Oggetto del Consiglio n. 501 del 19 marzo 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 501/XV - Reiezione di mozione: "Modifica della normativa regionale in materia di indennizzi dei danni da predazione".
Rini (Presidente) - Alla presenza di 27 Consiglieri, riprendiamo i lavori.
Vi ricordo solo, come vi ho preannunciato oggi durante la riunione dei Capigruppo, che per il viaggio formativo di Auschwitz vi chiedo di dare le adesioni entro le ore 16:00, se potete, fatelo direttamente con il Consigliere Segretario Vesan entro tale ora, dopo non saranno più prese le adesioni.
Siamo al punto n. 5 dell'ordine del giorno e siamo ancora in discussione generale. Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Rollandin.
Rollandin (UV) - Pendant la matinée, parmi les différents arguments, des collègues ont eu la possibilité de présenter la situation du loup en Vallée d'Aoste, et, le cas échéant, on nous a présenté les difficultés de se rapporter avec cet animal protégé, avec l'élevage et tout ce qui se passe dans l'agriculture. Je crois qu'en effet aujourd'hui le loup est le seul animal qui n'a pas d'obstacles, d'ennemis. Le renard on ne le considère plus, seulement le loup et, dans deux ou trois années, je crois que le nombre des loups en Vallée d'Aoste est multiplié et on ne sait pas où on veut arriver. Ce qui pose le débat juste qu'on est en train de faire; qu'est-ce qu'on fait? La loi ne nous permet pas d'en "réglementer" le nombre dans le sens de dire: "bon, on arrive à un certain...", et après on doit quand même prendre acte qu'on ne peut pas supporter une présence qui aille au-delà de... on est obligés de faire quoi? Au moins imaginer de ne pas faire de façon que les éleveurs - à tous les niveaux, pas seulement le grand bétail, mais aussi les brebis -, et cetera, ne soient pas trop endommagés de la présence du loup, c'est évident. C'est le seul aspect qu'on a maintenant pour réglementer, afin qu'on puisse dire: "bien, il y a cette situation, aidons les personnes qui ont le bétail endommagé". Des personnes m'ont fait un exemple, imaginez-vous si le loup était renfermé dans un parc (nous avons deux parcs: le Parc du Mont Avic et le Parc du Grand Paradis). Étant donné qu'il s'agit d'un animal protégé, si on allait le mettre là pour essayer de maintenir une présence qualifiée, et cetera, que se passerait-il dans très peu de temps? Je crois que tout le monde serait évidemment étonné de voir les conséquences sur les chamois et tout ce qui se passe dans les parcs suite à la présence exclusive du loup dans ce secteur. J'ai apprécié cet exemple car il nous donne un peu l'idée de ce qui se passait dans un parc un peu plus grand comme la Vallée d'Aoste: d'ici peu ça sera la même chose. Autrefois, pour voir le loup, il fallait en quelque sorte aller tard la nuit en essayant de suivre les passages, tandis que maintenant le loup passe dans les villages tranquillement; comme on a vu passer les sangliers sur le pont de Brissogne, maintenant il y a les loups qui font leur promenade dans les villages et qui bougent tranquillement.
Au-delà de ce que on pourra faire pour rétablir un équilibre entre la présence d'un certain nombre de loups et les autres animaux dans cette Vallée, je crois que pour l'instant, en effet, le seul aspect c'est de ne pas trop pénaliser les procédures pour arriver à rééquilibrer les endommagements sur les bétails, n'importe à quel niveau, et là c'est un peu le seul choix qui nous reste. Dans ces derniers temps il y a eu toute une série de faits qu'on a suivi: Champdepraz, plutôt que d'autres cas, il n'y a pas seulement une... qui est attaquée par le loup, cela est arrivé un peu partout.
