Oggetto del Consiglio n. 3012 del 8 novembre 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 3012/XIV - Reiezione di Mozione: "Costituzione di una Commissione consiliare speciale, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno del Consiglio, per verificare gli appalti di lavori gestiti dalle società partecipate".
Rosset (Presidente) - Passiamo al punto n. 37 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Chiedo, come eravamo rimasti d'accordo nella pausa precedente, un incontro tra maggioranza e minoranza, al fine di definire come vogliamo procedere, sia in merito a questa mozione sia eventualmente sulle altre.
Presidente - Sospensione concessa. Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Mi sono dimenticato di dire che nel frattempo verrà presentata una risoluzione. Peraltro, il presidente Viérin ci aveva annunciato una risoluzione sulla Catalogna; noi ne presenteremo una su un altro aspetto, per cui ne discuteremo, se siamo d'accordo.
Presidente - Sospensione concessa.
La seduta è sospesa alle ore 10:10 e riprende alle ore 10:53.
Rosset (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Siamo giunti al punto n. 37 dell'ordine del giorno. È stata chiesta una sospensione. Ci sono richieste di intervento? Qualcuno vuole illustrare? Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Aspettavo di avere alcune indicazioni in merito, visto che la sospensione era propedeutica a capire se c'era la possibilità di condividere il percorso almeno su questa mozione. Nulla è stato detto, pertanto penso che l'iter sarà quello consueto.
Con questa mozione chiede di costituire, ai sensi dell'articolo 21 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, una Commissione consiliare speciale. Non è una commissione d'inchiesta, non ci piace il termine "d'inchiesta", ma è una Commissione speciale che è necessaria in un sistema valdostano, che ripetutamente è stato oggetto di giudizi e commenti: in primis da parte della presidente della Commissione parlamentare antimafia, l'onorevole Rosy Bindi, in seguito dal Procuratore generale di Torino dottor Francesco Saluzzo, dal nuovo capo della Procura di Aosta dottor Paolo Fortuna e delle numerose pagine di giornali che ormai, non dico quotidianamente, ma settimanalmente dipingono una Valle d'Aosta; l'ultimo titolo del La Repubblica è "Una Valle d'Aosta tutti i guai". Quello che dispiace di più, su come viene dipinto il sistema valdostano, è che tutto questo avviene in un assordante e imbarazzante silenzio delle istituzioni e del Governo regionale. I casi sono due. Non abbiamo argomenti per difenderci: ma io, come consigliere regionale e come cittadino valdostano, mi rifiuto di credere che non abbiamo argomenti per difendere la nostra autonomia e le scelte fatte fino a oggi, da quella che tutti chiedono sia un'Amministrazione trasparente. Mi rifiuto di crederlo, in primis come cittadino valdostano! Ma se non è il caso uno, è il caso due! Il secondo caso è che in questo momento, chi rappresenta la politica, in primis chi rappresenta il governo e le istituzioni, coloro che hanno i rapporti diretti con le società partecipate, non hanno informazioni o non hanno argomenti per potersi difendere. Ma se non ci sono informazioni sufficienti, se non ci sono argomenti sufficienti, è ora di fare chiarezza. È una politica di basso livello quella che delega alla magistratura un compito che è sicuramente quello di indagare se ci sono o meno degli abusi, se ci sono degli atti illegittimi, ma che non è in grado di autoregolamentarsi per avere una politica chiara, trasparente, che sia di esempio per le altre autonomie, per gli altri modelli di gestione a livello nazionale e soprattutto che sia di chiara e facile lettura per i cittadini.
Ecco perché noi chiediamo questa Commissione speciale: per dare l'opportunità a tutti di avere argomenti a sufficienza per difendere la legittimità delle scelte, in primis delle società partecipate, che sono il vero anello economico che in questo momento sta ancora avendo quei residui di capacità finanziarie che, purtroppo, da altre parti non ci sono più. Per gestire risorse pubbliche è d'obbligo che ci sia quella dovuta e adeguata trasparenza. Pertanto, non è che si voglia arrivare a delle sentenze, o fare un'attività che non ci riguarda. Noi vogliamo che la politica abbia la possibilità di intervenire e di leggere gli atti.
I 116 che abbiamo fatto fino a oggi non sono sufficienti, perché ci portano degli atti che sono la fase finale di un percorso. Noi vogliamo entrare nel percorso e capire cos'è successo nel percorso. Sicuramente in questa fase non c'è molto tempo, tenuto conto che queste commissioni decadono poi in automatico quando termina la legislatura. Noi vogliamo arrivare in tempi brevi ad avere accesso a questi atti. Per cui, rispetto al testo originario della mozione, noi chiederemo che questa Commissione speciale sia definita nell'ambito di casinò, CVA e impianti a fune, proprio perché c'è poco tempo.
Crediamo sia un'opportunità della politica di non trincerarsi dietro quel silenzio imbarazzante che ha dipinto una Valle d'Aosta - continuiamo a credere e vogliamo credere che non sia quella dipinta - con anche delle palesi inesattezze sugli organi di informazione, ma che nessuno ha smentito a nessun livello, nel più imbarazzante e assordante silenzio delle istituzioni.
È un'opportunità quella che si vuole dare, senza arrivare a facili giudizi, tenuto conto che comunque - ci tengo a sottolinearlo - un po' di chiarezza nel percorso di CVA è già stato fatto in merito alle turbine cinesi. È stato fatto grazie a una commissione consiliare speciale, che ha redatto degli atti, sulla base dei quali si stanno muovendo i vertici, lentamente in questo momento, per chiedere dei rimborsi spese o dei danni, dovuti a una gestione assolutamente impropria delle risorse pubbliche.
Non voglio dilungarmi oltre nell'illustrazione, perché penso che ognuno avrà qualcosa da dire. Naturalmente, nell'intervento in cui entrerò un po' più nello specifico, dirò anche dove e quanti sono gli aspetti oscuri di tutta questa faccenda, di queste partecipate.
Presidente - Siamo in discussione generale. Chi vuole intervenire? Ha chiesto la parola il consigliere Fabbri, ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Noi, come gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste, non mettiamo certamente in discussione la validità delle commissioni speciali. Non l'abbiamo mai messa in dubbio e, anzi, partecipando attivamente, in prima persona e anche presiedendo una commissione speciale che ha avuto dei risvolti estremamente importanti per la nostra vita politica e amministrativa, l'abbiamo dimostrato e l'abbiamo sostenuta fino in fondo. Quella che oggi discutiamo con questa mozione, non è la validità, ma l'opportunità di istituire questa commissione speciale che, in questo particolare momento che stiamo vivendo di fine legislatura, secondo noi non può avere la possibilità di espletare correttamente ed efficacemente ciò che ripropone. Ci ripropone infatti di indagare su un amplissimo settore della vita amministrativa che, a nostro avviso, richiederebbe molto più tempo e molto più impegno di quanto possiamo dedicare in quest'ultimo scorcio di legislatura. Anche riducendoci alle principali partecipate regionali, noi crediamo non ci sarebbe il tempo necessario e l'opportunità di entrare nello specifico, per sviscerare i problemi e per darne dei giudizi definitivi. Penso anche alla difficoltà che alcuni gruppi consiliari presenti, con scarso numero di consiglieri, potrebbero avere in questa funzione.
Procedendo in questi tempi ristretti, a nostro avviso, non avremmo gli strumenti e la possibilità di approfondire queste situazioni. Abbiamo ancora però la possibilità di approfondire in Commissione, specificatamente su alcuni argomenti, le problematiche che i vari consiglieri vorranno sottoporre. Le Commissioni non si sono mai negate a discutere approfonditamente questi problemi. Per cui, a nostro avviso, se ci sono delle tematiche particolari, non ci sarà, da parte né della presidenza né delle Commissioni, una volontà di non approfondire i problemi nel tempo che ci rimarrà. Torno a ripetere che per noi, come gruppo UVP, queste commissioni speciali sono fondamentali nell'affrontare specifici argomenti e non per affrontare degli argomenti troppo ampi, per avere la freddezza del giudizio di esprimersi su argomenti specifici.
Vorrei ribadire che la nostra posizione non è quella della messa in discussione dello strumento, ma che questo strumento non può avere, in quest'ultimo periodo della legislatura, la possibilità di svolgere il suo compito. La nostra posizione, quindi, è di demandare, se ci sono degli argomenti che si vogliono sviscerare e approfondire, alle Commissioni competenti, che hanno la possibilità e sicuramente la disponibilità di affrontare questi argomenti. Pertanto, noi, come gruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste ci asterremo su questa mozione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Solo per chiarire alcuni concetti presenti all'interno di questa mozione, che ho firmato convintamente. Mi è sembrato di capire dalle parole del collega Fabbri, che il voto di astensione dell'UVP sia giustificato dal fatto che non c'è tempo - ormai siamo a fine legislatura e siamo talmente tanto presi dagli impegni che non c'è tempo - e che, così facendo, magari si aiutano anche i gruppi con piccoli numeri. Mi sono sentito preso in causa, perché sicuramente sono in uno dei gruppi con il numero più piccolo. Sostanzialmente quindi non è opportuno, non c'è l'opportunità.
Vorrei soltanto spiegare a quest'aula che per quanto mi riguarda, per quanto riguarda il nostro gruppo, per me si può cominciare a lavorare anche subito. Siamo pagati fino all'ultimo giorno, quindi per quanto mi riguarda queste affermazioni lasciano il tempo che trovano. Ho lavorato anche nella Commissione d'inchiesta nella stessa situazione attuale e non mi sembra di aver fatto cose diverse.
Io trovo che siano solo scuse. D'altronde, i fatti e quello che sta accadendo stanno sopravanzando le nostre mozioni. Basta leggere il giornale di oggi e si vede chiaramente che le parole della presidente Bindi sono più che accertate. Ma lo erano già per noi e non è una novità, non doveva venire la Bindi a dircelo, almeno per quanto ci riguarda. Sono cinque anni, ma anche da prima di questi cinque anni, che raccontiamo che c'è un sistema, chiamato da noi "sacra grolla unita", che prospera sulle spalle di alcuni valdostani, mentre altri valdostani prosperano.
Quindi, per me sarebbe necessario. Io sto ancora aspettando quello che l'assessore Perron aveva promesso di farci vedere sul casinò. Sto ancora aspettando: magari la prossima legislatura, se sarà ancora assessore, mi farà vedere le famose fatture! Ma non c'è bisogno, tanto, con i 116 che abbiamo avuto e con quello che abbiamo tirato fuori, è già uscito di tutto. D'altronde, l'organizzazione che c'è negli uffici, da un punto di vista formale, è sempre perfetta. Questa è la cosa più divertente. Però abbiamo visto, con la Commissione speciale su CVA, che sebbene così perfetta non ha portato ai risultati sperati.
Ripeto: per quanto riguarda me, ma posso tranquillamente dirlo a nome di tutto il gruppo, si può cominciare anche subito. Siamo pagati per fare questo lavoro, dovremmo farlo al meglio delle nostre possibilità. Spesso vedo che alcuni colleghi, in qualche modo, vengono meno a questo mandato, ma non sta a me giudicare, sia chiaro. Quindi per quanto riguarda, respingo completamente le parole dette a questo riguardo dal collega Fabbri.
Un'ultima cosa vorrei dire all'aula e a chi ci ascolta. Se pensate, in questo modo, di mettere il coperchio su una pentola che ormai tracima da tutte le parti, avete sbagliato completamente. Se non vi rendete conto che ormai tutto questo sistema sta collassando, sta uscendo fuori di tutto e verrà fuori tutto, e pensate di farlo gestire alla magistratura all'esterno di quest'aula, non avete minimamente capito quello che sta per succedere. Sta arrivando uno tsunami e non ve ne siete ancora resi conto. Continuate a fare così, a mettere la testa sotto la sabbia e a far finta di nulla. I fatti vi travolgeranno.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Certamente è un argomento difficile e complicato, soprattutto a pochi mesi dalla chiusura di una legislatura. Abbiamo avuto modo, in questa legislatura, di confrontarci più volte su queste questioni. Si è costituita la Commissione speciale per la CVA e risultati ne ha dati. Si è costituita la commissione speciale, la cosiddetta "task force Casinò", che mi sembra non abbia dato risultati efficaci. Si è lavorato per parecchi anni alla formulazione della legge n. 20 sulle partecipate: è stato un percorso di autoregolamentazione e, da questo punto di vista, abbiamo scoperto che questa legge presenta alcune lacune e va rivista. In alcuni casi si è rivelata estremamente stringente e ha messo fortemente in difficoltà alcune società partecipate.
Per questo, noi riteniamo, concordando con il collega capogruppo dell'Union Valdôtaine Progressiste, che i tempi siano decisamente stretti. Concordiamo che non ci possiamo sottrarre al lavoro, perché siamo giustamente pagati, ma siamo certi che il tempo non sarà sufficiente per fare un lavoro adeguato, ma probabilmente per avvicinarci a una campagna elettorale che è già iniziata e che è già in corso. Quindi non c'è nessuna volontà di bavaglio, ma la volontà di intervenire seriamente. E questo tempo potremmo sprecarlo intervenendo sulla legge n. 20, rimodulandola e dando l'opportunità di avere una legge più efficace e che dia più risultati.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Francamente, sarà che sono giovane e che sono appena entrato, ma sono basito dagli interventi dei colleghi di maggioranza. Sono basito perché francamente non ho capito l'intervento del collega Baccega, che mi sembrato totalmente fuori tema. Invece ho capito l'intervento del collega Fabbri e, francamente, non lo condivido, perché anche i fatti che stanno succedendo in altri palazzi rispetto a questo, ci impongono il dovere di fare chiarezza. Noi non facciamo il lavoro della magistratura, ma noi siamo chiamati a chiarire come sono stati spesi i soldi dei valdostani, cioè delle persone che, con il loro voto, ci hanno permesso di stare qui, perché pensavano che noi potessimo rappresentare le loro idee e i loro bisogni al meglio.
