Oggetto del Consiglio n. 1150 del 3 dicembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1150/XV - Petizione popolare per il mantenimento nel tempo dei servizi sanitari erogati dall'AUSL della Valle d'Aosta presso il Consultorio di Variney nel Comune di Gignod - Unité des Communes Grand Combin. (Approvazione di una Risoluzione).
Rini (Presidente) - Passiamo ora al punto 47.02, illustra il presidente della Commissione Luca Bianchi.
Bianchi (UV) - Innanzitutto una spiegazione, perché già ieri abbiamo discusso sulla situazione di Variney, ma era una problematica diversa in quanto parlavamo di RSA, di spostamento da J.B. Festaz a Variney. Oggi quello che discutiamo in questo punto invece è una raccolta firme, una petizione, presentata alla V Commissione in data 24 settembre. Il 30 di ottobre è stata fatta un'audizione con una delegazione di firmatari della petizione medesima, mi preme evidenziare che è stata fatta il 30 di ottobre in quanto parte dei primi firmatari in un'altra commissione non erano presenti, quindi siamo andati al 30 di ottobre. In quella seduta ho aperto i lavori leggendo una mail del dottor Angelo Pescarmona, Commissario dell'azienda USL della Valle d'Aosta, con la quale comunicava che alcuni servizi da gennaio sarebbero stati ricollocati mediante medici specializzati; a questa notizia, durante l'audizione, la stessa delegazione ha espresso sì soddisfazione ma evidenziando in ogni caso che avrebbe preferito che questi servizi non venissero erogati ogni quindici giorni bensì ogni settimana. Non sto a rileggere la relazione, in ogni caso approvata all'unanimità in Commissione, andrei alle conclusioni dove la Commissione prendeva atto di quanto aveva riferito la delegazione dei firmatari e si condividevano le preoccupazioni espresse cercando di dare continuità a quel servizio territoriale. A fronte di questo, permettetemi di dire che tutta la Commissione, i Commissari, i Consiglieri che hanno partecipato a questa audizione hanno espresso la volontà di mantenere quei servizi territoriali in quanto sono estremamente importanti sul territorio regionale e nello stesso tempo, però, per onestà intellettuale nei confronti anche dei cittadini, bisogna evidenziare che a oggi se alcuni servizi sono venuti a mancare è perché, chiaramente, è palese la carenza di medici sul territorio valdostano, evidenziando che non è solamente un problema della Valle d'Aosta ma è bensì un problema di tutte le regioni italiane e. mi sento di dire, di tutta l'Europa. Quindi anche in quel senso la legge depositata in Commissione sull'attrattività nei confronti dei medici potrà dare una risposta.
Nello stesso tempo, come maggioranza presentiamo, a fronte appunto della petizione, una risoluzione che va in quella direzione, non è stata ancora depositata perché c'è volontà da parte della maggioranza di verificare la possibilità di addivenire durante la discussione a un'impegnativa unanime dell'intero Consiglio regionale.
Termino evidenziando che per noi è estremamente importante il mantenimento dei servizi essenziali sul territorio perché essi permettono in ogni caso il mantenimento della popolazione in montagna. Termino con questo concetto perché, a mio avviso, è alla base di tutta la discussione che oggi dovremo fare.
Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - A questo punto soltanto per avere un testo, sul quale fare una breve sospensione. Non è un intervento ma onde evitare magari poi di dire cose che mi impedirebbero di votare alcune altre, preferirei prima leggere il testo, condividerlo con i colleghi di minoranza e poi eventualmente fare le dovute considerazioni.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 16:36 alle ore 17:51.
Rini (Presidente) - L'assessore Baccega ha la parola.
Baccega (UV) - Voglio giustificare, anche per chi ci ascolta da casa, questa sospensione. È un po' come ieri: su quest'argomento riferito alla petizione per il mantenimento dei servizi degli ambulatori di Variney, si è voluto avere la massima condivisione. Noi abbiamo presentato una risoluzione che insieme ai colleghi dell'opposizione abbiamo migliorato e reso più efficace. È chiaro che, prima di leggere la risoluzione, due considerazioni vanno fatte. Da dove partiamo? Partiamo intanto da una petizione che sicuramente deve essere presa in considerazione perché un certo numero di firme così importante va valutata, vanno ascoltati i firmatari, vanno approfondite le questioni e sicuramente vogliamo garantire che non è mai stata intenzione di questa maggioranza né di tutti né dell'USL smantellare un pezzo alla volta la struttura di Variney. Io ho letto con attenzione cosa hanno scritto i firmatari della petizione e i loro rappresentanti in Commissione, e devo dire che sono stati corretti nel dire che ovviamente la mancanza di certi servizi risale a parecchi anni fa; quindi ci siamo mossi affinché, almeno nel periodo più importante dell'anno, quindi fine anno e l'inizio dell'anno prossimo, i servizi possano essere rimessi in piedi. Ma da dove parte quest'allarme? Quest'allarme parte dalla carenza di medici che è una carenza che è stata anche recentemente sottolineata dall'ANAAO che è il sindacato dei medici: la Valle d'Aosta vede una distribuzione di personale che è soccombente. Nel 2014 erano 359 gli operatori, quindi nel periodo di massima occupazione, ora siamo a 311 con una prospettiva, legata a quota 100, ai pensionamenti, alle tematiche in campo, che è ancora più allarmante perché da meno 48 si potrebbe arrivare a meno 151 medici. Questa è stata davvero una estate calda per la sanità valdostana - e lo è anche l'autunno purtroppo - in quanto a carenza di medici ne abbiamo viste di tutti i colori. Questo fa parte della riorganizzazione