Oggetto del Consiglio n. 1188 del 31 gennaio 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 1188/XV - Continuazione della votazione del D.L. n. 45: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste (Legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022). Modificazioni di leggi regionali".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 33 colleghi, possiamo riprendere i lavori.
Siamo all'articolo 22. Ci sono richieste di intervento? Se non ci sono richieste di intervento poniamo in votazione l'articolo 22. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 32
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 14 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
Articolo 23. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 29
Favorevoli: 29
Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo, Vesan)
Il Consiglio approva.
Articolo 24. Apriamo la votazione.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 18
Favorevoli: 18
Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
Dalle ore 09:13 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - Nous examinons maintenant l'article 24 bis de la II Commission. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui souhaite intervenir ? La parole à la présidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Un tema questo che è già stato introdotto durante la discussione del DEFR, perché fortunatamente abbiamo avuto modo di intervenire, c'è stata anche una partecipazione forte dell'aula, quindi vuol dire che sicuramente è un buon segnale. Parliamo di commercio, in particolare parliamo di commercio di vicinato.
Una piccolissima premessa. Io credo che il commercio nella sua più ampia portata debba tornare prepotentemente nell'agenda della politica valdostana, perché, dobbiamo ammetterlo, sta vivendo sicuramente delle grandi difficoltà, e poi per diverse sfaccettature ci ritornerò. Quindi questa deve essere una priorità che ci dobbiamo dare tutti insieme, perché non si può più far finta di niente e non vedere quello che sta accadendo in queste realtà.
Io ci tengo a specificarlo, perché forse nella discussione dell'altro giorno non lo abbiamo detto chiaramente e ho avuto modo di leggere diversi studi e fare diversi approfondimenti in quest'ultimo periodo: qui non si tratta di una lotta tra grande e piccola distribuzione; quello è ancora un altro settore, e anzi, se la buttiamo tutta sulla lotta solo tra queste due realtà, finiamo per fare dei danni ancora più grandi, perché entrambi i settori vivono delle difficoltà. Poi un'altra cosa ancora è il franchising, che va ancora al di là della grande distribuzione, è ancora un altro settore. Noi dobbiamo davvero riuscire a creare misure idonee e ancora una volta non c'è bisogno di inventarsi grandi cose, ma riuscire a guardare, a copiare e a portare nella nostra realtà questi sistemi virtuosi delle altre realtà, per dare delle risposte, sia alla grande distribuzione che sappiamo esserci - c'è stata un'espansione fortissima soprattutto nella periferia della città di Aosta e dei comuni limitrofi - sia riuscendo a dare delle risposte puntuali al commercio di vicinato.
Di questo parliamo in questo emendamento, ma mi sembrava opportuno inquadrare la questione, perché il problema del commercio di vicinato, più che quello della grande distribuzione, è un problema - l'abbiamo detto molto bene l'altro giorno - di tassazione. Viviamo in un Paese che davvero mette in ginocchio tutti - li abbiamo definiti "eroi", ma non ho problemi a ridefinirli tali - coloro che decidono di aprire una partita IVA; anche in altri settori, e ci torneremo con altre misure sicuramente, ma penso che per il piccolo commercio di vicinato il problema della tassazione sia sicuramente il problema più grande.
Il problema della burocrazia. L'altro giorno mi ha molto colpito l'intervento che ha fatto il collega Lucianaz, quando ha descritto una giornata tipo, ed è effettivamente così: non ci sono orari, non c'è un orario di chiusura, c'è l'orario di chiusura al pubblico, poi inizia il lavoro che forse è ancora più duro, ancora più importante. Quindi davvero c'è un sistema che va supportato, va aiutato, va agevolato. Noi, le istituzioni, lo abbiamo detto ieri, l'autonomia vera che abbiamo ancora è quella legislativa: usiamola per intervenire in questi settori che sono capitali per la nostra regione! Ci accorgeremo negli anni che cosa vuol dire la moria continua di attività commerciali nel centro di Aosta, nei piccoli comuni. Qui si apre di nuovo un altro duplice problema: un conto sono le attività commerciali dei piccoli comuni, altro invece le attività commerciali che chiudono anche nel centro di Aosta, quindi due criticità diverse.
Con questo emendamento si introducono due disposizioni diverse: un primo aiuto, un supporto che si vuole dare a quelle attività, alle persone coraggiose che hanno voglia di investire, nonostante il periodo economico sicuramente non favorevole, nei comuni che non hanno una rete adeguata ai bisogni. E questo cosa vuol dire? L'unica attività commerciale magari di un paese di montagna, ma penso a quei paesi più grandi dove magari le attività commerciali di quel settore, rapportati e confrontati con il numero di abitanti, possono essere due. Per questo abbiamo deciso di utilizzare tale formulazione: viene concesso un contributo di avvio all'attività, o di ripresa di un'attività commerciale già esistente, pari a 15.000 euro. L'altra previsione invece di questo emendamento è un contributo che va a fondo perso - tornerò anche sul concetto di fondo perso in questo caso - da 5000 euro fino a un massimo di 10.000 euro; ovviamente con dei paletti, perché qua si vuole veramente aiutare quei piccoli commerci che sono in difficoltà e per i quali l'alternativa sarebbe davvero di abbassare la saracinesca e chiudere. Ovviamente ci devono essere non più di due addetti, oltre ai familiari, all'interno della società, un volume di impresa di massimo 300 mila euro annui. Poi una delibera di Giunta successiva disciplinerà ancora meglio come effettivamente intervenire in quei casi.
Questa non vuole essere e non è la panacea sicuramente per tutti i mali, è una misura urgente e indifferibile per evitare altre chiusure, perché la situazione è davvero allarmante: basta guardare i dati, sia nei comuni che nel capoluogo. Questa è una misura emergenziale, non è un fondo perso perché si dica: "ah, date di nuovo i contributi a fondo perso". Non è sicuramente il fondo perso che poteva esserci e che c'è stato in passato in altre realtà. È una misura di aiuto temporaneo emergenziale, per evitare la chiusura di altre attività commerciali. Nel frattempo, noi siamo già al lavoro e lasceremo un testo di legge che poi spero che chi ci sarà potrà prendere da subito, perché bisogna avere davvero la forza di far tornare questa tematica prepotentemente (riuso questo termine) al centro dell'agenda politica della nostra regione. Un testo di legge che vada a disciplinare in maniera organica, perché io sogno una regione, sogno di vivere in un paese dove non c'è bisogno di intervenire, dove non ci sia bisogno di intervenire con queste misure. Perché? Perché a monte c'è un sistema che garantisce queste piccole attività. Lì bisogna arrivare e quello deve essere il nostro obiettivo, ma oggi non possiamo più aspettare e non si può prendere un impegno generico, dicendo "nel frattempo studiamo un testo di legge", perché quel "frattempo" porterebbe con sé altre chiusure di altre attività e sicuramente non altre aperture. Questo noi non ce lo possiamo più permettere, dobbiamo intervenire con questa che vuole davvero essere una misura di accompagnamento alla predisposizione di un testo organico, che possa intervenire. Adesso parliamo di commercio, all'inizio ho parlato di partite IVA, c'è tutto un mondo che è in estrema sofferenza. Ovviamente ci andrebbe molto più tempo per sviscerare le motivazioni e soprattutto gli interventi, perché è vero che abbiamo potestà legislativa, ma è vero che il problema della tassazione sicuramente andrebbe sollevato a livello statale altro che prepotentemente: andrebbero usati altri termini che in quest'aula non sono consoni.
Detto questo, colleghi io vi invito davvero a votare questo emendamento, perché può veramente dare una boccata di ossigeno, una piccola tregua in attesa di riorganizzare in maniera organica questo settore, di andare a prevedere un supporto trasversale alle piccole e, come ho detto all'inizio, anche alle grandi attività commerciali, perché ricordiamo che non bisogna demonizzare o creare una guerra, perché ovviamente poi c'è un indotto economico da salvaguardare. Ma questi piccoli gioielli che abbiamo! Lo abbiamo detto e non ci voglio tornare: la funzione sociale che hanno le piccole attività. Pensiamo nei piccoli paesini: nel momento in cui togli lo storico punto vendita di alimentari, piuttosto che il negozietto storico del paese, togli l'anima del paese stesso, lo svuoti. Quello e le scuole, lo abbiamo sempre detto, sono davvero il cuore pulsante., Lo abbiamo visto e i casi sono tanti sul nostro territorio: nel momento in cui ha chiuso il negozietto di paese, piano piano si è arrivati allo spopolamento totale di quelle realtà.
Al di là della funzione economica, c'è anche una volontà, che non si può sempre solo sbandierare. Abbiamo fatto una lunga discussione ieri sul concetto di autonomia, la quale porta con sé, in una regione bella ma particolare come la nostra, il concetto di "montagna viva", il concetto di "paesini vivi". Io vengo da Villeneuve, dove c'è una piccolissima frazione, Champlong Dessus, che è veramente dessus, che si è ripopolata completamente e che è piena di famiglie e di giovani. Dove ci sono dei servizi, dove ci sono le infrastrutture e tutto funziona, il paese poi risponde e le persone, i giovani tornano ad aver voglia di abitare un paese. Se togliamo questi servizi, veramente viene meno l'anima di un paese.
Questo è un intervento che mi sta particolarmente a cuore per questa ragione e chiedo davvero un impegno a tutti di partire da subito a lavorare per creare un testo di legge che sia più organico possibile, per riuscire un giorno ad arrivare a non aver più bisogno di questi interventi.
Président - La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Io credo che dal percorso fatto in Commissione e anche dalle audizioni delle parti sociali, il grido di allarme da parte del commercio sia stato sentito fortemente da parte di questo Consiglio, comunque dalla maggior parte di questo Consiglio. Sicuramente la sintesi che è stata trovata ieri sulla nostra proposta di emendamento al DEFR e il dibattito conseguente ha comunque segnato il fatto che tutti ci rendiamo conto, al di là della provenienza, perché tanti di noi provengono da piccoli paesi e altri invece da altre realtà. Al di là dei piccoli paesi, abbiamo anche dei centri storici in difficoltà e questo ce lo siamo detti più volte.
Questo è sicuramente un punto di partenza, non è un punto di arrivo. Considerando la partenza, io sono anche contento di un leitmotiv che si è sentito in questo Consiglio: meno burocrazia, meno tasse, dobbiamo cercare di aiutare i piccoli. Ecco, sulla meno burocrazia e meno tasse dobbiamo forse ancora un po' lavorarci, perché c'erano anche dei punti interessanti nel DEFR e altri punti interessanti, che forse già in Commissione si potevano ovviamente discutere, sulla minor tassazione; non voglio tornarci, ma un domani dovremo pensare che al di là del piccolo contributo che si dà in questa fase, c'è la necessità di un intervento strutturale, io penso soprattutto per quanto riguarda i centri storici e per quanto riguarda i piccoli esercizi.
È ovvio però che dobbiamo fare la tara e stare attenti a non pensare che con un piccolo contributo tutto si possa risolvere. Sicuramente la presentazione del collega Ferrero ieri dell'emendamento che poi è passato, e anche quanto ricordava il presidente Rini è importante; abbiamo una legislazione vecchia, abbiamo una legislazione che non è al passo coi tempi. E io penso che al di là di tutto, al di là anche a volte delle grida al libero mercato, dobbiamo pensare che il libero mercato esiste anche nel commercio, non solo nei mutui prima casa, seconda casa o quant'altro. Quindi, mi perdoni presidente Marquis, ma il suo slancio liberista di ieri mi è piaciuto così tanto che volevo lasciare agli atti il fatto che non possiamo pensare ogni tanto di dare ragione al libero mercato e al libero esercizio, ma qualche volta invece...! Poi capisco che lei è maestro in questo, però al di là di tutto è bene comportarsi in maniera coerente sempre.
Il mio intervento vuole anche confermare il supporto e il sostegno a questo emendamento, pur coscienti, come abbiamo scritto appunto nella proposta di DEFR, che bisogna fare di più e sicuramente il prossimo passo del futuro Consiglio regionale, forse il primo passo sarà sicuramente quello di dover esaminare una legislazione nuova, per dare un futuro alle nostre piccole realtà.
Président - La parole au collègue Barocco.
Barocco (GM) - Come cofirmatario di questo emendamento, penso che sia necessario dare anche il mio contributo. In questa settimana siamo stati impegnati in quest'aula per giungere all'approvazione di due documenti importanti, con il contributo di tutti. Io volevo solo sottolineare che in questa settimana, grazie all'impegno degli onorevoli, soprattutto Borghi e Plancker, la nostra Camera dei Deputati è riuscita finalmente a porre il problema delle montagne italiane al Parlamento, e sono giunti a una mozione che ha avuto la votazione di 522 voti favorevoli, quindi completamente traversale. Oggi, tra l'altro, si aprono a Roma gli Stati Generali della Montagna e il presidente dei nostri sindaci Manes è sceso. Su questi provvedimenti, su questi ragionamenti che si stanno facendo adesso in questi giorni sulle montagne e sulle aree interne, il commercio è uno di quei settori che vede impegnati i vari rappresentanti dell'UNCEM, per cercare di rendere le aree interne e le montagne italiane vive e non spopolate.
Io non torno sul valore sociale, sul valore aggregativo di questi negozi, ma ricordiamoci che sono anche posti di lavoro. Perché penso che questo sia importante dirlo e mi sembra che l'abbia sottolineato nel suo intervento ieri anche il consigliere Ferrero, che metteva in evidenza certi valori di questi posti di lavoro.
Non dimentichiamo che la desertificazione commerciale non è solo dei piccoli paesi di montagna più o meno distanti da Aosta. Io rimarrei sui meno distanti da Aosta: paesi come Saint-Barthélemy, come Ville sur Nus, come Effraz, che sono dei villaggi dei nostri comuni di Quart e di Nus, poi ci sono anche dei villaggi a Saint-Christophe. Anche lì non c'è più il negozietto che fornisce certi servizi, quindi quando andremo a redigere la delibera che si occuperà di queste cose, cerchiamo di dare un'occhiata anche a questi luoghi non così distanti da Aosta, che però sono montagna. Poi, montagna è tutta la Valle d'Aosta e io su questo non vorrei tornare, perché: intra montes, Bailly, ecco! Non cadiamo in certi errori fatti nel passato.
La grande distribuzione fornisce anch'essa dei servizi, ma penso che nelle testate di valle, nelle valli più laterali si debba tornare a ragionare su queste cose, soprattutto in questo momento, torno a dire, dove a livello nazionale sembra - dico sembra, non mi faccio troppe illusioni - che le aree interne e la montagna italiana tornino ad avere un ruolo bipartisan, che tutti hanno messo in rilievo. Ecco, io volevo solo portare questo contributo. In questi giorni si sono trovate delle convergenze: evviva!
Président - La parole au collègue Ferrero.
Ferrero (VDALIBRA) - Una precisazione. Penso che, alla luce anche delle esperienze che con la legge regionale n. 12 del 1999 abbiamo avuto, dobbiamo metterci in testa una cosa: mi sta benissimo la misura che è stata proposta, però deve avere un carattere emergenziale. Abbiamo visto che i contributi a fondo perso possono risolvere solo temporaneamente delle gravi situazioni, come quella in cui si è trovata attualmente il commercio della Valle d'Aosta. Se andate a vedere adesso le delibere della la direzione del commercio, notate che ci sono centinaia di delibere in questi ultimi anni di revoca dei contributi che erano stati dati all'epoca. Perché? Perché sono venute meno le condizioni, perché qualcuno faceva il furbo. Allora, assieme a queste misure che sono emergenziali, bisogna anche decidere la riqualificazione del settore del commercio, nel senso che quando do un contributo a fondo perso, io riqualifico quella che è la rete commerciale. Mi sta bene il negozietto che ha i prodotti tipici - adesso non voglio diventare un sostenitore esclusivo dei prodotti tipici - ma nell'ambito di un centro storico come il nostro che sta morendo dal punto di vista della caratterizzazione, il contributo a fondo perso io non lo do a chi vuole aprirmi un kebab, perché non mi va a riqualificare e a portare quel valore aggiunto; non si tratta di una discriminazione di tipo alimentare, ma di un punto veramente che ha una ricaduta poi complessiva su quella che è tutta la situazione. Quindi, senz'altro misura emergenziale ma, attenzione, diamo anche gli strumenti per chi è in difficoltà di poter uscire dalla situazione con, le butto lì: la possibilità di fare consegne a domicilio, la possibilità che ci sia un aiuto da parte dell'amministrazione riguardo alla caratterizzazione dei prodotti che vengono venduti, e anche un'assistenza per quanto riguarda tutto l'allestimento dell'esercizio commerciale. Ecco che allora non portiamo avanti dei moribondi, ma facciamo magari risuscitare qualche attività. Perché sennò portare avanti i moribondi abbiamo visto che è una cosa che poi costa cara all'amministrazione e non ha ricadute sul territorio.
Benissimo la misura emergenziale ma all'interno di un discorso che deve essere molto più complesso, alla luce anche di quanto è già stato fatto in precedenza con i centri polifunzionali, che dovevano essere proprio la soluzione nei piccoli comuni al fatto della sparizione completa delle attività commerciali; abbiamo visto che poi sostanzialmente c'è stato un fallimento completo della norma. Andiamo a vedere anche quello che abbiamo fatto in passato, per non fare gli stessi errori e non fare solo una misura di bandiera, perché poi dopo saremmo poi tutti delusi.
Président - La parole à l'assesseur Bertschy.
Bertschy (AV) - Come in occasione della discussione dell'altro giorno, io credo che intanto sia importante segnalare che all'interno del DEFR, presentata dai colleghi dell'opposizione, ci sia stata una segnalazione forte al riguardo e anche questo emendamento portato in aula dalla presidente Rini e dal collega Barocco permette all'aula di discutere su un settore che ha sicuramente necessità della sensibilità della politica, ma anche delle idee della politica.
Sta maturando, nel lavoro che abbiamo fatto in questo anno nei tavoli delle politiche del lavoro, tutta un'azione insieme a Confcommercio. Ho ribadito l'altra sera alcune delle cose che Confcommercio ha portato a questo tavolo e a questi tavoli. Le dico qua, così che rimanga agli atti quello che sta emergendo, con il contributo costruttivo sia del presidente che del direttore di Confcommercio che hanno affrontato il lavoro insieme a noi. Chiedono di fornire maggiore sostegno alle imprese del territorio, non solo in fase di avvio, ma anche con strumenti quali il microcredito, di prevedere maggiore flessibilità nei percorsi formativi dedicati alla creazione di impresa, di promuovere il passaggio generazionale delle imprese, di ripristinare il marchio di impresa storica, proprio per andare un po' nella direzione che diceva adesso il collega Ferrero; qui non si tratta solo di avviare il commercio, ma anche di qualificare il commercio e di renderlo coerente col territorio nel quale si inserisce. Chiedono di sostenere le microrealtà del commercio, anche con interventi coordinati dai fondi strutturali, di prevedere voucher formativi per le imprese, di sostenere le competenze dell'artigianato, di rivedere - questo lo diceva adesso il collega Aggravi - la legislazione sul commercio, che è vecchia e datata e sicuramente l'e-commerce è andato molto molto più veloce in questi ultimi mesi e non solo in questi ultimi anni.
