Oggetto del Consiglio n. 186 del 18 ottobre 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 186/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per il completamento della pista ciclopedonale di fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur".
Fosson (Presidente) - Punto 24 all'ordine del giorno. La parola alla consigliera Minelli per l'illustrazione.
Minelli (IC) - La mozione che presentiamo oggi si iscrive in una visione del turismo sostenibile, una visione che ci sta a cuore e che a nostro avviso può e deve trovare piena applicazione nel futuro della nostra Regione. Parliamo oggi di cicloturismo che è l'espressione con cui si indica il turismo praticato viaggiando in bicicletta, un turismo che è in continua espansione e rappresenta un segmento rilevante del mercato turistico europeo, il cui valore è stimato in 44 miliardi di euro, generati da oltre due miliardi di escursioni in bicicletta; venti milioni sono i viaggi che comportano almeno un pernottamento. In Italia il valore del cicloturismo supera i 2 miliardi di euro, in Germania questa cifra è di 11 miliardi e in Francia è di 7,5 miliardi. L'Italia poi è il primo Paese in Europa per quantità di biciclette prodotte: siamo a quota 2,3 milioni di unità. Per fare un paragone con un altro sport e un altro sistema di divertimento, si vendono nel nostro Paese ogni anno 1,7 milioni di biciclette, a fronte di 170 mila paia di sci. Il cicloturismo ha per sua natura una caratteristica di lentezza e proprio per questo consente di vivere appieno i percorsi, apprezzandone non solo le particolarità ambientali e culturali, ma entrando in contatto profondo sia con i paesaggi che con le persone che vi abitano.
I dati ci dicono che i cicloturisti sostano sul territorio in modo più o meno programmato per le visite, per il ristoro, per il pernottamento, per le manutenzioni delle biciclette e questo valorizza molto spesso delle aree periferiche rispetto ai flussi turistici maggiori, ciò che esercita delle ricadute positive sull'economia locale e favorisce la nascita di iniziative imprenditoriali e turistiche su scala diffusa. Già da qualche anno diversi Paesi europei e anche alcune Regioni italiane hanno imboccato con grande convinzione la strada del cicloturismo e stanno orientando una parte cospicua dei loro investimenti per la realizzazione di itinerari ciclabili, con dei risultati che sono già oggi redditizi e che permettono di acquisire redditi importanti. Per fare un esempio, nella provincia di Trento ci sono duecento chilometri di piste ciclabili che producono 80 milioni di euro di reddito ogni anno.
I turisti che scelgono di trascorrere le loro vacanze in Italia con la bicicletta in modo particolare nelle regioni del Nord, che più di altre offrono chilometri e chilometri di piste ciclabili e anche numerosi servizi collegati, sono attualmente per il 60 percento una clientela straniera e per il 40 percento italiani, secondo i dati rilevati dall'Ente nazionale per il turismo. L'affluenza di questi cicloturisti non avviene peraltro soltanto nei mesi estivi, ma anche in quelli precedenti della primavera (marzo, aprile e maggio) e ancora in settembre e ottobre.
Forse non è a conoscenza di tutti che esiste una pista ciclabile che si chiama VENTO (Venezia-Torino), una pista ciclabile di 679 chilometri che nei prossimi anni collegherà le città di Venezia e di Torino. È un progetto rivoluzionario in un certo senso che, con la sola cifra di 80 milioni di euro, che è il costo di circa tre chilometri di autostrada, richiamerà, secondo gli studi effettuati, centinaia di migliaia di turisti che sono desiderosi di attraversare tutti i parchi e le aree protette che vi sono lungo il corso del fiume Po. I 679 chilometri della VENTO potranno generare a infrastruttura realizzata, queste sono le previsioni, addirittura fino a mezzo milione di passaggi all'anno e l'indotto è previsto in una cifra di 100 milioni di euro l'anno. Questo progetto è stato avviato nel 2010 su un'idea del Dipartimento di architettura e di pianificazione del Politecnico di Milano. Nel 2016 è stato firmato un protocollo tra il Ministero per i beni culturali e ambientali, il Ministero industria e turismo e le Regioni interessate, proprio per la progettazione e la realizzazione dell'intera ciclovia. Quest'anno il 16 aprile 2018 è stato affidato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, il preliminare. Questo progetto è condiviso attualmente da quattro Regioni, undici Province, 183 Comuni, undici Parchi e diciotto enti di tipo diverso.
La legge dell'11 gennaio 2018, n. 2, recante "Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica", individua la rete delle infrastrutture a livello nazionale che è denominata Bicitalia, classificata di interesse strategico e integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea Eurovelo. Questa rete nazionale Bicitalia comprende anche l'itinerario Bicitalia 3 che è quello della ciclovia Francigena, con le varianti Moncenisio e Sigerio, e quest'ultima, attraverso la Valle d'Aosta, fino al passo del Gran San Bernardo che già conta una certa frequentazione, nonostante ci siano ovviamente tratte impegnative e anche punti relativamente pericolosi lungo l'itinerario attuale.
