Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1658 del 16 dicembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1658/XIV - Reiezione di risoluzione: "Revoca incarico a Finaosta S.p.A. conferito con D.G.R. 1856/2015 ai fini di concessione di ulteriore prestito alla Casino de la Vallée".

Presidente - Chi chiede la parola? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Sulla questione dei 20 milioni dati in prestito al Casinò non potevamo chiudere gli occhi e farla passare in maniera così tranquilla. Se io o una qualsiasi persona va in banca a chiedere un prestito, la prima cosa che viene richiesta sono le garanzie: guardano la situazione patrimoniale, guardano quali sono gli ultimi bilanci dell'azienda, guardano chi c'è nella ditta o nell'impresa e poi ti concedono o meno il prestito a un tasso di interesse che ovviamente varia ed è dato anche dal rischio che si corre prestando i soldi. In questo caso si richiede esattamente lo stesso tipo di trattamento alla Casa da gioco di Saint-Vincent. Dobbiamo dare 20 milioni? Bene, se andiamo a vedere i bilanci vediamo che quelli degli ultimi anni sono tutti in passivo, l'ultimo perde un bel po' di milioni di euro e anche quello precedente. Se andiamo a vedere gli incrementi del fatturato, anche qui, non abbiamo buone notizie. Se analizziamo poi i dati che ci sono stati portati l'ultima volta in commissione da parte del Direttore e dell'Amministratore vediamo che anche se portano dei segni più sono dati relativi, perché sull'aumento ad esempio dell'occupazione delle camere del Billia, ad espressa domanda del sottoscritto: "se l'aumento comprende anche le camere che sostanzialmente si regalano ai clienti VIP", è stato detto "sì". Allora, se noi ci mettiamo assieme anche le camere che regaliamo e le consideriamo occupate in maniera redditizia...tutto da definire "redditizia", perché poi bisogna vedere se queste persone giocano e perdono o giocano e vincono, cosa fanno, quindi un dato che, di per sé, dice tutto e dice niente. Se andiamo anche a vedere l'aumento del fatturato nei confronti degli Amministratori, ad espressa domanda: "se questo aumento tiene conto anche eventualmente dei fidi, cioè di quegli sconfinamenti che voi fate ai clienti più importanti e che vi consentono di accumulare un debito nei confronti della Casa da gioco" è stato detto "sì". E allora bisogna vedere, perché qui se ci fossero ipoteticamente un milione o due milioni di aumento di fatturato ma se poi c'è un milione di aumento nei soldi che io ho permesso di spendere in pratica con una cambiale in bianco inesigibile a favore dei clienti, capiamo bene che, anche in questo caso, non abbiamo i dati sufficienti per fare una valutazione.

Sulla questione delle fatture relative ad acquisiti e forniture che non vediamo ci torniamo, certamente, vorremmo valutare anche questo, perché se non sappiamo quanti sono i potenziali sprechi a cui noi facciamo riferimento perché dobbiamo dare dei soldi? Potremmo continuare, ma cerchiamo di stringere. Tenuto conto poi che la Casa da gioco in questo momento fa una concorrenza sleale nei confronti di alberghi e ristoranti della zona di Châtillon e Saint-Vincent - ci vengono ancora in mente tutte le proteste che c'erano state - abbiamo ancora una perplessità in più a dare questi soldi. Senza fare tante polemiche, chiediamo che sia utilizzata nei confronti della Casa da gioco la diligenza del buon padre di famiglia che comporta semplicemente il fatto di avere gli elementi per valutare se il soggetto a cui si prestano i soldi è solvibile oppure no. Non penso che si chieda chissà che cosa, e come lo si può ottenere? Non so se si potrà accedere ai famosi documenti top secret, che secondo noi sarebbero molto importanti, per determinare sprechi che sono in corso.

Di certo torniamo sul discorso dei dirigenti (oggi è stato evidenziato chiaramente, ci siamo tornati con le interrogazioni del collega Cognetta): è logico che se tolleriamo ancora delle specie di branchi di dirigenti in ogni partecipata...dico "branchi" perché alla fine sono branchi di lupi, con supertelefoni, supermacchine, superbenefit, superstipendi...perché dobbiamo andare a prestare 20 milioni quando possiamo almeno tagliare una bella fetta di questi benefici a questi signori, dato che le aziende poi non vanno bene? Perché abbiamo ancora 30, 40, 45 persone che all'interno della Casa da gioco, con ruoli dirigenziali e direttivi si assorbono oltre 5 milioni di euro? Ecco, possiamo andare a vedere questi elenchi di persone con 144 mila euro, 206 mila euro, 248 mila euro come costo aziendale per la Casa da gioco? Qui i milioni di euro li potremmo tirar fuori! Allora noi vogliamo riuscire a capire una cosa: dato che non ci è stato presentato un piano aziendale, industriale, o comunque di rilancio della Casa da gioco, se ci sono i presupposti per dare questi soldi, perché se non ci sono non dobbiamo darli e dobbiamo far sì che ci siano delle economie all'interno della Casa da gioco, perché quel qualcuno che adesso ha preso l'amministrazione sostanzialmente, fino adesso, al di là dei buoni propositi - capisco, avranno avuto anche delle difficoltà - fino adesso ha fatto semplicemente quello che aveva promesso di fare il precedente Amministratore, e cioè di andare a fare una contrattazione per ridurre un pochino gli stipendi, perché io non ho trovato altri provvedimenti in questa specie di promemoria all'audizione che abbiamo avuto poi in commissione.

Chiediamo pertanto semplicemente che ci sia una sospensione della concessione del mutuo di 20 milioni e che nell'arco di 30-45 giorni - prevediamo come scadenza la fine di gennaio - la nuova amministrazione presenti un piano industriale di risanamento dell'azienda che non colpisca unicamente quella fetta di stipendio dei dipendenti - che pur dev'essere analizzata questa questione, non c'è santo che tenga - ma che presenti elementi di novità rispetto a quanto era stato fatto dalla precedente amministrazione. Perché se andiamo a cambiare semplicemente gli Amministratori - tra l'altro non si è mai detto, ma con un costo alla fine maggiore, perché mentre il precedente Amministratore prendeva una cifra sulla quale veniva pagata la ritenuta d'acconto, qui abbiamo un Direttore che è assunto come dipendente e che quindi come costo aziendale arriva a superare o sfiorare i 300 mila euro, attenzione, più i 50 mila euro dell'Amministratore - rispetto ai vecchi 270 mila euro noi spendiamo un bel po' di più. Pertanto anche la storia del risparmio che è stato fatto con il cambio degli Amministratori è una grandissima bufala.

Allora, qui si chiede chiaramente - e qui termino - di avere i dati, di avere nero su bianco le idee con un calendario degli interventi che si vogliono fare e il peso di questi interventi, cioè quanto riesco a risparmiare sulla singola voce, quanto voglio risparmiare sulle forniture, quanto riesco a risparmiare sulle manutenzioni, quanto riesco a risparmiare non dando all'esterno alcuni servizi che possono essere fatti da personale interno (che tra l'altro si gira i pollici), se si vuole intervenire riguardo a quelle specie di "gruppetti di privilegiati" - uno l'avevamo anche identificato tra alcuni dipendenti dei giochi francesi - che si fanno 16 ore alla settimana di lavoro e hanno oltre 2 mesi-2 mesi e mezzo di ferie all'anno, per 5, 6, 7, 8 mila euro lordi al mese, se vogliamo andare a vedere altri casi di persone che sono completamente inutili, perché è intervenuta una meccanizzazione (e parliamo della questione delle slot machine), cioè ci sono una serie di risparmi che possono essere fatti da subito o quanto meno calendarizzati. Se si vuole fare un discorso del genere non si è a priori contro i 20 milioni, ma semplicemente si vuole un chiarimento, vogliamo garanzie!