E poi quello che facevo osservare l'altra sera, di prevedere una governance del sistema nella visione complessiva. Il commercio è ancora un po' schiacciato all'interno di un assessorato che si occupa di una dimensione grande come quella del turismo, mentre il commercio è sia un'attività produttiva per il livello locale sia un grosso sistema di servizi che può essere utile a qualificare il nostro turismo. In questo senso, il lavoro che hanno portato è stato raccolto e credo il Consiglio regionale, al di là di chi lo compone oggi, avrà presto modo di discuterne attraverso le Commissioni e attraverso il lavoro di tutti.
Quello che hanno osservato e che chiedono i rappresentanti del commercio è un'attenzione, ma anche una visione progressista del settore, inteso che è inutile guardare indietro. Quel mondo che conosciamo tutti - bene o male tutti abbiamo visto i nostri negozietti in paese dare dei servizi negli anni - quel mondo non esiste per il settore commercio. Bisogna trovare una giusta dimensione tra un commercio che si sviluppa, soprattutto attraverso alcuni settori del commercio, attraverso l'on-line, per radicarlo in Valle d'Aosta, seguendo anche le sperimentazioni che alcune imprese valdostane sono già riuscite a mettere in atto. Quindi, un giusto equilibrio tra il ridare dei servizi all'interno dei territori, delle piccole comunità, e su questi bisogna sicuramente intervenire con provvedimenti come questo, ma con una visione più strutturata, e dall'altra parte metterci in grado di avere servizi e operatori del commercio che siano in grado di sostenere le sfide, che purtroppo un certo modo di lavorare in campo economico anche in questo senso ci porta e ci presenta. Abbiamo visto attori che hanno voglia di lavorare e di lavorare insieme all'Amministrazione regionale: evidentemente hanno necessità di essere sostenuti e di vedere accolte in maniera importante e concreta le loro osservazioni.
Concludo dicendo che stiamo lavorando per capire come inserire una forte azione sui prossimi fondi strutturali, al riguardo di questo settore. Ci sono alcune sperimentazioni in atto in altre regioni, che possono essere un buon punto di partenza per cercare, soprattutto attraverso i fondi FESR, risorse per il suo rilancio complessivo.
Président - La parole à la collègue Minelli.
Minelli (RC-AC) - Questo emendamento, lo avevo già detto in Commissione e ci eravamo confrontati con la collega Rini, riprende una deliberazione della Provincia di Bolzano, cambia sostanzialmente solo il volume d'affari, che in quel territorio è di 400 mila euro e qui diventa di 300 mila euro. Avevo osservato, e ne avevamo discusso, che questo emendamento, in quanto tale e quindi non disegno di legge, a mio avviso ha alcune carenze riguardo, per esempio, alle metrature dei negozi e anche sulla definizione dei generi venduti; credo che per fare un lavoro ben fatto, sarebbe necessario un lavoro più approfondito, che richiederebbe più tempo. Quindi ben venga l'idea per il futuro di un disegno di legge o di una proposta di legge in merito. E bisognerebbe, ancora una volta prendere esempio da quella deliberazione altoatesina che ha introdotto una serie di elementi importanti.
Detto ciò, abbiamo fatto delle valutazioni in tanti, sia in Commissione e sia da parte delle tre persone che sono intervenute finora. Questo è un tema fondamentale, soprattutto per un territorio come il nostro, dove dei 74 comuni la maggioranza sono quelli piccolissimi che si reggono sui negozi di vicinato. Io concordo con quanto ha detto il collega Ferrero: è giusto, bisogna pensare non a contributi a pioggia come è stato nel passato, ma a una situazione di emergenza. Solo una cosa, collega Ferrero: l'esempio che ha fatto e che riguardava l'apertura di un kebab non credo che rientrerebbe neppure in questo emendamento, perché si tratta in quel caso non di negozio, ma di somministrazione di alimenti e quindi di ristorazione. Detto ciò, io credo che in un futuro disegno di legge, magari non sotto la forma dell'erogazione di contributi, ma di altri tipi di sostegno, bisognerà pensare non soltanto ai piccoli negozi di vicinato, ma anche a altri esercizi pubblici, penso ai piccoli bar che nei paesi sono spesso l'unico centro di incontro e di aggregazione. Quindi un sostegno, per esempio, nell'espletamento delle pratiche burocratiche, una forma di attenzione di cui credo ci sia un grande bisogno.
Abito tra Fontainemore e Gaby, sono due realtà piccolissime, vengo da una famiglia che gestisce e che ha gestito per generazioni un locale pubblico con grande fatica, quindi capisco perfettamente quelle che sono le difficoltà. Recentemente nel mio paese due ragazze giovani hanno aperto un negozietto, un negozio di alimentari, e stanno cercando con enormi difficoltà di portarlo avanti, decidendo anche di dedicare un settore intero del negozio ai prodotti tipici, perché è questo che bisogna fare oggi, valorizzare i prodotti locali. C'è anche un problema di scelta dei singoli che devono consumare di più prodotti del territorio, guardando alla qualità piuttosto che al prezzo, ma in una situazione economica come quella attuale mi rendo conto che spesso è difficile. I piccoli esercizi soffrono anche, oggi in maniera pesante, la concorrenza delle vendite on-line, di colossi come Amazon che schiavizzano i lavoratori, lo sappiamo. Recentemente c'è stata una trasmissione di Report che era impressionante. Sono dei grandi gruppi che vengono difesi in particolar modo dal presidente Trump, che minaccia l'Europa che vuole invece far pagare le tasse. Io credo che ci sia una difficoltà oggi maggiore per i piccoli negozi, anche perché la vendita on-line, che pure è utile e necessaria in alcuni casi davvero diventa un pericolo. Quindi, il discorso che faceva l'Assessore riguardo all'equilibrio tra una situazione e l'altra, credo che meriterà, da parte di chi dovrà farlo, di chi dovrà prendere questa responsabilità, tutta l'attenzione possibile.
Président - La parole au collègue Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Buongiorno a tutti, monsieur le Président, et bouna Féira à tcheut les valdôtains [patois, buona Fiera a tutti i valdostani, n.d.c.]. Noi non possiamo non apprezzare la sensibilità dimostrata dalla collega Rini nel proporre questo emendamento, firmato anche dal collega Barocco. Ne appoggiamo sicuramente lo spirito con cui intende sostenere questa drammatica realtà, che vive il piccolo commercio di prossimità.
È una crisi che però non è di oggi e sono decenni che questo problema esiste. Credo che in quest'aula non sia stato affrontato con tanta energia, visto che avevamo chiesto in Commissione all'Assessore, quando ancora era assessore Viérin, e ci rispose che quella legge risale al 1993, se non ricordo male, e altri interventi normativi non ne sono stati fatti, se ho capito bene. Quindi, questo piccolo commercio che deve reggere la concorrenza dei grandi magazzini, del commercio on-line, del franchising, degli hard discount, di venditori più o meno regolari, di porta a porta, eccetera, che fa fatica a reggere una concorrenza, d'accordo, ma anche il pesante, asfissiante sistema burocratico rappresentato da una sequela infinita di leggi, disciplinari, regolamenti, atti, ordinanze, verifiche, rinnovi, adempimenti, controlli, scadenze: tutte cose che ho già detto ieri e quindi non sto a dilungarmi. Senza parlare poi del fisco, perché qui se non sbaglio paghiamo l'IMU due volte: paghiamo l'IMU sulla superficie, poi paghiamo anche sulla TARI, e avanti così. Il figlio che prima imparava un mestiere e la bimba che adesso non può neanche stare dentro l'attività, perché non è in regola. I problemi della formazione: la formazione te la devi pagare, non è come il dipendente pubblico che la formazione ce l'ha pagata. Insomma, tutta una serie di problematiche.
Per una volta sono effettivamente d'accordo con quanto ha detto la collega Minelli; quando non facciamo delle ideologie, ma stiamo sul concreto, vede collega che si ragiona poi in modo simile.
Apprendiamo dalla proponente Rini, da notizie di stampa, che l'intervento vuole andare nella direzione di assicurare in tutte le zone della Valle d'Aosta, anche in quelle più rurali e montane, la sopravvivenza o l'eventuale nuova apertura di piccoli negozi di paese, preso atto del preoccupante tasso di chiusura di attività, registrato anche ad Aosta e nella Plaine, quindi si parla dell'intera Valle d'Aosta, dichiarando di fatto l'interesse pubblico del commercio di prossimità, sia per i residenti sia per i turisti, sia nei centri urbani del fondo valle che nelle valli laterali. Benissimo, io qualche interrogativo però ve lo devo porre. Qua si parla di tutta la Valle d'Aosta, quindi quanti sarebbero questi esercizi? Perché facendo un conto rapido 500 mila euro per 5000 euro: io trovo che le risorse siano quelle che sono, quindi ci sarà da fare una cernita, quindi ci vorranno dei criteri. Tutto questo è affidato alla Giunta. Sì, ci sono delle limitazioni, per carità: qui si parla di quelli inferiori ai 150 metri quadrati, ma io sfido a trovare un negozio inferiore ai 150 metri quadrati nei nostri...
(Voce fuori microfono)
Sì, più avanti: ad Aosta siamo a 250 metri quadrati, quindi abbiamo anche tutte le superette: adesso non so se ci sono anche quelle in franchising o meno. In ogni caso l'apertura per il contributo di 15.000 euro una tantum è per i negozi di vicinato con una rete distributiva non adeguata, ma qui c'era da decidere qual è la rete distributiva non adeguata. Parliamo di tutti i comuni? Parliamo solo di qualche comune dove non c'è un'attività commerciale? Io ho fatto un piccolo elenco, oltre a quanto ha detto il collega Barocco: effettivamente in comune di Quart, immaginiamo solo Trois Villes, Ville Sur Nus, La Montagne, Les Cleyves senza un'attività commerciale, però c'è anche Jovençan che non ha più attività, credo Emarèse, credo Saint-Oyen, Oyace, e poi c'è tutto il centro di Châtillon, Chambave, Verrès, Pont-Saint-Martin che soffrono effettivamente di queste chiusure, Perloz, Pontboset, Petit Fenis, Morge, Dolonne e quanti grossi centri abitati sono senza un'attività commerciale. E quali comuni escludiamo? Courmayeur, Valtournenche, Ayas, Cogne? Oppure ci sono anche in questi comuni delle frazioni che non sono servite? In poche parole, la limitazione è 300 mila euro di giro d'affari e due dipendenti, ma sono veramente poche le situazioni di esercizi in difficoltà che vivono questa realtà.
Io mi fermo qua, non la faccio più lunga, l'emendamento sicuramente è da sostenere, però credo che ci siano parecchi approfondimenti ancora da fare e poi forse in Commissione non so se riusciremo ad affrontarlo in modo più dettagliato.
Président - La parole au collègue Baccega.
Baccega (UV) - Ieri, parlando di altri settori, si era più volte detto che per intervenire in alcuni settori, parlo della sanità, si doveva fare una legge quadro per poi intervenire. Qui facciamo l'inverso e io sono molto d'accordo su questo provvedimento, perché ritengo che sia un primo passo importante di grande attenzione di questo Consiglio regionale rispetto a un settore che è fortemente in difficoltà.
Noi abbiamo predisposto, in collaborazione con la Confcommercio, il regolamento per i pubblici esercizi e per i bed and breakfast, per la prima volta (anche quello sarà un altro passo). Credo che per arrivare a fare una legge di riordino e di rilancio, i tempi diventerebbero davvero lunghi e piuttosto corposi, perché coinvolgerebbero troppe persone, poiché il rapporto va anche valutato con i comuni rispetto alle imposizioni fiscali, rispetto al rapporto che può avere un Comune con i propri commercianti, parlando di urbanistica, parlando di insegne. Tutto questo ovviamente deve essere legiferato in modo chiaro da parte di questa Regione, che poi dà degli input in collaborazione con il CELVA e il Comune. La questione della formazione degli addetti è estremamente importante. Anche questa deve essere sicuramente regolamentata. E poi c'è la questione dell'accesso al credito, che è fortemente penalizzante.
Chi dovrà sedere su questi banchi in futuro dovrà inevitabilmente prendere in mano questa situazione, dovrà inevitabilmente entrare nel vivo di queste questioni e una legge di riordino e di rilancio del settore, che giustamente come diceva il collega si rifà al 1993, è quanto mai urgente e necessaria. La burocrazia ammazza, nel senso che recentemente ho avuto modo di valutare cosa bisogna fare per aprire un pubblico esercizio: vi assicuro che i rapporti anche con l'USL sono complicati, difficili e sui quali davvero non si riesce a dare grande disponibilità. Quindi, questo provvedimento, questo emendamento è fortemente positivo e auspichiamo vivamente che possa cominciare a dare delle risposte, in vista di una legge quadro che possa regolamentare al meglio il commercio e i pubblici esercizi in Valle d'Aosta.
Président - La parole au collègue Restano.
Restano (GM) - Solamente per rispondere al collega Lucianaz. In Valle d'Aosta, è un dato acquisito al volo, aprono 1200 attività commerciali di somministrazione alimenti, somministrazione bevande e esercizi di vicinato all'anno; fino ad alcuni anni fa erano 800-900. Consideriamo che gli esercizi di vicinato sono in numero inferiore rispetto alla somministrazione alimenti e bevande, perché c'è un turnover molto più elevato nel settore specifico della somministrazione. Quindi, a spanne, possiamo ipotizzare 500 attività di esercizio di vicinato all'anno. Questo grosso turnover è dovuto alla crisi, non al forte spirito imprenditoriale dei valdostani, perché tanta gente vede nel commercio una possibilità di crescere, di vivere e di sopravvivere. Di certo noi non agevoliamo con le norme attuali, ma non agevoliamo neppure con i finanziamenti che diamo, perché li incentiviamo a investire, ad andare in preammortamento, ma poi dopo si fermano lì, non vanno a restituire la quota capitale. Questo genera un grosso problema anche per le casse regionali, e da qui nasce, l'ha detto il collega Ferrero, tutta una problematica che è la revoca dei finanziamenti che noi eroghiamo.
Sicuramente c'è la necessità, convengo con lei. Le ho dato questi dati per poter fare un conto: con 7500 euro ad attività per 500, si arriva rapidamente, a spanne, alla somma che potremmo erogare. Sicuramente quello che va fatto è rivedere la normativa, dando degli incentivi di ordine diverso o altro ordine, oltre a quelli che noi oggi andremo a votare, che sono sicuramente necessari, che noi voteremo, però per fare la normativa dobbiamo avere ben chiaro quello che è il quadro, il numero di attività e quello che andiamo a generare, perché quanto ha illustrato il collega Ferrero, se lo estendiamo ad attività dove l'investimento è importante - settore alberghiero - si va a chiarire che i soldi fermi sono tantissimi e da tanti anni. È lì che noi dobbiamo operare, per sbloccare i fondi di rotazione, per evitare, diciamo così, che qualcuno cada in questi errori, ma soprattutto per poter dare veramente un rilancio significativo ed effettivo all'intero settore.
Président - La parole à la collègue Russo.
Russo (M5S) - Abbiamo detto in diversi momenti di questo Consiglio che è evidente che gli esercizi commerciali sono in grave difficoltà. Nel comune di Aosta ci troviamo davanti continuamente a esercizi commerciali che chiudono ed effettivamente il centro di Aosta è veramente triste! È triste per me che sono una cittadina del comune di Aosta, è triste immagino anche per i turisti che vengono e vedono tutte quelle serrande giù. Ci troviamo davanti a un e-commerce che è ingestibile dal punto di vista della concorrenza. C'è stata una bellissima intervista fatta su Report a tantissimi esercizi commerciali in altre regioni, che dicono che effettivamente anche i fondi dati dalle regioni veramente danno pochissimo respiro, proprio perché invece c'è la necessità importante di partire da quello che secondo me è prioritario, non è secondario, cioè impostare una nuova legislazione seria, che vada poi a inserire eventualmente anche fondi per i vari esercizi in seconda battuta. Cioè, se non abbiamo la cornice - questo vale per questo settore, ma per tutti gli altri; ne abbiamo parlato bene anche per il welfare anziani - i fondi dati ai vari esercizi perdono, secondo me, di valore.
Non abbiamo sottolineato abbastanza, ma io vorrei veramente dirli e ho provati a elencarli con alcuni imprenditori che mi hanno aiutato, quali sono i costi che ogni attività produttiva deve sostenere ogni giorno. Loro pagano: l'IRAP, l'IRPEF, poi l'IMU, la TARI e la TASI, le tasse sulla pubblicità; e queste sono le tasse. Poi abbiamo gli altri costi: l'energia elettrica, l'acqua, il riscaldamento, l'autostrada, il gasolio, poi ultimamente c'è l'introduzione dei POS, abbiamo i registratori di cassa e poi, non ci dimentichiamo, ci sono anche tutti i costi indiretti, quindi per esempio il commercialista e i consulenti del lavoro.
L'attività produttiva ha questi costi e noi come Amministrazione regionale dovremmo lavorare su questo, cioè prendere seriamente in carico il problema della pressione fiscale, sia a livello regionale sia a livello comunale, e fare dei ragionamenti su questo. Per esempio, l'autostrada è un grosso problema per molti di quelli che fanno trasporto, quindi sono costi che tutti i giorni vanno a impattare. Allora, noi dobbiamo capire che per aiutare veramente gli esercizi commerciali non possiamo solo pensare, in qualche modo, di alleggerirci e dire: "diamo dei fondi e li aiutiamo nell'immediato". Noi, visto che facciamo politica, dobbiamo avere una visione di quello che vogliamo e questo l'abbiamo già detto tante volte. Quindi, sacrosanto l'utilizzo dei FESR, però è sacrosanto ragionare subito su una legge, che non è un orpello, ma deve essere la base all'interno della quale inserire i fondi, altrimenti è veramente tutto inutile, spendiamo soldi pubblici, li diamo a dei privati che sembra che respirino, ma respirano per due anni. È uscita pochissimi giorni fa una notizia locale che dice che la maggior parte delle attività nuove dopo due anni chiude; è esattamente quello che succede.
Noi ci asterremo su questa proposta, semplicemente per questo motivo, perché riteniamo che dare dei fondi a delle attività senza una cornice, dove la cornice può essere regionale prima di tutto, ma veramente deve essere anche di carattere europeo, prendendo spunto da quello che stanno facendo altre regioni in maniera veramente virtuosa, deve essere la base.
Président - La parole au président Testolin.
Testolin (UV) - Solo per due considerazioni finali e comunque alla luce di quelli che sono stati tutta una serie di interventi, che sottolineano evidentemente l'ampiezza della tematica, la quale evidentemente deve trovare un punto di sintesi, un punto di confronto. Una tematica che ha e deve avere in futuro delle priorità da sostenere, sia da un punto di vista logistico, sia da un punto di vista finanziario, sia da un punto di vista normativo.
