Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 656 del 22 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 656/XV - Approvazione di mozione: "Impegno a sollecitare i Sindaci dei Comuni valdostani affinché identifichino gli ambiti di impiego dei soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza".

Farcoz (Président) - Point 7 à l'ordre du jour, pour l'illustration, la parole à la collègue Russo.

Russo (M5S) - Come sappiamo, dal 6 marzo del 2019 i cittadini italiani possono chiedere presso gli uffici postali e i centri di assistenza fiscale il reddito di cittadinanza, che ha l'obiettivo di contrastare la povertà e la disuguaglianza e, contemporaneamente, di attivare politiche d'inserimento nel mondo del lavoro. Il reddito di cittadinanza è un sostegno al reddito per nuclei familiari, in situazioni di difficoltà economica e sociale, che vivono sotto la soglia di povertà. Ricordo che secondo l'Istat la soglia di povertà sotto la quale una persona non riesce ad avere una vita dignitosa è 780 euro al mese.

I requisiti che i cittadini devono avere sono quattro: essere cittadini italiani europei o lungo soggiornanti e risiedere in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in via continuativa. Isee inferiore a 9.360 euro annui, patrimonio immobiliare fino a 30 mila euro annui e patrimonio finanziario fino a 6 mila euro che arriva a 20 mila per le famiglie con persone disabili. Coloro che avranno i requisiti per beneficiare della misura devono firmare con il tramite dei centri dell'impiego un patto di lavoro o un patto di inclusione sociale. Inoltre il comma 15 dell'articolo 4 del decreto sul reddito di cittadinanza - ed è questo articolo l'oggetto della mia mozione - impone al beneficiario di dare la propria disponibilità a partecipare a progetti utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, da svolgere presso il comune di residenza, mettendo a disposizione un numero di ore non superiore alle otto settimanali.

Intanto vi do solo qualche dato sulla situazione delle richieste nella nostra regione del reddito di cittadinanza al 30 aprile 2019: i richiedenti totali sono 1.366: ad Aosta 622, a Saint-Vincent 71, a Châtillon 73, Pont-Saint-Martin 45, a Verrès 40, a Sarre 73 e a Saint-Pierre 31. Ad oggi sono 537 le card del reddito di cittadinanza già caricate in Valle d'Aosta e da metà giugno i beneficiari inizieranno a essere convocati per la firma dei primi patti per il lavoro dei centri dell'impiego. Questi dati rappresentano circa il 25% dei cittadini della Valle d'Aosta che sulla carta potrebbero avere i requisiti Isee in regola per chiedere la misura. Secondo i dati ISTAT la platea potenziale è stimata a 5.400 persone nella nostra regione. In Italia la Valle d'Aosta è quella con il minor numero di richieste. Torno all'oggetto della mia mozione: oltre alla volontà di contrastare la povertà e l'emarginazione sociale, scopi pienamente da condividere che sono alla base del reddito di cittadinanza, ci sono nei 13 articoli del Decreto Legge anche disposizioni molto precise che possono, se bene utilizzate, essere interventi davvero concreti e socialmente utili a vantaggio delle comunità piccole e di quelle più grandi della nostra regione. Di lavori di pubblica utilità affidati a persone disoccupate indennizzate o da indennizzare se n'è parlato da tanto tempo, in realtà già dalla Prima Guerra Mondiale dove in realtà, dopo la Prima Guerra Mondiale e dopo la Seconda c'erano stati dei provvedimenti tipo il reddito di cittadinanza in periodi in cui i posti di lavoro disponibili erano davvero pochi e la povertà era tanta.

Di lavori di pubblica utilità, poi chiamati lavori socialmente utili, si è parlato molto più concretamente in tutte le parti d'Italia degli anni '90. Sono state esperienze utili per i tanti diretti interessati e anche per i Comuni, piccoli e medi, che per motivi di bilancio non potevano assumere il personale di cui avrebbero avuto bisogno e utilizzando a costo zero queste persone hanno così potuto far fronte, con efficacia e risultati, a lavori stradali, a lavori a favore delle amministrazioni, dei servizi scolastici, della mensa, di aiuto/assistenza a persone disabili o che necessitino aiuto. Questi lavori si sono rivelati utili alla comunità nonostante i possibili episodi di cattiva gestione e di sfruttamento della situazione che devono essere tenuti sotto controllo e monitorati. L'utilizzo di coloro che hanno diritto al reddito di cittadinanza in lavori di pubblica utilità, se ben gestito, potrebbe essere davvero una importante conseguenza dell'introduzione della misura stessa, utile alle persone senza lavoro con scarsa professionalità e anche ai Comuni piccoli e medi, per far fronte alle tante indifferibili esigenze di cui abbiamo testimonianza tutti i giorni. Possiamo aggiungere la raccolta dei rifiuti, il controllo degli alberi a rischio di caduta, le buche delle strade e ancora tantissimi altri esempi. Ai Comuni viene consegnato l'onere di predisporre le procedure amministrative utili per l'istituzione e la gestione di tali progetti. Tutti coloro che svolgeranno questi lavori dovranno essere assicurati obbligatoriamente contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali INAIL e per la responsabilità civile.