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Ringraziamo anche i colleghi del gruppo Cinque Stelle che hanno voluto modificare questa risoluzione, non potevamo indubbiamente non parlare di Casa da gioco in questo Consiglio.

Assessore Perron, qualche elemento in più da mettere nel dibattito; il primo è sulla forma. Peccato che noi eravamo in quest'aula a confrontarci in maniera serrata sul piano finanziario 2016/2018: dopo numerosi ordini del giorno, con la situazione di difficoltà e con meno risorse, praticamente il giorno dopo il Governo regionale approva questo mutuo e dà 20 milioni di euro alla Casa da gioco! Noi ci siamo posti il problema e se fossimo stati noi, al Governo, in tale momento di difficoltà, il giorno prima - quale momento migliore? - avremmo annunciato che le forze di maggioranza stanno confezionando questa proposta perché la situazione è drammatica dal punto di vista della liquidità. Avremmo probabilmente fatto così, Assessore Perron - lei probabilmente non è d'accordo - perché altrimenti i cittadini valdostani non capiscono che per certe operazioni le risorse si trovano e per altre no!

Una curiosità interessante: noi diciamo ALPE, ma anche buona parte della Giunta non era nemmeno a conoscenza di questa delibera, e questo fa male, perché questo vuol dire che in un momento in cui le ristrettezze economiche sono tali, non avere tutta una serie di informazioni non aiuta comunque ad identificare la difficoltà di questa società.

Terzo elemento: noi abbiamo incontrato il signor Scordato e il signor Sommo, in commissione, e abbiamo avuto modo di avere qualche informazione in più, tante sono state le domande che abbiamo posto, in parte abbiamo avuto delle risposte, in parte avremo nelle prossime settimane delle informazioni in più, delle risposte più puntuali, ma il nodo centrale di questa risoluzione che noi vogliamo sostenere è che chiediamo veramente al Governo regionale, all'Assessore Perron, di accettarla e di sostenerla, per diverse ragioni. Oggi, in quella delibera, c'è scritto nero su bianco che la Casa da gioco sta utilizzando circa 26 milioni di euro di aperture di credito, di fido, quindi sconfina per circa 26 milioni di euro; c'è scritto, poi se non è così mi corregga, Assessore Perron, nessun problema. Questa "iniezione" di ulteriori risorse va nella direzione di calmierare gli scoperti e quindi di ridurre il tasso di interesse per la Casa da gioco; in gestione speciale, dove questo Consiglio non può assolutamente incidere, si decide di aprire questo cassetto e donare, anticipare tramite un mutuo 20 milioni di euro, così la Casa da gioco dovrebbe rientrare in 24 mesi a un tasso dell'1 percento. Opzione due (cito sempre la delibera): se eventualmente la Casa da gioco non riesce a far fronte e ad onorare il prestito dato da Finaosta, eventualmente c'è un 24 più 24, potrebbe restituire tale somma in 48 mesi, sempre a un tasso dell'1 percento, cioè i 20 milioni più l'1 percento, che grosso modo potrebbero essere 20 milioni e 300 mila euro o 20 milioni e 500 mila euro nei quattro anni. Il dubbio, la perplessità più importante che abbiamo è: a fronte di quale impegno? Non è che magari questi 20 milioni saranno utilizzati per impegni già assunti e ridurre solo parzialmente le aperture di credito e il fido? La partita da giocare praticamente è lì. Non vorremmo che questi 20 milioni andassero a finanziare magari cose già impegnate, che oggi la società non può onorare perché ha difficoltà di cassa e, dall'altra, non andare a ridurre in maniera violenta i 26 milioni di euro di fido che oggi la società ha. E quindi facciamo una proposta: non facciamo demagogia o populismo perché è tutto facile stando all'opposizione, ma facciamo come si fa nelle migliori famiglie, nelle piccole famiglie, magari di montagna, quelle un po' più rurali, che fanno i loro conticini, se possono fanno l'ampliamento, se possono ristrutturano, se possono fanno il cappotto alla casa per spendere meno a livello di gestione, se possono comprano magari un piccolo appezzamento di terreno, per fare un po' di orto. Quindi, come un buon padre di famiglia, si dice: se non possiamo fare certe cose fermiamo un attimo, congeliamo, sospendiamo, facciamoci presentare dalla coppia Sommo-Scordato un bel piano industriale, soprattutto vero, credibile, "attendibile", e poi nella prima settimana del mese di febbraio, valutato il dossier, se la società ha bisogno di liquidità - non per la gestione, ma per aggredire il mercato, aggredire l'obiettivo di aumentare gli introiti, l'obiettivo di diminuire i costi di gestione - a quel punto il pubblico potrebbe anche mettere mano al portafoglio e aiutare una società importante che dà lavoro ancora a più di 700 persone direttamente e che ha un indotto comunque impattante nella Media Valle e non solo. Questa è la filosofia con cui noi andremo a sostenere questa risoluzione, perché sappiamo l'importanza che ha tale società nel sistema Valle d'Aosta.

Con questa risoluzione vogliamo essere assolutamente costruttivi, vogliamo che ci sia all'interno di questo Consiglio una responsabilità a fronte di un impegno serio, scritto, non come la letterina del 26 novembre a cui è seguita una risposta del 3 dicembre in cui si dice che siamo alla frutta, che non riusciamo a sostenere gli stipendi dei nostri dipendenti, che abbiamo quasi 30 milioni di euro di aperture di credito ai quali non riusciamo a far fronte e che quindi chiediamo all'azionista un po' di liquidità, l'ennesimo mutuo!

Il quinto elemento che vorrei mettere in evidenza - probabilmente avremo dei chiarimenti da parte dell'Assessore - è quasi surreale, o quanto meno molto particolare: nel 2012 l'azionista decide di finanziare con un mutuo di 50 milioni di euro, tramite CVA, per fare i lavori; a ottobre 2013 altri 10 milioni di euro (quindi arriviamo a 60); nell'ottobre del 2014 l'azionista decide invece di ricapitalizzare e mettere sul tavolo denaro vero: 60 milioni di euro. La prima cosa che la società fa di questi 60 milioni di euro è di usarne 30 per abbattere i mutui accesi nel 2012 e nel 2014. Oggi, dopo un anno, si abbattono quei 30 milioni e dopo un anno si va di nuovo ad aprire un altro conto da 20 milioni di euro di mutuo per i prossimi 24-48 mesi...capite che la schizofrenia è alta, è forte! Io penso che le persone che ci stanno ascoltando ritengano che c'è qualcosa che forse non funziona o siamo tutti matti, o altrimenti che ci sono cose nella zona del limbo, nella zona grigia o sul crinale che non sappiamo. Se ci sono cose che non sappiamo e per le quali c'è una totale mancanza di liquidità, forse è meglio fermare il tutto, prenderci quei 40 giorni, darvi la possibilità di consegnarci un vero piano di azione, valutarlo e poi erogare, se è il caso, la totale liquidità.

Un'ultima considerazione e poi termino, Presidente. Noi siamo per le pari condizioni, non vogliamo entrare nel tecnicismo: queste sono risorse in gestione speciale, nulla c'entrano i fondi di rotazione, sappiamo perfettamente tutto. Il dato politico, però, è questo (non so se vi è successo in questi giorni, in queste settimane): il piccolo-medio imprenditore o artigiano che ci chiede di aver pari condizioni, anche per lui, all'1 percento. Benissimo, per chi investe, per chi crea e mantiene posti di lavoro troviamo la soluzione per mantenere comunque l'1 percento, soprattutto per chi ha voglia ancora di investire in questa piccola Regione. Ascoltiamo attentamente le proposte e le controproposte che l'Assessore Perron o il Governo regionale ci faranno su questa importante risoluzione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Chatrian. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci, Monsieur le Président.

