Oggetto del Consiglio n. 520 del 21 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 520/XV - Proposta di legge n. 12: "Ulteriori misure di prevenzione e contrasto alla ludopatia. Modificazioni alla legge regionale 15 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza))".
Rini (Presidente) - Punto 29 all'ordine del giorno. La parola al relatore Rollandin per l'illustrazione.
Rollandin (UV) - La legge che viene oggi presentata è il frutto di un lavoro corale portato avanti dalla Commissione competente con tutti i suoi partecipanti.
L'addiction au jeux de hasard est un phénomène dont la gravité est désormais incontestable et sous les yeux de tout le monde. Il est de notre devoir, en tant que représentants de la communauté valdôtaine, d'être vigilants et d'agir sur le plan politique pour prévenir et lutter contre ce drame qui a désormais pris les proportions d'un véritable fléau social. La cause principale de ce phénomène est la grande prolifération des occasions de s'adonner légalement aux jeux de hasard: dans les cafés, les bureaux de tabacs, les salles de jeux, et les agences et, par l'intermédiaire de l'internet, même sur le mobile et chez soi. Malgré la grande variété des jeux disponibles - des jeux de grattage (les "gratta e vinci") aux machines à sous, des paris à la loterie vidéo - les données prouvent que la plus grande partie des personnes qui s'adressent aux services socio-sanitaires pour entreprendre un parcours de soin est tombée dans le piège du jeu compulsif non pas depuis chez soi mais depuis l'extérieur, et notamment à cause des machines installées dans les établissements publics. L'extrême dangerosité de ces dispositifs est désormais attestée: ces machines sont, en effet, en mesure de provoquer rapidement des formes de dépendance pathologique susceptibles de détruire économiquement et psychologiquement les joueurs et la famille.
Considérant que les troubles liés à la pratique des jeux de hasard et d'argent concernent les personnes les plus faibles, souvent mineures, qui connaissent de sérieux problèmes économiques et ont moins de possibilités d'affronter les conséquences du jeu, il est impératif d'essayer de limiter les graves dommages économiques et sociaux que cette plaie provoque aux familles et à l'ensemble de la communauté valdôtaine.
Depuis 2015, quand la loi régionale n° 14 a été approuvée et a introduit les premières mesures régionales visant à prévenir, à combattre et à traiter l'addiction au jeu de hasard, les données statistiques fournies par le Ser.D., le service des dépendances pathologiques de l'Agence USL de la Vallée d'Aoste, font état d'une réduction du nombre de personnes souffrant d'addiction au jeu de hasard. Cela ne fait que prouver que le chemin emprunté à l'époque est le bon et nous encourage à poursuivre nos efforts!
Notre objectif principal est celui de limiter la dissémination des machines "pique-sous" sur le territoire régional et de concentrer celles-ci dans des aires opportunément éloignées des lieux fréquentés par les personnes les plus vulnérables aux charmes du jeu, telles que les jeunes, les personnes âgées et celles en difficulté économique. C'est dans cette optique que, récemment, le Conseil régional a approuvé à l'unanimité la loi régionale n° 10 de 2018, qui a anticipé au 1er janvier et au 1er juin de cette année les délais d'application de certaines mesures de lutte contre la dépendance au jeu introduites par la loi régionale n° 14 de 2015. Il est notamment question de l'interdiction d'ouvrir et d'exploiter des salles et des espaces de jeu à proximité des "endroits sensibles" tels que les établissements scolaires, les ludothèques, les hôpitaux, les structures d'assistance sociale et les centres culturels, sportifs ou récréatifs.
Con la proposta di legge oggi in esame abbiamo innanzitutto incrementato l'elenco di questi luoghi sensibili, inserendovi anche le banche, gli sportelli bancomat, i luoghi di culto e i negozi "compro oro". Per garantire l'esatta e uniforme applicazione della legge su tutto il territorio regionale, inoltre, abbiamo voluto precisare i criteri di individuazione di tali luoghi e le modalità di tracciatura delle circostanti aree di interdizione. Sulla base dei dati forniti da ciascun Comune attraverso il geoportale regionale, sarà possibile predisporre, praticamente in tempo reale, una completa mappatura informatizzata dei luoghi sensibili presenti in Valle e visualizzare l'esatta estensione delle aree di interdizione dal gioco d'azzardo. Il tutto dovrà essere operativo in tempi rapidi. Nella legge erano previsti 40 giorni e, d'accordo anche con i colleghi, abbiamo previsto due emendamenti che, di fatto, danno due mesi in più, giusto per adeguare quelli che sono i punti sensibili.
Un'altra misura, che riteniamo particolarmente innovativa, consiste nell'individuazione di precise limitazioni temporali all'utilizzo delle slot machine. In base alla nuova disposizione, infatti, le sale e gli spazi per il gioco d'azzardo potranno restare aperti al pubblico per dei periodi massimi di 2 ore consecutive, intervallati da pause di medesima durata, all'interno delle seguenti fasce orarie giornaliere: dalle ore 10:00 alle ore 12:00, dalle ore 14:00 alle ore 16:00, dalle ore 18:00 alle ore 20:00 e dalle 22:00 alle 24:00. Questi orari sono stati, come potete capire, visti e studiati, soprattutto in funzione di quello che è il discorso delle scuole, della partecipazione, per evitare quindi che ci sia una concomitanza e che ci sia la possibilità di frequentazione. I singoli regolamenti comunali potranno stabilire una diversa articolazione degli orari, ma solo in termini più restrittivi. La finalità è quella di mitigare gli effetti pregiudizievoli del gioco d'azzardo sulla qualità dei rapporti affettivi e familiari del soggetto ludopatico e di contrastare l'insorgenza di comportamenti compulsivi legati al gioco protratto senza interruzione.
Tengo a sottolineare che questa proposta di oggi è il frutto di un lavoro largamente ponderato, che abbiamo perfezionato a termine di un complesso iter in Commissione nel corso del quale si è ricercata la massima partecipazione dei diversi portatori di interessi presenti in Valle d'Aosta (operatori socio-sanitari, esponenti delle Forze dell'ordine, rappresentanti dei consumatori, degli esercenti e degli imprenditori del settore). Voglio ancora sottolineare che a questo proposito ci sono state tutta una serie di audizioni molto interessanti, che credo ci abbiano dato un po' il senso della gravità della situazione e ci hanno giustamente incoraggiati a fare il più presto possibile tale intervento, affinché sia in grado di resistere a questo fenomeno che avanza in termini assoluti.
Dal punto di vista della legittimità costituzionale, le misure previste rientrano nell'ambito delle nostre competenze legislative in materia di sanità e politiche sociali ed appaiono coerenti con l'esigenza di salvaguardare sia il diritto di iniziativa economica, sia i principi europei di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi.
In conclusione, si tratta di un provvedimento che noi consideriamo necessario e proporzionato rispetto alla gravità del fenomeno che intendiamo contrastare e che riteniamo possa porre un freno al dilagare dell'offerta di gioco d'azzardo lecito, senza tuttavia determinare un "effetto espulsivo" tale da pregiudicare in modo irragionevole i legittimi interessi degli esercenti e degli imprenditori valdostani nel settore. Su questo ultimo punto abbiamo fatto particolarmente attenzione, anche sulle modalità con cui si sono geograficamente cercate di ragionare - in accordo con i Comuni - le zone che potevano essere sensibili, proprio per evitare che, andando di fatto a limitare tutto, quindi a non rendere più possibile questo, ci fosse un effetto espulsivo che avrebbe messo in difficoltà e che probabilmente sarebbe stato oggetto di ricorso contro una norma che va nella direzione da noi tutti auspicata. Ringrazio ancora i colleghi per il supporto che hanno dato per la predisposizione di questo atto, nato come un primo emendamento alla legge n. 14 e che poi si è giustamente cercato di sviluppare in modo autonomo tenendo conto dell'evoluzione del gioco stesso.
Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Desidero anch'io esprimere una grandissima soddisfazione per un lavoro che è stato fatto in Commissione. A questo proposito voglio ringraziare tutti i Commissari della V Commissione, e anche coloro che non sono Commissari ma che hanno partecipato alla discussione, alle audizioni, alla redazione di questa proposta di legge che credo sia davvero l'esempio di come un iter di legge dovrebbe essere affrontato. C'è stata una proposta, ci sono state delle audizioni, si sono ascoltate le opinioni di tutti i gruppi, si sono ascoltati i relatori, si sono chiamati i vari portatori di interesse e i vari esperti del settore e, secondo quelle indicazioni, si è migliorato, si è aggiunto, si è cesellato per arrivare ad un testo che ritengo sia di assoluto valore.
È un testo che è assolutamente patrimonio di tutti, di tutta la Commissione, di tutto questo Consiglio, e tra poco diventerà mi auguro patrimonio di tutta questa Regione. È un passo davvero importante per la lotta contro il gioco d'azzardo patologico. Come è già stato detto - ma ci tengo a ribadirlo -, queste modifiche vanno esattamente nella direzione di tutelare le fasce più deboli della popolazione da quella piaga sociale che è il gioco d'azzardo patologico.
Le principali innovazioni introdotte da questa legge sono tre: la prima riguarda l'estensione dell'elenco dei luoghi sensibili da cui far rispettare le distanze: "da strutture ricettive per categorie protette e ludoteche per minori, da istituti di credito e sportelli bancomat, da esercizi di compravendita di oro e oggetti preziosi usati, nonché da luoghi di culto". Tale elenco è stato ampliato proprio anche in virtù della frequentazione di questi luoghi di categorie protette e sicuramente ci permetterà di tutelare al meglio coloro che rischiano ancora oggi di cadere vittime di questa vera piaga sociale.
La seconda novità introdotta - e questa di assoluto rilievo - è l'introduzione degli orari obbligatori di gioco. Questo credo sia il cuore di tale intervento, perché è quello che effettivamente agisce sulle attività che rimarranno aperte dopo la data del 1° giugno e che appunto metterà un limite al funzionamento delle macchine secondo quanto è stato anche trasmesso dal Ser.D. È stato pure spiegato in sede di Commissione, a più riprese, di come il meccanismo della quasi vincita alla macchinetta, per qualsiasi gioco d'azzardo, produca un rilascio di dopamina al cervello, dia al cervello una reazione di vittoria esattamente identica alla vittoria, e di come l'esposizione a questo prolungato rilascio di dopamina crei la dipendenza da gioco d'azzardo. È per questo motivo che con questa proposta di legge si inseriscono delle fasce orarie giornaliere dalle ore 10:00 alle ore 12:00 (quindi due ore), poiché le relazioni fatte dal settore scientifico dicono che l'esposizione prolungata a più di due ore di questo rilascio di dopamina chiaramente produce questi effetti negativi e l'insorgere della patologia. Poi vi è una pausa per quanto riguarda l'orario di uscita delle scuole, quindi per non far indurre i ragazzi, i giovani a passare davanti a queste attività, ma anche per permettere a coloro che magari già soffrono di questa patologia di poter ritornare a casa dai propri cari, dai propri affetti, rivedere la propria famiglia e comprendere che il gioco d'azzardo non è certo la soluzione ai problemi, anzi, ne è la fonte. Dalle 14:00 alle 16:00 vi è poi un'altra pausa di due ore fino alle 18:00, poi di nuovo una pausa dalle 18:00 alle 20:00 per l'orario di cena e, infine, dalle 22:00 alle 24:00. Questa proposta originariamente era stata fatta peraltro anche da me e dalla collega Spelgatti al Comune di Aosta. Ricordo ancora quando quello che attualmente oggi è l'Assessore alle opere pubbliche ci disse: che 11 ore di gioco anche consecutive erano più che sufficienti per introdurre delle limitazioni, invece oggi per fortuna si interviene in maniera importante e differente rispetto a quella volta.
Si definisce infine in maniera chiara la localizzazione del raggio dei luoghi sensibili da cui portare le distanze e qui ringrazio anche per l'apporto tecnico il collega Vesan, che è stato sempre di supporto anche sulla legge precedente. "La mappa dei luoghi sensibili, come individuati ai sensi dell'articolo 4, commi 1 e 2, evidenzia le aree di interdizione dal gioco di azzardo attraverso la delimitazione di aree circolari aventi raggio pari a 500 metri, ovvero pari alla distanza maggiore eventualmente prevista dai singoli Comuni, tracciato dall'ingresso considerato principale del luogo sensibile. Sono altresì considerati e ricompresi nelle aree di interdizione gli immobili il cui perimetro è lambito dalle circonferenze individuate". È quindi una definizione che non lascia spazio ad interpretazioni ed è stato illuminante in questo senso l'apporto mi pare dell'ufficio cartografico della Regione. È stato quindi un lavoro poderoso, straordinario, un lavoro che, secondo me, pone davvero una pietra miliare nella lotta al gioco d'azzardo patologico. Sono orgoglioso oggi di poter votare questa legge.
Presidente - La parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Questa legge, come hanno detto già i miei colleghi, è il risultato di un proficuo e lungo lavoro di confronto in Commissione, durante il quale sono state effettuate numerose e veramente interessanti audizioni molto articolate tra i vari attori coinvolti più o meno direttamente nella gestione di questo fenomeno. Abbiamo audito gli organi deputati al controllo del fenomeno: Questore, Polizia Municipale e Guardia di Finanza, da cui risultano poche situazioni regolari nelle sale slot. A parer nostro dovrebbero essere fatti sicuramente maggiori controlli in momenti più strategici, cioè quando le scuole sono chiuse.
L'Associazione Miripiglio ci ha fornito dati allarmanti sui minori e le famiglie, e l'Associazione Libera ci ha descritto il preoccupante legame tra usura, riciclaggio di denaro e gioco d'azzardo. Confcommercio e Federazione valdostana tabaccai hanno effettuato una preziosissima analisi da parte di chi ha in proprietà oppure in gestione queste attività. La dottoressa Beoni, direttore del Dipartimento di salute mentale, ci ha fornito i dati sull'aspetto medico e psicologico di questo tipo di dipendenza.
