Oggetto del Consiglio n. 356 del 5 febbraio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 356/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per garantire un servizio di trasporto pubblico alle persone con disabilità motoria e psichica".
Rollandin (Presidente) - Il punto 3.03 è già stato discusso, passiamo quindi al punto 4 all'ordine del giorno. La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Questa mozione nasce da diverse segnalazioni che ci sono giunte, sia prima dell'ingresso in questo Consiglio, sia durante la nostra esperienza consiliare; coprono un po' tutta la nostra Regione e riguardano, per l'appunto, il trasporto dei disabili. Da diverso tempo ci confrontiamo con le realtà sociali che si occupano di disabilità, ovviamente con il fine di tutelare questa particolare esigenza, quella che sembra una normalità ma che per tante persone normalità purtroppo non è. Sono le persone che quotidianamente vivono nelle difficoltà ed è una questione di assoluta attualità, di preminenza e, mi permetto di dire, anche di priorità.
Dicevo un attimo fa delle segnalazioni. Potrei scriverne e dirne due su tutte, anche se sono davvero molti i disservizi e le necessità che abbiamo potuto registrare. Parto dalla comunicazione dell'ANGSA, ovvero l'Associazione valdostana che si occupa di autismo, che peraltro è stata trasmessa, se non a tutti i Consiglieri, perlomeno ai Capigruppo all'inizio di questa legislatura. Questa associazione, a fianco delle diverse iniziative sul tema specifico dell'autismo, ha evidenziato numerose criticità che, oltre alle mancanze individuate per il trasporto in bassa Valle, risultano essere le seguenti: il cambio frequente degli operatori durante il viaggio (che disorienta gli utenti); il pagamento del servizio (per tutelare l'incolumità e la sicurezza degli utenti); il monte orario; una maggiore equità fiscale e tariffaria. Vi è poi anche l'esempio della Comunità Mont Fallère che ho inserito all'interno del testo, dove decine di utenti sono purtroppo costretti all'immobilità all'interno del centro, oppure, per chi può e vuole scendere dal Centro Mont Fallère ad Aosta per fare un salto, può inforcare la bicicletta e scendere con le sue forze. Sono svariati chilometri: per arrivare in macchina al Centro Mont Fallère io ci ho messo 25 minuti, immagino in salita che cosa significhi raggiungere nuovamente il centro! Ci vuole assolutamente più tempo e sicuramente a una persona che già patisce alcune difficoltà mi pare davvero le si debba risparmiare tale sforzo.
Credo che i due esempi suddetti siano la spia lampante del fatto che qualcosa non funziona nel sistema del trasporto pubblico delle persone con disabilità motoria e psichica. A questo proposito, vorrei ricordare che il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, con un ordine del giorno approvato il 15 luglio del 2010, ha aderito ai principi della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 26 dicembre del 2006. All'articolo 20 di questa Convenzione viene sancito che "gli Stati parti adottano misure efficaci a garantire alle persone con disabilità la mobilità personale con la maggior autonomia possibile". Risulta quindi evidente, alla luce sia delle necessità sollevate, sia dei principi a cui questo Consiglio ha aderito - poco fa mi sono confrontato con il collega Bertin, il quale mi ha ricordato anche la sua importante azione di sensibilizzazione all'interno di questo consesso, e ovviamente credo che poi vorrà dire qualcosa in merito -, che sia assolutamente necessario attivarsi per garantire la mobilità personale, perché favorisce l'integrazione sociale e la qualità della vita delle persone. Questo intervento risulta quindi necessario per ampliare il nostro orizzonte ed effettuare una verifica ampia per capire quali siano le necessità oltre ai casi segnalati e, in seguito, avere un'applicazione pratica per la risoluzione di tali problemi.
Con la mozione che presentiamo oggi chiediamo innanzitutto di effettuare una ricognizione per comprendere quali siano le esigenze di mobilità delle persone con disabilità motoria e psichica, in particolare per quelle residenti nelle strutture terapeutiche, ma non solo; una volta effettuata questa ricognizione, chiediamo di adoperarsi affinché venga garantita la mobilità alle persone con disabilità motoria e psichica.
Presidente - Ci sono altri interventi? La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Intervengo soltanto in ragione del fatto che la mozione richiama un ordine del giorno che avevo presentato all'epoca, proprio durante il dibattito che aveva visto l'adesione della Regione Valle d'Aosta ai principi delle Nazioni Unite rispetto alla disabilità. In quell'occasione avevo presentato un ordine del giorno - che fu approvato all'unanimità proprio per dare anche un segno di concretezza a questi grandi principi, che è un po' facile fare propri se poi non si dà loro seguito. Tale atto prevedeva una questione molto pratica e andava nell'obiettivo di permettere a tutti di potersi muovere anche nelle ore notturne, poiché uno dei problemi del trasporto disabili è che è limitato alle ore diurne, come se le persone disabili potessero soltanto andare a scuola, al lavoro, e non avere una vita sociale normale! L'obiettivo era proprio quello di andare a coprire questa lacuna. E come si voleva coprire quella lacuna? Andando ad orientare il mercato in una certa direzione.
