Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1149 del 3 dicembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1149/XV - P.L. n. 44: "Modificazioni alle leggi regionali 9 febbraio 1995, n. 4 (Disposizioni in materia di elezioni comunali), 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta), 30 marzo 2015, n. 4 (Nuove disposizioni in materia di indennità di funzione e gettoni di presenza degli amministratori dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines della Valle d'Aosta) e ad altre leggi regionali in materia di enti locali".

Rini (Presidente) - Alla presenza di 31 colleghi possiamo iniziare i lavori. Siamo al punto 52.01 all'ordine del giorno, all'esame dell'articolato, all'articolo 1; vi è l'emendamento di Bertin. Ovviamente analizziamo il nuovo testo della I Commissione. Il collega Bertin vuole illustrarlo?

Bertin (RC-AC) - Una breve illustrazione. Con questi cinque emendamenti - sono conseguenti uno all'altro -- si voleva introdurre nell'ordinamento valdostano una novità che andava nel dare ai Comuni al di sotto dei 300 abitanti, attraverso un referendum consultivo dei propri cittadini, la possibilità di sostituire il Consiglio comunale con l'Assemblea dei cittadini. Andare nella direzione di una maggiore partecipazione e un modo diverso di amministrare, sperimentando nuove forme di democrazia, nuove e vecchie forme di democrazia, perché in realtà le comunità alpine, in particolare, hanno sempre utilizzato queste modalità assembleari di gestire il bene comune. Questo era l'intento che si voleva conseguire con questi cinque emendamenti, un approccio un po' da vetero-federalista, ormai purtroppo un po' in disuso, ma che certamente ha degli elementi innovativi che non vanno sottovalutati. Abbiamo presentato in Commissione questa proposta avvertendo che l'avrei poi ripresentata in Aula. Purtroppo i firmatari della proposta di legge, anche in ragione del percorso fatto finora, non sono particolarmente interessati al momento a introdurre questa novità e quindi, nello spirito con il quale è nata questa proposta di legge, pur con un certo dispiacere, ritiro l'emendamento che verrà ripresentato a breve sotto altra forma.

Presidente - Quindi gli emendamenti sono ritirati. Passiamo ora alla votazione dell'articolo 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 29

Favorevoli: 27

Contrari: 2

Astenuti: 5 (Minelli, Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Apriamo la votazione all'articolo 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 30

Favorevoli: 28

Contrari: 2

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Apriamo la votazione all'articolo 3. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 30

Favorevoli: 28

Contrari: 2

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 4? Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Articolo 6. Stesso risultato. Articolo 7. Stesso risultato. Articolo 8. Stesso risultato. Articolo 9. Stesso risultato. Articolo 10. Stesso risultato. Articolo 11. Stesso risultato. Articolo 12. Stesso risultato. Articolo 13. Stesso risultato. Mettiamo in votazione l'articolo 14. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 30

Favorevoli: 21

Contrari: 9

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Mettiamo in votazione l'articolo 15. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 29

Favorevoli: 27

Contrari: 2

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 16? Stesso risultato. Articolo 17. Stesso risultato. Articolo 18. Stesso risultato. Articolo 19. Stesso risultato. Articolo 20. Stesso risultato. Articolo 21. Stesso risultato. Articolo 22. Stesso risultato. Articolo 23. Stesso risultato. Articolo 24. Stesso risultato. Articolo 25. Stesso risultato. Articolo 26. Stesso risultato. Articolo 27. Stesso risultato. Articolo 28. Stesso risultato. Articolo 29. Stesso risultato. Articolo 30. Stesso risultato. Articolo 31. Stesso risultato. Articolo 32. Stesso risultato. Articolo 33. Stesso risultato. Articolo 34. Stesso risultato. Articolo 35. Stesso risultato. Articolo 36. Stesso risultato. Articolo 37. Stesso risultato.

All'articolo 38 c'è un emendamento di ADU VDA. Vuole illustrarlo collega?

