Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 640 del 9 maggio 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 640/XV - Relazione conclusiva della Commissione consiliare speciale CVA. (Reiezione di una risoluzione)

Distort (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri diamo inizio alla seduta. Eravamo al punto n. 4 all'ordine del giorno. Risoluzione 4 proposta dai gruppi Lega Vda e Mouv'.

Ha chiesto la parola per l'esposizione il collega Aggravi. Prego collega.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Vicepresidente, buongiorno a tutti e grazie soprattutto per l'auspicio che lei ha fatto a tutti, spero che si possa concretizzare, viste le giornate di tensione che abbiamo vissuto in questi due giorni. La risoluzione che abbiamo presentato nell'impegnativa cita: "Impegna il Governo regionale per il tramite di Finaosta a promuovere una pubblica manifestazione d'interesse con la quale poter considerare altri potenziali coinvolgimenti di terze parti operanti nel settore riferimento e la relativa Commissione competente ad audire tutti quegli operatori terzi che hanno manifestato interesse per il Gruppo CVA, al fine di comprenderne le intenzioni, le potenzialità, le criticità e le possibili evoluzioni e a produrre una relazione dedicata al cui interno siano ricondotte le valutazioni e le risultanze conseguenti alle audizioni condotte".

Anche in questo caso, come abbiamo già avuto modo di rappresentare al Consiglio, l'intenzione è valutare tutti gli scenari possibili che abbiamo ritenuto opportuno identificare con le varie risoluzioni, al fine di poter avere diciamo un carnet di valutazioni, informazioni e soprattutto analisi approfondite su scenari che possono essere messi a confronto con i due principali della quotazione o non quotazione, perché, come spesso è successo anche in Commissione, ci si è sempre trovati come scontro a questo tema, in realtà nella missione della Commissione c'erano anche le altre forme societarie perché come è anche capitato nella presentazione - cito ad esempio quella del professor Dallocchio - si è visto che accanto a soluzioni che possono appunto essere quelle relative alla quotazione vi sono soluzioni come quelle delle transazioni, in cui si possono trovare anche delle appetibilità da una parte o dall'altra o comunque delle potenzialità che possono essere saggiate, poi giustamente il socio fa la propria scelta.

A tale riguardo non voglio dilungarmi più di tanto, in quanto abbiamo già avuto occasione di dibattere sulla questione, tengo soltanto a sottolineare due aspetti: il fatto che - e lo ripeto fortemente soprattutto su questa risoluzione - l'obiettivo è proprio riuscire ad avere uno scenario valutato rispetto a quello che noi conosciamo della quotazione - o che dovremmo conoscere meglio come abbiamo avuto occasione di dire - e soprattutto un po' anche per rispondere, e ringrazio il collega Marquis che mi ha dato anche questo spunto in uno dei suoi interventi di ieri, parlando dei patti parasociali o comunque degli accordi; è vero, spesso si esce dal tavolo degli accordi in maniera non molto positiva, lui citava RAV, possiamo anche citare Heineken o altri esempi in cui forse le due controparti non sono uscite alla stessa maniera dal tavolo, la storia ne darà i risultati, però è ovvio che tutto dipende da come vanno le interlocuzioni. Sul discorso di RAV sicuramente oggi noi possiamo dire che forse la scelta di privilegiare le azioni privilegiate rispetto a un controllo non è stata positiva, però è anche vero che se a questi tavoli non ci si siede, non si può sapere cosa ne può scaturire; a questo proposito cito anche che non ci sono soltanto situazioni di minoranza/maggioranza per quanto riguarda le logiche di consolidamento in gruppi ma ci sono anche situazioni di controllo congiunto, le società energetiche forse quelle più carbon piuttosto che quelle carbon free ma forse arriveranno anche quelle carbon free a questa posizione, cito l'Eni o altre grandi società dove la logica del controllo congiunto e del patto parasociale è à la une e viene utilizzato.

Poi non limitiamo le possibilità magari a delle sinergie all'interno di gruppi per cui, ripeto, sempre in ottica valutativa, non di decisione, possono scaturire dei punti favorevoli alla transazione. Tutto dipende da come si esce dal tavolo delle trattative, questo è vero, lei lo ha messo in luce e io lo sottoscrivo, perché, purtroppo, è così.

Presidente - Si apre lo spazio per il dibattito generale. La parola il collega Nogara.

Nogara (AV) - Io mi limito a parlare di accordi in maggioranza e minoranza. Premesso che sarebbe opportuno meglio definire su quali punti dovrebbero vertere le manifestazioni d'interesse - e parlo di perimetro - una volta ricevute e valutate le stesse, il perfezionamento dei rapporti con i potenziali partner individuali resterebbe comunque soggetto alla normativa della legge Madia: evidenza pubblica per la cessione di un'eventuale quota di partecipazione, preventiva autorizzazione da parte della Regione per l'operazione, con invito della relativa determinazione alla Corte dei Conti e all'Autorità antitrust.

Si fa presente che la cessione di una quota di partecipazione di CVA, che non sia almeno il 51 percento, farebbe permanere CVA nell'ambito soggettivo di applicazione della legge Madia e delle altre normative pubbliche, quindi, oltre a non risolvere i problemi ridotti dall'applicazione della Madia stessa, comporterebbe la perdita di governance della società. Sembra pertanto una contraddizione il fatto che da una parte si sia contrari a una quotazione di una minoranza delle azioni di CVA e dall'altra parte gli stessi soggetti siano favorevoli a una possibile cessione della maggioranza delle azioni di CVA a un operatore industriale concorrente e a esclusivo vantaggio di quest'ultimo.

In effetti una cessione del 51 percento delle quote CVA a un operatore industriale porterebbero a quest'ultimo evidenti vantaggi - e qua mi lego anche proprio a quello che aveva detto il professor Dallocchio: la CVA, per come è strutturata, per i bilanci, per come funziona, in questo momento è molto appetibile - vantaggi legati all'importante liquidità prodotta attualmente da CVA, a un ridotto indebitamento della medesima, cosa che contribuirebbe a migliorare i parametri della posizione finanziaria netta dell'acquirente, all'acquisizione di importanti asset di produzione da fonti rinnovabili, con una rapida crescita di settore, all'eliminazione di un potenziale concorrente nelle future gare su concessioni scadute. Il tutto a fronte di nessun beneficio a vantaggio di CVA e del suo azionista.

Per quanto concerne la potenziale acquisizione di una minoranza delle azioni di CVA, tenuto conto dei vincoli a cui è soggetta la medesima e della sua limitata operatività in applicazione della Madia, pare difficile che un soggetto privato possa essere interessato a tale operazione.

In ogni caso qualsiasi ingresso di un operatore industriale come socio di minoranza di una CVA che non può crescere né fare sviluppo sarebbe probabilmente fatto solo per sfruttare la redditività a proprio esclusivo vantaggio, ad esempio limitandone la concorrenza sui mercati nazionali o utilizzando informazioni riservate che in tale posizione potrebbe conoscere.

Io mi sono limitato - lei ha ampliato di più il discorso - a queste due casistiche. Poi per chiarezza vorrei riferirmi a quello che è stato detto ieri: io ieri avevo chiesto del perché non si fossero fatte tutte queste proposte, la Commissione era composta da nove componenti: tutti avrebbero dovuto lavorare. Il collega Cognetta mi ha risposto in modo preciso, io - ho già fatto vedere anche a lui - ho controllato, non avevo detto quello che il consigliere Cognetta ha riportato, io non avevo detto che si lavorava solo sulla quotazione. Solo per chiarezza.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Io ho già fatto ieri delle considerazioni generali su questa serie di risoluzioni, ribadisco soltanto una cosa e poi entro nello specifico di questa risoluzione. Concordo sul fatto che si dica - lo abbiamo detto, lo abbiamo sostenuto - che non sono stati sufficientemente approfonditi molti scenari, ma a questo punto dei lavori, dopo quasi un anno in cui parliamo tutti quanti di CVA all'interno delle nostre posizioni, ritengo che bisognerebbe, adesso, sapere esattamente quale scenario approfondire di più; a mio avviso ogni gruppo dovrebbe avere una linea più precisa. Mi sono ricordata di una cosa e sono andata a controllarla: nel momento d'insediamento della passata maggioranza, proprio nel pomeriggio successivo all'insediamento, io avevo chiesto alla maggioranza chiarimenti su quali fossero gli intendimenti riguardo alla CVA, perché il programma di governo presentato, e lo avevo sottolineato, era, a mio avviso, generico, e leggo anche quello che c'era scritto nel vostro programma, parlo del programma della LEGA: "Riteniamo che CVA sia strategica per il futuro dell'economia valdostana tanto dal punto di vista della produzione energetica quanto per i bacini, indispensabili riserve d'acqua e sempre più necessari nel futuro; inoltre questa deve diventare un importante attore di ricerca sperimentale sull'uso dell'acqua ai fini idroelettrici". Ma non c'era nulla di più.

Ora io credo che in un anno qualche approfondimento sia all'interno della Commissione, perché c'è stato modo di farlo, sia più in generale doveva essere fatto. Non c'è una linea precisa, lo dicevo già ieri e aggiungo oggi che volete andare di corsa a elezioni e ci accusate di non seguirvi in questa cosa, ma agli elettori su CVA, come anche su altri temi abbastanza rilevanti, non sapete esattamente che cosa dire e la richiesta di approfondimenti mi sembra a questo punto un po' generica. Nella fattispecie, questa risoluzione vuole impegnare la Commissione competente ad audire tutti quegli operatori terzi che hanno manifestato interesse per il gruppo CVA al fine di comprenderne le intenzioni, le potenzialità, le criticità e le possibili evoluzioni: noi non siamo favorevoli, perché questo è implicitamente una volontà di andare nella direzione di vendere CVA, o comunque di attuare un partenariato che è nell'ottica della privatizzazione.

Noi su questo siamo contrari e vorremmo anche che fosse più chiaro che cosa volete fare voi di CVA.