È un po' come quando i giocatori si avvicinano ai tavoli del Casinò e il croupier dice: rien ne va plus. Questa vicenda del prestito di ulteriori 20 milioni di mutuo al Casinò deve essere inserita in una situazione più generale che abbiamo vissuto in questi ultimi anni, una situazione che in moltissime occasioni e in tantissime adunanze di questo Consiglio abbiamo denunciato come forze di opposizione. Con la logica della polvere sotto il tappeto si è cercato in questa prima metà di legislatura di cercare di far credere che le cose erano in ripresa e andavano bene, e quando a un certo punto abbiamo cercato anche di scindere le responsabilità della politica da quelle della gestione il Consiglio regionale aveva votato in quest'aula per rimuovere l'Amministratore unico del Casinò de la Vallée.

Al di là del modo di comunicare, è chiaro che oggi siamo stati posti davanti alla questione di un aiuto al Casinò. È chiaro che la comunità in generale, al di là della politica, non ha capito questa operazione, proprio in conseguenza di tutto ciò che è successo in questi due anni e mezzo: i lavori di ristrutturazione, lavori che tra l'altro già subito dopo la loro esecuzione hanno presentato dei problemi; i prestiti, che con il tesoretto CVA erano stati veicolati al Casinò e, parallelamente, la situazione di un Amministratore che un po' in solitaria continuava a gestire questa Casa da gioco senza una strategia di effettivo rilancio, perché una cosa era il piano votato all'interno di questo Consiglio, altra cosa è stato quanto è successo nella realtà, dobbiamo dircelo. Ci dispiace oggi che l'Amministratore non sia stato rimosso prima, a un certo punto la politica ha anche detto che costa più la corda del sacco, costa più rimuovere l'Amministratore rispetto a ciò che risparmieremmo tenendolo; oggi forse vengono alla luce i danni che sono stati fatti, soprattutto rispetto alla costruzione di un'operazione.

Noi oggi non vogliamo rivangare tutto ciò che è successo in questi due anni e mezzo, anche perché non basterebbero i 10 minuti che abbiamo a disposizione, però vogliamo dire che sosteniamo l'iniziativa dei colleghi con convinzione, e il dibattito in commissione è stato un dibattito onesto e franco. Noi oggi non diamo delle responsabilità alla nuova dirigenza appena arrivata, sicuramente si sono trovati anche loro in una situazione, rispetto al pregresso, di una Casa da gioco in cui tutti hanno fatto sacrifici, ma probabilmente non sono stati sufficienti. Vorremmo ricordare che i dipendenti del Casinò hanno effettuato dei sacrifici, ci sono stati tagli sugli stipendi, tagli al personale, pre-pensionamenti, cioè tutta una serie di iniziative che hanno ridotto - e i dati sono stati evidenziati in commissione, è inutile citarli qui - però è chiaro che qualcosa su questo prestito non funziona. Intanto ci siamo trovati davanti a una situazione quasi obbligata, perché o questo prestito, questo mutuo andava avanti, o altrimenti si rischiava effettivamente, anche in termini di liquidità, una crisi dell'azienda, e sicuramente nessuno di noi, in quest'aula, auspica e spera che circa 600 famiglie, dopo i casi Lavazza, piuttosto che altre aziende, piuttosto che altre crisi, vengano messe in difficoltà proprio in una realtà che è parapubblica. È chiaro che le modalità di comunicazione non ci sono piaciute, l'abbiamo saputa dai giornali la questione, attraverso fughe di notizie, ma abbiamo aspettato a prendere posizione, e prima di prendere posizione abbiamo voluto vedere la delibera e fare un'audizione in cui abbiamo avuto modo di dire ciò che oggi esprimiamo in quest'aula. I sacrifici sono stati fatti. È chiaro che se questo è un prestito ad una percentuale che va a ridurre l'indebitamento fatto con altre percentuali - come ci è stato detto - allora è chiaro che è un'operazione che da un punto di vista aziendale va a ridurre gli oneri di indebitamento, sicuramente dà una boccata d'ossigeno. È altrettanto chiaro però che, in un momento di crisi, anche per come sono stati presentati mediaticamente i servizi del TG, in cui il primo erano i tagli alla sanità e il secondo l'aiuto al Casinò, la comunità dice: si taglia la sanità e si aiuta il Casinò. Noi diciamo che, a monte di una condivisione - quella polvere sotto il tappeto che si è nascosta per anni, soprattutto in questi ultimi due anni e mezzo, quando noi avevamo proposto una condivisione delle strategie per cercare di salvare un'azienda di tutti i valdostani - la task force non ha avuto l'esito sperato, anche perché sulla questione dell'Amministratore unico non si è trovata una sintesi, perché alla fine una task force, se poi doveva interloquire con un Amministratore che continuava a fare quello che voleva e la politica non ha avuto la forza di rimuoverlo, questo non è sicuramente un qualcosa in cui noi ci saremmo fatti così imbarcare.

Oggi siamo preoccupati perché sono timidi segnali di ripresa; noi speriamo invece che i segnali siano di forte ripresa e che questa nostra azienda ridiventi ad essere uno dei tesori della Valle d'Aosta, un'azienda che nel tempo portava soldi nelle casse della Regione e che in questo momento sarebbe importante avere, soldi che venivano poi messi nel bilancio regionale, investiti sul sociale e sulla sanità. Oggi il rapporto è inverso e la lettura è che si toglie al sociale, si toglie alla sanità, ma si dà al Casinò; allora qualcosa non funziona! Noi vorremmo vedere piani strategici di rilancio e alla nuova dirigenza, a persone che hanno una volontà comune di rilanciare l'azienda, abbiamo dato fiducia: la sfida di oggi è questa.

L'altra questione che invece non ci è piaciuta, al di là della comunicazione, è che per le aziende valdostane a un certo punto si è detto che da oggi in avanti niente sarà più come prima, che si tolgono i contributi e si passa ad un sistema di aiuto attraverso fondi strutturali, attraverso fondi di rotazione, attraverso mutui, per capirci, ma che l'1 percento non sarà più possibile per nessuno. Se ne è parlato in quest'aula, Assessore Perron, e lei è venuto a dirci che si prendevano questi 100 milioni ma che si portava il tasso dall'1 al 2 percento, perché l'Europa...tutta una serie di cose che noi, e la politica in generale, ha veicolato fuori da queste mura. L'1 percento non esiste più, si andrà al 2, meglio che niente in questo momento! E poi che tutte le aziende valdostane vengono aiutate...tutte no, quelle che vengono aiutate con le garanzie, con tutti i problemi che giustamente a volte ci devono essere per i prestiti, ma per tutte almeno il 2 percento! Perché fare una questione di differenziazione? Le aziende per quanto ci riguarda vanno aiutate sicuramente tutte, le aziende valdostane in primis.

Il Casinò è un'azienda al 99 percento, anche di più, è praticamente interamente valdostana, è una battaglia che abbiamo vinto anche con lo Stato attraverso una legge, quindi tutti hanno oggi voglia di vedere il Casinò veramente rilanciato. Ma questa cosa non è stata capita in primis da noi, e quando diciamo "noi" diciamo la comunità in generale. Allora, anche qui abbiamo parlato di organizzazione sanitaria, di metodo, di cercare magari una condivisione a monte e anche su questo fino al giorno prima si parlava di una certa situazione, abbiamo approvato il bilancio, ne abbiamo parlato durante le ultime sedute, qui, in quest'aula, e nessuno, anche in commissione - che è il luogo un po' più tranquillo per poter dibattere - ci ha detto di questa questione. Noi avremmo potuto magari aiutarvi a capire, un aiuto che, forse, se spiegato in un certo modo, con certi crismi, magari con delle percentuali, con un business plan - come ci ricordava il collega Ferrero -, con un piano di rilancio che speriamo di vedere allegato ai prossimi atti che voi ci fornirete, perché vorremmo anche vedere qual è il piano di rientro...ma in questa situazione ci mettete davanti a una chiusura: non vorrete mica che il Casinò chiuda? No, questo sicuramente no, però vorremmo che tutte le aziende valdostane fossero aiutate, che ci fosse attenzione per tutti i settori, e soprattutto che tutti fossero trattati nel medesimo modo.

