Oggetto del Consiglio n. 521 del 21 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 521/XV - Proposta di legge n. 17: "Disposizioni in materia di garante per l'infanzia e l'adolescenza. Modificazioni alla legge regionale 28 agosto 2001, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell'Ufficio del Difensore civico. Abrogazione della legge regionale 2 marzo 1992, n. 5 (Istituzione del Difensore civico))".
Rini (Presidente) - Punto 30 all'ordine del giorno. La parola alla collega Morelli per l'illustrazione.
Morelli (ALPE) - A seguito dell'entrata in vigore della legge 12 luglio 2011, n. 112 (Istituzione dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza), che all'articolo 3, comma 8, prevede che l'Autorità garante assicura forme di collaborazione con i garanti regionali dell'infanzia e dell'adolescenza o con figure analoghe che le Regioni possono istituire con i medesimi requisiti di indipendenza, autonomia e competenza in materia di infanzia e adolescenza previsti per l'Autorità garante, con la presente proposta di legge si intende definire le azioni e le funzioni previste in capo all'Autorità garante della nostra Regione.
Sulla scorta delle esperienze maturate in altre Regioni e Province autonome che hanno adottato analogo provvedimento, si è individuata la figura del Difensore civico quale organo al quale attribuire compiti in qualità di garante per l'infanzia e l'adolescenza. Egli garantisce infatti i requisiti di indipendenza e libertà nell'esercizio delle proprie funzioni e nello stesso tempo le modalità di elezione del medesimo, i casi di ineleggibilità, incompatibilità e decadenza rispondono ai principi stabiliti a livello statale per l'Autorità garante. È inoltre importante sottolineare come tale scelta razionalizzi l'impatto finanziario evitando l'istituzione di un nuovo ufficio e valorizzando in modo ottimale la struttura esistente facente capo al Difensore civico che sarà opportunamente implementata.
La proposta di legge si compone di due articoli: l'articolo 1 inserisce l'articolo 2 quater alla legge regionale 28 agosto 2011, n. 17 (Disciplina del funzionamento dell'ufficio del Difensore civico), al fine di declinare i compiti del Difensore civico in qualità di garante per l'infanzia e l'adolescenza. I commi 1 e 2 dell'articolo 2 quater introdotto nella legge regionale n. 17/2001 delineano, rispettivamente, il quadro normativo di riferimento, con particolare riguardo alle Convenzioni sui diritti del fanciullo e gli indirizzi ai quali si ispira l'azione del Difensore civico in qualità di garante per l'infanzia e l'adolescenza. Il comma 3 dell'articolo 2 quater definisce le funzioni del Difensore civico in qualità di garante per l'infanzia e l'adolescenza. Il comma 4 dell'articolo 2 quater prevede azioni di coordinamento e collaborazione con organismi, autorità regionali e autorità giudiziarie; condizioni, queste - permettetemi di aggiungere -, che sono state sottolineate in modo particolare dal Difensore civico durante l'audizione che ha proprio voluto portare all'attenzione la necessità di costruire reti sinergiche. L'articolo 2 reca la disposizione finanziaria.
In conclusione permettetemi di esprimere la soddisfazione per la partecipazione che è stata data da tutti i gruppi presenti in Consiglio regionale che hanno voluto sottoscrivere la legge, ma anche del gruppo Cinquestelle, che non l'ha sottoscritta, ma il cui contributo in Commissione è stato importante. Ho un po' di rammarico perché la nostra Regione ci ho messo un po' di tempo per scrivere questa legge che riteniamo però essere una giusta soluzione, visti anche i nostri ridotti numeri. Naturalmente l'attività del garante per l'infanzia verrà monitorata e annualmente la relazione del Difensore civico comprenderà anche questo importante compito. La relazione permetterà poi di fare delle valutazioni sul mantenimento di questa figura in capo al Difensore oppure all'adozione di altre eventuali soluzioni.
Presidente - Apriamo la discussione generale. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Anch'io desidero ringraziare in primis la collega Morelli per l'importante lavoro svolto in merito alla presentazione di questa legge, un lavoro assolutamente pervicace, necessario. La presentazione di questa legge è un traguardo importante verso quella tutela dei minori che va a sanare un vulnus nella nostra Regione, una mancanza legislativa a cui oggi mi auguro verrà posto rimedio.
La figura del garante per l'infanzia e l'adolescenza trae forza dalle disposizioni della Convenzione di New York del 1991, in virtù della quale, per assicurare a livello nazionale la piena attuazione e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, è stata creata con la legge n. 112 del 12 luglio 2011 l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza. Come sancito dalla legge (articolo 3, comma 1, lettera a), l'Autorità promuove l'attuazione della Convenzione di New York e di altri strumenti internazionali in materia di promozione di tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, la piena applicazione della normativa europea nazionale vigente in materia di promozione e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza, nonché del diritto della persona di minore età ad essere accolta ed educata prioritariamente nella propria famiglia e, se necessario, in un altro ambito familiare o di appoggio sostitutivo. La figura del garante, introdotta con questa legge anche sul nostro territorio, per raggiungere le finalità generali di promozione e tutela dei diritti e degli interessi delle persone di minore età svolge compiti eterogenei, così come evidenziato durante gli approfondimenti fatti in Commissione ed anche nella presentazione dalla proponente Morelli. È evidente che a questa figura, sia per la sua unicità come tipo di compito, sia per la duplicità o la molteplicità di incarichi in aggiunta a quello del Difensore civico come previsto da questa normativa, dovrà essere dato tutto il supporto necessario per permettergli di comprendere ed agire nei campi più disparati che la presente legge riassume: dal campo giurisprudenziale, a quello medico, per passare poi a quello socio e psico-pedagogico.
