Oggetto del Consiglio n. 663 del 22 maggio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 663/XV - Reiezione di mozione: "Impegno per l'attuazione del servizio idrico integrato e per la promozione di iniziative volte al risparmio idrico".
Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori, colleghi, siamo al punto n. 14 all'ordine del giorno Per l'illustrazione, la parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - L'O.N.U., con risoluzione dell'assemblea generale del 28 luglio 2010, dichiara il diritto all'acqua un diritto umano, universale e fondamentale e che tale risoluzione sottolinea ripetutamente che l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita ed è fondamentale per tutti gli altri diritti umani e raccomanda agli Stati di attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile e a prezzi economici.
Con la promulgazione della Carta Europea dell'Acqua, Strasburgo 1968, la concezione dell'acqua come bene comune per eccellenza si è progressivamente affermata a livello mondiale. Il Parlamento europeo ha affermato, con diverse risoluzioni, la natura extracommercio dell'acqua come bene comune dell'umanità e, in particolare, con risoluzione del Parlamento europeo dell'11 marzo 2004, sulla strategia per il mercato interno già affermava che, essendo l'acqua un bene comune dell'umanità, la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata alle norme del mercato interno.
La risoluzione del Parlamento europeo del 15 marzo 2006, sul Quarto Forum Mondiale dell'acqua dichiara: "L'acqua è un bene comune dell'umanità" e chiede che siano esplicati tutti gli sforzi necessari a garantire l'accesso all'acqua alle popolazioni più povere entro il 2015 e insiste affinché la gestione delle risorse idriche si basi sull'impostazione partecipativa e integrata, che coinvolga gli utenti e i responsabili decisionali nella definizione delle politiche in materia di acqua a livello locale e in modo democratico. In tutto il mondo sono in atto processi di ripubblicizzazione, spesso richiesti dai cittadini stessi, a fronte di una mala gestione, mancanza di trasparenza e un aumento della tariffa, che hanno portato a un miglioramento globale nella gestione del servizio; Parigi e Berlino, per citare solo alcuni maggiori esempi.
Il 12 e il 13 giugno 2011 la maggioranza assoluta del Popolo italiano, votando "sì" ai quesiti referendari relativi alla gestione del servizio idrico con i quali si proponeva di sottrarre la gestione dell'acqua alla logica del mercato e del profitto, ha determinato l'abrogazione sia dell'articolo 23 bis del decreto legge 25 giugno 2008, numero 112, convertito con la legge 6 agosto 2008, numero 133 e successive modificazioni e integrazioni, sia del comma 1 dell'articolo 154 del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, numero 152.
Alla Camera dei Deputati sarà presto in discussione la proposta di legge numero 52 dal titolo: "Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque", frutto di un lavoro che ha rivisto e depositato la legge d'iniziativa popolare, depositata nel 2007 e accompagnata da oltre 420 mila firme di eletti sul territorio nazionale; tale legge, in ossequio alla volontà popolare, espressa nel referendum del 2011, si prefigge di favorire le condizioni per la definizione e lo sviluppo di un governo pubblico e partecipativo dell'intero ciclo integrato dell'acqua in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale. Definisce l'acqua un bene comune naturale e un diritto umano universale e fondamentale, una risorsa rinnovabile, indispensabile per la vita dell'ecosistema e di tutti gli esseri viventi. Definisce il servizio idrico integrato un servizio d'interesse generale che persegue finalità di carattere sociale e ambientale, stabilendo, pertanto, che la sua gestione debba essere svolta senza finalità lucrative e debba elaborare il bilancio idrico in base alla conoscenza della disponibilità effettiva delle risorse. Prevede un finanziamento del servizio attraverso risorse nazionali e meccanismi tariffari volti alla riduzione del peso della bolletta per i cittadini, prevede il reinvestimento degli utili al fine di migliorare il servizio per arginare la dispersione e gli sprechi e per garantire un'acqua controllata e di qualità, democratizza la gestione del servizio idrico integrato, prevedendo che tutte le fasi, dalla pianificazione al controllo, siano svolte dai Comuni con la partecipazione diretta dei cittadini e dei lavoratori secondo i principi della convenzione di Aarhus.
Sulla scorta di queste premesse, con questa mozione, vorremmo impegnare la Giunta regionale a dare avvio, in ottemperanza alle prescrizioni della legge regionale numero 6 del 2014, in tutte le sedi istituzionali opportune, all'iter necessario per l'effettiva attuazione del servizio idrico integrato e della bollettazione unificata dei relativi tributi, superando l'attuale frammentazione tra i differenti enti locali e le diverse tipologie di servizio; a dare avvio, per il tramite del BIM, autorità d'ambito ottimale di riferimento, a un'attività di monitoraggio sullo stato di vetustà della rete idrica sul proprio territorio nonché sul mancato adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione sull'intero territorio valdostano e a incentivare attività e iniziative di sensibilizzazione e divulgazione sulle tematiche della sostenibilità ambientale e, in particolare, volte a promuovere il risparmio idrico e l'utilizzo di acqua pubblica come alternativa virtuosa in sostituzione al consumo di acqua in bottiglia ad alto impatto inquinante.
Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Nogara.
Nogara (AV) - Su questo tema io e altri colleghi, altri Consiglieri regionali, il consigliere Distort e il consigliere Aggravi, siamo appena tornati dal convegno a Bressanone sull'acqua. Devo dire che è stato molto interessante, perché si sono toccati tutti i temi riguardanti l'utilizzo delle acque; soprattutto eravamo interessati all'utilizzo delle acque anche per l'innevamento artificiale oppure all'uso idroelettrico. È stato interessantissimo. A un certo punto si è parlato proprio del tema che lei ha posto con questa mozione e una vostra deputata, la firmataria della proposta di legge in Parlamento, ha esposto questa tematica; questo mio intervento è per dirvi qual è stata la risultanza di tutto questo perché è venuto fuori che l'Italia purtroppo è divisa in due. Sotto l'aspetto dell'uso dell'acqua a scopo di consumo, a scopo potabile, noi abbiamo un'Italia del Nord dove le cose funzionano bene, gestita praticamente dal privato, soprattutto da aziende, da società quotate in Borsa, praticamente quasi tutte quotate in Borsa. Abbiamo sentito i rappresentanti dell'A2A e di Alperia, abbiamo sentito tutte le persone che lavorano in questo settore e, proprio in questa occasione, a un certo punto, il direttore generale di A2A, ci ha parlato e ci ha spiegato come funzionava: "Vedete, c'è questa paura della quotazione in Borsa, noi siamo dieci società, quotate in Borsa - e ci ha detto quanti erano gli utili, non è una cosa che mi sto inventando, avevamo i colleghi con noi -", gli utili vanno dai 60 di euro ai 10, 20 milioni di euro, a seconda delle aziende". Tutti quegli utili sono reinvestiti interamente per migliorare l'apparato idrico delle zone dove operano queste società e la motivazione è questa: "In questi anni noi stiamo investendo molto perché questo effettivamente poi sarà un rientro anche di utili per delle società, come le nostre, che stanno proprio investendo in questo e stiamo dando un servizio ottimale alla popolazione".
Ecco, poi c'è stato l'intervento del parlamentare dei 5 Stelle; ci sono stati poi un po' di problemi perché ha detto: "Noi stiamo portando avanti questa legge in Parlamento, solo che veniamo ostacolati in questo momento dalla Lega perché ci sta mettendo il bastone tra le ruote perché certe cose sembra che...", c'è stato anche un intervento da parte di un Onorevole del PD, che a me sinceramente è piaciuto molto, nel senso che ha affermato: "Cerchiamo di copiare quello che sta andando bene in Italia e non quello che sta andando peggio", perché nel Sud Italia, a parte pochi casi, la gestione pubblica è un disastro, e invece nel Nord Italia sta funzionando bene. Allora diceva: "Cerchiamo di vedere cos'è la cosa migliore, forse non è sbagliato quello che sta dicendo la Lega in questo momento, vediamo di capire cosa non va".
E quando si è chiesto quanto lo Stato pensasse d'impegnare per finanziare queste opere, è stato risposto: "Si pensa d'impegnare per tutta Italia un miliardo di euro", che a detta di tutti questi tecnici non era granché, anzi, era pochissimo rispetto a quello che si sta impegnando.
Non voglio dire che si fa bene, si fa male, da quello che ho recepito io è che forse sarebbero proprio quelle parti di Italia dove le cose funzionano bene che bisognerebbe imitare, perché al Sud c'è una perdita nella rete idrica di circa il 70% di acqua. Ci sono da fare degli investimenti, appunto si diceva che fa ridere un miliardo d'investimento per tutta Italia, così non si va da nessuna parte, bisogna fare degli interventi massicci per ovviare a questo problema.
Io non sto a sostenere un sistema o l'altro, vi sto solo a riportare quello che abbiamo sentito, poi, mi fa piacere che anche il collega Aggravi abbia chiesto la parola perché vi assicuro che è stato tutto molto interessante, compreso un discorso che è stato fatto per l'idroelettrico indirizzato soprattutto a sfruttare non nuove concessioni, ma sfruttare tutti quegli impianti, anche di acqua potabile, che funzionano, che non hanno perdite, proprio per produrre energia elettrica, e vi sono aziende che stanno investendo molto anche in questo. Non è che si sfrutti, si usa e si ridà l'acqua che viene da questi impianti e da queste tubature. Questo è quello che volevo riferirvi.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Un po' a integrazione, a corollario e soprattutto cercando di concentrarsi sull'oggetto della mozione, perché ovviamente il congresso di Bressanone al quale abbiamo partecipato ha toccato moltissime tematiche, anche lo sfruttamento dell'acqua per ragioni sportive o comunque tutta una serie di approfondimenti.
