Oggetto del Consiglio n. 1181 del 29 gennaio 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 1181/XV - Continuazione della trattazione congiunta delle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del DEFR per il triennio 2020-2022, del DL n. 45 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022), del DL n. 46 (Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2020/2022) e del DL n. 47 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022). (Approvazione di cinque ordini del giorno. Reiezione di due ordini del giorno. Ritiro di un ordine del giorno)
Farcoz (Président) - À la présence de 32 conseillers je déclare ouverte la séance. La parole au collègue Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi scusi, Presidente, solo per chiedere una breve sospensione.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 09:09 alle ore 10:25
Dalle ore 10:25 assume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, colleghi, e passare alla trattazione degli ordini del giorno. Ordine del giorno numero 1: qualcuno vuole illustrarlo? Collega Mossa, prego.
Mossa (M5S) - Mi scuso in anticipo per la qualità del mio intervento, ma sono influenzato e faccio veramente fatica a parlare. Parliamo di turismo, questo settore, che dovrebbe essere la punta di diamante della nostra regione e che, se adeguatamente sostenuto economicamente, potrebbe produrre un rilevante tornaconto che poi andrebbe ad arricchire di riflesso anche le nostre casse regionali. Proponiamo con questo ordine del giorno un indirizzo politico, affinché il Governo regionale possa reperire maggiori risorse da investire negli educational dei tour operator e in operazioni di co-marketing e marketing diretto e investimenti anche in campagne pubblicitarie che promuovano il turismo della nostra regione in tutte le stagioni, così come fanno, ad esempio, i cugini del Trentino che sono sempre in TV.
Riteniamo che promuovere il turismo solo per determinate stagioni sia molto limitativo rispetto alle potenzialità che la nostra regione potrebbe offrire, e ritengo triste che strutture alberghiere e altre strutture ricettive e attrattive siano costrette a chiudere i battenti in determinati periodi dell'anno per scarso afflusso turistico. Promuovere il turismo e le nostre peculiarità, non solo paesaggistiche, in tutte le stagioni dell'anno potrebbe rimettere in moto l'economia e ne potremmo beneficiare tutti. Dico solo: pensateci.
Non indichiamo con questo ordine del giorno né l'importo da investire e nemmeno da dove attingere queste risorse, in modo tale che il Governo possa avere più ampio margine d'azione possibile. Quello che invece chiediamo è l'attuazione di un indirizzo politico che vada in questa direzione. Se il Governo regionale ritiene che le risorse già destinate per questo settore siano sufficienti per promuovere tutte le nostre peculiarità naturalistiche, sportive, culturali, di benessere ed enogastronomiche in tutte le stagioni e ritiene che la risposta sinora ottenuta da queste promozioni sia adeguata alle reali potenzialità che la nostra regione potrebbe esprimere in termini di attrattività turistica, allora può tranquillamente cestinare questa proposta, perché purtroppo le nostre visioni sono diametralmente opposte.
Presidente - La parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Intervengo per fare due brevi riflessioni in merito a un ordine del giorno che nel suo complesso è assolutamente condivisibile. Mi permetto solo di fare due piccole precisazioni. Sono state nel tempo attivate tutta una serie di iniziative per la destagionalizzazione delle attività di valorizzazione del nostro territorio, per allungare i periodi di fruibilità e di messa a disposizione delle opportunità alternative agli sport invernali o al periodo squisitamente estivo, vedi le iniziative e le risorse che sono state investite giustamente guardando al futuro sui beni culturali, che hanno aumentato fin oltre i 500 mila visitatori in quest'anno le visite ai nostri castelli, alle nostre mostre, ai nostri siti archeologici. Così anche su investimenti che arrivano da lontano, tipo la bassa via, che serve per avvicinare a un discorso di fruibilità del nostro territorio nei periodi anche di media stagione, quindi primavera e autunno, con delle iniziative di promozione mirate.
Oggi una presa di posizione generica come questa può avere un senso, ma va valutata, a nostro avviso, anche nell'ottica di quelle che saranno le risultanze di questo bilancio e di quelle che saranno le possibilità poi di intervenire a bocce ferme con le risorse a disposizione. Quindi noi, pur approvando le linee di indirizzo, ci riserviamo per correttezza anche amministrativa di rivedere questo tipo di impegno alla luce di quelle che saranno le risorse veramente a disposizione del settore. L'impegno è assolutamente quello di verificare puntualmente, su tutte le varie iniziative culturali, di valorizzazione del patrimonio enogastronomico, di valorizzazione degli aspetti ambientali, quelle che potranno essere le risorse e dovranno, più che potranno, essere rimpinguate o aumentate alla luce di una situazione più definita. Quindi, per quanto riguarda il Governo e i gruppi che rappresentiamo, sarà questo un voto di astensione.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (GM) - Per quanto ci riguarda, come peraltro già anticipato dal Presidente, questo ordine del giorno è condivisibile. Mi preme però sottolineare come nel corso dell'ultimo bilancio le risorse a disposizione della promozione siano sensibilmente aumentate. Nel corso dell'ultimo decennio ci siamo trovati di fronte a dei bilanci che, a causa della crisi e ad altro genere di scelte, hanno visto queste risorse notevolmente diminuire, ma si parla di milioni e milioni di euro. Questo trend nell'ultimo anno è stato invertito grazie all'intervento di tutti. A nostro modo di vedere e però necessario fare un ragionamento un pochino più ampio e diverso, vale a dire effettuare alcune valutazioni. È vero che in questo momento l'afflusso di turisti, soprattutto mi sembra quelli di prossimità, se non sbaglio, è aumentato notevolmente: prima eravamo indirizzati al 50 percento, con i dati in nostro possesso. Probabilmente si è lavorato sul turismo di prossimità, mentre oggi forse bisognerebbe anche orientarsi su un altro tipo di promozione che riguarda più i paesi europei o del Nord Europa. Però per fare valutazioni di questo genere bisogna fare degli approfondimenti, per poter capire e anche per addivenire a quelle che sono le risorse necessarie, serve un confronto con i nostri esperti, con gli uffici.
Apprezzando quello che viene proposto, anche noi riteniamo necessario per il futuro governo effettuare degli approfondimenti e poi, nel corso della prima variazione o assestamento di bilancio, definire le strategie, perché farlo senza avere una strategia, senza avere degli obiettivi precisi forse potrebbe portarci a commettere degli errori, aggiungo, già commessi in passato.
Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti : 6
Favorevoli: 6
Astenuti: 27 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertschy, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Favre, Ferrero, Gerandin, Lavevaz, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Marzi, Morelli, Nogara, Peinetti, Pulz, Restano, Rini, Testolin, Trione).
Il Consiglio non approva.
Ordine del giorno numero 2. Collega Mossa, per l'illustrazione, prego.
Mossa (M5S) - Prima di entrare nel merito dell'ordine del giorno vorrei raccontarvi una breve storia, affinché la morale possa defibrillare, visto l'argomento, la coscienza di ognuno di noi. È tratta da un articolo di cronaca dell'anno scorso, pubblicato da un giornale locale. "Un uomo di 49 anni è andato in arresto cardiaco durante una partita, dopo essere uscito dal campo di calcio. Lo hanno salvato il DAE e il massaggio cardiaco. Il racconto di un pomeriggio di grande paura. Purtroppo, la maggior parte delle persone si accorge dell'importanza delle normative, della formazione e della prevenzione solamente quando la presenza di un defibrillatore semiautomatico esterno salva la vita a una persona. Grazie alla presenza di un defibrillatore DAE e di personale adeguatamente formato anche ieri un uomo è stato salvato da un arresto cardiaco. Il tutto è successo a Mezzana di Somma Lombardo. Nel corso di una partita di calcio del campionato di Serie A2 un giocatore di 49 anni è stato colto da un malore dopo essere uscito dal terreno di gioco. Era seduto in panchina accanto a un suo compagno, quando all'improvviso si è accasciato al suolo tremando. Immediatamente l'allenatore e i dirigenti della società hanno intuito la gravità della situazione e hanno chiamato il 112. Nel frattempo, è stato chiamato in soccorso l'addetto al defibrillatore che ha subito predisposto l'apparecchiatura presente in loco. Il calciatore è stato posizionato a terra a pancia sopra ed è stato collegato attraverso gli elettrodi al defibrillatore semiautomatico esterno dell'impianto sportivo. Dopo aver effettuato un elettrocardiogramma, il dispositivo ha indicato la necessità di erogare una scarica elettrica al cuore del paziente. Una volta premuto il pulsante di shock il giocatore ha ripreso conoscenza. L'ambulanza è giunta sul posto nel giro di quindici minuti. L'uomo è stato quindi trasportato in ospedale a Legnano, dove è stato ricoverato nel reparto di unità coronarica in terapia intensiva. Al suo fianco la moglie e i due figli, oltre l'appoggio dei tanti amici e compagni di squadra che non dimenticheranno mai quei momenti di paura. Dichiarano che a salvarlo sono stati il defibrillatore e il massaggio cardiaco. Oggi abbiamo capito quanto sia importante avere un DAE sempre a portata di mano e quanto sia importante saperlo usare. Fortunatamente questa volta è andata bene e il cuore del nostro compagno ha ripreso a battere. La differenza tra la vita e la morte la si deve a uno strumento fondamentale che è stato molto discusso dalle società, ma che oggi ha salvato la vita a un nostro fratello. Il defibrillatore è indispensabile insieme a un'adeguata formazione degli addetti al primo soccorso. Non bisogna prendere con sufficienza questi corsi e soprattutto occorre sempre tenere a portata di mano il defibrillatore".
Ho citato questo articolo, ma ne potrei citare decine, centinaia o forse migliaia in tutto il mondo simile a questo. Con questo ordine del giorno chiediamo che almeno tutte le strutture sanitarie della nostra regione siano dotate di defibrillatore semiautomatico esterno, fondamentale negli interventi di primo soccorso, perché in molti casi la presenza di questo dispositivo ha permesso di salvare delle vite umane. Riteniamo che sia importante diffonderlo in tutti gli ambienti, esattamente così come avviene per gli estintori. Facciamo questa proposta perché siamo venuti a conoscenza che il consultorio di Pont Suaz, ad esempio, nonostante abbia un bacino di utenti considerevole, ne è ancora sprovvisto. Questo crea il presupposto per ipotizzare che non sia la sola struttura sanitaria della nostra regione a essere sprovvista di tale dispositivo.
La cosa più assurda, che stento ancora credere, è che quando ho chiamato il consultorio per chiedere come mai fosse ancora sprovvista di defibrillatore, mi hanno risposto che avevano già fatto la richiesta per averne uno e che la risposta da parte dell'amministrazione è stata che la farmacia limitrofa alla struttura ne aveva uno all'interno e potevano beneficiare di quello. Ora, per carità, io non auguro il male a nessuno, ma nel caso che ai nostri parenti, vostri parenti o amici, conoscenti o addirittura noi stessi dovesse capitare di avere un arresto cardiaco nei pressi di quella struttura, spero che questo avvenga negli orari di apertura della farmacia, che di fatto è un esercizio commerciale e deve rispettare degli orari, o al massimo avvenga nei giorni in cui questa è di turno. Diversamente, quello che resta come alternativa è una bella preghiera nella speranza che i soccorsi ospedalieri sopraggiungano in tempi record. Per questi motivi impegniamo la Giunta regionale a dotare con estrema urgenza tutte le strutture sanitarie della nostra regione di questi fondamentali dispositivi.
