Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 158 del 4 ottobre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 158/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per ripristinare lo staff medico presso il reparto di Psichiatria".

Fosson (Presidente) La parola alla consigliera Russo per l'illustrazione del punto 36 all'ordine del giorno.

Russo (M5S) - Vorrei iniziare l'illustrazione di questa importante mozione con un dato: l'Organizzazione mondiale della sanità ha presentato dei dati allarmanti sulla condizione di disagio psichico di cui si parla molto poco; nel 2020 la malattia depressiva sarà la seconda causa d'invalidità e mortalità dopo l'infarto del miocardio, significa cioè che tra qualche anno il 20 percento della popolazione sarà depresso. Questo dato avrà importanti risvolti anche sul piano del costo sanitario di tale patologia.

L'Organizzazione mondiale della sanità parla di tutela della salute fisica e psichica della persona; mentre tutti noi abbiamo ben chiaro cosa sia o non sia la salute fisica, perché lo sperimentiamo personalmente, le idee sono più confuse per ciò che riguarda la salute mentale. La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza di malattia o d'infermità, la salute mentale è parte integrante della salute. I determinanti della salute mentale e dei disturbi mentali includono non solo attributi individuali, quali la capacità di gestire i propri pensieri, le proprie emozioni e i propri comportamenti nella relazione con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici e ambientali.

Alcuni dati. Le persone con disturbi mentali sperimentano tassi di disabilità e di mortalità notevolmente più elevati rispetto alla media, per esempio persone con depressione maggiore (schizofrenia) rispetto al resto della popolazione hanno una possibilità del 40/60 percento maggiore di morte prematura e di suicidio. Spesso i disturbi mentali influiscono su altre malattie come il cancro, le malattie cardiovascolari e le infezioni da HIV (AIDS) e sono a loro volta influenzati da queste. Stando così le cose il concetto di stigma è inconcepibile; chiunque di noi dovrà in qualche modo confrontarsi con situazioni anche familiari di depressione senza condannarle, ma cercando le migliori strategie per risolverle. In Italia è stata promulgata una legge, la legge n. 180, che tutti i servizi di salute mentale al mondo hanno cercato d'imitare, essa afferma che la sofferenza mentale si cura lì dove nasce, dentro il territorio e dentro le famiglie. Diminuire le prestazioni ambulatoriali sul territorio e chiudere i servizi territoriali significa non offrire a una persona sofferente la possibilità di potersi curare adeguatamente, tornando quindi a una mentalità manicomiale e di ghettizzazione che predominava in Italia fino agli anni Settanta. Molte Regioni italiane, l'Emilia-Romagna, la Toscana, la Lombardia e le Marche, stanno ampliando il bacino territoriale di ambulatori per potenziare e intercettare le richieste di sofferenza mentale in modo da attuare anche programmi di prevenzione, aspetto prioritario in cui investire anche in quest'ambito in questo momento preciso.

Quindi, arrivando all'oggetto della nostra mozione: "ricordato che, come previsto dalla nostra legge regionale del 2000, il Dipartimento di salute mentale deve operare al fine di: prevenire situazioni di disagio, assicurare la risposta a tutte le situazioni di disturbo mentale, garantire la continuità di assistenza, sostenere i nuclei familiari, promuovere i rapporti con il territorio e a queste finalità si aggiungono quelle di ricerca e attività scientifica che sono sostanziali in questo ambito; preso atto che, come dichiarato nel Rapporto di salute mentale dell'anno 2016, effettuato dal Ministero della salute, la tutela della salute mentale ha assunto negli ultimi anni un ruolo centrale nella programmazione degli interventi sociosanitari in tutti i Paesi industrializzati, con riferimento alle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità che ne ha sottolineato il peso crescente in termini di onere della malattia; constatato che esclusivamente personale medico formato, motivato e adeguato dal punto di vista del rapporto numerico rispetto al numero di pazienti in carico può garantire l'impegno nel raggiungimento degli obiettivi sopraelencati ? li abbiamo scritti noi nella nostra legge ? nel corso dell'intero anno 2017 ci sono stati circa trecento ricoveri in regime ordinario, mentre solo nel primo semestre del 2018 sono state già effettuate circa trecentouno prestazioni. Attualmente nello staff del reparto di psichiatria sono previsti nove dirigenti medici e tre dirigenti psicologi, ma sono in forza a oggi sei dirigenti medici, quindi tre in meno. Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a: illustrare le cause che hanno determinato l'attuale situazione del numero di dirigenti medici inferiori di tre unità, rispetto a quanto previsto e dichiarato anche nel sito della nostra Regione, e di trovare una soluzione entro tre mesi al problema sopra esposto".

