffrendo tutti e ahimè anche le casse del bilancio regionale.
Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (LEGA VDA) - Mi consenta una battuta, Assessore: i cittadini di Aosta quindi la rimpiangono perché lei non è più Assessore della città di Aosta e qualcuno ha toccato la leva fiscale.
Io - come già le dissi, non con astio ma con fattiva collaborazione e pungolo, come lei disse nella nostra passata diatriba di bilancio - non ritirerò l'ordine del giorno, ma non perché vuole essere avverso a quello che lei mi dice - perché, come ho già detto, aver trovato l'indicazione di azzeramento sullo scaglione più basso è sicuramente una cosa positiva che ci trova concordi - ma per il semplice fatto che già nel momento in cui stavo scrivendo questo ordine del giorno, aspettandomi le parole che poi sostanzialmente lei adesso in sintesi ha detto, ho inserito volutamente questa volta il verbo "Valutare" compatibilmente con le risorse costituenti l'avanzo di bilancio. Quindi in realtà è un'impegnativa che dava una sorta di delega al Governo regionale per fare una valutazione e, se c'erano le risorse, per poter estendere l'azzeramento.
Non voleva essere un'impegnativa forte, però d'altra parte vedremo poi quali saranno anche le soluzioni che saranno messe in campo per poter poi vagliare al meglio quello che lei ci ha detto.
Non ritiro l'ordine del giorno ma non in senso ovviamente di astio rispetto a quello che lei ha detto, ma perché crediamo che non togliere dalle tasche dei cittadini delle risorse sia la via maestra per rilanciare la nostra regione.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
Ordine del giorno n. 4: "Lotta alle dipendenze". Su questo ordine del giorno è stata inviata a tutti i Consiglieri una mail con un emendamento, credo concordato tra i proponenti e l'Assessore. Consigliere Manfrin ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Come ho avuto modo di osservare ieri, nel documento del DEFR viene nominato un passaggio dove si parla di abusi, di pericoli on-line, di pericoli digitali e di azioni di sostegno che debbono essere condotte di concerto con le forze dell'ordine per un utilizzo consapevole da parte dei minori degli strumenti informatici e dei social network.
Ebbene, quello che però abbiamo evidenziato - ho evidenziato ieri e torniamo a evidenziare oggi - è che purtroppo il DEFR non nomina nel passaggio delle politiche sociali né per quanto riguarda le politiche giovanili il lavoro che deve essere necessariamente fatto relativamente alla prevenzione delle dipendenze.
Abbiamo evidenziato le dipendenze e vorrei citare qualche dato a mio supporto per aver avuto la volontà di mettere un punto fermo su queste dipendenze.
Cominciamo parlando dell'alcool - e ringrazio anche il collega Perron che ieri ha giustamente riassunto benissimo il punto di vista di una persona che lavora con i giovani e che ha un punto privilegiato di osservazione sul mondo della scuola - il consumo di alcool rappresenta un importante problema di salute pubblica, in quanto responsabile in Europa di circa il 4% di tutte le morti e circa il 5% degli anni di vita persi per disabilità.
I consumatori a rischio sono i minori e gli over 65 che sono coloro che vengono definiti i più inconsapevoli. La prevalenza di consumatori a rischio elaborata attraverso indicatori di sintesi dell'Istituto Superiore di Sanità mostra che il 23,4% degli uomini e l'8,9% delle donne di età superiore a 11 anni, per un totale di quasi 8 milioni e 700 mila individui, non si sono attenuti alle indicazioni di salute pubblica sul consumo di bevande alcoliche.
La fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16-17enni seguita dagli anziani ultra-65enni, come dicevo prima, verosimilmente a causa di una carenza di conoscenza e di consapevolezza di rischi che l'alcool causa alla salute, circa 800 mila minorenni e 2 milioni e 700 mila ultra-65enni sono individui da considerare a rischio per patologie e problematiche alcool-correlate, esattamente quel target di popolazione sensibile per i quali l'OMS e la Commissione Europea hanno raccomandato azioni d'intervento volte a sensibilizzare le persone sulla non conformità dei loro consumi alle raccomandazioni di sanità pubblica, e qui si scrive ovviamente una prima necessità che abbiamo voluto rappresentare all'interno del nostro ordine del giorno.
In conseguenza a questo abbiamo voluto parlare anche di droga: è in costante aumento l'uso di droghe da parte degli adolescenti, il mercato degli stupefacenti è cambiato, come sapete è diventato purtroppo sempre più capillare sul territorio con i costi delle droghe sempre più bassi e c'è da registrare che dall'inizio dell'epidemia Covid c'è anche una nuova forma di approvvigionamento che è quella dei siti web, sapete il deep web e il dark web che viene utilizzato per questo utilizzo, per questo approvvigionamento.
Tante nuove sostanze illegali purtroppo hanno affiancato le tradizionali, ma i servizi territoriali di prevenzione sono rimasti gli stessi, con pochi fondi per la prevenzione con una legge che risale al '90, poi modificata tra l'altro nel '95, senza strumenti adeguati per aiutare questi ragazzi, visto che il sistema è basato ed è rimasto ingessato sulla figura dell'eroinomane, ma non si è adattato alle droghe utilizzate recentemente.
L'allarme che è stato lanciato è emerso durante la Commissione parlamentare per l'infanzia e adolescenza nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani e a lanciarlo sono stati i Presidenti della Federazione Servizi Dipendenze, della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche e del Coordinamento nazionale e Coordinamenti regionali che operano nel campo dei trattamenti alle dipendenze.
Secondo i dati ufficiali, si parla di circa 880 mila ragazzi che hanno dichiarato di aver fatto uso di sostanze illegali, pari a un ragazzo su tre tra quelli che vanno a scuola tra i 15 e i 19 anni, ma gli operatori sul campo spiegano che il fenomeno è in continuo aumento e l'età si è abbassata sempre più, arrivando a coinvolgere quelli che sono in realtà poco più che bambini, che hanno tra gli 11 e i 14 anni.
I servizi pubblici attualmente esistenti hanno carenze importanti - questo viene evidenziato nella relazione - ed enormi difficoltà, perché sono pochissimi i giovani che vanno nei centri spontaneamente. Su 300 mila persone che si rivolgono ai servizi pubblici per dipendenze legate al consumo di sostanze stupefacenti, meno del 10% ha un'età inferiore ai 25 anni, dunque la fascia degli adolescenti è rimasta schiacciata tra i piccoli adulti e soggiogata anche dalle sostanze legali, alcool, analgesici, oppiacei, benzodiazepine e altri psicofarmaci che vengono assunti in mix e proprio il cosiddetto policonsumo è il comportamento maggiormente a rischio per gli adolescenti.
L'unico modo, suggeriscono gli addetti ai lavori, è agire sul territorio e costruire relazioni, soprattutto vanno ripensati i classici servizi in base a queste nuove tendenze giovanili e vanno anche attivati percorsi di prevenzione strutturati, specifici per minori con dipendenze, visto che ne esistono pochi, anche in relazione al Covid che ha creato ulteriori problemi nei servizi residenziali per minori perché, come nella RSA per anziani, sono stati ridotti gli incontri con le famiglie d'origine, perché i più giovani faticano a capire di dover rispettare le regole imposte dall'epidemia; sono così aumentati gli abbandoni volontari e riaccettarli è diventato più complicato per via del rispetto della quarantena.
Così abbiamo trattato anche il tema delle droghe e arriviamo a quello dell'azzardopatia, perché qual è lo scenario attuale in merito alla diffusione dell'azzardopatia fra i giovani?
Si tratta di un fenomeno di cui si parla purtroppo ancora poco ma che in realtà coinvolge molti ragazzi che fin da giovanissimi iniziano a giocare d'azzardo e scommettere anche on-line.
L'ultima indagine svolta dall'Osservatorio Nazionale dell'Adolescenza su un campione di 11.500 adolescenti italiani dagli 11 ai 19 anni ha rivelato come la dipendenza dal gioco d'azzardo sia un fenomeno estremamente diffuso da non sottovalutare e che riguarda soprattutto i maschi.
È emerso infatti che il 15% dei ragazzi dai 14 ai 19 anni ha scommesso on-line in maniera sistematica, soprattutto sulle partite di calcio, il 13% ha giocato ad azzardo in rete, in particolare a poker, mentre il 25% si è recato direttamente nei centri di scommessa, anche se vietato.
Circa tre adolescenti su dieci hanno giocato nelle sale slot e oltre sei su dieci hanno tentato la fortuna con il "gratta e vinci".
Le percentuali si abbassano nel campione dagli 11 ai 13 anni, anche se i dati restano piuttosto allarmanti, considerando che il 7% ha giocato d'azzardo on-line, l'8% si è recato nei centri scommesse, circa uno su dieci ha giocato nelle sale slot e il 54% ha acquistato "gratta e vinci".
Con il trascorrere degli anni dunque la problematica tende ad aumentare e a radicarsi sempre di più.
Il gioco rappresenta per i ragazzi un'evasione, un modo per non pensare ai problemi quotidiani ma si trasforma facilmente in una ricerca continua della rivincita quando si perde, una vera e propria perdita di controllo del proprio comportamento.
I dati mettono in luce come la vulnerabilità di ragazzi così giovani possa rappresentare un fattore di rischio per il gioco compulsivo andando ad interferire con le normali attività quotidiane come la scuola, lo studio, lo sport, le relazioni sociali e nei casi più gravi fino a sviluppare un disturbo da gioco d'azzardo patologico.
Gli adolescenti che tendono a giocare d'azzardo e a scommettere sia on-line che off-line sono solitamente ragazzi che presentano un'inclinazione verso il rischio e la ricerca di sensazioni forti, per cui sono maggiormente predisposti a mettere in atto anche altri comportamenti a rischio, legati ad esempio all'uso di alcool o al fumo, e qui ci ricolleghiamo appunto ai punti precedenti, come se li aiutassero a scaricare la tensione e l'adrenalina generata dal gioco.
Si tratta quindi di una condizione di rischio molto grave che può favorire in questi ragazzi lo sviluppo di dipendenze multiple. Coloro che giocano d'azzardo e scommettono in modo sistematico fanno anche spesso uso di bevande alcoliche, fumano sigarette, canne e fanno uso di sostanze stupefacenti, come droghe sintetiche e cocaina, e con più facilità mettono in atto comportamenti aggressivi, come ad esempio il partecipare a risse.
Tutto questo inevitabilmente va a condizionare negativamente la loro qualità della vita, il sonno, il tono dell'umore, l'attenzione e la concentrazione, con conseguenze anche sul rendimento scolastico ed evidentemente sulla loro salute.
Per tutte queste motivazioni riteniamo assolutamente prioritario, fin dalle più giovani e dalle più tenere età, mettere in campo delle azioni di sensibilizzazione all'interno delle scuole.
Con questo ordine del giorno chiediamo quindi all'Amministrazione regionale di realizzare, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con le forze dell'ordine, delle azioni di sostegno volte a prevenire l'abuso di alcool, di sostanze stupefacenti e del gioco d'azzardo da parte, appunto, dei più giovani.
Presidente - Assessore Caveri, ne ha facoltà.
Caveri (VdA Unie) - Consigliere Manfrin, rispondo d'intesa con il collega Barmasse, siamo pienamente a conoscenza di questi dati e delle difficoltà che una parte del mondo giovanile e non solo affronta rispetto alla varietà purtroppo di dipendenze che oggi colpiscono la società valdostana.
È la ragione per la quale, con quelle piccole modifiche su cui abbiamo concordato, siamo lieti, come Governo regionale, di accettare il suo ordine del giorno.
Presidente - Possiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno n. 5: "Sviluppo dello scialpinismo". Per l'illustrazione, il Consigliere Brunod ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno ha per tema lo sviluppo dello scialpinismo, un'attività molto importante e fondamentale per la nostra regione soprattutto in questi ultimi periodi, legati alle restrizioni dovuti alla pandemia.
Considerata la fondamentale importanza che l'industria dello sci riveste per la nostra offerta turistica nonché per l'intera economia della regione, sia dal punto di vista delle società d'impianti a fune che per la filiera dell'hôtellerie, della ristorazione e del commercio; tenuto conto della crescente domanda per lo scialpinismo anche a causa delle limitazioni poste alla fruizione degli impianti da sci per via del Covid-19; ricordato che a oggi ogni società d'impianto a fune ha operato in autonomia senza uno specifico coordinamento a livello regionale, anche in ottica di commercializzazione comune del prodotto scialpinismo; ricordato che lo sviluppo di tracciati dedicati agli sci-alpinisti nelle singole stazioni deve essere definito sulla base della conformazione territoriale e dei tracciati dedicati alla fruizione in sicurezza dello sci alpino, pertanto è necessario il diretto coinvolgimento di ogni società d'impianti a fune, con questo ordine del giorno s'impegna l'Assessore competente a definire un piano di sviluppo della pratica dello scialpinismo nei comprensori sciistici valdostani da svilupparsi nell'ambito del tavolo di coordinamento con le società d'impianti a fune e a presentare il piano di cui al punto precedente alla Commissione consiliare competente in tempo utile per l'avvio della campagna promozionale della prossima stagione invernale 2021-2022.
Inerenti a questo ordine del giorno, volevo citare due passaggi su due iniziative: un'interpellanza nel mese di novembre 2020, inerente alle attività outdoor invernali, alla quale l'assessore Guichardaz nella sua risposta aveva detto queste parole: "A maggior ragione oggi, considerato il difficile momento che stiamo attraversando, legato all'emergenza sanitaria in corso, e la conseguente necessità di sostenere la stagione turistica invernale, seppur con le diverse incognite legate alle incertezze dovute ai limiti imposti per gli spostamenti tra regioni e Stati e per il distanziamento sociale, abbiamo ritenuto comunque di mettere in campo azioni volte a promuovere la stagione invernale, proprio in considerazione del fatto che la montagna continua a essere meta privilegiata per gli ampi spazi incontaminati e per la pratica di sport invernali individuali, come ad esempio lo scialpinismo, lo sci di fondo e le racchette da neve saranno sempre più determinanti attrattori turistici. Noi quindi stiamo andando avanti e continuiamo a non arrenderci al Covid e all'idea che bisogna bloccare tutto e che bisogna fermare anche l'attività di promozione della nostra regione, delle nostre bellezze, dei nostri atouts, anche sportivi, di attrazione. Pertanto sono state previste una serie d'iniziative per promuovere questa tipologia di offerta turistica oltre, evidentemente, al già ampio spazio dedicato a loro, come sempre, sul sito web del turismo "lovevda" alla sezione sport invernali, tramite il quale vengono comunicate, oltre allo sci di fondo e di discesa, tutte le attività outdoor praticabili in inverno, quindi racchette da neve, cascate di ghiaccio, scialpinismo eccetera".
Fa molto piacere che in questo caso la promozione sia avvenuta, non come nel precedente ordine del giorno sul cicloturismo per il quale non avete ritenuto opportuno prendere iniziativa.
Un altro passaggio importante, in occasione della legge di bilancio 2021-2023 a metà dicembre 2020, dove, in occasione di un ordine del giorno volto sempre alla promozione dello scialpinismo, l'assessore allo sviluppo economico Bertschy ha motivato l'astensione della maggioranza: "Concordiamo sulla proposta di costruire un progetto per la Skialp che in Valle d'Aosta effettivamente manca, ma per procedere necessitiamo di disporre di tutte le valutazioni legate alla gestione in sicurezza dei comprensori sciistici in regione. Potremmo lavorare sulle nostre piccole località che consideriamo essere punto di osservazione privilegiato - anche per nuove pratiche legate allo sci - e di potenziamento dell'offerta turistica. In questa prospettiva lo scialpinismo troverà sicuramente, già da questa stagione, il suo spazio ma nell'immediato, data la situazione emergenziale, abbiamo bisogno di certezze da parte del Governo nazionale, in modo da evitare confusione e non creare ulteriori difficoltà nella preparazione dei comprensori".
Ho citato questi due passaggi perché sicuramente a noi ha fatto molto piacere questa attenzione, anche questa mattina il collega Restano ha manifestato grande interesse e attenzione per lo scialpinismo, per lo sci di fondo dove i numeri sono in forte espansione.
A distanza di quattro mesi, in un'ottica di una prossima stagione invernale, noi ci auguriamo che da parte vostra ci sia grande attenzione a questo ordine del giorno, perché un settore così in forte crescita e così ben rappresentativo all'interno della nostra regione, merita uno sguardo in più e quindi di pensare alla prossima stagione invernale in tal senso.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Grazie, collega Brunod, e grazie anche per ricordarci sempre le nostre risposte così se abbiamo perso la memoria speriamo di ritrovarla in fretta.
Detto questo, avevamo deciso di approvare la sua iniziativa, perché è ben presentata e soprattutto ci dà tempo di lavorare. A volte gli ordini del giorno e anche le risoluzioni che vengono presentate, vengono presentati un po' come un "dentro o fuori".
Non è sufficiente scrivere una cosa per farla, anche perché poi le strutture alle quali ci riferiamo, le strutture amministrative in particolare, sono sempre le stesse e l'Amministrazione regionale è un'azienda come tutte le aziende, quindi non è che si può semplicemente dire: "carichiamo tutto, portiamo avanti e poi spostiamo negli uffici" perché ci sono sempre le stesse quattro-cinque persone che devono occuparsi di revisione degli impianti, devono occuparsi di tutte le cose che poi è inutile stare qui a elencare.
È un'iniziativa che ci dà tempo di fare un ragionamento in prospettiva - se ne è parlato in maggioranza, in particolare il collega Restano lo sottolinea nelle sue riunioni, pure il collega Jordan nel suo precedente incarico di Sindaco ha molto lavorato sul suo territorio per portare avanti questi progetti - e siamo assolutamente d'accordo che si debba andare in questa direzione non solo per un aspetto commerciale - l'aspetto commerciale è importante, l'aspetto sportivo è importante - ma c'è anche una visione futura della sicurezza sui nostri comprensori.
La legge 9/92 prevede la possibilità di classificare piste per la risalita per l'attrezzatura e lo scialpinismo, però è sempre stato un lavoro in contrasto con una visione dei comprensori per lo sci da discesa, quindi cambiamenti di questi ultimi anni ci portano a dire che c'è un prodotto che si può costruire, ma soprattutto che c'è una strada da inseguire per rendere più sicura l'attività di risalita delle piste, come quella di discesa.
Quindi con quest'ottica, con questa volontà, seguiremo l'evoluzione di alcuni progetti che sono partiti nel tempo, quello di Monte Rosa su tutti; sia Pila che Crévacol hanno già investito in questa direzione e cercheremo di presentarvi un'idea - su cui io credo che concordiamo tutti - che dovrà tenere in considerazione anche la volontà delle società, perché dovremo lavorare insieme per costruire questa proposta.
L'idea di arrivare con uno stagionale Skialp Valle d'Aosta sarebbe vincente, innovativa e probabilmente arriveremmo a offrire un prodotto che da altre parti non c'è ancora però tenendo insieme tutte queste considerazioni.
Grazie per l'iniziativa, da parte nostra c'è l'impegno a lavorare in questa direzione.
Presidente - Consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, per la disponibilità e per l'interesse a questo tema che condividiamo, quindi ci fa molto piacere perché, come diciamo sempre, siamo qui per collaborare, quindi ben venga che ci siano anche ogni tanto dei punti sui quali ci ritroviamo pienamente.
La nostra iniziativa partiva soprattutto dal fatto che questo numero è talmente cresciuto ultimamente per via, purtroppo, delle restrizioni legate alla pandemia. Tutti ben sapete che gli itinerari classici, che anche lei ha citato, sono quelli del vero scialpinismo fuoripista - per il quale anche il collega Jordan ha fatto un grande lavoro - però noi ci riferivamo a questi itinerari all'interno dei comprensori, sia per dare modo e sicurezza a quel grande bacino che si sta avvicinando per le prime volte a questa disciplina - quindi chi magari è capace a salire, perché con le pelli di foca basta camminare, ma ha dei grossi problemi a scendere - sia per potenziare il settore giovanile, dove credo che tutti vogliamo aumentare la pratica dello sport in questa direzione.
