Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1189 del 31 gennaio 2020 - Resoconto

OGGETTO N. 1189/XV - D.L. n. 45: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (Legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022). Modificazioni di leggi regionali".

Rini (Presidente) - Alla presenza di 32 colleghi, possiamo riprendere i lavori. Siamo al subemendamento numero 2 dell'Assessore Chatrian, un subemendamento all'emendamento 30 della II Commissione. La parola all'Assessore.

Chatrian (AV) - Per illustrare la modifica che abbiamo fatto sulla tabella. Stiamo parlando di tipologia di rifiuto. Stiamo parlando praticamente di ecotasse. Stiamo affrontando questo tema che sarà vigente a decorrere dal primo gennaio 2021, perché prima del 31 luglio le Regioni possono, se interessate, modificare i tributi sulla questione dei rifiuti. Due sono i principali indirizzi che troviamo all'interno di questa tabella modificata; lo dicevo questa mattina, anche a seguito dell'incontro in Commissione, e vorrei ringraziare il collega Vesan, perché abbiamo avuto modo di confrontarci, indubbiamente partendo dal presupposto che condividiamo: l'indirizzo è differenziare, quindi cercare di disincentivare i conferimenti dei rifiuti indifferenziati. Quindi siamo andati a modificarli e abbiamo cercato di alzare in maniera robusta i tributi. In seconda battuta, abbiamo modificato in maniera totale, questo vorrei ribadirlo, le tariffe per i rifiuti speciali non pericolosi ammessi allo smaltimento in discarica per inerti provenienti da fuori regione, portando la tassa al massimo: 25,82 euro a tonnellata. Prima era 5,16 che era il minimo. Questo, dal nostro punto di vista, è un disincentivo comunque alle imprese, a tutto quello che arriva da fuori Valle: un primo tassello che vada a calmierare, a modificare le regole del gioco, che finora erano il contrario, cioè a 5,16 euro a tonnellata.

Avremo modo più tardi di affrontare nel merito anche le risultanze, anche a seguito dell'incontro fatto poc'anzi, e per questo vorrei ringraziare tutti i colleghi che ci danno e mi danno la possibilità di presentare in Consiglio i due subemendamenti. Questa è una disponibilità da parte di tutta l'Aula, quindi vuol dire che c'è l'intenzione da parte di tutti di trovare soluzioni a una criticità presente in bassa valle, in questo momento fortemente preoccupata, che ha chiesto al legislatore di trovare le soluzioni. Penso che questa sia l'assemblea deputata a trovare soluzioni e più tardi avremo modo di entrare nel merito. Le azioni vanno ad arricchire quelle che sono già state inserite - l'emendamento 10 fornisce già delle indicazioni - ma indubbiamente i due subemendamenti vanno nella direzione auspicata, soprattutto sono sensibili alle richieste della nostra comunità.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? Ovviamente possiamo analizzare l'emendamento con il subemendamento. Se non ci sono richieste poniamo in votazione l'emendamento subemendato. La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Parto dalla questione dell'area ex Cogne. Per le bonifiche dei siti contaminati, la nostra legge regionale rinvia al Testo Unico dell'Ambiente e cioè a una normativa statale assolutamente inderogabile nella parte in cui fissa importanti principi di tutela ambientale come quello del "chi più inquina più paga". Principi che valgono, come ha più volte chiarito la giurisprudenza, anche per gli inquinamenti storici. Se quindi si presenta un emendamento in cui si afferma di andare in deroga a quella normativa, come minimo bisognerebbe, crediamo, spiegare bene il perché. Le relazioni servono a questo, ma la vostra scelta è stata invece quella di scrivere tre apodittiche righe di non spiegazione, perlomeno questo all'inizio. Quindi a noi è poi rimasto il dubbio: qual è esattamente il ruolo di VdA Structure? Cosa sappiamo delle cause di quell'inquinamento? Cosa è stato fatto finora? Se è stato rispettato il Testo Unico, se c'è stato il coinvolgimento del Comune, perché questa bonifica e non altre? Cosa ne sarà di quell'area dopo la decontaminazione?

Ci avete chiesto di mettere un sacco di soldi pubblici per quell'intervento di cui, a causa di questa mancanza di trasparenza che più volte abbiamo denunciato in quest'aula, noi non sapevamo nulla. Certo poi avete cercato di rimediare perché a un certo punto qualcuno, più di uno in Commissione, ha chiesto su quali evidenze scientifiche si basasse la vostra idea. E allora sono arrivati i documenti circa la storia del sito. Ribadiamo, come ho già detto ieri più volte, che secondo noi non è questo il metodo di lavoro giusto. Siamo abituati a qualcosa di più sistematico e crediamo anche che qualcuno prima o poi verrà a chiedere il conto per questo uso, come dire, un po' libertino, per usare un termine gentile, del denaro pubblico. Noi non vogliamo essere corresponsabili. Quindi, innanzitutto ci dispiace che siano state intrecciate due questioni diverse, il risanamento dell'ex area Cogne con le tariffe dei rifiuti per la gestione delle discariche. Ci dispiace anche l'assenza di un preventivo confronto sul tema delle discariche con le associazioni e con i comitati, che sono stati qui per tre giorni e mi pare che ci sia ancora oggi qualcuno in tribuna. Credo che magari un confronto avreste anche potuto chiederlo e concederlo dall'alto della bontà di qualcuno. E poi comunque un confronto più serrato nelle commissioni consiliari prima di arrivare a questo punto. Tutto ciò ci induce a esprimere sin d'ora un voto contrario.

Diciamo inoltre che forse qualcuno dimentica un po' spesso in quest'aula che i cittadini sono i nostri attuali datori di lavoro e che noi siamo qui per rappresentarli. Sarebbe inoltre auspicabile per il futuro della Valle d'Aosta che ogni gestione si facesse carico di provvedere alla bonifica dell'area che contamina senza scaricare gli oneri sulle spese pubbliche. Quanto poi alla tabella vorrei dire questo: insomma, questa tabella a noi sembra un po' troppo moderata. E ci chiediamo: visto che piace tanto all'Amministrazione copiare dal Trentino - anche quando sbaglia come nella legge "ammazza lupi" - ma perché non copiate le cose buone? C'è un'interessante tabella con i prezzi per il conferimento dei rifiuti. A noi sembra che - dopo il sequestro di Pompiod e dopo le 13 mila firme in arrivo - questa proposta sia troppo, troppo moderata. e, Assessore, lo sa perché? - Concludo subito, magari prendo qualche minuto in più dalla dichiarazione... - Perché nessuna cifra è barattabile quando si parla di salvaguardare l'ambiente, quando si parla della salute dei cittadini. E poi mi rimane un dubbio: qualcuno si è preoccupato di rispondere a quei 29 punti precisi critici che ci sono stati presentati? Si trattava della conferenza dei servizi del 14 novembre. Sono passati un po' di mesi. Qualcuno si è preoccupato di dare risposte? Mi sembra che sul tavolo ci siano varie questioni e, in una situazione in cui la 'ndrangheta sia pure infiltrata nelle istituzioni politiche e sul territorio, credo che forse si debba avere un'attenzione in più per queste tematiche; nessuno in quest'aula è ingenuo e noi sappiamo bene, perché leggiamo i giornali, che il tema della gestione dei rifiuti con la 'ndrangheta ha molto a che fare. Quindi ribadisco: il voto di ADU VdA è contrario.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Sì, giusto due parole per avere un punto di vista leggermente diverso, in parte, in piccola parte diverso rispetto a quanto esposto finora. Al comma 1 dell'articolo 31-bis, viene detto che per la realizzazione diretta da parte dei proprietari degli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente della contaminazione dell'area ex Cogne, in cui è stata rilevata una contaminazione storica già inserita nel piano regionale di bonifica dei siti contaminati, allegato al Piano Regionale dei Rifiuti per il triennio 20-22, dalla Giunta regionale, in deroga alla legge 3 dicembre 2007 numero 31, è autorizzata la concessione di contributo fino al cento per cento delle spese ritenute ammissibili relative agli interventi di definizione del piano di monitoraggio, progettazione degli interventi urgenti, confinamento e realizzazione delle prime opere di confinamento e impermeabilizzazione, comprensibile dell'intervento in corrispondenza del piazzale Vergelle. Sostanzialmente il pubblico paga la contaminazione fatta dal privato. Ora, questa è una cosa che dire che è ingiusta è fin troppo poco, perché normalmente chi inquina dovrebbe pagare. C'è soltanto un piccolo dettaglio che ha afflitto tutta la Valle d'Aosta in questi ultimi 40 anni rispetto alla legislatura relativa ai rifiuti, come è successo per l'acqua e come è successo per tante altre cose, e cioè che si è fatto business a danno delle proprietà pubbliche e degli indirizzi pubblici. Si è fatto business con l'applauso, diciamo così, dei governi succedutisi nei diversi anni. Qui parliamo dell'area ex Cogne che è inquinata da... non lo so, 30 anni, 40 anni, 50 anni? Tra l'altro c'è un piccolo dettaglio che esce da questo discorso, giusto per farci capire: lo stabilimento, in carico a VdA Structure, è affittato e VdA Structure spende molto di più di quello che incassa, perché poi dovevano bonificare altre aree, ma stiamo ancora lì aspettando, vediamo se lo fanno o se non lo fanno. Quindi, sostanzialmente, è un danno che ci continuiamo a portare avanti. Come è un danno questo, che paghiamo oggi, fatto "n" anni fa.

Quindi, cosa posso dire a chi l'ha messo oggi a bonificare? Che doveva far pagare quelli di prima? E questo si può fare. Collega Pulz, questo si può fare! Sa come? Si prende tutta la documentazione, la si mette in un bel faldone, con tutte le delibere, con tutto quello che era stato autorizzato e così via, negli anni, e lo si porta in Piazza Roncas. Ha presente Piazza Roncas? Si porta... C'è un bell'ufficio al primo piano, bussa, si apre, si porta, si spiega e con una bella firma in fondo glielo si mette sul tavolo. Se è considerato uno spreco i signori che stanno lì faranno pagare a chi ha causato lo spreco. Altrimenti... Le posso poi anche fornire una percentuale: su dieci cose portate se va bene una diventa uno spreco e le altre nove non so perché non lo siano. Non lo so perché non ricevi una risposta. Non la ricevi. Vedi solo quello che parte come, diciamo così, come lavoro. Ma la risposta: "No, questo non serve a nulla" non c'è. Quindi io non so se hai sbagliato, se l'hai fatta giusta, se non hai dato tutti i documenti, se perché per esempio quel giorno lì la persona che l'ha presa non gli piaceva. Non lo sai. E forse è anche giusto che sia così, non lo so. Forse è un procedimento normale. Questo non lo so. Detto questo, quindi, non sono affatto contento di questa cosa, ma come questa ne ho viste tantissime altre e ne continuerò a vedere tantissime altre. Più avanti parleremo esattamente di un'altra cosa, cioè di quello che succede nelle discariche e anche queste arrivano dal passato e oggi ci troviamo a discuterne. Mentre per quanto riguarda il comma 2, e cioè la tabella, qui dobbiamo chiarirci anche su questo. La tabella aumenta degli importi. Poco o tanto? Non lo so, però immaginiamo per un minuto, così tra me e lei, che non avessero aumentato manco di 50 centesimi nulla. Io a quel punto penso che mi sarei leggermente innervosito, un po' più di come mi sono innervosito adesso. Perché, vede, è ovvio che 25,82euro è troppo poco, ma anche 250,82 euro è troppo poco. Ma anche 2.500,82 euro è troppo poco! Mi sto riferendo in particolare alla tariffa proposta per rifiuti speciali non pericolosi ammessi allo smaltimento in discarica per inerti provenienti da fuori regione. È sempre troppo poco secondo me quello che verrà pagato. Guardi, glielo do per certo, è sempre troppo poco! Chi è che ha autorizzato quella maledetta discarica? E tutte quelle prima chi le ha autorizzate? E chi ha fatto diventare i rifiuti in Valle d'Aosta un business? Chi lo ha fatto? Chi per fortuna - per fortuna perché è stato un caso sottolineo, perché sennò era ancora qui - non è più seduto oggi tra questi banchi. Ma è stato un caso vorrei sottolineare, perché non è ancora neanche definitivo il fatto che non sia seduto. Ricordiamocelo anche questo. Non è definitivo! Potrebbe anche tornare a pieno titolo, sottolineo. Ma le responsabilità politiche quelle restano.

Fermo restando che la sensibilità politica ognuno se la misura per sé, non è semplicemente dicendo a questi signori che stanno qui e che sinceramente non ne sono capaci, glielo posso tranquillamente assicurare, che è tutta quanta colpa loro. Sa qual è la colpa loro? La vera colpa, per alcuni di loro, è stata che negli anni non hanno fatto nulla, sono stati silenti. Non sono andati né in Piazza Roncas né hanno fatto qualcosa quando ci sono state le riunioni. Ma, soprattutto, nei territori, quelli tanto difesi dentro quest'aula da parte dei sindaci, anche lì non è stato fatto nulla. Guardi, che ci sono sindaci che altro che connivenza hanno avuto lì dentro! Hanno avuto interessi personali lì dentro. Perché noi parliamo tanto di questa Regione, dell'Amministrazione regionale, e poi i comuni... ah, per carità i comuni! Sono bellissimi, meravigliosi, fantastici, va tutto bene nei comuni! Ma lei pensa davvero che se andassimo a "grattare" un po' dentro i comuni non troveremmo nulla? L'ha visto anche lei quello che succede!