Quando c'è stato il confronto in Commissione si sono evidenziati molteplici aspetti e sfaccettature in cui si dovrà concentrare l'azione del garante. È chiaro che, come è già stato detto, essendo una figura di nuova istituzione, sarà anche necessario poi verificare le necessità, il supporto, gli orientamenti che questa figura dovrà prendere. Alcuni articoli di questa legge chiaramente ci indicano quale sarà un po' la strada da seguire, ma deve essere ancora scelta. Per farmi capire vado un pochino più nello specifico con qualche appunto che ho preso e che non vuole essere una critica alla legge, ma che vuole lanciare un obiettivo da raggiungere per l'interpretazione corretta e per lo svolgimento corretto di questo compito.
Parto dall'articolo 2, dove si promuovono i diritti, i bisogni collettivi e quant'altro in relazione alle nuove tecnologie. Bisognerà comprendere se l'attività del garante si articolerà nel senso di una corretta alfabetizzazione informatica dell'infante e dell'adolescente oppure se interverrà in altre direzioni che probabilmente emergeranno nella pratica di questo lavoro. All'articolo 3 vengono riassunte le funzioni del Difensore civico, nello specifico al punto i) si promuovono iniziative a favore di minori a rischio affetti da malattie rare o di rilevante impatto sociale. Questo è un proposito di assoluto rilievo, però probabilmente in futuro bisognerà anche evidenziare quali saranno nello specifico le azioni e le iniziative in favore dei minori affetti da malattie rare, perché per esempio la nostra Regione, da questo punto di vista, in questo settore, non ha mai nemmeno celebrato la Giornata delle malattie rare, che è prevista per il 28 febbraio e che si ripete ogni anno. In secondo luogo - e parlo sempre della Regione, non parlo della legge - bisognerebbe anche fare chiarezza sulla gestione del registro delle malattie rare, che ad oggi non si comprende bene se è in autonomia o in coabitazione con il Piemonte, ma questo chiaramente è un passo esterno. Il punto l) è invece oggetto di un emendamento che ho già presentato alla collega Morelli. Al punto l) si sancisce che il garante cura iniziative a favore dei minori ospedalizzati e delle loro famiglie vigilando sulle attività delle strutture sanitarie e socio-assistenziali. Con questo emendamento che ho presentato inseriamo prima della parola "vigilando", "cercando di favorire il benessere personale degli stessi" con una differenza marcata sulla parola "personale", perché l'obiettivo deve essere non soltanto la vigilanza, ma anche la promozione, magari avvalendoci degli ordini interessati. Alla lettera q) si promuovono iniziative in accordo con le istituzioni scolastiche: anche qui la pratica ci aiuterà a comprendere la collaborazione necessaria da fare con l'istituzione scolastica, quella che secondo noi deve essere prodotta in un clima di dialogo costruttivo e bidirezionale e, per fare questo, sarà necessario condurre un percorso di sensibilizzazione implicito con le scuole. All'articolo 4, lettera a), si stabiliscono le intese, le relazioni e gli accordi con l'Amministrazione del territorio regionale, ma anche con gli Ordini professionali: anche in questo caso la pratica ci aiuterà a comprendere quali saranno nello specifico gli Ordini professionali che verranno interessati da questa azione, perché è chiaro che realmente non saranno gli Ordini nella loro interezza, ma magari ci si concentrerà specificamente su alcuni, quale ad esempio l'Ordine degli psicologi; anche qui il garante si troverà di fronte ad una sfida, quella per l'applicazione di quanto previsto.
In buona sostanza, quindi, la pratica ad oggi mancante di questo importante incarico porterà all'interpretazione di questa legge che è un'ottima base di partenza, ma sulla quale chiaramente andrà svolto un intenso lavoro di collaborazione e di supporto.
Presidente - La parola all'Assessore Certan.
Certan (ALPE) - Intervengo nella discussione generale sicuramente per esprimere grande soddisfazione per il passaggio che oggi fa il Consiglio regionale.
Credo che questa legge sia sostanzialmente molto semplice, ma - come è stato già ricordato sia dalla collega Morelli che dal collega Manfrin - è di grande importanza. È vero, in Valle d'Aosta si è aspettato a lungo per legiferare in questo senso; è pure vero che non credo siano mancati negli anni attenzione e riguardo a queste fasce di popolazione, anche per tutta una serie di cambiamenti che penso ci siano stati nella società, nell'educazione dei ragazzi e per tutte le cose che costoro hanno a disposizione in questo momento storico, sicuramente molto diverso rispetto a 20 anni fa, quando queste prime tematiche venivano affrontate. Pertanto credo sia importante legiferare in tal senso.
