Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1060 del 6 novembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1060/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per la realizzazione di un sistema diffuso di percorsi ciclabili sul territorio regionale".

Rini (Presidente) - Passiamo ora al punto n. 5 all'ordine del giorno. La parola alla collega Spelgatti per l'illustrazione.

Spelgatti (LEGA VDA) - Purtroppo sappiamo che in Valle d'Aosta siamo profondamente indietro su tutto il discorso "ciclabili". Sappiamo benissimo che si parla di ciclabili sulla città di Aosta da moltissimo tempo, abbiamo anche i fondi a disposizione per poterlo fare, ma sono fondi europei e sappiamo già che li perderemo perché non siamo in grado di realizzare poi quello che promettiamo.

Detto questo, il senso di questa mozione è di dire: visto e considerato che in Valle d'Aosta, al di là delle piste ciclabili, che è un argomento a lato rispetto a questa mozione, abbiamo una quantità enorme di strade secondarie piuttosto che di poderali - e su questo bisogna fare poi un discorso a parte - che possono essere utilizzate dai ciclisti per poter fare dei bellissimi giri... mi interessa particolarmente questa mozione, io ho una fissazione sui tragitti in bicicletta perché, insieme alla mia famiglia, amo moltissimo fare vacanze e quindi turismo sempre o con gli zaini, con percorsi a piedi o in bicicletta. Queste sono le mie vacanze, sempre e comunque. Pertanto quando vado non solo all'estero, ma semplicemente mi sposto nel nord-est, trovo dei giri da fare insieme alla mia famiglia assolutamente meravigliosi. In Valle d'Aosta potremmo fare tranquillamente la stessa cosa, ma non siamo minimamente attrezzati.

Ci sono però cose che potremmo fare immediatamente a costi ridottissimi e che attirerebbero tantissimi turisti in Valle d'Aosta. Teniamo presente che abbiamo il boom oltretutto delle bici a pedalata assistita e questo ci permette ancora di più di attrarre turisti che vogliono fare dei giri in montagna, oppure sulla bassa costa, oppure in fondovalle. Le strade ci sono già, ci sono una marea di anelli che si potrebbero semplicemente palinare, segnalare. Avere un'app di riferimento che ti indica il percorso da fare... uno si sveglia al mattino e dice: "Quale giro vorrei fare oggi?"...non so, un anello, un percorso più lungo - chiaramente devono essere degli anelli - "Ma che tipo di difficoltà, quant'è lo sforzo fisico che voglio fare oggi? Voglio fare un giro più in salita o più in piano? Dove posso andare?". Questo lo possono fare i valdostani e con questo li aiuteremmo ancor di più ad uscire di casa, a fare dello sport senza costi, a fare un'attività che può essere di tutti i tipi: ci può essere il giro impegnativo che crea sforzo fisico e ci può essere la passeggiata con la famiglia, quindi per tutte le difficoltà. Questi percorsi li abbiamo già, perché sono semplicemente le strade secondarie, quindi quelle meno trafficate. Uno evita chiaramente di andare in bicicletta in statale, però abbiamo strade secondarie meravigliose. Per fare questo e portare a casa questo risultato, utile per i valdostani ma anche per tutti i turisti, è sufficiente: chiamare qualcuno di esperto che conosca bene le strade, che sappia quali sono, che le guardi e che capisca il livello di difficoltà, che si faccia la mappatura delle strade già esistenti; ovviamente le strade sono già mappate, ma che le riesca a valutare sulla base dell'interesse per chi va in bicicletta; dando le indicazioni e mettendo tutto questo su un'app. Pertanto, con un sistema di geolocalizzazione, uno decide e dice: "Bene, voglio fare un giro più in pendenza, voglio fare un anello in piano". Abbiamo tantissime strade meravigliose che potrebbero essere utilizzate per questo.

Discorso a parte va fatto per le strade poderali. Sulle poderali sappiamo benissimo che c'è un problema legato alla responsabilità, per cui la persona che passa, se poi cade con la bicicletta, può poi promuovere dei ricorsi. Questo problema è stato affrontato, al di là degli altri stati dove sappiamo benissimo che ci sono, grazie al cielo, per fortuna loro, dei sistemi di responsabilità meno gravosi rispetto al nostro sistema giuridico, ma comunque sono state affrontate anche dalle altre realtà alpine in Italia che hanno il nostro stesso sistema. Gli altri sono più avanti. Bisogna quindi capire come coniugare l'aspetto della responsabilità rispetto all'utilizzo di queste strade poderali che sono meravigliose, dove già i ciclisti vanno, però adesso non c'è comunque un discorso più completo, perché potremmo anche fare delle normative ad hoc, ci sono tante strade da poter percorrere per rendere usufruibile queste poderali. Su questo aspetto bisogna fare quindi degli approfondimenti maggiori, ma teniamo presente che poi, nel momento in cui noi decidiamo di partire, ci sono dei strati di poderali che sono già perfettamente a posto rispetto al livello di difficoltà per chi va in una poderale, nel senso che non ci sono grossi problemi, grossi lavori da dover fare, e a quel punto, nel momento in cui noi incominciamo ad avviare il percorso, è sufficiente poi incominciare a dire su quali poderali vogliamo lasciare la transitabilità ciclistica, però applicata all'app, quindi quali percorsi noi vogliamo indicare. Teniamo presente che oltretutto una poderale che venga utilizzata in questo modo porta molta gente in quel luogo, quindi tantissimi Comuni potrebbero avere l'interesse ad attrarre anche questa forma di turismo che porta poi non solo chi vuole andare magari a dormire e a soggiornare in luoghi dove poter fare dei bei giri in bicicletta, ma anche semplicemente la ristorazione, il bar e quant'altro. Sono strumenti che noi dobbiamo cavalcare.