Allora, una volta per tutte, diciamoci le cose come stanno. Possiamo fare qualcosa, sì o no? Perché, se possiamo fare qualcosa, anziché urlare lo facciamo. E non glielo dico come provocazione, glielo dico come indirizzo, nel senso che posso indirizzarla a fare quello che ho già fatto io. Lo si fa, si fa il fascicolo e lo si porta. Altrimenti si rischia di fare quello che ha fatto l'opposizione negli stessi 40 anni di prima, cioè niente; stava in aula, diceva due cose e non risolveva nulla. Questo è quello che è successo ed è quello che è accaduto in questa regione per decenni. E vale per tutti, anche per i cittadini arrabbiati. Quando i cittadini si sono arrabbiati? Quando ormai gli era arrivata qui sopra. Finché gli stava qua andava bene, quando poi stava qua, ah lì poi neanche una parola.

Perché qui abbiamo combattuto battaglie, soprattutto sul piano rifiuti, da soli, parlo di me, da soli, e lei lo sa questo, e non c'era dietro nessun cittadino, non c'era nessuno! Perché le battaglie si combattono perché ci credi. Allora, quando ci credi le combatti, le fai. Dopodiché, se c'è dietro qualcuno bene, e se non c'è non importa. Ma non il contrario, prima aspetti che ci sia il battaglione di persone e poi dopo ti muovi, perché quella è un altro tipo di battaglia. Capisce? È un altro tipo di battaglia, perché se una norma non va, non va non perché qualcuno mi dice che non va, è perché io la leggo e dico: "Secondo me questa cosa qui non funziona". E allora faccio quello che devo fare. E se politicamente non riesco a fare questo ragionamento, lo provo a fare in tutte le altre sedi che servono, anche se qualcuno dice che un politico non dovrebbe farla questa cosa, ma quando non hai altri strumenti questo è quello che devi fare!

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Alcune considerazioni sulla questione. Vedete, spesso in politica si dice che è sempre colpa di chi è venuto prima. In questo caso però, purtroppo, dobbiamo guardare al passato per capire quello che è successo oggi. E spesso in quest'aula, anche proprio adesso che abbiamo parlato di DEFR, abbiamo parlato di programmazione e di pianificazione, di visione al futuro.

Bisogna chiedersi se il principio del "chi più inquina più paga" fosse stato nella mente di chi ha pensato degli accordi, di chi ha pensato delle leggi, di chi ha pensato a che cosa fare di quell'area, e ce ne sono tante di aree di questo tipo. In quel momento a che cosa ha pensato? Ha pensato al futuro? Ha pensato a un'azienda che comunque non fa un business bio o biosostenibile? Perché purtroppo lo sappiamo: tutte le tipologie di aziende di quel tipo hanno delle necessità. Il caso Ilva è molto più grosso, ma è molto simile. Mi permetta, collega Pulz, una nota politica e anche un po' di colore, o meglio di colore politico. Ogni qualvolta c'è stata una votazione su aziende private o sostegno allo sviluppo economico da parte sua ho visto il rosso, che le piace tanto. Ma qui non parliamo tanto di cause passate da cattivi privati, ma l'industria di Stato, che a lei piace tanto, in questo ha delle grandissime colpe, grandissime colpe del passato perché allo Stato tutto era permesso e l'industria di Stato, si sa, nel bene o nel male qualcosa ha fatto. Sicuramente ha fatto del bene, per carità di Dio, ha creato anche il debito perché forse non avremmo certi badò che ci portiamo dietro e che ci porteremo dietro de tanto. Però, quando in Commissione è venuto fuori: "Ma chi c'era prima? Di chi è la colpa prima? Ma la ragione sociale di prima?" Vada indietro che arriviamo a una cosa che si chiama IRI, che tanto piace ancora a qualcuno e ogni tanto si legge... No, no, guardi, a me proprio l'IRI non piace, non è mai piaciuta, manco all'università. Io quello che dico è che è facile sempre urlare. È un po' come il caso di Palazzo Cogne, visto che ne abbiamo parlato prima. Certo, c'è qualcuno che prende le scelte, che prende delle decisioni, e io me li ricordo gli interventi del... "Non è caduto nulla". Chissà se in passato qualcuno diceva: "Ma il terreno non è inquinato. Poi oggi non si può scavare. Poi oggi sappiamo che ci sono degli interventi da fare". Per carità di Dio, è colpa dell'assessore Chatrian? No, assolutamente, ma neanche di quelli prossimi prima. La colpa purtroppo è di anni e di anni. Ma, ripeto...

Ho dovuto anche difenderla, Assessore, ha visto che sono bravo? Quello è colpa di chi ha sottoscritto degli accordi senza pensare al futuro, perché forse stava pensando ad altro, stava pensando al breve. Sicuramente erano anche tempi in cui la coscienza diciamo green, al di là di falsi profeti o profetine, non apparteneva purtroppo alla società. Sul discorso degli aumenti tariffari ha ragione il collega Cognetta, l'abbiamo anche detto in Commissione, si può sempre fare di più, però io vedo degli aumenti. Io mi ero stupito nella prima versione del bilancio che non ci fossero perché comunque erano stati promessi, sono arrivati e quindi io dico che oggi dobbiamo prendere quest'evenienza che sicuramente si può migliorare, ma come si potrà e si dovrà migliorare anche le modalità di controllo della produzione di rifiuti, perché adesso si mette un tassello che poi deve avere un'attuazione.

E proprio sull'attuazione io voglio chiudere questo mio breve intervento, per dire che spesso e volentieri noi votiamo dei provvedimenti che poi demandano ad altri la loro applicazione. Stiamo molto attenti, perché spesso e volentieri su temi che necessitano di maglie strette abbiamo dato maglie larghe e su temi che invece, vedi il commercio ad esempio - scusate se sfrutto questi giorni di esperienza, ma secondo me non stiamo assolutamente perdendo tempo perché abbiamo parlato di temi molto pesanti e importanti, al di là di come terminerà questa legislatura - ma, comunque sia, vedi il commercio, abbiamo invece dato delle maglie spesso molto strette che hanno strozzato le imprese che potevano fare davvero il bene per la nostra Valle.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Solo una precisazione: mi pare di non capire bene come funzioni... Noi siamo in dichiarazione di voto e quindi abbiamo due interventi in dichiarazione di voto?

Presidente - No, non si è in dichiarazione di voto. Abbiamo discussione generale e dichiarazione di voto insieme. Per gli emendamenti sono due interventi. Quello che non si fa in questa seduta, che mi sembra che stia andando già anche abbastanza oltre i tempi canonici, è sommare il tempo che non si è usato. Sono due gli interventi. Il tempo che usi è quello e due rimangono.

Vesan (M5S) - Cercherò di essere comunque il più breve possibile. Era solo per essere sicuro di aver capito il funzionamento delle modalità. Su questi due commi all'interno di uno stesso emendamento, concordiamo con la collega Pulz che effettivamente non avrebbero dovuto essere affrontati insieme, ma in realtà sono stati inseriti in questa norma di bilancio perché interventi fondamentalmente urgenti e soprattutto, più che urgenti, non tanto indifferibili, per due motivi sostanziali. Il primo, quello relativo ai contaminanti dell'ex area Cogne, perché i risultati sulla contaminazione delle falde a valle dell'area sono, ahimè, tristemente agli onori della cronaca e questi depositi di materiale che si trovano in quest'area, ogni volta che piove, procedono a introdurre nuovi e ulteriori contaminanti nella falda. Quindi conviene intervenire urgentemente. Concordo che il principio del "chi inquina paga" sia assolutamente da applicare, ma anche la normativa ambientale prevede che il pubblico si faccia operatore per la rimozione del pericolo e poi si faccia altrettanto, con altrettanta diligenza, carico di recuperare la spesa affrontata. Quindi, sì, l'investimento di questi soldi per impermeabilizzare, cioè sostanzialmente per impedire che la contaminazione prosegua, è probabilmente da fare e da fare urgentemente e quindi non è la soluzione ideale. La soluzione ideale era probabilmente pensare bene cosa fare di queste aree al momento in cui sono state acquistate, ma attualmente, sono di proprietà pubblica, stanno inquinando, stanno inquinando territori che sono ben al di fuori della proprietà pubblica. È necessario intervenire in tempi brevi e sulla scorta di questo il nostro voto in questa direzione sarà favorevole, confidando che esista comunque un impegno da parte dell'Amministrazione regionale per la ricerca delle responsabilità e per la verifica della possibilità di farsi rimborsare. Non sempre è possibile. Anche nel caso dell'approvazione dei bilanci del casinò, se non ho capito male, per alcuni crediti che non siamo riusciti a recuperare da società svanite, abbiamo dovuto rassegnarci a dire che non riuscivamo a esigerli, se non ricordo male. È stata un'operazione che ci ha illustrato il collega Aggravi in Commissione.

Veniamo invece alla tabella. Anche la tabella è fondamentalmente urgente. Noi per lo smaltimento dei rifiuti speciali abbiamo in Val d'Aosta delle tariffe particolarmente basse rispetto alle regioni limitrofe; questo è uno degli incentivi a far arrivare rifiuti dal di fuori del nostro territorio. La legge che prevede questo tipo di tributo è fatta appositamente per incentivare il recupero del rifiuto e il non conferimento in discarica. Se noi teniamo dei valori bassi su un disincentivo alla discarica favoriamo l'utilizzo della discarica. Ringrazio l'assessore Chatrian perché per qualunque altra proposta che abbia fatto in campo ambientale o di tutela dei rifiuti è sempre stato piuttosto tranchant nei confronti delle mie proposte e invece, in questo caso, ha deciso di confrontarsi e ritengo che gli aumenti individuati, ma non solo gli aumenti, anche le formulazioni, vadano in direzione positiva. Per esempio nei primi tre punti è stato espressamente individuato un fattore di conversione; sembra una cosa da poco, ma in realtà l'individuare un prezzo a tonnellata per le discariche per inerti - quelle comunali, per intenderci, che prendono i calcinacci - in nessuna delle quali c'è la pesa, il prezzo a tonnellata sarebbe stato un problema, avrebbe avuto dei grossi problemi di applicazione, mentre, individuare un fattore di conversione al metro cubo - le dimensioni dei camion, dei cassoni dei camion sono note - facilita la riscossione del tributo. Sono i valori che avremmo voluto? Sicuramente no. Ci sono dei limiti di legge che non si possono superare. Ci sono delle indicazioni che sono oggetto di compromesso e di mediazione? Sicuramente sì, anche in questo caso nei confronti dell'industria metallurgica viene mantenuto un certo favore che non c'è per altri. Ma tutte queste indicazioni vanno a favore del conferimento in discarica. Anche questo è un atto indifferibile e urgente perché... noi avremmo voluto già approvarla per il 2020, abbiamo tentato. Purtroppo il tentativo non ha avuto buon fine. Ma se non fosse approvato adesso e si andasse con questa tabella oltre il termine di luglio, rischiamo di farla entrare in vigore nel 2022. E quindi il disincentivo finisce per non avere quasi nessun valore.

In questo momento sul Pompiod siamo tutelati dal sequestro da parte della Magistratura, ma rendiamoci conto che questo sequestro potrebbe terminare domani e a quel punto conviene avere degli strumenti che disincentivino l'arrivo di rifiuti da fuori Valle. E quindi sull'emendamento nel suo complesso il voto non è convintamente e pienamente soddisfatto, ma indubbiamente favorevole.

Alle ore 16:34 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Presidente) - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Sì, anch'io vorrei dividere un attimo il ragionamento sulla prima parte dell'emendamento, il comma 1, e la seconda parte. Lo spreco di denaro pubblico è sicuramente deprecabile, ma io qui mi pongo una domanda molto semplice: per il danno che è stato creato nell'area ex Cogne "n" anni fa, come ha detto il collega Cognetta, e che richiede oggi un intervento di bonifica urgente, è meglio affidarsi alla Corte dei Conti e aspettare che il procedimento vada avanti, faccia il suo corso e venga attribuita la responsabilità a chi dovrebbe giustamente pagare perché ha inquinato, oppure è auspicabile che nel principio di tutela della salute pubblica ci sia un intervento da parte dell'Amministrazione pubblica che ha il dovere di proteggere la salute dei cittadini? Io propendo per la seconda risposta. Credo che, a fronte di un impegno finanziario molto grosso e molto consistente da parte dell'Amministrazione pubblica, a mio avviso sia però necessario che ci sia una tutela della salute pubblica, che viene prima di ogni altra cosa, e poi giustamente, se verranno accertate, se ci sarà un ricorso in questo senso alla Magistratura e saranno accertate delle responsabilità, io credo che si potrà ancora recuperare in questo senso.