Io penso che sia dovere di quest'aula, che sia dovere di ognuno di noi, di noi trentacinque o di coloro che oggi sono in aula, visto che non siamo tutti presenti, di chiarire, di spiegare alle valdostane e ai valdostani, a coloro i quali ci hanno dato il mandato, come sono stati usati i soldi nelle partecipate. Io penso che i fatti di queste ore ce lo impongano. Le dichiarazioni dell'onorevole Bindi sono, secondo me, importanti e da non sottovalutare.
Anche se non ho firmato questa mozione, perché ne avevo già firmate altre tre - se non ci fosse il limite, l'avrei firmata molto volentieri - io la sostengo con grandissima forza, perché io penso che soprattutto i fatti che stanno succedendo in queste ore fuori da qui, ci impongano il dovere di fare chiarezza sui soldi nelle partecipate. Se non lo capite, se fate finta di non capirlo, davvero io concordo con il collega Cognetta: i fatti vi travolgeranno.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Il tema che è stato posto all'attenzione è di grande attualità. È un tema di cui si è iniziato a parlare e a riflettere negli ultimi giorni, anche a seguito dell'audizione che c'è stata della Commissione antimafia nazionale ad Aosta, dove sono state espresse delle parole piuttosto preoccupanti riguardo alla situazione della nostra valle, riguardo alla situazione del tessuto economico e produttivo. È stato affermato in quell'occasione che le infiltrazioni mafiose condizionano l'economia di questa terra e anche la politica e le sue scelte.
Credo sia più che mai opportuno condividere l'iniziativa che è stata presentata, perché vuole portare a fare chiarezza sul sistema delle partecipate. In un momento particolarmente difficile, è doveroso dare contezza ai valdostani che la Valle d'Aosta non è tutta così, che c'è una situazione di pulizia morale nella nostra valle e quindi dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter avere gli elementi per far capire alla gente la nostra realtà.
Credo che la piega che sta prendendo questo Consiglio oggi sia completamente opposta, perché è una piega che porta all'omertà, alla voglia di non vedere, alla voglia di non approfondire le questioni. Mi spiace aver sentito le parole del collega Fabbri, che ho sempre molto apprezzato in questa legislatura per il suo alto senso di responsabilità nelle sue dichiarazioni. Ma trincerarsi oggi dietro al fatto che non c'è tempo, caro collega Fabbri, questo mi sembra che evidenzi una metamorfosi del suo gruppo. Noi abbiamo condiviso con voi un'esperienza, abbiamo condiviso la costituzione della Commissione d'inchiesta sulla CVA, che mi sembra abbia prodotto dei buoni risultati. Abbiamo lavorato con intensità in poche sedute e siamo riusciti a portare dei risultati alla comunità valdostana. Credo che oggi ci siano tutti i tempi - basta volerlo! - di approfondire le questioni.
Non mi stupisco delle affermazioni fatte dal collega Baccega, perché è in continuità con quella che era la sua visione, con quello che aveva rappresentato già anche al momento della costituzione della Commissione d'inchiesta sulla CVA. Ma qui si tratta di una involuzione rispetto alla posizione che veniva tenuta, che era una posizione che portava ad approfondire i temi e a cercare di fare chiarezza. Quindi io mi aspettavo che la vostra presenza oggi nella maggioranza regionale, potesse far sì di portare anche le altre forze che allora non erano su questa posizione a condividere tale percorso, invece siamo qui a vedere che è successo il contrario, che sono le altre forze che hanno portato voi a condividere la loro posizione.
Faccio solo alcuni esempi sul perché, secondo me, bisogna fare questi approfondimenti. Io non entro nel merito della legittimità delle scelte che vengono fatte nelle partecipate, perché ci sono dei consigli di amministrazione e ci sono dei collegi sindacali che devono verificare la correttezza degli affidamenti e della spesa. Però, credo che la politica abbia la responsabilità di verificare l'adeguatezza della spesa che viene fatta all'interno delle società partecipate e mi riferisco laddove sono stati fatti dei grandi investimenti, in particolare sul casinò. Se un metro quadro di piastrelle costa 30 euro al metro o 90 euro al metro, la spesa è tre volte tanto! Quindi, se abbiamo speso 100 milioni di euro, se ne potevano spendere magari 50 milioni per ristrutturare il casinò? Queste sono delle verifiche che dobbiamo fare, perché fino a oggi abbiamo avuto la difficoltà dell'accesso a capire e a vedere quali sono state le motivazioni, le ragioni, l'entità delle singole spese che sono state prodotte.
Credo che nell'arco di pochi pomeriggi, guardando dei capitolati, siamo in grado di capire benissimo se c'è stata un'adeguatezza di spesa. Così come sul casinò, lo si può fare anche sulla CVA, lo si può fare sugli impianti di risalita, e questo porterebbe a chiarire definitivamente, di fronte alla popolazione, che i soldi vengono ben spesi. Tenere un comportamento oggi passivo, trincerarsi dietro il fatto che non abbiamo tempo o che abbiamo altro da fare, o che forse ci sono delle altre priorità, vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia. Ci sono anche delle persone nuove dentro il Consiglio - mi riferisco al collega Contoz, che è sempre stata una persona che ha contribuito attivamente nell'ambito delle discussioni politiche, nei movimenti che ha frequentato in modo guerrigliero, con la voglia di fare chiarezza - ma io mi chiedo se voi oggi tutti vi adeguate a queste posizioni, di stare qui, di non affrontare le questioni e non fare chiarezza e nel frattempo succedono delle cose che non devono accadere.
Pertanto, credo sia opportuno condividere questa linea e questo percorso, per cercare di diffondere un'immagine positiva del sistema delle partecipate, perché è un sistema dove lavorano delle persone corrette, dove lavorano delle persone con senso di responsabilità e quindi noi abbiamo anche il dovere, nei loro confronti, di valorizzare la loro attività. Ma così facendo, stiamo facendo tutto il contrario. Pertanto, credo ci sia la necessità di condividere l'iniziativa e di darsi dei tempi precisi. Credo che nell'ambito di qualche di qualche settimana (trenta o sessanta giorni) si possa fornire un contributo interessante alla comunità valdostana, per poter definitivamente chiarire la situazione. È sicuramente una priorità in questo momento e credo che il senso di responsabilità di tutti non possa che portare a condividere l'iniziativa.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin per il secondo intervento, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - No, io prima ho solo illustrato. Sono tra i firmatari.
Presidente - La richiesta del collega è lecita.
Gerandin (GM) - È il primo intervento, perché io ho illustrato la mozione e sono tra i firmatari.
Ho voluto ascoltare ed è stato interessante: abbiamo sentito la posizione dell'UVP, abbiamo sentito la posizione di EPAV. A nostro parere, era interessante capire anche la posizione dell'Union Valdôtaine ed eventualmente del PD, per avere un quadro un po' più realistico della situazione, perché sappiamo che all'interno di questo Consiglio ci sono sensibilità diverse.
In questo momento, dopo i primi interventi, ritengo di assistere a un quadro molto triste. Quando sono intervenuto nell'illustrazione ho detto che non si trattava di emettere sentenze, ma di fare esclusivamente un'attività di vigilanza dal punto di vista amministrativo, che spetta alla politica e che la politica non può demandare alla magistratura, perché la magistratura deve fare poi eventualmente delle inchieste, se c'è qualcosa che non funziona indagare e, se è il caso, portare a giudizio e condannare. Noi abbiamo chiesto un'attività ispettiva, che è nei compiti della politica.
Ci tengo a ricordare che forse qualcuno ha un po' frainteso tra l'attività delle Commissioni e quella di una commissione speciale. Noi, nelle Commissioni, possiamo chiedere audizioni o quant'altro, ma molto difficilmente si può avere accesso in tempi brevi a tutta una serie di atti. Quello che si chiede con questa commissione speciale è esclusivamente la possibilità di avere accesso agli atti. Torno sul passaggio che ha fatto molto opportunamente il collega Cognetta. Durante la precedente esperienza di assessore del collega Perron, in quest'Aula ho fatto un'espressa richiesta, dicendo "venga a relazionare in Commissione e ci porti gli atti", tenuto conto che pare ci sia una sorta di segreto di Stato, nel senso che "mi raccomando, gli atti non possiamo darveli, se no li divulgate". A nessuno interessava divulgare gli atti, ma interessava avervi accesso, su come 120 milioni di euro di interventi contabilizzati in conto investimenti della società Casinò, di cui - voglio entrare nel dettaglio - 90 milioni di euro contabilizzati con gare di aggiudicazione dei lavori, che erano gare di dialogo competitivo, operando una prima selezione e poi dialogando con i primi tre concorrenti gli elementi essenziali della commessa. Noi nella Casinò abbiamo aggiudicato 90 milioni di euro con questo sistema.
Mi dite perché c'è qualcuno che viene in Valle d'Aosta e dice che le società partecipate sono dei contenitori bui, in cui bisogna fare trasparenza e in cui c'è tutto meno che trasparenza sulla gestione delle risorse pubbliche? Costoro hanno legittimamente sollevato un problema, di cui la politica fino a oggi e penso anche con oggi, sentendo i primi interventi... Collega Fabbri, io ho di lei la massima stima e sono convinto che quello che ha detto non sia quello che pensa: sono veramente convinto che non sia quello che pensa, per la stima che riconosco alla sua persona!
Negare che c'è questa esigenza di avere accesso agli atti! Perché, assessore Perron, che lei venga in Commissione e ci metta giù l'elenco di chi si è aggiudicato le gare, a noi non importa. Io voglio capire su che basi sono state aggiudicate, come sono state fatte le perizie, come sono stati aggiudicati i lavori, le perizie suppletive, chi avete invitato, le modalità, chi ha fatto i bandi, come sono stati aggiudicati i bandi. Queste cose qua, pur prendendosi l'impegno in quest'aula, lei non l'ha fatto, perché quando è venuto in aula è stata una grande delusione - una grande delusione! - perché non è quello che le abbiamo chiesto.
Io mi ricordo che all'epoca c'era comunque una certa sensibilità trasversale su queste cose, perché è un impegno che è stato preso in quest'aula. In questo momento noi diciamo che è fallito il compito delle Commissioni, perché se non c'era una Commissione speciale, non avremmo avuto accesso. Mi dite che ci sono montagne di atti, bene: che questa Commissione prenda la macchina, vada direttamente nelle sedi delle società e controlli. Non è che chiediamo che gli atti vengano portati qui, ma vogliamo controllare, perché la verifica è un obbligo e un compito della politica. Io ricordo, per chi probabilmente se ne dimentica, che visto che c'è tutta questa disponibilità di accesso agli atti che qualcuno ha paventato dicendo che "basta chiedere in Commissione", i colleghi del Movimento Cinque Stelle, per avere accesso agli atti sulle forniture della società Forte di Bard, sono dovuti andare a sentenza in tribunale! Questa è la trasparenza con cui si sono gestiti questi anni di politica in Valle d'Aosta! Allora, è chiaro che non siamo difendibili! Se non vogliamo fare chiarezza, non siamo difendibili. Non siamo difendibili, perché se ci vuole un atto del tribunale per avere accesso agli atti, che ti dica che comunque una società come la Forte di Bard è obbligata a trasmettere la documentazione ai consiglieri regionali nella loro attività ispettiva, è certo che siamo fuori, ma siamo totalmente fuori!
Guardo il collega Nogara: quando saremmo riusciti ad arrivare in fondo alla questione delle turbine cinesi, se non avessimo messo in piedi una Commissione speciale? Quando? Ci saremmo riusciti? Noi ci siamo battuti per anni in Commissione per avere audizioni o quant'altro: effetto zero! Questa Commissione ha messo in luce tutta una serie di... Io mi auguro che poi si abbia il coraggio di andare fino in fondo anche sulla responsabilità di chi ha gestito questo passaggio, perché è troppo comodo adesso chiedere eventualmente i danni a una società a cui nel passato si è affidato direttamente, senza gara, tutta una serie di forniture. E poi adesso, improvvisamente, ci si sveglia e si dice: no, queste forniture non erano il massimo.