Concludo, Presidente, per dire che oggi si è parlato anche di partecipate. Noi avevamo presentato come UVP un ordine del giorno, circa un anno fa, quando si parlava di costi della democrazia, e lì c'erano, sì, i costi della politica, ma c'era anche tutto il pubblico e il parapubblico, tutto ciò che si annida nella costellazione delle società partecipate, Casinò incluso. I dati che oggi abbiamo ascoltato da lei effettivamente gridano vendetta, perché è la politica - che tra l'altro in questo momento è messa nel frullatore per mille motivi - che spesso ha avallato queste grandi cifre oggi inspiegabili per la comunità. Noi speriamo veramente che oggi ci sia un metro e un parametro uguale per tutti attraverso degli interventi che possano essere capiti dalla comunità, che si metta ordine, e che finalmente questo Casinò ritorni ad essere quello che deve essere. Ci è stato detto e confermato dall'Amministratore l'altro giorno: non esiste un Casinò che perde, è un paradosso un Casinò che perde. Quindi noi vorremmo, al di là degli investimenti sbagliati, dei lavori, di un Privé che non è privé, del fatto che piove nelle sale, della concorrenza sleale che fa, vorremmo che questo Casinò iniziasse veramente a non essere più un problema neanche per chi lavora all'interno, che poi spesso sono persone che vengono messe contro altre categorie di lavoratori perché viste come privilegiate, ma vorremmo che questo Casinò ridiventasse un motivo d'orgoglio per la Valle d'Aosta e non un pozzo senza fondo, dove l'Amministrazione deve mettere dei soldi per poi non vedere risultati. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri colleghi? Chiudiamo la discussione. Per la replica, la parola all'Assessore Perron.

Perron (UV) - Grazie Signor Presidente.

Se ho apprezzato l'onestà intellettuale con la quale il collega Laurent Viérin ricostruisce una sua visione che può anche legittimamente non coincidere, non condivido, collega Ferrero, il suo modo di concepire l'appartenenza a questa Regione, glielo dico con serenità, perché lei ha una sorta di soddisfazione perversa nel portare in quest'aula ogni problema che esiste in questa Regione e di presentarlo come un elemento di soddisfazione. Io mi chiedo che senso di appartenenza abbia lei a questa comunità! Sembra che viviamo in un mondo - scusate per l'espressione - schifoso, dove tutto va al contrario. Allora, è bene ed è funzione dell'opposizione che le questioni vengano poste qui, ma bisogna anche avere l'onestà intellettuale di dire in questo Consiglio le cose come stanno. Parto e poi vengo nel merito della questione, a quello che lei ha detto stamattina e a cui io non ho replicato per puntualità. Lei, collega Ferrero, che ha un modo anche molto brillante di ricostruire e riportare le cose, dovrebbe però dire a volte le cose come sono, perché quando parla - come ad esempio questa mattina - di tinteggiatura riferita ai lavori di cartapesta, che lei ogni volta ricostruisce in modo così goliardico, deve sapere che questi lavori sono stati fatti nel 2007 in occasione del centenario, ben dieci anni fa, c'era ancora l'STV che aveva organizzato il centenario, quindi non sono lavori di questi anni! Le dirò di più: se qualcosa ci è sfuggito, io sono ben contento di accompagnarla, andiamo a vedere, sarà mia cura riprendere la direzione lavori per le cose che non sono stati in grado di andare a riparare qualora ci siano manutenzioni ordinarie o straordinarie da fare nella Casa da gioco, però lei spesso pone in quest'aula un modo di presentare le cose molto folkloristico che - mi permetta - spesso non corrisponde a verità.

Nel merito della vicenda, io ritengo di poter dire che il ragionamento fatto dal Governo regionale è stato quello di cercare di dare una svolta sin da subito, col cambio di gestione, alla società che gestiva il Casinò de la Vallée, immaginando un cambio ai vertici, imponendo a questi vertici - collega Ferrero, se lo vuole riconoscere con onestà, credo che questo lo abbia potuto riscontrare in commissione - un cambio di tendenza rispetto al passato. Avendola sentita un attimo fa, mi viene quasi da pensare che lei rimpianga per certi aspetti "l'era Frigerio", cosa che non ha fatto altro che demolire sin dal primo momento in cui si è insediato in quest'aula. Noi abbiamo proposto una nuova dirigenza e dato a questa esattamente il compito e il mandato che voi avete evocato: di cambiare l'impostazione all'interno della Casa da gioco per andare nella direzione di un risparmio. Se lei ascoltava l'audizione di Scordato, poteva trovare tutti quegli elementi che il Direttore generale ha evocato in modo puntuale, in commissione, e che sono stati adottati in questi quattro mesi in tanti settori (per economicità di tempo non glieli riassumo, ma sono pronto ad un ulteriore confronto); anzi, Presidente Isabellon, qualora ci fosse la necessità di un ulteriore confronto per approfondire in maniera ancora più dettagliata i punti che il collega Ferrero evocava, credo che sia il sottoscritto e sia la Direzione della Casa da gioco siano disponibili sin da subito per affrontarlo. Abbiamo quindi proceduto in questo senso: da una parte con dei risparmi robusti, che io sono in grado di dimostrarle, dall'altra parte con delle entrate, in questi quattro mesi - chiedo scusa se parliamo solo di quattro mesi -, che segnano un'inversione di tendenza. Ci sono quattro milioni di euro in più nelle casse del Casinò dovuti ad un incremento di fatturato; non è molto, si può fare di più, ma è un timido segnale, lo diciamo per primi, un "timido" segnale che riscontriamo in una inversione di tendenza. A fronte di questo, noi abbiamo constatato che esiste - ed è un problema che persisteva già prima - un grave problema nel rapporto con le banche.

Ora, in un momento di difficoltà, vogliamo aiutare una società, che è una società regionale, come facciamo con tutte le società e tutti gli imprenditori presenti sul tessuto valdostano? Collega Morelli, la vedo storcere il naso, ma io voglio ricordarle che l'anno scorso, quando c'è stata una forte sollecitazione da parte di questo Consiglio regionale nel reperire risorse per finanziare i fondi di rotazione, il Governo regionale si è interrogato su dove andare a reperire queste risorse, tant'è che abbiamo promosso addirittura un incontro col sistema bancario della Valle d'Aosta per chiedere se il sistema bancario stesso, che ha della forte liquidità, era disponibile a darci delle risorse, perché altrimenti come li finanziavamo noi i fondi di rotazione a disposizione di questa Regione? Qualcuno me lo vuole spiegare?