Per il conseguimento delle finalità della legge che citavo precedentemente (n. 2/2018), le Regioni sono chiamate a predisporre e ad approvare i piani regionali della mobilità ciclistica, che dovrà tra le altre cose definire la rete ciclabile regionale, con una puntuale individuazione delle ciclovie che ricadono nella rete nazionale denominata Bicitalia. A partire dal 2003 la nostra Regione ha realizzato, e sono attualmente in corso di realizzazione, tratti di pista ciclabile lungo tutto il fondovalle valdostano. Abbiamo calcolato con gli uffici che si tratta di circa cinquanta chilometri totali, che sono equivalenti più o meno alla metà del percorso tra Pont-Saint-Martin e Courmayeur. L'infrastruttura ciclabile esistente, che è sicuramente di richiamo per i residenti in Valle d'Aosta, non è però in grado, per questa sua discontinuità e per la sua incompiutezza, di rispondere adeguatamente alla domanda cicloturistica nazionale e internazionale. La ciclovia della Valle d'Aosta che potrebbe andare da Pont-Saint-Martin a Courmayeur e che corrisponderebbe a circa cento chilometri, e anche di più, se si completasse il percorso della Dora Baltea con l'innesto sulla Venezia-Torino, permetterebbe con un percorso di circa novecento chilometri di transitare da Venezia fino a Courmayeur in bicicletta.
Noi crediamo che questo costituirebbe un atout prezioso per la diversificazione dell'offerta turistica in Valle d'Aosta che, a nostro avviso, non può e non deve continuare a puntare soltanto sui settori tradizionali, ma rivolgersi invece ad attività che rientrino in un turismo davvero sostenibile. Inoltre la ciclovia Baltea potrebbe agevolmente e proficuamente integrarsi con degli altri progetti che già esistono di valorizzazione del patrimonio ambientale, ma anche storico, paesaggistico, culturale ed enogastronomico della Valle d'Aosta. Alcuni di questi progetti sono in corso, mi riferisco al Cammino Balteo o a Valle d'Aosta Romana, altri sono totalmente da ideare e qui si potrebbe aprire una parentesi, perché sarebbe interessante studiare un'offerta tutta nostra che dia importanza alla valle dei Châteaux de la Doire che nulla avrebbe da invidiare ai Châteaux de la Loire.
Faccio anche presente che nel vicino Canavese, con cui confiniamo, attualmente i Comuni di Ivrea, di Albiano, di Borgofranco, di Caravino, di Montalto Dora e di Settimo Vittone stanno per dare attuazione a un progetto denominato "Percorsi ciclabili del Naviglio di Ivrea", un progetto cofinanziato dalla Regione Piemonte, che segue il corso della Dora e insiste per un tratto su quella stessa via Francigena che è interessante anche per la nostra regione. È attualmente fino a oggi mancata però una regia unitaria che voglia programmare, investire e promuovere il prodotto cicloturistico della Valle d'Aosta. Esistono dei tratti di pista che sono frequentati, abbiamo questa mattina anche discusso un'interpellanza sulla sicurezza di questi tratti di pista ciclabile, ma quello che manca è un progetto unitario. Non ha molto senso continuare a finanziare, a realizzare dei tratti singoli, anche a metterli a norma, se non si prevede un progetto più ampio; un progetto che ha delle risultanze economiche che sono documentate per i luoghi in cui questo percorso è attivo.
Per questo motivo, perché crediamo che questa sia una proposta concreta operativa e non sia una proposta così onerosa come altre di cui dovremmo farci carico e che già sono state presentate in questo Consiglio, in questa legislatura, noi chiediamo alla Giunta regionale un impegno preciso ad assumere la regia del progetto. E per regia intendo dalla progettazione al reperimento (ovviamente non immediato, perché capisco che il problema economico è ingente) delle risorse finanziarie necessarie ai fini di questo completamento della pista ciclopedonale da Pont-Saint-Martin fino a Courmayeur. Questo naturalmente in accordo e in collaborazione con tutti gli enti locali interessati, i Comuni in primis. Secondariamente quello che chiediamo è di attivarsi presso la Regione Piemonte al fine di concertare l'ideazione, la realizzazione e la promozione della ciclovia Baltea che, seguendo la valle della Dora, vada a innestarsi sulla ciclovia VENTO e, allo stesso modo, si chiede di operare tutte le possibili sinergie con il Cammino Balteo, con la ciclovia Francigena, con i Castelli della Dora e con i percorsi di mountain bike e di e-bike che sono già predisposti. In ultimo la richiesta è di attivare un tavolo di lavoro con il CELVA, quindi con i Comuni, ma anche con gli operatori e le associazioni di settore che già esistono, proprio con l'obiettivo di mettere a punto l'offerta del cicloturismo per la Valle d'Aosta.
Noi crediamo che si tratti di un progetto importante e che abbia una sua ragion d'essere per lo sviluppo futuro del turismo in Valle d'Aosta. A fianco dei settori tradizionali e agli sport che si accompagnano a questi settori, noi siamo convinti che valga la pena di investire risorse e anche attenzione nei confronti di quello che è sicuramente un progetto per il futuro e che, rispetto ad altri, ha sicuramente un impatto minore sull'ambiente e i costi stessi sono più contenuti, ma a fronte di questo le possibilità occupazionali e di ottenere un reddito ci risultano essere importanti. Quindi quello che chiediamo è di sostenere questa mozione.