Perché ci siamo concentrati su queste tre società? Perché la CVA ha un fatturato al netto nel 2015 di 666 milioni di euro; il settore impianti a fune nel 2015/2016 ne ha 70 milioni; la Casinò nel 2016 ha 65 milioni di euro. Sono le società che in questo momento hanno il pacchetto forte delle risorse. Su queste società bisogna probabilmente fare luce. Quando qualcuno, che penso molto opportunamente si deve difendere anche eventualmente da attacchi personali, dice che in questo momento nessuno ha voluto porre l'attenzione su CVA, io dico senza ombra di dubbio: io voglio porre l'attenzione su CVA. Voglio porre attenzione anche a seguito delle parole che ci ha detto a suo tempo il dottor Giachino, quando aveva un altro ruolo. In Commissione, quando si parlava delle modalità di assunzione in CVA, diceva che la commissione è sempre composta da tre persone: due dell'area tecnica e una dell'ufficio personale; fanno la loro graduatoria e quella è. Se in una società così importante, che ha patrimonio totalmente pubblico, le modalità di assunzione sono queste, noi abbiamo il dovere di fare un'attività ispettiva in questo senso. Non riusciremo a fare tutto? Bene, ma quello che riusciremo a fare sarà comunque di aiuto al discorso di fare chiarezza nel modello valdostano.
Io non penso che la pax valdôtaine, come l'ha chiamata l'onorevole Bindi, sia questa collusione o questa poca trasparenza. La pax valdôtaine è altra cosa! La pax valdôtaine è dare chiarezza a tutti e a tutti i valdostani le stesse opportunità. I nostri disoccupati, i nostri figli, o i giovani che sono in attesa di lavoro, vorrebbero avere tutti l'opportunità di avere l'imprenditore che ti offre un posto di lavoro e poi magari rifiutarlo, sapendo che sei assunto in una partecipata. Questo è il sogno di tutti i valdostani, ma solo qualcuno può! Noi vogliamo capire come mai qualcuno può e altri no: vogliamo capirlo! Vogliamo capire come sono le modalità con cui qualcuno può permettersi il lusso di rifiutare posti di lavoro, sapendo che ci sono altre porte spalancate.
Non volete fare chiarezza? Tutti complici! Tranquilli, non ci sarà un voto segreto su questo, perché dovete schiacciare, dovete metterci la faccia, dovete presentarvi di fronte ai valdostani, perché questa è una cosa che fa vergognare la politica, quella giusta, quella onesta! Uscite fuori da quel limbo, tirate giù il paravento, se no sarete sorpassati dagli eventi. Sono eventi che nessuno si auspica - che sia chiaro: nessuno li auspica - ma quando la politica non fa politica, a volte è la magistratura che deve intromettersi nella politica. Forse questo non l'avete ancora capito! Quando si parla di uso smodato di società partecipate, che fa pensare a un patto di fondo, non sono bei messaggi per la politica, non incentivano la partecipazione al voto, non si rivolgono ai valdostani che hanno voglia comunque di essere partecipi di scelte politiche.
Nessuno vuole emettere sentenze o condanne. È una grande opportunità quella che si chiede: fare chiarezza in un settore che, nostro malgrado, in questo momento è indifendibile per i motivi che ho detto prima, perché qualcuno non si sente o non è in grado di difendere, o perché non siamo sufficientemente a conoscenza di elementi per poterlo difendere.
Dico questo, perché non bisogna trovare scappatoie o vie di uscita. Qua siamo di fronte a un bivio: si accetta, si vuole fare chiarezza, si ritiene che il 20 gennaio è troppo presto? Bene, mettiamo il 15 febbraio. Non riusciremo a fare tutto? Faremo tanto! Ve lo posso garantire che faremo tanto, perché si sa già, più o meno, dove mettere le mani. Però, trovare delle scuse dicendo che ci vuole molto più tempo e ci vuole molto più impegno! Ha detto bene il collega Cognetta: noi siamo pagati fino all'ultimo giorno e fino all'ultimo giorno noi dobbiamo essere al servizio dei cittadini e fare chiarezza, perché se non facciamo chiarezza, chi perde è la politica valdostana, anche quella sana.
A mio modesto parere, non è veramente comprensibile come mai ci sia questa non volontà di dare un'immagine diversa, di poterci difendere a testa alta. Probabilmente andremo a scrivere tra un po' una risoluzione sulla Catalogna, dove si parlerà di autodeterminazione e di indipendenza. È un livello in più di quella che è la nostra autonomia. Ma se noi non siamo in grado di difendere la nostra autonomia, dicendo che comunque è spesa bene, quale sostegno diamo alla Catalogna? Siamo credibili? Non lo so. Perché la prima credibilità è a casa nostra e se non si vuole fare pulizia, è un pessimo esempio!
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Certan, ne ha facoltà.
Certan (ALPE) - Credo che la presentazione di questa mozione sia già stata ampiamente fatta dai colleghi. Sono state richiamate le dichiarazioni dell'onorevole Bindi e, giustamente, è stato detto che sono state sicuramente importanti, perché, essendo parole autorevoli di una persona autorevole, hanno in qualche modo confermato quello che da anni cerchiamo di mettere in evidenza.
Condividendo l'intervento di presentazione della mozione del collega Gerandin, ricordo anche che il nostro gruppo ALPE da diversi anni ha richiesto un osservatorio antimafia. Sì, lo abbiamo chiesto come gruppo ALPE: il collega Bertin faceva parte del gruppo ALPE e portava avanti le istanze del gruppo. Presidente, ho sentito il suo intervento, quindi mi sono permessa di precisare meglio.
Da diversi anni crediamo che sia importante in Valle d'Aosta avere palazzi di vetro, in cui veramente venga portato a conoscenza di quello che avviene al loro interno. In particolare oggi parliamo di società partecipate, ma da diversi anni chiediamo che cosa fa e in che modo agisce il Forte di Bard e anche altre fondazioni, non solo le società partecipate. Ritengo che in un momento in cui la politica ha perso tutta la sua credibilità, la politica sana, quella non fatta di affarismo e di strategie per poter rimanere sempre in sella e avere le redini e i cordoni della politichina, in un momento in cui la politica, quella sana, perde sempre di più terreno e viene delegittimata sempre di più dai fatti - condivido quanto ha detto il collega Gerandin - nel momento in cui la politica non è più credibile, è chiaro che altre istituzioni - mi permetto di dire: meno male! - prendono il sopravvento e la delegittimano sempre di più. In un momento in cui questo sta avvenendo, ormai non solo in Italia, ma purtroppo anche in Valle d'Aosta, credo sia importante invece dare un segnale diverso: una commissione speciale, anche per poco tempo.
Mi dispiace davvero sentire dire dal collega Fabbri, con una voce un po' rotta e un po' sommessa, che non c'è più tempo. La Commissione sulle turbine cinesi credo che non abbia lavorato per tanti mesi. Certo, c'era già un po' di documentazione raccolta negli anni, ma poi è stata fatta un'azione mirata e, giustamente, noi siamo in ufficio e lavoriamo tutti i giorni, quindi penso che in poco tempo, anche prima di Natale, se fosse istituita adesso, si potrebbero terminare i lavori. Quindi non c'entra assolutamente nulla il tempo. La questione è un'altra: si vuole in qualche modo insabbiare tutto. In questo momento è meglio non approfondire ancora altre cose, perché in questo momento, tutto sommato, il giochino è bello e può essere ancora interessante rimanere a cavallo, non approfondendo e tirando fuori altri discorsi. Non si vuole una commissione speciale che approfondisca temi importanti e a la une quali le assunzioni e gli acquisti, su cui abbiamo chiesto approfondimenti. Per dei consiglieri semplici - lo dico soprattutto per chi ci ascolta - che non facciano parte di una commissione speciale, è difficile avere le informazioni. Per quanto si possa intuire, chiedere l'informazione giusta, vuol dire, a volte, fare due, tre o quattro domande, per arrivare ad avere il documento necessario richiesto, perché bisogna chiedere in modo esatto e quindi bisogna sempre di più approfondire. A volte vuol dire un mese, due o tre di lavoro. Con una Commissione speciale, per i consiglieri sarebbe molto più facile avere tutte le informazioni.
Un anno e mezzo fa noi sollevammo un problema di assunzioni strane in CVA. Mi permetto di dire che le assunzioni strane in CVA non sono fatti personali, sono fatti della comunità valdostana, che interessano la comunità valdostana e che devono essere trattati dalle istituzioni che stanno indagando - è giusto e noi non vogliamo entrare nel merito - ma che devono essere riferiti anche in quest'aula, perché le assunzioni fatte in CVA sono fatti della comunità valdostana e non di qualcuno! Su questo, io ritengo gravissimo il passaggio che è stato fatto ieri, anche e soprattutto con le scelte dell'Ufficio di Presidenza di non poter discutere un punto già iscritto all'ordine del giorno. Era un punto assolutamente iscrivibile: che si siano andati a cercare cavilli e poi non si è neanche rispettato l'articolo, perché, Presidente Rosset...
Presidente - Si attenga all'ordine del giorno.
Certan (ALPE) - Io mi attengo all'ordine del giorno che riguarda le società partecipate: CVA e anche quello di ieri. L'articolo precisava che lei doveva leggere tutta l'interpellanza...
Presidente - Si attenga all'ordine del giorno!
Certan (ALPE) - L'interpellanza non è stata letta...
Presidente - Se no le tolgo la parola.
Certan (ALPE) - Ma me la tolga. Provi: provi pure! Lo faccia! Cosa sono: minacce, Presidente?
Presidente - Le sto dicendo di attenersi all'ordine del giorno.
Certan (ALPE) - Mi attengo all'ordine del giorno e mi dispiace anche che in aula non siano presenti tutti gli assessori, perché le società partecipate sono trasversali a tutti gli assessorati. Quindi mi attengo all'ordine del giorno!
Voce fuori microfono.
Certo, sì, infatti!
Presidente - Per favore, lasciatela concludere!
Certan (ALPE) - Ritengo proprio che una commissione speciale sia assolutamente importante, anche con poco tempo a disposizione, perché ormai sono imminenti le elezioni. Devo dire la verità che, quando ho firmato questa mozione, l'ho fatto abbastanza tranquilla che sarebbe stata discussa in poco tempo e non credevo certo che ci sarebbe stata una presa di posizione, soprattutto da parte del gruppo UVP, che ha sempre decantato la volontà di fare chiarezza in tutti i modi.
Credo che le notizie di oggi - mi attengo all'ordine del giorno e alla richiesta di trasparenza che fa questa mozione - riguardino anche le società partecipate. Il 9 marzo 2016, quando presentai un'interpellanza, chiedendo chiarimenti in aula riguardo alle assunzioni strane avvenute in una società partecipata, mi fu risposto che era stato assunto un quelconque. I fatti di questi giorni, che noi abbiamo letto dai giornali, hanno messo insieme diversi aspetti. C'è una fase A; noi eravamo a conoscenza solo della fase B, cioè delle assunzioni successive fatte in CVA. In particolare, già nella II Commissione - ecco l'importanza di avere una commissione speciale che possa entrare invece nel dettaglio - in parte il collega Gerandin ha già riportato le dichiarazioni dell'allora direttore Giachino, ma a una mia domanda su come mai in un ufficio legale fosse stato assunto un ingegnere, ci fu detto: abbiamo avuto bisogno a un certo punto, proprio in quel momento, di avere anche una parte tecnica vicino alla parte legale. Quindi capite che se non si può approfondire, qualsiasi risposta può essere interpretabile. Inoltre, noi riteniamo che questa commissione potrebbe in questo momento, a maggior ragione da questa mattina, con i fatti che stiamo leggendo, fare chiarezza e poter ridare dignità a quella politica sana che, a nostro avviso, c'è e deve continuare a esserci, che deve diventare importante e punto di riferimento per i valdostani, mettendo da parte il modus operandi di una politica che probabilmente in questi anni è stata - non sappiamo bene e non siamo noi che possiamo dirlo - illecita o collusa. Non lo sappiamo, però sicuramente la politica potrebbe fare chiarezza e questo potrebbe dare veramente un po' di dignità anche al lavoro fatto sicuramente da quella politica sana in questi anni.
Credo che la chiusura a riccio che oggi dimostrate come maggioranza non sia sicuramente una bella pagina, così come il prendere posizione e non lasciare discutere in aula dei punti già iscritti all'ordine del giorno, penso sia proprio il segno di debolezza, di superficialità e di delegittimazione del metodo di lavoro.
Come gruppo ALPE abbiamo siglato la mozione e sicuramente la sosteniamo e chiediamo davvero non di astenervi: piuttosto votate contro, ma non astenetevi, prendete posizione. Le commissioni speciali che sono state fatte in passato servivano solo a qualcuno per avere visibilità? Non credo. Hanno portato anche a dei risultati.
Riteniamo che, anche con poco tempo, questa commissione possa essere istituita e forse andare fino in fondo soprattutto su alcune tematiche. Lo ripeto: le assunzioni nelle società partecipate non sono fatti privati, sono fatti di tutta la comunità valdostana; gli acquisti che vengono fatti, da chi, in che modo e con quali metodologie, non sono fatti privati di qualche imprenditore.
Un quelconque, mi era stato detto dall'allora presidente Rollandin, quando mi rispose. Les uns quelconques in questi giorni sono usciti e non erano quelconque! Lo abbiamo capito bene! Quando chiesi "Presidente, le sembra tutto a posto su questa assunzione che CVA ha fatto in questo periodo?", la risposta che mi fu data dall'allora presidente Rollandin - è tutto documentato - fu: "il semble tout parfaitement en règle". Credo che in questi giorni sia magari da approfondire si était tout parfaitement en règle.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (GM) - Intervengo in quanto firmatario di questa mozione, anche perché bisogna un po' stare attenti a non fare confusione. Le commissioni speciali, come quelle d'inchiesta, hanno gli stessi poteri delle commissioni normali, ma la differenza è che si concentrano su una cosa soltanto e sono evidentemente, da questo punto di vista, molto più efficaci, e sono a tempo. Queste sono le caratteristiche di una commissione speciale d'inchiesta. È proprio questa la caratteristica che le rende più efficaci: essere a tempo e concentrarsi su un singolo aspetto della questione.