I dati forniti dal Ser.D. - vorrei ripeterveli - in Commissione sono i seguenti: in Valle d'Aosta vi sono 5.100 valdostani con gioco problematico, il 5,4 percento della popolazione tra i 15 e i 75 anni. Nel 2016 il Ser.D. aveva in carico 54 pazienti con problemi di gioco d'azzardo, l'1 percento della popolazione a rischio, mentre nel 2018 le prese in carico sono state 42. Tale diminuzione è però purtroppo legata allo scioglimento dell'équipe multidisciplinare formata sul gioco d'azzardo a causa della riduzione del personale. In realtà il gioco d'azzardo è in aumento nella popolazione tra i 15 e i 64 anni dove la prevalenza di studenti tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato che in 12 mesi ha giocato almeno una volta. Ricordiamo che per i minorenni il gioco d'azzardo è illegale e che l'estrema facilità con cui i giovanissimi riescono ad entrare in contatto con i luoghi adibiti al gioco d'azzardo è la causa principale dell'alto numero di adolescenti che si avvicinano al gioco d'azzardo. Sono inoltre spesso le famiglie - questo è molto significativo - che avvicinano senza volerlo i minori a questo gioco e poi non sono in grado di controllarne le conseguenze.
Dobbiamo tutti sapere - questo elemento lo vorrei sottolineare con forza, però - che l'approvazione di una legge di contrasto alla ludopatia deve essere necessariamente affiancata con costanti azioni di prevenzione e informazione su tutto il territorio previste dal nostro piano triennale (GAP), con percorsi formativi rivolti ai gestori di sale gioco e degli esercizi commerciali, con moduli formativi rivolti ai docenti, e un lavoro futuro di creazione di una cornice giuridica e di linee guide che formalizzino l'importanza della sinergia tra le diverse istituzioni che devono intervenire nella presa in carico del soggetto ludopatico.
Vorrei riassumervi veramente brevemente in due minuti come vive il soggetto ludopatico e la sua famiglia e che risvolto ha la ludopatia sull'economia locale. Il soggetto ludopatico ha la necessità di giocare una quantità crescente di denaro con lo scopo di raggiungere l'eccitazione desiderata: è irritabile e irrequieto quando teme di ridurre o interrompere il gioco d'azzardo; ha effettuato ripetuti sforzi infruttuosi per controllare, ridurre e interrompere il gioco d'azzardo; è spesso preoccupato per il gioco d'azzardo, spesso gioca quando si sente in difficoltà, quando c'è assenza di speranza, senso di colpa, stato d'ansia, sentimenti depressivi. Dopo aver perso i soldi al gioco, spesso torna un altro giorno, racconta bugie per nascondere il coinvolgimento nel gioco d'azzardo e ha messo a repentaglio o ha perso almeno una relazione significativa, il lavoro, lo studio o un'opportunità di carriera a causa del gioco d'azzardo; si basa su altri per cercare denaro o per alleviare le disperate situazioni finanziarie causate dal gioco d'azzardo, spesso rubando. Nelle persone che sono dipendenti dal gioco d'azzardo - questo è un altro dato che probabilmente sapete, ma voglio ripeterlo con forza - le connessioni neurali del cervello cambiano in modo simile a quello dei tossicodipendenti. Oltre le importanti problematiche vissute dal singolo soggetto ludopatico, questa patologia colpisce il reddito della famiglia intera con ricadute economiche legate al denaro perduto e all'impoverimento della famiglia, nonché un drastico peggioramento delle relazioni personali, lavorative e familiari. A questo si aggiunge un problema di sicurezza: il soggetto può con facilità essere coinvolto in attività criminali come il ricorso a furti o ad usurai per procurarsi il denaro.
L'azzardopatia è stata recentemente inserita tra i LEA (livelli essenziali di assistenza); ciò implica nuovi costi a carico della collettività, quindi ridurre il numero dei giocatori patologici significa un risparmio anche per la sanità stessa. L'offerta di azzardo, infine, crea danni anche sull'economia sana e produttiva. In pratica ogni euro buttato nel tentar la sorte è un euro in meno al commercio e all'indotto commerciale. Una società sana punta sul merito, sulla cultura e sull'impegno, l'azzardo invece genera l'ingannevole illusione del tentar la sorte, un'illusione - come spiegano benissimo le ricerche - che colpisce soprattutto chi è in difficoltà economica e psicologica. La Regione Piemonte, dall'approvazione della loro legge regionale sul gioco d'azzardo, ha visto il volume di gioco ridotto di oltre mezzo miliardo di euro. Dovremo essere molto bravi, molto capaci e molto motivati però a controllare la presente legge e a valutare quanto abbia controllato ed influito sul fenomeno che intendiamo appunto controllare con questo disegno di legge.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Questa è una legge importante che risponde alle richieste di aiuto delle vittime dell'azzardo patologico, non solo dei malati, ma anche delle loro famiglie. Questa legge ascolta inoltre le sollecitazioni delle associazioni che hanno contribuito in maniera positiva a questo risultato, in particolare la regolamentazione dell'orario di gioco attraverso legge regionale e non solo con un regolamento comunale. Questa era una richiesta storica della società civile e in particolare ricordo l'impegno di Miripiglio, di Libera, di Arci, di Legambiente.
Da evidenziare inoltre che questa è una di quelle occasioni - purtroppo non abbastanza frequenti, a mio avviso - in cui il Consiglio regionale è davvero degno della sua missione. Tutte le forze politiche si sono confrontate costruttivamente con preclusioni o pregiudizi solo iniziali che poi via via sono spariti. A dimostrazione che se si riconosce la giusta centralità all'istituzione consiliare, questa può lavorare egregiamente sui singoli provvedimenti da esaminare e ne abbiamo tanti, e anche variegati. Molte sono state le audizioni nella V Commissione - di cui non faccio ufficialmente parte, ma a cui partecipo costantemente - che hanno arricchito parecchio il dibattito giungendo ad un testo finale frutto del confronto finalmente svoltosi nell'interesse generale. Non era facile, non era proprio facile perché il tema è delicato, è un tema spesso inquinato dall'azione della lobby dell'azzardo e persino a rischio di infiltrazione mafiosa. Qui apro una parentesi breve, ma importante, per dichiarare che oggi siamo tutti idealmente al Forte di Bard insieme agli oltre 1.200 studenti ed insegnanti di tutta la Valle d'Aosta per la XXIV Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, giornata organizzata da Libera con il titolo "Orizzonti di giustizia sociale".
Ritornando alla legge dell'azzardo, dico ancora che questa integrazione e la disciplina completano un lavoro già positivo avviato nelle precedenti legislature; alcune delle norme, come per esempio l'integrazione dell'elenco dei luoghi sensibili, sono frutto del confronto con le leggi che nel frattempo altre Regioni virtuose hanno promulgato. Il compito della Regione però non si esaurisce qui, ora si deve vigilare perché le vecchie e nuove regole siano rispettate. Questo vuol dire anche garantire ai Comuni l'opportuna disponibilità di risorse economiche e anche umane, per esempio organici sufficienti di Polizia locale per l'attività di controllo che è di loro competenza. Con la stessa logica la Regione dovrà ora sostenere e potenziare gli interventi previsti dalla normativa rispetto alla formazione degli operatori commerciali e comunque di tutta la comunità, delle scuole in primis, per contrastare la "cultura" dell'azzardo. La formazione e la comunicazione sono infatti essenziali per supportare questa legge e bisognerebbe ora poter lavorare di più su questo punto con più impegno come ci chiedeva in audizione nella V Commissione la referente di Libera. Ugualmente si dovranno garantire risorse adeguate al Ser.D., perché le riforme a costo zero non possono esistere, sono riforme illusorie. Non basta infatti fare buone leggi - e questa è senz'altro una di quelle, una buona legge -, servono poi come si dice le gambe per poterle fare camminare.
Presidente - La parola al collega Marquis.