Dobbiamo trovare chiaramente le soluzioni che contemperino al meglio le problematiche giuridiche rispetto al vantaggio che il territorio ha e che la popolazione e che il turismo ha rispetto a questo e le soluzioni, come hanno fatto altre Regioni, ci sono assolutamente, ma noi non possiamo fermarci semplicemente a dire: "Ci possono essere dei problemi, allora non lo facciamo". Se ci sono dei problemi, decidiamo qual è la strada da percorrere per ottenere il massimo risultato. Anche perché, vi faccio un esempio banalissimo, allora non asfaltiamo neanche più le strade, perché da avvocato vi dico che nel momento in cui c'è un buco in una strada e qualcuno si fa male il problema della responsabilità c'è comunque. Non è che possiamo dire: "Beh, allora non asfaltiamo più le strade perché sennò se c'è un buco qualcuno si fa male", a quel punto poi fanno causa all'ente. Le strade le facciamo ovviamente lo stesso. Bisogna governare il problema.

Con questa mozione noi chiediamo: uno, chiaramente di approfondire. So già che una parte del lavoro è comunque già stata fatta, ma dobbiamo fare il passo successivo rispetto alla soluzione che vogliamo individuare per poter partire perché, ripeto, altre Regioni lo fanno. Bisogna capire cosa fanno le altre Regioni, ma non solo, non è che noi dobbiamo semplicemente sederci per inseguire quello che fanno gli altri. Possiamo essere più innovativi, anzi, dobbiamo essere più innovativi, dobbiamo spingere di più e trovare soluzioni ancora migliori partendo dalle problematiche che si sono riscontrate nelle altre regioni. Al di là di questo, bisogna partire soprattutto perché stiamo perdendo il treno di una forma di turismo che è già pronto, è già pronto, c'è già tutto: ci sono tutte le strade secondarie. Bisogna solo individuare quali sono i tragitti che vorremmo spingere e metterli a disposizione, a conoscenza, semplicemente a conoscenza, perché basta mettere a conoscenza i cittadini e i turisti di quali bei percorsi potrebbero fare in Valle d'Aosta e quindi basta semplicemente creare un'applicazione. Uno con lo smartphone si sveglia al mattino e decide quale giro vuole fare quel giorno lì. Capisce il tragitto, quanto è lungo, quali sono le difficoltà. Chiaramente poi ci vogliono le paline di indicazione, che hanno un costo ridottissimo, perché chiaramente i pali ci sono già dappertutto. Pertanto, con un costo praticamente zero, con un'applicazione e con le indicazioni sui pali che già ci sono, potremmo già partire in quarta per arrivare a portare a casa un risultato concreto. Nel frattempo bisogna anche continuare a lavorare per il discorso delle poderali, perché quello è fondamentale: è il nostro patrimonio, partiamo dal presupposto che le poderali e tutti i sentieri di montagna sono il nostro patrimonio. Non possiamo semplicemente fermarci dicendo: "Ci può essere qualcuno che poi ci fa causa". Bene, decidiamo che cosa vogliamo fare, non fermiamoci a questo e andiamo avanti.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (AV) - Come Presidente della III Commissione vorrei dare il mio contributo. Il mio contributo parte da lontano: nella scorsa Giunta, in III Commissione, quando il collega Distort era Presidente di tale Commissione, si era già parlato della problematica della sicurezza su queste strade e, soprattutto, della responsabilità. Ci sono due vie da seguire, e una riguarda la responsabilità che hanno per esempio i Presidenti dei consorzi sulle strade interpoderali per quanto concerne il transito su queste strade, di quello che si può già fare ora, come ha detto giustamente la collega Spelgatti, per quanto riguarda la mobilità ciclistica all'interno della nostra regione, soprattutto per itinerari, come ha ben specificato. Proprio su questo tema il collega Farcoz ha già richiesto delle audizioni in III Commissione, per capire quali sono le iniziative che si possono intraprendere.