che è in atto sul territorio: abbiamo dovuto riorganizzare il servizio di emergenza sul territorio, abbiamo dovuto riorganizzare il servizio di psichiatria sul territorio perché mancavano gli psichiatri, abbiamo dovuto riorganizzare il servizio di psicologia dove ci sono richieste per l'area minori, il Tribunale chiede lo psicologo, l'area adulti, l'area territoriale... in questi mesi qualche assunzione è stata fatta ma sono anche andati deserti alcuni concorsi. Io ricordo a questo Consiglio che per due mesi il Centro prelievi di Aosta è rimasto con un solo medico a operare, quindi con una criticità spaventosa per l'Ospedale, abbiamo dovuto chiudere i Centri prelievi della bassa valle e poi li abbiamo riaperti a fine settembre. Abbiamo delle forti carenze in dermatologia ma anche, nelle ultime settimane, questo va detto, per il Pronto Soccorso; d'estate il Pronto Soccorso se non è estremamente operativo mette in difficoltà tutta la sanità, e quindi dobbiamo dire grazie anche alla chirurgia che ha messo a disposizione non poche ore i chirurghi, per dare una mano al Pronto Soccorso. Era in scadenza il Pronto Soccorso ortopedico. Abbiamo dovuto fare una trattativa sfinente affinché il Pronto Soccorso ortopedico potesse continuare senza creare problemi. Con fatica siamo riusciti ad aprire tutti i centri traumatologici dislocati sul territorio regionale, ovviamente essendo una regione di montagna che accoglie tanti sciatori, non poteva essere altrimenti.
Quindi, venendo a Variney, noi cercheremo di mantenere, come diremo nella risoluzione, i servizi in essere, cercheremo di mantenerli al massimo livello ma ovviamente abbiamo bisogno di due cose: di rivedere un atto aziendale per individuare una nuova riorganizzazione della sanità e soprattutto della legge sulla attrattività che è stata presentata in Commissione, a questo proposito chiedo al Presidente della Quinta Commissione Bianchi di dare priorità a questa legge, che è fondamentale, perché ho anche la sensazione che gli ultimi concorsi siano andati deserti proprio perché c'è aspettativa rispetto a questa legge.
La risoluzione ovviamente richiama quanto è stato detto dai firmatari, prende atto della delegazione di firmatari andati in Commissione. La carenza di medici ovviamente è una carenza conclamata e quindi non ci permette di dare tutte le risposte in tempo zero come ci si auspicherebbe. "Impegna il Governo regionale ad attivarsi per tutti quei servizi sanitari essenziali ora presenti presso il consultorio di Variney e a implementarli sulla base della positiva conclusione dei concorsi banditi programmati dalla USL". Punto 2, questo perché ci permette una visione anche su tutto il territorio della Valle d'Aosta: "a proseguire in sintonia con il prossimo atto aziendale una riorganizzazione della sanità sul territorio da presentare al più presto nella Commissione competente". Più presto non può essere dopodomani ma individuiamo un periodo che potrebbe essere quello di maggio.
Questo è il risultato di un approfondimento tra le forze di opposizione che ringrazio per la fattiva collaborazione così come ringrazio tutti i colleghi della maggioranza che hanno contribuito a far sì che questa cosa andasse a buon fine.
Presidente - Ci sono altri? La parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Sia la questione di cui abbiamo parlato per quasi tutto il giorno ieri legata alla micro comunità di Variney e sia il mantenimento nel tempo dei servizi erogati dall'USL presso il consultorio di Variney necessitano di una visione più ampia che dia certo una risposta a un problema contingente (nello specifico il consultorio di Variney), ma che abbia però chiara la direzione in cui si vuole andare. Vogliamo mantenere e potenziare le attività dei distretti socio-sanitari rispetto all'attività dei presidi ospedalieri, al fine di migliorare la risposta ai bisogni relativi alla salute dei cittadini valdostani? Problemi simili a quelli di Variney se ne sono già presentati lo scorso anno, dove sono state ridotte o addirittura interrotte le attività di alcuni ambiti dei distretti socio-sanitari presenti sul territorio e di problematiche se ne presenteranno certamente altre quest'anno e negli anni a venire. La direzione di potenziare molte delle attività svolte dai distretti socio-sanitari era già presente nello scorso DEFR, ma non ho visto in quest'anno scelte chiare da parte della Regione e della USL su questa strada. Dobbiamo allargare la visione. La salute dell'individuo implica che l'organizzazione del servizio sanitario socio-assistenziale soddisfi la richiesta sanitaria dei suoi cittadini, garantisca dignità sociale a ogni cittadino, programmi importanti attività di prevenzione, esegua diagnosi e trattamento ed effettui una continua valutazione delle scelte effettuate. Abbiamo un problema di carenza di medici a livello regionale e nazionale, stiamo provando a rispondere a questo problema con una legge per i medici che potrebbero arrivare da fuori Valle e con un aumento dell'indennità per i medici già assunti, ma abbiamo anche 5 milioni di euro che arriveranno da Roma in tre anni per la riduzione delle liste d'attesa. Il prossimo piano per la salute e il benessere sociale potrebbe prevedere la riorganizzazione dei servizi sanitari socio-assistenziali trovando, ad esempio, un preciso punto di riferimento nella realtà dei distretti socio-sanitari. L'organizzazione territoriale dei quattro distretti dell'area valdostana è potenzialmente capace, attraverso un piano strutturale di riorganizzazione, di avvicinarsi sempre di più e meglio alle esigenze dei cittadini, degli assistiti e delle loro famiglie, distribuiti nelle zone montane e in quelle decentrate rispetto al capoluogo della regione.