Marquis (SA) - Questo è un tema che è stato oggetto di un lungo confronto all'interno della Commissione e mi ha colpito molto come è stato affrontato: tutti hanno messo passione, impegno, onestà intellettuale. Dimostra che è un tema sentito, è un grande problema che vive la nostra comunità. Durante questo percorso abbiamo avuto modo di ascoltare tutti i soggetti interessati, i portatori di interesse, anche testimonianze di chi è stato vittima del gioco, della ludopatia, e devo dire che tutto questo è stato molto utile per migliorare l'iniziativa legislativa che era stata già predisposta nello scorso mese di dicembre. L'apporto è stato sicuramente molto positivo da parte di tutti.
Questo tema tocca la sfera individuale delle persone, agisce su tante dimensioni, interferisce poi con la vita familiare fino a diventare un grande problema sociale con grossi riverberi su tutta la comunità; per questo credo sia stata importante la modalità del percorso. Direi che tale disegno di legge è un patrimonio condiviso - come è stato già detto da qualcuno che mi ha preceduto - grazie al contributo di tutti. Credo sia anche la modalità esemplare di come si deve procedere nell'approcciarsi ad un percorso legislativo, perché prima di tutto bisogna ascoltare, capire quali sono le esigenze, dopodiché confrontarsi con tutta l'onestà intellettuale del caso e cercare di addivenire ad una proposta che contempli il più possibile la soddisfazione delle necessità.
A livello puntuale devo dire che l'intervento è significativo, perché vengono individuati, sulla scorta dell'esperienza avuta in questi mesi dall'ultima modifica, ulteriori luoghi sensibili e, soprattutto, anche per l'apporto che c'è stato dell'intervento sulle fasce di orario, poiché questo è proprio frutto di quanto è emerso dal lavoro della Commissione: non bisogna dare grossa continuità al gioco perché poi ci sono individui che passano la giornata sulle macchinette, si dimenticano pure dei pasti, vengono trasportati completamente dalla dimensione del gioco e tutto passa in secondo piano. Tenuto conto delle esigenze di chi deve controllare, di chi deve gestire le sale e di chi deve adeguarsi soprattutto a questo nuovo regime introdotto, si è intervenuti anche nel disciplinare bene l'aspetto della misurazione delle distanze, che è un po' la conseguenza dell'esperienza di tutti gli organi che devono esercitare il controllo quotidiano. Ci hanno rappresentato quali sono state le difficoltà che hanno avuto in questi mesi e credo si sia trovata una soluzione di estremo interesse che possa risolvere tutte queste questioni che avevano messo in luce delle criticità. Grazie al geoportale della Regione e al sistema cartografico ci potrà essere una modalità di individuazione delle distanze che non lascia più equivoci ed interpretazioni a chi è deputato al controllo, il quale potrà così portare il suo contributo nel modo più corretto ed equo possibile.
Alla fine ritengo che questa sia una proposta di legge di estremo interesse, condivisa da parte di tutti coloro che hanno partecipato ai lavori. Credo sia un importante passo avanti a protezione della nostra comunità, soprattutto delle persone più fragili aventi quindi maggiore occasione di cadere in queste debolezze che poi possono portare anche alla rovina, alla distruzione della persona, come anche di tutto il suo contesto familiare. Pertanto io sono convinto che oggi, così come è avvenuto finora, con dibattito che è stato molto pacato, ciascuno ha portato il suo contributo. Credo che sarebbe bello se si riuscisse ad arrivare ad una condivisione totale dell'iniziativa e poi, tutti assieme, andarne a monitorare nel tempo gli effetti per vedere, anche sulla scorta dell'esperienza e dell'applicazione che ci sarà, se ci saranno ulteriori interventi migliorativi da apportare. Questo ovviamente per soddisfare quello che è poi il fine ultimo di tutti noi: cercare di risolvere questo difficile problema ed evitare che un numero di persone quanto maggiore possibile eviti di cadere in questa rete e in questo pericoloso percorso.
Presidente - La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Condivido con i colleghi che mi hanno preceduto il giudizio estremamente positivo sull'iter di approvazione di questa legge; credo che percorsi come questo diano un senso al ruolo legislativo di noi Consiglieri.
Questo è un tema che sta particolarmente a cuore a tutti, perché tocca - come è già stato detto - la sfera privata delle persone, ma ha ripercussioni su tanti settori della vita sociale, oltre che sulle famiglie e sui rapporti umani; ha ripercussioni sulla sicurezza, sull'ordine pubblico, sulla spesa sanitaria. Qualcuno ha già ricordato i dati della nostra Regione, sono dati ufficiali, probabilmente i dati reali sono ancora superiori, ma come sempre per temi come questi è difficile avere il dato veramente reale. In Valle d'Aosta circa 5 mila persone sono a rischio ludopatia e un altro dato che ci ha impressionato e che ci è stato fornito in Commissione è quello del volume del gioco d'azzardo: durante l'anno in Valle d'Aosta vengono giocati 200 milioni, un quinto del bilancio della nostra Regione.
Questo è un fenomeno di cui si è cominciato a parlare in modo diffuso nello scorso decennio, perché ci si è trovati di fronte ad un'emergenza sociale, a far fronte ad un problema crescente che, come è già stato ricordato, è legato in particolare - perlomeno lo è finora - alla diffusione capillare delle occasioni di gioco per i cittadini.
Il nostro primo intervento legislativo nella nostra Regione risale al 2015 e prevedeva la prevenzione, il contrasto ed il trattamento della dipendenza, azioni che poi sono state poste in essere e continuano ad essere poste in essere attraverso un piano regionale triennale (l'ultimo è stato approvato con una delibera del 4 giugno 2018 e ha una copertura finanziaria che si ritiene adeguata). Ricordo che all'epoca, quando abbiamo approvato la prima legge, c'era stato un dibattito che aveva evidenziato un po' due linee di orientamento: una più rivolta verso la prevenzione, verso la formazione, verso la premialità ai gestori di locali che in qualche modo avessero voluto rinunciare ad accogliere le macchinette all'interno dei loro locali e, un'altra, direi un pochino più severa e un po' più rigida, che si rifaceva all'esempio di altre realtà quali quella del Comune di Bolzano, che già da allora aveva introdotto norme molto restrittive contro cui c'erano stati diversi ricorsi, ma sempre vinti dal Comune di Bolzano. Alla fine aveva prevalso la prima linea, anche se comunque la legge prevedeva già misure restrittive.
Ora, a distanza di quattro anni, di nuovo, per ben due volte di seguito nell'arco di pochi mesi, il Consiglio si ritrova a confrontarsi su questo tema e a legiferare ulteriormente con finalità più stringenti, perché in questo lasso di tempo è evoluto anche il pensiero in generale: si è avuto modo di approfondire le caratteristiche, l'entità, la gravità del fenomeno, e si è giunti alla conclusione che sia necessario intervenire con maggiore incisività per interrompere certi meccanismi perversi. Lo ricordo brevemente, perché già ne hanno parlato tutti i colleghi: siamo intervenuti per contenere la diffusione capillare, per far sì che la scelta di giocare sia il più possibile consapevole e non subita dall'offerta diffusa sul territorio, andando a diminuire i posti in cui è possibile giocare e distanziandoli da ulteriori luoghi sensibili, non solo quelli frequentati da fasce di popolazione più a rischio, ma anche dai bancomat e dai dei negozi "compro oro", che naturalmente sono una possibilità in più per il giocatore malato di sperperare il denaro e le risorse delle famiglie. Si è preso in considerazione tutto il territorio regionale, quindi non ci si è limitati a fare un discorso comunale, ma si è fatto un discorso generale che copre tutto il territorio, che garantisce l'applicazione uniforme della legge e poi - come è stato detto - si è spezzata la continuità temporale che è un elemento ulteriore di deterrenza.
