Oggetto del Consiglio n. 1180 del 28 gennaio 2020 - Resoconto
OGGETTO N. 1180/XV - Prosecuzione e chiusura della discussione generale congiunta sulle relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, sul DEFR per il triennio 2020-2022, sul DL n. 45 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022), sul DL n. 46 (Bilancio di previsione della Regione Autonoma Valle d'Aosta per il triennio 2020/2022) e sul DL n. 47 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale per il triennio 2020/2022).
Rini (Presidente) - Alla presenza di 30 colleghi possiamo riprendere i lavori, ricordo che siamo sempre in discussione generale sui punti n. 2, n. 3, n. 4, n. 5, n. 6 e n. 7 dell'ordine del giorno. Ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il collega Vesan.
Vesan (M5S) - Relativamente al voto sul bilancio, la nostra posizione è piuttosto nota e da tempo. Il nostro voto di astensione nei confronti di una proposta di legge che è stata presentata dalla maggioranza e che serve a formalizzare la proposta di programma di governo della maggioranza non esiste, non c'è nessuna fiducia da parte nostra né nei confronti della maggioranza, né nei confronti del suo programma di governo e inevitabilmente nei confronti del suo bilancio. Sulla scorta di questo, così come abbiamo fatto tutte le volte che ci è stata data l'opportunità di votare in tal senso, cioè per ben già tre volte in Commissione - ed è quello che comunque avevamo dichiarato che avremmo fatto in aula entrambe le volte in cui questa votazione è stata inserita all'ordine del giorno -, il nostro voto sul bilancio proposto è di astensione. Questa nostra dichiarazione è assolutamente fondamentale perché rappresenta la nostra coerenza e quello che abbiamo dichiarato in ogni occasione. Sulla scorta di questo, anche la proposta che è stata presentata in quest'aula stamattina non ci trova favorevoli, noi non siamo assolutamente disponibili a partecipare a nessun tipo di trattativa con la maggioranza che preveda di scambiare un voto anticipato di 14 giorni, perché poi è quello sostanzialmente che si chiede, in cambio di un voto favorevole al bilancio. Il nostro voto sul bilancio sarà di astensione, la nostra partecipazione al dibattito sul bilancio è sempre e solo fatta in modo costruttivo. Noi abbiamo partecipato a qualunque tavolo in cui politicamente potevamo fare delle proposte. Abbiamo partecipato a tutte le Sottocommissioni, abbiamo partecipato alle discussioni in Commissione su qualunque proposta di legge esprimendoci favorevolmente o meno in funzione della bontà della proposta: ad esempio, sulla proposta di legge per le elezioni regionali che ha portato finalmente in Valle d'Aosta la preferenza unica, il nostro voto è stato naturalmente favorevole a fronte di una trattativa comunque serrata con tutte le altre forze, lo stesso non abbiamo raggiunto in occasione della proposta per le elezioni comunali e il nostro voto favorevole non c'è stato. Noi sul bilancio voteremo favorevolmente o meno agli emendamenti presentati dalle altre forze politiche presenti, che siano di maggioranza o che siano di minoranza poco ci importa, noi ci occupiamo esclusivamente della bontà dell'iniziativa. Riproporremo quindi per l'ennesima volta in quest'aula anche le nostre proposte relativamente al bilancio, perché un bilancio per quanto brutto può essere sempre migliorabile, ma il bilancio di una maggioranza, se non è la nostra maggioranza, per noi non è comunque votabile.
Sulla scorta di questo, non appoggiando la proposta di sostegno al bilancio fatta in quest'aula questa mattina, quindi ribadiamo comunque la nostra assoluta disponibilità sia prima che dopo l'approvazione del bilancio a rassegnare le nostre dimissioni contestualmente ad altri 14 Consiglieri. Il voto anticipato per noi non è un brillante successo da sbandierare, il voto anticipato per noi è l'unica strada possibile in un'aula nella quale proposte di governo di un certo qual valore non ci risultano né affrontabili, né discutibili.
Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola la collega Nasso.
Nasso (M5S) - Finalmente arriva in aula la legge di bilancio. Ci arriva per la terza volta e speriamo davvero che sia la volta buona. Io ringrazio tutti i colleghi che mi hanno preceduta per i contributi significativi che hanno portato al dibattito su questo importantissimo documento. Bene ha fatto questa mattina il collega Luboz a fare un cenno all'importante giornata di ieri, la Giornata della memoria, che, nonostante la crisi fortissima politica in corso, abbiamo il dovere tutti e 35 di celebrare, soprattutto visti alcuni avvenimenti di questi giorni. Abbiamo visto delle scritte antisemite che si sono verificate a Torino e dintorni e davvero dobbiamo celebrarla in maniera ancora più forte. Potremmo quasi, oserei dire, ma forse mi sbaglio, osservare un minuto di silenzio per dire che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta ricorda quello che è stato. Ecco, poi a fine dell'intervento si valuterà, io la lancio come proposta, perché davvero, al di là della situazione politica, credo che la memoria e il ricordo siano importanti e ringrazio ancora il collega Luboz per aver portato quest'oggi questo argomento, grazie.
Veniamo a noi. In questo anno e mezzo in cui mi sono approcciata a questo lavoro da neofita e ogni tanto, nonostante sia passato tutto questo tempo, ancora mi ritengo tale, visto che alcuni atteggiamenti e determinate dinamiche sono talmente lontane dal mio modo di essere che tante volte, nonostante sia qui da un bel po' di mesi, continuo a stupirmi e a dire: c'è proprio qualcosa che non va, c'è proprio qualcosa che non arrivo a capire. In questa legislatura iniziata male e finita pure peggio ne sono successe di ogni. Io da questo lavoro, chiamiamolo lavoro, chiamiamolo mestiere, chiamiamola professione, chiamiamola passione, chiamiamola forza prestata alla politica per un determinato tempo, mi aspettavo tanto, però troppo spesso ho ricevuto dell'altro, diciamo così. Ho verificato l'infinita lentezza dei lavori, i rimbalzi continui, il persistente allungare il brodo, espressione che ormai mi contraddistingue. Abbiamo troppo spesso non avuto riunioni: io penso alla Commissione Regolamento, che si è riunita una volta e mezza in un anno e mezzo, sembra quasi un gioco di parole, e nonostante noi avessimo avanzato importanti proposte a tal riguardo. Non è questo il momento ma approfitto di questo spazio per dire che, per esempio, la questione che la surroga di un Consigliere dimissionario che per "n" motivi... il fatto che deve essere votata da noi 35 per noi non è assolutamente una cosa opportuna; se c'è un Consigliere dimissionario, il collega successivo deve entrare di diritto perché votato da "n" numero di Valdostani e quindi dovrebbe entrare senza l'ulteriore convalida di quest'Assise, ma, ahimè, non abbiamo mai potuto affrontare al meglio questi temi.
Devo ammettere che mi hanno colpito le parole di alcuni colleghi che lamentano iniziative da campagna elettorale. Sono poi quegli stessi colleghi che non hanno mai smesso di essere in campagna elettorale e si fa veramente fatica quando si è nel momento normale, passatemi il termine, e poi nel momento di campagna elettorale. Rimango sempre un po' sgomenta da alcuni atteggiamenti quasi intimidatori come quelli che ho sentito questa mattina, perché comunque, secondo me, un buon esempio almeno dovremmo provare a darlo da qui dentro. Se c'è una cosa che ho imparato, è che la politica è mediazione e forse in questo ruolo avrei dovuto mediare un po' di più alcune volte, ma la politica però non deve essere di certo un ricatto; io non baratterei mai il mio voto su, per esempio, un bilancio che non è mio, a cui non ho potuto portare significativi contributi per qualcosa. È vero, l'ha detto questa mattina mi sembra la collega Morelli, che la comunità assiste attonita e preoccupata a ciò che la politica sta mostrando, e io lo capisco, troppo spesso qui dentro, e non solo qui dentro, si assiste a inutili "teatrini" dettati forse dallo streaming.
Concordo, non sempre accade, con quello che ha detto questa mattina la collega Spelgatti, perché deve esserci un dialogo franco tra maggioranza e opposizione e, secondo me, questo potrebbe veramente essere un nuovo approccio, diciamo così. L'opposizione non esiste solo quando la maggioranza perde numeri e viceversa, dovrebbe esistere sempre. I contributi di ognuno di noi, maggioranza e opposizione, dovrebbero aiutare l'un l'altro sempre, non solo nei momenti di crisi, e i vari corteggiamenti appunto da maggioranze che perdono pezzi solo in momenti di crisi credo che non portino davvero a nulla. Rimango anche ogni tanto un po' spiazzata da dichiarazioni di alcuni colleghi che sono stati in maggioranza per un decennio e più e spesso e volentieri fanno i novellini chiamando magari i loro ex compagni di squadra "quelli lì", eccetera, sempre per i soliti giochini. Sarà un gioco di ruolo, sarà una tattica, non lo so, però ogni tanto io rimango disorientata.
Sulla questione elezioni che questo Consiglio sia delegittimato io ricordo di averlo detto il 23 gennaio 2019, dove eravamo qui, qualcuno non c'era ma la maggior parte sì, tutti davvero un po' attoniti, preoccupati, sconcertati dall'arresto di un nostro collega, quindi non è una novità che questo Consiglio sia delegittimato, io e i miei colleghi lo diciamo ormai da un anno. Devo dire una cosa però - e quando devo decidere se riferire una cosa vera o una cosa che mi piacerebbe vera, scelgo sempre la verità, ho imparato che con la verità non si sbaglia, diciamo che va sempre di moda, un po' come il nero, va sempre bene la verità e ora dico la verità che so che non è quella che porta più consenso su questo argomento -: le elezioni sono necessarie ma non risolveranno nulla, ahimè. La gente che ho incontrato per strada non mi ha tirato la "giacchetta" chiedendomi il voto e purtroppo qualcuno confonde la realtà con i "mi piace" di Facebook, non è così, la gente chiede risposte, chiede condizioni di vita migliori, chiede una sanità efficace, rapporti funzionali e anche funzionanti, perdonate quasi la battuta: questa è la verità! Noi 35, e ognuno di noi ha un mandato, non siamo stati in grado di trovare una quadra, diciamo così, per tanti motivi... visioni opposte, sensibilità diverse, valori diversi e quindi la soluzione per portare stabilità e dignità a questo Consiglio sono le elezioni, e io spero che il partito che vincerà sia quello della partecipazione e non quello dell'astensione, perché purtroppo una disaffezione sempre più elevata, ahimè, porterà meno rilevanza alla politica.
Venendo in maniera più specifica alla discussione di oggi, è evidente che un bilancio scritto da chi, ahimè, è stato coinvolto, citato in inchieste molto pesanti che riguardano la 'ndrangheta, e non ripeto ciò che alcuni colleghi hanno già detto questa mattina... è ovvio che un bilancio di questo tipo non possa essere sostenuto da noi in cambio di nulla. Sono tante le mancanze che vedo in questi documenti che stiamo discutendo in queste giornate. Non mi dilungherò perché molto è già stato detto, ma una su tutte è la cultura, settore trasversale a molto, all'economia del territorio e anche alle politiche del lavoro. La cultura e il settore dei beni culturali non sono solo un volano per il turismo, ma sono anche l'impiego per molte Valdostane e molti Valdostani, e non solo. Io adesso voglio ricordare l'intervento della mia collega Maria Luisa Russo, che è stata molto precisa nell'elencare le mancanze in un ambito e l'altro che ha questo documento di programmazione.
Per concludere auspico che questo Consiglio ritrovi la dignità che merita e la dignità che tutta la Comunità valdostana merita. La Comunità valdostana deve venire davanti a tutti i personalismi e deve essere messa davanti a tutti i nostri... anzi i vostri giochi di potere e a tutto quanto, l'obiettivo di ognuno di noi 35 deve essere il bene dei Valdostani. So che a volte si usa questa frase quasi per battuta, ma, visto che ormai ha stufato il continuo sentirselo dire, è proprio il momento che non sia più una frase da un ritornello ma che sia davvero un fatto chiaro e tangibile per tutta la Comunità.
Dalle ore 15:27 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Siamo in discussione generale. Colleghi, qualcuno vuole prendere la parola? Ha chiesto la parola la presidente Rini.
Rini (PNV-AC-FV) - Molto brevemente integro il mio primo intervento, visto che la collega Nasso mi ha offerto degli spunti, perché vorrei chiarire forse meglio se non sono stata e non siamo stati abbastanza chiari come gruppo nella nostra presa di posizione sul bilancio. Ho sentito parlare di ricatti, allora, la politica non è un ricatto, non mi riferisco... ma vorrei chiarire onde evitare dubbi. Credo sia arrivato il momento della chiarezza, proprio chiarezza, nessuno scheletro nell'armadio, apriamo, parliamo chiaramente alle persone che ci ascoltano, perché altrimenti si rischia di creare ancora più confusione. La collega ha esordito dicendo che non ha portato contributi significativi a questo bilancio e quindi non può votarlo, perché non li ha portati? Il bilancio è stato un mese e mezzo in Commissione, tutti hanno potuto portare degli emendamenti, i colleghi credo che abbiano portato un emendamento che addirittura stravolgeva un po' il senso del bilancio, quindi c'era tutto il tempo, il modo per presentare, ognuno con le proprie sensibilità, tutti gli emendamenti del caso per stravolgere completamente l'atto di bilancio. Chi non l'ha fatto quindi non è che può poi dire: "gli altri ricattano", non è che ricattano, se uno porta delle migliorie secondo il suo punto di vista... e ognuno ha il suo e ognuno è rispettabile e deve essere rispettato. Vuole essere una precisazione a quanto detto: noi abbiamo portato e abbiamo messo sul piatto dei temi che ci stanno particolarmente a cuore, questo non è un ricatto, assolutamente, è una condizione la politica... perché si deve mettere d'accordo, cioè prima mi dice che vuole trovare delle sintesi, poi se uno cerca di trovare delle sintesi, ricatta... des deux l'une, noi abbiamo messo sul piatto, come altri colleghi, se ci saranno le condizioni per trovare le sintesi, ci sarà un voto favorevole, altrimenti ci sarà un'astensione, ma chi non ha nemmeno provato a trovare queste sintesi non venga qua a fare lezioni agli altri, mi permetto di dirlo. L'effetto streaming, il famoso effetto streaming... qua abbiamo dei maestri di effetto streaming, perché dovessimo metterci qua a raccontare tutte le volte - poi magari avremo anche modo di farlo -, e sentiamo una cosa alla macchinetta del caffè e poi ne vediamo pubblicata tutta un'altra, ne avremmo da stare qua fino a domani, quindi l'effetto streaming... ognuno pensi al suo che, secondo me, ne ha veramente basta da pensare. In queste giornate dovremmo veramente dedicarci con molto rispetto ognuno anche a guardare a casa propria, a fare delle analisi, le analisi del voto che c'è appena stato a livello nazionale, ognuno con molto rispetto, io a casa mia, ognuno a casa propria, per trarne anche delle lezioni da questo voto, per capire anche cos'è che forse le persone non amano più, quali atteggiamenti non intendono più tollerare o forse quelli che semplicemente hanno stancato anche la nostra Comunità. Infatti noi crediamo davvero che l'unico modo per uscire da questo momento storico politico sia quello, come dicevo prima, della serietà; il giochino dei ruoli non attacca, non fa più effetto, anzi viene sbugiardato con la verità dei fatti, perché i fatti poi parlano sempre.
Ho esordito prima e lo ricordo ora: "il tempo è sempre galantuomo", quindi noi andiamo avanti coerentemente con la nostra linea e ci teniamo davvero a sottolineare come abbiamo voluto porre sul tavolo dei temi concreti, l'ho detto questa mattina e uso questo tempo a disposizione per ripeterlo, portando dei temi sentiti dalle persone, dalla gente. Andare in giro, ripeto, nel centro di Aosta come nell'ultimo... io vengo e ho fatto tutta la mia infanzia e la mia adolescenza in un piccolissimo Paesino sperduto nel nulla: Champlong Rosaire, inviterei tutti a venire nel mio Paese, senza andare a scomodare né i bellissimi Paesi di montagna, che magari possono - e guardo il collega Chatrian - godere anche di turismo di un altro tipo di livello, a venire nei piccoli Paesini come il mio, dove vedete ogni giorno saracinesche che abbassano, attività che chiudono, gente che va a casa, persone che soffrono e limitare tutto questo a delle azioni che vanno nell'ottica di dare delle risposte a queste persone come azioni di ricatto... io personalmente prendo tutte queste accuse e le rimando dritte al mittente. Su questo vogliamo essere davvero molto chiari e seri, perché poi non si può sempre... l'ho detto e lo ripeto: quando punti un dito contro gli altri, tre dita puntano contro di te, me lo diceva sempre mia nonna a casa e io ogni tanto cerco di farne buon ricordo di questo detto. Ognuno quindi guardi che cosa ha portato lui, se non siete riusciti a portare degli emendamenti per diverse ragioni, io non mi sono permessa di entrare nel merito dell'azione degli altri, ma andare a squalificare tutto il lavoro fatto in questi mesi con tanta serietà, andarlo a sconfinare in una bagarre, dire: "ecco, un ricatto"... noi non abbiamo fatto ricatti, abbiamo cercato molto umilmente di lavorare per apportare delle correzioni a un testo, che, secondo noi, poteva essere migliorabile, ripeto: secondo il nostro punto di vista, che giustamente è diverso da altri punti di vista, altrimenti faremmo tutti parte dello stesso bellissimo grande e fantastico partito, invece fortunatamente abbiamo idee diverse, perché il bello della democrazia è proprio questo, ma che con quest'aria sempre un po' "saccentella" si diano pagelle a destra e a manca io non intendo più sopportarlo e risponderemo a tono di volta in volta, tema su tema visto che sono giornate dove siamo stati attaccati sia a livello di movimento e di partito a livello nazionale, anche lì ognuno credo guardi a casa sua. Credo che in Calabria si siano espressi, insomma, sono tre giorni che ce la menano con questa battuta sicuramente infelice, come tante altre battute che leggo online, anche da esponenti locali... il buon Berlusconi l'ha fatta sicuramente infelice, ma sono tre giorni che la smenano con questa battuta e non guardano che il loro candidato che fortunatamente... fortunatamente i Calabresi si sono espressi chiaramente... "pure il cugino della 'Ndrangheta", io dico: preoccupatevi di quello e poi delle brutte e tristi - le condanno violentemente - battutacce che ha fatto Berlusconi... ecco, capite, questo voglio dire.
Il faut être sérieux, il faut que, quand on dit une chose, après on fait ce qu'on dit. Ici on n'a pas de maîtresses, on ne veut pas prendre des leçons parce qu'on en n'a pas besoin. Chacun fait son rôle, chacun a son mouvement et répond à ses électeurs et aux personnes qui donnent leur confiance.
Concludo, io spero di non aver scatenato fatti personali perché non ho neanche citato i colleghi, ho semplicemente risposto a una situazione che è stata richiamata a livello di aula, ovvero che ci sarebbero dei ricatti sul bilancio. Nessun ricatto, proposte come quelle che hanno presentato altri colleghi, uguale. Eh sì, il nostro voto è ovviamente vincolato anche dal portare a casa le risposte per noi fondamentali per la nostra Comunità.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Nasso.
Nasso (M5S) - Nella realtà "cado un po' dal pero" perché io non vedo come mai la collega Rini si sia sentita presa in causa, perché davvero faccio un po' fatica a capire, comunque io ho detto che... questa frase l'ho scritta: ho imparato che la politica è mediazione e forse avrei dovuto mediare un po' di più - quindi anche riconoscendo un'autocritica - ma la politica non deve essere di certo un ricatto, non baratterei con nulla il voto di un bilancio che non è mio a cui non ho potuto portare contributi significativi - riferendomi a emendamenti ai quali, anche se non sono a mia prima firma, comunque ho lavorato assieme ai miei colleghi - in cambio appunto di un voto, perché se una legge nel suo impianto la condivido, la condivido anche al di là di emendamenti che vanno a modificare una piccola parte: questo voglio dire. Infatti noi abbiamo riferito, l'abbiamo detto in tutte le salse, che noi valutiamo la proposta. Se un emendamento del partito giallo, verde, blu o rosso a noi va bene, noi lo votiamo, quindi andiamo nel merito della proposta. Era riferito a questo il ricatto, io non so perché lei sia saltata su, perché davvero faccio fatica a capire dove ho sbagliato facendole capire questo, non era di certo riferito a lei, sembra quasi un po' - mi permetto di fare una battuta - una coda di paglia, ma giusto per fare una battuta, forse sono davvero stata fraintesa.
Adesso tutto questo caos del voto in Calabria... ne possiamo anche parlare, ci mancherebbe, siamo totalmente fuori tema... è vero, forse ne abbiamo parlato troppo di una battutaccia infelice, però, finché non ci indigniamo davanti a qualcuno che dice: "la conosco da 26 anni e non me l'ha mai data, menomale che è afona così non può dirlo nell'eventualità", è veramente brutto, ci sono tanti livelli...
Voce della presidente Rini fuori microfono.
... gli insulti sessisti sono terribili ed è un livello assolutamente più superficiale di messaggio. Sicuramente la 'Ndrangheta e tutte le persone coinvolte è davvero ancor di più, assolutamente un evento da stigmatizzare, però non andiamo poi alle serate della violenza sulle donne, eccetera, se non riusciamo ad indignarci davanti a parole così brutte.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Ho ascoltato attentamente chi mi ha preceduto, alcuni interventi interessanti, qualcuno un po' meno, soprattutto visto il clima con cui... questa legislatura immagino, se tutti saranno coerenti, si concluderà con questo Consiglio. Quando ci sono dei fallimenti di questo genere, probabilmente non c'è mai un unico responsabile, non può essere sempre colpa della maggioranza o magari trovare delle scusanti ribaltandone una parte di colpa sulla minoranza. Da queste gestioni, da queste legislature nate male e che finiranno speriamo prima possibile ci sono sempre delle vittime innocenti, probabilmente, anzi senza probabilmente, sono i cittadini valdostani, che in questa legislatura hanno davvero visto poco di utile per la causa dei Valdostani, i problemi che quotidianamente vivono e quant'altro. Ci tengo però a fare un piccolo distinguo, c'è una netta differenza tra una maggioranza, anche se decimata come la vostra in questo momento, e il ruolo della minoranza. Me lo permetterete ma penso che sia molto tangibile la cosa, è stata particolarmente tangibile in questa fase di vostra grande difficoltà quando il Governo non era più nella completezza, in grado di operare come avrebbe dovuto fare quando un Governo è nei pieni poteri. La mia impressione è che - mi rivolgo a lei, Presidente, facente funzioni - in questo momento di grande difficoltà probabilmente l'unica cosa che non è venuta meno, a lei in primis e al suo Governo, è quella sorta di autostima, autocelebrazione, narcisismo... non so come chiamarlo e lo dico in tutta sincerità, perché io ieri me la sono riletta tre volte la sua relazione, Presidente.
In questo difficile momento le posso garantire che, per quello che riguarda la finanziaria, per quello che riguarda la mia posizione personale e quella di MOUV', c'erano due strade percorribili: avremmo potuto emendare questo bilancio e questo DEFR sommergendola di emendamenti, non ci sarebbero mancati gli argomenti e dove attingere e senza togliere nulla di spese obbligatorie, perché torno a dire questo bilancio brilla per quella distribuzione a pioggia, ma su argomenti che facciano davvero crescere la Valle d'Aosta e risolvere i suoi problemi non c'è nulla. Questo bilancio in alcuni settori è assolutamente assente e, rispetto a quella scelta personale fatta precedentemente di dire: "propongo quattro emendamenti di sostanza e ci confrontiamo col Governo per capire se c'è l'effettiva volontà di recepire qualcosa", ieri mi è venuta davvero voglia di lavorare tutta la notte e sommergerla di emendamenti. È prevalso il buon senso per cui io annuncio già che presenterò quattro emendamenti assieme col collega Restano e con il collega della Lega, per motivare anche... perché le dico queste parole, che sono parole che mi dispiacciono anche in questo momento di grande difficoltà: seguirò quella che è stata la sua illustrazione alla sua relazione al bilancio, lei ha cominciato dicendoci: "i confronti avuti nel tempo con associazioni, altri amministratori e organizzazioni sindacali..." e quant'altro. Io penso che nelle varie audizioni, e soprattutto in quello che si è sentito a 360 gradi, probabilmente qualcuno... non so con chi, probabilmente non con le organizzazioni ufficiali, non con le associazioni ufficiali, perché, salvo qualcuna in cui avete dato i 50.000-100.000 in più per quello che riguarda la gestione corrente, davvero da altre parti c'è stato un grido di allarme sollevato a 360 gradi.
Vado avanti. Ha detto che lei spera che le sue scelte di lavoro non passino in secondo piano per essere utilizzate a semplice pretesto per dare più o meno enfasi alla criticità politica di questo particolare momento. Allora, quando parlo di narcisismo, autostima e autocelebrazione, io immagino che in un momento come questo il buon senso doveva dirle, a partire da quel Consiglio non andato a buon fine di dicembre, di aprire a 360 gradi a quelle che dovevano non essere le sue scelte di lavoro, ma quella che doveva essere una condivisione a 360 gradi... non avevate più i numeri. Ieri nella sua relazione in un passaggio l'ha pure detto, che non sa neanche se avrà i numeri per votare il DEFR e il bilancio, eppure questa sorta di superiorità da manifestare... ha proseguito dicendo: "oggi tuttavia, nonostante la chiara volontà dell'Esecutivo...", questo è il suo grande secondo errore a mio parere, perché lei, oltre a non voler collaborare in alcun modo con la minoranza, io penso che lei abbia fatto un grosso torto, lo dico qua, anche ai suoi colleghi di quello che rimane di maggioranza, perché ha delegittimato in primis l'azione del collega Marquis come presidente di Commissione. Io mi ricordo quando il collega Marquis le disse: "se si vuol salvare qualcosa, si faccia un lavoro all'interno di Commissione, che nasca il bilancio di Commissione e che l'Esecutivo, la Giunta faccia un passo indietro". La proposta che ha fatto al collega Aggravi qualche giorno dopo è stata: "Avete un milione da distribuire? Avete un milioncino da ridistribuire?" Questa è la coscienza del periodo difficile della Valle d'Aosta secondo il facente funzioni Presidente nonché Assessore a interim all'infinito. Poi ha scritto nella relazione... ha fatto distinzione tra chi ha proposto degli arricchimenti e delle integrazioni e tra chi invece avrebbe potuto proporre delle modifiche ma non l'ha fatto, tra chi ha letto solo per trovarci dei difetti.
L'emendamento che abbiamo condiviso come minoranza, con Vdalibra, Lega e Restano riferito all'Irpef era il chiaro tentativo di capire fino a dove si apriva la disponibilità di questa maggioranza per riscrivere il bilancio. Bene, abbiamo trovato un muro completo, un muro dove non c'è stata nessun tipo d'intesa, ma l'abbiamo visto anche rispetto agli emendamenti presentati dagli altri colleghi di minoranza. Mi pare che l'atteggiamento del suo Governo sia: "questo è il bilancio del mio Governo, questo l'ho deciso io, questo è quello che deve rimanere". Prosegue dicendo: "il voto a questo bilancio non darà prospettive di governabilità ", probabilmente giustamente non abbiamo tutti lo stesso punto di vista, gli stessi obiettivi, le stesse priorità, per cui lei dice anche: "oggi è indispensabile che quest'Aula riesca a dare un forte segnale di responsabilità e approvare un bilancio...", è l'unico aspetto di questa relazione che condivido, l'unico, perché sul resto, di dire che non ci sono prospettive di governabilità... questa maggioranza, lei ultimamente, ma chi l'ha preceduta ha dato il peggiore esempio che si potesse dare. Chi l'ha preceduta - mi dispiace dirlo, non è qua presente - lo sentivamo dire nei corridoi: "sai, io non posso dimettermi perché sono Prefetto", adesso che si è dimesso la Valle d'Aosta non è commissariata, per cui probabilmente quest'autostima era nel DNA di questa maggioranza nata male.