Nello specifico ho trovato particolarmente interessante e utile partecipare in particolare al convegno di dettaglio sullo spaccato della gestione del sistema idrico integrato a livello nazionale; è corretto quello che giustamente diceva il collega Nogara, ovvero c'erano sostanzialmente tre mondi, se possiamo dire, perché il Trentino Alto Adige non ha applicato la famosa legge Galli, che poi è stata oggetto di dibattito con l'Onorevole Daga e, se non erro, per il PD vi era l'Onorevole Braga; ovviamente i tre mondi erano il Trentino, gestioni o privatistiche o miste o di diverso tipo a livello nazionale e poi spiccavano dei blocchi grigi nella cartellina in cui vi erano la Valle d'Aosta e le regioni del Sud, in cui la gestione era sostanzialmente citata in economia.
È ovvio che lo spaccato che dava questo convegno era fortemente legato a realtà molto più grandi della nostra, soprattutto le grandi città; il collega ha citato l'A2A o comunque grossi colossi di fornitura che ovviamente seguono altre tipologie di logica e altre finalità; è vero, sono quotate - capisco anche che portare l'acqua al proprio mulino sulla questione della quotazione sia utile - e sicuramente i numeri erano molto interessanti, purtroppo il convegno non lo permetteva, si sarebbe potuto analizzare in modo molto più approfondito caso per caso, soprattutto anche quelle gestioni, io direi, miste o comunque altre gestione che nella trattazione non venivano citate.
Sicuramente gli spunti forniti, durante il convegno, ma anche delle valutazioni che stiamo facendo al nostro interno sul sistema idrico in generale... e posso confermare che l'utilizzo idroelettrico di fonti di acqua potabile, o comunque di altra natura... ma in generale anche la rete idrica, utilizzata a livello agricolo, preoccupa molto perché essa ha un'età molto avanzata e soprattutto è soggetta al passare del tempo e possibili, futuri e significativi investimenti rischiano di togliere delle energie o delle risorse in altre tipologie d'investimento, più legate forse alla rete acquedottistica o comunque all'utilizzo civile e, direi, potabile dell'acqua.
Il dubbio più grosso dal punto di vista regolamentare - lo cito perché giustamente voi citate il disegno di legge Daga - è relativo al fatto che le competenze vengano spostate dall'autorità di regolamentazione al Ministero dell'Ambiente; sinceramente è una posizione maturata a livello personale, ma comunque ci siamo interrogati anche con altri rappresentanti a livello anche centrale; comunque l'autorità di regolamentazione ha una serie di funzioni che sembra avere funzionato e sembra più incline a dei livelli anche di terzietà rispetto al Ministero dell'Ambiente, che è comunque un organismo molto più tecnico che sicuramente ha delle influenze a livello politico dal Governo; la collega Pulz forse non amerà questa similitudine, ma una visione un po' anglosassone delle autorità di regolamentazione non guasta in un mondo che forse è stato fin troppo spesso toccato da influenze di natura politica che non hanno fatto bene al sistema.
In parte anche il collega Mossa li ha citati, ci sono modelli - Parigi, Berlino, e durante il convegno si è fatto anche l'esempio di Grenoble, di cui c'era un rappresentante- che sono sicuramente interessanti e da studiare; nell'ambito di Berlino all'interno del convegno era emerso che, a seguito della rimunicipalizzazione del sistema idrico, effettivamente l'analisi costi-benefici, - ripeto, è quello che è stato rappresentato in quella sede - non risultava così vantaggiosa per i cittadini, forse ci sono stati dei vantaggi da un punto di vista d'investimenti o quant'altro, però l'acquisto da parte dell'ente pubblico e il quanto è stata l'incidenza di questo acquisto non è parso essere un buon investimento per l'ambito pubblico.
Per entrare più nello specifico sulla posizione che pensiamo di mantenere - ma che non vuole essere contro l'obiettivo di questa mozione -riteniamo che ci siano due criticità da affrontare, la prima riguarda il discorso della legge 6, crediamo che il riordino degli enti locali, come già abbiamo avuto occasione di dire, andrebbe fatto in una... cioè, bisognerebbe tirare le fila per vedere al momento come... perché ci sono state varie scuole di pensiero e soprattutto varie applicazioni a livello locale, non c'è stata un'applicazione omogenea, quindi bisognerebbe capire prima a che punto siamo e poi comprendere effettivamente come risolvere la questione della semplificazione del sistema degli enti locali, anche perché le risorse che sono necessarie -non solo per il settore idrico, ma anche per altri investimenti -meritano una programmazione attenta e puntuale. Siamo d'accordo su una valutazione di monitoraggio dello stato di vetustà della rete idrica; il BIM è l'ente che dovrebbe fare questo tipo di attività, io però oggi da un punto di vista pratico non so se sia in condizione di farlo tout court in maniera univoca oppure se siano i vari enti gestori che debbano occuparsene; il vero problema è questo, penso che sia un gran programme, però ritengo che oggi un ente unico questo tipo di attività non la possa fare.
Sulla sensibilizzazione e sulle tematiche di sostenibilità ambientale non è assolutamente mia intenzione abbassare la guardia - lo dico già al collega Mossa perché non vorrei prendermi uno shampoo a quest'ora della sera - e penso che tutto il Consiglio e tutti i cittadini oggi siano d'accordo a difendere il vero petrolio blu della Valle d'Aosta.
Ci asterremo, ma non contro l'obiettivo della mozione, ma alla sua declinazione, che anche portando degli emendamenti, andrebbe a snaturare la vostra impegnativa.
Presidente - Per mozione d'ordine, la parola alla collega Nasso.
Nasso (M5S) - Vorrei solo rendere edotti i colleghi di quest'Aula e i Valdostani, che ci seguono da fuori, che due colleghi non sono presenti in aula, due colleghi della Lega per presenziare a un comizio elettorale, atteggiamento che trovo molto inopportuno. Anche noi avremmo un comizio elettorale e forse anche delle altre forze, ma siamo profumatamente pagati dai Valdostani per stare qui a lavorare anche alle dieci di sera. E quindi avevo piacere di comunicarlo.
Presidente - Devo dare ovviamente la parola anche agli altri su questa comunicazione. Collega Morelli, prego.
Morelli (AV) - Per chiedere la convocazione di una Capigruppo, visti gli accordi presi ieri in Capigruppo, mi sembra opportuno, anche a seguito della mozione d'ordine della collega Nasso, forse qualche chiarimento è opportuno.
Presidente - La parola prima al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Se mi è concesso dal brusio d'aula... mi permetto di rilevare come questa non sia una mozione d'ordine, come questo Consiglio possa ovviamente funzionare anche senza alcuni Consiglieri, ma, senza entrare nello specifico, mi trovo a ringraziare la collega Nasso per avere evidenziato di come si stigmatizzi l'assenza di alcuni colleghi perché si fa una notturna e, a questo punto, quindi, evidenzierò, ci terrò anche a evidenziare tutte le volte che in Capigruppo abbiamo proposto di fare una notturna e il Movimento 5 Stelle si è sempre opposto.
Per cui, prima di fare la morale agli altri, ci si guardi in casa. Chiudo qui perché questa ovviamente non è mozione d'ordine.
Presidente - Collega Nasso? Per fatto personale, prego.
Nasso (M5S) - Credo sia la prima volta che io prenda la parola per un fatto personale. Il problema non è la notturna, ci mancherebbe altro, il problema è che due colleghi non sono assenti per motivi di salute, familiari, personali. Sono assenti per fare un comizio. A mio modestissimo avviso, potevano essere anche le dieci del mattino, ma se siamo pagati più di seimila euro al mese dai Valdostani per stare in quest'aula, non andiamo a fare i comizi, è una questione di etica e morale, a mio avviso. Lei non la condivide? Me ne faccio una ragione.
Presidente - La seduta è sospesa.
La seduta è sospesa dalle ore 21:54 alle ore 22:11.
Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori, colleghi. Ha chiesto la parola la collega Nasso, per?
Nasso (M5S) - Per fatto personale.
Presidente - Prego.
Nasso (M5S) - Volevo fare due precisazioni, la prima è che, quando ho fatto prima il mio intervento, ero un po' arrabbiata e ho detto seimila euro di indennità di carica, forse ho sbagliato perché sono seimila euro comprensivi di diaria, comunque da cinquemila, eccetera, poco manca, siamo pagati profumatamente, mille euro più, mille euro meno.
Inoltre, volevo sottolineare che alcuni colleghi della Lega, durante questa Capigruppo, mi hanno giustamente invitata a dire i nomi di chi non c'è in questa seduta perché loro, invece, hanno deciso di presenziare. Gli assenti in questa serata sono il collega Sammaritani e la collega Spelgatti, che hanno appunto deciso di andare a un comizio e di non essere qui. Ho finito.
Presidente - Proseguiamo con i lavori. Siamo al punto 14, ha chiesto la parola la collega Morelli per?
Morelli (AV) - Abbiamo chiesto una sospensione per una Capigruppo, quindi mi sembra corretto riferire di cosa si sia parlato in Capigruppo e in Capigruppo si è parlato degli impegni che sono stati presi ieri, sempre dalla Capigruppo, per organizzare i lavori del Consiglio. Ed è stato richiesto espressamente di fare la seduta notturna e, insomma, credo che tutti noi siamo rappresentanti di partiti politici che sono in campagna elettorale in questo periodo e questa è l'ultima settimana di campagna elettorale per cui tutti avremmo avuto impegni nei comizi, ma quando si decide in Capigruppo, poi si mantengono le decisioni e, invece, abbiamo rilevato che per qualcuno evidentemente questi impegni valgono un po' meno.
Presidente - Avevamo stabilito di non intervenire in aula sulla Capigruppo, però visto che abbiamo dato spazio, do la parola al collega Distort.