Vi è poi un altro motivo fondamentale: anche il Tribunale dei minori di Torino dal quale noi dipendiamo ce l'aveva quasi espressamente richiesto, per cui avevo seguito qualche mese fa l'iter di questa legge. Non entro nel dettaglio perché l'ha fatto benissimo la collega Morelli che ha presentato tale proposta, ma so che è stata fatta anche un'analisi da parte di tutti i colleghi in Commissione, quindi non entro in questo dibattito. Credo che la tutela dei diritti dei minori, in particolare dell'infanzia e dell'adolescenza, debba essere una delle prime attenzioni che, in quanto Amministratori, ma anche in quanto genitori e in quanto cittadini, dobbiamo avere a cuore.
Ringrazio tutti gli uffici, i funzionari e i dirigenti con i quali ho collaborato; ho seguito l'iter per la presentazione di questa legge, hanno veramente lavorato in modo professionale, e molto serio. Ringrazio naturalmente la Commissione, il Presidente della V Commissione e tutti i colleghi che hanno portato il loro contributo e ovviamente la collega Morelli, che è la proponente e che ha così ben evidenziato i punti forti.
Abbiamo creduto fosse opportuno, anche per i piccoli numeri che la Valle d'Aosta ha, di incardinare questo ruolo nell'attività del Difensore civico. In altre Regioni questo è stato superato, ma credo che invece qui, in Valle d'Aosta, abbia davvero un significato importante. Ringrazio pertanto anche il Difensore civico che da subito si è dimostrato collaborativo e ha saputo essere disponibile per vedere i vari passaggi. Ringrazio naturalmente anche il collega Baccega che ha seguito l'iter e la sua conclusione. Credo che quando c'è un lavoro corale il risultato sia sempre positivo.
Ritorno su un punto che ha sottolineato il collega Manfrin: chiaramente l'operatività di questa legge, i risultati, li vedremo nel concreto in futuro, ma credo che tutta una serie di punti richiamino la discussione avvenuta a suo tempo sulla precedente legge, sulle dipendenze. Penso a quanto riferito ad esempio nel precedente punto dalla collega Russo riguardo alle dipendenze, lì in particolare si parlava del gioco, ma sicuramente la prevenzione si fa prima che una patologia diventi conclamata. Pertanto credo davvero che sia importante tutto questo. Naturalmente, in quanto Assessore all'istruzione, collaborerò in modo stretto con l'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali in particolare, anche se poi è un tema che naturalmente coinvolge tutti perché è trasversale a tutti i settori.
Presidente - La parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Vorrei partire dalla definizione di chi è e quale ruolo ricopre il garante dell'infanzia e dell'adolescenza. Il garante dell'infanzia e dell'adolescenza ha il preziosissimo compito di assicurare sul nostro territorio la piena attuazione dei diritti e degli interessi riconosciuti ai bambini, alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze che vivono in Valle d'Aosta. La figura del garante dell'infanzia e dell'adolescenza è nata per assicurare la piena applicazione dei diritti inviolabili dei bambini e dei doveri degli adulti nei loro confronti, sanciti ufficialmente dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo il 5 settembre del 1991.
Vi ricordo i contenuti della Convenzione ONU che, dato il periodo storico in cui stiamo vivendo, di evidente decadimento culturale etico, ci può essere utile da rispolverare. Sono raggruppabili in quattro categorie che si riferiscono ai suoi principi guida: la non discriminazione, la garanzia dei diritti stabiliti a tutti i minori senza distinzione di razza, colore, sesso, lingua, religione, opinione del bambino e dei suoi genitori; il superiore interesse del bambino in ogni decisione pubblica e privata, legislativa, giuridica, sociale e sanitaria; l'interesse del bambino deve sempre e comunque prevalere; il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, con tutte le misure possibili; il diritto all'ascolto, in ogni procedimento che li riguardi, soprattutto in ambito legale; gli adulti devono ascoltare i bambini e tenere in adeguata considerazione ciò che essi dicono.
La nostra proposta di legge, in linea con quella nazionale, prevede che il garante ricopra e svolga importantissime funzioni tra le quali: la delicatissima raccolta di segnalazione delle violazioni dei diritti; la promozione di iniziative contro la dispersione scolastica, contro il bullismo, contro il cyber bullismo e a favore di minori ospedalizzati e con malattie rare; la formazione degli operatori sociali, la vigilanza sui fenomeni di esclusione sociale e di discriminazione; la segnalazione ai servizi sociali e all'Autorità giudiziaria di situazioni che richiedono interventi immediati; la verifica della programmazione radiotelevisiva e la comunicazione a mezzo stampa segnalando all'Autorità delle comunicazioni eventuali trasgressioni. Il tutto nella collaborazione dell'Azienda USL e con gli Assessorati. Ogni anno, inoltre, il garante dell'infanzia e dell'adolescenza dovrà ovviamente scegliere tra le sue priorità fra tutti questi numerosissimi compiti che abbiamo appena definito, io e i miei precedenti colleghi.
