Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2752 del 23 maggio 2017 - Resoconto

OGGETTO N. 2752/XIV - Interpellanza: "Condivisione dell'indirizzo politico di realizzazione della scuola in Regione Tzamberlet del Comune di Aosta".

Rosset (Presidente) - Punto n. 9 dell'ordine del giorno. Per l'illustrazione, chiede la parola il collega Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Prima di iniziare a parlare di questa interpellanza, pregherei di verificare il numero legale perché lo stiamo tenendo in piedi noi, quindi se gentilmente fa in modo che tutti i colleghi possano accomodarsi per garantire voi come maggioranza il numero legale, sarebbe l'ideale.

Presidente - Chiedo al collega Segretario di procedere all'appello.

Verifica del numero legale per appello nominale.

Presidente - Mi dispiace, sono 17 Consiglieri presenti, 18 con Fosson...quindi il numero legale non c'è. Fuori non è dentro, scusate! Se è dentro, è dentro. Se è fuori, è fuori! Considerata la non presenza della maggioranza dei Consiglieri in aula, il Presidente, come previsto dall'articolo 40, rinvia la seduta ad altra ora dello stesso giorno oppure può toglierla, a sua discrezione, quindi rinvio la seduta fra un'ora di tempo. La seduta è sospesa.

La seduta è sospesa dalle ore 10:14 alle ore 11:00.

Rosset (Presidente) - Chiedo al collega Segretario di procedere all'appello.

Appello nominale

Rosset (Presidente) - Con 19 Consiglieri presenti il numero è legale, possiamo proseguire con i lavori. Ha chiesto la parola il collega Baccega, ne ha facoltà. Chiederei per favore un po' di silenzio, grazie!

Baccega (EPAV) - Non si arrabbi. L'argomento che andiamo a trattare adesso inevitabilmente aveva bisogno di avere un'importante rappresentanza dei Consiglieri in Consiglio perché parliamo di edilizia scolastica, un tema che noi abbiamo affrontato l'anno passato, nel 2016, con grande determinazione e con la collaborazione attiva della collega Rini, del sottoscritto e di tutta la Giunta per andare a definire dei percorsi che inevitabilmente abbiamo ritenuto percorsi virtuosi tenuto conto dello stato delle cose.

Credo che l'interpellanza sia sufficientemente chiara e diciamo che è un percorso che si è avviato all'interno della minoranza. I colleghi prima con la loro interrogazione...il collega Guichardaz ha chiesto informazioni di carattere tecnico rispetto ai percorsi che si sono valutati, che si sono intrapresi nella realizzazione della scuola di Tzamberlet. Io con questa interpellanza chiedo, dal punto di vista politico, se la delibera di Giunta n. 572/2016 che abbiamo votato è ancora in essere, ha ancora una sua validità rispetto ad una serie di nuove sollecitazioni che sono pervenute in questi mesi. Siamo in presenza di forzature piuttosto eclatanti, dal punto di vista mediatico, ma anche di sostanza: la prima riguarda l'ennesima petizione di 350 firme dell'Istituto tecnico Manzetti che chiede di non essere collocato nella scuola di Tzamberlet, nella nuova scuola e la risposta ce la darà l'Assessore, altrimenti la daremo noi; la seconda più di impatto riguarda la richiesta di indizione di un referendum che è stata presentata dal Capogruppo Consigliere comunale dell'ALPE al Comune di Aosta, che ha dato origine al Comitato del sì, Comitato formato per una grossa percentuale da politici per chiedere alla popolazione quanto segue. Vi leggo il quesito perché è davvero imbarazzante: "volete voi che l'area a servizi individuata nel piano regolatore generale di Aosta, denominata SP3, localizzata nella sottozona FA01 (area sportiva Tzamberlet) destinata allo sport e al tempo libero mantenga tale destinazione?". Questo è il quesito referendario a cui saranno sottoposte le persone che, qualora venga accolto dalla commissione che si è costituita, dovrà coinvolgere i cittadini ad una risposta. Devo dire che è parecchio strano che al sopraggiungere di tornate elettorali importanti, come le politiche regionali, casualmente arriva un referendum al quale si deve sottostare, ma su questo poi saremo anche pronti a dire la nostra. Vedremo quindi se sarà ammesso.

Io devo ritornare, Consigliere Cognetta, anche un po' indietro, perché qualche volta indietro bisogna tornarci tenuto conto che le scelte fatte dalle Amministrazioni passate, parlo delle Amministrazioni regionali e delle Amministrazioni comunali coinvolte, che hanno siglato due accordi di programma: il primo riguardante la realizzazione della scuola, chiamato "accordo di programma Tzamberlet", che prevede poi anche tutta una serie di opere di un urbanizzazione a favore della città di Aosta e di quella zona che è la zona di Tzamberlet, che spesso è coinvolta dal punto di vista del precariato soprattutto quando piove parecchio...il secondo accordo è quello del PRUSST, del parcheggio in via di ultimazione che a breve sarà inaugurato, per la ricollocazione del maneggio comunale. Sono due accordi di programma approvati dalla Giunta regionale nel 2011 e sono stati presentati dagli allora Assessori alle opere pubbliche Marco Viérin e alla pubblica istruzione Laurent Viérin per una spesa di 17,92 milioni di euro.

