Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1215 del 3 luglio 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1215/XV - D.L. n. 60: "Assestamento al bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste per l'anno 2020 e misure urgenti per contrastare gli effetti dell'emergenza epidemiologica da COVID-19".

Rini (Presidente) - Alla presenza di 31 colleghi possiamo riprendere i lavori.

Punto n. 7 dell'ordine del giorno. Siamo in dichiarazione di voto prima della votazione finale. Ha chiesto la parola la collega Minelli... c'era la questione della votazione... siete tutti d'accordo, colleghi, come aveva chiesto anticipatamente prima della chiusura la collega Minelli, di rimettere in votazione il sub-emendamento all'emendamento n. 14 della collega Minelli? Sì? Riapro la votazione. Chiudo la votazione.

Presenti: 33

Votanti: 22

Favorevoli: 20

Contrari: 2

Astenuti: 11 (Aggravi, Distort, Luboz, Mossa, Nasso, Restano, Rini, Russo, Sammaritani, Spelgatti)

Il Consiglio approva.

Ora passiamo alle dichiarazioni di voto. Ci sono richieste di intervento? Invito i colleghi a prenotarsi, se non ci sono dichiarazioni di voto, procediamo alla votazione della legge nel suo complesso. Non ci sono dichiarazioni? Ha chiesto la parola il collega Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - A nome del gruppo Lega, chiedo il voto segreto.

Presidente - Ci sono altre richieste in dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola la collega Nasso.

Nasso (M5S) - Più che una dichiarazione di voto, vorrei fare due riflessioni di linea generale perché chiunque ha seguito i lavori di questa mattina avrà visto che si sono votati tutti gli articoli a raffica e nessun Consigliere ha avuto la possibilità di illustrare il proprio emendamento così come di fare una dichiarazione di voto su un articolo o su un emendamento. È vero che questa prassi ha sicuramente velocizzato i lavori ma è altrettanto vero che questa prassi ha vietato l'esercizio, a mio avviso, proprio di democrazia, perché chiunque dei Consiglieri qui dentro abbia presentato un emendamento l'ha fatto per una propria idea, un proprio progetto, una propria visione e sarebbe stato opportuno, a mio avviso, che rimanesse agli atti o che chiunque di noi potesse avere la possibilità di spiegare i propri emendamenti.

La decisione della Conferenza dei Capigruppo è stata quella di non poter illustrare e non poter fare dichiarazione di voto, il Movimento 5 Stelle, se non mi sbaglio, e anche la collega Pulz di ADU non era a favore di questa gestione dei lavori e io sento proprio il bisogno di stigmatizzarla; questo perché? Perché dietro ogni emendamento c'è stato un lavoro e c'è stata una visione e una proposta migliorativa di questa legge, quindi nessuno di noi ha avuto la possibilità di spiegarlo, così come la dichiarazione di voto.

Per quando mi riguarda e ci riguarda, su alcuni articoli ci siamo espressi favorevolmente e avremmo voluto spiegare perché, come gli articoli su cui ci siamo astenuti anche su tematiche importanti come quello della collega Minelli sul bonus acquisto per i DPI riutilizzabili. Noi condividiamo assolutamente il contenuto, faccio un esempio fra tanti, di questo emendamento ma non abbiamo condiviso la ratio, per questo ci siamo astenuti, non perché noi fossimo contro. Tutto questo avremmo voluto spiegarlo durante i lavori... sì, lo sto dicendo adesso ma non è che posso dire in cinque minuti tutti gli articoli su cui avremmo voluto spiegarlo. Non voglio sottrarre tempo anche ai miei colleghi di gruppo che giustamente devono dire la loro, comunque non ho per nulla apprezzato la gestione dei lavori.

Come ho spiegato rapidamente alcune questioni, anche alcuni articoli su cui ci siamo espressi contro... su quelli su ci siamo espressi appunto a favore avremmo voluto spiegare perché, dato che alcuni articoli come alcuni emendamenti sono stati il compromesso di alcuni confronti tra di noi: ad alcuni articoli abbiamo votato a favore anche se non abbiamo condiviso oppure non era abbastanza il contenuto.

Io ci tenevo semplicemente a fare questo ragionamento come anche i tanti articoli che avremmo voluto ritirare e comunque non abbiamo potuto illustrarli.

Senza essere ridondante, ci tengo appunto che rimanga agli atti questa mia riflessione.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Quando è iniziato il percorso tortuosissimo di questo Consiglio, dovuto in primis all'assoluta mancanza di trasparenza che vige in questo ambiente dove a giocare a carte scoperte nelle Commissioni sono stati soltanto, oltre a ADU VdA, Rete Civica e 5 Stelle, salvo poi farsi irretire dall'attrazione fatale ed improvvisa per la Lega i suoi fratelli... mentre tutti gli altri emendamenti strategici li abbiamo scoperti direttamente in Aula, compresi quelli della "maggioranza", che emendava sé stessa modificando il suo disegno di legge... per cui il lavoro di tutti è stato affannato, caotico e decisamente complicato. Noi, dicevo, siamo entrati in quest'Aula con l'idea di votare questa legge perché sappiamo bene quanti aiuti contenga per le persone in seria difficoltà, per le imprese, per il territorio tutto, che già dal primo mese di emergenza ha visto esplodere tutte insieme le sue contraddizioni e problematiche.

Da parte nostra abbiamo lavorato con la massima serietà per riuscire a portare in Aula proposte condivise nella nostra squadra utili a migliorare il testo di legge. I nostri emendamenti si sono concentrati su quei settori che ci stanno più a cuore e che ci parevano rappresentare invece l'ultima ruota del carro per quasi tutti gli altri gruppi: scuole e cultura in primis, diritti sociali e ambiente. Nessuno può negare la complessità con cui abbiamo dovuto confrontarci rispetto soprattutto al problema delle coperture finanziarie necessarie che, proprio per gli emendamenti a cui teniamo di più, sono mancate. Con il primo emendamento avevamo proposto il potenziamento del personale docente educativo delle istituzioni scolastiche nella misura almeno del 9 percento in più da suddividere tra i diversi gradi di scuola. Chiedevamo quindi l'aumento di 150 docenti rispetto ai 2.220 presenti in Valle d'Aosta e guardate che sarebbe stato ancora pochissimo se considerate che verranno spalmati su tutte le scuole, ma sarebbe stato comunque il triplo rispetto alla prima proposta della Giunta e più del doppio di quella che questa mattina avete approvato e che non servirà assolutamente a nulla. Chiedevamo poi che nella scuola dell'infanzia e primaria i dirigenti potessero conferire supplenze brevi al personale docente sin dal primo giorno. Chiedevamo la copertura nel rapporto uno a uno docente operatore di sostegno e allievo disabile, che diventa essenziale per i protocolli di sicurezza. Proponevamo che la Regione trasferisse la società dei servizi risorse tali da garantire agli operatori di sostegno la copertura della durata contrattuale per l'intero anno scolastico e risorse per quegli alunni in situazioni di particolare fragilità che non potranno frequentare la scuola.

Quanto alla cultura, abbiamo semplicemente chiesto che la Regione, adempiendo ai doveri inderogabili di solidarietà di cui all'articolo 2 della Costituzione e nell'ambito dei suoi compiti di valorizzazione dei beni culturali, sostenesse i soggetti che operano nel settore della cultura e che hanno subito l'arresto forzato della produzione.

Noi di ADU VdA abbiamo cioè reagito così al grande imbarazzo che ci ha colti quando abbiamo letto la parte della legge dedicata alla cultura poiché lì si parlava solo del Forte di Bard, che peraltro io adoro, e un pochino di sport. Abbiamo cercato quindi di implementare questo articolo 34 concentrandoci sui settori dimenticati come, per esempio, l'audiovisivo, la filiera del libro e l'editoria ma le scelte già iniziali della Giunta andavano in tutt'altra direzione, mi spiace che adesso non ascoltino perché avevate messo 18 milioni sugli impianti a fune perché sono strategici per la nostra Regione, 2 milioni per la monticazione perché è strategica per la nostra Regione, 3 milioni per il piano di sviluppo rurale perché è strategico per la nostra Regione.

Purtroppo non avevate e continuate a non avere un vero piano strategico anche per ciò che non è monetizzabile, almeno non nell'immediato, come la formazione dei nostri ragazzi perché dimenticate che la formazione è il bene più prezioso e che avere poche teste pensanti costa, mamma se costa a tutta alla comunità, e dopo l'emergenza Covid non possiamo accettare anche l'emergenza culturale in Valle d'Aosta. In un momento di grave incertezza per il futuro della scuola e della cultura valdostana noi crediamo fermamente che sarebbe stato più sopportabile una buca in più sulle strade che buchi mostruosi e irrecuperabili nella formazione dei nostri figli e della comunità tutta.

Allora voi siete tranquilli nell'assumervi la responsabilità di creare una generazione di disadattati che sanno relazionarsi più con il desktop di un computer che non con la società e la comunità, io da madre, insegnante e politica sinceramente quella responsabilità non me la voglio prendere. Alla luce di questa considerazione che mi pare molto ovvia, sarebbe stata precisa responsabilità della Giunta che ha lavorato in primis a questa legge con tanto di task force di esperti disponibile giorno e notte, allocare molte più risorse sulla scuola e sulla cultura perché il bilancio non ve lo ha consegnato Mosè, ve lo siete gestito come meglio avete creduto di fare.

A un certo punto, come se i problemi non bastassero, è subentrata la Lega e i suoi fratelli e i finanziamenti destinati ai Comuni hanno cambiato del tutto destinazione. Noi continuiamo a pensare che sia stato un grave errore perché l'intervento del pubblico per rilanciare l'economia deve articolarsi anche a livello territoriale e i piccoli interventi possono essere un reale moltiplicatore economico andando a incidere sulle piccole e medie imprese locali e sui diversi settori. I Comuni valdostani sono tutti ugualmente importanti, ora in più devono affrontare la patata bollente dell'edilizia scolastica. Come faranno? Non si sa perché senza autonomia economica, l'abbiamo detto tante volte già all'inizio del Consiglio, non ci può essere autonomia politica ed è inutile parlare di autonomia e non riconoscere poi questo principio di fondo. A chi non ha il lardo di Arnad sugli occhi appare chiaro che la Lega e i suoi satelliti vogliono i soldi destinati ai Comuni per finanziare la propria propaganda. Voi evidentemente avete rinunciato alla presenza politica nei Comuni per concentrarvi meglio sulle poltrone regionali.

Per responsabilità rispetto ai cittadini valdostani, noi ci siamo confrontati molto costruttivamente su tutta la legge ma è evidente che la stessa responsabilità è mancata sia da parte della Giunta, che ha mantenuto per tutto il tempo dell'emergenza l'arroganza della maggioranza senza più averne i numeri, sia soprattutto da parte di chi in minoranza strumentalizza questo provvedimento per una campagna elettorale permanente.

Parlavamo dell'edilizia scolastica, un bel problema già prima del Covid che adesso si è preso il colpo di grazia. Ecco, oggi tutto questo problema assume un volto decisamente angosciato che è quello dei 650 allievi e loro famiglie, 80 docenti, 20 amministrativi e una dirigente di quelle con la "D" maiuscola che da qualche giorno non hanno nemmeno più una sede: parliamo del Liceo scientifico e linguistico Bérard di Aosta. Ecco, su questo abbiamo già ampiamente parlato ma il nostro ordine del giorno, che poteva essere risolutivo, non è stato considerato. Va beh, andiamo avanti, noi non ci siamo persi d'animo, abbiamo comunque collaborato parlando del ruolo fondamentale dello spazio della comunità nel processo di apprendimento, lo abbiamo ricordato in un emendamento che, per fortuna, questa mattina è stato approvato perché qualche volta qualcosa di giusto succede anche, abbiamo votato però tutti insieme un ordine del giorno pochi giorni fa che diceva che il 14 settembre la scuola ricomincerà in presenza, io mi chiedo veramente come si potrà fare. In più questa mattina, in palese contraddizione con uno degli ordini del giorno sempre da noi presentati, si è definitivamente deciso per la chiusura o, meglio, per la non riapertura delle graduatorie così gli insegnanti che hanno diritto a vedersi riaggiornare i titoli questo momento non potranno viverlo.

Ecco, il tempo corre, quindi arrivo alle conclusioni: volevo dire che capisco tutte le difficoltà tecniche da parte della Sovrintendenza, che chiaramente risente anche dei ritardi mostruosi del Ministero, però io chiedo perché gli insegnanti devono pagare a causa del fatto che negli anni la Valle d'Aosta è rimasta nella sua isola felice senza entrare nel mondo della scuola italiana e adesso avete deciso di spendere 70 mila euro per una piattaforma rossonera quando sappiamo che il Ministero ci aveva dato la disponibilità, tramite chiaramente delle interlocuzioni ancora da avviare, per accogliere anche la Valle d'Aosta nella piattaforma appunto nazionale. Se il sogno di qualcuno forse la scuola regionalizzata, io vi dico da insegnante, oltre che da politica, di scordarvelo perché non succederà mai, la scuola non lo accetterà mai. Così come non capisco questo problema del cambio di docente a metà anno scolastico quando a scuola succede continuamente, in uno stesso anno c'è addirittura anche il cambio di quattro insegnanti su una stessa classe e su una stessa disciplina.

Quanto poi all'articolo 66, io credo veramente che potevate evitarvelo sapendo che sono in corso contestazioni anche di tipo penale su quanto è stato concesso in modo molto discrezionale nel tempo senza tenere in conto i danni ambientali e i danni alla salute dei cittadini. Credo veramente che le concessioni sfruttino i numerosi buchi normativi sempre però a sfavore di quello che dovrebbe essere il bene comune, quindi un po' più di cautela prima di votare un articolo del genere credo che sarebbe stato compito di tutti quanti.

Insomma in definitiva io dico che noi 35 l'occasione per rimettere al centro della politica l'alto senso delle istituzioni e le culture politiche l'abbiamo avuta, l'emergenza poteva e doveva farci cambiare ma non è riuscita a farci cambiare neanche di un centimetro, io credo che ci siano grosse responsabilità di alcuni più che di altri ma alla fine è il Consiglio tutto e l'istituzione a uscirne veramente a pezzi.

Temo che in molti, compresi quelli che ci hanno portato a questo risultato disastroso, avalleranno in futuro le teorie del potere concentrato che già in questa legislatura qualcuno ha sbandierato come soluzione per tutti i mali della Valle d'Aosta ma io credo che in definitiva quella non sarà assolutamente la soluzione e una cosa mi è molto chiara, una certezza ho acquisito: dovremmo smettere tutti di essere idiotes per tornare a essere polites. Credo che la maggior parte dei Consiglieri seduti in quest'Aula, siano essi di maggioranza o di opposizione, siano purtroppo un ostacolo a questo progetto sennò non saremmo ridotti così male. Spero che gli elettori lo capiscano superando di slancio quest'ostacolo. Sperando che il cambiamento arrivi ma non sia quello promesso dalla destra in salsa autonomista perché non si può davvero conciliare Chanoux e Salvini, l'autonomia e il razzismo, l'autodeterminazione e la violazione dei diritti.

Per concludere, io dico che adesso mondi apparentemente diversi che si incontrano e si scontrano ma si scoprono simili su certi argomenti com'è naturale che sia quando dietro alla retorica il populismo e al sovranismo è di fatto la cultura del potere per il potere a prevalere... nonostante tutto quello che sta capitando, noi comunque siamo contenti che vada avanti questa legge ma purtroppo con grande rammarico non con il nostro voto perché il virus, anche quello politico, rimane ancora da sconfiggere.

In conclusione, contro ogni previsione razionale, contiamo però ancora di potercela fare, ci guidano il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà. Il voto di ADU VdA sarà quindi un voto di astensione. Grazie a tutti e buona estate.