Nelle altre Regioni italiane i requisiti richiesti al garante dell'infanzia e dell'adolescenza sono almeno tre: laurea in discipline giuridiche e umanistiche; competenza giuridico-amministrativa in materie concernenti i diritti dei minori, le problematiche dell'età evolutiva e la famiglia; esperienza nel campo del sostegno all'infanzia, alla prevenzione del disagio e dell'intervento sulla devianza minorile. La carica di garante è inoltre incompatibile - come definito nei regolamenti delle altre Regioni - con l'esercizio di qualsiasi altro tipo di professione data la complessità del ruolo ricoperto. In questa legge noi però definiamo che sarà il Difensore civico a ricoprire il ruolo di garante, ruolo complesso, essenziale ed importante promotore di percorsi di prevenzione nell'ambito dei minori. Solo in altre quattro Regioni: Liguria, Provincia di Trento, Marche e Toscana le due figure sono sovrapposte.
Vorrei solo aggiungere due parole su che cosa fa attualmente il nostro Difensore civico e su come è strutturato oggi il suo ufficio. Il Difensore civico - lo sappiamo tutti, però lo voglio ricordare con forza - interviene a tutela di diritti soggettivi, interessi legittimi e interessi diffusi in caso di omissione, ritardi, irregolarità e illegittimità di procedimenti o atti amministrativi posti in essere da organi, uffici o servizi dell'Amministrazione regionale, dell'USL, dei Comuni e delle Unités des Communes. Svolte inoltre funzioni di garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale attivate nel territorio regionale, quindi anche il Difensore civico compie importantissime funzioni. Il nostro ufficio del Difensore civico oggi è composto da Difensore civico, due istruttori amministrativi più due coadiutori, alcuni dei quali - spero - abbiano già una formazione nell'ambito dei minori e dei ragazzi.
Identificare il ruolo di garante con quello di Difensore civico è limitante rispetto alle infinite possibilità evolutive dettate dal prezioso e fecondo ruolo di garante, promotore attivo - come lo intendiamo noi - di cambiamento e di riflessione, volto alla collaborazione e all'elaborazione di proposte concrete sul territorio. Pur essendo la nostra Regione sinceramente molto sensibile alle problematiche minorili, il ruolo del garante avrebbe inoltre potuto di fatto colmare i vuoti di relazione istituzionale con i vari ambiti in cui la priorità è l'attenzione ai bisogni dei minori, per studiare e coordinare ogni possibile risposta, per raccogliere segnalazioni e svolgere azioni di monitoraggio e di vigilanza sui temi dell'infanzia e dell'adolescenza.
Il Movimento 5 Stelle voterà ovviamente a favore di questa legge, perché finalmente anche la nostra Regione si allineerà alla normativa nazionale del 12 luglio del 2011, n. 112 e perché finalmente anche i bambini e i ragazzi della nostra Regione avranno una figura di garanzia dei loro diritti, benché non sarà una figura che lavorerà a tempo pieno come noi vorremmo, ma a tempo molto limitato e parziale. Sottolineo con forza che abbiamo perso un'occasione per far spiccare alla nostra Regione il volo verso l'apertura di ulteriori percorsi reali di prevenzione e difesa dei diritti dei minori di cui parliamo ogni Consiglio.
Presidente - Chi intende intervenire in discussione generale? Non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola la collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Voglio subito specificare che sono assolutamente a favore degli istituti di garanzia. Ho lavorato spesso sulla figura del Difensore civico con i miei allievi del Liceo classico anche invitando i Difensori civici precedenti nelle mie classi, perché l'educazione civica la si insegna seriamente e in tanti contesti da moltissimi anni e, tra parentesi, mi fa sorridere quella raccolta di firme, come ho già detto anche in Commissione, per chiedere qualcosa che avviene da molti anni su tutto il territorio nazionale, anche se ora la LEGA si gongola per questa supposta novità.
Malgrado il nostro sostegno agli istituti di garanzia, noi, tuttavia, ora restiamo piuttosto scettici su questa proposta di modifica alla legge regionale n. 17 dell'agosto 2001 che disciplina il funzionamento del Difensore civico. In molte altre Regioni - come ha già sottolineato molto bene la collega Russo - il Difensore civico non coincide con il garante dell'infanzia e dell'adolescenza, perché si sceglie di individuare una figura innanzitutto non oberata da mille altri impegni e poi una figura più adeguata professionalmente, in quanto ha competenze specifiche non solo giuridiche come è il caso del nostro Difensore civico, ma anche psicologiche, pedagogiche, filosofiche ed altre ancora. Le competenze da mettere in campo infatti sono tantissime per i problemi a tutto tondo dei minori, perché il minore è debole di per sé, va tutelato e bisogna innanzitutto sapersi relazionare con il minore, capire come fare. Questa funzione nuova del Difensore civico, che diventerebbe ora anche garante dell'infanzia e dell'adolescenza, non può non avere un impatto molto significativo sulle attività del primo, un impatto tra l'altro - come ha detto lo stesso Difensore civico in Commissione - oggi difficilmente quantificabile, perché non è prevedibile il numero dei casi che dovrebbe affrontare.