Dalle ore 12:16 assume la presidenza la vicepresidente Rini.
Rini (Présidente) - La parole au conseiller Bertschy.
Bertschy (UVP) - Grazie ai colleghi di Impegno Civico e del Movimento 5 Stelle per la presentazione di questa proposta. Con un po' di rammarico dico anche che dispiace che non ci sia stato proposto di firmarla, anche perché sono temi che conosciamo, ma evidentemente, per come si sta delineando la politica in Consiglio, ognuno sta cercando un po' le sue iniziative; lo dico con tranquillità.
È un tema che ci è caro e che sosteniamo da tempo. All'inizio del 2015, se non erro, avevamo portato una mozione che era stata approvata in Consiglio regionale all'unanimità e si era discusso lungamente di questo tema, come poi anche in altre iniziative. Il tema delle piste ciclabili e della loro realizzazione, ma soprattutto della loro gestione e della visione di questo collegamento Valle d'Aosta-Piemonte, fa parte di una programmazione che condividiamo e fa parte del nostro programma elettorale. L'idea di unire una politica di confine con la Regione Piemonte sulle piste ciclabili, come anche su tutta una serie di temi, è un'idea che vorremmo portare all'attenzione politica e credo sia importante cercare di farlo. Allora l'impegno era stato assunto e una serie di investimenti credo siano stati realizzati, ma non voglio sostituirmi alle risposte.
È importante tenere in considerazione anche i problemi che si sono riscontrati. Uno sicuramente è quello dell'utilizzo dei fondi agricoli, perché nel coinvolgere nella progettazione e nella programmazione degli investimenti i Comuni e tutti gli altri soggetti bisognerà cercare di tenere nella giusta considerazione anche i proprietari dei fondi, perché poi le piste da qualche parte devono essere realizzate, utilizzate e anche gestite. Forse diversamente da altri territori, lei citava il Trentino, noi non abbiamo avuto la fortuna di avere autostrade che hanno mantenuto punti liberi per affiancare piste ciclabili, come è bello vedere all'entrata di quella provincia. Noi dovremo combattere per trovare spazi, per conquistare spazi e per superare problemi anche abbastanza importanti. Uno di questi, sul quale tra l'altro mi pare sia in corso una progettazione, è quello relativo alla gola di Bard, al collegamento tra Donnas e Hône, poi ci sono i collegamenti a Montjovet, quindi ci sono una serie di problemi che credo siano stati affrontati e non so se risolti, ma in ogni caso sono problemi, immagino con la volontà di tutti, superabili.
Condividiamo il fatto che questo prodotto non rimanga confinato all'andare in bicicletta da valdostani. Quello fa bene alla salute, ci aiuta a passare anche dei momenti di serenità con le nostre famiglie o a livello personale, però è bene che un investimento così importante abbia una gittata lunga e anche una capacità di attrattiva turistica come quella che avete evidenziato. Quindi condividiamo sia le premesse, ben fatte, e anche questa visione che deve accompagnare forse le scelte politiche del futuro di questa comunità. Poche cose fatte bene piuttosto che tante appiccicate l'una all'altra. Quindi sosterremo l'iniziativa. Non sappiamo se verrà corretta, ma è un'iniziativa che ci vede profondamente convinti. L'invito che facciamo tutti è di non considerare - questo voi l'avete chiarito in premessa - solo un aspetto, ma cercare di coinvolgere un po' tutti gli attori, per non rischiare poi di andare avanti nella realizzazione di un tratto di pista e trovarsi poi con il problema dei costi di gestione, dell'esproprio di terreni e di tutto il resto. Quindi ci sarà il nostro appoggio e grazie per averla proposta in Aula.
Dalle ore 12,32 assume la presidenza il presidente Fosson.
Fosson (Presidente) - La parola al consigliere Bianchi.
Bianchi (UV) - Come ha già evidenziato il collega Bertschy, è un'iniziativa che per noi è estremamente interessante e importante, anche perché è un tema che ci tocca da vicino. Partiamo dal presupposto che la prima pista ciclabile valdostana è partita dalla Mont Émilius, quindi mi permetterà di evidenziare e di valutare tutta una serie di cose positive, ma in ogni caso c'è da sottolineare anche tutta una serie di situazioni negative che poi con la pista ciclabile si verranno a creare. È estremamente importante, a mio avviso, fare delle comparazioni con altri territori, però chiaramente morfologicamente il territorio valdostano è una la vallata stretta, quindi è chiaro che ci siano delle problematiche e ci sono perché le abbiamo vissute. Vale a dire che, quando è stata fatta la pista ciclabile nella Mont Émilius, c'è stato un esproprio dei terreni nel mondo agricolo. Qui qualcuno dice che non si è mai fatto niente, ma in ogni caso il territorio è stato negli anni sempre curato grazie agli agricoltori, ma grazie anche ai grandi investimenti che sono stati fatti dall'Amministrazione regionale in tal senso. Quindi sicuramente bisognerà tenere conto anche di questo.