Se si dovesse analizzare l'emendamento proposto dai colleghi Barocco e Rini tout court, si troverebbero probabilmente più criticità che benefici, e questo è il primo impatto. Ma se bisogna trovarci un merito e una motivazione per sottoscriverlo è quella che molte volte si iniziano dei confronti anche interessanti in aula, ma poi nella quotidianità dell'affrontare i tanti problemi ci si perde. Quindi, se devo dire perché voto questo emendamento, io lo vedo come un punto di partenza, come ha già detto qualcuno, che sottolinea una criticità che non viene abbandonata, ma che, in funzione anche del fatto che dovrà esserci una delibera, dovrà esserci un punto di sintesi, un punto di partenza di quello che si vorrà fare, sarà il momento per ritornare sull'argomento e capire quali dovranno essere dei passaggi che dovranno concepire una strada un po' più lunga, un po' più articolata. Una strada che parta anche da delle considerazioni che sono uscite in questa aula, cioè dal fatto che si pensa in generale che ci si possa inventare commercianti, o che sia un modo per sostituirsi a... Ci vogliono anche dei percorsi formativi, qualcuno l'ha già detto, in tutti i campi: nel campo del marketing, nel campo della comunicazione, nel campo finanziario, nel campo della mera amministrazione di un'azienda, in modo che chi ci arriva lo faccia coscientemente. E sono dei percorsi che devono coinvolgere trasversalmente tutta una politica e tutta una serie di settori che, à tour de rôle, probabilmente sono vicini anche adesso al commercio, ma lo sono a spizzichi e bocconi. Quindi, il discorso è che bisogna cercare di costruire più che altro un percorso che tenga conto di tutti questi tasselli, e questo è forse il compito della politica che è mancato un po' nel tempo, o comunque dal 1993 e si è cercato di mettere ognuno per conto suo. Ha parlato il collega degli affari europei, dicendo che ci sono delle prospettive e l'analisi per creare qualcosa con dei fondi europei e creare un meccanismo che possa anche utilizzare queste risorse, per lanciare dei messaggi importanti: è un momento assolutamente da non perdere, perché sono politiche strutturali; si chiamano "strutturali" anche perché strutturano dei percorsi che poi possono prevedere degli accompagnamenti, ma che in linea di massima devono metterti nelle condizioni poi di creartelo il tuo reddito. Se invece non lo affrontiamo in questo senso diventa un po' più complesso.
Il merito di questa iniziativa è di aver innescato un percorso e di mantenerlo vivo nel momento in cui ci sarà di nuovo da parlare di questo, per trovare delle soluzioni a regime. I bisogni sono stati elencati un po' da tutti: io parlo anche di quelli finanziari che evidentemente non per forza devono tradursi in un fondo perso, ma possono tradursi anche in un sostegno trasversale, con le associazioni di categoria e con le Confidi che accompagnano questo tipo di attività, così come con iniziative della nostra finanziaria regionale o dell'Amministrazione, che possono fare da collante o da intermediario per trovare delle soluzioni condivise. Con questo spirito credo che questo emendamento possa essere sostenuto, con l'impegno evidentemente di chi avrà l'onere di affrontare complessivamente la cosa di tenere ben presenti anche le considerazioni che sono uscite quest'oggi.
Président - La parole au collègue Barocco.
Barocco (GM) - Chiedo scusa al presidente Testolin, perché ritengo che non sia il caso di intervenire dopo le repliche del Presidente, ma mi sono solo dimenticato di una cosa e volevo portarla alla condivisione dell'aula. Qualcuno ha parlato del SUEL (Sportello Unico Enti Locali): io spezzo una lancia a favore, perché c'è tanta gente che ci lavora e in questi anni sono stati fatti dei passi avanti. Anche ultimamente la Confcommercio ha messo in evidenza la volontà di lavoro e di partecipazione per risolvere i problemi. È chiaro che anche questo è un argomento su cui tornare, su cui soprattutto riflettere, ma come al solito cerchiamo sempre di guardare anche il bicchiere mezzo pieno e tutto il lavoro che è stato fatto di semplificazione burocratica dei processi, che forse non sono stati percepiti ma, per esempio, potrei ricordarvi la semplificazione per i dehors e tante altre cose che gli addetti ai lavori conoscono. Prima per un dehor bisognava presentare la domanda ogni anno, adesso se non ci sono variazioni significative basta una volta sola. Dietro c'è stato un lavoro di ridefinizione dei processi non indifferente.
Solo questo, perché bisogna anche mettere in evidenza che c'è della gente che lavora nella quotidianità e qualche volta si eccede nelle critiche.
Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, j'ouvre la votation sur l'amendement 24 de la II Commission.
Résultat du vote
Présents : 35
Votants : 30
Favorables : 30
Abstenus : 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo, Vesan)
Le Conseil approuve.
Maintenant on passe à l'examen de l'amendement 25 de la II Commission. La parole à la présidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Questo emendamento vuole introdurre delle misure straordinarie di sostegno alle associazioni di volontariato senza scopo di lucro, in particolar modo alle pro loco presenti sul territorio. La funzione delle pro loco per la nostra comunità è già stata sottolineata: hanno una funzione sociale e culturale grandissima. L'ho ricordato in Commissione quando abbiamo discusso questo emendamento: ho avuto l'onore di essere assessore all'istruzione e alla cultura per qualche anno, in anni in cui i bilanci erano molto, molto, molto, molto più magri. E devo dire che senza il supporto delle varie pro loco nei diversi comuni, tante attività culturali, tante iniziative culturali sul territorio, che poi ricordiamo sono quelle che davvero ci fortificano le radici e la nostra storia, senza l'attività appunto di tutti i tanti volontari, che volontariamente quindi regalano del proprio tempo libero privato alle proprie comunità e al proprio territorio, non avremmo potuto veramente continuare a sostenere tante, tante e tante manifestazioni.
Negli anni è stata introdotta la direttiva Gabrielli a livello statale, che ha avuto un impatto devastante sui territori e soprattutto sulle piccole realtà come la nostra. È una normativa nazionale che ha agito per la sicurezza, e noi non vogliamo assolutamente mettere in discussione la ratio e le motivazioni che stanno alla base di tale normativa, però è una normativa che sì, noi dobbiamo garantire ovviamente in primis la sicurezza, però bisogna anche saper adattare quella normativa alla realtà. È ovvio che non possiamo paragonare un grande evento, come il capodanno in piazza a Roma, con tutto il rispetto, alla sagra di paese valdostana. Oggi invece è così e questa disposizione ha messo davvero in ginocchio le pro loco sul territorio. Tutti noi conosciamo qual è la situazione e purtroppo è solo di qualche giorno fa un'altra realtà di pro loco sul territorio intenzionata a chiudere i battenti, perché davvero diventa insopportabile il peso di gestione di tutta quella parte di spese di vigilanza e sicurezza.
In Friuli sono intervenuti con una normativa simile a questa, proprio per andare incontro a questa realtà. Nel merito l'emendamento che proponiamo prevede un aiuto nella misura massima di 5000 euro per ciascun evento e comunque per un importo non superiore al 50 percento della spesa sostenuta, però una spesa limitata. È qui la differenza col il Friuli, che l'ha lasciata aperta anche per le altre spese che possono essere legate alla manifestazione, invece noi questo aiuto, questo sostegno lo abbiamo limitato la copertura degli obblighi previsti dalla normativa nazionale in materia di gestione di sicurezza delle manifestazioni, quindi tutte quelle che sono le certificazioni in materia di sicurezza, antincendio e primo soccorso. Questo per tutelare e per non creare una concorrenza con tutte le attività sul territorio di ristorazione, quindi si va solo a intervenire per i danni e i disagi provocati dalla direttiva Gabrielli, che ha davvero paralizzato questa attività. Una paralisi economica, perché per redigere dei piani di sicurezza c'è bisogno dei professionisti che lo facciano, quindi economicamente è un esborso; e anche tutto il primo soccorso, non dimentichiamolo.
Inoltre si prevede la costituzione di un tavolo di lavoro per la semplificazione delle procedure delle autorizzazioni di sagre, feste, manifestazioni e fiere. Quindi questo anche per cercare di risolvere.
Consentitemi in chiusura. Stiamo vivendo i giorni della Fiera: anche in questo caso, sebbene sia un evento grande, per il quale ovviamente c'è da garantire la sicurezza, dobbiamo supportare. Io ringrazio le forze dell'ordine, la Questura in particolare che davvero deve intervenire e non sempre è facile, però dobbiamo rapportarci col territorio. Chi avrà l'occasione di andare in fiera, lo invito davvero a passare proprio qua vicino in Via Festaz e in Via Torino: questa normativa ha svuotato completamente queste vie! Prima abbiamo parlato di commercio: io capisco, va bene trovare tutte le criticità a delle misure presentate, però se nessuno fa mai un primo passo poi non si va avanti. Invito chi veramente ha delle belle idee a presentarle, a metterle a fattor comune, perché altrimenti si continua ad andare in sofferenza. Abbiamo parlato di commercio e vi invito a fare un giro in Via Festaz e in Via Torino in questi giorni di fiera: è tutto chiuso, proprio perché questa normativa ha imposto un piano di sicurezza.
Questo tavolo dovrà venire incontro e mettere al tavolo gli organizzatori, le associazioni dei commercianti e la Questura, per fare in modo davvero che si possa arrivare ad avere delle previsioni, che da un lato garantiscano la sicurezza, ma che dall'altro non paralizzino delle attività. E chi ha l'occasione di andare in altre sagre o fiere - ad Alba, che è qua vicino a noi, gli amici piemontesi - potrà vedere che lì sono riusciti a creare questo coordinamento e non hanno creato situazioni come quella che quest'anno e anche l'anno scorso si sono create in quelle zone di Aosta. Tornerò poi sulla dichiarazione di voto.
Président - La parole au collègue Ferrero.
Ferrero (VDALIBRA) - Certamente questa misura di sostegno è interessante e voteremo a favore. Una precisazione che però mi pare doverosa, per non rischiare di fare "un colpo al cerchio e un colpo alla botte": ci sono le attività professionali e ci sono le attività svolte dalle pro loco. Abbiamo già notato come negli anni scorsi ci fossero state anche delle grosse polemiche qui ad Aosta sul fatto che c'è un certo tipo di concorrenza, che mal viene sopportato e mal viene subito dalle attività che lo svolgono in maniera diciamo professionale.
Anche in questo caso ci dovrà essere una programmazione. Io faccio un caso estremo: è ovvio che in una piccola località dove ci sono magari due ristoranti, se la pro loco mi fa quaranta iniziative nella stagione turistica estiva - so che è un esempio estremo, ma è per dare un'idea - mi fa un danno incredibile alle strutture esistenti. Quindi, anche in questo caso serve buon senso, serve programmazione, perché si favorisce e io ne sono ben contento. Ma attenzione, non rischiamo e facciamo di tutto per non mettere in concorrenza le attività volontarie, che sono assolutamente indispensabili, con chi però opera a livello professionale, cioè con chi ci campa, perché sennò rischiamo, con la migliore buona volontà che abbiamo, di fare poi invece un danno. Io raccomando solo una grande attenzione, ricordando volontari e meriti e persone che campano con la ristorazione e con il resto.
Président - La parole à la collègue Minelli.
Minelli (RC-AC) - Questo emendamento era stato presentato in Commissione come misura straordinaria di sostegno alle pro loco e anche alle associazioni di volontariato, poi c'era stata una discussione e alla fine la misura prevista dall'emendamento riguarda ora esclusivamente le pro loco. Io credo che sarebbe stato bene avere la possibilità di fare un approfondimento e di ricomprendere negli aiuti anche quelle associazioni che sono riconosciute, così come è previsto dal Codice civile. C'è una normativa che è all'interno di tutto ciò che riguarda il terzo settore e che sarebbe utile conoscere, perché ci sono una serie di situazioni, anche una serie di paesi in Valle d'Aosta, dove il ruolo che normalmente viene svolto dalle pro loco, che è quello di promozione del territorio, è fatto da associazioni, non identificate come pro loco tout court, ma con le stesse finalità e che operano nella stessa maniera. Credo che sarebbe stato opportuno aggiungere anche queste e quindi ridefinire un po' i destinatari della misura.
Concordo con il collega Ferrero: anche questo discorso, come quello precedente dei negozi di vicinato, deve essere inserito in una riflessione più ampia, in provvedimenti più articolati, anche per quanto riguarda la possibile concorrenza delle pro loco con le attività di ristorazione. Ciò può essere vero, ma può essere vero anche il contrario, perché laddove c'è vivacità, laddove ci sono delle iniziative il beneficio è ridistribuito. Così come non credo che in centri piccoli l'apertura di una nuova attività debba essere vista soltanto come una concorrenza di quella esistente, perché davvero se c'è una vivacità dal punto di vista della presenza sul territorio di iniziative e di attività, tutta la comunità ne beneficia.
Il voto a questo emendamento sarà favorevole, però con l'auspicio, con l'indicazione, che su questo si rifletta ulteriormente e non si penalizzino quelle associazioni che fanno esattamente lo stesso lavoro delle pro loco in molte località.
Président - La parole au collègue Barocco.
Barocco (GM) - Solo due considerazioni su queste pro loco. Prima di tutto io posso dire che negli statuti e nei direttivi delle pro loco è prevista la partecipazione dei rappresentanti dei commercianti e degli esercizi turistici, proprio per evitare delle sovrapposizioni e delle concorrenze che non ci devono essere; poi nello specifico questo prevede non degli interventi a sostegno della somministrazione, ma solo per la sicurezza.
Tornando al ruolo delle pro loco e alla polemica - quest'anno non l'ho ancora letta sui giornali - sulla concorrenza all'interno della città di Aosta. Posso dire che i punti RossoNeri - diamo merito a chi ce l'ha - sono un'idea dell'assessore René Favre, che decise di organizzare questi punti RossoNeri all'interno della fiera, perché all'interno della fiera stessa e a ridosso delle mura si trovavano le più svariate e bizzarre proposte enogastronomiche; non c'era ancora il kebab, ma veniva già considerata non proprio compatibile la piadina, quindi vedete l'evoluzione del sentimento, chiamiamolo dell'étranger, così siamo un po' più chiari. Questo fu voluto per dare e far conoscere i nostri prodotti enogastronomici, e ci sono delle precise norme che regolano questi punti RossoNeri. Penso poi che, se un privato dovesse pagare tutti i volontari che per giorni lavorano a montare questi Stand e a essere presenti, beh, addio prodotti! Perché la remunerazione lì è gratuita e ci sono dalle dieci, venti, trenta persone che lavorano gratuitamente, non dico h24 ma quasi; ovviamente stanno assieme e si divertono anche, ma sono un po' degli ambasciatori di questi prodotti.
Sembra tutto acquisito dopo vent'anni, ma vent'anni fa la sensibilità sui nostri prodotti non era così marcata. Io voglio solo rimettere e portare alla condivisione dell'aula questo, perché René Favre fu il primo con la giunta Grimod del tempo a portare questi prodotti all'interno di una fiera millenaria, per far conoscere le varie sfaccettature della nostra regione. Non torno sugli aiuti perché sono stati ben annunciati e ben elencati.
Président - La parole au collègue Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Un breve cenno, un piccolo contributo anche da parte nostra. Si tratta di misure che nascono dal territorio, come sosteneva la proponente, e che vanno a favore delle comunità locali, considerato che questo emendamento come quelli precedenti, a dire del proponente, sono stati formulati di concerto con le associazioni regionali di categoria.
Qui si tratta di contributi straordinari alle pro loco, concessi nella misura massima di 5000 euro per ciascun evento, quindi ogni pro loco, se ho capito bene, può ottenerne più di uno durante l'anno, comunque per un importo non superiore al 50 percento della spesa sostenuta, per le spese correlate appunto a tutta la normativa di cui è stata prima descritta la problematica.
A mio modesto avviso dobbiamo rilevare che forse la cifra è sovradimensionata per il costo dell'evento. Io non ho ben chiaro quanto costi un'ambulanza al servizio e un servizio d'ordine, però forse bisogna anche distinguere tra la mega festa, che possono essere la Fiera di Sant'Orso o la Bataille de Reines e il piccolo patrono del villaggio o eventi del genere; forse ci sarebbe questa necessità di avere una normativa un po' meno stringente in certe situazioni. In Valle d'Aosta sappiamo che ci sono tantissime feste in tutti i villaggi e forse applicare le normative Gabrielli in certe occasioni può essere esagerato.
Poi mi chiedo qual è il criterio dell'ammissibilità di queste pro loco, qui ci si riferisce al comma 2, e si se si creerà una struttura ad hoc per queste verifiche, cioè chi verificherà. E i prezzi di questi servizi avranno poi magari delle modifiche, perché poi comunque c'è il contributo pubblico che interviene? Perché qua si parla di 750 mila euro sui tre anni, che sono prelevati da attività culturali: facciamo cultura, ma stiamo attenti a non portare via "ciccia" ad altre attività culturali. In definitiva 250 mila euro annuali per un valore di 5000 euro a evento, sono circa cinquanta eventi, se ho calcolato bene, e ci sarà pure un criterio logico per fare una cernita.
Termino parlando di questa deliberazione che forse avrebbe bisogno di una normativa che andasse a regolarizzare tutto il settore. Io non so se la funzione prefettizia qui può avere un senso nell'organizzazione degli eventi, comunque discutiamone. Io condivido col collega Ferrero che certe volte le pro loco, in certi comuni, organizzano tutti i sabati del mese di agosto qualche attività e probabilmente creano delle problematiche al settore commerciale. Per carità, ci saranno situazioni diverse e nessuno mette in dubbio l'attività delle pro loco, vedo però nel comma 3 questa volontà da parte del proponente di un apposito tavolo di lavoro, che preveda poi anche articolazioni sul territorio, quindi andiamo in quella direzione.
Chiudo dicendo che ieri uno stand non lontano da questa aula, che aveva già tutta la merce pronta sul banco, non ha potuto esercitare la sua attività, perché il Comune di Aosta gli ha imposto di smantellare; è un operatore commerciale che da anni è presente alla fiera, propone prodotti valdostani, valdostanissimi, però pare che per la PEC che lui dice di non avere ricevuto, perché sono cambiati i regolamenti comunali, gli hanno impedito di aprire la sua attività con un notevole danno economico. Quindi le problematiche, grazie alla burocrazia, le abbiamo sempre, anche per i privati e non solo per le pro loco.
Président - Pour la déclaration d'intention la présidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Intervengo per dichiarazione di voto, ma anche per fare un po' di chiarezza in merito, perché credo che ci sia un po' di confusione su questo tema. Innanzitutto, la questione della concorrenza è stata un po' il faro con cui insieme al presidente dell'associazione abbiamo cercato di muoverci, proprio per non ledere la giusta concorrenza degli esercizi commerciali. È per questo che l'emendamento, a differenza di quanto approvato dalla giunta e dal governatore del Friuli-Venezia Giulia, che invece ha proposto una legge che dà un contributo a tutto, anche per la somministrazione degli alimenti, interviene togliendo quella parte. L'intervento che si viene a fare è solo ed esclusivamente per la normativa Gabrielli. Quindi, il problema della concorrenza credo che sia stato affrontato in questa maniera.
Per quanto riguarda invece il resto, è stata fatta una grandissima confusione. Non è che si danno al massimo 5000 euro: la parametrazione è già nell'emendamento, perché si dice "al massimo del 50 percento della spesa sostenuta per queste voci di spesa: sicurezza e primo soccorso". Quindi è lì la parametrazione. Non è che si dà al massimo 5000 euro del valore o dell'importo della spesa della manifestazione. Non c'entra niente questo, qua stiamo parlando solo della normativa nazionale.
