Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1653 del 16 dicembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1653/XIV - Disegno di legge: "Approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti per il quinquennio 2016/2020. Rideterminazione dell'entità del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi". (Approvazione di un ordine del giorno)

Presidente - Siamo in discussione generale. La parola al relatore, il collega Follien.

Follien (UV) - Grazie Presidente.

Il Piano regionale di gestione dei rifiuti è documento obbligatorio la cui redazione ed aggiornamento sono prescritti dalla direttiva comunitaria 2008/98/CE e dall'articolo 199 del decreto legislativo n. 152 del 2006 oltre che dall'articolo 5 della legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31. Ai sensi di tale normative, il Piano regionale, redatto la prima volta nell'ottobre 1989 e la seconda ad aprile 2003, avrebbe dovuto essere aggiornato entro sei anni dall'entrata in vigore della direttiva 2008/98/CE (novembre 2014). Le modalità di approvazione del Piano regionale sono disciplinate e fissa in cinque anni i tempi di aggiornamento dello stesso, norma questa che, essendo più restrittiva di quella comunitaria e dello Stato, prevale sulle altre. L'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti quindi è adempimento obbligatorio, il cui mancato rispetto comporta la messa in mora a seguito dell'apertura di un procedimento di infrazione comunitario. Al di là quindi delle problematiche connesse con i ricorsi amministrativi relativi al procedimento di affidamento della concessione di servizi per la gestione integrata dei rifiuti, l'approvazione dell'aggiornamento del Piano regionale deve concludersi entro la fine del 2015. Il mancato rispetto di tale termine comporterà l'inserimento della Valle d'Aosta tra le Regioni inadempienti per la violazione dell'articolo 30 della direttiva 2008/98/CE sopra richiamata. Ai fini dell'aggiornamento del Piano, e per evitare qualunque equivoco connesso con i citati ricorsi amministrativi, tutta la documentazione costituente il Piano (quattro volumi di Piano e la documentazione di VAS) è stata adeguata e i riferimenti normativi e di indirizzo, che hanno costituito la base per lo sviluppo pianificatorio e programmatorio, sono state le norme comunitarie, le norme nazionali, tra cui l'articolo 35 del DL 133 del 2014, convertito con modificazioni con la legge 164/2014 (cosiddetta "Sblocca Italia"), nonché gli indirizzi politici posti dalla III Commissione consiliare permanente con il parere formulato l'8 gennaio 2015.

Il Piano regionale di gestione viene approvato con il disegno di legge n. 66 ed è costituito dai seguenti documenti: volume 1 (allegato A): la gestione dei rifiuti urbani e assimilati agli urbani; volume 2 (allegato B): la gestione dei rifiuti speciali; volume 3 (allegato C): bonifica dei siti contaminati da amianto; volume 4 (allegato D): programma regionale di riduzione dei rifiuti. Al Piano sono altresì allegati i seguenti documenti di VAS: rapporto ambientale; rapporto ambientale VINCA; rapporto ambientale-sintesi non tecnica; parere motivato di VAS; relazione di sintesi su parere motivato di VAS. I documenti sottoposti all'approvazione del Consiglio regionale costituiscono l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti, già approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 3188 del 14 aprile 2003.

In sintesi, i documenti costituenti l'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti riportano quanto segue: nel volume 1, oltre all'aggiornamento puntuale di tutti i dati e le informazioni afferenti alla gestione dei rifiuti urbani dal 2003 al 2014, con particolare riferimento agli aspetti quantitativi e qualitativi, sia a livello generale regionale che a livello di SubATO, nonché di tutte le altre informazioni connesse (situazione della popolazione residente, turistica, dell'evoluzione del contesto economico, eccetera), vengono riportate le diverse alternative tecnico-operative gestionali afferenti alle competenze della Regione e riconducibili alle fasi di trattamento finalizzato al recupero e smaltimento finale dei rifiuti urbani.

Oltre a riportare tre soluzioni tecnico-impiantistiche e a valutarle dal punto di vista tecnico-operativo, gestionale, economico-finanziario e tariffario, il Piano indica nella soluzione individuata come A2 quella che meglio si adatta alle esigenze della nostra Regione, anche tenuto conto delle particolarità insediative, territoriali e ambientali, dei vincoli territoriali, nonché dell'esigenza di perseguire il contenimento dei costi che graveranno poi nelle tariffe degli utenti finali. Tale soluzione è rappresentata da un sistema integrato di trattamento "a freddo" la cui realizzazione nel suo complesso è prevista in fasi operative, tale da permettere la realizzazione distinta dei singoli impianti previsti e consentire la costruzione dell'impianto di trito-vagliatura in via prioritaria, anche al fine di permettere il rispetto delle norme vigenti che prescrivono l'obbligo della selezione dei rifiuti indifferenziati prima dell'avvio delle singole frazioni (secco-leggero o sopra vaglio e umido o sottovaglio) alle ulteriori fasi di trattamento (stabilizzazione per la frazione umida e avvio alla valorizzazione energetica per la frazione secco-leggera). Il sistema integrato di trattamento è completato, qualora necessario, dall'utilizzo di impianti a tecnologia complessa facenti parte della rete nazionale definita ai sensi dei commi 1 e 2 dell'articolo 35 del cosiddetto decreto "Sblocca Italia" del 2014. Il sistema impiantistico, la cui attuazione è prevista in modo progressivo, è dinamico e potrà adattarsi alle effettive esigenze di trattamento dei rifiuti che, anche a seguito della validità delle azioni che saranno poste in atto, si renderanno necessarie.

Altri aspetti rilevanti affrontati nel volume 1 afferiscono a:

- fissazione di obiettivi di raccolta differenziata maggiori del 70 percento rispetto a quelli fissati dalla normativa (65 percento), fino a prevedere il raggiungimento progressivo dell'80 percento successivamente al 2020;

- riorganizzazione dei flussi delle raccolte differenziate - azione che è stata peraltro avviata nel giugno 2015 - che prevedono ora la raccolta stradale monomateriale della carta, del cartone, del vetro, del multimateriale secco-leggero (plastiche e barattolame e altri oggetti di metallo), la nuova raccolta della frazione organica, fermo restando le altre raccolte già in essere, (ingombranti, legno, ramaglia, pile e batterie esauste, farmaci, rifiuti verdi, eccetera);

- ridefinizione del territorio dei SubATO, anche in attuazione di quanto stabilito dalla legge regionale n. 6 del 2014, a tale proposito il documento riporta tre proposte di accorpamento degli attuali SubATO di cui una riconducibile ad un unico ambito regionale. Anche tenuto conto delle particolarità territoriali ed insediative, nonché della necessità di rendere organizzativamente omogenei i diversi sottoambiti, il documento indica come la soluzione più adeguata sia la seconda proposta di accorpamento degli attuali SubATO, che individua in cinque SubATO ed in particolare: il SubATO n. 1 Unité des Communes Valdigne-Mont Blanc-Grand Paradis; SubATO n. 2 per il Comune di Aosta; SubATO n. 3 Unité des Communes Grand Combin-Mont Emilius; SubATO n. 4 Unité des Communes Monte Cervino-Evançon; SubATO n. 5 Unité des Communes Mont Rose-Walser Alta Valle del Lys;

- individuazione di una serie di proposte di modello organizzativo, sulla base delle quali la Regione potrà effettuare le proprie scelte da porre in atto per assicurare gli investimenti necessari a dare attuazione al Piano regionale, oltreché la gestione, per un periodo adeguato delle attività che nel Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne dovranno essere assicurate(ricevimento delle diverse tipologie di rifiuto urbano e speciale assimilabile, gestione e avvio al recupero/trattamento degli stessi, gestione degli impianti, eccetera). In merito a tale aspetto il Piano prevede comunque che ogni decisone sul modello organizzativo sarà preventivamente sottoposta all'attenzione della Commissione consiliare competente;

- il documento, infine, riporta un programma di monitoraggio per valutare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi fissati, anche al fine di consentire l'adozione delle misure correttive eventualmente necessarie.

I volumi 2 e 3 riportano di fatto l'aggiornamento dei dati e delle informazioni già presenti nella sezione della gestione dei rifiuti speciali e nel Piano di bonifica delle aree contaminate del Piano regionale di gestione dei rifiuti del 2003. Ciò in quanto si è ritenuto che, per quanto concerne i rifiuti speciali, la politica di gestione risulta ormai consolidata e coerente con le esigenze della Regione. Particolare importanza è stata data alle problematiche connesse con la gestione dei rifiuti speciali inerti derivanti da attività di demolizione, costruzione e scavo per i quali il Piano, unitamente al Programma regionale di prevenzione dei rifiuti, prevede azioni specifiche volte alla massima promozione del recupero degli stessi. In merito alla gestione delle problematiche connesse con la bonifica dei siti contaminati, il Piano riporta la situazione degli interventi in atto di interesse nazionale (Emarèse) e di quelli di interesse regionale (nella Piana di Aosta) oltreché la situazione aggiornata dei procedimenti in corso, così come riportati nel catasto regionale delle bonifiche.