Presidente - Altri? Siamo in dichiarazione di voto. Non ci sono altre dichiarazioni, colleghi? La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Siamo alle fasi conclusive di una discussione davvero molto tormentata, non lo so con sicurezza ma credo che nei 74 anni di esistenza del Consiglio Valle non ci sia mai stata una discussione così lunga e convulsa su un progetto di legge, una convulsione e una confusione che, come ho già detto intervenendo al momento della discussione generale, a nostro avviso ha buona parte delle sue radici in una modalità di elezione del Consiglio e di formazione del Governo regionale che è priva di antidoti rispetto all'instabilità e all'ingovernabilità.

Abbiamo recitato l'ultimo atto di un copione che ormai va in scena da tre legislature e che, per quanto ci riguarda, abbiamo cercato e continueremo a cercare di mandare in soffitta con una radicale riforma istituzionale che garantisca delle maggioranze di legislatura e della stabilità di Governo. Oltre al sistema da riformare, c'è anche però un problema di cultura istituzionale da arricchire. Non condividiamo, e l'ho già detto, atteggiamenti adottati in questo e in altri Consigli, che evitano gli approfondimenti in Commissione e riversano decine e decine di emendamenti direttamente in Aula. È per noi un pessimo modo di procedere che mette anche a dura prova l'intero apparato amministrativo, e credo che dobbiamo tutti oggi ringraziare i numerosi dirigenti e dipendenti che hanno lavorato in condizioni di estrema difficoltà. un modo di procedere che soprattutto rende difficoltose le sintesi ed espone anche a degli errori e a delle approssimazioni. Le incongruenze non mancano, credo, in questo disegno di legge e temo che ce ne accorgeremo presto.

Non condividiamo neanche la raffica dei voti segreti che c'è stata in questi giorni contando sull'opera di franchi tiratori che operano nell'ombra per destabilizzare.

Per quanto ci riguarda, abbiamo scelto un comportamento diverso, abbiamo presentato gli emendamenti in Commissione e poi, non essendone stato approvato neppure uno, li abbiamo ripresentati in Aula. Abbiamo portato all'attenzione delle Commissioni del Consiglio 25 emendamenti, alcuni li abbiamo ritirati anche per facilitare l'iter di questo disegno di legge che stava diventando quasi impossibile da portare avanti. Delle nostre proposte ne sono state approvate 15, altre 3 sono state recepite nella riformulazione di alcuni articoli e di un ordine del giorno. Crediamo di aver conseguito l'obiettivo che ci eravamo posti e che era quello di migliorare sensibilmente il testo varato dalla Giunta. È un atteggiamento questo che è del tutto coerente con l'azione che abbiamo condotto per tutta la legislatura, questa legislatura durata due anni, fra estreme difficoltà ma con spirito sempre costruttivo e guardando all'interesse generale della comunità. Crediamo di poter essere abbastanza soddisfatti dei risultati ottenuti oggi, in particolare vorrei evidenziare la misura prevista per i disabili cognitivi, per i quali è possibile ora prevedere degli assistenti familiari.

L'articolo per il potenziamento degli organici scolastici...: sono un'insegnante e sono perfettamente cosciente del fatto che questo potenziamento non è sufficiente, ma non butto via di certo il raddoppio delle risorse previste e che erano troppo poche perché non c'è stata un'attenzione sufficiente in questo disegno di legge alla scuola; ma 80 risorse circa e 2 milioni e 700 mila stanziati in questo momento mi sembrano un risultato importante.

Così come riteniamo importante la misura legata alle imprese, al fatto che venga riconosciuto un indennizzo per fasce alle imprese, ed è questo un tema su cui ci siamo impegnati fin dalla preparazione del DL nel mese di marzo, il primo.

Il disegno di legge ha poi recepito anche un emendamento che può sembrare minore ma che per noi è importante ed è quello che permette una forma di agricampeggio e anche consente alle aziende agricole di proporre la degustazione dei loro prodotti. È una piccola cosa forse, ma che va nella direzione di ripensare una forma di turismo nella nostra regione.

Il disegno di legge che stiamo per approvare non è certo privo di limiti e di ombre e non evidenzia una prospettiva di azione convincente in vari settori, a partire dalla sanità e dalla scuola, ma riteniamo positive alcune misure che sono state inserite in legge.

Ora la legge c'è, o almeno mi auguro che ci sarà a breve quando dovremo votare, ancora una volta in modo segreto. Ma c'è un ulteriore passaggio a cui tutti dobbiamo contribuire, pur nella diversità dei nostri ruoli: la Giunta deve agire per la rapida applicazione della legge e noi Consiglieri dobbiamo stimolare a procedere e controllare. Bisogna mettere subito in pratica le misure approvate, che sono tardive rispetto a quelle varate in altre Regioni, facendo arrivare rapidamente i benefici ai vari settori della società valdostana. Ci sono delle deliberazioni attuative da fare, ci sono delle istruzioni da far arrivare a tutti i potenziali beneficiari delle misure, c'è quindi un lavoro di informazione molto importante da realizzare e un lavoro attuativo da fare con rapidità ed efficacia.

Il voto di Rete Civica è favorevole all'insieme del provvedimento e a un impegno per una sua rapida attuazione.

Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? Non vedo altri iscritti, non ci sono altre richieste? La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Il disegno di legge n. 60 è stato il frutto di un lungo e complesso lavoro di elaborazione di misure concepite per fare fronte alle pesanti conseguenze sanitarie, sociali ed economiche dell'emergenza Covid. Le gravi difficoltà che la nostra comunità sta attraversando danno la consapevolezza di quanto il mondo sia cambiato in questi pochi mesi e di quanto difficile sarà anche per la nostra comunità ritrovare serenità e prospettive di futuro.

Questo disegno di legge si poneva l'obiettivo di mettere in sicurezza settori di vitale importanza come quello della sanità la cui organizzazione è stata profondamente provata dall'epidemia e a cui occorre ridare operatività, quello della scuola, che deve essere messa nella condizione di riaprire nei tempi previsti e ovviamente il settore economico, in particolare del turismo, che, nonostante alcune previsioni ottimistiche che sembrano preannunciare grandi risultati per questa stagione estiva, sta vivendo un momento di sofferenza epocale insieme a tutte le attività che al turismo sono direttamente collegate. Un testo ampio, di importanza vitale che la Giunta ha sottoposto alla Commissione competente e all'attenzione dei gruppi consiliari nella piena consapevolezza della mancanza dei numeri necessari all'approvazione e se da un lato vi era la proposta chiara della Giunta e dei gruppi che la sostengono che andava in una certa direzione con una certa caratterizzazione anche rispetto alla volontà di responsabilizzare e valorizzare l'attività amministrativa degli Enti locali, sul fronte opposto si situava la proposta ugualmente definita ma di segno contrario della Lega, di Vdalibra, di Mouv' e del consigliere Restano, due visioni difficilmente conciliabili.

È pertanto forse opportuno in questa fase chiarire che la Giunta un'intesa di massima l'aveva ricercata e l'aveva anche trovata per l'approvazione del testo, salvo scontrarsi in Aula con lo strumento del voto segreto richiesto legittimamente da alcuni e utilizzato bassamente da altri che, nascondendosi dietro l'anonimato, hanno provocato la bocciatura di due articoli fondamentali come quello sull'indennità Covid agli operatori sanitari e quello che stabiliva il finanziamento ai Comuni, veri bastioni amministrativi sul territorio che nell'emergenza Covid hanno giocato un ruolo insostituibile.

A fronte di una situazione che sembrava compromessa il nostro gruppo di Alliance Valdôtaine, con la stessa convinzione con cui aveva lavorato alla scrittura del disegno di legge, consapevole dell'enjeu e di quanto la nostra comunità attenda questo provvedimento, ha messo a disposizione le sue competenze e le sue energie per trovare una mediazione che permettesse di uscire dall'impasse. È stato un percorso complesso, non facile, che ha visto l'impegno proficuo di molti. Se mi è permesso di molti ma non di tutti perché non è possibile definire proficuo l'atteggiamento di chi ha approfittato della necessità del voto unanime dell'Aula per consentire la riammissione degli emendamenti bocciati e ha posto quello che può essere definito un ricatto inaccettabile nella forma e nel merito perché va a danno totale dei Comuni, che si vedono non solo ridurre i fondi ma subiscono anche una limitazione della loro libertà di azione a danno totale dei piccoli Comuni per i quali sarà quasi impossibile utilizzare i fondi, un'occasione persa di realizzare opere utili per le piccole comunità e di contribuire a dare ossigeno alla piccola imprenditoria sul territorio. Un atteggiamento di chiusura incomprensibile che d'altra parte però non fa che confermare l'inerzia amministrativa del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale.

Oggi arriviamo alla fine di un percorso condizionato anche da varie vicissitudini politiche degli ultimi giorni con la convinzione, per quanto riguarda il gruppo Alliance, di avere operato in modo costruttivo cercando di assolvere al meglio il nostro ruolo, consci della necessità di fare presto e possibilmente bene per dare corso alle misure che la nostra comunità attende ed è con questo stesso spirito costruttivo che ci approntiamo a votare questo provvedimento.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vesan.

Vesan (M5S) - Vorrei dire due cose a proposito di questa legge: la prima è relativa ai soldi ai Comuni, visto che qualcuno accusa il nostro Movimento di boicottarli ripetutamente, di danneggiarli, di fare il possibile per mettere loro i bastoni fra le ruote.

Personalmente io sono un dipendente degli Enti locali, sono uno dei pochi che ha fatto all'interno del comparto unico il percorso inverso, sono passato da dipendente regionale a dipendente di Ente locale volontariamente, non solo, il passaggio inverso anche alla procedura di molti sostenitori di questa maggioranza, che invece usano i loro Enti locali come trampolino per arrivare nel Palazzo regionale.

In tutto il nostro precedente lavoro all'interno di quest'aula ci sono sempre stati per la durata di questa legislatura - nella quale noi abbiamo fatto pare solo ostruzionismo secondo la collega di Alliance Valdôtaine - dei tentativi di fornire di ulteriori risorse o di evitare taglieggiamenti da parte di quest'Amministrazione nei confronti degli Enti locali, anche in tempi non sospetti. Purtroppo però c'è un po' l'usanza di dire che qui difendiamo tutti i Comuni appena prima delle elezioni, che è il momento buono per asfaltare le strade, esattamente come prima del Giro d'Italia e poi se il Giro d'Italia non passa o le elezioni non ci sono, vanno bene le strade con i buchi.

Infatti per il resto della legislatura lei, collega, che è stata assidua frequentatrice dei banchi di entrambe le maggioranze, ben poco ha fatto per sostenere le casse dei nostri Comuni e anche in passato Amministrazioni sostenute da gran parte dell'attuale... volevo dire maggioranza ma chiamiamoli gruppi che sostengono la Giunta, ha ripetutamente tagliato le risorse ai Comuni lasciandoli con tutti questi problemi e tutti questi lavori da fare salvo ricordarsi di loro solo al momento del Covid ma probabilmente, se non ci fosse stato il Covid, il momento del voto andava esattamente bene uguale perché nulla c'entra la risoluzione dell'emergenza Covid con la vostra esigenza, cioè quella di affrontare le elezioni comunali.

Posso fare anche un esempio particolarmente brillante sul vostro atteggiamento nei confronti degli Enti locali: l'altro ieri, 1° luglio, è stata approvata la tariffa rifiuti 2019, il consultivo 2019, con la quale le tariffe messe in previsione sono state per i rifiuti indifferenziati aumentate del 30 percento, per il rifiuto plastico aumentato dell'80 percento. I due soli rifiuti per i quali la Regione riconosce agli Enti locali un po' di denaro, che sono il cartone e il ferro, hanno visto tagliato il contributo a favore degli Enti locali sempre del 30 percento, tutto questo quando il bilancio 2019 è ben chiuso e l'individuazione delle tariffe 2020 anche da parte dei Comuni, quindi i soldi che la Regione per il tramite di Valeco o del nuovo gestore chiede loro, avranno dei grossi problemi per le casse dei Comuni. Qui quindi fate tutti belli dicendo che volete dare dei soldi ai Comuni quando di nascosto due giorni prima glieli avete tolti, quindi trovo particolarmente insopportabile questo tipo di accuse.

La nostra proposta, quella con cui qualcuno dice che abbiamo ricattato la maggioranza, ma quella era comunque una scelta politica, era che se le risorse dovevano essere destinate alla risoluzione dell'emergenza, per noi andavano destinate alla risoluzione dell'emergenza e, non avendo chiesto un euro sugli articoli sostenuti da noi, abbiamo chiesto solamente un vincolo di destinazione perché le risorse date ai Comuni andassero in questa direzione. Purtroppo questa legge non va tutta in questa direzione e incontra un nostro entusiasmo piuttosto tiepido, è importante dare risorse al territorio e darle in questo momento ma siamo così sicuri che sia fondamentale mettere milioni di euro sulle strade regionali nel momento in cui invece sulla sanità le risorse sono state messe con il contagocce? Siamo così sicuri che la manutenzione ordinaria degli stabili regionali sia la soluzione per l'emergenza Covid?

Secondo noi, no e lo stesso si può dire per gli impianti di risalita per non arrivare al punto più divertente: quello del soccorso sulle piste di discesa e, grazie all'innovazione introdotta recentemente, sulle piste di fondo perché sono fermamente convinto che durante l'emergenza Covid si siano dovute affrontare delle spese pazzesche per il soccorso sulle piste da fondo della Valle d'Aosta.

Questa legge poi non solo stabilisce tante risorse che vengono destinate a elementi particolarmente vaghi e poco utili ma stabilisce pure un criterio per l'assegnazione delle risorse veramente completamente inutile, anzi, nocivo per quello che riguarda l'assegnazione delle risorse ai Valdostani, tanto che è stato deciso, senza che nemmeno potessimo presentare in aula una proposta alternativa, di assegnare gran parte delle risorse a chi le chiede in ordine cronologico. Questo vuol dire che chi arriva prima prende i soldi e chi arriva dopo sta senza. Abbiamo presentato una proposta alternativa per vedere di venire incontro a tutte le domande di tutti quelli che hanno subito dei danni almeno in modo parziale ma quest'Aula ha deciso, relativamente a questo punto, che invece mettere il cestino con i soldi in mezzo a Piazza Chanoux e chi arriva prima se li prende e vince è il criterio con cui la Regione Valle d'Aosta intende sopperire ai problemi economici delle nostre imprese. L'impresa che ha dei buoni contatti con il Consigliere e sa esattamente quando fare la domanda prende tutto, l'impresa che è ancora lì che rusca per cercare di risolvere le sue problematiche legate al Covid rischia, con questa formulazione, di non prendere niente. Ci spiace di non aver trovato il consenso di quest'Aula forse anche perché non abbiamo avuto l'opportunità di spiegarlo abbastanza visto che stiamo inaugurando con particolare soddisfazione anche noi alcune pratiche diffuse a livello del Parlamento nazionale tipo il bavaglio o la tagliola grazie alle quali le decisioni si prendono fuori e si votano dentro il più veloce possibile e senza parlarne, alla faccia della democrazia.

Concludo solo facendo una citazione della presidente Rini fatta questa mattina, ribadisco che è fuori contesto e quindi assolutamente avulsa, però la trovo particolarmente indicata nei confronti di quelli che sono stati i lavori per questa legge: la presidente Rini stamani mattina ci ha detto: "purtroppo l'Aula ha votato".