Fatte queste premesse chiediamo l'impegno del Governo regionale di invitare tutti i Sindaci dei Comuni della nostra Regione a identificare rapidamente i possibili ambiti di impiego di tali risorse umane dato che i primi beneficiari potranno essere presenti già dal mese di giugno 2019.

Président - Nous sommes en discussion générale. La parole à l'assesseur Bertschy.

Bertschy (AV) - Intervengo per proporre alla fine dell'intervento un emendamento e chiedere alla collega Russo e al Gruppo 5 Stelle la disponibilità ad accettarlo. Il tema che introduce con la mozione è oggetto del lavoro che stiamo facendo, in particolare con i centri dell'impiego, in collaborazione con l'INPS ma non solo. Siamo entrati nella fase operativa di questa riforma e ci sono tante attività e tante azioni da portare avanti, soprattutto molta organizzazione da realizzare visto che, oltre ai dati citati, ci sono le attività, per esempio, di assunzione da parte dei Navigator, che non dipendono da noi ma che sono necessari ora che si arriverà ai primi patti per il lavoro. Il lavoro che dobbiamo fare è un lavoro che permetta da un lato di verificare l'applicazione - e anche gli obiettivi - della riforma e, parallelamente, di verificare come questa riforma vada a incidere sulle persone che hanno fatto richiesta di reddito, dai dati che ha citato sono i richiedenti.

L'INPS sta verificando se i richiedenti possano diventare dei beneficiari e dai primi dati dei primi beneficiari abbiamo già una prima platea di persone profilate per avere la possibilità di ottenere un patto per il lavoro. Per dare un dato indicativo sulle domande verificate, in questa fase siamo intorno ai 158 patti per il lavoro da mettere in atto nei prossimi mesi. Il primo dato che emerge è che le persone che avranno la possibilità di ricercare un patto del lavoro attraverso i centri dell'impiego sono praticamente le stesse già iscritte ai centri dell'impiego e quindi la platea è molto simile a quella che comunque già utilizza i nostri servizi. Abbiamo cominciato sui primi dati a fare alcune valutazioni, per citare qualche dato: di 158 persone il 37% sono su Aosta e il dato di anzianità rispetto all'iscrizione ai centri per l'impiego è più o meno scomposto tra: "fino a 6 mesi" il 23%, "dai 7 ai 12 mesi" il 23%, "dai 13 ai 24" mesi il 45%, "oltre i 24 mesi" il 7%. Rispetto al dato dell'età risulta che soprattutto le persone più adulte sono iscritte ai centri dell'impiego e la percentuale più alta sta tra i 45 e i 49 anni che sono intorno al 17% dei 158 iscritti.

Rispetto alla nazionalità il 79% sono di nazionalità italiana, il 10% di nazionalità marocchina, poi ci sono altre nazionalità per altre percentuali. Quindi i primi dati, stiamo cercando - mano a mano che si ottengono - di analizzarli e di verificarli anche perché, al di là del tema della mozione, la riforma è una riforma importante e a breve partiranno i concorsi per il potenziamento del centro impiego, visto che la data entro la quale bisogna espletarli è molto vicina.