Presidente - Per la risposta la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Ringrazio il collega Mossa per l'ordine del giorno, in quanto è previsto un piano di acquisto di defibrillatori che saranno ulteriormente distribuiti dove non ci sono. Io le chiederei di togliere la parola "urgentemente", perché dobbiamo approvare questo bilancio, ammesso che lo si approvi, dobbiamo dare gli indirizzi e trasferire il bilancio alla azienda USL che deve predisporre la gara d'appalto, perché non è che ne deve comprare uno, ne deve comprare un certo numero. Quindi, emendandolo noi approviamo certamente questo ordine del giorno, che mi sembra di buon senso anche sulla base delle considerazioni che lei ha fatto. Sicuramente ascolteremo e daremo indirizzo in questo senso, anzi lo abbiamo già dato.
Presidente - La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Assessore, la medicina d'urgenza presuppone anche l'urgenza, però questo è meglio di niente. Accettiamo l'emendamento proposto al Governo.
Presidente - Votiamo quindi l'ordine del giorno emendato. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo all'ordine del giorno numero 3. Per l'illustrazione, la parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Questo è un ordine del giorno che era già stato presentato l'anno scorso. Non era stato accolto, se non con una dichiarazione di disponibilità di massima a venire incontro a questa esigenza. Purtroppo, non ha avuto riscontro e quindi siamo adesso a riproporlo. Nella fattispecie, è relativo alla possibilità di concedere una contribuzione regionale a tutte le associazioni che si occupano di corsi per la terza età in Valle D'Aosta.
In questo momento esiste una cooperativa culturale regionale, l'Università Valdostana della Terza età, nel capoluogo regionale, che da ben trentacinque anni, con apposita legge regionale, riceve un finanziamento da parte della Regione. Questa cooperativa ha 540 iscritti che partecipano a una trentina di corsi, a seconda della proposta annuale, sempre però nel capoluogo regionale. Sul territorio valdostano tuttavia operano da almeno diciotto anni, quindi da tantissimo tempo, anche altre due associazioni socioculturali con la medesima finalità. Una è la Uni3 di Châtillon, che ha 284 iscritti e organizza tra venti e venticinque corsi all'anno, e l'altra è l'associazione Amici della terza età di Pont-Saint-Martin, che organizza solo sette-otto corsi, ma che vedono comunque 300 partecipanti. Sono ordini di grandezza molto simili a quelli che ci sono nel capoluogo regionale, a dimostrazione del fatto che, soprattutto per le persone anziane, è importante avere un'offerta vicino a casa che permetta loro di partecipare assiduamente. I corsi organizzati da queste due associazioni non godono di nessun contributo da parte dell'Amministrazione regionale e vivono solo grazie al volontariato dell'organizzazione, all'azione di volontariato di grande contenimento dei costi da parte dei docenti e alle quote di iscrizione ai corsi che sono inevitabilmente, essendo un'attività di interesse sociale, piuttosto basse.
Sulla scorta di questo, la nostra richiesta era quella di poter, anche con un importo decisamente ridotto rispetto a quello dato alla cooperativa di Aosta, riconoscere questa attività di volontariato con un contributo finanziario, che naturalmente possa permettere loro di incrementare la loro attività, ma che sia anche un forte segnale da parte della pubblica amministrazione di riconoscimento della validità e del valore del loro operato. Prendiamo in considerazione il fatto che ogni volta che una persona anziana continua a dedicare del suo tempo al proprio accrescimento culturale, questo permette a loro di ritardare quello che è un inevitabile degrado e al tempo stesso, anche da un punto di vista economico, di contenere sensibilmente i costi sanitari a carico della collettività per il loro sostegno e la loro assistenza, oltre a permettere a tutte queste persone una vita personale e sociale decisamente di qualità superiore. Quindi noi chiedevamo questa disponibilità.
Da una verifica immediata con la maggioranza abbiamo visto che esiste una certa disponibilità a venire incontro a questa proposta e quindi confidiamo che, magari con modificazioni sulle tempistiche o su quant'altro, si voglia prendere in considerazione questa disponibilità. Stiamo parlando di un ordine di grandezza veramente minimo. Io ritengo che se si volesse venire incontro con una cifra di un ammontare di 5000 euro annuale, complessivo per entrambe le associazioni, si potrebbe già fare un consistente aiuto con risorse regionali in realtà limitatissime.
Presidente - La parola all'assessore Certan.
Certan (AV) - Accogliamo questo ordine del giorno. Già lo scorso anno avevamo detto che eravamo disponibili a fare tutte le valutazioni. In realtà sono stati fatti alcuni approfondimenti, ma non ancora la mappatura completa. L'impegno di farlo e di avviare questo percorso c'è. Chiediamo solo di allungare a "entro 240 giorni", anche perché in questo momento il Governo regionale è in ordinaria amministrazione e non si ha alcuna certezza. Quindi chiediamo solo di emendare l'inciso "entro 120 giorni": toglierlo o mettere almeno 240 giorni; poi lo accogliamo.
Non entro nel merito di tutto il discorso che ha fatto. Condividiamo l'importanza e il valore di queste attività socioculturali e di queste associazioni.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Non è un problema inserire 240 giorni invece di 120 giorni. Ci rendiamo perfettamente conto che gli ordini del giorno presentati in questa sede e con il Consiglio regionale in queste condizioni finiscono per essere sostanzialmente atti di indirizzo, quindi in realtà non sarà questa scadenza a cambiare le cose. Potrebbe essere utile approvare entro l'estate, perché poi i corsi partono in autunno, questo tipo di iniziativa, quindi se vogliamo mettere 240 giorni invece di 120 giorni per noi va bene, accogliamo la proposta. Quello che ci preme di più è una dichiarazione di volontà di voler andare in questa direzione, anche se rimarrà nel cassetto, anche se non sarà attuato da questa maggioranza.
Presidente - Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno modificato. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo all'esame dell'ordine del giorno numero 4. Prima dell'illustrazione credo che ci sia una richiesta da parte della collega Morelli, prego.
Morelli (AV) - Come maggioranza abbiamo analizzato questo ordine del giorno, che tocca temi molto importanti, ma anche questioni molto complesse. Quindi, in questo senso vorremmo proporre al Consiglio una sospensione per una riunione della Conferenza dei Capigruppo, in modo da potersi confrontare con i tecnici e capire, per quanto possibile, i termini della questione e le ricadute eventuali.
Presidente - Va bene, una breve sospensione. Chiediamo quindi una riunione della Conferenza dei Capigruppo, allargata a chi è interessato, vista la delicatezza del tema. Chiedo ai tecnici competenti se possono essere convocati per riunione dei capigruppo.
La seduta è sospesa dalle ore 10:50 alle ore 11:41.
Dalle ore 11:41 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori dopo la sospensione di approfondimento. Siamo all'esame dell'ordine del giorno numero 4. Per l'esposizione, la parola alla proponente, la presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Grazie colleghi, intanto scusateci per la sospensione, che però è stata credo molto utile per i partecipanti, i capigruppo ma anche per i colleghi che hanno voluto partecipare; ringrazio i tecnici che hanno voluto fornirci qualche elemento in più. È un tema molto delicato, che può essere anche di difficile comprensione, perché molto molto delicato e molto settoriale e richiede una conoscenza approfondita di una tematica sicuramente complessa.
Da cosa nasce questo ordine del giorno? Da una tematica che sicuramente da molti anni forma l'oggetto di diverse discussioni nel merito. Ultimamente si è posto ancora più l'accento su questa tematica. Io credo che viviamo in un momento in cui le istituzioni paiono essere sempre più distanti dai cittadini e sono profondamente convinta che ci sia una sola strada per riavvicinare anche la popolazione, la cittadinanza alla politica, quindi alla decisione nel merito di quelle scelte che impattano quotidianamente tutti i nostri settori, e sia quella di ridare fiducia e la fiducia si conquista con la trasparenza. Per questo io credo che dobbiamo davvero tornare ognuno con il proprio ruolo, nel rispetto dei ruoli di tutti, senza vedere nessuno con ostilità, ma con spirito di estrema collaborazione. Spero che davvero si possano fare dei passi in avanti anche in questo.
Ovviamente, senza la fiducia nelle istituzioni il futuro di una comunità non può che rimanere un futuro incerto. Questo ordine del giorno voleva proprio andare a comporre un altro tassellino in questo percorso che, come ci hanno anche appena spiegato i tecnici, è già stato avviato da tempo. La nostra Regione, infatti, è a oggi ancora non dotata del giudizio di parificazione del rendiconto regionale. Io credo che questo strumento - questo però è un pensiero mio, poi ognuno avrà modo di esprimersi nel merito e poi ci sarà la sede opportuna, che sarà quella della Commissione consiliare, per entrare nel merito - io credo che il giudizio di parificazione del rendiconto sia un qualcosa di importante, uno strumento che può fornire anche a chi amministra una garanzia in più, quel famoso concetto di trasparenza a cui facevo riferimento prima. Il che non vuol dire che chi ha agito prima non abbia agito in trasparenza perché in mancanza di questo, ma è uno strumento ulteriore. È uno strumento ulteriore che hanno tutte le altre regioni, questo va ricordato. Mi hanno sottolineato che non sempre le differenze sono anomalie, io invece politicamente in questo caso la giudico un'anomalia che, secondo me, andrebbe sanata, perché potrebbe davvero aiutare anche a ricreare quella giusta fiducia e quella giusta collaborazione tra enti e organismi diversi. Credo che ci siano stati anche diversi appelli da parte di chi nel tempo ha ricoperto il ruolo di Procuratore. L'ultimo appello è del procuratore Atelli del 7 di gennaio dove, appunto, sollecitava la presa di posizione in merito, perché segnalava questo vuoto che ci rende un'anomalia su scala nazionale ed è il riferimento a cui io facevo prima.