Guardando gli impegni richiesti su questa mozione, e proprio per il lavoro già svolto su questo tema, posso dirle che per i primi due impegni ci si è già mossi: si è chiesto un parere all'Avvocatura regionale la quale ce l'ha fornito, è un parere molto approfondito e su questo parere, già nell'audizione effettuata a suo tempo, quando il Presidente era il collega Distort, l'avvocato della struttura dell'Agricoltura, Sacha Bionaz, ci aveva spiegato quali erano tutte le problematiche riguardanti la normativa. Noi ci eravamo anche mossi per capire cosa si fa nelle altre regioni. Nelle altre regioni non c'è questo movimento grandissimo su strade particolarmente sensibili, chiamiamole così, ma per esempio in Trentino-Alto Adige ci sono percorsi attraverso i quali si va ovunque. Guardando la documentazione che abbiamo trovato, ci si è imbattuti in questo: la Provincia autonoma di Bolzano fa un contratto con i gestori di questi 10 "club", chiamiamoli così; magari sbaglio qualche termine, però è questo l'obiettivo.

Cosa fa la Provincia autonoma di Trento? Fa un contratto con il gestore della via ciclabile, dove gli impone, all'interno del contratto, di stipulare un'assicurazione e di mantenere un registro sulla manutenzione di queste strade; questi sono gli unici due sistemi per togliersi delle responsabilità se succedono degli incidenti, perché purtroppo a livello nazionale la prima normativa è del 1865 e la seconda è degli anni Quaranta. Ho poi avuto modo di parlare anche con dei dirigenti del Trentino-Alto Adige; mi hanno mandato una serie di articoli da cui si desume che, nonostante questo, con chi ha degli incidenti - e parlo di strade poderali, non parlo di strade secondarie - si hanno comunque ancora dei problemi, vi sono delle denunce. E tante volte, proprio l'assicurazione che tutela il Presidente del consorzio o il gestore, e soprattutto la tenuta di questo libro sulla manutenzione, fanno sì che spesso ci sia la soluzione da parte dei responsabili. Questo è quanto hanno fatto in Trentino-Alto Adige. Ha ragione, come diceva prima: si possono studiare altre cose. La documentazione che ho trovato e ho raccolto è questa, perciò è molto interessante avere la relazione fatta dall'Avvocatura della Regione e anche l'intervento svolto in Commissione dall'avvocato Sacha Bionaz. Se volete, queste documentazioni ve le posso dare, perché è interessante anche capire come funziona e, in più, anche tutta quella della Provincia Autonoma di Trento e Bolzano.

Veniamo ora al punto su che cosa si può fare. Come Presidente della Commissione mi sento di prendere l'impegno di audire e di studiare il tutto per incominciare subito con un qualcosa, per poter fare dei percorsi che non siano su queste strade problematiche - perlomeno diciamo fino a quando non si riesce a risolvere il problema -, ma sulle strade secondarie, quindi di riuscire a fare uno studio e presentarlo alla Giunta e all'Assessore, affinché si arrivi al più presto ad una soluzione per aprire queste strade almeno a dei percorsi ciclabili. Questo è l'impegno che io mi sento di poter prendere come Presidente della III Commissione. Sarà poi sicuramente l'Assessore a dare comunque dei suggerimenti importanti per portare avanti questa iniziativa che è stata fatta.

Dalle ore 11.41 assume la presidenza il Vicepresidente Distort.

Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin. Prego.

Viérin (AV) - Intervengo in discussione generale non per sottrarre il discorso e la discussione ad altri, ma proprio perché mi pare di aver capito che c'è una disponibilità eventualmente a trovare delle sintesi, quindi apporterò alcuni elementi.

Concordo intanto in premessa sul fatto che la filiera, se così possiamo chiamarla, del risvolto turistico legato a percorsi ciclopedonabili soprattutto legati alla bicicletta sono in Valle d'Aosta sottoutilizzati rispetto al potenziale che noi abbiamo. In queste ultime settimane - ne avevamo parlato qui in Consiglio con la collega Nasso - ho avuto modo di incontrare i responsabili di questa neocostituita associazione che si occupa appunto di sollecitare questo importante risvolto, si chiama "FIAB AOSTA à Vélo". Io ho incontrato il Vicepresidente Carlo Champvillair, ci siamo rivisti ieri perché abbiamo presentato a Saint-Martin de Corléans il ritorno di Daniele Vallet dal suo viaggio con "Turisti per caso" in Grecia, proprio per sensibilizzare la mobilità con questo progetto, che è sperimentale in alcuni comuni, ma è anche nelle corde di un raccordo con l'Amministrazione regionale, per la mobilità, per la sensibilizzazione della comunità anche locale a spostarsi con una bicicletta pure per andare a lavoro. Le azioni che noi abbiamo concordato sono state queste.

Concordo anche con i colleghi sul fatto che la questione inerente alle responsabilità va assolutamente in qualche modo messa in campo, perché bisogna sottrarre dalle responsabilità sulle poderali i Presidenti dei consorzi. Effettivamente, ad oggi, secondo i pareri legali che erano stati acquisiti al di là di quelli citati - esiste anche un parere legale dell'Avvocatura che ho recuperato -, in quasi tutti i casi la responsabilità si mette in capo ai Presidenti dei consorzi di miglioramento fondiario, quindi bisogna giustamente lavorare in Commissione affinché si possa addivenire a soluzioni che vadano a togliere questa responsabilità, se possibile.