Questo ordine del giorno va proprio in quella direzione.
Siamo molto soddisfatti, volevo anche citarle un passaggio al riguardo della sicurezza che credo lei - ma soprattutto gli uffici - sia consapevole che il decreto legislativo del 28 febbraio 2021, che riguarda la misura in materia di sicurezza nelle discipline degli sport invernali, l'articolo 26, dove si parla di sci fuoripista, scialpinismo, attività escursionistiche, al comma 4 recita: "Il gestore dell'area sciabile attrezzata, qualora le condizioni generali d'innevamento e ambientali lo consentano, può destinare degli specifici percorsi per la fase di risalita nella pratica dello scialpinismo". Sono dei piccoli passi dove tutti i tasselli si stanno incastrando per arrivare a quel famoso progetto che ha indicato anche lei.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno n. 6: "Politiche per l'integrazione". Per l'illustrazione, la parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Anche qui avevo fatto un piccolo accenno durante l'intervento sulla discussione generale sul DEFR, sono rimasto particolarmente basito da un paragrafetto che è stato riportato, che immagino benissimo non essere frutto di un lavoro di Giunta ma essere un proditorio lavoro d'inserimento da parte del nostro gruppo dirimpettaio, oppure di qualche zelante funzionario amante di questo settore ma mi spiego meglio così che tutti i Valdostani possano comprendere di cosa parliamo.
Nel DEFR viene scritto: "Con riferimento alle politiche per l'integrazione, l'Amministrazione intende proseguire nella programmazione di azioni finalizzate al raggiungimento di un buon livello d'inclusione sociale delle persone migranti nel contesto regionale (scuola, formazione, lavoro, sociale, salute, casa)" - a parte il fatto che ci sono alcune parole che non è che filino molto nel discorso, ma va bene - "attraverso la rimozione di ostacoli di ordine linguistico, culturale e organizzativo e la promozione di forme di cittadinanza attiva e di dialogo interculturale".
Ora. a fronte di questa affermazione, ho guardato un poco il panorama regionale e, soprattutto riguardo al Covid, ho preso atto di alcuni dati.
Dal punto di vista del lavoro credo sia più che mai evidente, anche a seguito della manifestazione di ieri, che l'opportunità di garantirlo a chi già lavorava prima sia difficile in questo periodo e quindi - viste le chiusure che stiamo patendo in questo periodo e la mancanza di volontà di resistenza alle chiusure dimostrata dal Presidente, che ha avuto la capacità di fare le sue dichiarazioni in maniera che nessuno poi potesse contestargliele - approfittiamo anche di questo ordine del giorno, dicevo appunto che a fronte della mancanza di volontà di resistere alle chiusure e della mancanza d'interventi da parte del Governo regionale nel merito degli aiuti alle aziende, testimoniato, come ho detto prima, dalle manifestazioni, mi sono chiesto in quale maniera effettivamente questa Amministrazione potrebbe garantire il lavoro a chi sbarca domani e viene ospitato qui.
Non c'è lavoro per le persone che attualmente lavorano in Valle d'Aosta ma si scrive nel DEFR che si vuole garantire del lavoro alle persone migranti.
Ne prendiamo atto.
Dal punto di vista della formazione, sono mesi che lavoriamo su un settore tanto delicato quanto specifico, faccio un esempio su tutti: il settore dell'operatore socio-sanitario. Abbiamo visto quanto anche soltanto per questo settore sia difficilissimo riuscire a districarsi nei vari corsi di formazione.
Ne approfitto anche qui per aprire un capitolo: il corso di formazione - come abbiamo avuto modo di evidenziare in aula, anche con un'interpellanza del collega Perron - ha un problema di base, nel senso che a frequentare un corso che prevede tantissime ore per chi è disoccupato sono previste delle indennità risibili, ma chi invece lavora non può accedere a queste indennità, inoltre chi lavora e deve partecipare a un corso OSS per sostenere delle prove pratiche deve sostanzialmente lasciare il lavoro perché è come se dovesse lavorare in prima persona.
Insomma già è difficile garantire a coloro che vogliono oggi partecipare e diventare OSS la possibilità di farlo, mi sono chiesto esattamente in quale maniera nel vostro DEFR si possa garantire la formazione alle persone migranti, magari anche a discapito di chi cerca lavoro da più tempo.
Sono persone in cerca di una riqualificazione o di una prima qualificazione, per avere la possibilità di spenderla nel mondo del lavoro e, a fronte di questa volontà di garantire la formazione, mi chiedo effettivamente: sulla base di che cosa gliela si vuole garantire?
Infine, perché viene specificato, in tutto il DEFR non si parla del settore dell'edilizia residenziale pubblica, ma viene specificato "Casa", c'è proprio la parola "Casa", quindi si vuole garantire una casa alle persone migranti in Valle d'Aosta.
Ora io ho dato un'occhiata alle graduatorie di edilizia residenziale pubblica e constano di circa 500 famiglie, 500 famiglie che da anni sono in attesa di un alloggio, sono spesso famiglie con Isee 0, famiglie numerose, con numerose problematiche, senza lavoro con numerosi problemi, ci sono disabili, ci sono persone che hanno grosse difficoltà. Ebbene, a fronte di queste, mi sono chiesto effettivamente in quale maniera questo DEFR e questa volontà di questa Amministrazione potesse garantire alle persone migranti una casa, magari a discapito di quei 500 che da anni aspettano di avere un'abitazione, una casa, a fronte delle loro difficoltà familiari.
Da qui quindi si origina questo ordine del giorno che chiede in maniera specifica, ovviamente per mettere di fronte ai Valdostani le scelte che fa questo Governo e quindi dire: "Guardate, c'è chi si occupa dei Valdostani e c'è chi invece si occupa un poco dei Valdostani ma non si dimentica di occuparsi di chi sbarca domani", abbiamo fatto questo ordine del giorno per chiedere di evidenziare in aula, se è possibile, e in Commissione che cosa s'intenda per "Inclusione nei settori di lavoro, formazione della casa" perché magari ci siamo sbagliati e questo capitoletto voleva indicare semplicemente che boh, è bello metterlo, è come un soprammobile, ci piace metterlo lì, poi non si guarda, prende un po' di polvere ma l'abbiamo messo, oppure se effettivamente si ha intenzione d'intervenire in questo senso e se si ha intenzione d'intervenire abbiamo necessità di capire e di avere quindi ogni spiegazione utile per comprendere con quanti e con quali fondi s'intenda intervenire per garantire questa inclusione: se effettivamente c'è la volontà di investire in questo settore, si spieghi ai Valdostani quali e quanti soldi si vogliano investire delle loro tasse per garantire casa, formazione e lavoro a chi sbarca domani.
Presidente - Per il Governo regionale, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - La rimozione degli ostacoli di ordine linguistico culturale e organizzativo e la promozione di forme di cittadinanza e di dialogo interculturale facilitano l'accesso dei soggetti migranti al mondo del lavoro, a percorsi formativi, finalizzati all'acquisizione di competenze, eventualmente al reperimento, anche sul mercato privato, di alloggi adeguati alle rispettive esigenze.
Favorire l'inclusione del mondo del lavoro tramite quanto sopra declinato è un obiettivo che mira a favorire l'autonomia economica delle persone migranti e l'integrazione sociale nella comunità.
Le risorse specificatamente destinate sono relative a fondi statali o dell'Unione Europea.
Allo stato attuale, i progetti in essere sono i seguenti: il progetto "VDA Valle d'Accoglienza 5", Progetto 2487 giunto alla quinta edizione, cofinanziato dal fondo asilo, migrazione e integrazione FAMI 2018-2021 e facente capo all'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali con partenariato pubblico e privato, finanziamento concesso per la realizzazione del progetto: euro 251.024,25 di cui il 50% assegnati dall'Unione Europea e 50% assegnati dallo Stato.
Il progetto ha lo scopo di migliorare i processi d'inserimento attivo dei migranti, nonché facilitare l'integrazione degli immigrati da Paesi terzi che vivono in Valle d'Aosta attraverso il rafforzamento delle loro competenze linguistiche.
Le attività si concretizzano nella realizzazione di corsi di lingua specifici, dall'alfabetizzazione fino a livelli più avanzati destinati a target diversificati in funzione delle competenze linguistiche già possedute.
L'autorità delegata dal Ministero dell'Interno ha autorizzato, in ragione della sospensione dell'attività dovuta all'emergenza Covid-19, una proroga di nove mesi, quindi fino al 30 settembre 2022, rispetto al termine inizialmente previsto per il 31 dicembre 2021.
Il Progetto FAMI Impact è il seguente: Integrazione dei migranti con politiche e azioni coprogettate sul territorio "Vivere in Valle D'Aosta", Progetto 2351, cofinanziato dal fondo asilo, migrazione e integrazione, facente capo all'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali, anche in questo caso con partenariato pubblico e privato. Per il finanziamento inizialmente concesso per la realizzazione del progetto vi sono euro 370.000 di cui 50% assegnati dall'Unione Europea e 50% assegnati dallo Stato.
È stata concessa una proroga onerosa del termine di chiusura delle attività progettuali e attribuzione di risorse aggiuntive ai sensi del decreto n. 101 del 14 dicembre 2020.
La nuova scadenza è fissata il 30 giugno 2022 e gli ulteriori fondi assegnati ammontano a euro 321 mila.
Il progetto promuove azioni di contrasto alla dispersione scolastica, all'accesso ai servizi per l'integrazione e assicura servizi d'informazione qualificata attraverso canali regionali e territoriali di comunicazione.
Tra le finalità vi è la promozione della partecipazione attiva dei migranti alla vita economica, sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle associazioni.
Nello specifico si sta operando per il potenziamento dell'offerta didattica interculturale e l'implementazione delle competenze delle scuole, la messa in rete dei servizi territoriali, la diffusione di un'informazione qualificata e l'aumento di ambiti di condivisione con e per i cittadini migranti.
Nelle scuole, ad esempio, grazie all'applicazione del protocollo di accoglienza, a percorsi di potenziamento dell'italiano e alla disponibilità di materiale semplificato con il supporto di mediatori interculturali, i giovani migranti hanno maggiori opportunità di successo scolastico.
I punti di accesso presso gli sportelli sociali attivano i servizi di presa in carico individualizzati e di piccoli gruppi. Le persone più vulnerabili possono rivolgersi a uno sportello dedicato e gli utenti che necessitano di orientamento lavorativo e formazione professionale hanno l'opportunità di usufruire di un servizio specifico.
Con i giovani di seconda generazione le comunità di stranieri e le associazioni di migranti organizzano eventi e iniziative, attualmente sospese a causa dell'emergenza Covid-19, volte a rafforzare la cittadinanza attiva e la partecipazione di tutta la comunità.
Per completezza d'informazione, segnalo che l'Assessorato sanità, salute e politiche sociali è soggetto aderente, in qualità di partner della Regione Piemonte, a un progetto contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani denominato "L'anello forte", a valere prima sul bando pubblicato il 3 luglio 2017 dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, prima edizione, e successivamente sul bando pubblicato il 21 dicembre 2018, seconda edizione tuttora in corso.
In collaborazione con la Regione Piemonte è stata definita la rete di partenariato pubblico privata per assicurare la più ampia collaborazione possibile in tutte le fasi del percorso dell'attività.
Sono stati individuati partner privati del territorio con esperienza nel settore per realizzare attività di mappatura delle potenziali vittime di sfruttamento sessuale e di accattonaggio forzato con la supervisione di un ente attuatore di Torino.
Il progetto "L'anello forte 2", per il quale era prevista la conclusione al 31 maggio 2020, ha ottenuto una proroga onerosa legata all'emergenza sanitaria di sette mesi con termine al 31 dicembre 2020 e, visto il protrarsi dello stato di emergenza, è prevista un'ulteriore proroga dal primo gennaio al 30 giugno 2021. I fondi sono gestiti direttamente dalla Regione Piemonte.
Segnalo infine che soggetti migranti in situazione di particolare fragilità, così come la popolazione valdostana, verranno sostenuti in base al bisogno specifico tramite interventi e servizi attivi nel sistema di welfare regionale, quali per esempio tirocini lavorativi, tirocini formativi, percorsi di riqualificazione professionale.
In tale logica - tramite fondi statali e regionali stanziati anche per fronteggiare l'impatto della pandemia da Covid-19 sul tessuto sociale - verranno avviate delle progettualità e degli interventi per contrastare il processo di impoverimento in atto e rischio di esclusione sociale.
A mero titolo esemplificativo, si segnala che con la DGR 1172/2020 è stato approvato l'avvio di un'istruttoria pubblica per l'individuazione di soggetti del terzo settore in qualità di partner in ambito della procedura di co-progettazione per la gestione d'interventi e servizi di reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo in favore di soggetti a rischio in condizione di povertà e di esclusione sociale e/o beneficiari del reddito di cittadinanza.
I fondi previsti per il progetto in questione ammontano a euro 950 mila.
Queste sono alcune spiegazioni che spero di aver dato, consigliere Manfrin.
Ritengo - visto che comunque lei ha fatto riferimento a quanto abbiamo scritto nel DEFR - che dal mio punto di vista non ci sia nessun problema in Commissione a riferire.
Chiedo solamente, se lei accetta, una modifica al posto di "Evidenziato in aula e in Commissione", le chiedo di togliere "In aula" e di lasciare solamente "In Commissione".
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Innanzitutto per accettare ovviamente la riformulazione proposta dal Governo, in secondo luogo per ringraziare l'Assessore che ha già fornito una serie di spiegazioni sicuramente interessanti e sulle quali potremo lavorare molto. Spero di aver capito bene, ma se si è enormemente ingigantito quello che si voleva intendere sul DEFR, quindi si è fatto richiamo a dei progetti di fondi europei che constano di quasi 600 mila euro rispetto a quello che lei ci ha detto per insegnare la lingua o per contrastare la dispersione scolastica, che ben si differenziano dal fornire lavoro e casa alle persone migranti; non mi fa ovviamente ben sperare il fatto che vi siano delle associazioni di migranti - vorrei capire se siano associazioni autoctone che fanno del proprio core business l'immigrazione, questo sarebbe più aderente alla verità, ma avremo modo di parlarne - e che quindi conta su finanziamenti pubblici statali ed europei, e questo era prevedibile.
La ringrazio anche per aver fornito, ma su questo stiamo lavorando e lei lo sa, il riferimento alla delibera 1172/2020, relativa all'eventuale co-progettazione e ritorniamo al discorso che abbiamo fatto già ieri durante il DEFR: quando parliamo di co-progettazione parliamo di cooperative, spesso di cooperative rosse, quando parliamo di cooperative rosse arriviamo al settore dell'immigrazione e tutto il discorso torna, quindi abbiamo fatto il quadro della situazione.
Io la ringrazio per la sua disponibilità e mi auguro davvero di poter arrivare al più presto in Commissione per definire effettivamente quello che si voleva intendere con questo DEFR, per vedere se effettivamente ci sono anche azioni che vengono condotte che vanno nella direzione di fornire lavoro, casa e anche formazione alle persone migranti, in parte è stato spiegato sul progetto "Vivere", sarà interessante scoprirlo e sarà interessante tenere informata la cittadinanza valdostana.
Presidente - Con la precisazione di riferire in Commissione, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Ordine del giorno n. 7: "Assistenza domiciliare". Per l'illustrazione, consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Esaminata la bozza del Recovery Plan in cui è previsto lo stanziamento di 980 milioni per il progetto "Casa" come primo luogo di cura, come si legge in un articolo si mira a incrementare la diffusione e la qualità dell'offerta sanitaria domiciliare garantendo un'adeguata socialità e la prossimità della rete dell'assistenza primaria. Il progetto è in stretta connessione con la definizione di una presa in carico globale all'interno della casa della comunità, anche grazie all'integrazione delle soluzioni tecnologiche.
Viene definita strategica per il futuro la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, che necessita di soluzioni in cui la casa possa essere una risposta alle esigenze di salute, soprattutto per i pazienti cronici anziani.
L'obiettivo è di aumentare dal 4 al 10% la quota dei pazienti over 65 curati a domicilio superando la media europea pari al 6%. Entro il 2026 si passerebbe dagli attuali 850.764 a 1.394.695 pazienti. Le prese in carico dovranno aumentare del 40% entro il 2024, di un ulteriore 40% entro il 2025 e di un ultimo 20% entro il 2026.
Viste le richieste di modifiche d'integrazione per i progetti sanitari su Recovery Plan adottati dalla Camera in una relazione dove con riferimento al progetto "Casa" come primo luogo di cura, assistenza domiciliare, ADI, si chiede di precisare come il rafforzamento dell'ADI debba estrinsecarsi nei confronti dei pazienti anche attraverso le prestazioni professionali del personale sanitario e socio-sanitario, oltre che mediante il potenziamento dei supporti tecnologici e digitali, si precisa altresì che. nell'ottica del rafforzamento dell'assistenza domiciliare, occorre promuovere il coordinamento e l'unificazione delle prestazioni e delle erogazioni dei presidi. Inoltre si rileva come l'ADI fornisca in prevalenza determinate prestazioni medico-infermieristiche per rispondere a singole patologie senza tuttavia prevedere un progetto per il futuro dell'assistenza alle persone non autosufficienti, anziane e non.
Al riguardo si rileva la necessità di una riforma che assuma il paradigma proprio della non autosufficienza quale del care multidimensionale definito sulla base di criteri nazionali e rispettoso dell'autonomia degli enti locali. Si tratta di realizzare una presa in carico personalizzata e globale che si basi sulla condizione complessiva dell'utente, sui molteplici fattori di fragilità e che consenta conseguentemente di organizzare le risposte adeguate, anche da parte delle strutture residenziali nei percorsi di presa in carico domiciliare per le persone fragili, tenuto conto dell'evoluzione delle loro esigenze che possono essere mutevoli nel tempo in termini d'intensità assistenziale.
Occorre integrare gli interventi di natura sanitaria assistenziale, riconoscendo l'esigenza delle reti informali di supporto e prevedendo sia la presenza di operatori che siano un punto di riferimento certo nel tempo per i soggetti coinvolti, sia azioni di affiancamento e sostegno dedicate ai caregivers, familiari e badanti.
Per raggiungere tali obiettivi in maniera omogenea sul territorio nazionale, si rende necessario un intervento che garantisca la disponibilità di personale, in special modo nelle regioni sottoposte a piani di rientro. Inoltre occorre prevedere progettualità specifiche dedicate al potenziamento dell'ADI per persone con bisogni di salute complessi, quali quelli legati a malattie rare, patologie croniche gravi che richiedono competenze specialistiche specifiche e uno stretto coordinamento con la rete dei centri specialistici che hanno in carico tali pazienti.
Vista altresì la relazione presentata al Senato in cui leggiamo:
"Bisogna rafforzare le attuali previsioni di azioni per la medicina territoriale e le cure domiciliari. È decisivo al riguardo individuare i soggetti che dovrebbero essere i protagonisti della trasformazione, a solo titolo di esempio: le guardie mediche e le autoambulanze ma anche le RSA, la medicina di laboratorio, le farmacie, sia per delineare le modalità di governance dell'assistenza sia per progettare adeguatamente la telemedicina.
È necessario mettere al centro di un nuovo sistema di governance territoriale i medici di cure primarie, i loro compiti e la loro organizzazione.
Occorre configurare il medico di medicina generale come un primario territoriale con compiti di supporto, orientamento e valutazione nell'ambito della rete dei medici e dei pediatri di famiglia e in relazione agli altri presidi territoriali.
Occorre prevedere che tra i servizi erogati nella casa di comunità siano garantiti percorsi di prevenzione, diagnosi e cura per ogni persona, con un approccio che tenga conto delle differenze di genere in tutte le fasi e gli ambienti della vita con la presenza di psicologi delle cure primarie, di figure professionali, di educatori, di pedagogisti, di infermieri di famiglia, comunità e con l'ampliamento della rete dei consultori.