Con questo ordine del giorno, si pongono i riflettori su un tema che credo sia à la une, che sia giusto affrontare, senza nessun preconcetto da parte di nessuno, nelle sedi opportune. Segnalo che rispetto al testo che avevo presentato abbiamo portato delle modifiche, così come condiviso nella Conferenza dei Capigruppo, separando l'impegno in due diverse disposizioni: la prima, impegnando la Commissione consiliare competente ad approfondire la successiva approvazione o comunque l'iter che potrebbe portare all'approvazione di una norma di attuazione, appunto con la commissione paritetica; il secondo impegnativo è rivolto al Governo regionale e riguarda invece quel percorso che è già stato avviato, ma che deve trovare una sua conclusione, che è quello della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legislativo in materia di istituzione di un collegio dei revisori dei conti. Anche questo è stato sicuramente un grande passo in avanti in questa materia, un grande momento di ausilio e di supporto dato e fornito ai decisori politici. Sono segnali positivi, sono segnali che sicuramente sapranno fare bene alla nostra comunità e, appunto, a chi sarà chiamato in futuro anche a compiere scelte decisionali.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Quando ebbi l'onore di ricoprire il ruolo di assessore alle finanze, la prima cosa che dissi era che a questa Regione mancava un collegio dei revisori. Questo Consiglio tutto insieme, se non erro, votò e diede l'ok a una proposta di norma di attuazione molto importante che, giustamente, come ricorda questo ordine del giorno, deve poi avere una conseguenza normativa. Credo che sia importante per due motivazioni principali, non tanto perché ci mette in linea con gli altri, perché io amo sempre pensare che siamo diversi dagli altri in tutto e comunque, giustamente sempre seguendo le regole, per carità di Dio. Ma la presenza di un collegio di revisori, al di là di portare il controllo, certifica e dà una certezza maggiore dell'attività che fanno gli uffici e quindi dà un giudizio sicuramente più forte della sicurezza dei nostri conti, soprattutto dal punto di vista del rispetto delle norme. Però credo altrettanto che bisogna sempre muoversi con dei piedi di piombo e bien doucement, perché quando si trattano tematiche di questo tipo si vanno a toccare dei principi fondamentali che riguardano noi tutti e che riguarderanno le future generazioni.
Quando tocchiamo dei principi di autonomia, dei principi di base - la nostra Costituzione: prima di tutto il nostro Statuto speciale e poi giustamente a pari grado quella dello Stato italiano - è bene stare molto attenti, è bene approfondire, come è avvenuto; ringrazio i tecnici della disponibilità immediata che hanno dato e che ci ha permesso di approfondire un tema che ha comunque la necessità di essere sondato maggiormente. Quindi, con favore apriamo alla proposta di modifica di portare in I Commissione, che è la sede deputata per fare degli approfondimenti maggiori. Ricordo anche che oggi purtroppo abbiamo un Governo che ha delle difficoltà dal punto di vista della continuazione e una Commissione paritetica che è comunque monca, quindi sono due situazioni che in parte limitano l'agire. Ma prima di dare delle indicazioni, prima di procedere è bene che l'istituzione Regione faccia la sua valutazione, che la Commissione faccia i suoi passaggi, che i tecnici ci permettano di comprendere bene.
La priorità assoluta in questo momento è l'istituzione del collegio dei revisori: è in attuazione con la legge e il percorso è partito. Sul passaggio successivo è bene fare degli approfondimenti, perché quando si toccano i principi fondamentali dell'autonomia, nel bene e nel male, è bene fare gli approfondimenti necessari. Poi sicuramente dobbiamo seguire, non soltanto in questo caso e non soltanto da parte di una magistratura che comunque ha un'attività molto intensa nei confronti dell'Amministrazione, perché è la magistratura di riferimento per quello che sono gli atti amministrativi, ma dobbiamo seguire non soltanto a parole le indicazioni che giustamente altre realtà e altri Palazzi ci danno: sempre, io direi, e vorrei sottolineare il "sempre", perché anche il timing è molto importante. Quindi con favore apprendiamo le modifiche proposte all'impegnativa, speriamo che questo approfondimento venga fatto e che soprattutto finalmente questa regione possa dotarsi di un collegio dei revisori di cui ha estrema necessità.
Presidente - Chiede la parola la collega Morelli, prego.
Morelli (AV) - Per ribadire quanto già affermato dal collega Aggravi. Credo che tutto il Consiglio regionale abbia condiviso la necessità dell'istituzione di un collegio dei revisori dei conti: la norma è andata avanti in modo celere e con l'approvazione da parte di tutti. Quindi, giustamente l'impegno di questo ordine del giorno prevede la prosecuzione del percorso, prosecuzione che è scontata ed è naturale, ma che giustamente noi vogliamo ribadire impegnando il Governo regionale a presentare al più presto il disegno di legge, per rendere poi effettiva la norma di attuazione sull'istituzione del collegio dei revisori dei conti.
Tutti abbiamo vissuto, quasi tutti, in tanti abbiamo vissuto l'esperienza di essere revisori senza averne le effettive competenze e quindi giustamente è bene che questo organo venga istituito, perché possa svolgere con cognizione di causa il suo ruolo.
Per quanto riguarda la questione del giudizio di parifica, è una questione estremamente complessa e delicata su cui vanno fatti gli opportuni approfondimenti. Il fatto che la nostra regione non l'abbia ancora adottata, rispetto alle altre regioni, è dato, noi crediamo, proprio dalla specificità della nostra regione; non sempre le differenze e le specificità sono delle anomalie. Spesso nella storia le caratteristiche, le peculiarità della Valle d'Aosta sono state considerate delle anomalie da cancellare. Riteniamo che vada fatto un percorso di approfondimento, perché giustamente le prerogative della nostra autonomia non vengano marginalizzate. Pertanto, siamo d'accordo sulla modifica che viene fatta all'impegno di questo ordine del giorno, che prevede l'impegno da parte della Commissione competente di fare gli opportuni approfondimenti.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz, prego.
Pulz (ADU VDA) - Noi viviamo questo futuro giudizio di parifica della Corte dei Conti davanti al Procuratore assolutamente come un momento di garanzia e per nulla come un limite. Anzi, speriamo che l'iter non sia troppo lungo, visto che siamo in netto ritardo rispetto alle altre regioni a statuto speciale. Ben venga anche che la magistratura contabile aggiunga giudizi di legittimità, di costituzionalità sulle norme regionali che generano spesa. In questa situazione di caos, direi anche di agonia della politica regionale, noi vediamo con grande favore qualsiasi garanzia, anche se purtroppo - mi è capitato più volte di sentirlo dire - in Valle D'Aosta alcuni vivono questi interventi esterni come ingerenze, quasi come invasioni di campo da parte dello Stato. Noi troviamo invece pericolosa quella visione e crediamo che siano per la Valle d'Aosta, in questo momento difficilissimo, come dei salvagenti a cui aggrapparsi, perché essere autonomi grazie allo statuto speciale torni a voler dire essere migliori e non anomali, nel senso di peggiori rispetto alle regioni ordinarie.
Con lo stesso favore vediamo la prossima istituzione di un collegio di revisori dei conti esterno e anzi, en passant, devo dire che è stato il mio primissimo motivo di stupore entrando in questo Consiglio lo scoprire che quel difficile ruolo fosse affidato ad alcuni fra di noi consiglieri, nella fattispecie a chi purtroppo poi è finito agli arresti domiciliari. Nel mio precedente lavoro alla direzione dell'Istituto storico della Resistenza avevo infatti colto tutta l'importanza del collegio dei revisori dei conti e lì si parlava di un bilancio di 70 mila euro annuali, non certo di un 1 miliardo e 600 mila euro o simili.
Per concludere velocemente, credo che abbia detto molto bene la Presidente: la fiducia nelle istituzioni si riconquista con la trasparenza. ADU VDA quindi è assolutamente a favore.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marzi, prego.
Marzi (SA) - Io trovo sempre che ogni occasione di confronto e di verifica sia un'occasione che vada colta in maniera assolutamente positiva, per cui ringrazio assolutamente la Presidente del Consiglio, nonché proponente di questo ordine del giorno, per averci dato l'occasione sia di avere un momento di confronto sia allo stesso tempo per la mediazione proposta, quindi di conseguenza sono assolutamente lieto di poter contribuire col mio voto ad addivenire a un punto di contatto sulla mediazione proposta.
Ritengo però altresì che sia sempre occasione, a differenza di quanto appena espresso, di presentare anche un modello che si percepisce e che si ha al proprio interno rispetto a tutta una serie di tematiche. A mio modesto avviso, quello che dobbiamo sempre cercare di smarcare - questi due giorni ne sono un esempio e l'approccio a questo ordine del giorno deve esserlo altrettanto - è di inserire determinati tipi di processi in un percorso logico - ringrazio, ad esempio, il collega Aggravi per aver presentato un processo tecnico che vede nella collegio dei revisori un passaggio antecedente a delle valutazioni, come il punto 1 emendato dell'attuale ordine del giorno - e, allo stesso tempo, ritengo che sia corretto inserirlo in un modello di società. A mio modesto avviso, e mi richiamo a quanto espresso, ad esempio, dalla collega Pulz, il concetto di autonomia, quella che noi definiamo amministrativa e politica, nasce in Italia guarda caso proprio all'interno di quelle che oggi sono regioni a statuto speciale, ed è un momento di confronto tra la periferia e lo Stato. Questo momento di confronto deve essere paritetico e deve avere lo stesso tipo di dignità. Per cui poi, anche nel rapporto che la periferia e lo Stato devono avere tra loro, oppure i poteri che costituiscono lo Stato stesso devono avere tra di loro, deve essere un momento volto non a fare delle azioni che dall'alto si rivolgono al basso, ma dal basso si rivolgono all'alto. Quindi, ogni momento di confronto, anche su tematiche come queste, deve avere come primario obiettivo quello di unire dei puntini e di trovare delle soluzioni, invece che di andare cercando uno scarico di responsabilità.
Facciamo un esempio classico, che spesso viene analizzato da un punto di vista finanziario. Spesso ci viene detto che siamo piccoli e quindi di conseguenza che ci trinceriamo dietro il concetto di autonomia. Chi smarca questo principio, oltre a smarcare dei principi conseguenti di natura finanziaria, che sono quelli dei costi invece che dei fabbisogni e delle necessità, quindi si ragiona di asset allocation invece che di need allocation. Se si smarcano questo genere di principi, si arriva poi anche al fatto che conseguentemente e in maniera logica arriverà il momento in cui ci diranno che, essendo così pochi, non abbiamo ragione d'essere. Quindi mai, mai, mai permettere di arrivare a questo, ma fermarsi sempre prima! Sempre prima in termini logici, in termini di modello. Quindi essere proponenti: cercare di spiegare perché noi la vediamo in una determinata maniera, rispettando chi è al nostro stesso livello. Quindi, secondo me, è assolutamente necessario leggere anche queste occasioni di confronto, di verifica, di adeguamento come un'occasione per arricchire il tavolo e portare la propria specificità, che in questo momento è quella di essere l'unica regione a non avere ancora quanto previsto da questo ordine del giorno, al tavolo per trovare una soluzione condivisa. Ecco che quindi, secondo me, in questo momento si è contemporaneamente riusciti a fare due cose: uno, aprire un momento di confronto e di dibattito; due, vivere in maniera positiva il fatto che in termini di specificità e di rispetto di quello che siamo non siamo ancora come gli altri.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Ferrero, prego.
