Oggetto del Consiglio n. 1659 del 16 dicembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1659/XIV - Approvazione di risoluzione: "Impegno per completare il percorso di regionalizzazione degli insegnanti nella scuola valdostana".
Presidente - Per l'illustrazione, la parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Nous parlons aujourd'hui d'un sujet qui nous tient particulièrement à cœur: celui de l'école, nos écoles valdôtaines, comme écrivait Émile Chanoux, une bataille que le martyr de la cause valdôtaine avait compris être une des batailles au cœur du système Vallée d'Aoste et surtout de nos prérogatives linguistiques et culturelles. Une autonomie qui dérive surtout des aspects historiques et linguistiques et qui est important de rappeler souvent, on en a parlé aussi aujourd'hui, dans ce Conseil. Parmi les différents sujets qui ont animé le parcours de l'école valdôtaine dans toute son histoire et surtout dans l'histoire de l'autonomie, il y a eu la question de la régionalisation du corps enseignant.
Cette bataille, menée déjà à la fin des années Cinquante par Corrado Gex, a été un sujet difficile - il faut arriver jusqu'à Maria Ida Viglino - très difficile, qui a eu même des moments idéologiques de débat, de lutte, et qui a amené dans le temps à ne pas voir réalisée cette question de la régionalisation. Elle a toujours été un rêve pour une partie de la communauté valdôtaine et surtout un thème qui a toujours animé les programmes électoraux de certaines forces politiques autonomistes, en particulier celles qui ont lutté dans les années pour un principe: celui de voir reconnues les compétences professionnelles des enseignants valdôtains qui ont une école, qui doivent travailler dans une école différente par rapport au reste de l'Italie. Un rêve qui, dans ces dernières années, a risqué de se réaliser grâce aussi à la crise et à des questions nationales qui avaient vu des lois sur l'emploi public, qui avaient créé de l'alarmisme aussi dans le monde de l'école.
La storia della regionalizzazione ha avuto negli anni una leggera accelerazione, anzi, una forte accelerazione. In questo Consiglio si è discusso di questa questione per l'ennesima volta - ma in un modo abbastanza definitivo - nella scorsa legislatura, il 22 gennaio del 2009, quando si discuteva - e tanti colleghi se lo ricorderanno - delle disposizioni in materia di pubblico impiego regionale, perché era nata la "legge Brunetta", se non ricordo male, che aveva effettivamente incidenza anche sul mondo della scuola, e avevamo dovuto correre ai ripari con un adattamento in Valle d'Aosta. All'interno della discussione di queste disposizioni fu approvato un ordine del giorno molto importante, e fu approvato con 30 voti su 34 presenti; tutte le sensibilità, tranne le destre, votarono in modo convinto questo ordine del giorno che impegnava non solo per la scuola, ma anche per la sanità - l'Assessore Fosson se lo ricorda - "...a proporre e concertare con le parti sociali soluzioni per superare l'attuale situazione dei comparti sanità e scuola e per giungere a una realizzazione piena del principio di regionalizzazione degli stessi, in particolare attraverso norma di attuazione"...e questo fissava già anche il percorso.
Chi firmò questo ordine del giorno per la regionalizzazione? È importante, perché al di là del sottoscritto lo firmarono anche altri colleghi: il collega Rosset, il collega La Torre, la collega Fontana (Capogruppo del PD), il collega Salzone, Impérial, Caveri e Louvin per l'ALPE. Anche nel dibattito che mi sono andato a rileggere ci furono dei passaggi molto importanti dei colleghi che hanno sottoscritto questo impegno a regionalizzare. Il collega Donzel del PD citò questa idea del percorso ottimale: "Questo ha portato la Capogruppo a firmare l'ordine del giorno e porterà il gruppo a votarlo, perché lo riteniamo, seppur non perfetto, una sostanziale acquisizione delle sollecitazioni che avevamo fatto in aula". Dico questo perché era stato un momento di condivisione, noi eravamo arrivati come Governo con un ordine del giorno, ma anche i colleghi della V Commissione lavorarono insieme al collega Caveri, che ne era il relatore, per la condivisione di tale questione. Quindi con questo voto si aprì - voto che non comprendeva le destre, quindi i colleghi che votarono contro furono Benin, Lattanzi, Tibaldi e Zucchi del PdL - questa larga idea di condivisione sulla regionalizzazione, che ci portò, per quanto riguarda il settore istruzione, ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le parti sociali. L'abbiamo ricordato, a volte, in quest'aula: ci fu un approccio proprio perché c'era la condivisione che non portavamo avanti un'idea personale, parziale, partitica o ideologica, ma avevamo in carico le posizioni di tanti colleghi. Questa nuova logica sulla regionalizzazione, che non era più la vecchia logica del dire che paghiamo e vogliamo decidere, ma era del seguente tenore: "viste le problematiche su certe parti di contratto, viste le sollecitazioni per poter riconoscere anche economicamente, in modo diverso e migliorativo tutte le professionalità che lavorano in un mondo scolastico diverso rispetto ad una scuola, non solo per il plurilinguismo, ma per tanti motivi che fanno della scuola valdostana una scuola unica", fu riconosciuta, ci sono fior di verbali su questi incontri sindacali, tutti registrati tra l'altro, che videro apprezzare da parte di tutte le organizzazioni sindacali un nuovo metodo di lavoro e un nuovo approccio, non più ideologico, ma diverso, per un tavolo di confronto che aveva già iniziato a parlare concretamente di percentuali e di contenuti.