Il problema è chiedersi se c'è bisogno, o no, di una commissione d'inchiesta, in questo caso di una commissione speciale sulla gestione delle partecipate. La risposta è sì e i fatti di questi giorni non fanno altro che rafforzare la necessità che c'era e che c'è, di approfondire e di fare chiarezza su come si sono gestite in questi anni le società partecipate. Le dichiarazioni dei vari soggetti istituzionali, dalla Presidente della Commissione antimafia, al Procuratore capo Fortuna, ai fatti di queste ore, con indagini aperte e addirittura arresti, con fatti che comunque si intrecciano con società collegate e controllate dall'Amministrazione regionale, non fanno altro che accrescere la necessità di fare chiarezza. Questa mozione era nata quindici giorni fa, proprio con l'intento di fare chiarezza su questi aspetti. La questione non è il tempo, ma se è necessario, o no, fare una commissione speciale su questi aspetti. A mio avviso è estremamente necessario farlo, alla luce di quanto si è fatto in questi anni e di quanto sta emergendo.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Morelli, ne ha facoltà.
Morelli (GM) - Per fare un intervento molto breve, perché credo che i colleghi abbiano già sviscerato la questione. Ci sembra assolutamente paradossale l'atteggiamento della maggioranza - in particolare di alcuni gruppi, lasciatemelo dire - perché abbiamo memoria del fatto che già, per quanto riguarda la Commissione speciale di CVA, l'Union Valdôtaine e il PD non vi avessero aderito, ma altri gruppi avevano aderito. Mi sembra paradossale il fatto che noi stiamo qui a discutere sull'opportunità, o meno, di una Commissione, sul fatto se c'è il tempo sufficiente. Questo non è un problema! Il tempo sarà quello che sarà e si farà quello che si potrà fare.
Io leggo su La Repubblica una notizia - mentre noi stiamo discutendo di lana caprina, sull'opportunità o meno - che dice: "Un sistema corruttivo in Valle d'Aosta, che riguardava principalmente le forniture di beni, alimentari e non, ad alcune partecipate regionali. È quanto ipotizza la Procura di Aosta nell'ambito di un'inchiesta che ha portato oggi agli arresti domiciliari", eccetera! Potete leggere le notizie Ansa.
Di fronte a queste cose, il Consiglio regionale sta a discutere sull'opportunità o meno di una commissione d'inchiesta sulle partecipate regionali?! E magari voterà pure contro, o si asterrà? Io credo che chi segue il Consiglio farà le sue valutazioni!
Presidente - Non ci sono altri colleghi iscritti. La discussione generale è chiusa. Ha chiesto la parola l'assessore Perron, ne ha facoltà.
Perron (UV) - Interverremo ancora nel merito di questa questione. La mozione, credo, trae origine da alcune dichiarazioni che sono state rilasciate da alcuni organismi inquirenti. In modo particolare la Presidente della Commissione antimafia ha parlato ai giornalisti, durante una conferenza stampa in seguito all'audizione. Dichiarazioni riprese dal procuratore generale Saluzzo, dal procuratore Fortuna, che hanno commentato con dichiarazioni le affermazioni della stessa Presidente.
Io credo che con molto rispetto, di fronte a fatti e circostanze del genere, non ci si possa che richiamare anche al rispetto dei ruoli reciproci. Certamente le autorità inquirenti hanno il potere di aprire delle inchieste, per accertare se ci sono dei reati. Compito degli organismi politici, quale il nostro, è quello di espletare un ruolo di indirizzo e anche certamente di controllo sul funzionamento dell'ente che sono chiamati ad amministrare, compresa quindi la sua azione finanziaria, ma anche la partecipazione in eventuali società. Si tratta di poteri diversi, che viaggiano su percorsi separati. Lo sottolineo, perché credo sia corretto e doveroso sottolinearlo. Quindi si parte dalle parole riportate dai media, che sono parole - mi permetto di dirlo - non sottolineate in atti giudiziari. Poi, arriveremo anche a questioni più puntuali. Per arrivare a sostenere che la situazione delle partecipazioni in generale sia a un livello, in qualche modo, di emergenza sul piano della trasparenza e sul piano della correttezza, al punto di arrivare alla necessità di istituire una commissione speciale, affinché, tra virgolette, l'immagine della Valle d'Aosta non esca definitivamente compromessa.
Noi ci sentiamo di dire che certamente le indagini dovranno avere il loro corso, in tutti i casi dove questi si renderanno necessari, ma rifiutiamo con fermezza una visione per cui società partecipata sia sinonimo di voto di scambio, alla luce anche di alcune considerazioni in merito alle società controllate, che chiariscono perché questa concezione non può essere accolta. Io voglio ricordare che ogni società controllata dalla Regione ha un proprio consiglio di amministrazione, i quali hanno delle responsabilità nell'esercizio delle società. Ogni società controllata dalla Regione ha un proprio organismo di controllo, che deve, giustamente, rendicontare e controllare, nell'esercizio delle proprie funzioni, ma nel rispetto della legge, ciò che succede all'interno delle società. In molti casi, queste società hanno addirittura anche una società di revisione esterna, in aggiunta, oltre agli organismi di vigilanza interna. Questo è un controllo che viene fatto regolarmente su tutte le società che esistono. Non si può omettere di ricordare questa cosa. Questa è una cosa che funziona con regolarità. Questi organismi non rispondono alla Regione, ma traggono dalla legge, dal rispetto della legge, il fondamento del loro operato. Aggiungiamo, ad esempio del caso di FINAOSTA, che questa, in aggiunta, è sottoposta alla vigilanza della Banca d'Italia. Io credo che si possa dire con molta serenità che ogni società ha un controllo robusto, che viene effettuato su diversi livelli e che quindi credo, qualora si ravvisino all'interno di queste società dei non funzionamenti, è compito prima di tutto degli organi di metterli in evidenza.
Va detto poi, in aggiunta, a proposito di controllo, che le società applicano - non potrebbe essere altrimenti - le normative di vigenti, il decreto legislativo n. 175 del 2016, testo unico in materia di società di partecipazione pubblica, e applicano il Codice dei contratti. Aggiungo che questo Consiglio regionale si è dotato della legge n. 20, che noi abbiamo sostenuto e votato; questa legge prevede ulteriori meccanismi di controllo dalla parte della Regione; prevede ulteriori regole specifiche, che vanno nella direzione di rafforzare addirittura la trasparenza delle società controllate dalla Regione. In modo particolare - guardo i promotori di questa legge - per quello che riguarda le procedure di gara e le assunzioni. Questo Consiglio, sempre su questa materia, ha approvato a settembre scorso la revisione straordinaria delle partecipazioni - questo è previsto dal decreto che dicevo prima - rispettando puntualmente le tempistiche previste dalla legge; poche Regioni in Italia lo hanno fatto. La revisione che è già stata sottoposta, come previsto dalla normativa, alla valutazione della Sezione regionale del controllo della Corte dei Conti.
Io credo che dal punto di vista anche politico, quello che compete a questo Consiglio, cioè l'attenzione sulle società, l'attenzione da parte della Regione, non sia mai venuta meno, anzi si sia tradotto in specifici provvedimenti normativi che ho citato, oltre che nelle normali attività ispettive che i colleghi Consiglieri possono svolgere in ogni occasione. Quindi devo dire che dal nostro punto di vista non c'è il rifiuto di avere un atteggiamento di pulizia morale, nessun atteggiamento di omertà, nessuna voglia di non intervenire nelle società. Credo siamo lontani da questo atteggiamento, nel modo più assoluto. Da questo punto di vista, quando parliamo di legge n. 20, io voglio ricordare che tale norma è stata, anche per l'esercizio delle Commissioni, addirittura rafforzativa, nel senso che si è prevista la possibilità, irrobustendo il ruolo delle Commissioni, di intervenire nelle funzioni di verifica e di valutazione, anche politica, sull'operato delle società nelle quali la Regione nomina i propri rappresentanti. Voglio ricordare che le Commissioni, anche non deliberando a maggioranza, ma su richiesta di due componenti, procede all'audizione dei propri rappresentanti, provvede ad acquisire direttamente ogni notizia utile richiedendole alla società; provvede ad acquisire direttamente, anche tramite i propri rappresentanti, di relazionare sull'attività svolta, con particolare riferimento alle richieste di accesso da parte dei consiglieri regionali. Quindi io credo che si sia operato in tal senso.
Aggiungo un'ultima considerazione su ciò che è stato fatto. In materia di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore dei contratti pubblici dei lavori, servizi e forniture, fin dal 2011 è stato reso operativo un protocollo d'intesa tra la Regione e il centro operativo della Direzione Investigativa Antimafia di Torino. Questo consente alla DIA la fruizione di tutti i dati normativi concernenti il ciclo di esecuzione dei contratti di lavori pubblici, di forniture, di servizi, non solo per quanto riguarda l'attività dell'Amministrazione regionale, ma anche di società come CVA o Casinò de la Vallée. Quindi credo che dal nostro punto di vista mai ci si è sottratti a una politica di controllo e di ampia trasparenza all'interno delle società.
Credo sia ogni tanto singolare notare il cambiamento di atteggiamento quando si è in maggioranza o si è all'opposizione. Presidente Marquis, lei è stato Presidente della Regione per sette mesi: se voleva imprimere un'inversione di tendenza all'interno delle società sul tema dei controlli, poteva tranquillamente farlo. Non mi pare che in quella fase sia stato impresso un turnover di questo genere. Semplicemente credo che avete dato corso anche voi alle normative esistenti e che si sia continuato a lavorare all'insegna della trasparenza e della regolarità.
Termino dicendo che noi non riteniamo che vi sia la necessità, in questa fase, di una commissione speciale, anche considerando che i singoli consiglieri e le Commissioni permanenti hanno tutti gli strumenti, se lo decidono, di poter svolgere quell'attività di indagine e di inchiesta che è consentita.
Collega Gerandin, quando parlammo di casinò - lo dico senza polemica - noi mettemmo a disposizione della Commissione i responsabili. C'era la possibilità di approfondire tutte le cose che volevate approfondire. In quella fase, la Commissione poteva tranquillamente audire e richiedere documentazione. Quindi da questo punto di vista nessuno si è mai sottratto al voler fornire della documentazione sulla ricostruzione dei lavori effettuati dal casinò. I progettisti responsabili sono stati a disposizione della Commissione. La Commissione ha avuto la possibilità e l'autonomia di svolgere tutto il lavoro di indagine e di verifica che le era consentito. Quindi da questo punto di vista credo che noi non possiamo che - come hanno fatto altri colleghi - ribadire la nostra astensione su questa mozione.
Alle ore 12:00 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - Solo per cercare di confortare le parole del collega assessore Perron. Fermo restando che un avviso di garanzia non è di per sé una colpevolezza di nessuno. L'avviso di garanzia è semplicemente un qualcosa che dice che si stanno facendo delle indagini su una persona, quindi non vuol dire che è o non è colpevole. È semplicemente qualcosa che dovrebbe garantirti che si sta lavorando su. Vorrei ricordare a tutti che i membri del collegio sindacale del casinò hanno preso, il 27 giugno di quest'anno, un avviso di garanzia perché probabilmente nei bilanci del casinò non tutto era correttissimo. Però, bisogna verificare.
È successo in quest'aula che ne abbiamo parlato in maniera diffusa del fatto che i bilanci non fossero precisissimi: lo ricordate! Non è l'unico caso che ho sollevato io su questa questione degli organi competenti che poi devono lavorare nelle società, perché mi sembra che sia successo anche per altre società. Siccome è il potere politico che nomina sia chi gestisce la società, sia chi dovrebbe controllarla, viene da sé che fa abbastanza da sorridere quando lei, Assessore, afferma che ci sono anche degli organismi preposti. Se poi tutti rispondono allo stesso comando, questi organismi preposti al controllo, non controllano, o controllano senza approfondire troppo il controllo. Ci sono tanti modi di controllare: uno può sfogliare i fogli e dire che va tutto bene, oppure uno può andare nel dettaglio e controllare effettivamente. Se poi si mette a fare veramente quel controllo lì, il più delle volte salta il suo lavoro, oppure gli salta la presidenza della società, a seconda dei casi. Quindi bisogna vedere un attimo come la intende questo enorme controllo fatto all'interno delle società dagli organismi competenti.
Anche sul discorso "partecipate, uguale voto di scambio", lei ha ragione, non è un'equazione giusta, perché non sono mica solo le partecipate. Io non mi limiterei affatto alle partecipate, assolutamente no! Ci sono anche società private, del tutto private: sui giornali lo vediamo! Poi ci sono Comuni, poi ci sono Comunità montane. C'è un elenco tale che è assolutamente sbagliato dire che sono solo le partecipate. Ma chi l'ha mai detta questa cosa? Non esiste proprio. Ci sono, come in tutte le strutture, i buoni e i cattivi. Poi ci sono quelle più cattive e quelle un po' meno cattive. Ci sono quelle più buone e quelle meno buone. Però, io non mi limiterei davvero alle partecipate, mi sembrerebbe davvero limitato, assessore Perron.