Distort (LEGA VDA) - Era esattamente per precisare quanto già da lei, Presidente, precisato. Abbiamo occupato del tempo in Capigruppo per esprimere alcuni concetti, alcuni punti di vista, ci siamo chiariti; l'obiettivo, mi sembra, sia proseguire con i lavori del Consiglio e, se questa è la lezione che abbiamo imparato in un modo o nell'altro nella Capigruppo, quindi un invito al lavoro, io penso che sia esattamente questa la linea e soltanto questa: l'invito al lavoro.
Presidente - La parola al collega Mossa.
Mossa (M5S) - Io vorrei semplicemente ripetere ciò che ho espresso alla Capigruppo, che anche noi oggi a Pont-Saint-Martin abbiamo un comizio dove, oltre a esserci il nostro candidato valdostano, abbiamo anche i candidati dell'Italia nord occidentale e in più dei Parlamentari che avrebbero gradito avere il nostro supporto, il nostro sostegno, nonché una partecipazione organizzativa della serata, ma abbiamo preso un impegno, ieri alla Capigruppo, l'abbiamo preso in nome di 35 Consiglieri e non 33 e oggi ci troviamo in aula tutti quanti fino a mezzanotte. A me, caro collega Distort, che il vostro collega Sammaritani si sia candidato per le europee ritengo che sia un problema vostro perché noi effettivamente siamo stati eletti per ricoprire un ruolo fino alla fine del mandato e non ci candidiamo a ulteriori elezioni, ma, se lo dovessimo fare, parteciperemmo comunque ai lavori per i quali siamo pagati profumatamente dai cittadini valdostani e il fatto stesso che uno, pagato, non sia stasera qui in aula presente, già lascia intendere che tipo di europarlamentare diventerà, ma eravamo già abituati con Salvini a questo.
Presidente - Non ci sono altre richieste d'intervento su questo? Ha chiesto la parola il collega Restano. Sull'intervento nel merito dell'oggetto, vero? Allora, concludo solo la questione della sospensione della Capigruppo... sulla Capigruppo? Chiedo scusa, pensavo fosse per l'intervento per cui si era prenotato già prima.
Restano (GM) - Voglio semplicemente dire quanto sono rammaricato di non avere un candidato da poter promuovere in questa sede. Sono veramente dispiaciuto perché abbiamo passato dieci minuti a fare promozione di chi prende meno di soldi, di chi ha un candidato, di chi è assente, di chi è sempre presente e di chi... ma siamo seri, colleghi! Siamo seri, l'argomento erano le acque, per piacere!
Presidente - Chiudiamo, colleghi, io mi permetto solamente di dire, in qualità di Presidente, che quando calendarizziamo e programmiamo i lavori credo sia meglio parlarsi nella Conferenza dei Capigruppo dove, se avessimo saputo di questo impegno, avremmo semplicemente organizzato i lavori in maniera diversa, perché la notturna non deve diventare, colleghi, lo dico davvero, un atto di forza. Non è che chi fa la notturna è più forte degli altri, semplicemente l'obiettivo è quello di portare avanti e smaltire il lavoro per fare sì che gli oggetti, che vengono trattati in quest'aula, siano più attuali, solamente questo.
Non c'era nessun'altra finalità, ricordiamoci sempre che, dietro alle notturne, non per noi che, come ha ricordato la collega Nasso, siamo pagati per questo, ci sono anche tanti dipendenti, che non prendono questi importi, che lavorano. Le notturne richiedono un impegno dagli addetti stampa, dai nostri dirigenti, da tutti coloro che lavorano, attività che richiede un certo tipo di coinvolgimento, per questo chiedo il rispetto, quando calendarizziamo i lavori, da parte di tutti i colleghi.
Possiamo tornare sul punto della discussione? Ha chiesto la parola il collega Vesan. Ricordo che siamo al punto 14 in discussione generale. Prego, collega Vesan.
Vesan (M5S) - Torniamo nel merito del servizio idrico integrato, la nostra mozione è articolata su più punti, effettivamente, come è già stato esplicitato dal collega Aggravi, non tutti sono relativi allo stesso argomento. Il filo comune è l'acqua e la gestione pubblica della stessa. Mi permetto solo di evidenziare alcune cose: non sono stato a Bressanone, quindi non ho avuto le stesse informazioni, però se non ho capito male, il collega Nogara ha parlato di servizi gestiti da società private, citando A2A e molte altre di queste; A2A ce l'ha citata ripetutamente un sacco di volte in Commissione, come società pubblica, a grande maggioranza pubblica, composta sostanzialmente da enti pubblici e quindi, sì...
(Intervento dall'aula)
Ma è per dire che anche nel Nord Italia la gestione è in mano a società, sì, quotate in Borsa, ma principalmente private. Ha citato un altro dato, che purtroppo non conosco, sugli utili fatti da queste società, che oscillano tra i 10 e i 60 milioni e che sono integralmente reinvestiti. Beh, confidiamo anche noi, quando questa Giunta riuscirà a vendere le quote di CVA, di trovare investitori che siano disposti a rinunciare integralmente a tutti i loro dividendi, per investirli nella stessa società in cui hanno investito; non lo ritengo così plausibile, però insomma ci saranno anche dei privati che vogliono fare del volontariato a favore della popolazione che usa l'acquedotto.
Riguardo all'investimento di un miliardo di euro da parte dello Stato sui servizi del servizio idrico integrato - che sono: acquedotto, fognature e depurazione - è espressamente stabilito dalla legge che il costo della gestione, compresa la manutenzione, e le nuove realizzazioni di questi servizi debbano cadere in tariffa e quindi, in realtà, non c'è nessun investimento da parte dello Stato nei confronti delle reti idriche, queste devono essere pagate e ammortate con i soldi dei cittadini che ne usufruiscono.
È chiaro che un miliardo di euro all'anno è poco, in realtà la cifra è quello che viene pagato per la gestione di acquedotti, fognature e depurazione a tutti i cittadini italiani, che è molto più di questo. Mi ha fatto piacere sentire anche citare il fatto che con piccole centraline idroelettriche si possano svuotare, se hanno una caduta o una portata sufficiente, gli impianti degli acquedotti e in realtà anche delle fognature e degli impianti di depurazione. Però non era necessario andare fino a Bressanone per scoprire questa cosa perché, per esempio, l'acquedotto di Pontey, siccome ha un salto sufficientemente lungo tra la captazione e il primo utilizzatore, dispone di una centralina idroelettrica, di proprietà completamente pubblica però, eh, devo dirlo! E anche nel Comune di Chambave è in fase di realizzazione un impianto uguale per quello che riguarda la sorgente di Luxé. Questo per quello che riguarda, se vogliamo, il primo punto, quello della legge 6/2014, sì, la legge 6/2014 ha delle magagne, ne stiamo discutendo in Commissione anche su proposta del Celva, però la legge 6 prevede la gestione di certi servizi a un certo livello. Il servizio idrico integrato è previsto che sia gestito a livello di Unité des Communes, mentre in realtà non è così, anzi, il servizio di tariffazione, anche quello dovrebbe essere gestito a livello di Unité des Communes, viene ancora gestito in molti casi in Valle d'Aosta Comune per Comune, che è una cosa particolarmente ridicola perché gli impianti di acquedotto, di depurazione e di fognatura della Valle d'Aosta sono quasi tutti intercomunali. Vi faccio un esempio della vallata che conosco meglio, l'acqua di Chamois viene bevuta a La Madeleine, ad Antey e nella parte alta di Châtillon, l'acqua di Antey non viene bevuta da quelli di Antey, perché viene bevuta da quelli di Châtillon e di Saint-Vincent. E la manutenzione delle vasche in località Brusson a monte di Antey, viene fatta dai comuni di Châtillon e di Saint-Vincent, quindi in realtà c'è già una gestione assolutamente promiscua sull'utilizzo delle acque. I Comuni, che utilizzano il loro solo acquedotto comunale per la loro sola cittadinanza sono in realtà pochissimi e quindi, sulla scorta di questo, il nostro invito era: "cara Amministrazione regionale, che ha approvato la legge 6/2014, vogliamo convincere le autorità degli enti locali a gestire in modo condiviso e quindi anche con minori sprechi e maggiore vantaggio per la popolazione questo servizio?" Visto che sono passati ormai cinque anni ed era previsto che tutto fosse fatto, se non ricordo male, nei primi sei mesi dall'approvazione della legge.
Veniamo invece al secondo punto: il BIM. È vero, il BIM è una struttura un po' fittizia, con poco personale, con poca capacità di gestire il servizio idrico integrato a livello dell'intera regione, ma questo perché il BIM è stato prima di tutto creato solamente per gestire i sovracanoni da derivazione idroelettrica, dopodiché, a seguito della 152, il BIM è stato individuato come autorità d'ambito, cioè deve decidere il funzionamento di acquedotto, fognatura e depurazione per l'intera Valle d'Aosta; a seguito ancora l'Amministrazione regionale passata ha privato il BIM di una buona parte delle risorse di questi canoni idrici e quindi il BIM si è trovato a non avere personale, a non avere le competenze e alla fine anche a vedersi depauperate risorse destinate agli enti locali da parte del bilancio regionale.
Quello che chiediamo noi con questa mozione è che il BIM abbia davvero il ruolo di autorità d'ambito. Se non si vuole fare tramite il BIM, e si vuole fare quale autorità d'ambito l'Amministrazione regionale, questa possibilità esiste, basterebbe però decidere una cosa importante: che qualcuno la faccia l'autorità d'ambito, altrimenti anche noi continueremo a trovarci - e qui veniamo al nostro punto tre - acquedotti colabrodo, fognature che perdono e impianti di depurazione che periodicamente sono messi fuori servizio perché non più in grado di funzionare. E questa è la nostra situazione, tutti citano gli impianti colabrodo del Sud e ci dimentichiamo di dire che gli acquedotti sono dei colabrodo anche all'interno della nostra regione.