Collega Chatrian, abbiamo fatto un mutuo BEI perché le condizioni erano migliori e la differenza di tasso che applichiamo - e lei lo sa molto bene - è dovuta al fatto che nel finanziamento dei fondi di rotazione, che sono ventennali, in qualche modo andiamo a recuperare una parte di quei fondi applicando una commissione. Questa maggiore certezza di lungo periodo dà luogo a un tasso - e credo lo giustifichi - leggermente più alto, quindi il confronto di un tasso applicato da un'operazione di 20 anni ad un'operazione di 20 mesi credo sia normale che possa essere legittimamente diverso: da una parte parliamo di un finanziamento di un mutuo a 20 anni o a 15 per la gran parte, dall'altra parliamo di un finanziamento a 24 mesi. Voglio ricordare - e su questo non abbiamo sentito grandi lamentele - che quanto giustamente la Regione ha voluto applicare con le norme anticrisi ha comportato per le casse dell'Amministrazione mancati rientri per 144 milioni di euro. Ora, dire che la Regione abbia applicato posizioni sfavorevoli nei confronti dell'imprenditoria francamente mi pare un po' esagerato! Per sei anni abbiamo annullato tutte le rate di rientro, con la finanziaria dell'anno scorso abbiamo deciso di ricominciare in progressione con una semestralità e dalla finanziaria di quest'anno abbiamo deciso di riprendere la restituzione regolare dei rientri. Con questa delibera, tenendo conto di una prima positiva inversione di tendenza, noi abbiamo immaginato di intervenire dando un aiuto alla società Casinò per quello che riguarda la gestione della liquidità e per alleggerirla da questa situazione strangolatrice che ha nei confronti delle banche. Lei chiedeva prima quanto viene usato: la società oggi ha aperture di credito per 26 milioni di euro, ma non le utilizza tutte, quindi quello è il plafond massimo disponibile. L'uso - lo dico perché prima me lo chiedeva, ma le è stato detto anche in commissione - è intorno ai 18-20 milioni, peraltro con condizioni diverse, che non evoco qui, ma che spesso sono condizioni unilaterali, nel senso che la banca decide a suo uso e consumo nell'arco di 15 giorni se revocare o mantenere un finanziamento.

Come Governo regionale abbiamo quindi voluto provare ad intervenire, immaginando "un prestito" che il Casinò restituirà nell'arco dei 24 mesi o, qualora non vi fossero le condizioni, che sarà dilazionabile in 48 mesi; abbiamo immaginato di allineare i tassi, perché all'interno di uno stesso raggruppamento di imprese ci sembrava pleonastico applicare tassi diversi. Voglio ricordare com'erano nati questi mutui: il primo mutuo che il Casinò fece fu al 6 percento. In seguito abbiamo abbassato gli altri tassi tenendo conto di una tendenza di mercato e li abbiamo ridotti ulteriormente tenendo conto delle modifiche del mercato; qualora il mercato si rimodificasse, questi potranno eventualmente essere riaggiornati. Al tempo stesso immaginiamo di incaricare Finaosta a dare un supporto consulenziale per un buon rapporto che deve esistere all'interno delle partecipate facenti parte della stessa galassia. Dopo che il Casinò per dei decenni ha dato tanto alla Regione autonoma Valle d'Aosta - perché oggi ne parliamo come se fosse solo un problema - vorrei ricordare soltanto che il Casino de la Vallée, per la Regione, dal dopoguerra in poi, ha comunque rappresentato qualcosa in termini di economia, ha rappresentato qualcosa in termini di assunzioni (tante), ha rappresentato qualcosa in termini di posti di lavoro, ha rappresentato qualcosa in termini di indotto per la Regione quando era per dei decenni una delle principali fonti di entrata per la Regione, e ha rappresentato un prestigio per la Regione. Oggi vive una situazione di difficoltà - lo riconosciamo - dovuta anche e soprattutto ai lavori che sono stati fatti. Crediamo sia dovere di una parte di questo Consiglio - in questo caso del Governo regionale, e ce ne assumiamo totalmente la paternità e la responsabilità - fare tutte quelle azioni che si possono immaginare per sostenere il Casinò a uscire da questa fase di difficoltà, che noi speriamo possa essere transitoria. Ecco il senso di questa delibera, ed ecco la disponibilità, collega Ferrero, ad approfondire ulteriormente in commissione, se necessario, l'aspetto di marketing e di piano di investimento che altri colleghi sollecitano, sono contento che possiamo approfondire maggiormente...

Presidente - Le chiedo di concludere, Assessore.

...chiudo Presidente. Dall'audizione dell'altro giorno ad oggi noi non ravvisiamo le condizioni per sospendere questa deliberazione, perché è importante che questo ragionamento di finanziamento vada avanti nei tempi che abbiamo immaginato; per cui, ribadendo una disponibilità ad affrontare comunque gli altri argomenti, su questo atto noi ci esprimeremo con un voto contrario.

Presidente - Grazie Assessore. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

È abbastanza singolare come il "riccio autonomista" si richiuda su posizioni ideologiche quando è in difficoltà. Sinceramente io non provo, mai ho provato e mai proverò una particolare soddisfazione nel sottolineare le malefatte e tutti gli errori fatti, non mi dà nessuna soddisfazione. Ha ragione l'Assessore quando dice che io non ho un senso di appartenenza, io non ho un senso di appartenenza alla banda di parassiti, di filibustieri e di pirati che in questi anni ha saccheggiato la Valle d'Aosta spesso su velieri che portavano bandiere con i vostri simboli, non ho nessun senso di appartenenza e mai lo avrò, come non l'ha buona parte della comunità valdostana.

Compito dell'opposizione è sottolineare le cose che non vanno e non fare da tappetino, da zerbino o peggio alla maggioranza. Le cose che non vanno ci sono, sono sotto gli occhi di tutti e solo in questo Consiglio, con quanto è stato sottolineato da me e dal collega Cognetta, si potrebbero vedere dei risparmi con dei tagli da fare subito per centinaia di migliaia di euro. È una scelta non farle, come è una scelta firmare una cambiale in bianco nei confronti della Casa da gioco. Il cambio di tendenza, sinceramente, al di là delle buone intenzioni, io non l'ho visto; non do giudizi in anticipo, ma finora non c'è nessun elemento di novità, non è stata data nessuna garanzia. Strapaghiamo come al solito un Direttore generale (130 mila più 70 mila, più il costo aziendale, quindi arriviamo a 300 mila euro) senza imporgli alcun obiettivo, quindi se questo qui tra un anno o due anni ci fa un altro bel buco noi ce lo teniamo e lui si becca i soldi! La lezione del tanto vituperato Frigerio non è servita a nulla, anzi; questa volta, dando di fatto le mansioni di Amministratore a un Direttore generale assunto come dipendente, lo abbiamo protetto ulteriormente, gli abbiamo dato un'ulteriore armatura per essere eventualmente più forte nei nostri confronti. Non mi sembra un passo avanti questo! Di risparmi non si è parlato, quando semplicemente si dà un prestito si chiedono quali sono gli obiettivi dell'azienda: non lo sappiamo. Entro quando questa azienda farà degli utili? Non lo sappiamo. Quanti risparmi e entro quando saranno fatti sul personale, sulle forniture, sugli affidamenti esterni, sul personale interinale che viene assunto? Non sappiamo nulla, non abbiamo nulla in mano, e ci chiedete di firmare questa cambiale in bianco!