Io credo che su questo sia indispensabile per il momento, visto che tutti abbiamo detto che non c'è possibilità di trovare al momento una legge che ci permetta di intervenire... l'unico punto è di non troppo burocratizzare la procedura per addivenire a calcolare i danni conseguenti agli agnelli che sono stati alcuni mangiati, altri solo uccisi, pecore, capre e tutto il resto. Io penso che, se noi la facciamo troppo lunga sulla parte relativa alla procedura, credo che diventa difficile poi far capire agli allevatori che in effetti vogliamo intervenire, però non possiamo perché dobbiamo assolutamente cercare di... Una volta che c'è il danno, devo andare a cercare se è un cane selvatico, se è un lupo, alla fine passano mesi senza che io allevatore possa avere i fondi, quindi non posso sostituire gli animali, oltre al danno, come diceva il Consigliere Nogara, di avere delle perdite legate a una selezione che c'è stata e quindi questo non lo considero nemmeno, ma almeno il danno materiale devo essere in grado di farlo avere nel più breve tempo possibile, visto che non si può fare... Molto brevemente, io credo che oggi, almeno per quel poco che vediamo, siamo un po' in questa posizione su cui... so che l'Assessore ha fatto anche sul territorio degli incontri proprio per far capire qual è la difficoltà oggi di intervento... se non attraverso delle situazioni che progressivamente si stanno cercando... L'unico punto che risottolineo è questo: non esagerare nella ricerca "a, b e c", se c'è la volontà di intervenire verso l'agricoltore, facciamolo nel più breve tempo possibile, perché credo che questo sia un giusto indennizzo per quelli che allevano in questo momento con grandi difficoltà il bestiame ancora in Valle d'Aosta.
Presidente - La parola al collega Luboz.
Luboz (LEGA VDA) - Seulement encore deux suggestions à propos de l'argument, et je voudrais ajouter à ce qu'on a fait le raisonnement ce matin, il y aura aussi à se poser la question si les loups vont augmenter dans les années à venir comme cela pourrait être possible de surveiller sur la santé des loups, car je ne sais pas si vous avez lu en 1766 dans le hameau d'Ozein il y a eu une quinzaine de morts à la suite d'un loup malade de rage, donc sera certainement un argument à approfondir.
Un'altra riflessione che stavo facendo ora con i miei colleghi è: se è stata analizzata percentualmente rispetto ad altre Regioni evidentemente la percentuale di animali o di caprini o bovini predati dal lupo rispetto al totale delle specie, appunto, presenti sul territorio. Potrebbe essere un'analisi interessante da fare per capire se percentualmente può essere un problema maggiore rispetto a quello vissuto in altre realtà. Credo che l'Assessore si mette le mani nei capelli e risponderà mettendo le mani, interessandosi a fondo all'argomento, più che le mani nei capelli. Un'altra questione da approfondire è sicuramente perché, come Regione, abbiamo la competenza primaria in flora e fauna, quindi possiamo approfondire l'argomento e invito chi del caso a prendersi queste responsabilità.
Presidente - La parola al Consigliere Chatrian per la replica.
Chatrian (ALPE) - Ho ascoltato con molto interesse questa mattina il dibattito e anche questo pomeriggio, ma cercherò di essere molto pratico, ma soprattutto pragmatico anche a seguito del dibattito che è avvenuto in aula, cercando di illustrare, mettere in evidenza cosa abbiamo cercato di fare in questi tre mesi e cosa stiamo facendo. Da parte mia ho cercato di approfondire la questione, non sono un tecnico, ma soprattutto non sono un tuttologo, ma ho la convinzione che il problema della convivenza tra attività umane, quali l'agricoltura e l'allevamento, e animali selvatici, specie se predatori, non è da prendere assolutamente sottogamba, com'è stato detto da tanti colleghi. Al ritorno del lupo in Valle d'Aosta in particolare abbiamo dedicato molta attenzione, perché argomento delicato, che suscita sentimenti opposti e che si presta purtroppo sovente a strumentalizzazioni. Anche per questo motivo abbiamo organizzato degli incontri-dibattiti: uno a Donnas e l'altro a Nus - ne faremo ancora - in cui ci siamo confrontati con un pubblico eterogeneo mosso a volte da notizie allarmanti, a volte da pregiudizi o preconcetti forvianti, spesso anche da un interesse di tipo naturalistico. Le serate hanno permesso di diffondere informazioni corrette sulla specie lupo e soprattutto hanno fornito il giusto inquadramento del fenomeno in un contesto più ampio, agricolo, l'impatto che l'animale può avere sul nostro territorio e di come il suo ritorno non ci trova impreparati e non dobbiamo esserlo. Basti ricordare l'attività di monitoraggio della specie che si effettua regolarmente a cura del Corpo forestale, che sarà ulteriormente intensificata e perfezionata nel quadro del progetto europeo a cui abbiamo aderito un mese e mezzo fa. Il progetto, che ha come obiettivo principale la riduzione dei conflitti fra lupo e la popolazione delle aree alpine, prevede anche la creazione di squadre di pronto intervento composte da veterinari, tecnici, faunistici, periti agrari accanto agli agenti del Corpo forestale incaricati di affrontare in maniera specifica, ma soprattutto scientifica, i singoli casi e fornire assistenza tecnica alle aziende agricole danneggiate anche per prevenire ulteriori attacchi. La mozione che i colleghi ci presentano chiede al Governo, all'Assessore competente di verificare la possibilità di avviare anche in Valle d'Aosta i procedimenti amministrativi e a relazionare alla competente commissione consiliare. Vi dico cosa abbiamo fatto fino ad oggi e soprattutto cosa faremo venerdì prossimo, perché da... scusate, ma non sento nulla!
