Oggetto del Consiglio n. 1071 del 7 novembre 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 1071/XV - Approvazione di mozione: "Impegno dell'Assessore competente a riferire alla Commissione consiliare competente in merito agli obiettivi previsti nel Piano regionale di governo delle liste d'attesa".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 28 consiglieri, possiamo iniziare i lavori. Punto 8 all'ordine del giorno. Per l'illustrazione, la parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - In questa mozione parliamo di un tema complesso che riguarda l'intero sistema sanitario nazionale, ma anche il nostro: come contenere e risolvere il problema delle liste d'attesa. In particolare, dato che alla nostra regione sono stati destinati 4,9 milioni di euro per la gestione delle liste d'attesa, è necessario che l'intero Consiglio abbia contezza di cosa prevedano il nostro piano regionale di governo delle liste d'attesa e cosa il piano attuativo aziendale della USL, mettendone a fuoco i principali obiettivi e le azioni previste, i tempi di attuazione, gli attori coinvolti, gli strumenti di monitoraggio delle azioni intraprese e gli indicatori di risultato.
La delibera della Giunta n. 503 del 19 aprile 2019 e il suo lungo e articolato allegato ci descrive quali sono i tre principali strumenti previsti per affrontare tale criticità: la definizione del piano regionale di gestione delle liste d'attesa, appunto, l'aumento del numero di componenti dell'osservatorio regionale sulle liste d'attesa e la creazione di un piano attuativo aziendale. Nonostante io abbia letto diverse volte questa delibera di diciotto pagine sul piano del governo delle liste di attesa, trovo che vi siano un elenco di azioni, anzi di intenti, slegati l'uno dall'altro, da cui non ho colto quale sia la chiave di lettura e di risoluzione del problema, da dove si intenda partire come priorità e quale sia la visione della risoluzione. Un recepimento in toto del piano nazionale della gestione delle liste d'attesa, senza una specificità che caratterizzi il nostro sistema sanitario regionale.
I problemi più importanti, sono la carenza del personale, il taglio dei posti letto, il mancato acquisto di dispositivi medici per attività chirurgica, la vetustà delle macchine diagnostiche, che le tiene a lungo ferme per le frequenti riparazioni, il concomitante aumento del fabbisogno delle cure e il problema degli stipendi dei medici. Quali sono le azioni e le soluzioni concrete che si vogliono attuare per fare un salto di qualità al nostro sistema sanitario regionale? Rapidamente affronto nel merito solo alcuni contenuti del piano, quelli che mi sembravano un po' più critici e di cui effettivamente non ho capito alcuni aspetti.
Il piano assume come elemento favorente non secondario per la riduzione dei tempi di attesa la riorganizzazione sul territorio regionale degli attuali punti di erogazione delle prestazioni ambulatoriali, ma nel piano a questo aspetto non si fa cenno. Il piano è composto di 21 punti, tra i più importanti dei quali i tempi di attesa. Vi è una definizione del tempo di attesa: per le visite urgenti 72 ore, per quelle brevi 10 giorni, per quelle differibili 60 giorni e per quelle programmabili 120 giorni. L'azienda USL dovrà individuare le modalità organizzative attraverso cui le strutture sanitarie private accreditate garantiscono il rispetto dei tempi massimi, per almeno il 90 percento di tutte le prestazioni specialistiche, però non si capisce qual è la modalità.
La definizione del fabbisogno è un altro aspetto del piano delle liste. Tra i principali strumenti di governo dell'offerta si riconosce la necessità, chiaramente, di condurre delle analisi sul fabbisogno delle prestazioni specialistiche ambulatoriali di noi valdostani. Questi dati ancora non li abbiamo, dobbiamo aspettare un piano di gestione delle liste di attesa per avere questi dati. Il ricorso alle strutture private accreditate convenzionate va subordinato all'impossibilità di soddisfare la domanda con le strutture del servizio sanitario pubblico. Anche questo è un aspetto che, per me, non è rassicurante.
La trasparenza delle liste d'attesa, che deve essere garantita a ogni cittadino per tutte le prestazioni, siano esse di specialistica ambulatoriale o di ricovero. Al momento dell'inserimento in lista di attesa devono essere comunicate al cittadino informazioni puntuali sul suo ricovero, sulla classe di priorità e sul relativo tempo di attesa. Anche questo è considerato uno dei punti del piano delle liste d'attesa, ma pensavo che già lo facessimo, anzi, a me torna che già si fa.