"L'equilibrio si è cercato di garantirlo in tutti i settori... i numeri attestano un bilancio in crescita e in salute", non avete nessun merito di questo bilancio in crescita e in salute. Mi dispiace che nella sua relazione non abbia avuto quello scatto di umiltà che ha avuto il presidente di Commissione Marquis nel riconoscere che almeno queste garanzie e questa certezza di risorse nascono da quell'accordo siglato dal Governo Spelgatti e che ha dato garanzie alla Valle d'Aosta da adesso in avanti.
Si parla poi dei 10 milioni di euro "da destinare fin da subito ai fondi di rotazione della prima casa", mentre ulteriori 10... "permetterà a Finaosta di dedicare subito ulteriori 10 milioni...". Ci parla poi dell'emendamento, della proposta elaborata sul discorso di una filiera di sostegno con contributi in conto interessi. Qua andiamo a toccare un passaggio delicatissimo, dove ai Valdostani si è cercato di vendere un qualcosa che non è esattamente come avete cercato di venderlo: ai Valdostani avete dimenticato di dire che una pratica in Finaosta in questo momento, dall'istruttoria ai sopralluoghi, agli stati di avanzamento, costa 100 euro, provate a fare una pratica del genere con l'istituto di credito privato, anche con l'abbattimento dei tassi di interesse, provate a andarci, e quando in quella Commissione... e non solo, basta leggere il commento della gente comune, quelli che hanno avuto in questi anni la possibilità o addirittura quelli che sono in attesa di avere delle risposte certe per quello che riguarda i mutui con Finaosta, io penso che ci sia stato quasi un coro unanime a dirvi che queste misure andavano sì verso l'abbattimento dei tassi di interesse verso l'1 percento, ma avevano anche una funzione sociale, perché qualcuno ha potuto permettersi dei mutui con Finaosta senza andare a ipotecare o far firmare fino alla terza generazione grazie a questa funzione prettamente sociale. A voi vi interessava la "cartolina" da spedire, per cui non avete cercato in nessun modo all'interno delle pieghe di bilancio di dare una risposta.
Noi lo abbiamo presentato, lo presenteremo, noi crediamo che ci debba essere una netta distinzione tra il mutuo prima casa dove la gente probabilmente non ha tutte quelle possibilità di garantire e quelli che possono essere dei mutui per ristrutturazione, che possono magari andare finire verso banche esterne con l'abbattimento dei tassi, ci mancherebbe! Voi avete fatto di "tutta l'erba un fascio", salvo poi nell'ultimo momento provare di recuperare un po' la situazione, ma devo dire che se la legge verrà approvata con quell'emendamento, probabilmente... anzi sono quasi certo che per i mutui prima casa la gente preferirà probabilmente aspettare un anno, un anno e mezzo, ma non andrà a fare mutui con istituti di credito. Quando ci sono sofferenze con Finaosta, probabilmente c'è la possibilità di mediare; gli istituti di credito nazionali mandano avanti la pratica e poverini coloro che hanno firmato.
Parliamo poi della parte legata al discorso degli investimenti. È curioso che lei nella sua relazione parli sempre o quasi sempre di investimenti nel triennio. È davvero curioso, nel senso che con quelle grandi cifre si vuole cercare di dipingere un'altra Valle d'Aosta. Il triennio sappiamo benissimo che è da dividere per tre, non solo, che quando noi prendiamo nel triennio e parliamo di triennio, le risorse che noi mettiamo nel 2021 e 2022 saranno riproposte per due volte di nuovo nei prossimi bilanci di previsione. Siete stati molto bravi come Governo in questo periodo nella comunicazione e quasi sempre avete dato informazioni riferite a risorse del triennio. La gente ha bisogno di capire quello che è e quello che si può spendere probabilmente subito nell'immediato. Quando parlate di triennio... mi sono andato a vedere le schede che avete fatto, devo dire che lì avete fatto un buon lavoro di riepilogo sulle risorse per i lavori pubblici, peccato che in queste cifre che voi avete citato ci sono tutta una serie di interventi, vi faccio un caso: la scuola di Issogne, che è dal 2013 che ci sono queste risorse e mai spese. Sarebbe interessante che a bilancio ci fossero le risorse che gravano sul bilancio dell'anno e che non hanno arretrati di anni e che vanno spese eventualmente nell'anno o nel biennio.
Io sono rimasto basito presidente Testolin, perché lei oggi sta coprendo un posto di assoluto rilievo come Vicepresidente nonché Assessore alle finanze, ma lei ha avuto un passato non così lontano in cui lei era responsabile del settore agricolo. Lei in 14 pagine di relazione ha liquidato il settore agricolo dicendo: "saranno inoltre garantite nel 2022 5.000.000 di euro per assicurare agli agricoltori valdostani i pagamenti nel periodo di transizione dell'attuale e futuro PSR". Tre righe per definire, se andrà avanti così questo bilancio, la fine conclamata del settore agricolo. L'ha fatto lei con le due funzioni assommate: quella di Assessore all'agricoltura e quella di Assessore alle finanze. Vuol proprio dire che si dimentica? Vuol proprio dire che non si ha più a cuore? Vuol proprio dire che non c'è alcuna possibilità di dare un segnale tangibile a un settore che sta lentamente morendo? Vuol dire che non ha letto il rapporto, lo studio che ha fatto l'Istitut agricole, dove i nostri agricoltori stanno lavorando in perdita? Dove i nostri agricoltori senza l'aiuto sono destinati a chiudere? Bene, voi siete riusciti a destinare per le rassegne 1 milione e mezzo rispetto ai 4 abituali e sulla monticazione 1 milione rispetto ai 3,6 milioni che sono necessari per garantire quello che avete promesso, null'altro di quello che avete promesso. Ora, non voglio dire di più perché mi pare... su questo c'è l'emendamento che avrò la possibilità di... e mi auguro... e non voglio andare a cercare colpevoli e altro. Vi chiedo di fare un momento di riflessione su questo settore, poi a me non mi interessa, la polemica per me finisce qua. Certo che se questo emendamento non viene... dirò nomi di chi ha promesso, dove, quando e quello che succede.
Gli Enti locali. Io penso che un Governo più confuso di questo sugli Enti locali probabilmente non ci sarà stato nella storia valdostana, perché davvero garantite le risorse, c'è qualcosa in più sulla legge n. 5, ma ci mancherebbe ancora, qualcosa in più sul vincolo idrogeologico è stato ottenuto grazie a una finanziaria dello Stato, ma vi siete dimenticati di dire che una delle problematiche che avranno gli Enti locali immediate una volta passate le elezioni è quella della gestione associata: la legge n. 6. È corretto che i Valdostani sappiano che una proposta di modifica di legge n. 6 è stata presentata, mai discussa in Commissione e giunta in aula per decorrenza di termini, peccato che non l'avevate proposta voi, l'abbiamo proposta noi come minoranza coi mezzi che avevamo, prendendo come testo base la richiesta degli Enti locali. Per senso di responsabilità non l'abbiamo fatta votare a quest'Aula, però questo Governo cos'è riuscito a fare? È riuscito a non discutere neanche in Commissione questa proposta di legge che è arrivata in aula per decorrenza di termini. È questo quanto vi rimane a cuore degli Enti locali? Ora, è chiaro che bisogna rincorrere gli avvenimenti, fare delle leggi dove l'urgenza, vedi leggi sui segretari. Vi ho mai sentito parlare né sul DEFR e in finanziaria di quello che può essere un codice degli Enti locali della Valle d'Aosta, questo l'ha fatto il Trentino. Se non siamo capaci di avere l'originalità, basta copiare. Non avete detto "beh" sull'extragettito Imu. Quali sono le relazioni che avete voi col Governo? Noi la partita legata al pregresso siamo riusciti - torno a dirlo - a chiuderla e questo ha dato certezza al bilancio. Non ho sentito una parola sulle relazioni con il Governo o quant'altro, visto che comunque c'è un Senatore e un Deputato che sostiene questo Governo, in merito al discorso dell'extragettito Imu.
C'è una mezza paginetta su quello, una paginetta forse intera sul comparto sanità. Sapete che in Valle d'Aosta esiste anche il sociale? No, faccio una domanda perché il sociale nella sua relazione non è neanche sfiorato. Noi abbiamo delle micro, abbiamo un'assistenza anziani, un'assistenza del territorio che sono il fiore all'occhiello, abbiamo un'assistenza asili-nido e quant'altro, siamo stati la prima Regione italiana a raggiungere lo standard di Lisbona, non c'è traccia di questo. Abbiamo un Assessore assolutamente in linea come quando c'era assessore l'ex presidente Fosson. Io, quando era assessore l'ex presidente Fosson, gli ho detto più volte: "lei sa, Assessore, che, oltre che essere Assessore alla sanità, è anche Assessore al sociale? Glielo ripeto Assessore: lei è anche Assessore al sociale. Non avete mai brillato in trasparenza, per cui non avete mai voluto rispondere ai 116 sulle società partecipate. Adesso mi rivolgo all'assessore Baccega. Io è dal 5 di dicembre che sto aspettando delle risposte su un 116 legate alla gestione del G.B. Festaz. Io immagino le sue difficoltà nel rispondere o nel far rispondere, immagino ecco, perché, quando dico che non parliamo di sociale e poi vediamo che, per quello che riguarda il G.B. Festaz, nel DEFR dai 660.000 euro previsti come contributo, ai sensi della legge che istituisce l'azienda, siete passati ai 980 nel 2019 e avete previsto di passare a 1.250.000 nel 2020, io dico che probabilmente avrete qualche difficoltà a spiegarmi, a rispondere ai miei 116 e dirmi come mai nelle altre micro del territorio gestite dal pubblico in questo momento non ci sono neanche le risorse per sostituire il personale OSS, mentre al G.B. Festaz, torno a dire, si legge di affidamenti di servizi per la comunicazione di fundraising. Io giuro, non sapevo cos'era, mi sono informato, bene, si dice che il fundraising - lo leggo qua - è in relazione "alla creazione di relazioni con i portatori di interesse della casa di riposo, alla comunicazione di valori dell'ente, all'identificazione di una nuova visione del servizio". Degli affidamenti a colpi di 39.900 euro più Iva per rimanere sotto i 40.000. Allora immagino davvero la sua difficoltà a rispondere a come mai da altre parti non si riesce a garantire il servizio e qua ci occupiamo di fundraising, ma è interessantissimo, no? Anche perché noi dobbiamo promuovere chi vuole essere ospite alla G.B. Festaz. Non le risulta, Assessore, che gli inserimenti li fa UVMD? Non c'è pertanto un marketing, non c'è che uno dice: "faccio uno spot e aumento", no, sono inseriti dall'UVMD, ma ce n'è di questi, non è l'unico, qua ne ho citato uno ma ce ne sono altri.
Quando dico che avete dimenticato il sociale, l'avete dimenticato perché in questa Valle... è un altro dei miei emendamenti che ho presentato... i corsi di qualifica OSS si fanno solo con fondi europei: "fondi europei" vuol dire che questi corsi obbligano chi vuol partecipare a essere disoccupato, per cui c'è gente che magari ha un'occupazione temporanea, lavora il sabato e la domenica e non può neanche più lavorare il sabato e la domenica e avere un part-time. Avevo fatto un emendamento su questo, perché noi chiuderemo le micro, ma le chiuderemo come ha detto esattamente il Sindaco, nonché Presidente... che non è di MOUV' ma dell'Union Valdôtaine, una persona che stimo, una persona che non parla a vanvera, Lucianaz, che ha detto: "o ci date una mano o noi le micro le chiudiamo".
Vado avanti e mi avvio alla conclusione con un accenno al DEFR. Con oltre 100 schede ha voluto dettagliare altrettante iniziative. Lì ha vinto alla grande rispetto alla nostra proposta di DEFR, su 140 o quante ne avete noi ne abbiamo solo una quarantina, avete vinto per distacco: 100. Ho letto un po' di queste schede: "dite quante volte togliete la polvere, se spostate i mobili"... ci sono schede che sono esattamente così, per cui "garantirò la manutenzione ordinaria", scusate, veramente, se non garantite la manutenzione ordinaria, dovreste dire come mai, non metterlo come punto...
Concludo veramente con la "chicca" legata all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione. Lì vi siete sbizzarriti, lì l'avete proposto per il recupero della caserma Beltricco, la copertura di investimenti e settori di edilizia scolastica, per garantire congrui finanziamenti a sostegno di piani di sviluppo di impianti a fune, garantire importanti interventi di messa in sicurezza del territorio. Si è dimenticato una di quelle promesse che ha fatto quando è andato al CELVA: ha promesso che l'utilizzo dell'avanzo l'avreste dato anche al CELVA per quello che riguarda i trasferimenti agli Enti locali. Una relazione che chiaramente non è condivisibile e una relazione che fissa obiettivi che non hanno senso e una relazione che vende fumo in un momento di grande difficoltà.
Concludo con una piccola analisi politica, che è riferita esclusivamente al fatto che probabilmente questo percorso non è andato bene. Io vengo un po' con orgoglio da quel mondo autonomista di cui mi onoro di aver fatto parte e davvero è poco spiegabile che, per mantenere in vita un Governo - come avete cercato di fare e non ci siete riusciti -, abbiate dovuto scendere a patti, sottoscrivere accordi con qualcuno che ha sempre detto - e oggi la consigliera Minelli nel suo intervento ce l'ha di nuovo ricordato - che 1200 milioni sono troppi per la Valle d'Aosta. Mi viene difficile capire che si possa giungere ad accordi politici con qualcuno che pensa che 1200 milioni sono troppi per la Valle d'Aosta e che probabilmente le funzioni prefettizie sono un qualcosa che dovrebbe essere tolto a un sistema come quello valdostano.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis.
Marquis (SA) - Vorrei fare alcuni approfondimenti a seguito della relazione che ho avuto modo di presentare ieri in aula, che evidentemente era una relazione di sintesi all'approccio del bilancio e anche a seguito delle considerazioni che ho avuto modo di ascoltare nel dibattito questa mattina. Vorrei partire dal documento di economia e finanza regionale, perché è un po' credo la base rispetto alla quale poi si è sviluppato tutto il ragionamento che è stato fatto stamane. Rispetto a questo documento, che è un documento corposo, è un documento di analisi della situazione non solo locale ma anche del quadro di inserimento nazionale e internazionale, credo sia da sottolineare che è importante per capire qual è la posizione della Valle d'Aosta fare riferimento all'analisi del contesto. Un'analisi che evidenzia delle luci e delle ombre che bisogna avere la capacità di interpretare per poter capire quali sono i reali bisogni della nostra Comunità, ma i reali bisogni della Comunità intesi come quelli che consolidano il nostro tessuto, che possano guardare sul medio periodo per cercare di dare una prospettiva, una traccia, una direzione verso cui tendere. Sostanzialmente i dati previsionali, e ne ripropongo alcuni, perché credo che possano essere poi merito di alcune riflessioni... per il biennio 2020-2022 è previsto che nella nostra regione il prodotto interno lordo continui a crescere, ma si tratta però di variazioni che sono inferiori ai dati attesi per il nord-ovest. In termini reali il prodotto interno lordo regionale è ancora inferiore dell'11,8 percento rispetto ai valori pre-crisi. Questo risultato ci accomuna con la media italiana e l'area del nord-ovest, ma con delle differenze che sono più sfavorevoli. Nel primo caso, rispetto al nord-ovest, abbiamo un delta del 5,2 percento mentre del 2,1 rispetto alla media nazionale, mentre la Provincia di Trento registra un più 0,6 e quella di Bolzano più 9. Dato altrettanto significativo è che dall'inizio della crisi sono crollati i consumi in beni durevoli: meno 16 percento, per contro quelli non durevoli sono calati del 9,6 percento. Gran parte della difficoltà dell'economia regionale viene imputata dalla cattiva performance degli investimenti determinata dalla riduzione del bilancio regionale, e questo è un aspetto che credo meriti un approfondimento. Il bilancio della Regione ha un peso molto importante sull'economia valdostana, perché la Regione ha un grande impatto che si è sviluppato nel tempo e ha contribuito anche a rendere asfittico il tessuto produttivo locale già di per sé in difficoltà e quindi gli ha ridotto il suo raggio d'azione. Credo che, sotto questo profilo, occorrerà fare delle riflessioni per il futuro perché bisogna cercare di rendere il nostro territorio sempre meno Regione-centrico per dare prospettive e spazio alle partite Iva e a coloro che hanno bisogno di svolgere la loro attività, perché diversamente il tessuto produttivo soffre, si indebolisce e l'economia a sua volta ne risentirà fortemente. Il PIL per abitante è un dato che ci pone ai massimi livelli italiani, siamo preceduti dalla Provincia di Bolzano, dalla Lombardia e dalla Provincia di Trento, siamo però a livello pari a quello dell'Emilia Romagna, una volta non era così. Questo indicatore è il 12,5 percento più basso di quello del 2007. Sostanzialmente, ancorché il valore assoluto del benessere in Valle d'Aosta è più alto di altre realtà, c'è un problema sul percepito, perché rispetto alla situazione del 2007 si è tornati indietro, e questo lo sente fortemente la popolazione valdostana e tutti i cittadini. Per quanto riguarda il lavoro, i dati dicono che la situazione dell'occupazione tende a migliorare, però il problema anche qui va analizzato a fondo, c'è un problema della qualità del lavoro che è venuto meno in questi anni; non c'è più lavoro a tempo indeterminato, c'è lavoro a tempo determinato, c'è il part-time, quindi in sostanza le disponibilità in capo alle famiglie sono inferiori rispetto a quelle del passato. Questa piccola analisi perché l'ho fatta? Perché, a mio avviso, è fondamentale non per capire tanto il bilancio di quest'anno che non vedo quali differenze presenti rispetto a quello dell'anno scorso, cioè l'approccio è più o meno identico, ci sono alcune innovazioni, ci sono maggiori risorse a disposizione, però il disegno è diciamo sulla medesima linea. Credo che il problema che noi dobbiamo affrontare è di valutare quali siano i bisogni dei Valdostani, quali siano le vere criticità strutturali che ha la Valle d'Aosta, quali sono le ragioni per cui la popolazione attiva diminuisce - quella collocata tra i 20 e i 40 anni è calata del 20-30 percento nell'ultimo quinquennio - e perché diminuiscono le nascite in Valle d'Aosta. Non credo perché ci sia una minore propensione di far l'amore da parte dei Valdostani, credo che la ragione sia dovuta al fatto che non si vedono quelle sicurezze che c'erano prima, che i Valdostani non riescono a vedere, a percepire quale può essere un futuro positivo. Perché i giovani vanno via? Perché i giovani che studiano vanno a cercare prospettive in altre realtà fuori Valle? Perché non si fa famiglia o si fa famiglia con più difficoltà rispetto a prima? Sono queste le domande alle quali dobbiamo dare delle risposte sul medio lungo periodo. È solo dando risposta a queste domande che si può creare da parte della popolazione un'aspettativa a scegliere la Valle d'Aosta come luogo per dare un futuro alla propria famiglia, alle proprie aspettative di vita.
In definitiva quindi ci vuole una visione, bisogna rappresentare una visione, che è una visione diversa rispetto a quella del passato fondata sulla distribuzione delle risorse. Non abbiamo più quelle disponibilità che c'erano una volta, c'è una situazione socio-economica che è completamente diversa, siamo riusciti nel 2017 a ottenere l'approvazione della norma di attuazione sulla fiscalità di raccordo e armonizzazione della gestione fiscale tra la Regione e lo Stato che ci consente anche di fare delle manovre e della programmazione economica e questo è un attrezzo che non possiamo lasciare nella "cassetta", bisogna tirarlo fuori e utilizzarlo per capire quali sono le possibilità che abbiamo per determinare un processo, un percorso di crescita che passa esclusivamente attraverso il rafforzamento del sistema economico, attraverso il rafforzamento dei nostri artigiani, delle attività commerciali, di chi fa impresa, perché diversamente è difficile che se ne possa uscire.
In questi anni il settore che ha più sofferto è il settore dell'edilizia, che rappresenta una grande potenzialità ancora oggi in Valle d'Aosta. L'edilizia pubblica non ha più le disponibilità di una volta, ecco allora perché bisogna cercare di rilanciare il comparto dell'edilizia privata per cercare di riqualificare i nostri villaggi, i nostri piccoli insediamenti di montagna, tutti i ruderi che abbiamo sul territorio, perché se vengono ristrutturati, si dà lavoro a degli artigiani, si dà lavoro a dei liberi professionisti. Sono dei fabbricati che possono essere messi a valore nell'ambito di un percorso e di valorizzazione del turismo. Si fa girare il soldo, si crea dell'economia e si crea del lavoro e questo è per creare anche delle prospettive ai giovani. È proprio per questa ragione che ho presentato insieme a degli altri colleghi una proposta risolutiva per il problema dei mutui verso la casa. A questo riguardo credo sia utile fornire alcune spiegazioni. Nel 1984 nasceva l'istituto del fondo di rotazione, la legge diceva: "costituzione di fondi di rotazione per la ripresa dell'industria edilizia". C'era una visione più moderna di quella che abbiamo oggi, perché se voi andate a vedere la legge n. 3 del 2013, all'articolo 1 ha fatto diventare l'edilizia approccio assistenziale da parte della Regione, ma è questo che vogliamo? Io credo che l'edilizia vada vista come un'opportunità per sviluppare il nostro territorio, non può essere vista come un settore assistenziale. Qual era la situazione di contesto? Nel 1981 veniva approvata la nuova legge del riparto fiscale con lo Stato, nel 1983 doppiavano da un anno all'altro le risorse di entrata della Regione. La Regione non sapeva come spendere i soldi in quel momento, ha costituito il fondo di rotazione. Il fondo di rotazione è stata una misura che ha dato grossa soddisfazione ai problemi dei Valdostani, ma voglio ricordare che il 1984 era l'anno in cui c'era Pertini presidente della Repubblica, c'era ancora il Muro di Berlino, c'era la lira e c'erano i tassi che erano al 10 percento. Oggi viviamo una situazione che è completamente diversa: non c'è più una misura che può durare 35 anni e dare la soddisfazione allo stesso problema, perché il problema cambia, cambia il contesto, cambia la gestione del problema per dargli una risposta. Nel 2017, dopo quello che dicevo che nel 2013 l'edilizia era stata qualificata come comparto assistenziale, ricordo che nel mese di agosto abbiamo varato una modifica alla legge n. 3 con la legge n. 13 del 2017, che introduce di nuovo il concetto che l'edilizia è un'attività economica che va sostenuta, va aiutata perché deve ritornare a svolgere le sue funzioni. È stata data la possibilità di finanziare gli interventi sulla prima casa portando da 100.000 a 180.000 i massimali, è stata data la possibilità di intervenire anche sulla seconda casa, ma i Valdostani, perché bisogna avere 8 anni di residenza in Valle d'Aosta o essere da 15 anni proprietari di un immobile per poter intervenire. Da allora a oggi si è verificata una situazione di grande richiesta da parte dei Valdostani, ma credo che dobbiamo essere soddisfatti che ci siano state tante domande; il problema è che non c'è la misura adeguata per soddisfare le domande che sono state presentate. A oggi, relativamente agli anni 2018 e 2019, si è presentato un accumulo di domande per un controvalore pari a 100 milioni di euro, che è la metà della somma degli investimenti del bilancio regionale, perché parliamo di 200 milioni di euro quest'anno a bilancio. Stiamo quindi parlando di un grosso valore sotto il profilo economico che, messo in circolo, è in grado di produrre per l'economia valdostana dei grossi benefici.
A fronte di questa situazione con 100 milioni di fabbisogno relativo agli anni passati e nessuna disponibilità per il 2020, tenuto conto che l'attività non può essere bloccata, bisognava trovare delle misure per dare soddisfazione alle domande. Abbiamo avuto modo di fare un percorso anche di audizioni con Finaosta, ci è stato detto che la soluzione poteva essere per cinque anni: non prendiamo più delle domande. Per noi questa non è una soluzione, perché questo vuol dire fare del danno ai Valdostani e alla Valle d'Aosta. Credo che noi non possiamo venire qui il mattino e essere preoccupati se un cittadino valdostano si presenta allo sportello a fare una domanda per il mutuo. Dobbiamo sperare che se ne presentino il numero maggiore possibile, perché più se ne presentano e più si rilancia l'economia valdostana. Allora cosa abbiamo fatto? Esiste un problema, come qualcuno ha detto prima, andiamo a vedere anche cosa fanno gli altri, perché, quando un problema arriva in Valle d'Aosta, in altre Regioni si è già manifestato qualche anno prima e probabilmente hanno già anche provato a immaginare delle soluzioni. Informandosi, studiando, abbiamo visto che tutte le Regioni speciali intervengono con dei contributi in conto interesse per attivare i mutui nel loro territorio, ma non solo le Regioni a statuto speciale, anche la Lombardia per fare l'esempio di una prossima a noi, di una realtà grande, adotta questo metodo perché con pochi soldi si mettono in circolo grandi capitali. Se non ho i 100 milioni, abbattendo gli interessi che i cittadini pagano presso le banche, posso creare a loro condizioni analoghe a quelle attuali e sottolineo "analoghe", nel contempo spendendo circa 1 milione-1 milione e mezzo di euro all'anno posso mettere in circolo 150 milioni. Da una manovra così il primo anno si hanno già benefici sulle imposte di registro, sull'Irpef del lavoro dei dipendenti, perché quello si paga in Valle d'Aosta, ma quantificabili come minimo a livello di stima già di tre-quattro volte superiore l'entrata rispetto all'uscita da parte della Regione.
Credo che quindi occorre guardare con lungimiranza alla soluzione del problema. È vero che ogni soluzione comporta delle criticità, comporta degli approfondimenti da fare, comporta la definizione di procedure che devono essere presidiate, ma è anche vero che soluzioni alternative non se ne conoscono, se non forse qualcosa che ho avuto modo di orecchiare: qualcuno pensa di depredare l'utile delle partecipate per fare questa operazione. Se si pensa di fare un'operazione del genere, vuol dire che, per fare un "buco", si scava una voragine. È molto semplice il ragionamento, perché le partecipate gli utili li dovrebbero mettere a riserve, dovrebbero utilizzarli per fare gli investimenti per crescere e non per essere gestiti com'è stato fatto in momenti difficili degli anni passati, perché, quando c'era rispetto del Patto di stabilità, si era stati obbligati a fare dei prelievi, ma credo che oggi siamo usciti da questa situazione e sarebbe deprecabile seguire quel percorso, anche perché è un percorso che non può dare continuità all'azione per il futuro.
La misura presentata è una misura di carattere triennale, che sta in piedi nella misura in cui c'è un contesto con dei bassi tassi di interesse, perché è questa la condizione sine qua non per poter attuare quanto proposto. Il tutto andrebbe costruito attraverso la predisposizione di una convenzione tipo con le banche, una convenzione tipo che metta nella condizione di recepire tutti i desiderata della Regione, ovvero i contenuti della legge n. 3 del 2013, che precisa quali sono i caratteri soggettivi e oggettivi per poter accedere alla misura, ma credo che non è che si è inventata l'acqua calda, è un'iniziativa gestita come viene gestita nelle altre Regioni; non credo che qui in Valle d'Aosta ci possa essere una maggiore difficoltà rispetto a quella che c'è stata in Trentino o a Bolzano per poter attivare l'iniziativa. Credo che vada pensato come definirla bene, però bisogna uscire da una situazione di difficoltà.