Ferrero (VDALIBRA) - Premesso che per noi di VDALIBRA il ruolo della Corte dei Conti come baluardo di difesa della legalità a livello contabile è un ruolo assolutamente indispensabile, su questa questione raccomandiamo veramente un'attenzione in una materia che, ce l'hanno detto gli esperti, è ancora per certi versi fumosa. C'è una giurisprudenza che non è ben consolidata. Andiamo a toccare comunque una questione che ci riguarda direttamente e riguarda un controllo diretto sul bilancio regionale, di conseguenza assolutamente indispensabile è un approfondimento, ma un approfondimento veramente serio, all'interno della I Commissione con la Commissione paritetica, per vedere tutti i risvolti, perché si rischia o si potrebbe rischiare - il rischio non è poi così remoto - una specie di confusione o commistione dei ruoli, soprattutto perché tutti sono buoni autonomisti, ma quando ci si toglie qualcosa bisogna bene capire poi che implicazioni ci sono. Qui si va a rafforzare di certo un sistema di controlli che deve essere però coerente in un discorso di autonomia speciale che la Valle d'Aosta rivendica, tutti rivendicano, però quando andiamo a toccare tasti delicati come questi, in cui le certezze sono ancora purtroppo poche, perché sappiamo qual è il quadro giuridico che c'è stato prospettato, ci vuole molta prudenza e nessuna fretta. Certo, siamo in ritardo, ma il fatto di esserlo non ci porti a fughe in avanti delle quali poi ci potremmo pentire.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin, prego.
Sarò estremamente sintetico. Oggi abbiamo ricevuto quest'ordine del giorno e ovviamente la materia è molto complessa, come immaginavamo e come è emerso grazie anche al supporto del Consiglio e dell'Amministrazione regionale. Se qualcuno non l'avesse saputo, se ne è reso conto: si tratta di una materia estremamente complessa, nella quale bisogna valutare attentamente le conseguenze delle scelte che si faranno. Da questo punto di vista, non posso che associarmi a quanto detto in precedenza dai colleghi, anche in ragione del fatto che questo ordine del giorno è arrivato così all'improvviso, e ci ha lasciato senza il tempo di approfondire la questione. È necessario approfondire fino in fondo, per sapere quali sono le conseguenze e cosa questo comporterà eventualmente. Pertanto non si può che avviare questo approfondimento assolutamente necessario.
Presidente - Ha chiesto la parola la presidente Rini, prego.
Rini (PNV-AC-FV) - A integrazione di quanto già detto prima, per chiarire anche politicamente meglio la posizione mia e del gruppo che rappresento. Intanto la questione non è nuova, perché la parifica di bilancio è una questione ormai annosa che ha riguardato, come dicevamo prima, le altre regioni e quindi che ha sempre sollevato l'attenzione politica di tutti. Ma politicamente io vorrei essere chiarissima e questa è la posizione, come dicevo prima, che abbiamo assunto: noi siamo assolutamente favorevoli all'applicazione anche nella nostra regione del giudizio di parifica. Ben vengano ulteriori approfondimenti, da parte di chiunque sia in quest'aula. Io non mi permetterei mai di offendere l'intelligenza degli altri e chiedo che ovviamente questo venga fatto anche nei nostri confronti: non è che ci alziamo una mattina e proponiamo un ordine del giorno. Per quello che ci riguarda noi abbiamo fatto diversi approfondimenti e abbiamo analizzato la questione. Evidentemente, se sono arrivata a proporre un ordine del giorno su questa materia, è perché questa è la nostra posizione. Quindi, su questo rispettiamo assolutamente tutti i colleghi, anzi ringrazio per la piena disponibilità ad approfondire questa questione.
È un tema cui noi crediamo fortemente. Prima il collega Ferrero ha detto che bisogna fare attenzione, giustamente condivido, quando si approva qualcosa che toglie. No, noi invece su questo abbiamo una visione diversa. Noi crediamo che una previsione di questo tipo non tolga niente alla Regione, ma aggiunga, dia un valore aggiunto, dia uno strumento in più anche a chi amministra, dia maggiore trasparenza e ancor di più dia davvero, su questo io voglio insistere, uno strumento in più di collaborazione e di supporto a chi amministra. Non dobbiamo averne paura, anzi! Non so se preoccuparmi, perché ci troviamo sedute agli antipodi, però oggi mi trovo perfettamente in linea con la collega Pulz e con quello che ha detto.
Vorrei ancora concludere dicendo che l'autonomia non può essere in nessun modo messa in discussione o messa a rischio dal giudizio di parifica di bilancio. L'autonomia è messa a rischio da tante altre cose, ma non certo da questa. Questo io lo dico da convinta, anzi convintissima, regionalista e federalista. Sono tante altre le cose che stanno minando la nostra autonomia e il nostro sistema, non certo il giudizio di parifica della Corte dei Conti che - sono ripetitiva, me ne rendo conto, ma ci tengo - vorrei davvero che venga interpretato come uno strumento di supporto e di ausilio a chi è chiamato ad amministrare. Per questo ho voluto fare queste precisazioni, perché non vorrei che venisse snaturata la ratio che ho messo alla base di questo ordine del giorno, che è proprio quella di porre l'accento sulla necessità di procedere con questo ulteriore tassello. È vero e concordo assolutamente con quello che ha detto il collega Aggravi sull'importanza fondamentale del collegio dei revisori, ma - questa è una posizione credo legittima, personale e del gruppo che rappresento - per noi non è sufficiente, è un passo, ma non è sufficiente. Per noi è necessario completare l'iter e arrivare, appunto, anche a riuscire a ottenere e ad avere questo ulteriore tassello anche nella nostra regione.
Presidente - Preciso, alla richiesta del collega Aggravi, che la discussione prevede un intervento per gruppo. La parola all'assessore e presidente Testolin.
Testolin (UV) - Anche da parte mia alcune valutazioni in merito all'argomento trattato. Ci sono degli elementi che uniscono molte volte a livello di visione; ci sono delle cose, l'abbiamo detto ieri, che se concepite e valutate in maniera uguale vengono portate avanti con assoluto favore e con assoluto impegno. La presentazione della norma di attuazione in merito al collegio dei revisori dei conti è di gennaio di quest'anno e l'iter si è svolto con una certa celerità; ne abbiamo poi discusso all'interno di quest'aula con una unanimità di visione, anche perché ci siamo assolutamente resi conto del beneficio che dal collegio dei revisori dei conti può trarne la garanzia e la sicurezza anche del lavoro dei nostri uffici, che da sempre sono evidentemente attenti nella redazione e nell'allestimento di documenti di bilancio che sono sempre più complessi. Questo iter evidentemente, così come richiesto da questa impegnativa, dovrà vedere con rapidità il suo esaurimento.
D'altra parte io concordo con chi mi ha preceduto e ha visto nella necessità di un confronto, di un approfondimento serio ed equilibrato, del percorso di valutazione sul giudizio di parifica della Corte dei Conti. Un percorso che, a mio avviso giustamente, è stato discusso con tutti i consiglieri all'interno della Conferenza dei Capigruppo questa mattina, così come richiesta e concordata con la Presidente del Consiglio, per rendere questa discussione allargata assolutamente a tutti i consiglieri, perché ci sono degli argomenti che più di altri non devono essere valutati in maniera personale, ma collegiale e assunti come un lavoro da svolgere collegialmente. Penso che l'emendamento che va a identificare nella I Commissione competente l'attivazione del percorso del confronto sia una scelta che non possiamo che condividere e seguire con estrema attenzione, nel rispetto di quello che deve essere, appunto, questo tipo di confronto e di approfondimento.
Presidente - Se non ci sono altre richieste di intervento, pongo in votazione l'ordine del giorno così come emendato, secondo le precisioni presentate ed esposte dalla proponente Rini all'inizio della discussione. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Passiamo al successivo ordine del giorno, il numero 5. Per l'esposizione, la parola alla proponente collega Russo.
Russo (M5S) - In questo ordine del giorno parliamo dei fondi europei, che costituiscono un'occasione imperdibile per il nostro territorio, sia per la varietà delle linee di finanziamento e per l'ampiezza delle risorse disponibili, sia per lo stimolo che essi rappresentano allo sviluppo di iniziative nuove condivise e partecipate, in grado di trovare soluzioni e di sviluppare relazioni a livello locale ed europeo.
Nel Documento di economia e finanza regionale 2020-2022 e nel disegno di legge regionale n. 45, nel capitolo 5 "Interventi in materia di sviluppo economico", soprattutto negli articoli 16 e 17, viene dato un ampio spazio ai programmi di cofinanziamento europeo statale e regionale. Appurato che il triennio 2020-2022 sarà cruciale, in quanto coinciderà con la fase finale dell'attuale programmazione 2014-2020 e con l'avvio della nuova programmazione 2021-2027; constatato invece che gli enti locali, le istituzioni scolastiche, l'USL, il terzo settore e l'imprenditoria sociale non sono mai, o quasi mai, in grado, tramite le proprie risorse interne, di accedere ai programmi dei bandi europei di cui potrebbero beneficiare, in quanto non sono a conoscenza delle misure a loro disposizione e non hanno le figure professionali capaci di definire e presentare eventuali progetti; constatato infine che è compito e responsabilità dell'Amministrazione regionale formare, aiutare gli enti pubblici, ma anche l'imprenditoria sociale, il terzo settore ad accedere ai bandi europei; chiediamo al Governo regionale di definire entro sessanta giorni un calendario di incontri in cui l'Assessore e/o gli uffici preposti forniscano agli enti locali, alle istituzioni e agli uffici dell'USL, del terzo settore e dell'imprenditoria sociale tutte le informazioni necessarie per conoscere i fondi comunitari e accedere ai bandi europei; e indicare i consulenti di cui però si farà carico l'Amministrazione regionale, esperti in progettazione europea, che possono aiutare gli enti sopracitati alla definizione e alla stesura dei progetti e che si occupino della formazione del personale già operante presso questi enti per garantire la loro futura autonomia in questo ambito.
Presidente - È aperta la discussione generale. La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Da parte nostra c'è la disponibilità ad accogliere l'emendamento, senza entrare troppo nel dettaglio dell'impegno, in quanto in termini di obiettivo politico e di programmazione futura c'è la volontà di costruire un programma ancora più esteso di formazione, oggi per poter poi dare le risposte domani, di tutta l'organizzazione che gravita intorno ai fondi europei. L'obiettivo è anche di costruire un servizio, all'interno del dipartimento degli affari europei, che possa essere uno sportello attivo e non più uno sportello che lavora su domanda volontaria da parte del degli enti, delle istituzioni o di tutti i soggetti preposti. Quindi, organizzare un servizio che possa dare risposta, che costruisca la formazione necessaria, oltre all'informazione necessaria sui temi. Da parte nostra c'è la volontà di definirlo, sapendo bene che in questo momento gli impegni che assumiamo hanno un valore politico, che andremo a verificare probabilmente in un altro periodo.