Percorsi di tutela: qui arriviamo a un altro punto importante. L'azienda USL deve definire dei percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche, che prevedano che l'azienda USL possa individuare e attivare una specifica procedura che permetta al paziente residente, con il solo pagamento del ticket se dovuto, di effettuare la prestazione presso un erogatore privato accreditato. Questa ovviamente dovrà essere una soluzione tampone, cioè dovrà essere una soluzione che noi adottiamo quando veramente abbiamo provato a fare tutt'altro e non siamo riusciti ad arrivare alla soluzione.
Libera professione intramuraria e blocchi. Per attività libero professionale intramuraria, lo sappiamo ma lo ripeto perché è interessante, si intende l'attività che la dirigenza del ruolo sanitario medico o non medico, individualmente o in équipe, esercita fuori dall'orario di lavoro, in favore e su libera scelta dell'assistito pagante, a integrazione e supporto dell'attività istituzionalmente dovuta in strutture interne all'azienda. In sede di verifica del budget da parte dell'azienda USL dovrà essere inoltre valutato l'andamento delle condizioni negoziate e il progressivo conseguimento degli obiettivi di riduzione dei tempi di attesa del 90 percento. Qua stiamo dando ai medici una grande responsabilità e questo è un aspetto che, secondo me, sarà da monitorare in modo veramente importante.
La libera professione a favore dell'azienda USL, quella che chiamiamo LPA. L'azienda USL per ridurre le liste d'attesa può concordare con i professionisti e le équipe di incrementare le attività e le prestazioni, attraverso l'acquisto e l'erogazione delle prestazioni aggiuntive in regime libero professionale, riservando al cittadino solo l'eventuale partecipazione al costo. Le attività saranno svolte all'interno delle strutture aziendali e sempre al di fuori dell'orario di lavoro istituzionale. Anche qui io vedo veramente degli aspetti critici: chi di noi vorrebbe essere operato o ricevere una prima diagnosi dopo che il medico si è già fatto tutto il suo turno di lavoro e poi ancora fa altre ore di lavoro? Allora è chiaro che qua stiamo parlando di soluzioni tampone che non devono essere la norma.
La capacità produttiva. La riorganizzazione dell'offerta delle prestazioni deve inoltre prevedere l'utilizzo delle grandi apparecchiature di diagnostica per immagini e robotica, per almeno l'80 percento della loro capacità produttiva. Questo è un aspetto che ovviamente ha un'intenzione decisamente positiva e chiaramente dovremmo fare un grandissimo lavoro sulla questione dei medici perché, se già non abbiamo medici, come facciamo a chiedere ai pochi medici che fanno già orario aggiuntivo di farne ancora altro?
Appropriatezza descrittiva ed erogativa. Questo credo che sia uno degli aspetti che dovremmo, come Regione, andare a potenziare ancora ulteriormente. Al fine di favorire la appropriatezza prescrittiva erogativa si prevede la metodica RAO, dei raggruppamenti di attesa omogenei, che mi pare che lei Assessore abbia detto che sono già in corso. Quindi vuol dire che i medici prescrittori (i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, specialisti e i medici erogatori) si incontrano per valutare quali sono le modalità prescrittive migliori.
Poi arriviamo al CUP che forse è un altro degli aspetti fondamentali su cui spero che la Regione faccia veramente un grandissimo sforzo organizzativo. Noi sappiamo che in Valle d'Aosta abbiamo più di mille agende ancora oggi aperte, quindi il CUP invece nella sua riorganizzazione dovrà gestire con agende separate i primi accessi e gli accessi successivi, essere progressivamente aggiornato in tempo reale in modalità on line, grazie al maggiore sviluppo e diffusione del fascicolo sanitario elettronico, e annullare le prenotazioni effettuate agli sportelli e al telefono, tutto attraverso il CUP. Fatte tutte queste premesse, chiediamo all'Assessore di venire - io avevo scritto entro i prossimi 30 giorni - a illustrare concretamente il piano delle liste di attesa e chiedo al dottor Nebiolo e al dottor Pescarmona se per caso possono venire in Commissione a illustrare nel dettaglio il piano attuativo.