La delocalizzazione rispetto all'Ospedale del capoluogo di Aosta potrebbe favorire le esigenze degli utenti in termine di mobilità, tempi di percorrenza e tempi di attesa e di realizzo delle prestazioni sanitarie, senza penalizzare la qualità dei servizi erogati in termini di efficacia ed efficienza, nonché migliorare le soddisfazioni di cittadini e pazienti. Anche in conseguenza dello spostamento in avanti dell'età media della popolazione, è aumentata la domanda di salute e la richiesta di assistenza socio-sanitaria da parte del cittadino. Ecco pertanto la necessità di affiancare a modelli già sperimentati e rodati, ma rivelatisi non sempre sufficienti, dei modelli capaci di personalizzare i trattamenti sanitari e socio-assistenziali. Vorrei ricordare all'Aula quali e quante figure professionali potrebbero potenzialmente lavorare al fine di effettuare una riorganizzazione nell'ambito territoriale nella sua continua interazione con i presidi ospedalieri, già avvenuto in altre regioni da tempo. Abbiamo un Assessorato che afferisce al collega Baccega che è diviso in due parti: un dipartimento di sanità con un coordinatore e quattro dirigenti e un dipartimento di politiche sociali con un coordinatore e tre dirigenti, L'azienda USL Valle d'Aosta ha un organico di circa 2.150 persone e ha il compito di garantire adeguati e uniformi livelli di assistenza ai nostri cittadini. L'Azienda USL è divisa in quattro aree: una direzione strategica con il dottor Pescarmona, il dottor Ottonello e il dottor Nebiolo, un presidio ospedaliero articolato in tre strutture, per un totale di 450 posti e una direzione di area territoriale a cui fanno capo i quattro distretti socio-sanitari della Valle d'Aosta, con un direttore e l'area di prevenzione.
Mi pare quindi che le risorse professionali a disposizione ci siano. Se la risposta al consultorio di Variney fa parte di un disegno di mantenimento o potenziamento dell'attività di territorio più ampia, essa è solo un primo passo di una serie di azioni in vista di una rivalutazione del rapporto territorio-Ospedale. Diversamente risolverà un problema che si presenterà in modo simile in un altro ambito delle attività ospedaliere o territoriali. Quindi entra in un circolo infinito di "cane che si morde la coda".
Rispetto all'impegno della risoluzione voteremo a favore, è chiaro per noi che il testo di questa risoluzione è al massimo ribasso, nel senso che abbiamo messo dentro un concetto importante che è la riorganizzazione dei distretti socio-sanitari che però deve essere la base per dare risposta alla domanda del consultorio di Variney ma pure a tutte le domande simili che arriveranno.
Dalle ore 18:03 assume la Presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Siamo ancora in discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (GM) - Siamo giunti all'ultimo atto di un percorso che interessa il consultorio di Variney, se ne è parlato tante volte con interpellanze e interrogazioni e infine è approdata in questo Consiglio una petizione scritta dai cittadini, cittadini preoccupati, come è stato detto in precedenza, dalla situazione in divenire al consultorio che emergeva palesemente, direi, una restrizione dei servizi a suo tempo erogati. Venendo a mancare il medico di sanità pubblica, venivano a mancare i servizi essenziali per i bambini, per le vaccinazioni, per le imprese, per le certificazioni relative agli stati di buona salute, i pareri sui progetti, e tutto questo si andava ad aggiungere alla mancanza dello psicologo, alla mancanza ormai cronica dello psichiatra, al futuro pensionamento dell'assistente sanitaria e all'assenza dal primo maggio 2009 dell'assistente sociale. Alcuni di questi problemi nel frattempo, anche attraverso le sollecitazioni da parte del Consiglio e da parte dei cittadini, si sono risolti: si è risolto il problema dell'assistente sociale e dell'assistente sanitaria. La Commissione ha pertanto approfondito la questione che riguarda essenzialmente il medico di sanità pubblica, lo psichiatra e lo psicologo.
È importante il coinvolgimento della salute, come ho già avuto modo di dire e di sottolineare, soprattutto in relazione alle dichiarazioni del Presidente del CELVA che in merito al fatto specifico, si esprimeva così: "la politica ha il dovere di dare risposte e garanzie a questi problemi. Non si possono demandare a tecnici e dirigenti delle scelte strategiche e vitali per i nostri Comuni". La politica se ne è interessata dopo che i fatti erano accaduti, forse sarebbe stato opportuno interessarsene prima ma, come ha ben detto la collega Russo, questo è un fenomeno che si ripete, non è solo il caso isolato del consultorio di Variney ma negli anni scorsi abbiamo parlato di altre situazioni che sono sicuramente non volute, come ha detto l'Assessore: "mai stata nostra intenzione smantellare Variney". Ci crediamo, non è sicuramente un'azione voluta, ma allora dov'è che sta la responsabilità? Sta nel non aver saputo prevenire, non potevamo chiederlo a un Assessore appena nominato, ho già avuto modo di dirlo, forse bisognava farlo prima, ma oggi c'è da apprezzare la sua presa di posizione: "cercheremo di mantenere i servizi in essere" e non è stato così per la posizione adottata nel dicembre ultimo scorso quando aveva garantito la sostituzione dei medici, qualora se ne fossero andati, o garantito i servizi in essere. Capita di sbagliarsi, l'importante è riconoscerlo e saper cambiare il percorso, però comunque noi, Assessore, siamo preoccupati, siamo preoccupati nel fatto specifico per il futuro del consultorio perché a oggi, da una rapida ricognizione, emerge quanto segue.