Questa proposta di assommare le due figure, entrambe assai delicate, come anche in altri casi ci pare riduttiva e rischia di mortificare i diritti sociali peraltro dei minori, perché noi stiamo parlando di minori in difficoltà, e tra l'altro assommiamo queste figure anche per una logica di risparmio che, certo, è importante in molti contesti, ma noi non crediamo in questo contesto e sulla pelle dei bambini e dei ragazzi già in difficoltà. L'investimento infatti di 10 mila euro a noi sembra piuttosto ridicolo per questo scopo così nobile ed importante. A questa mia obiezione posta allo stesso Difensore civico in V Commissione, egli mi ha risposto che sarà indispensabile mettere in piedi una rete tra i diversi servizi e con tutti gli operatori che si occupano di minori. Ha specificato che tale rete lavorerà a costo zero facendo rientrare tutti gli impegni nell'orario di lavoro normale dei diversi operatori. Ha aggiunto che le risorse umane e quelle finanziarie non sono aumentabili di questi tempi e quindi io non capisco su quali basi invece, nella relazione che accompagna la legge, si dice che la struttura sarà opportunamente implementata.
Nella stessa V Commissione, pochi giorni fa, a proposito di un tema non troppo distante, perché comunque si parlava sempre di minori in difficoltà, abbiamo sentito molto chiaramente quanto sia difficile fare realmente rete e che se la sinergia tra i servizi è senz'altro fondamentale, anche a distanza di tanti anni dal suo avvio la rete è tutt'altro che facile da gestire. Questo ci è stato detto chiaramente. Come ricordava bene la collega Russo, l'ufficio del Difensore civico in questo momento ha due amministrativi e due coadiutori. Noi ci chiediamo chi metterà in piedi questa rete e soprattutto, dopo averla messa in piedi, chi potrà coordinarla e come farà il Difensore civico ad occuparsi poi anche della sensibilizzazione che rientrerebbe tra le aree che gli competono a livello culturale e generale attraverso l'importante rapporto con i media. Come al solito l'impressione è di trovarsi di fronte a grandi proclami, che ad una prima lettura sembrano anche meravigliosi, ma poi scopriamo che non c'è personale specifico formato ad hoc perché non ci sono le risorse finanziarie che servirebbero per remunerarlo o, meglio, si preferisce dirottare queste risorse su altre voci e quindi si fa ricorso alla rete che è, sì, doverosa, però è una rete che presenta maglie un po' troppo bucherellate e frammentarie.
Crediamo inoltre che il Difensore civico abbia già abbastanza da fare per difendere il cittadino dal potere burocratico e anche dal potere politico, perché questa è la sua missione in una posizione che dovrebbe essere super partes e che è già di per sé abbastanza complessa, anche perché ci ha detto in Commissione che dai 325 casi del 2012 il suo ufficio è passato a trattarne 1.024 all'anno e si occupa oltretutto anche della Casa circondariale di Brissogne, dove le problematiche non mancano di certo, a cominciare - come è già stato detto anche in quest'Aula - da una direzione un po' ballerina che, di fatto, è supplente.
Come ha poi sottolineato giustamente la dirigente Scaglia in Commissione, se i minori stanno bene, la comunità tutta sta bene. La fascia dei minori - soprattutto poi se pensiamo ai minori non accompagnati - è la più debole e la meno garantita. Proprio ragionando a fondo su quelle importanti parole che noi chiaramente recepiamo secondo la nostra sensibilità - che probabilmente non è la stessa con la quale le ha espresse la dottoressa Scaglia - e alla luce di queste considerazioni che ho cercato di farvi, il voto di Ambiente Diritti Uguaglianza Valle d'Aosta, appunto per far coincidere la figura del Difensore civico con il garante dell'infanzia e dell'adolescenza, è un voto di astensione.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Un breve intervento su questa legge che ha avuto una lunga gestazione iniziata già nella passata legislatura e che ci vedeva, come Regione, in ritardo rispetto a questa importante problematica.
Oggi diamo una prima risposta, a mio avviso comunque positiva benché vi sia questo ritardo, e credo che sia l'unica risposta possibile in questo momento nel nostro contesto valdostano, tenuto conto delle dimensioni della nostra regione e del bacino di utenza.
Il Difensore civico certamente avrà competenze maggiori, ma sarà anche supportato da tutte le strutture dell'Amministrazione, e non solo, per poter compiere questa importante funzione. Certamente questa legge potrà e dovrà essere migliorata in futuro. Sotto questo punto di vista condivido le preoccupazioni espresse dalla collega Russo, che certamente non sono da sottovalutare, però questa è una prima risposta che andava data, e anche in fretta. Abbiamo appena votato in precedenza un intervento per quanto riguarda le problematiche legate alla ludopatia, un intervento migliorativo, successivo ad una legge approvata alcuni anni fa; pertanto niente ci impedirà nei prossimi anni di intervenire e portare un miglioramento a questo nostro intervento legislativo odierno.