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Un rapido commento a questo provvedimento legislativo, un provvedimento legislativo che rispecchia questo Consiglio largamente inadeguato e lo sapevamo già: inadeguato perché risponde in ritardo a esigenze nate a marzo e ad aprile e inadeguato perché non dà grandi prospettive per l'avvenire. Ciononostante un provvedimento assolutamente necessario per dare quei pochi contributi che i cittadini e le imprese si aspettano, che certamente non sono risolutivi ma sono un aiuto e un momento di fiducia che può arrivare alle imprese e quindi assolutamente necessario, necessario anche per riaprire le scuole perché, se non vi fosse questa legge, neanche le scuole potrebbero essere riaperte in presenza come tutti crediamo sia necessario. È necessario anche per dare qualche finanziamento al territorio e far ripartire in parte certe attività. È necessario addirittura anche per poter indire le elezioni poiché nel mese di marzo abbiamo, seppur in modo improvvido, approvato una legge che, se non venisse modificata oggi, non si potrebbero neanche indire le elezioni.

Tra l'altro, non posso che essere soddisfatto che finalmente si introduca l'election day, già nel 2013 avevo presentato una proposta di legge poi bocciata per introdurre questa pratica che è diffusa in molte democrazie occidentali, negli Stati Uniti, nella Confederazione elvetica la pratica è diffusissima e che è necessario utilizzare anche da noi. I cittadini sono in grado di scindere e di votare consapevolmente anche se nello stesso giorno. Mi auguro che le elezioni si svolgano a fine settembre poiché un'anticipazione in tempi più ravvicinati ad agosto sarebbe evidentemente un limite per il processo democratico. Mi auguro che il Governo Conte fissi una data nel tardo settembre per permettere l'evoluzione in modo democratico di questo processo elettorale e non è sufficiente chiamarsi Partito Democratico o ispirarsi alla democrazia diretta se poi si facessero scelte diverse tipo fissare il referendum confermativo a metà settembre di fatto impedendo un confronto elettorale corretto. Da questo punto di vista, le proteste di Emma Bonino e di molti altri gruppi in Parlamento sono assolutamente condivisibili, mi auguro che si abbia il buon senso di fissare le elezioni a fine settembre compatibilmente con le indicazioni date dal Comitato tecnico scientifico riguardo alle questioni sanitarie.

Dicevo l'introduzione dell'election day che è importante poiché può favorire una maggiore partecipazione, una riduzione di costi poiché il costo di una tornata elettorale, bisogna ricordarlo, è di ben 600 mila euro soltanto per la nostra Regione ed è essenziale in questo caso per minimizzare il rischio sanitario. Ci troviamo a votare questo provvedimento in parte condizionato dal voto segreto, addirittura anche l'ultima votazione si svolgerà con il voto segreto. L'altro giorno il consigliere Aggravi diceva giustamente che questa pratica era stata inaugurata nella passata legislatura.

Ricorderà, se ha seguito le vicende di quella legislatura, la mia contrarietà al voto segreto poiché il voto deve essere segreto ed è importante ma è un momento di libertà quando è usato con giudizio in certe circostanze, altrimenti diventa soltanto un modo per nascondersi poco trasparente per gli accordi di corridoio ed è una vieille cuisine della politica, una stagione inaugurata all'epoca da La Torre, Viérin e Perron e che oggi si ripropone certamente in modo tutto fuorché edificante.

Ritornando al provvedimento, come detto già all'inizio di questa lunga discussione, certamente è lontano dalle aspettative, non mi piace, non mi piaceva quello, non mi piace il risultato finale, ma ciononostante lo voterò perché è necessario alla Valle d'Aosta.

Presidente - Altri? Ha chiesto la parola la collega Russo.

Russo (M5S) - Io vorrei iniziare questo intervento con una notizia di oggi dell'ISTAT, non voglio andare fuori tema, anzi rimango perfettamente in tema. Chi ha pagato il conto più salato dell'effetto del Covid sono i minori nei termini della povertà educativa, le donne dal punto di vista dell'occupazione persa a causa dell'assistenza dei bambini durante il Covid e della violenza domestica, gli anziani che, dopo anni di miglioramento della loro situazione socio-sanitaria e dell'isolamento, sono stati i maggiormente penalizzati e le persone con difficoltà economiche. Il Covid quindi ha rallentato ulteriormente l'ascensore sociale e ha aumentato le disuguaglianze sociali. In tutta questa legge, lunga e articolata, c'è un solo articolo sull'esclusione sociale, il secondo articolo è stato bocciato dall'Aula con voto contro anche di chi lo aveva proposto. L'individuazione di adeguate risorse economiche per la creazione di bandi a favore della tutela di minori in condizioni di fragilità educativa e a favore dei nuclei familiari a rischio di esclusione sociale, a favore degli anziani e a favore di tutta la fascia dei non autosufficienti doveva essere presente in questa legge e in modo preciso.

Un'altra grande assenza in questa legge è la presa in carico delle conseguenze psicologiche del Covid sui cittadini fragili e non fragili. La maggiore vulnerabilità sotto il profilo psicologico tocca - non lo dico io, lo dicono i dati ovviamente - i giovani tra i 16 e i 24 anni, gli anziani, coloro che hanno un basso livello di istruzione, coloro che hanno già disturbi psichiatrici e tutti coloro che, per paura del Covid, non si sono fatti curare e oggi hanno un aumento dei sintomi. Non ci dimentichiamo, perché lo abbiamo proprio dimenticato totalmente, di parlare delle conseguenze psicologiche del Covid per i medici, per gli infermieri e per le OSS, per tutte le figure che sono state in contatto in modo assolutamente abnorme rispetto all'ordinario e che si trovano oggi a dover elaborare in molti casi una vera e propria sindrome post-traumatica da stress, cioè quelle sindromi che si verificano quando si è davanti a situazioni veramente straordinarie, come può essere la questione delle Torri gemelle o la questione a Parigi del 2015.

La nostra proposta di eliminare il click day nel fornire indennizzi alle imprese, che è stata denigrata e in qualche momento mi è parso quasi anche presa in giro dalla maggior parte di voi colleghi, va esattamente nella stessa direzione, cioè sta nella stessa cornice: garantire a tutti gli imprenditori, anche a quelli che hanno meno strumenti e che hanno meno possibilità tecniche e umane - "umane" intese di risorse umane a disposizione - di accesso agli indennizzi di riceverli.

Siamo soddisfatti che almeno il vincolo di destinazione socio-sanitaria delle risorse finanziarie agli Enti locali sia in legge così potranno essere utilizzate in risposta alle conseguenze del Covid, siano esse sociali o sanitarie, ed è davvero divertente, veramente direi divertente che la responsabilità della riduzione delle risorse ai Comuni sia attribuita al Movimento 5 Stelle, che non è mai stato al Governo e che è in questo Consiglio regionale da soli due anni...

Voce fuori microfono.

... scusate, di più, ho sbagliato... sette anni...

Voce fuori microfono.

... intendevo in questa forma, con queste persone a cui è stata attribuita l'inerzia amministrativa.

In questi cinque giorni di discussione della legge, dopo vari e difficili accordi, siamo riusciti a destinare risorse finanziarie a praticamente tutte le categorie di lavoratori e di cittadini presenti nel nostro territorio. Non abbiamo in questi ultimi cinque giorni mai parlato di bambini, anziani, giovani e donne, se non delle donne per un articolo che hanno subito violenza.

Io voglio ricordare a tutti i colleghi - che lo sanno sicuramente ma lo voglio veramente ricordare come proposta costruttiva per il futuro a chi sarà qui - che destinare risorse finanziarie non equivale per niente a risolvere i problemi, che siano sanitari o che siano economici. Questa legge, che forse in versione finale è migliorata in quanto ha qualche proposta, continua a mancare di progettualità e idee per risolvere i vari problemi e soprattutto per prevenirli.

Presidente - Altri? Nessuno? Ha chiesto la parola il collega Lavevaz.

Lavevaz (UV) - Credo non sia necessario ripercorrere tutto il percorso che ci ha portato a essere oggi qui, un percorso lungo che è cominciato con la proposta della Giunta alla Commissione, eccetera, cose di cui abbiamo già parlato ampiamente in questi quindici giorni con le varie interruzioni. Siamo venuti in aula come gruppi che sostengono l'attuale Governo non come un'Armata Brancaleone come qualcuno ha voluto far credere, perché è vero, come il Presidente ha ben sottolineato nel suo intervento iniziale, che non c'è in questo momento una maggioranza organica, questo è di tutta evidenza, anche perché sennò non avremmo il Consiglio sciolto, però i nostri gruppi hanno lavorato per trovare delle convergenze politiche almeno sui punti diciamo centrali, sui nodi strutturali di questa manovra, quindi in particolare la sanità, gli aiuti alle imprese e gli Enti locali. Su questi punti una maggioranza, almeno sulla carta, c'era.

Sull'articolo 17 in particolare, dove ci siamo fermati, siamo venuti in aula sostanzialmente con 19 voti più o meno evidenti a seconda delle dichiarazioni di voto che c'erano state in aula. Purtroppo nella politica, come nella vita, si ha a che fare con delle persone più o meno grandi, delle persone che spesso giocano sulle spalle degli altri, sul lavoro degli altri, in questo caso sulle spalle del personale sanitario con la bocciatura dell'articolo 13 o sulle spalle dei Comuni e dei Sindaci con la bocciatura dell'articolo 17, due figure peraltro che sono state in prima linea nella crisi sanitaria di cui stiamo parlando in questa misura. Un paio di persone che probabilmente sono abituate a giocare su più tavoli, un po' alla maniera della vecchia politica, magari anche con qualche regista anziano, comunque regista da Oscar, regista da Hall of Fame, che però gioca con degli attori probabilmente da teatrino dell'oratorio, ma questo è il risultato.

Come diceva la collega Morelli poco fa, c'erano due proposte molto chiare per quanto riguarda l'articolo 17, due posizioni politiche molto evidenti: quella del Governo è quella della Lega, qualcuno ha preferito non prendere posizioni, giocare su due tavoli e poi, con il voto segreto, giocare a buttare giù il pilastro che noi avevamo individuato come pilastro, questo ovviamente con l'obiettivo di buttare giù la casa senza accorgersi che la casa era già giù, ma questo mi sembra abbastanza evidente. Abbiamo dovuto quindi un po' con la buona volontà - e questo bisogna darlo atto credo a tutti - di 35 Consiglieri di trovare una quadra per evitare il disastro nei Comuni perché al di là della lettera B, con i famosi 22 milioni per investimenti, c'era la lettera A che sono i 16 milioni sulla parte coerente che se non trasferiti ai Comuni, soprattutto sui Comuni medio-grandi turistici veramente rischiano di fare un danno e di creare un tonfo difficile da gestire. Abbiamo quindi cercato, come gruppo Union insieme al gruppo Alliance, di riavvicinarci il più possibile in questa trattativa alla proposta iniziale che il Governo aveva fatto, ma non perché crediamo che quella fosse l'unica possibile proposta, ma semplicemente perché credevamo e crediamo che la proposta di fare un piano di lavori pubblici importante sui Comuni fosse un passaggio assolutamente importante, peraltro lo avevamo detto anche in tempi non sospetti, quando abbiamo approvato la legge n. 5, che uno dei metodi per andare verso una ripresa economica fosse quello di presentare un piano di lavori pubblici attraverso i Comuni.

Purtroppo in questa trattativa ci vuole, ci è voluta l'unanimità dei 35 Consiglieri e questo ha fatto sì che nascessero delle pregiudiziali importanti per riscrivere questo articolo 17 e poterlo discutere e votare oggi, delle pregiudiziali - ne abbiamo già parlato - che in qualche modo, dopo aver già dimezzato i fondi destinati agli investimenti dei Comuni, hanno anche posto dei vincoli che francamente sono poco comprensibili sia dal punto di vista amministrativo... perché credo che il vincolo che ha imposto il gruppo dei 5 Stelle, di cui ha parlato già anche la collega Morelli prima, voglia in qualche modo negare l'evidenza del fatto che ci sia una crisi economica in atto e che quindi bisogna risolvere anche la crisi economica, oltre alla crisi sanitaria. Io sono assolutamente convinto che questo tipo di pregiudiziale che è stata imposta abbia anche una pesante responsabilità di tipo politico e questo lo dico perché il fatto di voler inserire un vincolo di destinazione sui fondi da trasferire ai Comuni è in netta contraddizione, in netta contrapposizione con un emendamento che abbiamo approvato qualche giorno fa come Consiglio. Il Consiglio quindi ha dato un indirizzo chiaro, poi l'articolo 17 è stato bocciato, quindi tutto è saltato, però l'indirizzo politico era stato chiarissimo, cioè quello di ampliare le maglie di questi trasferimenti per dare la possibilità ai Comuni in totale autonomia di gestire questi fondi.

Qua invece, usando una pregiudiziale per poter andare avanti, si è imposto un vincolo, ripeto insensato, secondo me, però ognuno è libero di imporre la propria posizione, ma quello che non condivido è questo vincolo imposto in questa maniera quando l'indirizzo politico era esattamente opposto, ma questo è il risultato perché l'alternativa, ahimè, era quella di non riportare l'articolo 17 in quest'aula e quindi di non trasferire i 34 milioni. che sono il risultato di questa lunga trattativa che tutti insieme abbiamo fatto. Questa quindi - e chiudo per lasciare spazio anche i colleghi - non è certo la legge che abbiamo portato in Consiglio come gruppi che sostengono la maggioranza ma ovviamente il nostro voto sarà favorevole perché le imprese, le famiglie, gli Enti locali non possono aspettare oltre questi 160 milioni che con questa manovra mettiamo in campo.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Farò un intervento velocissimo perché noi siamo tanti e giustamente voglio lasciare spazio ai miei colleghi. Mi preme però rispondere subito al collega Lavevaz, che dice: "non siamo stati un'Armata Brancaleone come alcuni ci hanno definiti". Valuti lei. Il discorso è questo: siamo arrivati in questo Consiglio con una posizione ben chiara, netta, definita, pulita della Lega e del Mouv', Vdalibra, Restano per Ensemble; noi abbiamo fatto una proposta chiara, definita, una contromanovra perché giustamente ritenevamo - ed è nostro diritto come opposizione - presentare una proposta alternativa non condividendo la vostra proposta. Se poi voi non vi siete preoccupati dopo quello che è già successo a dicembre con il bilancio e sappiamo com'è andata, poi non avevate i voti, non vi siete preoccupati, nonostante l'ampia disponibilità che abbiamo sempre dimostrato in tutto il periodo Covid in cui siamo stati in completo silenzio, non abbiamo detto niente, siamo stati collaborativi, anzi, per sopperire alle mancanze del Governo, il provvedimento è partito direttamente dalla II Commissione per cercare di aiutare e di venire incontro, quindi, nonostante tutta la disponibilità fornita dalla Lega, non vi siete preoccupati di chiedere all'opposizione e ai principali gruppi di opposizione di venirvi incontro e di lavorare insieme, quindi avete messo un muro, un silenzio totale, un rifiuto totale alla nostra proposta di collaborazione, non deve essere l'opposizione che propone di collaborare ma lo abbiamo fatto di proporci, di collaborare insieme a voi alla stesura di qualcos'altro. Voi con la vostra arroganza siete andati avanti come dei treni, siete arrivati in aula convinti semplicemente di avere i numeri sulla carta, questo è stato il gioco vostro, ma lo avevate già sperimentato a dicembre facendo pagare le conseguenze all'intera Valle d'Aosta, che è finita in ordinaria amministrazione, che comunque bisogna stare attenti a fidarsi dei vostri alleati perché noi siamo all'opposizione e nella nostra posizione noi invece siamo molto chiari, puliti e schietti, poi vi ritrovate a iniziare il Consiglio con un discorso del Presidente che non si capisce perché o sai di avere i voti o non ce li hai e dice. "vengo in aula però non sappiamo se abbiamo i voti". Come "non sapete se avete i voti"? Ci pensate adesso? Incominciate ad andare sotto e non ve ne preoccupate lo stesso perché vi abbiamo riofferto una mano, risposta zero, andate avanti come dei treni e poi vi ritrovate a finire sotto.