È vero, la dottoressa Covarino si è prestata in LPA per quattro sedute di vaccinazione, però la situazione era talmente incancrenita che ci risulta che le prenotazioni dei bambini avvengono ancora ad Aosta, data la costante incertezza che regnava sulla presenza o meno del medico per le vaccinazioni, e a oggi non si ha certezza sulla presenza dei medici da gennaio in poi. Se ci si rivolge al consultorio, non sono in grado di prendere le prenotazioni, quindi ci si chiede: dopo la pausa natalizia, per quanto tempo ancora i genitori dei piccoli o gli altri utenti saranno, obtorto collo, costretti a prenotarsi ad Aosta? Perché noi dobbiamo dare delle risposte certe, con i se e con i ma magari quello che riusciamo a garantire è sì una presenza ma che non risponde e non è in grado di dare le risposte che si cercano. Quindi spendiamo risorse per non dare il servizio dovuto, questo genera un'ulteriore preoccupazione, perché se faremo il famoso monitoraggio di cui lei parlava in altre sedute, quindi ci baseremo sui numeri per giudicare l'effettiva ragione di esistere di questo consultorio, avremo dei numeri che ci porteranno fuori strada, non potremo valutare nella maniera dovuta il servizio effettivamente reso o che potenzialmente si potrebbe rendere alla popolazione del comprensorio. La risoluzione che, come ha detto la collega Russo, noi abbiamo firmato, proprio secondo quel principio del senatore Fosson che è meglio un compromesso al ribasso - per utilizzare le sue parole - piuttosto che nessun compromesso, porta a ben sperare circa l'impegno futuro, però non vediamo altrettanto i raggi di sole quali quelli che noi vorremmo nel futuro di questo consultorio, proprio perché non diamo garanzie, proprio perché il metodo di valutazione forse non è quello corretto, ma anche perché non abbiamo saputo cogliere una suggestione secondo me importante da parte dei firmatari della petizione che è: "valorizziamoli questi consultori vicino ad Aosta" perché siamo tendenzialmente portati a dire: "è così vicino ad Aosta che potete andare tutti giù ad Aosta, mettetevi in fila e aspettate un mese, due, tre, quello che c'è da aspettare, un giorno se va bene". Si potrebbe fare un discorso inverso, valorizzarli dicendo: "una parte dei servizi li portiamo in questo caso a Variney e ci mandiamo su, visto che si parla anche di potenziare i trasporti, parte dell'utenza". Così renderemo un duplice servizio: "accorciamo le liste d'attesa in Aosta e rendiamo performante un servizio sul territorio", questa è la suggestione che ci hanno lanciato forse un po' timidamente ma con molta correttezza i firmatari della petizione e questo è quello che noi pensiamo potrebbe essere fatto nel breve periodo: proprio in tempi assai brevi si potrebbe fare un tentativo di questo tipo con uno degli ambulatori che magari esistevano già, va fatta una valutazione anche tecnica, amministrativa da parte degli organi competenti. E poi mi permetta: è vero, c'è una forte carenza di medici, ormai una carenza cronica, c'è quasi una mancanza di vocazioni potremmo dire, però la sanità deve andare avanti lo stesso, bisogna trovare le soluzioni. Non sono sicuramente facili, anche perché la nostra collocazione geografica non ci permette di essere così attrattivi rispetto ad altre regioni italiane o ad altri importanti centri urbani, però il servizio va reso comunque.
Allora forse vale la pena ripensarlo completamente e un poco l'impegnativa va in questo senso. Noi avremmo spinto molto di più, lei ci ha spiegato che già le state facendo queste cose e sorridendo ha detto: "possiamo essere attori di questa risoluzione, di questa trasformazione della sanità valdostana". Sicuramente, è un vostro diritto e forse è anche un vostro dovere, anche noi vogliamo essere attori del cambiamento e non rinunceremo al nostro ruolo che è sì quello di stimolo ma anche quello di essere propositivi e di esserlo laddove vediamo - a nostro parere e soprattutto a parere della popolazione, che ha rapporti continui, costanti con noi - la possibilità d'incidere. In questo caso abbiamo visto la possibilità d'incidere facendo da portavoce alla popolazione, perché questo ci siamo limitati a fare, al di là delle speculazioni politiche, e poi dopo, attraverso le audizioni, anche attraverso le informazioni raccolte, forse con medici che non si sono confrontati con lei, ci permettiamo di dare delle suggestioni e gradiremmo che fossero prese in considerazione. Non sempre si possono tradurre in fatti, però noi riteniamo nostro dovere portare le nostre idee ed è vostro dovere ascoltarle. E questo ci siamo permessi di fare.