Occorre prevedere l'integrazione tra rete ospedaliera e territorio per una domiciliarizzazione tecnologicamente assistita delle cure sulla base di definiti protocolli, di linee guida nazionali in risposta alle emergenze epidemiologiche, secondo principi di appropriatezza e innovazione al fine di rimodulare il servizio di assistenza domiciliare, non solo per ridurre gli accessi al Pronto Soccorso, bensì come vero e proprio servizio di gestione del paziente cronico e/o non autosufficiente, creando con il medico di medicina generale e il pediatra di libera scelta un servizio di continuità assistenziale di prossimità, anche telefonico o telematico, efficace e con tracciabilità integrata attraverso il fascicolo sanitario e socio sanitario elettronico e ambulatori mobili per diagnosi e screening secondo le specificità territoriali. Tale forma di assistenza deve essere inserita in un sistema di riforma delle RSA e deve rappresentare un progetto specifico di assistenza per gli anziani e, più in generale, per tutti i pazienti cronici e i soggetti non autosufficienti. In tale ambito è necessario introdurre nei LEA ausili e strumenti innovativi necessari a prevenire e/o curare la formazione di particolari patologie nei soggetti non autosufficienti o costretti all'immobilità".
Sulla base di quello che ci sta chiedendo l'Europa, delle osservazioni riportate dalla Camera dei Deputati e delle osservazioni riportate dal Senato, noi chiediamo d'impegnare il Governo regionale a lavorare immediatamente sulle indicazioni di cui sopra, affinché nel nuovo piano regionale per la salute e il benessere sociale vi sia un progetto completo ed efficiente sull'assistenza domiciliare.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Come ho già avuto modo di rappresentare in altre precedenti sedute del Consiglio regionale, in parallelo all'organizzazione di un'efficace risposta per i pazienti Covid positivi a domicilio, con la deliberazione della Giunta regionale n. 76 in data 01 febbraio 2021 recante "Approvazione indicazioni per l'organizzazione ed erogazione delle cure domiciliari integrate e delle cure domiciliari palliative, disposizioni attuative degli articoli 22 e 23 del Dpcm 17 gennaio 2017", è stato avviato un percorso di riorganizzazione e potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata, in attuazione delle ultime disposizioni nazionali in materia: valutazione dei bisogni di assistiti mediante coefficiente di intensità assistenziale, rivalutazione degli effettivi fabbisogni di personale sanitario, ausiliario, amministrativo per l'erogazione delle cure, omogeneità nei trattamenti sul territorio regionale eccetera.
Evidenzio che l'intervento - che è una più efficace risposta relativa alle cure domiciliari integrate - andrà a inserirsi in un più ampio disegno riorganizzativo dell'assistenza territoriale, il quale non solo è oggetto delle tante prescrizioni contenute nei decreti emergenziali ma rappresenta, anche oggi più che mai, una priorità non più rinviabile del sistema sanitario regionale.
Alla luce di quanto premesso - tenuto conto dei finanziamenti vari a cui si potrà attingere, sul punto preciso l'Assessorato sta lavorando anche per un finanziamento in materia in ambito FESR 2021-2027, l'argomento delle cure domiciliari integrate nonché delle cure domiciliari palliative nonché della riorganizzazione territoriale -rappresenterà senza dubbio un asse importante del piano sanitario della salute e del benessere sociale in fase di elaborazione anche se, come ripeto, le linee d'indirizzo operative sono già state fornite con apposita delibera recentemente approvata.
Alla luce del fatto che gran parte di questi intendimenti a cui lei fa riferimento sono stati già recepiti e sono già in fase di elaborazione all'interno del piano socio-sanitario, io le chiedo, Consigliera, di ritirare questo ordine del giorno o eventualmente propongo l'astensione.
Presidente - Consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - No, Assessore, non penso nemmeno lontanamente di ritirarlo.
Io le ho riportato solo ed esclusivamente tre punti, sostanzialmente: 1) la bozza del Recovery Plan con le indicazioni che arrivano dall'Europa. 2) La relazione che è stata fatta alla Camera dei Deputati con delle richieste di ulteriori precisazioni. 3) La relazione fatta al Senato.
In queste relazioni ci sono vari spunti ma tanti, tanti spunti, e di conseguenza non è solo il fatto di dire genericamente "puntiamo sull'assistenza domiciliare".
Sì, "puntiamo sull'assistenza domiciliare" lo dicono tutti, "puntiamo sulla telemedicina" lo dicono tutti, ma concretamente come si esplicita e come si esplica questa assistenza domiciliare?
Qui ci sono una marea d'indicazioni rispetto a come deve essere fatto, non solo, ci sono tutta una serie di ordini del giorno che poi le porto in sequenza ma oggi più di tanti... ne avevo già preparati sette e la maggior parte sono appunto sulla parte sanitaria, poi ci siamo fermati perché sennò non finiremmo più, ma ne discuteremo poi di altre cose nei prossimi Consigli. Il disegno che arriva dall'Europa e che ci arriva dalla Camera, che ci arriva dal Senato, rispetto a tutto quello che è accaduto con questa emergenza pandemica e soprattutto visto come dobbiamo andare a spendere i nostri soldi, è un quadro generale complessivo; quindi l'assistenza domiciliare ti si dice come la devi fare e come la devi esplicitare, e qua noi diciamo semplicemente con questo ordine del giorno di affermare "Rispettate i dettami che arrivano dall'Europa e da Roma e mettete nel piano regionale", non mi basta sentire dire "Sì sì, ci stiamo lavorando" perché tanto la risposta è sempre "Ci stiamo già lavorando". Io voglio che ci si lavori così, io non sono niente e nessuno ma così vuole l'Europa, così vuole Roma, ed è così che noi chiediamo che venga fatto.
Però sostanzialmente il tutto è un quadro complessivo, quindi c'è l'assistenza domiciliare e poi si parla delle case della salute, poi si parla degli Ospedali di comunità e, in ultimo, dell'Ospedale vero e proprio per le emergenze.
Quindi c'è un quadro complessivo, è un disegno complessivo, sono tutti tasselli di un puzzle unico con un quadro generale nell'ambito sanitario, che è completamente stravolto rispetto alla sanità che abbiamo visto fino a oggi.
Come è stata organizzata fino a oggi? Fino a oggi abbiamo avuto una sanità ospedalocentrica, lo sappiamo benissimo, è da una vita che si dice che bisogna modificare questa visione, bisogna andare verso la medicina territoriale, bisogna andare verso la prevenzione, bisogna fare un sacco di cose, però si legge questa frase in una quantità infinita di programmi, la si sente dire da una quantità infinita di tempo, risultato: non è mai cambiato assolutamente nulla.
Peccato che adesso ci sono i progetti, ci sono i soldi da prendere in Europa per fare queste cose, ma ci viene detto anche come bisogna farlo, quindi come si prendono i soldi per gli Ospedali per acuti, gli Ospedali di comunità, le case della salute, l'assistenza domiciliare e la telemedicina. Quindi bisogna guardare il tutto, bisogna fare un bel quadro complessivo.
Mi dispiace, assessore Barmasse, non condivido minimamente il fatto di dire che ci stiate già lavorando, benissimo, sono contenta ma che ci si stia lavorando lo sento dire da una quantità infinita di anni, non addosso a lei delle responsabilità, perché lei è arrivato da pochissimo tempo. Di fatto il suo Assessorato ci sta lavorando da anni, e con quali risultati?
La colpa di chi è? Non ha importanza, non è questo il punto, il punto è: che cosa si fa per il futuro?
Ripeto, ci sono delle linee concrete, a noi la linea che viene tracciata in questo caso sulla parte sanitaria come indicazioni che arrivano dall'Europa piace, ci sembra molto intelligente, ci sembra che vada esattamente nella direzione che a parole auspicano tutti da un sacco di tempo e di fatto non sono mai state applicate con dei risultati sconvolgenti, perché se noi non avessimo avuto una Valle d'Aosta ospedalocentrica con un unico Ospedale, non avremmo avuto le conseguenze che abbiamo avuto, e a catena non solo per la salute, per i reparti chiusi e tutto quanto, ma anche dal punto di vista economico perché, al di là di quello che sta succedendo adesso nella terza ondata, non saremmo stati in zona rossa un sacco di altre volte, perché il problema grosso era, al di là del numero dei contagi, il problema dei posti letto, dove mettevamo dei ricoveri in terapia intensiva e quant'altro, non avremmo avuto un unico polo, un unico Ospedale poi tra l'altro con tutto il disastro che noi sappiamo benissimo che spendiamo i soldi per Saint-Pierre, poi abbiamo il Beauregard dall'altra parte e quindi è tutta una situazione che non va bene.
Abbiamo un bel progetto che ci arriva dall'Europa ma soprattutto se non facciamo le cose come l'Europa ci dice, non andiamo a prendere i soldi?! Quindi abbiamo anche quello come ulteriore problema e qui rientra, come sappiamo, anche tutto il discorso sull'ampliamento dell'Ospedale, perché è tutto un quadro e un pacchetto completo.
Quindi bocciatecela e vi assumete chiaramente le responsabilità di quello che fate.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
Il Consiglio regionale non approva.
Ordine del giorno n. 8: "Portale lavoro". Per l'illustrazione, il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) -. Come avete avuto modo di vedere, abbiamo fatto diligentemente un'analisi del documento di economia e finanza regionale, questa è riferibile a una nostra incursione nel mondo del lavoro, avevamo presentato già tempo addietro in quello che gli storici di questo Consiglio della scorsa legislatura potranno ricordare come "Rivogliamo l'isola felice" e, all'interno di quel documento che venne chiamato appunto "Contro DEFR", formulammo tutta una serie di proposte tra cui quella che adesso vado a illustrarvi.
Questa proposta è, come è stato riassunto, intitolata - come si può definire? - quella del "Portale lavoro", ovvero quella di avviare uno strumento che possa favorire l'incontro fra i diversi attori, pubblici e privati, che gravitano intorno al lavoro.
Abbiamo, per quanto riguarda la parte pubblica, l'agenzia per il lavoro, abbiamo invece per quanto riguarda la parte privata da una parte i soggetti in cerca di un'occupazione, e dall'altra abbiamo, infine, le aziende che cercano dei dipendenti, dei lavoratori che abbiano determinate caratteristiche.
L'idea è quella di formulare un portale che sia compilato in agenzia del lavoro, che sia compilato per via telematica da coloro che si candidano a trovarlo, che sia frutto di un accordo, invece, di profilazione con le agenzie per il lavoro ma che permetta, facendo tutta una serie di caratteristiche, di flag, chiamiamole così in gergo tecnico, con l'inserimento di tutta una serie di flag permetta di evidenziare le caratteristiche del lavoratore, i suoi titoli di studio, le sue inclinazioni, le sue capacità, magari la sua disponibilità di orari e di zona lavorativa e incrociando questo con l'azienda che va a ricercare il lavoro o con le offerte proposte dalle varie agenzie per il lavoro, di andare a "matchare" con un termine adattato dall'inglese, si chiama così, di far incontrare la domanda con l'offerta di lavoro.
Questo è un sistema sicuramente immediato, che può favorire l'incontro che permette di sfruttare alcune piattaforme offerte da numerosi attori pubblici e privati a livello nazionale, quindi andiamo a concretizzare con questa nostra proposta, visto che non era contenuta all'interno del DEFR, la formazione di questo portale lavoro che trasforma quello che noi tutti ci ricordiamo, ovvero l'ufficio di collocamento, da soggetto passivo, che riceve le richieste di lavoro, che riceve i lavoratori e che si limita magari a volte a mettere dei timbri o a prendere atto delle condizioni di chi si presenta, da soggetto passivo a soggetto attivo, tanto con le imprese quanto con i lavoratori.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Bertschy ne ha facoltà.
Bertschy (AV-SA) - Grazie, collega Manfrin, per la presentazione e l'iniziativa.
Domani pomeriggio in Consiglio Politiche del Lavoro ci sarà la discussione della presentazione del piano delle politiche del lavoro. All'interno di questo piano, che poi arriverà in Commissione e in aula, ci saranno molte indicazioni e strategie che ci permetteranno di confrontarci su tutte le iniziative relative alla riorganizzazione dei servizi per il lavoro.
In questo momento è in atto un potenziamento dei centri dell'impiego: attraverso la misura del reddito di cittadinanza, sono state messe in campo iniziative per il potenziamento dei centri per l'impiego, sono arrivate, tra l'altro, ventidue nuove unità a lavorare nei centri finanziati attraverso i finanziamenti messi a disposizione delle Regioni da parte della misura sul reddito di cittadinanza.
Noi oggi abbiamo uno strumento in riuso con altre Regioni italiane, ma il lavoro, l'attenzione e il tempo che si sta dedicando è per costruire - prima di pensare allo strumento che appunto c'è e verrà implementato - tutto quello che sta intorno allo strumento, quindi alla messa in rete e a tutte le azioni preparatorie, perché la profilazione, l'inserimento e l'utilizzo di uno strumento informatico siano utili a mettere insieme domanda e offerta di lavoro.
Quindi è un'iniziativa che da un lato stimola a lavorare in questa direzione, dall'altro sicuramente ci metterà in condizioni di parlarne ancora attraverso la discussione delle strategie sul piano delle politiche del lavoro.
Noi ci asterremo, ovviamente, perché ormai da parecchi mesi portiamo avanti la progettazione che è in corso e anche il lavoro che si sta facendo.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente non metto in dubbio il lavoro che viene portato avanti, però mi permetto di continuare a insistere su questa proposta che - al netto delle collaborazioni elencate con le altre Regioni da parte dell'Assessore - diciamo che esce un po' da questi schemi e prevede una collaborazione trilaterale, se non quadrilaterale, e permette ai vari soggetti che ho elencato prima di mettersi in rete in maniera autonoma e d'incontrarsi qui, anche perché, giustamente, è importante fare squadra con le altre Regioni, ma dobbiamo sempre ricordare che ci riferiamo a un mercato del lavoro molto specifico, quello valdostano, al netto del fatto che sicuramente ci saranno anche persone con disponibilità a spostarsi, magari andare a lavorare, se ci sono le offerte valide, in altre regioni, ma quello che dobbiamo far crescere chiaramente è il lavoro sul nostro territorio e quindi evidentemente l'obiettivo di questo portale lavoro - che sia un punto di riferimento sia per i lavoratori sia per i centri per l'impiego sia per le agenzie per il lavoro sia per le imprese valdostane - rimane in piedi, quindi ovviamente chiederemo di votare a favore.
Presidente - Grazie, Consigliere. Possiamo passare alla votazione. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 30
Votanti : 12
Favorevoli: 12
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Padovani, Restano, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 9: "Efficientamento edifici regionali". Per l'illustrazione, il collega Segretario Distort.
Distort (LEGA VDA) - Per contenere i tempi e per garantire la discussione di tutti gli ordini del giorno depositati, evito divagazioni e mi attengo a quanto riportato sul documento.
Preso atto di quanto in più punti è riportato dal documento di economia e finanza regionale per il triennio 2021-2023 nei capitoli riguardanti i temi di energia, di ambiente, di opere pubbliche e qualunque altro settore che abbia un proprio patrimonio edilizio di competenza, in merito ai diffusi intendimenti indirizzati alla volontà di procedere ad attività di efficientamento energetico dei vari edifici pubblici.
Questo è quanto emerge come volontà diffusa in tutto il DEFR, per cui mi sembra che l'ordine del giorno veramente voglia entrare nel solco di questa linea già tracciata.
Si evidenzia che il patrimonio edilizio esistente, sia di proprietà pubblica che privata, consuma, secondo rapporti autorevoli, circa il 50% di energia e di conseguenza produce approssimativamente il 40% delle emissioni di CO2 e che quindi la riduzione di consumo energetico è la strada maestra per mitigare i cambiamenti climatici in atto e per moderare i prezzi dell'energia, rimodulando la dipendenza energetica da fonti fossili.
Considerato che l'Amministrazione pubblica ha tra i suoi compiti il ruolo di tracciare le linee guida nelle buone pratiche, dando altresì nello specifico l'esempio attraverso la corretta gestione dell'impatto energetico del proprio patrimonio edilizio e tenuto conto che ogni buon progetto deve essere preceduto da una buona analisi e in tale senso per la pubblica Amministrazione si colloca la necessità di uno studio dettagliato, sistematico che, partendo dall'analisi dello status quo del sistema edilizio impianto permetta l'individuazione degli interventi di miglioramento della prestazione energetica dei fabbricati in ordine di priorità decrescente rispetto al complesso del patrimonio edilizio esistente, ovviamente dai più energivori ai meno energivori.
Tutto ciò premesso, l'impegnativa di questo ordine del giorno è per il Governo regionale di avviare entro trenta giorni un piano regionale in materia di efficientamento energetico degli edifici di proprietà e in uso all'Amministrazione regionale, a partire da un corretto censimento energetico degli edifici stessi con evidenza dei rispettivi costi di esercizio e conseguente programmazione dei rispettivi interventi di efficientamento energetico, secondo una visione d'insieme e individuando il corretto ordine di cronoprogramma, dopo aver approfondito ovviamente i canali economici che consentono il reperimento delle risorse, anche in applicazione dei meccanismi di partecipazione pubblica e privata.
Voglio fare una precisazione: l'impegnativa è molto dettagliata, questi dettagli non vogliono essere dei vincoli, ma vogliono individuare il tenore del piano perché chiaramente io sono a conoscenza del fatto che esista già un progetto strategico di efficientamento degli edifici pubblici avviato con DGR 1255/2016, ne sono perfettamente a conoscenza e anticipo quindi la risposta del Governo sul fatto che sicuramente mi si richiamerà questa deliberazione di Giunta e questo progetto strategico, ma, volutamente, a chi risponderà io chiedo se abbia per onestà intellettuale effettuato un confronto tra il tenore del piano individuato, richiesto e suggerito rispetto a quanto già previsto nel progetto strategico di efficientamento degli edifici pubblici e, perché la risposta sia pertinente, è importante che il Governo si chieda se questo strumento di pianificazione già in atto permetta di avere un quadro quantitativo dettagliato dei risparmi energetici per le casse della pubblica Amministrazione nei vari anni di attività e di esercizio.
Se la risposta è sì, il mio ordine del giorno è pleonastico. Se la risposta è no, il mio ordine del giorno è fondamentale.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Marzi.
Marzi (AV-SA) - Le premesse sono basate sul richiamo di norme e provvedimenti che in Valle d'Aosta sono attenzionate da tempo, come ha appena richiamato tra l'altro il collega Distort, più lungo rispetto alla DGR del 2016, di cui parleremo fra poco.
Un primo controllo del sito regionale consente infatti di verificare l'argomento che è stato considerato centrale e strategico fin dal programma operativo competitività regionale 2007-2013, cofinanziato dal FESR e adottato dalla Commissione europea con decisione C 2007 3867 del 7 agosto 2007, che aveva previsto sull'asse 2 la promozione dello sviluppo sostenibile e l'attività C: sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile e promozione dell'efficienza energetica, Tra diverse iniziative del settore, anche il finanziamento di alcuni progetti pilota. Ne cito alcuni: la concessione di un contributo in conto capitale per la società TelCha S.r.l. a sostegno del progetto di realizzazione di una centrale termica cogenerativa per il recupero del calore industriale per l'alimentazione della futura rete di teleriscaldamento della città di Aosta; la realizzazione di un progetto pilota per la sperimentazione di diversi impianti fotovoltaici con tecnologia a film sottile e microeolico sul tetto degli edifici "direzionale" e "Serpentone" in località Autoporto; la realizzazione di un progetto pilota presso la sede della fondazione Montagna Sicura, Villa Cameron, nel Comune di Courmayeur per la sperimentazione delle tecnologie del solare fotovoltaico e del solare termico in ambiente di montagna; la realizzazione di un progetto pilota che prevede l'installazione di un impianto d'illuminazione innovativo con corpi illuminanti a led nell'area aeroportuale di Pollein a Brissogne; la realizzazione di un progetto pilota di trasformazione della galleria delle botteghe artigiane in un edificio a energia zero presso l'area aeroportuale di Pollein Brissogne e, sempre nella medesima programmazione, è stato poi dato il sostegno al centro di osservazione, attività sull'energia quale centro di competenza per il trasferimento verso gli attori della filiera costruttiva locale di conoscenze avanzate sulla riqualificazione energetica degli edifici con la DGR del 5 dicembre 2014 n. 1766.