Visto che la Buona Scuola è stata derogata rispetto ad una adaptation valdostana e ad un percorso di condivisione col mondo della scuola che porterà a creare una nostra legge sulla Buona Scuola - poi lo strumento ci verrà svelato nei prossimi mesi - abbiamo fatto una riflessione: perché non prendere spunto da questa cosa per riaprire il tavolo che già esisteva -sempre che le organizzazioni sindacali siano disponibili - per cercare di riportare questo argomento almeno in discussione e per giungere finalmente a questa regionalizzazione? Abbiamo parlato con i colleghi, principalmente con quelli dell'ALPE che assieme a noi avevano presentato delle iniziative sulle GAE, per capirci, e abbiamo verificato che con la regionalizzazione fatta a Trento e Bolzano per esempio la questione delle GAE si potrebbe risolvere, mentre oggi è difficile per l'Amministrazione - per non dire impossibile - andare a creare mettendo anche in coda quelli delle GAE nelle graduatorie. È un piccolo esempio, però effettivamente, il famoso DPR che oggi regola questa questione del trattamento giuridico ed economico degli insegnanti, rispetto a una visione ideologica oggi diventa spesso un limite per poter agire in modo locale e migliorativo per il bene del mondo degli insegnanti e di chi opera all'interno della scuola.
Cercando poi di costruire un documento che doveva avere un'ampia condivisione, al di là delle sensibilità che già tanti colleghi avevano fatto rientrare in quell'ordine del giorno e che quindi esiste, c'era anche la questione del programma di inizio legislatura, perché una delle poche cose che avevamo apprezzato all'interno di tale programma era proprio il pezzo che conteneva - e non abbiamo fatto altro che riprendere quel pezzo, proprio per tenere conto delle diverse sensibilità - l'impegnativa di "arrivare a giungere a una regionalizzazione degli insegnanti nella scuola valdostana, in un'ottica di valorizzazione delle professionalità richieste, definendo un relativo statuto giuridico-economico adeguato", pezzo di programma che noi condividiamo.
Noi crediamo di avanzare a questo Consiglio una proposta, e ci fa piacere che anche con la sospensione e il dibattito ci sia stata una convergenza su tale questione, che oggi ci vede disponibili anche come componenti della V Commissione; abbiamo voluto aggiungere la V Commissione proprio per sostenere, al di là del Governo, del Presidente e dell'Assessore, anche le diverse sensibilità politiche che ci sono in V Commissione, e non solo, per arrivare a riprendere una parte già intavolata, ma con un discorso nuovo, che chiaramente chi oggi gestisce il settore porterà avanti, per arrivare a quello che - per quanto ci riguarda, e sulla base di quanto votato dal Consiglio - è veramente un pezzo che potrebbe segnare il completamento di un settore in cui spesso non abbiamo competenza totale, che ci limita in questioni che penalizzano appunto chi opera all'interno del mondo della scuola. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 20,21 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Grazie. Apriamo la discussione generale. Ci sono interventi? La parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Oui, pour exprimer la position de ALPE sur cette résolution, qui ne peut que confirmer la position que nous avions prise lors de la discussion de l'ordre du jour que le collègue Viérin vient de citer. Je crois que les motivations restent les mêmes, il est nécessaire d'éliminer les différences qui existent entre les travailleurs de l'administration publique et les travailleurs de la santé et de l'école, qui travaillent toujours pour l'administration publique.