Io condivido tutta la risoluzione e, come è già stato evidenziato, c'è il discorso della gestione di cui non parliamo, perché magari nella progettazione ci incarichiamo di recepire tutta una serie di risorse finanziarie per fare i lavori, ma poi c'è la gestione che lasciamo ai Comuni, come anche la responsabilità; dico questo, perché ci sono passato.
Poi qui parliamo dell'ipotesi di arrivare fino a Courmayeur. Faccio una battuta, ma il tragitto per andare fino a Courmayeur potrebbe essere quello della ferrovia, ad esempio. Lo dico perché, proprio nelle gite che abbiamo fatto come ex Sindaci, il Trentino ha lavorato in tal senso e le vecchie stazioni sono diventate dei bike grill, vale a dire che le nostre stazione ferroviarie potrebbero essere luoghi dove offrire dei prodotti valdostani o anche per delle attività date in gestione. Faccio questo discorso perché chiaramente la vallata è stretta, soprattutto se andiamo in alta Valle. Quindi se parliamo di questo, bisogna anche entrare nel merito di dove ipotizziamo di far passare questa pista ciclabile.
Dall'altra, è sicuramente un'ottima iniziativa, perché le bici a pedalata assistita a oggi hanno permesso di andare in bicicletta anche a chi non è proprio un atleta, quindi sicuramente il futuro del turismo sostenibile è il futuro anche della Valle. Soprattutto, la pista ciclabile potrebbe essere usata nei mesi in cui turisticamente abbiamo dei cali, vale a dire non nella stagione invernale, quindi è un'ottima iniziativa, ma bisogna mettere insieme tutte queste situazioni.
Noi appoggeremo la mozione. Permettetemi di dire che su un tema di questo tipo, se ci fosse stato chiesto di firmarla e di portarla avanti, proprio come peso politico, l'avremmo sicuramente firmata. Visto che già in passato l'U.V. è stata la promotrice di questa iniziativa.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli.
Minelli (IC) - Innanzitutto volevo scusarmi con i colleghi ai quali non abbiamo proposto questa mozione. L'iniziativa ha richiesto una certa preparazione e un certo tempo, ma noi non abbiamo interesse ad avere maternità o paternità di progetti. Quello che ci interessa è che, se un progetto è valido, se una proposta è valida, questa venga appoggiata e venga portata avanti da tutto il Consiglio, perché mi pare che il compito a cui questa Assemblea è chiamata sia soprattutto questo e non quello che qualcuno ha svolto nella giornata di ieri o nelle quasi due ore che ha richiesto la mozione sulla questione dell'audizione del segretario particolare. Ma non voglio fare della polemica, proprio lungi da me, perché a me interessa lavorare.
Mi scuso, se non l'abbiamo presentata precedentemente. Devo anche ammettere in maniera molto chiara e serena che questo progetto era uno dei punti importanti del programma di Impegno Civico, alla voce turismo sostenibile, ambiente e sviluppo. Quindi, in questo senso forse con un pochino non di presunzione ma di orgoglio, presentiamo un piccolo progettino, una piccola proposta che forse poi potrebbe diventare qualche cosa di molto più importante. Ringrazio gli interventi sia del collega Bertschy che del collega Bianchi. Capisco che chi ha esperienza, come nel caso del collega Bianchi che ci parlava della pista ciclabile della Mont Émilius, sa evidenziare le criticità.
Quello che noi chiediamo oggi è un preciso impegno e indirizzo di tipo politico a promuovere un atout per la Valle d'Aosta, che è proprio il cicloturismo. Per quanto riguarda l'individuazione dei percorsi soprattutto nella tratta più difficile, quella che è il proseguimento verso Courmayeur, il collega Bianchi diceva che il percorso potrebbe essere quello della ferrovia: potrebbe essere quello della ferrovia, ma anche no. Quindi su questo noi, nel momento in cui si dovrà arrivare a definire queste cose, chiederemo di trovare delle soluzioni alternative, perché non crediamo che questa possa essere una buona soluzione, per tante ragioni che già ho evidenziato nei Consigli precedenti.
Circa il problema reale degli espropri e delle difficoltà tecniche, anche questo è un problema che secondo me va affrontato di volta in volta. In Valle d'Aosta sono stati costruiti chilometri e chilometri di strade, di piste interpoderali, e negli anni gli espropri in tantissimi Comuni sono stati fatti per opere molto più impattanti. Il consumo di suolo che richiede una pista ciclabile è indubbiamente inferiore rispetto a quello richiesto per una strada o una pista con delle infrastrutture di tipo più costoso e impattante.
Detto ciò, io ringrazio per l'attenzione che viene sottolineata da parte di chi ha parlato, spero anche da parte del resto dei colleghi del Consiglio, e rinnovo l'invito ad appoggiare questa mozione.
Presidente - La parola al consigliere Marquis.