Oggi voi tenete conto che è emerso in audizione che le domande presentate nell'agosto 2018 sono state trasmesse al mese di dicembre a Finaosta, questo perché non ci sono le coperture, Finaosta avrà bisogno ancora di quattro mesi per fare il loro percorso, ci hanno detto che ci vanno circa 111 giorni medi per poter attivare la cosa. Secondo voi, ma può un cittadino aspettare due anni un mutuo? Non è una risposta adeguata alle esigenze della gente. È questo che bisogna fare: cercare di riformare la pubblica amministrazione, cioè questi sono dei disservizi e poi bisogna analizzare fino in fondo come avviene il processo, perché qualcuno dice: "al cittadino costa 100 euro la perizia fatta dalla Regione". Al cittadino costano anche i sette-otto tecnici che ci sono ai Lavori pubblici per gestire le perizie, a bilancio, ricordiamocelo questo. Quando si analizza il percorso e il processo, quindi bisogna analizzarlo tutto sino in fondo, di qual è il costo, qual è la qualità del servizio e quali sono i tempi. Oggi aspettare due anni non è dare risposte ai cittadini, è dare dei disservizi alla Comunità. Non è possibile pensare che si possa andare avanti in questa direzione, quindi se l'iniziativa è finalizzata a risolvere un problema, ben venga che lasciamo l'altro binario: il binario del fondo di rotazione, perché, tra l'altro, la misura è triennale. Questa quindi è un'opportunità in più che si dà, dunque non credo che debba spaventare il mettere a disposizione un milione e mezzo all'anno per cercare di risolvere un problema che diversamente è irrisolto! Credo che la strada vada esplorata, bisogna avere la capacità di definirla bene, ma questo è nell'interesse della popolazione valdostana e dei settori economici che sono in una condizione di sofferenza e che aspettano delle risposte.
Non c'è solo una misura che può far ripartire l'edilizia, di questo ne siamo consapevoli, serve un pacchetto di iniziative. Bisogna cercare di intervenire anche sulla semplificazione delle procedure, perché questo è un altro grande ostacolo, così come credo che di grande interesse sia l'iniziativa che è stata proposta come miglioramento del bilancio, così come era stato presentato, di introdurre la possibilità di ridurre l'Imu del 50 percento nei successivi cinque anni al termine di un intervento di ristrutturazione, chiaramente facendosi carico la Regione del ristoro ai Comuni del mancato introito che gli viene generato nei propri bilanci. È una proposta, crediamo che sia una proposta che abbia un impatto positivo verso il settore, non ha sicuramente la capacità di risolvere a livello di organicità il problema, però va nell'indirizzo di attivare gli effetti della norma di attuazione 184 del 2017.
Prima ho sentito dire - è stato detto ai microfoni - che Finaosta dà anche i mutui senza ipoteche, che Finaosta ha una funzione sociale, io voglio solo dire che i contratti dei dipendenti di Finaosta sono dei contratti bancari e non dei contratti che rispettano le regole delle cooperative sociali o dell'assistenza sociale, quindi Finaosta è una banca che sottostà alle regole di Banca d'Italia, questo credo che sia fuori di dubbio, c'è un massimo rispetto, una massima collaborazione, ma riteniamo che in questo momento non ci sia la capacità di poter superare questa problematica se non attraverso questa proposta, non ci sono delle condizioni diverse. Questo quindi è quanto abbiamo messo a disposizione e speriamo che sia una proposta che possa essere condivisa nel modo più ampio possibile, è stato fatto anche un emendamento, un sub-emendamento nel percorso di confronto all'interno della Commissione finalizzato a mantenere il doppio binario, che può essere una cosa positiva per coloro che preferiscono o hanno delle esigenze di seguire un certo tipo di strada, ma credo che la compatibilità tra le due cose sia funzionante, possa funzionare, quindi riteniamo che siamo disponibili a confrontarci nello specifico, ma che bisogna fare la valutazione nel suo complesso perché sennò si rischia di perdersi nei piccoli dettagli che è vero che possono evidenziare delle maggiori problematiche, però è anche vero che bisogna guardare e analizzare nel suo complesso quanto è il costo per il Valdostano e per chi interviene di essere bloccato e per non poter portare avanti le proprie iniziative.
Dalle ore 16:21 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Solo per una precisazione che devo al collega Gerandin, che mi ha chiamata in causa e mi ha citata in maniera non corretta. Ci sono registrazioni, quindi è possibile andare a riascoltare quello che ho detto. Io ho fatto una riflessione sulla spesa, sul bilancio e ho detto che nel 2020 la nostra Regione avrà a disposizione circa 100 milioni in più portando l'effettiva quantità di spesa a una cifra superiore ai 1200 milioni di euro all'anno e ho detto che è una quantità ragguardevole di risorse per una regione con poco più di centomila abitanti; non ho parlato di quantità eccessiva, ho parlato di quantità ragguardevole e confermo in toto questa mia espressione. Io credo che oltre 1200 milioni di euro per una regione di centomila abitanti siano molti. Se poi si fa un riferimento al passato, è mia opinione che la grande quantità di denaro che ha affluito in Valle d'Aosta sia stata in qualche modo corresponsabile di una serie di storture che si sono verificate, di problemi di cui oggi paghiamo il fio.
Altra cosa che preciso: io non ho mai parlato della questione del Presidente Prefetto. Su questo ho ovviamente un'opinione, non credo sia il caso di aprire qui una discussione, ma dico soltanto che, a distanza di così tanto tempo dai decreti luogotenenziali del 1945 e dallo Statuto del 1948, ci vorrebbe una riflessione e una ridefinizione delle competenze, senza per questo arrivare necessariamente a una separazione.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Volevo fare anch'io alcune riflessioni e ringraziare i colleghi che hanno partecipato a questo dibattito. Vorrei però prima di tutto dare una nota di fondo riguardo all'importanza del bilancio, perché ho sentito un leitmotiv un po' comune che ha riguardato e ha interessato gli interventi di vari colleghi. Ci sono alcuni punti di comunanza che vorrei sottolineare. Sicuramente io penso di averlo detto più volte, nessuno sta sottovalutando l'importanza di un bilancio. L'abbiamo detto dall'inizio, l'abbiamo sempre detto e già questi discorsi li abbiamo fatti penso all'inizio, poi non cito la vicenda che ha riguardato per lungo tempo l'approvazione di un bilancio, ma questa oggi è una nota più di colore. Qualcuno però ha dato per scontato o comunque ha trattato l'approvazione di un bilancio quasi come una presa d'atto. Mi è spiaciuto anche et je veux le souligner car le Président de l'Union Valdôtaine est même un Syndic et dans son allocution a, disons, dit que nel bilancio c'è una piccola parte che può essere a discrezione della politica, magari me lo sono segnato male, che fa un po' il paio anche con alcune indicazioni o alcune precisazioni che erano state date da membri del Governo dove alla fine le possibilità di manovra sono poche. Qualcun altro giustamente ha sottolineato l'importanza degli uffici dell'amministrazione nell'approvazione di un bilancio. Per carità di Dio, io lo cito ancora, il 17 dicembre quando ci siamo trovati e abbiamo discusso della possibilità e del senso di responsabilità di poter arrivare a un bilancio di Commissione, perché più volte è stato detto, penso che la possibilità di trovare dei punti di comunanza ci sia stata e la nostra disponibilità c'era, ma purtroppo questa comunanza non si è voluta trovare e quindi io dico: attenzione oggi... capisco benissimo le strategie politiche di ognuno, capisco anche benissimo... e io rendo ancora onore alla collega Morelli che è scesa immediatamente in campo, giustamente, a difendere una parte politica che comunque è in difficoltà, perché ricordiamo, non lo voglio ridire e l'ho già detto, se oggi siamo arrivati a questa situazione, per carità di Dio, non date la colpa all'opposizione o almeno non guardate da questa parte, perché noi ci siamo trovati un bilancio che andava e veniva come una lunetta del Parlamento in questo Consiglio, e poi alla fine della fiera ci troviamo con un documento che sì, ha trovato degli emendamenti anche di peso e poi uno di quelli, l'avevo già citato, il collega Marquis mi ha dato una grande fonte di ispirazione e quindi andrò punto per punto a commentare anche alcuni aspetti che lui ha detto perché sono utili, secondo me, a preparare poi la trattazione degli emendamenti. Sicuramente però l'approvazione di un bilancio è un atto amministrativo, ci sono tante spese obbligatorie, per carità, ma ce ne sono altre che sono discrezionali e attenzione a passare o comunque a banalizzare questo fatto.
Qualcuno giustamente ha detto: "io a prescindere il bilancio non lo voto, io a prescindere non do dei contributi". Noi dei contributi li abbiamo dati, abbiamo sempre fatto la nostra parte. Siamo stati anche criticati nella presentazione di quel primo emendamento che oggi andiamo a ripresentare, ma l'abbiamo detto più volte: era proprio una valutazione complessiva per comprendere se a livello di Commissione c'era la possibilità di trovare un accordo comune. Poi qualcuno ha già manifestato la sua posizione, addirittura anche di aumento dell'addizionale regionale, il sottoscritto è contrario a qualsiasi tipo di aumento nel limite del possibile, perché sappiamo che l'economia è mutevole e quindi bisogna sempre stare molto attenti perché a volte le necessità di contingenza implicano delle azioni forti.
Sul discorso delle responsabilità, se siamo arrivati oggi a questo punto, è vero, la responsabilità spesso va attribuita a tutta l'istituzione, a tutto il Consiglio. Mi perdoni però, collega Morelli, io non mi sento responsabile di dove siamo arrivati e questo glielo volevo dire. Dall'altro lato, sul percorso che ci ha portato fino a qua ci sono degli aspetti che mi sono rimasti un po' così... sul discorso, ad esempio, della riforma del turismo da parte nostra nessuno l'ha ostacolata, anzi tutti i progetti di legge che noi abbiamo presentato sono rimasti lì un po' perché le attività delle Commissioni sono state molto intense: penso alla III Commissione, che ha avuto anche dei problemi di varia natura, però comunque sia ognuno ha presentato le sue leggi e sul discorso della riforma del turismo gli ostacoli non erano sicuramente dalla parte dell'opposizione ma forse qualche ostacolo interno ce l'avete avuto voi.
"Il bilancio non è il figlio di nessuno", collega Favre, mi spiace dirlo, ma il bilancio è figlio di qualcuno per forza di cose. Magari il bilancio alla fine sarà anche figlio di qualcun altro, perché gli emendamenti potranno cambiarlo, potranno incidere e degli emendamenti pesanti sono stati presentati. Oggi è ovvio che da parte mia non mi sento neanche padrino... uso "padrino" in termine religioso, non in termine di associazioni che non mi appartengono, perché qua bisogna specificare in maniera molto attenta i termini ultimamente, e penso soprattutto anche nel futuro, soprattutto se andremo verso la campagna elettorale, questo è un consiglio che do a tutti, ma non mi sento assolutamente "parente" di questo bilancio per il momento. Ripeto: non penso che accoglierete degli emendamenti pesanti che abbiamo presentato e quindi al 99 percento il bilancio sarà "figlio" vostro: dico "vostro" in senso generico perché non ho ancora capito se il mio dubbio sui voti di approvazione del bilancio avrà un esito positivo. Quello che è mancato sicuramente è il fatto che non c'è stata una comunanza di intenti, però, ripeto, io con una battuta dissi: "Paganini non ripete"; noi ci abbiamo provato, abbiamo dato una disponibilità, ci è stato detto di no, vedremo quello che succederà.
Vado sull'argomento core, come direbbero gli Anglosassoni, dei mutui casa. Il collega Marquis ricordava che il fondo di rotazione nasceva nel 1984, pensate che io non ero neanche nato, nascevo l'anno successivo. Sicuramente la Regione all'epoca aveva tante risorse, lo ricordiamo sempre, le risorse della Regione sono in diminuzione rispetto al passato, anche perché ricordiamoci che l'effetto dell'Iva da importazione purtroppo ce lo dimentichiamo e comunque anche per effetto se vogliamo di una crisi economica che sta perdurando, perché non usciremo dalla crisi economica grazie a questo bilancio, ma non per colpa del suo bilancio, perché la crisi economica oggi è sempre più globalizzata e sicuramente servono anche altre misure che vanno al di là del livello romano, perché comunque la vera crisi ce l'abbiamo in tutto l'ambito occidentale. Ci sono problemi che ci stiamo trascinando, la crisi del 2008 è tutt'altro che terminata.
Sul discorso del mutuo casa, sicuramente io l'ho fatto in Commissione, lo dico anche oggi: io non critico la proposta di una soluzione. L'ho detto in Commissione, abbiamo cercato di dibattere, ci siamo fatti portatori di richiedere delle audizioni necessarie, perché, quando si vanno a identificare delle soluzioni, non bisogna mai sottovalutare l'analisi o comunque anche la contingenza, perché soluzioni così importanti e significative rischiano di impegnare a lungo termine la Regione; pensiamo che gli effetti, c'è anche scritto nello stesso comma quarto di quell'emendamento, hanno effetti sul trentennio, perché comunque sono potenzialmente dei mutui che possono durare trent'anni e impegnare la Regione oltre il triennio, perché questa è un po' anche, secondo me, una delle debolezze del discorso che faceva il Presidente della II Commissione, noi sicuramente oggi possiamo ragionare sulla copertura dei tre anni, ma dobbiamo anche pensare nel lungo termine, perché altrimenti dire: "ne approfittiamo in questo momento perché i tassi sono bassi"... per carità, in ottica speculativa o comunque in ottica privatistica ha un senso, in ottica pubblica un po' meno, perché ricordiamoci che, per quanto questa misura sia nata nel 1984, per quanto c'erano tante risorse, oggi ne abbiamo meno, queste risorse sono pubbliche. Ripeto: sono pubbliche e non mi parlate di depredazione delle partecipate. Per favore, non parlatemene, perché un conto è utilizzare gli utili e i dividendi, un conto è drenare le riserve di una partecipata e sinceramente su questo aspetto non voglio tornarci, perché ne abbiamo già discusso moltissimo durante la maratona di CVA e il presidente Marquis conosce molto bene il caso, quindi non parli di depredazione per favore. Le ricordo anche una cosa: non è una depredazione, perché? Perché il fondo di rotazione si autoalimenta e le risorse rimangono nell'alveo del gruppo Regione, il contributo in conto interessi è una perdita secca, per carità, è una misura che si può adottare, però tra le due ricordiamoci che sono dei fondi pubblici.
Il discorso dei dipendenti mi preoccupa moltissimo perché abbiamo parlato di riforma dell'Amministrazione regionale, ci sono anche degli emendamenti che ci permetteranno di approfondire l'aspetto, però direi ai sette tecnici delle Opere pubbliche e ai dipendenti di Finaosta di drizzare le antenne perché ho sentito dei toni che sinceramente mi hanno anche un po' stupito: "siamo per la razionalizzazione delle procedure e dei tempi e della burocrazia", però, attenzione, perché qua mi sembra che stiamo andando a cercare spesso dei colpevoli o comunque dei soggetti che in realtà non hanno colpe. Forse le colpe ce l'ha chi ha allargato le maglie dei mutui, ce li ha chi ha previsto maggiori possibilità all'utilizzo di queste forme, che non è negativo, se a maggiori disponibilità, maggiori possibilità si fosse rimpinguato e si fosse presentata una dotazione finanziaria di quei fondi adeguata, ma non dopo, prima andava fatto. Perché una programmazione nell'amministrazione ci deve essere, perché altrimenti, attenzione, quando mi si dice: "nessuno si aspettava che sarebbero arrivate un sacco di richieste in questa maniera". Signori, ma io non lo so, non c'ero quando è stato previsto l'allargamento delle possibilità di usufruire di questa misura, ma uno ci pensa agli effetti che le politiche che si danno hanno a livello di finanza pubblica? Perché altrimenti facciamo delle regole che... la programmazione è importante, peccato che ancora da queste parti spesso ci sia un altro tipo di programmazione che guarda più alle elezioni visto che tutti parlano tanto di campagna elettorale, ma ci sono persone molto più esperte di noi che la sanno fare.
Sul discorso Imu-ristrutturazione ne approfitto, perché è stata citata sicuramente una misura che abbiamo detto anche in Commissione essere condivisibile e importante, però a oggi non c'è l'intervento legislativo a supporto, quindi ci sembra più un'indicazione per mettere l'ennesima bandierina piuttosto che una misura concreta.
Voglio chiudere invece sugli "stregatti". Io non conosco bene la storia di "Alice nel paese delle meraviglie", però mi è piaciuta questa figura di questi manovratori esterni che si aggirano spesso nei corridoi della politica. Io penso che tutti noi potenzialmente possiamo essere manovrati, ma, al di là dei manovratori, la vera colpa è di ognuno di noi; siamo noi che dobbiamo avere la testa libera, qualcuno diceva: "la partecipazione è libertà" o "libertà è partecipazione". Io penso che ognuno di noi sa se vuole essere manovrato o se vuole essere uno strumento di un manovratore. Io sinceramente ho sempre detto quello che penso, continuerò a farlo, ne ho pagato anche le conseguenze, probabilmente le pagherò anche nel futuro, però io credo che la colpa non sia dei manovratori ma di chi li sta ad ascoltare.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Favre.
Favre (AV) - Collega Aggravi, questo bilancio non è "il figlio di nessuno", come avevo scritto, ma magari nell'essere emozionata nei primi interventi l'articolo è scappato via. Solo per precisione vista la stima reciproca.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Morelli.
Morelli (AV) - Per la stessa ragione della collega Favre mi sento di rispondere al collega Aggravi. Io non ho dato un giudizio sulle responsabilità altrui, io ho semplicemente detto, le ripeto il passaggio: disagi per le strutture dell'Amministrazione regionale che si ripercuotono sui cittadini e di cui, a torto o a ragione, i Valdostani ci ritengono tutti responsabili. Questo quindi quanto le dovevo, ad altri insulti invece io non rispondo.
Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il collega Nogara.
Nogara (AV) - Vorrei fare alcune brevi considerazioni e analizzare brevemente il momento in cui viviamo ora. In questi giorni stiamo facendo una discussione molto importante sul bilancio regionale e, com'è stato già ripetuto diverse volte, per diverse volte è già stato rinviato. Io mi aspettavo e mi aspetto che si faccia una discussione costruttiva e non ci siano scambi di accuse per fregiarsi di grandi cose che sono state fatte o di cose che sono fatte in questo momento e denigrarsi a vicenda. Perché alla fine di tutte questi interventi, di queste scaramucce, alla fine chi ne paga le conseguenze sono i cittadini valdostani. Perché per diverse volte io ho avuto modo di dire che la politica, è vero, è fatta anche di queste cose, però ci sono dei momenti in cui ci vuole tanto buon senso e tanta responsabilità: quella che in questo momento ci vuole per poter approvare e bisogna approvare questo bilancio. Ecco, io volevo fare delle considerazioni perché nella mia anche breve carriera politica non ho mai visto una maggioranza che approva un bilancio con la minoranza che gli batte le mani, oppure, di solito succede sempre così, le iniziative che prende la maggioranza sono delle marchette e quelle che dicono invece la minoranza sono delle grandi cose, e viceversa. È perciò un po' il ruolo della politica in questi momenti, che dovevano essere i momenti già di un mese fa dell'approvazione dei bilanci. Io ho avuto la fortuna anche di collaborare per la costruzione di un bilancio. La costruzione di un bilancio è fatta in certi momenti di tanto entusiasmo da parte di un Assessore, ad esempio, perché vuoi a tutti i costi mettere le cose in cui credi, le cose a cui pensi, le cose che hai espresso anche in un programma, poi ti trovi con la realtà delle disponibilità finanziarie, delle spese obbligatorie e tutta una serie di cose, chi ha fatto un bilancio sa benissimo a cosa va incontro. Questa è la grossa difficoltà quando si costruisce un bilancio e, quando si costruisce un bilancio - mi riferisco a quanto ha detto la mia collega Favre - c'è una grande collaborazione con tutto lo staff dell'Assessorato, con tutti i dirigenti, con tutti i coordinatori, che ti danno delle buone indicazioni per non fare degli sbagli, ti danno delle indicazioni perché sono persone magari che sono trent'anni, quarant'anni che lavorano in amministrazione. Ecco, io vi dico queste cose perché sentire - e non voglio fare polemica col collega Gerandin - di come si pensa che venga fatto un bilancio mi trova un po' spiazzato perché io, collega, è da cinque-sei anni che la sento fare degli attacchi quando è il momento del bilancio, cioè è facile fare degli attacchi, dire: "questo non va, qua è sbagliato". Abbiamo sentito anche nella scorsa legislatura quando si aprivano i cantieri forestali, si sentiva parlare di marchette e si sentiva parlare solo di illusioni, oppure quando si parlava di fondi di rotazione che dovevano essere usati per anticipare i soldi a tutti gli agricoltori, cose che poi in seguito non sono state fatte perché non si potevano fare. Ecco, il bilancio è fatto anche proprio di tutte queste cose. Io trovo che è molto facile anche tante volte in minoranza prendere la parola e battere su un bilancio. Quando ho sentito lei prima, collega, mi è venuta un po' di nostalgia per la minoranza, per poter dire qualsiasi cosa, tutte le cose che ti passano per la mente. Sapete però benissimo tutti che, quando si fa un bilancio, si è tutti intorno a un tavolo, la "coperta" è quella: o si tira da una parte o si tira dall'altra, ma quando i soldi sono quelli, non si possono fare tante peripezie.
Allora ho sentito anche proprio appena adesso la collega Morelli che ha cercato di spiegarsi per quello che aveva detto. Se voi vi ricordate bene, e lo dico veramente senza polemica, ci siamo trovati nella Giunta Spelgatti verso la fine dell'anno ad avere dei problemi, oggi ho sentito dire che c'è stato un ribaltone, non è che c'è stato un ribaltone, la Giunta Spelgatti si è trovata in 11 persone a un certo punto, era in maggioranza, ha continuato a lavorare portando avanti quello che volevano portare avanti. Mi ricordo benissimo che nell'assestamento di bilancio la minoranza l'ha votato perché altrimenti non avrebbe avuto i voti per poterlo portare avanti e poi si e subentrati con una maggioranza a 18 perché fa parte anche del discorso che ci troviamo in questo momento, e, come ha detto non mi ricordo più chi, ci troveremo dopo le elezioni, perché qua ci troviamo con proporzionale. Si cercano di fare delle maggioranze, come avete cercato voi di fare le maggioranze, noi abbiamo fatto la maggioranza come abbiamo potuto farla a fine 2018 per portare avanti un bilancio e per non lasciare la Regione in difficoltà visto che eravamo il 5 di dicembre. Questo è un problema che avete avuto voi, è un problema che stiamo cercando di superare noi come maggioranza proprio per non lasciare in difficoltà la nostra Regione.
Una cosa che voglio ribadire, che mi hanno chiesto diverse volte, è che è importantissimo portare avanti questo bilancio. A portare avanti questo bilancio si risolvono diverse cose, ma rimangono tante cose importanti in ballo fino a quando il prossimo Governo - arriverà alla fine di quest'anno, a metà di quest'anno - prenderà di nuovo le redini di questa Regione e incomincerà a deliberare, perché se certe disponibilità si riescono a usare approvando questo bilancio, per tantissime disponibilità finanziarie, se non vengono deliberate, non si va da nessuna parte.
Il DEFR. Io vorrei parlare anche del DEFR perché ieri mi è interessato anche leggere il DEFR che era stato presentato dalla minoranza. Mi ha fatto piacere leggere che molte cose che erano previste anche nel DEFR dalla maggioranza erano state riportate in questo DEFR. Una cosa che mi ha lasciato un po' perplesso, a parte due righe in cui si parlava delle concessioni sulle acque, è che non si è parlato di CVA. Concordo con la collega Rini che questa è una grossa mancanza di questo Consiglio. Io questa volta dico "di questo Consiglio", perché queste iniziative così importanti come il futuro di CVA dovevano essere sicuramente trattate e un appello che faccio è che chi sarà qui la prossima legislatura sia una delle prime cose che prende in mano, perché noi piano piano stiamo perdendo... mi viene da sorridere perché l'associazione ululava "mettete giù le mani dalle acque" e adesso ci troviamo con una grossa problematica per le concessioni delle acque. Entro il 31 di marzo, se non si fa qualcosa, a parte diverse interpretazioni che ci sono, quasi sicuramente sarà lo Stato che prenderà in mano il fatto delle concessioni e in più, oltre a prendersi il fatto di decidere come avverranno le concessioni qui delle acque in Valle d'Aosta, si terrà il 10 percento delle concessioni nelle casse dello Stato. Questo è un problema delle concessioni che si è sempre voluto affrontare ed era stato anche accettato da questa maggioranza con le norme di attuazione. Io non vorrei dire come dicono spesso tante persone: io l'avevo detto... io l'avevo detto quasi un anno fa in Commissione, ho continuato a dirlo, ho continuato a ribadirlo, noi adesso con la Paritetica per i problemi di governo, per i vari problemi che ci sono, siamo al punto zero, siamo fermi. Questo però era qualcosa che dipendeva per le concessioni, invece, per quanto riguarda il funzionamento di CVA, siamo punto e a capo. Leggevo stamattina - me lo sono preso, me lo sono portato qui, non so bene dove l'ho messo, ma comunque c'era - un articolo su "Il Sole 24 Ore" dove si diceva appunto che tutte le società alla pari di CVA, in questo caso Alperia, stanno investendo a piene mani ovunque proprio per migliorarsi e per ingrandirsi, quello che CVA in questo momento purtroppo non riesce a fare.
Ho sentito stamattina il collega Luboz che parlava di Florenzano. Ribadisco anch'io quello che diceva Florenzano. Florenzano la prima cosa che ha detto quando gli è stata fatta la domanda: "in che tempi avremmo dovuto pensare alla quotazione in Borsa", lui ci aveva detto: "ieri dovevate farlo, ma fatelo il più presto possibile", questa è un po' la realtà che stiamo vivendo. Qua per certe cose, dove non si trovano delle convergenze, a me viene da dire che è troppo comodo mettere nel cassetto le pratiche e non parlarne, però a un certo punto poi i nodi verranno al pettine. Ho apprezzato anche l'intervento che ha fatto il collega Vesan, perché come minoranza è perfetto, è giusto quello che ha detto, nel senso che tutto quello che poteva essere accettabile dava un parere di astensione per questo bilancio, ma tutto quello che era accettabile come emendamenti, se lo ritenevano accettabile, l'avrebbero votato e quello che non era accettabile non l'avrebbero... questa, secondo me, è un po' la funzione che ha la minoranza. Io tante volte ho sentito dire: "dovete accettarci tutti, i tanti emendamenti perché sono giusti, però il bilancio non ve lo votiamo". Ecco, sono degli atteggiamenti a volte che fanno un po' riflettere, perché dici: "allora, scusate, noi con tutti i problemi che ci sono stati e che abbiamo in questa maggioranza si è cercato di fare un bilancio che vada da una certa parte. È chiaro che se tu ti trovi degli emendamenti che ti disintegrano questo bilancio, si segue quello che la maggioranza ha cercato di portare avanti", comunque io non mi dilungo di più. Spero solo che questo confronto sia un confronto franco, che vada avanti nel miglior modo possibile e che ci sia discussione, perché è molto importante poter discutere soprattutto e ribadisco in un momento che forse è il momento più importante per un Consiglio regionale e per una Giunta, che è l'approvazione del bilancio. Spero - e me lo auguro non tanto per me ma soprattutto per i Valdostani - che questo bilancio alla fine di questa seduta venga approvato e che finalmente certi capitoli, certe risorse possano essere usati per soddisfare i bisogni della comunità.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Un breve intervento obbligatorio a questo punto. Per quanto mi riguarda, il sipario sul Governo e sulla maggioranza è calato il 16 dicembre 2019. Le dimissioni del Presidente e di due Assessori in seguito al coinvolgimento in un'indagine, dalla quale è emerso un quadro estremamente grave e inquietante riguardo alla vicinanza a presunti 'ndranghetisti e a delle modalità di raccolta del consenso elettorale francamente inaccettabili. Questa situazione ha posto fine tecnicamente e di fatto, ripeto, al Governo e a quell'esperienza, un'evidenza, un'ovvietà che ripeto da quel giorno, perché non c'è governo senza maggioranza. Le maggioranze sono in funzione di un governo e, se non c'è un governo, non c'è una maggioranza. Su questo aspetto si è generato, a mio avviso, un equivoco, che ha fatto sì anche di creare dei problemi per questa "navetta" di questo bilancio che è passato dall'aula in Commissione, è tornato in aula, è tornato in Commissione. Anche ingenerato proprio da questa situazione nella quale siamo arrivati al punto di avere... chi come la consigliera Rini è riuscita a uscire da una maggioranza che non c'era più. Qui siamo... come dire? Nella parte artistica dell'attività politica e questo è un aspetto che bisogna tenere in considerazione, che dà anche una chiave di lettura di questo periodo. Peraltro il bilancio che verrà approvato sarà un "bilancio virtuale" tra virgolette, anche perché, come sottolineava qui il mio vicino di banco Lavevaz questa mattina, in realtà il contenuto politico al bilancio verrà dato eventualmente in un secondo momento quando ci sarà una maggioranza legata a un Governo e darà seguito a un bilancio. Le variazioni di bilancio servono a questo. Oggi noi siamo in questa fase, non c'è un rapporto diretto tra maggioranza, Governo e bilancio, mi pare ovvio.