Notre souci, à l'époque, avait été celui de souhaiter qu'il y ait une approche correcte, qu'il y ait une approche non pas instrumentale. Le collègue Viérin l'a justement rappelé: la question est délicate, il faut y mettre la juste attention et partir du bon pied, c'est-à-dire impliquer dès le début les organisations syndicales, les représentants des travailleurs, pour que ce parcours puisse être le plus possible complet, objectif, approfondit, sans toutefois tomber dans l'instrumentalisation, dans l'idéologisation poussée qui l'a caractérisé à certaines périodes.
Notre souhait est donc celui que l'on procède avec cette confrontation, que l'on continue, que l'on reprenne cette confrontation. Je crois que la commission compétente ne soit pas la Ve, mais plutôt la IIe, à l'époque je crois que c'était la IIe qui s'en était occupée...c'est la Ve? Bon, la commission compétente ira procéder dans cette analyse. Voilà, notre position est très simple, est la même par rapport à il y a six ans, et donc nous soutenons la résolution des collègues de l'UVP.
Président - Merci. Quelqu'un demande la parole? La parole au Conseiller Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Mi trovo in una situazione un po' particolare, nel senso che oggi, attraverso questa risoluzione del gruppo UVP, vengono poste alla discussione, al ragionamento e al voto delle tematiche sulle quali personalmente ho sempre avuto una posizione molto chiara, anche in contrapposizione rispetto a gruppi politici, in questo caso particolare, nei quali indicativamente mi sono sempre abbastanza riconosciuto. Ho un'esperienza sindacale relativamente al tema della contrattualistica, sia nazionale, sia regionale, e ho seguito per molti anni il contratto regionale del comparto unico criticandone spesso dei meccanismi che in alcuni casi creavano addirittura differenze e penalizzazioni rispetto al contratto nazionale.
Riguardo al contratto della sanità, in questa risoluzione voi citate l'apertura di tavoli, di ragionamenti sulla regionalizzazione della sanità e della scuola; io non so se ero assente quando è stato aperto questo grosso ragionamento sulla regionalizzazione del contratto della scuola, ma tavoli già aperti con le organizzazioni sindacali a seguito di questo impegno relativamente alla sanità a me non risultano, anche perché devo dire che vi è sempre stata una forte non opposizione ideologica, ma l'apertura di ragionamenti. Siccome la sanità riguarda il comparto sanità, la dirigenza, tutta una serie di livelli, dirigenza SPTA, dirigenza medico-veterinaria, comparto sanità con tutte le sue sfaccettature, noi, sindacati di categoria, abbiamo sempre un po' preso con le pinze l'idea di una regionalizzazione. Io sono sempre stato fondamentalmente contrario alla regionalizzazione della sanità per una questione proprio di funzionamento di meccanismi anche di mobilità e di riconoscimento che nella sanità sono meccanismi necessari obbligatoriamente, proprio perché parliamo di un sistema che deve potersi aprire verso l'esterno.
Riguardo alla questione della scuola, io non ho personalmente un'idea sull'opportunità o meno di percorrere un ragionamento verso la regionalizzazione di questo contratto. Devo però dire che il programma, l'accordo politico nel quale io mi sono riconosciuto, declina molto bene i punti relativamente alla questione scuola, li declina in maniera abbastanza chiara, e la regionalizzazione del contratto della scuola non è contemplato: si parla di adattamento statutario delle indicazioni della riforma della Buona Scuola (infatti noi abbiamo partecipato attivamente, abbiamo anche messo del nostro per quanto riguarda questo tipo di questione); si parla di riconoscimento e di potenziamento dell'insegnamento della lingua inglese, francese, all'interno però di una scuola uguale per tutti - questo l'abbiamo voluto segnalare - ma in quell'accordo non si parla di "regionalizzazione". Tant'è vero che voi citate nella risoluzione il programma di inizio di legislatura, che com'è noto è il programma che non ci vede ancora né protagonisti, né partecipi, è un programma che era stato stipulato da Stella Alpina e da Union Valdôtaine, programma sul quale io non posso dire assolutamente nulla.