Presidente - Apriamo la discussione generale. Se non ci sono richieste chiudiamo la discussione generale. In replica la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - Ringrazio la collega Russo per aver posto all'attenzione del Consiglio questa mozione che parla di un percorso che è stato avviato con la delibera n. 503 del 19 aprile 2019, che ha approvato nei tempi stabiliti, sessanta giorni, il piano regionale di governo delle liste di attesa e che dava gli indirizzi presso cui ci si doveva muovere. È un importante documento di programmazione regionale per la gestione di un tema complesso, come lei ha detto poco fa.
Io descriverei cosa è stato fatto fino ad ora e alla fine di questa descrizione, accogliendo la sua richiesta di venire in Commissione, le chiederei semplicemente di riportare queste audizioni, mia e dell'azienda, al mese di gennaio, in quanto abbiamo appena inoltrato al Ministero un piano che in qualche modo dovrà essere valutato, visto e riscontrato, altrimenti andremmo a dirci le stesse cose che magari sto dicendo adesso.
Il piano 2019-2021, come quello nazionale, affronta il problema ponendo il cittadino e i suoi bisogni di salute al centro dell'attenzione e si delinea sotto quattro assi portanti: il governo della domanda di prestazioni, il governo dell'offerta attraverso gli attuali punti di erogazione, il monitoraggio delle liste di attesa, la comunicazione sia verso gli operatori sanitari - per una maggiore appropriatezza prescrittiva questo è fondamentale e lo ha sottolineato anche lei nella sua esposizione - sia verso i cittadini che devono essere informati correttamente dei loro diritti, affinché fruiscano in modo responsabile e consapevole delle prestazioni loro prescritte. Il piano regionale 2019-2021 definisce le linee di indirizzo in tema di governo e di riduzione dei tempi delle liste delle prestazioni ambulatoriali (le visite specialistiche, gli esami diagnostiche) e dei ricoveri che costituiscono obiettivi e fattori determinanti per le attività e le azioni delineate nel programma attuativo aziendale che l'azienda USL, conformemente a quanto previsto, ha predisposto e approvato con determina dirigenziale n. 309 del 2019. Qui ovviamente c'è stato un lungo confronto con l'assessorato: non è che l'azienda va da una parte e l'assessorato si muove in un'altra direzione; poi spiegherò che è stata costituita anche una cabina di regia.
Il programma attuativo aziendale delinea operativamente, con uno specifico cronoprogramma, le linee di indirizzo e gli obiettivi di governo delle liste di attesa. La programmazione, le azioni e le attività sono ovviamente declinati nel cronoprogramma del programma attuativo aziendale nell'arco temporale del triennio. Come previsto dal piano regionale 2019-2021 la struttura competente dell'Assessorato della sanità avrà il compito, giustamente, di monitorare l'attuazione del programma attuativo aziendale e il governo delle liste di attesa. A tal fine, lo avevo già detto in un altro intervento, è stato istituito proprio nel 2019 l'osservatorio regionale delle liste d'attesa, aggiungendo ai rappresentanti del volontariato e dei consumatori, un rappresentante delle organizzazioni sindacali, nello spirito di coinvolgere anche i cittadini attraverso i propri rappresentanti e i portatori di interesse, in un rapporto tra domanda e offerta responsabile e informato. Proprio all'osservatorio regionale delle liste di attesa sono state assegnate specifiche funzioni di monitoraggio, di analisi e di valutazione.