È necessario far crescere la capacità, le competenze e far crescere l'interesse rispetto ai fondi europei. Questo ordine al giorno va in quella direzione e non possiamo che accettarlo e sostenerlo, sapendo bene che oltre alla formazione ci va un interesse generale a lavorare per utilizzare i fondi, perché comunque tutti sono consapevoli del fatto che è più complesso realizzare progetti con il fondo sociale europeo, è più complesso autorizzare le spese e più complesso rendicontare le spese ed è più complesso gestire e superare i controlli. Quindi ci deve essere questo approccio, altrimenti è una semplificazione del sistema che poi abbiamo già visto che non produce il risultato che tutti vorremmo.
Presidente - Qualcuno richiede di intervenire? In assenza di interventi, apro la votazione.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 30
Il Consiglio approva all'unanimità.
Ordine del giorno numero 6. Ha chiesto la parola la proponente collega Russo per l'esposizione, prego.
Russo (M5S) - In questo ordine del giorno parliamo di un tema che mi è molto caro e che dovrebbe essere caro a tutti i cittadini che amano la propria regione, cioè l'indice di natalità. Nella nostra regione l'indice di natalità dal 2012 in poi è in costante diminuzione. Il nostro indice al 2018 è di 7,2 nascite ogni mille abitanti e nel 2012 era di 9,3 nascite ogni mille abitanti. Invece rispetto all'indice di vecchiaia abbiamo questo dato: nel 2018 avevamo 152 anziani oltre i 65 anni ogni 100 giovani, mentre oggi ne abbiamo 176 ogni 100 giovani. Inoltre, dal 2012 al 2018 i giovani 0-14 anni sono diminuiti di mille unità.
Appurato che, come confermato dai dati Istat, il crescente invecchiamento della popolazione e la progressiva riduzione delle nascite determina una ridotta crescita del PIL della nostra regione e una crescente insostenibilità del sistema welfare; considerato che le politiche di sostegno alla natalità devono andare di pari passo a quelle di sostegno alla famiglia in tutte le sue fasi: dalla nascita della famiglia, quindi con provvedimenti per il lavoro per i giovani e la casa per le giovani coppie, la nascita e la crescita del primo figlio, quindi gli asili, asili nido e non, privati e pubblici, politiche di conciliazione lavoro-famiglia, la nascita e la crescita degli altri figli, quindi politiche fiscali e tariffarie, sostegno al reddito e promozione, perché no, dell'affido e dell'adozione, la questione dei compiti di cura quando in famiglia ci sono malati anziani o disabili e la questione educativa della famiglia. La parte educativa è necessaria ed è sostanziale, in questo momento, che venga affrontata in modo strutturale.
Considero inoltre che la famiglia e la natalità, proprio per la loro rilevanza sul futuro anche economico della regione, come ho già detto, dovrebbero ottenere il consenso di tutte le forze politiche, a favore di interventi adeguati e continuativi. I figli - non ne parliamo mai in Consiglio regionale, invece dovremmo parlane molto più spesso - sono un bene sociale e una ricchezza da tutelare a beneficio di tutta la società.
Fatte queste premesse, chiediamo al Governo regionale che entro il 2020 vengano definite ed entro il 2021 vengano attuate serie azioni di sostegno alla natalità e alla famiglia, che aiutino concretamente a invertire l'attuale trend negativo delle nascite, agevolando le giovani coppie ad avere il numero di figli che desidera e sostenendo tutti gli aspetti che riguardano il ciclo della famiglia.
Presidente - Apro la discussione generale. Chiede la parola l'assessore Baccega, prego.
Baccega (UV) - Questo ordine del giorno deriva probabilmente da una mozione che è già stata approvata all'unanimità in Consiglio nel 2019, sulla quale ci siamo espressi sicuramente tutti favorevolmente. Da lì abbiamo iniziato a lavorare in modo anche significativo: abbiamo raddoppiato il valore del voucher asili nido, stiamo lavorando sul fattore famiglia. Io credo che la rete dei servizi alla prima infanzia e dei centri per la famiglia possa dare un supporto importante al fine di sviluppare e rafforzare tutto il percorso che è stato indicato, soprattutto valorizzando il ruolo delle reti familiari. Quindi, noi sicuramente approviamo questo ordine del giorno e proseguiremo nella direzione di arrivare agli obiettivi che andremo a individuare.
C'è ovviamente un forte problema di carenza di organico all'interno dell'assessorato per quanto riguarda le politiche sociali, carenza di organico che auspichiamo vivamente si possa ripristinare quanto prima, per dare effettivamente risposte immediate e significative.
Presidente - Se qualcuno chiede di intervenire, altrimenti pongo l'ordine del giorno in votazione. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 31
Il Consiglio approva all'unanimità.
Ordine del giorno numero 7. La parola alla proponente, collega Russo.
Russo (M5S) - In questo ordine del giorno parliamo di sport e sottolineiamo chiaramente che la valenza educativa e formativa dello sport praticato, sia a livello dilettantistico che a livello agonistico, è riconosciuta a livello universale; non aggiungerei neanche una parola su questo aspetto, anche se la parola sport non viene quasi mai utilizzata in questo Consiglio e me ne dispiace molto.
Visto che lo sport ha una rilevante funzione di prevenzione primaria rispetto all'obesità giovanile e rispetto a eventuali problemi cardiovascolari che possono svilupparsi in età adulta - rispetto a questo c'è un'ampissima bibliografia scientifica -; costatato che lo sport ha inoltre funzioni sociali importanti, in un momento in cui la solitudine e l'uso degli smartphone e dei social si sono sostituiti alle relazioni reali tra i minori e gli adolescenti; constatato inoltre che nel DEFR 2020-2022 e nel bilancio di previsione 2020-2022 ben poche risorse e attenzioni vengono dedicate a questo settore, che invece riteniamo uno degli assi importanti nell'ambito delle politiche giovanili e nell'ambito sociosanitario; considerato che l'introduzione sperimentale di un incentivo economico per le famiglie che iscrivono i figli addetti ad attività sportive rappresenta un vero e proprio investimento sulla salute e sul benessere dei nostri giovani cittadini; impegniamo il Governo regionale a introdurre per l'anno sportivo 2020-2021 un bonus sport, fruibile dai minori dai 6 ai16 anni residenti in Valle d'Aosta che si iscrivono ad attività sportive e agonistiche e non agonistiche.
Il bonus sport che io ho ipotizzato in base a valutazioni che avevo fatto insieme ad altri colleghi di altre regioni, pari a 100 euro all'anno per i minori che frequentano attività sportive non agonistiche e 150 euro per i minori che frequentano attività sportive agonistiche - chiaramente l'importo è modulabile, perché questo è solo un'indicazione di cambio di rotta - sarà corrisposto qualora la società sportiva attesti la frequenza all'attività sportiva per almeno l'80 percento dell'impegno orario totale previsto. Qui proviamo a dire: aiutiamo le famiglie a essere in qualche modo motivate a iscrivere i propri figli ad attività, che siano di tipo dilettantistico o di livello agonistico. Aiutiamo le famiglie a farlo, però ovviamente controlliamo che la presenza allo sport sia assidua e costante.
Presidente - Apro la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Restano, prego.
Restano (GM) - Lei sfonda una porta aperta, collega. Anche noi la vediamo alla stessa maniera, tant'è che credo di ricordarmi nel programma elettorale della lista di cui ho fatto parte, ma soprattutto oggi nel nostro DEFR parliamo proprio di questo. Quando parliamo di modificare la legge regionale n. 3, introducendo lo sport di cittadinanza, si intendeva proprio questo.
Perché non abbiamo provveduto a inserirlo direttamente in finanziaria? Perché la questione è molto articolata e complessa. Non so se lei ha fatto i conti, quant'è la somma totale: penso che passi i due milioni e mezzo di euro. Io avevo preso a spunto la regione Lombardia a suo tempo. Dipende dalle fasce d'età e ci arrivo, piano piano. Ieri, se si ricorda, ho citato il Progetto Children per gli sport invernali ed è anche questo da unire al progetto Scivolare e a tante altre iniziative. Però se noi lo introduciamo per la fascia di età compresa tra i 6 e i 16 anni andiamo a ricomprendere dei ragazzi che per la loro attività usufruiscono già dei contributi che vengono dati alle associazioni sportive e alle federazioni di competenza. Quindi andrebbe fatto un approfondimento. A mio modesto parere, le fasce di età sensibili a questo discorso potrebbero essere dai 6 ai 10 o 11 anni.
Poi c'è una variabile: come eroghiamo questo bonus? Lo diamo direttamente alle famiglie? Lo diamo alle società? Lo diamo in buoni acquisto? Lo diamo per l'iscrizione ai corsi? Anche qua si introducono delle criticità che varrebbe la pena approfondire, forse non in questa sede, ma insieme a dei tecnici preposti che si occupano di questo.
Per farla breve, io proporrei di sospendere un attimo, se siete d'accordo, e di emendarlo, per esplicitare alcune cose, vale a dire di approfondire l'argomento e di andare a modificare la legge regionale n. 3, che è quella che poi finanzia le società sportive e le associazioni sportive. Come ho detto nel campo della sanità, forse è il caso di fare una cosa un pochino più organica, se siete d'accordo.
Presidente - La richiesta di sospensione è presa in considerazione. Do la parola all'assessore Certan per capire se ci sono ulteriori approfondimenti esattamente sulla questione.
Certan (AV) - Per dire che naturalmente la sospensione è presa in considerazione, ma volevo aggiungere un passaggio riguardo a quanto detto dal collega Restano sulle fasce d'età. Condividiamo che la forbice del momento più critico è quello fra i 6 e gli 11 anni, ma vi è poi il passaggio tra la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Con il progetto Scivolare abbiamo fatto delle valutazioni e risulta che il momento di difficoltà per continuare a far fare sport a un certo livello, sul quale prendiamo un impegno di fare delle valutazioni, per le famiglie è proprio il passaggio fra i vari gradi di scuola. L'ulteriore passaggio, di diminuzione dei momenti di sport, è poi fra i 14 anni e il passaggio alle scuole superiori, e questo è un altro grosso scoglio. Quindi, sicuramente quanto proposto dal collega Restano va preso in considerazione, anche poi in parallelo con tutta la parte già prevista sulle federazioni e le società sportive.
Presidente - La parola alla presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Ringrazio la collega Russo che ha posto l'attenzione su un tema molto importante e condivido quanto ha sottolineato. Purtroppo si parla troppo poco di sport e soprattutto di sport legato ai bambini e all'educazione, in quegli anni in cui si forma il carattere e l'attitudine che poi viene traslata nelle buone abitudini di vita e che rimangono poi anche negli adulti di domani. Detto questo, noi siamo assolutamente favorevoli.