Guardiamo l'articolo 13, soldi per il Covid, la nostra proposta che era migliorativa rispetto alla vostra bocciata a priori semplicemente perché la proponevamo noi convinti che passasse la nostra e la vostra non passa, non vi siete fermati lo stesso, siete andati avanti così fino all'articolo 17, fino a un certo punto, quando, a furia di andare sotto e finire per terra e sbattere la testa, allora a quel punto vi siete dovuti sedere e parlare finalmente con i 35. Fate un pochino voi. Il giudizio politico lo lasciamo fuori di qua.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste. Ha chiesto la parola il collega Mossa.

Mossa (M5S) - Io vorrei provare a spostare un attimo l'attenzione su un altro argomento: quello della responsabilità. Al di là che delle diverse misure previste da questa legge che ritengo urgenti e inderogabili, come le misure a sostegno delle imprese che sono state danneggiate dal periodo di inattività della sanità, che è stata messa sotto pressione da un'emergenza che nessuno era pronto ad affrontare, così come i disabili, l'agricoltura, la scuola e moltissimi altri settori, ho visto che oggi sono stati votati diversi articoli che prevedono ingenti somme di denaro pubblico finalizzato a sostenere delle misure, che, come ho già detto in discussione generale, non sono né indifferibili né tanto meno urgenti, come i fondi previsti per gli impianti a fune, la pista di Courmayeur o il Forte di Bard. Questi fondi, tutt'altro che irrisori purtroppo, potevano essere finalizzati ad altre misure davvero emergenziali o magari potevano andare a incrementare ulteriormente quelle urgenti e lasciare poi decidere ai posteri, a chi siederà su questi scranni dopo di noi, quali azioni intraprendere per le misure non urgenti.

Ritengo che non sia una prerogativa di un Consiglio sciolto prendere queste decisioni e questo potrebbe anche comportare delle responsabilità. In tutto questo però io riesco anche a vedere il lato positivo, c'è da dire che comunque apprezzo che se non altro queste decisioni di dubbia competenza siano state prese attraverso il voto palese e non ci si è nascosti, come al solito, dietro il voto segreto. Questo è un gesto sicuramente apprezzabile: assumersi le proprie responsabilità, comunque vadano le cose, oltre ad essere un gesto di coraggio, è un gesto di grande maturità.

Presidente - Altri? Non vedo altre richieste, quindi possiamo procedere alla votazione del disegno di legge nel suo complesso? Invito i colleghi che vogliono ancora parlare a prenotarsi. La parola alla collega Favre.

Favre (AV) - Mi scuso, Presidente, sarò bravissima, hanno già parlato quasi tutti prima di me e molti altri colleghi credo lo faranno ancora.

"Due cose contribuiscono ad avanzare, andare più rapidamente degli altri o andare per la buona strada", così citava Cartesio. Va detto che non è stata la velocità con cui abbiamo lavorato sul disegno di legge a portarci oggi in aula ma è stata la volontà di raggiungere un accordo tra forze politiche diverse tale da permettere l'impasse in cui tutti eravamo finiti lunedì sera per chiara scelta di qualcuno, un accordo che ci permette di sostenere importanti misure per contrastare gli effetti che l'emergenza sanitaria da Covid-19 ha causato al tessuto socio-economico della nostra Regione. Sono stati giorni intensi di trattative, un ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato intorno al tavolo e anche agli uffici dove, al di là delle differenze politiche su alcune questioni, si è arrivati a un'intesa sugli 80 articoli che compongono questo importante provvedimento e forse è bene fare un breve riepilogo di cosa stiamo votando e di che tipo di risposte oggi potremo dare alla nostra comunità: 60 milioni a imprese di incentivi per l'occupazione, 5 milioni per la viabilità, 7 milioni per il settore agricolo, quasi 2 milioni per il settore culturale, 7 milioni alla scuola, 25 milioni per il settore sanitario e sociale, 15 milioni per il settore degli impianti a fune, 34 milioni agli Enti locali ripartendo dallo zero in cui erano arrivati lunedì sera.

Non mi dilungo oltre nelle cifre che tutti conosciamo ma una considerazione va sicuramente fatta: l'auspicio è che, una volta approvata la legge, la politica possa essere responsabile, com'è ora e come qualche collega ha ricordato, e non ricominci a stressare la macchina amministrativa per speculazioni politiche da campagna elettorale in cui rischiamo di cadere tutti. Mettere in atto queste misure non sarà facile, lo sappiamo bene, avere allargato la platea dell'articolo 42 in modo particolare renderà l'attuazione ancora più complessa. Le misure che sono proposte daranno delle risposte importanti a imprese e cittadini e per questo l'Amministrazione deve poter lavorare e lavorare con serenità, un merito a tutti coloro che hanno lavorato è da parte del gruppo Alliance, evidentemente va ricordato il senso di responsabilità della nostra Giunta tutta in questi mesi.

In questi giorni si è capito inoltre - lasciatemi fare una breve considerazione politica - che una continua frammentazione dell'area autonomista cui apparteniamo non ha aiutato certamente a dare governabilità alla Regione. Proprio questo quadro frammentato in questi giorni è stato peggiorato possiamo dire dalla nascita di un nuovo gruppo consiliare nel rush finale di questo Consiglio già zoppo, com'è aveva definito il nostro Presidente all'inizio di questa lunga tornata di sedute consiliari, e possiamo dire che questa nuova proposta politica elettorale si definirà molto bene nei prossimi mesi e capiremo anche ciò che è capitato in quest'aula.

Un inciso finale: questa legge è il risultato di chi ha una visione politica, dei gruppi che hanno una visione politica, è il risultato di visioni diverse e responsabili ma soprattutto è il risultato di chi non pone voti a prescindere ma ha avuto voglia di dare risposte a una comunità che era in attesa e questo va detto, va ricordato al di là delle posizioni e dell'inerzia che qualcuno ha già ricordato.

Ho iniziato questo brevissimo intervento con una citazione e lo concludo con un'altra: "o troveremo una strada o ne costruiremo una", Annibale. Bene, io credo che oggi una strada qui sia stata fatta.

Dalle ore 16,16 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Altre richieste di intervento? Colleghi, ci sono altre richieste di intervento? Altrimenti passiamo alla votazione. La parola alla presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Due parole brevemente anche per portare la nostra posizione su questo disegno di legge dopo questo travagliato iter.

Abbiamo detto sin dall'inizio che i movimenti e i partiti che rappresento non condividevano la filosofia iniziale del disegno di legge scaricato dal Governo regionale, non condividevamo quella filosofia che, seppur aveva delle parti apprezzabili, e ci tornerò, aveva però come impianto di base quello di dare poco a tutti. Noi crediamo invece profondamente che in un momento di difficoltà, come quello che sta vivendo la nostra comunità, forse è necessario dare tanto a chi più ha patito questa situazione, e tutto ciò che è accaduto e tutto ciò che è derivato dall'emergenza Covid, quindi avremmo impostato il nostro disegno di legge gli aiuti Covid in maniera differente orientandolo davvero a quelle categorie e senza nasconderci, senza voler strumentalizzare, le abbiamo anche elencate, quelle categorie di lavoratori che più hanno sofferto in questo momento: pensiamo agli albergatori soprattutto che ancora patiranno, ahimè, gli effetti da pandemia perché lo stiamo vedendo, i dati sono sotto gli occhi di tutti.

Ecco, dopo questa prima fase iniziale, noi abbiamo proposto una serie di emendamenti seri, costruttivi, che non andassero a stravolgere l'impianto, perché ovviamente non ci sostituiamo, perché abbiamo ben presente il nostro ruolo, alle forze di Governo, ma abbiamo presentato una serie di emendamenti che andavano a innestarsi in quel provvedimento cercando di migliorarlo.

I lavori di quest'aula sono stati lavori travagliati, siamo fermi ormai da quasi due settimane, concordo con chi mi ha preceduto che ha detto che mai si era vista una cosa del genere, io in questi anni mai l'avevo vissuta, ed è un triste record - lo hanno ricordato, è un record ma io aggiungerei un triste record -, quindi in queste due settimane credo che davvero si sia riusciti a fare molto peggio del punto di partenza iniziale, e scenderò nel dettaglio del perché. Innanzitutto noi siamo molto preoccupati della futura e prossima applicazione di questo disegno di legge, lo abbiamo già visto nei disegni di legge precedenti per le misure anticrisi approvate da questo Consiglio, che pure erano testi molto più snelli, molto più concertati peraltro, invece qui ci troviamo all'ultimo ad approvare un testo di legge, che è un collage di tante proposte diverse che hanno alla base tante filosofie, tante visioni diverse che sono stati composti nel giro degli ultimi giorni in maniera molto raffazzonata, e anch'io ringrazio le nostre strutture, i tecnici che si sono messi a completa disposizione e hanno aiutato in questo percorso ma comunque non era fisicamente fattibile verificare la giusta misura di queste misure - scusate il gioco di parole - che verranno applicate. Io spero davvero di non trovarci tra qualche settimana con delle tristi sorprese sulla futura applicazione di determinate previsioni.

Siamo soddisfatti innanzitutto per l'introduzione dei contributi a fondo perso per qualche categoria, ma ci torneremo anche su questo, siamo soddisfatti per l'accoglimento di alcune delle nostre proposte: penso ai contributi per le associazioni sportive e dilettantistiche, una realtà importante che prevede anche qui tante persone che lavorano intorno a queste realtà, quindi non solo la parte ludica, ricreativa che può riportare alla mente, siamo contenti per le previsioni e le proposte che avevamo fatto sul tema della disabilità, che sono state accolte, molto soddisfatti per aver visto accolta la nostra proposta della sospensione delle rate di mutuo a favore degli operatori del settore turistico ricettivo, questo per andare proprio in quell'ottica di concentrare queste misure su chi più ha sofferto e chi più ne ha bisogno, ma assolutamente ci sono dei temi su cui non ci troviamo d'accordo, e lo abbiamo detto sin dall'inizio in maniera molto chiara. Assolutamente non siamo d'accordo sulla nuova parte di revisione delle risorse messe a disposizione dei Comuni e trovo anche molto grave che in tutto questo dibattito, sono le ore 16:21, sono già intervenuti più o meno quasi tutti i gruppi, nessuno abbia citato un fatto gravissimo che è accaduto oggi: le dimissioni dell'intero Comitato esecutivo del CPEL, un segnale importante, un segnale che non deve far sorridere, deve fare preoccupare perché è un segnale di forte scollamento tra coloro che sono i rappresentanti primi dei nostri territori.

Io credo che molto spesso sentiamo grandi filippiche, grandi prediche sulla centralità, sull'importanza degli Enti locali, dell'autonomia territoriale e poi con i fatti però andiamo esattamente nella direzione opposta. Io rispetto chi ha proposto determinate previsioni perché coerente anche con una linea che ha sempre portato avanti, capisco molto meno invece chi oggi sostiene determinate previsioni che davvero vanno contro a tutto quello che abbiamo cercato di portare avanti negli anni. Agli Enti locali dedico qualche minuto in più perché sicuramente la trattativa che è stata annunciata, le previsioni che sono state annunciate a gran voce, a mezzo stampa e che erano contenute all'interno di questo provvedimento nella sua versione originale sono state poi smentite con questa sgradevole sorpresa dell'ultimo minuto. Qualcuno ha già ricordato come ci siamo arrivati, il voto segreto che non è mai una condizione sicuramente positiva per la democrazia, ricordiamo che ci sono stati anche dei voti palesi prima dell'articolo 17, e su quel tabellone c'erano alcuni voti verdi, così la facciamo semplice semplice, alcuni voti bianchi e alcuni voti rossi. Il furbetto sta nei voti verbi, non qualcuno qua: "è colpa di tutti, si fanno giochi strani", no, qualcuno che non ha avuto il coraggio... e io lo rispetto perché magari non ha la serenità di votare palesemente contro la proposta della maggioranza ma chi ci ha portato in questa condizione sta in quel gruppetto di voti verdi, basta andare a vederseli, e siamo arrivati a questa situazione. Io lo definisco, oltre che un compromesso, un pasticcio frutto di un compromesso, un compromesso che definirei storico e non sempre i compromessi storici sono stati dei grandi compromessi, un po' - concedetemi il termine - un inciucio da campagna elettorale, qualcuno lo ha già detto.

Io credo che con questa manovra non sia stato fatto tanto un danno ai Sindaci, se qualcuno pensava di colpire i Sindaci, non ha colpito i Sindaci, ma colpisce le comunità di riferimento, i Valdostani che vivono in queste realtà, non i primi cittadini. Io credo che questo sia stato un brutto passaggio, mi ha sorpreso ancora di più la sorpresa dell'ultimo minuto: quella del vincolo di destinazione, peraltro come hanno sottolineato anche i Sindaci stessi destinandoli a settori che sono prettamente di competenza regionale, quindi anche questa è un po' un'anomalia, ma devo dire la verità, colleghi, che quello che più mi ha colpito, che sinceramente mi ha anche sconcertata dalla franchezza, e di questo gliene devo dare atto, sono state le parole della collega Morelli che ha confermato e ha detto che questa legge è frutto di un baratto e addirittura ha parlato di un ricatto, concetto poi ripreso dal collega Vesan.

Noi lo abbiamo denunciato ieri che noi non saremmo scesi a compromessi, e questo, ahimé - e lo abbiamo visto poi nei fatti nel voto -, ha visto la bocciatura di diverse, in realtà quasi tutte le nostre proposte, ma non ci preoccupa, continueremo a portare avanti le nostre idee, i nostri ideali a testa alta e per questo siamo fieri di dire anche oggi che il nostro voto non è stato e non è in vendita. Per questa ragione da persone assolutamente libere confermiamo il nostro voto di astensione su questo disegno di legge perché è un provvedimento che se è vero che da una parte dà alcune risposte, non dà, a nostro avviso, delle risposte sufficienti, delle risposte adeguate, ha la difficoltà di questo delicatissimo momento storico che stiamo vivendo.

Alcuni temi all'interno di questo provvedimento ci stavano più a cuore degli altri, voglio concentrarmi solo su un articolo, su un emendamento che è stato bocciato e che avevamo presentato: quello legato ai professionisti, all'articolo 42.

Quest'Aula ha deciso di approvare un altro emendamento: quello che ha presentato il collega Marquis e io su questo vorrei essere molto chiara per le stesse ragioni di prima, ne abbiamo discusso tanto con il collega Marquis e anche con i tecnici; tra l'altro, noi ci eravamo seduti con molta serenità a questo tavolo di confronto ma abbiamo visto che non c'erano i presupposti per continuare il nostro lavoro.

Sui professionisti e sulle partite IVA noi avevamo fatto una proposta seria, una proposta sicuramente non più limitativa ma diversa da quella che è stata portata avanti. Si è scelto di avere una proposta che applica due finestre per i professionisti ma fa una cosa alla base che noi rifiutiamo categoricamente, non prevede risorse sufficienti e per onestà intellettuale va detto, e ci è stato confermato anche dai tecnici, per soddisfare le future richieste, quindi non solo in questo caso per i liberi professionisti e per le partite IVA si andrà a creare il famoso click day che tutti abbiamo cercato di evitare, ma si avrà già la certezza a priori che non ci saranno risorse per tutti ma il nostro compitino lo abbiamo fatto. Abbiamo presentato l'emendamento, i professionisti sono contenti, abbiamo detto che diamo di più, apriamo le finestre, togliamo le maglie, lasciamo che facciano le domande, però poi non ci sono le risorse.