In questi ultimi cinque mesi ho garantito continuità governativa essenzialmente con due obiettivi: uno quello di fermare il processo di quotazione di CVA attraverso una norma di attuazione sul modello trentino che attribuisse alla Regione le competenze in materia di derivazioni idroelettriche. Il secondo obiettivo era una riforma della forma di governo che andasse nella direzione di eleggere direttamente la Giunta, il Governo in modo separato e disgiunto dall'Assemblea per dare la possibilità ai cittadini di decidere e anche per dare seguito a un progetto nato tantissimo tempo fa: quello legato a un referendum nel lontano 2007, che mi ha visto impegnato su diversi fronti tra i quali questo dell'elezione diretta del Governo regionale, quel referendum aveva anche come obiettivo la preferenza unica e l'aumento della presenza di genere nelle liste. Su questi due aspetti la preferenza unica e l'aumento delle quote di genere, questo almeno è un risultato che siamo riusciti a ottenere e devo dire la mia parte in questo senso l'ho fatta e quelle poche riforme che si sono fatte, una è questa... come dire? La mia parte l'ho fatta. Questa legislatura avrebbe potuto essere l'occasione, anche in relazione a un equilibrio molto difficile anche di numeri, distribuzione dei seggi, per una fase di riforma che sfruttava appunto questi equilibri strani e precari, ma non è stato possibile farlo, mi pare evidente, è stata un'occasione persa da questo punto di vista.
Alcune riforme andavano fatte e verrà il tempo di farle perché prima o poi certe questioni andranno affrontate. La Valle d'Aosta ha bisogno di riforme, è profondamente cambiata, non è più "l'isola felice", che non è mai esistita peraltro. Qualcuno vuole riportare indietro l'orologio, ma non è così, le riforme andranno fatte e andranno fatte il più presto possibile. Ora, lo scenario più probabile e accreditato sembrano essere le elezioni in primavera; a mio avviso, se questo sarà lo scenario, la soluzione praticabile e anche più comprensibile ai cittadini è quella dell'election day con l'accorpamento dei due appuntamenti elettorali; non tanto, non solo per una questione di risparmio, ma anche per una questione di partecipazione maggiore e per non provocare un'ulteriore disaffezione da parte dei cittadini al voto. Tra l'altro, su questo argomento già in passato avevo presentato una proposta di legge che andava proprio nell'istituire l'election day come avviene in molte altre democrazie. All'epoca questa, come altre proposte, ovviamente è stata respinta, tra l'altro, da quelli che probabilmente domani l'approveranno, ma è un dato positivo che si cambi idea quando si cambia nella giusta direzione. Oggi resta da approvare un bilancio, un documento che deve essere approvato visto che ci troviamo in una situazione oggettivamente complicata. La mancata approvazione di questo bilancio creerebbe ulteriori danni, un ulteriore rallentamento burocratico e dei seri danni al funzionamento della macchina amministrativa e dunque di riflesso ai cittadini, sarebbero ulteriori problemi a una Valle che di problemi ne ha già a sufficienza.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Approfitto del mio secondo intervento per illustrare almeno parzialmente gli emendamenti che abbiamo proposto a questo bilancio. Approfitto anche per ringraziare calorosamente il consigliere Aggravi, che mi ha regalato un sacco di minuti, esprimendo una posizione relativamente ai mutui prima casa, che è quella su cui ci siamo già confrontati in precedenza, che condividiamo appieno. Siamo fermamente convinti che impegnare risorse per 33 anni per risolvere un problema per tre anni sia cattiva amministrazione delle risorse, soprattutto quando ce ne sono poche.
Veniamo invece alle proposte di emendamento che abbiamo presentato. Io ho presentato a mia firma due proposte di emendamento, di cui una forse è una di quelle ritenute dal collega Nogara "sfonda bilancio" o "distruggi bilancio". La proposta è relativa all'utilizzo di risorse, che, di fatto, ai sensi della normativa nazionale, appartengono agli Enti locali della Valle d'Aosta: sto parlando dei sovracanoni per le derivazioni idroelettriche, sono i fondi che hanno finanziato le attività del BIM e che sono sempre stati gestiti da parte degli Enti locali fino al 2015, quando la Regione si è trovata ad avere problemi nella gestione del suo bilancio e ha pensato bene che le risorse poteva andare a prenderle ai Comuni valdostani. Ecco, questo, secondo me, è un segno di federalismo piuttosto scadente, è un riconoscimento dell'autonomia dei Comuni veramente penoso, la dichiarazione fatta sottobanco all'epoca era "tanto i Comuni non sanno come usarli, poi gli avanzano alla fine dell'anno e quindi li usiamo noi". Questi soldi sono consistenti, sono tutti sovracanoni maturati dal 2009 ad adesso e ammontano annualmente a 4 milioni di euro. Questo vuol dire che l'Amministrazione regionale con questa ennesima proposta di bilancio porta via 12 milioni di euro agli Enti locali della Valle d'Aosta. La nostra proposta non impoverisce la Valle d'Aosta nemmeno di un euro ma fa sì che chi ha titolo per gestire queste risorse, cioè gli Enti locali della Valle d'Aosta, ritornino a disporne. Proprio dalla maggioranza arriva un emendamento che gira di fatto 5 milioni di euro arrivati dallo Stato agli Enti locali della Valle d'Aosta. Ecco, questi soldi sono praticamente nelle stesse identiche condizioni: sono i soldi che la normativa nazionale assegna agli Enti locali della Valle d'Aosta e che con uno strano concetto di autonomia, che ricorda più quel centralismo regionale già stigmatizzato dal collega Marquis poco fa, invece fa sì che le risorse in Valle d'Aosta debbano tutte passare per il bilancio regionale perché "mamma Regione" è più brava ad amministrare dei suoi "cattivi figli" Sindaci probabilmente. Questo emendamento fa sì che questi soldi, che sono destinati ai Comuni, tornino ai Comuni; nella fattispecie non sono soldi già impegnati, sono soldi solo parzialmente prenotati e quindi, come indicato nell'emendamento, la Regione, che, di fatto, ha man mano ridestinato questi fondi che non erano suoi a diverse destinazioni, quest'anno per la prima volta decide dal 2015, per fortuna, l'epoca Rollandin è passata... che i Comuni devono di nuovo godere di una loro autonomia amministrativa con risorse proprie e non solo con le risorse generosamente concesse di volta in volta in fase di approvazione del bilancio. Questo è un emendamento pesante perché vale effettivamente i 4 milioni di euro che vengono a mancare nel bilancio regionale. Però sono 4 milioni di euro che non sono della Regione, sono 4 milioni di euro di cui la Regione si è impossessata non essendo suoi. Sono 4 milioni di euro che saranno comunque spesi sul territorio regionale, ma saranno spesi dalle Amministrazioni comunali a cui noi riconosciamo tutta la nostra fiducia quali enti che rappresentano fortemente l'autonomia dei Valdostani e non vogliamo privarli delle risorse condizionando il loro operato a scelte fatte in un'altra Assise, in un altro ente. Solo per memoria ricordo che al CELVA questa - chiamiamola così - sottrazione di risorse degli Enti locali è stata ampiamente votata da una maggioranza di Sindaci, che riconoscevano anche in questo modo la loro sudditanza nei confronti dell'Amministrazione regionale. Noi vorremmo dire ai Sindaci: "i soldi sono vostri e ve li dovete gestire voi, senza dover sempre dipendere dalla paghetta di mamma Regione". Oltre a questo emendamento... di fatto sostanzialmente sono due: il primo che dice che non si fa più questo prelievo e l'altro che dice... sono uno dipendente dall'altro, hanno avuto faticosamente il parere favorevole anche delle Finanze.
Ho presentato un altro emendamento che invece sicuramente non tende a impoverire il bilancio della Regione, anzi addirittura è un emendamento che interviene sulla legge sul gioco di azzardo. Questa è una legge su cui siamo intervenuti ripetutamente, lo abbiamo fatto anche coi colleghi di fronte a me con delle proposte significative che sono state approvate da tutti e tutti quanti in quest'Aula al momento della loro approvazione abbiamo dichiarato la nostra volontà di contrastare il gioco di azzardo, eppure tutto questo funziona finché non si arriva al bilancio. Già nel bilancio dell'anno scorso una norma che era prevista nella legge n. 14/2015: quella sulla prevenzione e il contrasto del trattamento da dipendenza da gioco di azzardo, prevedeva la possibilità di applicare una maggiorazione all'IRAP per chi fa del gioco d'azzardo la sua attività, questi soldi dovevano finalizzare azioni per evitare il gioco di azzardo, questa non è mai entrata in vigore. La norma prevedeva espressamente che fosse già inserita nel bilancio del 2016, ma è stata ripetutamente rinviata a causa di Governi nazionali, che erano assolutamente contrari a qualunque aumento di tassazione, combinazione soprattutto nel campo del gioco di azzardo. Da quando finalmente si è insediato un altro tipo di Governo a livello nazionale, questa clausola è decaduta, ma questo non è bastato a far cambiare idea alle nostre Amministrazioni regionali. Infatti anche nell'approvazione dello scorso bilancio si è deciso di rinviare un'ennesima volta l'entrata in vigore di queste maggiorazioni. Quest'anno in fase di presentazione del bilancio i "Robin Hood" del gioco di azzardo hanno deciso di operare in modo più drastico, hanno detto: "va beh, ma se in tutti questi anni non glielo abbiamo mai applicata questa maggiorazione, cancelliamola dalla legge. È più pratico, è più comodo, cosa importa se ci guadagniamo poco? In fondo non ci abbiamo mai guadagnato niente pur avendolo scritto in legge". Questa è la motivazione illustrata nella relazione dell'emendamento, della proposta. Sono rimasto senza parole quando l'ho letta. Questi pochi soldi di maggiorazione IRAP, che non è definita, invece potrebbero invece venire utili per finanziare iniziative di questo tipo, che portano, per fortuna, il simbolo dell'Amministrazione della Regione e quello dell'USL Valle d'Aosta, cioè iniziative finalizzate a disincentivare il gioco di azzardo patologico. Non abbiamo risorse, abbiamo un problema di gioco di azzardo patologico, il rinunciare tout court in fase di approvazione del bilancio a questa possibile entrata destinata a finanziare attività virtuose, in un momento in cui il bilancio non festeggia per la propria ricchezza, ci sembrava assolutamente da evitare, purtroppo, per poter aumentare una tassa, bisogna intervenire nell'annualità precedente. Nel momento in cui non abbiamo approvato questo bilancio entro la fine dell'anno, ci siamo visti costretti a rivedere questo nostro emendamento, l'abbiamo modificato sentendo anche le Finanze per concordare una proposizione che fosse compatibile con la normativa vigente e con il nostro bilancio e questo è l'emendamento n. 1 da me proposto in cui viene illustrata questa possibilità di mantenere questa maggiorazione e di iniziare ad applicarla finalmente dopo soli sei anni dal 1° gennaio 2021. Lo ridico: se viene approvato il bilancio così com'è, la maggiorazione non esiste più in legge. L'approvazione del nostro emendamento mantiene questa clausola e dà questo residuo del 2020 di tempo alla maggioranza per stabilire finalmente quale maggiorazione applicare e come destinarla ad attività che servano a salvaguardare tutti i Valdostani già vittime o possibili future vittime del gioco di azzardo. Quando l'abbiamo presentato in Commissione, ringrazio ancora i colleghi che hanno espresso parere favorevole, ma tristemente da parte di una maggioranza non così disponibile a confrontarsi in Commissione sulle proposte della minoranza è venuta fuori un'astensione, cioè il voler confermare, almeno in fase di Commissione, la volontà di abolire questo tipo di possibile entrata finalizzata alla lotta nei confronti del gioco di azzardo.
Noi siamo piuttosto testardi, ridiciamo sempre le stesse cose e quindi siamo di nuovo qui in aula a riproporre questo emendamento. Torno a dire che non è un emendamento marchetta, non chiediamo soldi da destinare a qualcuno o a qualcos'altro: chiediamo soldi da destinare a una lotta che tutti quanti in quest'aula abbiamo ritenuto importante.
Presidente - Siamo in discussione generale, non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il collega Mossa.
Mossa (M5S) - Come abbiamo più volte ribadito, il voto al DEFR e alla legge di bilancio sono una chiara dichiarazione di fiducia alla Giunta che li propone, fiducia che non abbiamo mai riposto in nessun Governo regionale, né in quello attuale, né in quello precedente, fiducia mai riposta nemmeno quando mancava l'ufficialità delle infiltrazioni mafiose all'interno della nostra istituzione. Figuriamoci oggi, che non solo sono diventate ufficiali, ma non conosciamo nemmeno quale sia l'effettiva ampiezza delle indagini e se da queste risulteranno poi coinvolti anche colleghi presenti oggi in aula.
L'unica cosa, come abbiamo già detto, che ci limiteremo a fare è quella di presentare degli emendamenti che noi riteniamo migliorativi, primo fra tutti CVA. Proponiamo un emendamento al DEFR per prorogare il termine per l'approvazione della norma di attuazione previsto per febbraio 2020 a settembre 2020. Ovviamente la proposta scaturisce dal fatto che la norma di attuazione prevede tempi per la sua approvazione che possono andare oltre i sei mesi e mettere questa scadenza a febbraio, consapevoli del fatto che non si è ancora neanche formata la nuova Commissione paritetica, equivale a dire: "non ci sono le tempistiche per realizzare la norma di attuazione, perciò il destino di CVA sarà inevitabilmente quello della quotazione in Borsa". A livello normativo la nuova disciplina sulle concessioni è vero che prevede che le Regioni disciplinino con propria legge entro il 13 febbraio 2020, e comunque non oltre il 31 marzo 2020, le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico. È altrettanto vero che la stessa normativa dice che, nell'ipotesi di mancato rispetto del termine di avvio da parte della Regione interessata, si prevede l'esercizio di poteri sostitutivi da parte dello Stato; si demanda a un decreto ministeriale da adottare, entro il 31 dicembre 2021, l'individuazione delle modalità e delle procedure di assegnazione applicabili nell'ipotesi di mancato rispetto del termine di avvio da parte della Regione interessata delle procedure di assegnazione. Spostare il termine previsto per l'approvazione della norma di attuazione da febbraio a settembre quindi non comporterebbe alcuna conseguenza anche se la scadenza del 31 marzo non sarà rispettata
Sempre sul DEFR, sempre su CVA e sempre relativamente alla norma di attuazione, nel verso che dice: "tale orientamento va perseguito con determinazione, avviando parallelamente all'iter della Commissione paritetica gli approfondimenti sui vari scenari possibili per superare i vincoli attuali al buon funzionamento della società dettati principalmente dalla legge Madia", proponiamo di sopprimere la parte "dettati principalmente dalla legge Madia" perché riteniamo, fino a prova contraria, che i vincoli al funzionamento della società non siano legati alla legge Madia ma alla gestione operativa e alla strategia del management. Chiediamo inoltre di sopprimere la parte che dice che, trascorso il termine entro il quale dovrà essere approvata la norma di attuazione, dovranno essere riconsiderate tutte le alternative possibili, perché, prima di riprendere la valutazione delle alternative possibili, si potrebbe anche valutare se prorogare ulteriormente questa scadenza.
Sempre sul DEFR e sempre su CVA, proponiamo anche di reinserire gli stessi punti da noi proposti e approvati all'unanimità lo scorso anno, ovvero i vincoli da rispettare nella definizione della destinazione futura della partecipata e/o nell'assegnazione della gara di concessione, cioè il mantenimento e incremento dei livelli di occupazione e di produzione aziendale nel territorio regionale, di supporto alla creazione di un ecosistema industriale locale centrato sulle competenze dell'azienda in sinergia con le competenze distintive di altri operatori presenti sul territorio, la garanzia di assoluta priorità nello sfruttamento delle acque per gli usi umani, agricoli, zootecnici e ambientali rispetto a quelli idroelettrici, la garanzia di dedicare priorità nell'allocazione dei budget di investimenti alle opere di manutenzione e di prevenzione del degrado ambientale in conseguenza del cambiamento climatico. Questa proposta di emendamento al DEFR vuole semplicemente essere una piccola forma di garanzia affinché l'uso delle nostre acque, in quanto bene pubblico e fondamentale per la nostra vita, venga tutelato. L'uso dell'acqua deve essere rivolto in maniera di assoluta priorità per il fabbisogno umano, agricolo, zootecnico e ambientale, poi in secondo luogo, ma solo in secondo luogo, per quello idroelettrico. In teoria in una società che abbia a cuore l'ambiente e la tutela dell'ecosistema questo dovrebbe essere già scontato, ma in questa realtà così non è o, meglio, in futuro potrebbe non esserlo più. Riteniamo quindi che quest'obiettivo non ci debba mai sfuggire di vista, per questo ci teniamo nuovamente a puntualizzarlo. Non sappiamo in che direzione andrà CVA nel prossimo futuro. Certo, dipendesse da noi, sapete bene, rimarrebbe interamente nelle mani dei cittadini valdostani, ma tutti ormai sono consapevoli che altri remano in ben altre direzioni. Allora in visione di un futuro ormai molto incerto attraverso questo emendamento al DEFR vorremmo che le priorità fondamentali sull'uso dell'acqua vengano garantite e tutelate. Un'indicazione affinché comunque vada, e al di là del vestito politico, non si perdano di vista le nostre priorità. Mi auguro che con questo ultimo emendamento - ribadisco, tra l'altro, già approvato all'unanimità lo scorso anno - non andiamo, come ha detto qualcuno, a distruggere questo DEFR.
Per quanto riguarda invece il disegno di legge n. 45, con un emendamento supportiamo la proposta presentata in II Commissione dal Sindacato autonomo dei vigili del fuoco, che prevede la modifica del comma 4 dell'articolo 7, al fine di rendere la procedura concorsuale per il reclutamento del personale dei vigili del fuoco medesima a quella ministeriale; questo proprio perché, a detta del Governo, ci troviamo nelle more della loro equiparazione al Corpo nazionale.
Entrando nello specifico, con la proposta si va a modificare l'articolo 7 perché ci sono alcune incongruenze tra ciò che dice il disegno di legge n. 45 e ciò che dice invece il decreto legislativo n. 217 del 13 ottobre 2005, relativo all'ordinamento del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Le modifiche proposte da CONAPO e sostenute anche dal nostro gruppo sono sostanzialmente tre: con la prima si aggiunge che a parità di punteggio prevalgono nell'ordine l'anzianità di qualifica, l'anzianità di servizio e la maggiore età; la seconda è che nella parte relativa ai punteggi dei titoli va specificato che sono i titoli di studio che non sono cumulabili, altrimenti si potrebbe anche intendere, com'è scritto attualmente, che i punteggi dei titoli non siano cumulabili fra loro; l'ultima è relativa all'aggiunta a fine dell'articolo, ossia che, nel caso di rinuncia prima dell'inizio del corso, si procede allo scorrimento della graduatoria fino alla copertura dei posti disponibili, in maniera tale da evitare che con - faccio un esempio - otto posti disponibili si parta con delle persone in meno, in quanto non sono previste queste sostituzioni di default nel caso qualcuno dovesse rinunciare al corso.
Dalle ore 17:15 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - D'autres en discussion générale? Collègues, est-ce qu'il y a encore quelqu'un qui souhaite intervenir toujours en discussion générale autrement je ferme la discussion. La parole au collègue Restano.
Restano (GM) - Cari colleghi, l'importanza di un processo di analisi, di valutazione e di programmazione penso che sia stata più volte sottolineata all'interno di quest'aula per riuscire a dare delle risposte importanti a chi governiamo. Questo principio è sottolineato anche da una normativa che impone alcuni mesi prima, entro il 30 giugno, di presentare all'Aula consiliare e alle Commissioni competenti una valutazione - mi riferisco al DEFR - un'analisi delle necessità del territorio, delle risorse a disposizione dell'Amministrazione, delle istanze che il territorio stesso e i soggetti interessati possono portare all'attenzione del Governo regionale, per poi declinare da questi bisogni tutta una serie di interventi e di attività che devono tracciare la linea da seguire nel triennio successivo. "Oggi e nel recente passato siamo stati di fronte a una situazione assolutamente di stallo", un'affermazione che è a giustificazione... si sottolinea solo il fatto che anche gli anni precedenti si è arrivati all'ultimo momento nella presentazione del DEFR, in circostanze peraltro molto diverse da quelle attuali, ma che non giustificano assolutamente una mancanza di programmazione così importante, soprattutto, se vogliamo dirlo, ancora nella prima parte della legislatura. Il DEFR potrebbe essere addirittura superato a inizio legislatura da una programmazione puntuale e precisa, cosa che evidentemente non è il programma di legislatura presentato da questo Governo, che, com'è stato già sottolineato in una delle prime adunanze del Consiglio, è assolutamente poco puntuale e scarno su alcune azioni.
Detto questo, torniamo al bisogno di programmazione. Abbiamo assistito in questi giorni a quello che vuole dire una carenza di essa, una programmazione deve portare a una valutazione delle varie situazioni e delle varie problematiche con il tempo congruo per dare opportune risposte. Purtroppo in queste sedute di Consiglio abbiamo assistito a delle situazioni, a mio avviso, molto pericolose, nel senso che si portano in aula o che portiamo in aula, o nelle sale attigue a quest'aula delle situazioni che dovrebbero essere valutate, analizzate e risolte direttamente dal Governo regionale, senza che ci sia in una fase operativa un intervento del Consiglio, il quale dovrebbe approvare o meno delle decisioni proposte per la soluzione di questi problemi.
Detto questo, dobbiamo sottolineare l'incapacità del Governo di trovare tutta una serie di soluzioni alle situazioni che si sono presentate nel tempo. L'analisi del DEFR deve partire da alcune valutazioni, che in primis discendono dalle risorse finanziarie che si hanno a disposizione e che devono poter soddisfare in primo luogo tutta una serie di bisogni primari che l'Amministrazione ha, quindi con delle spese che sono obbligatorie e che devono essere assolutamente coperte, e poi declinare tutta una serie di interventi, che, in funzione di queste risorse, possono essere attivati come misure di investimento. Purtroppo questa necessità di programmazione è stata disattesa in questi mesi, anche di fronte a dei problemi ben chiari, aggiungo problemi, credo, di tipo politico. Ancora il nostro compito è dare delle risposte importanti che devono essere date ai nostri settori di punta, per quello che è l'ambito turistico, gli impianti di risalita. Si è discusso sovente in questo Consiglio in merito all'opportunità di riavvicinarsi con una certa importanza alla modernizzazione all'interno dei nostri comprensori sciistici, poi ci sono i settori nevralgici per l'intera Comunità, il sistema socio-sanitario. Si è parlato in questi mesi delle indispensabili iniziative che dovranno essere intraprese sui blocchi operatori. Abbiamo necessità di capire la strada da intraprendere in merito alla possibilità di continuare a garantire dei servizi sul territorio e ai nostri anziani. Questo è ciò che noi chiediamo con l'impegno da parte del Presidente e degli Assessori che vorranno venirci a illustrare le linee guida che tracciano e preludono alla presentazione del DEFR, per capire anche se c'è stato un confronto col territorio, se questo confronto è stato lasciato bellamente nel cassetto o se invece a fronte di questo sono emerse ulteriori nuove esigenze. Sono delle parole forti e significative. Ho letto a tratti l'intervento del presidente Testolin del 18 ottobre 2018 e mai intervento potrebbe essere più calzante anche in questo momento. Non ho dato lettura di questo intervento per infierire, ma solo per poter fare un passo indietro e ripercorrere quello che è stato un anno o perlomeno gli ultimi sei mesi di governo. A questo aggiungo un'interpellanza che feci il 10 luglio 2019, chiedendo notizie sul DEFR, il Presidente, allora Assessore alle finanze, mi rispose alla fine di un suo intervento, in sintesi: "il DEFR è a buon punto e l'approvazione in Giunta è prevista entro la fine del mese di luglio indicativamente". Ora, di certo non mi permetto di rimproverare solamente il Presidente per ciò che è avvenuto, però mi serve per dire che questo Governo, Governo di cui ho anche fatto parte, si era presentato con dei presupposti un pochino diversi poi da quanto si è verificato nel tempo. Io non voglio assolutamente intervenire parlando di questioni giudiziarie, ma mi limito a intervenire sull'attività politica e amministrativa. Si era presentato dicendo che era un Governo di cambiamento, che alla base dell'attività della maggioranza ci sarebbe stato soprattutto il confronto, la condivisione, l'ascolto degli Enti locali, l'ascolto del territorio e che alla base di tutto questo c'era tanta esperienza: quella che il Governo precedente non era riuscito a mettere in campo, forse perché effettivamente ci mancava. Bene, dopo un anno di tempo, all'atto... soprattutto il 9 luglio quando feci l'interpellanza sul DEFR ero già in minoranza e mi si risponde che a fine mese si sarebbe presentato il DEFR. Siamo nell'anno 2020, non l'abbiamo discusso neppure per il mese di dicembre.
A nostro modo di vedere, non si tratta di problemi giudiziari ma vi era un evidente Governo che marciava a velocità diverse, un Governo che aveva degli Assessori che riuscivano a produrre tanto, altri un pochino meno. Non me ne voglia, Presidente, ma la situazione odierna, ovvero il ritardo della discussione del DEFR e del bilancio, ritengo che sia anche una sua responsabilità che condivide con il resto della Giunta, però, ahimè, le date parlano chiaro. Perché si è arrivati a questo punto? Come ho detto prima, non per i problemi giudiziari ma problemi probabilmente di rapporti interni alla maggioranza, a velocità diverse. Qualcuno non può andare a cento all'ora e richiamare chi sta dietro e va solo ai 5 all'ora ma si deve trovare una velocità che vada bene per tutti, ma soprattutto è venuta meno quell'incapacità di confrontarsi, di trovare delle sinergie con il resto del Consiglio, ho già avuto modo di dirlo in altre occasioni, per poi forse con un dialogo politico, chiaro, sincero arrivare a delle soluzioni definitive di governo che potessero portarci alla fine della legislatura.