Presidente - La parola all'assessore Certan.

Certan (ALPE) - Le cause che hanno determinato l'attuale situazione del numero dei dirigenti medici sono da ricondurre a una pluralità di fattori; in generale va detto che questa specialità, come altre, soffre, anche a livello nazionale, di una carenza di nuovi specialisti indotta dalla reiterazione, riduzione del chiamiamolo "numero chiuso" all'accesso delle scuole di specialità determinate dal Ministero della salute. A ciò si è aggiunta un'errata programmazione dei concorsi richiesti dall'azienda USL alla Regione (che approva il piano delle assunzioni) nel periodo tra il 2014 e il 2016, quando erano già note le condizioni che avrebbero portato al pensionamento di ben quattro unità di personale di quel periodo, perché, se è vero che i trasferimenti è difficile prevederli, i pensionamenti è più facile poterli programmare. Tutto ciò si aggrava nel momento in cui anche solo una risorsa decida per motivi personali, familiari di seguire percorsi professionali diversi, come trasferirsi in altri territori o accedere alla libera professione. Nel corso del 2017 è stata richiesta l'assunzione mediante concorso di due specialisti, successivamente approvata dalla Regione, ma ciò si è rivelato insufficiente, in termini di tempi, per assolvere alle carenze di organico che si sono verificate. Sono stati attivati quindi tutti gli strumenti, anche alternativi al concorso pubblico, previsti per la copertura di turnover (mobilità interregionale, avvisi a tempo determinato, avvisi per incarichi in regime di libera professione) che non hanno avuto l'esito sperato: giungere a un numero congruo di dirigenti medici. L'Azienda sta procedendo ? oltre che con la pubblicazione a breve di un ulteriore avviso a tempo determinato ? con la proposta di attivazione di una convenzione con le ASL confinanti (Torino e Biella) per colmare temporaneamente il fabbisogno di settantasei ore settimanali di psichiatri presso i nostri servizi, i quali svolgerebbero ore di urgenza favorendo così una continuità terapeutica degli psichiatri presenti, che non verrebbero gravati di turni notturni o festivi. Il concorso pubblico di cui sopra sarà bandito nell'estate prossima, a seguito dell'acquisizione delle nuove specializzazioni previste nel luglio 2019. La specializzazione finisce a luglio 2019, quindi solo in quel momento ha un senso aprire di nuovo un concorso per i tempi indeterminati.

Ciò premesso, per quanto riguarda in particolare la mozione che condividiamo e che credo sia ragionevolmente anche motivata ? pur rilevando che nelle premesse del testo della mozione si confondono le quantità di prestazioni con quelle dei ricoveri, che sono di fatto due cose diverse, quindi non si può dire che lo scorso anno erano mi pare trecento ricoveri e quest'anno siamo già a trecentouno prestazioni ?, condivido l'esigenza che l'Azienda USL provveda a mettere in atto nei tempi più brevi possibili le soluzioni richieste e che ne dia conto all'Assessorato competente e, per il suo tramite, naturalmente, alla Commissione e al Consiglio regionale.

Noi saremmo per accogliere questa mozione chiedendo se sia possibile modificare l'impegnativa lasciando un solo punto. Il primo, "illustrare le cause" bene o male le abbiamo illustrate e le abbiamo condivise, lascerei lo step dei tre mesi in questo senso: "riferire alla Commissione competente gli esiti dei provvedimenti assunti dall'azienda USL nei tre mesi successivi alla presente mozione". Quindi da adesso nei prossimi mesi, per la fine dell'anno, avere un ritorno sugli esiti dei provvedimenti che prenderà USL in questo periodo, un ritorno in Commissione, affinché tutto il Consiglio regionale possa essere messo a conoscenza.