Tutto questo per dire che non ci concedete l'agio di andare a vedere con maggiore profondità ciò che sta accadendo all'interno di CVA, casinò e delle società di impianti a fune. Va beh, è una vostra prerogativa. Io credo che - ripeto, l'ho già detto nel passato intervento, ma vorrei soltanto aggiungere una piccola riflessione - comunque sia, dovrete in qualche modo giustificare il vostro operato. È un impegno che la politica dovrebbe prendersi. Invece, mi sembra che non vi prendiate un impegno politico predefinito nella vera essenza del politico. Il politico dovrebbe lavorare per tutti e in qualche modo anche evitare certi ragionamenti, ma soprattutto non coprirli. Se ci sono, dovrebbe andare a fondo. Voi fate una mancanza, da un punto di vista politico, assoluta. Quindi non si tratta neanche più di essere indagati: si è complici quando si sta zitti. Non l'ho detta io questa cosa, sto citando solo qualcun altro molto più importante di me. È stato fatto in passato da altre maggioranze in quest'aula. Non è stato fatto da chi ha cambiato e continua a non essere fatto da questa nuova maggioranza. Fate voi, continuate così!
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Un breve intervento per condividere con voi alcuni passaggi. Noi abbiamo delle società partecipate che svolgono un'attività commerciale. Durante lo svolgimento di un'attività commerciale, è possibile che ci siano delle cose che sono fatte meglio, che ci siano delle cose che sono fatte peggio, che ci siano delle attività che generano dei contenziosi. In tutte le società vi sono delle forniture: bisogna verificare la congruità delle forniture, se queste forniture non sono adeguate c'è un contraddittorio che potrebbe sfociare in un contenzioso. Quindi è fisiologico che nell'attività ci siano questi passaggi.
Non credo che sfuggirà a nessuno il tentativo o la voglia di alcuni componenti di questo Consiglio di arrivare alla conclusione per cui queste attività, che possono generare dei contraddittori, siano colpa della politica. Gerandin ha detto: sappiamo dove andare a cercare. Allora, proprio rifacendomi all'ultimo intervento, se sa qualcosa, vada a dirlo dove ritiene più opportuno. Ma io rifiuto, anche con sdegno, questa teoria che ho intravisto in qualche intervento, dove si vogliono fare dei ragionamenti che vanno ben al di là del consentito, del lecito e dell'eticamente accettabile. Vede, collega Marquis, se lei è indagato perché ci sono delle operazioni legate ai 25 mila euro, nessuno si è sognato di creare una commissione d'inchiesta per capire se le scrivanie hanno un doppio fondo, hanno dei cassetti o non hanno dei cassetti. Lei ha detto delle cose qua in aula; noi abbiamo ascoltato e attendiamo l'esito delle indagini della magistratura. Le ho detto allora che ha tutta la mia solidarietà e ascolto con attenzione le cose che lei ha detto. Ma nessuno di noi si è mai permesso di dire qualcosa. Sono state tante le attività fatte. Qualcuno ha detto che i sistemi di sicurezza non funzionano. Ci sono i responsabili dei sistemi di sicurezza. I consiglieri regionali si mettono a fare una commissione d'inchiesta per capire se è adeguato o non è adeguato il sistema di sicurezza? Quando qualcuno è stato condannato per un uso illecito dei fondi regionali per i gruppi, avete sentito qualcuno che ha voluto mettere alla gogna?
Io chiedo, Gerandin, lei che si erge a tuttologo, lei ha voglia di mettersi a controllare gli appalti, le assunzioni? Ma io ho un'invidia per le sue competenze, perché in queste società ci sono direttori dei lavori, RUP, OIV (Organismi interni di vigilanza), collegi sindacali. Voi, con questa Commissione d'inchiesta volete semplicemente alzare un polverone, in modo tale da dire che qua sono tutti corrotti, salvo voi! Perché voi siete i duri e puri e gli altri sono corrotti! Siete rimasti sette mesi in maggioranza: non mi sembra che abbiate rivoluzionato il mondo. Avete portato avanti esattamente quello che era il percorso. Avete sentito anche voi, si va per tentativi, abbiamo fatto la legge n. 20. Lei, Chatrian, ha sentito cosa ha detto Di Matteo quando l'abbiamo ascoltato? Ha detto: avete fatto una legge n. 20 che ci paralizza. E lei devo dire che ha veramente un bon-ton, perché non ha fatto una piega. Era lei il paladino di quella legge e adesso noi dobbiamo modificarla. Ma non è un problema: le leggi si modificano. Ci sono dei tentativi, ma andate a fare delle attività...!
Cognetta, ovviamente per me sarebbe troppo facile dirle: parliamo di Roma? Parliamo dell'organismo di vigilanza sul bilancio? Vogliamo parlare di Roma, dove il collegio sindacale ha detto che il bilancio non è proponibile? Quindi, quando vi fa comodo: duri e puri, l'avviso di garanzia e tutti a casa! Adesso avete iniziato in due città a fare un po' di amministrazione e siete indagati dappertutto. Ma non vi viene in mente che questa carneficina, questa lotta nel distruggere l'avversario politico con questi argomenti, porterà la nostra regione, ma anche la nostra nazione, al blocco totale?
Nessuno di noi - è stato detto prima - si oppone a qualsiasi tipo di controllo, ma un approccio generalizzato, qualunquista, superficiale, io credo che faccia un torto a tutti coloro che lavorano. Io, in questo momento, parlo delle società degli impianti a fune. Ci sono tutta una serie di soggetti che lavorano, che cercano di dare una risposta, che stanno anche portando dei risultati. Dire che noi mettiamo sotto inchiesta, con una commissione speciale, gli impianti a fune, fa un torto alle centinaia di persone che lavorano, agli amministratori e a tutta l'attività che in qualche modo stiamo facendo.
Se ci sono dei casi specifici, analizziamoli. Gerandin, lei ieri mi ha fatto giustamente un'interpellanza per chiedermi come stava andando al TAR. Sono delle attività che fanno parte della quotidianità e sono fisiologiche. Però, io rifiuto totalmente questa speculazione che state facendo.
Adesso non c'è la collega Morelli in aula, la quale è sempre molto attenta e ci ha letto quello che è apparso su La Repubblica. Poi, magari, se la collega Morelli ha un po' di tempo, io ho un dossier e le faccio vedere gli articoli che sono usciti quando sono venute fuori le condanne per il finanziamento illecito ai partiti, per vedere se aveva gli stessi fremiti che ha avuto adesso.
Alle ore 12:12 riassume la presidenza il presidente Rosset.
Rosset (Presidente) - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (GM) - Sarà la giovane età, ma io sono sempre più basito dal livello degli interventi dei membri di questa maggioranza! Collega Marguerettaz, la vedo un po' spento da quando è tornato in maggioranza. Sinceramente, ha fatto un intervento dove ha banalizzato, secondo me, un fatto che invece è gravissimo! Quello che sta succedendo fuori di qua è di una gravità assoluta! Premetto che si è innocenti fino alla Cassazione. Io sono un garantista, continuo a esserlo e lo sarò sempre: si è innocenti fino alla Cassazione. Ma quello che si dice, quello che sta succedendo fuori da qui è di una gravità inaudita e banalizzarlo è ancora più grave. Ve lo ripeto: se voi fate finta che quello che sta succedendo fuori da qua non ci riguarda, o ci riguarda marginalmente e quindi forse non è il caso di andare a vedere...! Nessuno vuole sostituirsi alla magistratura. Noi qui vorremmo capire e vorremmo far capire a chi ci ha votati, tutti noi trentacinque, anche a coloro che non sono andati a votare, perché magari gli facevamo schifo tutti, come sono stati spesi i loro soldi nelle partecipate.
Poi, vorrei rivolgermi ai colleghi del PD che ancora non ho sentito: io spero che almeno voi non vi facciate mettere in mezzo da queste dichiarazioni. Io mi ricordo in campagna elettorale che cosa dicevamo nel 2013, mi ricordo che cosa chiedevamo e c'è ancora nel programma del gruppo: una Regione trasparente. Lo leggo: "La Regione deve diventare trasparente. Totale accessibilità agli atti e comunicazione più diretta con i cittadini". Se non è questa, se non è una commissione speciale - non è un sostituirsi alla magistratura, ma è un voler capire come sono stati spesi i soldi delle valdostane e dei valdostani, senza emettere sentenze che non ci competono - se la trasparenza non è questa, io sinceramente non so che cosa possa essere. Quindi, per favore, colleghi del PD, collega Cretier e collega Guichardaz, non fatevi mettere in mezzo a queste dichiarazioni che io trovo di una banalità, di un fuori tema e di una gravità davvero sconvolgente. Io ve lo ripeto e ve l'aveva già detto il collega Cognetta nel primo intervento: se voi fate finta che i fatti che stanno succedendo fuori da qua non ci riguardano, quei fatti vi travolgeranno!
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Aspettavo per vedere se c'era anche l'intervento dell'assessore Perron. Non è importante, tanto quello che devo dire, più che alla politica che non vuol sentire, devo dirlo ai valdostani, cosa secondo me molto più importante.
Nessuno si è mai sognato di non rispettare i ruoli. Certo che c'è un ruolo della politica, c'è un ruolo della magistratura e di chi indaga, ci mancherebbe! Che i percorsi siano diversi tra politica e magistratura è un dato di fatto. Quello che in questo momento noi abbiamo provato a far capire a questa politica è che non è trincerandosi dietro al non voler capire, al non voler sentire, che si risolvono i problemi. Vede, collega Marguerettaz, nella mia esperienza di consigliere regionale, io ho sempre detto in quest'aula quello che sapevo, quel poco che sapevo. Non ho mai pensato di essere in grado di dare lezioni a nessuno, però, magari sbagliando, io sempre detto in quest'aula quello che sapevo. Se in questo momento c'è una verifica da parte della Corte dei Conti e da parte della magistratura su come voi avete gestito il bilancio del casinò in questi anni, sulle imposte anticipate e su quant'altro, io l'ho detto tre anni fa: vedremo cosa succede! Ma non m'importa: io ho detto quello che sapevo. Io non ho mai fatto l'omertoso e ho sempre detto quello che nella mia poca competenza potevo capire.
L'accesso agli atti non necessita per forza di una competenza in materia giuridica; basta andare a vedere e capire cos'è successo in questi anni. Voi rispondete, prima l'assessore Perron e poi l'assessore Marguerettaz, dicendo che comunque in queste società c'è un consiglio di amministrazione e c'è un collegio dei sindaci. Beh, vogliamo ricordare la Forte di Bard? Chi era l'amministratore della Forte di Bard? Che ne è stato? Che ne è stato del collegio sindacale della Casinò? Nessuno vuole fare condanne, ma io dico solo che c'è in atto una serie di azioni di carattere giudiziario. Poi, io mi auguro, da valdostano, che tutti ne escano puliti: io me lo auguro, perché è solo la Valle d'Aosta che ne perde.
Nessuno vuole alzare polveroni. Qua si tratta solo ed esclusivamente di dare una possibilità in primis a voi - perché chi ha messo in piedi questo sistema, chi l'ha creato, siete voi - di poter eventualmente giustificare delle azioni amministrative. Io penso che siano sempre e solo azioni amministrative: mi auguro che siano sempre e solo azioni amministrative! È questo il fine.
Lei, come tanti altri, assessore Marguerettaz, è uno di quelli che ha creato questo assordante e imbarazzante silenzio della politica valdostana e del Governo valdostano, di fronte ad attacchi di giornalisti che quotidianamente o settimanalmente, dipingono una Valle d'Aosta che per me non esiste. Per lei esiste? Se per lei non esiste, giustifichi i suoi atti, perché non li ho fatti io, li ha fatti lei! Lei è il primo responsabile, assieme con tutta la sua componente di Governo, che ha creato queste situazioni.
Io le dico, in tutta sincerità, che non è cercando di rimbalzare sugli altri delle responsabilità. Io mi auguro che da questa verifica, se ci darete la possibilità di farla, ne esca fuori una Valle d'Aosta che non è quella che dipingono. Però, torno a dire, Assessore, che lei fa parte di quel silenzio assordante e imbarazzante, che d'altronde è difficile giustificare se non si hanno elementi. Forse voi avevate qualche elemento in più: se li avete, dateci questi elementi. Quando lei parla di generalizzato. qualunquista e quant'altro, a me non pare che sia il momento di dare dei giudizi che siano generalizzati, qualunquisti o comunque di speculazione politica. In questo momento si tratta di dare un'immagine della Valle d'Aosta che sia quella reale, quella che tutti i cittadini valdostani auspicano e sperano. Perché se no, sarete coinvolti e sarà una macchina che vi stritolerà un po' alla volta, perché...
Voce fuori microfono.
No, io non sto facendo sentenze! Ma la mancanza di volontà di dare trasparenza all'azione amministrativa e l'inizio di una deriva, di una deregulation. Chi meglio di voi può avere e deve avere l'opportunità di chiarire quella che è stata l'azione politica? Perché trincerarsi dietro a qualcosa che non esiste, se veramente non esiste?