Ci dovevamo trovare nel mese di dicembre a discutere insieme il DEFR e il bilancio nel corso di un anno intero di gestione della stessa maggioranza, non come era avvenuto per il Governo precedente, che aveva potuto iniziare a lavorare solo nel mese di luglio a seguito del confronto elettorale. Questa, a nostro modo di vedere, è una grossa debolezza dal punto di vista della maggioranza, ma soprattutto i documenti che voi ci avete presentato ci descrivono questa debolezza, ci descrivono una sorta di confusione. Partirei dal DEFR che ci avete presentato, tratterò solo gli argomenti che sono più di mia pertinenza, quindi partirei dalla sanità e lì si vedono proprio le differenze di vedute, probabilmente gli obiettivi sono gli stessi: quelli della maggioranza e dell'attuale minoranza, ma è il modo di arrivarci che cambia. L'abbiamo scritto nella nostra proposta di DEFR, è l'ordine in cui si mettono le cose che cambia, non solo i fondi che vengono stanziati. Per noi è prioritario e inderogabile redigere il piano socio-sanitario, l'atto aziendale senza piano socio-sanitario perde di significato. Noi quindi abbiamo proposto alcune priorità relativamente alla sanità, alla governance, sono più di due anni che non abbiamo il Direttore generale; non ci possiamo permettere di chiedere a un Amministratore straordinario determinate scelte. Quello che noi abbiamo scritto nel nostro DEFR è frutto di confronti col territorio: quando abbiamo raccolto le firme sul Poliambulatorio di Variney, quando ci siamo confrontati su altri argomenti riguardanti la sanità. La sanità percepita dai Valdostani è negativa, malgrado gli sforzi di tutti, perché non ci permettiamo di dire che non ci siano stati sforzi, ma solleviamo la questione delle priorità, vediamo che fine hanno fatto certi progetti: "Passi di argento", i progetti dove si raccolgono i dati che poi devono essere elaborati, l'Osservatorio epidemiologico regionale in capo all'Assessorato... non vengono più citati, non esistono più.
La Struttura di epidemiologia all'interno del Dipartimento di prevenzione... noi l'abbiamo scritto nel nostro DEFR, non ci siamo permessi di portare un emendamento al collegato per chiedere di aggiungere la struttura; perché non l'abbiamo fatto? Perché non tocca a noi, deve essere fatto prima il piano socio-sanitario, deve essere fatto l'atto aziendale, si devono avere in mano dei dati per assumere delle decisioni, il PAL, sono tutti atti che mancano da tempo e che devono essere prodotti. Queste sono per noi delle priorità alle quali non si può non tenere conto, non si può transigere. Ci sono degli obiettivi di breve periodo e degli obiettivi di medio e lungo periodo. La legge regionale n. 5 è anche questa un atto prioritario. Se volete, colleghi, vi porto la riforma della legge regionale n. 5, che era stata predisposta nell'anno 2016, e non è mai evidentemente stata portata avanti, oramai è vecchia. È una riforma organica, non possiamo oggi, attraverso un emendamento alla legge n. 45, cambiare, la parte della legge che prevede la nomina del Direttore generale, del Direttore amministrativo e del Direttore sanitario. Bisogna dare un senso al percorso, non la si può inserire nella legge n. 45, non è una norma di bilancio, non spostiamo dei soldi, e ne parleremo poi probabilmente quando sarà prodotto l'emendamento.
Tutte queste modifiche, a nostro modo di vedere, devono fare parte di proposte che vengono portate nella V Commissione, non in II Commissione, ci si deve confrontare su questo e - permettetemi forse un termine esagerato - sulla legittimità di queste iniziative, non lo si può fare all'interno di una legge di bilancio: è per questo che noi ci permettiamo di dire che c'è un po' di confusione. Sappiamo benissimo, perché l'abbiamo sentito dall'Assessore, che ci sono delle richieste che arrivano dalla Direzione strategica dell'azienda, ma noi siamo il decisore politico, dobbiamo prenderne atto e avviare il percorso corretto che prevede anche dei confronti all'interno delle Commissioni. Non possiamo decidere attraverso un emendamento alla finanziaria di aumentare di un numero le strutture complesse dell'azienda, alla base della decisione - che sicuramente sarà stata illustrata all'Assessore, ma noi ci permettiamo di chiedere che venga illustrata anche a noi - va un minimo di relazione, uno studio, per gli stessi motivi che in quest'aula abbiamo approvato tutti insieme di dare alcuni mesi di tempo per produrre una norma che vada a regolamentare le RSA sul territorio, perché con un atto singolo non si può dare soluzione a un problema del momento, qualcuno sul territorio li ha chiamati "soluzione a spot". Questo la nostra Regione non può più permetterselo per la riduzione delle risorse, che magari qualcuno dice che ancora sono tante, ma, a nostro modo di vedere, sono sempre poche, soprattutto se si utilizzano nelle maniere dovute, e ritengo che qua all'interno di quest'aula tutti si cerchi di fare del proprio meglio e di usarle nella maniera dovuta, quindi, anche quando ce ne erano tante, credo che i nostri colleghi dell'epoca si siano adoperati per utilizzarle nella maniera corretta.
Qualcuno ha detto (il collega Nogara) che i DEFR si ripetono, ne sono convinto anch'io perché le idee positive, le buone idee, certe idee non sono solo di una parte ma fanno parte del patrimonio di ognuno di noi. È da vedere poi come vengono messe in ordine, come vengono sviluppate e come vengono tradotte in finanziaria in disponibilità di risorse. È chiaro che le azioni che abbiamo visto in questo periodo cozzano un po' con gli intenti che avete enunciato nel DEFR, perché ci siamo confrontati tanto sui poliambulatori, dire che si privilegerà la sanità territoriale cozza con le azioni che sono state fatte; anche in questo caso è necessario un piano, un progetto. Un piano socio-sanitario e gli atti che ne discendono sono il nostro piano regolatore, senza piano regolatore non possiamo realizzare le nostre case, quindi sviluppare i nostri sogni.
Passo brevemente allo sport, una materia che mi sta cara. Nel DEFR della maggioranza è praticamente assente. Sappiamo che è fondamentale per la crescita dei nostri ragazzi, per corretti stili di vita. Guardo l'Assessore all'istruzione che mi sta già rimproverando con gli occhi. È prioritaria la sinergia scuola-sport com'è prioritario un raccordo tra la sanità e i disturbi dell'apprendimento. Sono un genitore che ha due figli DSA e noi in questo settore manchiamo. Sono stato anch'io nel Governo, quindi non sto dando solo colpe a voi, però bisogna impegnarsi su questo. Non faccio parte dell'Associazione genitori-alunni DSA, però mi sento il dovere di sottolinearlo; tante attività sono state fatte, abbiamo dei grandi professionisti, però noi dobbiamo mettere in campo delle idee, dei progetti. Questa è la necessità, che i genitori degli allievi di questo tipo pagano quotidianamente in termini di impegno personale, in termini di risorse, forse, mi permetto di dire, si potrebbe fare di più. Ritorno allo sport. La riforma della legge n. 3 è necessaria, perché la legge è del 2004 e in quindici anni lo sport in Italia e nel mondo si è trasformato. Pensate nel recente passato sono state trasmesse in televisione le Olimpiadi dei disabili, ma noi cosa facciamo con la legge n. 3? Poco e niente. Ci limitiamo a un contributo. Dobbiamo fare qualcosa di più. Abbiamo la necessità - poi farà parte di un emendamento sul quale ci siamo già confrontati - di cambiare il nostro punto di vista sugli atleti tra i 19 e i 23 anni, perché il mondo degli sport militari si è trasformato, perché abbiamo sempre meno possibilità di avviare verso lo sport e le professioni dello sport della montagna i nostri giovani, li perdiamo, questo è un problema nazionale, allora la sollecitazione è: facciamo qualcosa. Abbiamo prodotto un emendamento in tal senso. È chiaro che, per fare sport a un certo livello, ma anche a livello meno elevato, bisogna pensare ad avvicinare i giovani. Qualcosa è stato fatto, "SCIvolare" è un progetto come questo. Ci sono tutti i giovani delle categorie children e magari si sono già portati un pochino più avanti sullo sport e anche lì bisognerebbe intervenire e non c'è una parola in tal senso. Dobbiamo pensare anche in termini di sport allo sport di cittadinanza. In altre Regioni, anche quelle che non ne hanno la possibilità, hanno stanziato dei fondi per avviare almeno il campo d'atletica per correre. Io sono un agonista, forse tra quei ragazzi che non hanno la possibilità di sviluppare una piccola parte di sport ci sono i campioni del futuro e i campioni del futuro vogliono dire anche promozione per il territorio, vogliono dire avviare e trascinare tanti ragazzi verso lo sport. Ecco, tutto questo, permettetemi di dirlo, è assente dal DEFR e dal bilancio, perché le tabelle effettivamente ci sono, i soldi vengono stanziati, ma forse è giunto il momento di rivedere come vengono stanziati. Non voglio dire togliere i contributi agli enti sportivi, perché quelli senza i contributi che vengono dati non possono vivere, ma di fare uno sforzo maggiore in tal senso, e mi dispiace non averlo visto; uno direbbe: "se ci fossi stato io, l'avrei fatto"... non è vero.
Il turismo. Sul turismo, gentili colleghi, qualcuno mi diceva: "otto righe per parlare di turismo in Valle d'Aosta, dicendo che - e questo è vero - è stata avviata la riforma del turismo - che è importante -, l'imposta di soggiorno..." e quant'altro, però un documento importante come il DEFR... su questo documento ci si doveva spendere un pochino di più. Qui lancio una provocazione: visto che non siamo riusciti ad approvare la riforma sul turismo, quattro leggi in Commissione, ci siamo anche impegnati ma devo dire che questo modo nuovo di approcciare la trattazione degli argomenti non ha portato grandi successi, però ci sono stati dati tanti input. La provocazione è questa, cari colleghi: prendiamo l'Office e lo andiamo a inserire all'interno dell'Assessorato, ci sono dei risparmi, accontentiamo il personale e riusciamo a svolgere gli stessi lavori. Era una delle opzioni che erano state prese in considerazione all'epoca del Governo Spelgatti, poi si era optato per una scelta diversa. Basta cambiare quattro parole su una legge per fare questo. Risparmiamo se non altro un dirigente, aumentiamo la possibilità di collaborare tra vari uffici e forse risparmiamo anche l'affitto di una sede e accontentiamo tutti i dipendenti con i quali, come di norma accade, mi sono confrontato durante il mio breve periodo in Assessorato.
Parliamo infine dei trasporti. Sui trasporti ci sono tante cose da fare, tante cose da dire. I cambi in Assessorato hanno portato ad affiancare ai trasporti anche gli impianti a fune e su questo tema spenderei qualche minuto. Posso dire che ci avete deluso? Perché lo dico con un sorriso? Tanto per fare il "bastian contrario" qualcuno presenta gli emendamenti per togliere la pagina 100 del DEFR, quindi per togliere gli intervallivi... noi presenteremo un emendamento per aumentarli. Perché tanto si è parlato del collegamento Aosta/Pila/Cogne e noi diciamo che vale la pena approfondirlo, se effettivamente ne abbiamo bisogno, qual è l'impegno economico, qual è la soluzione migliore tecnologicamente per questi pilastri, perché non abbiamo avuto risposte definitive. Mentre sul collegamento del Monte Rosa mi permetto di dire che qualche risposta in più ce l'abbiamo sull'utilità di questo impianto e anche sulle ricadute economiche e ambientali, dall'altra parte qualcosa si poteva fare. Sappiamo che la stazione di Pila non può più fare a meno di certi cambi di impianto, ipotizzavo una struttura modulare... guardo l'Architetto... la struttura modulare, si realizza una prima parte, dopo se ci saranno le risorse e le opportunità, si completerà, come un Lego: questo vuol dire guardare avanti. Sono però tre grossi poli turistici, c'è anche la Thuile, Courmayeur, un'altra zona... guardiamo anche lì, facciamo una valutazione, perché non possiamo perdere tempo. È vero che, come dice qualcuno, non serve innalzare la quota... invece noi ci crediamo: noi crediamo negli impianti a fune e crediamo nelle opportunità, che ci possono andare anche nei periodi estivi. Mi sembra poi inutile spendere ancora tempo per parlare di ferrovia, della necessità di fare sull'Aosta/Pré-Saint-Didier una valutazione costi/benefici per indirizzare al meglio i soldi, di parlare della ferrovia Aosta/Ivrea, le potenzialità della ricerca che sono state un po' messe da parte perché siamo solo sull'elettrificazione, chi è venuto a parlare con noi ha parlato di tante opportunità che ci possono essere con altre soluzioni. Dell'autostrada credo che sia stato ben trattato anche nel vostro documento economico finanziario, però dico che a volte magari con la collaborazione di tutti possono nascere delle idee e delle suggestioni che possono portare a delle soluzioni alle quali non si è mai pensato anche nel campo dei trasporti. Tante cose sui trasporti erano già state avviate precedentemente, il biglietto unico attraverso l'appalto, cioè fa piacere vedere che vengono portate avanti, però, cari colleghi, al di là delle contingenze attuali che ci hanno portato a un grande confronto in Commissione, mi avrebbe fatto piacere sapere e partecipare al confronto prima. Alcuni colleghi della maggioranza attuale hanno avuto modo di rimproverare che non c'era stato sufficiente confronto sul bilancio e sul DEFR quando era stato portato forse per le prime volte in Commissione, mi ricordo che un anno prima avevo detto le stesse cose. Questo lascia un po' di tristezza.
Président - Nous pouvons distribuer le dossier des amendements, la parole au collègue secrétaire Daudry.
Daudry (AV) - Solamente qualche considerazione, credo che avere una discussione congiunta di documenti così importanti e grandi anche come mole... credo sia doveroso portare un contributo anche in quanto ho avuto l'onore in questo periodo di essere membro effettivo della II Commissione, dove tutto questo enorme lavoro, per com'è stato ricordato bene nei molti interventi di questa giornata, è stato riproposto per tre giorni: una mole enorme il DEFR, il bilancio, il collegato. È veramente difficile poter mettere a fuoco con un intervento anche breve i punti di forza e, se vogliamo dire, anche i punti di debolezza di un lavoro che comunque è stato importante, e qui voglio riprendere l'intervento che mi ha appena preceduto del collega Restano, concordo su due aspetti che sono appena stati toccati: quello della diversa velocità e quello del confronto. Ricordo anch'io quando lo scorso anno c'era stata una querelle sulla mancanza magari di confronto con le parti sociali e con le categorie produttive all'atto della presentazione del bilancio della Regione; dico e sottolineo soltanto evidentemente che ci sono stati dei momenti di confronto di intensità diversa, in questa occasione il confronto è stato alto perché c'è stato sia in occasione della presentazione del DEFR in Commissione, sia in occasione della presentazione del bilancio.
Per quanto riguarda il concetto di doppia velocità, anche questo mi trova pienamente d'accordo perché, mi prendo anche, non me ne voglia, il concetto di peones perché, come Consiglieri, abbiamo avuto il modo di poter osservare, nonostante il tanto lavoro che sia stato fatto, come alcuni dossier sono andati avanti, sono stati portati fino in fondo, altri sono stati impostati per la maggiore, altri, nonostante un lavoro preparatorio che è stato fatto, sono, ahimè - e questo lo devo dire -, tuttora fermi. Il dibattito del Consiglio di oggi però non poteva prescindere da due considerazioni importanti: quella delle elezioni, sappiamo che stiamo vivendo un Consiglio che potremmo perlomeno definire sospeso, in attesa che cada. Questo anno e mezzo di consiliatura, altra cosa che ci ricorderemo, che cada o meno, è stato caratterizzato per un utilizzo frequente di citazioni. Sono state utilizzate in ogni occasione di dibattito per argomentare a favore e contro delle varie posizioni che ognuno dei singoli e dei gruppi qui ha voluto portare avanti in questo anno e mezzo di attività. Io ne ho raccolta una sul territorio, una citazione trasformata e che mi ha fatto molto sorridere quando l'ho sentita, una citazione trasformata che ha a che fare con il tema tanto dibattuto oggi delle elezioni. Ve la riporto, so che farà sorridere: "le elezioni ci sono quando l'arbitro fischia", nel senso che - l'ho poi approfondita - chi è l'arbitro in questa occasione? L'arbitro evidentemente sono le regole dell'ordinamento della nostra Regione e le regole sono due: o il deposito famoso delle 18 firme contestuali, oppure, poiché noi siamo in presenza, lo ricordiamo, di un Presidente della Giunta che si è dimesso, un percorso ordinato che arriva fino al famigerato giorno di San Valentino dove la consiliatura terminerà in maniera naturale.
Il nostro gruppo consiliare - questa mattina la collega Morelli è stata molto precisa su questo punto - ha avuto un percorso ordinato non solo per quanto riguarda l'approcciare delle elezioni evidentemente, ma anche per quanto riguarda l'approcciare del bilancio. Mai nessuno del nostro gruppo si è guardato, e sottolineato con massima umiltà e rispetto delle posizioni in quest'Aula... mai nessuno si è permesso di mettere in dubbio che era necessario un percorso ordinato per arrivare all'approvazione del bilancio, meno che meno per arrivare, se necessario e condiviso, alla fase delle elezioni. Dov'è il discrimine del "al voto, al voto, al voto"? Come da molti è stato rappresentato, personalmente lo ricordo benissimo, sia in forma ufficiale che nei contatti ufficiosi, l'esistenza di un governo e di un progetto serio. Se si manifesterà entro il 14 febbraio, bontà sua... se non si manifesta, la strada tracciata è quella dell'approvazione di un bilancio e di un ritorno alle urne con la massima serenità e forza. Da questo punto di vista, non hanno stupito alcuni interventi anche robusti di questa mattina, che hanno per l'ennesima volta ricollegato i fatti che abbiamo vissuto a gennaio piuttosto che ultimamente. Guardate, anche su questo non mi sono mai sentito insieme ai colleghi anche per una profonda vicinanza umana a tutte le persone che sono state coinvolte, però elezioni, clima elettorale, un'altra citazione oggi, non me ne vogliate, questa l'ho presa dai giornali in tutti questi mesi di narrazione, ma, ahimè, ai molti qui è passata inosservata: "le indagini non si commentano e le sentenze si applicano", il Presidente dell'Union e collega Erik Lavevaz questa mattina nel suo intervento molto bene è andato in questa direzione. Perché questo modo di procedere, questo modo di comportarsi è un vero rispetto intanto per le persone che sono state coinvolte, dopodiché anche per gli inquirenti e anche per la Magistratura e per i giudici che si dovranno pronunciare in merito.
Un'altra osservazione è che... quindi stamattina hanno lanciato le elezioni, ripercorso i gravi fatti che sono successi, poi c'è stata anche massicciamente un'analisi politica che personalmente, e credo anche come gruppo, difficilmente possiamo condividere: questo tentativo di mandare questo messaggio all'esterno: "però la vostra base non vi segue più, voi fate una cosa, i movimenti ne pensano un'altra". Noi crediamo che questo sia un tentativo un po' rapido, un po' approssimativo, un po' veloce di fare dei pronostici elettorali dei risultati delle forze autonomiste, in particolare da quello che ci è sembrato di capire questa mattina, quella cui appartengo, dell'Union Valdôtaine Progressiste, dell'ALPE, del gruppo consiliare di Alliance Valdôtaine e in parte anche dell'Union, quasi quasi come a leggere il tentativo di dire: invece i satelliti autonomisti che saranno vicino ad altre forze, sicuramente quelli andranno bene, quelli avranno degli ottimi risultati elettorali. Ricordiamo a tutti sempre molto umilmente con massimo dibattito e ragionamento su quelli che saranno gli esiti elettorali: primo, che si scopriranno quel giorno quando si apriranno gli scatoloni; secondo, visto che le riforme giustamente evocate da più parti, anche elettorali, non sono state fatte, noi abbiamo un risultato che sicuramente le forze politiche che si presenteranno alle elezioni regionali o raggiungeranno almeno due seggi oppure ne avranno zero attribuiti. Questo per essere un po' più ampi, un po' più democratici nel fare l'analisi politica di quello che potrà essere uno scenario elettorale e non prendersela sempre, com'è stato lo sport di questo anno e mezzo, con i soliti noti.
Prima di entrare con qualche considerazione nel documento di economia e finanza e di bilancio, ce n'è una terza che questa mattina è stata indotta proprio in questo clima di Consiglio sospeso. Quando ero giovane, quando ho cominciato a fare l'Amministratore comunale nel 2000 a Châtillon, mediamente ci si avvicinava a questo mondo con l'ambizione di diventare Assessore, regionale era il massimo, di poter fare qualcosa per la propria Regione. Faccio un'altra battuta sorridendo ma non interpretate... il Presidente poteva farlo solo uno e il quadro politico ai tempi era molto più chiaro, poi si era anche contenti addirittura di fare i Sindaci, entrare in Regione era già il massimo. Adesso qui lo spot è fare il Consigliere di opposizione, cioè qui si ha la sensazione che a volte nei dibattiti il maggior sentimento, il maggior risultato che uno ottiene è di arrivare in quest'aula, leggere tutti gli accadimenti, tutto quello che accade nella maniera più bella e simpatica da raccontare all'esterno, perché - cercate di seguirmi, è un ragionamento generale - ormai il raggiungimento del consenso passa attraverso l'attività di opposizione, il pensare di mettersi lì, costruire un progetto solido, affrontare i problemi e risolverli, finito; il massimo risultato della carriera politica valdostana: elezioni, elezioni, elezioni e fare il Consigliere di opposizione. Questo tanto dovevo rispetto ad alcune considerazioni e forzature che ho sentito questa mattina in aula quando invece... ci stava perché il clima è quello, però l'obiettivo forse era un po' di più quello di concentrarsi sull'approvazione del DEFR. Perché poi qual è il paradosso? L'ha detto molto bene il collega Nogara: se uno legge il DEFR presentato dai gruppi di opposizione e il DEFR presentato per tre volte, ripetiamolo ancora una volta, dai sottoscritti, non è che ci siano poi così tante differenze, o su alcuni temi, quelli più importanti, perlomeno ci sono delle forti similitudini, poi anche qui negli interventi sono state sottolineate soprattutto dai più esperti, coloro che hanno amministrato Comuni e Regione da tanti anni, le differenze negative. In realtà, poi invece vedremo che tante similitudini si trovano e questo è un buon segno perché vuol dire che perlomeno una visione su cui lavorare, su cui andare comune, lo dico ai posteri, può ancora esistere. Rispetto alle audizioni, solo un breve passaggio relativo al confronto, ho sentito forze sindacali... l'ho anche riletto perché mi sono detto: magari mi sono sbagliato, sono andato a riguardarmi la documentazione... categorie che non hanno ricevuto fondi - sono sicuro che non hanno ricevuto fondi - che hanno colto e sottolineato anch'esse gli aspetti e gli spunti positivi del bilancio, quindi primo dato che vuol dire che non tutto il lavoro... che l'iniziativa che è stata portata avanti dai 16 non era così negativa.
Nelle premesse del documento di economia e finanza in maniera laica possiamo sottolineare e riprendere come vi sia un dato positivo dell'industria intesa in senso stretto, una crisi del sistema edile che si perpetua da anni che è stata sollevata. Parlavo prima delle audizioni dei sindacati e di alcune categorie, proprio questi dissero che però apprezzavano... lo cito tranquillamente perché è lì... "l'opera che era stata fatta dall'allora Assessore Stefano Borello perché per la prima volta si era in una fase di programmazione in tempo del piano lavori per rilanciare l'economia", poi sottolineavano anche il fatto che in tutto questo ci sono dei colleghi esperti, poi c'è la fase progettuale, eccetera. Era un dato, una sottolineatura che comunque un lavoro importante era stato fatto e portato avanti da questo gruppo che tutto il giorno è stato dipinto così sgangherato, importante in un settore che si ritiene fondamentale per la nostra regione.
Sempre nel DEFR, nell'analisi, troviamo dei dati positivi per quanto riguarda il mondo del trasporto. Se avete letto bene, si parla di recupero dei dati dell'occupazione, ricerca di personale qualificato, la disoccupazione scende per il quarto anno consecutivo, non ne ho sentito parlare fino ad ora. Confermo il dato, non lo vedo in aula, anche quello l'avevo guardato con attenzione, ha fatto parte della relazione del collega di opposizione al bilancio Aggravi; effettivamente abbiamo un problema grosso rispetto ad alcuni segnali in controtendenza che riguarda la nostra popolazione: la nostra popolazione sta diminuendo, sta invecchiando, molti giovani escono, questo però sempre leggendo attentamente le premesse del DEFR, si capisce chiaramente che è noto a tutti che è una tendenza dell'Europa, non della Valle d'Aosta, anzi, a ben leggere, la Valle d'Aosta anche in questa direzione è in controtendenza. Rispetto alle misure, vado a terminare perché penso che siano state osservate da tutti. Ho appena finito di lodare il collega Aggravi per quella considerazione, sempre nella sua relazione, però l'altro termine di oggi è "elezioni" e il secondo termine è "marchette", quindi lo voglio citare anch'io, una volta nella relazione di opposizione veniva sottolineato com'è la verniciatura dei mezzi, eccetera. Leggo le altre voci del sistema trasporti: si è lavorato per il sistema di bigliettazione elettronica, per l'approvazione del piano della mobilità ciclistica sviluppando le reti per collegarle tra di loro, continua il lavoro con le Autostrade valdostane sia per quanto riguarda gli aspetti tariffari che per quanto riguarda la programmazione dei cantieri; nei flussi turistici questo inverno, al netto del problema della frana di Quincinetto, che anche lei come il nostro Consiglio è rimasta lì in sospeso per decenni... penso che tutti avete avuto sotto gli occhi che i cantieri siano stati tolti e, per quanto riguarda la viabilità - io sono in una vallata turistica: la Monte Cervino -, ho toccato con le mie mani i miglioramenti. "Raggiungimento della piena operatività dei treni bimodali, prosecuzione dell'attività per l'elettrificazione dell'Aosta/Ivrea e gli studi per quanto riguarda il tram-treno da qui a Courmayeur". Ha detto bene il collega Restano, troviamo anche la prosecuzione dell'attività di studio e di verifica e di fattibilità per quanto riguarda i collegamenti intervallivi in questo gruppo dei 16 - ci ha raggiunto anche la collega che si era lamentata questa mattina della bocciatura dell'emendamento - che riteniamo assolutamente strategici per lo sviluppo della nostra regione, lo sanno tutti, l'abbiamo detto in tutte le salse e in tutte le lingue del mondo.
Voglio terminare con tre brevissime considerazioni sempre contenute nei documenti che dobbiamo approvare e che stiamo analizzando. Come ho detto prima, rispetto al DEFR presentato dai gruppi di opposizione, trovo delle similitudini e alcune differenze, se vogliamo, nella presentazione. Per quanto riguarda l'agricoltura, ho riletto l'audizione dell'Assessore: "è prevista l'introduzione di un aiuto mirato alla pratica della monticazione", è lì agli atti registrato... non mi ricordo delle grosse repliche, ho visto più enfasi oggi in Consiglio regionale, ma quel giorno l'Assessore ci disse che erano stati previsti degli stanziamenti per quanto riguarda le misure delle rassegne, che, come ogni anno, come ogni volta, com'è successo fino adesso, in assestamento si andava a lavorare per i ragionamenti che ogni anno sono sempre stati fatti, mi verrebbe da pensare... noi, voi, agricoltori... politicamente sento come un "rumore di caccia" al candidato, poi magari mi sbaglierò... lo dico e mi assumo totalmente la paternità di quest'affermazione. Sotto l'agricoltura... perché questo lavoro che era stato portato avanti, agricoltura, turismo, attività culturali... e anche nelle premesse del DEFR c'è scritto a chiare lettere che tutti gli indicatori turistici sono in crescita, tutte le conferenze a cui come Consiglieri regionali abbiamo avuto modo di partecipare ci hanno detto che sono in crescita, e questo è un lavoro non di questi 16 o del Governo: è il lavoro che è stato fatto da anni e anni, è portato avanti da anni e anni, quindi fino adesso - e credo di non poter essere smentito - da Governi a trazione autonomista. I dati del turismo sono in crescita, i dati delle attività culturali: presenze annue in continuo aumento. Ecco, non è - e termino - con nessuna vena polemica, nessun intento di contraltare rispetto degli interventi che sono stati presentati in quest'aula durante la giornata... ho semplicemente portato all'attenzione delle considerazioni politiche e amministrative che sono all'attenzione di tutti e soprattutto che sono scritte nei documenti ufficiali che oggi abbiamo analizzato e che confidiamo per uscire definitivamente da questa impasse di poter approvare in questi giorni.