Se siete d'accordo noi modificheremmo l'impegnativa in questi termini, e quindi ci prendiamo l'impegno, sapendo che per il concorso a tempo indeterminato dobbiamo aspettare l'estate 2019 per avere il termine della specialistica, ma le mobilità, i tempi determinati e altre opzioni le stanno vagliando, chiederei all'Azienda di venire a relazionare in Commissione da qui alla fine dell'anno. Se va bene, se lo concordate, lascerei il testo.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (IC) - Solo a integrazione di una premessa che non è nella mozione, perché è qualche cosa a cui abbiamo potuto fare riferimento in un secondo tempo. Oltre a tutto quanto è stato illustrato dalla collega Russo, mi permetto di aggiungere un'altra osservazione. La situazione, così come si prospetta attualmente, è una situazione grave ? evidenziata da alcune segnalazioni che pervenutemi, ma che non ho avuto il tempo di verificare esattamente e quindi non so se sto dicendo una cosa che corrisponde esattamente alla realtà, ma credo di sì ? questa carenza comporta il rischio che questo disagio dovuto alla carenza di medici vada a riversarsi anche sulla situazione degli ambulatori territoriali, perché in questo momento funzionano degli ambulatori territoriali, settimanali o bisettimanali, in varie parti della Valle. Ho presente la situazione del poliambulatorio di Donnas dove c'è uno psichiatra due volte alla settimana. Quindi con una difficoltà ad avere un organico che soddisfi tutte le richieste, temo ci sia il rischio che anche sugli ambulatori territoriali ci possa essere comunque una contrazione.

L'altra aspetto che non ho verificato, ma a cui ci tengo, visto che la discussione è su questo tema, contempla che, nel caso in cui ci si debba rivolgere esclusivamente agli ambulatori di psichiatria dell'ospedale regionale, vi sarebbe anche il rischio di non poter usufruire di un servizio nominativo. Questo verrebbe a significare che chi ha dei disturbi e deve seguire delle cure potrebbe essere seguito dallo psichiatra di turno. Questo problema si porrebbe anche per malati di altro tipo, ma io credo che per chi soffre di queste patologie avere la continuità di una persona che conosce il caso e che segue la sua situazione sia tutt'altra cosa.

Mi rendo conto che questo è particolarmente difficile, è una situazione ancora diversa da quella prospettata, però, proprio per questo, io credo che la richiesta dell'Assessore d'impegnare semplicemente a far riferire alla USL entro la fine dell'anno sia forse un pochino riduttiva, anche se mi rendo conto che la situazione è complicata. Quindi questo "trovare una soluzione" può essere magari modificato, ma semplicemente dire "impegniamo a riferire entro la fine dell'anno", se ho capito la proposta di correzione, a me personalmente sembra un pochino limitante.

Presidente - La parola all'assessore Certan.

Certan (ALPE) - Collega Minelli, proprio perché non volevo essere vaga e anche perché so cosa vuol dire la correzione di mozioni, soprattutto per chi è all'opposizione, avevamo messo "riferire in Commissione gli esiti dei provvedimenti", quindi non solo di quello che è stato fatto nel giro di tre mesi, anche perché una certa temporalità per poterli fare dobbiamo permetterla alla USL, perché non è così immediato che da oggi a domani si decida e si ottenga di avere un potenziamento di specialisti e soprattutto di psichiatri, dei quali su tutto il territorio nazionale vi è carenza. Proprio per quello avevamo messo "riferire in Commissione degli esiti dei provvedimenti", non solo quali provvedimenti sono stati presi ma anche quali esiti, proprio per poter monitorare eventualmente ed intervenire ancora di più.

L'altro aspetto ? che ha fatto bene a sottolineare, ma che non bisogna confondere ? è la situazione tra Dipartimento di salute mentale e quindi area ospedaliera e area territoriale. Sono due aree diverse, ci sono specialisti e responsabili in un settore e nell'altro: in questo momento stiamo parlando in particolare del reparto di salute mentale, diversa è tutta la parte di psicologi e psichiatri che sono sull'area territoriale. Chiaramente facendo riferimento entrambi all'Azienda USL stanno lavorando in stretta sinergia, anche perché è naturale che solo lavorando in stretta sinergia potranno efficacemente lavorare e migliorare entrambi. Quindi è chiaro che non sono l'uno all'oscuro dell'altro, ma stanno lavorando in modo adeguato. Le dico anche che lunedì, all'interno delle riunioni della Direzione strategica, ci sarà la riunione con il capo Dipartimento e con tutta la Direzione strategica proprio su questo argomento; ma era già preventivato, quindi possiamo anche potenziare la richiesta in questi termini. La precisazione andava proprio a cercare in breve di ottenere qualche risultato, sapendo che gli anni accademici e le specialistiche hanno dei tempi.