Presidente - Silenzio, colleghi.
Chatrian (ALPE) - ... venerdì abbiamo già organizzato con tutte le associazioni che rappresentano gli allevatori un incontro insieme all'Assessore all'agricoltura, ai delegati della sanità proprio per addivenire al percorso legato a quali sono le strade possibili. Per il risarcimento dei danni arrecati dalla fauna selvatica al patrimonio zootecnico, la normativa è contenuta nella legge regionale n. 17/2010, che definisce i criteri per l'accertamento, la valutazione e l'indennizzo dei danni per l'attuazione di misure preventive e dalla delibera di Giunta attuativa, la n. 954 più volte evocata in quest'aula. Questi aiuti pubblici regionali sono attualmente erogati in regime di de minimis agricolo, com'è stato detto dalla collega Pulz, vale a dire, nel limite dei 15.000 euro quale valore massimo complessivo di aiuti concedibili a una medesima azienda agricola nell'arco di tre esercizi fiscali. Tra l'altro - e questa è una notizia di pochi giorni fa, dovrebbe entrare - utilizzo ancora il condizionale, ma ormai è pronto - in vigore in questi giorni l'innalzamento da 15.000 a 20.000 euro per quanto riguarda il de minimis, quindi il tetto degli aiuti. Recentemente - questo è un passaggio fondamentale, più interventi andavano in questa direzione, lo dicevano anche altri colleghi, dobbiamo essere chiari nei confronti degli allevatori tutti - la Commissione europea ha riconosciuto la possibilità che gli indennizzi e i contributi per i danni arrecati da specie di fauna protetta siano erogati fuori dal regime de minimis. C'è una potenziale possibilità quindi, ossia senza che gli importi erogati siano conteggiati nel limite massimo fissato ora in 15.000 e tra qualche settimana a 20.000 euro per azienda in tre anni. In questa direzione si sono già mosse la Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna, adottando nuove disposizioni con deliberazioni di Giunta. La scelta di recepire anche in Valle d'Aosta la nuova impostazione comunitaria per erogare questa tipologia di aiuti al di fuori del regime de minimis è una delle ipotesi che abbiamo sottoposto alle associazioni maggiormente rappresentative del mondo agricolo in Valle d'Aosta il 28 febbraio. Proprio il 28 febbraio abbiamo convocato un incontro a cui sono stati invitati: l'Associazione Agricoltori Valle d'Aosta, la Confederazione italiana agricoltori, Mouvement montagne, l'Association Amis batailles des reines et l'Association régionale éleveurs valdôtains, dove, con i dirigenti di tutte le strutture competenti regionali coinvolte nella gestione degli eventi predatori su animali e con rappresentante anche del CELVA, abbiamo intavolato un'analisi delle criticità connesse a questi fatti e delle possibili misure da adottare per migliorare le procedure di intervento, di gestione e di indennizzo finora poste in essere dalla Regione. Abbiamo fatto proprio una fotografia aggiornata il 28 di febbraio: criticità, sostegno della legge regionale, la possibilità di uscire dal de minimis, la possibilità di rimanere nel de minimis, come semplificare dal punto di vista amministrativo l'iter e quali le soluzioni, le azioni e le misure che possiamo mettere in campo. In quella sede abbiamo definito i temi prioritari su cui porre l'attenzione, ognuno per quanto di sua competenza proprio per giungere a definizione degli opportuni interventi, anche normativi se del caso. Uno dei punti è proprio l'erogazione degli indennizzi