Presidente - Ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Anch'io, come il collega Restano, frequento da molti anni il consultorio di Variney per me e per la mia famiglia e sono profondamente grata agli operatori che vi lavorano, perché davvero il loro impegno professionale e umano profuso va ben oltre il 27 del mese. Il consultorio di Variney è un vero e proprio presidio sul nostro territorio, un territorio di montagna dove, me lo ripeto quasi tutte le mattine, bisogna avere una motivazione forte per continuare ad abitare, motivazione legata essenzialmente, almeno per me e l'ho già raccontato tante volte ai colleghi, alla tranquillità e alla bellezza della natura, e dico ai colleghi cacciatori che ho cervi, caprioli, volpi e tassi in giardino e di sera distinguo chiaramente anche gli ululati dei lupi, che mi trasmettono una grande energia vitale. Mentre i servizi, non solo quelli sanitari ma ad esempio quelli culturali o commerciali non sono certo paragonabili alle comodità che offre la città e il disagio della vita a mille e più metri, soprattutto nei mesi invernali, non è da sottovalutare, a meno che non abbiate dei vicini di casa meravigliosi che vi spalano anche la neve. Se poi parliamo di anziani - e ne so qualcosa perché ho una mamma molto ginnica ma ultraottantenne - il tutto si complica parecchio e capita spesso che gli anziani abbiano bisogno dei volontari del soccorso per recarsi all'Ospedale che dista almeno mezz'ora ed è fondamentale poter continuare a garantire loro servizi sanitari almeno un po' più ravvicinati. Il problema dei costi e quello della carenza dei medici sono realissimi ma il nostro messaggio è sempre stato forte e chiaro fin da quando abbiamo cominciato a parlare di questa petizione: giù le mani dal welfare, giù le mani dai presidi sanitari territoriali che sono fondamentali per i residenti soprattutto, appunto, se anziani! È un grave errore di valutazione cercare di far quadrare a tutti i costi, è il caso di dirlo, i conti sulla pelle della gente che ha il coraggio di continuare a vivere in montagna, anche in funzione di quel fenomeno dello spopolamento che la Valpelline ha conosciuto solo in parte e grazie alla diga di Place Moulin di cui siamo figli, ma molte altre vallate valdostane sanno bene che cosa è stato il fenomeno dello spopolamento ed è sempre da non sottovalutare, perché lasciare smantellare un servizio un pezzo alla volta è pericoloso, è facilmente il preludio alla chiusura, vuoi che la gente si adatta a tutto e quindi si sforzerebbe di recarsi altrove, come in parte ha fatto anche in questi mesi e appunto poi ci si abitua a qualsiasi privazione. Noi quindi per Variney apprezziamo tutti gli sforzi che vadano nella direzione contraria, in particolare crediamo che si debba evitare la perdita del servizio di psicologia e psichiatria che, come minimo, devono mantenere la frequenza almeno settimanale a fronte di un trend dei suicidi in Valle d'Aosta che mette i brividi, fatti ancora recenti ci mettono i brividi!
Quindi ringrazio di cuore i colleghi Restano e Cognetta, con cui abbiamo cercato di fare inizialmente fronte comune, i colleghi della V Commissione che si sono dimostrati molto attenti e sensibili a una problematica che è trasversale, che è ben poco politica, e in definitiva un ringraziamento anche all'Assessore e all'USL perché, certo dopo diverse sollecitazioni, dopo la petizione eccetera, però stanno dimostrando una certa sensibilità per andare incontro alle peculiari esigenze delle popolazioni della media montagna. Chiaramente il nostro discorso non vuole assolutamente essere egoistico, quindi quanto affermiamo ora per Variney va allargato senz'altro a tutti i servizi poliambulatoriali della Valle d'Aosta, anche per evitare poi di passare il tempo in commissione a ricevere e analizzare petizioni da varie parti della regione su problematiche molto simili. Bisogna essere in grado di offrire una progettualità più complessiva e più a lungo termine e quindi il voto di ADU VDA per la risoluzione concordata tra le parti - che ringraziamo, perché non è così facile avere questa capacità di mediazione, non sempre è possibile e in ogni caso non è mai facile - il voto di ADU VDA è senz'altro favorevole.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Con questa risoluzione, concordata tra i colleghi di maggioranza e opposizione, cerchiamo di dare una minima risposta alle esigenze del territorio che ormai arrivano sempre più frequenti sui banchi della maggioranza, come penso anche su quelli dell'opposizione. Abbiamo discusso a lungo sul testo concordato, perché la nostra preoccupazione più grande non è dare una risposta a Variney, che viene data e che se sarà in qualche modo impugnata e successivamente rispettata questa risoluzione ci sarà, ma il problema ormai riveste tutta la Valle d'Aosta ed è stato questo il punto di discussione molto acceso tra maggioranza e opposizione. Anche in questo caso non ci sono posizioni tutte da una parte o tutte dall'altra. Essendo un sistema, il nostro, molto articolato, molto complesso, pieno di peculiarità di territorio, ovviamente i diversi Consiglieri non hanno la verità in mano e non ce l'ha neanche l'Assessore. Allora qual è il punto? Io credo che al di là dei documenti che verranno prodotti e che dovranno in qualche modo rispondere alle esigenze del territorio, dobbiamo veramente interrogarci su che cosa vogliamo dare in risposta sulla sanità ai nostri cittadini. Il discorso è ampio, riveste ormai qualunque aspetto della sanità e dei servizi sociali. In questi due giorni di Consiglio abbiamo affrontato prima il problema del welfare degli anziani, che speriamo che avrà