Per quello che riguarda la tabella che ci viene proposta: è diversa - lo vorrei sottolineare - da quella approdata in Commissione ed esaminata qualche settimana fa, ed è notevolmente migliorativa. Vorrei sottolineare una cosa: al mese di ottobre noi abbiamo approvato una risoluzione in questo Consiglio che impegnava, tra le altre cose, "a una rapida approvazione di provvedimenti per porre limite all'accettazione di rifiuti speciali provenienti da altre regioni e per innalzare l'ecotassa di questi conferimenti onde disincentivarli". Anch'io ritengo, come il collega Vesan, che questa tabella non sia la miglior tabella che avremmo voluto, però cambia le cose rispetto alla situazione attuale, e se non venisse oggi votato questo provvedimento noi rischieremmo di non fare in tempo entro il 31 luglio ad approvare una nuova tabella, che entrerebbe in vigore il primo gennaio dell'anno successivo. Quindi io ritengo che questa sia una soluzione che, ancorché non perfetta, ci porti nella direzione di migliorare la politica dei rifiuti in Valle d'Aosta, che per troppo tempo è stata carente, per non dire altro, e utilizzerei anche l'aggettivo connivente.

Président - La parole au collègue Barocco.

Barocco (GM) - Prima di tutto due considerazioni di ordine generale. Leggo anch'io i giornali, non li legge solo la Pulz. Ci tengo anch'io, rappresento i cittadini come li rappresenta la Pulz, probabilmente non gli stessi cittadini, ma cittadini della Valle d'Aosta. Sulla questione vorrei solo ricordare alcuni fatti. Sull'emendamento si parla di contaminazione storica. Allora, non è questione di andare a rivangare che cos'è la Cogne, ma dobbiamo solo dire alcune cose. La Cogne ha ormai un centinaio d'anni di storia. Era un'industria di un certo tipo all'inizio degli anni 900. Si è trasformata in un'industria bellica, si è trasformata in un'industria e, a qualcuno non piacerà, ma è stato anche un motivo per modificare certi aspetti e certi aspetti sociali della Valle d'Aosta. Se ne sono interessati Fanfani, Andreotti... tutta una serie di personaggi della prima o pre, chiamatela come volete, Repubblica Italiana. E, guarda caso, dopo un periodo privato è diventata nazionale, quindi pubblica.

In quel tempo lì le soucis della salute del cittadino qual era? Qual era la sensibilità nei confronti della salute del cittadino? È stata Egam, ex Egam, Italsider, IRI, Finsider. È sempre stata lì. Anzi, aveva un bacino su cui agiva molto più grande, cioè 6-7 mila operai. C'erano i pullman cadenzati secondo le sciolte degli operai: 6-2, 2-10, la notte, e arrivavano a lavorare in quel luogo - poi negli anni si è ristretto - che, guarda caso, non era una centrale del latte e quindi contaminava il terreno. Noi oggi ci troviamo a cercare di risolvere quel problema. Ha ragione il Consigliere Cognetta quando dice: "Ma forse andiamo in parte a farci carico di energie, di risorse che dovrebbero essere del privato". Il privato è arrivato nel 94, sono già tanti anni, ma prima c'era lo Stato, c'era il pubblico! Io questo vorrei solo dire. Il pubblico che ha fatto certe scelte, che ha dato del lavoro ma in certe condizioni, poiché non si avevano certe sensibilità e certe conoscenze. Allora, si è operato in quella zona facendo certe cose e probabilmente certi disastri, però - grazie a una nuova sensibilità, una sensibilità ambientale di nuova Valle d'Aosta, chiamatela come volete - oggi siamo tutti dei professori, forse ci dimentichiamo cosa è stato. La Cogne ha creato certe condizioni non propriamente di sviluppo ecologico, ma ha creato delle condizioni di sviluppo nella nostra Valle. Non mi attardo perché la Cogne è stata anche un esempio d'industria sociale negli anni. Leggete, come tutti, certi trattati di storia economico-sociale: i quartieri Cogne sono portati ad esempio come paternalismo industriale, probabilmente poi abbiamo dei professori di storia quindi mi fermo qui perché sennò poi con la matita rossa mi dicono: "Barocco, è tutto sbagliato", ma qualcosa ho letto anch'io. E quindi, quando qui c'è sempre qualcuno che viene e deve farci delle lezioni, moi j'en ai marre. La Cogne è stata tutta una serie di cose. Volevo solo metterlo in evidenza. Se oggi andiamo a portare delle correzioni in questa situazione, non vi è nulla di trascendentale. C'è una storia che avanza, delle sensibilità che cambiano e noi stiamo cercando di dare una soluzione.

Quindi il privato c'è dal 94, ma prima c'era qualcun altro che era pubblico e, volessimo, dovremmo cercare quei padroni di Stato perché IRI si chiama anche Prodi, che conosceva cos'era la Cogne e difatti aveva cercato di fare qualcosa; dovremmo andare a chiedere allo Stato di contribuire alla bonifica di quelle zone perché lo Stato è responsabile di una certa conduzione di quell'azienda. Nel 74 c'è stato un revamping di quella zona, dal punto di vista dell'Italsider! Quindi non erano i Marzorati, non era nessun altro. E il materiale - non ce n'era più in Valle d'Aosta - lo facevano venire da fuori. Questa è storia, letta magari in fretta e furia e con qualche ricordo familiare degli operai che facevano le sciolte e andavano lì a lavorare.

Président - La parole au collègue Ferrero.

Ferrero (VDALIBRA) - Una precisazione, dato che il collega Cognetta ha finito i minuti. La denuncia o l'esposto alla Corte dei Conti era una cosa complementare all'attività che sta compiendo attualmente l'Amministrazione e che va in direzione in questo momento con l'emendamento, il subemendamento che viene presentato. Questo deve essere chiaro: non è che si esclude una o si privilegia una piuttosto dell'altra. Ma dato che si sentono dei toni così alti, noi suggeriamo, dato che abbiamo una discreta esperienza, che c'è anche questa possibilità. È ovvio che non risolveremo con queste piccole prescrizioni il gravissimo problema dei rifiuti. Il problema dei rifiuti da una trentina d'anni è gestito da una cupola mafioso-politica che coinvolge imprenditori, funzionari e ovviamente buona parte dei politici e che finora è stata solo lambita dalle inchieste giudiziarie. È qui che bisogna incidere, è qui che bisogna fare pulizia, è qui che tutti devono guardare a quanto è successo e devono eventualmente rinnegare le linee che erano state portate avanti da certi "padrini". Io, mi permetto di mandare un messaggio in bottiglia al...

Presidente - Mi scusi collega Ferrero, la prego di moderare i termini perché obiettivamente credo che si stia andando oltre le righe con certi termini. Può continuare.

Ferrero (VDALIBRA) - Obbedisco. Messaggio in bottiglia per l'assessore Chatrian: si aggirano nel suo Assessorato persone che non sono più alle dipendenze, non si sa per fare che cosa, non si trattengono certo per salutare i colleghi. Queste persone, questa persona ha attualmente un procedimento penale in corso, magari sarà assolta, a me poco interessa, ma che in un ufficio pubblico, senza che vi sia una ragione precisa, a meno che io non ne sia a conoscenza, si aggiri una persona che sta in questa situazione, io lo ritengo molto inopportuno. Io pregherei di voler controllare affinché queste cose non accadano. C'è un'inchiesta in corso, lasciamo lavorare tranquillamente la Magistratura, però tiriamo fuori da certi ambiti le persone che ormai non fanno più parte di certi uffici, di certe direzioni, perché sennò effettivamente non so per chi lavoriamo, o comunque non lavoriamo bene per la giustizia, per la verità.

Président - La parole à la collègue Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Un intervento velocissimo perché i miei colleghi hanno già spiegato egregiamente la nostra posizione. Prendiamo atto favorevolmente del fatto che perlomeno queste tariffe siano state innalzate, però il problema è soltanto questo: vorrei stigmatizzare il come sono andate le cose perché, è da più di un anno che siete al governo, se ci fosse stato un vero interesse in questa direzione avreste avuto tutto il tempo di fare le cose con calma, fatte nella maniera più opportuna, portandolo già in bilancio prima senza dover arrivare in questo momento così di corsa con emendamenti.

Comunque sia, in ogni caso questo è arrivato, quindi ne prendiamo atto favorevolmente, però non eravate evidentemente così attenti al tema altrimenti ci avreste pensato prima.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Voterò a favore di quest'emendamento perché penso che qualunque atto che vada nel senso di disincentivare il conferimento in discarica, soprattutto di determinate tipologie di rifiuti, è un atto che va nella giusta direzione. Devo dire che anche l'approccio è stato comunque collaborativo nel senso che, come ha già sottolineato il collega Vesan, rispetto al testo originario di Commissione sono state accettate anche delle osservazioni di Commissione. Sono d'accordo con qualcuno che mi aveva preceduto prima: quest'atto ha una certa urgenza, perché, se davvero torneremo alle urne, è chiaro che non avremo nessuna garanzia che entro il 31 luglio chi eventualmente verrà abbia i tempi tecnici per modificare questi tipi di tabelle e sappiamo bene che il rischio sarebbe, invece di partire entro il primo gennaio 2021, di slittare a gennaio 2022.

Per quello che riguarda la bonifica, per l'intervento sulla contaminazione storica dell'area ex Cogne, anche questo era un intervento già da anni in programmazione, ma che per esigenze economiche purtroppo slittava. Per cui prendo atto che in questo momento, dove c'è qualche risorsa economica in più, sia un atto da fare.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (RC-AC) - Questo è un argomento che è già stato affrontato molte volte in questo Consiglio fin da inizio legislatura infatti, mi ricordo, che un'interrogazione era stata fatta da me a inizio luglio del 2018 proprio relativamente alla discarica e al "turismo" di rifiuti, alle tipologie di questi rifiuti. E all'epoca la risposta era stata molto, molto rassicurante e mi aveva lasciato perplesso perché oggettivamente c'erano dei problemi: parliamo della discarica di Pompiod.

Finalmente s'interviene, credo che si vada nella giusta direzione; forse si è aspettato troppo tempo, ma certo questo è un passaggio importante che va fatto, è positivo che vada fatto. Non riprendo la questione per quel che riguarda la Cogne, mi sembra che sia stata ben chiarita. Per quel che riguarda il voto, esso non può che essere positivo.

Président - La parole à l'assesseur Chatrian.

Chatrian (AV) - Solo per fare un po' di ordine, anche per le persone che ci ascoltano, nel senso che, per quanto riguarda i tributi, la tabella che oggi andiamo ad approvare l'abbiamo, collega Spelgatti, portata una, due settimane fa perché a ottobre-novembre probabilmente immaginavamo di non andare a elezioni e, dato che siamo in ordinaria amministrazione, cos'ha pensato il legislatore? Che non sia mai, che non si possa legiferare prima del 31 luglio 2020 e quindi andremmo a perderci il 2021 a livello di aumento di tariffe; solo per questo, ma ci sta, l'importante è che sia chiaro il perché abbiamo inserito l'emendamento.

Due considerazioni. Terrei, uno, a ringraziare i Consiglieri che in maniera fattiva hanno voluto comunque confrontarsi, però su delle basi condivise, cioè avendo lo stesso obiettivo perché è difficile confrontarsi se uno ha degli obiettivi alternativi; penso che l'obiettivo abbiamo raggiunto sia positivo. Apro una parentesi e la chiudo: per quanto riguarda i rifiuti pericolosi che arrivano da fuori Valle abbiamo messo il massimo. Oltre a 25,82 euro non si può. Questo ci tenevo a dirlo.

La seconda e importante considerazione, legata alla questione dell'area Cogne. Abbiamo un'area contaminata, su questo mi sembra che ci sia l'unanimità del Consiglio, dopodiché è da diversi anni che il tutto doveva partire, forse dieci, ma non c'erano le risorse. Nel 2015 è stato approvato il piano rifiuti; nel 2012 c'era una delibera, ma nessuno le ha dato corso perché non c'erano risorse; nel 2015 è stato approvato il piano rifiuti; nel 2018 è stato approvato un provvedimento dirigenziale; nel 2020, oggi, adesso a gennaio andiamo a legiferare su delle basi di natura tecnica, anche perché sull'area Cogne è stato rispettato tutto quanto previsto dal Titolo V del 152/2006, è praticamente la sintesi legislativa che ci permette d'inserire tale emendamento per bonificare un qualcosa che è contaminato nel 2020, 2021 e 2022, mi sembra per all'incirca 5 milioni e mezzo di euro. È un inizio, perché ci andranno altre risorse. Questo per dire che nessuno in un'ottica non di trasparenza... io penso che in Commissione i tecnici siano stati chiari: non è possibile fare diversamente, soprattutto a monte c'è il piano rifiuti approvato, degli atti approvati, ma mancava la parte più importante, cioè una disponibilità. Oltre a questo passaggio io penso che sia importante quello che noi oggi andiamo a decidere. È un primo passaggio quello dell'aumento dei tributi? Sì, assolutamente sì. Questa tabella non è più stata toccata dal 31 dicembre 2007, quindi sono passati 13 anni. Quindi, penso che chi ha lavorato su questo documento, su questa modifica, forse in questo momento sta facendo...