Poi lei dice, collega Lucianaz, di intervenire nella normativa, ma questa è una competenza statale. Noi ci siamo già presi, parlo anche come partito politico, l'impegno di portare al tavolo, e chiedo anche il vostro aiuto che siete rappresentati a livello statale: bisogna far sentire la propria voce a livello statale, perché la normativa Gabrielli va cambiata, va adeguata. Non si può paragonare la grande città, come Milano, Torino o Roma, ai piccoli paesini della nostra regione. Noi altro non potevamo fare, se non intervenire in questa maniera. E le dico che la Giunta in Friuli-Venezia Giulia, che peraltro è una giunta a guida dello stesso partito a cui lei appartiene, ha appena legiferato in tal senso, con cifre però più alte e aprendo anche alla somministrazione di cibi e bevande, cosa che invece qua non abbiamo ritenuto opportuno fare.
Ovviamente abbiamo analizzato molto bene la dicitura, in seguito a quello che era emerso, e ringrazio la collega Trione, nei lavori della Commissione. Purtroppo, andare a specificare in maniera diversa avrebbe sì provocato un danno, perché si sarebbe andati a creare un discrimine; comunque non c'è un modo per andare a disciplinare in maniera diversa quella dicitura. Qui abbiamo verificato: saranno coinvolte solamente pro loco e associazioni di volontariato senza scopo di lucro, per queste attività.
Io chiedo davvero a chiunque abbia delle idee su questo: è giusto metterle a fattor comune. Se le mettiamo a fattor comune prima è meglio, perché poi quando arriviamo qua, invece che limitarci magari a dire i limiti che come tutte le proposte possono avere, possiamo migliorarle e portare un testo più completo qua, perché altrimenti è troppo facile dare il voto, la pagella finale senza però metterci il lavoro prima. Noi con tutti i nostri limiti abbiamo davvero, davvero lavorato con serietà e con impegno per dare una risposta. Ci eravamo presi questo impegno di riuscire a cercare di dare anche in questo caso una boccata di ossigeno a queste realtà. Il collega Barocco, che con me ha lavorato a questo emendamento e che ringrazio, ha ricordato molto bene l'attività e in questi giorni di fiera, anche qua ricordiamolo, ha citato giustamente René Favre, che peraltro fu colui che coniò il termine "punti RossoNeri"; e i punti RossoNeri sono partiti solo ed esclusivamente grazie alle pro loco e oggi qua abbiamo un patrimonio immenso e tutti noi possiamo toccarlo con mano. Quindi va bene ed è giusta la critica costruttiva, ma guardiamo anche i passi positivi che hanno portato dei grandi risultati.
Chiudo esprimendo felicità se, come mi pare di aver capito, ci sarà un sostegno da parte di questa aula a questo emendamento, perché davvero crediamo che si debba dare una risposta. Chiedo a chi ha dei riferimenti a movimenti nazionali di aiutarci davvero ad agire in questo, di sollecitare, di marcare quanto sia ingiusta questa normativa, perché, ripeto, è fondata sulla base sacrosanta e per noi prioritaria della sicurezza di chi si reca a questi eventi, e su questo non si discute, però bisogna essere obiettivi, oggettivi e bisogna avere del buon senso, quindi bisogna ovviamente adeguare queste normative ai contesti in cui vengono calati. Quindi, invito davvero chi ha delle rappresentanze a livello nazionale ad aiutarci in quest'opera di sensibilizzazione, per far capire questo. Ne sono certa: abbiamo una deputata e un senatore e credo che su questo potranno davvero aiutarci.
Président - La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Solo due piccole puntualizzazioni che nascono da quest'ultimo intervento integrativo del presidente Rini. Per quanto riguarda quello che è stato fatto in Friuli, sì, ovviamente la Giunta ha un colore a noi simile, ma io rivendico ancora una volta l'autonomia giustamente della Regione Autonoma Valle d'Aosta, al di là dei nostri colori; e questo lo segnalo tan pe diye [patois, tanto per dire, ndc]. Detto questo, tornando sui partiti nazionali, un intervento già ci fu. Per onore di cronaca, forse il collega Lucianaz ha parlato di normativa o comunque ogni tanto mischiamo normative, decreti, circolari e quant'altro, fatto sta che un intervento di un partito tanto vituperato ci fu, perché l'allora sottosegretario Candiani, che è del nostro colore, qualcosa fece; per onore di cronaca va detto questo. Le funzioni prefettizie una responsabilità ce l'hanno: sicuramente la normativa va modificata, ma circolari, decreti, riorganizzazioni o riorganizzazioni di eventi hanno tutta una serie di incombenze, che dal punto di vista della sicurezza non è soltanto un discorso di pecunia o di normativa, quindi qualcosa già fu fatto. Ovvio, oggi ci sono altri rappresentanti che possono agire al di là del deputato e del senatore, che valgono, ahimè, uno nelle rispettive camere, però comunque penso che sicuramente i colleghi che per adesso ancora sono al governo dell'Italia possano fare sicuramente qualcosa magari più di noi; comunque da noi un contributo fu dato.
Per quanto riguarda il resto, sicuramente anche questo è un piccolo passo che deve essere comunque valutato e penso che tutti noi sentiamo con grande calore l'attività fatta da persone che ci mettono del loro, per delle manifestazioni che sono portate avanti grazie proprio all'attività di queste persone. Però al di là di questo, anche in questo caso parliamo di un piccolo passo. Sulla parametrizzazione, effettivamente c'è un aspetto che dà già un parametro, ma ricordiamo che però spesso e volentieri i parametri le danno le delibere di Giunta - lo dico solo per beneficio, e quindi è bene andare a fare delle... - soprattutto sui procedimenti; quindi c'è scritto, perché c'è un comma specifico.
Ricordiamo anche che in Commissione c'è stata, con il contributo un po' di tutti, una concentrazione sul discorso pro loco, perché la parte associazioni, lo dico a loro beneficio, anche con la riforma del terzo settore che ha semplificato da un lato ma complicato dall'altro la platea di soggetti beneficiari, è stata appunto defalcata.
Sicuramente bisogna fare di più, sicuramente bisogna cercare di agire di più. Adesso abbiamo tra l'altro delle rappresentanze a livello nazionale maggiori, perché comunque qualcuno ha portato nuovamente sull'agone politico un partito nazionale, lo ricordo.
(Voci fuori microfono)
È un po' come il collega Marquis. La cito con ironia: un po' e un po'. Ricordiamo sempre gli altri che sono partiti nazionali però, presidente Rini, anche lei è novella nazionale, quindi! No, no, ma era solo per dirlo: facciamolo tutti insieme. Ecco, soltanto questo.
Président - La parole au collègue Vesan.
Vesan (M5S) - Dichiarazione di voto. Il nostro movimento, riconoscendo la fondamentale utilità della promozione fatta dalle pro loco in Valle d'Aosta e sapendo esattamente quale sia il livello di collaborazione in tanti nostri piccoli comuni fra le attività commerciali e le pro loco a sostegno delle iniziative, siamo assolutamente favorevoli. Ma siccome è stata sollecitata anche un minimo di critica costruttiva nei confronti di questa proposta, la faremo.
Da un punto di vista della modificazione delle norme per la sicurezza, purtroppo in Italia sono tristi norme che intervengono purtroppo per chiudere i cancelli quando i buoi sono scappati: è successo col Cinema Statuto a Torino, è successo con altre tristi manifestazioni, con esiti veramente drammatici. Fatte sull'onda anche dell'emozione dell'avvenimento, le prescrizioni sono sempre state particolarmente restrittive ed effettivamente calate più su quello specifico avvenimento che non sulle reali problematiche. Quindi, probabilmente una taratura della Gabrielli è indispensabile, ma al tempo stesso bisogna sempre fare particolare attenzione in qualunque momento in cui si vada a intervenire su una deroga a una norma di sicurezza, perché le deroghe alle norme di sicurezza possono comportare dei costi tristemente insostenibili.
Siccome siamo nei giorni della Fiera di Sant'Orso e siccome qualcuno ha citato espressamente i punti RossoNeri, vorrei fare anche un piccolo appunto su questa questione. Io ricordo perfettamente l'insistenza con cui sono stati creati da parte dell'assessore comunale Renato Favre: ero a quel tavolo in realtà come rappresentate dell'Amministrazione regionale, occupandomi di dell'organizzazione della Fiera di Sant'Orso per quando riguarda la competenza dell'Amministrazione regionale. I punti RossoNeri sono stati un'importante iniziativa, soprattutto in un momento in cui la fiera aveva una grandissima crescita di espositori e di visitatori, per cui diventava complicato dare da mangiare a tutti i visitatori in occasione della fiera: non si riusciva a trovare nemmeno un panino al centro di Aosta. Quindi i punti RossoNeri sono stati particolarmente utili. Però nascondere questa attività delle pro loco in occasione della Fiera di Sant'Orso di fronte all'utilità e alla promozione del territorio è un po' una forzatura, collega Barocco, perché le pro loco vengono alla Fiera di Sant'Orso per fare un'enorme cassa e grazie a quella poi sostengono la loro attività sui loro territori. Forse, secondo me, se si vuole migliorare questo tipo di proposta, potrebbe essere interessante sostenere l'attività delle pro loco anche con iniziative in questo senso, quando queste iniziative sono fatte sul territorio della pro loco, perché altrimenti un po' di concorrenza nei confronti dei locali di Aosta, in questo momento in cui i visitatori della fiera non hanno più quei numeri e in cui alcuni locali di Aosta, se non sono strettamente nel centro, faticano a lavorare anche in occasione della fiera, forse potrebbe essere considerata; do questo solo come suggerimento.
Il fatto che per le pro loco fosse un importante atout economico, lo ricordo espressamente, perché l'allora benemerito assessore Renato Favre appena citato ha dovuto lottare strenuamente con le pro loco, poiché la sua proposta era anche di concedere i punti RossoNeri a commercianti ambulanti particolarmente simpatizzanti per la sua forza politica, e le pro loco, solo grazie alla loro insistenza, sono riuscite a mantenere l'esclusiva. C'ero, lo ricordo perfettamente e quindi questa è la dimostrazione che i punti RossoNeri per le pro loco servivano, in occasione della fiera di Sant'Orso, a sostenere la loro meritoria attività, ma soprattutto dal punto di vista economico e non solo dal punto di vista promozionale. Ribadisco la volontà di votare favorevolmente questa norma, però insomma: avete chiesto suggerimenti costruttivi e io l'ho proposto. Se l'aiuto per la sicurezza lo limitiamo al territorio in cui la pro loco opera per la promozione territorio, potrebbe essere una forma anche di rispetto di chi gli oneri della sicurezza, essendo un'attività fatta a livello professionale, se li deve pagare da solo.
Président - Présidente Rini?
Rini (PNV-AC-FV) - Per fatto personale. Per specificare che io ho citato l'intervento nazionale che stiamo già facendo. È stata messa un po' sul ridicolo e lei mi ha detto che dobbiamo intervenire, collega Aggravi, tutti insieme. Noi l'abbiamo fatta attraverso Roberto Pella che è deputato di Forza Italia e Vicepresidente dell' ANCI. Questo per puntualizzare, perché sembrava che fosse una boutade o qualcosa di folkloristico.
Presidente - Va bene. Collega Aggravi, prego.
Aggravi (LEGA VDA) - Chiedo scusa, ma volevo soltanto rispondere al Presidente. Questo non è un fatto personale, mi perdoni! Parlo al Presidente che sta occupando lo scranno in questo momento, ma parlo soprattutto alla Presidente.
Presidente - Scusate, ma nel momento in cui si cita un collega, questi ha la facoltà di richiedere il fatto personale: l'ha esplicitato e di conseguenza gli è stato concesso. Collega Aggravi, la prego, se deve continuare, altrimenti devo passare la parola a chi intende intervenire.
Aggravi (LEGA VDA) - Si è iscritto a Forza Italia, Vicepresidente?
(Risate)
Presidente - Seguo il Regolamento. Collega Restano, prego.
Restano (GM) - Intervengo su questo argomento contro la mia volontà iniziale, perché ritenevo che ci si dovessero spendere veramente poche parole, però vanno fatte alcune precisazioni. Tutti dobbiamo ringraziare l'attività che svolgono le pro loco, in particolar modo chi è stato sindaco e chi ha avuto la fortuna di avere nel proprio comune una pro loco virtuosa che organizza tante manifestazioni. Però dobbiamo precisare che è vero che le pro loco vengono alla Fiera di Sant'Orso principalmente... Quest'anno la mia pro loco non è potuta venire e mi dispiace, mi rammarico, ma tutte le volte che viene alla Fiera di Sant'Orso promuove un prodotto per cui l'amministrazione si è spesa molto, che è la seupa à la vapelenentse, che ha avuto l'opportunità di far riconoscere prima in Valle d'Aosta la denominazione comunale di origine, che ha avuto l'opportunità di portarla tra i piatti tradizionali tipici riconosciuti dal Ministero dell'agricoltura. È questo il vero obiettivo delle pro loco: promuovere un territorio e i propri prodotti. Poi se insieme a questo si fa cassa, siamo tutti contenti, basta che non lo faccia in danno del piccolo commercio, del quale faccio parte e promuovo comunque le pro loco. Siamo contenti, perché con quei quattro spiccioli che derivano dall'attività di volontariato, nel mio comune organizziamo tutta l'attività primaverile, estiva, autunnale e invernale, dal carnevale alle martze a pià . Quindi, ben venga, perché pensiamo che la grande Fiera di Sant'Orso porta ospiti in tutti gli alberghi del circondario (forse c'è anche un articolo oggi), compreso il mio comune, e dà tutte queste opportunità, non solo ai valdostani di consumare prodotti tipici, ma soprattutto di farli conoscere fuori dalla Valle d'Aosta. E se poi gli imprenditori, di cui abbiamo parlato un giorno e mezzo di fila, vedono che in questi prodotti tipici c'è un'opportunità di creare un'attività artigianale e di vendere il nostro prodotto fuori dalla Valle d'Aosta, ben venga, siamo ancora più contenti. Non mi invento nulla, perché l'hanno fatto col Lardo di Arnad e spero che lo facciano dei vapelenen per la seupa à la vapelenentse.
Questa storia di dire "fanno cassa" è un pochino riduttiva, anche se personalmente, vista la mia attività da assessore, penso e mi sono sviluppato questa idea confrontandomi con realtà virtuose di altre regioni, che ci vada una piccola riforma sulle pro loco, però non per diminuire la loro attività ma per valorizzarla e per farla interagire maggiormente con il territorio. A volte alcune affermazioni risultano quasi svilire una grande attività fatta in favore della collettività.
Président - La parole au président Testolin.
Testolin (UV) - Solo per due considerazioni e parto dalla fine, nel senso che è assolutamente da sottolineare un passaggio di quella che è l'attività delle pro loco e la necessità di fare della formazione, in senso lato, sui volontari che operano all'interno delle pro loco. È un percorso che è iniziato già da qualche anno e che nel tempo si è cercato di potenziare, nel rapporto ad esempio con il territorio e con i produttori agricoli, perché quando si parla di piccolo commercio c'è tutta una serie di iniziative di produzione sul territorio, che partono dalla fontina, al vino, ai distillati, ai salumi, ai dolci, alla frutta, che sono a loro volta iniziative che innescano lavoro e produttività sul nostro territorio. Nel tempo si è cercato di avvicinare il mondo dei piccoli produttori locali con il mondo delle pro loco, che qualche volta erano un po' distratte dai bassi costi di prodotti che arrivavano da altre regioni italiane, e non valorizzavano sufficientemente quello invece che era il prodotto del territorio. Nel tempo questo meccanismo si è invertito e oggi penso che queste iniziative possano veramente essere di stimolo per rilanciare un'attività di salvaguardia dei nostri prodotti e di valorizzazione degli stessi, anche in grandi eventi; chiaramente con il buon senso che ci vuole in questo tipo di approcci.
Oggi direi che, considerando manifestazioni dello spessore come quello della Fiera di Sant'Orso, si sia riusciti a trovare un giusto compromesso tra la necessità di avere nuove opportunità di servizio a favore degli ospiti, con la necessità conclamata, corretta e assolutamente inderogabile che ha il commerciante, il quale tutto l'anno è nel centro storico o nelle zone della città e che deve poter avere i suoi ritorni da questi grandi eventi. In questa ottica penso che una sinergia faccia bene a tutti e stimoli anche quella che può essere la crescita e il legame all'interno di quella filiera che è tanto stata menzionata in questi giorni: artigianato, agricoltura, trasformazione, territorio, comuni e quant'altro.
L'altro aspetto, se posso permettermi, è come una suggestione, ma tanto per lasciarla agli atti. Io credo che per le pro loco il problema, rispetto a chi lo fa come attività lavorativa, sia quello di non avere molte volte né le capacità né il tempo di affrontare gli aspetti burocratici, per cui il fatto di pensare a una richiesta di contributo specifica per qualcosa può diventare un po' pesante e portare magari a una rinuncia. Quello che potrebbe essere interessante è, per chi dovrà andare a fare una delibera applicativa, magari pensare di concentrare questo discorso, anche per snellire quelle che possono essere le attività dell'Amministrazione regionale, sull'Associazione valdostana delle pro loco, affinché possa fare da collettore di quelle che sono le spese, magari sintetizzare un pochettino le iniziative nel campo della sicurezza e fare da collettore per poi presentare una singola domanda all'Amministrazione regionale, che potrà così intervenire in maniera collegiale su quelle che possono essere le richieste del territorio. Quindi, per l'iniziativa, che vedo come un punto di partenza per affrontare una problematica e per riparlarne nel momento in cui ci sarà bisogno di una delibera applicativa, il voto sarà a favore.
Président - S'il n'y a pas d'autres interventions, j'ouvre la votation. La votation est ouverte.
Résultat du vote :
Présents, votants et favorables : 35
Le Conseil approuve à l'unanimité.
Président - Maintenant on passe à l'amendement 5 du collègue Aggravi et d'autres. La parole au collègue Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Mi sembra che sia la seconda volta che proponiamo questo emendamento, che ha l'obiettivo di proporre una soluzione per l'annosa questione relativa al Palazzo Cogne. Noi proponiamo con questo emendamento di dare corso al finanziamento di un progetto di fattibilità tecnica, o meglio, per comprendere quelli che devono essere gli interventi precisi per la sua messa in sicurezza, ovviamente specificando e mantenendo criteri e modalità che ne valorizzino il carattere storico e architettonico, nonché soprattutto - guardo soprattutto la collega Pulz, la quale sono convinto che darà appoggio a questo emendamento - il suo uso sociale. Crediamo anche che però tale progetto dovrà contenere una valutazione, circa le modalità che l'intervento possa essere definito in cooperazione con soggetti terzi anche di natura privata, ovviamente mantenendo sempre l'uso sociale finale del palazzo, tenuto però conto che è un grande palazzo con grandi spazi e quindi, nella sua uniformità, ci potrebbe essere anche la possibilità di una quota parte - il progetto futuro, eventualmente - per la sua messa in sicurezza, che è comunque la priorità e su cui penso nessuno voglia discutere.