una risposta nei tempi prestabiliti, e adesso affrontiamo il problema dei servizi territoriali. Se volessimo cominciare a discutere dell'Ospedale, probabilmente un Consiglio di un mese non basterebbe, perché c'è un problema di fondo, al di là delle questioni tecniche che conosciamo: la mancanza di dottori, la mancanza di questo, la mancanza di quello, e cioè che la nostra sanità, nonostante le ingentissime risorse direi, veramente ingenti risorse che ha, non dà risposte. È un interrogativo molto grande questo, è un interrogativo che in qualche modo deve trovare una sua risposta. Allora lo sforzo che si cerca di fare nella nostra risoluzione - e poi quando arrivano i documenti in Commissione - è quello di provare a dare delle risposte. Notiamo però - e non voglio fare polemiche con lei, Assessore - che spesso ci troviamo di fronte a un muro nella discussione dato da certezze che non esistono, secondo noi. Stiamo votando una risoluzione tutti assieme, però mi preme dire una cosa importante: spesso notiamo che non c'è voglia di ascoltare le sollecitazioni che arrivano dall'opposizione. Queste sollecitazioni possono essere giuste o sbagliate ma vanno innanzitutto ascoltate, analizzate e poi bisognerebbe rispondere, invece spesso ci troviamo nella situazione di non ascolto e questo non ci permette di fare un ragionamento complessivo. Vede, Assessore e direi tutta la maggioranza, perché lei su certi argomenti ovviamente non è solo, c'è tutta la maggioranza con lei, dicevo, Assessore, lei deve metterci più ascolto, lei deve metterci più voglia di comprendere l'altra parte. I problemi che le vengono posti, se fossero esclusivamente politici, sarebbero gestiti in un altro modo. In questo caso - non solo per fare sempre polemica ma giusto per ricordare - quando partì la raccolta firme, venne quasi in qualche modo come a dire: "ma sì, questi cittadini che ci vengono a raccontare che hanno dei problemi, ma che problemi hanno?". Invece io ritengo che i cittadini vadano ascoltati sempre, anche quando magari dicono cose che non sono corrette e, quando succede questo, gli si spiega perché non sono corrette le loro istanze, qual è la cosa che non sanno, che non conoscono, che non capiscono e gliela si spiega il più possibile, cercando di evitare di dire cose non vere per quanto possibile. Poi, come sappiamo tutti, non si può raccontare sempre tutto a tutti, perché facciamo un lavoro che prevede anche riservatezza, tempi, modi e tutta una serie di questioni che conosciamo molto bene e che nel tempo tutti stanno conoscendo sempre meglio. Però quando ti manca un medico per fare le vaccinazioni non è una questione di segretezza, manca, e le risposte vanno date per quel problema non per le patenti nautiche, sennò la risposta diventa un problema, si dà una risposta che non è adeguata.
Quindi io spero che nel futuro, quando ci saranno ulteriori sollecitazioni su qualsiasi altro argomento, non solo lei ma tutti gli Assessori per competenza piuttosto che rispondere con risposte non adeguate, dicano chiaramente: "c'è un problema, non c'è la risposta adeguata per tutta una serie di motivi", e dirà quali. Va bene così. Guardi, le faccio un esempio che non c'entra nulla ma che chiarisce il punto: ieri mattina abbiamo parlato a lungo della questione dell'hacker, di quello che era accaduto sul sito della Regione, dell'URP regionale rispetto a una certa dichiarazione, e sono state fatte delle ipotesi e delle discussioni. Poi a un certo punto ci è stato chiarito cosa è successo in Commissione e la questione si è chiusa lì. Ce l'avessero detto la mattina si sarebbe chiusa la mattina. È un po' questo il discorso. Quindi, per concludere, io credo che i cittadini che portano da noi delle petizioni con delle firme lo fanno perché si rendono conto a volte che non sono ascoltati e che quindi ci devono mettere la faccia.
Ben vengano i cittadini che ci mettono la faccia, ben vengano però i Consiglieri che ricevono le sollecitazioni e che le espongono in quest'aula, ai quali andrebbe dato ascolto tanto quanto ai cittadini.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Qualcuno chiede d'intervenire? Ha chiesto la parola il collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io voglio essere molto rapido. Innanzitutto sono particolarmente lieto di questo dibattito e la piega che ha preso mi sembra una piega molto costruttiva, sia per quello che ha detto la collega Russo sia per quello che hanno detto adesso i colleghi Restano e Cognetta; è indubbio che noi non siamo in una condizione idilliaca ma non siamo neanche all'anno zero per quanto attiene all'organizzazione sanitaria sul territorio, ci sono indubbiamente delle criticità legate a tutta una serie di fattori che in parte sono già stati elencati, non starò ripeterli, dei quali l'emergenza legata alle carenze di reperimento di figure specialistiche mediche è un aspetto, non l'unico ma probabilmente in questo momento il principale per certe discipline, per certe specialità. Non è un fatto regionale valdostano, non è un fatto neanche più nazionale, è un fatto sovranazionale, penso che tutti quanti voi abbiate letto cosa accade in Francia, in Germania, in Inghilterra accade già da molti anni, ma è un problema ormai abbastanza consolidato purtroppo, non credo, collega Restano, che sia una carenza di vocazioni o una riduzione delle vocazioni ma è un allargamento probabilmente della sfera di competenze che gli specialisti si trovano a dover affrontare. Un esempio per tutti: pensiamo un attimo ai medici dell'emergenza che hanno tutta una serie di competenze che un tempo non avevano per cui aumentando le competenze e mantenendo uguale il numero