Dalle ore 9:18 assume la Presidenza la presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Anch'io volevo fare due considerazioni su questa proposta di risoluzione che mi sembra un po' antitetica a quei principi che sono usciti nella discussione della giornata di ieri. Sostanzialmente si è manifestata la forte esigenza da una parte di mantenere il controllo e l'indirizzo della società e dall'altra parte con questa iniziativa si propone di valutare degli scenari alternativi, di andare a stringere delle alleanze industriali con altre partnership. Io vorrei partire dalla premessa di questa risoluzione, dove viene dato atto che il problema della Madia è un problema importante che è da superare perché impone forti vincoli all'operatività della società come operatore di mercato. Questo sta nelle premesse ed è un approccio che condividiamo. Pertanto bisogna uscire dalla Madia. Per uscire dalla Madia, se io stringo un'alleanza con una società che è quotata, devo vendere il 51 percento della società perché se il 51 percento della società rimane in mano al socio pubblico, non si può uscire dalla legge Madia, pertanto do per scontato che chi avanza questa proposta, ha l'intenzione di cedere il 51 percento della società CVA. Cosa che credo che non sia nell'interesse della pubblica Amministrazione da quello che è stato condiviso nella giornata di ieri, ma che non lo è soprattutto per la posizione della maggioranza regionale.

Volevo replicare, inoltre, rispetto a delle considerazioni fatte ieri sera e anche stamattina dalla collega Minelli dove viene evidenziato sostanzialmente che è antitetico procedere verso la quotazione in borsa e verso la definizione di una norma di attuazione. Collega - anche noi abbiamo studiato, non solo lei - non è vero, lei continua a dire delle cose che non sono corrette, e perché dico che non è corretto? Perché il decreto semplificazioni dà la possibilità alle Regioni a statuto speciale di prevedere delle norme che salvaguardano le competenze statutarie; nello specifico si ritiene particolarmente importante per la Valle d'Aosta salvaguardare le peculiarità del nostro territorio in considerazione dell'importante incidenza che hanno le infrastrutture relative alle centrali e agli impianti idroelettrici sul nostro territorio, che è ristretto, è un territorio che ha delle specificità diverse rispetto agli ambiti territoriali più grandi.

Ma vengo adesso al nodo principale: la società che eventualmente si quota e rimane sottoposta al controllo pubblico rimane una società pubblica ai sensi dell'articolo 2 delle lettere M, N e P del Testo unico delle società partecipate, ovvero il Decreto legislativo Madia. Pertanto non si ritiene che ci sia nessuna incompatibilità ad attuare contemporaneamente il percorso di quotazione di CVA - che rimarrebbe considerabile società pubblica ancorché quotata - con l'attivazione di una norma di attuazione che rafforzi la potestà legislativa regionale in materia di affidamento delle concessioni idroelettriche, perché, se così non fosse, rientrerebbe nelle società miste dove c'è la possibilità di fare un affidamento diretto ai sensi del Decreto semplificazione. Quindi des deux l'une.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi intervenuti. Volevo tranquillizzare la collega Minelli che si chiedeva quale fosse la posizione dei sottoscritti. Guardi, non si preoccupi, la Giunta Spelgatti è finita, nel prossimo Governo, con i prossimi alleati potrà discutere di cosa fare di CVA e probabilmente anche lei si renderà conto che è molto complesso. Non si preoccupi, ci sarà tempo. Per quanto invece riguarda gli interventi del collega Nogara e del collega Marquis li ringrazio, ringrazio anche loro perché hanno confermato quello che dicevo precedentemente: c'è necessità d'indagare sulle possibilità, perché, quando ci si siede a un tavolo, le strutture e le valutazioni che si possono fare sui nuovi assetti societari sono molteplici. Giustamente, come sottolineava giustamente il collega Nogara, loro si sono concentrati più sul sulla perdita del controllo e quindi una partecipazione del 49 piuttosto che del 51 percento, ma ci possono essere delle opportunità per uscire comunque dalla Madia che possono essere vagliate e che non riguardano soltanto due controparti ma potenzialmente anche una terza controparte che fa parte dell'altro gruppo; comunque sia è un'eventualità che dal sentiment che si è sentito non verrà presa in considerazione, un po' me ne dispiaccio perché sono valutazioni che possono essere utili per prendere una decisione definitiva. Comunque grazie per il dibattito che ne è scaturito.

Presidente - Ci sono altri che intendono prendere la parola? Possiamo chiudere la discussione generale. In replica per dichiarazione di voto la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - Per dichiarazione di voto. Chiaramente questa risoluzione non va nella direzione della quotazione, infatti va direttamente in quella della vendita. Chiedete di audire gli operatori terzi che hanno manifestato interesse per comprenderne intenzioni e possibili evoluzioni. A quale pro? Questo tradotto vuol dire: sentiamo gli operatori terzi - tipo Iren tanto per dirne una a caso! -, vediamo che proposta ci fanno e valutiamola. Se è vantaggiosa parliamone e decidiamo tutti assieme, questo è stato detto ieri dalla collega Spelgatti se non sbaglio, altrimenti sentiamo gli altri e vediamo chi offre di più. Ma Iren, lo sappiamo bene, ha già fatto una proposta: sarebbe disposta anche a presentare una significativa offerta in contanti per avere una quota di maggioranza della società. Non lo dico io ma lo dicono le fonti finanziarie e visto che, come ho già detto, abbandonando le fonti fossili il valore delle società che producono energia da fonti rinnovabili inevitabilmente sarà destinato a decollare, è ovvio che la nostra CVA risulti essere molto appetibile sul mercato e l'offerta da parte degli operatori del settore non potrà che essere evidentemente significativa.

Quindi, colleghi che avete presentato questa risoluzione - vi leggo tutti e sette i colleghi della Lega più Cognetta, Ferrero e Gerandin - palesemente dichiarate che, se un operatore terzo farà un'offerta valida o vantaggiosa per l'acquisto di una quota di maggioranza della società, voi sareste anche disposti a cederla, altrimenti non ha senso presentare questa risoluzione che tra l'altro va, come è già stato ampiamente esposto, in antitesi con la vostra prima proposta. Questo quadro comunque è chiarissimo e completo: vendere una quota di maggioranza equivale a privatizzare la società ed è ancora peggio che quotarne un 25/30 percento in borsa. Per questo non solo voteremo contrari a questa risoluzione che va palesemente nella direzione della privatizzazione della società, non vostra, ricordo, ma dei cittadini valdostani, ma viste le vostre intenzioni, vi ripeto esattamente, colleghi di Lega e MOUV', ciò che ieri ha detto la collega Spelgatti rivolta alla maggioranza e cito testuali parole: "Voi non dovete metterci le mani sul CVA perché siete pericolosi. State lontani da CVA!" e aggiungo perché le vostre intenzioni sono ancora più pericolose di quelle dell'attuale maggioranza.

Presidente - La parola alla collega Minelli.

Minelli (RC-AC) - Per ribadire la contrarietà alla risoluzione e per dire al collega Aggravi che sono felice della risposta che mi ha dato, che sostanzialmente ci dice che i nostri colleghi non sanno che cosa faranno, dipenderà dagli alleati di Governo che ovviamente detteranno la linea, e quindi si farà ciò che chiederanno. La vostra scarsa decisione su questo tema ci preoccupa soprattutto se l'intenzione è quella di andare a governare. Il voto è contrario, sulla questione che ha sollevato il collega Marquis tornerò nel momento in cui discuteremo la risoluzione di maggioranza. Dico soltanto ora che la società - Marquis ci ha spiegato - è una società che sarebbe in gran parte pubblica, ma per attuare la norma di attuazione la società deve essere totalmente pubblica.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie collega Minelli, prima o poi un giorno forse ci incontreremo, perché io ho detto un'altra cosa. Solo una battuta veloce: noi ovviamente voteremo a favore della risoluzione che abbiamo presentato. Una battuta rapida al collega Mossa che era molto fermo ieri sulla questione dei contanti, forse mi sono perso delle novità normative di questa mattina ma mi sembra che ci sia ancora in vigore la limitazione dell'uso del contante. Lui forse, visto il mestiere che fa me lo può insegnare meglio, se mi sono perso qualcosa magari se me lo fa sapere. La ringrazio.

Presidente - La parola al collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Nella discussione sulla compagnia delle acque è la prima volta che intervengo, e voglio intervenire proprio su questa risoluzione - risoluzione che non voteremo, come hanno già anticipato altri miei colleghi - proprio perché, a nostro avviso, questa, fra tutte le risoluzioni presentate, era la strada maestra della Giunta Spelgatti e quindi ben venga un governo autonomista e meno male che c'è un governo autonomista!

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Buongiorno a tutte e a tutti. Noi votiamo contro questa risoluzione perché non vogliamo perdere ulteriore tempo per analizzare soluzioni che riteniamo contrarie agli interessi della comunità valdostana, in quanto persino peggiori se possibile della quotazione in borsa e stranamente per una volta mi sento abbastanza in accordo con quanto detto dal presidente Nogara, mi spiace che sia uscito perché volevo rivelargli che l'ho pure sognato questa notte e in sogno, nell'incubo, mi diceva: "Guarda Pulz che la CVA non c'entra nulla con la privatizzazione delle acque e con lo sfruttamento del territorio". Allora io mi sono risvegliata tutta sudata e urlavo durante l'incubo: "Ma Presidente, questo sfruttamento non serve forse per aumentare il profitto di chi investirà in CVA?". Scusatemi, ho avuto una notte difficile.

Presidente - Altri? Possiamo mettere in votazione? La votazione è aperta. Possiamo chiudere la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 10

Contrari: 25

Il Consiglio non approva.