Io non voglio dilungarmi troppo, perché tanto vi ho detto quello che pensavo, per cui non sarà sicuramente il mio secondo intervento che vi farà cambiare idea. Quello che veramente a me dispiace è che non state facendo il bene né vostro, né della politica a cui appartenete, né della Valle d'Aosta, né dei cittadini, né di chi vi ha votato! Pensateci! Sono convinto che in ognuno qui dentro, oltre che un'appartenenza politica, abbia una sensibilità personale. Non si può cambiare idea e sventolare fogli in cui c'erano foto di casinò, di sperperi nella Casinò e in questo momento prendere le distanze e non voler approfondire questi aspetti. Noi abbiamo visto questo in quest'aula. Oppure fare dei percorsi in cui si diceva che la politica clientelare di assunzione era uno dei mali della Valle d'Aosta. Io questo percorso l'ho condiviso con qualcuno e sono anche convinto che all'interno di queste sensibilità personali, per tanti di voi, questo sentimento e questa volontà di fare chiarezza, ci sia ancora. Non può essere l'appartenenza a una maggioranza che vi autorizza a cancellare quello che voi pensate e che avete pensato, che avete condiviso nel vostro percorso politico.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (AC-SA-PNV) - Due brevi considerazioni su quanto ha riferito il collega Marguerettaz, l'Assessore che mi ha chiamato in ballo. Credo che l'Assessore sia abituato a fare un po' di confusione sugli argomenti e a cercare di uscire dall'alveo in cui si stava discutendo. Per quanto mi riguarda, questa è un'iniziativa che è stata presentata dieci/quindici giorni fa, quindi per me prescinde da quello che è successo oggi. Quanto è successo oggi si è innestato nell'ambito della discussione generale che si è prodotta. Per quanto mi riguarda, sono convinto che nelle partecipate, come ho detto prima, ci sono delle persone che sanno lavorare, che lavorano bene, che lavorano e operano nella piena legalità. Io ho parlato non di controllo della legalità e della legittimità, ma dell'adeguatezza della spesa e degli investimenti. Credo ci sia la necessità di fare chiarezza nell'ambito delle partecipate, laddove sono stati fatti dei grandi investimenti, degli investimenti milionari, verificando sotto il profilo politico, che credo sia quello che interessa all'aula - a noi non interessa la legittimità, non è il nostro compito, perché ci sono altri organismi che fanno queste verifiche - come sono stati spesi i soldi, se sono stati spesi nella giusta dimensione, in rapporto agli obiettivi che la comunità si aspetta e ha la necessità di essere soddisfatti.
Si chiede di entrare nel merito nell'ambito di due o tre partecipate che hanno fatto dei grossi investimenti, per verificare ciò che è stato evidenziato, non altro. Noi non siamo per andare a controllare cosa ha fatto un dipendente piuttosto che un altro. Non è questo lo scopo di una commissione speciale, perché credo che la discussione vada riportata entro il perimetro sulla quale è nata. La mozione è stata presentata giorni fa e quindi credo che segua anche alle innovazioni che ci sono state, tra cui le audizioni della Commissione antimafia. Si tratta di fare chiarezza su questo argomento: dobbiamo rappresentare e difendere il sistema Valle d'Aosta, il quale non è così come viene dipinto. Quindi credo che non ci dobbiamo sottrarre a questo ruolo e a questo compito.
È vero che non l'abbiamo posto al centro dell'attenzione in particolare in questi sei mesi di governo, ma è anche vero che noi avevamo terminato i lavori della Commissione d'inchiesta sulla CVA, che ritenevamo fossero stati molto produttivi. Ma negli ultimi giorni abbiamo saputo che ci sono stati degli ulteriori fatti, che la CVA ha dovuto smontare delle turbine, che ci sono dei danni per la comunità, verso gli azionisti e verso la società, quindi è giusto fare questi approfondimenti di come sono state fatte queste spese. Credo che siamo tutti convinti ormai che quella degli acquisti cinesi non sia stata un'operazione che ha dato delle grosse soddisfazioni. Pertanto, se non ci fosse stato il lavoro fatto in Commissione, oggi non sarebbe stata fatta chiarezza nemmeno su questo argomento. E così come per le turbine cinesi, ritengo che se daremo il la ai lavori di questa commissione, sono sicuro che potranno anche essere fatte delle valutazioni su altri tipi di investimenti che sono stati fatti, non negli ultimi mesi, ma negli anni passati.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Io ho vissuto questi quattro anni e mezzo di consiliatura in vari ruoli, quindi ho una certa esperienza in commissioni speciali, task force e chi più ne ha, più ne metta. Collega Padovani, lei è qua da qualche mese, per cui non risponde il collega Cretier con il quale siete entrati insieme, alla fine di questa consiliatura. Io invece ero qui dall'inizio e devo dire che quando eravamo all'opposizione ho sostenuto convintamente le richieste di una commissione su CVA, di una commissione sul Casinò e di commissioni speciali sul sistema delle partecipate in genere. Richieste che furono tutte respinte con il voto decisivo di molti colleghi che oggi sono con voi all'opposizione e che erano in maggioranza fino a tre settimane fa. Alcuni colleghi della Stella Alpina, il collega Fosson, il collega Restano, erano in maggioranza e io mi ricordo bene, da novizio di questo Consiglio, anche la rabbia che lei oggi ha espresso: dice lei da giovane, ma non è più tanto giovane, collega Padovani, perché lei ha trent'anni; giovane della politica di sicuro.
Prendemmo atto, in quella fase, che non vi era la volontà, da parte dell'allora maggioranza, di costituire le commissioni speciali, per noi inspiegabilmente. Ognuno aveva le sue motivazioni, furono fatte delle votazioni e quelle commissioni non partirono. Noi continuammo a operare all'opposizione con i consueti strumenti che ci concede il Regolamento: abbiamo fatto un sacco di 116, abbiamo chiesto diversi dati, abbiamo fatto un'opposizione che credo nessuno possa dire fosse morbida, ma neppure pretestuosa. Abbiamo fatto il nostro lavoro di richiesta di atti, avendo, tra l'altro, ottenuto credo anche molti dati che ci hanno permesso poi di svolgere la nostra attività ispettiva. Entrammo nella task force del casinò e alla prima di riunione ci fu fornita - non ricordo chi c'era dei colleghi - documentazione estremamente interessante, che ci permise di cominciare a fare dei ragionamenti sulle forniture, sulle retribuzioni, sul sistema che nel frattempo si era creato. Poi, qualcuno uscì da quella commissione, qualcun altro, che magari si erge oggi a paladino della morale, neanche ci entrò, perché entrare dentro una task force dall'opposizione vuol dire assumersi delle responsabilità, vuol dire indagare da dentro e poi magari dare anche delle soluzioni; soluzioni, per esempio, sul contenimento degli stipendi, soluzioni sul personale, soluzioni che per qualcuno potevano sembrare scomode. Noi non ci siamo sottratti e non siamo usciti noi dalla task force del casinò, è uscito qualcun altro; perché lei richiama il PD su cosa fece: "almeno voi...!"
Dopo quell'esperienza ci furono eventi e vicende che, in modo alternato, fecero propendere per la costituzione di commissioni di approfondimento all'interno delle Commissioni ordinarie, o della costituzione di commissioni cosiddette speciali o d'indagine, naturalmente sempre in un'ottica di opposizione e maggioranza, che è quella sana e che dovrebbe contraddistinguere il dibattito politico. Ma non solo, collega Padovani: a un certo punto, all'interno della stessa maggioranza, alcuni colleghi si scoprirono sostenitori di commissioni speciali! Io non ho mai avuto problemi a fare un dibattito con alleati, ex alleati, o non alleati. Quella cosa lì per noi fu un elemento politicamente discutibile. Si proposero alcuni colleghi, facendo sponda ad altri colleghi della minoranza - noi lo dicemmo - a fini anche politici e di consenso. Tant'è che qualche settimana o qualche mese dopo, la maggioranza cambiò anche sul volet, come dice qualcuno, proprio degli esiti della commissione CVA, delle commissioni casinò e via dicendo.
A quel punto, colleghi, siccome fummo richiamati noi del PD, cominciammo a non votare più per le commissioni speciali e non partecipammo, come dice lei, alla commissione, per esempio, sul CVA, ma con delle motivazioni molto chiare, perché secondo noi, a quel punto il sistema delle commissioni cominciava a essere usato non più per risalire alle informazioni o per avere dei dati, ma veniva utilizzato per fini squisitamente politici e di cambiamento di schieramento. Questo è quanto. È vero o no?
Voce fuori microfono.
Certo che lo dico io: l'ho detto prima! Non è che io adesso sono qua e la questione è cambiata: le Commissioni sono state usate politicamente. Che cosa succede poi e che cosa facemmo noi?
Voce fuori microfono.
No, no, aspetti, collega Padovani! Io credo che nel momento in cui siamo finiti all'opposizione, noi coerentemente crediamo di non aver applicato lo stesso metodo che avete applicato voi. Non abbiamo mai chiesto, per esempio, la costituzione di commissioni speciali, malgrado non fossimo più in maggioranza. Non abbiamo chiesto di approfondire questioni che magari dall'opposizione avremmo potuto brandire dopo tre settimane, come state facendo voi: la trasparenza, il modo di governo. E voi però, colleghi, in otto mesi di maggioranza - vi ricordo che fino a tre settimane fa eravate voi la maggioranza - non vi siete mai preoccupati, come vi state preoccupando oggi, di chiedere la costituzione di una pletora di commissioni speciali come state facendo oggi. Come se la questione...
Voce fuori microfono.
Collega Padovani, lei, a un certo momento, insieme al collega Gerandin, vi alzaste in questa stessa aula, dicendo che c'erano dei problemi nelle assunzioni di CVA, accusando esplicitamente i vostri colleghi della maggioranza e dicendo che mancava la trasparenza. In quel caso, potevate tranquillamente chiedere la costituzione di una commissione speciale sulla trasparenza rispetto a queste assunzioni, cosa che non avete fatto. Oggi vi trovate all'opposizione e che cosa fate? Chiedete l'istituzione di commissioni speciali! Tra l'altro, su che cosa? Su un panorama: una commissione speciale, collega Padovani, che indaghi su ciò che è avvenuto nelle partecipate, non penso in queste tre settimane! O no? Ciò che è avvenuto nelle partecipate negli ultimi anni, sovrapponendo, tra l'altro, un lavoro del genere con la commissione che era stata fatta all'epoca - lei non c'era - sul casinò, con quella su CVA, con gli approfondimenti che furono fatti e oggi riproponiamo di nuovo quegli argomenti a distanza di otto mesi da allora. Io non credo che il panorama dipinto dall'onorevole Bindi, quando è venuta qua, sia stato costruito in queste tre settimane, per quanto mi riguarda. Sono questioni che affondano nel passato; sono questioni che affondano in situazioni che lei ha anche denunciato quando non era consigliere regionale; in opere pubbliche e in questioni fatte da chi oggi magari fa la morale e si erge a moralizzatore; opere pubbliche incompiute e altre questioni. Le questioni dipinte da La Repubblica, dal Corriere della Sera e da altri, sono la riproposizione di un refrain che c'è da sempre e non è una questione che interviene adesso.
Ma è possibile che oggi dobbiamo ragionare, a distanza di cinque mesi dalla fine della legislatura, di una richiesta di costituzione, tra l'altro, generica, perché la mozione parla della generica costituzione di una commissione speciale che indaghi sugli appalti o sulle modalità di forniture degli ultimi anni sulle partecipate...
Voce fuori microfono.
Avrete perimetrato, ma io parlo della mozione e di come è stata scritta adesso. L'abbiamo riparametrata su CVA, sulla Casinò e sugli impianti a fune. Quindi tematiche che abbiamo già in parte discusso e che potevate approfondire quando eravate in maggioranza.
Presidente - Ci sono altri interventi? Io chiederei un po' di attenzione a essere più presenti in aula: non si può andare avanti in questa maniera! È tutta la mattina che devo continuare a conteggiare i presenti. Ve lo chiedo per cortesia!
Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (AC-SA-PNV) - Ritengo vi sia la necessità, almeno per quanto mi riguarda, di chiarire un pochino le posizioni, perché la richiesta di una commissione speciale non ha assolutamente la volontà e l'obiettivo di far svolgere alla politica dei compiti che non le appartengono. Questo lo avete detto voi dai banchi del governo, non è stato detto da noi. Noi sentiamo la necessità di dimostrare che questa Regione non è quella descritta dai giornali, ma è una Regione diversa, dove le partecipate lavorano in un certo modo. Non vogliamo che la politica si nasconda, che passi per un organo che quando viene accusato a livello nazionale, si nasconde e fa finta di niente. Noi sappiamo di aver lavorato bene, io ho lavorato in varie vesti con tanto impegno e sono disponibile a dimostrarlo. Non c'è una volontà di inquisizione.
Collega Guichardaz, io probabilmente non ho capito bene, però l'ha detto lei stesso che quello della commissione è un compito politico e dobbiamo attenerci al nostro ruolo di fare politica. E così è stato fatto! Non è stato svolto un altro ruolo. Lei si è un po' contraddetto nelle sue dichiarazioni. La commissione speciale, come le altre commissioni, svolgono il proprio ruolo per fare politica, per poi dare degli indirizzi alle partecipate. Poi, si può essere a favore o contro, e ogni parere è rispettabilissimo: si vota e si procede. Però, non sono accettabili le accuse di strumentalizzazione prima ancora che questa venga avviata. Non mi sembra corretto.