e degli aiuti per i danni causati dalla fauna selvatica al di fuori del regime de minimis agricolo a cui si sono aggiunte: l'opportunità di dare attuazione alla misura del PSR, che prevede il finanziamento delle misure di prevenzione dei danni, e questa sarebbe una seconda possibilità; terza cosa, l'esame di una recente disposizione nazionale in materia di modalità di concessione degli aiuti per gli indennizzi provocati dalla fauna selvatica protetta al fine di conoscere le implicazioni sulle disposizioni regionali e valutare la sua attuazione; quarta cosa, la semplificazione degli attuali protocolli operativi in materia di denuncia dei danni e di richiesta di aiuti; quinta cosa, la revisione, se necessario, dei valori per il risarcimento dei capi predati stabiliti dalla DGR, come dicevo prima, n. 954 del 17 luglio 2017; ultima cosa, la definizione delle linee guida regionali per la gestione delle predazioni.
Le associazioni agricole, il rappresentante del CELVA e i dirigenti regionali presenti all'incontro si sono impegnati a elaborare osservazioni e suggerimenti su questi sette punti prioritari e a riferire nel merito nel corso del prossimo incontro fissato per venerdì prossimo, il 22 marzo alle 10:30. Visti i vari incontri effettuati nel mese di febbraio e a inizio marzo, e calendarizzando già l'incontro del 22, chiederei ai proponenti se possono ritirare la mozione che è stata presentata per i motivi che adesso cercherò di elencare. Nel caso in cui si dovesse propendere per una norma fuori dal regime de minimis, occorrerebbe modificare le leggi regionali e le relative deliberazioni attuative e procedere alla loro notifica alla Commissione europea; non solo, la normativa europea prevede che i pagamenti al di fuori del regime de minimis siano ammissibili solo per risarcire i danni causati da fauna protetta, ergo sarebbero considerati nella norma solo i danni causati dal lupo e non quelli causati da cinghiali, da cervi, da ghiandaie e tanto meno dai cani e solamente nei casi in cui - questo è un di cui dell'indirizzo della normativa europea - l'allevatore abbia adottato almeno una misura di prevenzione, una recinzione adeguata, oppure i cani da guardiania o dissuasori visivi o acustici. Dai diversi e numerosi incontri che ho avuto modo di fare con le associazioni e non da ultimo con l'AREV la scorsa settimana, a quanto mi risulta, le associazioni sarebbero orientate a mantenere inalterata l'attuale disciplina degli indennizzi. Con quella modifica che vi dicevo all'inizio, il tetto sarà alzato da 15.000 a 20.000 euro per il triennio fiscale. Da una prima valutazione effettuata con i dirigenti delle strutture che si occupano rispettivamente di fauna selvatica e di aiuti all'agricoltura, la strada più immediata e percorribile potrebbe essere la modifica della deliberazione di Giunta n. 954 del 2017. Cerco di declinare meglio le principali caratteristiche. Le modifiche da apportare dovrebbero tendere a: 1) rendere certa, che penso sia importantissimo, l'entità e la congruità dell'indennizzo; 2) integrare le categorie di animali previsti, se necessario, all'interno della delibera stessa e relativi valori di riferimento con tanto di congruità, ma nei diversi incontri che abbiamo fatto con tutte le associazioni la modifica non è sostanziale; 3) differenziare l'entità dell'indennizzo premiando coloro i quali si sono maggiormente adoperati nell'adottare le misure di prevenzione più efficaci.