Parlando di trasporto notturno - che attualmente non è previsto -, l'ordine del giorno prevedeva che chi avesse vinto l'appalto del servizio Allô Nuit avesse in dotazione, tra le sue automobili, un'automobile per il trasporto misto, anche perché dà un po' fastidio questa separazione tra trasporto disabili e non. L'idea era quella di avere una macchina che potesse svolgere questo servizio nelle ore notturne, che fungesse pure da servizio taxi, quindi essere prenotata da chiunque, anche dai disabili e in altre ore del giorno. Il turista che arriva ad Aosta e deve spostarsi avrebbe avuto un'opportunità in più sapendo che vi è un tassista con un'automobile adatta alle sue esigenze. Questa era l'idea, e con costi praticamente inesistenti per l'Amministrazione regionale ma che andava ad orientare il mercato in una certa direzione; soprattutto si sarebbe risposto ad un'esigenza, quella del trasporto notturno. Tra l'altro la stessa risoluzione non prevedeva dei costi diversi rispetto agli altri cittadini. Il problema non è tanto quello, sappiamo che Allô Nuit ha costi relativamente bassi come servizio, ma il problema era quello di permettere a tutti di usufruire di questo servizio, che oggi è relegato, se vogliamo - mi verrebbe da fare una battutaccia, ma non la faccio -, al trasporto di persone che hanno un po' alzato il gomito. Avrebbe così avuto una funzione sociale maggiore, andando a rispondere ad una mancanza sotto questo punto di vista.
L'ordine del giorno era stato approvato all'unanimità e addirittura il dirigente della Regione aveva preparato una delibera per sperimentare questa possibilità, anche perché i costi erano praticamente semi-inesistenti, si trattava solo di fare un appalto. Gli stessi gestori del servizio, che avevo sentito, erano comunque in grado di farlo. Purtroppo, nonostante l'approvazione dell'ordine del giorno, nonostante questa delibera sia ormai praticamente pronta, tale opportunità non è mai stata data e il servizio non è stato attivato.
Non sto qui a dire il numero di interrogazioni che hanno fatto seguito a quest'ordine del giorno, ma al di là delle discussioni, anche un po' animate, alla fine il risultato è zero. A mio avviso, a parte l'impegno non preso, il fatto grave è che non si è risposto ad un'esigenza tuttora esistente.
Presidente - Altri intendono prendere la parola? La parola alla collega Minelli.
Minelli (RC-AC) - Solo a parziale integrazione di quanto ha appena detto il collega Bertin.
Ovviamente la mozione presentata dal collega Manfrin la si condivide, però abbiamo una perplessità per quanto riguarda l'impegno chiesto e che riguarda, nello specifico, la mobilità che deve essere garantita alle persone con disabilità motoria e psichica. Naturalmente entrambe hanno necessità di avere garantita una forma di mobilità.
Ci chiediamo questo: in un servizio che potremmo definire "generalista" - è una domanda e anche una richiesta di chiarimento, in questo senso -, sullo stesso mezzo, garantire il trasporto a disabili fisici e a disabili psichici può comportare dei problemi? La disabilità psichica è molto variegata; pertanto, se sullo stesso mezzo di trasporto noi abbiamo persone che possono creare problemi a loro stesse e ad altri utenti, è una cosa di cui dobbiamo tenere conto.
Noi condividiamo in toto le premesse e anche parte dell'impegnativa, però vorremmo capire meglio se si ha un'idea di come gestire questo e, soprattutto, se ci impegniamo in tal senso bisogna tenere conto che si tratta di due situazioni molto diverse e che possono anche confliggere tra di loro.
Presidente - La parola al collega Manfrin per il secondo intervento.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio la collega Minelli per aver chiesto un chiarimento sul punto.
Sono perfettamente d'accordo, effettivamente ci sono esigenze differenti, tant'è vero che ho citato per esempio la comunicazione dell'Associazione che si occupa di autismo in Valle d'Aosta, la quale ha sollevato alcune necessità, come avere un accompagnatore fisso che abbia un certo tipo di interazione con la persona che soffre di quel problema. Ci sono poi altre esigenze, chiamiamole "di mobilità stretta", come diceva anche il collega Bertin: per esempio la mobilità notturna, che non è mai stata considerata una necessità.
Chiaramente questa mozione non dice "prendiamo un mezzo e mettiamoci assieme tutte le persone", ma dice: "facciamo una verifica delle necessità, quindi anche di avere dei servizi di trasporto modulati secondo l'esigenza delle persone e delle varie patologie". A seguito di questa verifica ci si attiverà, ovviamente non per dire "prendiamo un mezzo unico", ma ci si attiverà sulla base delle risultanze, per garantire la mobilità a tutte le tipologie. È questo il senso. Sono felice che mi abbia fatto questa domanda e spero di aver chiarito.