La mia sensibilità, per quanto mi riguarda - e parlo a titolo personale - sarebbe stata di andare nella direzione dell'apertura o della riapertura - io non conosco cos'è successo nei tavoli della scuola - del tavolo sulla regionalizzazione finalizzato a capire se esiste un interesse - io non parlo del 2009, parlo nello stato attuale con le risorse e con le condizioni presenti - o se esiste la disponibilità da parte delle maestranze e delle rappresentanze dei lavoratori a intraprendere un percorso di regionalizzazione che, ricordo, è estremamente complesso, perché presuppone sicuramente un potenziamento delle delegazioni trattanti, dell'ARRS, e anche un potenziamento dal punto di vista degli organici delle organizzazioni sindacali, poiché sappiamo bene che poi il primo livello viene portato direttamente in Valle d'Aosta, e quindi tutto ciò presuppone anche l'attivazione di meccanismi che, fintanto che si ha il contratto nazionale, sono limitati, ma nel momento in cui scriviamo noi il contratto la cosa cambia. Stante queste condizioni, non avrei avuto nessun problema - e parlo a titolo personale - a sostenere una risoluzione che dimostrasse che vi è l'interesse ad andare in questa direzione. Così com'è formulata, e cioè ad aprire un tavolo di confronto per definire e completare il percorso per giungere a una regionalizzazione degli insegnanti, con alcune altre premesse, sinceramente io non sono nella condizione di poterla votare questa risoluzione, e non sono assolutamente nella condizione di oppormici, nel senso che non ho pregiudizialmente una contrarietà nei confronti di un processo mirato alla regionalizzazione, alla valorizzazione dei ruoli docenti.
Prendo pertanto atto che non sono in grado di poter votare favorevolmente una risoluzione di questo genere.
Presidente - Grazie. Altri? Non ci sono altri interventi? La parola alla Consigliera Certan.
Certan (ALPE) - Merci Monsieur le Président.
Très rapidement, pour exprimer, même en tant que travailleuse dans ce secteur, un tout petit mot. La résolution est très claire, elle parle de continuer un discours déjà entamé, mais aussi d'ouvrir et de partager un argument que je crois être intéressant pour tous les valdôtains, donc je crois que ouvrir et partager des idées par rapport à une situation qui en Vallée d'Aoste est restée en effet un peu dans le limbe, ne crée aucune préoccupation et aucun doute.
La collègue Morelli a déjà expliqué très clairement les motivations politiques de notre position, je crois que c'est absolument convenable qu'on traite cet argument et qu'on le traite d'une façon qui soit la moins idéologique possible.
Presidente - Grazie. Ci sono ancora altri interventi in discussione generale? Se non ci sono altri interventi, chiudiamo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Rini.
Rini (UV) - Merci Monsieur le Président. Merci collègue.
On affronte à nouveau un thème qu'on a touché même dans la dernière séance lorsqu'on a parlé d'autres thèmes. Je reprends le mot utilisé par le collègue Laurent Viérin: il a parlé d'une bataille, une bataille que, en tant qu'unionistes, on a toujours soutenu d'une façon convaincue. Vous avez très bien rappelé, d'une façon précise, les tâches de ce parcours: une bataille qui est difficile, une bataille ambitieuse, que nous n'avons sûrement pas peur de soutenir encore, une bataille qui marque sûrement un point important de renforcement d'un côté du principe autonomiste et, avant tout et surtout, de notre capacité d'autogouvernement.
In apertura, molto brevemente, vorrei in maniera sintetica dire perché sosteniamo la regionalizzazione del ruolo del corpo docente valdostano, per due regioni fondamentali: la prima è quella che ho appena ricordato, ovvero il fatto che dobbiamo - e con i tempi che corrono lo dobbiamo fare in maniera ancora più convinta - esercitare il nostro diritto all'autogoverno, l'esercizio della nostra piena autonomia; l'altra - la cito secondariamente, ma non certo per importanza, anzi - è che noi abbiamo sempre concepito la regionalizzazione come una tutela del corpo insegnante, come una garanzia, come un modo per poter dare un qualcosa in più, che non vuole essere un contentino, ma una situazione migliore, maggiormente favorevole.