Presidente - La parola alla consigliera Rini.

Rini (GM) - Vorrei intanto ringraziare la collega Russo, perché ha portato in quest'aula un argomento, anche una criticità che esiste e che permane, ma soprattutto una tematica che troppo spesso viene banalizzata, troppo spesso viene sminuita e, ahimè, talvolta anche evitata. Invece senza entrare nel merito della ricostruzione dell'entità, dei numeri e dell'importanza che questo fenomeno e che tutte le patologie legate alle malattie psichiatriche che comprendono fasce e criticità molto diverse, molto eterogenee tra di loro, io credo che sia giusto che quest'aula discuta, dibatta e cerchi di rendere più performante anche il settore che se ne occupa.

Collegandomi a quanto hanno detto la collega Minelli e l'Assessore Certan, che ringrazio per la disponibilità, credo che sia veramente opportuno portare questa tematica in V Commissione e magari, legandoci a queste criticità che sono di organizzazione medica, cogliere l'occasione per ampliare la discussione. La collega Russo ha parlato molto bene di prevenzione, questo sicuramente ? tanto più in una tematica come questa ? diventa fondamentale.

Negli anni tanto è stato fatto ? un ringraziamento sicuramente alla dottoressa Beoni che ha preso in mano una situazione molto critica e che credo stia facendo un ottimo lavoro ? ma è importante riuscire ad analizzare anche il collegamento con il territorio; la collega Russo ha parlato della situazione ambulatoriale e anche territoriale sul tema psichiatrico e su questo chiedo la disponibilità del Presidente di V Commissione per approfondire la tematica ambulatoriale e territoriale, penso ad altri servizi come per esempio quello pediatrico che, per ovvie ragioni, sto toccando con mano, dove sappiamo esserci delle criticità (penso anche e soprattutto alla bassa Valle).

Detto questo, ritengo che fare un'analisi, una panoramica di questa tematica, entrando più nel dettaglio, sia inerente anche al grande lavoro che, prima ho ricordato, la dottoressa Beoni negli ultimi anni ha portato avanti con competenza, supportata dalla parte USL e anche dal mondo del volontariato e dell'associazionismo. Penso alla DIAPSI che si occupa delle malattie mentali e cerca davvero di fare un ottimo lavoro sul territorio.

Quindi, se è possibile, al di là di questo impegno a livello di parte organica, riuscire ad ampliare queste discussioni. Io non faccio parte della V Commissione, ma chiederei la gentilezza di poter partecipare e di poter portare il mio umile contributo a questa tematica che mi sta particolarmente a cuore; sarebbe importante se potessimo ampliare la discussione e potessimo approfondire e analizzare in V Commissione queste criticità che ci sono a livello ospedaliero ma anche territoriale.

Presidente - La parola al consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Credo che questi siano temi che vanno affrontati in Consiglio, perché è giusto dare il valore politico a iniziative di questo tipo, poi vanno elaborati nella maniera giusta nelle Commissioni.

Nel giugno scorso, come Assessorato alla sanità avevamo organizzato un evento dal titolo "Nella pancia di Marco Cavallo" che stava a significare una valutazione e anche un'analisi di cosa si era fatto in Valle d'Aosta a quarant'anni dalla legge Basaglia, di quali percorsi di crescita nell'assistenza e nell'attenzione a questa malattia erano stati sviluppati; giornate di lavoro per i medici dell'ospedale e una giornata finale con l'associazione DIAPSI, con i referenti delle strutture sul territorio, oltre ad associazioni che fanno un enorme lavoro di raccordo insieme ai dottori, e bisognerà cercare di coinvolgere anche i centri diurni, le strutture riabilitative. C'è stato comunque, per nostra fortuna, un lavoro importante che deve essere ancora sostenuto.