Siamo particolarmente favoriti da questo punto di vista rispetto alle regioni del Sud per il fatto che da noi l'acqua sia decisamente più abbondante, ma non è vero che è una risorsa infinita, anzi, ce ne accorgiamo in continuazione, adesso che ci sono così tanti interessi sulle derivazioni idriche. Si vedrà poi per quello che riguarda il Piano delle Acque quali saranno i conflitti che nasceranno, adesso che, se non ho capito male, finalmente, cominceremo anche a parlare delle derivazioni per la produzione di neve artificiale.
Sulla scorta di questo, noi abbiamo fatto questa mozione per impegnare l'Amministrazione regionale ad andare nella direzione di farsi carico di coordinare seriamente quella che è la gestione dell'acqua che per noi non è un bene economico, questa è la sostanziale differenza forse con il collega Aggravi. L'acqua per noi è un bene fondamentalmente strategico. Il rispetto della volontà popolare dei cittadini per il nostro Movimento è un'altra delle stelle prioritarie: tutti i cittadini italiani, anche nello specifico i cittadini valdostani, hanno deciso di mantenere l'acqua pubblica come un bene destinato non alla produzione di utili ma all'utilizzo per le necessità della popolazione. E quindi chiediamo se questa Giunta regionale sia interessata, e anche i colleghi di quest'Aula, ad andare in questa direzione. Se, così come espressa, non va bene, immagino che da parte nostra ci sia tutta la disponibilità a emendarla e a individuare altre soluzioni. La cosa che non riusciamo assolutamente a considerare è il fatto che, invece, nel settore della gestione dell'acqua pubblica, del servizio idrico integrato e della disponibilità idrica per i nostri concittadini si vada avanti senza prendere degli impegni precisi.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (GM) - Devo dire che condivido alcune cose dell'intervento appena terminato del collega Vesan, penso le condivida anche il legislatore, non ultimo colui che è stato Presidente del BIM della Valle d'Aosta, che oggi è qui in Consiglio e potrà dare delle risposte più compiute delle mie. L'acqua non è un bene economico per la Valle d'Aosta. L'acqua ha un certo valore storico e, come tale, è sempre stata trattata e non è una risorsa infinita, sicuramente. Però occorre puntualizzare alcune cose, soprattutto per quanto riguarda il ciclo dell'acqua potabile, perché storicamente in Valle d'Aosta l'utilizzo dell'acqua avviene in maniera diversa, vale a dire: l'acqua per uso potabile non viene attinta dalle acque superficiali, poche volte viene attinta dai pozzi, ma prevalentemente viene presa dalle sorgenti, di cui noi siamo ricchi. Il collega ha infatti detto: "La Valle d'Aosta è comunque ricca di acque rispetto alle regioni del Sud", e questo che cosa comporta? Avere una qualità dell'acqua nettamente migliore di tutte le altre regioni. Laddove noi diciamo che l'acqua ha forse una carica batterica elevata, ed è per noi una cosa drammatica, da altre parti si parla di coli fecali o di altri inquinanti. Attingere l'acqua potabile dalle sorgenti, ci comporta però di avere quella caratteristica che il collega Vesan ha enunciato prima, vale a dire avere degli acquedotti quasi personalizzati. Una volta per tradizione ogni comune aveva il suo, poi con il tempo si è voluto risparmiare la risorsa idrica e chi poteva permetteva al comune sottostante di utilizzare la propria acqua. Però storicamente va detto che l'Amministrazione regionale parecchi anni fa finanziava anche al cento per cento gli acquedotti, con i costi finanziati - mi sembra l'84%, dipende un po' dagli anni - quindi fino a pochi anni le risorse e l'investimento pubblico sono stati importanti e ciò ha permesso in Valle d'Aosta di non avere dei colabrodo come acquedotti, ma di avere degli acquedotti, secondo il mio modesto parere, di notevole spessore. E non ultimo, proprio con l'avvento della 152, è stata fatta l'intera ricognizione degli acquedotti con la caratterizzazione di tutte le acque: quattro analisi all'anno, una per stagione. Quindi l'investimento è stato importantissimo. Se ben ricordo, in quel momento la Regione diede un una tantum per gli investimenti sugli acquedotti, è quello che ci permise di avere la rete idrica attuale. Certo che nella Plaine abbiamo dei pozzi con caratteristiche più vicine a quelle delle città - le città metropolitane, come ha enunciato poc'anzi nel suo intervento il collega Aggravi - però possiamo permetterci quasi brillantemente di farne a meno.
Per essere sintetico e non portare via troppo tempo, chiedo conferma a chi interverrà dopo di me, che magari è più preparato; di questi tre punti parecchie cose sono già state fatte, soprattutto per quanto riguarda la ricognizione delle acque, costantemente monitorate, partendo con la regia del BIM e, a seguire, lei lo sa bene, i sub ambiti, ma soprattutto l'Azienda Sanitaria Locale, che collabora con BIM.
In altre realtà più importanti probabilmente il BIM fa per conto suo o quella che è definita l'autorità d'ambito ha la forza per farlo, ma è una caratteristica della Valle d'Aosta questa. Parlando di altri settori, la Camera di Commercio di Milano fa analisi, controlli, la Camera di Commercio della Valle d'Aosta fa tutt'altra cosa, perché siamo talmente piccoli che ci si limita a una parte di lavoro e si cercano le collaborazioni e così viene fatto sul ciclo idrico, sia quello globale, sia quello dell'acqua potabile.
Abbiamo già parlato degli investimenti e della vetustà degli acquedotti, ma riguardo all'investimento sulla promozione, ricordo che il BIM fece una campagna per l'utilizzo dell'acqua potabile - la cosiddetta acqua del sindaco, e delle cosiddette casette dell'acqua, per incentivare l'utilizzo dell'acqua dei nostri acquedotti perché ritenuta di ottima qualità e perché ne abbiamo parecchia.
Quindi, attendendo gli interventi di chi mi segue e la replica degli Assessori competenti, credo che tanto sia già stato fatto, tanto si possa ancora fare perché si può migliorare sempre, soprattutto nell'ottimizzare questa risorsa, convengo con lei, però ritengo altrettanto che la Valle d'Aosta ponga tanta attenzione all'acqua; non voglio scivolare nel discorso delle centraline perché ne abbiamo già abbondantemente parlato in altri momenti, ma ritengo che non sia questo l'argomento di oggi e che voi abbiate incentrato la vostra attenzione su altro, quindi credo che come gruppo noi ci asterremo dal votare questa mozione.
Presidente - La parola al collega Gerandin.
Gerandin (MOUV') - Ho messo davvero tanta buona volontà nel provare a capire quali erano le premesse e le considerazioni di questa mozione, per arrivare poi agli impegni. Ho avuto davvero tanta difficoltà, l'ho letta perché credo davvero sia nata con lo spirito di essere propositiva questa mozione, ma i riferimenti che fate nelle premesse e nelle considerazioni alla base di questa mozione! Voi citate l'articolo 23 del Decreto Legislativo 25 giugno 2008, numero 112 e l'articolo 154 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 numero 152, un'ipotetica proposta di legge 52, che sarà depositata alla Camera dei Deputati e, visto l'andazzo che c'è, probabilmente non so in che millennio vedremo la nascita di questo disegno di legge; io vi garantisco che preferisco citarvi anch'io alcuni riferimenti di legge, che sono: legge costituzionale 26 febbraio del 1948, numero 4, lo Statuto speciale per la Valle d'Aosta, il Decreto Legislativo 16 marzo 1999, numero 89, le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta in materia di acque pubbliche e la legge 5 gennaio 1994, numero 36, le disposizioni in materia di risorse idriche. Questo perché? Perché non c'è un passaggio nelle premesse o nelle considerazioni della mozione che faccia riferimento alla legge regionale 8 settembre 99, la numero 27 perché, vedete, probabilmente qualcosa vi è sfuggito, ma noi l'organizzazione del servizio idrico integrato l'abbiamo deliberata nel 1999, l'abbiamo deliberata con alla base quei passaggi di cui vi dicevo. In questo momento, scusate, mi fa rabbrividire leggere le vostre premesse rispetto alle nostre competenze statutarie dove, tra le altre cose, vi leggo solo alcuni passaggi perché sarebbe davvero lunga, si dice:
la Regione assicura la gestione integrata di tutti gli usi della risorsa idrica attraverso il Piano regionale delle Acque, coordina l'esercizio delle funzioni dei comuni associati nelle forme di cui alla legge regionale 7 dicembre 98, la numero 54, che è alla base del sistema delle autonomie locali. Delimita gli ambiti territoriali ottimali - per cui ti dice che il territorio regionale costituisce un unico ambito territoriale ottimale - specifica quello che è l'esercizio delle funzioni e organizzazioni del servizio idrico integrato, dice che il consorzio dei comuni della Valle d'Aosta ricadenti nel bacino imbrifero montano della Dora Baltea, il BIM, esercita le funzioni di governo del servizio idrico integrato, coordinando e utilizzando le attività dei comuni per l'esercizio delle funzioni di cui al comma 2 dove si dice: la Regione dà gli indirizzi e poi si provvede.
Per cui, in tutta sincerità, collega Vesan, citare il 152 per la nascita del BIM, quale ente di riferimento, probabilmente è di qualche anno indietro rispetto a quello che è stato fatto nel sistema valdostano.
Dice anche cosa si intenda per: gestione del servizio idrico integrato; la tariffa del servizio idrico integrato e le convenzioni con i soggetti gestori del servizio idrico integrato.
Poi è chiaro che è nata la legge 6, e sulla legge 6 io sono d'accordo. È l'unica cosa che condivido, che la legge 6 vada rivista perché la legge 6 in questo momento è un ibrido, che abbiamo provato a riempire di contenuti, ma con risultati pari a zero, e questo lo dico in tutta sincerità.