Marquis (AC-SA-PNV) - Anch'io volevo unirmi alle considerazioni che sono state fatte su questo argomento, ringraziando le colleghe e i colleghi di Impegno Civico per aver sottoposto all'attenzione dell'Aula il tema che ritengo sia di grande interesse. È un tema su cui si lavora da tempo, sono stati realizzati dei tratti di pista ciclabile con tutte le difficoltà di compatibilità con il nostro territorio. Qualcuno ha già evidenziato prima di me che c'è stata anche la necessità di cercare di conciliare le esigenze di accessibilità ai fondi agricoli con quello di consentire l'utilizzo a uso ciclabile di questi tratti infrastrutturali. Purtroppo ci sono delle situazioni dove ci si è trovati di fronte a dei nodi critici sul territorio, perché non si è riusciti a dare continuità dappertutto alla pista ciclabile e in qualche occasione bisogna uscire sulle strade regionali o sulla strada statale per completare il percorso in essere.
Ritengo che questo sia un argomento di estremo interesse, perché negli ultimi anni, nonostante la nostra morfologia, grazie anche al ritrovato della tecnologia che ha messo a disposizione le biciclette a pedalata assistita, l'uso della bicicletta si è molto diffuso anche sul nostro territorio e quindi bene si può adattare anche a una realtà di montagna. Prima si doveva contare esclusivamente sulle leve muscolari e quindi diventava non accessibile a tutti quest'attività sportiva.
Ritengo che possa essere molto utile rafforzare questa offerta sia sotto il profilo turistico, per le sensibilità che si stanno formando a tutti i livelli su scala nazionale e internazionale verso questo tipo di attività, ma anche sotto il profilo delle risposte al turismo stanziale, non solo a quello di passaggio, e anche alle risposte della comunità valdostana. Quindi credo che ci sia da lavorare su più livelli: quello infrastrutturale, per cui trovo molto corretto fare quel che è possibile per estendere la nostra rete e migliorare ancora l'offerta, ma soprattutto quello di rappresentare l'offerta che abbiamo sul nostro territorio, non solo della pista ciclabile dorsale, ma anche di tutti quei percorsi che ci sono a livello di valli laterali. Ci sono molti appassionati che trovano ancora la difficoltà a ritrovarsi in questo tipo di offerta e soprattutto a livello informativo credo che bisogna fare ancora uno sforzo per cercare di dare questa regia unica e questa rappresentazione complessiva delle disponibilità che la Valle offre. Si tratta di disponibilità che siano all'altezza della situazione, delle attese degli sportivi che si dilettano in questa disciplina, anche perché i percorsi si sviluppano in un contesto paesaggistico dalla valenza straordinaria.
C'è anche un discorso che si può aprire sulla classificazione delle difficoltà e quindi gli argomenti da esplicitare e da trattare sono molti, se vogliamo fare un lavoro di sistema. Però credo che la sintesi di tutto quello che è emerso sia la necessità di fare sistema: a livello infrastrutturale, ma anche a livello dell'offerta. Quindi ben venga che in Aula sia stato portato all'attenzione questo argomento che anche noi con convinzione sosteniamo e crediamo che vada portato avanti questo percorso intrapreso da anni di cercare di migliorare la nostra offerta, per arrivare alla finalità, che tutti ci auspichiamo, di migliorare la qualità del servizio e dell'offerta sia a vantaggio dei valdostani e sia soprattutto di coloro che frequentano la Valle d'Aosta per ragioni di tipo turistico.
Presidente - La parola al collega Distort.
Distort (LEGA VDA) - Un ringraziamento alla proponente della mozione, perché, per quanto riguarda la mia appartenenza al gruppo Lega, mi sento di poter esprimere, a nome di tutti noi, l'adesione al concetto del cicloturismo e della valorizzazione dello stesso. Quindi distinguo assolutamente che una cosa è il dettaglio della mozione e quello che sarà il suo seguito, per il quale chiaramente l'impegno presuppone una disponibilità di risorse e la disponibilità di risorse dovrà essere espressa dal Governo, dall'Assessore di riferimento. Pertanto io, per quanto mi riguarda, rimango in attesa della posizione e del resoconto del Governo.
Chiarito questo aspetto puramente formale, io ribadisco che, dal punto di vista sia mio che di tutto il nostro gruppo Lega, il concetto del cicloturismo è un tema che ci sta assolutamente a cuore. Tra l'altro, a titolo proprio di comunicare notizie positive, così come è positiva la vostra mozione, così come positivo è il vostro resoconto, la presentazione ottima e dettagliata con dati estremamente interessanti, per cui vi faccio i miei complimenti; ottima anche la posizione che si sta prendendo dal punto di vista trasversale in quest'Aula.
Voglio anche aggiungere un altro elemento positivo: noi in III Commissione, così come in IV Commissione, in tema congiunto stiamo analizzando il disegno di legge n. 4 sulla mobilità sostenibile. È un disegno di legge che arriverà in Aula, ma non sto ad anticiparlo, anche perché non vorrei andare fuori tema e non vorrei soprattutto occupare troppo tempo. In ogni caso l'obiettivo è questo: noi stiamo cercando di approfondire tutti gli elementi necessari a far sì che la mobilità sostenibile, intesa non solo come automobili elettriche ma anche come biciclette elettriche, possa sviscerarsi e declinarsi in tutte le sue potenzialità, nell'esclusivo bene del territorio e della comunità valdostana.