Per la programmazione PO FESR 2014-2020, è previsto nell'ambito dell'asse 4:
sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori, azione 4.1.1: la promozione dell'eco efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche; interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici; installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione e gestione monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti anche attraverso l'utilizzo di mix tecnologici.
Intervenire con una dotazione di 11.252.000 euro sulla riqualificazione energetica di edifici pubblici, subordinando l'individuazione degli stessi alla verifica dei benefici attesi, sia in termini di risparmio energetico, potenzialmente conseguibile, sia in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, oltre che fondati sulle risultanze di diagnosi energetiche.
Saranno inoltre finanziati interventi che garantiscano livelli di efficienza energetica migliorativi rispetto ai requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente, in recepimento delle direttive europee sul rendimento energetico dell'edilizia, la 2010/ 31/CE, e sull'energia rinnovabile, la 2009/ 28/CD.
A tal fine richiamiamo anche la DGR 1255, citata dal collega Distort per il 2016, dove è stato approvato il progetto strategico "Efficientamento energetico edifici pubblici" che è finalizzato a ridurre i consumi di energia e le emissioni di gas climalteranti negli edifici esistenti della pubblica Amministrazione, prevedendo interventi di riqualificazione energetica.
Nei lavori che si stanno conducendo da almeno un anno di preparazione alla prossima programmazione europea 2021-2027, la questione dell'efficientamento energetico degli edifici pubblici rappresenta un argomento prioritario per dare continuità a quanto fatto negli anni precedenti.
Proprio l'analisi dell'esperienza pregressa ha permesso di constatare come gli interventi di efficientamento energetico impattino con le altre esigenze edilizie che riguardano oggi gli edifici pubblici, cioè l'adeguamento sismico e la ristrutturazione funzionale.
Non è opportuno, efficiente ed efficace pensare a un programma d'interventi che punti sull'efficientamento energetico, ma bisogna considerare le esigenze complessive dell'edificio, anche sotto i profili sismico e funzionale, per poter realizzare interventi molto efficaci e utili per la collettività.
Alla fine dello scorso anno pertanto il NUVOP è stato incaricato di coordinare le attività delle diverse strutture dell'Amministrazione regionale competenti in energia stabile regionale e sismico per definire un programma d'interventi sugli stabili regionali che consentisse di rendere sinergici finanziamenti disponibili sui diversi programmi regionali, statali ed europei, al fine di migliorare le prestazioni energetiche strutturali e funzionali degli stabili stessi.
Questa attività di coordinamento sta quindi valutando le esigenze e le possibilità d'intervento sotto tutti i punti di vista prima evidenziati in modo da consentire il più razionale utilizzo dei fondi disponibili su diversi programmi da concentrare le risorse e le priorità in un numero ristretto ma significativo d'interventi da realizzare in tempi certi.
Quanto richiesto dall'ODG non solo è già in corso ma è anche in un buono stato di avanzamento in relazione ai tempi previsti non solo dai programmi europei ma anche dal Recovery Plan, potendo così fornire l'indispensabile supporto programmatico a questi strumenti di finanziamento.
Anche il ricorso alla finanza di progetto non è assolutamente escluso e costituisce oggetto di riflessione non solo per questo settore, ma anche per altri settori edilizi, come tra l'altro richiamato dal DEFR in discussione.
Queste valutazioni stanno procedendo quindi celermente e costituiranno un indispensabile supporto alle decisioni che a breve dovranno essere assunte sui diversi programmi di finanziamento europei e nazionali.
Per questo motivo, apprezziamo lo spirito richiamato dall'iniziativa e siamo certi che sia già in fase più cooperativa.
Ciò detto il NUVOP coglierà il presente ordine del giorno, pur astenendoci per rinnovare lo spirito e naturalmente le attenzioni che l'ordine del giorno stesso richiama.
Presidente - Consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Le faccio i complimenti per la velocità con cui è riuscito a dire tutto quanto riportato sul testo che le hanno preparato gli uffici però, visto che si sta già facendo qualcosa, potrei tranquillamente dirle: "bene, sono contento", però mancherei di rispetto per lei, mancherei di rispetto per la materia e mancherei di rispetto per la Valle d'Aosta, quindi, Assessore, le dico: "non ci siamo capiti, per nulla!".
Io parlavo di un piano, lei mi ha parlato di un elenco d'interventi e mi ha precisato esattamente quelli che erano i miei timori: il cosiddetto piano di progetto di efficientamento, programma strategico di efficientamento, è né più né meno che un piano di lavori.
Poi mi riferisce che c'è da tener conto anche del contrasto alla vulnerabilità sismica, benissimo, il piano serve per questo, è una programmazione ma è una programmazione non intesa come elenco di lavori da fare, quello è un'agenda, quello è un elenco, il piano ha tutt'altro spirito e mi risulta che questo piano non esista.
Quindi il mio intento è un suggerimento ed è un suggerimento volto nell'interesse del Governo della Regione, perché poi ogni anno a bilancio vanno a finire dei soldi pubblici che vengono utilizzati per spese ordinarie, tra cui ci sono le spese energetiche.
Allora avere un piano corretto - nello spirito del buon padre di famiglia - sul contenimento delle spese energetiche e sul corretto investimento sugli immobili pubblici consente di spendere bene i soldi pubblici, altrimenti non sono spesi bene, ma i soldi che non sono spesi bene, lei mi insegna, in qualche modo vanno a finire nel capitolo dei danni erariali.
Io non voglio creare questi spauracchi, però voglio richiamare alla responsabilità, è esattamente questo lo spirito che anima questo ordine del giorno.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 10 "Riordino delle RSA". Fatto questo, interromperemo per arieggiare i locali. La consigliera Spelgatti, per l'illustrazione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Visto il documento di economia e finanza regionale DEFR per il triennio 2021-2023, letto a pagina 64 del DEFR per il triennio 2021-2023: "Le strutture residenziali territoriali socio-sanitarie e socio-assistenziali che ospitano in prevalenza anziani non autosufficienti e fragili sotto il profilo clinico... dovranno necessariamente essere convertite in strutture socio-sanitarie con una gestione diretta da parte dell'Azienda USL, finalizzate a garantire un'appropriata risposta assistenziale attraverso nuovi criteri di efficacia, efficienza, equità rispetto allo standard assistenziale e sanitario previsto, ciò comporterà sia la definizione dei carichi assistenziali del fabbisogno di personale sia l'adozione di misure organizzative atte a prevenire il diffondersi di epidemie.
Nel 2021, la riorganizzazione delle strutture residenziali per anziani si avvierà con il passaggio della struttura di Variney a unità socio-sanitaria dopo l'attività svolta in qualità di area sanitaria temporanea, in funzione Covid dedicata, nel corso della pandemia e con l'avvio di una nuova e ulteriore unità socio-sanitaria presso la struttura residenziale di Morgex la quale, aggiungendosi a quella già attivata nel Comune di Perloz, potenzierà l'assistenza sanitaria territoriale lungo tutta la dorsale centrale del territorio regionale.
Il percorso potrà essere completato con l'individuazione di un'ulteriore struttura socio-sanitaria da realizzare nella media Valle".
Preso atto di questo e considerato il periodo di particolare criticità sanitaria dovuta alla pandemia Covid-19 che si protrae da ormai più di dodici mesi; valutata la necessità sempre più pressante di un riordino complessivo delle strutture residenziali per anziani e letta soprattutto con attenzione e interesse la bozza di disegno di legge del 2018 che prevedeva l'istituzione, a decorrere dal primo gennaio 2019, di un ente strumentale della Regione per la gestione associata in ambito territoriale regionale dei servizi socio-assistenziali, semi-residenziali domiciliari, alla popolazione non autosufficiente, segnatamente quella anziana di competenza dei Comuni, nonché dei correlati servizi socio-sanitari di competenza regionale, per questo noi chiediamo al Consiglio regionale d'impegnare il Governo regionale a presentare un disegno di legge di riordino complessivo dei servizi socio-assistenziali, residenziali, semi-residenziali e domiciliari alla popolazione non autosufficiente, segnatamente quella anziana, nonché dei correlati servizi socio-sanitari, che riprenda i principi generali inseriti nella bozza di cui in premessa, entro e non oltre trenta giorni dalla data di approvazione del presente ordine del giorno.
La bozza di cui si parla, questo disegno di legge che però poi non è andato avanti - peccato - ha come principi - leggo velocemente ed estrapolo - "L'azienda per i servizi alla persona è proposta quale soluzione gestionale adeguata per il perseguimento dei seguenti obiettivi: a) l'auspicata regia unica regionale nella gestione dei servizi in questione; b) l'uniformità e l'equità di accesso dei cittadini ai servizi su tutto il territorio regionale; c) la razionalizzazione e l'ottimizzazione dei diversi aspetti gestionali in una logica di economie di scala; d) il mantenimento del contratto di lavoro pubblico del personale attualmente impiegato nei servizi in parola.
L'Istituzione dell'Aspe VDA non preclude la futura assunzione di scelte gestionali differenti ed evolutive", questo è importante, "che prevedono formule anche innovative di integrazione tra l'ente pubblico e il privato sociale su questo settore e una diversa impostazione dell'offerta con il potenziamento di quella domiciliare, anzi, l'unificazione della gestione pubblica sotto un unico soggetto gestore può favorire tali processi, da avviarsi nell'ambito di politiche di welfare regionale preventivamente definite condivise, ed evitare scelte singole e contraddittorie tra territori che lasciano spazio allo sviluppo d'iniziative private non governate e regolamentate all'interno di una strategia complessiva" e poi ci sono tutta una serie di altre considerazioni.
Noi riteniamo che questi siano principi assolutamente importanti e interessanti.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse.
Barmasse (UV) - Con riferimento alla necessità di riordino delle strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie, il DEFR dà una corretta rappresentazione della situazione sulla quale, appunto, si sta lavorando. In particolare, informo che nelle settimane passate, compatibilmente con i gravosi impegni legati all'emergenza sanitaria ancora in corso, l'Assessorato ha avuto modo di confrontarsi sul tema con i vari Presidenti delle Unités des Communes e che la necessità di addivenire a una regia unitaria di sistema rappresenta una priorità condivisa a livello dell'intera regione.
La condivisione delle linee di azione con gli interlocutori del territorio ritengo, infatti, che sia il punto di partenza per porre in atto le azioni più efficaci ed efficienti volte a riorganizzare il settore di cui trattasi.
L'Assessorato ha approfondito, anche mediante confronti con realtà extraregionali, le soluzioni riorganizzative che meglio possono rispondere alle necessità socio-sanitarie degli assistiti valdostani e che possono produrre risultati concreti in termini di efficacia ed efficienza nelle risposte che devono essere fornite e sta giungendo all'elaborazione di un modello di gestione coordinata da proporre per il nostro territorio.
Alla luce di quanto abbiamo scritto sul DEFR e alla luce di quello che ho detto ritengo che l'ordine del giorno della consigliera Spelgatti possa essere accettato a condizione di togliere la frase "Entro e non oltre trenta giorni dalla data di approvazione del presente ordine del giorno", perché non ritengo ci siano dei termini e, vista la situazione, è fattibile.
Presidente - Consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Sono molto contenta, accetto di espungere "Entro e non oltre i trenta giorni". È chiaramente un termine stretto, lo sapevo, però nel momento in cui c'è l'impegno di andare in questa direzione lo tolgo, chiaramente con l'impegno da parte sua di cercare di lavorarci il più solertemente possibile; mi rendo conto che in questo momento ci sono tante situazioni sul tavolo da risolvere, anche molto importanti. Quindi va benissimo così, accetto la modifica.
Presidente - Consigliere Restano.
Restano (VdA Unie) - Solo per una suggestione da aggiungere alla norma che si sta predisponendo. Tutti abbiamo ricevuto una lettera datata 11 marzo 2021: "mobilità ex articolo 43 comma 1 e 4 bis della Legge 22/2010", dove un sindacato ci chiedeva di inserire eventuali domande di mobilità verso la parte amministrativa da parte delle OSS che non sono più idonee a svolgere la propria professione.
Direi che nell'elaborazione di questa legge si potrebbe anche tenere conto di questa categoria, dove parecchie persone hanno sacrificato la propria salute alla professione in tempi in cui, probabilmente, non c'erano tutti i presidi di protezione individuale che abbiamo oggi. Sarebbe forse da valutare questa opportunità, perché sono veramente tante e non sono più in grado di svolgere la loro professione, hanno limitazioni per il sollevamento di pesi e forse sono più delle nove segnalate da questa lettera.
Presidente - Consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (PA) - Semplicemente per dichiarazione di voto e per dire che Pour l'Autonomie è molto lieta di votare questo ordine del giorno, in quanto già in passato avevamo ragionato su questo argomento e avevamo dato indicazioni che andavano in questa direzione.
Sono lieto che l'Assessore ci abbia dato delle informazioni nuove, ovvero che le Unités ora sono in sintonia con questo percorso perché nel 2019, ahimè, non c'era l'unanimità per andare nella direzione di una struttura unica che allora fu presentata, ricordo, dall'attuale Assessore Bertschy, che incontrò delle difficoltà per andare in avanti.
Quindi è uno sviluppo positivo per la nostra regione, è sicuramente uno sviluppo positivo per la sanità valdostana e anche per l'attenzione che noi presteremo alle strutture per anziani, quindi il nostro voto è sicuramente favorevole.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta.
Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Favorevole.
Marzi (AV-SA) - Favorevole.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Come anticipato in precedenza, sospendiamo per arieggiare i locali. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 17:28 alle ore 17:47.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio. Siamo all'ordine del giorno n. 11: "Problemi dell'edilizia scolastica in Aosta". Nel frattempo vi invito a prendere posto, Consiglieri. Si è prenotato il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Preso atto delle linee di programma riportate nel DEFR 2021-2023 al capitolo 1.4 "Istruzione e Università", con particolare riferimento all'ultimo punto di pagina 78 che nell'incipit recita: "Risolvere i numerosi problemi ancora esistenti in tema di edilizia scolastica, compreso quello delle palestre".
Rilevato che nel prosieguo del punto citato vengono elencati gli indirizzi in materia di edilizia scolastica per le scuole superiori e fra questi si comprende che ciò che è nato come provvisorio, solo qualche mese fa, e quindi con una scelta fondata su presupposti totalmente diversi, diventerà permanente - e ci riferiamo alla localizzazione del liceo Bérard in Viale Federico Chabod - e che ciò che sulla base di uno studio scientifico pareva non più opportuno - e qui ci riferiamo invece alla costruzione di una scuola polmone in Regione Tzamberlet - ritorna a essere possibile con l'ennesima realizzazione di una scuola provvisoria, anche se ridotta.
Rilevato altresì che dal complessivo esame di tale parte del documento di programmazione si evince che ancora una volta l'azione amministrativa in materia non è improntata a un reale studio basato su criteri scientifici che tengano conto di parametri fondamentali quali, a mero titolo esemplificativo, l'utilizzo del territorio e la destinazione urbanistica delle aree interessate, l'esistenza d'infrastrutture adeguate, le problematiche logistiche relative all'esistenza dei poli scolastici, ivi comprese le strutture e i servizi connessi, palestre, aule studio, zone di aggregazione eccetera, la rispondenza delle varie strutture alle necessità future della popolazione anche in base all'andamento demografico e alla tipologia degli indirizzi di studio esistenti attualmente e di quelli futuri, la durata e l'efficienza delle strutture prefabbricate e i costi connessi, soprattutto nel medio-lungo periodo e altri se ne potrebbero elencare.
Atteso che è compito imprescindibile del buon amministratore fare scelte che tengano conto delle esigenze immediate ma anche e soprattutto dell'impatto delle sue scelte nel medio-lungo periodo per gestire i vari settori dell'Amministrazione del territorio e della popolazione anche scolastica, nella costante ottica della visione d'insieme, espresse le opportune riserve in merito a un progetto di riassetto dell'edilizia scolastica all'interno del territorio del Comune di Aosta che pare dettato dall'emergenza, anziché fondato su criteri scientifici e di programmazione di medio e lungo periodo, tanto che spesso il tempo verbale utilizzato è il condizionale,
il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a dare corso, con la massima urgenza - e comunque non oltre trenta giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno - a uno studio affidato a esperti del settore della pianificazione urbana - e nello specifico dell'edilizia scolastica - e dei vari aspetti delle funzioni didattiche, ivi comprese figure quali gli antropologi, i sociologi e altre inerenti a discipline connesse, al fine di poter disporre di un documento sistematico d'insieme per indirizzare l'azione amministrativa futura in tema di edilizia scolastica.
Presidente -Invito i Consiglieri ad abbassare il volume perché vi è un brusio di fondo piuttosto fastidioso per chi interviene. Per il Governo, l'assessore Caveri.
Caveri (VdA Unie) - Io nella mia vita ne ho viste tante ma l'idea che il sottoscritto possa accettare un ordine del giorno in cui sostanzialmente gli si dà del cretino... vuol dire che ci sono dei limiti di buon senso.
Io non credo che l'abbia scritto lei, non ci credo neanche morto, perché lei conosce meglio di me la situazione dell'edilizia scolastica ad Aosta e, se io devo risponderle, è vero che nel DEFR noi affrontiamo in maniera emergenziale una situazione che si è stratificata nel tempo e che è molto difficile da risolvere, invece mi trovo il pistolotto: "atteso che il compito imprescindibile del buon amministratore" e ho anche una lezioncina morale leopardiana rispetto a che cosa deve fare un Assessore...
Che poi io debba fare una squadra di cui fa parte anche un antropologo - perché così è scritto - per decidere dove mettere le scuole di Aosta... ora, non essendo nella foresta amazzonica io per carità, gli antropologi oramai si occupano anche di vicende urbane, che però io debba cercare un antropologo per spiegargli dove mettere le scuole di Aosta lo trovo abbastanza bizzarro, e sa perché? Perché questa è una lotta quotidiana nella ricerca, con il Comune di Aosta, di terreni dove si possa costruire le scuole e a fronte di un'emergenza che lei conosce meglio di me, perché quando lei era Assessore sono cominciate ad arrivare le raffiche dell'antisismico, cioè del fatto che noi nel tempo dovremmo mettere a posto tutte le scuole di Aosta perché non sono più legate all'antisismico; allora già i Lavori pubblici, lo ricordava il collega Baccega, avevano fatto un lavoro certosino, in parte rivisto oggi sulla base anche di nuove esigenze.
Allora io faccio ammenda, mi copro la testa di cenere e mi becco, volentieri, del cattivo amministratore. L'unica cosa che voglio garantire è che questo studio approfondito - noi ci vediamo quasi ogni settimana con il Comune di Aosta alla ricerca di soluzioni, alcune veramente emergenziali: quella delle palestre e quella delle aule dove situare le scuole che dovranno essere rimesse a norma - è una battaglia quotidiana, assieme alla quale abbiamo cominciato un lavoro con tutti i Comuni della Valle d'Aosta per vedere quali saranno le necessità dell'edilizia scolastica.
Quindi mi prendo la rampogna, me la prendo volentieri, soprattutto fatta da una persona garbata come lei, però chiederò alla maggioranza di astenersi per una sorta di solidarietà umana nei miei confronti.
Presidente - Il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Mi spiace che lei l'abbia interpretata in questo modo, ma le assicuro che l'ho scritta io, perché non mi piace mai nascondermi dietro un dito.