L'altra questione invece è quella effettivamente di "brandizzare" il potenziale già esistente e, aggiungo, il cammino balteo, che di recente è stato concluso con un iter di parecchi anni, è uno degli elementi già esistenti - come è stato ricordato - poiché effettivamente è quasi tutto percorribile in bicicletta, al di là di altri mezzi pedonali piuttosto che a cavallo, ma sicuramente è un elemento da aggiungere.

Nell'interlocuzione con questa associazione sono emerse anche altre esigenze che ci vedono riunire, nell'accordo che abbiamo con loro nelle prossime settimane, tutti i settori competenti, anche non regionali - penso all'ANAS -, in quanto ci sono alcune problematiche, come per esempio l'illuminazione delle gallerie, scindendo i tratti di strada che hanno come oggetto il Codice della strada come regola rispetto a quelle che vengono citate. Bisognerà anche scindere questi tratti, perché ci sono regole diverse. Abbiamo il tratto da manutenere e da riasfaltare di Saint-Vincent/Châtillon; il tratto Pontey-Chambave che ha una problematica di frana; ci sono le Unités des Communes da coinvolgere in questa interlocuzione; il tratto di Saint-Marcel/Fénis, che vede i lavori che devono essere ancora assegnati. È stata anche richiamata la segnaletica. Loro poi proponevano anche qualcosa di interessante: un logo regionale dei percorsi ciclabili; hanno proposto "Vélo Doire", che poteva essere una suggestione. Effettivamente esiste già in certi tratti di ciclabile. Questo per dire che noi siamo ben lieti se l'impegno è di portare avanti un lavoro che è già iniziato e, se non abbiamo capito male, in Commissione ultimamente si è parlato delle responsabilità. Anche gli altri colleghi stanno lavorando: è pronto - lo ricordava in questo ultimo periodo il collega Bertschy - il Piano di mobilità ciclabile che fa parte del Piano di mobilità generale e che per esempio prevedrà, fra le variazioni, quella dell'app che viene citata.

Io credo che ciò che manca è proprio un raccordo di tutti questi pezzi per arrivare alla questione delle responsabilità, di utilizzare tutto ciò che si può, soprattutto l'esistente evitando la questione delle responsabilità, e brandizzando la Valle d'Aosta ciclabile in un unico prodotto da veicolare. Noi comunque incontreremo - e credo che sarebbe importante incontrarla anche come Commissione - quest'associazione con i colleghi Bertschy, con il collega Borello per i lavori pubblici e l'Assessore Chatrian per quanto riguarda l'ambiente; sicuramente abbiamo un raccordo come parte Regione. Abbiamo necessità dell'Unité, dell'ANAS e di questa associazione per poter discutere delle criticità, dei punti di forza e delle cose da mettere in campo.

Da parte nostra c'è pertanto la disponibilità a trovare le sintesi anche sul testo per assumere l'impegno.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano. Prego.

Restano (GM) - Solo per aggiungere ancora qualcosa a quanto già detto da chi è intervenuto prima di me.

È chiaro che l'utenza a cui andiamo a rivolgerci è di diverso tipo: abbiamo i ciclisti che usufruiranno e usufruiscono della pista ciclabile, quindi prevalentemente percorrono dei tratti pianeggianti, abbiamo il ciclista cosiddetto "principe dei cavalcavia", che quindi effettua solo delle pendenze limitate per brevi intensità di sforzo cardiaco e abbiamo invece chi ama fare le scalate. La Valle d'Aosta si presta a tutti questi tipi di utenza. Ultimamente, con l'avvento della pedalata assistita e della mountain bike, perché chi frequenta la strada è anche chi ha la mountain bike, si è aperto un mondo nuovo rivolto sia agli sportivi, ma soprattutto all'utenza turistica.

Per me è opportuno sottolineare - viste anche le mie esperienze - che bisogna fare un po' di chiarezza, perché se riempiamo la Valle d'Aosta di app e di percorsi generiamo una sorta di confusione. Credo che l'Assessorato del turismo ultimamente abbia lavorato per promuovere una serie di percorsi, e mi riferisco al Giro d'Italia e, se ci sarà, al futuro Tour de France. Sono quelli che poi porteranno l'immagine della Valle d'Aosta in giro per il mondo. Se guardiamo un percorso a 5 stelle del Giro d'Italia quale era la carta valdostana, è andata a promuovere determinate salite.