Presidente - Altri intendono intervenire? La discussione generale è chiusa. La parola all'Assessore Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie ai colleghi intervenuti. Per economia di tempo non sto ad elencare tutta una serie di cose già dette.
L'impegno dei sei mesi per la ricognizione l'avevo inteso proprio per approfondire la situazione attuale a livello organizzativo e per capire come evolvere al fine di implementare la qualità e la differenziazione dei servizi.
Su questo tema il Consiglio regionale ha a lungo dibattuto, come ha ricordato il collega Bertin, che tra l'altro è stato autore di quell'iniziativa del 2010 con la collega Morelli e altri colleghi che sono qui in Aula. La sensibilizzazione su questo tema, sempre portata alla discussione dell'Aula, forse non ha permesso di avere ancora quel servizio ottimale che tutti vorremmo, ma sicuramente ha creato le condizioni per migliorare la situazione di un tempo. Credo che una comunità che voglia dare rispetto alla persona, in questo caso partendo dalle persone più deboli e anche svantaggiate, debba creare le migliori condizioni di integrazione e di civiltà, anche del vivere.
Accogliamo con impegno - e non solo con le parole - questa iniziativa. Sarà mio compito mettere la Commissione nelle condizioni di avere tutte le informazioni utili e, soprattutto, di creare un'occasione di dialogo con le varie rappresentanze. Ha citato bene il collega Manfrin i rappresentanti delle famiglie dell'Associazione autismo, ma vi è pure il CoDiVdA, che recentemente ha informato i gruppi di una serie di questioni importanti riguardanti il mondo della disabilità, compresa quella dei trasporti. Presto avremo un'occasione di dialogo con queste associazioni e dovremo cercare di migliorare quanto deliberato ultimamente (il 7 dicembre) dal Governo precedente, portando avanti le iniziative che fino a questo momento sono state fatte.
Due cose: sicuramente bisogna rendere efficace l'impianto attuale, cercando di non avere più questa differenza tra la disabilità motoria e la disabilità in generale. Le persone sono persone, al di là delle situazioni che vivono. Dobbiamo dunque evitare di dover ripetere queste cose e quando parliamo di servizio che deve rivolgersi a tali persone, d'ora in avanti bisogna essere in grado di mettere in condizione tutti di poter utilizzare i servizi, soprattutto se pubblici. Ci sono sperimentazioni in corso come Allô Nuit, al di là del fatto che il nome porti a dire che a volte il "nuit" si riferisca più ad occasioni di festa che non al servizio pubblico. Comunque dobbiamo dare efficacia a quel servizio e soprattutto allargarne il perimetro, perché per esempio la comunità Bellun è fuori dal perimetro del servizio. Inoltre, bisogna fare molta attenzione anche ad un fatto: ci sono persone con disabilità che possono utilizzare i servizi, ma ci sono pure persone con malattia mentale - mi viene meglio raccontarlo così - che hanno bisogno, sì, del servizio, ma propriamente anche di un'attività di accompagnamento a loro tutela e a tutela di chi gestisce il servizio.
Il Comune di Sarre ha provato a più riprese ad organizzare un appalto per cercare di garantire un servizio minimo alla comunità, ma purtroppo in numerose occasioni l'appalto è andato deserto.
Cerchiamo di ridurre i sei mesi di ricognizione, se possibile, perché abbiamo molta documentazione al riguardo, ma bisognerà capire bene come implementare le risorse e i servizi per andare in quella direzione.
Da parte nostra vi è quindi la disponibilità e l'attenzione su questo tema così importante per tutta la comunità.
Presidente - La parola al collega Bertin.
Bertin (RC-AC) - Ne approfitto per chiedere all'Assessore se quell'impegno preso quasi dieci anni fa, e che non ha visto un'applicazione, verrà rilanciato, perché con l'Assessore Marguerettaz avevo perso ogni speranza. Mi auguro che venga rilanciato.
Come dicevo, era un piccolo segnale, senza costi particolari per l'Amministrazione, ma che comunque andava a coprire un servizio che attualmente non c'è: il trasporto anche notturno, rivolto a tutti, con l'idea - come giustamente sottolineava pure l'Assessore - che bisogna andare verso un trasporto per tutti, senza distinzioni; quello ad hoc, invece, deve avere una funzione residuale, vale a dire nei casi in cui non si possa garantire il servizio in altro modo.
Presidente - Possiamo mettere in votazione la mozione.
Dalle ore 11:33 riassume la presidenza la Presidente Emily Rini.
Rini (Presidente) - La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 32
Favorevoli: 32
Il Consiglio approva all'unanimità.