Particolare importanza infine riveste il Programma regionale di riduzione dei rifiuti. Tale Programma è stato predisposto in coerenza con il Programma nazionale, approvato con decreto direttoriale del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, del 7 ottobre 2013 nonché con il Programma d'azione per l'ambiente approvato con la decisione n. 1386 del 2013 dell'Unione europea, del Parlamento europeo e della Commissione del 20 novembre 2103. Nell'individuare le diverse azioni da porre in atto, che interessano non solo il rifiuti urbani ma anche i rifiuti speciali, sono state quindi rigorosamente rispettate le indicazioni del Programma nazionale, nonché gli obiettivi comunitari che riguardano, in sintesi, quanto segue:

a) la produzione sostenibile, che coinvolge le imprese ed è volta per quanto di competenza della Regione, e in particolare: uno, all'introduzione di materie prime nei processi produttivi che possono risultare nocivi per l'uomo e per l'ambiente; due, alla promozione dei cambiamenti tecnologici che devono essere orientati all'introduzione di tecnologie che consentano la riduzione della produzione dei rifiuti e delle emissioni in ambiente; tre, all'adozione di buone pratiche procedurali, volte ad assicurare nelle diverse fasi di gestione delle attività di impresa misure tecniche ed amministrative che consentano un controllo della produzione dei rifiuti; quattro, al cambiamento del prodotto;

b) il Green Public Procurement, che si attua attraverso l'avvio di azioni per la sua sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione che prevede le seguenti misure: uno, riduzione dell'uso delle risorse naturali; due, sostituzione delle fonti energetiche non rinnovabili con fonti rinnovabili; tre, riduzione della formazione dei rifiuti; quattro, riduzione dei rischi ambientali;

c) il riutilizzo, che si attua principalmente attraverso iniziative volte a favorire il riutilizzo di prodotti anche attraverso l'istituzione ed il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione e riutilizzo di prodotti e di rifiuti di prodotti che possono essere sottoposti a riutilizzo;

d) l'informazione e la sensibilizzazione, attività che rivestono primaria importanza nella prevenzione dei rifiuti e che deve coinvolgere in modo costante tutti i soggetti che concorrono alla corretta gestione degli stessi (amministrazioni, cittadini, studenti, imprese);

e) gli strumenti economici, fiscali e di regolamentazione, azioni che devono coinvolgere in modo coordinato le politiche nazionali, principalmente di natura fiscale, con quelle regionali e locali, che intervengono nella regolamentazione attraverso l'individuazione di criteri di applicazione delle tariffe puntuali di gestione dei rifiuti, di penalizzazioni per il mancato rispetto e/o raggiungimento di obiettivi di legge, introduzione di sistemi premiali (fiscali o di finanziamento) da applicare a processi produttivi virtuosi che possono concorrere alla riduzione della produzione dei rifiuti.

Il Programma di prevenzione dei rifiuti costituisce un punto di forza della pianificazione della gestione degli stessi e la sua attuazione, attraverso le numerose azioni che vengono previste nel documento, nonché con l'efficacia delle stesse, costituiranno la base di un progressivo cambio di rotta nella prevenzione della produzione di rifiuti, nonché nella corretta gestione degli stessi nel pieno rispetto della gerarchia stabilita dalle normative che individua lo smaltimento come l'azione residuale nella gestione dei rifiuti.

Con il disegno di legge viene inoltre ridefinita l'entità del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti limitatamente ai rifiuti urbani, fermo restando l'entità fissata con la legge regionale n. 31 del 2007 per le altre tipologie di rifiuti. La norma proposta prevede un'applicazione progressiva del tributo proporzionale all'effettiva percentuale di raccolta differenziata raggiunta dal SubATO, fino ad arrivare all'applicazione dell'importo massimo previsto dalla normativa nazionale pari a 25,82 euro a tonnellata. Questo nella logica di sollecitare ogni azione volta a garantire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata in un tempo più breve possibile da parte di tutti i SubATO, e di conseguenza di applicare, secondo il principio che "chi inquina paga", penalizzazioni a chi non dimostra di rispettare gli obiettivi di legge.

Presidente - Siamo in discussione generale. La parola al collega Nogara.

Nogara (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Vorrei raccontare un po' la storia di questo Piano sui rifiuti, soprattutto dire quello che ho detto in commissione. Nell'ultima riunione di commissione in cui si è votato questo Piano dei rifiuti prima che passasse come legge qui, in aula, ci siamo trovati in una situazione un po' particolare, con l'Assessore accompagnato dai suoi dirigenti e con due belle notizie che ci ha sottoposto: la prima è la lettera del Ministero che ci impone entro la fine dell'anno di approvare questo Piano dei rifiuti. Su questa lettera vorrei fermarmi un attimo, perché c'è scritto: "Considerato che l'approvazione del piano era stata già prevista per settembre" - e io non so chi aveva comunicato al Ministero che già per settembre noi avevamo questo piano - "e tale previsione non è stata rispettata" e poi continua dicendo "entro la fine del corrente anno, come d'altronde già comunicato da parte di codesta Amministrazione per le vie brevi". Vi ho voluto leggere questa lettera perché in commissione avevo fatto personalmente - e anche a nome dell'UVP - la proposta di soffermarci ancora un po' su questo piano per discutere diverse cose che secondo noi mancavano al suo interno: in caso di modifiche sostanziali, chiaramente questo piano avrebbe dovuto ripassare alla VAS; poi c'era e c'è tuttora il problema del ricorso fatto al TAR da parte dell'associazione di imprese (qui vorrei far notare che nell'associazione di imprese c'è anche la Valeco); infine - è notizia di questi giorni - c'è il Consiglio di Stato che deve praticamente dare il suo responso nel mese di gennaio. Questo è quanto è stato rappresentato in commissione, e trovandoci in questa situazione ci vien da dire che bisogna votarlo così com'è.

Secondo noi questo Piano rifiuti è monco. In questi mesi abbiamo lavorato tutti insieme per poterlo fare, ci si è confrontati molto con l'Assessore Bianchi che ha sempre dato la sua disponibilità, ne abbiamo parlato in commissione, però alla fine ci siamo trovati con questo piano a cui mancano dei punti fondamentali, punti che noi abbiamo fatto rilevare anche in un comunicato stampa: quello della raccolta e del trasporto dei rifiuti articolati in diversi SubATO, la questione impiantistica e il modello di gestione futura. Qui mi vorrei un po' soffermare, perché secondo noi in un Piano dei rifiuti ci dovrebbero essere cose un po' determinanti. Allora, i due punti fondamentali sono chiaramente: la tutela dell'ambiente, perché per come abbiamo gestito i rifiuti finora diciamo che non abbiamo fatto un bellissimo lavoro, quindi occorre tutelare un po' di più l'ambiente nei suoi vari aspetti, e poi la cosa più importante che interessa tutti noi, coloro che sono fuori da questo Palazzo e tutti gli utenti della Valle d'Aosta, è il pagamento da parte dell'utenza di una cifra che sia più limitata possibile, non dico che debbano pagare poco, ma che sia più limitata possibile rispetto al servizio offerto. A questa cifra si arriva con una tariffa puntuale: si paga per la quantità e la qualità di rifiuti che si conferiscono. Non voglio mettermi a discutere di nuovo su tutti gli aspetti del piano, sui SubATO, si è parlato tra l'altro di averne uno unico, e adesso si è passati da nove a cinque.

Ieri sera sono andato ad un incontro organizzato dall'ALPE e devo dire che è stato molto interessante, ma alla fine ero quasi stufo di sentire sempre le stesse cose, perché in tutti i posti che siamo andati a vedere, in tutte le situazioni in cui ci siamo trovati, tutti ci hanno parlato delle stesse cose, del "porta a porta", della tariffa puntuale, e noi siamo qua ancora a discutere sempre su cose che non riusciamo a inserire nel Piano dei rifiuti. La cosa pazzesca è che, sempre ieri sera, si è verificata questa situazione: c'era l'Assessore all'ambiente del Comune di Formia, accompagnato dal signor Rossi, che ha detto di aver messo in piedi la raccolta dei rifiuti a Formia. L'Assessore ci ha fatto un quadrettino non così semplice, perché come sapete Formia si trova in un territorio tra Roma e Napoli in cui coi rifiuti si è fatto di tutto e di più, e sono riusciti, da maggio di quest'anno a ieri, ad arrivare al 65 percento! Vi dico i dati che ci hanno comunicato, se mi sbaglio poi mi correggerete. La cosa ancora più interessante e importante, anche per noi, è che in una situazione come quella - dove sappiamo benissimo che c'è una delinquenza intorno al traffico dei rifiuti - la gestione è pubblica; questo ha fatto sì che si riesce a pagare la metà di tutto quello che intorno a Formia si paga nei diversi Comuni. L'Assessore ha fatto solo un calcolo normale e ha detto che non si vuole colpevolizzare nessuno, ma se un'azienda gestisce una discarica è giusto che guadagni, non è che deve farlo gratis, però se vuole guadagnare e se ci guadagna è chiaro che la tariffa aumenta, in quanto si deve pagare anche il guadagno di quest'azienda; se invece la gestione viene fatta dal pubblico si cerca di andare al pareggio di bilancio, oppure di avere un minimo di attivo per potersi magari pagare qualcosa in più.

Vi ho fatto tutti questi discorsi perché mi sembra che fuori da qui ormai basti copiare per arrivare a un punto concreto, invece qua non si riesce a concludere un granché. Si parla qui, in aula, in commissione ci era stato detto che si sarebbe discusso sulla gestione futura e sugli impianti, ma la gestione futura sembra tabù e sugli impianti vedremo! Sono però contento di una cosa: che l'intera commissione ha preso l'impegno di seguire attentamente tutto quello che succederà dopo, soprattutto sulla gestione e sull'impiantistica. È per questo motivo che alla fine noi ci siamo astenuti in commissione, proprio per dare ancora un'apertura di credito a questo Piano dei rifiuti, perché così com'è sembra un piano monco. Se non si sa come si gestirà un piano del genere, ditemi voi come possono capire gli utenti a che spese andranno incontro e a che futuro andranno incontro!