Presidente - Passiamo all'illustrazione della prossima risoluzione, la n. 5, per l'illustrazione la parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - L'obiettivo di questo ordine del giorno è creare la più ampia e larga condivisione sulla scelta che coinvolgerà il futuro di CVA. Credo che questi giorni d'intenso dibattito, che ci hanno portato a essere fermi al punto 4 dopo il terzo giorno di Consiglio, evidenzino bene quale sia la tensione che sia questa assise sia la popolazione valdostana ha sul tema acque e sul tema CVA. Questo tema è talmente importante dall'aver creato appunto sulla sua scelta, sulla scelta del futuro di questa società, addirittura un comitato, che si chiama "Giù le mani dalle acque". Come sapete è un comitato che si è fatto promotore di una raccolta firme, sono state raccolte migliaia, mi pare 4 mila firme che sono state anche consegnate ovviamente qui agli uffici e che sono sicuramente un segno di grande partecipazione e interesse della popolazione valdostana su questo tema. È stato ricordato più volte - ancora anche oggi, anche dai sogni un po' bizzarri della collega Pulz - ed è stato detto che l'acqua è di tutti. È bene ricordare altresì, e anche questo è stato già detto più volte, che anche la CVA è di tutti e per affermarlo in maniera forte riteniamo che sia assolutamente necessario affidarci a un referendum, a una consultazione popolare che chieda alla collettività quale sarà la destinazione, quale sarà il futuro di una società così importante, anche per spezzare quella catena di promesse che da qualche tempo a questa parte sono state costruite attorno alla società, in maniera che si possa anche frenare chi sta facendo, a spese di questa società, una lista della spesa con i soldi della quotazione. Sono lieto, e nel dibattito di questi due giorni è emerso in maniera chiara, che molti colleghi si siano appunto detti favorevoli a una consultazione popolare, a un referendum, per chiedere l'opinione dei nostri cittadini. Ricordo che anche il collega Barocco ieri si è espresso favorevolmente a una consultazione in questo senso, ovviamente credo che a questo punto questo ordine del giorno non possa che provare la nostra piena condivisione, anche perché riteniamo che sia un passaggio democratico importante.

Ieri - ed è stato peraltro anche ribadito poco fa dal collega Bianchi - è stato detto dall'assessore Testolin che la decisione, la scelta di acquistare CVA fu una scelta fatta dalla politica, da un governo fortemente autonomista, e di questo giustamente ne avete rivendicato il merito, sono stati poi elencati chiaramente tutti i fattori positivi che questa scelta ha portato. Sono state però scelte operate da un governo fortemente autonomista anche i milioni, le centinaia di milioni, i 140 milioni di finanziamento al Casinò, è stata una scelta anche l'opera del trenino di Cogne, è stata una scelta l'aeroporto, sono state tante le scelte dei governi autonomisti, alcune buone, alcune cattive. Ecco perché su un tema così importante riteniamo assolutamente necessario che siano direttamente i Valdostani a poter scegliere il futuro di questa società.

Ecco perché quindi con questo ordine del giorno chiediamo di dare corso all'iter necessario per l'organizzazione di un referendum consultivo al fine di sottoporre la scelta di dar corso al processo di quotazione del gruppo CVA alla valutazione della cittadinanza valdostana.

Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - I lavori della Commissione speciale sono stati certamente - seppur molto limitati nel tempo e negli argomenti - interessanti dal punto di vista del fornire l'informazione a tutti, alla politica e non solo, e alla fine su questa decisione così importante dovranno pronunciarsi i Valdostani. In questi ultimi anni, in questo ultimo anno in particolare, si sono comunque avute informazioni supplementari che sono state utili al dibattito interno al Consiglio ma potranno essere utilizzate anche in un più ampio dibattito che coinvolga tutta la popolazione. Lo dicevamo già in passato, questa decisione strategica non può che essere presa attraverso un referendum. Ora gli scenari si sono delineati in modo abbastanza chiaro, da una parte la quotazione, dall'altra la scelta del mantenimento dell'azienda come pubblica e l'utilizzo di una norma di attuazione per dare una maggiore efficacia e un cambio di obiettivi. Su questi due scenari i Valdostani potranno facilmente esprimere la loro posizione. C'era l'occasione anche per far fare un passo avanti alla nostra democrazia: a mio avviso la democrazia è matura e i Valdostani sono in grado di prendere una decisione, seppur complessa e difficile come questa.

L'unica scelta, lo ripeto, può essere presa soltanto attraverso un referendum. Gli strumenti per attivare questa procedura ci sono ed è importante che vengano attivati, non capisco bene l'iter quale viene segnalato nella risoluzione, poiché gli strumenti al momento sono già a disposizione. Al di là dell'aspetto tecnico, l'importante è che queste modalità di scelta vengano attivate e che i Valdostani possano decidere di questa importante società, che è la loro.

Presidente - La parola al collega Vesan.

Vesan (M5S) - Abbiamo ascoltato con attenzione la proposta del collega Manfrin perché dobbiamo dichiarare la nostra scarsa capacità nel leggere l'impegno della risoluzione. Questa risoluzione è stata fatta per impegnare il Governo regionale a dare corso all'iter legislativo necessario per l'organizzazione del referendum consultivo. Ai sensi della normativa regionale sul referendum consultivo, è espressamente previsto che questo possa essere fatto con due modalità: una prima per cui il referendum consultivo viene deliberato prima dell'approvazione di una legge se scelto dalla maggioranza di questa Aula, e quindi questo è il vero referendum consultivo; è altresì possibile che partano degli ulteriori referendum consultivi invece su richiesta di 12 membri di questa Aula oppure di un consistente numero di cittadini valdostani. A questo punto però naturalmente il referendum consultivo è consultivo per modo di dire perché comunque si applica nei confronti di una legge già approvata.

Con questa risoluzione voi chiedete l'approvazione di un iter legislativo da parte del Governo. Da parte nostra, noi chiediamo - solo per chiarezza e per essere sicuri di aver capito giusto - se era possibile emendare questa risoluzione inserendo il fatto che la risoluzione viene indirizzata al Consiglio e direttamente all'indizione del referendum consultivo prima dell'approvazione della legge, perché una volta approvata la legge che immagino sarà portata avanti qualora venisse mai tristemente approvata la risoluzione della maggioranza, le modalità non passerebbero attraverso questa risoluzione e la richiesta di referendum consultivo dovrebbe seguire tutt'altro iter che non quello di un iter legislativo.

Quindi, qualora i proponenti volessero venirci incontro nei confronti di questo chiarimento procedurale e modificare la risoluzione in tal senso, cioè evidenziando il fatto che la richiesta viene fatta al Consiglio regionale per l'indizione di un referendum consultivo prima di dover approvare una legge... perché è questa in realtà la vera strada del referendum consultivo ed è questa la strada che immagino volessero percorrere anche i rappresentanti della maggioranza quando hanno detto che erano particolarmente interessati a conoscere il parere della cittadinanza valdostana.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - La ringrazio collega Vesan, effettivamente c'è un "legislativo" in più, me ne scuso però condividiamo assolutamente la vostra proposta, purtroppo effettivamente gli ordini del giorno erano rivolti tutti al Governo regionale e questa effettivamente è competenza propria del Consiglio quindi condividiamo la proposta di riformulazione, magari se la fa pervenire alla Presidenza, grazie.

Presidente - Si toglie solo la parola "legislativo". La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Non so se sia ancora possibile modificare dopo la chiusura della discussione generale, comunque lo si verifichi eventualmente. Concordiamo con i presentatori di questa risoluzione sull'importanza del tema che ci ha visti impegnati in questa tre giorni: il futuro della CVA. Ci sembra contraddittorio che questa questione venga sollevata in questo modo dal partito, dal gruppo che, quando ne ha avuto la possibilità, ha gestito il dossier CVA in modo assolutamente segreto anche nei confronti degli alleati, però condividiamo che su un tema così pregnante possa essere corretto "consultare la popolazione". Noi questo lo abbiamo sempre sostenuto.

Ogni movimento, questa maggioranza avranno la possibilità di spiegare ai cittadini valdostani la fondatezza delle loro posizioni. Forse bisogna però fare chiarezza sulla nostra legge sul referendum che per il referendum consultivo prevede all'articolo 45: "Il Consiglio Valle, prima di procedere all'adozione di provvedimenti legislativi o amministrativi di particolare rilevanza generale, può deliberare a maggioranza assoluta dei suoi componenti l'effettuazione di un referendum consultivo finalizzato a conoscere l'orientamento degli elettori sui provvedimenti medesimi". Però la richiesta di referendum consultivo che può essere avanzata da soggetti diversi, può essere avanzata entro un mese dalla trasmissione al Consiglio Valle del provvedimento legislativo o dell'atto amministrativo di particolare rilevanza generale. È questa la questione che già ci aveva visti impegnati e confrontati nella passata legislatura: ci vuole il deposito di un atto ufficiale, di un disegno di legge, di una proposta di legge che possa dare avvio all'iter del referendum.

È un referendum consultivo particolare, perché non permette in realtà di consultare la popolazione prima di una decisione: bisogna presentare un disegno di legge che una decisione la contiene e su quella poi possono pronunciarsi i cittadini valdostani.

Io credo che questo sia corretto dirlo e quindi non c'è alcuna mancanza di volontà, da parte di nessuno, di consultare preventivamente, queste sono le regole che attualmente noi abbiamo per quanto riguarda il referendum.

Presidente - La parola alla collega Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Noi votiamo assolutamente a favore di questa risoluzione emendata, perché riteniamo democraticamente e anche responsabilmente corretto coinvolgere i cittadini valdostani in una decisione che si ripercuoterà sulle future generazioni. Nel dettaglio riteniamo che sia giusto ricorrere a questo referendum consultivo per tre ragioni principali: in primis la disponibilità di acqua dolce è la principale risorsa del territorio valdostano. Si tratta di un bene sempre più raro per via del riscaldamento globale e anche per lo sconsiderato sfruttamento delle risorse della terra. In futuro sappiamo che sarà un bene supremo e questo bene supremo deve essere gestito dal pubblico nell'interesse della comunità, del territorio e di tutte le creature di ogni tipo e genere che lo popolano.