Pulz (ADU VDA) - Tutti cerchiamo di favorire giornate contro la violenza di genere, mettiamo panchine rosse, viola, multicolori, partecipiamo a meravigliosi convegni, ma poi, troppo spesso, non perseguiamo nei fatti l'uguaglianza. Perché? Perché la mentalità è arretrata, anzi, c'è un ritorno al passato in atto - penso che qualcuno se ne sia accorto - e una legge, come ho già detto questa mattina, può, anzi, deve accelerare questo urgente cambiamento. A seguito degli stimoli della consigliera Russo sono andata a rivedere alcuni dati che vorrei riportarvi velocemente: il 20% degli Italiani e delle Italiane pensano che gli uomini siano dirigenti e politici migliori delle donne; il 33% non ritiene necessario aumentare il numero di donne che ricoprono cariche pubbliche; per il 33% per l'uomo è più importante avere successo nel lavoro rispetto alla donna; il 34% ritiene che una madre che lavora non possa stabilire un buon rapporto con i figli; il 49% ritiene che l'uomo debba provvedere alle necessità economiche della famiglia e che gli uomini siano meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche. Diciamo che certi attributi non permettono loro di avvicinarsi abbastanza al lavabo e per questo spaccano di più i piatti. E in aggiunta a tutti questi meravigliosi stereotipi, che sono anche condivisi dai giovani, purtroppo, la realtà qual è? La realtà è che anche in Valle d'Aosta vogliamo rimanere in qualche modo indietro. Le donne, senza parlare ipocritamente di genere, restano sotto rappresentate, compresi gli enti locali dove tuttavia la situazione è certamente migliore rispetto a quella del Consiglio regionale, basta fare una panoramica, siamo 8 su 35 anche se alcune colleghe sono molto contente. Il ritornello che abbiamo sentito ripetere mille volte è: "ma non troviamo nei paesi donne per le liste e per le giunte in particolare". Ecco, bisogna, come dicevo stamattina a un collega, chiedersi il perché e trovare qualche risposta.

Probabilmente, almeno è la risposta che diamo noi, alcune tipologie di progetti politici e certi metodi maschili e maschilisti sono respingenti per le donne; è stato detto dalla collega Morelli: "abbiamo già fatto un passo avanti con questo 35%": sì, è un passo avanti ma un passo dello scricciolo, secondo noi.

Noi proponiamo come ADU VDA semplicemente un adeguamento alla previsione statale considerando le nostre peculiarità, perché l'autonomia, l'abbiamo già detto tante volte, deve servire per fare meglio e non peggio. Questa ci sembra un po' un'autonomia a intermittenza. Se in tutta l'Italia queste quote hanno un senso, perché non dobbiamo accettarle in Valle d'Aosta? Questo vorrebbe dire riconoscere un'inferiorità locale, almeno dal punto di vista culturale. La legge in discussione prevede sì un aumento della quota femminile nelle liste ma di fatto una riduzione delle presenze in Giunta.

Noi abbiamo presentato quest'emendamento che speriamo possa trovare il vostro favore, in particolare ci piacerebbe trovasse il favore dei colleghi che erano con noi in lista, una lista con il 60% di presenza femminile! Allora il nostro emendamento è questo: "nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini" - noi proponiamo che - "nei Comuni con popolazione fino a 3 mila abitanti" - quelli più piccoli - "all'interno della Giunta è garantita la presenza di entrambi i generi, salvo il caso in cui almeno uno appartenente al genere meno rappresentato sia stato eletto alla carica di Sindaco o di vice Sindaco. Nei Comuni invece con popolazione oltre i 3 mila abitanti all'interno della Giunta nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% del numero di componenti della Giunta stessa, ivi compresi il Sindaco e il vice Sindaco, con arrotondamento aritmetico".

Presidente - Prego, la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Non ricominciamo, però, evidentemente, è necessario assolutamente affermare che in linea - così come con quanto abbiamo già detto questa mattina - con quello che è stato sempre il comportamento della Lega, che è assolutamente contraria alle quote di genere ma è favorevole al merito, riteniamo che il premiare una categoria o l'imporre più che premiare, il violentare una legge per imporre che una categoria debba essere assolutamente rappresentata, e soprattutto questa suddivisione del mondo in categorie che devono l'una prevalere sull'altra o l'una essere rappresentata quanto l'altra o più o meno perché l'una è importante e l'altra è meno importante, o forse sono importanti uguali, non fa parte della nostra visione. Riteniamo che gli elettori abbiano il diritto di poter scegliere tra tutti i candidati, che siano uomini, donne, giovani o meno giovani, dopodiché la democrazia fa il suo lavoro e consegna ovviamente alle Amministrazioni la rappresentanza secondo il volere dei cittadini. Quindi non ci troviamo d'accordo con questo anche perché - anche qui lo sappiamo benissimo, purtroppo sono state vissute, chi ha fatto l'amministratore locale lo sa - già sono state viste delle scene in cui ci si trova magari dopo le elezioni con questi eletti e si dice: "bene chi dobbiamo mettere?". Non quali sono le persone che magari hanno le competenze migliori, che hanno delle inclinazioni verso una certa materia, che hanno magari ottenuto anche maggior consenso, che è sempre stata una delle discriminanti per quanto riguardava la carica all'interno della Giunta ma no, qui chi ci mettiamo? Questo genere? Quell'altro genere? Quanti generi siamo? Il 60%, il 25%, il 37%?!