Io chiedo quindi al Presidente della Commissione, se è possibile - lo ha già accennato l'Assessore Viérin nel suo intervento - che ci sia un raccordo. Vale a dire: promuoviamo un determinato percorso del Giro d'Italia, promuoviamo la salita al Gran San Bernardo, al Piccolo San Bernardo, che sono luoghi di particolare rilievo turistico e sportivo, decidiamo di promuovere una salita per vallata, ma poi dobbiamo avere anche la capacità di spiegare che bisogna fermarsi, perché non possiamo promuovere tutti i percorsi esistenti; dobbiamo individuare quelli giusti, i migliori, e fare la promozione su questi percorsi secondo le richieste dei turisti e le particolarità della nostra regione. Questo è quanto mi sembra che si possa aggiungere, soprattutto in raccordo con le associazioni di categoria. La nuova associazione - ho partecipato anch'io ad una di queste riunioni - può darci delle indicazioni perché sono i fruitori del territorio, sono quelli che quotidianamente o quasi percorrono la nostra regione e ci possono dare - chi meglio di loro? - i suggerimenti giusti. Pertanto, parlando con i colleghi, se possiamo arrivare una breve sospensione per analizzare una possibilità di emendamento eventuale alla mozione che è stata proposta, se riusciamo a trovare una soluzione condivisa che tenga in considerazione quanto è già stato fatto, quanto viene chiesto con la mozione e quello che è stato illustrato dall'Assessore, se non vi sono altri interventi, chiederei di sospendere un attimo il dibattito. Scusate, non avevo tenuto conto che vi sono altri interventi... li ascoltiamo e poi, se siamo tutti d'accordo, sospendiamo.

Presidente - Prendiamo atto di questa richiesta di sospensione, ma abbiamo in elenco la richiesta di interventi. La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Vi ringrazio per la disponibilità. Adesso cercheremo di trovare un testo condiviso, anche perché credo che un'iniziativa di questo tipo non abbia colorazione politica e si cerchi poi di trovare una sintesi tra ciò che è stato fatto e ciò che si vorrebbe fare.

Condivido quanto dice il collega Restano, che è necessario trovare una sintesi su tutti i percorsi ciclabili e anche sulla promozione che ne viene fatta.

Aggiungo soltanto un pezzo: il mio intento però non è solo di promuovere tutto ciò che è l'eccellenza, ma di dare la disponibilità, a chi vive in una vallata piuttosto che a chi parte da Aosta e vuole andare in una vallata, non solo di farsi la scalata, ma di farsi anche la giornata in montagna, facendo dei percorsi disponibili, che può essere anche un percorso breve, perché può essere il percorso di una famiglia che dice: "Bene, andiamo in questa vallata e oggi ci facciamo un giro in bicicletta in quella vallata". Dobbiamo pensare a tutti i livelli, perché ci sono anche gli scalatori che possono voler fare le tappe del Giro d'Italia e quant'altro, e questo ha un valore enorme, ma poi c'è anche il valore di tutti coloro che invece vogliono farsi un giro e non hanno quel tipo di capacità. Per cui, siccome di strade secondarie ne abbiamo chiaramente tantissime in Valle d'Aosta, ci possono essere degli anelli da poter fare ovunque, per tutte le difficoltà e per tutte le lunghezze. Pertanto io da questa app immagino di avere la possibilità di scegliere, a seconda del dove si vuole andare in una vallata, piuttosto che stare sul fondovalle, quindi anche di quanto si vuole pedalare, perché uno può anche decidere in tal senso: "Voglio pedalare tutto il santo giorno e farmi un anello lunghissimo" oppure: "Decido di farmi un tre giorni in bicicletta facendo un giro, vado su, torno giù, torno indietro, vado da un'altra parte", a seconda delle disponibilità di tempo, delle difficoltà e quant'altro.

Pertanto sì alla promozione delle nostre eccellenze, ma anche alla fruibilità di tutto il territorio valdostano. Ripeto questo proprio perché a me piace fare così le mie vacanze oppure se ho un weekend a disposizione: che si vada a piedi con lo zaino o che si vada in bicicletta, io il mio tempo libero lo organizzo così. Di conseguenza lo dobbiamo poter fare anche in Valle d'Aosta, perché è un valore aggiunto per i valdostani ma anche per tutto il turismo.

Dalle ore 11.57 riassume la presidenza la Presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Procediamo con il giro di interventi già prenotati e poi sospendiamo la seduta. La parola al Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (UV) - Je serais télégraphique car je crois que l'entente est évidente et je remercie le Conseil pour cela.

J'avais simplement souligné cet argument lors de la discussion de la mobilité soutenable, parce qu'il est évident que ce trend est tout à fait actuel: heureusement, pour notre tourisme et plus en général de l'économie locale. De ce côté nous avons programmé déjà toute une série d'auditions en IIIe Commission, évidemment pour aller dans la direction de comprendre les différentes nécessités et surtout les aspects juridiques qui touchent cet aspect. Je veux simplement vous donner - excusez-moi le jeu de mots - deux données particulières. La première: en Vallée d'Aoste nous avons environs 400-500 kilomètres de poderali, donc de routes agricoles, pour l'utilisation agricole. Sur cela évidemment nous devons faire des raisonnements, car si d'un côté la responsabilité des propriétaires et des consortiums est évidente, de l'autre côté je crois que si nous avons investi dans le territoire nous devons l'exploiter en donnant naturellement la priorité à l'usage agricole, mais l'autre côté l'exploiter d'une façon tout à fait touristique. La deuxième: en 2018 l'achat des e-bike, donc des biciclette a pedalata assistita, a augmenté d'un environ 20 pour cent et je pense que ce trend augmentera encore. Donc je crois que cette sensibilité commune est tout à fait importante: plutôt que de suivre un problème, nous voulons anticiper les différents potentiels problèmes.