Aggiungo una riflessione in più su questa tematica. L'Assessore ha sollevato una questione molto corretta, che è quella della diminuzione dell'attività e della difficoltà per i ragazzi e per le famiglie che li accompagnano nel passaggio tra la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Questo sicuramente è strettamente collegato anche alla mole di studio che cambia, ovviamente, visto il grado diverso. Per questo, secondo me, sarebbe opportuno anche tornare a parlare del progetto Classe de sport e non limitarci solo... Io ho grande rispetto per la nostra peculiarità montana e quindi per tutti gli sport collegati strettamente al territorio e soprattutto alla parte invernale, quindi alla neve, ma dobbiamo essere in grado di allargare gli orizzonti e quindi di parlare di attività sportiva in generale, di includere tutti quei ragazzi che fanno tutti i tipi di sport. Farlo in un contesto scolastico diventa ancora più importante, perché si rafforza quello che dicevo all'inizio, ovvero il concetto educativo della pratica sportiva e poi ovviamente questo diventa pratica abituale nella vita. Quindi, noi siamo favorevoli anche a quanto ha esposto il collega Restano.
Presidente - La proponente Russo ha chiesto la parola, immagino per replica alle osservazioni fatte finora e per un chiarimento sui tempi di interruzione.
Russo (M5S) - Sicuramente sottolineo con una discreta certezza che il periodo più delicato per l'avvicinamento e la frequenza dello sport è prevalentemente la fascia della scuola secondaria di primo grado, probabilmente per una questione legata ai carichi di lavoro e allo studio, ma probabilmente anche per una questione di crescita e quindi del fatto che i ragazzini a un certo punto hanno voglia di scegliere loro cosa fare e se la passione per lo sport non è supportata dal sostegno familiare si va a perdere.
Questo ordine del giorno l'ho presentato perché lo sport è una questione fondamentale. Non ho potuto ovviamente presentare un emendamento per i motivi che ha ben detto anche il collega e tutti i colleghi che hanno parlato prima. Non so, per rispetto dei lavori di quest'aula, se ha un senso fare un'interruzione in questo momento per modificare un ordine del giorno che onestamente presuppone uno studio, un approfondimento incredibile. Io non ho nessun tipo di problema a ritirare questo ordine del giorno e, se il tutto proseguirà, andare avanti e fare un lavoro serio nelle opportune sedi, perché fare un'interruzione adesso di un'ora per andare a definire un testo condiviso, ma che non ha un gran valore, lo lascerai. Mi fa piacere che diversi consiglieri si siano espressi su questo tema che è di rilevanza.
Presidente - Grazie, collega Russo: mi conferma che intende ritirare? L'ordine del giorno è ritirato.
Passiamo all'ordine del giorno numero 8. La parola alla proponente collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Questo ordine del giorno è in linea con gli impegni assunti da questo Consiglio e dall'Assessore all'ambiente, o meglio, con quelli che noi avevamo capito che fossero stati gli impegni assunti. Ma poi devo ammettere che siamo rimasti piuttosto sconcertati di fronte agli emendamenti presentati sul tema e avremo modo di parlarne questo pomeriggio, in particolare rispetto all'emendamento dove si trova un collegamento innanzitutto inspiegabile con la bonifica dell'ex area Cogne e poi una tabella molto discutibile contenente le tariffe per il conferimento dei rifiuti in discarica. Ma al di là di questo, che abbiamo comunque segnalato nella premessa dell'ordine del giorno, noi vogliamo molto chiaramente ricordare le numerose attività dei comitati attivi sul territorio, in primis il comitato di Pompiod e poi comitato "La valle non è una discarica". Vi ricordo semplicemente che sono state capitalizzate circa 13.000 firme di cittadini valdostani in due mesi e questo è stato detto ieri chiaramente nella conferenza stampa qui sotto in Piazza Deffeyes, con tanto di faldoni con tutte le firme.
Il Consiglio, recependo l'indirizzo preciso dato da questa raccolta di firme, secondo noi, dovrebbe legiferare in materia - l'impegnativa vai in questo senso - nel rispetto innanzitutto del principio di precauzione sul territorio regionale, a tutela della salute e in modo da prevenire e ridurre l'inquinamento ambientale. La Regione ammetta quindi nelle discariche definite, tra virgolette, per inerti - questa è una correzione che farei al testo ed è stata proposta dai colleghi del Movimento 5 Stelle, che ringrazio - esclusivamente rifiuti inerti, cioè quelli che non richiedono la caratterizzazione, come definiti dalla tabella 1 dell'articolo 5 del decreto ministeriale del 2010; cioè intendiamo inerti in senso strettissimo, quelli che provengono da lavori edili, da attività quindi di demolizione o di ricostruzione.
Noi con questo ordine del giorno vorremmo che tutti quanti ci impegnassimo a dire: basta rifiuti industriali da fuori Valle in Valle D'Aosta. Abbiamo già la nostra discarica a Pontey, non facciamo salti di gioia, ma quella ci basta. A volte mi chiedo veramente, lo dicevo anche ieri sera, se noi ci rendiamo conto che stiamo parlando di discariche a 70 metri dalle case di Pompiod e a 200 metri dalla discarica di Chalamy, vicino peraltro alle scuole. Ma voi sinceramente, colleghi, assessori, voi ci abitereste lì? Io no. Tanto più che abbiamo già detto più volte che a Pompiod ci sono frutteti, vigneti, fontine e a aree naturali: credo che ormai anche i muri lo sappiano. In più dobbiamo ricordarci che, per quanto riguarda le altre regioni, la distanza minima è di 500 metri. I guasti che vediamo a Pompiod e potenzialmente anche a Issogne, dove tra l'altro la discarica è situata in zona rossa, a rischio di esondazioni, derivano dal fatto che l'assessorato all'ambiente della Regione Valle d'Aosta ha autorizzato negli anni, con una interpretazione molto poco cautelativa, inserendo più di 105 codici CER di rifiuti industriali tra i rifiuti che possono finire in discariche per inerti private della Valle. Ci sono precise leggi, le abbiamo più volte richiamate: il decreto del 2003, il decreto del 2010, anno tra l'altro in cui l'ARPA aveva dato parere negativo, ma poi sappiamo come sono andate le questioni: c'è un'indagine in corso, dopo il sequestro della discarica di Pompiod.
Questa quantomeno discutibile interpretazione della legge ha consentito di smaltire rifiuti industriali in discariche dolosamente definite per inerti, praticando tariffe molto più basse di quelle che si dovrebbero pagare se venissero usate discariche sicure, pensate e progettate per accogliere in sicurezza, appunto, rifiuti cosiddetti non pericolosi. Per legge i rifiuti non pericolosi devono essere smaltiti in discariche per rifiuti non pericolosi, come appunto la discarica di Pontey. Metterli in discariche per inerti consente al gestore privato e al proprietario privato di speculare in danno della salute pubblica, della sicurezza e della tutela dell'ambiente.
Con questo nostro ordine del giorno noi diciamo che le discariche per inerti valdostane possono accettare esclusivamente rifiuti veramente inerti, che appunto non devono essere caratterizzati. In sostanza diciamo che d'ora in poi la Valle d'Aosta interpreterà il decreto legge del 2003 e quello del 2010 in modo cautelativo, adottando il principio di precauzione a cui ci invita l'Europa; non è che ce lo siamo inventati. Quindi in definitiva questo ordine del giorno vorrebbe togliere discrezionalità a tutti i vari ed eventuali burocrati assessori, senza alcun riferimento a fatti e persone realmente esistenti, come si dice anche nei film, quelli che magari anziché tutelare la comunità potrebbero, incomprensibilmente dal nostro punto di vista, lavorare per far arricchire gli speculatori. Se questo ordine del giorno ottenesse i voti che secondo noi merita, questa speculazione finirebbe e i valdostani ritornerebbero a vivere più tranquilli sul nostro territorio, certo dopo la chiusura definitiva della discarica per rifiuti speciali inerti di Pompiod, con bonifica, svuotamento e recupero ambientale dell'area e la revoca della concessione a Issogne, prima che sia troppo tardi. A noi tutti la scelta, a noi tutti la responsabilità.
Dalle ore 12:39 assume la Presidenza il presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Ho ascoltato attentamente. Con un po' di difficoltà, devo dire, prendo la parola perché, collega Pulz, noi siamo delle persone serie, a differenza sua che forse pensa di, non so, banalizzare e affrontare in una maniera devo dire poco consona, poco corretta degli atti che la pubblica amministrazione ha fatto negli anni. Negli ultimi mesi abbiamo affrontato questa tematica che è a cuore di tanti valdostani, perché più di 12.000 persone hanno firmato una petizione. Non può e non è corretto, e mi dispiace che il suo intervento vada in questa direzione, perché forse è veramente troppo facile urlare, urlare e urlare, ma non trovare delle soluzioni; è veramente molto semplice. Posso capire la sua posizione: è facile, perché tanto qualcun altro dovrà assumersi delle responsabilità.
La taglio corta, perché avremo modo nel pomeriggio di affrontare nel merito, perché finalmente potremo affrontarlo nel merito, e chiederei a lei in questo momento un piccolo atto di cortesia: se gentilmente può ritirare questo ordine del giorno, perché noi siamo un po' oltre all'ordine del giorno che lei oggi ci presenta, nel senso che gradiremmo che questo Consiglio prenda una decisione capitale e collegiale, tutti insieme, dato che tutti insieme abbiamo a cuore il bene dei valdostani, dato che tutti insieme abbiamo letto cosa ci chiedono più di 12.000 persone; forse è arrivato il momento che insieme decidiamo di cambiare le regole del gioco, all'interno di questo Consiglio. Quindi chiederei poi eventualmente alla presidente Rini qualche minuto per una breve riunione della Conferenza dei Capigruppo nel pomeriggio, quando avremo modo di iniziare il DL 47, perché gradiremmo presentare un subemendamento che va oltre ai due emendamenti che lei, mi spiace anche su questo, ha banalizzato.
Facciamo attenzione a banalizzare, quando si cambiano le regole del gioco. Facciamo solo tanta attenzione: ve lo dico a voce alta, con tutta una certa tranquillità, ma avremo modo di entrare nel dettaglio dei due emendamenti che sono stati presentati. Il primo è quello sulle tariffe, dove c'è un indirizzo chiaro a disincentivare e depotenziare, e il secondo va nella stessa direzione, ma che si somma. In queste due discariche private va a disincentivare, a depotenziare e il terzo va a creare delle condizioni, eventualmente di un utilizzo della terra da scavo. Ma avremo modo di discutere e di affrontare tale tema durante il dibattito degli emendamenti. Non vado oltre ma gradiremmo... Non penso sia una questione di Chatrian, non penso che sia una questione del governo Testolin, non penso che sia una questione di una parte o dell'altra parte di questo Consiglio, ma io penso che, se veramente abbiamo a cuore la salute e il bene del sistema Valle d'Aosta, io penso che sia una questione di tutto il Consiglio. Quindi, lo penso e lo dico con una certa franchezza e una certa tranquillità, che sia impegno di tutti trovare la migliore soluzione legislativa, non "incarichiamo qualcuno di fare qualcosa". C'è lo spazio per fare le modifiche all'interno di questo Consiglio. Dal punto di vista legislativo noi ci siamo ed è per quello che chiederei a lei se gentilmente può ritirare l'ordine del giorno, così avremo modo tutti insieme di prendere una decisione corale, insieme, utile al sistema Valle d'Aosta.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, prego.