Noi purtroppo in questo non ci riconosciamo e quindi ovviamente siamo contrari.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Intanto per fare una puntualizzazione a livello personale, perché la collega Pulz ha detto che dal mio punto di vista il 35% sarebbe un passo in avanti. Per quanto riguarda me, le quote rosa non sono un passo in avanti, perché la nostra visione invece contempla una parità di partenza. Quindi - come diceva questa mattina la collega Certan - liste con alternati un candidato uomo e una candidata donna, e poi scelgano i cittadini. Però invece a nome della maggioranza vorrei dire che apprezziamo il lavoro che fa la collega Pulz per portare all'attenzione del Consiglio quelli che sono per ADU dei punti importanti, però credo che dopo mesi di discussione in Commissione ci sia stata la possibilità di esaminare a fondo le questioni e pertanto la nostra sarà una posizione di astensione.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Pur condividendo lo spirito con il quale è presentato questo emendamento, che va nella direzione di aumentare la quota di presenza in lista del genere meno rappresentato, personalmente sarei per avere il 50% sia nelle liste che in Giunta, ma prima o poi ci si arriverà. Per il momento, con un passo avanti anche significativo, nella Commissione si è trovato questo equilibrio e a questo equilibrio che mi auguro in prospettiva cambi e si sposti ancora di più verso una maggiore rappresentanza paritaria di entrambi i generi. Mi asterrò.

Presidente - Grazie. Possiamo mettere in votazione l'emendamento di ADU? Apriamo la votazione. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 2

Contrari: 9

Astenuti: 24 (Baccega, Barocco, Bertin, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson Gerandin, Marquis, Morelli, Mossa, Nasso, Nogara, Peinetti, Restano, Rini, Russo, Testolin, Vesan e Viérin)

Il Consiglio non approva.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 38. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 20

Contrari: 10

Astenuti: 5 (Minelli, Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 39. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 28

Contrari: 2

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 40? Stesso risultato. Articolo 41. Stesso risultato. Articolo 42. Stesso risultato. Articolo 43. Stesso risultato. Articolo 44. Stesso risultato. Articolo 45. Stesso risultato.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 46. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 29

Favorevoli: 27

Contrari: 2

Astenuti: 6 (Minelli, Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 47. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 28

Contrari: 2

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 48? Stesso risultato. Articolo 49. Stesso risultato. Articolo 50. Stesso risultato. Articolo 51. Stesso risultato.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 52. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Mossa, Nasso, Pulz, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Mettiamo in votazione ora l'articolo 53. Lo possiamo mettere in votazione emendato dalla I Commissione e subemendato dal collega Farcoz? Quindi è in votazione emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 29

Contrari: 2

Astenuti: 4 (Mossa, Nasso, Russo e Vesan)

Il Consiglio approva.

Stesso risultato per l'articolo 54? Stesso risultato. Articolo 55. Stesso risultato. Articolo 56 emendato dalla I Commissione. Stesso risultato.

Apriamo ora la votazione della legge nel suo complesso. Chiedo se ci sono delle dichiarazioni di voto. La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Semplicemente per esprimere alcune piccole considerazioni finali e l'espressione di dichiarazione di voto. Come in parte già qualche collega aveva detto, abbiamo partecipato - ringrazio anch'io per il lavoro svolto i Commissari della Prima Commissione - e voteremo, il testo di legge, seppure, ripeto, con alcune precisazioni. Il collega Manfrin ha già espresso la nostra contrarietà diciamo storica sulle cosiddette quote rosa, quote Panda; non ci torno anche perché già questa mattina abbiamo avuto occasione di discuterne ampiamente - anche, soprattutto le addette ai lavori - e penso che ognuno abbia giustamente la sua posizione.