Ecco, questo modo di fare politica e di portare avanti le iniziative non ci appartiene, preferiamo dire che diamo di meno a una platea più ristretta, che però è quella che effettivamente ha bisogno ma che sicuramente questi soldi verranno dati a questi professionisti. Mi dispiace molto che l'Aula non abbia fatto questa riflessione e non abbia accolto la nostra proposta, me ne dispiaccio davvero perché era una risposta seria che dava delle risposte davvero concrete e questo forse è il rammarico più grande che abbiamo, perché le persone io credo davvero che non abbiano più il salame o, come diceva giustamente prima la collega Pulz, il lardo di Arnad sopra gli occhi e sapranno fare i conti, caro collega, e vedranno che questa proposta che avete fatto, come ci siamo peraltro detti durante tutte le riunioni che abbiamo fatto in questi giorni, non troverà una copertura economica e non gli si può dire: "chi verrà sposterà". Il problema è ora, questo provvedimento arriva già fuori tempo massimo, ce lo siamo detti tante volte, le persone hanno bisogno ora dell'intervento, non la nuova Giunta che arriverà potrà spostare da un capitolo all'altro, perché se davvero si tiene a delle tematiche, si va fino in fondo e si tiene duro. Io quindi non capisco nemmeno oggi chi dice: "ma c'è stato un ricatto, siamo stati obbligati a votare", ma com'è che vi hanno obbligato a votare? Su questo ho sentito anche il collega Lavevaz, com'è che vi hanno obbligato a votare? Mica vi puntano la pistola contro la tempia? Non credo, almeno spero che ciò non sia avvenuto.

Guardate che davanti a dei principi si può anche dire di no e andare avanti, non si è obbligati a scendere per forza a dei compromessi se questi compromessi sono eccessivamente a ribasso dal proprio punto di vista e ogni punto di vista deve essere rispettabile, sia ben chiaro, come dicevo prima.

Io quindi sono abbastanza dispiaciuta di chiudere così questa legislatura perché verosimilmente questo sarà il nostro ultimo Consiglio regionale, mi dispiace perché probabilmente se si avesse avuto anche l'accortezza e un pochino meno di presunzione e di arroganza di voler venire in aula senza avere i numeri per sostenere un disegno di legge delicato come questo, forse il lavoro di condivisione avrebbe potuto essere fatto a un livello precedente e allora non sarebbe stato frutto di ricatti come sono stati dagli stessi diretti interessati definiti, ricatti, ma sarebbe stato il frutto di una condivisione politica e probabilmente avrebbe assunto, nella sua totalità, forme e modi diversi che potrebbe sicuramente aver trovato anche il nostro sostegno.

Per questa ragione, dicevo, il nostro voto sarà di astensione.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Una breve considerazione: io penso che questa soluzione che è stata trovata e che ha portato via del tempo ovviamente come hanno detto molti colleghi, non sia l'optimum. Ovviamente ogni gruppo probabilmente, e come giusto che sia, avrebbe apprezzato di più che la sua proposta iniziale, qualsiasi fosse, vedesse la luce per chi ne aveva, perché qualcun altro che oggi ci racconta invece delle storie una visione chiara non ce l'aveva. Noi l'abbiamo presentata come sempre criticabile, si dica quello che si vuole, ma l'abbiamo presentata ed era sostenibile; successivamente abbiamo visto quello che è successo, l'impasse, il blocco del Consiglio e il rischio che due elementi comunque importanti come il premio Covid e soprattutto le risorse agli Enti locali non vedessero la luce e fossero messe da parte nel conto generale. Sinceramente però sentir parlare di ricatto, baratto, pasticcio, compromesso, inciucio un po' mi fa sorridere per due motivi. Il primo: chi dice questo, e mi perdoni, collega Rini, non dico Presidente ma le parlo come capo politico della sua holding, io voglio ricordare, perché chi è fuori non lo sa, che l'unico tavolo parallelo a cui non ci si è seduti tutti quanti è stato dedicato a lei e lo ricordava proprio sul problema dei professionisti perché sull'altro, è vero, ci sono stati dei momenti anche difficili, di scontro, di scontro pesantissimo fino anche a questa mattina ma tutti i gruppi, e devo dare atto a tutti i gruppi, anche a chi mi chiama fascista, era seduto al tavolo e al tavolo ha portato la sua posizione, giusta, migliore come dice o sbagliata, secondo me, che sia. Scusate, colleghi, io ho ascoltato tutti e vorrei gentilmente essere ascoltato.

Quello che voglio ricordare quindi è questo, poi chi ha scelto di non essere più seduto a quel tavolo, dobbiamo capire, avrà le sue motivazioni, ma è facile poi parlare di inciucio, di compromesso e di pasticcio, è facile dire: vediamo domani se queste misure verranno attuate.

Io voglio ricordare che il lavoro fatto, difficile lo ripeto, perché non è che ci siamo seduti al tavolo tutti contenti, anzi, ha rischiato di saltare un sacco di volte, in alcuni casi qualcuno ha fatto dei passi indietro, e cito una proposta che ho cara: quella del mantenimento dei livelli occupazionali. Abbiamo trovato una maniera per innestarla, questa sì all'interno dell'articolato, e renderla più attuabile della stessa proposta che avevamo fatto. È un inciucio? Io credo di no. Abbiamo potenziato l'occupazione con più di 5 milioni e qui abbiamo qualcuno che si riempie la bocca con piani industriali, mi spiace, collega Pulz, guardo lei, sulla crisi Shiloh, che ci parla di emendamenti che non abbiamo manco visto, forse quando la consulenza era dei pessimi sovranisti, gli emendamenti in aula arrivavano, però abbiamo fatto questa scelta perché era migliore dal punto di vista amministrativo perché si poteva attuare e noi saremo vigili finché potremo e finché lavoreremo affinché queste misure, soprattutto quelle in cui si è inserito il parere della Commissione, vedano la luce.

Noi l'avevamo detto, la filosofia iniziale non la condividevamo, nel mio primo intervento non sono stato sicuramente carino e non voglio esserlo oggi perché carino non sono, però avevamo una filosofia chiara e l'abbiamo difesa e portata avanti. Non giudico gli altri ma vedete, sul voto segreto chi oggi lo critica molto e chi magari oggi dà quasi a pensare che di quel voto segreto non ne ha fatto un utilizzo, c'è un legittimo dubbio perché oggi è facile dire sull'articolo 17, e lo dico per chi non era già stato chiaro, "che è un peccato, non siamo d'accordo, l'importanza dei Comuni, il discorso delle dimissioni del CPEL" e quant'altro. Sono dispiaciuto delle dimissioni ma ognuno fa le sue scelte e giustamente, come spesso il collega Marzi ha ricordato, c'era un accordo politico, non un accordo istituzionale su quelle cifre, quindi probabilmente i rappresentanti del CPEL giustamente hanno rimesso le loro cariche ai loro azionisti che decideranno che cosa fare, ma era un accordo politico che poi ovviamente non è andato avanti.

Oggi quindi siamo tutti campioni dei Comuni, sono poi contento che chi si dichiara un po' meno autonomista in realtà nel cuore è autonomista e di questo me ne compiaccio, e chiudo con una battuta, anzi, non chiudo ancora perché voglio ancora dire due cose, poi lascio comunque lo spazio ai colleghi, perché sui territori è vero, è molto importante, e torno su un elemento che mi stavo dimenticando sempre sull'articolo 17. L'articolo 17 rivisto ha ridistribuito parte delle risorse in quelle misure di cui un po' tutti hanno portato un contributo: ad esempio, l'articolo 35bis, che citava sempre la collega Rini sulle associazioni sportive e dilettantistiche, che giustamente è nata da una crasi tra un nostro emendamento e un suo emendamento, pesca a piene mani all'interno dei fondi destinati agli Enti locali. Des deux l'une quindi o dopo le cose vanno bene, oppure bisogna immediatamente predisporre una soluzione perché poi non si può dire che non si è d'accordo sull'articolo 17, ma si sa, il voto segreto copre e dà la possibilità di dire anche questo.

Ripeto: noi sosteniamo questa soluzione di cui, ripeto, non siamo sicuramente contenti ma crediamo che molte delle insidie e delle difficoltà che c'erano in molte misure si siano comunque risolte e possano permettere di vedere la luce. Poi tutti quanti avremmo voluto più risorse, avremmo voluto accontentare sicuramente più categorie, avremmo voluto fare un lavoro migliore, però io credo che questo dobbiamo dirlo è un po' il bilancio di tutta questa legislatura dove probabilmente ognuno di noi avrebbe voluto fare di più e, purtroppo, non si è potuto fare. È inutile piangere sul latte versato, io dico che pragmaticamente quello che è emerso dal gruppo di lavoro - e voglio ringraziare tutti quei colleghi che erano seduti al tavolo - è un prodotto comunque migliorativo della proposta iniziale, ovvero comunque migliorativo di una situazione in cui ricordo premio Covid, Enti locali si dava zero perché comunque in quest'aula quei due articoli sono caduti. Ringrazio poi anche tutti i colleghi che hanno permesso la reiscrizione di questi due punti, è doveroso, e non lo so, probabilmente questo è l'ultimo Consiglio, sicuramente del doman non vi è certezza, ma quello che comunque è stato fatto in questi giorni, è giusto dirlo, è stato un lavoro, a mio giudizio, necessario.

Presidente - Ha chiesto la parola la presidente Rini.

Rini (PNV-AC-FV) - Per fatto personale e semplicemente perché mi è stato detto che abbiamo partecipato a tavoli paralleli. Allora, nessun tavolo parallelo, ci tengo a dire che il tavolo di confronto era un tavolo insieme al collega Marquis e all'assessore Bertschy concordato in quel tavolo Noi abbiamo detto sin dall'inizio che abbiamo partecipato a questo tavolo, collega, quindi nessun tavolo parallelo segreto, tutto alla luce del sole, autorizzato e concordato nel tavolo di confronto, collega Spelgatti, lei non c'era.

Presidente - Presidente Rini, ha avuto spazio per precisare. Colleghi, è stato effettuato un nome che ha innescato un fatto personale, a questo fatto personale è stata espressa una spiegazione, chiuso, la questione è stata chiarita. Lo spazio dedicato al fatto personale è stato esaurito secondo il parere di chi è stato interpellato durante un intervento. La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Cerco di venire alle cose che abbiamo fatto più che soffermarmi sulle accuse reciproche, anche se un passaggio poi lo farò, quello che voglio ricordare in primis durante questo intervento è che se la Lega responsabilmente non avesse deciso innanzitutto di proporre, di reintrodurre l'articolo 13, il premio Covid per i nostri sanitari, noi non saremmo qui e quell'articolo non sarebbe mai stato reinserito e i nostri sanitari non avrebbero mai preso ovviamente quelle indennità.

Noi quindi, assieme a chi ha voluto essere responsabile, ovviamente parlo anche del gruppo degli undici, abbiamo avuto il merito di riproporre e di metterci a un tavolo, non per creare inciuci perché ve lo posso garantire le differenze con le persone, non con i valori, ma con le persone che mi differenziavano ieri rimangono oggi, non con tutte, con molte mi differenziano ancora oggi, ma se noi con responsabilità non avessimo deciso di sederci a quel tavolo, ad oggi non avremmo molte cose:

- non avremmo, per esempio - è già stato ricordato ma voglio rivendicarlo -, i 600 mila euro sulle società sportive, che erano state completamente dimenticate durante la discussione del disegno originario e quindi evidentemente avremmo creato un vulnus nel tessuto sociale, oltre che ovviamente in quello economico della nostra Regione;

- non avremmo un forte sostegno alle associazioni di Protezione civile che durante questa crisi hanno lavorato in maniera indefessa, hanno consumato mezzi, materiali e hanno la necessità di essere supportate per poter essere efficienti e per poter intervenire puntualmente quando verranno nuovamente chiamate per intervenire e ricordo, e le ringrazio, che stanno lavorando ancora oggi sempre per nostra sicurezza;

- non avremmo un intervento sugli anziani, non avremmo finanziato con 450 mila euro il pagamento della retta degli anziani che, e questo lo voglio evidenziare, hanno dovuto patire alla fine della loro vita per tanti, purtroppo, anche l'onta di non poter accedere all'Ospedale, a un servizio che hanno pagato con le loro tasse per tutta la vita e addirittura, una volta ospedalizzate le strutture sanitarie, si sono visti rispondere che per loro in Ospedale non c'era spazio, dovevano rimanere lì e addirittura qualcuno si è visto anche arrivare il conto a casa, è successo questo, su alcune Unités des Communes, su molte strutture ma questo sicuramente sarà oggetto di approfondimenti ulteriori in questo senso;

- ancora non avremmo ad oggi neanche la proroga per il mese di maggio di chi era ospite nelle strutture per disabili, anche qui si è visto arrivare il conto nonostante fosse malato di Covid;

- non avremmo il pagamento di tre mesi degli alloggi di edilizia residenziale pubblica perché qualcuno era assolutamente contrario a concedere un sostegno a chi già versava in una situazione di forte difficoltà, e questo lo voglio evidenziare, c'era chi si opponeva fortemente a un sostegno a chi aveva un reddito a zero, nuclei che avevano reddito zero e non voleva assolutamente erogare questo tipo di sostegno per chi effettivamente aveva patito questa condizione molto forte;

- ancora c'era un intervento sull'Università, lo voglio ricordare, un abbassamento della retta che abbiamo dovuto, per quanto riguardava il tavolo... anche qui avversato da quelle forze che si ritengono vicine al mondo della scuola, o magari piace definirsi vicine al mondo della scuola, ma in realtà lo sono soltanto a parole perché poi, quando si tratta di scrivere o di andare a inserire degli emendamenti, piuttosto che degli articoli, evidentemente vengono a chiedere aiuto ai sovranisti, che sono così brutti tranne quando li aiutano.

Ancora avremmo voluto vedere riconosciuto la nostra misura sulle famiglie, non c'è stata la possibilità, noi questo spirito di aiuto per le famiglie, soprattutto per coloro che hanno avuto delle difficoltà economiche lo manterremo per il futuro perché in questo disegno, se c'è qualcosa che manca, è proprio l'attenzione verso chi era già in difficoltà e, come è già stato detto in quest'aula, verso chi aveva reddito zero, verso chi aveva situazioni di disabilità, verso gli anziani, verso i nostri ragazzi. Questa, purtroppo, era una mancanza di attenzione che siamo dovuti andare a sanare con interventi molto importanti.

Qualche parola però ancora su un giudizio generale di qualche collega all'interno di quest'aula, c'è qualcuno che ha deciso, in maniera credo forse più avveduta e responsabile, come spero di aver fatto io in questo momento, di ricordare quelli che sono stati gli interventi e magari l'azione principale fatta sia ai tavoli di trattative, sia all'interno di quest'aula. C'è qualcuno che invece ha pensato bene di buttare sopra l'avversario politico, quello di sempre, avversario fino a quando poi non serve per essere aiutati a scrivere qualcosa... ha deciso di buttare magari una responsabilità sulla campagna elettorale, magari qualche stella cadente che al prossimo giro elettorale fortunatamente non vedremo più all'interno di quest'aula. Ebbene, a queste stelle cadenti, e il riferimento di stelle non è ovviamente riferito ai dirimpettai che ho esattamente di fronte... che hanno avuto l'appellativo di satelliti per chi condivideva un'idea, un progetto e una visione alternativa di questa misura... quando si accusa gli altri di fare la campagna elettorale dopo che sulla questione dei precari della scuola ci si è piantata una bandiera grossa come una casa pur non avendo fatto nulla e pur non avendo - lo ricordo ancora una volta - prodotto nulla, anche se qui ci si è spesi per fare le prefiche sulle misure verso le persone poverine che erano in difficoltà ma non si è voluto fare niente, eppure emendamenti non ne sono arrivati, perché, vede, non basta prodursi una serie di valori, prodursi una serie di definizioni vuote... Quello che serve è anche la competenza e io credo che in questo periodo, in queste trattative, in questi tavoli di competenza da parte di alcuni se ne sia vista veramente molto poca.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Da parte mia e da parte del mio gruppo credo che abbiamo raggiunto un risultato enorme per quanto ci riguarda. All'inizio di questo Consiglio ho sollecitato più volte i membri del Governo a trovare una quadra, gli ho detto: sediamoci ad un tavolo e troviamo una soluzione condivisa. Abbiamo dovuto fare una serie di votazioni nelle quali è successo ciò che è accaduto per creare poi questo documento che è arrivato oggi in aula frutto di una serie di emendamenti e sub-emendamenti di un gruppo di lavoro politico. Non mi sembra un tavolo tanto segreto se poi facciamo una cosa del genere in sala Commissioni durante i lavori del Consiglio, di segreto c'è ben poco.