Io di questo sono convinto, non il sottoscritto perché non sono un tuttologo, ma so ascoltare e oggi non accetterò delle provocazioni, me lo sono imposto. Mi scuso se mercoledì magari sono andato fuori strada per un momento, ma non accetterò provocazioni e cercherò invece di fare la differenza nel legiferare nel miglior modo possibile e non solo magari parlare.

Dalle parole cerchiamo tutti insieme, chi è interessato indubbiamente, a passare ai fatti.

Président - D'autres ? S'il n'y a pas d'autres interventions, j'ouvre la votation sur le subamendement de l'assesseur Chatrian à l'amendement 30 de la deuxième commission. Votation ouverte. Votation fermée.

Présents : 35

Votants : 35

Favorables : 34

Contraires : 1

Le Conseil approuve.

L'article 32. Est-ce qu'il y a des interventions ? Votation ouverte. Votation fermée.

Présents : 35

Votants : 30

Favorables : 30

Abstenus : 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo et Vesan).

Le Conseil approuve.

Article 33. Votation ouverte. Votation fermée.

Présents : 35

Votants : 20

Favorables : 20

Abstenus : 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti et Vesan).

Le Conseil approuve.

Article 33 bis, c'est l'amendement 31 de la deuxième Commission. Votation ouverte. Votation fermée.

Présents : 35

Votants : 34

Favorables : 34

Abstenus : 1 (Pulz).

Le Conseil approuve.

Article 33 bis, l'amendement 1 du Groupe Mixte. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui souhaite intervenir ? La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - L'Associazione Valdostana Cronometristi, per svolgere al meglio il proprio servizio in favore della comunità sportiva tutta, ha necessità di acquisire nuove attrezzature tecnologicamente più avanzate rispetto a quelle attualmente in dotazione. L'ammodernamento dei sistemi di cronometraggio permette ai cronometristi valdostani di essere maggiormente competitivi verso la concorrenza proveniente da altre regioni e anche dall'estero. L'ultimo intervento della Regione in favore di tale associazione risale all'anno 2007 e dopo tale data l'evoluzione tecnologica ha sviluppato sistemi di cronometraggio cosiddetti a chip o Transponder, attualmente non in disponibilità all'Associazione Valdostana Cronometristi. Noi chiediamo con questo emendamento di rifinanziare l'articolo 7 bis della legge numero 3 primo aprile 2004: "Nuova disciplina degli interventi a favore dello sport" e la disponibilità di 12.000 euro annui che potranno essere il contributo da fornire per tre anni a tale associazione. Ritengo che sia una cosa molto importante per tutta la comunità e che permetta soprattutto di arrivare a un cronometraggio, diciamolo, fine e preciso evitando tanti errori in tutti gli sport.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres interventions ? La parole au président Testolin.

Testolin (UV) - Per comunicare l'accoglimento dell'emendamento proposto dal collega Restano, un'iniziativa che nel suo complesso può dare delle risposte non soltanto all'associazione di per sé, ma evidentemente a tutto quello che sono i servizi a disposizione dello sport, e molte volte lo sport è giovanile. Un'iniziativa che ha un impatto relativamente minimo, minimale, in rapporto ai benefici. Quindi pensiamo che possa essere assolutamente condivisibile.

Président - Je ne vois pas d'autres requêtes d'intervention donc j'ouvre la votation. Votation ouverte. Votation fermée.

Présents : 35

Votants : 34

Favorables : 34

Abstenus : 1 (Pulz)

Le Conseil approuve.

Article 33-ter amendement 2 du Groupe Mixte. La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - Ci siamo concentrati in maniera particolare sulla legge regionale 3 sullo sport. La proposta che vi facciamo riguarda il settore degli sport invernali, perché l'attuale sistema degli sport invernali a livello nazionale è strutturato in maniera tale per cui gli atleti che per ragioni diverse non riescano a emergere in modo evidente già nelle categorie giovanili hanno scarse o quasi nulle possibilità di proseguire la loro carriera sportiva e questo problema è marcato negli sport invernali, ma esiste anche in altri sport, soprattutto di endurance. La crescita sportiva agonistica di ogni atleta può svilupparsi con tempi diversi, ma la valorizzazione dei soli atleti che emergono precocemente - e qui intendo aprire il capitolo della specializzazione precoce - porta purtroppo a trascurare coloro che, pur possedendo ottime potenzialità e qualità, non riescono a ottenere subito risultati di livello. Il risultato complessivo è un abbandono precoce dell'attività agonistica di giovani atleti con ottime potenzialità, ma che non si sono ancora espressi in modo compiuto. Negli sport invernali è evidente in quasi tutte le discipline. Le esperienze - quindi i dati raccolti a nostra disposizione - hanno dimostrato che non sempre gli atleti che hanno ottenuto eccellenti risultati nelle categorie giovanili riescono a emergere nelle categorie maggiori e nelle principali competizioni a livello internazionale. Altre esperienze, per contro, hanno dimostrato che sarebbe utile sostenere l'attività sportiva anche degli atleti che posseggono indubbie potenzialità e qualità tecniche, ma che non si sono ancora espressi al pieno delle loro concrete possibilità, ponendo un limite temporale massimo di 23 anni, la cosiddetta categoria "Under 23".

Vorrei solo fare presente che in determinati sport, ed in Valle d'Aosta ne abbiamo avuto l'esempio, degli atleti che non erano in Nazionale all'età di 18 anni hanno poi partecipato a tre edizioni delle Olimpiadi invernali. Questo era possibile fintanto che i centri sportivi militari arruolavano un numero considerevole di atleti all'anno e quindi permettevano loro di crescere, di sviluppare la loro capacità motoria e la loro formazione nell'arco temporale che va dai 18 ai 23 anni.

Adesso purtroppo per vari motivi lo sport si è evoluto e sta cambiando, si arruolano pochissimi atleti e perdiamo questi ragazzi che sono potenzialmente, sì, dei campioni, ma soprattutto saranno i promotori del nostro territorio, i futuri professionisti del turismo della Valle d'Aosta e potranno accompagnare in montagna, ma anche con le ciaspole, come diceva prima la collega Minelli, i Valdostani e i turisti. Questo riteniamo che potrebbe essere un progetto innovativo, un progetto sperimentale per vedere se si possa ampliare ad altri sport. Sarebbe forse un unicum in Italia. Altre regioni lo hanno fatto, mi riferisco solo al Trentino, convenzionandosi direttamente con i centri sportivi militari e hanno già ottenuto dei risultati. Questa formulazione guarderebbe molto più avanti e forse permetterebbe di raggiungere dei risultati fino a ora inesplorati, altrimenti rischiamo di perdere degli atleti, ma soprattutto dei professionisti e perdere delle opportunità per formare i nostri giovani, che alla fine è l'obiettivo principale; oltretutto insegnare loro a mantenere dei corretti stili di vita vuol dire anche risparmio nell'ambito sanitario e non solo nelle grandi performance in ambiente sportivo.

Président - D'autres ? La parole au président Testolin.

Testolin (UV) - Abbiamo ascoltato e verificato con attenzione le intenzioni di quest'emendamento. Considerato il lavoro che il governo di concerto con i Consiglieri del gruppo che rappresentiamo ha cercato di portare avanti nell'ambito di quella che è la valorizzazione degli sport invernali, in particolare rivolta alle giovani generazioni in modo da poter stimolare nel percorso di crescita sportiva un ritorno importante allo sci, promosso dagli assessorati all'istruzione e al turismo e sport, nonché dagli affari europei per quanto riguarda gli impianti di risalita, con delle iniziative che vanno da quanto è già stato realizzato con "Sci...volare a scuola" o con la ricerca dell'abbattimento e del contenimento delle spese relative agli stagionali per quanto riguarda i ragazzi da 0 a 18 anni. Noi ci permettiamo di avanzare una proposta in questo senso per andare incontro alle esigenze che anche il mondo ASIVA molte volte manifesta in maniera un po' più ampia e anche per capire se ci possano essere delle soluzioni dando sempre la possibilità all'associazione che gestisce gli sport invernali nella nostra regione di fare delle scelte, anche operative, e di portare avanti dei programmi. E quindi saremo a proporre chiamiamolo un subemendamento, se possibile, evidentemente se condiviso da tutti, che andrebbe nell'ottica d'implementare l'opportunità di utilizzo di nuove risorse, oltre che per gli under 23, anche per un progetto di categoria children, per i ragazzi che si avvicinino allo sport, con un fenomeno che sia più di avvicinamento allo sport vero e proprio che alla specializzazione precoce e intensiva.

Quindi io do lettura di questo subemendamento per poi verificare se eventualmente ci sia la possibilità di condividerlo: "Al fine di sostenere l'attività sportiva dei giovani atleti di età compresa tra i 19 e i 23 anni che posseggono delle indubbie potenzialità e qualità tecniche e di avviare un progetto di collaborazione con gli sci club valdostani per evitare il fenomeno della specializzazione precoce delle categorie children, la Regione istituisce in via sperimentale il progetto "Children Under 23" concedendo all'ASIVA un contributo forfettario in aggiunta al contributo di cui al comma 2 e a tal fine il comitato ASIVA presenta all'assessorato regionale competente in materia di sport, entro il 30 aprile dell'anno precedente l'inizio della stagione agonistica invernale, un progetto di formazione e valorizzazione degli atleti children under 23 da sottoporre all'approvazione della Giunta regionale attraverso apposita convenzione".

Questo per lasciare la possibilità di scelta anche a chi gestisce il mondo ASIVA e ha la possibilità di direzionare delle risorse in un senso piuttosto che in un altro: ci sembrerebbe una sostanziale condivisione di quello che è stato esplicitato assieme a un qualcosa che è direzionato invece alle categorie giovanili.

Presidente - Collega Restano.

Restano (GM) - Signor Presidente, chiedo un minuto, uno, di sospensione.

Presidente - Concesso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:10 alle ore 17:27.

Dalle ore 17:27 assume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori. Siamo, mi ricordo, sempre sull'emendamento 2 del Gruppo Misto subemendato. La parola all'assessore Certan.

Certan (AV) - Solo due parole riguardo a quest'emendamento che, come ha detto il presidente Testolin, ci vede sicuramente favorevoli. Credo che sia però importante sottolineare che quest'anno abbiamo messo alcune importanti basi tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado proprio per quanto riguarda l'attività sportiva, cercando di farla diventare attività di routine, che diventi il più possibile parte dello stile di vita dei nostri ragazzi. È importante questo passaggio presentato dal collega Restano, perché copre la fascia tra i 19 e i 23 anni che è una fascia di post-diploma oppure di periodo universitario. Certo è che il periodo critico è quello che riguarda le scuole secondarie di secondo grado, è importante oggi ribadirlo: sarà altrettanto importante lavorare anche su questa fascia di età che va dai 14 ai 19 anni. Questo in sintesi massima, solo per ribadire proprio l'importanza che stiamo dando, proprio per tutto il valore che ha lo sport e per tutto quello che ci siamo detti in questi giorni riguardo all'attività delle pratiche sportive, che vuol dire che bisognerà sensibilizzare famiglie ma anche scuole e professori riguardo alla pratica degli sport.

Presidente - Colleghi, un'unica cosa: il subemendamento è un elemento d'innovazione rispetto a quanto era stato presentato in aula. Mi confermate che c'è l'unanimità dell'Aula per l'accoglimento? Mettiamo solo a verbale questo, per la procedura non per altro. Perfetto. La parola al collega Restano.

Restano (GM) - Grazie al Presidente della Giunta. Noi, insieme ai colleghi, abbiamo valutato di accogliere la vostra proposta perché va nel senso di quanto noi avevamo richiesto con il nostro emendamento, anzi lo rafforza. Direi che il fenomeno della specializzazione precoce pone a rischio tanti giovani e la collaborazione tra le istituzioni sportive maggiori della Regione e gli sci club non fa nient'altro che alzare il livello di preparazione dei nostri tecnici e conseguentemente quello dei nostri giovani atleti. Permettetemi di dire e di esprimere la nostra soddisfazione. Credo che con quest'iniziativa saremo veramente all'avanguardia in Italia. Voglio dire che è avviata in forma sperimentale. L'auspicio è che dopo la sperimentazione la si possa aprire ad altri sport che si praticano in Valle d'Aosta, quali l'atletica, la mountain bike, il ciclismo, il nuoto, il triathlon...

Credo che la spesa non sarà mai elevata, sarà piuttosto contenuta, ma i risultati saranno di altissima importanza per i nostri giovani e per tutta la collettività. Quindi dobbiamo essere orgogliosi di questa scelta.

Presidente - Possiamo mettere in votazione o ci sono richieste? La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Anch'io solo per esprimere un ringraziamento a tutti i gruppi per aver concesso l'ampliamento di quest'iniziativa e per la correzione in corso d'opera; ai colleghi che hanno collaborato per mettere assieme i vari pezzi - ed è un altro tassello nella direzione di sostenere un certo tipo di approccio a delle attività che sul territorio hanno un impatto anche sociale oltre che sportivo molto importante - io direi che si va incontro alle famiglie che hanno speso tante energie e nel tempo anche delle risorse per far arrivare i ragazzi a un certo livello, dall'altra parte invece si sostiene un percorso che è magari alternativo ad altre opportunità meno interessanti e ai quali i ragazzini o i bambini potrebbero avvicinarsi in luogo di andare ad affollare le nostre piste di sci, sia di fondo che di discesa. Quindi, nella piena libertà di quelle che saranno le indicazioni dell'ASIVA, questi due progetti potranno finalmente démarrer e sarà sicuramente un qualcosa da imitare da parte di qualcun altro.