Il collega ha ben ricordato un esempio che mi è subito venuto in mente mentre pensavo alla risposta su questa risoluzione, ne abbiamo parlato più volte in quest'aula: i cosiddetti "laureati del 2012", coloro che si trovano in quella condizione assurda...spesso prendiamo ad esempio l'Alto Adige, che ha competenza anche sul ruolo dei docenti e ha potuto risolvere il problema in maniera autonoma, mentre noi, invece, cercheremo di risolverlo con modalità più difficili e più ardue.
Noi la regionalizzazione non la vediamo solamente come un qualcosa da dover fare, ma davvero come un venire incontro al corpo docente valdostano. È questo lo spirito con il quale si era intrapreso questo percorso che è stato ricordato in una serie di incontri proprio con le forze sindacali. Io credo che ben abbia fatto il collega Guichardaz a sottolineare come sia necessario e opportuno il confronto schietto e puntuale con le forze sindacali, per poter analizzare anche il contesto attuale che - non possiamo negarlo - è molto differente rispetto al 2009. Per noi, per le motivazioni che ho ricordato, rimane un obiettivo - lo abbiamo sempre detto e lo continuiamo a sostenere - ma rimane un percorso che deve essere forzatamente condiviso con le forze sindacali e con il mondo della scuola.
Come Governo e come Union Valdôtaine noi accogliamo questa risoluzione perché ne condividiamo lo spirito, ma ovviamente ricordiamo come per noi è imprescindibile l'appoggio e il sostegno convinto del mondo della scuola in questo percorso. Non c'è nessuna difficoltà ad accettare, anzi, a condividere in maniera convinta la volontà di aprire questo tavolo di confronto, magari dedicando un momento di riflessione all'interno del tavolo già aperto e dedicato a questa tematica sulla Buona Scuola, anche se crediamo che sarebbe stata comunque analizzata all'interno del dibattito più ampio della Buona Scuola. Inizialmente avevamo assunto la posizione di rimandare tutti i provvedimenti, anche quelli a latere sulla Buona Scuola, in un unico pacchetto di approvazione. In realtà, poi, proprio per venire incontro a coloro che operano nella scuola, abbiamo già "spacchettato" - concedetemi il termine - qualche provvedimento (penso per esempio al bonus della scuola, ma anche ad altri provvedimenti), cercando di anticipare questa entrata in vigore. All'interno di una riflessione così profonda, di un anno così impegnativo come quello che ci attende, dove da una parte dobbiamo adattare questo testo normativo nazionale alla nostra realtà, calarlo nella nostra realtà territoriale, e dall'altra c'è il percorso di revisione degli adattamenti con un obiettivo, che è quello di rendere omogenei ed organici i vari gradi di ordine scolastico, ovviamente per noi deve trovare spazio anche la discussione di questo tema. Credo che quei tavoli già aperti debbano integrare questa tematica con le forze sindacali e con gli attori della scuola. Grazie.
Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
Nous avons écouté avec attention les interventions et nous remercions l'Assesseur, le Gouvernement et la majorité pour accepter cette résolution, car nous l'avons dit dans notre illustration: nous croyons que sur ce thème il faut qu'il y ait le plus ample partage possible, puisque c'est un thème qui appartient à tout le monde et principalement il appartient au monde de l'école.
Vedete, noi non abbiamo l'abitudine noi di fermare gli orologi (non saremmo progressisti!). Abbiamo sempre un'idea di guardare avanti ed è per questo che non siamo fermi al 2009; anche se dopo l'ordine del giorno il tavolo della regionalizzazione si mise in moto dopo la concertazione con la V Commissione, nei mesi successivi, fu portato avanti nel 2011 e 2012. Al di là di questo, noi abbiamo voluto partire dal 2009 - l'abbiamo detto in premessa - semplicemente per coinvolgere le diverse sensibilità, e combinazione tante volte sono le stesse persone, al di là delle sensibilità politiche, che ancora siedono qui, per ripartire da lì e per dire che già all'epoca avevamo cercato un'ampia condivisione che avevamo apprezzato e che oggi da lì vogliamo ripartire, ma per guardare avanti.