L'onere previsto è identificato in centomila euro. Vorrei fare una precisazione su questa cifra e su quello che noi abbiamo provato a fare, perché ieri abbiamo cercato di parlare di programmi, missioni e capitoli. Questo era un capitolo abbastanza identificativo, su potenziali consulenze legali che forse sono destinate a dare attuazione alla creazione di un fondo patrimoniale che fu presentato, se non erro, in presentazione del DEFR, in cui dovrebbero confluire tutta una serie potenziale di strutture regionali, per poi darne ovviamente una redditività; poi tutto deve essere comunque costruito. Noi crediamo, come abbiamo sempre detto, che un bene regionale come il Palazzo Cogne debba essere messo in sicurezza, però per fare questo serve una valutazione complessiva e soprattutto capire quali sono gli interventi che devono essere messi in opera, e sicuramente i fruitori, ma direi l'Amministrazione tutta, non può aspettare ancora a lungo e deve agire. Questa è una possibilità concreta di poter fare qualcosa.
Président - La parole au président Testolin.
Testolin (UV) - Ringrazio intanto il collega Aggravi per la sollecitazione in questo senso, che parla di un problema che è stato affrontato più di una volta all'interno di questo Consiglio. Le strade, che poi si possono provare a portare avanti, devono e vogliono cercare entrambe di dare una soluzione a una situazione, questa come altre, che devono trovare un percorso che dia delle risposte e che possibilmente contenga le tempistiche; questa è sicuramente una visione. La visione che è contenuta nel DEFR e che è contenuta nel finanziamento della ricerca di interlocutori che possano gestire collegialmente e complessivamente tutti i beni di proprietà regionale non istituzionali, chiamiamoli così, che sono inseriti in un piano di dismissioni e di valorizzazione, è un altro percorso che ha la stessa finalità, ma che è una finalità che amplia quello che è il perimetro di azione. È una scelta che può essere evidentemente opinabile, ma che vuole dare la possibilità, essendo questo bene inserito all'interno di questa cerchia di immobili, di avere una visione complessiva, e una visione che permetta anche di capire, in modo sufficientemente corposo, quelle che possono essere le iniziative da attivarsi in merito a questi beni.
Qua mi riallaccio anche a quello che mi sembra sarà un emendamento successivo, dove si chiede la dismissione di alcuni beni che possono avere alcune manifestazioni di interesse ulteriori, o un certo numero di manifestazioni di interesse, per essere vendute. Sono visioni che sono leggermente diverse da quella di avere un quadro complessivo, che è quella di indirizzo e che è stata valutata come un'opportunità per rivalutare complessivamente anche quelli che non sono magari i gioielli di famiglia o solo i gioielli di famiglia che possano dare in prospettiva un intervento complessivo sul territorio e su tutto il patrimonio immobiliare in maniera più corale, che è quello che è sempre stato chiesto all'interno anche di quest'aula, nel momento in cui si parla di alcuni argomenti. Questo è un segnale concreto di voler razionalmente considerare tutto il patrimonio immobiliare non istituzionale in possesso della Regione, all'interno del quale ci sono cose molto appetibili, altre meno interessanti, ma che collegialmente possono magari dare un risultato migliore che prese con interventi a spizzichi e bocconi, che poi necessiteranno comunque di tempo e risorse per essere finanziate. Perché il fatto di fare, con i centomila euro che sono previsti per un inquadramento generale su tutti gli immobili, uno studio che poi porterà evidentemente alla necessità di trovare, anche da parte dell'Amministrazione regionale in collaborazione con privati o con formule miste, che io peraltro condivido, avrà comunque necessità di piani finanziari, di progettazioni, che peraltro nel tempo sono già anche state fatte, ma che vanno considerate, a nostro avviso, nel loro insieme. Per questo sarà il nostro un voto di astensione.
Président - La parole à la collègue Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Solo per chiedere una breve sospensione per un confronto con i proponenti, se possibile.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 11:00 alle ore 11:12.
Dalle ore 11:12 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori dopo la sospensione. Lascio la parola al collega Aggravi per inquadrare quanto emerso dalla sospensione.
Aggravi (LEGA VDA) - Inquadrerò quello che è emerso dalla sospensione e ne approfitto per aggiungere degli elementi che nascono comunque anche dall'intervento del Presidente che ha dato degli spunti. Per quanto riguarda la sospensione c'è stata una specificazione su quella che è la parte core di questo emendamento e vado a mettere a fattor comune di tutta l'aula di quello che ci si è detti. All'interno dell'emendamento e del potenziale articolo, quello che riguarda le parti più importanti è il fatto che l'intervento punta alla fattibilità tecnica ed economica per il rifacimento e la messa in sicurezza del Palazzo Cogne, quindi è semplicemente un primo step e poi ce ne dovranno essere eventualmente altri sulla parte attuativa; la caratteristica storica del valore architettonico e soprattutto l'uso sociale, che adesso riguarda parte del locale. Sulla parte successiva, l'ultima frase, che è quella che preoccupa di più, cioè il fatto che "tale progetto dovrà anche contenere una valutazione circa le modalità che l'intervento possa essere definito in cooperazione con soggetti terzi anche di natura privata" cosa vuol dire? Vuol dire che oggi l'Amministrazione, come sembra di capire, non ha potenzialmente tutte le risorse per poter finanziare la messa in sicurezza e il rifacimento. A questo riguardo l'intervento potrebbe essere fatto in cooperazione con soggetti terzi, anche società magari legate o partecipate alla Regione, oppure anche soggetti di natura privata. Voglio sottolineare, a beneficio dei soggetti più sensibili a questo aspetto, che è in contrasto, o meglio per una volta vado più verso la categoria sociale dell'intervento, perché il fatto che il Palazzo Cogne possa essere inserito all'interno di un fondo immobiliare o comunque patrimoniale che deve far comunque degli utili e una resa, potrebbe anche aprire a tutta un'altra serie di finalità.
Sul discorso dei centomila euro e della creazione di un fondo, sicuramente quello che ha detto il Presidente ci sta: io ho degli immobili che non sono più utili o comunque non sono considerati strategici per l'Amministrazione, li inserisco all'interno di un fondo patrimoniale e cerco di farli rendere. Permettetemi però, se non sono appetibili per dei soggetti privati che possono acquisirli, questo non va in contrasto con l'emendamento successivo, che poi presenterà il suo relatore, comunque dice di dare attuazione alla scelta che già ha fatto l'Amministrazione, cioè un piano di alienazione e valorizzazione. Oggi torniamo indietro? Quindi dobbiamo chiudere il piano e aprire un fondo? Bene, per esperienza, a parte che la cifra mi sembra un po' importante, perché studi di valutazione e fattibilità, dichiarazioni di fondi immobiliare c'è anche chi li fa a meno, però questo può essere ovviamente una cifra di stima che è stata messa, però sicuramente ricordo che tutto ciò che viene poi inserito in un fondo di questo tipo deve rendere e quindi deve essere valorizzata in senso di utilità. Quindi le due cose sono in contrasto, ovvero: io oggi non capisco perché ho definito a suo tempo delle vendite o delle valorizzazioni a cui non do corso, pur avendo delle richieste, e dall'altro lato voglio creare un fondo immobiliare che deve avere una resa. Sottolineo: una resa! Se vogliamo vedere un pericolo di futuri furbetti non lo dobbiamo vedere in questo articolo, ma forse in un fondo immobiliare che ancora non è abbastanza stato esplicitato e non ci è chiara la finalità ultima di un ente pubblico che fa questa scelta, pur avendo tra l'altro delle strutture e degli investimenti che sono stati fatti dall'Amministrazione per la gestione del patrimonio, come ricordava già il collega Distort nella discussione del DEFR.
Presidente - Ha chiesto la parola per il secondo intervento il presidente Testolin.
Testolin (UV) - Per completezza di informazioni e per dare anche l'opportunità di valutare le intenzioni di come operare all'interno di un fondo, che poi evidentemente saranno oggetto di tutta una serie di passaggi sia amministrativi che normativi. Evidentemente all'interno di un fondo si dovranno fare delle scelte su quelle che saranno le finalità degli stabili che si vogliono inserire e non è assolutamente in discussione il fatto che quello che si è detto più volte all'interno di questo Consiglio debba essere rispettato, in funzione delle finalità sociali da assegnare a quel tipo di immobile, perlomeno per gli spazi che nel tempo sono stati destinati a questo tipo di iniziative; poi, tutta una parte di altre zone della struttura erano destinate nel tempo già a messa a reddito per certi versi, essendo degli affitti commerciali, e una parte era invece più istituzionale, perché nel tempo è stata dedicata a quelli che erano degli uffici di alcuni dipartimenti dell'Amministrazione regionale. In questo contesto non c'è alcun dubbio che nella programmazione di un fondo di proprietà della Regione ci debbano essere delle opportunità di scelta che competono esclusivamente alla Regione e siano compatibili con la possibilità di intervenire sull'immobile, con delle risorse che devono derivare da una valorizzazione complessiva di tutto il patrimonio. Quindi, le vendite di quelle strutture che non servono strategicamente agli interessi sociali o non sono finalizzati a degli interventi a favore della comunità, possono essere tranquillamente dimesse. Altre - ne cito una che è stata più volte dibattuta - come la palestra della Rochère, che nel tempo era stata ipotizzata come un'evoluzione di palestra piuttosto che come altro, sono tutti interventi che possono rientrare in quelle che sono delle necessità dell'Amministrazione regionale, ma possono essere affrontati con una celerità diversa rispetto al mantenerli in pancia. Come dico, è poi una visione di un percorso che deve essere gestito e comunque sempre governato dall'Amministrazione regionale. E questo con la finalità di arrivare a chiudere complessivamente uno sviluppo di quelle che sono le iniziative su degli immobili che sono presenti da La Thuile a Gressoney, ma sui quali, magari su due o tre, c'è un forte interesse e su quelli si faranno delle valutazioni più puntuali per una loro adeguata valutazione, che servirà anche per trovare risorse, per ristrutturare quelle che invece servono da un punto di vista più prettamente legato alla comunità di riferimento.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Ringrazio i colleghi con cui abbiamo avuto un aperto confronto su questa importante vicenda di Palazzo Cogne, di cui abbiamo parlato tante e tante volte in questa Aula. Brevemente volevo aggiungere che anche noi avevamo chiesto ormai più di mezzo anno fa un progetto di fattibilità tecnico-economica, per avere interventi di restauro e di recupero per mettere in sicurezza Palazzo Cogne, in modo da predisporne la sua rifunzionalizzazione e soprattutto per valorizzare il carattere storico e architettonico - ricordiamo velocemente che stiamo parlando del progetto di Gio Ponti - allo scopo di mantenere assolutamente il suo uso sociale.
Ecco, questo è il punto assolutamente più rilevante per noi, come ha capito molto bene e sottolineato il collega Aggravi, che ringrazio. Le attività sociali sono in corso da molti anni, continuano lodevolmente tuttora, nonostante i guai e i guasti della politica, e vanno assolutamente mantenute, perché sono senz'altro un fiore all'occhiello per la nostra città, per la nostra regione e non solo. Quindi, il voto di ADU VDA è favorevole.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Abbiamo più volte dibattuto in Giunta rispetto al percorso che avevate avviato per quanto riguarda l'immobile del CRAL Cogne. La scelta del fondo immobiliare va proprio nella direzione di dare tempestività al percorso, nel senso che a volte si dice che dobbiamo programmare, dobbiamo fare, dobbiamo avere la giusta incisività per dare in tempi ragionevoli la struttura ai cittadini, dall'altra parte a volte si vuole andare per step. In questo caso andare per step potrebbe significare allungare il percorso.
Voglio ricordare al Consiglio il vero percorso che ha determinato una serie di scelte; vedo tra il pubblico il presidente dell'ARER e sono sicuro che avrà contezza di questo. Quando il progetto del Contratto di Quartiere 1 fu approvato, prevedeva al centro degli immobili una sala polivalente, una sala che poteva in qualche modo sostituire il CRAL Cogne. Per una questione di bilancio, per una questione di risorse economiche, quella sala non fu realizzata, perché si era detto all'epoca: "c'è il CRAL Cogne a 150 metri e quindi manteniamo quella struttura, chiedendo poi alla Regione un intervento significativo". È chiaro che la questione sociale è fondamentale in quel palazzo: le attività che si sviluppano, dalle attività canore alle attività danzanti per gli anziani che il Comune di Aosta organizza, tutta una serie di attività ludiche, il circolo degli scacchi che ha sede lì. Insomma, c'è una effervescente attività che ha bisogno di spazi. Quindi, io sono sicuro, come ha detto il Presidente, che conciliare spazi e valutazione complessiva, inserendo ovviamente una priorità rispetto a determinati spazi per il sociale, sia il modo importante per affrontare questa problematica.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin. Prego.
Bertin (RC-AC) - Di questo palazzo, come detto, se n'è discusso tanto. Si è discusso tanto, ma il palazzo contemporaneamente continua a deteriorarsi e in tempi anche rapidi a modificare la sua vocazione storica. Questo palazzo nasce legato alla Cogne, viene acquisito dalla Regione e da sempre ha questo ruolo sociale all'interno della città, legato al circolo ricreativo della Cogne e a tutte le associazioni che ci girano intorno. E proprio questo aspetto sociale è quello che va salvaguardato.
Non mi convince molto questo emendamento, come tra l'altro non mi convince neanche tanto la posizione assunta dal Governo in questo periodo e in prospettiva. Credo che su questo palazzo vada fatto un discorso a parte, per le caratteristiche storiche, architettoniche, come detto in precedenza dagli altri interventi, e anche per l'utilizzo, che ormai è un utilizzo storico anche questo, per le attività ricreative e culturali legate prima alla Cogne e in generale alla città, oramai diventando un punto di riferimento per molti in questo capoluogo.
Credo che vada affrontato questo problema, sapendo però cosa ne vogliamo fare di questo palazzo e non fare come abbiamo fatto spesso, quando abbiamo iniziato a fare degli interventi senza poi avere chiaro qual era il quadro definitivo, trovandoci in situazioni piuttosto strane, come ad esempio per la nuova grande università. Bisognerebbe intervenire rapidamente su questo con un intervento ad hoc, sapendo cosa si vuole fare, non lasciandolo deteriorare, rispettando la sua vocazione, sia dal punto di vista sociale che delle sue caratteristiche architettoniche. Sono poco convinto, sia di una soluzione che dell'altra; spero che prima o poi si riesca a intervenire rapidamente su questo palazzo.
Presidente - Ha chiesto la parola Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Soltanto per chiedere il voto segreto.
Presidente - Richiesta accolta. Se non ci sono altri interventi, passiamo alla votazione nella modalità di voto segreto. Prego, votate colleghi.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 16
Contrari: 4
Astenuti: 14
Il Consiglio non approva.
Colleghi, prima di passare all'esame del punto successivo, intendo darvi una comunicazione. Così come richiesto e convenuto nella riunione della Conferenza dei Capigruppo allargata di mercoledì scorso, in merito al subemendamento sulla questione delle discariche, si è concordato in azione congiunta tra l'assessore e i capigruppo che oggi alle ore 14:45 si terrà la Conferenza dei Capigruppo allargata con i consiglieri interessati, per la questione dell'emendamento sulle discariche, alla presenza dei coordinatori del dipartimento legislativo e del dipartimento ambiente. Vogliate prenderne nota.
Passiamo al punto successivo, l'emendamento 2 di Mouv', Gruppo misto e Lega che introduce l'articolo 24 bis. Ha chiesto la parola per l'esposizione il collega Gerandin. Prego.
Gerandin (MOUV') - Questo è un emendamento che introduce 3 milioni di euro all'anno per tre anni, vale a dire 9 milioni di euro nel triennio, per quello che riguarda il settore agricolo. È un emendamento che penso avrebbe potuto essere presentato da qualsiasi consigliere in quest'Aula, a prescindere dalle posizioni politiche di ognuno. Chiedo anche scusa ai colleghi, perché ho fatto una relazione a questo emendamento piuttosto corposa, che ha voluto ricostruire un po' quelli che sono stati gli ultimi anni del settore agricolo, ricostruirlo anche sulla base del prezioso lavoro svolto dall'Institut Agricole che a dicembre 2019 ha diffuso i dati relativi ai costi di produzione e redditività di alcuni contesti produttivi lattiero-caseari valdostani. Sono dati molto importanti che ci impongono una profonda e seria riflessione, che deve avere una immediata risposta già in questo bilancio regionale, deve dare una risposta a questo settore agricolo che è in grandissima difficoltà, senza demandare a ipotetiche promesse in sede di variazione e assestamento di bilancio futuri. Lo dico perché in questa fase particolare demandare ad altri, quando non c'è più un governo in carica, quando non c'è più un assessore di riferimento, significa semplicemente prendere tempo, demandare ad altre persone qualcosa che poi non sapremo cosa sarà e che scelte verranno fatte.
Un dato su tutti: il costo medio annuo di produzione del latte crudo in Valle, senza aiuti pubblici è pari a 0,87 euro al chilogrammo; qualora l'imprenditore beneficiasse di finanziamenti pubblici il costo medio annuo scenderebbe a 0,80 con gli aiuti diretti e a 0,70 con aiuti diretti e indiretti. Solamente considerando gli aiuti pubblici che intervengono sulla voce entrate e quelli che intervengono a sgravio degli investimenti, gli aiuti indiretti, il reddito assume un valore positivo e la conseguente remunerazione oraria riferibile alla famiglia coltivatrice è pari a 3,10 euro/ora. Vale a dire che, quando va bene, nel mondo agricolo lavorano a 3,10 euro l'ora. Questi dati che emergono dallo studio tengono conto delle risorse messe in campo dalla Regione nelle varie annualità e per quanto riguarda l'organizzazione delle rassegne zootecniche le risorse messe in campo sono state nel 2017 quasi 5,5 milioni di euro, nel 2018 quasi 4 milioni di euro, per arrivare al 2019 dove le risorse a disposizione erano di soli 2 milioni 630 mila euro, ma con la promessa di avere un conguaglio attingendo alle risorse che venivano stanziate nel bilancio triennale 2020, per arrivare poi così a quota 4 milioni di euro. Ora le risorse previste a bilancio nel 2020-2022 per le rassegne zootecniche sono di soli 1,5 milioni di euro, a cui vanno aggiunti un milione per la monticazione dei capi bovini. Assolutamente insufficiente a permettere il conguaglio 2019, il contributo 2020-2022 è del tutto insufficiente per garantire anche l'importo fatto e notificato a Bruxelles dalle strutture dell'assessorato, che prevedono 250/300 euro a capo per la monticazione. Consideriamo che le stime parlano di oltre 12.000 capi monticati.
Per un settore agricolo in grandissima difficoltà necessitano risorse certe. Con questo emendamento vengono destinati, l'ho detto prima, 3 milioni di euro annui per tre anni, per un totale di 9 milioni di euro nel triennio, per rilanciare un settore che lavora in perdita, come dimostrato dallo studio, per permettere un futuro dignitoso ai tanti giovani agricoltori, per continuare a conservare il nostro territorio di montagna, per continuare ad avere turismo e a difesa delle nostre produzioni di qualità uniche al mondo. Questo emendamento non sposta alcuna risorsa del bilancio originario: è stata una volontà di non mettere in difficoltà anche questa maggioranza. Prevede una rideterminazione del canone di derivazione delle acque per uso idroelettrico e solo per le grandi derivazioni superiori ai 3000 chilowatt, che passano da 38,99 euro per ogni chilowatt di potenza nominale a 45,78 euro: una restitution fra chi utilizza in modo massiccio e industriale le acque e chi cura e mantiene il territorio.