Riassumendo il dibattito, oltretutto ricco e interessante di questa mattina, la possibilità di movimento è limitata, ma all'interno di quel perimetro c'è la possibilità di poter: 1) semplificare l'iter amministrativo; 2) differenziare l'indennità di indennizzo; 3) integrare eventualmente animali non previsti a livello di categoria all'interno della delibera; 4) cosa non banale, modificare in modo congruo gli eventuali valori da modificare. Riassumendo un po' la questione posta dalla mozione, l'eventuale modifica della normativa regionale che consente il superamento del de minimis è dunque ben presente sui tavoli di concertazione con il settore interessato. Le varie associazioni - la più grande e rappresentativa è l'AREV - hanno ben chiaro la fotografia, ma soprattutto quali sono le possibilità. Non solo, dagli incontri già svolti e da altri riscontri informali, posso dire con tutta serenità che sta prendendo consistenza una linea di intervento condivisa fra associazioni degli agricoltori, strutture competenti e la parte, diciamo, politica per modificare in quella direzione l'atto amministrativo principe: la delibera n. 954 del 2017.
Come dicevo poc'anzi ai colleghi che hanno presentato la mozione, dato che siamo quasi in dirittura d'arrivo con gli allevatori tutti o chi rappresenta gli allevatori, a un perimetro nuovo legato alla modifica della delibera in questione, chiederei ai colleghi, se d'accordo, di ritirare la mozione con un impegno da parte mia di venire nel più breve tempo possibile, massimo due settimane, in commissione con i tecnici a illustrare la proposta, a illustrare anche dal punto di vista più scientifico - io non sono un tuttologo e non ho quelle competenze, anche ricche che oggi sono uscite a livello di dibattito sia al mattino che al pomeriggio - con il Responsabile della struttura Flora e fauna e anche del Corpo forestale, perché comunque è un attore non di secondo piano all'interno della gestione, il punto di riferimento per quanto riguarda la specie in questione, in questo caso la specie protetta. Questo quindi è l'invito da parte mia, da parte del Governo, però ho avuto modo - e ringrazio ancora i proponenti - di poter illustrare quello che si è fatto in questi due mesi e mezzo, ma soprattutto il lavoro che è a buon punto proprio per andare a dare - mi sembra di aver capito da parte di tutti i gruppi - delle risposte chiare, delle risposte sostenibili all'interno di un perimetro molto chiaro e determinato e insieme alle associazioni l'obiettivo è indubbiamente decidere insieme il percorso non più giusto, migliore per poter dare delle risposte puntuali al settore, sapendo perfettamente che il problema c'è, esiste.
Come vi dicevo, l'intenzione - e termino, Presidente - è quella di continuare, di fare ulteriori incontri sul territorio per spiegare, dal punto di vista scientifico, dal punto di vista sostanziale, la gestione di questa specie, che ad oggi è protetta, ma dall'altra parte ci deve essere una convivenza all'interno di quella biodiversità, con gli allevatori e tutta la comunità, quindi tutti i cittadini. Grazie ancora per avermi permesso comunque di mettere a fattor comune lo stato dell'arte, ma soprattutto le soluzioni e le strade che, insieme alle associazioni, stiamo non solo confrontando, ma stiamo cercando di chiudere praticamente il cerchio.
Presidente - La parola per dichiarazione di voto... no, scusi, è firmatario, quindi in replica. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Solo per chiedere una brevissima interruzione in modo da potermi confrontare un attimo.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 16:04 alle ore 16:07.
Rini (Presidente) - La parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Brevemente, poi integrerà la collega Pulz. Riteniamo di non ritirare l'iniziativa, ancorché pensiamo che si stia andando nella direzione giusta. Personalmente, dato che ho sentito degli agricoltori che hanno avuto tali problemi, sono abbastanza turbato dal fatto che le associazioni rinuncino alla disapplicazione del regime de minimis in favore di 5.000 euro in più, passando da 15.000 a 20.000, mi sembra veramente una mancetta. Probabilmente voi avete sentito altri tipi di agricoltori e di allevatori, quelli che ho sentito personalmente io si lamentavano proprio del fatto che con quelle cifre non riuscivano in pratica a coprire nemmeno le spese. Sulla questione del de minimis noi abbiamo un ufficio a Bruxelles, abbiamo un'altra piccola ambasciata come quella parigina. Vogliamo fare l'elenco delle ambasciate che non funzionano? Facciamole funzionare, chiediamo a questi nostri aiutanti di fare qualcosa, di informarci, già da loro sarebbe dovuta partire una cosa del genere. Dobbiamo invece sempre arrivare dietro gli altri, alzare il dito. Peccato, perché c'era quel libro che diceva: "Lassù gli ultimi", che era bellissimo, fossimo lassù i primi una volta, non sarebbe neanche male!