Chiediamo quindi al Presidente se la maggioranza che si è insediata dopo il ribaltone intende mantenere questi impegni, intende dare corpo e fiato a un percorso che noi avevamo individuato: percorso virtuoso e che abbiamo più volte chiamato "scuola sicura". Sappiamo, leggiamo, ci confrontiamo e valutiamo che all'interno della sua Giunta dalle dichiarazioni fatte ai giornali, e mi riferisco a quelle virgolettate ovviamente, dove l'Assessore Borrello è abbastanza attendista, non decide, non sceglie e ovviamente, perché l'ha sostenuto nella maggioranza comunale al Comune di Aosta come Assessore all'urbanistica, l'ha sostenuto nella maggioranza dell'anno passato questo processo, diventa anche difficile riscontrare l'esatto contrario. Come Consiglieri regionali rileviamo invece che l'Assessora Certan vorrebbe rivoluzionare il percorso, non realizzare la scuola di Tzamberlet e, come al solito, non si capisce bene che cosa vorrebbe fare. Presidente Marquis, quindi chiedo a lei quali sono gli intendimenti politici che vengono assunti dalla vostra Giunta rispetto all'edilizia scolastica nella nostra regione, tenuto conto che, proprio per quanto riguarda la scuola di Tzamberlet, i lavori sono già stati affidati al Consorzio valdostano Eco-École con un ribasso d'asta del 7,417 percento, che determina l'importo dei lavori - ce lo ha appena confermato l'Assessore Borrello - di 21,8 milioni di euro, quindi non sono i 25 che qualcuno dice in giro per la città. A seguito della sentenza del TAR si potrebbe dare il via alla realizzazione dell'opera della scuola e del nuovo maneggio comunale, con tutti gli interventi che si dovranno fare. È sicuramente per noi una scelta ragionevole, una scelta seria che nasce dall'esigenza di attuare una strategia di interventi degli edifici scolastici nata dalla collaborazione con la collega Rini e di tutta la Giunta e che nasce anche e soprattutto dal fatto che si era avviato un approfondito confronto su quello che doveva essere il percorso di ricollocazione e di risistemazione di tutti gli istituti scolastici di secondo grado della città di Aosta. Sappiamo che lo stato dell'arte era che 5 istituzioni scolastiche su 12 erano disposte in 12 sedi differenti, generando numerose problematiche dal punto di vista didattico e soprattutto dal punto di vista della programmazione degli interventi di messa a norma e di ristrutturazione. Il Liceo linguistico scientifico Bérard 19 classi richiede un intervento di ristrutturazione significativo che è programmato per il 2018, mentre da quest'anno si stanno effettuando gli interventi di carattere statico. Il Convitto regionale, che ospita 14 classi dello Scientifico, ha necessità di entrare in possesso dei suoi spazi, in quanto ha l'esigenza di essere ampliato considerato anche l'incremento della richiesta di posti di convittori e semiconvittori. Il Liceo classico, artistico e musicale ha la necessità di una sede definitiva e il Comune di Aosta, che ospita 11 classi del liceo in Piazza San Francesco, ha bisogno anch'esso degli spazi. Altrettante classi dell'ISICAM sono collocate al piccolo seminario con un costo in termini di affitti passivi piuttosto pesante ed è sulla base di questa importante riorganizzazione che si era dato corpo a quell'importante delibera n. 572.

Presidente, quindi la scelta a lei che aveva condiviso con la sua Giunta, nella Giunta precedente: dico questo perché c'è molta preoccupazione rispetto alle informazioni che vengono dall'esterno, insegnanti, alunni, docenti e non docenti. Attendo la sua risposta.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Marquis (SA) - Il tema portato in aula è un tema su cui si è già dibattuto anche in un punto all'ordine del giorno precedente, è un tema di grande attualità sia all'interno del Consiglio e sia anche all'interno del confronto e del dibattito nell'opinione pubblica.

Nel 2016, con la deliberazione della Giunta regionale n. 572, erano stati approvati gli indirizzi che hanno delineato gli interventi da effettuare in un orizzonte temporale decennale per la riorganizzazione e la riqualificazione degli edifici scolastici di istruzione secondaria di secondo grado. Tutto questo per migliorare la sicurezza degli stabili, per migliorare l'offerta formativa, per ospitare un numero crescente di popolazione scolastica e anche per razionalizzare la gestione degli immobili pubblici e quindi la riduzione dei costi ordinari. Tra questi interventi figurava la realizzazione della scuola in Regione Tzamberlet, per il quale si è proceduto - com'è già stato evidenziato - all'individuazione dell'operatore economico per la sua realizzazione. Tuttavia i ricorsi al TAR che sono stati presentati successivamente hanno congelato direi il procedimento, creato una pausa sotto il profilo dell'operatività e questo è stato un momento in cui nell'opinione pubblica si sono avviate delle riflessioni su questo argomento, arrivando poi alla proposta di un referendum presentato al Comune di Aosta in merito alla realizzazione o meno di questo edificio scolastico.