Non voglio dilungarmi di più, perché mi sembra di essere stato particolarmente chiaro. Abbiamo discusso tanto sul piano, c'è stata la discussione per esempio della raccolta stradale o dei moloch, siamo d'accordo tutti che man mano dovranno sparire, e siamo anche d'accordo nel dire che ci sono stati degli investimenti, investimenti che sono ancora in corso, quindi cerchiamo di adeguarci; se ne è parlato proprio anche ieri sera, ci sono dei sistemi un po' difficoltosi, anche per riconoscere l'utenza applicandola per esempio ai moloch e a questi sistemi. Possiamo ragionare, capiamo tutto, però io dico che ci sono cose da fare immediatamente. Un'altra cosa che mi aveva stupito tantissimo in commissione è che si pensava di passare in cinque anni dal 65 al 70 percento, cioè con una media dell'1 percento all'anno; ecco, quando sento che a Formia nel giro di sei mesi son passati da zero al 65 percento mi sento male, questo voglio dirvi. In base a tutte queste considerazioni fatte qui, in Consiglio, e a quello che abbiamo detto in commissione, io spero che nell'immediato futuro si riesca a fare un discorso importante sulla gestione futura della discarica e sull'impiantistica che si dovrà mettere. Grazie.

Presidente - Grazie collega Nogara. Siamo sempre in discussione generale. Altri colleghi? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Vedo che il tema non appassiona più come un tempo, infatti non tutti i colleghi sono in aula per seguire questa cosa che comunque avrà degli impatti; sia che il piano verrà approvato, sia che non verrà approvato, avrà comunque degli impatti importanti sulla collettività. Siamo anche felici di aver potuto contribuire, con gli approfondimenti e con la serata che abbiamo organizzato ieri come gruppo ALPE, per portare elementi in più per fare delle valutazioni. Ringrazio anche chi mi ha preceduto e ha già introdotto alcuni temi, anche il relatore Follien che con la sua relazione ha illustrato vari contenuti del disegno di legge che contiene in allegato il Piano di gestione dei rifiuti regionale. Noi di ALPE riteniamo di aver discusso lungamente sulle caratteristiche, sugli elementi positivi e anche di discontinuità rispetto alle scelte passate, sui limiti rispetto alle scelte passate, limiti che noi comunque continuiamo a ritenere evidenti e ancora presenti in questo piano.

Vorrei concentrarmi solo su quattro aspetti relativi alla carenza di questo piano. Il primo, che non è da sottovalutare proprio perché è il primo punto inserito dalla normativa nella gerarchia dei rifiuti, è quello sulla riduzione. Noi abbiamo un volume dedicato dove si parla di riduzione, ma rimane un po' carente sotto un punto di vista che non è secondario, perché vi sono azioni che non possiamo dire che non siano interessanti: dagli acquisti verdi (abbiamo fatto anche delle iniziative) ad esempi di riduzione. Tra poco discuteremo di una nostra mozione, andremo a parlare di istituzione di centri del riuso e della riparazione che dentro al piano non sono contenuti, ma spereremmo che la maggioranza voglia dar seguito e prendere un impegno preciso in tal senso. Quello che manca e che riteniamo sia importante è il fatto che rispetto alla produzione di rifiuti - soprattutto per la parte residuale che non può più essere riciclabile - il piano non individua né tempi, né obiettivi vincolanti, per cui si parla generalmente di un trend negativo ma positivo per la popolazione, cioè un trend negativo di produzione dei rifiuti. Cosa fare rispetto all'ulteriore riduzione di questa frazione, che è poi quella che andrebbe a finire in discarica o ad incenerimento? Non si va a dare qualcosa di stringente per ottenere dei risultati, ed è anche quello che è stato fatto osservare dagli stessi uffici di VAS (questo è come punto uno).

Come punto due - è già stato ricordato - c'è una questione che invece è contenuta nel piano, e tra i principi fondanti del piano c'è proprio una parte in cui si dice che bisogna rispettare il principio del "chi inquina paga". Però succede che, mentre dove verranno adottati sistemi di raccolta domiciliare è molto semplice a quel punto individuare chi produce e quanto produce in base allo svuotamento o ad altre tecnologie, rispetto ad altri meccanismi - i quali, è vero, si dice che progressivamente andranno a diminuire e progressivamente spariranno - ci sarà tutta una fase transitoria in cui questi sistemi di raccolta stradali o seminterrati continueranno a funzionare in Valle, e su questi comunque sarà indispensabile riuscire a trovare delle soluzioni per ridurre o applicare questo principio. Su questo c'è un impegno generico, ma l'individuazione del meccanismo che consentirà di fare questo ad oggi non è stato individuato. Non hanno invece funzionato in passato alcuni meccanismi che sono stati adottati e che hanno avuto dei problemi tecnici, per cui alla fine erano addirittura controproducenti rispetto allo scopo che si prefiggevano, poiché i sistemi hanno un senso se riescono a misurare esattamente quello che si produce e chi sta producendo, ma se è viceversa perdono di significato. Quindi il secondo aspetto che noi vorremmo si declinasse e si definisse meglio è appunto questo: come si riuscirà veramente ad applicare questa tariffazione puntuale, cioè a far pagare il giusto a chi produce i rifiuti. Qui l'esempio è quasi sempre lo stesso: non si capisce perché ancora oggi quasi tutte le utenze - per esempio quella elettrica o l'acqua - vengano pagate a consumo e per quanto riguarda i rifiuti non esiste questo. Perché non introdurre una cosa di questo genere studiandola al meglio? Ad oggi noi non paghiamo per l'effettiva produzione di un qualcosa che non può più essere riciclato e quindi ha un costo per la collettività, ma paghiamo in base ad altri indicatori. Noi del gruppo ALPE riteniamo che questa cosa vada migliorata, vada studiata e vada poi concretizzata veramente entro i tempi del piano, giustamente.

Altro punto già segnalato anche in commissione - che però dalla relazione del relatore cozza un po' proprio con quanto detto in commissione - è la questione dell'impiantistica, perché mentre il piano mette tra i principi fondamentali quelli di andare a cercare di massimizzare il recupero di materiale e quindi di togliere più materiale possibile principalmente da quanto viene raccolto in maniera differenziata - ma anche dall'indifferenziato, perché nell'indifferenziato noi sappiamo oggi (e i dati merceologici lo dicono) che c'è una gran parte di materiale che potrebbe essere recuperato -, il sistema declinato dal Consigliere relatore Follien, che traspariva dalla sua relazione, e che in commissione è stato in parte poi aperto ad altre strategie, era quello di cercare...

Presidente - Prego i colleghi, un po' di silenzio per cortesia.

...era quello di cercare di massimizzare, di andare a vagliare anche quella parte di indifferenziata che si può valorizzare, mentre in base ad una semplice trito-vagliatura per poi conferire ad incenerimento questo non si trova. Su questo noi siamo molto contrari, noi vorremmo che si andasse invece, come è stato ricordato dai tecnici in commissione, che si andasse a fare una linea in grado di consentire di recuperare altro materiale per minimizzare poi alla fine lo smaltimento.

Un'altra cosa che è stata osservata in fase VAS e su cui c'è stata anche un'apertura in commissione, che andrebbe tra l'altro ad agevolare e tendere a raggiungere l'autosufficienza a anche livello regionale, è tutta la parte impiantistica relativa alla frazione organica, che non è solo quella raccolta in maniera differenziata dagli scarti di cibo delle utenze domestiche, ma è anche la parte verde e tutta la parte che riguarda i fanghi, su cui oggi abbiamo anche discusso con un'interpellanza, che sono in aumento, nonché tutta la parte che riguarda i bottini, che non sono trascurabili, frazione sulla quale cambiando la scala chiaramente potrebbero cambiare anche le scelte impiantistiche migliori da individuare per la nostra regione.

È stata già ricordata anche un'altra parte importante: noi sappiamo che oggi ci sono questioni che vanno al di là del Consiglio, e sono i contenziosi ancora aperti su cui non possiamo sapere quale sarà l'esito, anche se auspichiamo sia favorevole, non tanto per l'Amministrazione regionale quanto per la Valle d'Aosta nella sua complessità, noi speriamo che sia favorevole la sentenza per tutta la collettività valdostana. Per queste decisioni e rispetto a queste scelte noi lasciamo fare il proprio lavoro a chi già lo sta facendo, non vogliamo interferire minimamente, rimaniamo fermi sugli obiettivi che si pone il piano, cioè arrivare almeno al 70 percento e poi andare anche oltre secondo l'ottica "rifiuti zero" - è stato anche scritto dentro il piano - lasciamo fermi questi obiettivi e miglioriamoli se possiamo, come già detto prima. Però, a nostro avviso - e anche questo è stato scritto nero su bianco - non si può non prendere impegni politici precisi in questa direzione.