di medici, il numero dei medici diventa insufficiente. Parlo degli anestesisti rianimatori, parlo dei medici della medicina d'emergenza, dei medici del Pronto Soccorso. Sono medici che devono mantenere attivi i servizi H24 e c'è un numero minimo sotto il quale non puoi andare perché altrimenti il servizio H24 non riesci più a tenerlo aperto. Ora queste situazioni stanno diventando emergenziali in tutto il Paese, non solo nelle zone magari più, già disagiate ma anche nei grandi centri urbani, in Francia addirittura ci sono grandi città, tipo Saint-Etienne, dove i Pronti Soccorsi chiudono alle otto di sera perché non hanno più i medici per mandarli avanti. Allora è chiaro che siamo di fronte a un problema molto grande e Variney è un epifenomeno di questi problemi. Ora io non credo che né l'azienda sanitaria locale né i vari Assessorati che si sono alternati in questi anni abbiano deciso in maniera un po' autolesionistica di ridurre il numero di medici a Variney, ma penso che sia stato un problema legato a tutta una serie di fattori soprattutto in certe discipline, come la psichiatria, dove si fa fatica a trovare i medici per mandare avanti la struttura ospedaliera centrale. Adesso fortunatamente recentemente è stato fatto un concorso dove sono arrivati degli psichiatri ma è un problema molto grosso, perché ad esempio i SERD sono gestiti dagli psichiatri e sono sempre più affollati. Noi giustamente poniamo l'accento su certe situazioni che richiedono l'intervento di tipo preliminare, ebbene, uno di questi è proprio la riduzione dei suicidi dove sarebbe fondamentale la presenza dello psichiatra non dico H24 ma quasi, però per avere questa presenza dello psichiatra ne devi avere tanti. La surroga è quella della figura dello psicologo, in alcuni casi può surrogare lo psichiatra mancante, ma non è proprio la stessa cosa: le discipline specialistiche hanno connotazioni molto precise. Per quanto attiene a questa situazione relativa a Variney, io penso che sia relativa al territorio, come è stato scritto nell'impegnativa: "dar seguito all'organizzazione territoriale cercando, se possibile, di migliorarla, implementarla, renderla ancora più accessibile ai cittadini dandogli la possibilità di accedere ai servizi territoriali"; la Valle d'Aosta in questo ha fatto dei grandi passi avanti nel corso degli anni, si era partiti dal Poliambulatorio di Donnas, si è aperto il Poliambulatorio a Morgex, sono tutte strutture che sull'asse centrale hanno dato in questi anni grande prova di efficienza e vitalità. Quasi sempre sono state gestite assieme all'Ospedale, anzi, nella stragrande maggioranza sono state gestite assieme all'Ospedale, quasi tutti gli specialisti che operano in queste strutture sono medici ospedalieri, la maggior parte, perlomeno, in altri casi si tratta di medici di medicina generale che operano sia da una parte sia dall'altra. Questo per dire come la situazione sia relativamente abbastanza complicata e complessa. È indubbio che gli strumenti che noi dobbiamo utilizzare sono degli strumenti che ci devono consentire di arrivare a questa riorganizzazione che si auspica sia più rapida possibile, tenendo conto pur sempre di queste emergenze di cui parlavamo prima. Uno di questi strumenti è indubbiamente l'ATO aziendale, ATO aziendale che è uno degli strumenti operativi che l'azienda si dà per cercare di strutturarsi. L'ATO aziendale è lo strumento fondamentale da cui parte il piano attuativo locale che è quello attraverso il quale, su indicazione della Regione, è qui che ovviamente è fondamentale l'interfaccia, l'azienda definisce la propria programmazione, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. In questo rientra l'accordo di programma tra Regione e Azienda sanitaria locale, in questo rientra il piano delle cronicità di cui si occupano i medici di medicina generale in accordo con i medici specialistici ospedalieri, soprattutto dell'area medica; aggiungerei un ultimo dato, che è altrettanto importante: gli obiettivi che la direzione strategica deve avere dall'Assessorato, perché da queste suggestioni, che emergono sia dalla minoranza che della maggioranza, è evidente che uno degli obiettivi non potrà che essere la riorganizzazione e l'ottimizzazione territoriale, come era già stato anche in passato perché se voi vi andate a rivedere gli obiettivi dei direttori generali degli anni passati, ogni volta veniva richiamata l'importanza che questi obiettivi davano alle riorganizzazioni e all'ottimizzazione territoriale. Bene, anche in questo caso a maggior ragione bisognerà insistere su questo. Questa cosa viene fatta a livello di tutte le aziende sanitarie della nostra Nazione, peccato che in molti posti, soprattutto nel Nord, gran parte dei servizi territoriali siano spesso demandati a strutture private accreditate, nella stragrande maggioranza dei casi. La Regione Piemonte ma soprattutto la Regione Lombardia, di meno la Regione Veneto, di meno la Regione Toscana, di più la Regione Emilia-Romagna, sembrerebbe strano ma è così: la Regione Emilia-Romagna molto spesso per mantenere i servizi territoriali ambulatoriali si avvale di strutture private accreditate che operano per conto del sistema sanitario regionale, in quel caso nazionale. Noi queste strutture ce l'abbiamo in piccolissima parte e quasi tutto sulle spalle del pubblico e questa è una cosa di cui dobbiamo tenere conto. Tanto più il pubblico è coinvolto, tanto più bisogna dargli il sostegno. Io penso che questi strumenti che abbiamo a disposizione per agire in questo senso e per poter arrivare a un'implementazione, a una riorganizzazione, a un miglioramento, tenendo conto appunto dei problemi che