Per quanto riguarda le misure di prevenzione, attenzione, perché poi lì ci sono interpretazioni e, quando ci sono le interpretazioni, inizia la burocrazia, perché cosa devi fare? Devi fare un recinto di 10 chilometri per poter poi avere l'indennizzo se arriva anche il lupo? Andiamoci cauti. Sappiamo che tipo di allevamento, lo sa bene l'Assessore, c'è in Valle d'Aosta, la migrazione graduale verso pascoli più alti. Cosa facciamo, cintiamo tutto? Diventa veramente una cosa che mi sembra un pochettino pesante. L'orientamento quindi è giusto, ma noi vorremmo calendarizzare effettivamente qualcosa. Se poi le associazioni di categoria andranno a dire ai loro iscritti: "guardate che adesso siamo a 20.000 euro", ci sono le pastoie burocratiche che c'erano prima e il blocco comunque è 20.000 euro e gli allevatori saranno contenti, io di questo ho dei seri dubbi. Andiamo nella direzione di eliminazione del de minimis, sappiamo che il de minimis in questo caso, questa limitazione è estremamente penalizzante. Per far sì che non rimanga tutto sui tavoli di discussioni, di buone intenzioni, una calendarizzazione, una programmazione con i termini che abbiamo inserito all'interno dell'iniziativa a noi pare una cosa buona e giusta che non toglie niente a nessuno. Penso anzi che sarebbe un valore aggiunto, perché in questo momento la maggioranza regionale prenderebbe un impegno del quale dovrebbe poi dare conto entro un termine definito.
Presidente - La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Come ha ben detto il collega Ferrero, noi non vediamo il motivo di ritirare questa mozione, visto che con gli Assessorati dell'ambiente e dell'agricoltura stiamo... ci sembra di lavorare insieme nella stessa direzione. Quando ha preso il via questo Governo, ci avete proposto dialogo e collaborazione e, poiché noi siamo persone serie, questa proposta l'abbiamo presa come un invito serio e quindi siamo qui per lavorare, appunto, fianco a fianco. Ben venga il discorso dell'Assessore, che ci dice che sarebbe bene integrare con altre categorie di animali selvatici; ben venga la semplificazione dell'iter per chiedere l'indennizzo, ottimo il coinvolgimento dei protagonisti, che sono gli allevatori attraverso le loro associazioni. Noi qui facciamo due richieste semplici, chiare e circoscritte: la prima è quella di superare il regime di de minimis, secondo, tra l'altro, la volontà anche dell'Unione europea, come ci ha detto l'Assessore, e poi chiediamo che gli Assessori vengano nella commissione competente a relazionare. Ci sembra che questa mozione possa essere un paletto che oggi fissiamo, un punto fisso in questo discorso importante per gli allevatori e anche per tutta la comunità.
Presidente - La parola per la replica all'Assessore Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Per ribadire l'impegno, che comunque manterremo e manterrò, di illustrare alla commissione il percorso e a questo punto, a seguito della proposta che avevamo fatto, che avevo fatto, noi ci asterremo sulla mozione che avete presentato. Vorrei solo, dato che ci sono delle persone che ascoltano il Consiglio, che non ci sia confusione. La questione è legata al de minimis da 15.000 a 20.000 euro. Non c'entra nulla rispetto alla normativa europea, che prevede che i pagamenti al di fuori del regime de minimis siano ammissibili solo per risarcire i danni causati da fauna protetta, cioè da specie protetta, sono due questioni completamente diverse. Qui nessuno vuole dare delle mance, delle mancette. Il libro "sugli ultimi" lo conosco molto bene, perché all'interno di quel libro il sottoscritto c'è, quindi lo conosco molto bene, qui non siamo a dare nessuna mancia, nessuna mancetta aux éleveurs ma insieme a loro stiamo decidendo il percorso per poter dare delle risposte chiare, un po' più rapide, un po' più snelle e soprattutto a chi fa più prevenzione differenziare l'indennizzo, questo è quanto. Mi spiace che la collega non abbia ritirato l'atto, perché questo è quanto stiamo facendo per addivenire a riscrivere la delibera n. 954 del 2017.