Vorrei raccontarvi che ho ricevuto ieri mattina durante il consiglio un messaggio di una giovane amica studente universitaria che mi scrive così: "Sono a lezione in Università e si parla dei cambiamenti climatici col docente Bagliani, titolare del corso 'cambiamento climatico, strumenti e politiche'; ci ha appena spiegato che in Piemonte si stanno avendo problemi di siccità e che le dighe non producono energia idroelettrica come un tempo e ci pone questa domanda: "continuare a produrre energia, e quindi toglierla agli agricoltori, o lasciarla agli agricoltori e comprare energia?". Questa è la domanda della ragazza.

Mi hanno inoltre riferito di recente alcuni agricoltori di Bionaz, miei "vicini di casa" che da alcune estati devono telefonare a CVA perché non hanno acqua sufficiente per i prati e per le mucche. Stiamo parlando del deflusso minimo vitale, che si chiama così appunto perché è vitale. Ieri qualcuno ha detto che questi argomenti non c'entrano con CVA - non dico i nomi perché sennò poi scatta questo antipaticissimo sistema del fatto personale - e mi chiedo: ma noi come faremo un domani? Chiameremo tutti CVA durante il periodo di siccità? E poi mi permetto anche di aggiungere: non ci sono già le amministrazioni locali a essere spesso un po' facilone, per non usare termini più forti, sullo sfruttamento delle acque? L'Amministrazione regionale dovrebbe, secondo noi, dare un'indicazione, essere anche d'esempio per i Comuni in modo che tutti insieme si possa lavorare per gli interessi della comunità e non per quelli di alcuni privati speculatori. Questa è la nostra prima ragione.

La seconda è che la compagnia valdostana delle acque è stata creata con fondi pubblici ed è quindi, possiamo dire, di proprietà dei cittadini valdostani. Il minimo proprio che si può fare nel rispetto della giustizia e della democrazia è chiedere ai legittimi proprietari che cosa pensino della vendita di parte della CVA.

Il terzo motivo, l'ho già ripetuto fino alla paranoia, è che purtroppo questa maggioranza screditata dai recenti scandali giudiziari non ha in questo momento l'autorevolezza per prendere decisioni che riguardano il futuro della Valle d'Aosta e delle nuove generazioni.

Dalle ore 9:53 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi sorprende - ma lo devo ammettere - essere d'accordo dall'inizio alla fine con quanto detto dalla collega Pulz e volevo invece aggiungere un pezzo rispetto a quanto presentato. La collega Morelli ci ricorda le regole per il referendum, e la ringrazio ovviamente per avercelo ricordato, ma quello che dobbiamo anche ricordare è che noi qui stiamo votando un impegno politico, un impegno politico nel realizzare un referendum. Quindi se voi nella vostra risoluzione mettete tutta una serie di desiderata con la quale però chiaramente non si realizza quanto previsto in quei desiderata da lì ad un minuto - non sto a ricordarvi i processi legislativi e consiliari per arrivare a quanto voi inserita nella vostra risoluzione - ma voi con quella risoluzione chiedete a questo Consiglio di prendere un impegno politico.

Allo stesso modo noi con questa risoluzione chiediamo a questo Consiglio di prendere un impegno politico nel chiedere l'opinione dei cittadini su un tema così fondamentale come il futuro di CVA.

Quindi qui si sceglie e si decide da che parte stare, se a favore della consultazione popolare oppure se contro la consultazione popolare. Sic et simpliciter.

Président - La parole au collègue Vesan.

Vesan (M5S) - Volevo anch'io replicare all'intervento normativo da parte della collega Morelli. In realtà un referendum consultivo è una tipologia particolare, vi è dedicato un capo espressamente all'interno della legge sulle iniziative referendarie e il comma 1 dell'articolo 5 stabilisce chiaramente la differenza fra gli atti conseguenti all'approvazione di un atto e quello che è invece espressamente citato nel comma 1, cioè "il Consiglio Valle prima di procedere alla adozione di provvedimenti legislativi o amministrativi". Quindi non ci deve essere nessun atto a monte sulla scorta del quale dobbiamo aspettare o stabilire dei tempi di decorrenza, infatti il comma 3 dello stesso articolo 45 stabilisce che il Presidente della Regione indice con decreto il referendum consultivo entro 10 giorni dalla trasmissione delle deliberazioni consiliari di quel comma 1, deliberazione consiliare che stabilisce il quesito e che si voglia fare questo referendum consultivo.

Non credo ci sia nessun atto perché anche la formula di rinvio prevista dall'articolo 46 successivamente dice espressamente: "Per lo svolgimento dei referendum consultivi si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni per lo svolgimento del referendum abrogativo di cui al capo 2". La possibilità di utilizzare le scadenze e i termini definiti per quello che riguarda il referendum abrogativo naturalmente si applicano nel momento in cui si tratta di referendum consultivo su di un atto già espresso, ma essendoci la tipologia espressamente prevista del referendum consultivo su un atto ancora da decidere, perché di questo parliamo in questo testo di legge, magari sbaglio io con l'interpretazione corretta, però in realtà il fatto di aver utilizzato in quanto applicabili come formulazione vuole espressamente dire che alcune delle formulazioni non sono applicabili. La nostra interpretazione, poi ci riserviamo naturalmente di approfondirla con l'aiuto anche della maggioranza e degli uffici del Consiglio, ma è che se vogliamo chiedere un parere ai cittadini scevro da qualunque tipo di vincolo, dobbiamo farlo espressamente ai sensi del comma 1, cioè chiederglielo senza avere già un atto definitivo, ma solo con la formulazione di un quesito. Sulla scorta di questo non ha senso applicare nessun tipo di scadenza al di fuori di quella che impone al Presidente della Regione d'indire il referendum nel momento in cui la Presidenza del Consiglio gli ha trasmesso l'atto approvato da quest'Aula.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Semplicemente per dire che su un quesito come questo, su un'opportunità importante come quella di sentire il parere dei cittadini - attenzione, questo non vuol dire che in un referendum consultivo ci siano posizioni univoche - ci saranno probabilmente delle posizioni diverse dove ognuno avrà, anche a seguito di quelle risoluzioni che noi avevamo proposto, vale a dire di avere tutti gli scenari, e quando si parla di tutti gli scenari bisognerebbe davvero avere tutti gli scenari compreso quelli che magari in questo momento ci paiono i meno perseguibili, ma almeno avere contezza di ciò che parliamo e di cosa sono e che rischi corriamo verso determinate scelte. Questo era un po' la ratio delle risoluzioni che abbiamo presentato e che vogliono essere legate ad approfondire il tema, però una volta che si ha contezza e una volta che comunque si va verso una scelta politica, il discorso della consultazione referendaria per noi è alla base.

È intervenuta prima la collega Morelli che ha ribadito peraltro quello che mi sono letto nel loro programma che dice che la decisione finale sulla quotazione in borsa della società dovrà essere sottoposta a referendum consultivo al termine delle necessarie valutazioni tecniche. È intervenuto già ieri il collega Barocco che, mi pare, che per quello che riguarda l'Union abbia detto che non c'è nessun tipo di problema a un eventuale referendum consultivo, io penso che in questo momento bisogna giocare a carte scoperte nel senso che in quest'Aula mi pare ci sia la condivisione di tutti che va verso il Sì al referendum consultivo; siamo disponibilissimi a modificare l'impegno, se c'è qualche impegno che non è chiaro scriviamolo a 35 mani, siamo disponibili a modificare l'impegno purché non si giochi alle tre carte, "Si deve avere la legge, non si deve avere la legge, si può consultare prima o consultare dopo" ed emerga chiaro che il referendum consultivo è alla base della valutazione da parte dei cittadini di quella che sarà una scelta politica.

Penso di essere stato molto chiaro, la disponibilità è totale, scriviamo l'impegno tra tutti, poi non è importante se è esecutivo o se è preliminare all'esecutivo o prima della legge o dopo la legge, l'importante è che emerga chiaro che per noi il primo passaggio è quello del referendum consultivo.

Presidente - La parola al collega Nogara.

Nogara (AV) - Io volevo solo fare alcune considerazioni su quanto ha detto la consigliera Pulz. Lei c'era quando è venuta l'Arpa a parlare in Commissione: l'Arpa ha detto delle cose non drastiche come ha detto lei, non so su che studi, su che basi le ha dette, io guardo e leggo quello che è stato detto. È stato detto che tutti i dati fornitici e tutte le cose riportate sono presi da uno studio in Svizzera che è il più attendibile che ci sia, anche perché è molto vicino alla nostra realtà. Non è il caso di mettermi a leggere quello che hanno detto, però, alla fine della fiera, dicevano che in questi anni non ci sarà un cambiamento di precipitazioni ma un cambiamento del tipo di precipitazioni: molta più pioggia e molta meno neve, a seconda delle altitudini. Allora noi abbiamo nel 2050 una problematica sui ghiacciai, su quelli più bassi, e su questo ci dicevano che appunto in Svizzera lo studio dice che consigliano di fare non dico delle dighe però di raccogliere l'acqua, che praticamente sarebbe la sostituzione del ghiacciaio perché, se quello si ritira, bisogna almeno avere una riserva d'acqua, il dottor Cremonese diceva, appunto, che la problematica è questa. Poi parlava del ghiacciaio delle Grandes Murailles perché c'è una diminuzione di ghiacciai fino al 2050. Nel 2050 praticamente il ghiacciaio delle Grandes Murailles - lo dice a pagina 11, comunque è consultabile - non avrà problemi perché parte già da un'altitudine che non sarà toccata: spariranno i ghiacciai dai 2500 ai 3000/3100 metri, tutta la parte alta rimarrà ancora così. Io mi baso su quello che è stato detto.