Oggi però è importante dare una risposta e siamo già largamente in ritardo. Credo quindi che sia positivo che finalmente la nostra regione benefici di questa nuova istituzione.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Daudry.
Daudry (UVP) - Un intervento breve anche da parte nostra, per collegarci agli interventi fatti dai colleghi sull'importanza dell'adozione di questa iniziativa. Oggi siamo sull'argomento, abbiamo appena sottolineato quanto il fenomeno della ludopatia incide anche sulle fasce più deboli, in particolare sui giovani, e adesso siamo a trattare dell'importanza dell'adozione dell'istituto del garante dell'infanzia, dell'istituzione che si deve occupare delle problematiche dell'abbandono, del disagio e del rischio di violazione dei diritti dei giovani e degli adolescenti. È stato un percorso lungo, un percorso comunque - come ha ricordato l'Assessore Certan - seguito anche in passato dall'Amministrazione, poiché è stata in grado di dare gli strumenti per affrontare queste problematiche. Oggi però siamo tutti contenti di essere qui a mettere il suggello e quindi a poter andare avanti in tale direzione sul lavoro che comunque già è stato fatto.
In merito al fatto che la figura del garante dell'infanzia venga incardinata in quella del Difensore civico, noi crediamo che le audizioni siano state chiare: sia gli uffici della dottoressa Scaglia, sia il Difensore civico, hanno comunque sottolineato come questo modello che esiste in altre Regioni è in grado di dare delle risposte appropriate in un contesto come il nostro. Possiamo anche capire i colleghi che ravvisano magari il sentimento che la risposta non sia proprio esaustiva. Io ero presente all'audizione del Difensore civico e devo dire che lo stesso ha detto a tutti noi di essere pronto a compiere questa importante sfida; credo che chi era lì ha potuto registrare tutto l'entusiasmo, la forza e la voglia che ha il nostro Difensore civico, per cui lo ringraziamo per adoperarsi ed addentrarsi anche in questo importante compito. Ha detto ed è stato ricordato che lo farà in rete, quindi lo farà completando le proprie competenze - che sono esclusivamente giuridiche - lavorando in rete, perfezionando la propria esperienza ei propri uffici con degli apporti che andranno sicuramente nella direzione di approfondire le problematiche sociali, psicologiche e quant'altro gli si porrà di fronte. Infine - e questo è stato un punto fermo di questa audizione - è stato comunque sottolineato che si tratta di un primo momento; dopodiché ci sarà una valutazione che verrà portata avanti serenamente, avremo una casistica, avremo delle tipologie e saremo in grado di sancire definitivamente se questo modello che è stato sviluppato - da noi ritenuto fin da oggi opportuno ed appropriato alla nostra realtà - potrà essere o migliorato o ampliato oppure confermato.
Oggi siamo quindi contenti del lavoro che abbiamo fatto tutti assieme per quanto riguarda il contrasto alla ludopatia e possiamo sostenere tranquillamente che siamo fiduciosi e che stiamo lavorando nella direzione opportuna dando una risposta che si attendeva da tempo, incardinando le competenze del garante per l'infanzia e per l'adolescenza all'interno di quelle del Difensore civico.
Presidente - La parola al collega Rollandin.
Rollandin (UV) - Credo che le sottolineature dei colleghi mettano in evidenza un aspetto importante: l'esigenza di partire con questo garante. Il fatto che per ricoprire questa figura in Valle si utilizzi il Difensore civico - il quale ha dato tutta la sua disponibilità - sicuramente porterà ad un aggravio di lavoro, e non da poco, anche se dobbiamo dire che qui si parla di indirizzi, perché si utilizzano già delle strutture che ci sono, non partiamo da zero, perché sennò obiettivamente non ci staremmo, in quanto, se leggiamo tutte le funzioni, è matematicamente impossibile e, per giunta, con una spesa di 10 mila euro. Teniamo conto di che cosa significa.
È evidente che il senso ed il significato di questa legge va nella logica di dire: cerchiamo di coordinare ancora meglio quello che è già sul territorio, ci sono gli operatori, non è che la scienza oggi è abbandonata, non è che tutti gli altri settori non funzionino, però possibilmente con un coordinamento che deve essere migliorato e che porti risultati migliori. Nel contempo negli indirizzi e nelle prospettive si dice di collaborare anche con altri enti come il Co.re.com., per attivare dei meccanismi di conoscenza e di sensibilizzazione che facciano sì che quanto oggi esiste possa essere migliorato e migliorabile. Dall'applicazione pratica di questa nuova figura si capirà poi quali sono eventualmente i punti laddove c'è da "rafforzare" il personale per cercare di rendere migliorativo il lavoro che verrà svolto e coordinato insieme.
Noi siamo quindi favorevoli e credo che questa proposta, anche se arriva con i tempi che sappiamo, vada nella direzione da tutti auspicata.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento? Chiudiamo la discussione generale. La parola all'Assessore Certan per la replica.