Presidente - Possiamo mettere in votazione l'emendamento subemendato? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Astenuti: 1 (Pulz)

Il Consiglio approva.

Emendamento 3 di Vdalibra. Chi intende illustrarlo? La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - L'emendamento 3 presentato quest'oggi sostanzialmente aggiunge l'articolo 33 bis a questo disegno di legge. L'articolo 33 bis modifica un articolo della legge regionale del 10 aprile '97 numero 12, in particolare quello che regolamenta i beni della Regione Autonoma Valle d'Aosta. In sostanza cosa fa? Pone dei limiti, o meglio, dà delle indicazioni precise rispetto al momento in cui nel piano dell'alienazione degli immobili si debba partire con la procedura dell'alienazione dello stesso, perlomeno la procedura del tentativo di messa in vendita. Ora, quest'emendamento praticamente cerca di aiutare la vendita degli immobili stessi, perché ci sono una serie d'immobili messi nel piano di alienazioni che hanno già ricevuto una serie di manifestazioni d'interesse, manifestazioni d'interesse che però non sono bastate a far partire la procedura di alienazione. Ora, siccome nel DEFR, presentato e approvato dalla maggioranza, è prevista la costituzione di un fondo immobiliare che dovrebbe in qualche modo preoccuparsi del recupero, della ristrutturazione e anche dell'alienazione o della capitalizzazione degli immobili, io con questo articolo - prima di fare questo fondo immobiliare che in qualche modo dà in mano ai privati la gestione dei nostri immobili e di conseguenza anche la vendita - vorrei che se ne occupassero prima i nostri uffici, perché i nostri uffici ci sono, hanno ricevuto le manifestazioni d'interesse e quindi sarebbe anche giusto che si andasse avanti, anziché poi dare ai privati questa roba che poi sicuramente margineranno la loro quota e quindi a noi arriverebbero meno soldi. Per la precisione ho fatto un accesso agli atti qualche tempo fa e dell'elenco del piano di alienazioni previsto nella legge già del 2016 c'è Casa Berton, per esempio, che ne ha cinque di queste richieste, Maison Farinet che ne ha tre, Palazzo Ansermin che ne ha quattro, la vecchia centrale del latte che ne ha tre, la palestra che c'è a Châtillon in località Panorama che ne ha sei e così via. Ce n'è tutta una serie che hanno almeno tre o più tre richieste d'interesse e quindi eventualmente di acquisto.

Noi nel nostro emendamento chiediamo proprio questo: nel momento in cui ci siano tre o più di tre manifestazioni d'interesse conclamate - cioè vuol dire ufficiali, non la telefonata - queste possano permettere l'inizio della procedura di alienazione stessa entra sessanta giorni dal momento in cui arriva la terza richiesta. Mi sembra un emendamento che in qualche modo tende a velocizzare e soprattutto a far cassa perché, se abbiamo un piano di alienazioni, anziché tenercele lì, quando ci sono le manifestazioni d'interesse sarebbe anche giusto venderli senza fare studi su patrimoni immobiliari successivi che poi vedremo come vengono gestiti o come ci vengono in aiuto. Quindi vendiamoci prima quelle su cui ci sono state le manifestazioni d'interesse e poi vediamo cosa fare del resto.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento? La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Io ho letto con attenzione l'emendamento e ho ascoltato la spiegazione dello stesso da parte del collega Cognetta. Per certi versi sono riflessioni che potrebbero essere condivisibili nel momento in cui ci fosse un'attenzione particolare su tutto il patrimonio immobiliare che deve essere messo a valorizzazione. Evidentemente ci sono degli immobili che più di altri rimangono nell'appetibilità del mercato o per la localizzazione o perché ci sono delle prospettive turistiche di un certo tipo o perché ci sono delle dimensioni che hanno un loro perché, ma il discorso è che a carico della Regione rimarrebbero tutte quelle situazioni di criticità che continuerebbero a ingenerare delle spese per il loro mantenimento e sarebbero comunque di difficile dismissione, perché la vendita dei gioielli di famiglia è sempre più agevole e anche, come dire, collocabile sul mercato mentre altre situazioni portano inevitabilmente a doversi mantenere in pancia una struttura che magari non è così appetibile, e ce ne sono degli esempi importanti, considerando che degli immobili sono inutilizzati da decine di anni. Detto questo, il fondo immobiliare, o comunque una valutazione generale, permetterebbe di capire, anche affidandosi a un sistema che potrebbe verificare l'appetibilità di questi immobili, di riuscire a valorizzare innanzitutto gli immobili che l'amministrazione regionale vuole valorizzare e vuole valorizzare in un certo modo - oggi parlavamo ad esempio del Palazzo Cogne - per dare una destinazione che sia coerente con le indicazioni che la Regione vuole ricavare dalla trasformazione o dal miglioramento del bene e questo a tutto beneficio del fatto che all'interno del fondo una dismissione può servire, come in una famiglia, per utilizzare le risorse derivanti per sistemare altri immobili.

Questa è un po' la filosofia che si vorrebbe analizzare ma per analizzarla bisogna avere un patrimonio sufficientemente ampio e che abbia degli immobili sui quali si possa intervenire e fare determinate iniziative per creare quello sviluppo complessivo su tutto il patrimonio.

Nella disamina fatta dal collega Cognetta, peraltro, si parla di Palazzo Ansermin, che a sua volta era già stato messo all'asta e purtroppo non ci sono state possibilità di collocarlo complessivamente sul mercato. La presenza di manifestazioni d'interesse evidentemente in qualche caso porta sicuramente alla vendita, in altri casi ci sono magari delle manifestazioni d'interesse ma senza un riscontro finale. Se si vuole andare così come esplicitato all'interno del DEFR sulla valutazione complessiva di tutti gli immobili, la scelta, a mio avviso, non può perdere in questo momento per strada gli immobili più significativi. Ma questa è una visione che evidentemente diverge un po' dalla sua dove invece si preferirebbe vendere nell'immediato quello che è vendibile e poi mantenersi in pancia altre cose che continuerebbero a costare ancora per molto tempo all'amministrazione.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ma io, Presidente, inizio ad avere dei dubbi sia a fronte della discussione che abbiamo fatto prima sull'emendamento di Palazzo Cogne sia su questo emendamento, dubbi che già avevo nel momento in cui discutemmo del DEFR e in cui fu proposta quest'idea del fondo immobiliare. Ho questo dubbio e mi collego al fatto delle scelte passate: un bel giorno abbiamo costruito un piano di alienazioni e di valorizzazioni. Quindi ho degli immobili che non sono strategici, ma, al di là di tutto, ho degli immobili non strategici che voglio alienare, lo indico in un piano, ma non li alieno o comunque ricevo sicuramente, sì, delle manifestazioni d'interesse ma che poi non si manifestano puntualmente, io non li alieno e ho degli immobili che voglio valorizzare. Ora, io cerco d'interpretare quello che è stato detto: prendo questi mobili, li inserisco in un fondo immobiliare, cerco un soggetto terzo che solitamente è un gestore e questo gestore mi dovrebbe aiutare a migliorare o comunque a mettere a reddito questi immobili. Ora, a parte che conoscendo un po' l'elenco degli immobili mi pongo dei dubbi su come potrebbero essere valorizzati, quindi come si potrebbe generare una resa sia per l'ente Regione sia per l'ente gestore sia eventualmente per quelli che concorrono a quest'iniziativa, e mi chiedo perché magari alcuni di questi immobili non vengono valorizzati singolarmente, ovvero con degli accordi puntuali dove la contrattazione dell'ente pubblico forse sarebbe più grande e più forte rispetto a quella di un unico gestore: insomma, sappiamo che il mercato immobiliare è quello che è e che, soprattutto, le società di gestione immobiliare hanno avuto negli ultimi anni una grossa crisi perché, se noi andiamo a vedere tutta una serie di soggetti, è un mercato molto di nicchia dove sostanzialmente sono sempre i soliti gruppi che operano e che comunque si lanciano in valorizzazioni a utilizzo più del business rispetto a quello dell'uso che forse una proprietà a finalità pubblica, o comunque un ente pubblico, dovrebbe avere. Perché voglio dire questo? Perché spesso e volentieri mi sono trovato anche, non oggi ma nel passato, a essere criticato sul discorso di Palazzo Cogne o di altre realtà dove proponevo un coinvolgimento coi privati. Qui il coinvolgimento è un po' diretto perché comunque questo soggetto andrebbe individuato, per carità, c'è da fare una gara, una valutazione, uno studio di fattibilità che a me sembra un po' caro se sono tutti e 100.000 euro, ma forse la mia società era più a buon mercato rispetto ad altre, non lo so; è una stima che però non mi torna tanto. E quindi mi chiedo: ma noi che cosa vogliamo fare? Smontare il piano di alienazioni e di valorizzazioni? Costruire un fondo? E allora mi chiedo: perché all'epoca è stato fatto quel piano? Mi sembra che qualcuno che ha votato quel piano qui in quest'aula ancora ci sia, forse ha fatto un passo indietro, forse si è reso conto che qualcosa non andava o forse un po' il momento può essere propizio per fare delle valutazioni diverse, non lo so, perché forse ci sono delle appetibilità che non conosciamo e magari ci sono dei privati che vogliono investire, ma credo sempre che se andiamo a mettere insieme tutti questi valori dobbiamo chiederci alla fine: ma quello che viene a gestire o a finanziare che cosa ci guadagna? Perché prima di tutto per trovare un partner devo capire questo e, secondo me, questa è la domanda fondamentale perché altrimenti, ripeto, è perdente la strategia utilizzata per fare un piano che sostanzialmente non ha alienato o che comunque ha perso il suo obiettivo vero e proprio, Giustamente sappiamo che le manifestazioni d'interesse poi spesso non si concretizzano, come si diceva, in acquisto vero e proprio, questo è vero, però è anche vero che nello stesso momento non è che ci siamo sforzati più di tanto di fare quest'esercizio. Un tentativo di ente gestore, adesso faccio un parallelismo, fu fatto con VdA Structure. Non è un grandissimo esempio. È anche vero che c'è stata la sfortuna, se la chiamiamo così, di un'evoluzione normativa che non ha aiutato il futuro della società, però chiederei e vorrei che su questa tematica si pensasse una volta in più rispetto a quanto si faccia.

Presidente - La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Vede, Assessore, lei dice: "se noi ci vendiamo i gioielli di famiglia poi le scartine, diciamo così, le cose meno belle non riusciamo a valorizzarle". Questo modello di pensiero, questo modo di pensare non faceva parte di ciò che è stato approvato all'epoca del piano di alienazioni. Si è fatto un lungo elenco. Sgombriamo anche subito il campo da un dubbio visto che lei ha fatto un breve accenno: qui di Palazzo Cogne non si parla. Non stiamo parlando di Palazzo Cogne. Così ce lo chiariamo: non c'è nessuna manifestazione d'interesse e nessuno ha intenzione di venderlo. Però lo dico così, come nota l'aggiungo io. Mentre invece per quelli che si è deciso di vendere e che dovrebbero essere venduti, ci sono stati in alcuni casi diverse manifestazioni d'interesse, ma lei dice: "Io non porto avanti la vendita. Preferisco mettere tutto in un fondo così i privati gestiscono in maniera più compiuta tutto quanto".

Mi sono informato anche su quanto costi fare una gara, perché dice, magari risparmiamo, e ho capito che l'unico costo che c'è rispetto alla vendita è quello della pubblicità. Cioè vi spiego, si fa un bando, lo si pubblicizza e poi si aspetta che arrivino le richieste. Quindi il costo sostanzialmente risiede nella pubblicità. Con 100.000 euro di bandi così ne potremmo fare, non so, 100? 200? 300? A seconda di quanto spendiamo di pubblicità, ma comunque, visto che va sui giornali locali e normalmente prende molto poco spazio, ne potremmo fare quanti ne vogliamo. Quindi non li abbiamo fatti fino adesso né per gli immobili che ci interessa, né per gli immobili che sono meno belli. Allora, vede, siccome invece c'è una struttura pagata tutti i giorni per gestire anche questa parte qui e non viene utilizzata perché riceve le richieste ma poi non fa nulla, mi sembra, come dire, poco costruttivo riuscire invece ad aspettare uno studio per un fondo immobiliare che poi dovrà gestire chissà che cosa e vedremo i risultati quali saranno. Ma nel frattempo qui ci sono le persone, le società o non so chi, che hanno manifestato degli interessi chiari e precisi. Allora io non capisco perché siamo fermi, perché è dal 2015 o 16, adesso non ricordo esattamente, mi sembra più 15, che è partita quest'operazione, sono stati messi dei soldi a bilancio che dovevano arrivare dalla dismissione degli immobili, soldi che non sono arrivati perché gli immobili non sono stati venduti e quindi siamo ancora qui che alcune cose, voglio dire, non capisco perché non si vendano. Ci sono anche degli immobili per esempio relativi... Fabbricati lungo la ferrovia Cogne-Pila: hanno ricevuto anche questi qui tre richieste, aspettiamo anche queste. A La Thuile, località Pera Carrà: sei richieste. Complesso immobiliare Delta-Sider: tre richieste. A Cogne ce ne sono diverse rispetto all'ex zona dei minatori e così via; anche lì c'è stata un'altra storia ancora più grande. Ma, io dico, se la struttura c'è e le richieste ci sono secondo me andrebbe fatta perché la sua è un'idea che dev'essere sviluppata al costo di 100.000 euro e che non sappiamo a che cosa porterà. Mentre invece c'è una legge approvata con un piano dentro, che dovrebbe già funzionare ma che è ferma. Questa è la questione. Non ci costerebbe tanto in più. Quindi io credo che sarebbe opportuno che chi è pagato per fare un certo lavoro lo faccia. Chi è pagato per fare un certo lavoro lo deve fare! Altrimenti si dice: "Quel piano lì non serve più", si smonta quella legge lì, poi si va a vedere cosa è successo nel bilancio nel momento in cui si smonta quella legge lì che doveva darci delle risorse che non ci ha dato. Perché c'è anche questo piccolo problema. E poi magari vediamo cosa fare.