Noi vorremmo che in questa sede vi fosse un impegno politico, che alle famose "bocce ferme" si andasse veramente a discutere sul modello gestionale e, com'è scritto, su questo vorremmo anche un impegno politico o qualche garanzia. Noi del gruppo ALPE riteniamo che la cosa che si può fare al meglio per contenere i costi sia quella di cercare di dare dei servizi pubblici che costituiscano veramente l'ossatura del piano; "servizio pubblico" vuol dire cercare di rendere partecipi gli enti locali, ma anche la Regione per le sue competenze, con un modello che sia il più possibile pubblico, che vada a togliere guadagni o a reinvestire gli eventuali utili nel sistema per migliorarlo e far sì che le raccolte siano sempre migliori, sempre più elevate, soprattutto sempre di maggior qualità, per riuscire ad avere dei ritorni anche economici che vadano a beneficio del sistema e consentano di abbassare e contenere i costi degli investimenti che saranno necessari. Noi oggi sappiamo che il sistema basato sulla discarica è il sistema meno costoso e facendo gli investimenti noi andremo a fare delle spese che dovranno ricadere, ma per contenere l'esplosione delle tariffe noi dovremo cercare di abbassare il lucro, di aumentare gli introiti e di minimizzare i costi di smaltimento in discarica. Riteniamo che invece sia positivo il fatto di andare verso l'aumento dei costi di smaltimento, perché questo va a disincentivare lo smaltimento fatto nei passati trent'anni, che creato un sistema malato e che non consente di avere prospettive per il futuro.

A nostro parere questi quattro punti sono fondamentali, punti che nel piano sono contenuti solo in minima parte e non sviluppati fino in fondo; quindi, anche per posizionarci poi per la votazione, noi vorremmo avere un impegno politico preciso in tal senso, vorremmo qualcosa in più. Su questo presenteremo anche un ordine del giorno e quello sarà il momento per poter discutere, per prendere la decisione finale sul posizionamento relativamente al disegno di legge e al piano nel suo complesso. Grazie.

Presidente - Grazie collega. È arrivato adesso alla Presidenza l'ordine del giorno e quindi verrà distribuito: è a firma di ALPE, UVP e M5S. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente. Per ciò che riguarda questo Piano rifiuti noi siamo estremamente in disaccordo con la modalità, con la parte tecnica e con tutto ciò che è accaduto da un certo punto in avanti, in commissione, rispetto a questo.

La prima cosa importante da dire è che sicuramente aumenterà il costo dei cittadini - questo l'avete detto voi, lo sostenete voi - e aumenterà perché le scelte sono sempre fatte non in funzione della soluzione migliore, ma in funzione della soluzione di problemi che devono in qualche modo accontentare qualcuno (questo è altrettanto chiaro). Ci sono sostanzialmente due peccati originali dentro l'origine, il parto, di questo piano. Il primo è già stato evidenziato in passato e riguarda il consulente che l'ha redatto, è consulente sia di qua sia di là, cioè è consulente per noi e contro di noi; quindi affidarsi a una persona che, se anche all'interno di un gruppo lavora per entrambe le squadre, non è stata secondo noi una scelta felice, Assessore. E poi c'è il problema che se per qualche strano motivo il Consiglio di Stato ci desse torto qualcosa ai signori dell'ATI dobbiamo pur far fare, e quindi cosa se non degli impianti? Perché i signori dell'ATI, non scordiamocelo, sono quelli verso i quali stiamo correndo in questo momento per cercare di risolvere un problema generato da loro stessi, e in parte anche da noi, perché dentro quell'ATI lì vorrei ricordarvi che c'è anche Valeco, che comunque è partecipata dalla Regione al 20 percento, oltre ad esserci Noy Ambiente, Gea S.r.l. e guarda caso COGEIS, e sono poi queste le cose strane. Alla fine vai a vedere chi ti mette in contrasto, chi si mette sulla nostra strada per cercare di risolvere i problemi dei cittadini e, guarda caso, sono persone che già lavorano in qualche modo per noi o addirittura, come in questo caso, in parte siamo anche noi stessi...vabbè, cosa volete che sia? È normale che poi mettiate come obiettivo minimo il 60 percento e il massimo al 70, perché se arrivassimo al 95 percento di raccolta differenziata non avrebbe senso fare gli impianti!

Quando siamo andati circa un anno fa a Piacenza, tra le varie tappe del Monnezza Tour - questa di Piacenza era l'ultima tappa, lei non c'era, Assessore, era andato via prima, peccato! - il direttore di quell'impianto ci fece capire chiaramente che alcuni impianti non possono essere fatti sotto una determinata taglia di grandezza, cioè si devono fare grandi perlomeno 100 per dire, perché se hai dei rifiuti per 50 l'impianto non sarà mai in attivo, te lo devi pagare, e quindi non servirà a nulla...ma non c'è problema, tanto pagheranno i cittadini, chi se ne frega, facciamolo pure grandissimo, l'impianto! È un ragionamento che abbiamo portato avanti in commissione per parecchio tempo quello di valutare se era il caso di spingere da un lato la differenziata o dall'altro fare gli impianti. Noi eravamo ovviamente per spingere la differenziata il più possibile e lei ci ha accontentato, certamente, perché tra le varie cose nel piano si dice che il "porta a porta" si può fare, che è una cosa importante, peccato che non dice dove! Sopra una certa altitudine, nella Plaine, sotto o sopra un certo numero di abitanti? Non fissa nulla! Chi ha redatto il piano dice sostanzialmente che si può fare dove uno crede meglio, se però uno ha già fatto un investimento sui moloch ci teniamo i moloch, se uno ha fatto un investimento sui cassonetti ci teniamo i cassonetti, la morale della favola è che il "porta a porta" lo facciamo là dove ci viene meglio o dove avremmo voglia di farlo. È un po' diverso dalla soluzione Formia, ma vabbè, sono dettagli!

L'altra cosa che sicuramente non va bene, e a cui ho giù accennato, è la legge 63 dell'87, la famosa "legge Valeco". Se non spezziamo quel maledetto monopolio non riusciremo mai a liberarci del fatto che qualcuno lucra tutti i giorni sui rifiuti, in questa regione. Purtroppo finché non ci poniamo in un'ottica diversa, caro Assessore, non risolveremo mai il problema, anzi. Queste tre cose assieme di fatto lei è riuscito poi ad avvalorarle con la famosa lettera che è arrivata dal Ministero, per la quale prima avete risposto che questo piano si doveva fare entro settembre, e poi assolutamente entro dicembre...ma avete risposto voi! Siete riusciti a fare tutta una serie di errori cercando di fare il piano e adesso ci dite che la legge risolverà il problema dell'assegnazione; certo, perché lei ci ha anche detto che qualora ci fosse l'obbligo di assegnazione qualche impianto glielo faremo fare. Quindi alla fine questo piano non è frutto della soluzione più importante o più intelligente che si poteva fare, ma serve semplicemente a tappare le falle e le inefficienze del sistema amministrativo-gestionale che avete.

Noi siamo fermamente contrari a questo piano, secondo noi andrebbe ridiscusso. Sinceramente il fatto che lei politicamente prenda un impegno a noi interessa poco, tutto sommato, sarebbe il minimo rispetto a com'è andata fino ad oggi. Non dovremmo neanche chiederglielo e secondo me lei, come minimo, dovrebbe concertare con noi determinate cose, perché le vorrei ricordare - e vorrei ricordare a tutti - che i rifiuti non riguardano me o il mio collega e non lei, i rifiuti riguardano tutti i 130 mila abitanti più tutti quelli che hanno la seconda casa, quindi qui stiamo discutendo veramente del problema dei problemi, e risolto in questo modo non è la soluzione, anzi, è un non risolvere!

Ci sono perplessità anche all'interno della maggioranza, perché chiaramente quando si aumenta la tariffa - cosa che avverrà puntualmente - si andrà a cercare il colpevole, ma non c'è un colpevole, il colpevole non c'è mai! Abbiamo fatto tutto secondo le regole e tutto è stato preciso e perfetto, tranne il fatto che la soluzione da noi utilizzata è fatta apposta per aumentare la tariffa, è questa la realtà! Perché quando voi dite che il "porta a porta" non conviene, io vi rispondo che il "porta a porta" non conviene all'inizio, ma ci sono fior di esempi, abbiamo visto territori altrettanto montani come il nostro in cui le tariffe sono molto più basse della media nazionale. Voi continuate ad insistere solamente perché avete dei problemi gestionali interni da risolvere e non risolvete i problemi dei cittadini...per non parlare poi dell'ambiente, quella bomba ecologica che sta lì della discarica chissà per quanti anni la dovremo ancora tenere! Detto questo, non vi facciamo perdere altro tempo e vi farei la mia dichiarazione di voto contrario, così risolviamo il problema. Ringraziamo sicuramente tutta quanta l'Amministrazione per il regalo che farete per i prossimi cinque anni - e chissà per quanti altri! - ai cittadini valdostani, che spero si ricordino ogni tanto, quando vedranno la cartella che arriva loro, che questa è una "vostra" soluzione, è vostra e non nostra.

Presidente - La parola al collega Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

In quest'ultimo decennio è andata rafforzandosi nella collettività la convinzione di quanto sia importante rispettare l'ambiente e quindi avere dei comportamenti sostenibili. Da questa sensibilità che si è andata consolidando è nata anche una copiosa produzione di normative che discendono dal livello comunitario per poi passare dallo Stato e arrivare a livello locale. È proprio in adempimento a queste disposizioni normative che oggi si discute l'aggiornamento, l'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti. A questo riguardo, in qualità di Presidente della commissione volevo sottolineare che è stato un percorso condiviso e partecipato in commissione, tutti i commissari hanno dato in modo costruttivo il loro contributo nell'arco dei numerosi incontri che si sono succeduti con cui ci si è confrontati con l'Assessore, con le strutture dell'Assessorato competente e con i professionisti incaricati sostanzialmente per coadiuvare l'Assessorato nella predisposizione di questo importante strumento.