L'antropologo, Assessore, è forse una figura anche un poco sottovalutata sotto certi aspetti, perché effettivamente l'antropologo in realtà abbraccia un po' tutte le discipline umane, nel senso che appunto studia i comportamenti dell'uomo e le linee evolutive anche dei comportamenti dell'uomo e quindi è fondamentale per certi studi quando si va a pianificare un futuro perché, per esempio, l'antropologo, sotto certi aspetti, ci potrebbe spiegare uno dei suoi crucci per esempio, quello della denatalità, quindi collegandoci a questo probabilmente ci potrebbe anche dire perché forse nei prossimi anni le scuole come le abbiamo ideate qualche anno fa..., è per questo che io dico in realtà mi sono dato dello stupido da solo: perché probabilmente i progetti che state portando avanti adesso sono quelli che sono già iniziati qualche anno fa e lì in mezzo ci sono stato anch'io, anche se per pochi mesi, ma lì sono appunto delle linee di programmazione che molto spesso partono dall'edilizia piuttosto che invece proprio dall'antropologia, nel senso dello sviluppo delle persone e della popolazione, perché io - adesso non voglio essere autoreferenziale perché c'è già chi lo è abbastanza qui - quando ero Assessore e ho appunto affrontato la questione "Tzamberlet", mi ero posto fra le prime cose da analizzare proprio il tema della denatalità, del decremento demografico, e avevo fatto fare dagli uffici un piccolo schema, che tra l'altro ho rispolverato, adesso dovrebbe anche vedersi la polvere, e avevo visto che nessuno aveva pensato al fatto che per esempio dal 2012-2013, quegli anni lì, al 2017-2018, che erano gli anni che io potevo prendere in esame, c'era stato un decremento delle iscrizioni alle scuole materne del 20% circa.
Beh, un decremento del 20% deve indurre necessariamente un amministratore che sa programmare a pensare che quando saranno finite le scuole che ha iniziato quando lui era lì, cioè in quel momento, probabilmente ci sarà una necessità di un meno 20%, perché io avevo fatto anche il calcolo dicendo: ma quando saranno alle superiori queste classi di nascita di questi bambini che adesso non ci sono?
Quindi questo è un tema fondamentale, non si possono dimenticare questi aspetti e andare dietro a lavori già programmati, già studiati - che magari poi sappiamo in Italia come succede, mica solo in Valle d'Aosta, ci mancherebbe - ma che facciamo un progetto adesso, ora che parte probabilmente è già vecchio, e questo è uno dei problemi.
È per questo che io lo dico. Ho visto che grossomodo quello che è contenuto nel DEFR non è altro che la continuazione di quello che era nato, grossomodo, con le varianti del caso, comprese quelle del Covid purtroppo. È chiaro che bisogna avere un approccio più scientifico, cioè dobbiamo creare uno staff che possa realizzare quei famosi algoritmi che ci servono adesso anche per sapere chi vaccinare, quando vaccinarli, con quali modalità eccetera; stessa cosa per la programmazione scolastica che tra l'altro è un settore di quelli in cui è più difficile programmare, e qui gliene do atto perché ci sono passato, ma con un minimo di buon senso tutti lo capiamo: come si fa a programmare queste cose? Tant'è che il problema del precariato nasce anche da una situazione - e ce l'ha detto anche lei in passato - ma è intuitivo, si capisce che non si può programmare un qualcosa che di anno in anno varia: quante classi di quelle, quante dell'altra? Per esempio nel DEFR abbiamo trovato - lo ha affrontato anche il collega Perron - il tema degli istituti tecnici; se noi facciamo scuola anche di tipo diverso, probabilmente ci troveremo quando questi ragazzi avranno maturato l'età per andare alle superiori - e oggi non stanno nascendo, quindi con numeri inferiori - ci troveremo ad avere magari un liceo sovradimensionato e un istituto tecnico che non c'è.
Quindi programmare significa questo, in questo bisogna avere visione e quindi magari arrestarsi un attimo e fare il punto e dire: ma rivolgiamoci alle professionalità adeguate che non sono solo architetti e ingegneri o chi fa fondamenta e mette a posto scuole che poi magari, come stiamo vedendo anche recentemente, rifacciamo fondamenta di scuole che non cadranno mai - ne sono certo, perché io al Liceo Berard ci sono stato, quello vicino alla stazione - e poi ci cadono i soffitti.
Allora facciamo, secondo me, uno studio un poco più approfondito e scientifico,- e in questo ripeto ci diamo dei cretini tutti, ma in senso buono, non volevo scatenare... non credo che lei sia così permaloso, ma mi è parso un pochino, ma comunque va bene, ne prendiamo atto, staremo più attenti e saremo più delicati in futuro - ma comunque forse un approccio più scientifico è fondamentale in un tema come questo in cui le variabili sono talmente tante che mettere insieme delle professionalità anche diverse e anche un po' diverse dal solito probabilmente ci potrebbe dare degli indirizzi di programmazione molto importanti.
Credo che questo sia un tema decisamente importante e mi auguro che ci vogliate ripensare.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 12: "Iniziative in ambito turistico". Per l'illustrazione, la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Letto il DEFR 2021-2023, pagina 74 sezione 1.7 turismo e commercio: "Al fine di ottimizzare gli sforzi ed evitare gli sprechi, occorre infatti porre rimedio alla criticità del modello attuale caratterizzato da insufficiente coordinamento dei diversi attori, la previsione di un ente unico cui affidare in modo esclusivo l'attività di promozione, promo-commercializzazione e comunicazione dell'offerta turistica regionale" e prosegue.
Considerato l'oggetto n. 43.16, l'interpellanza "Individuazione di un piano strategico di azioni a sostegno del settore turistico ricettivo e definizione di un piano di emergenza a favore delle attività turistiche", discusso in aula il 4 novembre 2020, dove l'assessore Guichardaz in merito al dossier del turismo rispondeva: "Rispetto alla questione strategica e alla strategia che noi abbiamo rappresentato per esempio nel nostro programma, anche lì devo dire in tutta sincerità che anche i tempi di questo cronoprogramma sono viziati e sono ovviamente determinati dalla situazione Covid, perché nel momento in cui io mi sono insediato, per esempio, ho cercato di prendere atto dello stato di avanzamento di alcuni dossier, per esempio il tema dell'ente unico di promozione turistica, l'approvazione del nuovo sistema di classificazione delle strutture alberghiere, l'ammodernamento della disciplina delle attività turistico-ricettive extralberghiere, quella dei complessi ricettivi all'aperto, la riforma dell'imposta di soggiorno, che è un tema che è già stato trattato anche nella precedente legislatura, la disciplina delle locazioni a uso turistico, per esempio è un altro di quei temi che in più di un'occasione ricordo di aver sentito trattare all'interno di quest'aula, l'introduzione di forme d'incentivazione di natura urbanistica per la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, il tema per esempio della riforma della legge 1/2006 e del suo regolamento, il n. 2/2007, relativamente alla classificazione e all'ampliamento per esempio delle tipologie proprio specifiche nell'ambito della somministrazione alimentare. Tutti temi che richiedono un grosso lavoro di elaborazione, di ripensamento e di riscrittura ma che oggi sono... come anche il marchio "Ombrello", per esempio, è un altro di quei temi che è nel nostro programma ed è sulla mia scrivania in termini di dossier che richiedono però una compensazione rispetto alla situazione attuale".
Quindi rilevato che, in sostanza, l'Assessore non rispondeva ai quesiti posti, diceva tutto quello che ci sarà da fare però ai quesiti posti non veniva data risposta, valutato che il comparto del turismo è tra quelli maggiormente penalizzati dalla pandemia Covid e che - data l'importanza strategica cruciale che esso riveste per l'economia nella nostra regione - dovrebbe essere oggetto di maggiori misure e attenzione, con questo noi chiediamo d'impegnare la Giunta regionale a indicare con precisione, per ogni singolo tema, ai vari Presidenti di Commissione, affinché questi ne facciano poi comunicazione ai Commissari alla prima riunione utile, le tempistiche di presentazione nelle Commissioni competenti degli atti amministrativi tutti, relativi ai seguenti argomenti: l'ente unico di promozione turistica, il nuovo sistema di classificazione delle strutture alberghiere, l'ammodernamento della disciplina delle attività turistico-ricettive extralberghiere e quella dei complessi ricettivi all'aperto, la riforma dell'imposta di soggiorno, la disciplina delle locazioni a uso turistico, l'introduzione di forme d'incentivazione di natura urbanistica per la riqualificazione delle strutture turistico-ricettive, la riforma della legge 1/2006 - e del suo regolamento, il n. 2/2007 - relativa alla classificazione e all'ampliamento delle tipologie specifiche nell'ambito della somministrazione alimentare e la disciplina del marchio "Ombrello".
Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Grazie, collega, con lei solitamente troviamo dei punti d'incontro su svariati temi e credo di avere il record di voto favorevole ai suoi ordini del giorno, mozioni e risposte positive.
Su questo francamente non posso dare una risposta positiva, nel senso che se avessimo voluto fissare dei tempi precisi riguardo ai temi inseriti nel DEFR - che è un atto programmatorio e che si sviluppa in un tempo piuttosto lungo - li avremmo inseriti.
Non voglio sfuggire alle responsabilità e non voglio non darle una risposta, ma tutti questi temi che lei ha elencato sono temi che richiedono - come lei sa, avendo governato - dei percorsi politici, dei percorsi sia all'interno delle Commissioni che con i rappresentanti delle istanze che ciascuno di questi argomenti presuppone.
Stamattina abbiamo parlato anche, per esempio, della questione del marchio "Ombrello", lei sa bene che è un tema che va avanti da anni, ab illo tempore, così come altri temi quali, per esempio, l'ente unico di promozione turistica.
A conforto, posso dirle che il DDLR concernente la riforma dell'ente unico è già scritto ed è pronto, ma è ovvio che deve essere sottoposto a un confronto interno e deve essere valutato anche da un punto di vista di riacquisizione, per esempio, dei pareri finanziari. È un argomento che avevate evidentemente discusso in termini anche di articolato nella scorsa legislatura e credo nella legislatura ancora precedente, perché io me lo ricordo come tema, quindi la garanzia è che questo venga in tempi ragionevolmente rapidi portato al tavolo della discussione ma non so dirle in questo momento se nel prossimo mese, entro l'autunno o quando.
Rispetto alle altre questioni, per il nuovo sistema di classificazione delle strutture alberghiere esiste un testo che abbiamo formulato, è già stato avviato con l'ADAVA un primo confronto per ammodernare per esempio l'atto; per l'ammodernamento delle strutture turistiche e ricettive extralberghiere, abbiamo già avuto un incontro con le categorie, con le associazioni rappresentative e a breve sottoporremo l'esame agli organi competenti, compreso il tema degli ostelli che stiamo cercando anche quello di rivedere.
Anche la legge 8/2002 ha una bozza e alcune proposte di modificazione che stiamo discutendo, sempre con le associazioni, abbiamo una bozza in fase di definizione ma è una norma estremamente complessa, perché, come lei sa, è una norma che ha venti anni, che quindi deve essere completamente ammodernata ma, per esempio, una modifica è stata fatta: quella delle case mobili nell'ultima Legge Omnibus, proprio per cercare di precedere la riforma complessiva; e, così come quella, anche la disciplina dell'imposta di soggiorno, dove il testo della DDLR era già stato depositato e predisposto; l'introduzione di forme d'incentivo di natura urbanistica, anche lì esiste un testo; il nuovo regolamento di cui abbiamo parlato variamente con il collega Baccega verrà depositato a breve, entro i 60 giorni, che richiediamo, verrà depositato in Commissione, senza peraltro impegnare il Consiglio all'approvazione.
Il DDLR sulle agenzie di viaggio e tour operator: è stato redatto un testo e il 9 aprile avremo un incontro con la neo-nata associazione regionale degli agenti di viaggio, e via andando.
I temi sono all'ordine del giorno, sono in discussione e io posso garantire che, così come li abbiamo scritti, verranno, nei tempi ragionevolmente più rapidi possibili, discussi, ma discussi secondo ovviamente i tutti i processi politici e amministrativi che questi presuppongono.
Questo per dire che ci asterremo, ma non per disimpegnarci o per prendere tempo.
Presidente - Consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - È vero, come al solito noi andiamo d'accordo e mi sta bene anche il tenore della sua risposta, perché è ovvio che questo ordine del giorno era un ordine del giorno un po' provocatorio, perché sono perfettamente consapevole che i temi sul piatto sono temi fondamentali ma che comunque richiedono dei tempi. L'importante è che però ci si lavori e ci si lavori con la massima urgenza, con la massima celerità e con la massima voglia di arrivare a delle soluzioni concrete, perché non si possono avere semplicemente sul tavolo tremila argomenti e poi, però, non sfornarli. Uno per volta, però uno per volta bisogna portarli avanti.
Infatti, se vede, nel testo avevo riportato la sua risposta, non gliel'ho anticipato prima perché volevo vedere che cosa mi avrebbe risposto, però avevo riportato la sua risposta alla precedente iniziativa dicendo sostanzialmente che lei non rispondeva ai quesiti posti, perché diceva che sul tavolo c'erano tutti questi argomenti, ma di fatto in realtà le stavo facendo un atout, perché di fatto per lo meno lei ha detto che su tutti questi temi ci vuole lavorare, a differenza del Presidente della nostra Regione, stamattina.
Lei oggi ha detto: "Bene, ci vogliamo lavorare e continuiamo a lavorare" e io dico: "Bene, per favore, lavorateci", a differenza del Presidente della Regione che stamattina ha detto sostanzialmente che è colpa dell'opposizione, l'opposizione fa tutte iniziative che servono a poco, bisogna occuparsi dell'emergenza.
Se questi sono i risultati io mi preoccupo seriamente, perché l'emergenza sanitaria vediamo come sta andando, all'emergenza economica non ci sono risposte, visione per il futuro non ce n'è, per tutti gli altri Assessorati non si vede una risposta su niente, di conseguenza la domanda è: che cosa state facendo?
Bene, mi dite - lei per la sua parte - "Stiamo lavorando su questi temi".
Perfetto, benissimo, sono contenta che ci stiate lavorando, cercate di dare delle risposte. Meno male che almeno lei non ha risposto "C'è l'emergenza Covid e di conseguenza su tutto il resto non si deve andare avanti".
Se noi portiamo tante tematiche, lavoriamo tanto elaborando proposte per la sanità, per l'economia, per tanti altri temi, è perché appena l'emergenza finirà - o comunque darà un attimo di respiro - la vita nel frattempo sarà andata avanti, ci sono altri mille problemi sul piatto che devono essere risolti comunque!
Quindi al di là degli Assessori che sono impegnati in prima linea, e mi dispiace sempre che si portino tante iniziative all'assessore Barmasse ma non è un "contro l'Assessore Barmasse"; lui lo potrebbe vivere in questi termini, ma viene apprezzato il lavoro che viene fatto. È chiaro che se l'emergenza sanitaria è il problema principale che c'è sul piatto, si cerca di portare il più iniziative possibili sul discorso sanità, anche perché si cerca, come opposizione, di dare contributi, idee, quindi questo è un altro discorso.
Per lo meno si vedono le cose andare avanti, in qualche maniera.
Tanti altri Assessori non sappiamo assolutamente che cosa stiano facendo, quindi per fortuna che lei mi sta dicendo che per lo meno su questo ci sta lavorando e che non ci viene data questa risposta perché - ripeto - ci sono mille altri problemi che devono essere portati avanti contemporaneamente e quello che ha detto Lavevaz stamattina non è preoccupante, di più!
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Possiamo passare all'ordine del giorno successivo, il n. 13: "Sanità territoriale".
Si è prenotato il Consigliere Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Un altro ordine del giorno per l'assessore Barmasse, la teniamo in attività. Io le ricordo quello che diceva Nietzsche: "Quello che non uccide rende più forte". Quindi con questo augurio iniziale, con questa citazione, espongo l'ordine del giorno.
Non ho avuto modo di confrontarmi preventivamente con lei, assessore Barmasse, ma alla luce di quanto lei ha già espresso in occasione di precedenti iniziative di pari oggetto, ritengo che comunque si proceda sulla stessa direzione, almeno così spero.
Evidenziato che la gestione delle ondate epidemiche da Sars-Covid ha rilevato la fragilità di alcuni aspetti dell'attuale impostazione della Sanità della nostra Regione permettendo d'individuare l'importanza di un rafforzamento nell'ambito della sanità territoriale, al fine di evitare così sovraccarico e rischio di collasso delle strutture ospedaliere, aprendo l'ottica della determinazione dei livelli di operatività impostati su modelli delle case della salute nelle fasi pre-acute e delle strutture a bassa intensità di cura nelle fasi post-acute.
Atteso che le strutture di poliambulatorio presenti sul territorio regionale - come già avevo evidenziato in un'interpellanza su cui ci siamo già confrontati - opportunamente adeguate, sia dal punto di vista edilizio che impiantistico e strumentale oltre che operativo, potrebbero costituire una valida base strutturale per la diffusione di modelli di case della salute, eventualmente da potenziarsi con strutture di nuova costruzione se necessario, così come alcuni beni immobiliari di proprietà pubblica o privata, tipo gli alberghi, possono costituire il patrimonio edilizio su cui avviare progetti per la realizzazione di strutture a bassa intensità di cura.
Tutto questo era già presente in quell'argomento che abbiamo già trattato per cui ho già avuto la sua attenzione, Assessore, lo riconosco, e non è un caso di mancanza di memoria, assolutamente, e neanche di ostinazione, però alla luce della redazione del documento di economia e finanza ho percepito, come si è già detto, la presa in carico del tema della sanità territoriale, l'individuazione di questi modelli, e quindi, sulla linea di questa porta già aperta, io proseguo e ritengo di portare all'attenzione del Consiglio questo ordine del giorno di tipo rafforzativo di un'iniziativa che mi sembra sia già stata presa, in nuce, e che con questo ordine del giorno io vorrei che si rafforzasse. Vorrei, non come volontà mia, ma metterei proprio la dimensione volitiva, la dimensione della volontà a servizio dell'attività di Giunta, ma fondamentalmente per un servizio unico, quello verso la comunità valdostana.
Quindi tenendo conto della redazione in corso del piano regionale per la salute e il benessere sociale che dovrà recepire le indicazioni e le opportunità poste dal Recovery Fund, immagino, in merito al miglioramento del patrimonio edilizio attraverso la costruzione o riqualificazione di strutture dedicate alla sanità, anche attraverso l'adeguamento sismico antincendio, nonché mediante la realizzazione d'interventi coerenti con i protocolli di sostenibilità ambientale e di efficienza energetica,
il Consiglio regionale impegna il Governo regionale ad avviare, entro sessanta giorni, uno studio specifico, propedeutico o di approfondimento al piano regionale per la salute e il benessere sociale che analizzi e definisca le attività necessarie alla riorganizzazione e all'investimento sulle strutture di sanità territoriale sul profilo delle case della salute e delle strutture di degenza a bassa intensità di cura, a partire dall'efficientamento funzionale, organizzativo, impiantistico-edilizio, parlo eventualmente anche di ampliamenti, se necessario.
Ovviamente, io la vedo sotto il profilo della mia deformazione professionale, comunque interventi di questo tipo che vadano a rivedere organizzativamente, per come serve, assolutamente senza voler eseguire quegli interventi modesti, interventi poco coraggiosi, interventi limitati che rischiano di essere né carne né pesce, ma fondamentalmente andare fino in fondo nello svisceramento di tutti gli adempimenti necessari per far sì che queste strutture possano diventare veramente efficienti per il ruolo che svolgono e che possono svolgere, andando anche a definire e aprire il tema della pianificazione di conversione di strutture esistenti - io ho riferito, in primis, di tipo alberghiero - in strutture di degenza a bassa intensità di cura.
È un'impegnativa di forte tenore nei contenuti ma, come penso lei possa notare, è elastica nelle modalità di attuazione, si tratta proprio di avviare entro sessanta giorni uno studio che vada ad affiancare, ad approfondire, a preparare la miglior redazione possibile del piano regionale per la salute e il benessere sociale.
Grazie per l'attenzione, aspetto la risposta.