Voglio anche precisare un qualcosa che è emerso forse più sui giornali rispetto al dibattito in aula, ovvero la nostra posizione sulla figura del vice sindaco. Quanto avevamo portato in Commissione non era la volontà di allinearsi a nessuna volontà centralista al di fuori della Valle d'Aosta, assolutamente, era una proposta semplicemente pragmatica che cercava di unire da un lato la problematica delle retribuzioni - e torno in una logica più di budget complessivo di quella che è la retribuzione della Giunta - e dall'altro lato consentire, una volta che ovviamente un sindaco lasciava il suo posto, di ridare ai cittadini la propria espressione di voto; era una possibilità, era un'opinione, è stata messa in discussione sul tavolo della Commissione. Ciò non è avvenuto, come avete visto ci siamo poi allineati comunque votando gli articoli di riferimento perché ciò non cambiava... era un contributo che avevamo portato all'attenzione dei Commissari.

Rivendichiamo, ed è stato anche detto dalla Presidente della Prima Commissione e anche dal collega Vesan, l'apporto sull'allargamento e l'utilizzo dello spoglio centralizzato: in altre realtà crediamo che sia un metodo che abbia dato degli ottimi risultati e che continuerà a darne, e quindi su questo punto ovviamente ci trova a favore.

Per quanto riguarda le retribuzioni che sono un aspetto sicuramente difficile e complesso, rispettando le posizioni di ogni collega, qui un inciso lo devo fare perché quello che è avvenuto ieri, come ricordava il collega Restano, è stato un momento molto importante e tutte le leggi che dettano le regole del gioco e che spesso sono frutto di una concertazione ovviamente non sono l'ottimo per ognuno, però sono forse un meno peggio utile a risolvere dei problemi. Sulle retribuzioni - personalmente, ma anche il Gruppo - avevamo ragionato in termini di rischio, cioè si dovrebbe valutare meglio la parametrizzazione delle retribuzioni in base al rischio e alle incombenze che ha ogni sindaco. Si è parlato di territorio, io parlerei anche di ampiezza del bilancio di un comune, perché comunque sappiamo che ha una sua valenza di un certo tipo. Non c'è stato, se vogliamo, il tempo, non c'è stata l'occasione o l'approfondimento che forse in prospettiva ci sarà, e sicuramente questa è una tematica su cui vorrei puntualizzare l'attenzione e su cui sicuramente prima o poi bisognerà tornare e, perché no, anche valutare bene, di concerto con altre autorità, quelle che possono essere le caratteristiche, le specificità che ci permetteranno di migliorare questa parametrizzazione. Ma ritengo che chi è a rischio e chi deve lavorare debba essere retribuito. Non voglio tornare sull'argomento, non voglio tornare sul discorso dei livelli di retribuzione. Personalmente vengo da un mondo che retribuisce anche il rischio, quindi è bene che ci sia quest'aspetto, ricordando pure che la figura del sindaco non è una figura ovviamente obbligatoria: chi lo fa, lo fa giustamente per una missione e speriamo che ci siano tante persone che vogliano contribuire alla buona amministrazione dei loro comuni.

Detto questo ribadisco che il voto finale da parte del Gruppo Lega Vallée d'Aoste sarà favorevole, seppur con questi distinguo di cui ritenevo opportuno mettere a conoscenza tutta l'Aula.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Restano.

Restano (GM) - Due considerazioni finali anche da parte mia, esprimeremo sicuramente un voto favorevole a questa norma, siamo soddisfatti di come si sono svolti i lavori in commissione e anche in aula. Anche noi alcune perplessità le avevamo e continuiamo ad averle, soprattutto sulle quote rosa: noi andiamo in senso opposto, il 35 per noi è una percentuale troppo elevata, anche per le difficoltà a reclutare delle donne nei piccoli comuni, avremmo messo una percentuale più bassa.