À mon avis en Commission nous devrons comprendre les nécessités des stakeholders qui sont intéressés: les consortiums, les opérateurs touristiques, en tenant compte aussi des aspects touristiques et, de l'autre côté, l'exploitation du territoire, c'est-à-dire les possibilités réelles dans lesquelles nous devons nous borner pour les approfondissements. Enfin la question la plus délicate est la question juridique, la question des responsabilités, car de l'autre côté du Mont Blanc il y a une législation tout à fait différente. Le vélo ne devrait pas porter des responsabilités aux autres, mais à ceux qui l'utilise et donc je crois que nous devons procéder dans cette direction, évidemment pour donner un avenir touristique sur ce genre de mobilité pour notre Vallée d'Aoste, en évitant de l'autre côté que les consortiums puissent avoir des responsabilités qui ne les touchent pas.

Presidente - La parola al Vicepresidente Distort.

Distort (LEGA VDA) - Ritengo soltanto opportuno effettuare una precisazione prima dell'individuazione del testo condiviso che chiaramente, come co-proponente insieme alla capocordata collega Spelgatti, accolgo con piacere.

Semplicemente è contenuto un fatto sottinteso nel punto terzo dell'impegnativa, là dove si dice: "i lavori di mappatura dei possibili percorsi percorribili in bicicletta su tutto il territorio". Chiaramente il lavoro di mappatura dei possibili percorsi presuppone perlomeno l'approfondimento di un elemento che era già emerso, quando in III Commissione - così come ha anticipato l'attuale Presidente Nogara - si era già affrontato il tema di utilizzo per cicloturismo delle strade poderali. Chiaramente aveva già ricevuto segnalazioni da parte di proprietari, di coloro che quindi esercitano i diritti di proprietà privata sulle strade poderali. È sottinteso che l'individuazione della mappatura presuppone solo la soluzione dell'individuazione di tipo geografico, geomorfologico dei percorsi e quindi della percorribilità cicloturistica dei percorsi, il significato dal punto di vista paesaggistico, dal punto di vista panoramico e sportivo, ma anche l'individuazione, come è stato detto, dei percorsi di soluzione per gli aspetti in capo al concetto di responsabilità e, nello stesso tempo, anche la soluzione degli aspetti relativi al diritto di proprietà privata.

Questo ritenevo opportuno chiarirlo, anche perché è stata inoltrata una richiesta accorata all'epoca e intendo rassicurare che un buon lavoro si svolgerà e dovrà svolgersi nel rispetto di tutte le parti e tutti i componenti.

Presidente - La parola al collega Barocco.

Barocco (UV) - Presidente, sono felice che questo argomento sia così à la une. Volevo solo ricordare, forse anche per mie esperienze giovanili, che questo interessante argomento ha più sfaccettature, benché siano state quasi tutte enucleate ed esplicitate. Mi compiaccio con l'associazione che si è appena costituita per avere indicato nel nome "Vélo Doire" un name che potrebbe essere diffuso in tutta la Valle, anche perché questo fu individuato dall'Unité Mont Emilius quando io la presiedevo.

Torniamo al dunque. Promuovere il ciclismo, l'eco-ciclismo, la possibilità di attraversare la nostra Valle d'Aosta in bicicletta, che sia e-bike, che sia mountain bike o che sia bici da strada per fare i colli principali narrati dall'elegia e dall'epica ciclistica, sia del Tour de France che del Giro d'Italia, è una cosa senz'altro lodevole. Non bisogna però dimenticarsi che, oltre a pensare alle promozioni, sul nostro territorio dovranno essere poi presenti delle strutture che accolgano e favoriscano questo turismo. Per esempio, nelle piste ciclabili di montagna o anche in tutte le piste ciclabili ci sono dei punti di assistenza. Buchi la gomma, hai bisogno adesso della ricarica elettrica? Anche questo aspetto dovrà essere preso in considerazione e l'Assessorato lo sta già facendo. In altre località turistiche, per esempio, ci sono gli hotel bike friendly e quindi tutta una serie di cose... tu arrivi nell'albergo, c'è la tua piccola officina, puoi mettere a punto i vari piccoli guasti che durante il tragitto ti sono capitati. Poi c'è ovviamente la mobilità, ma qui penso che l'Assessore Bertschy, che ha chiesto la parola, metterà in evidenza la validità di questa pratica e l'uso di questo mezzo.