Riguardo a quanto diceva sui contadini, io per lavoro sono stato Presidente di un consorzio e quello è un problema che c'è sempre stato, anche poco tempo fa che ero in Assessorato Agricoltura: per anni grandi riunioni perché a un certo punto dell'anno, se c'è un po' di siccità c'è il problema, le porto l'esempio di Saint-Barthélemy: ci sono 30 prese sul torrente Saint-Barthélemy, è chiaro che per le ultime tre-quattro prese, se è un anno che non piove tanto, manca l'acqua. Allora si facevano queste riunioni con CVA che giustamente apriva per dare l'acqua ai vari consorzi, come può succedere a Bionaz, come può succedere in altri posti. Questi problemi sicuramente non andranno a diminuire ma aumenteranno; quando abbiamo parlato del PTA, questa problematica l'abbiamo affrontata e nel nuovo PTA è lì che si daranno le priorità che giustamente devono essere date alle persone per l'acqua da bere, da consumare e per l'agricoltura, poi verrà l'idroelettrico; penso che tutta l'Aula sia d'accordo su un discorso del genere, però ci sono vari settori che comprendono questa problematica. Se poi si riferiva a me quando voleva dire che non era un problema, non è quello, non me la prendo assolutamente, sono ben consapevole delle variazioni climatiche e, come ho già ribadito il primo giorno, ci sono dei personaggi indicati da audire per la CVA, per esempio il dottor Ruffini di Bolzano: sarebbe importantissimo audirlo nuovamente, e questo l'avevo dichiarato anche in Commissione, per quanto riguarda il PTA, perché, glielo dico sinceramente, mi ha acceso delle lampadine quando lo abbiamo audito per CVA, però l'ambito in cui doverlo ascoltare, secondo me, è quello del PTA, perché può offrire dei suggerimenti da prendere veramente in considerazione.

Président - La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - Intervengo anch'io - anche se potrebbe apparire superfluo dopo l'intervento del collega Nogara - per rassicurare la collega Pulz, perché ritengo che nel corso di questi anni da parte dell'Amministrazione regionale e degli enti locali, soprattutto con l'avvento dell'irrigazione a pioggia, si stia provvedendo a una razionalizzazione dell'utilizzo dell'acqua per uso irriguo, per spiegarmi meglio: se una volta utilizzando l'irrigazione a scorrimento si utilizzava una certa quantità di acqua, oggi con l'irrigazione a pioggia se ne utilizza molto meno e all'interno di alcuni consorzi, quello di Valpelline è uno di questi, si sta già provvedendo, si è provveduto a razionalizzare le concessioni dell'acqua per uso irriguo. Quindi si risparmia dell'acqua.

Poi convengo con quanto detto dal collega Nogara perché è quanto abbiamo audito in Commissione, vorrei solamente aggiungere che in Valle d'Aosta è prioritario l'uso potabile, poi si va all'uso agricolo e in ultimo all'uso per lo sfruttamento dell'acqua per la produzione di energia idroelettrica. Quindi l'Amministrazione regionale, gli enti locali e di conseguenza gli enti che hanno la possibilità di turbinare l'acqua ne sono consapevoli. Forse, se vogliamo, potremmo intensificare i controlli però noi Valle d'Aosta, grazie al sistema delle dighe di cui siamo figli, forniamo anche l'acqua al Piemonte in caso di assenza di risorse idriche per l'utilizzo agricolo. Oggi non vedo proprio questo rischio perché nel tempo chi ci ha proceduto si è attrezzato nella dovuta maniera al fine di evitare di correre dei rischi reali. In futuro, non siamo depositari di quello che avverrà ma sono sicuro che, così come siamo organizzati, riusciremo a preservare questa importante risorsa.

Président - La parole à la collègue Morelli.

Morelli (AV) - Per chiedere una sospensione per consentire una riunione di maggioranza.

Presidente - Sospensione accordata, il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 10:10 alle ore 11:02 e dalle ore 11:02 assume la Presidenza la presidente Emily Rini.

Rini (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Ha chiesto la parola la collega Morelli.

Morelli (AV) - Soltanto per informare l'Aula relativamente alla sospensione da noi richiesta. Ci siamo ritrovati come maggioranza e alla luce del dibattito ma anche alla luce di una nostra volontà di dare corso a una consultazione popolare in merito a questo tema e alla luce soprattutto della nostra legge regionale sul referendum, noi avremmo predisposto un emendamento per modificare l'impegno. Quindi chiederemmo una Conferenza dei Capigruppo per poterlo concertare con gli altri gruppi.

Presidente - Quindi sospendiamo per Conferenza Capigruppo.

La seduta è sospesa dalle ore 11:04 alle ore 11:28.

Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i lavori. Qualcuno vuole relazionare in merito alle sospensioni? Ricordo che siamo ancora in discussione generale. La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - C'è stato un confronto e non si è trovata una formulazione condivisa perché dal nostro punto di vista nella proposta della minoranza vi è un avverbio che è "qualora" che ci sembra essere un po' ambiguo, mentre noi vorremmo che le cose fossero spiegate in modo chiaro. Quindi noi proponiamo di emendare la risoluzione come segue con la soppressione per quanto riguarda la premessa dei paragrafi 3, 4, 5, 6, 7 e 9 mantenendo l'1, il 2 e l'8 e dicendo: "Il Consiglio regionale si impegna a dare corso all'iter di un referendum consultivo al fine di sottoporre alla valutazione della cittadinanza valdostana il disegno di legge che verrà trasmesso al Consiglio regionale in merito al processo di quotazione del gruppo CVA ai sensi delle procedure previste dall'articolo 45 della Legge regionale 19 del 2003".

Giustamente i colleghi mi fanno osservare di specificare che è una formulazione che è stata verificata con gli uffici, quindi è una formulazione corretta.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Grazie collega Morelli. Noi pensavamo -anche perché abbiamo verificato che comunque ci fosse un corretto riferimento alla procedura del referendum consultivo - a un testo che era questo: "Deliberare l'effettuazione di un referendum consultivo qualora sia trasmesso al Consiglio regionale il provvedimento legislativo che dà corso al processo di quotazione del gruppo CVA".

Molto brevemente: siccome i presupposti per l'effettuazione di un referendum consultivo sono la presentazione di un testo di legge, di un atto legislativo, noi abbiamo messo il "qualora" esclusivamente per dire che deve esserci un atto prima di procedere: in questo momento, salvo le intenzioni manifestate dalla maggioranza, questo atto non esiste ancora, per cui il "qualora" era riferito a quello. Tenuto conto che c'è una proposta, io chiederei una sospensione per noi di minoranza per valutare la proposta.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 11:30 alle ore 12:04.

Rini (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Chi intende prendere la parola? La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - In seguito alle riunioni di maggioranza, di minoranza e dei capigruppo, non si è riusciti a trovare un accordo in merito alle nostre proposte di emendamento sulla risoluzione presentata da LEGA e MOUV'. Noi proponevamo di emendare la premessa mantenendo soltanto quei paragrafi oggettivi che giustifichino poi l'impegno dello svolgimento di un referendum, non possiamo accettare paragrafi che vanno al contrario rispetto a quanto sosteniamo in merito alla gestione di CVA. E così come nell'impegno preferiamo essere molto chiari e agire di conseguenza a quanto abbiamo sostenuto durante tutto il dibattito e a quanto proporremo nella risoluzione. Pertanto i nostri emendamenti, gli emendamenti che proponiamo, sono i seguenti: nella premessa sono soppressi i paragrafi 3, 4, 5, 6, 7 e 9 e l'impegno è così riformulato: "Il Consiglio regionale si impegna a dare corso all'iter di un referendum consultivo, al fine di sottoporre alla valutazione della cittadinanza valdostana il disegno di legge che verrà trasmesso al Consiglio regionale in merito al processo di quotazione del gruppo CVA, ai sensi delle procedure previste dall'articolo 45 della legge regionale 19 del 2003".

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Diamo ovviamente anche noi un resoconto del tentativo di addivenire a una soluzione, a un compromesso, che potesse portare a questo punto a referendum un'eventuale scelta di quotazione. Quello che chiaramente dobbiamo assolutamente far notare è che la maggioranza avrebbe voluto cancellare dei paragrafi che noi consideriamo invece fondamentali e che voglio qui ricordare, ovvero "Rilevato il fatto che lo scenario della quotazione in borsa della società è fortemente sostenuto dai contenuti essenzialmente descrittivi della relazione conclusiva", questo è un dato di fatto e non è una questione di poco conto, "Considerato il fatto che la presenza tout court di forti vincoli normativi, ad esempio la legge Madia, all'operatività della società come operatori di mercato non giustifica necessariamente e unicamente la scelta di procedere con un processo di quotazione in borsa della società, in quanto è prima di tutto necessario comprendere se il momento è propizio, ovvero valutare esaustivamente tutte le variabili utili a comprendere la convenienza dell'operazione nell'interesse della società nonché dei suoi azionisti, tenuto conto che le ultime operazioni di quotazione relative al settore utilities risalgono al 2014 così come sottolineato anche nel corso delle audizioni della Commissione speciale" - vi chiedo, davvero anche questo, ovviamente, è un dato di fatto - "Considerato che il piano industriale e il piano strategico del gruppo CVA funzionale alle valutazioni di merito propedeutico al processo di quotazione sono risalenti all'agosto 2017, considerato il fatto che il trend del gruppo CVA negli ultimi cinque anni è caratterizzato da una diminuzione dei ricavi e rilevato come all'interno della relazione conclusiva e della documentazione ricevuta dai Commissari non vi siano valutazioni e/o aggiornamenti anche di carattere macro e/o di analisi di sensibilità utili a comprendere lo stato delle valutazioni contenute all'interno dei già citati piano industriale e piano strategico dell'agosto 2017, così come nessun eventuale confronto quantitativo anche di carattere macro e/o di analisi di sensibilità tra i vari scenari è da considerare quotazione, società pubblica, altra forma societaria".

Queste erano le premesse che volevano essere cancellate, noi ovviamente non ci stiamo ma soprattutto vogliamo affermare che la proposta di riformulazione e anche di censura di una parte della risoluzione chiaramente andava in un'unica direzione, andava nella direzione di far affermare a questo Consiglio che la quotazione in borsa di CVA è ineluttabile. Si voleva far votare alla minoranza e ai proponenti di questa risoluzione che la quotazione di CVA è un dato di fatto.