Président - Collègues, nous sommes encore en discussion générale. La parole à la collègue Morelli.
Morelli (AV) - Chiedo una sospensione.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa dalle ore 18:25 alle ore 19:39 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Colleghi, visto che la riunione di maggioranza sta occupando più tempo, io sospenderei i lavori della seduta per fare la pausa, per poi riprenderli alle ore 21.00.
La seduta è sospesa dalle ore 19:39 alle ore 21,09.
Rini (Presidente) - Riprendono i lavori. Siamo in discussione generale. Ci sono ancora delle richieste di intervento, colleghi? Se non ci sono altre richieste in discussione generale, possiamo chiuderla. La discussione generale è chiusa. In replica la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Dieci secondi semplicemente per sistemare... credo che questa lunga giornata, oltre alla giornata di ieri, abbia messo in campo tutta una serie di proposizioni, si è parlato forse troppo a lungo di 'ndrangheta ma è giusto parlarne. I fatti sono noti e saranno altri "palazzi" a giudicare chi è stato coinvolto, che ha comunque il diritto di difendersi. Io credo sia opportuno da oggi in avanti su questo argomento guardare oltre e dovranno essere dei giudici a chiarire una querelle familiare tra moglie e marito inopportunamente presentata a questo Consiglio. A noi come servizi sociali spetta la grande attenzione ai minori, al Tribunale spettano altri percorsi. Saranno altri tavoli giudiziari a chiarire il decesso di una persona che è stata o non è stata punta da un ragno. Io ho chiesto comunque in questo caso - e lo dico per fare chiarezza - che si facesse luce su questa tremenda tematica che ha riscosso gli onori anche delle pagine nazionali e delle testate giornalistiche. In alcuni interventi - dico solo in alcuni interventi - il clima è stato certamente da campagna elettorale. Si ringraziano i media amici, si sottolinea che è un bilancio di marchette in molti, troppi interventi. Francamente non riesco a capire dove sono le marchette. Forse allargare la platea degli esenti dal ticket sanitario è una marchetta? Le maggiori risorse per le micro del territorio sono una marchetta? Incrementare o confermare le risorse aggiuntive regionali per il personale sanitario, la logica di trasparenza per la quale abbiamo individuato il percorso per la nomina della Direzione strategica è una marchetta? Gli accordi sindacali con i medici di medicina generale, gli accordi integrativi e gli accordi per il personale della dirigenza medica sono marchette? Quando più volte nel 2019 molti sottolineavano il fatto che i nostri medici erano pagati meno di altri medici, non è vero, c'è un contratto nazionale.
Parlando nel concreto del Documento di economia e finanza regionale e del bilancio, vado a illustrare alcuni punti salienti del documento e del bilancio. Si lamenta la mancanza di programmazione. Io al mio esordio in questo impegnativo compito avevo evidenziato e sottolineato che la sanità è un sistema complesso e come tale va governato; si è cercato di governarlo al meglio, ma soprattutto avevo sottolineato che il 2019 sarebbe stato un anno di importante programmazione. Il piano della salute e del benessere sociale 2020-2025 è previsto dalla delibera n. 52 del 21 gennaio 2019. Fin da subito abbiamo attivato i percorsi propedeutici ad avere questo importante e significativo documento, è un documento che ha già sviluppato una serie di percorsi, un documento tecnico per la predisposizione, uno studio approfondito della situazione reale della Regione dal punto di vista sanitario e socio-sanitario. Ci entreremo di più nel vivo quando parleremo del contro DEFR che è stato presentato. Proprio partendo dall'ultima frase del Documento di economia e finanza regionale nel capitolo 1.5, che evidenzia gli obiettivi di governo di sanità e politiche sociali, che dice: "gli stanziamenti concernenti la spesa sanitaria corrente previsti dal bilancio di previsione 2019, che erano 256 milioni di euro per gli anni 2020, 2021 e 2022, andranno implementati per il sostegno al settore", si è lavorato in collaborazione con gli altri colleghi di Giunta e con il Presidente, perché gli obiettivi sono noti: si è voluto e si è dovuto ottenere maggiori risorse. Ieri nella relazione il Presidente ha sottolineato gli incrementi in campo sanitario e in campo sociale. Gli obiettivi sono noti e sono note anche le priorità. Vado a citarne alcune: per la carenza di medici, che ha fortemente messo in difficoltà nel 2019 il settore della sanità, ci ha visti impegnati prima a studiare una normativa che evitasse la prova di francese ma poi abbiamo studiato una legge, presentata in Consiglio, che si chiama "legge per l'attrattività", che speriamo e auspichiamo possa essere votata quanto prima, non si sa bene da chi ma sicuramente auspichiamo che ci possa essere un voto, proprio per dare una risposta importante e significativa alla sanità valdostana.
Per quanto riguarda l'avvio del piano della cronicità, siamo in una fase avanzata anche lì. Il piano regionale delle liste di attesa, per il quale è già stata elaborata un'analisi, è stato inviato a Roma, è ritornato, abbiamo già avuto un primo finanziamento dell'80 percento di quei 4.800.000 euro che sono stati assegnati alla Valle d'Aosta proprio per rivedere tutto il piano di gestione del CUP, quindi con una sinergia importante tra tutti gli ambiti sanitari. La revisione dell'atto aziendale, certo, è conseguente al piano della salute, questa è programmazione sicuramente. Il consolidamento della direzione strategica. Anche noi abbiamo fin da subito detto: non possiamo continuare ad avere il Commissario, abbiamo bisogno di individuare un Direttore sanitario, un Direttore amministrativo e il Direttore generale, e non il Commissario. Per questo abbiamo spostato nuovamente dalla legge di attrattività quegli emendamenti che saranno discussi nel percorso degli emendamenti, laddove si danno disposizioni di trasparenza rispetto a quanto si vuole andare a preparare. La revisione dell'Ospedale Parini... anche il collega Aggravi ieri ha evidenziato la mancanza della valutazione costi e benefici, l'Assessorato non ne può nulla, non ne può nulla la COUP: c'è un gruppo di tecnici coordinato dalla Bocconi, sono stati fatti i solleciti del caso, è arrivata una prima bozza di relazione, ma, finché non c'è una relazione completa che ci possa dare la possibilità di fare tutte le valutazioni del caso, credo che non sia il caso di metterla in campo. Vi assicuro che i solleciti sono stati fatti e in modo anche significativo. Aggiungo che c'erano dei tempi e c'era anche una penale che, ahimè, dovranno in qualche modo onorare.
Altra priorità: il trasferimento del Reparto di Psichiatria in ambito ospedaliero, la contestuale attivazione dei nuclei RSA/UAP al G.B. Festaz, questa è una fase che si è sospesa e che andrà nella direzione di una valutazione più ampia che si cercherà di fare e faranno altri probabilmente, dipenderà un po' dal percorso che questo Consiglio in futuro avrà. Abbiamo concluso, siglato alla fine dell'anno, l'accordo per le farmacie dei servizi, farmacie che saranno messe in rete, che potranno fungere da CUP, che potranno mettere a disposizione dei loro pazienti la possibilità di prenotare e soprattutto anche di avere tutta una serie di ulteriori servizi; lo sviluppo della medicina di montagna, il sostegno alle attività di prevenzione e screening, i programmi di assistenza e di sostegno benefico alla famiglia con particolare attenzione alle componenti più fragili: parlo dei minori, parlo delle persone con disabilità, parlo degli anziani e delle persone che vivono in povertà, solitudine o disagio psichico. Abbiamo previsto l'emendamento per l'applicazione e la sperimentazione del fattore famiglia, uno strumento importante per l'integrazione dell'Isee, ma poi ne parleremo nella presentazione dell'emendamento.
Io credo che il percorso che si è avviato per la revisione del sistema di welfare, che ha già avuto diversi approfondimenti all'interno dell'Assessorato che coinvolge sia la sanità che i servizi sociali e che va anche a rapportarsi con les Unités des Communes sia un percorso che, come ho detto, nell'arco dei tre mesi che avevo annunciato potrebbe avere una definizione. L'obiettivo è molto chiaro: c'è tanto bisogno di sanità sul territorio e avere sul territorio delle strutture che siano RSA/UAP, che possano dare una serie di servizi sanitari importanti che sono fortemente richiesti all'interno delle strutture stesse va in quella direzione. Abbiamo la struttura di Morgex che sarà pronta a breve, abbiamo la struttura in Bassa Valle che sarà operativa probabilmente nel secondo semestre di quest'anno, abbiamo Brocherel che sta avviando il suo percorso di definizione con l'INAIL. Da questo punto di vista, quindi credo che queste strutture potranno garantire un post acuti piuttosto importante e significativo rispetto agli obiettivi del nostro piano. Le spese sono state già più volte evidenziate: un trasferimento all'ASL di oltre 262 milioni nel 2020, un finanziamento della spesa che assegna 1.279.500 euro ai LEA aggiuntivi, 528.000 euro per le borse di studio per il percorso di specializzazione, raddoppiato. Credo che tutti gli accordi di cui ho parlato prima con i medici di medicina generale si concludano anche con gli accantonamenti per gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali. Credo che questi siano sicuramente una serie di elementi importanti perché si possa tranquillamente dire che nel 2020 le risorse destinate alla sanità in termini di pianificazione e in termini di bilancio di previsione possono essere sicuramente importanti. Il piano degli investimenti in sanità: si passa dai 7.400.000 euro del 2019 ai 13 milioni e 81. Nel triennio oltre 29 milioni e mezzo sono destinati agli investimenti e possono garantire una più serena pianificazione in interventi di manutenzione straordinaria nelle strutture ospedaliere, di adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie, acquisto di beni strumentali, di presidi e di un sistema informatico che deve essere sicuramente performante, perché a questo importo si aggiungono i 4.800.000 euro che abbiamo ottenuto appunto dallo Stato.
Anche le politiche sociali hanno avuto un incremento di risorse. Sono finanziati in ogni ambito i programmi di assistenza, di sostegno ed esenzione a favore delle fasce più deboli e della disabilità. È un welfare fortemente in difesa delle fasce deboli, ma anche pensato per anziani e prima infanzia, cercando di evidenziare il valore della famiglia e cercando la massima collaborazione con il mondo del terzo settore e dell'associazionismo. Per gli anziani, per quanto possibile, occorre favorire il percorso di assistenza domiciliare, l'obiettivo è di cercare di mantenere l'anziano in famiglia; trovare un giusto equilibrio tra assistenza socio-sanitaria e socio-assistenziale, proseguire nella fattiva collaborazione con le associazioni che si impegnano nell'ambito della disabilità favorendo e promuovendo percorsi virtuosi del "dopo di noi" e per il sollievo. È in piena attuazione il piano della povertà, sono confermate le risorse per gli asili-nido e si vuole definire e proseguire nel percorso della voucherizzazione; il voucher da quest'anno è raddoppiato in 200 euro... 83.342.000 euro per i servizi sociali sono un bell'incremento rispetto alle problematiche che andremo ad affrontare.
In conclusione, per quanto riguarda la sanità e i servizi sociali, credo di ritenermi soddisfatto in quanto al momento le risorse messe a disposizione del bilancio, sommate ai trasferimenti con vincolo di destinazione, consentono di proseguire il percorso iniziato nel 2019, l'anno di pianificazione di cui parlavo, e con queste risorse si darà completezza a tutte le iniziative rispetto agli importanti piani triennali e quinquennali che riguardano la salute dei nostri cittadini. Nel 2019 entreremo nelle graduatorie nazionali del monitoraggio dei LEA, nei quali non potremo ancora comparire per le performance, in quanto le microcomunità saranno inserite soltanto dal 2020, soltanto da quest'anno; solo a quel momento la nostra Regione sarà valutata per le effettive prestazioni sanitarie prodotte nei confronti dei nostri cittadini. Quest'oggi qualcuno ha detto - non ricordo bene chi - che i servizi sociali sono allo sbando, questo non è assolutamente vero. Mi avvio a concludere - poi ci sarà un altro passaggio quando parleremo del DEFR che è stato presentato dal punto di vista sanitario dal collega Restano -, dico semplicemente che, per quanto riguarda il sociale e la sanità, "Il Sole 24 Ore" nel mese di dicembre è uscito con una classifica dove vede la Provincia di Aosta, considerata Valle d'Aosta, al terzo posto dal punto di vista della vivibilità e della qualità dei servizi offerti in ambito sociale e in ambito sanitario, è un risultato.
Dalle ore 21:22 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Viene aperto lo spazio per la replica da parte di altre figure del Governo. Ha chiesto la parola l'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Non possiamo negare un momento difficile e un momento complicato e non vorrei ripetere le considerazioni e le parole che da tanti colleghi tra oggi e ieri sono state fatte, ma cercherò di entrare nel merito facendo prima qualche considerazione di natura politica e poi, per quanto mi riguarda, le azioni e le misure che si intendono mettere in campo per il 2020 a livello legislativo quantomeno. Avere dignità significa essere degni di rispetto, penso che questo sia fondamentale, sia alla base di ogni presa di posizione nel momento in cui si affrontano argomenti e temi delicati dove andiamo a intervenire direttamente sulla nostra Comunità e quindi anche le istituzioni hanno dal mio punto di vista la loro dignità che può essere svilita dal comportamento dei suoi rappresentanti. Ritengo quindi che, come sinonimo anche di dignità, sia proprio il decoro che denota rispetto per sé e per gli altri, penso che sia questo un passaggio fondamentale nostro da legislatori, da uomini che abitano all'interno della nostra Comunità, ma che soprattutto hanno avuto una delega importante dai cittadini: quella di scrivere le regole del gioco. Dico questo perché, ascoltando attentamente gli interventi di oggi e di ieri, c'è una sostanziale differenza fra chi probabilmente per sua natura intende solo criticare o insinuare e tra chi invece cerca comunque di proporre anche un disegno alternativo, anche soluzioni alternative. Dico questo perché ieri sera io attentamente mi sono letto - perché è giusto, dal mio punto di vista, deve essere così - il DEFR che è stato presentato dai colleghi, me lo sono letto attentamente perché non dico che il DEFR sia più importante del bilancio, perché direi una cosa non esatta, ma il DEFR è il posizionamento di natura politica dove uno cerca di "condire" il documento inserendo le proprie idee, le proprie istanze e i propri obiettivi per raggiungere al meglio... cercando di garantire la qualità della vita della nostra Comunità, Comunità che ha diverse marce, Comunità che ha diverse chance, Comunità che non ha in questo momento... non hanno tutte le stesse opportunità.
Ascoltando il collega Aggravi ieri nel suo intervento, che poi praticamente ci ha illustrato indirettamente il DEFR, ci sono stati dei passaggi, a mio avviso, importanti e interessanti, cioè il confronto sulle idee, il confronto sulla visione di che Valle d'Aosta vorremmo nel 2030 e anche su dei posizionamenti di natura magari delicata; ne cito qualcheduno, ma per fare una riflessione prima di entrare nel merito: "perseguire una nuova politica economica basata su misure di defiscalizzazione in contrapposizione con la vecchia politica del contributo a fondo perso", solo per sgomberare il campo, non esiste più la politica del fondo perso tranne che in pochi settori: un po' nell'agricoltura e un po' all'interno del quadro degli affari europei. Il fondo perso, se c'è ancora qualcuno che ascolta questo Consiglio regionale, quindi non esiste più perché è stato revocato, abrogato nel 2013. Ho ascoltato anche gli interventi di altri colleghi che hanno proposto un nuovo contributo a fondo perso, che non è il male di tutto, è una proposta che deve essere valutata... da valutare fino in fondo cercando di trovare la miglior soluzione.
Leggendo attentamente il documento che è stato presentato, era curioso il passaggio dove si dice: "bisogna favorire l'impresa diminuendo ad esempio l'IRAP". Abbiamo due leve fiscali e su quello la "coperta" è quella, perché poi altrimenti anche su questo è semplice giocare la partita su un singolo settore, su una singola categoria, è più difficile, diciamocelo. I colleghi che hanno avuto modo di governare sanno che, quando invece il disegno è completo, ahimè, è un po' più complicato trovare tutte le azioni e soluzioni, perché des deux l'une, nel senso che è difficile magari riuscire a dare una risposta fortissima per abbattere e ridurre le tasse per quanto riguarda le famiglie, l'IRPEF e nello stesso tempo è molto complicato anche ridurre, defiscalizzare, trovare delle azioni e delle misure per far crescere la nostra piccola e anche un po' fragile economia: fragile anche perché le nostre partite IVA hanno un numero intorno ai 12 mila ma più del 70 percento sono a conduzione familiare, quindi con una fragilità non indifferente.
Ho colto un passaggio che condivido: quello di "nessuno meglio di chi vive e di chi amministra ne conosce le esigenze e le necessità ". Come poter non condividere queste affermazioni, che sono state scritte all'interno del DEFR, nel senso che chi conosce sa quali sono le necessità, nel momento in cui ci sono delle necessità, bisogna avere anche la capacità e la forza di poter poi legiferare, fare una buona legge per poter sostenere le esigenze all'interno del nostro territorio e poi non mi è sfuggito un passaggio che condivido quando si dice: "solo chi abita in montagna può conoscere quali sono le esigenze di chi per scelta ha deciso di stare in montagna". Lì penso che dobbiamo essere in quanto legislatori bravi a legiferare, bravi a creare delle condizioni di presidio; anche il termine "presidio" ho visto che è stato utilizzato parecchio all'interno del documento economico-finanziario che i gruppi di opposizione hanno voluto confezionare e presentare, ma, per fare quello, dobbiamo cercare di garantire la qualità della vita e soprattutto la manutenzione del nostro territorio. Io non so, collega Luboz, chi oggi qua dentro ha la "patente" per poter dare la pagella di chi è stato il migliore o il peggiore, devo dire sinceramente che non lo so. Io amo quanto lei che siano i fatti a parlare, che siano i risultati a parlare, che siano i numeri a parlare e quanto lei conosciamo il territorio, quanto lei... come dire? abbiamo cercato di declinare al meglio le sfide del 2019 e quanto lei... dato che ha parlato per bocca di qualcun altro... io mi sono trovato nelle condizioni nel 2017 di prendermi un badò [traduzione letterale dal patois: il fardello], che era praticamente una mission impossible: quello della Casa da gioco. Io ho contestato il metodo del collega Aggravi per raggiungere l'obiettivo, perché, per raggiungere quell'obiettivo, quell'azienda doveva essere risanata a livello di costi, poi su come raggiungere quell'obiettivo magari ci siamo scontrati, magari non ci siamo capiti, ma le assicuro che ho vissuto settimane, giornate e mesi veramente difficili per poter quanto meno calmierare... non abbiamo fatto a sufficienza probabilmente, probabilmente si poteva già fare di più nel 2017 in quei pochi mesi, probabilmente nel 2018 si poteva fare ancora diversamente. Le assicuro che la sfida era "leggermente" delicata, "leggermente" difficile e soprattutto abbiamo cercato di farlo facendo una legge, facendo un piano - non scherzando e mettendo al centro eventualmente delle vecchie posizioni -, di modo che fossero gli atti, la legge a mettere in campo gli indirizzi per poter "raggiungere" quella che era in quel momento comunque una criticità enorme: questo per dire che sono i fatti a fare la differenza e non tanto le parole. Io non so se l'unione di ALPE e UVP è una debolezza, io so solo che, dal mio punto di vista, è un punto di forza: è un punto di forza per i nostri territori, dal punto di vista politico, è un punto di forza perché noi il territorio lo conosciamo, il nostro territorio lo viviamo, con le persone noi ci parliamo e non sono d'accordo quando si cerca di generalizzare e "sparare" nel mucchio. Facciamo degli esempi concreti. Io ho apprezzato l'intervento del collega Gerandin, non lo condivido in toto, ma ho apprezzato e ha fatto degli esempi; su certe cose possiamo anche trovarci, su altre meno, ma è entrato nel merito. Ognuno di noi ha una sua responsabilità, ogni tanto scherzo col collega Gerandin dicendo: quando io facevo il secondo anno di asilo, lui amministrava già un Comune, ma quello fa parte dell'essere in quanto legislatori, dopodiché penso che siano i fatti a poter parlare. Quando parlo di fatti, io penso che sia fondamentale che si approvi questo bilancio, è fondamentale che si possa quanto meno approvare gli atti estremamente importanti ed è fondamentale anche mettere in evidenza, e adesso entro nel merito di quattro o cinque punti, per quanto ha riguardato l'Assessorato che ho avuto l'onore di poter guidare in questo anno 2019... 2019 perché prima non abbiamo mai avuto modo di governare, di fare la differenza se non per qualche mese nel 2017.
Per quanto riguarda il settore che ho cercato di accompagnare, guidare, io penso che su questo altri colleghi all'interno di questo Consiglio siano d'accordo con il posizionamento che questo Consiglio ha assunto: quello del rilancio del nostro settore forestale; rilancio, potenziamento che è iniziato nel 2017, qualcun altro nel 2018 ci ha messo altre energie, e oggi abbiamo ridato insieme una certa dignità, ma non al settore, alla manutenzione del nostro territorio, perché altrimenti ci riempiamo la bocca che amiamo la montagna, ma la montagna va amata non solo il sabato pomeriggio e il tardo pomeriggio, va amata 365 giorni all'anno, va mantenuta, va accompagnata: va accompagnata con i Sindaci, va accompagnata col Corpo forestale, va accompagnata anche con i 180 consorzi di miglioramento fondiario, che noi conosciamo quali sono le criticità, conosciamo anche però le proprie potenzialità, ma che non siano delle questioni ad personam, ma che sia una questione comunque con un disegno per tutti e non solo per eventualmente qualche consorzio. Il fatto di aver voluto rilanciare questo settore io penso che andrà a garantire tutta una serie di manutenzione del territorio, ma anche di occupazione e di crescita professionale, anche di selezione, anche per la prima volta di selezione per delle assunzioni a tempo indeterminato che garantiscano le professionalità. Io penso che su questo dobbiamo esserne orgogliosi tutti, quanto meno quelli che ci hanno creduto e che lo hanno accompagnato.
Per quanto riguarda i consorzi di miglioramento fondiario, non è direttamente una mia competenza ma ho avuto modo di occuparmi di somme urgenze, di affiancare, di accompagnare i consorzi di miglioramento fondiario per garantire i ru [traduzione letterale dal patois: ruscelli], il cosiddetto "settore secondario", quello che garantisce comunque le migliaia di ettari che comunque sono ancora coltivati in Valle d'Aosta. Non vorrei sottrarmi al confronto, io penso che il rilancio sulla filiera legno o lo sviluppo o l'inizio di un percorso io penso che sia patrimonio di tutti, di chi verrà dopo di me, dopo di tutti noi, comunque si potrà mettere in campo un settore che va non solo rilanciato, potenziato ma valorizzato, perché i nostri boschi devono essere nuovamente valorizzati. Su questo anche l'inserimento di una normativa che va a toccare la nostra rete sentieristica potrà essere comunque utile.
Un altro passaggio almeno di semplificazione, ci proviamo - lo verificherà chi sarà qui nei prossimi mesi o nei prossimi anni - è quello di andare a semplificare la macchina amministrativa sul vincolo idrogeologico. Tanti sono i Sindaci che compongono questo Consiglio, sapete che purtroppo questo vincolo richiede lo stesso iter per lo spostamento di un metro cubo di terra rispetto a un grosso investimento; io penso che la semplificazione che è stata inserita in legge vada nella direzione di dare una triplice risposta: al cittadino, ai Comuni e anche ai professionisti, che a questo punto potranno essere non solo più rapidi ma dare un servizio migliore alla collettività. Per quanto riguarda il Corpo forestale, è terminata la selezione dei 10 agenti, che sono pronti, aspettano solo il nostro bilancio domani sera per poter essere assunti, perché la carenza di organico all'interno delle 14 stazioni c'è, è tangibile, quindi, una volta approvato questo bilancio... che deve essere approvato perché delle persone hanno seguito un percorso, hanno dato degli esami, li hanno brillantemente superati e dovranno essere embauchées dalla Pubblica Amministrazione nelle prossime settimane. A seguito anche dell'approvazione del bilancio, saremo, penso, tutti contenti che si potrà comunque dare corso e gambe al concorso pubblico per nuovi 20 agenti forestali per il nostro territorio perché soprattutto la quota 100 ha praticamente accompagnato numerose persone alla pensione.
Ancora due considerazioni. Diverse sono state le mozioni approvate tra il mese di settembre e novembre sulla questione dei cambiamenti climatici. Io penso che lì abbiamo tre sfide fondamentali, sono inserite nel DEFR, sono inserite anche a livello di bilancio, a livello di disponibilità economica e finanziaria, altrimenti ci perdiamo un pezzo. Per quanto riguarda la strategia regionale, lo sviluppo sostenibile, dobbiamo definire un'unica strategia di sviluppo a livello regionale e devo ringraziare veramente la struttura del Dipartimento dell'ambiente, anche se è stata decimata in questi ultimi quindici anni, ma che ha fatto numerosi incontri perché questa è la sfida dei prossimi quindici anni, è una sfida che non possiamo fare da soli come Consiglio, o come Assessore, o come Consigliere regionale. Sono stati fatti più di quaranta incontri negli ultimi tre mesi per attingere da tutti le idee, le intenzioni, proposte per poi andare a definire la strategia Valle d'Aosta 2030-2040 e abbiamo anche avuto la possibilità di avere dei finanziamenti dallo Stato. Con orgoglio posso dire che insieme al presidente Testolin stiamo terminando la road map della Valle d'Aosta fossil free e carbon free. Quando dico "terminando", vuol dire che finalmente abbiamo la fotografia aggiornata delle potenzialità del sistema Valle d'Aosta, abbiamo la possibilità di poter declinare tempi, modi, azioni e misure e probabilmente sarà in un prossimo Consiglio, in una prossima legislatura che si andrà a codificare quanto preparato e soprattutto quante energie sono state messe in campo. Non è banale il passaggio che la mia Capogruppo questa mattina ha fatto sulla candidatura del Monte Bianco a patrimonio dell'UNESCO: non è banale perché, insieme al Sindaco di Chamonix, insieme al Président de la Vallée de Bagne, lo riteniamo fondamentale su diversi aspetti: dal punto di vista della valorizzazione, dal punto di vista promozionale e dal punto di vista anche culturale, perché noi che abitiamo veramente la montagna siamo abituati a confrontarci con gli altri montagnards, che hanno le stesse nostre esigenze, che hanno la nostra cultura, che hanno anche probabilmente delle criticità simili; in questo momento, dal nostro punto di vista, è fondamentale che ci si confronti, che si trovino comunque delle azioni e misure condivise.
Un altro passaggio fondamentale inserito nel documento contabile sono le importanti disposizioni e risorse economiche per le azioni di miglioramento della qualità della falda di Aosta. Io penso che questo sia un altro passaggio positivo dal punto di vista ambientale perché riteniamo necessario l'inizio di un percorso.