Credo anche che come Commissione in questo frangente dovremmo sentire, tra i vari stakeholder, anche l'ADAVA; so di attività e di alberghi che stanno fornendo questi servizi, come l'Associazione dei maestri di mountain bike, che tra l'altro svolgono un servizio molto apprezzato. Ci sono pure - non so se lo sapete, ma lo metto a fattor comune - delle società formate da maestri di mountain bike che accompagnano i fruitori di questi nostri percorsi in gite molto memorabili; per esempio ci sono dei video che girano sui social, in Brasile, che ripercorrono tutta una serie di vacanze fatte in Valle d'Aosta attraverso le piste e i nostri sentieri. Ecco quindi i maestri di mountain bike, la Federazione Ciclistica Italiana... non dimentichiamo la Federazione Ciclistica Italiana. L'ufficio studi della Federazione Ciclistica Italiana ha fatto degli approfondimenti su tutta la tematica delle responsabilità, sia sul ciclismo su strada che sul ciclismo fuoristrada. Volevo solo portare all'Aula questo piccolo contributo che sarà senz'altro approfondito in Commissione.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Non sto a dilungarmi molto, perché in tutti gli interventi che mi hanno preceduta è stata sottolineata l'importanza del tema delle piste ciclabili e anche l'importanza del problema posto da questa mozione. Credo però che dobbiamo cercare di trovare una sintesi e quindi di avere un'impegnativa condivisa, ma anche di renderci conto che bisogna avere una sorta di linee guida per affrontare il problema.

La collega Spelgatti diceva: "Bisogna partire, bisogna fare qualche cosa perché i turisti ce lo chiedono e in altre regioni sono più avanti"; è giusto, però bisogna fare anche un lavoro che sia il più possibile meditato, perché c'è il rischio di promuovere singoli itinerari in una vallata o in un'altra senza però una ratio che invece, secondo me, deve guidare tutto questo percorso. Credo anche che all'interno del piano della ciclabilità - che deve essere parte integrante del piano regionale dei trasporti - una riflessione in questo senso debba essere fatta. Poi sicuramente ben vengano le app che permettono ai turisti - e anche ai residenti, non sono ai turisti - di poter utilizzare in modo corretto le varie piste ciclabili.

C'è anche un altro aspetto che mi pare abbia sottolineato il collega Distort e che deve essere preso in considerazione: la questione dell'accesso alle proprietà private, perché abbiamo anche questo problema. Poi - lo ricordava mi pare il collega Farcoz - c'è il nodo delle responsabilità, che al momento è irrisolto. Mi sembra che siano i Comuni ad esser più preoccupati di questo aspetto, come i consorzi, perché tutto quello che riguarda le responsabilità sui tracciati interpoderali al momento non è normato così bene da poter permettere di svolgere un lavoro che sia il più possibile corretto e chiaro. Credo che l'approfondimento che si richiede in III Commissione debba essere quello da privilegiare e deve anche esserci dietro un lavoro che probabilmente richiederà tempi non così brevi e non così immediati per arrivare ad un'offerta davvero efficace.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Minelli, questa è la mentalità del burocrate che non porta da nessuna parte. Se aspettiamo che la Regione faccia tutti i suoi piani, che normi tutto e che faccia tutto come al solito, non partiremo mai. Il concetto è un altro, abbiamo suddiviso le questioni.

Sull'aspetto delle poderali, che hanno un problema di responsabilità, bisogna prendere tutti gli studi che sono già stati fatti, dopodiché a livello giuridico occorre trovare una soluzione ed andare avanti. Questo è un aspetto. Tutto il resto è già pronto, non dobbiamo metterci a studiare come degli ingegneri che non c'entrano niente con la materia in esame, a dover fare gli illuminati che risolvono il problema, perché nel momento stesso in cui noi creiamo un'applicazione fruibile dai Comuni, sono poi i Comuni stessi a dire: "Bene, io sul mio territorio individuerei questo anello e vorrei che fosse inserito questo anello", o a dire: "Beh, qua sul mio territorio invece potremmo far fare in bicicletta...", sono poi i Comuni stessi ad avere la voglia, il piacere, l'interesse anche turistico di individuare su ogni territorio quali percorsi vorrebbero che fossero segnalati, perché in questa maniera attirano turisti.

Per rispondere anche al collega Barocco, condivido quello che lei ha detto sul fatto dell'ADAVA, però questo dimostra che è poi l'imprenditoria che fa, non è la Regione che deve fare. Basta esser noi a pensare di dover fare! È poi il privato, perché nel momento stesso... no, ma abbiamo detto la stessa cosa... però non dobbiamo essere noi a preoccuparci poi dei punti, perché nel momento stesso in cui c'è un qualche cosa che funziona e arriva la gente è l'imprenditore che immediatamente si attiva, e allora nasceranno dei punti di affitto e di noleggio di biciclette, ci sarà il negoziante - ed è esattamente quello che succede nelle altre realtà che io vivo - che ti dice: "Qua c'è un punto dove poter gonfiare la bicicletta" oppure "Qui vendiamo il cambio gomme". È l'imprenditoria privata che nasce nel momento in cui noi semplicemente diamo la possibilità di creare turismo.

Smettiamola quindi di pensare che si debba fare tutto noi in Commissione, perché non è così. L'importante è partire in quarta. È già tutto pronto, le strade secondarie ci sono già. È sufficiente individuare un'app comune per tutta la regione, per tutti i percorsi ciclabili che ci sono già e poi per tutte le strade secondarie che andremo ad individuare. Più ne mettiamo e meglio è, nel senso che uno dice: "Voglio fare il giro a Champdepraz, sono a Champdepraz, dove posso andare?... Bene, posso andare di qua, posso andare di là", ma è sufficiente coinvolgere poi anche i Comuni affinché loro stessi dicano: "Io vorrei promuovere questo giro" e automaticamente nasce l'economia.