Detto questo, abbiamo incontrato i sindaci perché un'azione forte da mettere in campo è in collaborazione con loro, vista la possibilità di dedicare una parte del tempo-lavoro per quelli che otterranno il reddito di cittadinanza, quindi a tutta la platea, non solo a quelli che otterranno il patto per il lavoro. Vista questa possibilità, visto comunque il numero di ore da mettere in campo, era giusto presentare la riforma al Consiglio di amministrazione dei Sindaci e con loro abbiamo analizzato i primi dati in attesa di avere i successivi, aggiornati al mese di maggio, per capire come verrà implementato l'attuale numero di richiedenti e quanti saranno i beneficiari. Il lavoro che vorremmo fare con i Sindaci ha bisogno ed è in attesa del decreto attuativo che entro sei mesi dall'applicazione della riforma dovrà essere fatto e che dovrà regolare le parti che sono da regolare, perché gli aspetti assicurativi e anche la base applicativa dell'utilizzo delle ore e la disponibilità delle persone non sono aspetti banali. Si era già in passato verificato per altre attività quanto sia importante dare la possibilità alle persone di lavorare nei servizi pubblici ma allo stesso tempo quanto poi tutto questo vada ben codificato per non rischiare di creare delle difficoltà e anche dei problemi di gestione. Si è ipotizzato un secondo incontro - evidentemente il lavoro è in corso - con l'analisi di ulteriori dati che si terrà sicuramente entro la prima settimana di giugno, nel frattempo la dirigenza dei centri di impiego sta seguendo sul tavolo tecnico nazionale l'evoluzione dell'organizzazione del lavoro e stiamo sollecitando l'applicazione di questo decreto.

La disponibilità ad accogliere la mozione c'è nella misura in cui si chiede un emendamento che possa da un lato nelle premesse ricordare che siamo in attesa di questo decreto applicativo e dall'altro d'indicare che si dà continuità al lavoro iniziato, per fare in modo che l'organizzazione che mettiamo in campo sia un'organizzazione che possa essere effettivamente concreta e utilizzabile per tutti per evitare che si parta a macchia di leopardo, magari anche facendo degli errori d'interpretazione delle norme e rischiando poi di non avere la possibilità di realizzare al meglio tutto quello che è previsto. In questo secondo incontro declineremo meglio le proposte, sperando di avere qualche informazione in più sul decreto ed inoltre verificheremo e bene - loro stanno cominciando a lavorare, come viene richiesto -quali possano essere eventuali i campi di applicazione che però poi si devono sposare con le competenze delle persone che possono andare a ricoprirli. È importante anche per noi comprendere bene qual è la platea di riferimento per capire se poi le varie aree d'intervento possono essere utili alle persone che daranno la loro disponibilità.

Quindi nella premessa inseriremmo e ricorderemmo la necessità che il decreto venga poi finalmente deliberato e chiederemmo di modificare l'impegno in questi termini: "Impegna il Governo regionale a continuare il confronto in atto con i Sindaci dei Comuni della nostra Regione per identificare gli ambiti e i progetti di pubblica utilità in cui potranno essere impiegate le persone che percepiranno il reddito di cittadinanza". Se questa proposta fosse accolta, potrebbe anche essere interessante comunque, oltre a dare continuità al lavoro in Commissione, convocare anche i Sindaci in Commissione per verificare la loro disponibilità.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale, la parola alla collega Russo.

Russo (M5S) - Grazie Assessore. Sono assolutamente disponibile ad accogliere i due emendamenti, le due aggiunte, anche perché vanno perfettamente nella direzione in cui avevo pensato questa mozione, volevo però sottolineare due aspetti. Nel mio impegno avevo parlato di "Invitare tutti i Sindaci dei Comuni della nostra regione a identificare rapidamente i possibili ambiti di impiego di tali risorse umane". Lei ha tolto "rapidamente" ha tolto "impossibile", va bene, non c'è questione, nel senso che quello che a me interessava era questo: io mi immagino soprattutto i Comuni piccoli - anche quelli medi credo - dove i Sindaci avranno sicuramente contezza del fatto che ci sono alcune aree dove hanno necessità di risorse aggiuntive e quegli ambiti devono essere gli ambiti in cui ci si deve già minimamente organizzare, secondo me, per raccogliere le risorse. Era questo l'intento con cui avevo pensato la mozione, poi sicuramente sarà mia cura prossimamente in Consiglio - o anche in separata sede, non c'è questione - di approfondire come effettivamente queste risorse sono inserite all'interno dei vari Comuni e se l'inserimento di queste risorse nei Comuni portano un valore aggiuntivo che è quello per cui sono pensate queste risorse all'interno dei Comuni e in genere all'interno del senso del reddito di cittadinanza.

Presidente - Prima di chiudere la discussione generale, chiedo il testo emendato. La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Aggiungeremmo quindi: "Con i Sindaci e i Comuni della nostra Regione per identificare rapidamente gli ambiti e i progetti di pubblica utilità in cui potranno essere impiegate le persone che parteciperanno al reddito di cittadinanza".