Anticipo anche che, come gruppo Lega, noi stiamo portando avanti un'iniziativa analoga. Dico analoga, perché non è un doppione e ci conforta che non lo sia. Questo esprime a mio parere né più né meno che un concetto: quando qualcosa è buono, questo qualcosa emerge. Se ci impegniamo su questa linea, se ognuno si mette in confronto e fa ricorso alle proprie risorse intellettuali e di passione, alle proprie idee e alle proprie conoscenze, è facile che si stabiliscano dei risultati positivi. Per cui io, a nome del gruppo, fin d'ora comunico la disponibilità per quello che può essere un lavoro di collaborazione e di mettere a fattor comune. Poi chiaramente è bene che ci sia anche una componente di concorrenzialità, una sana concorrenzialità in cui ogni gruppo tira fuori le proprie genialità e le proprie peculiarità. Questo, né più né meno, nell'obiettivo del bene comune, di cui parlavo nel precedente intervento e che ribadisco in questo.
Presidente - La parola al consigliere Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Per fare qualche considerazione su questa mozione presentata in aula. A seguito degli importanti investimenti che sono già stati fatti, suddividerei in due parti le considerazioni. La prima è legata ai residenti, quindi importante proprio per chi risiede nella vallata centrale, dando condizioni di sicurezza di utilizzo, la seconda invece legata agli ospiti, ai turisti. In questo momento i nostri 3 milioni, 3 milioni 200 mila presenze ci devono fare non solo riflettere, perché dobbiamo anche dare corso e gambe, se c'è una volontà e se c'è la voglia di voler proseguire.
Per fare questo però, dal nostro punto di vista, è estremamente importante che ci sia una regia unica per quanto riguarda la promozione; è fondamentale e quest'aula non ha ancora avuto a possibilità di chiudere il cerchio. Magari esco un po' dall'ambito di questa mozione, per dire che non possiamo portare a casa un risultato al 100 percento se in tutti i settori investiamo bene, facciamo le cose utili, le facciamo anche dignitosamente, ma poi non siamo capaci a essere aggressivi, bravi e forti nel promuovere le bellezze e a rivolgerci alla diversità di ospiti che vorremo avere nella nostra regione. A oggi, dopo tante discussioni, quest'Aula non ha ancora partorito una legge che metta insieme la promozione, per un obiettivo al 100 percento. Quindi una promozione che sia più brava, più efficace e più efficiente per poter valorizzare già quello che c'è, da una parte, e poi invece, dall'altra, l'Assessore competente, il Governo e chi seguirà questo dossier, con la volontà di reperire delle risorse per raggiungere quegli obiettivi che voi avete messo nero su bianco all'interno di questa mozione.
Non perdiamo però di vista la parte, secondo noi, più importante. Oggi tanti investimenti fatti negli ultimi venti o trent'anni in tutti i settori, sovente fuori da Pont-Saint-Martin non sono conosciuti per una carenza di informazione, una carenza di far vedere le cose belle - il bello e il gusto fanno la differenza - perché in questo momento la prima industria è il turismo, le persone sono disposte a investire per vedere cose belle, per praticare sport e questo è legato non solo agli ospiti, ma anche ai residenti. Quindi il nostro sostegno c'è, però proviamo a fare un passo successivo, che non è solo quello di natura finanziaria, ma è quello di riorganizzare la promozione che penso nel giro di qualche mese si possa e si debba fare.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, chiudo la discussione generale.
La parola all'assessore Borrello per la replica.
Borrello (AC-SA-PNV) - Vorrei ringraziare prima di tutto i proponenti per il tema portato all'attenzione dell'Aula e ringrazio tutto il Consiglio per l'attiva partecipazione al dibattito. Penso che sia un argomento di interesse trasversale ed è anche importante fare un po' di analisi storica rispetto alle iniziative adottate a livello di Consiglio regionale rispetto a questo tema. Io dividerò il mio intervento in due fasi: una prettamente di carattere politico e poi approfitterò del momento per fare anche un ragionamento di carattere tecnico rispetto alle iniziative prodotte o in fase di progettazione e di realizzazione per quanto riguarda questo tipo di tematica.
Dal punto di vista politico è importante che l'Assemblea principe della Valle d'Aosta, per quanto riguarda le decisioni di carattere e di indirizzo politico, possa prendere una posizione chiara e netta rispetto alle prospettive di crescita dal punto di vista della mobilità sostenibile e dell'attività turistica. Però il tutto va incardinato in un'attività di continuità amministrativa che è già stata prodotta, perché alcune iniziative di carattere amministrativo sono già state portate avanti dall'Amministrazione regionale e parallelamente anche altri atti di carattere politico sono stati adottati all'interno di questo Consiglio. Lo citava prima il collega Bertschy, che nel 2015 - mi rifaccio solo alla precedente legislatura e non vado oltre - è stata portata all'attenzione del Consiglio regionale una mozione che più o meno trattava gli stessi temi e già in quella fase c'era stato un ampio dibattito, un'ampia discussione (mi sono riletto tutti i verbali). Da lì è partita la volontà chiara e netta da parte dell'organo politico di sviluppare gli asset legati alla mobilità sostenibile e all'implementazione dell'attività turistica. Successivamente sono state fatte anche tutta una serie di interpellanze durante la XIV legislatura per verificare lo stato di attuazione, rispetto alle proposte di indirizzo politico prodotte all'interno dell'Aula.