Cita anche il piano regionale delle acque; poi ti dice quelle che sono le funzioni della struttura regionale competente in materia di risorse idriche; visti anche i finanziamenti regionali di infrastrutture idriche, dice che la Regione può intervenire mediante finanziamenti in favore degli enti locali per la realizzazione di infrastrutture idriche di interesse collettivo, dirette al miglioramento e al potenziamento del servizio idrico integrato, attraverso la predisposizione di programmi pluriennali d'interventi, nell'ambito territoriale ottimale, al fine di favorire la riorganizzazione dei servizi idrici su scala intercomunale, la Regione privilegia nei propri programmi di realizzazione diretta dei lavori pubblici gli interventi di costruzione e sistemazione di opere di captazione delle reti di adduzione, distribuzione principale di acquedotti comprensoriali, di collettori fognari, di adduzione di impianti di depurazione biologici e fanghi attivi delle acque reflue, di collettori fognari e relativi impianti di trattamento dei rifiuti idrici intercomunali, di costruzione o di ampliamento degli impianti di depurazione biologici a fanghi attivi.
Allora, posso anche andare avanti perché poi la legge entra nel merito anche della tariffa, visto che comunque è una delle preoccupazioni
Dice: la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato; la tariffa è determinata in modo da assicurare ai soggetti gestori la copertura dei costi d'investimento e di esercizio e deve tenere conto della qualità della risorsa idrica e del servizio erogato; la tariffa è articolata per ambiti territoriali omogenei per i consumi domestici essenziali e per le diverse categorie di utenza.
Non solo questa legge è nata esercitando tutte le nostre competenze, che fortunatamente abbiamo e non abbiamo bisogno di fare riferimento a normative nazionali o a ipotetici disegni di legge che non so che fine faranno, ma sulla base di questo, voglio ricordare proprio perché, secondo me, tra le tante stupidaggini che ha fatto la politica in Valle d'Aosta, qualcosa di buono negli anni passati l'ha fatto, ha messo imponenti risorse a disposizione - quelle che citava prima il collega Restano, il discorso dei finanziamenti dei Fospi -, ha finanziato il servizio idrico integrato, mi pare di ricordare, per 150 milioni, qualcosa del genere, un piano pluriennale - 180, chiedo scusa - detto questo, tra le altre cose, voglio ricordare che questo per i Valdostani ha significato avere la possibilità di avere una tariffa, un costo del servizio idrico integrato molto più vasto rispetto al campo nazionale, perché? Perché nella legge c'era specificato che finanziamenti regionali, finanziamenti europei o finanziamenti di enti pubblici non entravano in tariffa.
Allora io torno a dire, io ho letto la mozione pensando che andasse nel senso di dire: si può migliorare, e su questo sono d'accordo; ma di questa mozione non salverei davvero nulla, né le premesse né le considerazioni e men che meno gli impegni perché non si può dire "dare avvio", noi l'avvio l'abbiamo dato nel 1999, poi correggiamo quello che vogliamo, ma "dare avvio" a me pare davvero un'offesa per quello che è stato fatto in Valle d'Aosta.
Presidente - Collega Spelgatti, ha ancora due minuti... per fatto personale.
Spelgatti (LEGA VDA) - Per fatto personale, per tutto quello che avete scatenato come polemica per la nostra assenza di un'ora in cui ovviamente non è successo nulla di particolare in questo Consiglio regionale, visto che non succede sostanzialmente mai nulla d'interessante. Al di là di questo, ricordo a tutti, soprattutto a tutti coloro che ci ascoltano...
(Intervento dall'aula)
Presidente - Colleghi, fate terminare e poi chi vuole risponda, è stata citata in quest'aula, giustamente ha il diritto di replicare. Chi si sente offeso può chiedere la parola. Prego, collega.
Spelgatti (LEGA VDA) - È da quando governate che noi chiediamo, per smaltire tutti i punti all'ordine del giorno - ricordiamo che oggi siamo arrivati a quota cento, la famosa quota cento, quasi abbiamo raggiunto la quota cento - di fare le notturne, casualmente la prima notturna, viene fatta e viene concessa nell'unico giorno in cui il nostro candidato, l'unico tra i 35 candidato alle europee, ha la chiusura della campagna elettorale alla presenza di un sottosegretario. Se voi non riuscite a portare i sottosegretari in Valle d'Aosta perché non vi considerano, è un problema vostro.
Presidente - Collega, si limiti al fatto personale.
Spelgatti (LEGA VDA) - Il fatto che abbiate dato la notturna proprio nel giorno della chiusura della nostra campagna elettorale, la prima volta che fate una notturna e non ve ne siate preoccupati...
Presidente - Collega, si limiti al fatto personale e non dica cose non vere perché notturne ne abbiamo fatte diverse in questa Consiliatura, sotto la mia Presidenza, abbiamo fatto altre notturne, non è vero questo, non è vero quello che sta dicendo!
Spelgatti (LEGA VDA) - E casualmente la notturna la fate in piena campagna elettorale nel momento in cui c'è il nostro candidato, che è chiaramente il candidato perché voi non siete candidati, questa è la sostanziale differenza. Comunque noi siamo qua. Abbiamo fatto un'ora di assenza più che legittima.
Presidente - Quando si chiedono i fatti personali, bisogna attenersi al fatto personale, io ricordo che non corrisponde al vero il fatto che non si siano mai fatte sedute notturne, anzi, credo che abbiamo fatto delle sedute notturne, come abbiamo già ricordato prima, bastava comunque comunicarlo in seno alla Conferenza dei Presidenti. Altri? La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Non sono uno da fatti personali, chiedo una riunione di maggioranza.
Presidente - Sì, il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 22:43 alle ore 22:49.
Rini (Presidente) - Colleghi, riprendiamo i lavori. Ha chiesto la parola il presidente Fosson, per?
Fosson (GM) - Per fatto personale. Collega Spelgatti, noi avevamo già fatto una Capigruppo in cui avevo fatto delle osservazioni e dopo eravamo tornati in aula e avevamo ripreso i lavori, che lei ha interrotto poi brutalmente e con arroganza. Anche chi cerca di essere l'uomo del dialogo non può però sempre tacere. Quando lei entra qui e dice: "Ci sono tanti punti, li avete trascinati, non fate niente, non c'è nulla d'interessante in quest'aula, non avete candidati per cui voi state qui e io, invece, che ho un candidato, vado da un'altra parte. Non siete neanche capaci di portarvi su un sottosegretario", abbiamo visto che tutti quelli che ha portato su poi dei grandi risultati alla Valle d'Aosta non li hanno portati, né adesso né prima, quando lei era Presidente, ecco, questa è un'aula di Consiglio in cui questi tipi di atteggiamenti prima non avvenivano.
Presidente - Possiamo riprendere i lavori; ha chiesto la parola il collega Marquis, per?
Marquis (SA) - Per fatto personale. Avevamo fatto poc'anzi una riunione dei Capigruppo, era stato sollevato il problema delle assenze nell'aula e credo che ci eravamo lasciati con toni molto pacati e avevamo detto "Cerchiamo di moderare la situazione e quindi andiamo di là il minimo indispensabile", tant'è che io e i colleghi della maggioranza non siamo nemmeno intervenuti. Però non credo vada bene assistere a queste esternazioni, collega Spelgatti, mi consenta se glielo sottolineo, perché non siamo noi che abbiamo chiesto di fare la seduta notturna, è stato il suo Capogruppo ieri che ha sollevato l'esigenza, così come l'opposizione. Noi ci siamo adeguati perché siamo qui, svolgiamo il nostro ruolo, cerchiamo di risolvere i problemi. Tutti però siamo nell'ultima settimana di campagna elettorale, anche noi, non solo voi, quindi noi ci siamo impegnati a essere presenti in Consiglio. Capisco il collega, che è candidato, ancorché la data del comizio si poteva scegliere diversamente perché il Consiglio regionale è convocato da sei mesi alla data odierna, quindi credo che, volendo, con il rispetto che si può avere per l'Aula, ci si può organizzare diversamente. Comunque, detto questo, ognuno ha le proprie sensibilità, io non credo sia giusto entrare in aula e sminuire il lavoro che siamo qui a svolgere tutti insieme perché anche noi avremmo potuto abbandonare l'aula questa sera e lasciare la seduta deserta perché abbiamo anche noi dei comizi sul territorio alle nove di sera e, visto che c'era il Consiglio regionale convocato, siamo qui a dibattere dei punti all'ordine del giorno, dando il nostro contributo fattivo, così come abbiamo fatto in tutta la giornata. Pertanto, credo che un senso di responsabilità comporti anche un'etica comportamentale nel rivolgersi ai colleghi non in modo così spocchioso perché credo che ognuno debba svolgere nel modo più sereno possibile e credo con più umiltà il proprio ruolo.
Presidente - Collega Manfrin, per fatto personale? Poi chiudiamo e cerchiamo di andare avanti, sennò abbiamo perso veramente di vista l'obiettivo che ci eravamo dati.
Manfrin (LEGA VDA) - Sarò il più pacato possibile, per quanto mi è consentito dal mio temperamento. Ritengo che si sia fatta una tempesta in un bicchiere d'acqua, noto che i colleghi, la cui assenza avete stigmatizzato, sono presenti in aula, sono presenti a questo dibattito e voteranno questa mozione e quindi il problema, che è stato sollevato, non si pone per l'assenza di un'ora, soprattutto nel momento in cui molti colleghi spesso si assentano da quest'aula, sono fuori o intorno al palazzo anche per più di un'ora, io credo che da questo punto di vista siano polemiche che possono tranquillamente essere smorzate. Sul punto, invece, delle notturne, collega Marquis, devo smentire recisamente quello che lei ha appena affermato perché la proposta di convocare due notturne proveniva direttamente dal Presidente Rini e faceva parte di un pacchetto di quattro proposte, che è stato sottoposto alla Capigruppo ed è evidente che abbiamo espresso un voto, ma noi non abbiamo richiesto alcuna notturna. È stato espresso un pacchetto di proposte, abbiamo votato a favore di questa notturna, avendo correttamente votato e richiesto anche nelle volte precedenti la notturna, quindi il fatto che vi sia stata una concomitanza tra l'evento elettorale e la giornata di Consiglio odierna, oggi ci porta al fatto che c'è stata un'assenza di un'ora, i Consiglieri sono qui, voteranno questa mozione e credo che questa questione possa essere tranquillamente chiusa in questa maniera.