Al di là dell'impegno, quello che conta molto per i Sindaci sono gli aspetti organizzativi ed assicurativi perché nei L.U.S. (lavori di utilità sociale) c'è tutta una esperienza che è maturata nel tempo e che poi ha permesso di avere una vera e concreta applicazione del lavoro, altrimenti si rischia poi di abbandonare le persone nei servizi senza una vera gestione. Quindi una delle idee è anche quella di capire se non lavorare per piani di nuovo di zona anche rispetto a questa tematica, che permetterebbe anche ai Comuni più piccoli di avere un servizio, magari un servizio integrato. Quindi è in questa direzione che si sta lavorando.

Président - Je peux fermer la discussion ? Discussion générale fermée. La parole à la collègue Minelli.

Minelli (RC-AC) - Semplicemente per dire che il nostro voto sarà favorevole e che abbiamo ascoltato con interesse anche quanto esposto dall'Assessore nell'ultima parte. Ritengo che una mediazione da parte dell'Assessorato della Regione con i Comuni, e anche l'idea di pensare ad un piano di zona per quanto riguarda l'utilizzo di queste risorse sia quanto mai opportuna, sia perché spesso, nel momento in cui bisogna prendere delle decisioni di tipo organizzativo, i piccoli Comuni sono in difficoltà anche sotto questo aspetto, e quindi fare un lavoro che sia il più possibile di collaborazione ha sicuramente degli aspetti positivi. La seconda cosa - che effettivamente è quanto diceva la collega Russo e che occorre fare - è identificare in modo rapido gli ambiti di lavoro, e questo a maggior ragione si può fare se esiste una concertazione. Di conseguenza il nostro voto, anche con maggiore forza dopo l'emendamento che mi sembra andare nella direzione di una reale collaborazione, è positivo.

Président - La parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - A nostro modesto parere che spero non offenda nessuno, più che una mozione questa avrebbe potuto essere un'interrogazione per sapere se il Governo nazionale e quello regionale siano riusciti un po' a coordinarsi in merito a una supposta riforma comunque lacunosa e ampiamente criticabile, e presentata così questa iniziativa sulla questione del reddito di cittadinanza assume più l'aspetto di uno spot elettorale tipico un po' dei 5 Stelle, nessuno me ne voglia, ma ormai la mia trasparenza è abbastanza nota. Non riusciamo proprio a condividere questo entusiasmo dei colleghi. I cosiddetti navigator, i tutor, devono orientare e sostenere i beneficiari nel loro piano di reinserimento al lavoro ma nel frattempo questi beneficiari vengono costretti al lavoro gratuito presso i Comuni di residenza e la contraddizione sta nel fatto che quelle otto ore settimanali di lavoro gratuito presso il Comune possono anche togliere, forse, la possibilità di lavoro regolarmente retribuito a qualcun altro. Inoltre se i Sindaci non conoscono quali siano effettivamente le abilità e i limiti dei beneficiari, diventa un po' difficile ragionare seriamente nei Comuni su come orientarli e impiegarli nei diversi ambiti. Devo dire che il voto di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta sarebbe stato di astensione, con l'emendamento proposto dall'Assessore che sembra andare nella direzione di risolvere questo nostro ultimo dubbio, votiamo a favore ma senza entusiasmo.

Presidente - Altri? Se non ci sono altri interventi, la parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (AV) - Nell'illustrazione in aula evidentemente non si possono trattare tutti i temi. Nell'incontro con i Sindaci una delle attenzioni che è stata posta dall'inizio e che verrà comunque verificata sarà fare in modo di non sostituire del lavoro per il lavoro; in quelle aree dove oggi non ci sono servizi o non vengono appaltati servizi o non possono essere assunte risorse, dobbiamo cercare di applicare l'area nuova, che non deve essere vista come una prestazione di lavoro ma deve essere vista anche come una condizione sociale d'inserimento in attesa di ritornare al lavoro. Quindi giusta la sensibilizzazione a questo riguardo, ma posso garantire che è una attenzione che dovremmo dare, altrimenti si rischia veramente di continuare a lavorare a momenti per uno o per l'altro, invece l'obiettivo è di lavorare per tutti.

Presidente - Non ci sono altri interventi, allora possiamo mettere in votazione la mozione come è stata emendata. Votazione aperta. Votazione chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.