Gerandin (MOUV') - Parto dall'ordine del giorno della collega Pulz. L'ho letto e lei fa riferimento all'emendamento 30 del disegno di legge n. 45, quello legato al quantum delle tariffe. Io immaginavo che, leggendo poi il testo, la sua preoccupazione fosse riferita all'articolo 10 della legge regionale n. 47, perché forse è quello il vero problema. Le tariffe in qualche maniera vogliono differenziare, soprattutto cercare di penalizzare...
Voce fuori microfono.
... "disincentivare!" chi comunque conferisce dei rifiuti che sono più pericolosi di altri, per cui io pensavo che il riferimento iniziale non fosse l'emendamento 30 del disegno di legge n. 45, bensì fosse l'emendamento 10 alla legge regionale n. 47. Queste sono le premesse. Dopodiché le preoccupazioni penso che siano legittime, sia del comitato, sia sue e penso che siano legittime anche le preoccupazioni dell'assessore Chatrian.
Quello che voglio dire all'Assessore è che ci annunciate un subemendamento che andrebbe a definire una volta per sempre quello che è il problema di questo tipo di discariche dove viene conferito materiale caratterizzato, così almeno ho capito tra le righe. Però io dico una cosa: abbia pazienza, ma noi parliamo secondo i dati che abbiamo. Con i dati che abbiamo, l'emendamento 10 alla legge regionale n. 47, così come scritto, io avrei chiesto in tutta sincerità di ritirarlo, perché così come è scritto non solo non fa chiarezza, ma legittima decisioni prese e in parte - chi non è magari nelle stanze dei bottoni, chi non sa di questi subemendamenti in itinere, che non abbiamo ancora visto; voi certamente ce l'avrete, ma noi non siamo in grado di averlo in questo momento - suscita legittime preoccupazioni.
Lo dico ritornando anche all'iter in Commissione. Il 4 di dicembre c'è stata una riunione convocata dal presidente Nogara in cui abbiamo udito il dottor Jans del legislativo. Gli abbiamo proposto tutta una serie di quesiti, ai quali giustamente all'epoca non era in grado di rispondere; si è riservato di rispondere per iscritto, ma non abbiamo ancora avuto una risposta sulla legittimità degli iter che hanno portato all'autorizzazione. Ora, leggere che il conferimento di rifiuti speciali provenienti da altre regioni è consentito esclusivamente nelle discariche per rifiuti inerti già autorizzate alla data di entrata in vigore, significa che in quelle due, se questo leggiamo, potrebbero essere conferiti - se va avanti questo emendamento - fino al 20 percento della capienza di questi tipi di rifiuti.
Non mi interessa polemizzare e discuteremo quando avremo gli emendamenti. Io quello che chiedo è di giocare a carte pari, perché è chiaro che poi escono fuori questi malintesi. Probabilmente avreste anche evitato il presidio qui sotto. Non voglio colpevolizzare nessuno: io dico che quando c'è in gioco questa legittima preoccupazione, giochiamo a carte scoperte. Non possiamo dire: "presento l'emendamento, ma poi ci sarà un subemendamento in cui vi chiederò di esprimervi". Noi siamo felici di poterci esprime, ma chiediamo di esprimerci a carte scoperte.
Presidente - La parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Collega, lei se ne è occupato prima di me, quindi conosce la situazione quanto me; non so se meglio, ma sicuramente quanto me. Io non volevo tornare a mettere in evidenza qual è stato il percorso, ma lei mi obbliga, quindi rispondo al quesito che mi pone.
Le due discariche sono state autorizzate: una nel 2014 e l'altra nel 2016. Noi oggi pomeriggio avremo la possibilità di modificare le leggi regionali. Lei chiede: "mi tiri via quel numero 10, emendamento che avete inserito che non si capisce; carte scoperte, non scoperte!"; sono chiare! Questo primo passaggio, collega Gerandin, va a "li-mi-ta-re"! Avrei messo lo zero, ma non è possibile. Tra ieri mattina, lunedì e la scorsa settimana, i nostri uffici legali, insieme a dei consulenti, stanno valutando quel subemendamento che prima cercavo, non di illustrare, ma di darvi il dato più di natura politica e poi dopo avremo modo di entrare nel merito.
Oggi, con le autorizzazioni che la Conferenza dei servizi ha dato e che le delibere di Giunta hanno approvato, il 100 percento dei rifiuti possono arrivare da fuori Valle. Con la modifica, se sarà approvata, così come scritta nell'emendamento 10, questo limite 100 percento va al 20 percento; è un primo passaggio. A monte qualcuno ha autorizzato, collega Gerandin: lei lo sa quanto me.
Il passaggio che andremo a fare pomeriggio invece è di differenziare quella che è la discarica che è stata autorizzata, ma che è già attiva, da quella che è stata autorizzata, ma non è ancora in esercizio. Ed è per quello che ho chiesto alla collega Pulz la cortesia di ritirare l'ordine del giorno; poi, se non sarà così, noi ci asterremo e avremo modo di confrontarci nel pomeriggio.
Io penso che qui giochiamo non a carte scoperte, di più, perché sto bubbone ce lo siamo trovati. Lei lo sa, ma perché non ha revocato lei le delibere di Giunta? Perché non ha revocato le autorizzazioni? Perché non si possono revocare tout court. Proviamo a essere un po' chiari anche per chi ci ascolta? Ci sono 12.000 persone che ci scrivono e ci dicono: "siamo preoccupati, trovateci delle soluzioni, mettete in campo le azioni che potete e che dovete". Noi dobbiamo avere anche la copertura di legittimità e di percorso per poter, come dire, dare una risposta puntuale, secca e credibile alla nostra comunità tutta e non solo ai 12.000 che hanno espresso le loro preoccupazioni. Ecco perché vorrei solo dire: carte scoperte totali. Lei lo sa che quella delibera non può essere revocata, se non probabilmente a fronte di un indennizzo, che metterebbe in campo chi? Che pagherebbe chi? Con che risorse e chi si assumerebbe questa responsabilità? Noi oggi invece stiamo affrontando il problema all'interno di questo Consiglio, modificando le leggi regionali, per poter dare una risposta vera e definitiva alla nostra comunità. Questo è il nostro percorso, il nostro modo di affrontare la questione e avremo modo di entrare nel dettaglio.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - La ringrazio, Assessore, per i complimenti iniziali, che però rimando al mittente molto sinceramente. Mi permetto solo di ricordarle, e cito, che i cittadini chiedono la tutela del nostro territorio e la salvaguardia della salute pubblica, attraverso un'importante inversione di rotta rispetto a quanto finora avvenuto. E chiedono fatti concreti - so che questi termini a lei piacciono - quali la disincentivazione dello smaltimento di rifiuti provenienti da fuori Valle, l'ubicazione dei siti di smaltimento dei rifiuti lontano dai centri abitati e dalle attività produttive agricole e di allevamento, il rispetto dei principi di precauzione, trasparenza e pubblicità - non ne abbiamo vista molta -, la chiusura definitiva dei siti in cui non è stato rispettato il principio di salvaguardia della salute pubblica, il monitoraggio da parte di ARPA dei materiali conferiti in discarica, attraverso prelievi a campione e a sorpresa e la pubblicazione di tutti i dati, quelli che stiamo ancora aspettando da qualche mese, di monitoraggio ambientale della qualità dell'aria, delle acque e del suolo effettuati sul nostro territorio.
Io le dico, Assessore, che non ritiro l'ordine del giorno, anche per il suo atteggiamento che, mi spiace dire, trovo piuttosto offensivo. Non sono abituata a improvvisare il lavoro come invece fanno altri; questo è il frutto di riflessioni. Anticipo anche che gli emendamenti che arriveranno nel pomeriggio sono da noi stati giudicati troppo moderati in questo contesto così difficile e anche di grande preoccupazione. Accolgo invece l'integrazione della premessa con l'emendamento 10 alla legge regionale n. 47, da parte del collega Gerandin, che ringrazio effettivamente per l'importante precisazione. Ribadisco quanto ho detto prima: a noi tutti ora la scelta, a noi tutti la responsabilità. Però vi avviso anche che faremo in modo che gli elettori sappiano bene chi ha votato per riempire la Valle d'Aosta di discariche.
Presidente - La parola al collega Cognetta. Prego.
Cognetta (VDALIBRA) - Soltanto per ribadire, o meglio per affermare il nostro voto favorevole su questa mozione emendata, tra l'altro dalle indicazioni del collega Gerandin. Però mi permetto una nota. Se cominciamo a discutere di emendamenti che non sono ancora stati presentati, sulla base del fatto che abbiamo più di 150 emendamenti su cui ci siamo già confrontati, non su tutti tra l'altro ma su cui stiamo ancora lavorando, vede, assessore Chatrian, questa cosa ci getta nel panico direttamente. Sarà anche un emendamento di tre righe o di cinque o di dieci, ma ne abbiamo più di 150. Giustamente esprimersi poi su certi argomenti diventa difficile, fermo restando il fatto che quello che diceva il collega Gerandin è fondamentale.
Noi all'interno della Commissione abbiamo chiesto un parere all'avvocatura regionale e questo parere, dopo due mesi praticamente, non è ancora arrivato, rispetto a un iter procedurale che è stato fortemente messo in discussione, perché abbiamo fatto tutti degli accessi agli atti e tutti ci siamo posti delle domande piuttosto importanti. Poi, prima di esprimere giudizi chiaramente io per primo sono quello che va a guardare esattamente cosa viene detto da tutti quanti gli attori seduti attorno al tavolo, per farmi poi un'idea, la mia.
Fermo restando che ci sono, anche secondo me, delle questioni che non sono state chiarissime e ho avuto modo di dirlo anche pubblicamente, però prima di esprimere un giudizio uno vorrebbe avere anche il parere dei tecnici, che non è ancora arrivato. Su una questione così delicata, a prescindere da quello che è accaduto al Governo, penso che da un punto ti vista tecnico non è che sia cambiato granché in questa regione. Però noi la risposta non ce l'abbiamo. Voi annunciate un subemendamento, mi fa molto piacere, però lei capisce che così non è che ci spiazza, ma non rende fattiva la discussione e la gestione di un lavoro che stiamo facendo, mi sembra, tutti quanti assieme. Allora poi magari succede che le persone un po' più fumantine magari si innervosiscono e cominciano a marcare la questione marchette, che tanto mi fa arrabbiare. A questo punto, posso dirlo, anche questo modo di fare lo è. Quindi, per cortesia, maggiore correttezza verso l'opposizione.