A riguardo delle indennità mi sono da sempre espresso favorevolmente a un equo indennizzo, come è stato detto se non altro per le importanti responsabilità che deve ricoprire un sindaco, e anche un vice sindaco. È vero che la spesa aumenta sempre di più ma per incidere sulla spesa si possono affrontare e prevedere altre dinamiche, quali le funzioni delegate, e qui vorrei arrivare invece alle fusioni, come qualcuno ha accennato prima: nella proposta di legge 32 noi avevamo affrontato questo tema, da parte nostra era pronto un ordine del giorno che andava a prevedere le fusioni, naturalmente devono essere, a nostro modo di vedere, volontarie, si deve arrivare a questo processo attraverso un referendum ma anche attraverso incentivi e penalizzazioni, perché chi non si sente di procedere alla fusione per gestire al meglio la propria spesa, vuol dire che ha soldi a sufficienza, soprattutto per svolgere le proprie mansioni. Non possiamo delegare ai comuni ulteriori funzioni e conseguentemente dargli sempre più soldi. Devono poter svolgere le giuste mansioni con il giusto denaro a disposizione. Per quanto riguarda il vice sindaco, ritengo sia corretto votarlo direttamente perché, in caso di sostituzione del sindaco, deve essere legittimato a farlo e non è sufficiente una delega da parte della giunta comunale. Per la preferenza unica, come era stato proposto da alcuni colleghi, noi siamo da sempre contrari: siamo favorevoli a più preferenze, anche per l'elezione in Consiglio regionale, magari con i giusti contrappesi ma siamo favorevoli da sempre a più preferenze. Comunque il nostro voto sarà a favore di questa norma.

Presidente - Ci sono altre richieste d'intervento? La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - Come ho detto in precedenza nell'intervento generale, pur con delle perplessità e dei dubbi rispetto ad alcune disposizioni di questa legge, diversamente dal collega Restano sono un sostenitore della preferenza unica e mi rammarico che non si riesca a introdurla anche nei comuni, fortunatamente a livello regionale con un certo impegno, e devo dire con una lunga battaglia, almeno la preferenza unica è stata introdotta. Detto questo, ci sono aspetti oggettivamente che piacciono meno, come l'aumento, comprensibile, degli emolumenti ai sindaci, che mi auguro sappiano autonomamente decidere il loro giusto chiamiamolo fabbisogno per esercitare le funzioni di sindaco e per quanto riguarda una rappresentazione delle minoranze non certo favorevole.

Ma, come detto, nel complesso questa legge è comunque positiva anche in ragione all'atteggiamento e allo spirito con cui è stata costruita, pertanto il voto sarà favorevole.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Su questa legge le nostre perplessità sono già state espresse, il nostro voto sarà contrario, la nostra posizione relativa all'elezione diretta del vice sindaco in modo da garantire a una maggioranza di continuare a operare anche quando non ha più la maggioranza del Comune - proprio perché il voto dei cittadini è stato disatteso dalla mancanza sul territorio del sindaco che hanno eletto - non ci sembra una soluzione valida, la vantiamo come peculiarità regionale ma secondo noi mentre l'elezione diretta del sindaco è dare voce ai cittadini, cioè sono i cittadini che se lo scelgono, abbinargli il vice sindaco "di riserva" per poter continuare a garantirsi il controllo del territorio comunale anche nel momento in cui i voti non ci sono più... abbiamo dei comuni dove la differenza fra chi vince e mette sindaco e vice sindaco e chi non vince e ha un numero di consiglieri irrisorio a causa di questa vostra proposta di legge è di un solo voto, tutto questo non è stato minimamente considerato in questa proposta di legge.

Quindi fingiamo di dare la voce ai cittadini e poi gliela togliamo dandogli la possibilità di tornare al voto qualora il sindaco scelto da loro decida altre strade o, per un qualunque altro motivo purtroppo anche non dipendente dalla sua volontà, debba abbandonare la carica; glielo togliamo ancora di più dal momento che abbiamo detto tutti che in Valle d'Aosta ci sono ben 42 Comuni al di sotto dei mille abitanti, ebbene di questi nelle ultime elezioni ben 20 avevano il listone unico, quindi la famosa libertà di scelta dei cittadini nel momento in cui gli candidiamo un sindaco solo è ridotta allo zero, ancora meno se gli diamo anche il sindaco di riserva già preconfezionato. Sulla scorta di questo, noi abbiamo cercato d'inserire, di spingere proposte che non vanificassero la presenza di una minoranza e che promuovessero l'avvicinamento dei cittadini alla partecipazione alle elezioni comunali, sia come elettorato attivo che come elettorato passivo, questo non ha avuto alcun tipo di riscontro e se avremmo potuto, in una logica di compromesso e di dialettica con il resto della Commissione, sopportare l'elezione del vice Sindaco, abbinata a tutte le altre formulazioni espresse essa diventava per noi assolutamente inaccettabile e quindi il nostro voto su questa sarà sicuramente e convintamente contrario. Ci dispiace che con tutto il tempo che si è lavorato, con l'impegno e il lavoro che abbiamo chiesto anche agli uffici del Consiglio e della Giunta produciamo un testo di legge che, non vorremmo essere facili profeti, pronostichiamo come ridiscusso probabilmente alla vigilia delle prossime elezioni comunali, come è già stato per quello precedente e forse anche per quello precedente ancora. Ci piacerebbe come legislatori legiferare con una prospettiva un po' più lontana e invece ci rassegniamo alla visione unionista già evidenziata dal collega Peinetti che dice: facciamola così e se non andrà bene possiamo sempre cambiarla.