Viviamo sicuramente una situazione molto difficile come realtà territoriale in Valle d'Aosta. Siamo una regione di montagna dove devono convivere situazioni con densità territoriali completamente diverse, abbiamo dei centri urbani di ragguardevole dimensione rispetto ad altre piccole realtà rurali che sono comunque da raggiungere per garantire il servizio, abbiamo delle altitudini completamente diverse perché partiamo da 350 metri sul livello del mare per arrivare sopra i 2.000, abbiamo dei carichi di conferimento che sono fortemente variabili in funzione della stagionalità, e quindi tutta una serie di problematiche rappresentate e analizzate nell'ambito di questo piano. Un piano che, a mio avviso, ha esaminato tutti gli scenari sui quali si deve lavorare, sostanzialmente sono state date delle azioni alla base della nuova pianificazione regionale. Credo che la prima azione significativa sia quella della prevenzione e della riduzione della produzione dei rifiuti, perché è importante che i residui delle attività umane dove possibile non diventino dei rifiuti, poiché quando entrano in questo ciclo bisogna attivare le raccolte e automaticamente cominciano di nuovo ad incidere anche i costi economici che deve poi sostenere il cittadino. Ci sono tutta una serie di attività poste in essere fino ad oggi dall'Amministrazione regionale per potenziare questo tipo di attività, credo che il piano ne contempli delle altre, perché vengono previsti gli acquisti verdi, viene prevista la possibilità ancora l'azione di sensibilizzazione sulla cittadinanza poiché senza un contributo attivo da parte della cittadinanza non si riescono ad ottenere in questo ambito dei risultati; pertanto il risultato buono deriva da un comportamento virtuoso da parte di tutti.

Grande spazio in questo piano è stato dedicato anche alla riorganizzazione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani assimilati sul territorio regionale, sono state esaminate le possibilità in relazione alle nuove modalità di raccolta dei flussi intercettando e riaggregando in modo diverso rispetto a quella che è stata fino ad oggi la produzione dei rifiuti, è stata introdotta là dove possibile la raccolta domiciliare dell'organico, ci sono già i primi risultati positivi per quanto concerne questo aspetto che sono legati all'attivazione di questo tipo di servizio sul comune di Aosta e sulla Mont Rose, che nel giro di pochi mesi hanno già dato buoni riscontri; così come ci sono delle modificazioni al riguardo dei flussi di raccolta della plastica e quindi della frazione a secco. Sostanzialmente nell'arco dei prossimi anni questo comporta valutazioni che dovranno essere effettuate anche sulla base delle analisi dei flussi merceologici che verranno raccolti.

Per determinare dei comportamenti virtuosi da parte dei cittadini è stato previsto anche di agire su delle leve, che sono lo strumento economico, quindi con tariffe a livello di conferimento in discarica differenziate da parte dei SubATO, in cui è prevista l'articolazione del servizio, così come, sebbene non ancora a livello di definizione, è previsto il principio di introdurre degli strumenti tariffari individuali per l'utenza. Sembra facile intervenire con iniziative di questo genere, però bisogna ricordare che spesso e volentieri vengono anche poi incrementati con queste modalità i costi di gestione, perlomeno nella parte sicuramente iniziale di questo tipo di servizio. Sono state anche predisposte tutta una serie di analisi sul modello organizzativo che oggi è articolato in nove SubATO, è previsto quindi che ci sia un passaggio a cinque ambiti, e sono state fatte anche delle valutazioni per arrivare ad una gestione su un ambito unico, così com'è stata fatta anche una valutazione per un ambito unico ottimale per poter organizzare una gestione integrata dell'intero servizio.

Credo che questo piano abbia potuto rappresentare tutti gli scenari disponibili, anche per quello che poi potrà essere il modello gestionale sono state individuate le forme che si potranno sostanzialmente presentare alla luce delle norme e le leggi attuali. Si potrà andare verso un appalto di servizi, una concessione di servizi, oppure verso una gestione diretta in house o una società mista pubblico-privato, quindi credo che gli scenari sono abbastanza vari, ma dovranno essere valutati in funzione di una prima applicazione del piano, perché in funzione delle quantità di rifiuto che sarà definitivamente da stoccare in discarica una volta fatti tutti i trattamenti dipenderà anche la definizione e il dimensionamento di un impianto ottimale, poiché come tutti sappiamo gli impianti hanno la necessità di essere dimensionati in funzione dei carichi di utilizzo. Credo che questo sia stato un lavoro importante, un lavoro che potrà dare nei prossimi anni degli esiti favorevoli e ci potrà fare perseguire dei risultati virtuosi sia sotto il profilo del comportamento che del rispetto dell'ambiente. Credo infine che la commissione abbia dato anche la disponibilità per quanto di competenza a seguire l'iter che dovrà da oggi in avanti essere ancora predisposto, perché occorrerà poi tutta la parte attuativa da definire con tutta una serie di deliberazioni, e quindi sotto questo profilo verrà prestata la giusta attenzione anche alle ricadute sui costi del servizio, ai quali credo sarà necessario prestare la massima attenzione affinché si possano contenere il più possibile, e questo nell'interesse della comunità valdostana.

Presidente - Altri colleghi? Chiudiamo la discussione generale. Ricordo che dopo la replica si esaminerà l'ordine del giorno distribuito a tutti i colleghi. Per la replica, la parola all'Assessore Bianchi.

Bianchi (UV) - Sì, grazie Presidente.

Innanzitutto partirei dall'approvazione della risoluzione dello scorso Consiglio, quello del 19 di novembre, nel quale il Governo regionale si impegnava ad approvare il Piano rifiuti entro la fine di quest'anno, in coerenza con le linee di indirizzo approvate dal Consiglio regionale, linee di indirizzo che avevamo approvato all'unanimità all'interno di questo Consiglio regionale. Oltre alla risoluzione presentata dalla maggioranza c'era anche una risoluzione che era stata presentata da alcune forze dell'opposizione, nella quale era parimenti fissato il punto di approvare il Piano rifiuti entro la fine dell'anno; quindi, ad oggi, noi siamo qui a discutere e ad approvare il Piano rifiuti rispettando le tempistiche che ci eravamo dati.

Il Piano rifiuti è costituito da quattro documenti; successivamente alla sua predisposizione ha seguito tutto l'iter amministrativo previsto dalla normativa ed in particolare la sottoposizione alla valutazione ambientale strategica che si è svolta i due fasi: la prima, che ha interessato principalmente le strutture regionali e gli enti esterni e, la seconda, che nella fase di pubblicazione ha visto il coinvolgimento dei portatori di interesse e l'acquisizione delle osservazioni da questi formulate. A questo si aggiunge il parere di VAS con una pubblicazione di 90 giorni, quindi le tempistiche per poter fare le giuste valutazioni, per vedere e valutare il piano, direi che ci sono state da parte di tutti.

Mi collego anche alla lettera del Ministero che qualche collega ha evidenziato, lettera con la quale il Ministero chiedeva agli Assessorati delle Regioni l'approvazione del Piano rifiuti e, proprio come avevo avuto modo di rispondere in Consiglio regionale all'inizio del 2015, la volontà da parte di tutti era quella di andare ad approvare il Piano rifiuti entro la fine dell'anno (infatti le tempistiche che ci eravamo dati erano quelle di settembre 2015). Questa lettera che noi abbiamo ricevuto nel mese di gennaio chiedeva anche in che situazione ci trovavamo in Valle d'Aosta, e la situazione era questa: se ne discuteva in commissione e c'era la volontà di andare ad approvare il Piano rifiuti entro la fine dell'anno (ecco perché c'è l'indicazione di settembre 2015). A questo si aggiunge, ovviamente, il lavoro svolto dalla III Commissione consiliare, coinvolta in tutti i passaggi strategici del percorso che si conclude oggi con l'approvazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Permettetemi di esprimere la soddisfazione per il lavoro compiuto e ringrazio tutti coloro che hanno dato il loro contributo per giungere all'elaborazione del documento oggi all'attenzione dell'aula. Un ringraziamento particolare va ai Consiglieri Stefano Borrello e Pierluigi Marquis, Presidenti della III Commissione consiliare in questi anni e al Consigliere David Follien relatore del disegno di legge in oggetto. Un ringraziamento per il lavoro svolto anche alle strutture dell'Assessorato che hanno assicurato il puntuale rispetto delle tempistiche che ci eravamo dati, a suo tempo programmate.

Entrando nel merito della deliberazione all'ordine del giorno di oggi, vorrei soffermarmi in particolare su alcuni punti che sono stati anche evidenziati qui, in aula. Parlerei della problematica dei rifiuti urbani. Come ha già detto il relatore, il piano individua tre fasi.