Presidente - Per il Governo, l'assessore Barmasse ne ha facoltà.
Barmasse (UV) - Potrei leggere la risposta scritta, che è degli uffici, ma preferisco risponderle così, nel senso che la mia problematica è questa: come ho già avuto modo di dire prima, condivido perfettamente i contenuti di quanto scritto nell'ordine del giorno. È già stata avviata da parte dell'Assessorato una ricognizione su alcune strutture, quello che non è ancora in grado di fare l'Assessorato, dopo questa ricognizione - che è una ricognizione ancora superficiale - è una valutazione di quante e quali strutture poter utilizzare.
Questa è una valutazione difficile perché, così come è stato per Variney per esempio, o per Perloz, l'emergenza Covid ci ha dato un'indicazione immediata di quali strutture abbiamo bisogno e quindi è stata seguita questa strada, così come potrebbe essere per la struttura socio-sanitaria di Morgex.
È molto più difficile perché gli attori sono tanti ma è una cosa da fare, ovviamente, ed è la riorganizzazione dell'area territoriale: dobbiamo valutare di quante strutture in realtà abbiamo bisogno per creare queste case della salute; quali poliambulatori rivisitare e utilizzare e su quali poliambulatori contare in maniera più precisa, anche perché questo piano di utilizzo delle case della salute, degli Ospedali periferici per cronici deve contare sull'aiuto soprattutto della medicina territoriale, quindi dei medici di Medicina Generale.
Pur approvando e condividendo completamente quello che lei ha scritto nell'ordine del giorno, non posso in questo momento e non mi sento, anche alla luce e alla complessità dell'argomento, di garantire che entro sessanta giorni avremo uno studio di questo tipo, anche perché la terza ondata della pandemia ha creato, ovviamente, un sovraccarico ulteriore dell'Assessorato e non sappiamo, anche per il problema delle vaccinazioni, che conoscete tutti, quando questo finirà.
Il termine dei sessanta giorni non mi sento di accettarlo perché non credo di poterlo rispettare; se la pandemia, l'andamento delle vaccinazioni ce lo permetteranno, quest'analisi verrà condotta anche prima, perché è propedeutica -come lei ha scritto e detto - al piano socio-sanitario, ma in questo momento, dal mio punto di vista, diventa molto difficile poter garantire e valutare i tempi.
Condivido pienamente i contenuti dell'ordine del giorno, ma non posso accettarlo con questi termini temporali, perché potrei rispettarli, ma anche no, vista la situazione attuale. Ribadisco di non poter accettare questo ordine del giorno, limitatamente al problema temporale. Questa è la risposta dell'Assessore.
Presidente - Consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie, Assessore, anche per la schiettezza e soprattutto grazie perché la risposta è stata la sua e non quella che hanno preparato gli uffici.
Io adesso non voglio costringerla a rimangiarsi la dichiarazione di voto che lei ha già espresso, però ho comunque da farle notare che io, volutamente, ho parlato di avvio entro sessanta giorni, non ho parlato di completamento dello studio entro sessanta giorni - rendendomi conto della situazione contingente di particolare impegno di tutto il settore della sanità in questo periodo di crisi sanitaria - pur essendo estremamente urgente, pur essendo estremamente importante - come lei stesso ha riconosciuto - il tema contenuto, io non ho indicato nell'impegnativa di redigere entro sessanta giorni, ma di avviare.
Non ho messo limiti temporali perché i limiti temporali stanno nella sua libertà, nella sua coscienza, nell'etica, che lei svolgerà sicuramente, metterà in atto come medico e come Assessore, però ribadisco e tengo a precisare che il mio era un avvio, tra l'altro un avvio rimandato a sessanta giorni mi sembra anche molto in là nel tempo.
Se alla luce di questa precisazione lei pensa che il Governo, la maggioranza, possa rivedere la posizione, io penso che questo è né più né meno che il suggerimento e opportunità che l'opposizione svolge in questi momenti nei confronti del Governo. Ci pensi ancora.
Presidente - Possiamo passare alla votazione dell'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Possiamo passare all'ordine del giorno n. 14: "Indennizzo sui costi fissi sostenuti dalle attività commerciali". Per l'illustrazione, il consigliere Ganis ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Un ordine del giorno che fa parte delle tante interpellanze, mozioni e interrogazioni alle quali molti cittadini aspettano ancora una risposta relativamente ai ristori.
Il rapido diffondersi dell'epidemia da Covid-19 ha portato a un rapido crollo delle attività commerciali con inevitabile ripercussione su tutta l'economia nazionale, oltre che su quella locale. Attività commerciali chiuse, altre che lavorano a singhiozzo aspettando che la propria regione si colori di giallo o almeno di arancione per poter riaprire.
Una situazione ormai insostenibile, come dimostrano le quasi quotidiane manifestazioni in piazza di questi giorni, ultima in ordine di tempo quella degli ambulanti, ristoratori e parrucchieri che ha coinvolto varie città e, ieri, quella in Piazza Deffeyes, che ha compreso tutte le categorie unite, lo ha confermato. Un'ennesima dimostrazione del malessere e della grande difficoltà in cui versano tanti settori commerciali.
Il Governo regionale deve intervenire con misure anticrisi rapide, anche allentando le maglie della burocrazia, perché oggi, a oltre un anno dall'inizio dell'emergenza, ci troviamo a constatare con amarezza che per l'anno 2021 nessuna forma di sostegno è stata riconosciuta alle attività commerciali.
Non ci stanchiamo di ricordarlo: oltre al mancato incasso queste categorie devono far fronte a costi fissi, quali stipendi, canoni di locazione degli immobili e pagamento delle varie utenze.
Evidenziata un'effettiva incapacità nel far fronte a queste spese per chi gestisce un'attività commerciale, come Gruppo impegniamo l'Assessore competente nell'ambito della prossima legge di assestamento al bilancio a predisporre una misura di sostegno per attività commerciali, quali bonus una tantum per sostenere il canone di locazione dei locali a uso commerciale e i costi fissi, quali le utenze per l'anno 2021, iniziato in piena crisi pandemica.
Presidente - Per la risposta, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - Intanto, davvero la ringrazio, anche per le premesse, perché sono premesse che condivido, e non solo a parole, ma che sono assolutamente oggettive e quindi faccio mie le sue considerazioni circa la difficoltà del momento e anche la necessità di rispondere in maniera rapida alle categorie.
Noi stiamo facendo, come abbiamo già preannunciato, dei ragionamenti tecnici e politici sulla materia delle misure di sostegno all'occupazione, all'imprenditoria eccetera, che intendiamo peraltro prestissimo condividere con voi, nel senso che già nei prossimi giorni - non abbiamo nessun problema, anzi - pensiamo di socializzare questo nostro lavoro con voi, perché pensiamo che un tema come quello dei ristori, degli indennizzi e dell'occupazione in questo periodo sia un tema che non dovrebbe dividere ma, anzi, dovrebbe unire. Poi, ripeto, la schermaglia politica, la divisione in opposizione e maggioranza quello ci sta, ma su questo assolutamente intendiamo coinvolgervi. Sarà ed è un lavoro molto organico che ricomprende diverse misure e diverse ipotesi, quindi le chiederei, se lo desidera, con la garanzia di coinvolgervi nei prossimi giorni in maniera assolutamente fattiva, di ritirare questo ordine del giorno.
Aggiungo solo che nella valutazione, che spero faremo insieme, è assolutamente necessario che le misure, proprio perché devono essere rapide nelle risposte, non siano eccessivamente complesse in termini di accesso e di gestione in fase istruttoria di controllo, perché se ci inventiamo o se mettiamo in atto delle misure estremamente complesse che richiedono delle verifiche e richiedono anche interventi di più tipologie di professionisti, poi alla fine quelle esigenze di semplicità e di rapidità nella concessione dei benefici che intendiamo fare diciamo nostre e intendiamo mettere in atto vengono meno. In ogni caso le valuteremo e valuteremo tutte le misure e a quel punto potremmo confrontarci.
Presidente - Consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Si parla sempre di tempistiche. In questi mesi mi sono reso conto che il termine "A breve" viene utilizzato a iosa, ci dite che la maggioranza sta lavorando per trovare delle soluzioni ma a oggi i problemi rimangono e, ripeto, i cittadini aspettano risposte e la manifestazione di ieri lo conferma.
I cittadini sono al limite, i tempi di attesa sono finiti e ci vogliono i fatti, fatti concreti.
Votare questo ordine del giorno avrebbe dato un po' di respiro a chi fa attività d'impresa e a chi è in grande difficoltà.
Vista l'importanza dell'ordine del giorno come Gruppo non lo ritiriamo e andrà al voto.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti : 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 20 (Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 15, sempre della Lega: "Riorganizzazione per intensità di cure". Consigliera Spelgatti per l'illustrazione.
Spelgatti (LEGA VDA) - Come già sa l'assessore Barmasse, con cui mi sono confrontata, questo ordine del giorno viene ritirato.
Presidente - Passiamo all'ordine del giorno n. 16: "Strutture ricettive". Consigliere Distort, per l'illustrazione.
Distort (LEGA VDA) - È purtroppo noto che nei vari settori produttivi spicca sempre un primo della classe tra le Regioni: si tratta del Trentino - Alto Adige, in particolare la Provincia autonoma di Bolzano, e in un sano spirito competitivo e patriottico vorrei che per una volta i primi della classe fossimo noi della Valle d'Aosta, fossimo noi a tracciare un percorso innovativo.
Per cui questo ordine del giorno, senza enfasi ma con tutta pacatezza, più che ordine del giorno si dovrebbe chiamare "Regalo all'Assessorato al turismo", perché propone l'estensione della deroga volumetrica per la realizzazione di strutture destinate a centro benessere, estensione della deroga che già esiste per le aziende alberghiere e per le strutture di affittacamere.
In questo ordine del giorno si chiede di imbastire un percorso legislativo, di affrontare, di esaminare, comunque di affidare agli uffici l'esame di un percorso che permetta anche per le case e per gli appartamenti per vacanze, così come disciplinati come strutture extra alberghiere, - quindi non qualunque appartamento che viene utilizzato e affittato per locazione turistica, ma case, appartamenti per vacanze, strutture extralberghiere - di dotarsi di spazi destinati al centro benessere.
Questo perché? Perché il mercato del turismo è comunque in continua evoluzione e già prima, soprattutto prima del Covid, si era evidenziata la necessità di operare tutta una serie di trasformazioni dell'assetto normativo che disciplina e che autorizza lo svolgimento di lavori, di attività edilizia ma anche di attività organizzativa all'interno delle strutture ricettive in genere; tanto più con il Covid si è maturata una sorta d'indicazione stranamente forte, tra l'altro un'indicazione che ha portato a un'attenzione particolare dell'utenza nei confronti delle strutture di case e appartamenti per vacanze, perché evidentemente danno garanzie preventive nelle trasmissioni di patologie, sono più rassicuranti rispetto ad altre strutture.
Non entro nel merito, sta di fatto che questa è una situazione che è emersa e quindi il pensare che noi in Valle d'Aosta, usando la nostra autonomia in ambito sia di urbanistica, di disciplina urbanistica, sia in materia di industria alberghiera e di turismo, e noi utilizziamo questa autonomia per poter fare un passo avanti dal punto di vista qualitativo della nostra offerta e pensare che anche le strutture di case e appartamenti per vacanze possano beneficiare, così come le strutture alberghiere e le strutture di affittacamere, di spazi e volumi destinati al centro benessere in modo tale che l'offerta turistica aumenti di livello.
Chiaro è, est modus in rebus, io quello che chiedo nell'impegnativa è di individuare entro il termine di trenta giorni il percorso tecnico legislativo per una modifica dell'articolo 90ter comma 1 della legge 11/98, quindi individuare il percorso tecnico legislativo per questa modifica.
Dico est modus in rebus perché è chiaro che questo non vuole essere un'istigazione a realizzare estensioni incontrollate dei volumi, assolutamente, benché mi sembra che sia anche il caso d'interrogarci su che cosa intendiamo per edilizia, per costruzione, perché se per noi è demonizzazione nel senso che tutto ciò che opera la mano dell'uomo in campo edilizio va a stravolgere una situazione naturale, allora abbiamo già individuato una certa strada che è una strada a ritroso. Se invece noi intendiamo l'attività edilizia come l'attività attraverso cui una società esprime il suo livello di civiltà, ecco che è estremamente importante prendere in considerazione questa opportunità.
Innanzitutto, noi sappiamo che per la disciplina turistica le case e gli appartamenti per vacanze devono essere un minimo di due, quindi non stiamo parlando del fatto che io ho un alloggio libero, lo affitto a uso turistico e mi creo la struttura di centro benessere. Ovviamente, tutto questo deve essere subordinato a un business plan che valuta l'opportunità - così come succede normalmente per le strutture di affittacamere dove ci sono al massimo sei camere da letto, quindi non è un'industria gigantesca, al massimo sei camere da letto - e la possibilità per i conduttori di queste attività di realizzare un centro benessere. Per cosa? Per migliorare, così come recita la legge, la funzionalità dell'offerta.
Quindi, in questo spirito, io chiedo in questo ordine del giorno, come ho già anticipato, e ribadisco per esteso: "Individuare entro il termine di trenta giorni il percorso tecnico legislativo per una modifica dell'articolo 90ter comma 1 della legge 11/98 che preveda l'estensione alle case e appartamenti per vacanze, così come definito dall'articolo 17 della l.r. 11/96" - così almeno specifichiamo di cosa parliamo, finora non l'ho accennato ma lo esplicito adesso - "e ai complessi ricettivi all'aperto, i campeggi, di cui alla l.r. 24 giugno 2002 n. 8, dell'attuale disciplina che consente alle aziende alberghiere e agli esercizi di affittacamere la realizzazione di superfici e di relativi volumi da destinare a centro benessere, nel fine di soddisfare esigenze connesse al miglioramento e al potenziamento dei servizi offerti, in deroga alla verifica degli indici urbanistici".
Presidente - Per il Governo, l'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (PCP) - È sicuramente un tema, come tanti altri di quelli che lei pone, che l'opposizione pone, che richiede degli approfondimenti che non possono essere "liquidati" in tempi brevi o con un impegno che poi potrebbe non essere mantenuto nel caso in cui gli approfondimenti possano poi portare a dei ragionamenti di tipo diverso.
Solo due annotazioni: riguardo ai complessi ricettivi all'aperto la l.r. 11/98 prevede la possibilità che questi possano beneficiare della deroga prevista dall'articolo 90ter, quindi quantomeno per quanto riguarda questo settore, se leggiamo bene la norma, vi è già la possibilità di andare in deroga rispetto a questo argomento dell'incremento volumetrico relativamente ai centri benessere.
Come le dicevo ieri, chiacchierando, perché ho preferito così capire anche prima di rispondere quali fossero i suoi intendimenti, riguardo invece alle case per vacanze, gli appartamenti per vacanza, c'è qualche dubbio in più che richiede degli approfondimenti, intanto perché le unità abitative di una casa possono essere ubicate su un intero territorio, come lei sa molto meglio di me, ed essere di proprietà di soggetti diversi - e quindi l'ipotesi comporterebbe comunque delle problematiche difficili da risolvere - e dall'altra parte perché lo spirito della legge e delle successive integrazioni era proprio quello di distinguere la parte più alberghiera rispetto a queste altre formule, quindi smarcare la tipologia delle case di vacanza da quella alberghiera di RTA.
Quindi anche su questo va aperto un ragionamento. Potrebbe essere - e su quello io con gli uffici ho interloquito tra ieri e oggi - una formulazione da aggiungere al comma 3bis che potrebbe indicare che è consentito dotare lo stabile, ogni singola unità abitativa, di spazi e attrezzature da destinare a centro benessere a servizio esclusivo delle persone alloggiate, ma questo consentirebbe di prevedere negli spazi esistenti attrezzature di benessere, perché eviterebbe in questo modo un incremento volumetrico senza limite in deroga al PRG per realizzare un centro benessere, cosa che al momento rischia di non essere prevedibile in termini di ricadute di effetti.
Per questo motivo le chiedo - proprio anche per l'esigenza di approfondire il tema in maniera laica, quindi distaccata diciamo da sentiments che possano interagire - se può ritirare questo ordine del giorno per aprire un dibattito sereno sulle varie possibilità in modo tale da capire quali sono gli effetti e le situazioni che intervengono rispetto a un'impegnativa di questo genere.
Presidente - Consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - In merito alla sua ultima richiesta di ritiro dell'ordine del giorno io le dico: sa cos'è che mi frega? San Giovanni Bosco che dice: "Quando credi che qualcosa sia giusto, costi quel che costi lo fai".
Le dico con tutta sincerità che devo ammettere che giustamente lei si è ritrovato sul suo tavolo questo ordine del giorno ieri ed è un ordine del giorno il cui argomento è oggetto della mia riflessione da tempo, quindi le do il beneficio del tempo di maturazione.
Ciò nonostante, io comunque credo alla bontà di questo ordine del giorno e tengo a fare soltanto una precisazione in modo da cominciare a portarci avanti, è come se stessimo lavorando io dai banchi dell'opposizione lei in posizione di Governo; però, in questa sana collaborazione o comunque sana dinamica che può collegare i due ruoli, io comincio già a dire che l'ampliamento volumetrico è innanzitutto un ampliamento volumetrico in deroga, che esiste non solo per gli alberghi ma anche per le strutture di affittacamere.
Il taglio, la dimensione di strutture di affittacamere, la dimensione aziendale anche in termini di volume e di superficie non è molto diversa da quella delle case e appartamenti per vacanze, parlo di rapporto di scala ovviamente, quindi questo ci fa già capire che se si è ammesso a questi, come diceva Sant'Agostino "Si isti et istae, cur non ego?", cioè se questi e queste (possono), perché io no?
Allora se può l'affittacamere, perché no la casa appartamento per vacanze?
Evidentemente perché nel momento in cui si è disciplinata questa diversa attività extralberghiera, evidentemente a quell'epoca non era necessaria, non si evidenziava la necessità di pensare che le case e appartamenti per vacanze potessero disporre di un centro benessere.
Tra l'altro, se questo è un timore, io ribadisco che un elemento per evitare un proliferare di aumenti volumetrici potrebbe essere il pensare a un'unica area di centro benessere collettiva per le varie unità di case e appartamenti per vacanze, così come all'interno di un chambre d'hôtes, di un affittacamere, perché riguardo alla letteratura di quanto è stato eseguito sul nostro territorio, se lei chiede ai suoi uffici di darle una relazione di tutte le attività di affittacamere che hanno il centro benessere le faranno presente che se non tutti almeno quasi tutti hanno il centro benessere a uso collettivo.
In più, le dico che il gestore di un'azienda - che sia chambre d'hôtes o che sia cave -comunque è un imprenditore non è un costruttore che si mette a costruire degli abusi edilizi, travestiti da estensioni delle proprietatività, questo non entra nella mente sana di un conduttore sano, per cui si autoregolano queste strutture e questo è estremamente importante.
Chiaro è che se c'è un caso di furbetto della situazione che utilizza questa norma per bypassare una sorta di atteggiamento, di attitudine speculativa in termini edilizi, è chiaro che nel momento in cui si pone una norma, noi comunque sappiamo che la norma serve a evitare certi estremi.
Nello stesso tempo, all'interno di quel perimetro c'è spazio per tutta l'attività virtuosa e poi anche per l'attività di chi non è virtuoso, però per l'eventualità o il rischio o il timore che ci siano situazioni abnormi, pensare di penalizzare e di non consentire a un'imprenditoria che più che mai oggi in questo periodo ha bisogno di segnali per risollevarsi... è estremamente importante che si abbia sensibilità in questa linea.
Io prendo atto della sua posizione, prendo atto della prudenza espressa, non la condivido, mi riserverò di riproporre ostinatamente perché credo in questo, credo in questa iniziativa, in altre occasioni.
In ogni caso non ritiro e quindi chiedo al Presidente del Consiglio di porre in votazione l'ordine del giorno.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 17: "Tutela prodotti enogastronomici locali". Ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Spero mi sentiate bene, perché mi hanno detto che ieri non era molto chiaro il mio intervento.