Io ritengo che sia la solita fregatura per i valdostani. Per voi è semplicistico dire che 20 milioni potevano essere risparmiati dalla sanità e vengono dati al Casinò, ma non è poi così tanto semplicistico. Questi sono comunque sempre soldi pubblici che vengono buttati su una specie di tavolo verde dove negli ultimi anni abbiamo sempre perso. Semplicemente non vogliamo condividere con voi questa scelta e questa responsabilità, assolutamente! Le scelte in bianco e le cambiali in bianco ve le firmate voi e vi assumete la responsabilità. E noi, soprattutto come Movimento Cinque Stelle, siamo assolutamente contrari a questa operazione e vogliamo ribadirlo anche questa volta. Non c'è stato neanche un margine per riparlare della cosa. Avevamo addolcito la nostra risoluzione non chiedendo più la revoca ma un rinvio, un esame ulteriore per vedere se c'erano dati obiettivi per valutare il quanto, tenuto conto che anche lo stesso Direttore del Casinò non ha saputo dare una risposta riguardo a come sarebbero stati spesi i 20 milioni; alla domanda se sarebbero andati tutti a fare rientro con le esposizioni con le banche ha nicchiato e detto "no" e poi, messo più alle strette, ha detto "una parte"...ma quanto di quella parte? Dove vanno a finire questi soldi? Non sarà forse che c'è un'effettiva deficienza di cassa costante ormai da tempo del Casinò che viene ripianata con un'operazione che non è però regolare, è un'operazione arbitraria che nasconde qualcos'altro? Segnali di ripresa noi non ne vediamo, neanche nei numeri che sono stati forniti dall'amministrazione della Casa da gioco. Io non ho nulla di particolare contro quest'amministrazione, li vedo semplicemente inguaiati e impastati nel solito meccanismo politico-clientelare di quelli che dicono "voglio, ma non posso". A livello di idee, di potenzialità, forse queste persone potrebbero anche dare un contributo di valore, ma si trovano come al solito inserite in un meccanismo che è quello che ha fatto della Casa da gioco la più grande agenzia di collocamento della Valle d'Aosta. I segnali di ripresa - e qui chiudo, perché tanto di Casa da gioco se ne è parlato già abbastanza - se ci sono sono i soliti, sarà la solita ripresa per i fondelli da parte della maggioranza regionale nei confronti di tutti i valdostani che, anche questa volta, pagheranno il conto.

Presidente - Grazie. La parola al collega Chatrian, per dichiarazione di voto.

Chatrian (ALPE) - Sì, per dichiarazione di voto, Presidente.

Ho ascoltato non attentamente, di più, l'intervento molto animato del collega Perron, e dal nostro piccolo punto di vista è un'ennesima occasione persa, Presidente Rollandin. Diciamo solo questo, perché poi il resto è fuffa, i teatrini li lasciamo ad altri, non ci interessano, guardiamo la sostanza. Dico due o tre cose, allora. Lei, Assessore Perron, avrebbe elargito di tasca sua senza nessun impegno scritto, nero su bianco, tale cospicua somma? Lei, singolarmente, avrebbe messo nero su bianco una firma? Lei dice che come Governo regionale vi assumete la responsabilità...sì, come altre volte, noi abbiamo sentito altre cose sulla Casa da gioco in questi sette anni e mezzo, ma non voglio tornare indietro, non ci interessa. La domanda è questa: lei avrebbe elargito di tasca sua, senza impegno, tale cospicua somma? Me lo chiedo, e se avrà poi voglia di risponderci la risposta sarà gradita.

La seconda riflessione, Presidente Rollandin, la faccio a lei, in patois, che è la mia prima lingua, perché credo si capisca meglio: ma n'en totché deussù lo vi! (traduzione letterale dal patois: "ma abbiamo toccato nel vivo!"). Tre quarti della risposta dell'Assessore Perron è andata sul discorso dell'1 percento, ma ci sarebbe un po' da spostare la discussione o il dibattito, perché anche voi come noi sicuramente incontrate numerosissimi artigiani, imprese, aziende locali e quando si spiega all'artigiano semplice, al rurale semplice, al montanaro semplice, al piccolo impresario, al piccolo falegname, al piccolo muratore, a chi fa parte delle professioni di montagna che nel giro di pochi mesi la Casa da gioco - che è un'azienda di tutti, per il 99 percento di proprietà regionale - ha avuto un abbattimento del tasso dal 6.6 all'1 percento...evviva, evviva! Presidente Rollandin, noi abbiamo fatto solo una piccola proposta, molto piccola, per che dire a coloro che hanno ancora voglia di investire: "vi trattiamo tutti alla stessa maniera". Poi ci ha raccontato delle cose tecniche e gli avevo anticipato di non dircele perché le conosciamo anche noi, sappiamo che stiamo parlando di un mutuo a 48 mesi e non di 15 anni, lo sappiamo, però è tutto proporzionato. Presidente Rollandin, anche per il piccolo artigiano che investe 200 mila euro - magari per voi è poco, ma per noi è tantissimo - con un tasso dell'1 percento al posto del 2 percento sono soldi, sono risorse, e al di là ancora dei soldi c'è la dignità, la pari dignità, le pari condizioni. Diamocelo come obiettivo dal punto di vista politico nei prossimi mesi, magari ce la facciamo, in gestione speciale, colleghi imprenditori di maggioranza, si può fare tutto, si può, e allora facciamolo! Per chi ha ancora voglia di mantenere i posti di lavoro, per chi ha ancora voglia di investire creiamo queste condizioni.

Termino. Non so se condividete questo passaggio, ma noi con il collega Ferrero non abbiamo parlato di prendere o lasciare, abbiamo detto: apriamo di nuovo le briglie, diamo una possibilità a questo Governo regionale e a questa maggioranza di prendere degli impegni seri, misurabili, certificati. Certo che l'atteggiamento di Sommo e Scordato è cambiato, l'abbiamo detto anche noi, durante il dibattito della finanziaria, ma oltre l'atteggiamento, oltre ai buoni propositi ci vanno poi i fatti, e questo poteva essere un primo fatto. La società ha bisogno di liquidità, è in crisi? Benissimo, apriamo questo dibattito, in 40 giorni c'è la possibilità di presentare un piano serio, misurabile anche da noi, non avremo indubbiamente tutte le capacità manageriali che avete voi, ma cercheremmo anche noi di poter valutare quello che la nuova coppia mette in campo, valutarla e poi prenderci insieme anche queste responsabilità.

Per quanto riguarda il discorso di quante risorse l'Amministrazione regionale ha messo in campo in questi sei anni, noi - se lo ricorda molto bene il Presidente Rollandin - avevamo già proposto con degli emendamenti di differenziare da subito, già nel 2010, le aziende che non avevano bisogno, proprio dal punto di vista del margine operativo lordo, di azzerare le due rate e già di suddividere subito, chi aveva bisogno del pubblico e chi no, proprio per andare a mettere un po' del fieno in cascina per poi aggredire l'investimento del domani, aiutare chi innova, chi fa impresa, chi va a dare nuovi posti di lavoro, chi fa sistema. Queste erano le nostre piccole proposte, però se per farle dobbiamo poi ascoltare delle risposte quasi piccate ci spiace.

Io penso che l'opposizione non debba solo verificare esclusivamente le cose che non vanno, perché questo già lo facciamo e lo stiamo facendo da anni. Noi, gruppo di ALPE, pensiamo che l'opposizione debba fare anche delle proposte; ecco perché - e finisco, Presidente Viérin - la nostra timida proposta era sulle pari condizioni. Valutiamola, non possiamo farla subito, la faremo tra tre anni, andremo magari a modificare anche il discorso dei 15 anni degli albergatori, degli imprenditori e dei commercianti per portarlo a 20 anni. Io penso che ci sia la volontà da parte del Governo, e le pari condizioni sul tasso aiuterebbero anche dal punto di vista culturale i nostri imprenditori e chi crede in un sistema Valle d'Aosta diverso, alternativo, anche un po' innovativo. Grazie.

Presidente - Chi chiede la parola per dichiarazione di voto? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Per ribadire il nostro sostegno a questa risoluzione emendata e per alcune considerazioni, avendo ascoltato con attenzione la relazione dell'Assessore. Intanto per ribadire che oggi si deve mettere una toppa sugli errori del passato, questo bisogna dirlo qui, e bisogna dirlo ai valdostani.