La prima fase, che è l'attuale, rappresenta una fase transitoria - già evidenziata da qualcuno di voi - che si protrarrà fino alla realizzazione di nuovi impianti. Come sapete abbiamo anticipato al mese di giugno scorso la riorganizzazione dei flussi di raccolta dei rifiuti urbani con contestuale avvio della raccolta dell'organico in alcuni SubATO, e tale scelta ha dato finora ottimi risultati. Infatti, assumendo a riferimento i dati relativi a partire da giugno 2015 con quelli dello stesso periodo del 2014, si registra un netto miglioramento delle percentuali di raccolta differenziata che è passata da un 45,96 percento nello stesso periodo a un 54,84 percento del periodo di oggi, quindi con un aumento di quasi 9 punti. Qui rispondo al Consigliere Nogara: all'interno del Piano rifiuti noi non ci siamo dati come obiettivo quello di raggiungere un solo punto all'anno in cinque anni, perché lei, collega Nogara, fa chiaramente il calcolo dal 65 al 70 percento; peccato che nel mese di giugno eravamo solo al 45 percento, quindi l'obiettivo vuol dire che sono 20 punti in cinque anni (era solo una puntualizzazione). Ciò a dimostrazione del fatto che la strada intrapresa circa il sistema della gestione dei rifiuti va nella direzione giusta, sia per il raggiungimento delle percentuali previste dalla normativa vigente, sia per il perseguimento di livelli di qualità dei rifiuti raccolti che consentano il loro effettivo recupero e la loro valorizzazione certa. Ci siamo pertanto dati obiettivi superiori al 65 percento, vale a dire il 70 percento tra il 2017 ed il 2020, e superiore all'80 percento dopo il 2020.

Per quanto riguarda le modalità di raccolta dei rifiuti sul territorio, non posso che ribadire quanto già espresso in altre occasioni in quest'aula e anche in commissione. Il piano - e questo alcuni di voi l'hanno evidenziato anche in commissione - non impone un'unica modalità di raccolta (infatti era stata concertata anche con gli Amministrazioni comunali), ma detta invece delle linee di indirizzo generale in modo da non vanificare gli importanti investimenti fatti in passato dalle autorità di SubATO. L'obiettivo che ci siamo dati è quello di arrivare in breve tempo possibile al riconoscimento dell'utente in modo da poter applicare progressivamente la tariffa puntuale secondo il principio del "chi inquina paga". Le modalità per arrivare a tale traguardo sono molteplici, com'è possibile verificare anche in altre realtà (lo stanno già facendo, e per arrivarci non è stato semplice) e l'impegno dell'Assessorato, come abbiamo avuto modo di dire anche in commissione, è di attivare un tavolo tecnico con i SubATO proprio per valutare le metodiche attualmente utilizzate, nonché individuare congiuntamente quello che sarà più coerente con le esigenze della regione. È proprio quello che si stava dicendo e che qualcuno di voi ha evidenziato: il fatto importante è di giungere al riconoscimento dell'utente per arrivare ad una tariffazione puntuale e questo si può fare non solo con il porta a porta su tutto il territorio ma anche mediante altre iniziative, quali la tessera, il sacchetto con il microchip, e via dicendo.

La seconda fase è operativa, in essa è previsto di integrare le attività svolte presso il Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne con un impianto di selezione meccanico manuale del flusso multimateriale a base plastica e dell'indifferenziato, perché questo impianto di selezione - al di là che è un obbligo di legge - ci permette di andare a migliorare qualitativamente, di selezionare il flusso del multimateriale e di andare a recuperare ancora quel rifiuto ancora presente nell'indifferenziato che può essere ancora valorizzato, e poi l'impianto di stabilizzazione della frazione biodegradabile derivante dalla selezione del rifiuto indifferenziato. E poi c'è da chiarire quali sono gli impianti a freddo per la progettazione, perché il piano dà indirizzi chiari sulla tipologia degli impianti che si vogliono fare (chiaramente le progettazioni che seguiranno entreranno in particolare nelle caratteristiche dell'impianto). Tale fase consentirà di rispettare le prescrizioni normative relative all'obbligo di pretrattare i rifiuti indifferenziati prima dell'avvio eventuale dello smaltimento in discarica (quindi sono impianti obbligatori, piccoli ma obbligatori). La localizzazione degli impianti presso il centro di trattamento a Brissogne consente di evitare e di sostenere costi che ricadrebbero sui cittadini e anche di riorganizzare e migliorare l'area in questione, a beneficio soprattutto dei comuni limitrofi. Come abbiamo avuto modo di spiegare in commissione, l'ubicazione è stata scelta anche perché in quel punto i terreni sono di proprietà della Regione. Inoltre si tratta di una localizzazione centrale rispetto alle aree nelle quali è prodotta la quantità più elevata di rifiuti (evitiamo quindi il trasporto degli stessi con tragitti più lunghi). Penso che siamo tutti d'accordo sul fatto del contenimento dei costi, cioè della tariffa nei confronti degli utenti. È da evidenziare la possibilità di flessibilità impiantistica (questo era un indirizzo nato proprio in commissione), cioè la soluzione impiantistica individuata deve prevedere di potersi adeguare in maniera concreta proprio nella diminuzione del flusso in ingresso.

Nella terza fase si prevede di integrare il sistema precedente con un impianto di biostabilizzazione della frazione organica derivante dalla raccolta dei rifiuti domestici e da utenze più selezionate. Tale fase sarà attuata successivamente, e questo era proprio stato condiviso in commissione, infatti anche all'interno della relazione della III Commissione allegata al Piano rifiuti si prevedeva di andare a valutare questa tipologia di impianti nell'ultima fase, perché si voleva valutare la quantità di organico che oggi andiamo ad intercettare. Dai dati in possesso, oggi, dai quattro SubATO - perché ad oggi ci sono quattro SubATO che fanno la raccolta dell'organico - il quantitativo di quella tipologia di rifiuto è ancora molto basso, cioè ci sono delle piccole quantità. In merito invece all'impianto economico-finanziario dell'attuazione di ogni fase operativa, il piano riporta soluzioni tecniche e tecnologiche che, partendo dall'ipotesi del mantenimento della situazione attuale (ipotesi comunque presente in una fase transitoria fino alla realizzazione degli impianti nuovi), individua un sistema integrato di impianti che possono essere realizzati in modo progressivo (questo proprio anche in funzione del discorso tariffario, tenuto conto dell'evoluzione dello scenario di riferimento).

Per quanto riguarda le tariffe - altro problema che è stato sollevato -, fermo restando che le modalità di determinazione della tariffa, di individuazione delle voci di costo e di ricavo checoncorrono alla sua formazione, queste sono definite dalla normativa statale. L'articolazione della tariffa sarà oggetto di valutazione congiunta tra Regione e Consiglio permanente degli enti locali, e sarà orientata a premiare i SubATO che avranno raggiunto obiettivi non solo di legge, ma di raccolta differenziata. Andiamo verso una situazione di premialità e penalità nei confronti delle autorità di SubATO, vale a dire che le premialità saranno nei confronti di quei territori che avranno una raccolta differenziata superiore al 65 percento, e chiaramente le penalità, come prevede la legge, saranno un contributo speciale per quei territori che non raggiungeranno il 65 percento. Quindi la sfida è, sì, quella di raggiungere gli obiettivi di legge e di superarli, ma la vera sfida è quella del contenimento dei costi, e il piano rifiuti va in quella direzione: cercare di raggiungere gli obiettivi di legge con il contenimento dei costi.

La riorganizzazione dei SubATO è stato uno degli argomenti discussi in modo approfondito all'interno delle commissioni, si era partiti per arrivare ad un unico ambito, cosa che non è preclusa dal Piano rifiuti, ma in questa fase transitoria, dove ci sono degli appalti in essere in ogni ambito e anche in funzione della legge 6 del 2014, si è andati nella direzione di ridurre da nove a cinque i SubATO, partendo dal presupposto che di questi cinque SubATO, quattro sono territorialmente omogenei e uno un pochino più piccolo; si potranno ridurre ulteriormente, ma dopo aver fatto delle valutazioni. Sul modello gestionale il piano riporta un ventaglio di modelli organizzativi a cui riferirsi sulla base della legislazione vigente in materia, non riporta però l'individuazione puntuale del modello organizzativo, non c'è un modello preferenziale che garantisca l'ottimo dei risultati. La scelta potrebbe cadere su un modello misto pubblico-privato, in prevalenza pubblico o totalmente pubblico, ma in ogni caso non c'è un modello che eccelle come in altri ambiti territorialmente più virtuosi, ci sono virtuosità ma con dei modelli diversi.

Gli scenari sono aperti, anche perché la convenzione con la società che attualmente gestisce il centro di trattamento scadrà solo il 31 dicembre 2017, quindi fra due anni. Al momento ogni scelta potrebbe essere inopportuna, sia per il fatto che abbiamo davanti a noi ancora due anni prima della scadenza del contratto, sia perché abbiamo un quadro generale di riferimento "anche" condizionato dagli esiti del ricorso del Consiglio di Stato. Il piano prevede - come ha ricordato qualcuno, era stato chiesto proprio all'interno dell'ultimo Consiglio - che venga discusso in commissione. Poi c'è la parte sulla gestione dei rifiuti speciali e sulle bonifiche, ma ha già detto bene il relatore.

Il documento che approviamo rappresenta un importante obiettivo raggiunto non solo perché è un adempimento al quale la Regione è tenuta, ma anche da un punto di vista politico, perché sul tema dei rifiuti abbiamo percorso sin dall'inizio della legislatura un significativo lavoro condiviso. È un piano flessibile, che potrà essere nel corso del tempo rivisto, aggiornato, adeguato alle esigenze che volta in volta emergeranno a seguito della verifica sull'efficacia delle azioni previste e del raggiungimento dei diversi obiettivi che il piano si prefigge; ad ogni modo contiene i principi, gli indirizzi e gli obiettivi da raggiungere in materia di gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta. L'ultimo aspetto - ma avremo modo di discuterlo anche nella mozione - è quello sulla prevenzione e sulla produzione dei rifiuti che in ogni caso il relatore ha ben espresso. Ringrazio.