Non ci opponiamo a questa visione, per questo abbiamo deciso di venire incontro facendo una proposta che potesse mettere nella parte impegnativa una formula dubitativa. Questo non è stato accettato perché per voi non si può mettere in dubbio che si vada a quotare CVA e per questo motivo noi manteniamo l'impostazione originaria, però ci teniamo a evidenziare una cosa, ovvero che in questo momento si fa una scelta di campo, che tutti coloro che in questi due giorni hanno detto "Siamo favorevoli a un referendum": il collega Barocco, il collega Viérin e altri, anche la collega Morelli oggi proprio nella discussione di questa risoluzione, votando contro questa risoluzione si schierano contro un referendum.

Allora a questo punto, e ovviamente lo dico alla collega Morelli visto che lo ha detto, visto che si è fatta lei portatrice di un tentativo di mediazione, visto che il suo movimento si è caratterizzato per una partecipazione che è nell'acronimo del nome "Autonomie, liberté, participation et écologie", voi dovete cancellare la P di participation e il vostro acronimo potrà rimanere soltanto "Alé" cioè alé votiamo contro anche a questa in nome della poltrona.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Laurent Viérin, prego.

Viérin (AV) - Al di là della boutade, spero che quella del collega Manfrin sia una boutade, ma ne siamo certi, vorrei riportare la discussione sull'argomento vero che è la volontà di dare effettivamente ai cittadini valdostani la possibilità di esprimersi su questo argomento. Ne abbiamo parlato in questi giorni, il collega Manfrin ha fatto bene a ricordarlo, assieme ad altri colleghi, ne avevamo parlato peraltro nella scorsa Legislatura, queste due giornate sono state molto interessanti anche per riuscire a scrivere tecnicamente quello che a parole tutti dicevano di volere. Sinceramente mi dispiace e ci dispiace che ci si divida, secondo noi anche in modo un po' strumentale, su un argomento che poteva vederci uniti perché, al di là di togliere o di non togliere qualche premessa, il deliberato c'è, anche senza quella locuzione che mi pare fosse "qualora". Lo dicevo come battuta dopo la Champions League di ieri sera: il "qualora" nella vita c'è sempre, nel senso che tutto può succedere, però nell'atto amministrativo in una risoluzione, si cerca di procedere in modo sequenziale dicendo che nel momento in cui - e lo ricordava il collega Gerandin - questo Consiglio dovrà esprimersi su un atto che è un disegno di legge o l'atto amministrativo, inteso come strumento normativo che dovrà assumere quella decisione, le procedure di legge esistono e quindi saranno attivate per dare la possibilità ai cittadini valdostani, eventualmente, di esprimersi. Questo non può avvenire in un momento antecedente, quindi il testo formulato e gli sforzi fatti anche a livello di maggioranza per andare incontro a quel testo che era stato presentato dai colleghi, andava nell'ottica di trovare una soluzione condivisa. Ci dispiace, ripeto, ma lo dico con franca sincerità che non si sia trovato un accordo perché poi si dovrà procedere con votazioni diverse ma su uno stesso obiettivo che è quello di dare la possibilità, una volta assunta la decisione in quest'aula che è l'Aula deputata ad assumere questa decisione, ad avere una determinazione anche, eventualmente, da sottoporre ai cittadini valdostani. Lascerei da parte le polemiche anche di questi giorni: noi capiamo le tensioni di una probabilmente strategia che doveva portare al fatto di dire fuori da quest'aula che qualcuno era contrario al referendum, mentre è da diversi mesi, per non dire da parecchio tempo, che tutti siamo profondamente convinti che un argomento come questo - e come tanti altri, e lo strumento normativo è qui per testimoniarlo - possa anche avere la possibilità di esser sottoposto alla volontà degli elettori; non è il sottoporre un'eventuale decisione in modo preventivo, altrimenti sarebbe come esautorare chi ha un ruolo in quest'aula dal proporre delle sensibilità, ma noi crediamo che questa formulazione, peraltro tecnicamente controllata con la dovizia del caso, vada soprattutto nell'impegnativa: sappiamo benissimo che si possono scrivere le premesse le più disparate, ma, se si deve trovare una sintesi tra 35 Consiglieri, le premesse non possono, o meglio, spesso non saranno mai, in sintesi, tutte in otto capoversi uguali; avevamo chiesto semplicemente di stralciare alcune premesse per andare a condividere quelle su cui siamo d'accordo e nell' impegnativa andare a dire che nel momento in cui quest'Aula viene investita della discussione che si tradurrà in una votazione di un atto, questa avrà - come lo prevede la procedura di legge, una legge che ricordavo ieri, abbiamo votato in quest'aula - avrà la possibilità di essere sottoposta agli elettori.

Quindi, al di là del gioco delle parti, che ci sta, e della demagogia, noi lanciamo un appello in questa ultima parte di Consiglio affinché fuori, almeno su questo, ci sia la volontà, anche su visioni diverse, di dire che una volta assunta una decisione, questa, se lo si riterrà, possa essere sottoposta con i crismi delle disposizioni vigenti alla volontà degli elettori e quindi dei Valdostani.

Presidente - Siamo in discussione generale, la parola al collega Barocco. Vi ricordo che in discussione generale può parlare una persona per Gruppo poi è vero che se l'Aula è d'accordo, vista la delicatezza del tema, possiamo derogare a questa previsione oppure potete usare i cinque minuti di dichiarazione di voto però poi non si utilizzano dopo.

La parola al consigliere Barocco, prego.

Barocco (UV) - Penso solo di riaffermare quanto detto: quello che io ieri affermavo lo ritroviamo completamente nella formulazione che ha appena illustrato la consigliera Morelli.

Ci ritroviamo, mi ritrovo in quanto scritto, che ha trovato la sintesi nel testo elaborato e posso anche dire che la responsabilità di noi amministratori è di giungere a delle decisioni. La decisione questa maggioranza la sta raggiungendo e penso che sia chiara a tutti: noi non siamo assolutamente contrari al referendum e penso che questo sia negli atti, poi ci confronteremo, al limite, nelle piazze su alcune proposte e alcune sensibilità ed esternazioni che abbiamo sentito oggi nell'aula.

Presidente - La parola al collega Bertin, quindi usa il tempo per la dichiarazione di voto, prego.

Bertin (RC-AC) - Come dichiarazione di voto. Come dicevo già questa mattina, in occasione della discussione generale, la Valle d'Aosta ha una serie di strumenti importanti per permettere ai cittadini di partecipare e, indipendentemente da tutto, a questo punto il referendum si farà; se non sarà un referendum consultivo sarà un referendum abrogativo, l'importante è che i cittadini vogliano farlo. Al di là di questo, è importante, sul lato politico, che questa decisione verrà comunque sottoposta al giudizio dei cittadini e questa è la cosa più rilevante della giornata di oggi, anche se gli strumenti sono tali da permetterlo in ogni caso, ed è un fatto estremamente positivo. Poi ovviamente non si può pretendere che la minoranza accetti l'idea che comunque questa azienda debba essere quotata in borsa... l'elemento del "qualora" abbia un significato preciso e questo è ovviamente significativo.

Pertanto in dichiarazione di voto, al di là degli aspetti tecnici che vedevano la risoluzione di questa mattina con elementi non corretti, il voto per la risoluzione sarà comunque positivo.

Presidente - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Credo che sia utile ribadire che un tema come questo cambierà la storia della Valle d'Aosta, l'ho detto ieri all'interno dell'intervento nella discussione generale e quindi, a maggior ragione, riteniamo che sia anche corretto, utile, opportuno dare la parola sull'argomento ai cittadini. Noi avevamo già parlato, così come ha detto l'assessore Viérin, già in maggioranza di questo argomento, avevamo soprasseduto ieri nella discussione perché, come è stato anche affermato, un referendum si può attivare solo dopo la presentazione di un atto legislativo, e quindi non abbiamo voluto mettere il carro davanti ai buoi, però a questo punto riteniamo che sia corretto esprimere qual è la nostra posizione sull'argomento. È una posizione di assoluta chiarezza, abbiamo presentato una risoluzione all'attenzione dell'Aula, una risoluzione che verrà discussa nei punti successivi, che riporta 18 firme della maggioranza, una discussione alla quale seguirà il dibattito, seguirà poi la votazione e intendiamo portare avanti con assoluta chiarezza l'iter di definizione di un disegno legislativo successivamente alla definizione della risoluzione. Pertanto per noi non esistono dei "qualora" perché il "qualora" dà indeterminatezza, crea delle situazioni di non comprensione nei confronti della gente. Noi diciamo: c'è una risoluzione, ci sarà, non "forse", "magari", "vedremo"; verrà predisposto un disegno di legge, ci impegniamo a portare quel disegno di legge alla discussione della gente.

La gente potrà esprimersi, valutare la proposta, dopodiché il Consiglio ne dovrà prendere atto, prenderemo atto e poi si assumerà e si farà propria la posizione definita dalla nostra comunità. Pertanto ritengo che appoggeremo con piena convinzione la proposta che va in questa direzione e che è stata descritta dalla collega Morelli.

Presidente - Per dichiarazione di voto, che quindi poi non verranno fatte dopo la discussione generale, lo ricordo. La parola alla collega Minelli, prego.

Minelli (RC-AC) - Per dichiarazione di voto e per dire che - indipendentemente dal fatto che avessimo sottolineato che nella risoluzione originaria presentata da LEGA e da MOUV' ci fossero a nostro avviso delle parti non così corrette soprattutto per quanto riguarda la normativa relativa alla legge sul referendum - noi avremmo votato comunque quella risoluzione perché è un atto d'indirizzo ed è un atto politico. Siamo contenti che sia stato fatto questo emendamento finale e non ritengo che sia accettabile invece quanto proposto dalla maggioranza perché mai come oggi mi sono resa conto del fatto che la forma è sostanza. La congiunzione "qualora" significa "se e quando" e noi in questo momento non abbiamo nessun atto depositato in questo senso, non c'è nemmeno ancora l'approvazione della risoluzione presentata dalla maggioranza che non è nemmeno ancora stata discussa, di conseguenza dovremmo accettare di votare quell'emendamento sulla base di una serie di dichiarazioni che però, come mi è stato spesso ricordato, non sono degli atti e non è stata nemmeno votata la risoluzione.