Ecco, quando mi siedo a un tavolo per proporre una legge regionale non è mai questo il nostro pensiero.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Alla luce dello scarsissimo successo del nostro emendamento per una maggiore partecipazione politica femminile, in particolare nelle giunte comunali, e malgrado la nostra firma a sostegno di questa legge per consentirne al più presto la discussione in aula, nella speranza che venissero accolte le nostre istanze di uguaglianza sempre più necessarie e urgenti, noi di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta riteniamo a questo punto che questa legge non abbia bisogno del nostro voto. Ci sono già superdonne e superuomini che la sostengono, del tutto soddisfatti del contesto culturale in cui vivono. Ci è stato detto questa mattina che noi siamo dei poveri integralisti, in realtà ci sentiamo più che integralisti degli idealisti, degli idealisti che sognano una comunità valdostana all'avanguardia, proprio perché avevamo capito che l'autonomia o serve per essere migliori e non peggiori delle regioni ordinarie che sono al 40% o altrimenti l'autonomia è puro e forse immeritato privilegio.

Siamo fermamente convinti, come ho già detto tante volte, che una legge sia una grande occasione per stimolare l'apertura culturale che è la vera emergenza della Valle d'Aosta, e noi ne sentiamo tutta la responsabilità. Forse è su questo aspetto che avremmo dovuto saperci confrontare di più nei lunghi mesi passati ad analizzare tanti, tanti dettagli. E allora, dopo avervi invitati tutte e tutti ad ascoltare Lidia Cirillo, autrice del libro "Se il mondo torna uomo" - direi che il titolo già spiega un po' i contenuti, questo succederà la sera del 19 dicembre presso il CSV - noi dichiariamo quindi e con grande rammarico il nostro voto contrario.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Barocco.

Barocco (UV) - Moi je veux seulement apporter la déclaration d'intention du groupe de l'Union Valdôtaine che a differenza di qualcun altro voterà sicuramente e convintamente favorevolmente a questa legge, perché crediamo che questa legge abbia suscitato un ampio dibattito e soprattutto accolga delle esigenze che vengono anche dai sindaci e dai nostri colleghi amministratori locali. Io penso che non sia un indice negativo modificare una legge perché una legge si adatti alle situazioni che evolvono. Quindi se fra cinque anni la cambieremo, vorrà dire che ci sono delle situazioni che evolvono e c'è necessità di porci mano. Questo è il metodo unionista, essere vicino alla gente e cercare di capirne le esigenze. Noi non pensiamo che il metodo unionista sia un metodo di controllo ma tutt'altro, se ci sono stati degli sbagli - ma adesso basta - stiamo cercando di lavorare per migliorare. E poi, permettetemi, questo continuo non posso definirlo attacco ma questo continuo rimarcare che in Valle d'Aosta manchi cultura, io penso che siamo una piccola regione, non è un'emergenza, stiamo con delle Università, con le nostre istituzioni culturali cercando di migliorare la cultura di tutti noi e prima di tutto guardiamoci allo specchio e cerchiamo di fare qualcosa per a piccoli passi migliorarci.

Sulle quote di genere permettetemi solo di ricordare che in quest'aula sono sedute e sono state nostre colleghe delle donne che si chiamavano Viglino, che si chiamavano Siggia, che si chiamavano Perruchon. Non hanno avuto bisogno di quote rosa e hanno avuto la capacità di sedersi su questi banchi e di lavorare per la nostra autonomia. Tre, quattro, cinque sono degli esempi, erano senz'altro numerose per i tempi, poi io invito solo le Consigliere che adesso eccepiscono sui numeri di dimostrare la qualità, come hanno dimostrato la loro qualità queste donne. Non è una questione di numeri, è una questione di qualità e di capacità che qualcuno stamattina riceveva. Se continuiamo a ragionare sui numeri, ragioneremo sempre su delle gabbie, su delle limitazioni. Adesso c'è da fare uno sforzo culturale per cercare di dare la possibilità a tutti di avvicinarsi a questa nostra assemblea. Io ho messo in evidenza la mia esperienza personale; il fatto di avere indicato delle quote ci ha permesso di migliorare la nostra qualità culturale e di guardare anche al di là e di cercare di dare l'opportunità a tutti di essere presenti nelle assise, ma non voglio tornare nella polemica.

