Oggetto del Consiglio n. 1563 del 5 novembre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1563/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno per l'erogazione dei contributi per la copertura di tetti in lose per lavori ultimati entro il 4 ottobre 2013".
Presidente - Punto 35 all'ordine del giorno. La parola alla Consigliera Certan.
Certan (ALPE) - Merci Monsieur le Président et bon après-midi à tous.
Con questa mozione ritorniamo su una tematica che ha creato dibattito dal 2013. La nostra mozione parte dalla delibera di Giunta 1606 del 4 ottobre 2013, una delibera che noi abbiamo già definito allora "un fulmine a ciel sereno" per la popolazione valdostana. Per la Giunta regionale fu sicuramente una boccata d'ossigeno, soprattutto per le casse, però è stata una boccata d'ossigeno pesante per i valdostani. Ora, pur capendo l'esigenza immediata...questa delibera l'abbiamo già discussa tante volte, eravamo anche riusciti in qualche modo a correre un po' ai ripari...la possiamo definire una "legge cappio", piovuta del cielo, una legge cappio perché di fatto ha messo abbastanza in difficoltà molte famiglie, fuorviate da una parte da leggi che permettevano loro di presentare delle domande di contributo fino al 31/12 del 2013 e, dall'altra parte, da questa legge arrivata un po' come una ghigliottina, che ha impedito poi ai cittadini e alle famiglie di ottenere quanto per legge era loro dovuto, e quindi di ottenere chiaramente il denaro che loro avevano preventivato di avere.
Ricordo bene la lotta che facemmo come gruppi di minoranza e che noi condividemmo con voi, tanto che cercammo di raddrizzare un po' la rotta, cercammo anche di togliere un po' la stretta al collo nel settore agricolo, nel settore edilizio; con tutte le varie leggi avevamo cercato di fare un piano che in qualche modo desse la possibilità di dare qualche risorsa a chi perlomeno aveva ricevuto delle garanzie e adempiere a quanto l'Amministrazione regionale aveva promesso. Anche se non entrerò nello specifico in questo momento, è importante ricordare il grande valore e il patrimonio entrando nel dettaglio della mozione riguardo soprattutto al grande valore del patrimonio culturale e architettonico, ma direi anche all'opportunità che questo lavoro potrebbe dare, lavoro che è una caratteristica esclusiva della Valle d'Aosta: quella dei losisti. Non entrerò nel particolare di questo, ma ricordo che ha un grande valore, è un grande patrimonio culturale e architettonico. Penso a ieri, quando con il collega Donzel si parlava di métiers en Valle d'Aoste...ecco, questo dovrebbe essere ad esempio uno di quelli che potrebbe essere tutelato. Lasciando da parte il lavoro di per sé, che è veramente un savoir-faire che abbiamo presente sul territorio valdostano - e non abbiamo nulla da inventarci o premi strani da dare, ma basterebbe valorizzare quello che abbiamo - entriamo nello specifico della mozione.
Come gruppi ALPE e UVP abbiamo avuto delle segnalazioni non solo per lo sconcerto, per il metodo con cui la delibera del 4 ottobre 2013 è piovuta dal cielo, ma anche della grande iniquità, della disparità e della scorrettezza di trattamento fra i richiedenti che avevano gli stessi requisiti e che quindi si sono ritrovati a non veder riconosciuti i loro diritti - che per legge c'erano - semplicemente per una questione di tempo, cioè per un delibera che è stata decisa da una Giunta regionale da un giorno all'altro. Pertanto anche coloro che avevano la possibilità attraverso la legge 13 del 2007 - legge che permetteva di ricevere un contributo chiaramente su presentazione di una domanda con tutta una serie di criteri da rispettare - di poter presentare questa domanda di contributo fino al dicembre 2013, a ottobre si sono visti di colpo cancellare tutte le possibilità. Ora, sappiamo che molti cittadini avevano presentato la domanda.