Quindi è corretto dire che si avvierà l'iter per il referendum se e quando verrà depositato questo disegno di legge. La cosa che però vorrei sottolineare e di vorrei in qualche modo una conferma è questa: a differenza del collega Manfrin io ritengo che non ci sia oggi qui qualcuno che abbia detto che è contro il referendum non votando questa risoluzione, prendo atto del fatto che da più parti è stato detto che c'è la volontà di andare al referendum. Questa è la notizia importante della giornata: ci sarà un referendum in cui tutti potranno esprimersi, io voglio capire se su questa cosa c'è qualcuno che si dissocia, perché è importante saperlo. Nel caso invece che ci sia una conferma, avremo un Consiglio regionale che, all'unanimità, voterà per un referendum importantissimo per il futuro non solo della CVA ma soprattutto della Valle d'Aosta. Quindi io saluto con piacere questa novità e spero che verrà confermata perché alle dichiarazioni devono fare seguito anche gli opportuni comportamenti.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Cognetta.

Cognetta (MOUV') - Per mozione d'ordine, Presidente. Volevo sapere se la dichiarazione di voto si può fare dopo la replica eventuale dell'Assessore del Governo.

Presidente - La dichiarazione di voto si dovrebbe fare dopo la replica. Chi ha usato il tempo adesso, non lo può più fare dopo.

Cognetta (MOUV') - Quindi posso aspettare d'intervenire dopo. Non avevo capito se dopo c'era ancora la possibilità o no. C'è ancora per chi non interviene.

Presidente - Ci sono altri in discussione generale? Possiamo chiudere la discussione generale. In replica la parola all'assessore Testolin.

Testolin (UV) - Due valutazioni assolutamente da fare: è quasi due giorni che discutiamo in merito alla quotazione CVA in seguito a un percorso svolto con dovizia - lo ribadisco, lo abbiamo già detto in altri interventi - da una Commissione speciale che ci ha dato modo di avere una serie di dati, che si è confrontata al suo interno, che ha dato modo al Consiglio di fare un certo tipo di percorso, e oggi siamo chiamati a esprimerci come forze politiche non soltanto in merito a degli atti amministrativi ma anche a delle direzioni che devono essere politiche, delle direzioni d'intenti che le nostre forze vogliono portare avanti e vogliono farlo con la chiarezza già sottolineata dai colleghi di maggioranza intervenuti durante il dibattito; una chiarezza che in questo periodo si cerca a più riprese di offuscare, sia nei termini dei lavori svolti all'interno delle Commissioni o di quest'aula, mischiando molto sovente delle scelte che devono essere prese in capo al futuro della CVA, e non delle acque, perché poi anche questa mattina si sono ribaditi e si è discusso almeno per mezzora/tre quarti d'ora in merito all'utilizzo delle acque, cosa che è di competenza esclusiva, lo ribadiamo, di questa Amministrazione regionale, quindi "senza se e senza ma" con delle priorità che sono già state sottolineate.

Questo è il momento di capire che cosa vogliamo fare della nostra CVA per rilanciare quell'iniziativa virtuosa che l'aveva adottata nel 2001 di infrastrutture che ci hanno permesso di pareggiare nel tempo le carenze finanziarie o comunque di attenuare, di alleviare quelle carenze finanziarie che lo Stato ci ha imposto nel tempo, e oggi dobbiamo rilanciare con altrettanta forza e con altrettanta convinzione delle iniziative che potranno, nel rispetto di future scelte ancora una volta in capo alla Regione; e questa è un'iniziativa che vuole essere molto chiara: continuare a mantenere all'interno di questo Consiglio la maggioranza di una società che non può essere diversa dalla situazione attuale. Riprendo un passaggio della Minelli: "non possiamo essere ambigui su quello che vogliamo fare di CVA". Ognuno ha giustamente la sua visione, ha la sua posizione, ha le sue caratteristiche per sviluppare e per salvaguardare e vedere un futuro della CVA. Noi siamo molto pragmatici e cercheremo di portare avanti, così come è stato detto in quest'aula, i due percorsi che possono assolutamente darci le opportunità di far crescere la nostra azienda, di farla progredire in un ambito che è molto complesso e che vede una concorrenza esasperata all'interno del mercato delle produzioni di energia elettrica, una concorrenza che potrebbe anche lusingarsi con delle proposte ma che a fronte di queste proposte potrebbe poi invece impadronirsi nel complesso di una società che deve essere ancora e sempre sotto la direzione della pubblica Amministrazione della Regione Autonoma Valle d'Aosta. Quindi è per questo che abbiamo voluto essere molto chiari e molto precisi in una situazione referendaria che, vi assicuro, avevamo anche pensato d'inserire inizialmente all'interno della nostra mozione, ma proprio per la chiarezza che volevamo dimostrare nei confronti di un'indicazione politica, ci siamo astenuti dal farlo. Con questo, evidentemente consci del fatto che ci sarebbero state delle iniziative in questo senso, oggi assolutamente non ci tiriamo indietro, ma siamo persino contenti di poter rilanciare e di poter spiegare le motivazioni che possono essere così illustrate in maniera ancora più diffusa, in maniera più puntuale, perché a ognuna delle premesse citate e che noi abbiamo voluto evidentemente eliminare, perché non fanno parte di un nostro percorso, potremmo rispondere e farlo con dovizia d'interventi e con dovizia d'informazioni, dando assolutamente tutte quelle risposte che giustamente una scelta politica deve avere alle spalle. Quindi siamo assolutamente in linea, nell'eventualità qualora ci fosse la necessità di andare a votare un referendum, di accoglierlo e di metterci a disposizione per sostenere una linea d'intervento che però vogliamo che sia chiara fin da subito, e lo facciamo nell'interesse esclusivo di dare le informazioni corrette alla popolazione. Noi non ci siamo nascosti dietro un dito o dietro delle eventualità o delle opportunità che sono ancora tutte magari per qualcuno da analizzare e per qualcuno conosciute già molto bene. Noi abbiamo fatto una scelta di campo che abbiamo voluto esprimere all'interno di questo percorso di tre giorni, in seguito a un lavoro fatto coscientemente da una Commissione, la quale ha avuto modo di arricchire le informazioni che erano da mettere a disposizione, e, per quello che non si è fatto o non si è potuto fare, credo che ognuno di noi debba rendersi responsabile di quello che avrebbe potuto magari proporre in maniera diversa per addivenire a una situazione più esaustiva. Credo che oggi la politica abbia dato un segnale di coerenza rispetto a un percorso da intraprendere; un momento che deve essere visto come una capacità di prendere delle decisioni o di dare delle linee d'indirizzo molto chiare, cosa che in questi ultimi tempi è stata un po' persa all'interno di questo Consiglio, perché lo sport che si preferisce molte volte è creare confusione per non dare una visione chiara e trasparente delle idee che vogliamo portare avanti. Penso che questo sia motivo di attenzione anche nei confronti della popolazione, che deve sapere quali siano le opportunità per la nostra CVA.

Allo stesso tempo, con assoluta tranquillità. Possiamo affermare che nel momento in cui si verificheranno le opportunità o le necessità di andare, a seconda di come vogliamo vederla, a un referendum, noi ci saremo e sapremo spiegare la nostra scelta nei dettagli.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola al collega Cognetta. Chiedo solo se è possibile consegnare gli emendamenti alla Presidenza.

Cognetta (MOUV') - Ovviamente noi siamo favorevoli all'approvazione di quest'iniziativa. Tengo a precisare alcune cose rispetto a quanto ho ascoltato dall'assessore Testolin: innanzitutto non credo che una mozione che chieda un referendum crei confusione, probabilmente crea più confusione il fatto di spostare un'iniziativa così importante da un Consiglio all'altro con tre settimane di mezzo senza un motivo chiaro, e poi può creare confusione il fatto che arriviate in questo Consiglio e ci presentiate una vostra risoluzione per ultima in discussione con, praticamente, la strada tracciata.

Allora rispetto a quanto riguarda questa mozione e rispetto al fatto che tutti siamo d'accordo, io mi chiedo - se tutti siamo d'accordo - probabilmente questo "qualora" era talmente pesante che non si poteva accettare, è talmente vincolante che non può essere accettato! E sinceramente non capisco perché, visto che siamo tutti d'accordo a fare il referendum, questo lo avete detto voi, però non lo scrivete e non accettate le proposte della minoranza! C'è chi vuole creare confusione e soprattutto chi vuole creare la lite: Non siamo certo noi. Noi abbiamo cercato in qualche modo di far capire che bisognerebbe approfondire un discorso e soprattutto che questa cosa debba poi essere portata all'attenzione dei Valdostani, ma lo diciamo da tempo, anche perché tutto questo che oggi stiamo discutendo è partito già nel 2016 come atto legislativo ma, in realtà, è partito molto prima. Io sono entrato in Consiglio e già si parlava della probabile quotazione di CVA, e parliamo del 2013.

Oggi rivendicate una scelta, non è proprio di oggi questa scelta, è stata fatta da Governi precedenti in momenti complementi diversi e soprattutto - mi posso permettere di aggiungere perché è accaduto proprio così - senza nessuna discussione; questa discussione andava fatta forse nel 2016! Penso che converrete con me: quando è stata presentata la norma forse andava fatto tutto questo approfondimento, una Commissione speciale e così via; invece ci siamo arrivati con un certo ritardo e adesso siete convinti di fare la cosa giusta, ma questo non riguarda questa mozione specifica.