L'emergenza che segnalate purtroppo riguarda il comparto in generale della sanità. Abbiamo una riduzione di medici che credo sia intorno al 10 percento ormai, ci sono difficoltà nel perseguire il programma che era stato presentato. In tutti i programmi elettorali c'è un'attenzione non solo di tipo finanziario a questo fenomeno, però ci vanno delle risorse. In questi giorni si sta dando attenzione al sistema pensionistico, quindi alla famosa "quota cento" che se da un lato crea possibilità ? in cui tutti speriamo ? d'inserire nuovi giovani, dall'altro mette in allarme il sistema perché abbiamo pochi medici formati e avremo un pensionamento importante, soprattutto nell'area medica. Quindi tanti elementi da tenere in considerazione, compreso il fatto che nella gestione del bilancio dell'azienda si deve tenere in considerazione tutte le criticità rispetto alle spese del personale.

Quello che è importante sono i tempi, ma è soprattutto importante capire come l'Azienda possa rispondere a questi tempi, a mio avviso, perché anche qui possiamo garantire il nostro impegno politico, ma non dobbiamo neanche illudere le persone. Recuperare questo personale non è così facile, ci sono specialità di un certo tipo e non è così facile orientarle in Valle d'Aosta. Io credo che sia importante fare attenzione, ma soprattutto intraprendere ?come è emerso durante i lavori del Convegno ? un'azione di sensibilizzazione culturale sulla comunità. C'è necessità ? la collega Rini l'aveva sottolineato bene ? d'integrazione, di preparare la comunità, perché i percorsi di recupero, di riabilitazione hanno bisogno di una comunità che sappia accogliere, di persone che sappiano conoscere da un lato e anche prepararsi a sostenere dei percorsi riabilitativi, che non possono essere fatti tra le mura di casa, ma hanno bisogno di comunità pronte, evolute che sappiano rimettere le persone in condizioni di vivere la propria vita.

Quindi grazie per l'intervento e da parte nostra, come gruppo, la disponibilità a portare un contributo attivo e fattivo al problema.

Presidente - La parola alla consigliera Nasso.

Nasso (M5S) - In quanto firmataria di questa mozione sono ben contenta di vedere che alcune tematiche non abbiano quasi colori politici ed è giusto che si vada tutti insieme in questa direzione.

Mi permetto di fare un'osservazione e un rimando. Sottolineo che la psichiatria, che è una struttura complessa, ha sotto di sé anche il SERD che è una struttura per le dipendenze. Ne avevamo già parlato a luglio in quest'aula. Il SERD è quindi una struttura semplice che sta sotto la psichiatria ed è struttura semplice solo in Valle d'Aosta: in tutta Italia è struttura complessa.

Questo per dire che potrebbe essere una criticità per la struttura di psichiatria e quindi auspico una collaborazione, anche da parte della V Commissione, come ha detto la consigliera Rini, per cercare un punto d'arrivo comune che soddisfi tutta la comunità.

Presidente - La parola al consigliere Rollandin.

Rollandin (UV) - Credo che l'iniziativa sia uno degli esempi di una materia che ciclicamente torna in questo Consiglio. Su questo tema ci sono stati impegni precisi che si sono susseguiti nel tempo, apportando numerosi miglioramenti, sono stati fatti dei salti di qualità enormi, in particolare, va sottolineato, riguardo alle persone. Non possiamo tacere che anche nelle nostre strutture ci sono stati dei momenti di difficoltà legati agli operatori. Questo è un aspetto molto chiaro.

Se poi succede a chi dirige è ancora peggio. La collega parlava dei SERD, strutture semplici e strutture complesse, ragionamento che può starci come no, nel senso che la parte riabilitativa è un aspetto molto delicato, perché, se non c'è la parte riabilitativa, c'è la ricaduta... Credo che basti analizzare l'andirivieni: "il paziente esce, quanti giorni sta fuori e poi ritorna, e con che risultati?" Ecco perché mi sembra che l'idea di fare questa discussione o comunque di fare un ragionamento in Commissione sia corretto, da una parte per vedere i risultati e dall'altra per tenere conto di una serie di voci che qui giustamente non sono state evocate, perché si è portata l'attenzione sul tema generale, per poi dare la possibilità di individuare il settore dove si può fare qualcosa, perché il concetto di fondo è: "come si può migliorare?". Nel tempo ho assistito a una serie di percorsi che avevano sempre delle criticità legate a dei distinguo, delle non corrispondenze tra gli indirizzi e quello che di fatto avveniva negli ambulatori e nel reparto di psichiatria: questo creava non pochi problemi all'utenza e quindi alle famiglie.