È vero, avevamo parlato di scuola e di sanità, e il collega La Torre mi ha chiesto di fargli vedere quello che aveva firmato e ha potuto ricordarsi come effettivamente noi avevamo parlato dei due settori. Poi è chiaro che io mi occupavo di scuola e fu costituito quel tavolo, tavolo che lavorò, glielo assicuro, collega Guichardaz, lavorò in modo positivo e muovendosi sempre con la condivisione di tutti, altrimenti non avremmo fatto mai neanche un passo, anche perché quel mondo sindacale lei lo conosce bene, è stato ed è un mondo che noi abbiamo sempre cercato di trattare col massimo rispetto, proprio perché la controparte dell'Amministrazione, cioè i lavoratori, dovrebbero essere le organizzazioni sindacali. Qui noi facciamo politica, la politica deve dare indirizzi e poi chiaramente andare a trattare con chi opera nel settore. Se poi questa cosa non viene a collimare in termini di costruzione con chi opera nel settore, è chiaro che non si farà. Questo lo avevamo detto sin dall'inizio, però qui noi siamo Amministratori - anche se fuori abbiamo altri ruoli - e la politica deve esprimersi, magari con sensibilità sfumate, nuancées, e diverse in base a ciò che uno sente.
Noi, al di là della nostra sensibilità, abbiamo cercato un'ampia condivisione come fu fatto nella scorsa legislatura perché sappiamo che è un tema delicato, non è un tema di qualcuno, soprattutto è un tema di chi opera nel mondo della scuola. Questo era semplicemente per dire che questo tavolo che sarà riaperto esisteva già, anche per rispetto alle organizzazioni sindacali, che sono sempre quelle, che già si erano impegnate, avevano delicato tempo, energie e forze; ci si riuniva, ognuno faceva le proprie verifiche nei propri settori, ci si ritrovava, si limava. È stato un lavoro delicato, ma aveva già portato a certi passi che potrebbero essere ripresi o modificati, questo è giusto, l'abbiamo detto anche noi: è l'attualizzazione - da un punto di vista politico - di un percorso che noi oggi qui dobbiamo decidere. Se la politica non riesce neanche a decidere su certe cose non è politica, sono altre istanze che si sostituiscono, è come se noi volessimo sostituirci alle organizzazioni sindacali, ma non è il nostro ruolo! Che cosa si potrebbe fare? È stato ricordato negli interventi, anche in quello dall'Assessore: la questione del precariato, tema molto caro a certe sensibilità in quest'aula e comparso anche nel programma modificato di legislatura, è uno dei punti, la stabilizzazione; sul precariato storico, quello di cui si parla spesso, è chiaro che la questione GAE, piuttosto che altre già evocate, potrebbe essere risolta, come è chiaro che nessun Amministratore ha interesse ad andare a prendersi una grana se non per il bene del settore che gestisce, altrimenti non sarebbe responsabilità, quando uno gestisce un settore cerca di difenderlo, cerca di fare il meglio che può per il settore che ha l'onore o l'onere di rappresentare in quel momento.
Noi oggi esprimiamo soddisfazione per questa ripresa, perché è giusto che in ogni legislatura ci si riconfronti sui vari temi, non è che nella legislatura di prima si dicono certe cose e poi automaticamente bisogna accettarle. Abbiamo giudicato questo momento di tensioni anche politiche un po' più sfumate rispetto all'inizio della legislatura, un tema di questo genere avrebbe magari scatenato altri atteggiamenti, abbiamo giudicato le varie sensibilità che ognuno di noi cerca di portare in quest'aula su un tema come questo, che poteva avere un'ampia condivisione, e non ci siamo sbagliati. Poi è chiaro che ognuno rappresenta sé stesso, i propri gruppi, le proprie ideologie e alla fine ci si misura con i numeri. Se oggi c'è una stragrande maggioranza di sensibilità personali o politiche in quest'aula che condividono questo, allora si fa o, meglio, si farà per la parte politica; dopo vi saranno le organizzazioni sindacali che diranno se sì, se no, se parlarne o meno, se ci sono altre priorità o non ci sono i soldi. Queste sono questioni che giustamente chi siede nei banchi del Governo analizzerà.
È il settore che deciderà, per capirci, è la scuola che deciderà, come sempre. Ricordiamoci sempre che nel mondo della scuola se si sbaglia una virgola arrivano, e arrivano in piazza, non sbagliamoci, quello è un settore delicato che abbiamo sempre cercato di trattare con il massimo rispetto, soprattutto nell'ottica migliorativa rispetto ad anni passati. Nell'acquis di più di 50 anni di scuola - ma anche più, perché la scuola valdostana parte dall'Autonomia in avanti - le persone che hanno lavorato in quest'aula hanno sempre creato un qualcosa di migliorativo, tutti, tutte le persone che all'interno di quest'aula sono passate non solo sui banchi del Governo, ma anche su quelli del Consiglio regionale, con i loro dibattiti hanno sempre portato un pezzo aggiunto di competenze che non avevamo; le abbiamo anche esercitate senza averle, ma poi sono diventate un acquis attraverso le norme di attuazione o le leggi che abbiamo fatto, per far sì che non venissero impugnate.