Certan (ALPE) - Intervengo in replica a nome del Governo regionale ringraziando i colleghi per il contributo che hanno apportato.
Devo dire che quando siamo stati sollecitati dal Tribunale dei minori di Torino di occuparci e di dare garanzia a questa tematica anche noi ci siamo documentati e ci siamo abbastanza preparati. Gli uffici delle politiche sociali erano già abbastanza preparati ed erano sul pezzo, quindi ci siamo posti anche noi tutti questi soucis. Nello stesso tempo, però, quando abbiamo approfondito maggiormente, abbiamo ritenuto che un primo passo fosse meglio del vuoto, e per questo ringrazio i colleghi che lo hanno rimarcato. Poi si può sempre migliorare - lo abbiamo detto anche in altre occasioni - e credo che da parte nostra ci sarà piena disponibilità anche per fare eventualmente un passo successivo. Sta di fatto che in questo momento c'era il vuoto e, piuttosto di rimanere nel vuoto, abbiamo preferito fare un primo passo.
Mi dispiace, collega Pulz, lei suole spesso dire "come al solito avete scelto al ribasso", ma io, invece, in questo momento mi permetto di dire: a noi dispiace che lei non abbia colto che abbiamo preferito fare un primo passo invece del vuoto, anche se - ripeto - ci rendiamo conto e siamo assolutamente consapevoli che con 10 mila euro non vi potrà essere un gran passo.
La figura del Difensore civico, in questo caso del garante dell'infanzia incardinato nel Consiglio regionale, è stata una prima creazione anche dal punto di vista organizzativo di un capitolo, ma nulla vieta che nella prossima programmazione si parli pure di personale. Guardate, più che di competenze credo che - come lo ha ricordato qualche collega - ci sarà la necessità di risorse umane in più per poter intervenire meglio, non tanto perché in questo momento la struttura del Difensore civico non è adeguatamente preparata, quanto piuttosto che è giusta con i numeri, le risorse umane attuali sono sicuramente messe a duro lavoro, ed è per questo che prima ho anche ringraziato per la loro disponibilità. Sta di fatto che era necessario fare un primo inquadramento, anche legislativo, e poi siamo a disposizione. Ripeto: è un tema articolato, l'ha ricordato molto bene e chiaramente anche la collega Morelli quando ha proposto e letto la relazione. È chiaro che l'attività sarà monitorata, soprattutto in questo primo anno e, come tutte le attività che prendono corso, si monitorerà attentamente. Penso che in questo anche la Commissione sarà vigile. Dopodiché per la prossima programmazione - anche finanziaria - nulla vieta che si possano fare scelte di supporto a questa struttura.
Presidente - Non ci sono altre richieste? La parola al collega Vesan per dichiarazione di voto.
Vesan (M5S) - Anche in questo caso faccio io la dichiarazione di voto per conto al Movimento 5 Stelle, che però non sarà uguale a quella precedente. Abbiamo dichiarato che il nostro voto sarà favorevole, ma il pulsante verde non sarà sicuramente altrettanto brillante sulla lavagna rispetto a quello precedente. Nella precedente votazione, rispetto ad un problema grave abbiamo dato un segnale incisivo, al punto che nell'approvazione di queste leggi ci sono state critiche pesanti, sono usciti striscioni e pubblicità sui giornali per criticare l'operato della Regione, quindi la Regione si è esposta significativamente per risolvere il problema dell'azzardopatia.
Cosa fa invece la Regione per incidere sul problema dei diritti dei minori e degli adolescenti? Aspetta il sollecito del Tribunale di Torino per decidere di mettersi a norma e sostanzialmente si mette a norma - da quello che invece ho potuto capire io dai lavori della Commissione - cambiando un'etichetta sulla porta: l'ufficio del Difensore civico, che già in parte si occupa dei diritti dei minori nel suo lavoro, diventa anche garante per l'infanzia e l'adolescenza, e lo fa con le stesse identiche risorse umane dichiarando, anche in Commissione, che tanto di risorse umane in più non gliene servono per questo poco che gli abbiamo dato da fare (credo che i compiti del garante per l'infanzia siano su due pagine del testo di legge). Si può fare anche con il poco personale già a disposizione e con risorse a disposizione che ammontano a 10 mila euro all'anno; 10 mila euro all'anno è un po' come dire che la garanzia nei confronti dell'infanzia e l'adolescenza vale un ottavo di Celtica, proprio per avere una misura precisa dell'impegno economico da parte dell'Amministrazione regionale sul problema.
Noi voteremo a favore perché, come ha dichiarato l'Assessore, piuttosto che niente è meglio piuttosto, ma è un "piuttosto" veramente piccolo. Sulla scorta di questo, noi in Commissione non abbiamo firmato la proposta di legge, ci siamo astenuti. Voteremo comunque a favore perché, sì, non è un primo passo, forse abbiamo girato lo sguardo nella direzione giusta ma abbiamo fatto poco di più. Da parte nostra ci sarà un voto favorevole su questo testo di legge. Confidiamo però che ci sia un impegno significativo da parte della Giunta ad operare perché non finisca qui, nel senso che se con questo pensiamo di aver risolto i rimproveri da parte del Tribunale di Torino, sicuramente non abbiamo risolto i problemi dell'infanzia e dell'adolescenza valdostana. È quindi con un impegno futuro, qualora ci saranno una maggioranza ed un Consiglio regionale un po' più sensibili a questi problemi e a fare una vera legge ed un vero ufficio di garante per l'infanzia e l'adolescenza, che voteremo comunque a favore di questo "minimalista disegno di legge".