Credo quindi che le tante sollecitazioni avute da fuori da questo Consiglio che ci chiedevano di lavorare tutti assieme qualcuno le ha raccolte ed è riuscito a trasformarle in questo lavoro. Fuori tempo massimo? Sicuramente, ma perché fuori tempo massimo? Perché, per giungere a questo risultato, era necessario avere una situazione nella quale tutti avremmo perso qualcosa se le cose fossero andate avanti con la piega che avevano preso e allora, quando si è capito che ormai c'era una frittata tale che avrebbe sicuramente distrutto tutti noi, allora si è detto: "aspetta un attimo, sediamoci al tavolo e cerchiamo di trovare una quadra", va beh, l'importante è trovarla. Le sollecitazioni dall'esterno quindi sono state recepite finalmente e si è giunti a una quadra, poi chiaramente, appena questa cosa si è raggiunta, giustamente, poi ognuno cerca di posizionarsi: "io sono più bravo in questo"," io ho proposto quello", "io ho fatto quell'altro", "io non voto", "io voto", tutte quelle mene che sono le stesse che ci hanno portato a fare la frittata. Sì, lo so che è strano questo discorso fatto da me, lo capisco, però la realtà è questa e a me un po' fa piacere che è successo questo, perché poi alla fine si capisce anche che quando poi arrivi veramente al momento decisivo c'è chi è in grado di far ragionare e di portare delle proposte concrete e chi invece continua a fare tattica senza portare a nulla di buono.

La vera differenza che ho visto io all'interno dei trentacinque non è tanto sulle marchette o io mi porto a casa questa roba o quell'altra ma c'è stata tra chi si è seduto e ha cercato di trovare una quadra o per opportunità, o per voglia, o per scaltrezza, o per poca furbizia, insomma per un qualche motivo o per rimediare a degli errori e chi invece ha preferito fregarsene nonostante tutto ma erano ormai talmente pochi che non c'era molto altro da dire.

Penso quindi che il risultato, soprattutto per il futuro del prossimo Consiglio, sia positivo perché vuol dire che allora ci si può sedere intorno a un tavolo e sui temi trovare una soluzione se si vuole, se lo si fa senza cercare continuamente di prevaricare l'avversario con la forza, forse è anche più semplice, perché quello che ho visto io in questi lunghi sette anni è sempre stato questo, cioè cercare il tentativo continuo comunque di schiacciare l'avversario, non importa quale proposta porti, anche se la proposta è meravigliosa, io lo devo schiacciare perché non mi va bene che la porti lui, lo abbiamo visto anche in questo disegno di legge, sono state approvate alcune norme nella Commissione e poi il Governo all'ultimo momento ha portato delle norme, che, guarda caso, riprendevano le norme fatte in Commissione, ma è normale, se l'idea è buona, chiaramente non la faccio fare al mio avversario, me la intesto, poi la modifico un po' e poi dico che è la mia, poi però siamo arrivati a questo. Qui quindi, tra l'altro, con il voto segreto, nessuno si potrà intestare nulla, né di positivo, né di negativo, è bellissimo, oltre a metterci a riparo tutti e trentacinque dalle possibili conseguenze che ci potrebbero essere dietro la votazione di atti, che forse, da un punto di vista di tecnica legata allo spreco di risorse, potrebbero forse dare dei problemi e forse no ma nel dubbio io voto segreto e risolvo il problema, è un'altra cosa che si è imparato in quest'aula negli anni. Chi quindi poi anche lì dice: "no, ma il voto segreto non è democratico", insomma, dipende da chi lo dice perché se uno si è già scottato forse...

Detto questo, io credo che per il futuro del quale non so se farò parte o no perché questo, per fortuna, lo decideranno gli elettori e questo vale per tutti noi, si potrà creare un tipo di politica diversa. È chiaro che però nascerà un altro problema qualora si volesse intraprendere questa strada: si capirà sempre di più chi fa proposte lontano da interessi più o meno corporativi o personali, quindi più generali verso la popolazione e chi invece continuerà a fare proposte legate ai propri interessi. Questo penso che al tavolo di lavoro tra di noi ce lo siamo chiariti e c'è anche chi ha rinunciato magari a delle proposte che erano provocatorie volutamente per dare disponibilità economiche su cose che ha ritenuto molto più importanti. Questa è la sintesi di ciò che è accaduto, oltre a un piccolo passaggio divertente: se uno viene in quest'aula e dichiara di non avere i voti e un gruppo subito gli dice: "va beh, ma noi faremo uno sforzo di responsabilità e voteremo", chi è un minimo leggermente esperto su come funziona quest'aula capisce chiaramente che l'inciucio c'è, non è che siamo tutti scemi, alla fine basta fare i conti e se un gruppo di quattro persone, quando ti mancano quattro voci, ti dice: "ma noi magari facciamo uno sforzo e vi aiutiamo", hai già capito dov'è finita. Se poi il rappresentante principale di questo gruppo due settimane prima di cominciare il lavoro della Commissione va già a vendersi il risultato della bozza della legge presso magari il CPEL, allora lì è ancora più chiaro che cosa sta succedendo, cioè che il fatto di trovare una soluzione tra un gruppo e l'altro è semplicemente un modo per mascherarsi. Per fare un esempio, quindi il collega prima parlava delle stelle cadenti, io invece mi riferisco al gruppo della Stella Alpina, se la Stella Alpina, per esempio, ha fatto così, è chiaro che poi cercava in qualche modo di accreditarsi come i salvatori della patria. Peccato che non è andata così, perché poi qualcuno ci ha messo lo zampino, volutamente o non volutamente, e qualcun altro ha capito cosa stava succedendo e ne ha approfittato per arrivare a una cosa condivisa, ovvero sempre questa. Quando nel passato intervento ho detto che c'è una persona che qui dentro comunque crea più casino di tutti e fa i peggiori macelli, si è confermato anche questo, bellissimo, questa cosa è meravigliosa. Sono riuscito ad anticipare tutti i passaggi perché ormai si sa com'è quello che c'è qui dentro. Io spero vivamente che le persone, non i partiti, che comporranno il prossimo Consiglio saranno per la maggior parte, non tutti, con abbastanza cervello e abbastanza onestà intellettuale da lavorare per la Valle d'Aosta tutta. Un saluto a tutti.

Dalle ore 16:46 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Dopo una giornata finalmente produttiva alcune considerazioni finali su quello che io penso sia un accordo di buon senso sulla base di un lavoro necessario e l'ho pensato sin da subito in quanto in discussione generale già feci un'apertura, nel senso che già visto come stava andando la discussione generale, viste comunque le votazioni precedenti, non ho mai pensato che un disegno di legge così importante e un assestamento di oltre 160 milioni potesse andare avanti a colpi di 18 sì o 18 no, nel senso che poi la variabile era molto limitata e questo è quanto è successo, questo è quanto è stato il frutto delle prime votazioni fino all'articolo 17 dov'è palesata tutta la mancanza di una maggioranza organica, se non di una maggioranza probabilmente frutto di qualche accordo non da tutti condiviso. Quello che voglio dire è che, per quello che ci riguarda, chi ha collaborato con me, con noi per mettere giù quello che noi pensavamo un disegno, un assestamento, comunque una proposta diversa, sicuramente diversa ma che per noi significava provare a mettere in campo delle politiche attive. Io penso che questo accordo di buon senso sia alla fine un buon accordo, andava solo fatto prima e senza perdere ulteriore tempo, andava fatto molto prima.

Io, quando parlo di politiche attive, penso che mettere più risorse per finanziare l'accesso al credito sino a 25 mila euro per imprese, aziende tramite Finaosta sia una politica attiva, soprattutto dopo quello che è successo con le misure messe in campo all'articolo 3 della legge n. 5 che mi hanno detto nell'arco di poche ore... c'era il click day, in poche ore si è arrivati al plafond. Penso che siano misure attive anche quelle misure a sostegno dell'occupazione quando cesserà la cassa integrazione tramite l'abbattimento del costo per l'assunzione dei dipendenti e il mantenimento dell'occupazione. Forse tanti si sono dimenticati che almeno per il momento il 18 agosto ci sarà la cessazione del discorso della cassa integrazione a livello nazionale, se guardiamo le previsioni in campo nazionale e non solo di istituti, che comunque stanno valutando quello che può essere il futuro dell'Italia, sono tutte meno che rassicuranti. Sono contento che siano state rimesse risorse aggiuntive per i contributi ad aziende agricole, non solo ad aziende agricole con il bestiame ma anche quelle che producono comunque ortofrutta, vitivinicole o quant'altro. Sono stati aumentati di 1 milione, da 1 milione e 450 passiamo a 2 milioni e 450 degli aiuti immediati. Sono situazioni difficili anche per loro, che probabilmente non potranno avere accesso all'indennizzo in quanto probabilmente in questo periodo non avranno un calo immediato del fatturato ma avranno una prospettiva poco rassicurante quando ci sarà il conguaglio di fine anno. C'è un provvedimento che è passato sotto traccia ma io lo ritengo molto importante perché noi quest'anno abbiamo perso un anno sui concorsi pubblici e penso che una proroga di un anno sia un atto dovuto a tutti quelli che vedevano con il fiato sul collo l'arrivo della data del 31 dicembre 2020.

Penso sia importante aver messo una sorta di automatismo per quello che riguarda il discorso dei 400 euro da parte della Regione a tutti coloro che prendevano i 600 dello Stato, non era così automatico, c'erano delle categorie che erano rimaste fuori da questo. Aggiungerei anche ciò che personalmente io condivido del testo originario, non sarebbe neanche corretto dire che tutto non andava bene, penso che il premio per operatori sanitari USL e OSS per micro territorio sia un riconoscimento più che dovuto visto che comunque si sono impegnati in maniera importante, a volte trascurando magari anche la famiglia, vi sono gli aiuti a fondo perso per imprese e commercianti così fortemente penalizzati, i contributi per quelli che dovranno adeguare le proprie strutture per il superamento dell'emergenza Covid, le risorse per la sanità, per il sociale, per evitare una ricaduta Covid sul territorio che potrebbe essere davvero devastante. Le risorse messe per gli impianti a fune penso che siano importanti perché comunque ci avviamo verso una stagione invernale dove una serie di interventi sono obbligatori, pur essendoci una deroga per quello che riguarda la scadenza delle revisioni.

Dicevo prima un emendamento proposto da quello che resta della maggioranza ma che condivido pienamente è quello che autorizza la Giunta regionale a predisporre immediatamente le modalità, le regole che permettono ai cittadini valdostani di poter far domanda per il mutuo prima casa. Penso che sia molto importante, è una battaglia che ho portato avanti negli anni per cui a me non interessa chi l'ha presentato, l'importante è che ci sia in questo provvedimento.

Non voglio sottrarmi dalla responsabilità di parlare del trasferimento agli Enti locali. Io ricordo che il trasferimento agli Enti locali, pur con gli 11 milioni e 100 in meno, se contiamo le leggi di settore, vale all'incirca 35 milioni, anche perché una parte importante di quegli 11 milioni che sono stati tolti in conti investimenti ai Comuni, vengono comunque riproposti come finanziamento per quello che riguarda la finanza locale. Non penso siano un regalo, non penso sia uno spreco, semplicemente quelle risorse in meno sono frutto di una scelta, una scelta che io che ho sempre difeso gli Enti locali e che vengo da quel mondo ho ritenuto in questo momento necessaria, necessaria per il semplice motivo che il mondo non finisce a fine anno. Lo ricordavo, il trasferimento di finanza locale ha un globale all'incirca poco meno di 200 milioni, la legge di settore e trasferimenti diretti, ma si basa su una componente io ritengo assolutamente importante: quello che deriva dalla tassazione locale, vale a dire IVA, IRPEF e quant'altro. Se noi non riusciamo a far partire un settore importante, noi non riusciremo a sostenere nel futuro questi trasferimenti. Allora è stata una scelta personalmente dolorosa ma che ho condiviso perché in questo momento io ritengo più importante, per quello che mi riguarda, aiutare le imprese che abbiano quella liquidità che lo Stato, dopo cinquantamila promesse, non è riuscito a dare e il fatto che comunque ci sia stato questo boom nel click day è una conferma, per il fatto che le Confidi, dai dati che ci hanno dato è emerso chiaramente, non aiutano le piccole imprese, vanno almeno dai 30-40-50 mila euro in più ma fino a 25 mila euro non sono concorrenziali. Vadano nel senso di garantire quelle categorie - io mi auguro non sia così - che potrebbe essere che a fine primavera o l'inizio dell'autunno entreranno in grave crisi e noi se non abbiamo impresa, non abbiamo consumo, le famiglie sono in difficoltà perché non hanno lavoro e con i cassa integrati che termineranno la cassa integrazione saranno disoccupati, sarà molto difficile far salire la tassazione locale, quella che ci permette di redigere il bilancio regionale. Lo volevo dire proprio perché non mi sottraggo al fatto che ho condiviso questo percorso, lo condivido e sono disposto a difenderlo e a spiegarlo in ogni dove e in ogni quando.

Presidente - Non ci sono altre richieste? La parola al collega Barocco.

Barocco (GM) - Lundi soir il me paraissait d'être dans un théâtre où se jouait une très belle pièce du théâtre moderne, une pièce d'Erik Assous: "Les belles-sœurs", dans laquelle trois belles-sœurs, toutes différentes, tâchent de trouver leur place, mais, merci à des drôles de personnages, vont exposer les maudits, les fantasmes, les mensonges, les faux semblants. Cela a été lundi soir, puis après quelques moments de désarroi disons que les 35 ont retrouvé la façon de se parler et pour les différences se sont confrontés et ont tâché de trouver une synthèse.

Penso che questo sia anche il ruolo della politica: trovare una sintesi; cos'è capitato: il voto segreto, non il voto segreto, si sono usati degli strumenti legittimi, mi dispiace che qualcuno abbia paragonato questi momenti a dei momenti passati del bilancio. Faccio solo rimarcare che allora non ci fu voto segreto, alcuni colleghi ci misero la faccia, poi anche lì la mediazione portò a un miglioramento del documento contabile. Questo è far politica e penso di avere avuto, sono qui da poco, la fortuna in questi ultimi giorni di partecipare a una cosa positiva, inciucio? Cerchiamo di non sempre farci del male, anche se siamo all'ultima puntata, credo che abbiamo fatto qualcosa di buono, abbiamo messo sul tavolo le nostre richieste, le differenti sensibilità, le differenti personalità e devo dire che intorno a questo tavolo ho trovato delle personalità che non conoscevo e che ho apprezzato. L'ho detto quando sono entrato in quest'aula, cerchiamo di capire i messaggi elettorali, non demonizziamo sempre i sovranisti o alcune altre categorie che possono essere anche la mia perché questo gioco è un gioco delle parti, una volta si è buoni, una volta si è cattivi.

Sono portato a essere molto diretto, però capisco che la politica sia anche mediazione ed è soprattutto mediazione perché sennò si cadrebbe in regimi così tanto vituperati e giustamente condannati dalla storia ma che non ci sono più, poi qui ci diamo tutti le pagelle ma ce le diamo tra di noi senza mai guardarci allo specchio e senza pensare che saranno gli altri fra un po' che ci daranno i voti. Idiótes cives, io non voglio fare approfondimenti che non mi appartengono, io non sono un filosofo, ho letto qualcosa, qualcuno ha detto: "basta essere dei maghi del desktop" ma sul desktop si trova anche la Treccani e andate a leggere cosa dice degli Idiótes e anche degli utili idioti perché questo è.