Il nostro giudizio come gruppo ALPE è sicuramente favorevole rispetto al testo finale, poiché, partendo da una proposta di legge presentata dai gruppi UV e UVP, ha subito un'evoluzione meglio rispondente alle finalità che ci si era proposti. Abbiamo apprezzato l'atteggiamento costruttivo e aperto di tutti i Commissari, ma non solo, anche di tutti coloro che hanno voluto portare il loro contributo. Capiamo da un certo punto di vista le riserve del mondo imprenditoriale, ma riteniamo che questo provvedimento sia giustificato dalla gravità e dalla pervasività di un fenomeno che vogliamo contrastare in ogni modo, ritenendo parimenti che vadano comunque mantenute ed incrementate le attività di sensibilizzazione e di prevenzione, in particolare per i giovani e i giovanissimi che - come è stato detto - talvolta sono vittime quasi inconsapevoli di questo fenomeno grave.
Presidente - La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Su questa legge è già stato detto molto, se non tutto, ma come membro della V Commissione mi fa particolarmente piacere dare un piccolo contributo, anche perché - come già diversi colleghi hanno detto - dalla partenza di questa proposta, partita dai colleghi dell'UV e sostenuta da noi dell'UVP, c'è stato un lavoro corale all'interno della Commissione che io definirei bello; ci si è confrontati su questo problema che è veramente importante non solo per noi che abbiamo fatto questa legge, ma per la comunità intera. Come dicevo si è già detto tutto su questa legge, però vorrei portare le mie sensazioni, quelle che ho avuto in Commissione, e le più forti che ho avuto sono state quelle riferite ai dati che abbiamo sentito dalle varie testimonianze. I dati sono già stati forniti proprio dalla collega che mi ha preceduto, però è impressionante vedere queste cifre. Quando si abbinano queste cifre alle testimonianze di chi ha vissuto questa grossa problematica, ci si rende conto della disperazione delle persone che, colpite da questa "malattia", fanno cose incredibili, tra l'altro non ci si rende conto come fanno a reperire tutti questi soldi. Si immagina facilmente che per reperire questi soldi si rubi in casa, si venda quello che si ha, ci si prostituisca, si faccia di tutto per avere questi soldi.
A questo punto io vorrei collegarmi un po' alla discussione di ieri. Noi, con questa legge, abbiamo fatto un primo passo importantissimo e dobbiamo lavorare come legislatori nei confronti di tutte le dipendenze che portano tantissime persone, tantissimi giovani a perdersi come ci si perde nel gioco, come ci si perde nella droga, come ci si perde nell'alcol, tutte dipendenze di cui abbiamo discusso ieri. Le testimonianze della dottoressa Beoni mi hanno impressionato e colpito come quelle della rappresentante di Libera, che ha parlato soprattutto dei ragazzi, dei giovani. Io penso che abbia parlato riferendosi a dati reali che dire "allarmanti" è ancora poco, se si ritorna sul discorso di come si trovano i soldi per poter giocare. Capisco che una persona adulta che lavora abbia una certa disponibilità, ma che dei ragazzini di 14-15-16 anni si giochino 100-200 euro al giorno è un dato veramente allarmante!
Devo dire che sono fiero di aver contribuito alla stesura di questa legge, perché porterà senz'altro un miglioramento nella società valdostana.
Presidente - La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Questa problematica - come chi mi ha preceduto ha già elencato e ben espresso ed evidenziato - parte con la legge n. 14 del 2015; vi è poi stata una modifica di legge fatta a dicembre 2018 ed infine vi è questa ulteriore modifica.
Permettetemi come Presidente della V Commissione di ringraziare tutti i Commissari della V Commissione, perché c'è stata un'ottima discussione all'interno della stessa, e non solo con i Commissari, bensì con tutti i Consiglieri che hanno partecipato; gli interventi sono stati numerosi. Questo denota quanto fosse sentita tale problematica da parte di tutti, in maniera trasversale.
Sotto l'aspetto politico, a mio avviso il Consiglio regionale su questa legge ha fatto un gran lavoro. Sicuramente andiamo a dare risposte concrete a questo problema, a questo fenomeno che è molto, molto sentito e radicato nella popolazione.
Permettetemi, sempre come Presidente di Commissione - ma penso di poterlo fare anche a nome di tutti i Commissari della V Commissione - di ringraziare tutti gli attori, vale a dire tutti gli uffici che ci hanno permesso e hanno contribuito ad arrivare a questa modifica di legge: parlo degli uffici della Presidenza del Consiglio, degli uffici legali dell'Amministrazione regionale, dell'ufficio cartografico dell'Assessorato dei lavori pubblici e di tutte le persone che abbiamo audito durante l'iter di discussione di questo disegno di legge, sia quelle pro-legge, sia gli imprenditori che in ogni caso vedevano tale provvedimento in maniera negativa. È stata una discussione costruttiva. Ci tenevo proprio a ringraziare perché il contributo di tutti ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo.
Permettetemi anche, in fase di discussione generale del DL n. 12, di segnalare i due emendamenti predisposti dalla V Commissione, per evidenziare, senza lasciare delle ombre, quanto avverrà nel periodo transitorio, vale a dire quando entrerà in vigore questa legge rispetto all'ultima legge approvata a dicembre 2018. Con il primo emendamento chiaramente sono stati aumentati i punti sensibili; qualcuno li ha già elencati e sono: gli istituti di credito e gli sportelli bancomat, gli esercizi di compravendita di oro e oggetti preziosi usati e i luoghi di culto. Questi punti sono aggiunti a quelli già esistenti. La legge prevede pertanto che gli esercizi in essere si dovranno adeguare alla distanza prevista di 500 metri in linea d'aria entro il 1°settembre del 2019. Il secondo emendamento va a chiarire in maniera esplicita e definitiva gli orari, che entreranno in vigore dal 1° giugno 2019 rispetto alle restrizioni della legge approvata nel 2018. Questa legge va a regolamentare in maniera definitiva tutta una serie di problematiche già evidenziate dai colleghi che mi hanno preceduto. Ringrazio quindi tutti i Commissari e tutti i Consiglieri che hanno lavorato per questo disegno di legge e mi auspico, permettetemelo di dire, che anche su altre leggi si riesca a lavorare in questa direzione per dare delle risposte alla comunità valdostana.
Presidente - La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Il lavoro ampio, puntuale e produttivo svolto dalla V Commissione - della quale non faccio parte, ma a cui ho partecipato con interesse ed attenzione - ha elaborato un testo di legge molto più articolato rispetto a quello di partenza che, lo ammetto, aveva suscitato in me qualche perplessità, in quanto mi era parso un po' scarno. In un primo tempo, avendo noi sottoscritto la proposta di legge con primo firmatario il collega Manfrin, mi ero anche chiesta se non ci fosse qualche elemento di contraddizione; mi sbagliavo, mi sbagliavo completamente, e sono lieta di ammetterlo. Il lavoro svolto dimostra davvero che tutti i Consiglieri avevano un obiettivo comune, che è quello non solo di affrontare direi in modo robusto il problema della ludopatia, ma anche quello di dotarsi di una normativa che vuole incidere fortemente sulla gravissima situazione in cui versa la nostra Regione.