Giustamente il collega Ferrero dice che si è parlato anche troppo di Casinò, forse anche mediaticamente, e questo è stato percepito male dalla comunità, perché un giorno su due in questa metà legislatura abbiamo parlato di Casinò, ma proprio perché il Casinò ha creato preoccupazione. Oggi, per rattoppare gli errori del passato, si è costruita un'operazione con tutti i dubbi che sono stati espressi qui, in quest'aula e non solo, anche in commissione, da più parti.

Noi oggi vorremmo semplicemente chiedere - anche perché qui si discute su una delibera votata dalla Giunta, che non è una presa d'atto, ma esprime un parere - di revocare con decorrenza immediata quella delibera per rivedere certe parti. La cosa più importante è l'impegno che c'è stato ad andare in commissione e a portare un piano industriale di rilancio, è quello il futuro che noi oggi speriamo, che si possa effettivamente evitare di tornare qui ogni 15 giorni a parlare di Casinò, anche perché - lo facciamo per qualsiasi azienda, per CVA e per tutte le partecipate - nessuno ha interesse a distruggere un patrimonio che è di tutti i valdostani. Vorremmo però condividere questo tutti assieme, affinché le regole possano cambiare. La legge sulle partecipate, tutto il lavoro che si sta facendo da due anni per cercare di mettere trasparenza e di far effettivamente funzionare quelli che devono essere dei gioielli di famiglia per la Regione Valle d'Aosta e che invece spesso sono dei problemi è ancora fermo, abbiamo effettivamente delle realtà che sono in difficoltà.

Assessore Perron, noi vogliamo poi vedere questo piano industriale, vogliamo che questo confronto promesso in commissione sia un confronto vero, e non com'è stato fatto in questi due anni e mezzo, che ogni volta si arrivi con queste slide, si raccontino tante cose mentre stiamo ancora aspettando i clienti di Macao e stiamo ancora aspettando tutte le grandi strategie cinesi ma niente si è mosso. Assessore, oggi il tempo è scaduto e, al di là di questa cosa, noi vogliamo che arrivino i risultati. È chiaro che tutti speriamo che la ripresa ci sia, però saranno i prossimi mesi che ci diranno se le strategie e quali strategie verranno messe in campo. Abbiamo organizzato serate, ci siamo veramente confrontati qui, in commissione, sul territorio, su come cercare di rilanciare questa realtà. Noi vorremmo - com'è stato promesso - che ogni cosa venga portata all'attenzione della commissione, condivisa, anche capita, perché se le strategie vengono capite e se alla fine i risultati arrivano siamo tutti felici. Questo per dire che le prossime settimane e i prossimi mesi dovranno essere effettivamente di ripresa vera, affinché questa realtà possa tornare a fare parlare di lei non in modo negativo, ma possa essere effettivamente una risorsa per tutti i valdostani. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Viérin. Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Gli interventi sono stati sicuramente interessanti, per la maggior parte credo anche centrati sull'argomento che pecca però per due aspetti: il primo, per la comunicazione non corretta da parte nostra sicuramente, non sappiamo comunicare, e questo è un dato di fatto; il secondo perché automaticamente abbiamo abbinamenti degli aspetti di alcune situazioni che vengono accomunati senza che abbiano nulla a che vedere, senza che abbiano nessun nesso, ma vengono accomunati e, messi assieme, danno un certo risultato.

Ora io vorrei ricordare solo per un attimo che sul Casinò negli anni precedenti sono stati fatti lavori per quasi 100 milioni di euro e che se il Casinò non avesse avuto questi interventi - cosa che difficilmente riemerge - oggi sarebbe chiuso, chiuso! Partendo da questo assunto, noi abbiamo dato successivamente dei soldi per i lavori fatti, non perché andava male il Casinò, mentre nella prima fase il Casinò ha utilizzato i fondi che aveva risparmiato negli anni precedenti. Per i primi 25 milioni il Casinò ha usato fondi propri e ha quindi utilizzato tutti i fondi che erano disponibili per realizzare quell'infrastruttura, sennò oggi non saremmo più qui a parlare di Casinò. Detto questo, l'elemento che oggi ha fatto purtroppo scatenare un dibattito molto acceso sono i 20 milioni dati, dopo che abbiamo ricevuto - anche questo andrebbe un attimo spiegato - dalla parte dei revisori dei conti una lettera che ci invitava a prendere in considerazione un intervento che agevolasse un momento difficile legato a queste situazioni. I fondi precedenti sono stati utilizzati per gli investimenti, non per la perdita del Casinò, per gli investimenti, cosa che difficilmente emerge: qui il Casinò è stato tutto ristrutturato e l'albergo è stato rifatto (questo passa così, en passant!).

Ora, io condivido molto di quanto è stato detto ultimamente dal collega Viérin quando dice che adesso aspettiamo che sia presentato un piano, perché è giusto che ci sia un riferimento su quello che si vuole fare e per dire dove andiamo, tenendo conto però che in questi pochi mesi è già stato fatto un passo avanti importante nella trattativa sindacale. Prima i sindacati non si sedevano nemmeno più al tavolo (voglio ricordare che si è dovuti andare sotto perché non volevano più parlare con l'interlocutore che c'era in precedenza), mentre adesso un referendum successivo ha permesso di avere già degli accordi che portano a risparmi importanti sulle spese correnti del Casinò che incidevano in modo pesantissimo.

Ora, non è il mutuo dei 20 milioni che si mette in discussione, non penso, perché il mutuo lo diamo al Casinò come l'abbiamo dato ad altri hotel, per alcuni abbiamo dato anche 6-7 milioni di euro, giustamente, l'abbiamo dato a tutti, e a tutti per investimento. In questo caso bisogna sottolineare che non abbiamo dato il mutuo per investimento direttamente, l'abbiamo fatto dare alla CVA ad un tasso del 6 percento, era tra società (altra cosa che non viene sottolineata), quei soldi lì non sono stati dati dalle banche, sono stati dati per CVA e Casinò che sono interamente partecipate pubbliche, ed era al 6 percento perché era a quei livelli. Poi è stato rimodulato il mutuo con Finaosta al 3,28 percento, e questo mutuo è stato dato per un'esigenza di cassa all'1 percento. Bene, potevamo darlo al 2 percento, non succedeva niente, nessuno ne parlava, 2 percento e tutti contenti. Qual è stata la valutazione, la differenza? Che il mutuo che noi davamo agli albergatori e agli altri fino a poco tempo fa era all'1 percento, ma poi, per una serie di norme europee sul debito rispetto all'utilizzo di questo mutuo dato come garanzia, siamo passati al 2 percento; attenzione, con garanzie che per una parte noi chiediamo, e che per l'altra diamo attraverso Confidi, non dimentichiamolo questo: le banche non darebbero più niente se non ci fossero le Confidi che garantiscono questo. Qui, invece, noi abbiamo una società supercapitalizzata a cui diamo un mutuo all'1 percento perché se lo davamo al 2 percento era come dare dei soldi tra padre e figlio che poi si restituiscono nella stessa famiglia. Gli altri sono privati, sugli altri c'è un'azione privata che non solo abbiamo sempre rispettato, ma di più.

Oggi noi siamo dell'idea che non si è mai negato un mutuo per investimenti, mentre non c'è una banca che dia un mutuo per cassa, se ci si presenta per avere un mutuo per investimenti sono disponibili a parlarne. Però - come abbiamo già detto - tenendo conto di quello che è successo e tenendo conto che noi non abbiamo dato una cambiale in bianco, noi abbiamo dato dei fondi necessari per evitare lo strozzinaggio delle banche perché altrimenti, come ha detto l'Assessore, si arrivava a dei tassi fuori dal mercato, proprio perché sapevano di questa difficoltà e che per superare questo momento di crisi occorreva un piano che ci dicesse come uscirne (credo che questo sia nella logica delle aziende).