Presidente - La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Io ho provato ad ascoltare attentamente la replica del Presidente. Ho faticato, lo dico in tutta sincerità, a cogliere un nesso logico di tutto questo, perché, al di là di tutto, io mi ricordo che da quando è stato istituito, quando è stato redatto l'elenco dei beni da dismettere, noi per anni, io dico anni, abbiamo avuto delle poste di bilancio scritte, dove finanziavamo delle voci nei bilanci di previsione che poi venivano regolarmente smentite: in fase di assestamento andavano chiaramente ridotte perché, nonostante le grandi e legittime aspettative di dismissioni, davvero abbiamo dismesso molto poco. Per cui si è creduto davvero in quel piano di dismissioni perché, e lo ripeto, è stata una delle voci che per anni ha finanziato bilanci di previsione della Regione. Ora mi è molto difficile capire quale possa essere la ratio di questo fondo perché obiettivamente se in una crisi di mercato come questa è già difficile magari sul singolo intervento trovare qualcuno che manifesti interesse, se gli andiamo ancora a complicare di più la vita alla fine avremo un fondo che deve gestire la globalità degli immobili da dismettere e io ho il vago timore che nascerà la Vallée d'Aoste Structure non pubblica, come adesso, ma la Vallée d'Aoste Structure immobiliare privata.

Allora davvero non riesco a capire la ratio di tutto questo perché se, come giustamente lei ha detto, la manifestazione d'interesse non significa che poi la vendita vada a buon fine, ma almeno proviamo a perseguire e valutare tutte queste manifestazioni di interesse, almeno per quegli immobili che qualcuno ci ha chiesto e magari avrebbe piacere di acquistare.

Non mi pare una soluzione, e termino, dire: "Bene, abbiamo delle manifestazioni d'interesse per immobili che potrebbero essere, diciamo, di maggior pregio, più facilmente collocabili, però non voglio cederli perché magari poi devo tenermi quelli di minor valore, di minore appetibilità per il mercato immobiliare; per cui non cedo quelli che per anni abbiamo messo a bilancio regionale come voce in entrata e mi tengo l'uno e l'altro, nel senso che non cedo quello che può essere un valore aggiunto per le risorse finanziarie da inserire in bilancio, ma mi tengo tutti e due così almeno non cedo nulla e i costi di beni che nessuno vuole graveranno ancora sui bilanci regionali".

Presidente - Altri? La parola al Presidente Testolin per dichiarazione di voto.

Testolin (UV) - Mi permetto di replicare, ma solo per fare due considerazioni. Una che parte da quello che diceva il collega Gerandin poc'anzi, cioè che per anni si sono inserite delle poste di vendita che poi sono state regolarmente smentite. Quindi questo denota per certi versi la difficoltà di vendere un patrimonio a disposizione. L'altra considerazione è che in questo periodo il mercato immobiliare è in decrescita e quindi fatica a trovare collocamento. Allora, l'idea è di capire - con uno studio che deve evidentemente verificarlo - se ci sono le opportunità e le possibilità di valorizzare i beni nella vendita o nel recupero, uno studio che serva all'amministrazione, in maniera complessiva e globale, a determinare quali possano essere gli interventi da mettere in campo, ma in maniera complessiva per dare uno sviluppo della dinamica di vendita e di ristrutturazione che può avvenire, io non dico completamente in autogestione, ma con le certezze che un esperto in materia immobiliare può trovare nella disamina delle varie possibilità in pancia alla Regione in questo momento.

Ecco, questa è un po' la ratio: determinare preventivamente con uno studio - che può essere lo stesso studio che il collega Aggravi questa mattina proponeva sul singolo immobile, lo si fa su un complesso di immobili - quale sarà lo sviluppo della gestione immobiliare che può dare dei risultati in termini di recupero complessivo, di non vendita solo delle parti che servono, perché altrimenti rischiamo di fare un altro esperimento come quello di VdA Structure, che veniva citato prima. Perché VdA Structure probabilmente è ancora appesantita dal fatto che le sono stati appioppati, senza sapere poi che cosa farne, tutta una serie d'immobili che adesso diventa veramente molto difficile vendere. Quindi uno studio preliminare che mi dica: "Le opportunità e le possibilità sono queste". Se c'è uno sviluppo in questo senso e quindi l'esperto che mi va a gestire questo fondo immobiliare fa tutta una serie di cose per cui vengono messi a reddito i beni che si possono mettere a reddito, venduti quelli che possono essere venduti e tutti gestiti in maniera complessivamente utile sia alla Regione sia al territorio che li sta ospitando ora al di sotto delle potenzialità degli immobili stessi. Questo è il percorso che vorrebbe portare a una gestione complessiva tramite un fondo, una gestione immobiliare complessiva.

Presidente - Dichiarazione di voto. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ovviamente la dichiarazione di voto è sempre più convintamente favorevole a quest'emendamento, vorrei fare soltanto due considerazioni. La prima: differenziamo studio e studio. Lo studio proposto su Palazzo Cogne aveva un obiettivo chiaro e diciamo concreto: capire cosa si dovesse fare sullo stabile che, ricordo, è di proprietà della Regione e, ricordo, che è in valorizzazione, per metterlo prima di tutto in sicurezza e, secondo, capire come poterlo rilanciare, o meglio, anche utilizzare, perché ci sono grandi parti del palazzo inutilizzate.

Un'altra cosa è dire: "Faccio uno studio complessivo su tutti gli immobili per capirne appetibilità, per capire tutta una serie di questioni". Ora io però mi chiedo: ma, attenzione, noi abbiamo una struttura che si occupa di patrimonio? Abbiamo delle risorse che si occupano di patrimonio? Abbiamo delle persone che possono fare un certo tipo di valutazioni? E mi chiedo: quando fu fatto il piano di alienazioni e valorizzazioni, chiedemmo uno studio per capirlo? Cosa abbiamo fatto? Io credo che l'amministrazione, perché sennò anche qui dobbiamo capirci, ha delle risorse che lavorano su determinati settori e che possono dare indicazioni anche su questo tema a chi deve decidere e amministra, perché altrimenti qualche cosa sinceramente non mi torna. Sul discorso poi del fondo io ribadisco che a mio giudizio, a mio modesto giudizio, gli immobili - fatto uno screening complessivo delle manifestazioni, degli obiettivi che possono essere cambiati da quando è stato votato il piano di alienazione e valorizzazione - possono essere cambiati. Però io mi chiedo che beneficio ne avremmo, soprattutto considerata la natura di alcuni di quegli immobili. Io non vorrei rischiare di costruire qualcosa che tecnicamente non sta in piedi e vorrei definirlo ex ante rispetto a dare prima di tutto una consulenza, o comunque uno studio, perché poi di questo si parla a qualcuno di esterno che giustamente deve far stare poi in piedi questo studio perché queste strutture, questi mobili devono dare una resa, altrimenti non è convenevole, e dall'altro lato io non vorrei che a forza di questo andiamo ancora una volta magari a capire che ci sono effettivamente immobili che non hanno alcun valore e di cui comunque bisognerà capire cosa farne perché, insomma, ripeto, di badò ce ne sono. Sul discorso di un "VdA Structure 2", spero e voglio sperare che non ci sia dietro quest'intenzione; a questo punto, però non so se devo essere più preoccupato di una potenziale nuova partecipata o di un potenziale nuovo soggetto privato che poi alla fine magari fa più gli interessi suoi che gli interessi dell'amministrazione. Detto questo rinnovo la posizione positiva a quest'emendamento che sosteniamo e a forza di questo vorrei anche approfittarne, Presidente, per chiedere a nome dei gruppi Lega e Vdalibra il voto segreto.

Presidente - Altre richieste? Possiamo votare? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 16

Contrari: 12

Astenuti: 7

Il Consiglio non approva.

Colleghi, prima di passare all'esame degli altri emendamenti, comunico che è stato richiesto da parte del presidente del comitato "La Valle non è una Discarica" - i cui rappresentanti sono qui presenti a seguire il Consiglio - un incontro con la Conferenza dei Capigruppo. Io vi chiedo di sospendere un attimo e chiedo ai soli capigruppo e all'Assessore competente di recarsi nella sala commissioni.

La seduta è sospesa dalle ore 18:01 alle ore 18:43.

Rini (Presidente) - C'è stata una sospensione per audire una delegazione de "La Valle d'Aosta non è una discarica". Siamo all'emendamento 4 di Vdalibra. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Quest'emendamento torna sulla questione dell'ultimo aumento fatto agli emolumenti dei sindaci e quindi si permette di modificare la legge numero 4 del 30 marzo 2015 al comma 1 dell'articolo 2, quello appunto che parla di quest'indennità mensile. Quest'emendamento prende oggetto da quanto chiesto dall'assemblea... no, più che dall'assemblea dal tavolo tecnico dell'assemblea del CPEL del 26 novembre 2019, che rispetto all'indennità dei sindaci raccontava quello che sto per andare a leggere. L'assemblea CPEL ha proposto di modificare gli importi massimi dell'indennità mensile della diaria lasciando ai singoli Consigli comunali, la facoltà di decidere gli eventuali aumenti fino a un massimo del 50 percento; ovvero, i sindaci non avevano proposto di avere un aumento tout court ma avevano chiesto la possibilità di decidere per ogni Consiglio comunale di quanto aumentare l'indennità nella ragione massima del 50 percento. Quindi con quest'emendamento cosa faccio? Riporto le indennità a quelle che erano prima dell'aumento fatto in questo Consiglio regionale e poi do la possibilità di aumentare, per ogni singolo Consiglio comunale quello che chiede l'assemblea del CPEL, ovvero fino al 50 percento dell'importo. Quindi sostanzialmente faccio quello che questo Consiglio regionale non ha fatto, ovvero ascoltare l'assemblea dei sindaci.

Presidente - Ci sono richieste d'intervento su questo? Nessuno? Possiamo aprire la votazione? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Distort, Farcoz, Favre, Gerandin, Lavevaz, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Restano, Rini, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Testolin, Trione e Vesan).

Il Consiglio non approva.

L'emendamento 5, sempre di Vdalibra, ha il parere negativo, ma può illustrarlo. Prego collega Cognetta.

Cognetta (VDALIBRA) - Sì, oltre ad aver avuto il parere negativo è superfluo perché era collegato alla questione del DEFR rispetto al fattore famiglia che poi non è passato. Quindi, diciamo così, cosa prevedeva? Semplicemente, siccome nel fattore famiglia si parlava del Bon de Chauffage, reintroduceva il Bon de Chauffage. Perché se tu ne parli da una parte, tanto vale farlo rientrare dall'altra. E quindi chiaramente ho detto: "Visto che c'è, tanto vale rimetterlo". Non ho avuto un parere finanziario favorevole perché avevo previsto la copertura attraverso gli utili/dividendi che verranno distribuiti quest'anno dalle società partecipate. Mi è stato risposto dagli uffici che non si può sapere in questo momento quali saranno questi utili e dividendi. Io nel frattempo avevo fatto una ricerca e so che per esempio già solo CVA ci darà - quando verrà approvato il bilancio - un utile che varia tra i 39 e i 41 milioni di euro. Siccome qui erano previsti 3 milioni di euro l'anno, ho pensato che bastassero per coprire questa spesa avendone a disposizione dai 39 ai 41. Però parrebbe che non si può fare. Quindi questi utili saranno utilizzati sicuramente per cose molto più utili che non il Bon de Chauffage da dare a persone che normalmente non ce la fanno ad arrivare a fine mese.

Presidente - Siamo all'articolo 33. Possiamo mettere in votazione l'articolo 33? Scusate, è la successiva al 33. Perdonatemi, collega Aggravi, tocca a lei. L'emendamento 6.