Presidente - La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Credo che l'intervento del collega Cognetta vada nella direzione giusta. È un argomento talmente complesso, coinvolge in maniera pesante la comunità, c'è una importante petizione alle spalle di questi due argomenti e credo che il carico anche di responsabilità che è sull'attuale assessore che ricordiamo, non per togliersi dalla responsabilità in merito al lavoro che dobbiamo fare, eredita un dossier da scelte politiche precedenti, da assessori che hanno già lavorato su questo dossier e che fino a ora non hanno trovato una soluzione al problema. Quindi, non si tratta di non affrontare il problema, non si tratta di scaricare il problema, si tratta di essere tutti quanti seri rispetto a un argomento importante che, ripetiamo, pesa sulla paura delle persone e soprattutto pesa sul futuro delle nostre generazioni; non abbiamo, credo, l'atteggiamento giusto se ci irrigidiamo sulle posizioni e ci innervosiamo e non andiamo nel merito delle questioni.
Sull'emendamento discuteremo nel pomeriggio. Io credo che però sia opportuno ricordare a tutti che, se il Governo ha compiti di soluzione dei problemi che si trova a gestire, la possibilità di legiferare spetta a tutta l'aula, a tutti i trentacinque consiglieri. Annunciare scelte politiche è una cosa buona, essere a favore delle attività che fanno i comitati vicini ai cittadini è quello che dobbiamo fare. Mi dispiace e mi scuso se il comitato ha avuto un'impressione che da parte del Governo, da parte dell'Assessore e da parte mia non ci sia attenzione al tema. Rispetto a questo, se ci sarà necessità, incontrerò volentieri il comitato per spiegare il lavoro che stiamo facendo, il lavoro che sto facendo e anche come cittadino di quella zona la preoccupazione che vivo insieme a tutti gli altri cittadini della Bassa Valle, però questo non deve togliere l'altro compito che abbiamo, che è quello di amministratori. Fare politica vuol dire cercare di guidare la comunità, avere una visione su un futuro e gli amministratori devono intervenire rispetto alle leggi, agli attuali atti, alla situazione che devono affrontare.
Rispetto a questo noi abbiamo cercato di ricostruire in questi mesi l'iter. Le difficoltà che tutti abbiamo ben presenti davanti sono quelle di atti che sono in fase avanzata: la discarica di Pompiod è in esercizio, l'altra deve ancora entrare esercizio. Ci siamo confrontati con gli uffici, con chi ci può dare una mano. Abbiamo provavo a costruire un percorso per andare a dare delle risposte, che magari non sono le risposte che tutti si attendono e questo percorso si conclude, e ci dispiace che si concluda in aula, ma come voi state aspettando dei pareri anche noi, lavorando su questi argomenti che sono molto delicati, arriveremo a fare questa proposta.
Io nel merito direi che non ha senso intervenire, perché ci sarà possibilità di farlo oggi pomeriggio. Però richiamo un po' tutti a un atteggiamento serio nell'approfondire le questioni. Ognuno ha le persone che aiutano in termini di competenze e ci aiutano nel nostro lavoro. Si citano delle norme, ma ce ne sono delle altre. Si citano tutta una serie di iniziative, ma ce ne sono delle altre. Noi cercheremo di proporre una proposta che comincerà, a nostro avviso, a dare una prima soluzione a uno dei due problemi. Vedremo se è una proposta che ha un senso, se è significativa, se può essere utile. Però facciamo in modo che su questi temi non ci giochiamo il consenso politico, ma facciamo in modo di fare su questi temi, invece, il lavoro serio che va fatto da politici e da persone che possono legiferare, ma non fare le leggi che vogliono, che sono due cose un pochettino diverse.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Dichiarazione di voto da parte del gruppo Movimento 5 Stelle su questo specifico ordine del giorno. Abbiamo sentito dire di tutto relativamente a questo argomento; è particolarmente buffo perché si tratta di un ordine del giorno composto da quattro righe e mezzo. Sono partite accuse e volontà, secondo noi, legate ad accaparrarsi, in un periodo preelettorale, l'interessante bacino offerto da 12.000 firme raccolte sulla discarica di Issogne. Ma in questo momento non stiamo parlando della petizione: arriverà in quest'aula, non arriverà, arriverà in un'altra aula, ma sarà quello il momento in cui ci esprimeremo.
Chiedo scusa anche all'assessore Chatrian, ma nemmeno le sue future proposte e gli emendamenti relativi alla legge regionale n. 47, eccetera, non sono in realtà oggetto di quest'ordine del giorno, il quale chiede una cosa specifica che è oggetto di una discussione in questo punto. Stiamo aspettando pareri tecnici, stiamo aspettando testi? Stiamo aspettando un confronto sugli emendamenti alla 47? Bene, avremo quel momento e in quell'aula discuteremo di quello. In questo momento parliamo di questa specifica impegnativa proposta dalla collega Pulz.
Se devo essere sincero, sono anche un po' basito dalle dichiarazioni fatte dalla collega Pulz in fase di presentazione, perché io sarei stato sicuramente più stringato e non avrei scatenato Adamo ed Eva in questa discussione. È vero che tristemente la situazione di queste discariche è figlia probabilmente dell'ignavia della politica valdostana, un'ignavia che però ha visto la complicità non solo di questo Governo, ma anche di tutti i precedenti. Sentire chi ha potuto sedersi al posto di assessore dell'ambiente, che ben poco ha fatto per la risoluzione dei tantissimi problemi dei rifiuti della Valle d'Aosta, ergersi a paladino dei firmatari, dei momenti mi fa quasi ridere.
Dal punto di vista del Movimento 5 Stelle questa indicazione, cioè che quando si scrive su un'autorizzazione che una discarica è per inerti, la stessa debba contenere gli inerti così come definiti dal decreto ministeriale, ci sembra assolutamente meritorio e ci piacerebbe che questo dubbio presente in tantissime autorizzazioni già rilasciate - e soprattutto vorremmo che fosse risolta in autorizzazioni ancora da rilasciare - sia risolto e quindi il nostro movimento appoggia questo ordine del giorno presentato dalla collega Pulz.
Presidente - La parola al collega Barocco
Barocco (GM) - Non so come definire il mio intervento, se mozione d'ordine, dichiarazione di voto o quello che sia. Da quello che capisco è che su questo argomento ci sono degli elementi di novità che potrebbero arrivare nel pomeriggio, che darebbero contezza a tutta l'assemblea di poter decidere con elementi ulteriori. Allora, se questi elementi ulteriori sono in elaborazione, come sembra, perché penso che il motivo per cui non siano stati presentati in aula sia solo questo, cioè la difficoltà di trovare un emendamento che sia tecnicamente sostenibile, come ci ha anche ricordato l'assessore Bertschy, io faccio un appello alla consigliera Pulz e a tutti i colleghi. Consigliera, effettivamente l'assessore Chatrian è caduto nel piège, le ha risposto forse in maniera un po' dura, ma facciamo finta che... e resettiamo il tutto. Le chiedo se è possibile soprassedere al suo ordine del giorno e riportare la discussione, con i termini dovuti, nel pomeriggio.
Faccio altresì presente, ma mi sembra di dire un'ovvietà, quello che ha detto Cognetta, cioè probabilmente dovremo convocare il Consiglio anche per domani. Questa è una discussione che penso comporterà una presa di posizione, delle analisi di un emendamento così difficile: non penso che si possa poi risolvere in un quarto d'ora. Teniamo conto anche dell'agenda dei lavori, ma con tutta umiltà lo dico.
Presidente - Accolgo il suggerimento che ha fatto giustamente il collega Barocco. Io vi propongo già sin da ora di vederci alle 14:30 per una Conferenza dei Capigruppo, per poter programmare il prosieguo dei lavori. La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Effettivamente il fatto che ci sia in preparazione o che sia pronto un subemendamento, che potrebbe portare più chiarezza sull'emendamento allo stato attuale presente in Consiglio e che modifica la tabella, oltre anche ad altri aspetti di quello che era la legge di bilancio, credo debba essere preso in considerazione. Io vorrei fare però una proposta, ma non so se è accoglibile. Considerata la delicatezza di questo argomento, considerato che credo che tutti abbiamo intenzione di arrivare a un miglioramento della situazione attuale, che è contestata da molti e soprattutto crea preoccupazione, non solo nelle 12.000 persone che hanno firmato, ma credo in tutta la popolazione, chiedo: è possibile che questo ordine del giorno venga discusso contestualmente al subemendamento che arriverà in Consiglio o alla Conferenza dei Capigruppo oggi pomeriggio? Cioè, è possibile fare una discussione congiunta dell'ordine del giorno che la collega Pulz ha depositato e di quello che emergerà, spostando la votazione su questo ordine del giorno, che ha un'impegnativa che noi condividiamo come formulata, cioè che nelle discariche per inerti dovrebbero esserci soltanto rifiuti inerti? Perciò io chiedo se è possibile fare questa cosa, che forse è un'anomalia, portare la discussione dell'ordine del giorno e la votazione dell'ordine del giorno, così come la collega lo ha formulato, nel momento in cui si avrà questo subemendamento che dovrebbe portare chiarezza in questo senso.
Presidente - La questione non è accoglibile, non si può fare. Quando si apre la discussione e l'analisi del testo di legge, non possono più essere analizzati ordini del giorno, quindi bisogna esprimersi ora sull'ordine del giorno e poi successivamente, una volta che è aperta la discussione sul disegno di legge, nel merito. Giusto per spiegare meglio: non si può, perché quando saremo in votazione degli emendamenti avremo aperta la votazione del testo di bilancio. Non possiamo chiudere una votazione del testo di bilancio e aprirla per un ordine del giorno e poi richiuderla. La parola al collega Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Soltanto per comunicare il voto a favore di questo ordine del giorno, più che altro nello spirito, piuttosto che nell'impegno di legiferare in materia. Lo spirito lo condividiamo, non solo noi: sono i 12.000 firmatari di queste petizioni, sono tutti i valdostani che hanno partecipato alle riunioni serali a Champdepraz, a Issogne, a Verrès, a Donnas, a Aymavilles, alle quali abbiamo partecipato sempre molto volentieri, che sono preoccupatissimi per il futuro loro e dei loro figli. Quindi, signori del Governo, avete preso voi la responsabilità di passare da quella parte con la mozione di sfiducia, l'avete deciso voi, assumetevi le vostre responsabilità e noi siamo solo qui a manifestare un problema enorme, sentito dalla maggioranza della popolazione valdostana.
Presidente - È già intervenuta due volte, collega Pulz, non ci sono più spazi di intervento. Possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti : 17
Favorevoli: 17
Astenuti:17 (Baccega, Barocco, Bertschy, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Favre, Lavevaz, Marquis, Marzi, Morelli, Nogara, Peinetti, Rini, Testolin, Trione)
Il Consiglio non approva.
Colleghi, come avevo comunicato prima, alle 14:30 è convocata una Conferenza dei Capigruppo. La seduta è tolta.
La seduta termina alle ore 13:18.