Termino facendo un'ultima considerazione, ma domani avremo modo di confrontarci, sulla questione delle discariche. Come tutti voi sapete, le due discariche erano state già autorizzate: la prima nel 2014 e la seconda nel 2016. Non mi sono sottratto al confronto, abbiamo cercato comunque di capire quali erano i margini di manovra dal punto di vista legislativo e domani avremo modo di entrare nel merito, nei tre emendamenti che sono stati già inseriti nel documento; emendamenti che vanno indubbiamente a depotenziare, emendamenti che vanno a ridurre tutta una serie di criticità che sono state messe in evidenza da migliaia di persone valdostane, da migliaia di persone soprattutto dalla Bassa Valle e non solo dalla Bassa Valle, termino, Presidente, domani... io penso che sia anche il momento in cui probabilmente, oltre a quello che è già stato inserito nei tre disegni di legge, ci sia spazio anche per un confronto ulteriore di posizionamento unanime di questo Consiglio, dato che mi sembra che ci sia la necessità di trovare un punto di sintesi legislativo che sia forte, che sia chiaro per dare una risposta puntuale a tutto quello che è stato autorizzato nel 2014 e nel 2016.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Certan.
Certan (AV) - Chers collègues, je répète souvent : "bien faire, laisser dire", donc je voudrais me pencher très directement dans la discussion technique des documents financiers. Ce n'est pas pour éviter des discours politiques, mais pour cet aspect je me reconnais parfaitement dans les mots de la collègue Morelli qui a ce matin bien marqué le pas et l'on l'a très bien aperçu pour la réaction qu'elle a déclenchée, souvent c'est plutôt des réactions des autres qu'on comprend qu'on est en train de bien faire. J'avoue que je trouve souvent dans ces derniers Conseils - je ne sais pas si celui-ci sera le dernier Conseil - on a perdu de vue quels étaient les points à l'ordre du jour et chacun est allé pâturer ces moutons où il retenait bon : qui dans l'herbe verte des pentes, qui dans les coteaux, qui dans la plaine... désormais, on l'a compris, c'est devenu un peu une habitude, chacun parle de ce qu'il retient indispensable. Sûrement aujourd'hui on parle d'un document économique-financier qu'on a vu dans ce mois être très important et l'on a vraiment aperçu dans tous les aspects qui dans quelque façon ont été bloqués ou n'ont pas vu le jour suite au fait que le document financier n'était pas approuvé.
Tornerò dopo sui vari spunti degli interventi che ho ascoltato con molta attenzione di tutta l'Aula. Sicuramente sono convinta e concordo con l'aspetto che più volte è stato sottolineato: che il modo più immediato, e anche in qualche modo più evidente, per procedere in un'attività amministrativa ma anche politica è la pianificazione, la programmazione... assolutamente sì, negli ultimi anni è mancata molto la programmazione e su tanti settori, in tanti aspetti ci siamo ritrovati a non aver nulla di programmato, ad aver molto poco di programmato: uno fra tutti - ne ha parlato credo il collega Chatrian poc'anzi - è il piano, ad esempio, dei concorsi per il reclutamento del personale; sicuramente è uno degli aspetti che non è in questo momento da banalizzare. Sono d'accordo che sia importante pianificare e bisogna per poter pianificare poter lavorare.
Per quanto riguarda questo Governo, direi che abbiamo pagato profondamente l'incertezza politica in cui ci troviamo per vari motivi, non escludo nessuna di queste motivazioni, e credo che chi è concerné renderà conto, ma ci siamo tirati su le maniche e abbiamo lavorato alacremente, affinché portassimo a termine questo aspetto di programmazione, che, pur essendo in ritardo, è comunque pronto. Non abbiamo neanche mai ceduto alla loi du roi Godot où a raison qui crie le plus haut, o a chi insulta, a chi disprezza, pensando forse che elettoralmente questo paghi. Abbiamo iniziato a vedere che forse non paga più così tanto. Non abbiamo neanche mai ceduto a fare o a proporre marchette o a lavorare secondo logiche di "marchettopoli", oggi ho sentito qualcuno che parlava anche di questo. Vorrei che chi continua a ripeterlo facesse l'elenco, ma lo facesse seriamente, si mettesse a lavorare e a tirare veramente giù quali sono queste marchette, perché credo sia venuto il momento di smetterla di usare parole d'effetto per attirare l'attenzione quando non si hanno altri argomenti. Credo che in un momento come questo sia più importante lavorare seriamente e non in un clima dove ognuno fa il professore, ognuno dà lezione agli altri, peggio ancora in cui ognuno aspetta che sia l'altro a fare, salvo poi accusarlo immediatamente di aver fatto male, lo sappiamo, probabilmente chi fa sbaglia, chi non fa è difficile che sbagli qualcosa. Credo che questa dinamica che si è sviluppata in questo periodo sia poco efficace e sia anche ormai stata scoperta dai cittadini, dai Valdostani e non credo che infine sia molto pagante anche da un punto di vista elettorale. Infine non credo che questo mese sia stato perso, perché credo che ogni approfondimento, ogni aspetto che viene sviscerato, che viene rivisto permette sicuramente delle migliorie e ha permesso di affinare il confronto anche tra alcuni di noi, di perfezionare altri aspetti che forse non si erano così tanto approfonditi. Tutto questo ha avuto però un prezzo molto alto: l'immobilizzazione delle attività, l'ingessatura in alcuni casi di alcuni lavori negli uffici e direi anche un appesantimento dell'attività ed è per questo che oggi lo ha fatto il Presidente della Regione, ma credo sia importante anche per noi ringraziare tutti quelli che hanno lavorato in questo mese veramente in modo serio, senza guardare le ore e l'impegno che hanno dovuto mettere per uscire insieme da questa impasse. Impasse da cui bisogna uscire approvando il bilancio, che, a mio avviso, non è più un orphelin maintenant, ha direi tanti genitori, ha tanti educatori ed è stato maîtrisé da molti. Ora, si saprà farlo crescere, credo che sarà uno strumento utile, direi indispensabile per la nostra Regione, e non lo sarà per qualcuno ma lo sarà per tutti. Vorrei in questi minuti che mi rimangono entrare nel dettaglio di alcuni aspetti, intanto per dire che ho preso nota e ho apprezzato il lavoro svolto dai colleghi sia del contro DEFR o il DEFR "ombra", non so più come può essere definito, un po' le DEFR selon nous. Visto che sono stati ripresi slanci filosofici, alcuni con citazioni, altri invece più con... insomma, credo sia importante, anche leggendo, sottolineare che alcuni aspetti sono condivisi e sono stati ripresi nello stesso modo con forse parole diverse, ma che avevano la stessa funzione.
Avant tout nos langues, le développement linguistique du bi-plurilinguisme de notre Région. Je crois que personne n'a jamais affirmé le contraire, c'est-à-dire que nos langues ne sont pas importantes et que la langue française et le franco-provençal ne soient pas importants pour notre Région. Bien au contraire, je suis, par exemple, parfaitement d'accord que le fondement de notre autonomie repose sur la question linguistique, pas seulement mais là aussi. Il y a une façon très simple pour valoriser nos langues, c'est de les employer. Je crois que cela nous devons le dire tous ensemble parce qu'il est facile dire aux autres qu'il faut valoriser les langues pour ne pas les employer après. Je crois que sur cela nous ne sommes pas arrêtés à l'écrire dans un point de notre DEFR, vous l'avez fait... je pense que le concept c'est celui-là et nous le partageons. Je ne sais pas s'il faut maîtriser du bon français et non pas comme nous le faisons aujourd'hui. Moi j'ai rencontré beaucoup de jeunes, d'élèves, dès cette année sont prévues des épreuves de langue française qui porteront à la certification européenne, donc les élèves auront la certification européenne à la fin de leur parcours d'étude secondaire. Je dois vous avouer que nous avons en Vallée d'Aoste des élèves qui sont très intéressés à leur parcours scolaire, qui s'intéressent et qui demandent des info et je pourrais dire aussi la Vallée d'Aoste n'a jamais eu des problèmes à avoir des bons représentants d'élèves qui maîtrisent très bien les langues, qui maîtrisent aussi une très grande culture. Je pense à hier, c'était la première fois qu'à la Journée de la mémoire on partageait les moments avec les élèves ; hier les élèves aussi ont participé au débat et ils l'ont fait très spontanément, d'une qualité très haute, donc je dirais qu'il faut aussi regarder quand les choses fonctionnent. Au lieu de dire aux autres ce qu'ils doivent faire et quelle langue employer il faudrait valoriser les langues de notre Région, des langues qui sont valorisées par le Statut et par des lois, donc nous sommes, de ce point de vue, aussi très protégés.
Per quanto riguarda altri aspetti che sono stati evidenziati nel DEFR ma anche nei discorsi dei colleghi di altri gruppi, non solo dei gruppi che hanno steso il loro DEFR, ci sono degli aspetti che credo sia importante sottolineare, sui quali abbiamo iniziato a lavorare, direi su alcuni non abbiamo solo impostato ma abbiamo già l'attività a un buon livello, a un buon punto. Alcune sono leggi che abbiamo portato in Commissione, alla V Commissione, ma che sono ferme naturalmente lì e nel mese di settembre avevamo chiesto di poter portare le discussioni, ad esempio, della legge sul piano giovani. Anche su questo durante lo scorso anno e tutti i mesi della primavera 2019 e in parte anche in autunno abbiamo avuto degli incontri regolari con i ragazzi, i rappresentanti dei giovani che stanno lavorando anche loro all'elaborazione del piano triennale affinché diventi davvero un piano partagé, un piano condiviso e soprattutto sia una programmazione triennale delle politiche giovanili e non un elenco di progetti realizzati.
Mi fermo su altri aspetti. Educazione alla cittadinanza, dal prossimo anno sono previste 33 ore obbligatorie nel curricolo, proprio 33 ore di cittadinanza per dare proposte, piste alle scuole. Per questo lavoro vi è la collaborazione con l'Università, oltre alle giornate e alle attività già previste dal piano tecnico di responsabilità educativa. Se devo dire, ho apprezzato il passaggio fatto dal collega Restano sull'inclusione, sul raccordo che deve esserci e che stiamo portando avanti fra sanità e scuola, ad esempio, riguardante le disabilità ma anche le problematiche riguardanti il DSA. Credo che questo aspetto sia stato poco sviluppato, ad esempio, nel DEFR dei gruppi di opposizione, ritengo che l'approccio sia stato piuttosto di andare verso una scuola dell'eccellenza ma mi permetto di dire che le linee guida europee e la prossima programmazione, il prossimo piano di istruzione 2021-2027 sul quale stiamo lavorando dell'Unione europea parlano in modo chiaro di una scuola dell'eccellenza ma anche di una scuola inclusiva, di una scuola per tutti. È per questo che nel nostro DEFR, in modo sicuramente sintetico, mi permetto di dire, collega Pulz, non disordinato, abbiamo trattato i vari punti e ci sono sicuramente punti che sono appositamente dedicati all'inclusione, alle raccomandazioni europee, che chiedono proprio competenze chiave sull'educazione e la formazione, una formazione continua e non solo una formazione che sia fatta a flash, quindi su questo sicuramente il piano di formazione che abbiamo programmato, e non c'era un piano triennale, tiene conto di queste linee. Vi è sicuramente anche un raccordo, nel nostro DEFR abbiamo cercato di potenziare questo modo di lavorare verticale fra diverse scuole, fra diverse competenze, fra diversi gradi di scuola; lo abbiamo messo chiaramente in evidenza, è necessario ancora di più il raccordo fra alcuni gradi di scuola, però mi permetto di dire che non credo che ci sia una scuola che funziona e una scuola che non funziona. Ritengo che sicuramente sia aumentata la burocrazia all'interno delle scuole ma non credo che si possa "fare di tutta l'erba un fascio" e di dire che vi è ancora troppa poca competenza in alcuni gradi di scuola. Mi permetto di dire che vi sono insegnanti e vi sono competenze di alto livello proprio per le motivazioni che ho citato prima.
Vi sono altri aspetti sui quali vorrei soffermarmi. Innanzitutto - e questo lo troviamo nel nostro DEFR - abbiamo dato importanza al raccordo fra scuola e lavoro, lavorando in modo sinergico con l'Assessorato delle politiche del lavoro sull'alternanza scuola-lavoro, sugli IeFP e anche sulla sperimentazione del Centro Regionale Istruzione Adulti (CRIA), che non è una sperimentazione banale ma è una sperimentazione che proprio viene sempre più richiesta e risponde ai principi della formazione continua.
Abbiamo poi dato importanza anche ad aspetti quali la didattica e anche la metodologia didattica. Non credo che l'insegnamento sia un banale passaggio di informazioni o di competenze, credo soprattutto che non sia un passaggio di nozioni, e questo bene lo sanno gli insegnanti ma sempre meno nella scuola spesso si ha lo spazio e ci può essere lo spazio da dedicare a questa importante sezione della Scienza dell'educazione, e credo che questo potenziamento di lavoro e di sinergia con l'Università della Valle d'Aosta sicuramente porterà a dei frutti nei prossimi anni dei quali sicuramente potremo essere fieri.
Infine tratto un argomento che molti hanno citato, uno degli emendamenti e delle norme che abbiamo aggiunto in questo mese e sui quali abbiamo cercato, su sollecitazioni anche di alcuni Consiglieri, di dare una risposta alla necessità di fare delle verifiche sugli edifici scolastici, questo è uno dei punti anche della finanziaria nazionale, quindi sicuramente non è una tematica che inventiamo; credo che la mappatura che la nostra Regione ha sia comunque già di alto livello, ma sicuramente gli edifici scolastici nei quali i nostri ragazzi passano la maggior parte del loro tempo devono essere sicuri e soprattutto devono poter rispondere proprio a quelle leggi di benessere e di incentivo... anche proprio al benessere che i ragazzi in formazione devono avere.
Concludo dicendo quindi che tutto il discorso dell'edilizia scolastica che stiamo cercando di portare avanti sarà sicuramente in questi mesi potenziato o dovrà essere potenziato con gli Enti locali.
Dalle ore 22:12 riassume la Presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Altri in replica? La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Cercherò di essere rapido e anche di dare alcune informazioni essenziali, anche perché credo che il tempo che abbiamo avuto tutti quanti per analizzare il bilancio... non si ha bisogno di un dettaglio ma piuttosto di una visione rispetto al lavoro che ognuno di noi ha fatto all'interno del lavoro collegiale della Giunta insieme alla maggioranza per sviluppare i propri settori. Credo anche che sia opportuno guardare soprattutto alle cose da fare e ai progetti da mettere in campo nel prossimo triennio piuttosto che stare a ribadire o a replicare, è normale che nella dialettica di questo Consiglio ognuno veda e legga i dati come meglio crede ed esponga le sue ragioni. Noi stiamo cercando di lavorare con degli atti di programmazione, stiamo cercando di mettere in campo progetti di sviluppo e stiamo cercando soprattutto di rendere coerenti questi progetti con il finanziamento delle risorse e di legare le iniziative del DEFR ai progetti di bilancio. Ovviamente anche questi nuovi strumenti, DEFR e bilancio, per quello che è oggi il nostro sistema diverso di applicarlo, hanno bisogno di tempi di maturazione, di lavorazione e c'è bisogno anche di essere sempre più efficaci insieme ai nostri uffici per evitare di correggere in corsa poste magari mal impiegate o soprattutto mal preventivate. Io credo che in questi anni qualche cosa abbiamo già fatto e si migliorerà ancora. Gli strumenti a disposizione sono strumenti più complessi che però possono essere utili a tutti quanti per migliorare la programmazione. I Dipartimenti Politiche del lavoro, Trasporti e Affari europei sono tre dipartimenti che sono nati e sono stati messi insieme col nuovo Governo, c'è stato bisogno a inizio di quest'attività di governo anche di rendere coerente il lavoro delle strutture e su quello abbiamo dedicato del tempo proprio per far sì che tutta una serie di atti potessero diventare degli atti di facile lettura e di facile applicazione a partire dall'Assessorato. Nel lavoro le risorse impegnate sono circa 10 milioni di euro di risorse dirette e più di 18 milioni di euro di risorse dedicate al fondo sociale. Con queste risorse si è dato vita nel 19 a delle iniziative e soprattutto si sta lavorando in senso di una programmazione per ogni atto e per ogni azione legate al triennio e non più all'annualità; un'impostazione che è gradita da chi collabora con noi, un'impostazione che è gradita agli enti di formazione, alle agenzie per il lavoro, ai professionisti, alle imprese, che vedono in questo modo di approcciare i finanziamenti e le attività da parte dell'Amministrazione un'attenzione anche alla programmazione delle proprie esigenze e dei propri progetti. È evidente che tutto questo si deve sposare con una stabilità anche di risorse politiche perché poi, com'è corretto che sia, rispetto alla sensibilità e alle idee, ognuno pone la propria azione. Credo che le cose importanti che abbiamo messo in campo in questo periodo sono l'aver ricostituito il Consiglio politiche del lavoro, che è operativo dal settembre scorso, e aver dato operatività a un metodo di lavorare che ci ha messo in condizione di far agire insieme attori diversi, associazioni che rappresentano settori diversi in un periodo di intensa collaborazione per arrivare a definire una prima bozza di piano di politiche del lavoro, che è stato presentato questo pomeriggio e che sarà un'utile base di partenza o ripartenza per il futuro della legislatura o per la nuova legislatura, un documento che verrà approvato dal Consiglio politiche del lavoro nel prossimo periodo e che poi potrà arrivare alle Commissioni e al Consiglio regionale per la sua espressione. Questo per dire che attraverso atti di programmazione possiamo meglio finalizzare l'utilizzo delle risorse e anche raccogliere le esigenze di coloro che aspettano attività e progetti.
Il Consiglio politiche del lavoro ha anche messo in condizione l'Amministrazione regionale di raccogliere altre esigenze e su queste stiamo sviluppando le nostre future azioni. Ci sono alcuni progetti che credo siano degni di segnalazione in quanto innovativi nella loro costruzione. Partirà nel settembre prossimo il primo corso per manutentori Industria 4.0, un corso che vede nella nuova modalità di lavoro la possibilità per i ragazzi di aderire a un progetto di formazione, che, grazie ai protocolli d'intesa che abbiamo firmato con le aziende Cogne e le associazioni di categoria Confindustria, permetterà a questi ragazzi di ottenere nel corso di formazione circa 2000 ore, borse di studio per poter frequentare degnamente e dignitosamente il percorso di formazione, e soprattutto troveranno alla fine di questo percorso di formazione la possibilità di un posto di lavoro vista la disponibilità attraverso il protocollo delle aziende di andare ad assumere. Questa modalità che riportiamo anche in altri progetti è una modalità che è innovativa nel suo approccio e che riteniamo valida per evitare di produrre corsi, forse anche da qualche parte l'ho letto, in qualche atto che in questi giorni è girato per il Consiglio, di fare certificati che rimangano fini a loro stessi. Dobbiamo collegare il momento della formazione al mondo del lavoro e viceversa e far sì che queste attività che i nostri enti di formazione mettono in campo siano attività riconosciute da coloro che poi la formazione la devono utilizzare per le loro attività e per le loro aziende.
Un'altra attività che ritengo sia utile segnalare al Consiglio è quella dell'istituzione nel nuovo bilancio dei primi progetti di utilizzo dei voucher: voucher per i servizi al lavoro, voucher personalizzati per l'acquisizione di formazione o di qualifiche; formazione che può essere pensata per i nostri giovani, che vanno a cercare di acquisire ancora nuove competenze nei loro percorsi di lavoro e di studio all'estero, ma formazione che può essere dedicata ai nostri disoccupati. Partirà, una volta approvato il bilancio, nella prossima primavera il primo corso per dare una possibilità a chi è in stato di disoccupazione di acquisire le patenti per il trasporto pubblico locale o per il trasporto, patente C, patente D, per dare anche qui una risposta a settori che ci hanno segnalato oggi difficoltà di reperire personale con questo tipo di patente. L'idea quindi è di cercare di dedicare alle persone che sono iscritte ai centri dell'impiego, che sono in uno stato di disoccupazione, percorsi che siano percorsi che anche qui vedano la possibilità di riacquisire delle competenze, di utilizzarle e di ritrovare un posto di lavoro. Inoltre nel nuovo progetto di bilancio, seppure con risorse che andranno implementate, ci sono attività per l'autoimprenditoria, ci sono attività che sono legate all'apprendistato, è pronta la nuova legge per i servizi di lavoro per la formazione professionale, e c'è anche un obiettivo che insieme al Consiglio politiche del lavoro abbiamo lanciato: quello della revisione del sistema dei progetti LUS per cercare di renderli più coerenti e cercare di renderli più utili all'innovazione e anche alle differenze che oggi ci sono nell'utilizzo di questi progetti, quindi, rispetto ai servizi per il lavoro, il nuovo piano delle politiche del lavoro permetterà di avere una visione che è una visione che porteremo in maniera trasversale su tutti i settori dell'Amministrazione regionale. L'Amministrazione regionale - e questo le associazioni ce l'hanno chiesto - dovrà essere più precisa ma anche politicamente dovrà avere una chiarezza rispetto ai suoi investimenti a livello di bilancio pubblico sui settori trainanti. Quello che chiedono le imprese e quello che ci chiedono coloro che collaborano e utilizzano le risorse pubbliche, ma non solo, è di avere ben chiaro il progetto di sviluppo e dove indirizzare le risorse. Evidentemente sviluppando investimenti, bisogna sviluppare progetti di formazione e costruire progetti che insieme alla scuola con un buon collegamento permettano ai nostri ragazzi di acquisire quelle competenze rispetto ai settori sui quali investiremo. Su tutto dovremo potenziare sicuramente ancora gli investimenti nel turismo e questo è stato fatto evidenziare come uno dei temi sui quali si può fare ancora molto; è bene fare promozione, è bene migliorare le nostre attività di promozione, e se i risultati brillanti di alcuni settori quest'anno dimostrano come sia stata fatta una buona attività, si deve fare ancora di più per costruire progetti di sviluppo per le imprese e permettere ai nostri imprenditori di vedere e di avere delle risposte.
Rispetto ai trasporti, abbiamo fatto, credo, le attività un po' più importanti in questa prima fase: cercare di rilanciare i rapporti con lo Stato, i rapporti con la Regione Piemonte, i rapporti con le due aziende rispetto al grande tema della nostra ferrovia. La ferrovia che è in ritardo, che ha le difficoltà che in questi ultimi mesi, tra l'altro, si sono accentuate rispetto a problemi di innovazione apportata da RFI sulla linea e sulle infrastrutture, che invece stanno determinando ulteriori disagi; col sistema delle infrastrutture ferroviarie però si sono messi finalmente in azione progetti di investimento di circa 36 milioni di euro che sono stati dedicati alla Valle d'Aosta l'anno scorso, purtroppo non hanno visto seguito quest'anno nel progetto di bilancio dello Stato ma su questo si continuerà a insistere e con le Regioni, con la Regione Piemonte e col Ministero e con le aziende si è però dato il via a un modo di lavorare che ci ha permesso di avere oggi una serie di obiettivi pronti per essere sviluppati. Su tutti inizia il progetto di elettrificazione della linea e soprattutto gli investimenti per la riapertura futura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Sul modello del TPL abbiamo avviato - e credo che questo sarà il progetto che nel prossimo anno qualificherà un po' l'offerta dei servizi del trasporto pubblico - il sistema della bigliettazione elettronica; è in corso d'appalto e finalmente avremo anche in Valle d'Aosta la possibilità di utilizzare le nuove tecnologie, ma soprattutto di utilizzare il trasporto pubblico con un unico sistema di biglietto, questo che permetterà sia ai Valdostani che ai turisti di avere un'offerta all'altezza di una regione turistica e soprattutto di una Regione che vuol fare del trasporto pubblico un modello di sviluppo. Abbiamo provato a innovare su alcuni settori, in questi giorni abbiamo pubblicato i dati dei primi due mesi delle nuove navette su Aosta, dati positivi; è iniziata anche un'attenzione diversa rispetto ai sistemi del servizio notturno, prima dalle persone con disabilità, per le persone con ridotta capacità motoria, nella scorsa primavera abbiamo attivato i servizi notturni per loro e in quest'ultimo periodo i servizi notturni che dai primi dati sono particolarmente apprezzati dai giovani, dalle famiglie e dai lavoratori. Abbiamo anche attivato i collegamenti con gli aeroporti, anche qui con progetti triennali, Malpensa e Caselle, e collaborato con l'associazione ADAVA e con le aziende per rendere stabili queste offerte e per permettere di promuovere questi collegamenti all'interno dei pacchetti turistici.
Rispetto al sistema dei trasporti - questo l'ho segnalato più volte in passato -, si è finalmente risolto il contenzioso che c'era all'interno della società AVDA, lavoro che era già stato portato avanti dalla precedente Giunta che noi abbiamo concluso; evidentemente, rispetto all'aeroporto, le attese sono tante e gli obiettivi assegnati all'attuale Consiglio di amministrazione sono quelli di valorizzare questa iniziativa che ha permesso di risolvere quelle criticità tra soci. Quello che abbiamo anche cercato di fare è di stabilizzare, di dare una programmazione nuova al settore degli impianti a fune che sta dando dei risultati importanti in questa stagione: più 26 percento di primi ingressi sul triennio e più 29 percento di fatturato sempre sul triennio. A un settore così importante abbiamo dedicato delle attenzioni in termini di programmazione sulla legge n. 6 e sulla legge n. 8 e abbiamo cercato soprattutto di dare attenzione a quegli investimenti che aspettano da tempo i grandi comprensori: il primo sarà sulla Thuile, il secondo qui a Pila e questo per dare risposte a un settore che oggi produce un PIL o un fatturato notevole, ma soprattutto che, grazie alla sua attività, permette di tenere vive tante vallate e tutto quel sistema economico che si è sviluppato intorno ad essi: è per questo che abbiamo fatto anche attenzione in questa proposta di bilancio a dare una prima risposta ai piccoli comprensori e su questo credo che avremo ancora tempo di tornarci. I grandi investimenti dei settori impianti a fune li abbiamo collegati a un progetto anche di attenzione rispetto alla Comunità, ai Valdostani, abbiamo il piacere di dire che il progetto "Skipass per i giovani" e il progetto "SCIvolare a scuola" hanno raccolto il consenso delle famiglie valdostane, dei Valdostani e dei giovani. Non è solo una questione di investire sugli impianti a fune, di fare grandi investimenti, ma anche è importante rendere questo settore e questo sport di montagna più coerente e più vicino alla Comunità. Sono tanti gli skipass venduti: più 74 percento rispetto all'anno scorso per i giovani e sono tante le persone che, a detta degli addetti ai lavori, sono tornate a sciare. Questo ci fa piacere, si investirà ancora in questa direzione, dovremo così sviluppare un'attenzione al settore dello sci alpino e sci di fondo per far sì che i ragazzi possano, da un lato, divertirsi ma, dall'altro, anche acquisire un interesse per tutte quelle competenze che la montagna, attraverso queste professioni, può dare loro da adulti.
Per quanto riguarda gli affari europei, mi sembra giusto segnalare il lavoro che è stato fatto in termini politici ma soprattutto dalle strutture dirigenziali per recuperare il gap e le difficoltà che abbiamo vissuto rispetto al Fondo sociale europeo. Non sono risolti tutti i problemi, a livello organizzativo c'è ancora molto da fare, c'è bisogno di migliorare, abbiamo visto alcuni ordini del giorno anche al riguardo... nel suo complesso la macchina che mette in spesa e che utilizza il Fondo sociale europeo, dalle scuole alle SSRAI che ci sono all'interno dell'Amministrazione regionale, però si è voltata pagina e, rispetto al Fondo sociale, c'è soddisfazione in particolare degli enti che hanno rivisto pubblicare bandi e progetti di utilizzo delle risorse che vogliono dire che la macchina ha ricominciato a funzionare. Ripeto: c'è ancora sicuramente molto da fare ma questo è un segnale positivo dell'attenzione che un po' tutti abbiamo dato a queste risorse; attenzione che stiamo sviluppando ancora, siamo nella fase ascendente, si stanno decidendo i programmi per il 2021-2027, è in atto l'interlocuzione politica ma anche quella tecnica, ed è stata presentata la prima bozza del quadro strategico regionale; evidentemente tutta questa situazione non aiuta, dovremo essere molto attenti a far sì che in questi mesi tutto proceda sia in termini tecnici che politici perché siamo nella fase più importante della programmazione.