Anch'io sono stata particolarmente colpita dai dati che ci sono stati forniti in Commissione dalle persone, dalle associazioni che hanno parlato e hanno portato il loro contributo. Anche noi abbiamo ascoltato le riserve delle associazioni di categoria che gestiscono il mercato del gioco d'azzardo, ma il legislatore - e qui noi lo siamo, perché siamo dei legislatori - ha il dovere in primis di tutelare la salute dei cittadini e di salvaguardare le categorie più deboli. Al termine di questo percorso lungo ed importante, un percorso condiviso, la Valle d'Aosta avrà quindi una legge che sarà tra le più serie e severe su tutto il territorio nazionale nei confronti del gioco d'azzardo. Non si può non esprimere soddisfazione per questo risultato.
Oggi è il 21 marzo, è la Giornata nazionale contro le mafie e il gioco d'azzardo è sicuramente una delle più fiorenti attività controllate dalle associazioni criminali. Di gioco d'azzardo parleranno oggi molti dei nostri studenti che sono al Forte di Bard insieme ai referenti di Libera, e di lotta alle mafie e al gioco d'azzardo si parlerà in molte delle nostre scuole. Io credo che questa legge nasca in una giornata importante e sotto una buona stella. L'auspicio è che abbia naturalmente il voto di tutti e che possa portare i risultati a cui aspira.
Presidente - La parola al collega Barocco.
Barocco (UV) - Ovviamente mi riallaccio al tema in discussione e porgo anch'io i ringraziamenti a tutti gli attori di questa importante legge. Volevo solo fare questa riflessione: è una buona legge, e il suo cammino sarà la sua attuazione pratica, ma voglio anche mettere in evidenza la collaborazione che c'è stata con tutti i Comuni della Valle d'Aosta, perché questi saranno comunque il perno per l'attuazione di questa legge.
Volevo poi sottolineare che ai nostri Vigili urbani vengono chieste sempre maggiori competenze; questa ne è una, l'ultima, ma bisogna ricordare che in questi anni abbiamo chiesto loro anche di vigilare sugli impianti delle telecamere di controllo in merito agli accessi ai nostri Comuni, e potrei elencare tutta una serie di incombenze che i nostri Vigili urbani ormai devono assolvere con l'evoluzione della loro professione. Anche per rendere efficace questa legge, c'è quindi la necessità di côtoyer questa formazione che i nostri Vigili urbani dovranno avere; probabilmente in futuro dovremo anche cercare di legiferare su questa professione e verificare attraverso i Comuni una razionalizzazione del loro utilizzo, anche in ambiti più vasti, in ambiti regionali, con competenze nuove.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (GM) - A nome del Gruppo Misto voglio anch'io complimentarmi con tutti i colleghi che hanno partecipato ai lavori per la stesura di questa importante norma e ringraziare gli uffici. Intervengo poi per significare l'impegno che c'è stato anche durante la scorsa legislatura riguardo a questa problematica e, soprattutto, per ringraziare la collega Carmela Fontana, che non è tra questi banchi in questo momento, ma che era stata la promotrice di questa legge. Vi ricordo che la norma di cui oggi discutiamo è partita da lontano, dal 2015, proprio su sollecitazione della Consigliera Carmela Fontana, che non faceva parte del mio gruppo politico. Le dobbiamo comunque un ringraziamento, perché le battaglie che ha fatto durante la scorsa legislatura per portare avanti questa problematica ce le ricordiamo tutti.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ce ne sono, chiudo la discussione generale. La parola all'Assessore Baccega per la replica.
Baccega (UV) - Molto brevemente, per sottolineare la soddisfazione del Governo regionale rispetto a questo percorso: un percorso fortemente condiviso - è già emerso dagli interventi che si sono succeduti questa mattina - che ha portato ad una soluzione davvero importante. Come ho avuto modo di dire ieri, in un mio intervento, dobbiamo promuovere buoni e sani stili di vita, quindi il nostro obiettivo è quello di contrastare tutte le forme di patologia devianti che noi non condividiamo.
Volevo ringraziare il Presidente della V Commissione e tutta la Commissione per il lavoro che hanno svolto, tutti i gruppi consiliari e i Consiglieri che, pur non facendo parte della Commissione, hanno voluto dare il loro contributo a questo importante provvedimento.
Qualcuno dice che spegnere le slot non è la soluzione ideale per combattere l'azzardopatia; noi diciamo, invece, fortemente, che è un primo passo importante e fondamentale. Qualcuno di voi negli interventi ha evidenziato alcuni dati; quello più preoccupante mi pare siano i 120 milioni che vengono spesi dai valdostani per questo fenomeno e che il 65 percento di questo importo venga speso attraverso le slot.
Questo provvedimento nasce a favore delle famiglie e degli studenti, non per favorire qualcuno. È chiaro che abbiamo assolutamente bisogno di costruire intorno a questo tutta una serie di percorsi che vanno nella logica di alimentare una buona informazione, di continuare nella prevenzione, perché sono troppi gli esempi che ci hanno fatto riflettere in questi anni su varie questioni; sono tante le separazioni che avvengono a causa di questo fenomeno, tante le vendite di beni immobili, di accesso ai "compro oro" per andare a pagare i debiti del gioco. Tutto questo crea un disagio familiare molto forte che noi, insieme all'Assessore Borrello, abbiamo più volte vissuto nell'ambito dell'edilizia residenziale pubblica andando ad individuare tematiche riguardanti l'emergenza abitativa.
Come avete detto, il fenomeno è grave anche per i giovani, soprattutto per gli studenti; sulla base di questo, noi dobbiamo assolutamente intervenire continuando con quella forma di comunicazione e prevenzione che ci vede già protagonisti assieme alla collega Certan. Va detto che in questo momento sarà forte il richiamo e la richiesta di informazioni rispetto all'applicazione di questa legge, quindi voglio comunicare al Consiglio che, insieme al Dipartimento di salute mentale, al Ser.D. e all'USL ho deciso di ripristinare nuovamente il servizio "SOS gioco d'azzardo" che dà tutta una serie di informazioni almeno in questi primi mesi, per far sì che non ci siano persone disorientate in tal senso. Oltre alle attività di prevenzione e di sensibilizzazione che saranno pianificate in prosieguo, sarà grande attenzione da parte di questo Assessorato fare in modo che ci sia una corretta applicazione di questa norma.
Presidente - In replica ci sono altre richieste di intervento? La parola all'Assessore Viérin.
Viérin (UVP) - Abbiamo ascoltato con interesse il dibattito, che peraltro segue ad un'interessante rappresentazione di tutte le sensibilità politiche che in Commissione hanno fatto un buonissimo lavoro di sintesi per arrivare ad un testo condiviso, su una problematica che - è stato evidenziato da diversi colleghi - rappresenta una delle piaghe sociali che la Valle d'Aosta, come tante altre realtà, ha dovuto affrontare in questi anni.