Detto questo, penso che ormai sia evidente la volontà di approvare questa mozione, perché è un interesse trasversale molto rilevante, ed è poi importante che vengano sancite anche dagli esponenti della XV legislatura le volontà politiche. Quindi questo è un po' l'aspetto di carattere politico che volevo annunciare all'Aula e che abbiamo coordinato con i colleghi della Giunta.
Approfitto del momento anche per fare un aggiornamento rispetto alle attività prodotte dall'Amministrazione regionale, proprio in virtù dei vari indirizzi di carattere politico che si sono succeduti nel tempo. Mi rifaccio ai punti da lei elencati all'interno dell'impegnativa della mozione. Per quanto attiene il primo punto, ovviamente è importante che ci sia una regia a livello regionale, infatti l'Amministrazione regionale fa da collettore a partire dal 2014 di tutte le iniziative legate al completamento della pista ciclopedonale di fondovalle, procedendo al reperimento delle risorse e collaborando con gli enti locali interessati. A oggi sono state avviate le seguenti iniziative: il completamento della pista ciclabile dell'Unité des Communes Mont Émilius tra i Comuni di Fénis e Saint-Marcel, con un quinto lotto tra Fénis e Saint-Marcel per un importo di circa 1 milione 400 mila euro, un sesto lotto nel comune di Saint-Marcel sempre per un importo di 1 milione 400 mila euro, un settimo lotto per quanto riguarda sempre il comune di Saint-Marcel per il completamento di 1 milione 400 mila euro. Per quanto riguarda questo tipo di intervento, la realizzazione è a carico della Regione e verrà realizzato nel 2020. Poi c'è la realizzazione di un tratto di ciclabile compreso tra i Comuni di Pont-Saint-Martin e Hône, per un importo di circa 780 mila euro, già finanziati con risorse relative alle aree interne destinate all'Unité des Communes Mont Rose, alla quale spetta la progettazione e la realizzazione dell'opera. Inoltre, ci sono la realizzazione di un tratto nella Grand Paradis compreso tra i comuni di Sarre e Avise, per un importo di circa 3 milioni 800 mila euro, già finanziato con risorse europee e la realizzazione di una passerella ciclopedonale sulla Dora, già finanziata con risorse PITEM per circa 700 mila euro. È in corso la predisposizione dell'accordo di programma atto a regolarizzare i rapporti tra le Amministrazioni coinvolte per la realizzazione dell'opera. Esiste anche un progetto "Aosta in bicicletta", per un importo di 4 milioni 800 mila euro da erogare al Comune di Aosta come contributo, già finanziato all'interno delle risorse europee per circa 3 milioni e il completamento del reperimento dei fondi con lo stanziamento del piano nazionale di sicurezza stradale. Sono in corso le procedure di affidamento delle progettazioni in capo al Comune, con la realizzazione, sempre in capo al medesimo, da avviare entro il 2019 e da concludere entro il 2021. Sono dunque in corso tante iniziative per un importo totale di quasi 14 milioni di euro, che va a testimoniare l'attività, dal punto di vista della progettazione e del reperimento dei fondi, come lei ha citato.
Poi lei ha chiesto di attivarsi presso la Regione Piemonte per definire e trovare un accordo. La nostra Regione sta già collaborando con la Regione Piemonte soprattutto nell'ambito del progetto PITEM sopra richiamato, nel quale sta svolgendo il ruolo di capofila. I progetti FESR relativi al completamento della pista dell'Unité des Communes Mont Émilius sopracitati rientrano già nel progetto complessivo relativo al Cammino Balteo. Diversi contatti sono già stati avviati con il Politecnico di Milano, coinvolto nella progettazione della pista ciclabile denominata VENTO, che lei ha citato precedentemente, mentre l'accesso ai finanziamenti FSC relativamente al settimo lotto della pista ciclabile della Mont Émilius rientra nell'ambito dei fondi stanziati per quanto riguarda il percorso della ciclabile della via Francigena. Ci tengo a sottolineare i progetti cardine, perché vanno a sviluppare l'obiettivo: da una parte il Cammino Balteo, dall'altra parte la via Francigena, però il tutto rientra in un contesto complessivo, per cui poi lascerò la parola al collega Restano per quanto riguarda il discorso della promozione turistica e degli obiettivi.
Detto questo, la volontà è di continuare con un'azione amministrativa nel reperimento dei fondi e nella progettazione, di concertare le iniziative anche con la Regione Piemonte per incrementare gli sviluppi. Apprezzo moltissimo il fatto che il Consiglio regionale confermi con questo voto una volontà trasversale di un indirizzo molto ben chiaro e definito, che è quello di andare a valorizzare una mobilità sostenibile e cicloturistica. Lascio la parola al collega Restano.
Presidente - La parola all'assessore Restano per la replica.