Ora il problema di fondo qual è? Che noi qui noi abbiamo aiutato un'impresa, la Casinò, la quale - rispetto a tutto quello che è stato fatto ed al numero di persone che vi lavorano - credo debba avere oggi la possibilità di superare questo momento difficile, tant'è che il prestito è a breve. Non è un mutuo a 15 anni com'era prima, abbiamo detto 20 perché i 15 anni con la proroga fatta nei 5 anni di crisi sono diventati tutti di 20 anni, per cui non abbiamo dato dei mutui, ormai sono tutti a 20 anni. Si può discutere, c'è stata anche l'assemblea degli albergatori che ha sollecitato un tavolo, ben venga, guardiamo. Non siamo qui a dire che non è pensabile o possibile aprire un dialogo su questo, ma non deve essere letto come uno schiaffo o, peggio, come un qualche cosa che si fa solo per la Casinò e non si fa per gli altri, perché c'è una differenza sostanziale che non si vuole ammettere e non si vuole dire. Qui lo do a una società partecipata al 100 percento della Regione, a cui io non ho dato i soldi prima per gli investimenti ma li do oggi per la cassa. Tra l'altro nella proposta di fare i lavori il Casinò non è stato chiuso, perché poteva anche essere chiuso, si è lavorato con il Casinò aperto. Queste cose non sono banali, perché lì c'è un discorso che ha ingenerato una carenza di cassa che oggi noi paghiamo e che cerchiamo di ovviare con questo Governo. Tutto lì, non c'è nessuna cambiale in bianco, non c'è nessun atto provocatorio o diverso dagli altri. La diversità sta nella costanza stessa dei soggetti interessati.

Per il resto c'è giustamente la disponibilità a discutere di temi che sono sicuramente importanti e che devono essere visti con la dovuta tranquillità, nel senso che anche per gli operatori è giusto che quell'investimento avvenga con un certo criterio e tenendo conto del periodo. Noi siamo convinti che questa operazione sia non solo giustificata e giusta, ma che sia legata a un'esigenza temporanea che è stata sollecitata come risposta e a cui noi abbiamo aderito.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere alla votazione? La parola al collega Cognetta, per dichiarazione di voto. Prego.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Noi chiaramente sosteniamo questa risoluzione. Ci sono due passaggi rispetto a ciò che ha detto il Presidente sui quali vorrei puntualizzare. Il primo è sull'operazione dei 60 milioni che abbiamo fatto un anno fa: anche l'Amministratore precedente non è rimasto contentissimo del fatto per esempio che 30 milioni sono andati e tornati dalla Casa da gioco, perché se glieli avessimo lasciati probabilmente l'operazione di cassa che fate adesso l'avrebbe fatta allora, invece è stato "costretto" a ricevere 60 milioni e a restituirne immediatamente 30 per togliersi un debito che poteva tranquillamente anche mantenere. Questo è stato evidenziato anche in commissione dal Direttore generale, l'ha detto che quell'operazione non era il massimo, e probabilmente se non fosse stata fatta adesso non sarebbe stata necessaria...è successo in commissione, spiace, ma è andata così.

Vorrei poi aggiungere un altro passaggio sul quale lei ha sorvolato, perché noi magari sorvoliamo sul fatto degli investimenti, ma adesso vado sul fatto che quel dirigente è rimasto in carica ancora un anno dopo il momento in cui si è deciso, in questo Consiglio, di mandarlo a casa, non so se se lo ricorda. È chiaro che poi i dipendenti non volevano parlare con quella dirigenza lì, era stata sfiduciata! Abbiamo dovuto stare un anno, qui, in Consiglio, ad aspettare che Frigerio andasse a casa. Come può vedere, ci sono cose che non vengono dette da entrambe le parti, come in questo caso, poi magari uno si accalora e dice delle cose con un impeto diverso, ma tecnicamente l'operazione 30 più 30 fatta l'anno scorso, quella a cui noi ci opponemmo, non è stata il massimo da un punto di vista finanziario. Io spero che i revisori dei conti non abbiano scritto altro, perché vorrei anche ricordare che sul bilancio ci sono diverse altre questioni pendenti, come il fatto di tutte quelle tasse che non si sa bene quando ritorneranno, quello è un altro buco probabile. Speriamo che non succeda nulla, per carità, però abbiamo evidenziato anche questo. È per tale ragione che abbiamo delle grosse perplessità anche da un punto di vista tecnico su questi 20 milioni. Cercate di comprendere il nostro punto di vista, ci sono una serie di zone d'ombra che non ci convincono nel passaggio tecnico dell'operazione, magari io l'ho detto in maniera leggermente diversa, però il concetto alla fine è questo: non ci fidiamo, e non ci fidiamo per i motivi che abbiamo appena spiegato. Andava fatto in un'altra maniera, e non diamo la colpa del passaggio dei 30 più 30 al vecchio Amministratore, perché sono certo che da un punto di vista tecnico non ha potuto avallare quell'operazione; poi l'ha fatto perché doveva farlo, ma tecnicamente non era certamente così sprovveduto da accettarla. Va bene? Non so se sono stato chiaro rispetto alla nostra posizione.

Presidente - Grazie collega. Collega Ferrero, per la dichiarazione di voto. Prego.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Sarò molto rapido. Il fatto di ricordare in continuazione che il Casinò è una società partecipata al 100 percento lo sappiamo tutti; il fatto che si ricordi meno che la società comunque svolge una serie di servizi di somministrazione di alimenti e bevande e di attività alberghiera in concorrenza con i privati vi fa meno comodo ricordarlo, lo ricordate a senso unico alternato quando fa comodo, ma questo invece bisogna metterlo sul piatto, perché ci sono realtà economiche in cui si va a creare uno sbilanciamento nella concorrenza che poi ha effetti sul tessuto economico che si possono già vedere in Saint-Vincent con la chiusura di molti alberghi e di molti ristoranti.

La destinazione di questi fondi non è chiara, lo ribadiamo; si parla di temporanea deficienza di cassa, ma un qualcosa che dura quattro anni non è temporaneo, e lo ribadiamo: è una differenza sostanziale di vedere le cose. Tra l'altro - ed è anche un motivo per il quale abbiamo deciso di presentare questa risoluzione - vogliamo che sia chiaro sotto il profilo della responsabilità il fatto che vi accollate comunque una responsabilità molto pesante, quella di andare a fare un finanziamento nei confronti di un soggetto, seppur partecipato, che ha una situazione economica sostanzialmente non diciamo disastrosa, ma molto, molto grave. Se andate in giro a vedere le ultime sentenze che ci sono state a livello di Corte dei Conti io avrei qualche preoccupazione; voi, che probabilmente avete fatto i vostri accertamenti, ne avrete meno, ma attenzione, perché state sostanzialmente facendo un affidamento in bianco, e ripeto "in bianco", in carenza di un piano industriale di rilancio e, di conseguenza, vi assumete un rischio che poi valuterà qualcun altro. In ogni caso rispettiamo la vostra scelta, ma sappiamo e che tutti sappiano che è la vostra scelta.

Presidente - Grazie. Possiamo procedere alla votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 14

Contrari 21

Il Consiglio non approva.

Passiamo adesso all'ultimo punto della seduta odierna, come avevamo concordato in Conferenza dei Capigruppo; gli altri 8 punti iscritti all'ordine del giorno sulle iniziative ispettive saranno svolti domani mattina a partire dalle ore 9.

La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Sì, grazie Presidente. Solo per chiedere una sospensione per una riunione di maggioranza. Grazie.

Presidente - Sospensione accordata.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,54 alle ore 20,19.

Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Punto 32.02 all'ordine del giorno.