Torniamo a quello che abbiamo costruito, io penso che abbiamo portato dei miglioramenti, a me piace ricordare gli emendamenti sulla mobilità, il bonus mobilità che abbiamo inserito a tutti i cittadini della Valle d'Aosta, che era previsto da una legge dello Stato solo per i cittadini di Aosta, l'UNCEM (l'Unione Comuni Enti Montani) ha chiesto che gli eletti delle comunità delle montagne cercassero di far arrivare questo beneficio a tutti i cittadini e quindi penso che questa sia una cosa buona. Le risorse economiche sono state stimate anche con l'aiuto degli uffici e quindi questo va da sé che sia un aiuto, però parimenti a questo è stato anche inserito - e qui andiamo verso i Comuni - un finanziamento di circa 700 mila euro perché i Comuni e le loro associazioni, le Comunità montane possano costruire e progettare delle stazioni di sosta e di ricarica e di parcheggio di queste biciclette a pedalata assistita o normali. Aumentano i furti di queste e-bike che hanno un discreto costo e quindi penso che questo sia anche un modo di aiutare i Comuni. Stamani mattina venendo ad Aosta avete visto sulle strade le zone 30, quindi queste sono degli aiuti dei Comuni che stanno facendo degli interventi per la mobilità. I riconoscimenti ad alcune categorie, il collega Andrea Manfrin ha parlato della Protezione civile, abbiamo pensato anche ai vigili del fuoco volontari e poi abbiamo fatto anche delle azioni di sistema, dei finanziamenti ai consorzi turistici perché anch'essi possano entrare e cercare di fare rete. Abbiamo pensato anche alle professioni turistiche. C'è un limite in questa legge? Senz'altro. È una legge che affronta questo dato temporale di shock.

Io penso che quello che è un difetto, non voluto da nessuno perché allora, quando si decise di andare alle elezioni, non si prospettava certo una pandemia, ma la pausa per compiere il nostro dovere democratico avrà delle ricadute sulla messa a terra di queste norme e soprattutto per l'elaborazione di nuove norme più strutturali. Io credo siano necessarie norme più strutturali sia sul turismo, sia sull'agricoltura perché penso che, come mise in evidenza qualche collega, la crisi sarà lunga e quindi necessiteranno dei provvedimenti più strutturali e che soprattutto creino lavoro. Ecco, sul creare lavoro... io facevo parte di quel Consiglio del CPEL che si è dimesso oggi, ho capito benissimo quali sono le loro rimostranze e quali sono le loro preoccupazioni, ci mancherebbe altro, però probabilmente dovremo anche poi studiare un po' la geografia politica per capire tutta la vicenda, però quello che mi dispiace è che qualche forza politica, seppur nella mediazione, non ha fatto uno sforzo per capire certe esigenze degli Enti locali. Andare a mettere lacciuoli alla spesa e all'autonomia di spesa mi sembra che sia quello non fidarsi della capacità amministrativa dei nostri Sindaci, dei loro Assessori e dei loro Consiglieri. Mettiamogli un vincolo perché chissà che cosa combinano, fanno lavorare le imprese, dietro le imprese ci sono dei lavoratori, dei cittadini valdostani.

Io non voglio che, come al solito, ci siano delle excusatio non petite, che poi diventano delle accuse ma se certe forze politiche credono che i Comuni non siano uno strumento o abbiano... per meglio dire, forse sono uno strumento ma considerano che probabilmente ci debbano essere delle azioni per migliorare l'attività dei Comuni, non c'è nulla di strano ma sappiamo quali sono le forze politiche che considerano i Comuni in questo modo, non è che prendono un'azione e poi dicono: "no, ma noi... no, i 5 Stelle hanno fatto certe azioni conformi alla loro linea politica che va contro o non è sufficientemente vicina ai Comuni".

Dico solo una cosa forse più personale: io avevo chiesto, insieme al consigliere Gerandin, la volontà di risolvere un altro problema che concerneva i nostri Comuni ed era la questione dei segretari comunali. Il Movimento 5 Stelle ha posto il veto sulla soluzione di questo problema. Io lo dico ma eravamo su quel tavolo di lavoro politico, è una richiesta politica ma va detta che è stata posta sul tavolo e qualcuno non ha arretrato e, se si vuole trovare una sintesi, qualcuno deve fare qualche passo indietro. Penso che la sfida più grossa da oggi in poi sia di mettere a terra, come dice qualcuno, questi provvedimenti, penso che ci sarà ancora molto da lavorare e spero che questo modo di condividere e di risolvere i problemi possa essere l'ultima puntata di un Consiglio travagliato ma quando si riguarda e inizia il prossimo episodio, nel riassunto si veda l'ultima puntata che ha dato comunque qualche risultato positivo.

Dalle ore 17:17 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Alcune considerazioni prima di approcciare al voto finale di questo provvedimento legislativo. Sicuramente l'impasse che si è verificata lunedì sugli articoli 13 e 17 ha condizionato poi l'esito di quello che è stato il percorso e l'evoluzione dei lavori in aula. Alla fine credo che abbia prevalso da parte di tutti il buon senso, si è riusciti a trovarsi alla fine attorno a un tavolo per condividere il più possibile l'esito finale che ci apprestiamo ad andare a votare.

Per quanto ci riguarda, abbiamo presentato diversi emendamenti, riteniamo che l'approvazione e l'accettazione da parte di molti di essi abbia portato ad arricchire questo provvedimento e soprattutto anche a rendere più inclusivo il provvedimento a diverse categorie, in particolare mi riferisco, e richiamo la questione che è già stata anche descritta dalla collega prima Rini, dell'inserimento all'articolo 42 delle partite IVA e dei liberi professionisti. Ci tengo a sottolineare che la nostra proposta rispetto alla sua divergeva per un finanziamento di circa 300 mila euro di disponibilità e che quindi in questo momento non si fanno i pesi e le misure da farmacisti ma si fanno delle stime di massima, che possono soddisfare la platea di beneficiari che ci si attende e si è ritenuto che poteva essere lo stanziamento equo. Qualora, come per tutte le misure non ce ne fosse la capienza dei capitoli, occorrerà fare delle valutazioni e così dovrà fare la Regione come ha fatto lo Stato nel decreto rilancio.

Riteniamo altrettanto positivo l'avere affrontato la questione dei mutui casa, ristrutturazione della prima e seconda casa, che era ferma da un po' di tempo e che corrisponde alle aspettative di tanti Valdostani che attendevano questa misura per poter rendere operativa anche la convenzione con Finaosta e con le banche, altresì abbiamo sostenuto anche delle iniziative di altri colleghi che riteniamo che siano positive, un esempio per tutti il rifinanziamento dell'articolo 3 della legge n. 5, che, dopo alcuni giorni dalla presentazione delle domande, ha visto esaurire le disponibilità in Finaosta, quindi questi 2 milioni aggiuntivi credo che vadano nell'interesse di tutti coloro che hanno difficoltà di accesso al credito. Dicevo prima dell'inclusione di alcune categorie, abbiamo anche registrato con soddisfazione l'accettazione di inserire le cooperative sociali alle misure e i benefici dell'articolo 46 del fondo perduto, quindi riteniamo in definitiva che, sotto questo profilo, i contributi che sono stati portati da parte del nostro gruppo, da parte degli altri colleghi che abbiamo poi anche votato e sostenuto sono dei contributi positivi che vanno ad arricchire la proposta iniziale.

Due parole sulla semplificazione: abbiamo apprezzato che sia stata considerata in questo testo, seppure forse in modo troppo timido, perché c'è bisogno forse di maggiore reattività, sotto questo profilo, per poter dare rilancio alla nostra economia perché il rilancio passa non solo attraverso maggiori risorse a disposizione ma anche attraverso un ruolo di maggiore facilitazione da parte della Regione verso coloro che intraprendono.

Un'ultima considerazione che riprendo dal collega che mi ha preceduto è la questione dei tempi di attuazione, io credo che oggi arriveremo alla definizione di questa legge e l'approveremo, verrà pubblicata sul BUR, mi auguro che possa essere attuata nel più breve tempo possibile e questo credo nell'interesse di tutti i Valdostani che attendono queste misure, che molto probabilmente non riusciranno a dare il rilancio che ci si prefigge o che ci si aspetta ma quanto meno saranno delle misure compensative di un ristoro per le difficoltà che sono state affrontate in questo periodo.

Io quindi mi auguro che si possa quanto prima rendere operative le misure e trasferire questi benefici a coloro che ne hanno diritto ovvero le imprese e le famiglie valdostane.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Colleghi, se non ci sono altre richieste di intervento, si pone in votazione la legge. Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (VDA ENSEMBLE) - È necessario sottolineare che questa legge nel suo risultato non ci vede pienamente soddisfatti: non ci vede pienamente soddisfatti perché noi siamo partiti da una posizione diversa, come ho già detto nel nostro primo intervento, abbiamo fermamente creduto che fosse necessario dividerla in due norme: una sanitaria e una finanziaria e abbiamo da sempre sperato in un terzo provvedimento finanziario. Questo avrebbe permesso di risolvere tutti i problemi che abbiamo avuto, problemi pratici, riguardo ai contributi ai Comuni e tanti altri problemi e questo ha determinato quella che è stata la nostra impostazione sin dall'inizio, però facciamo un passo indietro: l'emergenza Covid ha messo alla luce, se non ce ne fosse stato bisogno, una marea di problemi, tanti problemi a livello politico che, a dire il vero, si erano già evidenziati fin dall'inizio della legislatura, i più importanti con le dimissioni di quattro Consiglieri, il che ha costretto la Giunta a lavorare sotto organico, non so se sia per scelta o perché obbligata, ma, a nostro modo di vedere, ha messo in mostra le differenze tra noi del neo gruppo Ensemble e la maggioranza attuale. Una collega ha parlato di arroganza della maggioranza senza averne i numeri, sicuramente non aveva i numeri, questo lo abbiamo visto, io parlerei forse di sana presunzione politica, di mancata reale condivisione, perché dico questo? Proprio perché avete voluto portare avanti in questo momento delicatissimo dove per prima cosa, anziché creare delle task force c'era forse quella di creare un gruppo di lavoro politico, quello che ha lavorato in questi ultimi giorni e che oserei dire ha superato a pieni voti tutti gli scogli che aveva dinanzi a sé. Quella squadra lì doveva condividere, doveva condividere un obiettivo, che voi avete individuato in solitaria, noi lo avremmo raggiunto insieme, avremmo voluto progettare insieme il percorso per raggiungere l'obiettivo, voi l'avete fatto da soli. Anche la strategia l'avete studiata da soli, forse con una rappresentanza di Sindaci, noi l'avremmo fatto insieme, ensemble, tutte le trattative da soli e noi le avremmo fatte insieme. È proprio un differente modo di vedere le cose quello che oggi si contraddistingue rispetto a voi. Da soli avete scelto anche i componenti dell'Unità di crisi, non avete ascoltato le nostre suggestioni, da soli avete dato l'assenso a quel famoso DPCM del 30 aprile, quello del famoso fattore RT, fattore fondamentale, c'è scritto nel DPCM, assenso politico e dei tecnici. Forse bastava ascoltare un collega di maggioranza che vi avrebbe detto quello che ha poi detto in Commissione, perché quello era un fattore determinante per evitare una figuraccia per la nostra Regione, bastava distinguersi. Questo ci ha diviso e ci ha fatto fare delle scelte diverse, percorrere delle strade diverse che in politica - tanti di voi l'hanno evidenziato - è una cosa assolutamente normale, lo è se si fanno degli accordi politici se poi si ha la forza dei numeri per sostenerli e che quella che è venuta a mancare ed è crollato il discorso. Poi dopo la ragione ha prevalso e con un grande lavoro da parte di tutti si è recuperato. Tanti colleghi hanno parlato dei risultati positivi, per alcuni siamo soddisfatti di essere stati determinanti anche noi per il loro raggiungimento, siamo soddisfatti della condivisione raggiunta nel campo sanitario, finalmente dopo anni di proposte vediamo nascere, speriamo che avvenga rapidamente, la Struttura di Epidemiologia, che tanto poteva essere utile, lo sono stati gli operatori sanitari però, guardando avanti, tanto potrà fare per la prevenzione primaria e forse anche secondaria.

Abbiamo toccato tanti settori, permettetemi di portare una suggestione che ho raccolto in questi giorni per quanto riguarda il settore della scuola, dove si è fatto anche peraltro un grande sforzo, servono le strutture prefabbricate, facciamo attenzione a dove le collochiamo, si parla dello spazio verde dello stadio Puchoz, che viene utilizzato per fare attività all'aperto. Parecchi insegnanti si sono premurati di sottolineare se fosse possibile scegliere un'altra collocazione perché le nostre scuole lo utilizzano e, posizionando in quella sede la struttura prefabbricata, toglieremmo ai nostri figli degli spazi all'aria aperta e sappiamo tutti quanto è importante, soprattutto in questa fase, poter lavorare all'aria aperta. Sono importanti le risorse per il personale scolastico, non dimentichiamo, forse non lo si può fare adesso, per la città di Aosta servono le palestre, se fosse possibile con il prefabbricato individuare una palestra, forse non fa parte del Covid, vedo il Presidente che scuote la testa e le mani, altro non può fare, però mi permetto di sottolinearlo, gli insegnanti di educazione fisica o scienze motorie sono degli insegnanti e come tali vanno considerati, fanno parte dell'offerta formativa dei nostri figli. Le palestre servono anche per l'attività quotidiana e per la prevenzione della salute, sappiamo che siamo carenti.

Io ribadisco ancora la necessità perché so che l'impegno che toccherà alla Giunta da oggi in poi sarà pesante con tutte le delibere attuative che ci saranno da predisporre. Noi diamo la nostra disponibilità se può servire a una collaborazione. Vi auguro di riuscire a mettere in campo tutti gli indirizzi dati da questa norma, avrete tanto da lavorare, se avete bisogno, potremmo farlo insieme.

Dalle ore 17,33 riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - La parola alla collega Certan.

Certan (AV) - Io credo sia importante ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per arrivare a questo risultato, non credo che sia una controproposta quella che viene votata ma che sia sicuramente un testo migliorato dal lavoro di chi ha lavorato. Chi non ha lavorato, chi non ha fatto degli emendamenti o non ha apportato il proprio contributo, forse non si vede così soddisfatto ma credo che in fin dei conti invece quest'azione abbia portato proprio a rimettere tutta una serie di aspetti al centro, forse anche quelli che avevo citato all'inizio nel mio intervento iniziale, quella che era la relazione, forse ci sono state anche relazioni migliori in questo periodo.

Ora, per quanto riguarda il settore scuola, credo sia importante rilevare che non è, come alcuni colleghi hanno sottolineato, che la scuola in questa legge è inesistente, ci sono le risorse per 41 aule che verranno sicuramente da domani mattina messe in campo per poterle avere a disposizione per il 14 settembre, parlo in particolare ai genitori, agli insegnanti, agli studenti e alla Dirigente scolastica del Liceo Bérard, ci sono 6 milioni e mezzo per poter in qualche modo dare una risposta proprio di spazi a questo polo scolastico, polo dove erano concentrati insieme al Convitto e al Manzetti; ci sono le risorse del potenziamento degli organici, in questi giorni stanno lavorando gli uffici sugli organici di fatto proprio per adeguare quelle situazioni più numerose dov'è necessario avere più personale, e ci sono due milioni e mezzo di risorse in più. Dei 100 milioni che la Valle d'Aosta investe sugli insegnanti ogni anno abbiamo aggiunto due milioni e mezzo.