In passato, qualcuno della maggioranza ha proposto una commissione speciale e questa commissione ha lavorato. Non sempre la maggioranza ha risposto picche alle proposte della minoranza. Non è come è stato detto: a volte lo si è fatto e a volte no. C'erano delle motivazioni, più o meno valide, che si possono condividere o meno. Siamo qua per confrontarci su questo. Però non è accettabile, come detto da qualche collega, che a seconda dei ruoli, a seconda del posto dove ci si siede, di punto in bianco si diventi esperti di tutto e gli altri non sono competenti, non sono adeguati, non sono capaci, non sono degni.
Cosa si vuole nascondere con queste affermazioni? Dimostriamo ai valdostani, all'Italia, che non abbiamo nulla da nascondere, che siamo disponibili a qualsivoglia accertamento politico e siamo in grado di dettare la strada e di dettarci la strada da soli, di fare delle scelte. Questo è il fine della commissione speciale. Se non si accetta la commissione speciale, in questo caso, ci si nasconde e non si fa altro che aumentare i fari che si sono accesi sulla nostra Regione, con forse anche l'intento di distruggere quanto di buono fino a oggi è stato fatto. Noi abbiamo la necessità, la volontà e la determinazione di dimostrare che questa è una Regione, non solo in grado di andare avanti da sola, ma in grado di dimostrare alle altre Regioni come si amministra, e lo possiamo fare solo attraverso la trasparenza, senza nasconderci, senza timore di affrontare ciò che una commissione politica può portare avanti.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Direi che il tentativo di far diventare brutta e cattiva l'UVP, è stato esercitato in aula con la massima perfezione politica. È un tentativo e un modo di lavorare verso il nostro movimento, che va avanti da tempo: a seconda di dove siamo, siamo più trasparenti o meno trasparenti, più bravi o meno bravi, più onesti o meno onesti. Io non credevo dall'inizio di questa legislatura a questo modo di fare politica, non ci credo oggi e sono contento che nel movimento, nel quale ho l'onore di svolgere la mia funzione politica, questo messaggio non sia cambiato.
Ho massimo rispetto per i colleghi che sono in aula. Tra l'altro, con i colleghi di ALPE, di Stella Alpina e di PNV abbiamo fatto, a mio avviso, un ottimo tentativo di fare qualcosa di nuovo. Abbiamo avuto poca forza e UVP ha rinunciato a questo progetto, nella misura in cui non ha non ha visto una visione politica, ma tutto questo non ha nulla a che vedere con i rapporti con le persone e con il riconoscimento della volontà di cambiare modo. Così come oggi vedo questa visione nuova nelle persone che appartengono a questo Governo, nel Presidente in primo luogo e nelle persone che hanno voglia di sostenere questa maggioranza.
Certamente questa continua visione sul passato può avere valore in termini politici: la politica a pochi mesi dalle elezioni può dare un'ultima registrata a fatti e situazioni, dove tutti sappiamo che forse un altro palazzo è molto più avanti rispetto al nostro. Io credo che noi ci dovremmo concentrare, sempre di più in questi ultimi mesi di legislatura, a fare provvedimenti che vadano nella direzione della trasparenza. Il collega Chatrian aveva portato un provvedimento sulle partecipate, che abbiamo sostenuto e che va in quella direzione, e in quella medesima direzione stiamo andando con i nostri provvedimenti. È la visione del futuro che deve cambiare, è la visione sulla progettualità che deve affermarsi, è in questo senso che, io credo, dobbiamo lavorare per cambiare registro. Associare le dichiarazioni del nostro capogruppo al fatto che l'UVP non voglia fare della trasparenza il suo motto e non voglia creare occasioni di confronto su certi temi, è evidentemente un passaggio politico che può premiare in questa fase, in questo momento di dibattito, ma che non è la verità! Il collega Gerandin sa bene che non abbiamo voglia di rinunciare, ma neanche di non lavorare a questi temi, come credo i colleghi che hanno lavorato con noi.
In questo momento, a noi non sembra aggiungere nulla l'istituzione di una commissione speciale, in una fase molto delicata per noi. Siamo alle porte di un dibattito sull'approvazione del bilancio e le forze le stiamo dedicando a questo. Non rinunciamo ad approfondire nelle Commissioni i temi che avete enunciato e non rinunciamo a dare la nostra disponibilità su tutte le cose che si ritiene di fare. Però vi chiediamo anche di avere il coraggio di pensare a una Valle d'Aosta diversa, cominciando a rappresentarla in maniera diversa soprattutto in termini politici. Ci pensano già le commissioni, i giornali e chi è preposto a fare i controlli a creare un'immagine più negativa di quella che tante volte forse le persone vivono. Non più tardi di qualche giorno fa, il Comune di Torino ha approvato un bilancio di risanamento con una società, quella degli autotrasporti, che ha un buco di bilancio - vi posso assicurare - superiore a quella della Casinò. Però nessuno si è sognato di fare attacchi al sistema di amministrare delle Regioni ordinarie. Quando questo capita in una Regione a Statuto straordinario diventa l'incapacità di governare.
Io credo che gli errori si compiano nell'amministrare e anche nel fare politica. Però a noi tocca anche valorizzare quello che di buono abbiamo fatto in questa fase di legislatura e quello che di buono faremo in quest'ultima fase di legislatura, se vogliamo creare un po' di speranza e un po' di futuro. Altrimenti è un continuo voltarsi indietro (giusto, legittimo, anche politicamente), ma è un continuo dispendio di energie che non si impiegano verso il futuro.
Quindi intervengo anche con un po' di amarezza, perché capisco tutte le posizioni, però rifiuto che una semplice valutazione su una situazione specifica come questa, possa far passare il messaggio che UVP ha cambiato modo di vedere l'amministrazione, la politica e la visione sul futuro. Non è questo. Il collega Nello Fabbri, oggi capogruppo, lo rappresenta da tempo, tra tutti noi forse nella maniera più indicata, perché in questa legislatura come consigliere regionale ha un percorso alle spalle, ma ha anche una visione che ha sempre portato in aula, una visione di chi vuole vedere un modo di stare in politica. Tutti noi stiamo cercando di mettere il nostro impegno per dare delle risposte concrete ai problemi di oggi, lo dico anche ai colleghi che oggi sono all'opposizione. Questo non deve far nascondere la voglia di fare chiarezza su certe situazioni: se sarà il caso di farlo, ben venga, però non si può dire che se non si vuole fare una commissione non si vuole parlare di queste cose. Non è assolutamente questo il tema e non è questo l'atteggiamento dell'UVP. Altrimenti si rischia poi di andare a gamba tesa su tutta una serie di problemi che ci tolgono solo capacità e forza per guardare al futuro. Quindi ringrazio il capogruppo per aver detto onestamente qual è la nostra posizione. C'è stata una discussione serena in maggioranza, nella quale abbiamo detto in maniera chiara come la pensiamo. È una maggioranza che discute, come discuteva quella precedente; è una maggioranza dove i gruppi e le persone dicono come la pensano. Questa è una linea politica che non è di negazione, ma è una linea politica di disponibilità a lavorare, e a lavorare in maniera seria su tutte le cose che avremo voglia di portare in aula.
Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - Nous avons écouté avec attention les différentes interventions qui ont eu lieu sur ce thème. Un thème qui ne date pas d'aujourd'hui, cela a été rappelé, un thème qui dans cette législature, en particulier, a fait souvent l'objet de discussions dans cette salle.
Quand il y a des évènements, comme celui de la venue de la commission en Vallée d'Aoste et de déclarations de presse qui ont eu une attention d'envergure dans les journaux nationaux, bien évidemment l'image de la Vallée d'Aoste, associée aux Régions à statut spéciale, a été celle d'une Région qui est mal administrée, qui a toute une série d'éléments qui vont mettre en discussion l'autonomie spéciale même.
Se dobbiamo essere sinceri fino in fondo, a noi quegli articoli hanno fatto male e dispiace che ci sia, a volte, una sottile gioia o quasi una soddisfazione che ci siano queste cose. Vorrei ricordare che negli articoli de La Repubblica, o comunque della stampa nazionale, si sono toccati tutti gli elementi degli ultimi decenni della politica valdostana: dal Grand Hotel Billia, all'aeroporto, o altre cose. Qui la politica tutta e gli amministratori tutti, nei decenni, hanno fatto delle scelte: legittime, buone, sbagliate; ognuno di noi è stato in maggioranza, in opposizione, ha contestato e ognuno di noi ha fatto le proprie battaglie. Ma quella, secondo noi, è una ricostruzione dell'autonomia speciale che è parziale, che secondo noi non è - lo ricorderemo nella risoluzione sulla Catalogna - quello che noi crediamo sia l'autonomia e l'autogoverno. Noi stiamo facendo una battaglia finanziaria con lo Stato per rivendicare delle prerogative, che significano, al di là di autogoverno e autonomia finanziaria, anche responsabilità. Quindi ci hanno fatto male le ricostruzioni dell'abbinamento: prendere spunto da un elemento negativo, abbinare l'autonomia speciale e ridurla a tutto ciò che è stato fatto dal dopoguerra a oggi, tanto per essere chiari.
Le battaglie in quest'aula sono state fatte tante volte e il tema della trasparenza è giusto che rimanga uno degli obiettivi principali. È giusto ed è stato ricordato da più parti, ma noi vorremmo ribadire perché non accettiamo una commissione che vorrebbe fare chiarezza, da qui al 20 gennaio - neanche tre mesi! - su tutte le società partecipate e su tutti gli enti controllati. Noi l'abbiamo anticipato: non abbiamo detto che non siamo d'accordo. Abbiamo detto che la Commissione su CVA aveva un senso e ne siamo stati promotori. Il collega Nogara ne è stato il presidente! Non è che adesso, e neanche nelle maggioranze che si sono succedute, uno cambia idea. Ma aveva un senso, perché c'erano dei fatti specifici, c'erano state delle sollecitazioni, abbiamo deciso di fare una commissione speciale e abbiamo proceduto con i crismi di quel regolamento. Quindi, non bisogna approssimare per dire che non si vogliono fare delle commissioni speciali, ma si vuole esercitare quel ruolo di commissione speciale in certi casi, come è previsto da regolamento. Avevamo anche detto che magari si riesce a costituirle su alcuni temi e i temi sono stati ampi: il casinò, CVA, tutti gli impianti a fune.
Questo per dire che bisogna anche ricostruire le cose in modo corretto. Questo anche e soprattutto per sottolineare che le battaglie di trasparenza non sono prerogativa solo di qualcuno. Ognuno di noi sa le cose di sua prerogativa e gli ideali per cui combatte e lotta. Ma neanche parlare di omertà! Qui sono state utilizzate delle parole nelle quali noi proprio non ci riconosciamo! Io non mi riconosco! Qui non c'è nessuna omertà, per quanto ci riguarda. Ripeto, le battaglie che sono state fatte da più parti - l'ha detto bene il collega Bertschy e lo hanno ribadito anche i colleghi Fabbri e Marguerettaz -, ognuno con il proprio ruolo e ognuno con la propria sensibilità anche politica di appartenenza ai diversi movimenti, sono delle battaglie che noi rivendichiamo e che ci impegniamo a continuare a fare. Gli strumenti da utilizzare - se possiamo dire anche noi la nostra - si possono anche condividere. Abbiamo condiviso nella maggioranza, da marzo in avanti, alcune battaglie e non ci è mai venuto in mente di fare delle commissioni d'inchiesta. Le possono fare anche le maggioranze le commissioni d'inchiesta! Ma io non ne ho mai sentito parlare.
Quello che vorremmo evitare - lo dico in tutta tranquillità - è che si faccia populismo per fare populismo e per altri scopi elettoralistici o di consenso, cercando di distinguere in quest'aula i buoni e i cattivi. Noi siamo stati seduti in opposizione e in maggioranza, e le nostre idee le abbiamo sempre portate avanti - le nostre idee! - e quelle degli altri abbiamo cercato di mediarle. Questa è la politica e la democrazia: ci si confronta e si possono avere delle visioni diverse. Sull'iniziativa precedente avevamo un'idea che, dopo essersi ritrovati nell'altra sala, è stata mediata e con alcuni aggiustamenti abbiamo trovato una sintesi. Abbiamo cercato di trovare una sintesi anche su questa mozione: è stata la prima cosa che vi abbiamo chiesto.