Permane l'obbligo dell'azienda, rafforzato da quanto indicato nel piano regionale, in termini di trasparenza totale delle liste di attesa, dell'invio dei dati e dei flussi informativi, alcuni dei quali costituiscono anche debito informativo verso il Ministero. Questa è la vera e pesante carenza che in questo momento abbiamo: il dialogo dei supporti informativi e dei flussi che poi non sono corretti, non sono ben centrati per poter avere un unico centro che raccolga i dati. Nel mese di luglio 2019 è stato definito lo schema di decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell'economia e finanze, riguardante l'assegnazione alle Regioni di finanziamenti relativi all'implementazione e all'ammodernamento di infrastrutture tecnologiche legate ai sistemi di prenotazione elettronica per l'accesso alle strutture sanitarie, giustamente lo ha ribadito lei, in relazione al quale la Valle d'Aosta ha ricevuto ben 4 milioni e 895 mila euro. È una nuova ripartizione in percentuale di fondi tra le Regioni che, con tenacia, siamo riusciti a conquistare e ottenere, passando di fatto da una percentuale sempre assegnata dello 0,21 percento di questi fondi a un 20,21 percento. La tesi era che tutte le Regioni devono essere in sintonia, quindi una base per tutti ci doveva essere: saremmo stati penalizzati noi, il Molise e le Regioni più piccole, avendo un finanziamento ridicolo che non poteva prevedere nessun intervento sostanziale e significativo in quel senso. Questo finanziamento verrà attribuito a fronte della presentazione e approvazione di un progetto e relativo cronoprogramma che risponda alle finalità del decreto. Approvato all'intesa Stato-Regioni sullo schema di decreto di riparto, l'Assessorato si è subito mosso per avviare il percorso di predisposizione entro il termine del 30 ottobre, che dovrà essere valutato entro novembre 2019 dall'osservatorio nazionale delle liste attesa.
In sintesi i passaggi operativi sono i seguenti: in data 16 agosto è stata fatta una prima riunione preparatoria fra l'Assessorato e l'azienda INVA, nella quale si sono stabilite le modalità di lavoro per la redazione del progetto. Al 26 agosto sono stati forniti gli indirizzi per l'applicazione dello schema di decreto, a seguire si sono svolte il 28 agosto e il 16 settembre le riunioni tecniche congiunte Assessorato, azienda USL, INVA. In data 23 settembre è stata formalizzata, con nota del coordinatore del dipartimento sanità e salute, la costituzione di una cabina di regia che si è riunita il 26 settembre e il 4 ottobre, il 30 ottobre è stato inviato il progetto, quindi in perfetta sintonia con quella che è la richiesta del Ministero, che prevede il raggiungimento di questi obiettivi: implementazione e ammodernamento del sistema CUP interaziendale o regionale, collegamento al sistema CUP interaziendale o regionale di tutti gli erogatori, inserimento nel sistema CUP interaziendale o regionale di tutte le agende pubbliche e private, attivazione di canali di accesso digitalizzati al sistema CUP interaziendale o regionale. Per gli aspetti qualificanti per quest'ultimo obiettivo è previsto il coinvolgimento delle farmacie sul territorio regionale, per permettere, attraverso il supporto dei farmacisti, la prenotazione di visite ed esami e il pagamento dei ticket; questo è fondamentale e l'accordo è stato trovato già con le farmacie.
Alla luce di tutte queste attività e dei cronoprogrammi del piano regionale per l'iter per l'assegnazione del finanziamento previsti dal decreto ministeriale, ritengo prematuro che ci si veda entro trenta giorni e aspetterei appunto che il Ministero ci risponda rispetto al piano che è stato presentato. Quindi chiederemo di emendare, anziché entro 30 giorni, entro il mese di gennaio 2020, affinché si possa arrivare in Commissione, avere tutte le carte sul tavolo, poter dare tutte le determinazioni e rispondere a tutti i quesiti che verranno poi posti dai colleghi. Credo che questa che abbiamo intrapreso sia una strada virtuosa che ci permetterà davvero di dare delle risposte più importanti e significative e quadrare, dal punto di vista proprio dei percorsi, in una logica di appropriatezza da una parte e soprattutto di trasparenza dall'altra e di migliore qualità rispetto alle richieste dei cittadini.
Presidente - Sempre in replica la parola alla proponente Russo.
Russo (M5S) - Sicuramente va benissimo che ci incontriamo in Commissione entro la fine di gennaio e questo non fa assolutamente la differenza. Io però, anche in base alla sua risposta, vorrei fare un'ulteriore sottolineatura di quello che ho già detto all'inizio. Dal piano di gestione delle liste d'attesa che abbiamo, non capisco veramente, a parte le singole azioni, quale sia il quadrato che c'è, cioè quali sono le cinque azioni che vogliamo mettere in campo per ridurre nei prossimi tre anni le liste d'attesa? E soprattutto, le liste di attesa di quanto pensiamo di ridurle? È questo quello che veramente non riesco a trovare. Vedo una serie di soluzioni, ma non vedo le tre globali, quelle che vanno a riassumere e ci dicono: per risolvere il problema facciamo queste tre cose. In realtà nella premessa del piano sono scritte delle cose, nel dettaglio delle azioni ne trovo altre ed è necessario appunto vederci in Commissione, perché almeno in quella sede potremo avere un continuo scambio sulle informazioni.