Mi allineo anch'io ai ringraziamenti formulati a tutti i Commissari, a tutti i Consiglieri, in particolar modo alla V Commissione e al suo Presidente, perché spesso le vedute distinte, difformi o diverse che esistono nelle varie sensibilità e forze politiche sanno trovare le sintesi su temi di envergure particolare. Partendo da quella che era la "legge Fontana" - ha fatto bene il collega Restano a ricordarlo -, ne parlammo in quest'Aula quando si manifestarono i sintomi attraverso le associazioni, attraverso il lavoro alle politiche sociali e attraverso le nostre Amministrazioni comunali. Il dibattito era aperto e ci si chiedeva come si potesse andare a normare, compatibilmente con le regole della concorrenza e con ciò che avveniva a livello nazionale, attraverso disposizioni che andassero ad arginare questa piaga sociale.
I dati citati dai colleghi sono impressionanti. Quando all'epoca era stata avanzata la proposta della "legge Fontana", con altri colleghi andammo a vedere fuori Valle come si erano organizzate certe realtà e come il problema fosse diffuso anche fuori dai nostri confini regionali. La crisi non solo dei valori o della società ha accompagnato una crisi economica e quindi tante attività commerciali si sono aggrappate a questo indotto rappresentato dal gioco. Purtroppo questo indotto - ed è stato evidenziato dai colleghi - andava non solo a discapito del commercio in senso ampio, ma soprattutto a discapito delle problematiche personali che sono sfociate anche in casi drammatici.
Le associazioni, nei vari incontri che abbiamo avuto in questi anni, hanno sollecitato dei progetti - perché esistono dei bandi, esistono dei fondi che abbiamo recuperato a livello nazionale, esistono dei fondi regionali -, per cui diversi progetti sono stati messi in campo e, anche quando si andavano a misurare le ricadute sociali, economiche e personali presenti in certe realtà, ci si rendeva veramente conto che questa è una problematica. Pertanto la comunità, e quindi anche le attività imprenditoriali, sono state accompagnate nel tempo, in questi ultimi anni, da azioni sinergiche e di preparazione - senza modificare da un giorno all'altro radicalmente quella che poteva essere anche una costruzione aziendale per qualcuno - fino ad arrivare a questo ultimo disegno di legge.
È solo per dire che l'ottimo lavoro svolto oggi attraverso una legge va a normare l'intero territorio regionale. Questa è anche un po' la differenza, perché prima non si colmava il tutto con le sole azioni sporadiche che certe Amministrazioni avevano tentato di fare, poiché i flussi si spostavano da un Comune all'altro e quindi la problematica non si risolveva. Questo per sottolineare, al di là della questione normativa, che la Valle d'Aosta credo dia oggi un segnale molto positivo anche al di fuori dei nostri confini sapendo - come è stato ricordato - che esistono delle vere e proprie lobby trasversali di indotto legato al gioco. Non è neanche l'unica piaga che esiste, perché spesso pure lo Stato, attraverso tutto ciò che produce in termini di possibilità di gioco, non rappresenta uno dei migliori esempi e quindi anche quello, al di là dell'obbligo che oggi viene inserito, rappresenta una problematica sociale.
Pertanto ringrazio tutti per il lavoro e saluto favorevolmente questo disegno di legge.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Vesan per dichiarazione di voto.
Vesan (M5S) - Il nostro movimento è soddisfatto, così come tutte le altre forze presenti in Aula, per essere arrivati finalmente a votare questa legge, faticando, rinviando, ma finalmente siamo al passo finale.
Ricordo l'iter di questa legge per ringraziare chi ha partecipato a questo lavoro: questa legge era partita sostanzialmente da un solo articolo proposto dai gruppi UV e UVP che stabiliva fondamentalmente una distinzione nella procedura autorizzativa fra le slot machine presenti negli esercizi commerciali e quelle presenti nelle sale slot. Fin dalle prime riunioni in Commissione, la maggioranza, che in passate occasioni non si era dimostrata così disponibile al dialogo come dichiarato, si è invece dimostrata assolutamente disponibile all'ascolto delle audizioni, all'integrazione del testo originale e ad ascoltare le controproposte della minoranza, fino al punto addirittura di tornare indietro sul primo ed unico articolo previsto all'interno di questa legge.
Sulla scorta di questo, vorrei fare un plauso ai proponenti per la loro disponibilità al dialogo e, soprattutto, al Presidente della Commissione, che ha lavorato anche con tanto impegno personale per l'ottenimento di questo risultato. Vorrei pure ringraziare i colleghi della minoranza perché hanno partecipato tutti al miglioramento della stesura definitiva di questa legge. Volevo poi parlare in special modo dei due colleghi della LEGA che più si sono dati da fare su questo punto: il collega Manfrin, già proponente insieme a noi dell'altro testo di legge, e il collega Sammaritani, che ha lavorato tantissimo, soprattutto per far sì che questa legge non potesse essere impugnata - naturalmente nei limiti del possibile -, in modo da costituire seriamente una pietra miliare sul gioco all'interno delle slot machine. Ringraziamo pertanto tutti quanti.
Vorrei però precisare che tale legge è, sì, una pietra miliare, ma come tutte le pietre miliari stabiliscono solo un punto all'interno di un percorso. Le leggi sono applicate solamente se poi c'è qualcuno che le fa applicare. Già all'interno della legge n. 14/2015 avevamo severe nome di prevenzione, ma tristemente poco finanziate, e quindi non hanno portato i risultati sperati. Confidiamo che dopo il grande buon lavoro di quest'Aula dal punto di vista legislativo, segua altrettanto impegno da parte dell'Esecutivo per quanto riguarda il controllo del territorio, l'applicazione delle norme esistenti e, soprattutto, delle norme che stiamo per approvare. Purtroppo dalle audizioni abbiamo potuto verificare che le uniche sanzioni portate in Valle d'Aosta concernevano fondamentalmente il controllo sul fatto che gli esercenti delle attività commerciali con all'interno le slot machine avessero o non avessero fatto il corso di formazione sull'azzardopatia, mentre nessuna sanzione e nessun controllo è mai stato fatto in modo capillare e puntuale per quanto riguarda per esempio il gioco minorile. Su questo bisognerà darsi da fare sicuramente di più. A nome del nostro Movimento confido che l'Esecutivo voglia impegnarsi moltissimo in questa direzione, anche collaborando con gli Enti locali, a cui di fatto fondamentalmente questa legge demanda ancora quasi tutto il lavoro di controllo.
Come primo passo per l'Aula consiliare confido, siccome il gioco d'azzardo - è vero - è ancora sostanzialmente concentrato sulle slot machine per quanto riguarda l'azzardopatia ed il quantitativo dei soldi giocati ma esiste purtroppo un problema legato a tante altre forme di gioco d'azzardo sul nostro territorio, in un maggior intervento. Penso tristemente alla passione con cui tanti giovani valdostani si dedicano alle scommesse sportive - anche qui forse si può intervenire di più - e non solo, ma anche alla grande e capillare diffusione di un altro tipo di gioco d'azzardo quale il "gratta e vinci", che comunque pure questo incide pesantemente sul gioco minorile in Valle d'Aosta. Confido pertanto che questo primo passo che è riuscito finalmente a vederci tutti d'accordo e tutti insieme a lavorare nella stessa direzione sia effettivamente solo il primo di un percorso molto più lungo.
Annuncio il voto favorevole a questo testo di legge da parte del Movimento 5 Stelle.
Presidente - La parola al collega Daudry per dichiarazione di voto.