Presidente - La parola al collega Gerandin per dichiarazione di voto.
Gerandin (MOUV') - Semplicemente per invitare l'Assessore a comunque votare questa mozione, ma per il semplice fatto che io ritengo rafforzativa l'attività che ha fatto, per cui non è in antitesi per nessuna ragione, non è che fissa degli obblighi. Quando nella mozione si dice: "verificare la possibilità di avviare", io penso che lei, avendo già avviato, potrà probabilmente addirittura anticipare i tempi, neanche i due mesi, come viene detto in questo caso, ma addirittura anticipare l'esito, se davvero c'è una riunione, come lei ha detto, fissata per venerdì 22, per cui non vedo questo tipo di difficoltà. Sul discorso del de minimis io questo terrore di notificare a Bruxelles in tutta sincerità non lo capisco, perché se lei prende l'atto della Regione Toscana, dice che tale Regione ha notificato in data 27 marzo 2017 alla Commissione europea, la quale ha autorizzato il pagamento per quello che riguarda il riconoscimento all'azienda zootecnica dei danni di predazione provocati dal lupo in data 29 settembre 2017, vale a dire in sei mesi. Non c'è pertanto il timore che ci siano delle interpretazioni chissà di che tipo, dopodiché io torno a dire che ci va il pieno rispetto anche dei rappresentanti di categoria e quant'altro, se sono i primi a non esserne convinti, ci mancherebbe, però questo timore di notificare... è già stato detto di sì alla Regione Toscana, per cui perché non riusciamo ad almeno togliere i danni da lupo dai pagamenti dei danni in regime de minimis? Le ricordo, Assessore, che c'è stato un caso in Bassa Valle dove il risarcimento era all'incirca di 15.000 euro all'epoca, o qualcosa del genere se ricordo bene, perché non ho i dati corretti.
Se ci fosse addirittura la revisione, come lei ha annunciato, del valore del bestiame, saremmo già fuori dal regime de minimis in un intervento solo. Se riusciamo a togliere questo... io non vedo la difficoltà, perché nulla toglie dal fatto del rispetto della regola del de minimis. Dico questo perché, se prendiamo ad esempio la delibera di Giunta che andava a determinare il valore degli animali predati e la paragoniamo con quella della Regione Toscana, probabilmente siamo quasi al doppio del valore. In un caso come questo pertanto avremmo superato in un caso solo il regime de minimis. Per carità, sono cose che succederanno una volta nella vita e non succederanno mai più, però io non vedo perché precludere questa strada, lo ritengo esclusivamente un atto che valorizza la sua azione e il tavolo che lei ha messo in campo, Assessore.
Présidente - Pour déclaration d'intention, la parole au collègue Lucianaz.
Lucianaz (LEGA VDA) - Président, l'interviens au nom de la Lega. Peut-être qu'avec la collègue Pulz après l'expérience du Jura on partage les mêmes idées, heureusement aujourd'hui on est toujours d'accord, donc on est d'accord avec les proposants et la Lega votera à faveur de cette motion. Je rappelle quand même qu'ici ce n'est pas le bureau de l'AREA, ni le bureau des compensations, c'est une assemblée législative et donc s'il y a des soucis du point de vue légal, de la législation, peut-être que les valdôtains justement demandent à nous qu'on est payés ici à l'intérieur, de trouver des solutions et pas seulement d'appliquer les lois comme elles sont. À nous l'effort d'étudier quelque chose de mieux encore pour ce qui se passe sur notre territoire.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento, poniamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Baccega, Barocco, Bertschy, Bianchi, Borrello, Certan, Chatrian, Daudry, Farcoz, Fosson, Marquis, Morelli, Nogara, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.