Sburocratizziamo, diamo in mano ai privati la possibilità di fare economia, perché sono i privati che sono bravi a fare economia. Nel momento stesso in cui c'è un'opportunità non vi preoccupate che poi ci sono gli imprenditori che sanno cogliere queste opportunità e offrire dei servizi. Però l'importante è partire, perché se stiamo ad aspettare il piano della mobilità rimarrà tutto bloccato, come sempre: anni e anni di studi e di discussione. Non siamo noi a dover studiare. Noi dobbiamo applicare delle regole semplici, fare qualche cosa di semplice, banale, e dare modo agli imprenditori di muovere, perché poi sono i turisti che muovono l'economia sana che nasce e che cresce.

Presidente - Se siete d'accordo sospendiamo, per vedere se si può arrivare... chiedo scusa, collega Restano, non avevo visto la sua prenotazione. Interviene ancora il collega Restano e poi sospendiamo i lavori per una riunione. Prego, collega.

Restano (GM) - Solo per completare l'intervento della collega Spelgatti, in risposta soprattutto alla suggestione della collega Minelli, che condivido in pieno. È evidente però che l'indirizzo che viene dato da questa mozione è più di promozione turistica che di studio del percorso ciclistico che deve ancora avvenire. Perché ho detto che la condivido? Perché questo principio, che per me è sacrosanto, deve valere per tutti gli argomenti che trattiamo: per i treni - e quindi andava prima fatto il piano regionale dei trasporti e dopo il piano strategico che abbiamo approvato -, per la mobilità ciclistica e anche per questo, che comunque è un indirizzo diverso, non solo quando conviene agli uni o quando conviene agli altri; deve essere un indirizzo che il Consiglio si dà.

Ritorniamo quindi ai vecchi argomenti, a vecchie suggestioni che ha lanciato la minoranza, vale a dire: serve prima il progetto di base e poi tutte le azioni conseguenti. Questo forse è un piccolo strappo alla regola che voi avete iniziato a fare su argomenti importanti, però significo che questo ha un indirizzo prevalentemente turistico e non è un caso che il primo ad intervenire sia stato l'Assessore al turismo. Questo poi non ha nessuna volontà di provocazione o di critica, ben venga... Lei ha dato una disponibilità, adesso ci riuniamo e, se troviamo un percorso comune, andiamo avanti tenendo conto delle suggestioni che ha dato lei e che condivido in pieno, ma certe sottolineature vanno prese sempre in considerazione, non solo quando conviene.

Presidente - Possiamo sospendere un attimo la seduta.

La seduta è sospesa dalle ore 12:18 alle ore 12:26.

Rini (Presidente) - La parola... alla collega Spelgatti?

Spelgatti (LEGA VDA) - Non mi vuoi dare mai la parola...

Ringrazio gli Assessori competenti, anche i colleghi della maggioranza, perché siamo arrivati ad una soluzione concordata, per cui leggo il testo finale dell'impegnativa. "Udito il dibattito in Aula ed in particolare l'intervento degli Assessori competenti e del Presidente della III Commissione consiliare permanente, che hanno illustrato l'attività di analisi della situazione e dei pareri giuridici già acquisiti da parte dell'Assessorato competente e le soluzioni adottate da altre regioni e province autonome, impegna la III Commissione a proseguire il lavoro già avviato sugli approfondimenti giuridici e amministrativi relativi alle questioni della responsabilità civile per le strade poderali e inoltre a valutare la possibilità di addivenire a: - e quindi poi qua si riprende il punto 3 - arrivare "alla mappatura dei possibili percorsi percorribili in bicicletta su tutto il territorio valdostano, in relazione a itinerari su strade poderali e strade asfaltate secondarie, apponendo la dovuta segnaletica (specificando il grado di difficoltà)", e il punto 4 "alla realizzazione di un'applicazione scaricabile sugli smartphone, con indicazione dei suddetti percorsi, con i più moderni sistemi di geolocalizzazione divisi per fasce di difficoltà ". Chiaramente il punto 4 non diventa più 4, ma diventa 2. Ringrazio e porto il testo.

Presidente - La parola al collega Nogara per integrazione. Vi chiedo solo se potete consegnarci il testo.

Nogara (AV) - Mi scusi, forse c'è solo un errore. Ci sarebbe da togliere la dicitura "sulle strade poderali", perché prima era specificato che bisogna fare un approfondimento.

Presidente - Chiediamo una copia e poi poniamo in votazione l'atto. Chiedo se ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto. Se non vedo prenotazioni, poniamo in votazione l'atto. La votazione è aperta. Chiudiamo la votazione.

Presenti: 33

Votanti : 33

Favorevoli: 33

Il Consiglio approva all'unanimità.