Ho ritenuto opportuno presentare questo ordine del giorno, preso atto del DEFR 2021/2023, che prevede un supporto alle aziende agricole con specifici interventi relativi al sostegno del settore agroalimentare colpito dall'emergenza epidemiologica, anche in merito alla commercializzazione dei prodotti.
Analizzando il DEFR riguardo al settore dell'agricoltura, anche se c'è poco di concreto io penso che l'Assessore competente abbia molto a cuore la commercializzazione e la tutela del territorio e la promozione dei nostri prodotti, fondamentali per il mantenimento del territorio.
È già stato detto più volte oggi: a partire dall'agricoltura per tutto il tessuto economico-sociale commerciale della nostra regione, l'importante è creare una sinergia tra tutte queste piccole aziende di montagna, in modo da valorizzare al meglio il nostro prodotto, ma bisogna pure fare molta attenzione alle contraffazioni che tutti i giorni si presentano, a livello nazionale e internazionale: imitazioni che puntano sul richiamo della montagna, sulla particolarità di un territorio o sulla genuinità; il più delle volte si sfrutta il nome della nostra regione per promuovere dei prodotti che con la Valle d'Aosta hanno niente a che fare.
Ho letto sulla presentazione del DEFR: "Incentivare la multifunzionalità dell'agricoltura di montagna verso obiettivi trasversali di settori economici indispensabili tra agricoltura, ambiente e turismo in modo da generare economia, occupazione e reddito per molte aziende anche se soprattutto, in tempo di Covid-19, è necessario sostenere le aziende agricole a gestione familiare".
Io penso che si sia individuato in pieno le problematiche della nostra regione e penso che in fase di assestamento di bilancio se si può riproporre le iniziative dell'anno scorso sulla promozione dei prodotti della nostra regione - si fa riferimento alla stessa legge che fra l'altro va a riprendere lo stesso articolo anche a livello nazionale sul fondo di sostegno alla filiera di ristorazione praticamente con lo stesso obiettivo - noi la dovremmo indirizzare, se si ritiene opportuno sia il caso di nuovo di incentivare su questo tipo di voucher sui prodotti agricoli, indirizzare e fare molta attenzione, perché si spenda bene i soldi pubblici a favore delle aziende che lavorano e mantengono un territorio, parlo in generale di tutte le attività, dalle aziende zootecniche alla produzione di carne, le attività vinicole, ortofrutticole e quant'altro, tutte le piccole attività commerciali e turistiche della nostra regione: possiamo dare un aiuto e un sostegno a tutte le aziende, sia quelle che si dedicano totalmente a queste attività sia quelle per le quali tale attività non è la principale.
Allora per questo chiediamo d'impegnare il Governo regionale a disciplinare le modalità con cui i prodotti trasformati di alimenti che trattano prodotti con i marchi, DOP, IGP, PAT e DOC e in tutta questa lunga serie della presentazione si è anche parlato molto del marchio "Ombrello", bisognerebbe fare molta attenzione a disciplinare bene i prodotti che derivano direttamente dal nostro territorio.
Per questo chiedo che sia presentato questo ordine del giorno per tutelare al meglio tutte queste aziende e chiedo all'Assessore competente di firmare questo ordine del giorno per assicurare alle aziende che lavorano nel nostro territorio che si vuole premiare chi ce la mette tutta per mantenere questa regione, per collaborare con gli enti, con le varie strutture del territorio, sia commerciali che alberghiere, per attirare un turismo che cerca il prodotto locale.
È per questo che ho presentato questo ordine del giorno.
Presidente - L'abbiamo sentita perfettamente. Per il Governo, l'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - La promozione e la valorizzazione dei prodotti è sicuramente obiettivo comune che tutta l'assemblea condivide, possiamo dire che il voucher è nato in questa emergenza, quindi l'emergenza ha di fatto generato un'opportunità, un'opportunità che andrà sicuramente mantenuta negli anni, al di là del periodo di emergenza.
La sua proposta, ahimè, ha alcune difficoltà di attuazione, difficoltà che le spiegherò citando alcune normative.
La tutela della qualità delle produzioni agroalimentari è in sede europea un complemento della politica di sviluppo rurale e delle politiche di sostegno dei mercati dei redditi nell'ambito della politica agricola comune e rappresenta, in particolare per il nostro Paese, uno dei principali obiettivi della politica agroalimentare, considerato che l'Italia vanta in Europa il maggior numero di prodotti a marchio di qualità registrato, oggetto di numerosi e sofisticati tentativi di contraffazione.
La disciplina dell'etichettatura dei prodotti e delle conseguenti informazioni ai consumatori costituisce anch'essa un aspetto della tutela della qualità del prodotto; l'Italia ha implementato a questo proposito la legislazione europea con norme interne finalizzate alla difesa delle produzioni agroalimentari di qualità.
L'etichettatura dei prodotti e l'origine dei prodotti sono normati dal regolamento dell'Unione Europea n. 169 del 2011 e dalla legge n. 4/2011, a cui fanno complemento direttive e regolamenti comunitari sugli specifici prodotti.
Occorre ricordare che non ci sono solo le norme della tutela dei prodotti dei consumatori, ma anche quelle sulla libera circolazione delle merci, sulla tutela della concorrenza, per cui ogni intervento normativo in materia deve essere ben bilanciato.
Solo per i prodotti a denominazione di origine protetta, i DOP, e a indicazione di provenienza protetta, gli IGP, l'indicazione della provenienza costituisce uno degli elementi qualificanti del disciplinare di produzione e dunque della particolare qualità del prodotto stesso come previsto dai disciplinari specifici.
In tale contesto i margini della normativa regionale sono piuttosto ridotti e sicuramente la tutela dei prodotti deve essere fatta, oltre che nel rispetto delle normative europee e nazionali, in modo da valorizzare le caratteristiche e da incentivarne l'acquisto e il consumo.
Come già ricordato, la partita si gioca in gran parte sul lato del consumatore, che deve essere adeguatamente informato e reso consapevole al momento dell'acquisto; in tal senso l'Assessorato - e l'ha ben ricordato anche lei - s'impegna da anni nel promuovere il consumo dei prodotti locali a filiera corta, come già evidenziato questa mattina, e nell'incentivare l'ottenimento di marchi di qualità da parte degli stessi, percorsi graduali che devono essere eseguiti con la giusta attenzione, non solo nel rispetto delle normative di riferimento ma anche dell'evoluzione dei mercati; sono poi diverse le azioni che vanno in questa direzione e le abbiamo ricordate questa mattina durante l'illustrazione del DEFR.
Io capisco e condivido le buone intenzioni, ma stante al quadro normativo vigente e all'attenzione che il Governo regionale, in particolar modo in questo periodo, sta dedicando ai prodotti agroalimentari del nostro territorio, la inviterei a ritirare l'ordine del giorno, in alternativa propongo l'astensione.
Presidente - Consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (LEGA VDA) - Assessore, guardi, sono molto deluso, non per il risultato politico ma per la risposta che lei ha dato a tutela dei prodotti locali della nostra regione.
Ha fatto cenno al mercato libero, magari prima non mi sono spiegato bene. Io conosco perfettamente le regole, sia a livello nazionale sia a livello europeo, sull'etichettatura dei prodotti e ne siamo tutti bene a conoscenza, ma se noi come Regione autonoma pensiamo d'intervenire e d'incentivare il consumo di prodotti alimentari, e anche non alimentari ma prodotti al 100% della nostra regione, potremmo anche decidere quali prodotti incentivare e facendo una curata analisi sulla tracciabilità, che stanno già osservando tutte le aziende produttrici della nostra regione, che rispettano i disciplinari per certi prodotti, soprattutto per quelli DOP, ma anche e non solo per fornire al consumatore trasparenza sul prodotto, per dare una garanzia in più, perché voglio ricordarle che se oggi i produttori agroalimentari della nostra regione restano in piedi è perché si evidenzia scupolosamente da dove derivino i prodotti, la loro genuinità, dove vengano prodotti e tutta una serie di bellissime immagini da cui il consumatore viene attratto e per cui è disposto a spendere qualcosa in più per consumare un prodotto di una determinata qualità, come lo sono tanti prodotti che vengono commercializzati nella nostra regione.
Io lo so benissimo, infatti vorrei che facesse un'ulteriore attenzione su questo ordine del giorno, avevo già presentato altre iniziative... è inutile che parliamo di decremento demografico delle popolazioni di montagna, che non ci sono più famiglie sul territorio! Uno dei tanti modi d'incentivare le piccole aziende che rappresentano il tessuto economico della nostra regione sta nel prestare non una piccola ma una grande attenzione a chi produce, commercializza e lavora in montagna, perché se lei mi risponde che non vota questo documento, significa che tutto quello che c'è scritto sul DEFR riguardante l'agricoltura... non solo c'è scritto tutto e non c'è scritto niente - come ha ricordato stamattina il collega Marguerettaz - ma c'è anche scritto il falso, perché se noi scriviamo che vogliamo tutelare i prodotti di montagna, le aziende di montagna, le famiglie di montagna e poi non li sosteniamo con i nostri soldi, con le nostre leggi autonome... tra l'altro questa legge approvata l'anno scorso - articolo 58 della legge 8 - è stata messa in piedi anche dal Ministero dell'Agricoltura, allora è proprio una legge che non ha fondamenta?! Io non so se sia stata copiata o se casualmente le due leggi siano andate avanti di pari passo, però se anche il Ministero dell'Agricoltura va su una certa ottica e ha premiato tutta la ristorazione che ha comprato prodotti italiani, io penso che quello che le sto chiedendo oggi non sia niente di anomalo e non vada contro le leggi, né nazionali né europee, che sono ben citate sulla legge della ristorazione sull'approvazione al Ministero dell'Agricoltura.
Io non ho nessuna intenzione di ritirare questo ordine del giorno, però lei deve fare un'attenta analisi, io non so se l'abbia scritto lei il programma DEFR o gliel'abbiano scritto ma io spero che l'abbia letto, perché se lei e la sua maggioranza oggi vi astenete e non votate questo ordine del giorno, vuol dire che tutto quello che è stato scritto in questo programma è nullo.
Presidente - Consigliere Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Mi sembra corretto intervenire in questo caso perché, come ricordate, io ho cercato, discutendo del DEFR, di parlare nel modo più tranquillo possibile, ma con una certa intensità sul discorso dell'agricoltura, sul discorso delle problematiche a esso collegate.
Ora il tema che viene illustrato dal collega in modo molto esaustivo penso che non vada a invadere campi che non conosciamo, si chiede solo di essere attenti a quello che si può fare, non capisco qual è la ragione per la quale non sia accettabile questo tipo di soluzione, non va contro nessuna non dico legge ma nemmeno prospettiva che lei ha sottolineato.
Il problema vero è che se noi non diamo l'idea di essere vicino a chi lavora, vicino a chi produce, vicino al mantenimento delle norme che sono a difesa di questi prodotti, difficilmente siamo credibili.
Mi spiacerebbe che venisse frainteso, malinteso o addirittura inteso come una nonchalance il fatto di non accettare questo richiamo, che poi è molto semplice. Non è che chieda delle particolari attenzioni, chiede solo di andare nella direzione che auspicano tutti i lavoratori dell'agricoltura.
Non voglio dire altro, perché lei conosce la situazione molto bene, non è uno che non sappia che cosa significhino nell'agricoltura di montagna certe lavorazioni, quali siano gli impedimenti in alcuni momenti e cosa invece serva per dare un po' di fiato anche a chi lavora, a chi produce, a chi con qualità lavora in questo settore.
Io credo che questo impegno, francamente, non lo vedo come un possibile impedimento per cui non si possa immaginare le modalità che sono così esplicitate, dove è che andiamo a cozzare se noi approviamo questo ordine del giorno. È nel rispetto delle regole, quindi io francamente inviterei, lei e chi la sostiene, a ragionare su questo, sennò verrà veramente frainteso.
Le giuste osservazioni che sono state fatte portano a interpretare in modo corretto quello che sarebbe il modo con cui all'esterno viene inteso questo diniego, in modo che, a mio avviso, non risponde a quello che lei vorrebbe fare, non risponde a questo, lei conosce il settore, sono convinto che lei ha intenzione di mantenere giustamente dei rapporti che possano permettere di lavorare insieme. Questo è un invito.
Io le chiederei di ripensare un attimo, perché credevo che questo fosse quasi un atto dovuto, è di una semplicità astrale, non c'è bisogno di conoscere nemmeno molto dell'ambito agricolo per accettare una situazione che va a vantaggio di tutti, va a vantaggio del consumatore, va a vantaggio, prima di tutto, di chi produce, quindi non ci sono controindicazioni.
Francamente, visto anche quello che ha già detto nel suo intervento... non so dove riscontrare delle difficoltà nell'accettare questo invito.
Quindi io le chiederei di pensare bene prima di invitare anche i suoi colleghi a non votare, non ha controindicazioni.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 18, sempre della Lega: "Mappatura percorsi ciclabili".
Per l'illustrazione la consigliera Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Assessore, torno nuovamente sul tema, e iniziamo a leggere.
Vista la delibera del 6 novembre 2019 di approvazione della mozione di cui all'oggetto 1060/15 "Impegno per la realizzazione di un sistema diffuso di percorsi ciclabili sul territorio regionale" - di cui si riporta il testo emendato, perché era stata approvata -, premesso che le forme di turismo legate all'uso della bicicletta anche in tratti in pendenza, soprattutto a seguito dell'esplosione del fenomeno dell'utilizzo delle bici con pedalata assistita, sono sempre più in espansione in tutta Europa, ma la Valle D'Aosta ancora nulla ha fatto per rendere in tal senso attrattiva la nostra regione.
Attualmente in Valle d'Aosta non risultano censiti, mappati da parte dell'Amministrazione regionale dei percorsi destinati all'uso delle biciclette.
Rispetto a molte altre regioni, in Valle d'Aosta, data la nostra caratteristica di territorio montuoso, siamo rimasti molto indietro nello sviluppo di una rete diffusa di piste ciclabili, ma il nostro territorio è ricco di strade poderali e strade asfaltate secondarie - sottolineo: strade asfaltate secondarie - che danno vita a percorsi ciclabili di particolare bellezza del tutto sconosciuti anche alla popolazione residente.
Considerato che i profili di responsabilità giuridica a carico dei proprietari dei terreni e dei presidenti di consorzio sui quali insistono i tracciati su strade poderali eventualmente utilizzabili dai ciclisti devono essere studiati e approfonditi anche verificando come altre Regioni abbiano affrontato il problema e quali soluzioni, anche giuridiche, abbiano adottato; considerato altresì che gli investimenti necessari al fine di pubblicizzare itinerari già potenzialmente usufruibili costituiti da strade asfaltate secondarie e strade poderali già esistenti non necessitano se non di idonee indicazioni, con apposite paline di segnalazione e della realizzazione di un'applicazione scaricabile sugli Smartphone con l'indicazione dei suddetti percorsi con i più moderni sistemi di geolocalizzazione divisi per fasce di difficoltà, e che eventuali altri costi per singoli tratti di strade poderali da sistemare per la messa in sicurezza dipendono dalla scelta d'inserire in questa mappa la strada poderale che necessità d'investimenti e che tali decisioni verranno prese in un secondo momento, facendo mano a mano un raffronto tra l'enorme opportunità per il territorio interessato ad avere inserito in rete tale percorso con le conseguenti ricadute in termini turistici, a fronte della valutazione delle somme da spendere.
Udito il dibattito in aula e in particolare gli interventi degli Assessori competenti e del Presidente della III Commissione consiliare permanente, che hanno illustrato l'attività di analisi della situazione e i pareri giuridici già acquisiti da parte dell'Assessorato competente e risoluzioni adottate da altre Regioni e Province autonome, tutto ciò premesso impegna la III Commissione consiliare permanente a
1) proseguire il lavoro già avviato sugli approfondimenti giuridici e amministrativi relativi alle questioni della responsabilità civile per le strade poderali e inoltre a valutare la possibilità di addivenire alla mappatura dei possibili percorsi percorribili in bicicletta su tutto il territorio valdostano in relazione a itinerari su strade asfaltate secondarie, apponendo la dovuta segnaletica e specificando il grado di difficoltà;
2) Alla realizzazione di un'applicazione scaricabile sugli Smartphone con indicazione dei suddetti percorsi con i più moderni sistemi di geolocalizzazione divisi per fasce di difficoltà e a produrre una relazione in merito e a trasmettere alla stessa Giunta regionale, per le determinazioni del caso.
Richiamata l'interpellanza, perché sono ritornata sul tema, protocollo n. 160/2020, riportata la mozione di cui sopra, si chiedeva se fosse intenzione dell'attuale maggioranza dare seguito agli impegni presi dal Consiglio Regionale con l'approvazione della mozione suddetta, preso atto del fatto che nonostante la risposta positiva dell'assessora Minelli sull'intenzione di portare avanti gli impegni presi, nulla ancora è stato fatto e la Commissione competente non è stata convocata. Noi chiediamo appunto di convocare la III Commissione permanente, insomma la stessa impegnativa della mozione approvata all'epoca.
Perché torno sul punto? Ormai è diventata una battaglia tra me e lei, assessora Minelli, perché io le ricordo il contenuto della mozione che avevo portato in Consiglio all'epoca e lei all'epoca era seduta al posto del collega Marguerettaz. Evidentemente le battaglie vanno sempre su quel posto lì, vede, adesso continuo con Marguerettaz...
È quel posto che porta bene, o porta male, dipende un pochino dai punti di vista. Comunque sia, il contenuto dell'impegnativa era ben diverso ...poi potremmo fare degli studi su quello che accomuna lei e la collega Minelli, possiamo fare dei bei ragionamenti... comunque sia, l'impegnativa che io avevo scritto all'epoca era ben diversa rispetto a quella passata ed era volta a "incaricare gli uffici competenti a effettuare una ricerca presso le altre Regioni al fine di valutare quali soluzioni abbiano adottato sul tema, anche a livello normativo" - stavo parlando delle strade poderali - perché sono due aspetti diversi: le strade poderali comportano dei problemi normativi di responsabilità e quindi chiedevo di "incaricare l'ufficio legale della Regione, effettuati i necessari approfondimenti giuridici sulle normative e sulle soluzioni adottate dalle altre Regioni a procedere con proposte di regolamentazione dell'accesso alle strade poderali da parte dei ciclisti" e poi "ad affidare il lavoro di mappatura dei possibili itinerari percorribili in bicicletta su tutto il territorio valdostano in relazione a itinerari su strade poderali e su strade asfaltate secondarie, apponendo la dovuta segnaletica" - io dicevo affidate il lavoro - "e ad affidare la realizzazione di un'applicazione scaricabile sugli Smartphone con l'indicazione dei suddetti percorsi con i più moderni sistemi di geolocalizzazione divisi per fasce e difficoltà".
La mia impegnativa era: preso atto di questo, preso atto del fatto che abbiamo due problemi: strade poderali da una parte - gli uffici vadano a verificare tutto quello che è stato fatto nelle altre Regioni e trovino una soluzione - dall'altra parte abbiamo una quantità enorme, e non parlo di piste ciclabili perché le piste ciclabili sono una cosa stupenda ma comportano un sacco di soldi, delle tempistiche di realizzazione eterne, io sto parlando delle strade asfaltate secondarie - in Valle d'Aosta ne abbiamo una quantità, lo sappiamo benissimo, enorme - dove basta metterle in rete sugli Smartphone su una applicazione e dopodiché sia per i turisti sia per i locali ci sono tutti gli itinerari da poter percorrere, anelli eccetera eccetera, con percorsi dove si sa anche il grado di difficoltà e quant'altro e si offre, visto e considerato che abbiamo un territorio diverso rispetto alle altre Regioni, dove chiaramente sono molto più in piano; noi abbiamo sicuramente difficoltà in più ma a oggi è esploso sicuramente anche il discorso delle biciclette, proprio perché abbiamo la pedalata assistita, quindi il fenomeno è esploso e quindi diventiamo molto più appetibili anche noi come Valle d'Aosta sotto questo profilo proprio per il turismo, quindi è una cosa che costa niente, è velocissima da fare, basta chiamare i soggetti competenti per poterlo fare a costo zero, due paline, una applicazione e noi attiriamo turisti.