Concludo. Noi siamo soddisfatti che anche su questo tema, com'è successo in quest'ultimo periodo sui temi dell'Autonomia, della difesa delle istituzioni e del fronte comune, ci sia un'ampia condivisione, per questo noi lavoreremo come sempre per proporre, non solo per dire quello che non funziona, ma anche per mettere a disposizione le nostre idee, le nostre piccole competenze per i settori in cui crediamo. Grazie.
Presidente - Grazie. Ci sono altri interventi? La parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Merci Président.
Je crois que le débat sur ce thème a repris l'intérêt qu'il avait eu il y a quelque temps. J'estime bien les propositions de régionalisation de la part de l'Administration du Val d'Aoste par rapport à certaines situations: on peut rappeler la régionalisation des Sapeurs-pompiers et on peut rappeler la régionalisation du Corps forestier; s'il n'y avait pas eu la régionalisation du Corps forestier, aujourd'hui le Corps forestier serait une des grandes forces qu'on devrait intégrer dans les différents départements sans qu'il y ait une proposition et une autonomie que nous avons toujours défendue.
Évidemment on a régionalisé, mais pas seulement changé d'étiquette. Il s'agit de voir quels sont les engagements conséquents au fait d'appartenir à un corps qui représente notre sensibilité, qui va en quelque sorte à mieux saisir l'engagement qu'on veut avoir de la part d'une école qui soit valdôtaine, sans aller contre les contrats et sans reprendre les différents thèmes. J'avoue que si le thème de l'école est déjà difficile, le thème de la santé est encore pire. S'il y aurait la possibilité d'intervenir même dans le domaine de la santé, j'estime que dans certains cas il serait peut-être possible de trouver des solutions adéquates, voire maintenant, mais c'est un règlement européen qui nous impose d'adopter certaines solutions, ce n'est même plus un engagement au niveau national. Ce sont des changements épocaux qui nous entraînent dans des difficultés que nous avons du mal à saisir et à résoudre.
Pour ce qui est de ce problème évoqué par l'Assesseur, par les proposants, comme par le collègue Viérin, il est évident qu'on ne peut avancer dans ce domaine sans avoir la participation active du corps enseignant et des forces syndicales. La table de confrontation est là pour nous dire que si nous pouvons faire des pas en avant nous les faisons dans la direction souhaitée par tous ceux qui sont intervenus, dans le sens de faire quelque chose qui aille dans la bonne direction et de dire qu'on peut améliorer certains passages, résoudre certains problèmes d'une façon qui soit équitable et, en même temps, dans l'intérêt général.
Voilà la raison pour laquelle je veux souligner l'accord, et justement en 2009 c'était moi et l'Assesseur les premiers signataires. Je veux le rappeler, parce qu'on parlait de ce thème d'une façon particulière - le collègue l'a bien dit - car en 2009 il y avait la crainte pour le contrat du secteur public, la crainte d'avoir des retombées négatives sur notre système, la crainte que des engagements pris au niveau national auraient mené à des retombées plus lourdes en Vallée d'Aoste, voilà les motivations de base. Je crois que les raisons de ce choix sont importantes, il reste à les porter en avant; on va voir si avec la table ouverte on aura une confrontation qui nous pourra aider dans ce parcours et on se souhaite qu'elle puisse donner des résultats positifs. Merci.
Presidente - Grazie. Se non ci sono più altri interventi, possiamo procedere alla votazione della risoluzione. La votazione è aperta. Votate, colleghi. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 34
Favorevoli: 34
Astenuti: 1 (Guichardaz)
Il Consiglio approva.
Colleghi, abbiamo esaurito l'ordine del giorno. Il Consiglio termina qui e si riaggiorna alle 9 di domani mattina, per completare, come concordato in Conferenza dei Capigruppo, i lavori di queste due giornate.
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La seduta termina alle ore 21,01.