Daudry (UVP) - Credo che quello di oggi sia stato un passaggio importante - come è stato sottolineato dai molti interventi avvenuti -, che è iniziato con un lavoro in Commissione dove il gruppo dell'Union, al quale ci siamo subito affiancati, propose un articolo per porre un'attenzione particolare a quello che rappresentava un tassello fondamentale ed importante nella lotta del contrasto alla ludopatia, ossia la diffusione delle macchinette. Sicuramente da parte del nostro gruppo c'è l'apporto, c'è il sostegno e c'è il voto favorevole a questo disegno di legge, in quanto eravamo già stati impegnati nel contrasto alla ludopatia in prima persona, anche nella passata legislatura.
Estendiamo però anche l'invito - e in questo ci ricolleghiamo all'intervento del collega Vesan - a guardare oltre, a guardare al futuro e con attenzione alle dinamiche di diffusione di questa piaga. Oggi non dobbiamo sicuramente fermarci qui con questo voto, ma dobbiamo seguire con attenzione le dinamiche di diffusione del processo della ludopatia, una ludopatia - e qui ci riallacciamo brevemente al lavoro svolto in Commissione con le audizioni - soprattutto da parte delle categorie che più si battono per contrastare questo fenomeno, che nasce sovente semplicemente da un gioco così per ludibrio, trasmesso a volte dai genitori ai figli, noi diremmo quasi come un momento di convivialità, per poi diventare un fenomeno ed una piaga importante. Dovremo tenere sempre alta l'attenzione su questa problematica.
Vorremmo concludere con una piccola nota emersa in Commissione, che forse oggi in Aula non abbiamo sottolineato con la dovuta importanza. Qualche collega l'ha sottolineato, in particolare la collega Morelli: noi, con la nostra azione, sicuramente andiamo in contrasto con l'attività dei gestori e con la possibilità di esercitare un'attività economica (nelle audizioni li abbiamo sentiti, abbiamo sentito anche il loro punto di vista).
Come rappresentanti del territorio e come rappresentanti anche degli Enti locali ci riallacciamo inoltre all'intervento del collega Barocco: noi dobbiamo prestare alta l'attenzione per i nostri cittadini, per la nostra comunità perché - e lo diciamo concludendo senza nessuna vena di critica - se c'è un varo in questa lotta che noi qui, in quest'Aula, cerchiamo di portare avanti, in un certo senso è lo Stato che deve attingere ai proventi di questa attività per i propri bilanci e sovente ci mette nella difficoltà di poter agire nella direzione ottimale, perché non vengono adottate - e siamo qui a dirlo per auspicarlo affinché questo avvenga - delle misure e delle direttive che vengano dall'alto, poiché sarebbe effettivamente la cosa più comoda per tutti noi, non solo nel contrasto della ludopatia - l'ha ricordato pure il collega Nogara -, ma anche per tutte le dipendenze e tutte le problematiche che colpiscono soprattutto ed in partenza purtroppo i nostri giovani.
Questo ancora una volta per ringraziare per tutto il lavoro svolto e per rimarcare convintamente il voto favorevole del nostro gruppo.
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (MOUV') - Brevemente per dichiarazione di voto, per affermare anche noi il nostro voto favorevole a questo disegno di legge.
Ricordo che nella passata legislatura mi sono battuto fortemente, insieme ad altri colleghi, per l'allora "legge Fontana" e poi via via per delle modifiche presentate anche in altre situazioni, che in diverse occasioni non sono state accolte dalla maggioranza. Oggi, nel prosieguo della discussione, soprattutto con un concetto della pervasività delle buone idee - perché le buone idee per fortuna sono pervasive, quindi alla fine riescono a superare qualunque ostacolo -, ho potuto notare in quest'Aula un profondo cambiamento che tra chi rappresentava la maggioranza di allora e chi, ancora adesso, rappresenta in parte questa maggioranza ma che ha sinceramente fatto un passo in avanti. Credo che il merito di questo sia soprattutto loro, non tanto di chi ha insistito, ma soprattutto di chi ha fatto dei ragionamenti e, fortunatamente, è riuscito a cambiare idea su tante posizioni.
Credo che questo testo sia migliore di quanto fatto nel 2015 - non credo di smentire nessuno su questo - e penso che continuando ad insistere con le buone idee possiamo trovare un punto di incontro su tanti argomenti, soprattutto se si superano le questioni che a volte sembrano personali o di partito.
Presidente - La parola al collega Rollandin per dichiarazione di voto.
Rollandin (UV) - Credo che nell'affrontare questo tema abbiamo comunque dovuto tener conto di due aspetti. Il primo: gli sforzi che si fanno oggi e che sono iniziati già da molto tempo nella prevenzione nel senso più largo del termine non hanno dato i risultati sperati. Il fatto di informare e di far capire quali sono le conseguenze ha creato sicuramente un passo avanti, ma non ha risolto il problema, tant'è che una delle affermazioni alla base di questo concetto sviluppato in una serie di tentativi di allontanare la possibilità di usufruire di questo sistema è proprio legata al fatto che la precedente puntata non ha dato i risultati sperati. Questo però non significa che non bisogna insistere sulla prevenzione a tutti i livelli.
Credo che con tale norma si porti avanti una sfida importante, che è quella di creare insieme le premesse per allontanare la possibilità di rovinare gente sia giovane che meno giovane. Il dramma, soprattutto per quanto riguarda le scuole, è che tanti giovani che non dovrebbero usufruire di questi mezzi giocano imperterriti tranquillamente nelle varie sale da gioco.
L'altro aspetto è stato sottolineato quando abbiamo sentito il Ser.D., quando abbiamo sentito gli sforzi che la parte socio-sanitaria porta avanti; sono sforzi importanti che non risolvono il problema, ma servono per cercare di riabilitare la gente che si è trovata in queste situazioni. Ora credo che questa riflessione su questi tre punti ci ha portati a cercare di evidenziare insieme con la strutturazione della nostra Regione una possibilità di ridurre sempre più il rischio soprattutto per coloro che non devono giocare. È questo l'aspetto che penso abbia caratterizzato la discussione fatta in questi mesi per cercare di ottenere il massimo, con la collaborazione di tutti gli operatori. Li ringraziamo per lo sforzo che già stanno facendo, come soprattutto ringraziamo tutti coloro che collaboreranno a rendere fattibili queste norme che introduciamo oggi. Sappiamo che non sarà il toccasana, ma sicuramente migliorerà la situazione attuale. Votiamo quindi a favore.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Presidente Fosson.
Fosson (GM) - Un intervento come Presidenza, anche per ringraziare da parte nostra tutti coloro che hanno lavorato su questo testo e sottolineare le sinergie positive che si sono realizzate. Dire che è una posizione chiara e precisa non sono solo delle parole, ma è un segnale che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta dà insieme a tutta la popolazione valdostana.
Per quanto riguarda il Governo, come è già stato richiesto da vari relatori, il Governo non farà finta di nulla e porterà avanti le azioni consecutive a questo atto.
Presidente - Possiamo passare alla votazione del nuovo testo della Commissione con il nuovo titolo.
Articolo 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Il Consiglio approva all'unanimità.
Articolo 2. Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato.
Articolo 3: stesso risultato.
Articolo 4: stesso risultato.
Articolo 5. Il testo è emendato dall'emendamento n. 1 e n. 2 della V Commissione: stesso risultato.
Articolo 6: stesso risultato.
Metto in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 33
Il Consiglio approva all'unanimità.