Presidente - Grazie collega Manfrin, concordo che possiamo andare avanti. Assessore Certan, per? Poi vi invito, veramente chiudiamo questa parentesi, siamo intervenuti tutti, prego, collega, poi andiamo avanti.
Certan (AV) - È molto costruttivo questo invito del collega Manfrin che chiede in modo molto pacato di procedere. Vorrei un attimo stigmatizzare l'atteggiamento e anche l'arroganza della collega Spelgatti nell'affermare che non abbiamo fatto nulla d'interessante in questo momento di assenza, sua e del collega Sammaritani. Beh, abbiamo continuato a lavorare sulle mozioni che voi ci avete presentato. Quindi fatevi due conti, se non sono interessanti, vuol dire che in aula parliamo d'iniziative che la minoranza propone e che non sono interessanti. Tra le altre cose credo siano state proposte come primi punti proprio per cercare di, correttamente, dare delle risposte. L'altro passaggio è che giustamente lei ha fatto presente che avete un candidato, e quindi possiamo anche capire la sua assenza. Oggi era il vostro comizio di chiusura e si potrebbe capire in effetti in questo momento l'assenza del collega Sammaritani. Però, mi scusi, era assente anche lei e lei ha detto: "Abbiamo partecipato", capisco che abbia fatto un po' l'avvocato del collega Sammaritani, però credo, visto che il collega Manfrin ha invitato a un atteggiamento più pacato, che forse si poteva anche dare l'esempio con gli atteggiamenti pacati.
Presidente - Collega Bianchi, per?
Bianchi (UV) - Sarò brevissimo, non voglio togliere minuti importanti a quest'Aula. Mi rivolgo direttamente a lei, collega Spelgatti, io penso che, con l'intervento che ha fatto, si potrebbe sanare benissimo la situazione, chiedendo almeno scusa ai colleghi che erano presenti in aula, nient'altro.
Presidente - Colleghi, possiamo andare avanti? La parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (AV) - Mi scuso, Presidente. Esattamente per replicare a quello che ha appena finito di dire il collega Bianchi. Collega Spelgatti, lei ha davanti a sé una grande carriera, è entrata in politica da poco, governerà la Valle d'Aosta per tanto tempo, annuncia grandi voti per il suo partito. Io sono convinto che sarà così... un po' di umiltà non le farebbe male! Se vorrà veramente costruire delle squadre per lavorare con lei... il rispetto dei colleghi in aula e anche un po' della dignità del ruolo di tutti noi... ogni tanto un briciolo di umiltà e anche un atteggiamento diverso nei nostri confronti non le farebbe male, non farebbe male alla sua figura, non farebbe male alla sua carriera in futuro perché evidentemente il lancio di una grande carriera non lo potremo fermare noi.
Ormai si è affermata ed è convinta che la Valle d'Aosta starà ai suoi piedi, noi saremo degli umili servitori, però anche con gli umili servitori si può portare educazione e anche un po' di rispetto.
Presidente - La parola al collega Aggravi.
Aggravi (LEGA VDA) - Non cito il fatto personale perché siamo proprio al ridicolo. Mi assumo personalmente le responsabilità di quello che dico, io penso che à tour de rôle tutti, e mi ci metto anch'io, abbiamo utilizzato quest'aula, e anche questa sera, per cercare a nostro modo di trovare un beneficio, vuoi elettorale vuoi di consenso vuoi di una cosa o dell'altra. Io penso che sia inutile dirci che se continuiamo a farci accuse di questo genere -, , penso che l'audience sia proprio a zero e che chi è fuori non ne possa più - io chiederei a tutti di continuare a lavorare, ognuno a modo suo, ognuno con le sue idee, candidati non candidati, siamo 35, dobbiamo lavorare, cerchiamo di andare non d'accordo ma almeno di utilizzare i regolamenti e soprattutto di lavorare in quest'aula perché penso che ce ne sia tanto bisogno.
Presidente - Prego, possiamo continuare. Ci sono richieste d'intervento? Siamo al punto 14. Possiamo chiudere la discussione generale? La discussione generale è chiusa. In replica, la parola all'assessore Chatrian.
Chatrian (AV) - Ho ascoltato attentamente i diversi interventi fatti su questa mozione proposta dai colleghi dei 5 Stelle e dal collega Restano che ha competenza in materia e anche l'esperienza politica avendo assunto dei ruoli apicali, e quelli del Sindaco ti obbligano a conoscere cosa si è fatto per quanto riguarda la nostra prima e principale risorsa, che è l'acqua.
Collega Gerandin, penso che siano sotto gli occhi di tutti gli sforzi che sono stati fatti. Il collega Vesan probabilmente si è occupato dal punto di vista professionale, più professionale, facendo degli esempi specifici delle zone della Valtournenche, passando da La Magdeleine ad Antey, toccando Chamois, per poi arrivare a Châtillon, e le criticità tuttora esistono, non solo nella zona della media valle, nella Valtournenche, ma ci sono ancora delle criticità, esistono e dobbiamo trovare delle soluzioni.
Cercherò di mettere in evidenza certi elementi e d'inquadrarli dal punto di vista politico-amministrativo insieme al collega Borrello, anche perché i due dipartimenti collaborano proprio su questo dossier in maniera molto stretta. Io penso che questo Governo abbia un'attenzione totale sull'acqua a 360 gradi, questa è la base di una discussione, nel senso che sono temi capitali, non solo per il presente, ma per il futuro. Ci sono numerosi disegni di legge fermi sui tavoli del Governo nazionale, sono fermi anche per delle tensioni di natura politica, lo citava qualche collega prima. Quindi, da un lato, le divisioni non solo ideologiche, ma di prospettiva e di visione fermano comunque tutta una serie di provvedimenti a livello nazionale, un Governo così litigioso immaginate se è in grado, ha la forza, ha la robustezza politica di legiferare in materia. Ma proviamo a scendere nel campo, nel vivo: il collega Mossa, che ha illustrato la mozione, ci obbliga non solo a mettere in evidenza, nero su bianco, certi passaggi fondamentali, perché da noi la situazione, collega Mossa, è un po' diversa, non solo dal punto di vista tecnico, ma pure sul come gli attuatori cerchino di mettere in campo le misure e le azioni.
Il servizio idrico integrato costituisce l'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua destinata al consumo umano, di fognature e di depurazione delle acque reflue, questo è un primo passaggio che comunque è fondamentale. L'obbligo di ricomprendere all'interno di ambiti territoriali ottimali un unico servizio integrato di gestione dei servizi pubblici di captazione e adduzione, distribuzione di acqua destinata al consumo umano e di fognature e di depurazione delle acque reflue deriva dalla cosiddetta legge Galli, lo citavate in premessa. Come stabilito poi, però, dal comma 2 della legge 36 del 94, la competenza di delimitare gli ambiti territoriali ottimali è stata attribuita totalmente alla Regione. Come ha ribadito anche recentemente una sentenza della Corte Costituzionale, la riorganizzazione dei sistemi idrici integrati in ambiti ottimali è obbligatoria, questo è un altro passaggio fondamentale, per tutte le Regioni e, pur nel rispetto delle competenze attribuite - mi sembra lo dicesse anche il collega Gerandin poc'anzi - alle Province e alle Regioni autonome. La nostra legge regionale attribuisce la funzione di autorità d'ambito regionale al consorzio BIM, con compiti d'indirizzo e coordinamento operativo e la funzione tecnico operativa, collega Mossa, e amministrativa della riorganizzazione dei servizi e della gestione degli stessi ai sub ATO; la Regione, con il piano regionale di tutela delle acque, ha inoltre individuato in via provvisoria l'aggregazione dei Comuni sotto ambiti territoriali ottimali per la riorganizzazione del sistema idrico integrato e ha approvato con l'allegato del piano le norme di attuazione con le quali sono definite le competenze dei diversi soggetti coinvolti nella riorganizzazione delle relative attività. È molto tecnico, probabilmente troppo, ma è per inquadrare quanto è stato fatto e soprattutto come si è fatto. Faccio presente che il Governo regionale è impegnato proprio in questo periodo ad assicurare una sollecita ripresa delle attività di competenza dei diversi soggetti, al fine di perseguire con urgenza la riorganizzazione dei servizi avviata dal 2006, siamo in ritardo? sì, ci sono numerose cose da fare? ancora sì, e, a tal proposito, colleghi, anche cogliendo un suggerimento intervenuto proprio nel corso della recente riunione dell'Osservatorio Regionale sui Rifiuti, si è deciso di operare, attraverso l'organizzazione di gruppi di lavoro specifici che compaiono nelle diverse fasi, la riorganizzazione dei servizi: l'Assessorato ambiente, insieme all'Assessorato opere pubbliche, ha avviato a partire dal 7 maggio, incontri con i sub ATO proprio per individuare il percorso più efficace per l'assolvimento di tutti gli adempimenti di legge per addivenire senza ulteriori ritardi alla sua riorganizzazione.