Aggravi (LEGA VDA) - Quest'emendamento fa il paio con la nostra idea o comunque con quello che pensiamo riguardo ai fondi di rotazione. Noi presentiamo un emendamento all'articolo 34 che definisce le priorità nell'attribuzione della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio 2019 che, seppur non quantificato neanche in stima, definisce una serie di priorità. Bene, noi crediamo comunque - anche se non è passato il nostro subemendamento di ieri all'emendamento che introduce questa double filière sul contributo in conto interessi - di definire come prioritaria la destinazione di risorse, di fondi, per il finanziamento al fondo di rotazione relativo alle domande di mutuo a tasso agevolato. Quest'emendamento non perde comunque senso perché, come ho già avuto modo di dire ieri notte, comunque sia quell'emendamento va a pescare risorse utili sia per l'erogazione di nuovi mutui sia per l'erogazione del contributo in conto interessi dai fondi del fondo di rotazione, quindi dalla stessa fonte.

Bene, noi crediamo, e lo ripeto, che ci sia la necessità di rimpinguare quel fondo proprio perché, come avevo già annunciato, andremo a presentare un ulteriore emendamento che guarda soprattutto verso il futuro per introdurre un principio di pianificazione finanziaria dei fondi, perché a oggi la logica era quella dei mutui che venivano erogati a disponibilità del fondo e, finite le disponibilità, bisognava trovarne.

Presidente - Qualcuno vuole intervenire? Possiamo mettere in votazione l'emendamento 6 del collega Aggravi? Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Assolutamente d'accordo col collega Aggravi. L'utilizzo dell'avanzo, così come indicato, anzi ha avuto nell'iter di questa approvazione della finanziaria alcuni aggiustamenti, altre destinazioni individuate all'ultimo momento. Io immagino, e sono sempre più convinto, che un segnale vada dato. Per cui anche risorse per i fondi di rotazione debbano essere incluse, almeno in questo emendamento, proprio per dare la possibilità di attingere, di essere in linea con le indicazioni di bilancio per cui - anche sulla base di quello che c'è stato detto, non mi ricordo più da chi, comunque da esponenti del Governo - poiché l'avanzo sarà cospicuo, cospicuo, non incrementare i fondi di rotazione sarebbe per noi un grave errore.

E sarebbe un grave errore tenuto conto che nell'emendamento, tra l'altro di maggioranza, in cui si istituisce la double filière, sono previsti in un trentennio la bellezza di 37 milioni per finanziare qualcosa che non sono fondi di rotazione e che non prevedono rientri.

Presidente - Altri? Se non ci sono altre richieste apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti 20 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Testolin e Trione).

Il Consiglio non approva.

Emendamento 33 della II Commissione. Qualcuno vuole illustrarlo? Apriamo la votazione. Votate. Questo è l'emendamento 32 della II Commissione. Io ho detto 33? 32. Abbiamo discusso l'emendamento di Aggravi, poi c'è l'emendamento 32 della II Commissione. Dobbiamo rifarlo? Sì, è sbagliata la dicitura. La rifacciamo. Vi chiedo scusa colleghi. Rifacciamo la votazione. Emendamento 32 della II Commissione. Votate. Chiudiamo.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan).

Il Consiglio approva.

Emendamento numero 3 della collega Pulz. Vuole illustrarlo?

Pulz (ADU VDA) - L'emendamento si propone di ridefinire le priorità nell'attribuzione della quota libera del risultato di amministrazione dell'esercizio. Ci riferiamo in particolare alla lettera B che nel disegno di legge designa come destinatari i complessi funiviari, le funivie, che sono in larga parte società partecipate della Regione per cui beneficiano, in quanto tali, della liquidità necessaria al mantenimento e allo sviluppo; nondimeno, la loro capacità di creare fatturato ne deve, crediamo, sostenere anche gli investimenti.

Riteniamo quindi che la quota libera di amministrazione dell'esercizio del 2019 debba andare in un'altra direzione, anziché nella direzione dei complessi funiviari, idea, tra l'altro, quella, sempre più difficile da sostenere alla luce degli innegabili cambiamenti climatici per cui tutto il mondo si preoccupa, ma forse non abbastanza.

Scusate la solita franchezza, lo so che non vi piace, ma è la mia e non di quest'Aula, a giudicare almeno dalla triste votazione di ieri sul vallone delle Cime Bianche. Ho ancora un po' questo rospo che mi va su e giù.

E allora a cosa vorremmo destinare quella quota? Proponiamo che la quota libera di amministrazione vada a favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche su tutto il territorio regionale per i cittadini disabili e chiediamo per questo emendamento il voto segreto, anche a nome del Movimento 5 Stelle, che ringrazio molto per la disponibilità.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo fare solo due considerazioni. In Commissione ci siamo già esposti quando se ne parlò in maniera contraria, non tanto per la finalità sicuramente nobile di abbattere le barriere architettoniche, ma poiché, in realtà, questa dicitura, come era emerso in sede di Commissione, è piuttosto vaga e ampia.

Quindi, vede, collega Pulz, ci sono tre cose che le vorrei dire. Forse per una volta lei mi insegna un po' di populismo perché, sinceramente, secondo me, dietro un odio atavico per le società di impianti a fune - tutto ciò che ha una fune e un palo - c'è una sorta di populismo latente, che sicuramente non ha imparato da noi ma che è congenito nella vostra natura. Dall'altro lato ci sono due elementi di vera novità e di economia che vorrei sottolineare.

Il primo, il fatto che, per definizione, le società, essendo partecipate, hanno la liquidità necessaria al mantenimento dello sviluppo e poi c'è un principio, - per carità, mi piace tantissimo -, il fatto che la capacità di questa società di creare fatturato non deve sostenere gli investimenti. Questo è un principio che sono contento che finalmente le appartenga, poi sul resto ci torneremo. Penso che un giorno anche lei capirà che tutto ciò che crea valore, al di là di tutto, sostiene degli investimenti. Mi trova invece stupito appunto il fatto che le società partecipate della Regione, proprio perché sono di impianto a fune, non debbano beneficiare di un aiuto pubblico e, nello stesso momento, queste invece debbano creare fatturato e, appunto, sostenere gli investimenti. È un principio che, ripeto, io condivido, ma non capisco perché in questo caso sia lei che lo pone. A di là di tutto, noi ci asterremo su questo punto perché, da una parte, la destinazione non è chiara e, ripeto, ha un non so che di salsa populista, e, dall'altro lato, perché comunque, al di là di tutto, crediamo che le leggi, la 6 e la 8, che giustamente lei cita in relazione, al di là di tutto, siano utili anche a uno sviluppo d'indotto che non è soltanto legato all'impianto in sé, ma a tutto il complesso sciistico e alle attività che lì vi operano.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Sarò molto breve. Rimanendo a livello di principio sono assolutamente d'accordo, per principio voterò questo emendamento, anche se ha una certa difficoltà pratica di applicazione perché non è ben specificato... ma è come la destinazione può essere poi utilizzata.

Gli impianti di risalita sono un elemento importante dell'offerta turistica valdostana, che va mantenuta, ma, da questo punto di vista, quello sul quale si devono indirizzare le risorse, appunto, è il mantenimento dell'esistente, degli standard qualitativi esistenti, perché da questo punto di vista la Valle d'Aosta è in grado di presentare un'offerta competitiva rispetto all'arco alpino e su questo ci si dovrebbe concentrare.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Sfrutto la dichiarazione di voto in realtà per una precisazione, forse avrei dovuto dirlo prima. Non c'è qui nessunissima "salsa populista", è andata che in Commissione la proposta era un po' diversa - chi ha il testo vecchio forse se n'è accorto - avevamo messo in un primo tempo come destinazione "interventi economici di sostegno e promozione sociale che possono essere assicurati alla popolazione solo alla discrezionalità della Giunta regionale".

Poi però abbiamo avuto uno scambio interessante col Dottor Bieler, che ha precisato che sarebbe rimasta lettera morta, perché non sono previsti questi interventi economici di promozione sociale, per cui abbiamo cercato una destinazione diversa e su questa seconda destinazione il Dottor Bieler non ha rilevato nessuna difficoltà tecnica, per cui se l'emendamento venisse approvato quella quota libera potrebbe andare effettivamente a migliorare la situazione dell'abbattimento delle barriere architettoniche per i cittadini disabili.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.

Restano (GM) - Ho già avuto modo di fare la richiesta in Commissione. Per quanto ne sappia io, ci dovrebbero essere due capitoli di spesa per l'abbattimento delle barriere architettoniche, poi l'Assessore può correggermi se mi sbaglio. Uno per abbattimento barriere architettoniche su richiesta da enti pubblici e un altro per abbattimento barriere architettoniche su richiesta da privati. Ora sarebbe, e questo ho detto in Commissione, importante sapere se la Giunta riesca a soddisfare tutte le richieste; generalmente, per esperienza, mi sembra di ricordare che si cerchi di soddisfarle tutte, almeno, salvo casi eccezionali, e quindi sarebbe opportuno verificare quanti soldi hanno messo in disponibilità di questi capitoli nel bilancio di previsione. Sinceramente questo io non l'ho fatto ma non ho presentato l'emendamento, quindi non mi son preso lo sfizio di andare a guardare nel bilancio questa voce di spesa per non caricare troppo il capitolo di spesa di soldi, perché, evidentemente, la quota libera dell'avanzo di amministrazione è una somma abbastanza importante e quindi rischieremmo di metterla lì e di non farne niente, salvo poi spostarla a momento debito.

Ma l'altra domanda che invece voglio fare a chi ha presentato l'emendamento è questa: non tutti, come ben sappiamo, gli impianti a fune svolgono... tutti svolgono un servizio simile, trasporto persone, ma ci sono quelli che svolgono il servizio di TPL, quelli che svolgono servizio prevalentemente sportivo, e secondo me ce n'è uno che svolge un servizio culturale, vogliamo definirlo così. A quale andiamo a sottrarre queste cifre? Perché anche questo è importante. Quando si vota bisogna saperle queste cose, soprattutto vogliamo sapere quanti soldi vogliamo spostare. Questo è quello che avevo chiesto in Commissione, evidentemente non siamo riusciti a chiarirlo, perché a mio modo di vedere, ma è solo una mia opinione, neanche di tutta "La Valle d'Aosta che cambia", solo mia, è un dato importantissimo. Perché se si tratta di spostare centomila, duecento, un milione è un conto, se parliamo di dieci milioni vuol dire che sappiamo già di spostarli e lasciarli... (parla fuori microfono)...bisogna capire quanta richiesta abbiamo di fronte a noi.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 8

Contrari 26

Astenuti: 1

Il Consiglio non approva.

Emendamento 33 della II Commissione. Possiamo mettere in votazione? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Mettiamo in votazione l'articolo 34, posso dare lo stesso risultato? Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari: 2

Astenuti: 14 (Aggravi, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Posso dare lo stesso risultato all'articolo 35? Stesso risultato.

All'articolo 36 vi è innanzitutto l'articolo 34 della II Commissione, l'emendamento che è sostitutivo. Possiamo votare o diamo lo stesso risultato? Votiamo. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Siamo all'allegato 1, vi è l'emendamento 2 bis di MOUV', che è decaduto, l'aveva già illustrato se non sbaglio. Perfetto. Mettiamo in votazione l'allegato 1 perché presumo che non valga lo stesso risultato. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari: 2

Astenuti: 14 (Aggravi, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

All'allegato 2 vi è l'emendamento 35 della II Commissione. Stesso risultato? Stesso risultato. Emendamento 36 della II Commissione? Stesso risultato.

Emendamento 7 del collega Manfrin. Prego, collega.

Manfrin (LEGA VDA) - Sono finalmente arrivato alla possibilità d'illustrare quest'emendamento in aula che purtroppo, per mia sfortuna, non verrà messo al voto perché ha avuto il parere negativo, però dal parere negativo abbiamo potuto scoprire un dato in più che sarà importante per la nostra comunità, ma andiamo per ordine: quest'emendamento mira a svuotare il capitolo che finanzia una legge, che è la legge 51 del 95. La legge 51 del 95 prevede questo, il titolo è questo: "Interventi per la promozione di servizi a favore di cittadini extracomunitari". C'è una legge nell'ordinamento regionale che prevede specificamente che la comunità regionale coi soldi dei cittadini valdostani vada a finanziare dei servizi a favore esclusivamente di cittadini extracomunitari. L'ho trovato particolarmente strano, curioso e anche sbagliato. E avrei voluto sottoporre anche questa mia chiaramente valutazione a quest'Aula. Viene specificato all'articolo 2 che i destinatari dei servizi sono i cittadini extracomunitari residenti temporaneamente, domiciliati, ovvero occasionalmente presenti, nei comuni della Valle d'Aosta, cioè basta essere occasionalmente presenti nei comuni della Valle d'Aosta per poter beneficiare di questo bellissimo finanziamento che i contribuenti valdostani pagano per questi extracomunitari.

Ecco, in questo peraltro è anche istituito un gruppo di lavoro per la programmazione degli interventi a favore di cittadini extracomunitari, a cui partecipa anche un rappresentante delle caritatevoli associazioni che operano nel settore dell'erogazione dei servizi a cittadini extracomunitari designato dalle stesse, che saranno certamente interessate nel fornire i servizi migliori per i cittadini extracomunitari.