Assessore, attraverso il "116" le ho chiesto delle informazioni e lei mi ha scritto che erano più o meno 300 o 303 quelli che avevano presentato la richiesta precedentemente a quella data del 4 ottobre, piombata così, un po' per caso. Molti cittadini che hanno deciso di ristrutturare quell'anno la loro casa o di costruire una nuova abitazione si sono ritrovati con degli obblighi precisi da parte della Sovrintendenza che, giustamente, facendo ad esempio rispettare la posizione del centro storico, ha obbligato la posa del tetto in lose, o comunque la ricostruzione dei tetti esistenti ad esempio su edifici storici...e poi anche i criteri della legge, che naturalmente dava tutta una serie di disposizioni dei tempi. La scelta delle lose per molti è stato sicuramente un valore architettonico, patrimonio che la Valle d'Aosta ha, però è stata una scelta obbligata, perché, ripeto, hanno avuto questa prescrizione: hanno chiesto di poter presentare domanda quando hanno iniziato i lavori, ma è stato detto loro che dovevano presentarla a fine lavori, perché così era il bando di presentazione. Bene, adesso, con sfumature diverse, cioè con variazioni tra gli uni e gli altri a seconda delle varie ubicazioni dei loro edifici...molti hanno iniziato i lavori prima del 4 ottobre, molti li hanno finiti prima, hanno aspettato che il loro Comune rilasciasse il documento di fine lavori - perché dovevano presentarlo - che per alcuni è arrivato a fine settembre e per altri ad ottobre...però, pur avendo finito i loro lavori prima del 4 ottobre, con l'effetto di questa delibera di Giunta che è piombata proprio il 4 di ottobre, questi cittadini hanno avuto un grande torto: semplicemente quello di non essere stati veggenti, cioè di non sapere che quel giorno lì la Giunta avrebbe fatto quella delibera e poi tutte le varie applicazioni...e mi fermo alla veggenza, cioè il fatto di non aver avuto la sfera magica e capire che dovevano presentarla al 3. Chi pensava di presentarla il 5 o il 6 è rimasto senza nessun tipo di motivazione, è rimasto fuori dalla presentazione della domanda, tant'è che come Assessorato avete persino predisposto dei fogli per chi arrivava dopo coi quali si comunicava: "Non vi ritiriamo neanche più la domanda, perché quella delibera del 4 ottobre dice che è tutto sospeso". Ora, appunto lei, attraverso questo decreto, mi aveva detto che erano più o meno 303 quelli che avevano avuto in qualche modo una risposta perché probabilmente avevano presentato semplicemente la domanda prima del 4 ottobre; quelle escluse sono circa 47, e lei me le ha anche dettagliate tra i vari mesi (ottobre, novembre e dicembre), sono circa 47 che hanno portato la domanda e hanno preteso di avere almeno il foglio su cui compariva che non veniva neppure presa in considerazione la domanda. Ripeto: sono persone che avevano finito i lavori prima del 4 ottobre, quindi avevano tutti i requisiti, così come gli altri che li hanno ricevuti.
Ora, con questa mozione noi vi chiediamo, capendo tutta la situazione economica del momento, capendo la situazione di crisi nera che stiamo attraversando anche politicamente, chiediamo di disporre un rimedio a questa iniquità, di considerarla e di valutarla in sede di finanziaria 2016. I beneficiari che avevano i requisiti per presentare le domande entro i termini di legge regionale, cioè entro il 31 dicembre di quell'anno e che avevano ultimato i lavori precedentemente al 4 sono stati quindi discriminati ed esclusi dagli aiuti a causa di questa delibera di Giunta, che è caduta dal cielo; ecco, sono stati esclusi dagli aiuti esclusivamente per una questione temporale perché avete deciso di farla cadere quel giorno; però avevano comunque i requisiti, quindi sono stati discriminati e il trattamento è stato iniquo per una delibera di Giunta e non per il non ottenimento dei requisiti o per il non possesso dei requisiti oggettivi che la legge stabiliva. Capiamo tutto, capiamo anche che siano cambiate alcune norme rispetto ad allora, sicuramente ci sono delle valutazioni in più da fare, però chiediamo veramente che si possa porre rimedio. Ripeto: molti non hanno neppure più presentato domanda dopo il 4 ottobre, o comunque non hanno ritenuto di portarla, perché hanno capito che questa sospensione...ma a mio avviso sarebbero molte di più le persone che sono state escluse...sono 47 quelli che avete ritirato...ecco, provate a valutare la possibilità di dare un trattamento equo a tutti.
Presidente - Grazie. Altri colleghi che chiedono la parola? Siamo in discussione generale. Chiudiamo la discussione generale? Chiudiamo la discussione generale...aspettiamo ancora un secondo? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Solo per scusarmi, ma uno dei due interventi è previsto dal collega e lo stanno cercando.
Presidente - Grazie. Collega Bertschy, si sta aspettando il collega Nogara? Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président. Je m'excuse.
Prendo semplicemente spunto da questa mozione che la collega Certan ha spiegato per capire le aspettative che nascono da questa mozione. Volevo magari condividere con tutti voi un percorso che era iniziato un po' di tempo fa e che era riferito al discorso dell'obbligatorietà dei tetti in lose. In una serie di audizioni in commissione c'era stato l'impegno politico di approfondire le conseguenze al fatto che la legge obbligava a costruire tetti in lose nelle zone ricadenti nel tipo A, quelle individuate nei piani regolatori. Nel contesto valdostano, dall'entrata in vigore della legge, abbiamo avuto diverse applicazioni. Abbiamo avuto dei Sindaci che si sono premurati di estendere l'obbligo di questo vincolo, ma sono ben pochi, per cui abbiamo una situazione valdostana a macchia di leopardo.