Io dico solo che questa è una buona legge che con tante discussioni ha cercato di dare una risposta a un bisogno e il gruppo dell'Union Valdôtaine contribuirà a votarla, come ho detto prima, sicuramente e convintamente.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Peinetti.

Peinetti (UV) - Collega Vesan, io sono ancora abbastanza lucido per sapere cosa dico e ho detto che ho votato e voterò questa legge convintamente come ha detto adesso il collega Barocco e ho detto che se questa legge alla prova dei fatti dimostrerà che nel tempo dovrà essere in qualche modo modificata, come credo tutte le leggi di questa Regione e di questo Paese, sarà compito di questo Consiglio - nel quale probabilmente non siederò più io ma forse neanche lei - di cercare di trovare il modo di modificarla, di migliorarla se alla prove dei fatti ci saranno delle cose da migliorare. Quindi questo ho detto e credo che sarebbe buona responsabilità da parte di tutti quelli che fanno questo mestiere, o che sono prestati alla politica, di occuparsi anche di come evolvono le leggi nel tempo e di come evolve la società. Tutto lì. Non ho detto che voto la legge tanto per votarla, se poi sarà da cambiare la cambieremo. Non è mio costume fare le cose in questo modo. Per cui noi voteremo, io voterò questa legge convintamente perché credo che questo lavoro, il lavoro che è stato fatto al di là degli omini Michelin in Commissione, è stato un lavoro estremamente fatto bene e che ha arricchito tutti quanti noi. Consegniamo alla comunità valdostana una buona legge che, ripeto, se nel tempo dimostrerà di avere delle cose da modificare e da migliorare, spero che quelli che verranno dopo di noi, dopo di me e dopo di lei lo sappiano fare.

Presidente - La parola per fatto personale al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Per fatto personale perché sono stato espressamente chiamato in causa relativamente a una mia dichiarazione sull'incapacità di evolvere dell'Union Valdôtaine come è stato dichiarato. No colleghi, non è questa la situazione, in realtà con questa legge qui non stiamo evolvendo, stiamo tornando indietro perché cinque anni fa abbiamo fatto, anche con l'appoggio della vostra forza politica, una legge che diceva che certi Comuni non dovevano avere l'elezione diretta del Sindaco e altri sì. Abbiamo stabilito, non più tardi dell'ultima legislatura, il fatto di ridurre le indennità dei sindaci, adesso siamo qui che diciamo che gliela riaumentiamo di nuovo. A me non sembra tanto un passo evolutivo quanto una sorta di tango con il quale facciamo un passo avanti e un passo indietro e l'idea che fra cinque anni saremo di nuovo a fare quello che probabilmente sarà un altro passo indietro, mi spaventava ed è per questo che ho fatto questa dichiarazione.

Presidente - Si limiti al fatto personale sennò è una seconda dichiarazione di voto, ne ha già fatta una. Ci sono altre dichiarazioni di voto? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Solo per ringraziare anch'io la presidente Morelli perché questo testo che nasce chiaramente da sensibilità anche diverse è la dimostrazione che quando si ha a cuore un problema, quando si vuole arrivare a un testo di Commissione, ce la possiamo fare. Non torno sulla problematica riferita alla legge 6, ne ha parlato il collega Aggravi, ne ha parlato il collega Restano, io in parte prima, ma se davvero pensiamo che la prerogativa della Valle d'Aosta, vale a dire la competenza primaria esclusiva in materia di enti locali, è una prerogativa che può darci dei risultati, allora dobbiamo davvero allargare i confini della singola forza politica per arrivare a dei testi condivisi.