Ci sono ancora numerose fasi da attuare e da mettere in campo. Confermo pertanto la volontà del Governo, per il tramite degli Assessorati competenti e in relazione alle specifiche competenze, di assicurare il coordinamento delle attività tecnico-amministrative per concludere nel più breve tempo possibile il processo in atto di rinnovamento e di riorganizzazione del sistema idrico integrato. Non possiamo nascondere che il sistema è complicato/complesso. L'argomento che è stato sollevato e che coinvolge, ricordo, non solo i presenti in quest'aula, richiede un confronto fondamentale con gli organi del BIM, ma soprattutto con i rappresentanti di tutti i Comuni della Valle d'Aosta.
Proprio per questo motivo, colleghi che avete presentato questa mozione, la proposta, che il Governo, la maggioranza tutta e i diversi colleghi che sono già intervenuti vi fanno - vista la complessità, visto il lavoro che è stato fatto e vista la ripartenza che sarà avviata attraverso i gruppi di lavoro - , consiste nella proposta di organizzare un confronto, prendendoci il tempo e il modo, e chiederei al Presidente della Terza Commissione, di organizzare una seduta nel più breve tempo possibile in Commissione con i tecnici dei due Assessorati, per poter analizzare, illustrare e confrontarci su quello che è stato fatto, su quello che stiamo facendo, soprattutto quali siano le azioni e le misure che si dovranno mettere in campo. Se da parte vostra c'è la disponibilità a ritirare la proposta, chiedo il tempo tecnico di organizzare un incontro con tanto di documenti in modo da poter entrare nel merito di un dossier molto complesso, ma molto interessante.
Detto questo, se ritenete di non ritirare la vostra mozione, entrerei solo nel dettaglio per quanto riguarda la proposta che ci fate. L'iter di riorganizzazione del sistema idrico integrato è in fase di completamento ed è appena stato richiesto ai sub ATO di aggiornare i propri piani, al fine di avere un quadro conoscitivo dello stato di fatto e delle relative problematiche, in modo da individuare, nell'ambito delle norme di attuazione del nuovo piano di tutela delle acque, il percorso più adeguato per dare operatività al nuovo sistema gestionale.
Per quanto riguarda il secondo punto, per quanto concerne la conoscenza dello stato di fatto delle reti e degli impianti, esiste già un censimento - lo diceva anche il collega Restano - eseguito nel passato, che dovrà essere aggiornato alla luce della revisione dei piani di sub ATO, disposto a seguito della emanazione della legge 6 del 2014, che tutti - penso a chi è interessato, non solo a questo dossier, ma anche ad altri dossier - più volte abbiamo detto che deve essere riformata insieme ai Comuni, al fine di valutare gli oneri necessari ad assicurare gli opportuni interventi sulle reti degli impianti che dovranno essere riportati in appositi piani economico-finanziari e tariffari a seguito dei quali i sub ATO potranno recuperare, attraverso l'applicazione della tariffa le necessarie risorse.
Terzo, e termino, Presidente, il BIM, sin dal momento in cui gli è stata attribuita la funzione di autorità d'ambito territoriale regionale, ha assicurato lo svolgimento di azioni rivolte sia agli enti coinvolti nella riorganizzazione dei servizi con la predisposizione di un notevole numero di bozze e di atti e documenti a supporto proprio della riorganizzazione nonché rivolta alla promozione della tutela della risorsa.
Termino su un tema messo in evidenza da diversi ex Sindaci - quindi persone che hanno avuto modo di valutare non solo gli investimenti fatti, ma le azioni messe in campo -, che è quello della gestione, che è ancora molto, tra virgolette, comunale; penso che l'Amministrazione regionale abbia l'obbligo in questo caso di trovare la migliore scelta o soluzione per poter addivenire a un accordo tra diversi Comuni. La storia ce lo insegna, le battaglie che sono state fatte sui nostri territori, piccoli e grandi ce lo insegnano, anche perché ci sono territori nella nostra regione che sono molto più ricchi di altri per quanto riguarda questa risorsa, che è il nostro oro bianco, io penso che su questo si debba non solo fare la fotografia, ma, come vi dicevo, decidere e declinare le future azioni e le future misure da mettere in campo. La proposta che farei ai colleghi è quella di ritirare la mozione.
Noi ci assumiamo l'impegno, dateci il tempo di organizzare un incontro di tipo tecnico, supportato da dei documenti, in modo da poter in questo Consiglio rendere edotto chi è interessato alla questione.
Presidente - La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Mi occupo io della replica, come proponente. Abbiamo capito l'impegno di volere istituire i tavoli; l'assessore Chatrian ci cita una riorganizzazione dei servizi avviata nel 2007, aggiorniamo il calendario, siamo nel 2019, sono passati dodici anni, ricominciamo ad avviare la riorganizzazione dei servizi. Rispondo anche alle dichiarazioni del precedente Assessore all'Ambiente della Regione perché mi sembra che negli ultimi mesi vi siate scambiati la sedia ma che ognuno faccia riferimento a una cosa diversa rispetto all'altro. Purtroppo, come ha detto Chatrian, le tariffe sono ancora gestite a livello comunale e non esiste una tariffazione unica a livello regionale e quindi non esiste una tariffa idrica molto più bassa di quella nazionale. In parte, sì, è vero, perché, approfittando dello Statuto e delle ampie risorse che questa Amministrazione ha avuto a disposizione negli anni, la tariffa è stata significativamente ridotta in Valle d'Aosta rispetto ad altre Regioni, per il fatto che tanti ammortamenti non sono caricati in tariffa perché se n'è fatta carico l'Amministrazione regionale, ma sono soldi per altre attività a cui comunque i cittadini valdostani hanno rinunciato. E la tariffa molto più bassa, essendo fatta a livello comunale, e ogni Comune fa la sua, con degli indirizzi molto autonomi - perché gli indirizzi dell'autorità d'ambito, cioè il BIM, sono vari e non dettagliati riguardo alla tariffazione - fa sì che ci siano tariffe sull'acquedotto anche con un ordine di grandezza di differenza tra un Comune e l'altro, nel senso che qualcuno paga un euro e cinquanta e qualcuno paga pochi centesimi al metro cubo e quindi veramente sono significativamente differenti.
Si è parlato degli organi del BIM, li ha appena citati l'assessore Chatrian, il BIM, oltre a essere privato di risorse, come ho detto prima, aveva, se non ricordo male, fino a pochissimi anni fa, sia una figura dirigenziale sia una figura politica di Presidente e gli organi competenti hanno ritenuto opportuno di stralciare la figura del dirigente, ritenendo che la figura politica fosse più che sufficiente per gestire un ente che, di fatto, non fa il coordinamento tra i diversi sottoambiti regionali. È sicuramente un'opportunità il fatto che la nostra Amministrazione possa definirsi di sottoambiti a piacimento, è vero, però, che se non c'è il coordinamento tra i sottoambiti e ognuno di loro va un po' nella propria direzione, non riusciamo a garantire, invece, un buon servizio idrico integrato.
Qualcuno ha detto che siamo fortunati perché abbiamo tanta acqua e abbiamo dell'acqua buonissima e pulitissima. Mi spiace smentire il mio collega Restano, collega segretario, ma anche collega come tecnico nella gestione delle analisi delle acque, ed è che in Valle d'Aosta si bevono acque superficiali, in Valle d'Aosta... ho sbagliato, è un lapsus, chiedo scusa a entrambi per la confusione, si bevono acque superficiali, si bevono in moltissimi acquedotti della Valle d'Aosta acque clorate, non occasionalmente, ma in modo sistematico e la Valle d'Aosta ha una delibera, unica in Italia - è proprio una delibera di Giunta regionale - ed è stranissimo che quest'atto possa consentire da un punto di vista normativo la definizione dei parametri per la potabilità dell'acqua, ebbene la presenza di colibatteri all'interno dell'acqua e degli acquedotti è consentita esclusivamente in Valle d'Aosta e non è consentita perché i colibatteri sono indice di qualità dell'acqua di cui vantarci nei confronti delle altre regioni italiane! E quindi, sì, l'Amministrazione parla per atti e di atti sull'acqua ce ne sono tantissimi, ha fatto bene il consigliere Gerandin a ricordare le nostre carenze nelle premesse, non avendo citato uno Statuto, che parla di acqua nella quasi totalità dei suoi primi punti. È vero, eh, chiediamo perdono! Se il motivo per cui non vuol votare è solo che le premesse non sono sufficientemente esaustive nel citare la normativa, noi siamo disposti ad accogliere un suo qualunque emendamento, anzi, consideriamo una ricchezza questa sua esperienza, ma purtroppo, purtroppo sull'acqua, che è un bene indispensabile e necessario per la vita degli esseri umani, anche dei Valdostani, gli atti non sono sufficienti, non riusciamo a bere delibere di Giunta con deroghe! Siamo costretti a bere l'acqua e l'acqua che beviamo non è la meraviglia che si racconta su questi atti, e in quest'ottica la nostra mozione voleva andare, cioè a prendersi un impegno a far qualcosa di più per la nostra acqua.
Qualcosa viene fatto, l'assessore Chatrian ci cita l'attivazione di tavoli, ci cita il fatto di portare discussioni in Commissione, noi lo ringraziamo per queste proposte e siamo sicuramente favorevoli a qualunque azione in questa direzione, però il nostro impegno, l'impegno che chiediamo, non ci sembra in realtà così fantascientifico e lontano dalle esigenze dei Valdostani e della loro gestione delle acque e quindi riteniamo opportuno anche andare incontro a un'eventuale votazione non favorevole, ma mantenere la nostra mozione.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Barocco.
Barocco (UV) - Penso che, dopo le affermazioni del consigliere Vesan, che rifiuta un'ipotesi di mediazione, sia... (interruzioni) di mediazione e di andare anche in Commissione per approfondire.