Se ci tengo così tanto, come ho già sottolineato, è perché io faccio parte della categoria dei turisti che vanno in vacanza o a piedi con gli zaini o in giro per l'Europa a fare percorsi a piedi o in bicicletta. La mia regione invece non ha niente di tutto ciò. C'è una quantità enorme di persone fanno viaggi di questo tipo e che soprattutto in qualsiasi posto vadano vogliono fare sport e questa è una delle forme di sport che ci sono e che sono assolutamente fondamentali ma, ripeto, questo significa economia.
Chiedo scusa al presidente Lavevaz, non si offenda, non si agiti, non si innervosisca perché portiamo dei temi così poco interessanti, perché per lui chiaramente ci sono solo due cose da valutare: i ristori, sono passati sette mesi, siamo ancora al DEFR e non ne ha portato uno quindi la domanda è: se sta lavorando solo sull'emergenza che cosa diavolo sta facendo? Ah già, l'Ospedale da campo che poi non è stato utilizzato, il Palaindoor come centro vaccinale, quindi buttate fuori le squadre dal Palaindoor... Ci dica lui su cosa bisogna lavorare, se bisogna pensare a come rilanciare la Valle d'Aosta bisogna anche avere una visione della Valle d'Aosta, bisogna pensare a quale tipo di turismo, come incrementare il turismo, a che cosa fare, quali sono le scelte più veloci per attirare persone. Già solo avessimo fatto queste piccole cose a costo zero... non sono piccole cose perché siamo indietro anni luce rispetto ad altre regioni e, ripeto, queste sono soluzioni che costano poco.
Perché dico che è un'annosa questione tra me e lei? Perché se all'epoca lei non si fosse impuntata perché tutto questo finisse in Commissione per modificare l'impegnativa, e io le dicevo: "ma perché dobbiamo complicare le cose semplici? È una roba banalissima, che venga affidato questo lavoro punto e basta. No, bisogna complicare le cose semplici!". E dicevo: "così facendo, da una roba banalissima a costo zero che produce grandi risultati, sotto tutti i punti di vista non ne verremo mai a capo".
Chi aveva ragione, assessora Minelli? Continua a passare il tempo e in III Commissione non andiamo e anche quando andremo in III Commissione non caveremo un ragno dal buco.
Questa cosa la si doveva fare e lo dovevano fare gli Assessori in tre secondi, davano il lavoro e il problema veniva risolto.
E invece no. Sono passati due anni e io continuo e continuerò a insistere fino a quando non arriveremo a una soluzione, con buona pace del presidente Lavevaz.
Presidente - Assessora Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Grazie alla collega Spelgatti, non sapevo che ci fosse una questione tra me e lei, ma penso che questo sia un tema che riguardi più persone non soltanto lei e me, appunto.
Ha riportato all'attenzione del Consiglio regionale un argomento che chiaramente le sta a cuore, sta a cuore alla sua forza politica, ma certamente sta a cuore anche a noi.
Ricordo la mozione, ricordo il contesto e anche il periodo in cui quella mozione è stata votata, lo ha citato anche lei: era novembre del 2019, quasi alla vigilia delle note vicende che hanno portato al periodo dell'Amministrazione controllata e alla quasi totale paralisi delle attività di Commissione, quindi anche della III Commissione.
Vorrei fare alcune precisazioni in merito a vari punti presenti nell'ordine del giorno, anche per sottolineare che - al contrario di quanto da lei dichiarato in premessa e appurato il fatto, come lei sa forse meglio di me, che per lavorare bene sono necessarie le risorse umane in numero adeguato e con professionalità specifiche - abbiamo in questo periodo continuato a operare in collaborazione con gli uffici amministrativi del Dipartimento dei trasporti e della mobilità sostenibile con numerosi incontri con le Unités e i Comuni, con le associazioni, con il territorio, con l'ufficio legislativo della Regione e con l'ufficio preposto del Dipartimento delle opere pubbliche e al riguardo seguiranno delle determinazioni della Giunta.
Per quanto riguarda gli approfondimenti giuridici e amministrativi relativi alla questione della responsabilità civile sull'utilizzo delle strade poderali, in assenza ancora di una normativa, di una legge nazionale che determini la mobilità ciclistica e che quindi intervenga anche su questo aspetto, che è estremamente complesso e su cui nessuna Regione ha normato in modo specifico, è quasi conclusa al momento la definizione delle linee per l'affido di un incarico esterno per approfondire gli aspetti legati alla sicurezza e alle responsabilità connesse sull'utilizzo dei tracciati esistenti, considerata anche la grande preoccupazione che hanno gli enti locali, i consorzi e chiunque sia interessato da questo argomento.
Rispetto alla mappatura dei tragitti percorribili in bicicletta, le strade poderali sono già mappate ma è necessario verificare se siano percorribili in bicicletta e con quali gradi di difficoltà e con quale livello di responsabilità.
Aggiungo inoltre che, quando le strade sono private, per apporre la segnaletica bisogna prima avere tutti i permessi dei proprietari delle strade stesse e si tratta di un percorso molto articolato.
Rispetto all'applicazione geolocalizzata, una parte del lavoro è già stato fatto dagli uffici: c'è una planimetria con i tratti di ciclabile di fondovalle esistenti a cui sono stati aggiunti i tratti mancanti su strada con delle colorazioni diverse. Condividiamo l'importanza della creazione di una App con geolocalizzazione non appena saranno stati raccolti tutti gli elementi necessari da inserirvi.
Tengo a sottolineare nuovamente che la promozione di un percorso cicloturistico implica delle responsabilità di tipo civile ma anche penale. Se si vuole promuovere un determinato tracciato, verosimilmente si parte dall'assunto che quest'ultimo sia percorribile in sicurezza e che sia possibile accedervi da parte di chiunque, anche su terreni privati.
Rilevo infine, ma lo ha detto anche lei, che l'impegnativa di questo ordine del giorno ribadisce esattamente quanto già votato in una precedente mozione e cioè chiede la prosecuzione di un lavoro già avviato in Commissione che si condivide ma che, appunto, è già stato approvato una volta e compete alla Commissione stessa che, ovviamente, non è l'Assessore a convocare.
Fatte queste premesse, su questo specifico ordine del giorno ci asterremo.
Presidente - Assessore Sapinet, come Gruppo consiliare immagino, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Alcune integrazioni: la tematica quando parliamo appunto di strade poderali, di sentieristica, di biciclette in generale: il prodotto bicicletta è relativo a più Assessorati, tra i quali appunto per quel che riguarda le viabilità, strade poderali e sentieristica, l'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali. Riguardo alla normativa in merito, la 17/85, è chiaramente una nostra priorità normativa mettere mano a questa legge: non è così banale e condivido il ragionamento della collega Minelli sull'incarico; siamo al lavoro già da un po' di tempo su questa tematica anche per un confronto con altre Regioni che hanno affrontato e che stanno affrontando questa problematica.
Fra l'altro questo va, e lo abbiamo detto più volte, anche nella direzione di tutelare i Presidenti di Consorzio di miglioramento fondiario e anche degli enti locali che ce lo sollecitano e ce lo chiedono.
Altra problematica è il discorso della percorrenza dei sentieri, in particolar modo di quelle attività che vengono svolte esclusivamente in discesa, quindi non downhill che viene praticato in specifiche località, ma un'altra attività che negli ultimi anni sta prendendo piede, direi anche meno male, perché crea degli indotti interessanti; sarà assolutamente importante intervenire ma, ripeto, non è così banale.
Per quanto riguarda la sentieristica ricordo che è presente un geo-navigatore che va a identificare la sentieristica dove si può transitare a piedi e che è quella a cui fanno riferimento i vari enti locali, andando a comunicare tutti i tracciati dei sentieri presenti nei loro Comuni.
Presidente - Consigliera Spelgatti, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Rimango basita, perché è la terza volta che in Consiglio affrontiamo il tema e tutte le volte mi vengono sempre date le stesse risposte.
Io ci provo in tutte le lingue, stavolta sono stata più veloce nell'esposizione dell'ordine del giorno, partendo dal presupposto che è la terza volta che affrontiamo il tema e quindi penso che ormai il tema sia chiarito, invece no.
Io ho detto che ci sono due situazioni: una è quella delle strade poderali che comportano delle problematiche a livello giuridico da risolvere e quello è un tema, strade poderali, sentieri, e lo sappiamo che ci sono queste problematiche, infatti questo segue una strada a parte.
Il discorso di ciò che è veloce e che va affidato in tre secondi, che comporta praticamente dei costi zero - non ci sono problemi di responsabilità, non c'è problema di un accidente di niente - è quello delle strade asfaltate secondarie. Già nella scorsa trattazione dell'interpellanza lei poi era andata a parlarmi del piano della mobilità ciclistica, di ciclabili e dico: "no, non è neanche il tema delle ciclabili, perché le ciclabili costano, sono stupende, sono da fare, ma costano e hanno dei tempi lunghissimi". A me quello che interessa è che gli uffici facciano il percorso per risolvere il problema giuridico e guardare sulle poderali, ed è un altro discorso, i cartelli sulle poderali, il problema con i proprietari, i problemi della responsabilità giuridica, tutte cose vere che sappiamo, per le quali però bisogna mettere dietro gli avvocati per capire come provare a risolverlo, questo è un tema.
Poi c'è il tema delle nostre strade, dove passano le bici, le macchine, dove passano tutti, ci sono già, non bisogna chiamare nessuno. Lei mi ha fatto l'elenco di tremila tavoli e di persone ed enti che ha contattato, ma per far cosa? E le Unités, i Comuni... quanti me ne ha citati! Ho perso il conto di tutti quelli che sono convocati per risolvere i problemi.
Quali problemi dobbiamo risolvere? Dobbiamo fare una App.
Tra l'altro le dico che tutti questi percorsi delle strade secondarie sono già stati identificati come percorsi ciclabili, perché io so che erano già stati dati all'assessore Viérin, quindi qualcuno del Gruppo dell'assessore Viérin, parli con l'ex assessore Viérin perché ce l'aveva sul tavolo, lui ce li aveva tutti questi percorsi, sono stati fatti anche dei servizi alla RAI sui percorsi, sulle strade secondarie che possono essere percorsi per fare pubblicità.
Quindi ce li ha la RAI, ce li ha l'Assessorato, perché ci avevano già lavorato anche per fare poi il discorso RAI eccetera eccetera, non so bene come sia andata, quindi negli uffici ci sono, non c'è nulla da studiare, è tutto pronto, ci vuole una App!
Non bisogna parlare con i Comuni, non bisogna parlare con nessuno perché intanto li si incarica, poi saranno i Comuni a venire a dire: "Aggiungiamo anche questo percorso perché ci passa gente, comincia ad esserci transito" e nel momento in cui c'è transito si crea economia, si crea poi il bar perché lì c'è passaggio e quindi comincia a nascere l'attività. L'economia si crea da soli, gli imprenditori fanno loro, grazie al cielo, perché quando gli imprenditori e le persone capiscono che c'è movimento da qualche parte, le attività vanno da sole, non dobbiamo pensare noi a tutto, anche perché non siamo capaci a fare un accidente di niente, basta col pubblico che cerca d'intervenire su tutto e di risolvere tutti i problemi! Lasciamo fare ai privati che i privati sono molto più furbi, più svegli e vanno avanti anni luce rispetto a tutti i burocrati, quindi lanciamo l'economia!
Quindi non c'è un accidente di niente da fare, negli uffici ci sono i percorsi già fatti, si va alla RAI e si va a vedere che bei percorsi e che bei servizi sono stati fatti per i giri da fare, si dà il contratto a una società che si occupi di questo e si dice: "Comincia a mettermi giù tutti questi percorsi" e poi saranno i Comuni a contattare... "Non avete messo anche questo giro, potrebbe servire, attiriamo i turisti anche nella mia zona", è tanto semplice, io non lo capisco, non ci arrivo, sarà un problema mio, io non capisco dove stia la difficoltà e perché ogni volta o mi rispondete sulle piste ciclabili che è un altro paio di maniche o mi rispondete sulle poderali raccontandomi tutte le problematiche che ci sono; ma le sappiamo! Infatti nell'impegnativa: "date agli avvocati che intanto studino il problema" è un altro punto, ma le strade asfaltate secondarie, le nostre strade... mettete in rete questi percorsi, ci si mette niente!
Andiamo avanti così, è tutto molto difficile.
Presidente - Consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (VdA Unie) - Non voglio essere poco delicato e inserirmi in un discorso già avviato da tanti Consigli tra l'assessora Minelli e la collega, però, stuzzicato un po' dalle mie passioni personali e dai vari interventi, mi sono, insieme ad altri colleghi, cimentato nel predisporre una norma e per questo mi sono informato e ho visto - perché poi bisognerebbe passare dalle parole ai fatti - quale sia la legge della Liguria, quale sia la legge del Trentino, quali siano i vari regolamenti perché non è sufficiente una legge, la legge del Veneto o la legge del Piemonte.
Ho fatto una raccolta della rivista Meridiani e Montagna che oggi mi sono dimenticato di citare quando si parlava di marketing, per gli sport outdoor è un gran veicolo di promozione che viene utilizzato dalla Valle d'Aosta e ho visto un poco come è l'organizzazione.
Almeno quattro livelli di tracciati, al di là di quelli che vengono definiti dalla collega come secondari, e per i quali tanti Comuni si sono già attivati, almeno da quello che risulta a me e penso anche al collega che mi ha preceduto, per esempio la salita San Carlo, che altri percorsi di mountain bike tracciati direttamente da alcuni professionisti, c'è il progetto di Saint-Christophe, di Roisan e di varie società private, che però hanno un diverso livello di responsabilità rispetto al nostro.
La proposta da parte nostra è un po' difficile, noi possiamo forse stuzzicare l'interesse della Giunta attraverso una legge martire, però si potrebbe definire quattro livelli di strade, le strade carreggiabili, le strade percorribili liberamente sul sentiero, i Bike Park e i sentieri di montagna.
L'approfondimento giuridico che più volte viene richiamato da degli amici è stato fatto anche per esperienze precedenti e ci dicono che il codice civile regolamenta questa materia e all'interno di questo noi non possiamo entrare.
Comunque, a ogni buon conto, insieme ai colleghi la bozza di legge è predisposta per il réseau des itinéraires VTT de la Vallée d'Aoste; noi ce l'abbiamo, potremmo depositarla domani mattina, sarebbe un testo che dovrebbe per forza di cose passare attraverso gli uffici degli Assessori, perché non abbiamo le competenze professionali per sviluppare questi argomenti.
Questa è la conclusione a cui siamo arrivati insieme attraverso gli approfondimenti fatti da noi.
Poi il discorso su quelli che vengono definiti percorsi secondari, dovremmo decidere quali siano ed effettivamente è un'altra cosa. Ogni Sindaco - perché poi bisogna passare attraverso gli enti locali, come è già stato detto - già oggi può tracciare, costa poco - perché anche questo accertamento attraverso una ditta che si occupa di cronometraggio di sport è stato fatto - costa ben poco e ognuno potrebbe già fin da oggi farlo, come è stato fatto al San Carlo.
Ci tenevo a dirlo perché, sollecitati dalla minoranza e anche da altri conoscenti, insieme ai colleghi del mio Gruppo e ad altri colleghi di maggioranza ci siamo messi a lavorare e abbiamo prodotto questo.
È un lavoro che ha dei grossi limiti, ma purtroppo ci dice che ci vanno gli approfondimenti dell'Assessorato all'agricoltura e foreste, dei lavori pubblici e forse dell'Avvocatura perché ci siamo "infognati" all'interno di discorsi che non riusciamo a risolvere.
Presidente - Consigliera Spelgatti è già intervenuta due volte, solo una battuta. Derogando al regolamento una battuta, ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - La ringrazio, sarò velocissima.
Bene, mi fa molto piacere, ricordiamo che sono due aspetti differenti: le strade poderali è un altro discorso, quello su cui invece c'è una soluzione subito immediata e basta farlo è quello della App, che è tutto un altro paio di maniche.
Comunque mi fa piacere che si stia andando avanti e poi magari se si arriva anche a delle proposte di modifica del Codice Civile comunque starà anche a noi cercare di portarle a Roma, è chiaro che da lì a ottenere una modifica del Codice Civile che riguarda tutto ce ne passa, però questo non significa che non si possano fare delle pressioni su Roma per cercare di ottenere delle modifiche specifiche in relazione a qualche cosa.
È chiaro che gli uffici ci devono dare anche delle proposte specifiche e devono arrivare a un dunque. Poi da lì ad ottenerle ce ne passa, però si può tentare.
Presidente - Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (AV-SA) - Penso sicuramente che la discussione che è avvenuta su questo tema sia utile e soprattutto il passaggio finale che ha fatto il collega Restano, nel momento in cui c'è già una traccia di una bozza di proposta di legge da scaricare nella Commissione competente, che è quella che presiedo.
Mi prendo l'impegno, da subito, innanzitutto di scaricare insieme ai colleghi quella che è già la prima traccia, e questo è il primo percorso, il secondo indubbiamente è chiedere la collaborazione dei dirigenti delle strutture dei vari Assessori competenti, quindi partendo dall'agricoltura toccando i lavori pubblici e poi, se la competenza rientra, anche all'ambiente, in modo da poter fare dei passi avanti e poi dividendo magari le priorità e soprattutto cercando anche di utilizzare le normative vigenti nelle altre Regioni.
Poi, se c'è spazio per forzare ulteriormente eventualmente ad altri livelli, per lanciare quello che potrebbe essere un progetto pilota che parte da questo Consiglio regionale, io penso che sia il nostro ruolo e ben venga se c'è spazio per raggiungere determinati obiettivi.
Quindi, non solo a disposizione: adesso la Commissione lavora su numerose iniziative, quindi cerchiamo nel giro di qualche settimana di approvare e quindi di inviare in Consiglio le risultanze dei diversi disegni di legge e proposte di legge che abbiamo in cantiere come III Commissione, per poi mettere in cantiere anche questa proposta che parte dal basso e quindi da una proposta di legge, non la chiamerei martire, collega Restano, ma che sia utile subito a partire e a trovare il giusto percorso e la giusta soluzione.
Presidente - L'Assessore Minelli, come nel caso della Consigliera Spelgatti, per una battuta e niente più.
Minelli (PCP) - Sarò rapidissima. Io credo che qualsiasi contributo che venga in questo senso sia importante e mi pare che l'iniziativa annunciata stia esattamente nel solco dell'impegnativa della mozione votata nel 2019.
Quindi c'è chi, nonostante la non convocazione della Commissione, ha lavorato ugualmente e mi pare che il contributo possa essere positivo.
Credo che cambiare il Codice Civile sia un poco complicato, anche per una Regione come la nostra, ma sicuramente sono tante le realtà che insistono in questo senso e mi fa piacere che sia stato sottolineato che non si tratta di un argomento così semplice e banale, come la collega ha voluto presentarlo, non solo per le strade poderali ma anche per le secondarie che dipendono dai Comuni che in più occasioni ci hanno rappresentato le difficoltà che la responsabilità comporta per loro su quei tragitti.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. Invito il collega Segretario a collegarsi con i Consiglieri presenti via zoom.
Appello nominale dei Consiglieri presenti in remoto sulla piattaforma zoom.
Lavevaz (UV) - Astenuto.
Marzi (AV-SA) - Astenuto.
Planaz (LEGA VDA) - Favorevole.
La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin, Lavevaz e Marzi).
L'ordine del giorno non è approvato.
Vista l'ora, i lavori del Consiglio vengono sospesi. Il punto in questione dell'ordine del giorno verrà concluso domani nella mattinata come da accordi.
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La seduta termina alle ore19:51.