L'ho detto prima, volutamente non si è cercato tra le pieghe del bilancio che sicuramente andavano a togliere qualcosa a una programmazione che il Governo legittimamente con la sua visione aveva fatto, ma andava a recuperare risorse nuove derivanti dai canoni di grande derivazione. Per questo io mi auguro che tutti ci metteremo la mano sulla coscienza e, al di là di quella che può essere la visione politica e questo clima un po' teso in questo momento, sarebbe opportuno dare questo tipo di risposta.
Presidente - Si apre la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Restano. Prego.
Restano (GM) - Credo non ci sia molto da aggiungere a quanto detto dal collega che ha presentato l'emendamento, però ripercorrendo quanto detto nella giornata di ieri e in parte oggi relativamente ai piccoli esercizi, alle attività di vicinato, ed evidenziata da alcuni colleghi la necessità di affiancare a determinati incentivi anche la riorganizzazione urbanistica del territorio, che è quella che poi pilota determinate scelte, vorrei evidenziare a tutti voi che quando un sindaco, una comunità si accinge a revisionare il proprio piano regolatore, soprattutto nei comuni, vi sono delle regole e una di queste è di mantenere il carico bovino in equilibrio con il territorio coltivabile del proprio comune. Queste sono delle criticità importanti che si devono affrontare. Ora, analogamente a quanto abbiamo detto per gli esercizi di vicinato, se noi non valorizziamo le attività degli allevatori e quindi non cerchiamo di sostenerle, di mantenerle in vita, perché da quanto ci ha detto il collega che ha appena parlato questi sono i rischi, quelli di un abbandono delle attività, il rischio è che il carico bovino del territorio si depauperi talmente da non riuscire più a coltivare i nostri territori, a mantenere il nostro bel verde, a mantenere la montagna e a portare avanti tutti i discorsi, bellissimi discorsi, che abbiamo fatto in questi giorni. I dati, i report che abbiamo ci dicono che dobbiamo intervenire e dobbiamo aumentare le risorse a favore delle rassegne bovine, non diminuirle possibilmente. È per questo motivo che noi sosteniamo convintamente questo emendamento.
Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Testolin. Prego.
Testolin (UV) - Alcune considerazioni in merito all'illustrazione, che giustamente il collega ha incentrato pressoché totalmente sull'aspetto agricolo e di necessità di interventi a sostegno a un'attività che molto sovente - lo sappiamo bene, perché à tour de rôle abbiamo fatto molta attenzione a questo tipo di problematica - è una questione che nel tempo, come è ben stato sottolineato, si è sempre cercato di affrontare con le risorse, con i mezzi a disposizione, e nei confronti della quale, nel momento in cui ci si è trovati a fare delle scelte anche importanti, si è lavorato tutti nella stessa direzione e all'unisono, per cercare di trovare delle soluzioni che dessero delle risposte concrete. Fatto ne è che negli anni, dove sono stati pagati circa 5,5 milioni di euro sulle rassegne, sono anni in cui all'inizio il bilancio ne contava 1/1 e mezzo, e con le variazioni di bilancio che sono state inserite si è riusciti giustamente a incrementare quelle risorse che venivano assegnate allora principalmente ed esclusivamente pressoché alle rassegne. Le rassegne oggi, per tutta una serie di motivazioni che non stiamo a riprendere all'interno dell'aula, non possono essere più finanziate in maniera così importante, per cui lo scorso anno chi gestiva il settore agricolo ha condiviso un percorso che ci permettesse di agevolare l'assegnazione di certi contributi sotto una forma alternativa, ed è stata introdotta all'interno di questo percorso una novità, se vogliamo chiamarla così, per incentivare la monticazione che è stata richiamata dal collega Restano, quale uno dei principali elementi di caratterizzazione e anche di assestamento del territorio montano.
Ebbene, questo è stato riproposto anche all'interno di questa programmazione di bilancio. Una programmazione che vede nel contributo alle associazioni e agli allevatori in particolare una necessità, che però in questo momento non poteva venire espletata nell'immediato, perché due sono gli elementi di criticità. Uno è che non è ancora arrivato il definitivo accoglimento della norma da parte di Bruxelles per la monticazione e l'altro è quello che in corso d'anno si aveva contezza che sarebbero arrivate delle risorse importanti, che peraltro anche in un emendamento proposto forse dagli stessi gruppi, si era ipotizzato di utilizzare per determinate iniziative, quali quella, mi sembra in quel caso, dei mutui; in questo caso si era ipotizzato di utilizzare una fetta, che sarebbe la stessa fetta che si vuole utilizzare oggi, degli utili delle società partecipate, per garantire che ci sia un congruo rimpinguo. Questo era stato peraltro già sottolineato nell'audizione in Commissione dall'Assessore, menzionando le cifre che erano state inserite a bilancio, quindi il milione e mezzo per le rassegne e il milione per la monticazione, che sarebbero dovute essere implementate con un impegno politico di farlo nel momento in cui queste risorse sarebbero state a disposizione e si fosse chiuso anche il percorso relativo alla monticazione, risorse che peraltro non possono essere impegnate diversamente, perché sono risorse che, come è stato esplicitato, saranno disponibili solo nel momento in cui le società delibereranno questo aspetto.
Dall'altra parte cosa succede? Accade che si implementa giustamente un canone, che peraltro è già stato implementato lo scorso anno per una cifra simile. Un canone che però a oggi crea una perplessità amministrativa, che lei ben conosce collega Gerandin, perché, a dispetto del confronto che ha sempre auspicato quando devono farlo gli altri, si è preso carico di condividere squisitamente un confronto, che invece di essere esplicitato all'interno del percorso della II Commissione, così come si vuole e si dovrebbe fare, lei ha deciso di contattare direttamente gli uffici dei lavori pubblici, probabilmente perché sguarniti in questo momento di un presidio giornaliero, senza nemmeno coinvolgere, io non dico l'assessore competente, ma qualche membro che come lei può avere a cuore, così come ce l'abbiamo, questo tipo di problema per cercare di risolverlo. Allora io mi chiedo se la questione è di dire: "io faccio un emendamento e il referente dei lavori pubblici mi scrive che questo emendamento può avere delle criticità;" criticità che noi abbiamo appreso da quando lei ha presentato l'emendamento e abbiamo verificato, come è stato comunicato con una nota, che ci sono delle situazioni non chiare nell'applicazione di questo emendamento, a dispetto di quella che era una situazione di sette, otto, nove mesi fa che non era stata esplicitata a questo livello. Quindi noi oggi ci troviamo a fare la figura un po' di quelli più cattivi: "io trovo una soluzione per trovare i 3 milioni di euro da dare all'agricoltura e voi cattivelli non li date. Colpa vostra!"; no, noi il lavoro l'abbiamo sempre fatto! L'abbiamo sempre fatto quando eravamo anche in situazioni molto più critiche di quella di oggi, quando abbiamo discusso per mesi, mesi e mesi su certe situazioni e oggi invece dobbiamo fare la figura dei cattivi, ma ci sono delle interlocuzioni che lei non ci ha nemmeno reso disponibili; nemmeno ha avuto la prontezza di condividerle con la Commissione!
Anche noi abbiamo avuto dei problemi, l'ha sottolineato lei, a presentare delle cose in Commissione: le cose non sono facili! Ci siamo presi anche delle belle sberle, ma l'abbiamo fatto! Abbiamo cercato di trovare o proporre una soluzione nei confronti di un problema. In questo caso invece si preferisce farlo con i propri amici, presentarlo in aula e mettere in criticità gli altri che devono decidere in mezza giornata. Questo secondo me non è molto corretto.
Quello che io dico è che questa aula si può prendere un impegno, per quello che può contare, nel garantire che nei prossimi mesi in variazione di bilancio questi soldi vengano dati effettivamente all'agricoltura. Ma oggi purtroppo io mi faccio portavoce di una situazione che è stata dibattuta più di cinque o dieci minuti: siamo stati delle ore a cercare di capire se quello che lei scrive sia assolutamente positivo per l'Amministrazione regionale, perché quando ci sono delle criticità bisogna affrontarle. E tra l'altro in questa mail ho trovato anche una risposta che lei conosceva già, che io evidentemente non sapevo, perché la mail era indirizzata solo a lei, dove c'erano anche delle risposte del confronto fatto ieri per il discorso di CVA - fatto ieri! - dove si paventava la possibilità di una realizzazione di una norma sulle acque da parte dei lavori pubblici, una norma che però, come scritto benissimo in questa mail, è propedeutica a essere presentata, messa sul tavolo, nel momento in cui sia fatta una norma di attuazione. Quindi, a sfangare tutto quello che ci siamo detti ieri, c'erano delle informazioni molto chiare anche dalla parte dei lavori pubblici che ci davano queste informazioni.
Noi purtroppo non possiamo dare corso a questa cosa, perché, come lei sa bene, quando ci sono delle macchie d'ombra o comunque non c'è chiarezza, diventa difficile votare qualcosa. Lei lo sa benissimo, perché l'ha fatto più di una volta! Lei più di una volta si è fatto portavoce di rimandare delle cose, di buttare la palla in avanti, come l'ultima volta nell'approvazione dei debiti fuori bilancio dove abbiamo inserito collegialmente tutta una serie di proroghe, perché non potevano aspettare il Consiglio di gennaio: le abbiamo inserite lì, poi l'ha fatta votare agli altri; si è fatto bello e poi l'ha fatto votare agli altri! Perché i debiti fuori bilancio, che qualche volta li ha pure creati lei e che ci siamo presi noi la responsabilità di mandarli avanti, lei non li vota. Scuola di Quart: lei era in Giunta, fa mandare giù il finanziamento spostato sulla scuola di Quart, si creano delle criticità, perché non si riescono a utilizzare i fondi e poi no! Poi chi vota il contributo o il sostegno per la realizzazione, deve farlo qualcun altro.
Questa volta purtroppo noi non possiamo prenderci carico di questa situazione e a malincuore non possiamo votare questo emendamento, ma ci prendiamo sicuramente l'impegno come forze politiche più che come persone, perché saranno le forze politiche a portare avanti probabilmente in futuro determinate cose, di sostenere il contributo all'agricoltura e agli allevatori in particolare nella prossima variazione di bilancio.
Presidente - Siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Lucianaz. Prego.
Lucianaz (LEGA VDA) - Solo per manifestare il disappunto di tutta la categoria dell'allevamento che comunque deve organizzarsi per quest'estate: non sa se deve affittare dei terreni, non sa se ha l'opportunità e le condizioni per poter monticare o meno. Aspettano, se ho capito bene, i soldi che di solito percepivano da ormai più di un mese, senza garanzia di poter programmare in modo efficace il proprio futuro. Quindi sicuramente da questa Amministrazione si aspettano risposte più chiare e più certe.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Luboz. Prego.
Luboz (LEGA VDA) - Anch'io volevo manifestare, come ha fatto poc'anzi il mio collega Lucianaz e anticipato il collega Gerandin, il malcontento del mondo agricolo valdostano: lo abbiamo già analizzato anche ieri, ma sicuramente tutta quanta l'aula è a conoscenza dei loro problemi. Il collega Gerandin giustamente ha parlato della sottovalutazione del prezzo del latte e, da calcoli che mi sono stati forniti, alcuni facenti parte di questo mondo agricolo manifestano la loro insoddisfazione. Perdendo sostanzialmente, da calcoli che hanno stimato, una media di 25 centesimi al chilo, tradotto in cifre sono 12 milioni e mezzo di euro all'anno per tutte quante le aziende agricole valdostane. Manifestano soprattutto il loro sconcerto che il prezzo del latte apparentemente sia volutamente tenuto basso, prediligendo la quantità della produzione rispetto alla qualità.
A nostro giudizio l'Amministrazione regionale, oltre a essere vicina ovviamente anche economicamente a queste aziende, perché come abbiamo visto l'agricoltura di montagna non può competere con l'agricoltura di pianura che ha un modo intensivo di lavorazione, noi dovremmo anche puntare a individuare quali sono i motivi per i quali il prezzo del latte e della fontina non viene così ben valorizzato. Si è parlato della double filière, di poter individuare il modo per valutare meglio la fontina prodotta in alpeggio rispetto alla fontina prodotta in pianura, se pianura si può chiamare parte della nostra regione.
Altro argomento, che è già stato preso in considerazione in una scorsa interpellanza alcuni mesi fa, è riguardo alle piste di accesso, alle opere di presa dei consorzi di miglioramento fondiario. Ci sono criticità sul Ru Pompillard, sul Ru Chandianaz, sul Ru Bréan e sul Ru di Ponton a Introd. Oramai siamo a fine gennaio e ad aprile questi consorzi dovranno caricare i loro impianti di irrigazione, irrigazione a pioggia o irrigazione a scorrimento: molti probabilmente avranno alcune problematiche per accedere a queste opere di presa. Spero che l'Amministrazione regionale se ne faccia carico.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin. Prego.
Gerandin (MOUV') - Quando io ho detto che poteva essere un emendamento di maggioranza è perché ho provato a ricostruire con questo emendamento quelli che sono state le vostre promesse, le promesse del vostro governo. Il 23 maggio del 2019, a un'iniziativa molto precisa legata ai contributi sulla monticazione, l'Assessore mi rispondeva: "Sappiamo benissimo che 250/300 euro moltiplicato per i capi è una cifra che si aggira intorno ai quattro milioni e qualcosa". In data 21 novembre 2019, sempre l'Assessore e il suo governo, a precisa domanda per quello che riguardava le risorse messe in campo per il discorso delle rassegne, mi rispondevano che le disponibilità erano, come ho detto prima, poco più di 2,6 milioni di euro. Mi veniva anche risposto che: "abbiamo già incontrato l'AREV e abbiamo ragionato per riuscire a colmare tecnicamente questo gap del milione e mezzo, sapendo che sul 2020 quel milione e mezzo in più è già stato destinato". Bene, non è che non avete destinato un milione in più, non avete neanche destinato le risorse antecedenti.
Torno al suo ragionamento sugli avanzi, sui cinque milioni e mezzo di euro. È vero che c'è stato questo excursus, ma attenzione: eravamo di fronte a un bilancio che non aveva risorse certe. Era il periodo in cui si faceva il gioco delle tre carte e io so le difficoltà avute per garantire i quattro milioni di euro che avete promesso voi quando eravamo noi al governo: ho dovuto racimolare da tutti gli assessorati, per dare i quattro milioni che avevate promesso voi. Adesso ci troviamo di fronte a un bilancio con più 32 milioni di euro e con risorse certe: capite qual è la differenza? Qua probabilmente il settore agricolo interessa a pochi o a nessuno. Vado avanti!
Non so se lei c'era Presidente, ma sicuramente c'era l'Assessore, quando ad aprile si è tenuta l'assemblea generale dell'AREV. In quell'occasione si sono dette queste cose, si è detto che: "mediante provvedimenti di variazione di bilancio, fino al raggiungimento degli importi assegnati nel 2018"; questa variazione di bilancio c'è stata e gli importi erano 2,6 milioni e non 4 milioni di euro. È stato anche detto che sarebbe entrato in funzione un nuovo aiuto, la pratica della monticazione dei bovini produttivi, che sarebbe entrata in vigore a partire dal 2020, ma in quella sede fu detto: "è finanziata con risorse aggiuntive rispetto ai 4 milioni che c'erano prima". Ora, io non lo so! Si possono trovare delle giustificazioni a quello che si vuole.
Ma voglio arrivare all'ultimo aspetto, che per me è quello davvero più curioso. Che lei Presidente, facente funzioni di assessore, mi dica che sono stato un cattivone, perché non l'ho coinvolta, va beh! Io immagino che sia l'altitudine del suo governo e suo quello di non aver voluto essere coinvolti, perché io ho parlato in tempi non sospetti di un bilancio di Commissione, a cui lei si è opposto! Lei si è opposto, perché ha chiamato il collega Aggravi proponendogli di emendare quel milioncino, quella carità, tanto per condividere un percorso. Noi non ci stiamo a queste cose qua! Certo che ci siamo mossi, però la cosa più grave di tutte, Presidente facente funzione di assessore, è che quel parere che lei cita del dirigente, prima di tutto non è stato inviato solo a me, ma è stato inviato anche al coordinatore Rocco, al coordinatore Bieler e alla dottoressa Borney, per cui non c'era nulla di segreto con qualcuno.
Altro c'è su questo. Io quello di cui mi preoccuperei davvero, se fossi al suo posto, è che qua si cita che: "l'adozione della legge di bilancio con nuovo importo potrebbe sollevare delle questioni di legittimità della norma, in quanto col decreto legge del 14 dicembre 2018 n. 135" e cita le modalità che potrebbero... Però è curioso che questo decreto sia del 14 dicembre 2018, ma lei, Presidente in questo momento, il 24 di aprile 2019 in assestamento di bilancio ha aumentato i canoni, con una data susseguente a questo provvedimento! Per cui quello che è grave è che lei e il suo governo probabilmente avete fatto un'operazione del genere alla faccia di quello che pensano i dirigenti, senza consultare i dirigenti. Queste sono le garanzie che lei dà? Questo è il suo modo di amministrare? Se lo tenga caro.
E finisco veramente. Del suo impegno come forze politiche gli agricoltori non sanno che farsene, perché la gente ormai ha detto che vuole avere concretezza e la concretezza in questo momento è solo di approvare delle risorse certe, che non sono discrezionali agli umori della Giunta o di chi verrà a governare dopo, ma garantiti con un testo di legge che garantisca 9 milioni di euro, 3 milioni all'anno per il triennio.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara. Prego.
Nogara (AV) - Inizierei da quanto è stato affermato dal collega Luboz, sulla sottovalutazione del prezzo del latte che ormai sono anni che tutti condividiamo. Nel 2018 era stato fatto un grande lavoro con tutti gli attori che compongono questa filiera, per capire quali erano le criticità e il perché si arrivava a questo. Alla fine del mio mandato il lavoro era finito, poi questo lavoro è sparito fino a quando è stato ripreso con questa legislatura: si è terminato il lavoro, lo si è presentato e da lì sono emerse tutte le criticità, tutte le giuste criticità.
La criticità più grossa, penso che sia normale per tutti, è del prezzo del prodotto finale, che è quello della fontina. Questo prezzo, come conoscete tutti, come sapete tutti, è stabilito dalla cooperativa, è stabilito dai produttori, i quali in questo momento hanno in mano questo studio che è durato per molto tempo e che è stato messo in piedi da tutti gli attori che lavorano in questa filiera. Tutti arrivano alla conclusione che il prezzo della fontina - tra l'altro, la fontina è uno dei migliori formaggi in circolazione - è uno dei formaggi che costa meno di tutti. Si è parlato tanto della differenziazione dei prezzi: della fontina di alpeggio, che senz'altro ha un prezzo e deve avere un prezzo superiore questo formaggio quando si fa in alpeggio; del prezzo che si fa quando le mucche sono in stalla d'inverno e sono alimentate dal foraggio, e qui voglio anche dire con foraggio valdostano; questo è importante dirlo.
Vi assicuro, se avete la voglia di leggerlo e di guardarlo, che è stato un ottimo lavoro. Non perché era stato fatto in un periodo particolare, ma perché è nato dalla collaborazione di tutti. Un ottimo lavoro che basta prenderlo da parte della cooperativa e prendere certe decisioni.