Non è praticabile questa impostazione! È impossibile fare una commissione. Collega Cognetta, è vero che siamo in carica fino all'ultimo giorno, ma qui c'è scritto 21 gennaio! Questa questione è come quella delle azioni a Finaosta in cui si dice: qui a fine anno facciamo! Sì, quando abbiamo provveduto a dirglielo, abbiamo risolto il problema! Se si fanno le cose, le facciamo, ma le facciamo per davvero. Ma sul fatto di fare neanche in tre mesi, con le vacanze di Natale e con il bilancio, un lavoro su tutte le partecipate, ci sembrava veramente giusto dire no. Vediamo di ritrovarci, vediamo se ci sono alcuni temi da calibrare, come è stato su CVA, e valutiamo, ma non accettiamo di essere scissi tra buoni e cattivi, semplicemente perché si dice no. Abbiamo detto, perché si dice di no: non è che il collega Fabbri si è alzato e ha detto che non c'è tempo; ha articolato il discorso. Poi, è giusto che ognuno faccia il proprio gioco politico, però, quando si parla di omertà e che "sarete tutti travolti", ognuno pensi a quello da cui sarà travolto! Ognuno qui cerca di portare avanti un ruolo con serietà, con onestà e sapendo che in Amministrazione è sempre più difficile amministrare. Cerchiamo sempre di ascoltare tutte le sensibilità che provano a portare avanti una prerogativa della nostra Regione, ma io personalmente non mi sento di essere coinvolto, in modo così approssimativo, in altre questioni: omertà, saremmo tutti complici! Il fare chiarezza ci sta, il partire dal fare chiarezza io lo condivido.
Il "silenzio assordante": ma quale silenzio assordante! Noi oggi ci siamo alzati, abbiamo cercato di fare un dibattito che raccogliamo volentieri. Su altri organi, al di là delle conferenze stampa, ci sono anche delle delicatezze, degli atti secretati, delle discussioni che si svolgono. Abbiamo cercato di dire che - l'abbiamo fatto anche in conferenza stampa, partendo dalla Catalogna - noi non accettavamo gli attacchi all'autonomia, che erano degli attacchi, secondo noi, approssimativi, al di là dei fatti specifici. Ma non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Noi abbiamo rilevato che, secondo noi, il tempo era poco, volendo fare tutto in tre mesi, e il perimetro ci sembrava non circoscritto. Ma neanche nel famoso film di Cetto La Qualunque: tutto in tre mesi facciamo! Siamo stati qui cinque anni, ognuno di noi ha avuto dei ruoli distinti e chi è stato in maggioranza prima di noi aveva il tempo di farlo. Qui abbiamo parlato di trasparenza, di assunzioni. Vi ricordiamo anche delle battaglie fatte qui su tutto: dalla USL, per le assunzioni eccellenti. È tutto agli atti, sono delle interpellanze fatte all'inizio di questa legislatura, fino ad arrivare al casinò e a tutte le partecipate. E tutti assieme ci siamo detti: facciamo una legge! È stato ricordato dal collega Chatrian. Abbiamo raccolto questa battaglia della legge n. 20: migliorabile, è giusto. Ma è stata una battaglia, una grande battaglia portata avanti, portata in quest'aula, votata e mediata.
Quello che noi non vogliamo che arrivi all'approssimazione, è il fatto che ci sottraiamo alla trasparenza. Quindi la questione dell'andare a mettere organi di controllo maggiori, a potenziare il ruolo di Finaosta nei confronti delle partecipate, per darci maggiormente gli strumenti per vigilare, è giusta. Ma ci dobbiamo anche dire che effettivamente, se abbiamo delle possibilità di mettere in campo strumenti come quello della commissione speciale, lo si fa. Lo si fa su certi argomenti, come è stato fatto in particolare su CVA: le risultanze hanno avuto seguito e pensiamo che sia stata anche quella una battaglia portata avanti in modo trasversale, ma che è nata da certe sensibilità. In questo senso, la nostra astensione non vuol dire che non vogliamo, anzi vogliamo che sia fatta la chiarezza, ma vogliamo utilizzare gli strumenti giusti e siamo disponibili a mettere in campo le azioni che riterremo tutti assieme utili per poter andare in questa direzione. Le Commissioni sono sempre lì anche per questo. Gli strumenti speciali possono arrivare in casi speciali e noi, anche in questo caso, saremo disponibili.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Ci spiace, come gruppo ALPE, che questo Consiglio oggi non accetti questa nostra mozione, ma provo a entrare nel merito e a riordinare un po' gli elementi più importanti legati a questo dossier così importante, secondo me e secondo noi.
Abbiamo evidenziato in questo quinquennio che esistono delle criticità. L'abbiamo evidenziato tutti, dai banchi dell'opposizione, chi di più, chi di meno. Io penso di avere una visione diversa dal collega Marguerettaz, anzi sono certo di avere una visione diversa del sistema Valle d'Aosta. Ma evviva il confronto, evviva se abbiamo delle idee e delle prospettive diverse.
Entro nel merito della questione. Noi pensiamo che se c'è una criticità, dobbiamo trovare il miglior strumento per trovare delle soluzioni alternative e per dare delle risposte più eque possibili alla comunità valdostana. Questa è la battaglia che in questi cinque anni abbiamo fatto in Consiglio, sapendo perfettamente delle ricche e importanti potenzialità delle nostre società partecipate pubbliche: stiamo parlando di soldi pubblici, stiamo parlando di società pubbliche.
Il parto della legge n. 20 è stato difficilissimo e al termine l'abbiamo approvata. È lì che abbiamo un'idea diversa del futuro della Valle d'Aosta, con qualche collega all'interno di questo Consiglio, perché lo strumento che noi abbiamo votato e approvato in quest'aula allarga quel perimetro che contestiamo in quest'aula, quantomeno il nostro gruppo, ma anche altri gruppi. Allarga, perché nel momento in cui si assume una persona in CVA, senza nessuna evidenza pubblica, dieci persone stanno al palo, dieci persone laureate stanno al palo, dieci periti stanno al palo! Quindi noi abbiamo approvato quella legge. Ma capite che quando qualcuno all'interno di questo Consiglio ci dice che l'amministratore unico non è contento, noi rispondiamo che è normale, perché il suo ruolo è diverso rispetto al nostro! Il ruolo di un amministratore unico, il ruolo di un consiglio di amministrazione è diverso. Il ruolo del legislatore è quello di creare le migliori soluzioni per garantire equità e uguali possibilità. È ciò che abbiamo cercato di fare con questa legge, che è stata mal digerita - ha ragione il collega Marguerettaz - non solo dalla Casinò che da otto mesi la applica, collega, ma anche da altre società che non la applicano! Tant'è vero che al governo Marquis il sottoscritto ha proposto una delibera di Giunta con delle linee di indirizzo, che numerosissime società ancora oggi non applicano, perché numerosi consigli di amministrazione non vogliono applicare l'evidenza pubblica.
Modificare la legge n. 20? Sì. Si deve ristrutturare la legge n. 20? Sì, perché la legge perfetta non esiste. Ma qual era la ratio della legge n. 20 e di questo Consiglio? La ratio era di creare uguali possibilità, sia per i giovani e meno giovani, ma anche nelle forniture. Sì, anche nelle forniture! Questo è stato un passaggio epocale! Numerosissimi presidenti di consigli di amministrazione e direttori generali sono contrari all'evidenza pubblica, sono contrari affinché le società e le imprese valdostane abbiano uguali possibilità.
Ecco perché mi dispiace sinceramente, collega Presidente, che non accettiate questa nostra proposta, quando in Conferenza dei Capigruppo vi abbiamo riparametrato e riperimetrato questa mozione, dicendo: analizziamo una o due società nel merito. Tanto è vero che, per quanto riguarda le criticità che sono state sollevate in questo Consiglio da diversi anni - i famosi 121 milioni di euro spesi all'interno della casa da gioco per la ristrutturazione, che non abbiamo ancora capito oggi chi ha dato l'ok all'azienda di spendere 121 milioni di euro, più 9 milioni di euro per la sala Evolution, per un totale di 130 milioni di euro - quantomeno c'è un dato diverso, a oggi: l'azienda in questi mesi ha messo in campo comunque un accertamento tecnico preventivo, per entrare nel merito e verificare come sono stati fatti i lavori, se a regola d'arte, vizi e non solo.
Delle regole ce le siamo date in questi sette mesi. Qual era l'obiettivo? Non era elettoralistico. L'unico obiettivo di questa nostra mozione, era di mettere i fari ulteriori sulla legge n. 20, per il tramite di una commissione che poteva lavorare nei prossimi mesi, perché a oggi - invito i colleghi che hanno queste deleghe, di entrare nel merito e verificare - ci sono numerose aziende che non applicano la legge n. 20, mal digerita. Il collega Marguerettaz probabilmente non è contento e non è mai stato contento di questa legge. Capisco perfettamente le due visioni: quella di battersi per delle uguali possibilità per le aziende locali, di battersi per garantire l'evidenza pubblica per posti di lavoro. Ricordiamoci sempre che per un vicino di casa assunto da CVA senza meriti, senza concorso, ma per tramite di un percorso alternativo, ci sono cento ragazzi che non hanno potuto mettersi in discussione e giocarsi magari il proprio futuro, o quantomeno portare sul tavolo il proprio curriculum e soprattutto avere un'evidenza pubblica di selezione.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Ho ascoltato gli interventi e non ho nulla da aggiungere su quanto detto. Ma siccome non mi piace né cavalcare la speculazione politica e neanche dare alibi a nessuno, voglio semplicemente dire che se quest'aula ha interesse di votare questo impegno, com'è stato manifestato da più parti, e se ciò che ne impedisce il voto favorevole è legato alla circoscrizione dell'ambito, io voglio dire che noi avevamo già manifestato in quell'incontro che noi saremo disponibili anche a limitare l'ambito alla Casinò, alla CVA e agli impianti a fune, per cui non sarebbe più su tutte, ma solo su tre partecipate; ugualmente siamo disponibili a rivedere la data del 20 gennaio. Non vogliamo in alcun caso e per nessuna ragione dare alibi a qualcuno che - io penso - presumibilmente si asterrà o non voterà questa mozione.
Presidente - Ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha facoltà.
Certan (ALPE) - Credo che dai banchi della maggioranza siano usciti degli spunti interessanti. Credo che quando, collega Guichardaz, lei ragiona sul fatto che non è da adesso che questa situazione si manifesta, ha totalmente ragione: è da tantissimi anni e possiamo anche andare a individuare da quando. Condivido con lei che non si debba limitare a questo periodo e soprattutto a questo Governo. Credo che su questo non si debba far finta di non aver capito quanto stavamo dicendo.
Così come, presidente Viérin, lei ha ragione quando dice che fanno male questi articoli che appaiono a livello nazionale sulla Valle d'Aosta. Non solo a lei e non solo a voi dell'UVP hanno fatto male, ma anche a noi, tantissimo. Credo che a qualsiasi valdostano che abbia in qualche modo a cuore la propria regione, ma credo a qualsiasi cittadino che abbia a cuore il proprio territorio, articoli del genere farebbero male. Ma siccome crediamo che, per conoscere quale medicina o usare, bisogna anche conoscere qual è il male che in qualche modo ci ha colpiti, credo sia importante andare alla radice della malattia, alla radice del problema. Ecco perché non è con grande gioia che diciamo che le affermazioni dell'onorevole Bindi sono state interessanti e hanno aperto gli occhi. Ci mancherebbe! Non siamo mica contenti di questa cosa, ma non possiamo più fare gli struzzi. Ripeto, per curare il male, credo si debba andare alla radice della malattia e non si possano solo prendere medicine palliative, o medicine generiche che non risolvono quel problema.
Capiamo anche - mi passi il termine - la sua euforia e il suo ottimismo. La sento ottimista nel dire che è una questione di tempo, che non siete contrari alle commissioni e che avete anche sostenuto il collega Nogara, quando era presidente. Certo, ci mancherebbe e lo capisco, anche perché essendo lei adesso Presidente - finalmente essendo lei Presidente - capisco che in qualche modo ci tenga a tenere un po' tutto saldo. Però vorrei veramente sottolineare il fatto che lei e il collega Bertschy avete motivato il tutto con due passaggi: una questione di tempo, perché non siete contrari alle battaglie di trasparenza, e una questione di visioni diverse, come ha evidenziato di nuovo anche il collega Chatrian.
Sulle visioni diverse credo che io avrò per tutta la mia vita chiarissimo qual è la nostra visione diversa, perché a una riunione di maggioranza - ripeto - è venuta fuori perfettamente. Quando si parlava di casinò, mentre il collega Chatrian diceva di cercare di salvare l'azienda e di fare in modo che ci fosse un'inversione di marcia e di tendenza, che le cose fossero fatte bene, lei ci diceva: in questo modo, collega Chatrian, ci sta facendo perdere voti, voti, voti! Queste sono le due visioni chiaramente diverse, è vero. Noi vogliamo, invece, andare fino in fondo anche con delle commissioni. Ripeto, è stupefacente, presidente Viérin, che lei dica che al 21 gennaio ci sono solo tre mesi e non ce la facciamo. Lei è rapidissimo: lei ha veramente una grande qualità, che è quella di essere rapidissimo nelle intuizioni e nel fare le cose. Quindi è stupefacente che sia lei a dirci che tre mesi sono troppo pochi per una commissione. Anzi, a mio avviso prima di Natale si potrebbe chiudere tutto e non c'è neanche bisogno del mese di gennaio, soprattutto dopo che sono state riparametrate le varie società partecipate.
Presidente - Non ci sono altri interventi. Possiamo mettere in votazione.
La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 32
Votanti : 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Baccega, Bertschy, Bianchi, Contoz, Cretier, Fabbri, Farcoz, Follien, Grosjean, Guichardaz, Isabellon, Marguerettaz, Nogara, Péaquin, Perron, Rini, Rosset, Testolin, Viérin)
Il Consiglio non approva.
I lavori mattutini si chiudono e riprenderanno alle ore 15:30.
La seduta termina alle ore 13:23.