Un'altra questione che vorrei sottolineare. Noi abbiamo qui 4,9 milioni di euro che ci arriveranno in tre anni da Roma, quindi sono soldi pubblici. Noi spesso nella delibera parliamo di ricorso al privato accreditato per risolvere il problema delle liste di attesa. Io ricorro al privato accreditato e trovo che nel nostro privato accreditato ci siano professionisti veramente validi, ma deve essere chiaro che la soluzione del privato accreditato deve essere una soluzione tampone, non può essere la soluzione. I soldi pubblici devono andare al servizio pubblico.
Presidente - Quindi il testo viene emendato mettendo "entro fine gennaio" in tutti e due i periodi. Per dichiarazione di voto, la parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Noi vogliamo dichiarare di appoggiare questa mozione, perché è effettivamente molto urgente fare il punto sulla sanità e nello specifico sul problema delle lunghe liste d'attesa. Il diritto alla salute non può essere garantito solo a chi ha disponibilità economica, ma sappiamo bene invece quanto sia già così e quante persone stiano rinunciando a curarsi per i costi e anche per queste tempistiche da calenda greca. Insieme bisogna quindi verificare a fondo questa questione annosa delle liste d'attesa, su cui ci sembra che qualcuno speculi alla faccia dei diritti per tutti, perché se il 36 percento delle prestazioni hanno tempi di attesa critici, le stesse prestazioni a pagamento - mi è successo più volte - in regime intra moenia o presso privati si ottengono addirittura il pomeriggio stesso o la mattina dopo, con una spesa pro capite di tipo privato di 798 euro a cittadino. E visto che ci piace tanto la situazione di Bolzano da cui copiamo tutto, anche la legge ammazza lupi, tranne ciò che davvero servirebbe, il confronto dei dati sui tempi di attesa per gli interventi è impietoso. Per esempio per le tonsille, la tonsillectomia, noi aspettiamo 297 giorni, a Bolzano 51. Per un'ernia inguinale noi 190 giorni, a Bolzano 35. Per un'ecografia all'addome 105 giorni di attesa, contro i 60 come tempo standard; parliamo di un'ecografia. Per una visita cardiologica 215 contro i 30 standard.
Chiaramente si devono coinvolgere di più - l'Assessore ha detto che lo sono già, ma bisogna farlo ancora di più - nella ricerca di soluzioni, sia le associazioni degli utenti sia le organizzazioni sindacali, perché la sanità pubblica deve essere il fulcro, come diceva già la collega Russo molto bene, degli investimenti regionali sia sul personale - sappiamo bene quanto il problema sia attualissimo - che sulla strumentazione. Poi ci permettiamo di dire che ci sembra che debbano essere ampliati gli orari degli ambulatori quando la gente ha più disponibilità di tempo, perché in settimana per molti, anche per noi, diventa un vero problema poter ricorrere a delle visite. Il nostro voto quindi è favorevole per questa mozione emendata, perché è urgente trovare vie di uscita il più possibile condivise ed efficaci per questa situazione che è davvero difficile e non lo si può negare.
Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Anche noi per annunciare il voto favorevole. Della risposta in replica che ha dato l'Assessore mi ha colpito in particolare il fatto che le agende, per quanto riguarda le liste di attesa, hanno problemi di collegamento, da quello che ho capito, e non riescono a essere gestite come un'unica agenda o comunque da un'unica interfaccia, il che apre il campo non solo per questo motivo, ma per una serie di altri motivi, a una questione molto importante, ovvero: come si pensa di risolvere questi problemi anche tecnici che di fatto rallentano l'azione? Vede Assessore, io credo che quello che sta accadendo nelle liste d'attesa, per quanto riguarda la situazione di tempi di attesa molto lunghi per gli esami e per le prestazioni, che è una cosa che ormai è così da anni, non è una novità di oggi, che i tempi siano lunghissimi e che ci siano patologie che aspettano magari anche più di un anno ne abbiamo una casistica e ne abbiamo parlato tantissime volte, qual è il piano di azione che metterà in atto? Perché vede, al di là della votazione di questa mozione, quello che mi preoccupa in maniera particolare e che ci preoccupa è che cosa si sta facendo, perché sono anni che la questione è così, sono anni che i programmi non si parlano, sono anni che chi dovrebbe gestire quella parte non la sa gestire e continuiamo ad andare avanti in questo modo.