Presidente - Grazie. Ricordo come da Regolamento che adesso dobbiamo analizzare e votare prima l'ordine del giorno depositato. C'è qualcuno dei proponenti che intende presentarlo? La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Per illustrare brevemente questo ordine del giorno che abbiamo presentato assieme ai colleghi di UVP e del Movimento Cinque Stelle anche; abbiamo voluto dargli un titolo, siccome stiamo discutendo dell'aggiornamento del piano, ma poteva essere anche: "Ulteriori impegni per la piena realizzazione dell'aggiornamento del piano", perché credo che il tema della gestione dei rifiuti sia uno dei temi più sviscerati tra tutti quelli esaminati attentamente da questo Consiglio, su cui sono state fatte commissioni e iniziative di vario tipo, lavori nelle commissioni, per non ricordare anche tutto il lavoro enorme fatto dalle commissioni speciali della scorsa legislatura. Nel merito abbiamo già detto che questo piano presenta delle discontinuità rispetto alla vecchia programmazione. Noi riteniamo però positivo che non si parli più di gestione tramite l'incenerimento, va dato atto che c'è stato un cambio di direzione. Abbiamo già espresso prima quali erano a nostro avviso le mancanze e le criticità, tant'è vero che abbiamo voluto ribadire sui punti che riteniamo più importanti alcuni impegni politici che sono contenuti in questo ordine del giorno. Abbiamo ascoltato con attenzione l'Assessore. Il passo in cui l'Assessore dice che questo piano è flessibile, che può essere rivisto e aggiornato qualora si rendesse necessario intervenire per migliorarlo, noi lo accogliamo con favore, speriamo! Tra l'altro anche il Presidente della Commissione, Marquis, ha dichiarato che il piano non è un punto di arrivo, ma è un punto su cui incominciare a fare dei ragionamenti, che va seguito passo dopo passo nella fase di realizzazione, nella progettazione degli impianti, per poter costruire un modello che si adatti al meglio alla nostra regione e che dia dei risultati il più possibile performanti.

Due parole solo sul metodo di lavoro che abbiamo seguito. Noi del gruppo ALPE abbiamo seguito - e non da oggi - questa tematica, abbiamo lavorato su tutta una serie di documentazioni, le abbiamo approfondite, preso atto delle audizioni fatte, abbiamo anche cercato di portare delle proposte per migliorare eventualmente questo piano - speriamo che alcune siano accettate, noi speriamo ovviamente tutte, per quanto compete noi, della minoranza - e nel nostro ruolo abbiamo cercato altresì di avere un atteggiamento il più possibile costruttivo, che portasse dei risultati al di là delle differenze e delle sensibilità per la comunità valdostana.

Brevemente il punto 1 chiede un impegno preciso nell'individuare delle scadenze di livelli e delle tempistiche per la frazione secca non riciclabile e il punto 2 di applicare pienamente il principio del "chi inquina paga", andando ad individuare come tecnicamente si può applicare questa famosa "tariffazione puntuale" per l'utenza, per far pagare il giusto; il punto 3 chiede di anticipare alla durata del piano l'impiantistica e definirla entro la durata del piano, in modo che si possano dare tempi certi anche per la costruzione e per il raggiungimento delle prestazioni migliori che questi impianti possono dare. Il punto 4, l'ultimo, ma non come ordine di importanza, è quello di rendere partecipe la commissione delle decisioni, ovviamente nel rispetto dell'iter giudiziario che è in corso, su cui noi non intendiamo intervenire né possiamo intervenire, fermo restando che comunque non vogliamo che gli obiettivi siano cambiati, anzi, se possibile vogliamo che siano anche incrementati a livello di performance. Questo è quanto abbiamo presentato.

Noi riteniamo che su questo ci debba essere un impegno politico preciso e anche forte, va detto e ribadito in questa sede che per noi è vincolante, anche per vedere come posizionarci sul DL 66 e sul piano regionale. Grazie.

Presidente - Altri presentatori chiedono la parola sull'ordine del giorno? La parola all'Assessore Bianchi.

Bianchi (UV) - Volevo evidenziare quanto è stato esplicitato da parte della maggioranza: c'è la volontà di accettare i punti 1, 2 e 4, mentre il punto 3 vorremmo emendarlo, in quanto lasciare nella terza fase del piano la possibilità di costruzione di un impianto del trattamento organico era tra gli indirizzi che ci eravamo dati in commissione, proprio perché si voleva valutare solamente dopo la raccolta dell'organico in maniera concreta che quella tipologia di impianto non pesasse troppo sulla tariffa. Noi chiederemmo quindi di modificare l'articolo 3.

Presidente - Sarebbe bene e opportuno esplicitarlo. Se dovete confrontarvi è bene che qualcuno chieda una sospensione. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, Presidente. Chiediamo un momento di sospensione per valutare l'emendamento dell'Assessore e per poterlo discutere.

Presidente - Cinque minuti di sospensione.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,55 alle ore 17,59.

Viérin M. (Presidente) - È pervenuto il testo modificato che praticamente riguarda il punto 3 dell'ordine del giorno; viene soppressa l'ultima riga, ed espressamente: "e del raggiungimento dell'autosufficienza regionale anche per tutte le frazioni a base organica". Ha chiesto la parola il collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Accogliamo con favore il fatto che il Governo regionale accetti questo nostro ordine del giorno. Il nostro unico obiettivo è sempre quello di elaborare, di poter migliorare ed incidere sul piano, com'è stato ben spiegato e illustrato dal collega Roscio. Come gruppo noi pensiamo di aver cercato di portare all'interno di questo dibattito un contributo fattivo su questa nuova architettura del Piano rifiuti. Avremmo gradito ovviamente qualche passo più deciso, un po' più di coraggio, Assessore Bianchi, ogni tanto il coraggio fa la differenza, differenza che noi auspichiamo più volte, e non solo su questo tema. Qualche passo avanti è stato fatto, noi pensiamo che con questo ordine del giorno un altro piccolo tassello è stato inserito all'interno dell'inquadramento, ma la sfida più delicata e più importante è ancora probabilmente tutta da giocare.

Dato che volevamo anche conoscere il posizionamento del Governo su questo ordine del giorno che per noi è importante, ma che non va a colmare indubbiamente tutte quelle lacune che abbiamo declinato ed espresso in questi mesi e in questi anni, anticipo la nostra astensione sul piano che avete presentato.

Come voi sapete perfettamente, e anche per chi ci ascolta, saremo molto vigili a cosa il Governo metterà in campo per dare gambe e corso all'impegno da parte vostra. Non molleremo assolutamente di stimolare né il Governo regionale, né la struttura che si occupa di questo importante argomento, anche perché dobbiamo rendere conto a decine e decine di migliaia di persone che hanno sostenuto questa nuova via, questa nuova rotta nel 2012; quindi, a maggior ragione, à plus forte raison riteniamo indispensabile andare in quella direzione, ma in maniera più rapida e concentrata. Nelle prossime settimane stimoleremo sicuramente ancora l'Assessore Bianchi a metterci più coraggio, più determinazione, più grinta e anche più rapidità nel momento in cui si dovrà dare gambe e corso a quanto è stato deciso all'interno di questo Consiglio, e non solo. Grazie.

Presidente - La parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Io non voglio intervenire per rompere degli equilibri, ci mancherebbe altro, e non so le cose che vi siete detti con l'Assessore, però faccio solo rilevare una cosa a chi ha scritto l'ordine del giorno: che a volte anche l'uso dei termini può essere appropriato o meno appropriato, e mi riferisco a quel virgolettato del punto 2, in cui si dice che "chi inquina paga". A me pare un modo non corretto di affrontare la questione, perché scritto così sembra che la responsabilità sia sempre dell'ultima fase del ciclo, quella dei cittadini, come se i cittadini fossero responsabili in qualche modo dell'inquinamento. Io credo che i cittadini non inquinino, e credo che possano sentirsi un po' meno colpevolizzati se fosse usata una terminologia migliore, per esempio "chi meglio differenzia risparmia", perché se dovessimo fare il ragionamento sul chi inquina allora io mi chiedo se inquinano i cittadini o inquina la CAS! Chi inquina paga è un concetto che apre una disputa che non è solo sui termini, ma è anche sulla cosa concreta, a mio avviso non è corretto in questo caso ribaltarla sui cittadini. A me sembra che per i risultati che stanno emergendo dall'impegno nella raccolta differenziata e per le volontà che vengono portate avanti da più parti non si possa scaricare per l'ennesima volta sui cittadini questo senso di responsabilità. Il cittadino che meglio differenzia risparmia, non chi inquina di più paga! Se si apre questa questione, secondo me veramente si fa una sorta di non corretta valutazione delle cose per come sono. Io non voglio creare alcun tipo di fastidio, ci mancherebbe altro, l'avete gestito tra di voi, però a mio avviso quel termine lì non è corretto.

Presidente - Collega Roscio per dichiarazione di voto. Prego.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente per avermi concesso la parola.

Brevemente una piccola precisazione sui termini. La frasetta virgolettata "chi inquina paga", collega La Torre, non è un'espressione coniata dal Consigliere Roscio, dal gruppo ALPE o dai gruppi di minoranza, è un'espressione che viene contenuta nelle direttive europee, dove nella sostanza si dice quello che poi ha detto lei, alla fine chi è più virtuoso nei comportamenti risparmia rispetto a quello che deve andare a pagare. L'espressione può essere non particolarmente felice, ma questo è quanto contenuto nelle norme europee ed è poi quello che è stato recepito a tutti i livelli da tutti i tecnici, quindi anche nel piano. Senza polemica.