Rispetto alla programmazione europea, io credo sia importante anche segnalare che, grazie a un sistema di bilancio che può andare avanti a dare delle risposte in questo senso, all'utilizzo dell'overbooking, che vuol dire le risorse regionali accompagnate a quelle del Fondo sociale europeo, si stanno mettendo in campo già i nuovi progetti anche per la programmazione 2021-2027 e per andare in spesa il più in fretta possibile. Credo sia giusto ragionare chiudendo, sia giusto segnalare questo proposito che presenteremo a breve, quello regionale della mobilità ciclistica ma soprattutto insieme a questo piano presenteremo le risorse necessarie per avviare gli studi e i progetti necessari a collegare la pista ciclabile dalla Bassa Valle all'Alta Valle, quindi ci sarà modo di replicare ancora, di discutere ancora su questi progetti. Quello che mi sento di dire è che è stato fatto in questo anno un lavoro non di utilizzo delle risorse senza una valutazione e una programmazione ma è stato fatto un lavoro, soprattutto grazie alle strutture, di utilizzo di risorse nel 2019 ma di preparazione del progetto nel 2020, 2021, 2022 coerente con alcuni obiettivi del DEFR e coerente con le idee che sono state apportate da tutti coloro che hanno lavorato con l'Assessorato.
Presidente - Ricordo che siamo ancora in fase di replica. I relatori? Per la replica, la parola al relatore Marquis.
Marquis (SA) - È stata una giornata intensa di confronto, di dibattito sul bilancio e ho ascoltato sempre con attenzione gli interventi dei colleghi. Mi limiterei a alcune considerazioni di carattere politico di sintesi. Ho sentito parlare oggi sotto il profilo politico molto di elezioni, di dimissioni, sono stati fatti dei ragionamenti e sono state sviscerate delle posizioni, tutte sicuramente molto rispettabili e legittime. Ho sentito parlare di "schiena dritta", di battaglie, di combattere per degli ideali, di essere fermi, di portare avanti le proprie idee con grande coerenza. Ecco, io credo che questo sia importante per tutti sotto questo profilo, perché bisogna essere convinti delle proprie opinioni, essere portatori degli ideali del proprio movimento e dei propri gruppi, però ci tengo a sottolineare che questo è un sistema di tipo parlamentare prettamente proporzionale. Siamo stati eletti non secondo un metodo di elezione diretta, e quindi c'è una maggioranza individuata dai cittadini, ma quest'Aula è il frutto, 35 persone, di un'elezione dove ci siamo presentati con le proprie idee e le proprie opinioni, ciascuno in liste separate e portatori delle idee dei propri movimenti laddove ne siamo i rappresentanti. Sotto questo profilo, credo sia importante dire anche quindi che l'obbligo morale che ci viene dato dai nostri elettori è che dal giorno dopo bisogna lavorare cercando di confrontarsi tutti assieme per trovare delle soluzioni per la nostra Comunità. Non credo che l'obiettivo sia quello di alzare delle pareti, che, di fatto, non possono aiutare a contribuire a trovare le soluzioni per sviluppare la nostra Comunità. Dentro quest'aula, facevo una piccola somma, siamo rappresentanti di 10-11 gruppi consiliari, gruppi molto piccoli, ciascuno convinto di essere portatori di idee. Se però non riusciamo a confrontarci, se non c'è un'attitudine al confronto, diventa difficilissimo poter dare delle risposte alla comunità e credo che questo sia un problema grande e che è stato sottovalutato da parte di noi tutti e credo sia corretto fare sotto questo profilo dell'autocritica, perché diversamente bisogna combattere e combattere fino a quando saranno tutti morti e ci sarà solo un gruppo e allora quel gruppo potrà in modo integerrimo portare avanti e far prevalere le proprie idee. Credo che invece la responsabilità nostra sia quella di saper mediare. Non possiamo non mediare in questo contesto politico, perché diversamente non si potrà mai dare delle soluzioni ai problemi dei Valdostani, cioè domani noi possiamo dimetterci, come qualcuno oggi ha presentato la proposta, si andrà a elezioni, il caso potrebbe portarci a creare una situazione speculare a questa che c'è oggi. Stamattina facevo con una riflessione a un collega: "ma se noi andassimo a votare e si riproponesse esattamente questa situazione, cosa faremmo il giorno dopo?", "ah, il giorno dopo tratto", e allora? "Il giorno dopo tratto, il giorno dopo ci troviamo e siamo disponibili", ma perché non siamo disponibili oggi allora? Vogliamo far perdere qualche mese in più ai Valdostani? Ci sta tutto. Io ieri nella relazione avevo fatto un passaggio dove dicevo che sarebbe stato anche importante durante la discussione del bilancio dibattere, confrontarsi su quelle che sarebbero state le conseguenze di andare direttamente alle elezioni, poi possiamo benissimo decidere domani tutti insieme di andare in questa direzione, anzi sarà la direzione più probabile perché non pare allo stato attuale che ci siano delle possibilità di convergenza. Se dobbiamo andare a elezioni, bisogna avere dei progetti, bisogna avere un progetto di confronto; non credo che l'elezione sia un regolamento di conti tra gruppi politici per cercare di determinare un rapporto di forza diverso, io credo che ci sia la necessità di creare qualcosa per poter determinare delle convergenze che possano dare una governabilità. Abbiamo discusso, tutti hanno portato il loro contributo in questa giornata in termini di idee, ho visto che sono stati presentati diversi ordini del giorno che rappresentano anche uno sforzo di energie che sono state messe a disposizione per dare delle soluzioni a dei problemi, indirizzare il Governo a risolvere delle questioni. Tutti noi dobbiamo sapere che approviamo il bilancio, se domani mattina ci dimettiamo, quegli ordini del giorno possono finire nella pattumiera, perché non ce n'è più uno che presenta una validità, non ce n'è più uno che può essere attuato. Questo quindi rappresenta della pura marcatura eventualmente del territorio ma è uno sforzo che non porta a nulla di costruttivo se non c'è un Governo che riesce ad attuare queste idee che sono state messe a disposizione, così come tutte le altre proposte sono delle proposte che non potranno trovare soluzione. Abbiamo tutti avuto modo di sentire qual è stato il commento per un mese di esercizio provvisorio: un mese di esercizio provvisorio ha creato dei disagi all'amministrazione, a chi si deve occupare tutti i giorni di portare avanti la macchina amministrativa e sono state parecchio enfatizzate queste questioni. Io credo sia doveroso da parte nostra ciascuno dire come la pensa di cosa succede, cosa succederà in questo scenario da qui ai prossimi sette-otto mesi; vuol dire creare un esercizio provvisorio che durerà sette-otto mesi, quindi un disagio otto volte tanto quello che si è creato. Poi se non siamo capaci a trovare una soluzione, ovvio che si creerà questo disagio, però a quel punto, come ho sentito oggi, quando si parla di responsabilità, credo che siamo in 35 e ciascuno si deve assumere un trentacinquesimo sulla propria pelle di responsabilità, perlomeno perché credo che la situazione sia questa di tutta evidenza. Ecco, su questo argomento non c'è stato modo nel dibattito di sentire qual era il pensiero dei colleghi, forse una cosa che sarà sfuggita dalla discussione, però credo sia comunque doveroso lasciare una testimonianza, perlomeno all'Aula in questa sede, di quello che sarà il futuro per la Valle d'Aosta nei prossimi mesi qualora si voglia legittimamente e correttamente percorrere questa strada. Ecco, credo che questo da parte nostra sia importante sottolinearlo.
Presidente - La parola al relatore Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Una breve battuta su alcuni temi che hanno contraddistinto in particolare le relazioni di alcuni membri del Governo. Una sola battuta al collega Marquis: forse a volte non è un problema di convergenza ma di equilibrature, quindi purtroppo, come lei sa, lei me lo insegna, l'equilibrio è molto importante, perché a volte la convergenza si trova, soprattutto in politica, noi due lo sappiamo bene, però l'equilibratura è qualcosa di ben diverso.
Voglio anche ringraziare la collega Certan per gli spunti che ha dato e soprattutto per la nota di stima, perché in Italia il DEFR "ombra", il Governo "ombra" ha un significato negativo, invece nel mondo anglosassone ha un significato molto positivo. Io, anche se alcuni passaggi del suo intervento devo rivedermeli perché, vista l'ora, forse mi sono un po' perso, io credo e ho voluto vedere nel suo commento comunque degli spunti molto interessanti. Se qualche volta abbiamo scritto magari le stesse cose in modo diverso, per carità di Dio, è una cosa positiva, io non lo vedrei dal lato negativo, perché vuol dire che qualcosa anche voi di buono lo pensate, mi si perdoni la battuta di fine serata. Sulla parte della programmazione concordo pienamente con lei, su tanti settori - e qua dobbiamo renderne conto - il fatto è che comunque l'instabilità politica non aiuta la programmazione perché spesso chi ha programmato poi si è trovato in un bref délai a non essere più seduto sul "ponte di comando" e comunque già la macchina amministrativa ha i suoi tempi e poi successivamente chi è arrivato dopo ha pensato di riprogrammare e quindi stiamo vivendo una fase di continua riprogrammazione e di poca attuazione. Il bilancio non è un orphelin, ha tanti padri, madri, diciamo ha tantissime persone che gli stanno intorno, ecco, spesso sono gli orfani che hanno tanti genitori, questo un po' mi preoccupa, ma sicuramente qualcuno questo bilancio prima o dopo troverà appunto il suo attuatore o chi magari lo varierà. Questo è forse più il mio auspicio che spero possa passare poi anche da un voto degli azionisti veri e propri, che non sono 35 ma sono molti di più e ci stanno... forse non in questo momento, ma ci hanno ascoltato e sono i nostri elettori.
Volevo chiudere con alcuni spunti portati dal collega Chatrian. Io lo dissi nella relazione: forse siamo quelli "dell'isola felice", forse abbiamo citato un passaggio nostalgico o comunque si cercava di far ripensare ai fasti del passato. Il fondo perso, è vero, non è tutto male, per carità, in alcuni aspetti ha avuto anche dei lati positivi, però vede, Assessore, l'abitudine fa a volte... crea delle continue abitudini, il fondo perso dimostra oggi che quando le risorse... che poi arriviamo anche lì, stia pure tranquillo, magari poi ci arriva anche lei su quest'aspetto, ma poi andiamo sull'emendamento vero e proprio... l'abitudine crea un sistema che nel momento in cui poi non ci sono più le risorse e non gode più del fondo perso, ovviamente c'è un corto circuito e c'è anche un'attesa che non c'è più... Anche quando più volte abbiamo detto, ho detto: "non dobbiamo creare delle false aspettative"... spesso e volentieri qualcuno richiama il fondo perso per dare delle false aspettative al di fuori e il fondo perso sappiamo che nel tempo è stato usato spesso e volentieri dai cittadini anche per programmare degli investimenti importanti, non possiamo più dare delle false aspettative.
Per quanto riguarda il discorso della tassazione, l'avevo dimenticato nell'intervento prima ma ne approfitto. Lei giustamente ha citato il passaggio di abbassamento dell'IRAP, io ho questa fissa, me ne prendo la colpa, sull'IRPEF; le assicuro che nel breve tempo in cui ho governato so benissimo che è difficile fare determinate scelte, è molto più facile arrivare, togliere, diciamo un taglio alla spesa, perché qua bisogna dirselo, quando si abbassano le imposte, non è che i soldi li porta Godot, cioè andiamo a tagliarli dalla spesa corrente. C'è chi ama tagliare la spesa corrente, chi ama ridistribuirla un po' ma à chacun son rôle et à chacun sa pensée, quindi diciamo che su questo, grazie a Dio, ci dividiamo, perché altrimenti a un certo punto, se ci vogliamo tutti bene, troviamo la convergenza e l'equilibratura che citava il collega Marquis.
Un'ultima battuta su una vicenda. Io penso che non è il metodo, diciamo il discorso Casinò, che il collega Luboz ha contestato. Il collega Luboz citava un evento del 28 settembre, quando le porte di questo Consiglio furono chiuse. Ecco, forse in quel momento lui non citava il metodo di come il sottoscritto, o lei, o chi peraltro ha cercato di risolvere quel problema... il metodo forse che è stato contestato è stato un metodo, perdonatemi se lo dico perché ero seduto là, con i dirigenti di un piccolo processo, e dico "piccolo" perché non voglio fare polemica, anche un po' sommario, che forse alla fine la storia ha dato ragione alla parte che era sotto accusa.
Presidente - Per la replica, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Grazie a tutti quelli che sono intervenuti per il loro contributo a questa discussione sul bilancio; grazie a quelli che hanno voluto portare delle proposte, che poi si concretizzeranno sicuramente in emendamenti; grazie a quelli che lo hanno fatto prima di questa seduta, grazie a quelli che lo hanno fatto durante questa seduta; grazie per aver dato anche soddisfazione a quello che io avevo anticipato un po' ieri, perché evidentemente all'interno di un'Aula ci sono molti punti di vista. C'è sicuramente qualcuno che ha lavorato con passione anche nel proporre delle cose alternative a quelle che prevede il bilancio, c'è qualcuno che invece si è limitato senza analizzare troppo questi percorsi, o queste opportunità, o queste necessità di fare dei passaggi che all'interno di un bilancio sono molte volte obbligati: quelli di programmazione, quelli di rispetto delle regole, quelli di avere chiari quelli che possono essere i passaggi per l'utilizzo di determinate risorse ...e altri si sono limitati al discorso del "bar sport", hanno enfatizzato nuovamente degli aspetti politici che io avevo cercato di riportare all'interno della mia relazione con molta onestà, nel senso che siamo tutti coscienti del periodo che abbiamo vissuto, ma sappiamo che queste occasioni qualcuno non se le lascia scappare per insinuare delle false o delle mezze verità. Io l'ho già sottolineato in precedenti interventi: si possono criticare le scelte, si possono criticare le capacità, si possono criticare i numeri messi da una parte piuttosto che dall'altra, ma sul metodo e la serietà non si transige. Questo mi dispiace ma lo rimando a tutti quelli che hanno voluto insinuare qualcosa rispetto a questo bilancio, perché credo che coloro che hanno lavorato a questo bilancio - e le relazioni dei quattro colleghi di Giunta ne sono una dimostrazione - lo hanno fatto con passione, con impegno, con cognizione di causa, conoscendo le problematiche che toccavano ciascuno di loro e che molte volte venivano affrontate trasversalmente, perché i problemi e le opportunità vanno colti assieme, vanno condivisi, vanno portati avanti il più possibile come una squadra. Ebbene, ci sono delle situazioni che invece hanno voluto sottolineare come l'etica debba sempre e solo essere da una parte. Io non la vedo così: l'etica e il lavoro e la serietà quando c'è, c'è, quando non c'è, non c'è. Non si può pensare che, facendo della provocazione, si possano dare delle risposte. Probabilmente qualche volta il fatto di criticare senza essere troppo puntuali è sinonimo di poca coscienza di quello che si sta analizzando, e questo è un peccato perché il tempo che è intercorso, e così faccio anche un piccolo cenno per onor di verità alle tempistiche di analisi che ci sono state su questi provvedimenti. Si cerca sempre di migliorare, negli scorsi anni e lo scorso anno in particolare il DEFR era arrivato assieme al bilancio i primi di dicembre, quest'anno è stato approvato in Giunta il 17 di settembre. Il bilancio è stato approvato dalla Giunta il 13 di novembre, dieci giorni più dieci giorni meno, sono i tempi compatibili con il mese di tempo per arrivare a metà dicembre anziché ai primi di dicembre evidentemente per poterlo approvare.
Ci sono una serie di esternazioni che non incontrano, diciamo, la mia visione delle cose, ma ci sta. Quando si parla di imprese che sono lasciate allo sbando o di commercio perché si preferisce fare delle altre iniziative, le altre iniziative molte volte sono propedeutiche - lo hanno detto anche i miei colleghi - a creare quelle opportunità che diano al tessuto produttivo regionale tutta la possibilità di avere delle opportunità di lavoro, di crescita, di guadagno, che a loro volta alimentano altre iniziative. È l'esempio che ha toccato il collega Bertschy, sul quale ci siamo trovati assolutamente d'accordo nel prevedere le risorse importanti rispetto al passato sugli impianti di risalita e di destinare all'interno di una norma per cui ci sia una traccia per chi verrà, evidentemente convengo sul fatto che ci possano essere in futuro - e l'avevo detto nella mia relazione - delle variazioni che vadano a migliorare o a modificare anche da un punto di vista strategico un bilancio.
Mi permetto anche di dire - e lo dico con molta serenità - che, per quanto mi concerne, sono sempre stato abituato a spiegare, a valorizzare e a cercare di trasmettere il lavoro fatto dalla squadra a cui appartengo e non a criticare il lavoro degli altri. Questo è un principio che io tutte le volte che mi approccio a qualsiasi tipo di attività cerco di mettere in luce, perché, per vendere una macchina, non è che devo dire che le macchine che vendono gli altri sono tutte dei catorci, devo valorizzare il mio prodotto, e poi può essere condiviso o non condiviso, ma molto serenamente si mettono in luce gli aspetti positivi di un percorso che si è fatto seriamente e con molta attenzione a quello che si faceva, nel cercare di migliorare e non di umiliare un qualcosa che è stato fatto prima, perché - lo diceva bene qualcuno prima di me - purtroppo le programmazioni in questi anni si sono succedute le une alle altre, ma molte volte c'è il pensiero che chi arriva cancelli tutto. Noi non abbiamo cancellato o non abbiamo voluto cancellare quello che è stato il lavoro positivo fatto prima, si è cercato di correggere laddove ci sembrava che ci fossero delle strade alternative per poterlo fare. Sui mutui lo scorso anno, solo per fare qualche esempio che penso sia comunque significativo, si sono ipotizzati dei rimpingui a metà anno con l'utilizzo delle risorse derivanti dagli utili delle società partecipate. È stato fatto, il 1° di luglio, dopo che sono stati versati gli utili delle società partecipate, i fondi di rotazione hanno avuto dei soldini. Quest'anno, anche su stimolo di quest'Assemblea, si è cercato di lavorare in maniera diversa e le stesse risorse che sono state messe quest'anno a luglio erano disponibili dal 1° di gennaio, con due provvedimenti che prevedevano uno l'aumento diretto dei fondi di rotazione e l'altro la possibilità di erogare in maniera diretta da parte di Finaosta a un tasso dell'1 percento con spese zero per la Regione Autonoma Valle d'Aosta altri 10 milioni iniziali con la possibilità di essere ampliati. A questo poi si è aggiunto un emendamento che in questa particolare situazione contingente di tassi molto bassi può avere una sua funzionalità, e ben venga, senza però rinunciare ai fondi di rotazione, che, a mio avviso, rimangono una garanzia per adesso e per il futuro all'interno del percorso di garanzia agli investimenti futuri sulla casa soprattutto per i cittadini valdostani. Sono state perseguite e continuate - lo ha detto bene il collega Chatrian - le iniziative sulle risorse da investire sul nostro territorio attraverso l'utilizzo di squadre forestali, implementando le giornate e il numero degli addetti, con un processo di valorizzazione di un percorso che già prima era stato iniziato. Sono state valutate con molta attenzione quelle che erano delle criticità sull'utilizzo dei fondi europei, andando a prevedere delle risorse suppletive aggiuntive che gli anni scorsi non erano necessarie perché più ci si avvicina alla fine della programmazione e più si ha bisogno di andare a coprire quella parte di investimenti che possa essere rendicontata a Bruxelles per non perdere delle risorse di cofinanziamento, e nello stesso tempo a scavalco di programmazione bisogna iniziare a svolgere quelle iniziative che non potrebbero essere garantite nei primi anni di attivazione del nuovo programma di fondi europei. Non è banale il fatto che siano stati inseriti nel mio intervento i 5 milioni, di cui qualcuno ha parlato, relativi alla copertura delle risorse necessarie per garantire nell'anno di passaggio 2022-2023 gli anni cruciali del PSR. Questo deriva da un'esperienza vissuta all'inizio della scorsa programmazione dove la Valle d'Aosta è stata una delle poche Regioni a garantire, anche nell'anno di passaggio e con tutti i problemi annessi e connessi, i pagamenti e quant'altro, avendo le risorse per poter garantire anche nell'anno di passaggio, dove i fondi del nuovo PSR non erano ancora disponibili, il pagamento delle misure a superficie, che per noi valgono moltissimo. Qualcuno ha anche accennato alla perdita in PSR di 1,8 milioni di euro, non risulta questa criticità, anzi le giustificazioni inviate, i pagamenti inviati a Bruxelles e rendicontati a giugno ci danno con una percentuale di raggiungimento di pagamenti assolutamente superiore alla media nazionale e comunque già positiva per quello che sarà l'N+3 del 2020. Agricoltura sulla quale evidentemente ci vogliono delle risorse in più, e su questo conveniamo, ma avremmo potuto proporla anche nel senso di dire: lo scorso anno sui fondi per le rassegne c'era 1.200.000 euro, quest'anno ci sono 1.000.000 di euro sulla monticazione, misura nuova e introdotta a favore di una situazione che è mutata per la possibilità di pagare ancora le rassegne in maniera uguale al passato e su queste stesse rassegne erano previsti 1,5 milioni, quindi totale 2 milioni e mezzo contro 1,2 milioni.
È più semplice evidentemente magari trovare delle critiche quando si leggono dei numeri scritti da altri, è più difficile trovare delle risorse. Mi viene in mente lo scorso anno il primo intervento che il Governo ha dovuto mettere in piedi è stato quello di trovare delle risorse per chiudere una carenza relativa al pagamento di spese obbligatorie per una convenzione con Autostrade per il passaggio della tangenziale, o qualcosa del genere, alcune centinaia di mila euro...
Voce fuori microfono dell'assessore Chatrian.
... 300.000 mi dice il collega Chatrian. Sono stati finanziati in maniera importante la promozione della ricerca e lo sviluppo, la sostenibilità energetica, la formazione e l'incentivo alle assunzioni per quanto riguarda il tessuto industriale; ci sono bandi di ricerca e di sviluppo e di innovazione, sono state implementate le risorse a favore delle cooperative perché è un mondo che è molto vicino a essere il sociale, a dare delle opportunità di lavoro e la possibilità di ripensarsi all'interno di percorsi lavorativi che molte volte trovano difficoltà a portarci alla pensione. La sanità è stata assolutamente à la une in questa giornata sia per delle visioni diverse, sia per l'importanza che si è voluto dargli a livello di finanziamento, così com'è importante sottolineare percorsi di programmazione che hanno voluto inserire all'interno del bilancio regionale il piano delle opere pubbliche, molte volte sottovalutato e in questo caso penalizzato evidentemente dal fatto che questo bilancio non abbia potuto purtroppo essere approvato per i motivi che ci siamo tutti detti e che parzialmente condividiamo, dal 1° di gennaio, quindi rimandando in avanti la sua prima attuazione, ma che come principio permetterà nel tempo di iniziare le attività propedeutiche all'inizio degli investimenti con una celerità che in passato è mancata.
Finisco, o comunque quasi, con il discorso dei Comuni, Comuni sui quali evidentemente poteva essere più interessante e anche più politicamente remunerativo aumentare direttamente la quota di risorse libere, risorse che sono state mantenute stabili indicativamente nel triennio con un emendamento che abbiamo inserito adesso, ma che è frutto di un percorso che l'Amministrazione regionale ha condiviso con il senatore Lanièce. Lo ripeto, perché sembrano tutte cose scontate ma se non si mettono in pista, alla fine è difficile che si arrivi a un risultato positivo: lo si è fatto a partire dal momento in cui il nuovo Governo nazionale è cambiato, portandosi avanti e proponendo poi nel mese di novembre, prima della finanziaria, la possibilità a sconto di quelle che potevano essere le risorse riconosciute per il contributo alla finanza pubblica da parte dell'extragettito IMU riconosciuto dai Comuni, per dare alle Amministrazioni comunali una compensazione rispetto a quello che poteva essere il loro contributo. Il senatore Lanièce è riuscito a portare a casa un emendamento di 5 milioni all'anno per tre anni, 15 milioni indicati sulla finanziaria come "risorse a favore dell'Amministrazione regionale". Giustamente, a mio avviso, l'emendamento era nato per dare delle risposte ai Comuni e queste risorse sono state stornate ai Comuni riportando in equilibrio la situazione dello scorso anno, ma con 10-11 milioni in più sulle leggi di settore, leggi di settore sulle quali in molti casi contribuiscono direttamente con risorse proprie o contribuivano con risorse proprie le Amministrazioni locali e che in questo contesto vedono comunque diminuire quello che può essere il loro contributo a sostegno di queste iniziative. Si sono reintrodotti 3 milioni sulla legge regionale n. 26 per l'anno 2020, mentre dal 2021 sono previsti in un fondo speciale 5 milioni di euro a regime per poter garantire delle iniziative a favore delle Amministrazioni locali, direttamente spendibili per quanto riguarda una parte di queste risorse dai Comuni per le manutenzioni delle loro infrastrutture e per le altre la bozza di legge prevede che siano da destinarsi a delle iniziative più importanti.
Termino davvero con il discorso relativo agli investimenti, investimenti che non si riportano 670 milioni di euro per il triennio perché si ha timore di dare i dati annuali, assolutamente no, 250 milioni saranno quelli e erano quelli previsti sul 2020, quindi ci sarà la possibilità di andare a implementarli con la destinazione di quei 60 milioni di avanzo di amministrazione, 60 e più milioni di avanzo di amministrazione, che volevano nelle intenzioni di chi ha proposto il disegno di legge andare a focalizzarsi su dei progetti che devono vedere la fine del loro percorso o comunque uno sviluppo del loro percorso e dare delle risposte concrete anche in termini di possibilità di utilizzo, perché ricordo che le risorse dell'avanzo di amministrazione devono avere una destinazione particolare, devono essere utilizzati in un modo particolare per poter garantire che le stesse possano venire utilizzate per quello alle quali sono state destinate.
Finisco con un aspetto tecnico: quello che vede la necessità di programmare anno per anno le spese che si pensa di effettuare in quella annualità. Non c'è quindi una ripartizione approssimativa ma una ripartizione che prevede esattamente i programmi di spesa e questo impone e ci ha imposto, anche nella redazione del DEFR, un'attenzione particolare alle iniziative da mettere in piedi e con l'attenzione che abbiamo potuto metterci e con la capacità che possiamo avere abbiamo cercato di creare un percorso che andasse a massimizzare, nell'interesse di tutte le iniziative e tutte le risposte che si possono dare alla Comunità, il futuro dei prossimi tre anni, esattamente come abbiamo cercato di presentarlo, un documento perfettibile sicuramente ma costruito con i crismi della concretezza e anche dell'attenzione alle regole e alle necessità del territorio alle quali non rinunciamo e dietro le quali vantiamo comunque la voglia di dire che abbiamo sicuramente lavorato con impegno e serietà, ma anche con la coscienza che queste iniziative poi potranno essere in futuro limate, trasformate, ma questo è un altro discorso, un discorso che vedremo dopo eventualmente l'approvazione di questo bilancio.
Presidente - Abbiamo fatto un giro informale tra i Capigruppo, vista l'ora concludiamo qui i lavori che riprenderanno domani mattina alle ore 9:00 e procederemo subito all'analisi degli ordini del giorno. Buonanotte.
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La seduta termina alle ore 23:15.