Abbiamo delle strutture di recupero, delle strutture dove si sta cercando, anche con specialisti, di lavorare nello specifico: ogni caso è a sé stante, per cui non è come per altre tipologie di malattie o comunque per interventi che si sa come si risolvono: qui no, qui la diagnosi porta a dire di volta in volta che cosa si debba fare.

Credo sia corretto fare questa analisi puntuale nella Commissione per vedere se ci siano degli aspetti, come ci sono, che vadano benissimo; il problema sta nell'incidere dove ci sono dei punti di difficoltà.

Sottolineo che sicuramente anche il SERD fa un grosso lavoro, però anche lì non sempre c'è una disponibilità e questo logicamente rischia di far cadere la parte più difficile che ricordavamo, perché è lì il punto importante. Quindi mi associo a questa modalità d'intervenire, come anche i colleghi hanno richiamato.

Presidente - La parola all'assessore Certan.

Certan (ALPE) - Ringrazio degli interventi che credo in modo complementare abbiano aggiunto degli elementi interessanti. Due precisazioni a complemento di quanto è stato detto. È vero, a livello nazionale in generale i SERD sono sotto l'area territoriale e sono strutture complesse e il nostro è una struttura semplice dipartimentale sotto l'area ospedaliera, su questo si può sicuramente fare una valutazione. Per dargli un'ulteriore connotazione, bisognerà però potenziare l'organico, ora il SERD è davvero ai minimi termini come organico, bisognerà restituirgli la sua funzione preventiva ? andare ad acciuffare sul territorio proprio le situazioni iniziali ? funzione che, proprio per una carenza di organico, ha un po' perso ed è chiaro che sta tamponando e sta sostenendo le situazioni laddove non è possibile intervenire prima.

Questa problematica tocca fasce di età sempre più giovani, anche in relazione all'uso correlato di alcol, superalcolici o di altre sostanze. Un tossicologo ricordava che ci sono circa ottocento sostanze nuove all'anno di cui neppure gli esperti riescono a capire la composizione e quindi è ancora più difficile intervenire con dei medicinali, è davvero una situazione molto critica. In questo momento il Dipartimento sta affrontando un'emergenza, ma la sta affrontando con grande senso di responsabilità e sta cercando d'intervenire nel miglior modo possibile.

Vi è l'altro aspetto che il collega Rollandin ha sottolineato dei percorsi complementari che ci sono nelle varie case di cura; di questo tema avrei parlato oggi in una interpellanza, che poi è stata ritirata, del collega Bertschy sull'UVMD (unità di valutazione per l'accreditamento per quanto riguarda le disabilità), per la quale vi è l'esigenza di fare una valutazione e, anche lì, di capire quali siano i criteri di accreditamento per queste case di cura che possano rispondere a una serie di criteri di assistenza che sono necessari. Sicuramente in Commissione questo potrà essere snocciolato e in qualche modo dettagliato meglio.

Non ho capito se la collega Rini preferiva fare una Commissione subito adesso oppure prendiamo l'impegno entro la fine dell'anno; lasciamo i tre mesi che avevate messo.

Allora rileggo l'impegno, così lo registriamo: "riferire in Commissione gli esiti dei provvedimenti assunti dall'azienda USL nei tre mesi successivi alla presente mozione". Sappiamo che lo facciamo con gli specialisti, con chi se ne occupa in ambito di USL.

Presidente - La parola alla consigliera Russo.

Russo (M5S) - Ringrazio l'Assessore, grazie a tutti i contributi che ci sono stati su questo tema. Come ha detto il collega Bertschy, è ovvio che nella sede del Consiglio regionale la scelta è ovviamente solo politica, quindi mi sembra che si evidenzi con chiarezza che il Consiglio valuta che questa sia una problematica da prendere in carico ed è ovviamente in Commissione che si troveranno poi gli strumenti e la modalità per arrivare a una soluzione del problema.

Accetto gli emendamenti, sarà mia premura controllare e monitorare che tutto quanto abbiamo scritto in questa mozione venga rispettato.

Presidente - Non ci sono altre richieste d'intervento, pongo pertanto in votazione questa mozione, come modificata dall'Assessore e accettato dal proponente.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Comunico l'esito della votazione:

Presenti: 34

Votanti : 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.