È chiaro che la risoluzione di un problema del genere risolve anche tanti altri problemi. Io ho l'occasione di parlare con dei produttori, degli allevatori, che sono arrabbiati, a ragione, del ritardo per il pagamento del PSR, dei ritardi dei pagamenti da parte dell'Amministrazione, per quello che si deve pagare, e ti dicono: "se fosse un prezzo equo, non avremmo neanche bisogno di questi contributi"; e hanno perfettamente ragione. Voglio ricordare che all'interno la cooperativa è gestita da produttori, da loro. Allora è importante che ci sia una presa di posizione, secondo il mio punto di vista.
Per quanto riguarda i consorzi, anche qui le do completamente ragione. Sono stato presidente per tantissimi anni di consorzi, sappiamo tutti i problemi, ho visto che sul bilancio di quest'anno c'è un aumento almeno su quanto è destinato ai consorzi: evviva. Si era cercato coi pochi soldi che c'erano almeno di agevolare dei lavori: non per fare lavori nuovi all'interno dei consorzi, ma per ripristinare i danni, ripristinare le problematiche, ripristinare gli impianti; ci sono delle cifre limitate, circa 40.000 euro per ogni consorzio per poter limitare i danni. Si spera che negli anni questi soldi importantissimi - i consorzi sono la sentinella del territorio, chi gestisce i consorzi sa tutti i problemi che ci sono sul territorio - siano sempre maggiori rispetto a quello che bisognerebbe dare.
Poi vi dico, io sono stato in minoranza, qua siamo mi sembra tre o quattro assessori dell'agricoltura, ho dato sulla testa all'assessore Testolin. Comunque, la storia dell'assessorato è sempre stata questa: sempre, sempre con cifre più o meno ridotte in bilancio e in una variazione, in un assestamento la chiusura del cerchio. Questo se non sbaglio era stato l'impegno preso anche in Commissione da parte dell'Assessore e penso che qualsiasi persona all'interno di questa aula abbia la sensibilità per mantenere questo impegno rispetto al mondo agricolo, perché qui non è che c'è qualcuno che difende di più o di meno il mondo agricolo. Siamo tutti consapevoli che la bellezza della nostra regione, le opportunità che ha la nostra regione sono date tantissimo da questo mondo che lavora sul territorio. Perciò io penso che non ci sia nessuno in quest'aula che abbia l'intenzione di non aiutare e di non continuare ad aiutare questo mondo. Io me lo auguro sicuramente.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Barocco. Prego.
Barocco (GM) - Il parlare di agricoltura non vorrei che si riducesse per l'ennesima volta a "parole, parole, parole", cosa che purtroppo i nostri agricoltori ne hanno marre. Io dico che questo frangente di ulteriori approfondimenti e arricchimenti del bilancio ha comunque portato a qualcosa di positivo e in Commissione, come dice giustamente il presidente Testolin, qualcosa si è riuscito a fare. Probabilmente, faute de temps, non lo so, lanciamo delle campagne elettorali? Argomenti che possono essere magari anche usati domani? Lo dico riferendomi a tutte le parti, non è che... Su questo tema magari è mancato del tempo da parte nostra di approfondire certi segnali. Effettivamente noi proposte concrete in Commissione non le abbiamo ricevute. Il consigliere Gerandin se ne occupa da tempo e quindi probabilmente avrà avuto anche lui delle difficoltà, perché creare un emendamento di questo tipo non è senz'altro facile, quindi le interlocuzioni con i vari uffici gli hanno portato una serie di misunderstanding, diciamo così.
Io sono abituato a guardare il bicchiere mezzo pieno e, come ho già detto ieri, i giudizi si tranchant li lascerei da un'altra parte. Colleghi della Lega, io riconosco a voi tutta la passione politica, quindi vedo in voi la voglia di risolverli, però cerchiamo di guardare appunto il bicchiere mezzo pieno e questo impegno, che spero sia solenne, di trovare queste risorse che ci sono. Lo so che non è sufficiente, ma cerchiamo di attivarlo, di essere propositivi e non pensare solo alle elezioni, nel senso che da domani continuiamo a essere costanti su questo impegno e cerchiamo di costruire qualcosa.
Io faccio un'altra riflessione. Qui si discute del futuro dell'agricoltura. Metto a fattor comune dell'aula che c'è un piemontese, che è l'unico italiano che siede nello staff del Commissario europeo per l'agricoltura: è uno che conosce molto bene la Valle d'Aosta, è uno che ha lavorato anche a contatto con i nostri uffici, con il presidente Cirio, che ha avuto delle interlocuzioni, non me ne vogliano, ma con l'ex assessore Laurent Viérin e anche con l'assessore Bertschy. Penso che questa sia una via da percorrere, perché non mi piace sentire dire che volutamente viene tenuto basso il prezzo del latte; le dinamiche dei prezzi sono un po' più complesse. È chiaro che quando uno va al Carrefour e prende il latte Granarolo a 1,49 euro e sa che nelle nostre stalle è pagato 50 centesimi ti viene da pensare. Ma ritengo che su queste cose qui si debba fare fin da subito un'azione nei confronti della Comunità europea e della Commissione europea. Cominciamo a guardare anche attraverso le Alpi, perché c'è questo funzionario, c'è un parlamentare europeo della Südtiroler Volkspartei che ha delle interlocuzioni quotidiane con la Commissione europea per l'agricoltura di montagna. Ecco, cominciamo ad attivare anche queste attività. Si è parlato dell'ufficio di Bruxelles: l'ufficio non risolve; cominciamo a usare le nostre conoscenze, a battere i pugni sul tavolo e a dire che esistiamo, perché sennò qua mi sa che di reale facciamo poco.
Io riconosco al consigliere Gerandin di avere messo tutta la sua passione, che non è da oggi, su questo tema. Ricordo anche che però non è il solo che si interessa a questi temi. Cerchiamo di unire queste forze, per cercare di uscire da una contrapposizione che poi si rivela sterile. Io poi capisco anche magari lo scoramento e forse qualcosa di più del consigliere Gerandin, perché cerca delle soluzioni che qualche volta, forse con un po' di buona volontà, si potrebbero anche seguire. In Commissione ne avevamo il tempo, anche seppur breve, ma non siamo riusciti a colloquiare nella maniera efficace.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Favre. Prego.
Favre (AV) - I fondi per l'agricoltura vanno trovati, è evidente. Andrebbero tuttavia trovati in maniera certa, organica e strutturata, evitando un continuo tira e molla con il settore, che abbiamo visto in questi anni continuare ad andare avanti. Lo dico per chiarezza, perché io questo emendamento lo avrei condiviso, se non fosse stato per una discussione fatta in maggioranza proprio relativa alle difficoltà di reperimento delle risorse finanziarie che ha ben illustrato il presidente Testolin. Lo dico perché il dirigente, contattato dal consigliare Gerandin, ha espresso, come è stato detto, delle difficoltà, soprattutto evidenziando delle problematicità ulteriori qualora non fossero utilizzate per l'intera Amministrazione. Male, male! Perché in realtà i fondi per l'agricoltura avremmo dovuto trovarli. Avremmo dovuto trovarli in fase di Commissione ed è un peccato non aver condiviso questo emendamento; ne faccio anche un mia colpa, perché in Commissione membri attivi o partecipanti più o meno passivi ci siamo stati tutti e non abbiamo trovato una formula. È stata chiara l'illustrazione del presidente Testolin, però: non è che non si vogliono trovare i fondi all'agricoltura, i fondi all'agricoltura ci sono, purtroppo questo è un momento molto particolare e non vi è la certezza -capisco da parte degli agricoltori - di averli nell'immediato.
Questo emendamento, consigliere Gerandin, ci dice delle cose che hanno rimarcato anche gli altri che, più o meno a scadenze regolari, si sono occupati di un settore che ho imparato a conoscere à tout petit. Ci dicono che all'agricoltura serve una programmazione organica e condivisa, che necessita attenzione e che forse l'accorpamento del settore agricolo con il settore turistico e culturale, sebbene condivisibile, è stato prematuro. Ci dicono che il settore va ascoltato, ma non solo ascoltato: le riforme in agricoltura vanno fatte con il settore di riferimento, ma non vanno fatte nei momenti in cui c'è odore di campagna elettorale. Ci dicono infine una cosa importante: che è tempo di smetterla di guardare all'agricoltura come a un patrimonio elettorale, da parte di tutti purtroppo, ma occorre farlo in chiave economica e di sviluppo della Valle d'Aosta.
Allora, dico una cosa che non fa piacere a chi ha governato, a chi spera di governare: ci sono dei momenti in cui la politica deve fare leggermente un passo indietro. Forse per il settore agricolo è necessario un tecnico in una fase come questa delicata, forse sono necessarie delle misure più di ampia prospettiva, ma certamente va anche data la fiducia a chi in questa aula ha detto che le risorse ci sono. Quindi, non giriamo il coltello nella piaga, non è questo il momento di fare una battaglia su chi ama di più o di meno un settore che è cuore pulsante, oltre che dell'identità, dell'economia valdostana; guardiamo avanti, però! Guardiamo avanti e troviamo in futuro un modo di evitare che le risorse dell'agricoltura debbano arrivare a scadenze regolari, come una piccola pioggia; le risorse in agricoltura devono, come su altri settori abbiamo visto fare, arrivare in maniera forte e organica.
Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Lucianaz. Prego.
Lucianaz (LEGA VDA) - Io non ci sto, cari colleghi. Qui non andiamo mica bene niente, perché sembra che si voglia addossare la responsabilità ai lavori della Commissione, in cui questo problema non è emerso; anzi, sarebbe quasi colpa di Gerandin che propone una soluzione. Ma ci rendiamo conto che questi dati li avevamo tutti sotto gli occhi e i soldi previsti, i bilanci li abbiamo visti tutti e nessuno ha provato a pensarci? Perché qui il collega Nogara parla di "speriamo che si risolvano"; eh, speriamo! Fate delle ottime disamine, per carità: avete analizzato benissimo il problema del mercato della fontina, il problema della montagna e dell'allevamento. Ma qua non è questione, collega Favre, di utilizzare un patrimonio elettorale, qui c'è gente che non andrà neanche più a votare, non è un problema nostro di sostenere le problematiche di una categoria. Qui c'è gente che è schifata dalla politica e dalle ottime analisi che tanti di voi fanno, ma che oggi voteranno per non dare questi soldi; il loro problema è quello lì, è vedere che cosa fate. Le promesse dell'assessore Viérin le abbiamo già sentite e chiedete ancora fiducia? Ma quale fiducia chiedete ancora a un mondo che non vi crede più, e non so con quali facce sinceramente andiate a presentarvi davanti a queste persone, partecipiate alle batailles di reines, alle rassegne, quando poi dite "non riusciamo a trovarvi le risorse". Ma cerchiamo, una volta tanto, di essere seri.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Spelgatti. Prego.
Spelgatti (LEGA VDA) - Vedere il Presidente facente funzioni di assessore offeso con il collega Gerandin per non averlo reso partecipe di questa proposta è stato forse lo spettacolo più - possiamo dire - divertente, in senso ovviamente molto ironico, di questa di questa giornata. Sinceramente, è chiaro che a fronte di una proposta seria, chiara, fattibile, che trova i soldi, l'unica cosa che lei ha saputo dire è stata: "collega, ho visto la mail" e si è incespicato a raccontare tutte le questioni relative alla mail. Il problema è la mail? Il problema è che l'ex assessore, quindi con le sue competenze, si è mosso indipendentemente da lei? Ma perché: forse avete accolto una sola proposta, dopo quattro giorni di Consiglio, che sia stata presentata da questi banchi? Una sola proposta! Forse il collega Gerandin doveva essere così ingenuo da venire a parlarne con lei, per vedersi ovviamente rigettata comunque la cosa? Di che cosa stiamo parlando?
Qui chiaramente dovete assumervi la vostra responsabilità nel dire "vi bocciamo anche questa", punto! Chiaro, non ci sono alternative, non ci sono scuse. Vada pure dagli allevatori a dire: "no, perché il collega Gerandin è stato un cattivone! si è comportato proprio malissimo! ha mandato la mail al dirigente! Doveva venire a parlarne con me, perché io avrei condiviso sicuramente la soluzione". L'ha trovata il collega e lei la sta semplicemente bocciando. Anche i colleghi dicono: "no, questa cosa non ve la facciamo passare, per la semplice ragione che sennò siamo in odore di campagna elettorale". Ma perché il problema è questo? Veramente è tutto ciò che ha sempre portato avanti il collega Gerandin quando era il nostro assessore. Uno continua a fare esattamente le stesse battaglie, continua a farle sempre: nel momento in cui è al Governo, nel momento in cui è all'opposizione, nel momento in cui c'è una dignità politica.
Invece no, continuate a fare semplicemente dei proclami, a chiedere agli agricoltori e agli allevatori, in questo caso soprattutto agli allevatori, di credervi, di dire che voi ce la mettete tutta, che voi i problemi li risolverete, che voi siete vicino. Poi azioni concrete non solo non ne fate, ma continuate a fare delle promesse che ogni volta smentite e poi quando vi vengono offerte sul piatto delle soluzioni, come in tutte le altre situazioni che abbiamo visto in questi quattro giorni di Consiglio, voi le rigettate, stavolta addirittura mettendovi a fare gli offesi per la mail che l'ha bypassata.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola alla collega Favre.
Favre (AV) - Solo per puntualizzare. Ho evidentemente mescolato una parte dell'intervento con il perché non è sostenibile questo emendamento. Mi sono spinta oltre perché il settore agricolo interessa a tutti noi e quindi era per lanciare anche delle prospettive, per chi dovrà occuparsi del settore agricolo in un futuro, di fare un passo oltre, cioè di lavorare in maniera organica e ragionata, come su alcuni settori è stato fatto, sia dalla giunta Testolin, sia dalle giunte precedenti, sia dalla giunta Spelgatti. Abbiamo visto che le giunte, quando vogliono, su alcuni settori lavorano in maniera organica. Io credo che l'agricoltura necessiti di un lavoro organico: questo volevo dire.
In merito all'emendamento specifico, noi non è che non lo sosteniamo perché non vogliamo prendere posizione. Noi non lo possiamo sostenere perché quei soldi non si possono utilizzare: perché quei fondi non si possono utilizzare! A titolo personale la specifica su questo ci tenevo a farla. Poi del giro di mail a me francamente interessa molto poco, mi interessa il parere del dirigente sulla possibilità o no, sulla fattibilità o no, sulla difficoltà per la Regione qualora quei fondi venissero utilizzati. Solo per precisione, poi leciti tutti di pensare quello che si è liberi di pensare.
Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Restano. Prego.
Restano (GM) - Volevo solo aggiungere in dichiarazione di voto una considerazione. Al termine di tutto, credo che la certezza delle entrate sia un elemento fondamentale per la gestione di tutte le imprese, perché altrimenti diventa difficile programmare. La cosa che noi tutti non dobbiamo fare è creare in generale delle attese che poi non riusciamo a soddisfare. Non sto dicendo che il Presidente in questo momento lo abbia fatto, però inavvertitamente a volte la politica manda dei segnali, sempre con delle buonissime intenzioni.
Ho letto una volta un articolo di un agricoltore che diceva questo: "per noi è meglio sapere che non otteniamo il contributo, piuttosto che sperare che questo arrivi, perché così sappiamo fare i nostri calcoli". Allora, chiedo che ognuno di noi mantenga fede a un impegno di questo tipo. Non dobbiamo ingenerare false speranze, bisogna essere chiari. L'intento di questo emendamento - facciamo scendere la querelle del parere o ci sarà chi il parere lo scriverà, magari dopo - è di dare una certezza delle entrate in rialzo. Questo penso, così come l'ho interpreto io, sia il succo: piuttosto che ingenerare false attese è meglio dire "niente".
Presidente - Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola la collega Spelgatti. Prego.
Spelgatti (LEGA VDA) - Noi siamo assolutamente favorevoli, tanto che abbiamo sottoscritto l'emendamento. Alla collega Favre rispondo: no, la sua obiezione non è assolutamente accoglibile, perché c'è il parere di compatibilità finanziaria. Il parere è stato espresso e se oggi lo mettiamo al voto è perché evidentemente il parere c'è, di conseguenza è più che legittimo. Questo emendamento ha passato il vaglio degli uffici competenti, dell'Assessorato alle finanze e di conseguenza bastava semplicemente dire "sì, lo votiamo" e la cosa sarebbe andata avanti. Non è un'invenzione, non è un qualche cosa di non fattibile: è assolutamente fattibile. La dimostrazione di questo è ovviamente in re ipsa, nel fatto stesso che siamo qui a votarlo, perché altrimenti sarebbe stato bocciato e non sarebbe neanche potuto arrivare al voto, perché si sarebbe detto: "lo potete illustrare, ma non ha il parere favorevole. Quindi evidentemente è una non volontà di fare questo tipo di scelta.
Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Luboz. Prego.
Luboz (LEGA VDA) - Ovviamente il nostro voto sarà convintamente favorevole. Oggi siamo di fronte a una scelta che compete a noi, una scelta politica. Il collega Gerandin ha individuato una possibilità di finanziare per tre milioni all'anno il settore dell'agricoltura; io, lo ripeto, sono portatore degli interessi dei consorzi di miglioramento fondiario. Molti impianti di irrigazione a pioggia sono quasi al termine della loro vita fisiologica. Se dobbiamo andare a individuare quanti di questi consorzi nei prossimi anni... Penso ai presidenti che si stanno preoccupando di dove reperire i fondi per realizzare dei lotti di ripristino della funzionalità dei loro impianti: penso che domani magari leggeranno sul giornale che il Governo regionale ha bocciato un emendamento, proposto dal consigliere Gerandin per venire incontro alle loro esigenze e necessità. Questa è la realtà.
Dalle ore 12:26 assume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Ci sono richieste di intervento? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Minelli, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Pulz, Rini, Russo, Testolin, Trione, Vesan)
Il Consiglio non approva
All'articolo 25 vi è l'emendamento 26 della II Commissione.
Ha chiesto la parola il collega Mossa, per mozione d'ordine.
Mossa (M5S) - Volevo leggere un Ansa che è appena uscito: "Coronavirus, test su una bimba di tre anni in Valle d'Aosta in isolamento a Champoluc. Atteso esito test del 31 gennaio".
Presidente - Sì, ma contestualizzi la mozione d'ordine. Perché, se vuole e se c'è un problema di questo tipo, interpelli direttamente l'Assessore o ne parli nella Conferenza dei Capigruppo, ma non nei lavori dell'Aula, durante l'approvazione del bilancio. Le chiedo di usare i canali...
Mossa (M5S) - Vogliamo dare degli aggiornamenti in merito.
Presidente - No, è giusto e sicuramente il tema è delicato, ma vi chiedo di...
Mossa (M5S) - C'è lo stato di emergenza.
Presidente - Assessore Baccega, vuole replicare brevemente? Prego.
Baccega (UV) - Visto che l'ha detto in mondovisione, è opportuno che i cittadini che in questo momento sono all'ascolto conoscano il caso. C'è una bambina a Champoluc che si pensa possa essere infetta. È isolata, è proveniente da Hong Kong, via Londra. In questo momento è in corso una riunione in Presidenza con tutti i dirigenti coinvolti e io sono informato in tempo reale su questa cosa. È stato fatto il tampone e non c'è ancora concretezza sull'analisi fatta, quindi aspettiamo il risultato prima di fare dei falsi allarmismi.