Restano (AC-SA-PNV) - Due rapide considerazioni su quanto detto e sostenuto. Diventa difficile paragonare il turismo invernale e sciistico con quello delle biciclette: primo, per le dimensioni del territorio coperto e ovviamente perché la neve ricopre in Italia poca parte delle montagne e forse ce n'è sempre meno, mentre le strade sono a portata di tutti; in secondo luogo, le ditte che producono sci in Italia sono veramente pochissime, sempre meno, forse una a livello industriale e sette/otto a livello artigianale per altro molto apprezzate. Viceversa in campo ciclistico siamo leader nel mondo. Quindi fare paragoni diventa difficile. Oltretutto il mercato più florido, perché ho avuto modo anche di occuparmi nel settore, nel mondo sportivo è quello della componentistica delle bici, perché è un ambito dove c'è gente di una certa età che ha capacità di spesa, quindi il mercato cresce sempre di più.
Detto questo, per quanto riguarda la promozione - è già stato ben richiamato dal collega Chatrian che è intervenuto prima di me - noi ci siamo attivati promuovendo anche la ciclopedonalità su riviste del settore e tutti coloro in Aula che hanno partecipato ai lavori della scorsa legislatura sanno dei miei confronti dialettici a fine legislatura con il collega Marguerettaz. Ma devo dire che già quest'ultimo si era adoperato per promuovere questo specifico settore, che è in piena evoluzione soprattutto con l'e-bike, che permetterà a chiunque di raggiungere i nostri colli e le nostre vette. Perché la sfida per la Valle d'Aosta non è di costruire solo percorsi in piano, quelli li vendono anche in Emilia-Romagna e in altre regioni, ma è quello di permettere a tutti di raggiungere i colli e poterlo raccontare. Su Internet o su Facebook è pieno di foto di persone che raggiungono i colli del Gran San Bernardo o del Piccolo San Bernardo, si fanno il famoso selfie e lo pubblicano, perché è un luogo epico, bello da raccontare e che permette anche di trasmettere ad altri delle emozioni. Quindi la Valle d'Aosta, come è stato detto, si spende per la ciclabile lungo il percorso centrale a fondovalle e deve tenere conto che quella ciclabile sarà percorribile anche in maniera pedonale, con i roller, con altri mezzi a ruote e quindi occupa forse un po' più dello spazio che viene occupato attualmente: nella progettazione dovremo tenerne conto, perché in altri luoghi è un pochino più larga, per questioni di sicurezza.
Per la cartellonistica e le insegne, è stato già detto anche in altre occasioni e si sta lavorando.
Per la promozione, il tavolo che voi avete richiamato è già stato avviato proprio sul piano pratico: abbiamo incontrato i Sindaci della Mont Émilius che hanno evidenziato le problematiche che giustamente ha ricordato il collega Bianchi e hanno prodotto lavori e iniziative. Il problema è effettivamente la manutenzione, il mantenimento in sicurezza della ciclabile. Abbiamo avviato, attraverso riviste specializzate e trasmissioni che sono andate e andranno in onda sui canali principali nazionali, azioni per promuovere proprio i nostri percorsi.
Per quanto riguarda la via Francigena, affrontarla con la bici in certi tratti diventa un pochino difficile, mentre con il Cammino Balteo 380 chilometri saranno a disposizione dei valdostani, dei turisti con percorsi che toccheranno anche i castelli che lei ha richiamato. C'è stato uno specifico progetto, dove sono stati investiti mi sembra 1 milione di euro, che va a ricercare e a valorizzare i nostri castelli, tutti i luoghi dove si possono effettuare anche riunioni, proprio per vendere questo prodotto. Il Cammino Balteo avrà un suo sito, un suo piano di marketing, per la via Francigena abbiamo chi se ne occupa. Il tutto, come è stato ricordato dal collega Chatrian, deve essere in un unico contenitore che è la promozione della Valle d'Aosta. Su questo si sta lavorando e speriamo di arrivare al risultato in breve tempo.
Presidente - La parola alla consigliera Minelli per la replica.
Minelli (IC) - Voglio ringraziare l'assessore Borrello e l'assessore Restano per le precisazioni che ci hanno fornito e tutti i colleghi che mi pare di capire sosterranno questa mozione.
Aggiungo soltanto due cose. Siamo consapevoli, e ci è stato ricordato in Aula, che non partiamo dal nulla, che molto è stato già fatto, però quello che noi volevamo rimarcare - lo ribadisco anche in questa fase di replica - è proprio che è necessario ciò che è stato sottolineato: una regia complessiva, in modo da evitare che ci sia anche in futuro la costruzione di singoli tratti proposti dai vari Comuni del fondovalle, ma che si arrivi piuttosto alla definizione di un percorso unitario.
Sicuramente è importante riuscire ad arrivare con le e-bike o con le mountain bike sui colli, però io credo che se fosse completato questo tratto di cento chilometri e anche di più, arrivando fino alla Skyway, costituirebbe un'offerta che incontrerebbe il favore di molte persone, anche di chi non ha le capacità per arrivare ai punti più alti della nostra Valle.
Prendo comunque atto con piacere e ringrazio della disponibilità da parte di tutti a ritenere questo un progetto importante e spero che ci sarà in futuro la volontà e anche la parte operativa per portarlo a termine.
Presidente - Non ci sono altri interventi, metto in votazione la mozione.
La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti, votanti e favorevoli: 32
Il Consiglio approva all'unanimità.
Dichiaro chiusi i lavori della seduta mattutina.
La seduta termina ore 13:09.