Forse dovremmo cambiare approccio, glielo do come consiglio, perché se noi continuiamo ad approcciarci a quel problema lì nella stessa maniera non lo risolviamo. Allora lei comprenderà che forse non c'è una volontà politica? Non lo so. Forse non c'è la capacità tecnica? Mi sembra impossibile, perché in ASL molto più grandi della nostra USL questo problema non c'è. Allora forse va fatto un serio approfondimento su quali sono le questioni da prendere di petto, su quali sono le cose che principalmente vanno sistemate e poi ci sarebbe da fare un ragionamento su chi gestisce il tutto, ovvero questo commissario resta questo? Metteremo quello che c'era prima e che, a quanto pare, ha vinto il concorso e quindi forse è giusto che riprenda il ruolo che aveva? Vogliamo finalmente in qualche modo chiarire le questioni rispetto a chi si occupa dell'informatica nelle USL? Sono tante le questioni che andrebbero risolte, oltre quelle mediche che già conosciamo, perché noi aggiungiamo a problemi effettivi e reali che ci sono, tipo la mancanza di medici, altri problemi che abbiamo solo noi, tipo quello dell'informatica. Allora penso che un ragionamento lei debba farlo, perché sennò, capisce, finché votiamo mozioni di buone intenzioni come questa, sì sì, va tutto bene, ma non ci laviamo la coscienza così, perlomeno per quanto ci riguarda. Non basta votare una mozione del genere per risolvere i problemi. Gli inviti a venire in Commissione sono molto belli, ci facciamo tante belle discussioni però io vorrei da lei che venisse con una relazione di azioni pratiche e tempistiche da mettere in atto, un po' come ha fatto per lo spostamento di Variney: è arrivato e ci ha fatto già la lista, il pacchetto pronto con il fiocco, del quale parleremo nel prossimo Consiglio.
Presidente - Per dichiarazione di voto la parola alla collega Spelgatti.
Spelgatti (LEGA VDA) - In questa sede mi limito semplicemente a non fare nessun commento e a dichiarare che noi votiamo favorevolmente e che aspettiamo a braccia aperte in Commissione Pescarmona e Nebiolo.
Presidente - Per dichiarazione di voto la parola all'assessore Baccega.
Baccega (UV) - La dichiarazione di voto mi permette anche di dare alcune suggestioni rispetto ai commenti che sono stati fatti a seguito della mia esposizione. Collega Cognetta: sì, il problema esiste e lei lo conosce molto bene, anche perché da questo punto di vista è tecnicamente molto preparato. Anche il discorso della ICT è una grande occasione: per la prima volta riusciamo ad avere delle risorse statali importanti, 4 milioni 800 mila euro, che ci permetteranno di mettere in un CUP unico tutte quante le questioni; questo è l'obiettivo.
Perché si è costituita una cabina di regia? Io ho scommesso su quelle che sono le risorse intere: nella cabina di regia c'è il DIT regionale, c'è INVA, ci sono i responsabili della ICT dell'azienda USL, quindi ci sono tutte le energie che si possono interfacciare e mettere a disposizione.
Il problema, colleghi, è sempre lo stesso! La carenza di medici inevitabilmente è uno dei temi fondamentali che non ci permette di avere delle opportunità di miglioramento. Qualche miglioramento è stato fatto in alcuni settori, là dove nell'arco del 2019 sono stati assunti alcuni medici, parlo della dermatologia, per esempio, che ha avuto subito un richiamo di persone che sono state poi visitate, e di altri settori, però la carenza di medici è ancora una cosa che va affrontata e cerchiamo di affrontarla con una legge di attrattività che abbiamo presentato e sulla quale ci confronteremo in Consiglio. Però questa è la grande scommessa sulla quale dobbiamo lavorare.
Presidente - La votazione è aperta, sul testo modificato.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 32
Il Consiglio approva all'unanimità.