Inopportuno il suo intervento, veramente inopportuno! Lei non sa dove sta, non merita di stare in questo Consiglio regionale!
Presidente - Assessore!
Siamo all'emendamento 26 della II Commissione. Lo mettiamo in votazione, se non ci sono richieste di intervento. Votazione aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva
Vi è poi l'emendamento 1 degli assessori Bertschy e Certan. La parola all'Assessore Certan.
Certan (AV) - Questo emendamento sostituisce il comma 2 dell'articolo 27 che è una modifica alla legge che dispone in materia di servizi di trasporto pubblico. Il precedente comma prevedeva che le istituzioni scolastiche ed educative dipendenti dalla Regione, che intendono far svolgere ai propri studenti attività legate alla pratica dello sci, dello sport quindi invernale, possano ottenere dalla Regione un rimborso sulle spese di trasporto. Abbiamo aggiunto "fino all'intero importo del costo sostenuto nei limiti delle risorse finanziarie disponibili", per una questione organizzativa e per evitare che le istituzioni scolastiche debbano prevedere loro gli appalti, le gare, eccetera. Abbiamo aggiunto l'ultima parte che è: "In caso di attività o manifestazioni legate alla pratica dello sci organizzate direttamente dall'Amministrazione regionale, le spese di trasporto delle scolaresche sono dalla stessa direttamente sostenute", cioè invece di far fare alle istituzioni e poi noi rimborsare, vengono fatte direttamente dalla Sovrintendenza o dai Trasporti, in modo da fare una cosa unica.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Per dichiarazione di voto. Il Movimento 5 Stelle si esprime favorevolmente nei confronti di questo emendamento, però coglie l'occasione per segnalare che si limita questa disponibilità al trasporto per un'unica pratica sportiva che è quello dello sci. Qui facciamo riferimento a una legge espressamente riferita a questo, quindi su questo il voto è favorevole, però cogliamo l'occasione per sollecitare il fatto che anche le manifestazioni sportive seguite dalle scuole valdostane di altre pratiche dovrebbero avere probabilmente la stessa identica attenzione.
Colgo l'occasione per chiedere al Presidente di poter fare una mozione d'ordine, se me lo concede. In questa aula spesso e volentieri sentiamo il collega Baccega che si permette di dare giudizi sulla dignità o meno della presenza degli altri consiglieri e/o dell'operato delle altre persone presenti in questa aula, quindi mi trovo a pregarla di intervenire in modo un po' più degno.
Vorrei segnalare anche un triste fatto accaduto ieri alla chiusura dei lavori del Consiglio. Ieri alla mezzanotte, quando stavamo andando via, il collega Baccega si è avvicinato alla collega Pulz, le ha detto che non capiva niente, che sbagliava sempre a votare e se n'è andato. Ieri era il settantacinquesimo anniversario del voto del Consiglio dei ministri italiano che ha riconosciuto l'elettorato attivo e passivo, anzi che in realtà ha deliberato la concessione dell'elettorato attivo e passivo alle donne. Ho trovato questo avvenimento veramente triste: triste e vergognoso. Con molta soddisfazione festeggio in quest'occasione la presenza di ben dieci donne in questa aula, un record che questa aula non aveva mai avuto. Però siccome qualcuno non è abbastanza uomo da scusarsi per il suo atteggiamento, a nome degli altri venticinque di cui sono indegnamente rappresentante, mi scuso io nei confronti della collega Pulz e confido però che certi atteggiamenti, soprattutto quello accaduto oggi con microfoni aperti, siano invece stigmatizzati pubblicamente dall'aula.
Presidente - Grazie collega Vesan, lei fa parte con me anche dell'Ufficio di Presidenza e quindi apprezzo ancora di più il suo intervento. L'episodio di ieri io lo apprendo oggi e ovviamente non posso che condannarlo, ma invito veramente i colleghi e prendo assolutamente le distanze dall'affermazione fatta dall'assessore Baccega, che ritengo anch'io molto grave: me ne scuso e mi dispiace per il collega Mossa. Chiedo davvero a tutti i colleghi, indipendentemente dall'appartenenza politica, di portare rispetto nei confronti degli altri colleghi. Qua nessuno può permettersi di arrogarsi il diritto di giudicare l'operato e soprattutto la correttezza morale e personale delle persone. Quindi io condanno fermamente le parole che sono state utilizzate in quest'aula e l'atteggiamento che ho conosciuto oggi.
Siamo nella discussione di un emendamento, chiudiamo questa questione pregiudiziale che ha sollevato il collega Vesan. Ci sono persone che vogliono intervenire sulla questione di Vesan, brevemente? Collega Minelli la discussione sull'emendamento lo riprendiamo dopo, così andiamo per ordine. Prego, collega Manfrin. Mi spiace che non ci sia l'assessore Baccega in aula!
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie. Io... Votiamo l'emendamento.
Presidente - Votiamo l'emendamento e poi lasciamo concludere la situazione: stigmatizziamo solamente con delle tempistiche congrue, perché veramente siamo in discussione del bilancio. L'importante è che sia ferma la condanna e la presa di distanza da certe frasi e da certe espressioni.
Colleghi, un po' di silenzio, per favore!
Prego, collega Minelli, sull'emendamento.
Minelli (RC-AC) - Per dichiarazione di voto sull'emendamento, al quale diamo il nostro voto, condividendo in toto l'intervento che ha fatto il collega Vesan. È assolutamente necessario che non si dedichi attenzione (anche da un punto di vista del sostegno economico e finanziario della Regione, oltre che della promozione), soltanto alla pratica dello sci, perché ci sono tante altre discipline sportive. I problemi delle scuole, quando devono accompagnare i ragazzi a queste manifestazioni, sono noti a chi nella scuola ha lavorato per tanto tempo e a chiunque è genitore. Quindi questo è un tema importante.
Per quanto riguarda la promozione dello sci, in questo periodo è partita l'iniziativa "Scivolando". Io voglio sottolineare che deve essere un'iniziativa a tutto tondo sugli sport della neve, quindi lo sci da discesa, lo sci nordico, ma anche le altre discipline e attività che sono collegate. Penso, per esempio, a tutto il lavoro che si sta facendo in alcune scuole per la promozione dell'uso delle ciaspole e di un approccio alla montagna e al turismo della neve che sia di tipo dolce. Quindi bisogna che sia qualche cosa a tutto tondo e che tenga conto anche di quanto è stato detto dal collega.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz. Prego.
Pulz (ADU VDA) - Intervengo molto brevemente, perché volevo ringraziare il collega Vesan per la sua sensibilità; non pensavo neanche che avesse notato la scena. Devo dire che sino alla mia entrata in quest'aula non avevo capito fino in fondo che cosa fosse il maschilismo in politica; in generale sì, lo sapevo molto bene, essendo io una sopravvissuta da violenza maschile e ne parlo tranquillamente, perché sono passati vent'anni, ma in politica non ne avevo proprio idea.
Io credo che per molti politici il problema sia questo, cioè che è inconcepibile per una donna...
Presidente - Collega, sta intervenendo sulla mozione d'ordine o sull'emendamento?
Pulz (ADU VDA) - No, non c'entra l'emendamento; su quanto ha detto il collega Vesan.
Presidente - Allora, abbiamo detto che concludiamo l'emendamento e poi lascio un brevissimo spazio, una finestra per discutere di questo. Però chiudiamo l'emendamento, perché siamo in fase di votazione. Le ridò la parola dopo.
Pulz (ADU VDA) - Va bene, grazie.
Presidente - Collega Restano sull'emendamento? Prego.
Restano (GM) - Per esprimere il nostro voto favorevole all'emendamento. L'Assessore ha chiarito bene di cosa si tratta e non si può che essere favorevoli. Condivido che si debbano agevolare tutti gli sport. Sottolineo, perché mi corre l'obbligo di farlo, che vi sono degli sport dove c'è necessità di mezzi di trasporto di un certo tipo, altri di altro tipo, ci sono trasferte più lunghe e trasferte più corte, bisogna fare delle valutazioni. Non voglio interpretare il pensiero della Giunta, ma credo che non si sottraggano a quanto richiesto dalla collega Minelli, però in questo momento si intende favorire gli sport della neve, che sono forieri anche di tutta quell'attività che lei ha appena detto, come quella delle ciaspole, che è ricompresa anche negli sport della neve, qualora organizzati dalla Regione.
Presidente - La parola all'assessore Certan.
Certan (AV) - L'intervento del collega Restano è stato molto chiaro, lo condividiamo al cento per cento: per molte altre discipline, naturalmente discipline sportive, è già previsto. È chiaro che per quanto riguarda gli sport invernali - qua è scritto "sci" perché la legge riprende quello - volevamo andare in quella direzione ed essere in questo momento un po' più puntuali sulla pratica degli sport invernali, perché chiaramente necessitano per alcune scuole e alcune istituzioni dei trasporti diversi da altri, un po' come l'attività del nuoto, ad esempio. Sono delle attività specifiche che hanno bisogno di un sostegno.
Presidente - Apriamo la votazione sull'emendamento.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 33
Il Consiglio approva all'unanimità.
Prima di proseguire - Assessore, lei era fuori dall'aula - c'è una questione pregiudiziale su quanto è accaduto e sulle parole che lei ha usato nei confronti del collega Mossa. Io la invito veramente a usare dei termini più rispettosi degli eletti e di tutti coloro che siedono in quest'aula. Si è prenotato prima il collega Manfrin, poi le do la parola Assessore.
Chiedo dei brevissimi interventi, siamo in piena discussione del bilancio: veramente brevi interventi! Anche su quanto accaduto ieri sera, io davvero non ero al corrente. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Desidero innanzitutto formulare a nome del gruppo Lega la solidarietà alla collega Pulz, che inviterei a questo punto, visto che si è prenotata, a riferire le esatte parole che sono state a lei pronunciate dall'assessore Baccega, secondo quello che è stato detto dal collega Vesan, perché riteniamo che siano di una assoluta gravità. Ripeto, formuliamo la nostra solidarietà alla collega Pulz, perché riteniamo che chiunque all'interno di quest'aula sia libero e debba avere la libertà di poter esprimere il proprio voto, senza che poi questo venga contestato da chicchessia. In secondo luogo, vogliamo dire che al collega Mossa formuliamo anche noi la nostra solidarietà, perché riteniamo che chiunque in questa aula abbia il diritto, se è stato eletto, se è stato indicato dai cittadini, di poter avere cittadinanza e di poter esprimere la propria opinione.
Presidente - La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Assessore, vede, io ho riportato un articolo di Ansa, una notizia che era già di dominio pubblico, non ho fatto niente per allarmare nessuno e mi dispiace anche che lei l'abbia presa così. Non sono offeso del fatto che lei mi abbia detto che io non merito di stare in quest'aula; per quanto mi riguarda è una medaglia al valore, glielo garantisco.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Voglio ringraziare il collega Vesan, la Presidente e tutti per la sensibilità dimostrata. Rispetto a questa infelice uscita dell'assessore Baccega, è vero che era passata la mezzanotte, ma insomma praticamente mi ha detto che voto senza capire un "bip".
Stavo dicendo prima che, fino alla mia entrata in quest'aula, non avevo capito fino in fondo che cosa fosse il maschilismo in politica. Dicevo che l'ho capito bene, invece, che cosa significhi nell'esistenza di una donna, appunto perché sono sopravvissuta da violenza maschile e ne parlo con molta tranquillità, solo perché sono passati vent'anni.
Credo che il problema di molti politici sia appunto che è inconcepibile pensare che una donna possa ragionare per conto suo e quindi votare in totale autonomia. Vorrei invitare chi non l'avesse ancora capito a farsene una ragione.
Presidente - Grazie collega. Il rispetto va sempre al di là dell'essere uomo o donna, ma davvero per i colleghi in generale. Prego, collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Sarò rapidissimo, semplicemente per dire che ormai è forse più di un'abitudine per l'assessore Baccega avere queste scivolate. Io, oltre agli episodi che stigmatizzo e a cui va ai miei colleghi tutta la più ampia solidarietà, mi ricordo una sua infelice uscita in merito a una mia iniziativa, quando parlai di un ragazzo disabile. Chiese scusa, ma non basta chiedere scusa Assessore! Lei deve cambiare toni, modi, e poi finisco veramente: lei davvero è forse la persona meno indicata per dare patenti e lezioni in quest'aula.
Presidente - La parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Si sono aperti due fronti, uno è quello della collega Pulz sul quale ieri mi sono permesso di dire che probabilmente non aveva capito - forse il tono era un po' più... - non aveva capito il contesto in cui ci siamo mossi, rispetto a quel provvedimento. Ma è finita lì! Poi, se dobbiamo dirci tutte le cose che veniamo a raccontarci nell'atrio e che sentiamo, con tutti i "bip" del caso, per carità, lo possiamo fare, ma non mi sembra opportuno...! Questo è un aspetto.
Con il collega Mossa mi scuso! Mi scuso, perché mi è partita la "carogna" rispetto a una questione che è davvero preoccupante per tutti noi, per questa regione, e il doverlo dire così in diretta...! C'era una riunione in corso: magari se lei fosse venuto, mi avesse chiesto...! Adesso l'ho vista anche io l'Ansa, in quel momento non l'avevo vista! Avevo anche sollecitato l'Ansa, che mi aveva in qualche modo interpellato, dicendo: "no, aspetta, c'è una riunione in corso, probabilmente da quella riunione esce fuori qualcosa". Siamo in contatto - quindi anche coloro che ci ascoltano e i giornalisti stessi possono eventualmente sottolineare quello che sta succedendo - con il Ministero della salute, siamo in contatto con la centrale operativa e col numero 1500, che riceve tutte le telefonate rispetto a questi casi. Il tampone che è stato fatto alla giovane ragazzina cinese è stato inviato a Milano, che è il centro di raccolta: si stanno facendo le analisi e a breve avremo contezza di quello che succede. È semplicemente questo. Le chiedo ancora scusa per le parole adottate, ma purtroppo talvolta la stanchezza può fare anche dei brutti scherzi.
Presidente - Grazie Assessore anche per le sue parole. La parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - Riassumo l'intervento del collega. Lei non chiede scusa alla collega per averle detto che non capisce un "bip", però chiede scusa al collega Mossa e la giustificazione è che le è partita la "carogna". Beh, guardi, siamo abituati al fatto che a lei parta la carogna, perché con tutte le iniziative che le abbiamo presentato in questo suo mandato, in cui si è dimostrato assolutamente inadeguato a ricoprire il suo ruolo, tutte le volte lei ha perso le staffe, anche in maniera politicamente non molto consona, piuttosto che furba, mettiamola così. Avrebbe potuto cercare di mantenere un pochino più di aplomb, però non ci è riuscito, lo sappiamo.
Poi guardi, la posso tra virgolette perdonare, perché capisco che la carogna le sia partita già da ieri, quando ha iniziato a invitare i suoi colleghi ad astenersi su un proprio emendamento, facendo un errore clamoroso e poi dicendo "mi dispiace che non sia passato il fattore famiglia", quando è stato lei a chiedere alla sua maggioranza, che non ha più capito niente che cosa doveva votare, visto che è lei che ha chiesto di astenersi, quindi poi chiaramente non è passato. Ma soprattutto siamo arrivati in serata con la bocciatura dell'emendamento che lei aveva proposto e quindi capisco che ieri sera lei fosse assolutamente fuori dalle righe. Però la invito a contenersi, Assessore.
Presidente - Colleghi, vi invito a chiudere questa pagina, perché abbiamo il bilancio: per cortesia, andiamo avanti, diamo dei segnali di responsabilità. Collega Ferrero, so che lei saprà essere brevissimo.
Ferrero (VDALIBRA) - Sarò sintetico. Ognuno risponde per quello che dice fuori dal Consiglio, qui c'è il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, non è l'asilo di quinta elementare per cui qualcuno va a tirare il grembiulino e poi va a riferire alla maestra per ottenere qualcosa. Io direi che possiamo finirla qui con questa sceneggiata, che veramente ha ridotto noi tutti in uno stato pietoso!
Presidente - Grazie collega. Passiamo all'emendamento 27 della II Commissione, sempre sull'articolo 25. Qualcuno vuole illustrarlo? Nessuno. Apriamo la votazione.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
Possiamo dare lo stesso risultato per l'articolo 25? Stesso risultato. Articolo 26? Stesso risultato. Artico 27? Stesso risultato.
All'articolo 28 vi è l'emendamento 28 della II Commissione che è sostitutivo e quindi sostituisce l'articolo interamente: stesso risultato. Articolo 29? Stesso risultato. All'articolo 30 vi è l'emendamento 1 dell'assessore Chatrian. Prego.
Chatrian (AV) - Confrontandomi con la Commissione qualche settimana fa su questo emendamento, mi ero preso un impegno di verificare nel merito le suggestioni venute da numerosi colleghi in Commissione e ho cercato di rivedere quelle che sono le ecotasse per il futuro, dal primo gennaio 2021. Anche a seguito delle risoluzioni che sono state approvate a fine anno, l'obiettivo condiviso da tutto il Consiglio è di disincentivare il più possibile l'arrivo di rifiuti da fuori Valle, quelli che sono comunque i conferimenti dei rifiuti indifferenziati.
(Voci fuori microfono)
Mi son perso? Mi scuso con i colleghi.
Presidente - Siamo sull'emendamento 1 all'articolo 30, collega.
Chatrian (AV) - È una modifica solo tecnica, poi dopo illustrerò l'altro. Mi scuso coi colleghi.
Presidente - Ci siamo già portati avanti! Apriamo la votazione sull'emendamento 1 dell'assessore Chatrian.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 24
Favorevoli: 19
Contrari: 5
Astenuti: 10 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Manfrin, Restano, Sammaritani, Spelgatti)
Il Consiglio approva
Apriamo la votazione sull'articolo 30.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 15 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
All'articolo 31 c'è l'emendamento 29 della II Commissione. Apriamo la votazione.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 23
Favorevoli: 23
Astenuti: 11 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Manfrin, Pulz, Restano, Sammaritani, Spelgatti)
Il Consiglio approva.
Prima di mettere in votazione l'articolo 31, ha chiesto la parola il collega Manfrin. Prego.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo per chiedere una sospensione e a questo punto magari poi...
Presidente - Possiamo votare l'articolo 31, perché abbiamo votato un emendamento all'articolo. Votiamo l'articolo e poi sospendiamo per la pausa pranzo.
Manfrin (LEGA VDA) - Era quello che volevo chiederle.
Presidente - Allora mettiamo in votazione l'articolo 31. Apriamo la votazione.
Esito della votazione:
Presenti: 35
Votanti: 19
Favorevoli: 19
Astenuti: 16 (Aggravi, Cognetta, Distort, Ferrero, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Mossa, Nasso, Pulz, Restano, Russo, Sammaritani, Spelgatti, Vesan)
Il Consiglio approva.
Chiudiamo la seduta. Vi ricordo che alle 14:45 ci sarà la riunione della Conferenza dei Capigruppo allargata, come aveva ricordato prima il vicepresidente Distort.
La seduta termina alle ore 12:57.