Io credo che al di là di quelle che sono le parole che poi diventano importanti, anche questa è una cosa che ho imparato in questo Consiglio: la forma è sostanza e me l'ha insegnata chi sedeva al posto del Presidente del Consiglio quando sono entrato: su ogni atto che veniva votato si perdeva molto tempo nel definire ogni singola parola, ma c'è un motivo - no, non era Marco Viérin collega, mi riferisco ad Augusto Rollandin che ha insegnato a lei, come a me, tante cose. Allora, dicevo, questo modo di fare politica è fondamentale: sembra una sottigliezza, perché quello che accade normalmente è che si vota una cosa e fuori se ne propone un'altra; si decide una cosa e poi, in base a una frase, fuori si vende tutto un altro discorso.

Allora noi pensiamo che le parole siano importanti, di conseguenza abbiamo ritenuto giusto mantenere il punto. Poi il fatto che dopo sarete anche voi d'accordo, vi potrete fare una vostra risoluzione, votarvela e magari se è scritta in maniera corretta e se va incontro ai nostri gusti sarà una cosa positiva anche per noi.

Presidente - Per dichiarazione di voto la parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Ancora non avevo preso parola in questa maratona CVA, do anche il benvenuto e un augurio di buon lavoro al nuovo collega. Il mio approccio è quello sulla tematica e invece vedo che spesso e volentieri tanti decidono di buttare tutto in caciara, qui si sta parlando di un tema molto serio e io sono ben contenta di appartenere alla prima categoria. Io credo che nessuno possa permettersi di dire in queste vesti che sia contro il referendum, e me lo auguro tra l'altro. Noi ci siamo focalizzati sulle parole: "qualora" e "nel momento in cui" perché è vero che la forma è sostanza: "qualora" vuol dire una cosa, "nel momento in cui" vuol dire quasi tutt'altro, ed è importante e non è una questione da sottovalutare, perché se io devo saldare il debito con qualcuno e gli dico: "Nel momento in cui ho i soldi te lo pago" è un conto, quello è sicuro, e se dico "Qualora io abbia i soldi te lo pago" è un altro conto.

Insomma, ci siamo voluti focalizzare su questa questione perché è nevralgica e abbiamo insistito a tal proposito. Come dicevo prima, noi teniamo davvero a questa tematica e ogni volta che la popolazione deve e può esprimere la propria idea, per noi è sempre importante.

Quindi non siamo assolutamente per la strumentalizzazione della tematica perché a noi sta veramente a cuore questa questione, forse qualcun altro ci tiene un po' meno, infatti abbiamo anche visto che nelle riunioni di minoranza dove mancavano alcuni membri interessa spesso e volentieri di più uscire da qui con una notizia, spesso e volentieri falsa, ma io credo che dobbiamo essere seri un po' tutti qui dentro.

Quindi le premesse sono importanti - e bene lo dirà in seguito il mio collega - e ne approfitto per questo intervento per fare anche la mia dichiarazione di voto che sarà favorevole, appunto per il fatto che quando la popolazione può essere interpellata è sempre un momento prezioso.

Presidente - Scusate, forse è il caso che sospendiamo il Consiglio e facciamo una Conferenza dei Capigruppo per capire la modalità sugli emendamenti perché, forse non abbiamo capito la modalità. C'è un testo originario che è stato presentato ed è quello che oggi si vota e si esamina. Per le forze di maggioranza, un emendamento è stato presentato dalla collega Morelli, in maniera verbale durante la discussione generale, quindi ancora nella tempistica, ed è stato fisicamente depositato alla nostra Presidenza quando la discussione generale era già stata chiusa, però. Nessun altro emendamento da parte delle forze dell'opposizione è stato depositato a questa Presidenza. Facciamo una breve riunione per la Conferenza dei Capigruppo per capire come affrontare la discussione.

La seduta è sospesa dalle ore 12:42 alle ore 12:56.

Rini (Presidente) - Procederemo ora, se non ci sono altre dichiarazioni di voto, alla votazione del testo originario emendato solamente nelle parti in cui si cambia da "Governo" a "Consiglio" e si toglie "legislativo". Comunico comunque che al tavolo della Presidenza era giunto, dopo la chiusura della discussione generale, l'emendamento firmato dai capigruppo delle forze di maggioranza che inseriva quanto dirò:

1) nella premessa sono soppressi i paragrafi 3, 4, 5, 6, 7 e 9.

2) L'impegno è così riformulato: "Il Consiglio regionale si impegna a dare corso all'iter di un referendum consultivo al fine di sottoporre alla valutazione della cittadinanza valdostana il disegno di legge che verrà trasmesso al Consiglio regionale in merito al processo di quotazione del gruppo CVA ai sensi delle procedure previste dall'articolo 45 della legge regionale 19/2003".

Questo che rimanga agli atti il testo che era stato presentato.

Per dichiarazione di voto la parola al collega Mossa.

Mossa (M5S) - La maggioranza, a quanto pare, ha controproposto la soppressione di tutte le premesse di questa risoluzione tranne tre, ma, a nostro avviso, queste premesse sono fondamentali per far capire ai destinatari del quesito referendario, ovvero i cittadini valdostani, che esistono due posizioni distinte in questo Consiglio sulle quali si dovranno esprimere e non una sola, come invece volete far emergere attraverso il vostro emendamento. L'intenzione quasi tangibile di questa maggioranza è quella di portare avanti una risoluzione nella quale risulti che maggioranza e minoranza, tutta l'Aula, sono d'accordo sul fatto che ci sarà una legge che andrà nella direzione della quotazione in borsa. Sappiamo bene che non è così, probabilmente per voi è così ma per noi no. Per noi, sino all'ultima delle risoluzioni presentate oggi e forse anche oltre, c'è sempre l'opportunità, o se la vogliamo chiamare speranza, che non si vada nella direzione della quotazione. Nel deliberato la maggioranza si aggrappa all'inserimento di un'espressione dubitativa svelando poi la sua reale indisponibilità nei confronti del referendum. Per quanto sopra, noi voteremo favorevoli a questa risoluzione.

Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il collega Bianchi.

Bianchi (UV) - Chiaramente noi non voteremo questa risoluzione - come ha ben esplicitato il Presidente dell'Assemblea - perché non è stato accettato il nostro emendamento consegnato in ritardo, vale a dire che le consuetudini non sono state osservate, ne prendiamo atto in maniera molto democratica, giusta. Anticipo, e lo dico con forza, che questa maggioranza è d'accordo sul fare il referendum in maniera che non possano uscire degli spot magari qualcuno sta già scrivendo su twitter o su facebook che questa maggioranza non vuole il referendum. Noi vogliamo il referendum e abbiamo le idee chiarissime, ne è dimostrazione la risoluzione presentata che discuteremo nel pomeriggio, vista l'ora. Abbiamo un'idea, per noi quella è la strada giusta. Poi i Valdostani valuteranno, ma noi l'idea l'abbiamo ed è chiara. Io rispetto parte della minoranza perché ha delle idee chiare, non convergono con quelle della maggioranza ma ha delle idee chiare. Invece una parte della minoranza le idee chiare non le ha, però sono contento di una cosa, lo avevo già detto stamattina e lo voglio di nuovo evidenziare: questo Consiglio a larghissima maggioranza ha bocciato la possibilità di vendere CVA a società esterne alla Valle d'Aosta. Questo è il messaggio che deve passare chiaro, la proprietà della CVA deve rimanere in Valle d'Aosta!

Presidente - Per mozione d'ordine la parola al collega Vesan. La espliciti.

Vesan (M5S) - È finalizzata al procedimento di votazione, poiché tutte queste dichiarazioni ed elencazioni si sono succedute e un emendamento invece è stato presentato e sulla scorta di quello, quello voteremo, cioè una proposta che non è quella consegnata ma è quella emendata, vorrei chiedere alla Presidente o al Segretario facente funzioni, se prima della votazione dà lettura completa della risoluzione in modo che sia chiaro a tutti quanti su cosa alla fine votiamo.

Presidente - Non leggo tutte le premesse perché le premesse rimangono Invariate rispetto al testo che è stato presentato e depositato e allegato agli atti. Nell'"impegna" sarà così: "Il Consiglio regionale a dar corso all'iter necessario per l'organizzazione di un referendum consultivo al fine di sottoporre la scelta di dar corso al processo di quotazione del gruppo CVA alla valutazione della cittadinanza valdostana". Questo verrà messo in votazione.

Per dichiarazione di voto la parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Una dichiarazione di voto per ribadire ulteriormente l'adesione del nostro gruppo allo svolgimento di un referendum consultivo in merito alla quotazione di CVA. È quanto abbiamo sempre affermato, fin dalla scorsa legislatura, e quindi troviamo veramente un po' pretestuose queste interpretazioni per le quali noi non saremmo a favore dello svolgimento di un referendum. Se si vuole metterla in caciara, chi lo vuole fare si assuma le sue responsabilità, noi siamo qui per dibattere tranquillamente di un tema importante, importantissimo per i Valdostani, sul quale è giusto che i Valdostani si esprimano. È un tema fondamentale e voglio precisare che l'emendamento da noi presentato andava proprio nel senso dell'assunzione di responsabilità ma anche nel senso di specificare bene che, per dare avvio al procedimento di referendum, è necessario il deposito di una legge e quindi noi questo specificavamo con precisione nel nostro emendamento.

Evidentemente ci si vuole sottrarre alla discussione appellandosi a questioni di regolamento quando normalmente gli emendamenti e le risoluzioni vengono anche solo letti e annotati dalla Presidenza. Noi siamo d'accordo sul rispetto del regolamento e quindi procederemo con l'iscrizione dell'emendamento - che a questo punto non verrà messo in votazione con questa risoluzione - nella nostra risoluzione in modo che sia molto chiaro che noi siamo a favore del referendum.

Presidente - Sono le ore 13:05. Sospendiamo i lavori e riprendiamo alle ore 15:30.

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La seduta termina alle ore 13:05.