Presidente - Grazie collega Roscio. Possiamo mettere in votazione? La parola al collega Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Volevo fare alcune precisazioni anche in seguito alla dichiarazione dell'Assessore Bianchi. Per portare alla fine dell'anno l'approvazione di questo piano si era votata una risoluzione che poteva essere condivisa ma non lo è stata, perché non eravamo d'accordo su certi punti, punti sui quali fortunatamente con questo ordine del giorno abbiamo trovato un accordo. Era solo per ribadire che non tutto il Consiglio l'aveva votata, voi avevate votato la vostra, ma noi non eravamo d'accordo, comunque con questo ordine del giorno ci avviciniamo molto. Vorrei esprimere qui anche la mia soddisfazione, perché noi cerchiamo tutti assieme di fare gli interessi di chi è fuori, magari con sfumature diverse, però noi abbiamo cercato in questi mesi di portare avanti le nostre teorie sulla gestione dei rifiuti e ci stiamo avvicinando sempre di più. Tornando a quanto mi ha detto prima sull'1 percento, io non ho fatto altro che riportare quanto dichiarato in commissione, perché su una domanda del mio collega Cognetta la dottoressa Mancuso aveva proprio parlato di 1 punto percentuale per ogni anno.

Come dichiarazione di voto volevo poi ribadire, anche a nome del gruppo dell'UVP, quanto è stato votato in commissione consiliare: il nostro voto è di astensione per questo disegno di legge sul piano dei rifiuti. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno come emendato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva.

Passiamo ora all'articolo 1 del disegno di legge. Possiamo metterlo in votazione? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 21

Contrari 2

Astenuti: 12 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Possiamo dare lo stesso risultato all'articolo 2? Stesso risultato.

Articolo 3: Stesso risultato.

Articolo 4: stesso risultato.

Articolo 5: stesso risultato.

Abbiamo da votare anche gli allegati A, B, C e D. Possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato per i quattro allegati. Adesso mettiamo in votazione la legge nel suo complesso, ma prima della votazione conclusiva do la parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente. Volevo intervenire in discussione generale, purtroppo non ho fatto in tempo prima della chiusura e pertanto intervengo adesso; sarò più sintetico, visto il poco tempo a disposizione, e non entrerò negli aspetti tecnici e di dettaglio.

La gestione dei rifiuti nelle nostre società moderne è diventato un aspetto sempre più importante. Abbiamo assistito dal dopoguerra in poi ad una crescita esponenziale della quantità di rifiuti, con contemporanea diminuzione degli spazi a disposizione per l'occupazione del suolo, soprattutto in Europa, e ciò ha trasformato i rifiuti in un problema. La terra sembra trasformarsi - come dice Papa Francesco nella sua enciclica - sempre più in un immenso deposito di immondizia, in molti luoghi del pianeta gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d'altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura. Queste sono le parole di Papa Francesco nell'ultima enciclica: i rifiuti sono diventati un problema. Complice la crisi e una maggiore consapevolezza al riguardo, negli ultimi anni abbiamo assistito a un'inversione di tendenza, in termini generali. In Valle d'Aosta vengono prodotti ancora troppi rifiuti, siamo lontani da una situazione ottimale e al più presto dobbiamo introdurre il principio di "chi più inquina più paga", altrimenti non ne usciremo mai.

Questo piano è poco ambizioso, è realista ma di quel realismo che tende alla conservazione, manca una visione del futuro. La gestione dei rifiuti è anche lo specchio della società nella quale siamo, dove si vede qual è la sua realtà e il suo futuro. Negli ultimi 10 anni ho seguito con attenzione tale problema in Valle d'Aosta: dal periodo dell'inceneritore, poi diventato "piro" alla questione del referendum e sono stato tra l'altro anche Presidente della Commissione speciale sull'argomento. Dal referendum in poi abbiamo perso molto tempo, ad iniziare dalla Commissione speciale, che è stata fatta fallire miseramente per poi adeguarsi agli stessi principi usciti dalla commissione, nella quale non si era potuta trovare una convergenza tra tutti perché si è voluto rimandare il tutto, si è perso tempo, un anno intero su questo aspetto, una questione che è sintomatica.

Per gestire in modo corretto i rifiuti e per ottenere dei risultati ci vuole il coinvolgimento e la partecipazione di tutti. Col referendum i cittadini valdostani hanno dato la loro disponibilità, hanno indicato una prospettiva. I Valdostani sono disponibili a fare la loro parte, ma la politica deve o dovrebbe fare la sua. In questo piano non c'è quel grande progetto al quale i Valdostani hanno aderito con il referendum, c'è certamente un passo avanti rispetto all'atteggiamento e le idee di 10 anni fa, ma la politica, ancora una volta, dimostra di essere in ritardo. I cittadini sono molto, ma molto più avanti. A San Francisco, ad esempio, una comunità di 7 milioni di abitanti ha ormai da 15 anni aderito al progetto Zero Waste e sta raggiungendo in pochissimo tempo degli ottimi risultati, entro il 2020 la percentuale di rifiuti dovrebbe arrivare ad una situazione di rifiuti zero e adesso siamo a oltre il 90 percento. Non credo che la Valle d'Aosta sia molto più complessa e complicata di una realtà come San Francisco, ma qui mancano gli obiettivi e le grandi ambizioni. Ci si limita a un piano che è un pianino, soprattutto andiamo "pianino". Potremmo essere la prima Regione in Europa, abbiamo anche questo referendum che potrebbe stimolarci in questo senso, ma alla fine finiremo nella seconda parte della classifica, lontani dalla zona UEFA, lontani dall'Europa, come si dice in termini calcistici.

Ci aspettavamo di più, mi aspettavo di più, e capisco la delusione di molti, di parte della società civile e delle associazioni rispetto a questo piano. Si doveva e si poteva fare molto di più. Grazie.

Presidente - La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Alcune considerazioni in dichiarazione di voto. Enfin la montagna ha partorito il topolino, e ci rendiamo conto che il topolino probabilmente anche all'interno di questa sala non interessa quasi più a nessuno, probabilmente molti sono distratti da altre novità; il parto è avvenuto spesso in un silenzio assordante. Io non pongo limite alla provvidenza, ho grande rispetto anche per i topolini, e credo che questo piano sia un punto di partenza nella giusta direzione, quindi noi lo apprezziamo e il nostro voto di astensione proprio indica questo: l'apprezzamento per aver iniziato un percorso nella giusta direzione. Abbiamo iniziato il percorso e, dicevo, in alcuni aspetti con dei silenzi assordanti di chi ha fatto fuoco e fiamme e poi adesso accetta qualsiasi cosa. Questa è forse la delusione più grande, però non abbiamo mai demorso finora e sicuramente il fatto di partire adesso con un primo tassello è comunque un segno positivo. Credo che ci saranno ancora delle sfide molto importanti da affrontare.

I colleghi Nogara e Roscio ricordavano il confronto che abbiamo avuto ieri sera con gli Amministratori di Formia, confronto interessante, perché hanno posto l'accento su un aspetto che, secondo me, noi dobbiamo assolutamente ancora affrontare: quello sul servizio pubblico della gestione dei rifiuti, cioè tutto il guadagno che viene dalla gestione dev'essere rinvestito totalmente nel servizio stesso per permettere ai cittadini di migliorare e per diminuire sempre più i costi. Questa è l'osservazione che credo facesse prima anche il collega La Torre, e che la facesse in positivo, girando in positivo questo passaggio della direttiva europea proprio per far sì che le risorse della collettività vengano reinvestite nel servizio per la collettività e non per arricchire gestioni privatistiche o private.

Collega Marquis, lei ha detto che questo piano permette e dà la possibilità di lasciare alcuni scenari abbastanza larghi, lei li ha definiti "scenari abbastanza vari"; a noi sarebbe invece piaciuto di più avere scenari "molto chiari", perché se è vero che fino al 2017 dobbiamo ancora portare avanti una gestione ereditata, a mio avviso un indirizzo chiaro avrebbe permesso un'accelerata proprio nei risultati, soprattutto per andare incontro alla tariffazione sulla quale non intervengo perché ha già parlato della sua opportunità il collega Roscio.

Crediamo che la sensibilità e la predisposizione culturale della Valle d'Aosta e dei valdostani sia cambiata in questi anni, merito probabilmente di tutti, ognuno ha portato un pezzettino. Assessore, i dati che lei ci ha fornito sulla differenziata, di un aumento comunque dal 2014 al 2015, credo siano importanti e siano indicatori di una sensibilità diversa, forse anche di un approccio culturale diverso. Io ricordo che adesso abbiamo altre sfide, ad esempio quella del combattere lo spreco. Sappiamo che in alcune parti del mondo sono partite ormai iniziative e progetti grandissimi; ricordo ad esempio i progetti per il non spreco degli Stati generali delle donne su Favela Organica del Brasile, dove abbiamo avuto dei contatti in occasione di EXPO.

Credo che questo piano avrebbe potuto essere già molto più dettagliato e, pur prendendo per buona quella volontà di andare verso quel piccolo cambio di direzione, il nostro voto sarà di astensione. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Non vedo altre richieste di intervento, possiamo votare la legge. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 23

Favorevoli: 21

Contrari 2

Astenuti: 12 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset e Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.