Ci sono poi tutta una serie di misure che sono sicuramente molto importanti, innanzitutto degli emendamenti di adeguamento, non è che ci siamo autoemendati come Giunta, purtroppo dal 6 giugno quando abbiamo in qualche modo esaminato questo DL ci siamo ritrovati ad avere il Ministero dell'istruzione che ha cambiato tre o quattro volte idea, quindi abbiamo dovuto anche noi emendare. Ora finalmente la legge ce l'abbiamo e perlomeno seguiremo questi paletti che ci siamo dati come Consiglio regionale. Ci sono delle importanti misure per l'edilizia scolastica, come ho già ricordato, ci sono anche delle misure del potenziamento per il personale ausiliario che sarà fondamentale per il prossimo anno scolastico e personale anche tecnico, questo anche grazie al lavoro e al frutto di condivisioni all'interno di quest'aula.

Penso quindi che sia importante dire che, laddove si è voluto condividere... io ringrazio tutti i colleghi perché hanno comunque saputo riconoscere l'importanza di poter partire il 14 settembre con una scuola in presenza, ma nello stesso tempo anche garantire supplenti sin dal primo giorno e non dover fare i pasticci come invece forse si sarebbe finiti per fare se fossimo andati a cambiare le regole adesso.

Due parole vorrei dirle, poi concludo, sulla situazione dei Comuni. È un peccato che non si sia data maggiore fiducia agli Enti locali, sono state delle scelte fatte e sono stati anche dei compromessi come abbiamo detto, piuttosto che zero, come era dopo l'articolo 17, credo sia importante avere delle misure; peccato che non si sia data fiducia fino in fondo. Credo che i Comuni si troveranno ad affrontare delle grosse emergenze e io ritengo che sono e saranno sicuramente capaci di affrontarle.

Questa legge, con tutti i suoi emendamenti, sicuramente da domani mattina ci chiederà un lavoro ancora più grande.

Presidente - Non ci sono altre richieste? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Senza dilungarmi troppo, arriviamo ad approvare una legge che, al di là delle correzioni che si è cercato di apportare, sarà una legge abbastanza debole. Il progetto doveva essere un progetto a lungo termine, bisognava stabilire un percorso a lungo termine perché sappiamo che gli effetti di questa situazione di emergenza si protrarranno a lungo e che magari già nel mese di ottobre si riproporrà una nuova emergenza e quindi ci voleva una visione a lunga distanza di quelli che dovevano essere gli effetti dei provvedimenti che sono stati portati. Abbiamo fatto quel che potevamo, abbiamo cercato di riequilibrare le poste che erano all'interno di questo disegno di legge in maniera tale che non ci fossero delle evidenti incongruenze.

Di certo, bisogna ricordarlo, se dovessimo dargli un titolo, potremmo intitolarlo: "Per un pugno di euro" questo provvedimento, si mette un po' di qua, un po' di là, un piccolo gruzzolino da una parte, un piccolo gruzzolino dall'altra, si cerca di fare contenti tutti ma contenti tutti oggi, domani cosa succederà? Non si sa perché nemmeno nello spirito di questo provvedimento, non essendoci un percorso, possiamo riuscire a capirlo.

In sostanza la situazione di emergenza ha fatto venire a galla tutta la debolezza di un Governo regionale, che fino ad ora si è trascinato e non poteva che portare come conseguenza questo frutto acerbo di legge. Dopo un mese e più in cui il provvedimento è stato elaborato ci voleva sempre del tempo, il provvedimento è arrivato in aula già con gli emendamenti della stessa maggioranza che non erano tutti dovuti a variazioni di leggi in corso o di orientamenti statali ma anche a traballamenti che c'erano all'interno della maggioranza, ed è arrivato addirittura senza i voti per essere portato avanti.

In questo periodo viaggia su molti canali nazionali uno spot della Valle d'Aosta con una massima. "Valle d'Aosta il cuore delle Alpi". Direi che questo è un po' lo spot di questa maggioranza, che in un momento di emergenza fa un provvedimento che sostanzialmente non è adeguato. Allora io suggerirei di andare a vedere gli spot che ha fatto in questo periodo l'Alto Adige, le campagne, per imparare qualcosa perché forse dire semplicemente che siamo nel cuore delle Alpi è un po' poco, soprattutto in un periodo in cui il turismo, che è poi il motore della nostra Regione, deve essere rimesso in sesto, in cui bisogna rassicurare le persone che eventualmente sono venute o vogliono venire e vogliono tornare in Valle d'Aosta. Anche in questo spot c'è un po' la fine di questo Governo regionale che più che cuore delle Alpi ci potremmo mettere lassù gli ultimi.

Presidente - Altri? Collega Peinetti, le diamo subito la parola per i minuti restanti a disposizione del suo gruppo. Ricordo che anche la Giunta ha quei minuti.

Peinetti (UV) - Sarò rapidissimo. Io vorrei solo ricordare come in questo disegno di legge vi siano alcune misure che vanno a contrastare il possibile ritorno o vanno a cercare in qualche modo di mettere in atto delle misure per evitare quello che potrebbe essere un ritorno com'è stato detto dell'emergenza sanitaria nei prossimi mesi, in particolar modo in autunno. È di oggi la notizia sull'Ansa dove l'RT in Veneto è salito sopra l'uno, quindi problemi evidentemente ci possono essere e non siamo ancora usciti completamente dall'emergenza.

Di questi provvedimenti mi piace ricordarne alcuni, uno a cui sono particolarmente legato è quello della possibile necessità di intraprendere degli accordi interregionali oppure transfrontalieri per cercare di far sì che la Regione Valle d'Aosta possa in qualche modo, nel caso in cui sia necessario affrontare una nuova emergenza sanitaria, avere la possibilità di essere sostenuta e di avere rapporti con altre Regioni vicine oppure con la Svizzera o con la Francia. Questo è un dato che, secondo me, è molto importante che nella legge è evocato all'articolo 75 anche in risposta ai dettami del DM n. 70 del 2015.

Un'altra delle misure che è stata messa in campo è quella di rendere strutturali le cosiddette "USCA", che sono le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che sono state impegnate ma che potrebbero essere nuovamente reimpegnate eventualmente in una nuova emergenza e, come ha detto prima il collega Restano, l'articolo 78 emendato che prevede l'istituzione di una struttura epidemiologica regionale.

Alcune misure quindi, oltre a tutte le altre misure che sono state discusse in questi giorni, che fanno sì che la nostra Regione possa in qualche modo affrontare con più serenità, se possibile, i prossimi mesi.

Io vorrei spendere proprio solo due parole per quanto attiene alla vicenda relativa all'articolo 13, che è stato un po', insieme all'articolo 17, il motore che ha poi innescato tutto il meccanismo relativo alla trattativa che poi dopo si è aperta tra i gruppi politici che ha portato alla presentazione oggi del nuovo documento. Bene, c'erano ben quattro proposte in campo: la proposta della legge, tre emendamenti che prevedevano la possibilità di dare il bonus ai nostri sanitari sia del territorio ma in questo caso erano quelli ospedalieri e a tutte le figure che hanno partecipato attivamente all'emergenza. Il paradosso temporo-spaziale che siamo riusciti a costruire è stato che, essendo tutti d'accordo su questo, siamo riusciti purtroppo a fare quello che abbiamo fatto.

Io ringrazio molto tutti i colleghi, poi in questo caso devo dare atto ai colleghi dell'opposizione, non so se chiamarla opposizione, non opposizione, non so come si chiamino, però con i quali abbiamo in questi giorni trovato un'intesa che è soddisfacente per tutti partendo dalla proposta che aveva fatto la Lega in questo caso, grazie anche ai buoni uffici dell'Assessorato, si è riusciti a trovare un accordo che è sicuramente un accordo di alto profilo, com'è giusto che fosse per riconoscere ai nostri operatori sanitari lo sforzo che hanno fatto in queste settimane e in questi mesi.

Ringrazio quindi tutti per il lavoro fatto, anch'io mi associo alla visione ottimistica che è il messaggio che c'è stato in questi giorni, un lavoro che ha visto per la prima volta credo in questi mesi di travagliata legislatura opposizione e maggioranza, non so se chiamarli così, lavorare a stretto contatto di gomito per partorire un disegno di legge, che sicuramente è migliorabile ma che credo sia in molte parti condivisibile.

Presidente - Altri? Se non ci sono altre richieste... Non ci sono più richieste di intervento? Metto in votazione, colleghi? Ha chiesto la parola il collega presidente Testolin.

Testolin (UV) - Per alcune considerazioni a nome del Governo in chiusura di questa seduta, alcune considerazioni che si aggiungono ad alcune ampiamente condivisibili espresse dai colleghi Consiglieri, alcune meno condivisibili, alcune parti del percorso assolutamente valutate assieme alla luce degli eventi che hanno caratterizzato nel bene o nel male questo percorso, un percorso che è dettato fondamentalmente da tre problematiche che sono emerse dalla situazione pandemica che ci ha visti, nostro malgrado, attori all'interno di questi ultimi quattro mesi; situazioni che hanno toccato l'aspetto sanitario, l'aspetto sociale e soprattutto in questo momento l'aspetto economico. Allora si capisce il perché questo percorso era indispensabile, questo percorso di legge che è nato dal lavoro, così come doveva essere, di una Giunta che aveva l'onere di dover allestire un progetto di sostegno alla nostra comunità e lo ha fatto in maniera collegiale, trasversale.

Io ringrazio veramente i collaboratori di questo Governo regionale, che, seppur decimato, ha messo anima e corpo in questi mesi a partire dalla collega Certan al collega Chatrian, che si è preso carico di una parte importante di quelli che sono stati i provvedimenti messi in campo, il collega Baccega e il collega Bertschy che hanno, ognuno per quanto di propria competenza, elaborato una struttura, che era l'anima di questa legge, un'anima che abbiamo cercato di presentare, di difendere, anche di fronte a un'evidente mancanza di numeri per poterla sostenere fino in fondo. Questo è stato anche il motivo di continuare, se vogliamo un po' a oltranza, a difendere i nostri due pilastri fondamentali sui quali si basava questo provvedimento: uno era quello legato agli Enti locali, qualcuno aveva, ha e avrà ancora delle visioni diverse, si era espresso in termini diversi dai nostri proponendo delle alternative, è già stato sottolineato. Abbiamo cercato di mantenere la barra dritta fino a quando evidentemente la situazione, nella sua complessità, è degenerata a tal punto che bisogna pensare di fare un passo in avanti, e qui penso che chi ha dei principi, chi può vantare dei principi, anche la coscienza di avere delle responsabilità, delle responsabilità che vanno affrontate con il passaggio successivo che è quello della sintesi e della mediazione, una mediazione che è stata sottolineata un po' da tutti, una mediazione che oggi ci porta ad avere un provvedimento... io lo chiamerei dignitoso, è qualcosa che non rispecchia in pieno assolutamente le nostre visioni, la nostra impostazione iniziale ma che ha dovuto confrontarsi e trovare una sintesi appunto con delle idee altrui. Quello che dispiace è solo quello che potrà essere da qua in avanti, - qualcuno l'ha citata, qualcuno l'ha evocata - la necessità di lavorare ancora nei prossimi mesi con maggiore intensità di quella che abbiamo avuto ancora fino adesso. Avevamo impostato un disegno di legge prevedendo già quelli che potevano essere i passi successivi per poter dare le risposte effettive alla popolazione, lo avevamo anticipato all'interno del nostro intervento iniziale sottolineando come le procedure, quelle informatiche, saranno a disposizione probabilmente dal 22 in avanti se non ci fossero stati dei grossi stravolgimenti. Purtroppo o, per fortuna, ma, da un punto di vista poi gestionale, alcune impasse usciranno nel rincorrere invece le necessità di adeguare misure modificatesi, misure peraltro molto importanti, con degli emendamenti che ne caratterizzano fortemente la loro dimensione e la loro natura.

Il nostro impegno sarà dunque quello di lavorare, ce lo siamo già detti, lo hanno ripetuto i miei colleghi, Bertschy per primo, che si è preso l'onere di gestire la legge n. 5 assieme a uno staff di collaboratori, che anch'io ringrazio come avete fatto tutti voi, qua i collaboratori... ma anche i collaboratori che hanno allestito questo disegno di legge: dalle Finanze a tutti i coordinatori che ci hanno supportato in questo percorso, al Legislativo, al personale del Consiglio regionale che in questi giorni ci ha seguiti in questa maratona.

Penso che qualche volta sia più semplice criticare quello che viene fatto da qualcun altro per trovare delle sterili polemiche e quando viene detto che poi non si possono manco esprimere delle considerazioni in merito a quelli che sono stati degli emendamenti presentati... sinceramente mi dispiace che i 5 Stelle, che il collega Vesan, che poi ha riparato parzialmente alla sua impossibilità di esplicitare alcuni veti espressi all'interno della norma... abbiano pregiudicato la fiducia che un'Aula intera, pur andando a limitare gli stanziamenti, aveva concesso ai nostri Comuni, Comuni con i quali ho avuto l'onore di lavorare in maniera assidua e quotidiana negli ultimi quattro mesi in maniera più importante ma che da sempre sono considerati da questo Governo un punto di riferimento importante per portare avanti qualsiasi tipo di iniziativa. Comuni che erano stati identificati come i coattori di un rilancio economico, perché di questo si deve trattare e si dovrebbe trattare anche in questa norma e non soltanto di norme sociali o sanitarie, perché un rilancio economico passa dalla conoscenza del territorio, dalla necessità degli interventi che lo stesso necessita, dalla voglia e dalla conoscenza di chi sono gli operatori di questo territorio, dalla necessità - lo ha detto già qualcuno prima di me - di far lavorare le aziende di questo territorio, di far lavorare le famiglie, di dare un reddito a queste famiglie, di creare i presupposti per una continuità, quella continuità che alcuni gruppi avevano intravisto nell'allocare diversamente queste risorse ma che è finalizzata in tutti i casi a creare lavoro e a dare la certezza di poter continuare dei percorsi anche al di là dei termini fissati da questa norma.

Penso che attenzioni forti sono state poste sulla sanità che avrà bisogno di confrontarsi nel prossimo periodo ancora una volta con quelle che potranno essere delle emergenze, una sanità che è stata attenzionata in questi mesi per cercare di dare quella sicurezza alla nostra popolazione e che è indispensabile, senza la quale nessun tipo di intervento economico potrebbe risultare efficace e positivo, una sicurezza sanitaria che è dimostrata oggi - lo diciamo sottovoce perché chiaramente potremmo essere smentiti domani mattina - ma oggi possiamo dirlo perché i numeri questo dicono, abbiamo un RT uguale a zero. Questo nella sua limitatezza quindi dimostra comunque la bontà di un percorso intrapreso e della necessità di continuare ad attenzionare, da parte di tutta la popolazione, le regole, regole che non possono e non devono impedire questo rilancio economico che si cerca di sollecitare anche con questo provvedimento, sappiamo tutti che non sarà esaustivo, sappiamo tutti che ci sarà bisogno di un nuovo Governo che possa legiferare e dare delle prospettive di lungo periodo, che possa fare però buon uso delle scelte di oggi e soprattutto dell'attenzione che questo Governo e questo Consiglio devono per forza dare anche ai conti di questa Regione, conti che non dovranno essere pregiudicati per quello che riguarda il futuro da scelte magari attuali e non opportune per dare la possibilità di governare dal prossimo ottobre in avanti con la giusta serenità e con le giuste possibilità di fare delle scelte lungimiranti.

Presidente - Possiamo quindi ora mettere in votazione il disegno di legge, votazione per la quale è stato chiesto il voto segreto dal gruppo Lega. Chiudo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 31

Contrari: 2

Astenuti: 2

Il Consiglio approva.

Colleghi, chiedo ora una brevissima Conferenza dei Capigruppo per capire come continuare con la trattazione degli ordini del giorno che sono rimasti.

La seduta è sospesa dalle ore 17,58 alle ore 18,15.