Anch'io ho alcune piccole osservazioni, l'ho già detto nel mio primo intervento, sicuramente avrei voluto il riallineamento delle scadenze per l'elezione dei Sindaci: è un problema che ci trascineremo avanti se non avremo il coraggio di affrontarlo. Sulla rappresentanza di genere per quanto mi riguarda sicuramente preferiamo avere la possibilità o la quasi certezza di avere in tutti i Comuni almeno due liste, noi pensiamo che sia quella la vera rappresentanza e la vera democrazia. Concludo solo dicendo che è palese che per quanto riguarda MOUV' ci sono delle posizioni a titolo personale diverse, volevo solo ribadire che la posizione di MOUV' è a favore di questa legge e rispettiamo anche all'interno di MOUV' sensibilità o posizioni diverse, per cui i miei due colleghi voteranno in maniera diversa.

Detto questo ci sono altre sfide che ci aspettano e la raccomandazione che faccio è di avere una tempistica, in modo da rispettare i tempi e dare ai nostri amministratori comunali, amministratori locali del futuro, la possibilità di confrontarsi e presentarsi conoscendo le regole del gioco prima del confronto e delle elezioni, che presumibilmente saranno a maggio o verso quella data. Per cui se ci sono ancora delle modifiche vanno fatte, non ci spaventa in nessuna maniera parlare di quella che deve essere una visione di prospettiva, vale a dire non imporre nulla ma creare i presupposti perché i nostri comuni valdostani facciano un esame di coscienza per capire se non è il momento di dare un segnale forte che è quello della fusione di comuni.

Presidente - Altri? La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Per dichiarazione di voto. Penso che sia chiaro cosa vota il gruppo dell'Union Valdôtaine, ma in ogni caso vorrei anche rispondere ad alcune dichiarazioni fatte in dichiarazione di voto, dove si afferma che qui si fanno delle cose, avevo già avuto modo di dirlo stamattina, e poi altrove se ne fanno altre e leggo: "via libera ad aumento indennità minima ai sindaci dei piccoli comuni. Arriva l'ok all'unanimità della Commissione Finanze della Camera". Non c'è nessun deputato dell'Union Valdôtaine nella Commissione Camera di Roma! Molto probabilmente ci saranno dei colleghi dei 5 Stelle, quindi vuol dire che se siamo andati in quella direzione come indennità, vuol dire che o bene o male abbiamo compiuto una scelta per cui anche a livello nazionale- si parla dei Comuni sotto i 3 mila - sono andati in quella direzione. Non mi sembra che sia rappresentata l'Union Valdôtaine nel Governo! Molto probabilmente avreste preferito che i sindaci valdostani magari, invece di avere un'indennità, avrebbero dovuto scegliere la strada di chiedere il reddito di cittadinanza. No, abbiamo scelto un'altra strada noi!

Presidente - La parola al collega Luboz.

Luboz (LEGA VDA) - Ringrazio anch'io la Presidente della I Commissione, la collega Morelli, per il lavoro svolto; due considerazioni soltanto su argomenti che sono stati sfiorati ma su cui probabilmente sarebbe interessante magari tornare, non so, se e quando verrà rivista la legge oppure, come era stato suggerito dal collega Gerandin, se si procederà a una riforma della legislazione sugli enti locali, giungendo a un testo unico che raggruppi tutte quante le varie norme che trattano questo argomento. Uno era il panachage che è un sistema che potrebbe essere gradito ai nostri elettori, l'altro, perché no, la possibilità che era stata in qualche modo suggerita tramite emendamento dal collega Bertin, quella dell'assemblea dei cittadini laddove ci sia magari una particolare difficoltà anche a formare le liste elettorali, perché ritengo che nei nostri comuni spesso ci sia una crisi di dialogo, di coesione e forse la politica dovrebbe interrogarsi anche sulla motivazione di questa crisi di rappresentanza.

Presidente - Altri? La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Je crois que la variété et la richesse des interventions qui ont été exprimées à propos de cette loi, les différences profondes ou même seulement les nuances qui distinguent les groupes les uns des autres expriment bien le débat qui s'est tenu en commission. La démocratie c'est ça, de se confronter, de discuter et puis d'essayer de trouver une synthèse. Les lois électorales ne sont jamais parfaites, elles ne sont pas non plus gravées sur la pierre, elles doivent répondre à des exigences et donc elles peuvent être susceptibles de changement. En ce sens nous avons essayé de répondre à des exigences précises et en ce sens s'est développé le débat en commission et donc c'est avec une certaine satisfaction que nous pouvons clore ce débat.

Presidente - Altri? Se non ci sono altri, possiamo mettere in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 28

Contrari: 7

Il Consiglio approva.