Presidente - La parola alla collega Morelli per dichiarazione di voto.
Morelli (ALPE) - Gli interventi dei colleghi sono stati utili, interessanti, anche laddove sono stati critici, perché sono sicuramente improntati a ricercare le soluzioni migliori.
Siamo tutti consapevoli del fatto che questa ulteriore funzione andrà ad aggravare il lavoro del Difensore civico, ma in questa fase la soluzione ci pare la più adeguata e, francamente, io non ne sminuirei la portata. Ci sarà modo di monitorare, ci sarà modo di valutare e di apportare tutti i miglioramenti necessari. Non partirei con un pregiudizio sfavorevole e negativo, anche perché il Difensore civico credo che in audizione sia stato molto chiaro. Mi sia consentito di esprimere il ringraziamento al dottor Formento Dojot per l'attenzione, per il lavoro importante che svolge costantemente e di cui potremo ascoltare la relazione a breve in I Commissione. È un ringraziamento non formale, è un ringraziamento assolutamente reale e sincero, perché il lavoro del dottor Formento Dojot dura da anni e credo che chi ha partecipato alle audizioni in I Commissione sulla relazione annuale che viene svolta dal Difensore civico abbia avuto modo di apprezzarne la competenza, ma anche la grande attenzione.
Presidente - La parola al collega Bianchi per dichiarazione di voto.
Bianchi (UV) - Intanto per dichiarazione di voto: il gruppo dell'Union Valdôtaine voterà convintamente questo disegno di legge, anche perché siamo tra i firmatari. Permettetemi poi di ringraziare il Presidente della I Commissione e tutti i Commissari per il lavoro che hanno svolto.
Oggi con questo disegno di legge andiamo a garantire un vuoto legislativo che c'era. Sicuramente la scelta di andare verso il Difensore civico come garante dell'infanzia - come ha già ben detto il collega Bertin -, anche in funzione delle dimensioni della nostra Regione e del fatto che poi lo stesso Difensore civico sembrerebbe poter assolvere questo compito, in futuro si faranno le giuste valutazioni.
Termino con una piccola battuta: sicuramente da parte della collega Pulz c'è una debolezza nei confronti della V Commissione e la ringrazio vivamente, ma la discussione è stata fatta in I Commissione.
Presidente - Possiamo mettere in votazione? La parola all'Assessore Certan per dichiarazione di voto.
Certan (ALPE) - Brevemente per dire che a nome della maggioranza accogliamo l'emendamento proposto dal gruppo della LEGA e per sottolineare - l'ha fatto bene la collega Morelli - che il dottor Formento Dojot, nell'accogliere questo carico di responsabilità in più, ha comunque dimostrato - questo non l'ho sottolineato, ma lo voglio fare adesso - una grande conoscenza e sensibilità, direi anche una completezza di informazioni riguardo a tutti i vari componenti della famiglia. Mi permetto di dire che, quando vi è la necessità dell'intervento di un garante per tutelare i diritti dell'infanzia e dei minori, vi è sicuramente anche una necessità di protezione o di intervento per la famiglia, quindi avere a volte una visione d'insieme non è poi così negativo.
Pur riconoscendo tutti i miglioramenti e le migliorie che possiamo apportare a questa legge, in questo momento la consideriamo veramente importante. Spesso abbiamo detto che si perde la visione d'insieme a forza di dividere e di spezzettare in tanti ruoli e in tanti incarichi. Ripeto: quando c'è bisogno di tutelare un minore, c'è bisogno di tutelare anche la famiglia o il suo contesto. Poi chiaramente è evidente che vi possono essere altre figure, è nell'articolato: ci dovrà essere pure la collaborazione fra molte altre strutture, in primis quelle delle politiche sociali.
Credo inoltre che l'intervento del collega Baccega, che ha voluto dare più importanza anche alle politiche sociali, possa essere interpretato come il dare un ruolo maggiore a queste tematiche. Ripeto: a volte avere la visione d'insieme non è sempre negativo, spesso abbiamo detto che più si spezzetta e più poi si perde la visione d'insieme. Stiamo monitorando e siamo alla prima fase, è un nouveau regard, peut-être.
Presidente - Possiamo passare al voto. Apriamo la votazione.
Articolo 1. Se siete d'accordo lo metto in votazione con l'emendamento presentato dal collega Manfrin. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 1 (Pulz)
Il Consiglio approva.
Articolo 2. Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2? Stesso risultato.
Mettiamo in votazione la legge nel suo complesso. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Esito della votazione:
Presenti: 33
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Astenuti: 1 (Pulz)
Il Consiglio approva.