Io credo che il percorso individuato sia un percorso che, alla luce anche di quello che è avvenuto a livello di confronto ultimamente dell'opinione pubblica, avrebbe probabilmente meritato un maggiore coinvolgimento all'epoca della popolazione, perché la popolazione è sempre molto sensibile su argomenti come questi, che hanno del riverbero sulla vita economica e sociale anche all'interno di una città, perché queste sono pianificazioni che portano anche a definire strategie che vanno anche valutate sotto il profilo urbanistico.

Detto questo, nelle more della pronuncia della sentenza del TAR, che dovrà avvenire tra non molto, credo che non si possano ravvisare delle condizioni politico-amministrative per riorientare le scelte che sono state fatte e questo per senso di responsabilità. Tuttavia la delibera è un piano di carattere generale e, come tutti i piani, possono essere nel tempo oggetto di revisioni che devono tenere conto delle obbligazioni che sono già contratte, ma che possono comunque permettere alla pubblica amministrazione di poter fare delle valutazioni alla luce di nuove esigenze volte a soddisfare le richieste della comunità. Allo stato attuale quindi non ci sono le condizioni per pensare a delle modificazioni, perché siamo in attesa della sentenza del TAR, e non è così com'è stato evidenziato nel testo dell'interpellanza: noi non abbiamo la sicurezza che i lavori potranno essere intrapresi all'atto della pronuncia del TAR, non siamo in grado di predire la sentenza, quindi attendiamo che il Tribunale amministrativo si esprima sull'argomento per poi prendere tutte le valutazioni del caso.

Presidente - Per la replica, chiede la parola il collega Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (EPAV) - Come al solito, non mi ha risposto. Come al solito, lei è riuscito a dire delle cose: certo che il TAR dovrà esprimersi, al TAR non c'è un confronto tra pubblica amministrazione e impresa, al TAR c'è un dibattito tra imprese, tra la prima, la seconda e la terza. Io quindi credo che se il TAR si esprimerà in modo positivo, l'opera dovrà proseguire o potrà proseguire: questo era il concetto, perché non è la pubblica amministrazione che è in difetto.

Io devo dire che il suo non è un senso di responsabilità: è un senso di irresponsabilità. Noi abbiamo lavorato nella direzione di avere delle scuole sicure, delle scuole efficienti, delle scuole moderne, delle scuole che potessero dare delle risposte ai nostri studenti, delle risposte importanti in termini di spazi. Io ricordo la polemica prima dello spostamento del Corrado Gex in via Chavanne: tutti gli alunni, gli insegnanti preoccupati del Maria Adelaide che dovevano andare a via Chavanne. Dopo un mese, un attento confronto con molti insegnanti, con molti alunni, alcuni dei quali anche direttamente collegati dal punto di vista parentale con me, hanno detto: "finalmente siamo in una scuola che funziona, finalmente siamo in una scuola che ha delle lavagne, che ha degli spazi di un certo tipo, che ha dei laboratori". Questo è il senso che abbiamo voluto dare ai nostri provvedimenti. Se ancora, dal punto di vista politico, questa Giunta non sa, non ha capito, non sa se vuole dare agli studenti della Valle d'Aosta delle scuole sicure, delle scuole di questo tipo, la cosa ci preoccupa non poco e ovviamente saremo pronti a fare tutte quelle azioni che vanno nella direzione di sostenere questo percorso politico.

Lei aveva anche un'occasione per dare una risposta ai 350 che hanno presentato il quesito dell'Istituto tecnico Manzetti: il quesito per non essere spostati a Tzamberlet. La delibera lo dice chiaramente che nel corso dell'anno alcune modifiche possono essere fatte e nel confronto avvenuto con il Maria Adelaide chiaramente si era sottolineata l'esigenza di avere un altro liceo a Tzamberlet. E io con una lettera che avevo inviato all'epoca, era l'11 novembre, avevo espresso al Sovrintendente, all'Assessore e al Presidente della Regione che questa poteva essere una motivazione, e di questo credo che si possa e si voglia tenere conto per il futuro. A volte quindi non servono le petizioni, perché in qualche modo si è già andati avanti rispetto a scelte che si sono fatte in passato. Saremo molto attenti, Presidente, su queste questioni. Anche lei, Assessore, saremo molto attenti sui vostri percorsi e vigileremo affinché le cose vadano nella direzione giusta per i nostri studenti.