abbiamo ricordato prima, delle risorse e del funzionamento del territorio, del funzionamento dei poliambulatori, in questo caso quello di Variney; ma quello di Variney è uno, ce ne sono anche altri, abbiamo risposto all'emergenza riuscendo a mettere una soluzione temporanea evidentemente perché poi bisognerà seguire cosa succederà nel prosieguo. Tutto questo è un disegno che deve in qualche modo armonizzarsi. Non sarà facile. perché indubbiamente non è per nulla semplice mettere assieme tutte queste situazioni. Io credo che se si riuscirà, in accordo con le altre forze politiche ma anche, ovviamente, dando un mandato all'Azienda sanitaria locale (come è stato detto dall'Assessore nell'impegnativa) di rivedere al più presto l'atto aziendale, io penso che la strada sia tracciata e con tutte le risorse che avremo a disposizione e che l'Assessorato e la USL avranno a disposizione, penso che si riuscirà in qualche modo a risolvere il problema. Non è una situazione definitiva perché, ricordatevelo, non sarà così semplice, non è che i medici specialisti che vengono in Valle d'Aosta si fermeranno per sempre, perché questo fa parte della naturale movimentazione del personale sanitario, soprattutto degli specialisti, in tutto il Paese succede così. La gente si trasferisce, vanno di qua, vanno di là, i concorsi oggi sono stati aperti per cui molti si avvicinano a casa, poi vogliono andare a lavorare nei grandi centri. Bisognerà essere estremamente bravi a riuscire a mantenere nella nostra regione gli specialisti. Quindi penso che la scommessa non sia facile, penso che ce la potremo fare e credo che un primo passo sia stato fatto oggi ma che bisogni lavorare ancora e credo che la strada e il tracciato sia molto, molto positivo.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Se qualcuno dei colleghi vuole intervenire, altrimenti chiuderei la discussione generale. Ha chiesto la parola il collega Restano, secondo intervento.
Restano (GM) - L'intervento del collega Peinetti è stato molto stimolante. Io non intendo rispondergli, credo che avremo modo di rispondere quando discuteremo del bilancio perché sennò dovremmo stare qua per tutta la serata, perché lei ha parlato di tante cose e per ovvi motivi su certe questioni non la vediamo alla stessa maniera. Mi riferisco alle strutture private accreditate, alla necessità di avere dei dati e chiudo qua. Solo per dire che avremo modo di parlarne, abbiamo colto la suggestione e lo stimolo al confronto.
Una cosa, che ho già avuto modo di sottolineare, mi sono dimenticato di dire prima: se avessimo fatto ciò che è stato fatto a dicembre del 2018, il medico di sanità pubblica, la convenzione o risorse interne, non avremmo patito alcuna interruzione e questo è quello che avevamo suggerito. Avremmo risolto subito tanti problemi. È questa rapidità di azione che noi chiediamo alla parte politica.
Presidente - Se non ci sono richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. Il Governo intende prendere la parola per rispondere? La parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Direi che tutto è stato detto in modo chiaro e inequivocabile, ci sono delle posizioni che sono convergenti, altre che necessitano di approfondimenti che saranno fatti nei percorsi futuri. Io credo che su questo argomento, sulla petizione di Variney ma su tutto quello che si muoverà sul territorio, siamo in work in progress, quindi stiamo lavorando nella direzione di poter dare una riorganizzazione efficace ed efficiente per il nostro territorio che coinvolgerà anche tutti i piani in fase di predisposizione: il piano della cronicità, il piano della salute 2020-2025 e il piano regionale delle liste d'attesa, che ha avuto il consenso da parte del Ministero potendo portare a casa in parte investimenti 4.800 mila euro. Diciamo che c'è tutta l'attenzione da parte dell'Assessorato e dei collaboratori che ho in Assessorato, ma anche dell'azienda USL, per dare alla Valle d'Aosta una sanità sicuramente più performante.
Presidente - Grazie Assessore. Spazio per dichiarazione di voto. Ritengo che siano già state espresse, esplicitate negli interventi precedenti, in ogni caso se c'è richiesta da parte di colleghi...
In assenza di richieste, il Consiglio prende atto della petizione e della relativa documentazione, apriamo la votazione.
La votazione è aperta. Per precisione si vota la risoluzione con il testo modificato così come vi è stato trasmesso. Chiedo la riattivazione del posto in cui è seduta attualmente la Presidente Rini. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 35
Il Consiglio approva all'unanimità.
Colleghi, vista l'ora, propongo una sospensione per capigruppo per definire gli accordi di prosecuzione. Ha chiesto la parola il collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Era una mozione d'ordine. Vista l'ora, si chiedeva se si poteva discutere, come mozione d'ordine, se potevamo invertire l'ordine del giorno, anticipando i punti 51, 49 e 50, cioè il DL 48 e la variazione di bilancio.
Presidente - Grazie collega Bianchi ...della richiesta del collega Bianchi, portata così all'attenzione del Consiglio. In assenza di posizioni contrarie ritengo che si accetti per silenzio assenso la proposta del collega Bianchi, accettata in questo modo e condivisa dall'intero Consiglio: si prende atto dell'inversione dei punti del Consiglio, però dispongo una capigruppo perché abbiamo diversi punti e dovremmo metterci d'accordo per la prosecuzione della serata. Il Consiglio è sospeso per una riunione della capigruppo.
La seduta è sospesa dalle ore 18:47 alle ore 19:05 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza la presidente Rini.