Io volevo solo rimarcare che quello che hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto, nello specifico il consigliere Gerandin e il consigliere Restano, danno atto di tutto quello che è stato fatto in questi anni in Valle d'Aosta, e la qualità delle acque valdostane è senz'altro migliore degli standard italiani.
Tutto quello che è stato fatto all'interno del BIM in questi anni è grazie anche al personale, seppur scarso, che c'era all'interno del BIM, del personale che ha fatto un grande lavoro di concertazione con le amministrazioni comunali, e sappiamo tutti qual è la gelosia dei Comuni nei confronti dei propri acquedotti e delle proprie acque. Quanto è stato fatto è stato anche preso ad esempio. Mi corre l'obbligo di ricordarlo, l'École Nationale des Eaux de Montpellier ha distaccato presso di noi, presso il BIM, per due anni consecutivi dieci, quindici studenti, ingénieurs des mines des eaux, a studiare il nostro sistema acquedottistico, anche per cercare di portare delle soluzioni, che poi sono state implementate in Valle d'Aosta e che sono state presentate all'interno di un convegno internazionale a Montpellier.
la Presidente di Eaux de Paris, così tanto citata, è venuta in Valle d'Aosta per conoscere il sistema pubblico dell'acqua in Valle d'Aosta; Non voglio ritornare su tutte le azioni tecniche svolte in questi anni, con un impegno economico non indifferente, ma ci sono ancora oggi, a cura del BIM, degli interventi finanziati dalla Regione per mitigare le emergenze dei servizi acquedottistici, quindi non è che si è finito, e sono circa 180 i milioni che si sono spesi sulle nostre reti.
E sulla tariffazione permettetemi di dire che qualcosa si è fatto: si è riusciti a determinare una metodologia unica per la definizione della tariffa in Valle d'Aosta, prima non era così, si è riusciti a trovare una metodologia di calcolo comune, poi la tariffa ha dei valori diversi, ma la metodologia di calcolo è comune in tutta la Valle d'Aosta. Ci sono degli esempi anche virtuosi in Valle d'Aosta, l'Unité della bassa valle ha la tariffa unica per tutti i Comuni dell'Unité, un solo caso, però esiste. Poi sugli acquedotti, che siano pochissimi gli interconnessi, dipende dalle zone, nella zona dell'Unité Mont-Emilius, compresa Aosta, è interconnesso il servizio di depurazione dei reflui, ma non sono interconnessi gli acquedotti, è interconnesso per esempio l'acquedotto di Saint-Christophe che proviene da Bionaz, ma tutti gli altri, Quart, Nus, Fénis e tutto l'Envers non sono interconnessi; Aosta ha apportato dei grossi miglioramenti alla sua qualità delle acque, ha fatto degli interventi di potabilizzazione, di miglioramento, di razionalizzazione dei pozzi che sono veramente sempre meno ad acque della falda freatica e sono anche a caduta per la città di Aosta.
Io volevo anche ricordare tutte le azioni di sensibilizzazione: quest'anno l'iniziativa "Photeau & Videau" ha compiuto dieci anni; poi c'è la giornata mondiale dell'acqua, il concorso BIM Acqua Web Pursuit, e poi delle azioni sull'uso dell'acqua: Qualcuno ci ha preso in giro alcuni anni fa, alle prime azioni di sensibilizzazione davamo dei consigli molto banali, ma che ci permettevano, per tornare a quello che dice lei, di ricordare che l'acqua non è infinita e che quindi bisogna preservarla. Penso che sia comunque sempre necessario mantenere un'attenzione sull'acqua e, ribadisco, l'acqua in Valle d'Aosta è pubblica, l'acqua che sgorga dai nostri rubinetti è pubblica, e sarà pubblica.
Ancora solo questo dato: una multinazionale dell'acqua, la francese Veolia, aveva cercato di entrare in Valle d'Aosta: non ci è riuscita per l'opposizione dei Comuni e degli amministratori della Valle d'Aosta.
Presidente - Per la dichiarazione di voto, la parola all'assessore Borrello.
Borrello (SA) - Molto velocemente, il tema è importante, le tematiche trattate all'interno della risoluzione sono diverse, anche se hanno un elemento d'interconnessione. Io farei un ragionamento principale, legato all'aspetto più di carattere ideologico, l'aspetto più nobile, cioè la valenza dell'acqua per i Valdostani: è sempre stato un elemento prioritario per l'utilizzo umano, agricolo e successivamente per tutte le derivazioni consequenziali, CMF e l'aspetto di carattere idroelettrico. Io penso che la legge 36 del 94, la legge regionale 27 del 99, il PTA del 2006 siano i riferimenti normativi per fare un ragionamento rispetto al percorso compiuto e che siano le basi per affrontare le azioni del futuro. Si è fatto anche un ragionamento rispetto a disegni di legge depositati a livello di Parlamento, che hanno tutta una serie d'implicazioni negative rispetto al sistema di gestione delle acque. Di conseguenza io credo che, al di là delle indicazioni di voto che verranno espresse all'interno di questo Consiglio, proprio in virtù anche della partecipazione al dibattito effettuato all'interno di quest'aula - che ha visto la partecipazione attiva e le contribuzioni di persone che hanno gestito a livello di enti diversificati, a livello comunale, a livello di Celva, a livello del consorzio BIM, come il collega Barocco - noi confermiamo la necessità e quindi diamo disponibilità, al di là del voto di astensione che produrremo, ad andare in Commissione per approfondire perché è giusto valorizzare la gestione delle acque da parte della Regione autonoma Valle d'Aosta in un contesto di tutela dei principi originariamente da me citati, cioè l'utilizzo dell'acqua ai fini dell'utilizzo umano, agricolo, idroelettrico e quant'altro. Un ragionamento e poi, concludo, incardinato e strettamente connesso con il PTA di cui, così come ho annunciato al collega Nogara, dare poi comunicazione ai colleghi della Terza Commissione consiliare; il PTA è stato pubblicato per le fasi di concertazione con gli stakeholders e successivamente sarà avviata la pubblicazione agli utenti per eventuali considerazioni. Io penso che il collega Chatrian abbia sottolineato la rilevanza importantissima, quindi confermiamo la nostra disponibilità ad andare in Commissione per parlare, per illustrare e anche per dettagliare le azioni poste in essere dalla Regione Valle d'Aosta.
Presidente - La parola al collega Restano, per dichiarazione di voto.
Restano (GM) - Solo per confermare l'astensione al voto e per confermare anche quanto detto in precedenza, siccome il collega Vesan giustamente mi ha chiamato "collega" non solo in termini politici ma anche in termini tecnici, la delibera che lei ha richiamato, "per l'approvvigionamento idrico da acqua superficiale e per l'approvvigionamento idrico in emergenza", prevede la clorazione, alcune volte viene applicato - glielo confermo - ma rispetto alle altre regioni sono molto rari i casi; per quanto riguarda il consentire la presenza dei coli, il polibatterio totale è un germe indicatore e un attento studio della nostra realtà e della valutazione del rischio ha permesso di arrivare a questo livello di definizione, cioè di permettere alcuni coliformi.
Presidente - La parola al collega Gerandin per dichiarazione di voto.
Gerandin (MOUV') - Solo per riprendere alcuni passaggi del collega Vesan. Devo dire che nella replica è stato molto più convincente che nella presentazione, per cui gliene do atto e ho capito probabilmente meglio lo spirito con cui avete fatto la proposta. Permango molto scettico sul fatto che non ci sia alcun riferimento alle nostre competenze, relativamente allo Statuto e alla norma di attuazione in materia di acque pubbliche. Ci rivedremo senz'altro in Commissione dove, per quello che mi riguarda, se c'è la possibilità... anzi, si deve andare verso quell'auspicio, che lei ha prospettato nella replica, vale a dire eliminare le tariffe diseguali, dico solo che è molto difficile perché ogni realtà è un po' gestita alla sua maniera, qualcuno giustamente, non so chi, ha ricordato che sulle reti acquedottistiche ci sono delle centraline: è chiaro che, se uno ha un provento da una centralina, vuol dire che poi abbatte anche i costi, per cui in Valle d'Aosta ci sono realtà molto diseguali.
Volevo solo chiarire, perché non mi piace avere sollevato eventualmente dei malintesi, io quando dicevo che la tariffa è mediamente più bassa... è chiaro che ci sono tariffe molto diverse, è proprio legato al fatto che la Valle d'Aosta, grazie alle sue competenze e grazie alle risorse stanziate negli anni ha fatto sì che gli ammortamenti non finissero in tariffa. Per cui non voglio dire che non siano stati spesi quattrini della Valle d'Aosta, però in questo momento i cittadini che usufruiscono del servizio idrico, fortunatamente, hanno tariffe mediamente molto più basse, grazie a questi investimenti, chiaramente di risorse pubbliche, fatti negli anni.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Brevemente, visto che i proponenti hanno deciso di mantenere la mozione. Condividiamo alcuni dei rilievi, che sono stati fatti, soprattutto per quello che riguarda le premesse e ciò che manca, soprattutto per quanto riguarda i riferimenti alla normativa e all'autonomia della Valle, però riteniamo che quello che è importante siano gli impegni che questa mozione propone e da parte nostra i tre impegni, illustrati dal collega Mossa e poi dal collega Vesan, rientrano anche nelle le nostre posizioni. Quindi il voto è positivo, pur rilevando che si poteva migliorare la parte precedente, la parte delle premesse. Ma votiamo a favore della mozione.
Presidente - Possiamo aprire la votazione. È aperta la votazione. È chiusa la votazione.
Presenti: 34
Votanti: 7
Favorevoli: 7
Astenuti: 27 (Aggravi, Baccega, Barocco, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Daudry, Distort, Farcoz, Fosson, Gerandin, Luboz, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Morelli, Nogara, Peinetti, Restano, Rini, Sammaritani, Spelgatti, Testolin e Viérin).
Il Consiglio non approva.