Io ho trovato che questa legge fosse sbagliata anzitutto nel principio, perché evidentemente il principio che la Lega ha portato ovunque ha governato è quello di premiare i nostri cittadini e non certo chi sbarca domani. Ma il principio è fondamentalmente sbagliato anche perché si fa una distinzione innanzitutto tra cittadini stranieri, cioè fra cittadini comunitari, per esempio un Belga che arriva in Valle d'Aosta non può usufruire di questo servizio ma un Nigeriano che arriva in Valle d'Aosta sì. Ma se vogliamo rimanere nell'ambito europeo, uno Svizzero che arriva in Valle d'Aosta può usufruire di questo contributo, mentre invece un Francese non può usufruire di questo contributo. Questa è la cosa più divertente che questa legge introduce, una vera e propria disparità! Ma la disparità è anche nei confronti della Costituzione e in questo senso vi posso assicurare e garantire che, se ci sarà data la possibilità in futuro di governare questa Regione, questa legge, pur non potendo votare quest'emendamento, verrà ovviamente cancellata, perché la nostra Costituzione all'articolo 3 ricorda, e voglio ricordarlo anche a questa Aula, che: "tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". E a fronte di questo articolo che ci pone nella condizione di uguaglianza, si va a fare e ad approvare e a finanziare una legge che invece va...

Presidente - Colleghi però, per cortesia, veramente, se non interessa l'argomento si può uscire. Lasciamo terminare sennò non si capisce.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi rendo conto di suscitare più di un'emozione con questo mio intervento, e sono felice di suscitare queste emozioni con questo mio intervento! Saluto anche la collega Pulz. Dicevo appunto che, in quest'evidente disparità che viene a crearsi con questa legge, si vanno a punire i cittadini italiani - che dovrebbero avere la cittadinanza, dovrebbero vedersi dedicare i servizi e le leggi da parte di questa Regione, ma soprattutto aiuti e finanziamenti - mentre invece si vanno ad aiutare soltanto i cittadini extracomunitari. Ricordo ancora una cosa: ci sono fior di associazioni, per esempio l'ASGI, che ha già annunciato e sta operando un ricorso nei confronti del bando affitti che la Giunta Spelgatti aveva varato, che era un bando che andava a premiare i nostri cittadini, inserendo un criterio che premiava, ovviamente, la residenza. Mentre ci sono appunto associazioni che fanno ricorso contro questo tipo di finanziamenti, ci sono invece delle leggi che vanno in tutt'altra direzione. Dicevo però che quest'emendamento viene bocciato. Perché? Quest'emendamento viene bocciato perché ben 39.000 euro dei 52.000 previsti sono già stati stanziati, per cui evidentemente non era possibile spostare tutti i 52.000, tutti i fondi. Ma la cosa più bella, credo, è che avevamo pensato in questa proposta di spostare questi 52.000 euro da questa legge, che premia gli extracomunitari, sul fondo dedicato al prestito d'onore; prestito d'onore che, come ogni anno, viene svuotato; come ogni anno, ci sono molti cittadini in difficoltà che si rivolgono al prestito d'onore per avere un po' di sollievo alle proprie sofferenze che vedono invece esaurirsi in pochissimo tempo questo fondo, senza vedersi rifinanziato questo fondo che, dicevo, viene garantito soltanto a pochissime persone.

Ovviamente io ringrazio per la possibilità di aver esposto quest'emendamento, lo spirito pur non potendo votare quest'emendamento rimane, evidentemente per il futuro ci proporremo quest'obiettivo.

Presidente - Vi è poi l'emendamento 1 quater di MOUV', il collega l'ha già illustrato e decade. Emendamento 3 di MOUV'. La parola al collega Gerandin per l'illustrazione.

Gerandin (MOUV') - Quest'emendamento destina un milione di euro in più alle Unités, che gestiscono le micro e i servizi del territorio, per la promozione e la gestione dei servizi a favore delle persone anziane e inabili, per il semplice motivo che le micro di Perloz e Morgex avranno a breve una maggiore disponibilità di posti letto, quantificabili in circa 40. Ora non si riesce a immaginare come si possano gestire più posti nel pubblico mettendoci le stesse risorse dello scorso anno. La cosa più curiosa sta nel fatto che - è un paradosso - vengano destinati 6 milioni e mezzo di risorse per convenzione con soggetti privati, per cui la proposta è questa: un milione di euro trasferito dalle strutture private alle strutture pubbliche, che avranno circa 40 posti letto in più in disponibilità e da utilizzare. Questo non per dare contributi aggiuntivi a consuntivo a gestori pubblici che non rispettano le quote capitarie, che per noi rimangono un caposaldo a prescindere, ma a sostegno delle tante Unités che le regole le rispettano.

Allora, la farò molto breve: è un emendamento simile negli importi a quello presentato dalla maggioranza, per cui la mia disponibilità a ritirarlo c'è. Siccome per quest'emendamento di maggioranza gli intendimenti sono stati modificati in Commissione a seguito di un'osservazione, perché la prima proposta diceva "vado a coprire il disavanzo delle micro" e metteva in discussione un caposaldo che è la quota capitaria... mi fido della parola dell'Assessore e vorrei che pubblicamente mi dicesse che non vanno a coprire i disavanzi delle micro ma che vanno a coprire le spese capitarie, proprio per evitare che venga premiato chi magari non presta particolare attenzione al tipo di gestione e magari a fine anno presenta dei disavanzi, come originariamente prevedeva la proposta presentata in Commissione e poi emendata, anche a seguito dell'intervento del collega Lavevaz, che giustamente aveva detto che non sono questi i principi e quindi era stata modificata.

Per cui mi fido. Se lei me lo dice pubblicamente, io quest'emendamento lo ritiro.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Collega Gerandin, mi dà anche l'opportunità di riferire al Consiglio delle due strutture: quella di Perloz è quasi completata, nel senso che è in fase di agibilità e di accreditamento, quindi non abbiamo certezza di quando ci saranno i nuovi posti, probabilmente a metà estate, mentre per la micro di Morgex la gara degli arredi deve essere ancora predisposta, deve andare avanti, ci sarà poi il percorso di agibilità... insomma non abbiamo certezze di quanto debba essere l'importo da destinare, per questo abbiamo concordato come Giunta, come succedeva normalmente negli altri anni, che in sede di assestamento avremmo rimpinguato quelle risorse: risorse che la Commissione ha predisposto e che vadano giustamente, come ha detto lei, a coprire le quote capitarie.

In realtà con il collega Erik Lavevaz ci siamo confrontati anche su questo e sicuramente questa è la risposta.

Presidente - La parola al collega Gerandin per la dichiarazione di voto.

Gerandin (MOUV') - Ritiro l'emendamento.

Presidente - Emendamento 4 sempre del MOUV', vuole illustrarlo? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Per quello che riguarda l'emendamento 4, con quest'emendamento si vogliono aggiungere 500.000 euro al finanziamento della legge 80 del 20 dicembre, "Interventi finanziari per opere pubbliche destinate all'assistenza delle persone anziani, inabili e handicappati". L'emendamento accoglie un grido lanciato anche da tanti sindaci delle varie Unités, sicuramente quella del Grand Paradis, dove è uscito un articolo in cui i sindaci affermano: "Urgono lavori per mantenere aperte le micro". Come per il precedente emendamento riteniamo corretto e necessario garantire l'eccellente servizio garantito fino a oggi dal servizio pubblico, attuale rispetto alla scelta poco comprensibile di riservare 6 milioni e mezzo di risorse per convenzioni con soggetti privati; si attinge pertanto, per 500.000 euro, agli stanziamenti riservati a convenzioni con privati.

Mi spiego meglio: la legge 80 è stato uno dei capisaldi negli anni perché, al di là del finanziamento delle manutenzioni, ha permesso opere pubbliche legate alla manutenzione straordinaria, l'acquisto di ausili, tutta una serie di manutenzioni. Alcune risorse ci sono a bilancio, non ho detto che non ci siano. Io le ritengo assolutamente insufficienti, anche in riferimento, Assessore, al cospicuo aumento che lei ha messo nel J.B. Festaz, per cui l'unica spiegazione che mi ha dato è stata: "Devono intervenire perché non hanno i finanziamenti ai sensi della legge 80". Ora se per una struttura ci mettiamo 600-700 mila euro in più rispetto al contributo erogato fino all'anno scorso, io immagino che per tutto il sistema delle micro 500.000 euro in più siano lo stretto necessario per permettere - come ha detto giustamente il Sindaco Lucianaz - di non chiuderle.

Perché questo è quanto è stato detto e pubblicato sui giornali, questo è un grido d'allarme.

Presidente - La parola all'assessore Baccega.

Baccega (UV) - Collega Gerandin, lei è sicuramente molto attento a questa tematica, quindi sa molto bene che la pianificazione viene fatta di anno in anno. Le Unités, tra aprile e giugno, manifestano le loro esigenze all'Assessorato; le esigenze che avevamo concordato erano quelle iscritte a bilancio e quelle sono le cifre che sono pianificate. Quindi, per evitare di mettere risorse che poi possano andare in avanzo, - è davvero complicato -, per buona pratica e amministrazione mettere a bilancio le risorse che vengono richieste e questo risponde proprio alle esigenze delle strutture di Saint-Pierre e di Introd.

Per quanto riguarda togliere i soldi alle private convenzionate - Refuge Père Laurent, la Casa della Provvidenza di Châtillon, la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Saint-Vincent, la Domus Pacis o del J.B. Festaz - ovviamente esse sono risorse importanti, anche lì pianificate in modo abbastanza significativo. Molte di queste risorse sono già impegnate da un anno all'altro, come è noto fare, e quindi abbiamo adottato il sistema del minimo indispensabile per procedere agli interventi.

Presidente - Per la dichiarazione di voto la parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Ma vede, io ho chiesto di ridurre un po' perché forse lei, Assessore, tra le altre cose, non ha detto che comunque c'era stato un cospicuo aumento rispetto al passato delle risorse destinate a queste convenzioni con soggetti esterni. Cospicuo, molto cospicuo aumento, per cui non è che togliessi dalle risorse destinate nel passato o che, ma limitavo un po' questo tipo di aumento. Per il resto è chiaro che vengono pianificate, ma vengono normalmente pianificate, e poi se vuole le porterò anche un po' di documentazione in merito, le posso garantire che tanti presidenti di Unités in questo momento non fanno neanche più domanda perché non ci sono risorse. Lo posso garantire che è così! Avere risorse in disponibilità significa per questi avere la possibilità di dare risposte e soprattutto di presentare domande con una più o meno certezza di ottenere i finanziamenti. Questo per dire che io ho tanta stima per il Père Laurent, il J.B. Festaz e per le altre strutture, ma è difficile da spiegare che di fronte alle difficoltà legate al personale - per il quale vi sono comunque delle limitazioni o quant'altro - ci siano strutture per le quali si ha un occhio di riguardo e le pubbliche debbano fare i salti mortali. È così, guardi, è proprio così, è proprio così! Perché i disavanzi nascono dove ci si può permettere magari di chiamare del personale e poi tanto si sa che i disavanzi vengono coperti cash, diversamente dalle altre strutture che chiedono al personale di saltare i turni, di saltare le ferie, di mettersi in reperibilità.

Allora io davvero vorrei che ci fosse un trattamento univoco per tutti i servizi sociali, che non ci fossero convenzioni con i soggetti esterni che schizzano alle stelle, ma che soprattutto ci fosse il rispetto sacro delle quote capitarie, e quando parlo di "sacro" delle quote capitarie vale anche per l'azienda pubblica J.B. Festaz.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione l'emendamento. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Trione e Vesan).

Il Consiglio non approva.

Allegato 2, posso dare lo stesso risultato? No. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 19

Contrari: 2

Astenuti: 14 (Aggravi, Distort, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Bisogna votare il DL 45 nel suo complesso, sarà ovviamente oggetto di modifica in sede di coordinamento formale per adeguare le autorizzazioni di spesa previste nell'articolato e negli allegati 1 e 2 agli emendamenti che sono stati approvati nel corso della seduta. Ci sono dichiarazioni finali di voto? Possiamo passare alla votazione finale. Apriamo la votazione. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 19

Contrari: 4

Astenuti: 12 (Aggravi, Distort, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti e Vesan).

Il Consiglio approva.

Colleghi, vi chiedo una riunione dei capigruppo per decidere come continuare i lavori.

La seduta è sospesa dalle ore 19:30 alle ore 19:38.

Rini (Presidente) - ...comunicare, anche a chi deve seguire i lavori, come essi proseguiranno. Ora facciamo una pausa breve per la cena, riprendiamo i lavori alle 20:45 e si andrà avanti fino alla fine della votazione del DL 46; dopodiché, visto che così è approvata la legge di bilancio nel suo complesso, ci sarà la pausa del weekend e lunedì mattina alle 9:00 riprendiamo la discussione del DL 47, che è il collegato. Va bene, alle 20:45 riprendiamo i lavori per l'analisi del DL 46.

La seduta è sospesa dalle ore 19:38 alle ore 20:53.