Ora, sarebbe interessante sentire magari da parte del Governo se c'è eventualmente la volontà di rivedere questa legge, perché è stato più volte evidenziato che se i tetti in losa vengono veramente valorizzati per quelli che sono, sono un valore aggiunto e non una spesa. Soprattutto ci è stato evidenziato e spiegato molto bene che ci sono delle possibilità di riutilizzo anche del materiale, quello che viene in parte sostituito. Ora, noi saremmo interessati, perché è una nostra volontà quella di chiedere che a livello regionale, almeno per gli edifici ove vi è già la copertura in losa esistente, si proceda e si continui con queste coperture in losa. È una prerogativa della Valle, è una bellezza della Valle, e vedere che in più ambiti, in più interventi effettuati dopo l'entrata in vigore di questa legge, vi siano dei tetti a macchia di leopardo non è un bel messaggio, nemmeno per la valorizzazione del territorio valdostano. Ora, per non andare a riproporre magari un'altra mozione, un'altra interrogazione o qualcosa del genere, visto che c'è già una mozione che parla di tetti in lose, era importante capire se c'era questa volontà; poi se ne parla su come sono i termini di modifica, però...ecco, dare un segnale almeno per gli edifici con i tetti in lose esistenti, che si abbia la possibilità di continuare ad avere questa prerogativa e questa bellezza che è di tutti i valdostani. Grazie.
Presidente - Grazie collega. Non ho visto altre richieste di intervento. Chiudiamo la discussione generale. Per la replica, la parola all'Assessore Baccega.
Baccega (SA) - Grazie Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
Consigliera Certan, se si vuole mettere sotto stress un bilancio che già ha tutta una serie di problematiche che nascono da atteggiamenti anche esterni - minori risorse, eccetera - è chiaro che basta aggiungere passività, soprattutto passività che vengono da un provvedimento - quello del 4 ottobre che lei ha citato - in cui veniva sospesa la ricezione delle domande di tutti i contributi regionali a fondo perso, non solo quelli dei tetti in lose...sospensione che poi veniva confermata dall'articolo 12 della legge 13 del dicembre 2013, che di fatto sanciva la fine dell'indennizzo economico-regionale previsto dalla legge 13 per sostenere i maggiori costi di costruzione dei tetti in lose nei luoghi in cui è vigente l'obbligo di copertura, perché alla data del 31 dicembre 2013 è cessata la competenza regionale nella materia suppletiva a quella dei Comuni.
Qual è la motivazione per cui si è sospeso in modo così perentorio? Non perché doveva piovere dal cielo qualcosa, ma perché si era determinato, attraverso un approfondimento chiaro delle partite di bilancio, che non c'erano più le risorse economiche per sostenere questi contributi a fondo perso. È stata una svolta piuttosto significativa per questo Consiglio, ma è stata una svolta che ha determinato questo passaggio. È vero, dopo quella data gli uffici dell'Assessorato non hanno più ritirato domande di contributo, ma hanno cercato di censire coloro che avrebbero voluto presentarle e da questo censimento risultano appunto 47 tentativi di presentare la domanda di contributo; però non c'è stata nessuna istruttoria e noi non sappiamo come avrebbe potuto finire questa vicenda; condivido con lei che probabilmente ci sarebbero altri utenti che avrebbero potuto presentarla. Delle domande pervenute nei termini, nell'anno 2013...ne sono state liquidate 303, quelle che sono risultate regolari; sono state liquidate a fine 2014 con una ricerca di risorse piuttosto impegnativa e liquidate nella misura massima di 24,70 euro al metro quadrato, quindi in misura decisamente inferiore a quella degli anni passati.
Rispetto alle sollecitazioni che l'Associazione valdostana losisti aveva fatto in quei mesi...riunioni alle quali ho anche partecipato, li ho ricevuti in Assessorato con il Presidente...mi sembra che la loro sollecitazione non era tanto una protesta contro la sospensione del contributo, ma andava nella direzione di cercare una sensibilizzazione degli Enti locali e soprattutto anche dei valdostani al mantenimento della tradizione e del valore storico-culturale che un tetto in lose determina soprattutto nel patrimonio abitativo valdostano.
Proprio questo iter che ho riassunto brevemente ci fa dire che non è possibile accogliere questa mozione, perché i contributi in tetti in lose sono stati trattati alla stregua di molti altri contributi regionali - contributi a fondo perso - che fino a quella data la Regione elargiva nei diversi settori. Pertanto, qui, sì, si andrebbe a creare una vera discriminazione, non solo tra le diverse casistiche degli aspiranti al contributo non soddisfatti - le casistiche sono l'acquisto delle lose, la certificazione delle lose, la denuncia di inizio lavori, la fine della posa delle lose, la denuncia di fine lavori...insomma, tutta una serie di processi che rientravano nella procedura -, ma anche e soprattutto con tutti coloro non soddisfatti da altre contribuzioni regionali a suo tempo sospese nel settore dell'agricoltura, nel settore dell'industria, nel settore del commercio...tutte quelle che sono state sospese appunto il 4 ottobre del 2013.
Non votiamo la mozione, però il Consigliere Gerandin fa una riflessione di più ampio respiro in cui dice: cosa si può fare per intervenire e mantenere questo concetto? È un'operazione alla quale stiamo pensando, stiamo valutando attraverso la legge 3 - quella sulla casa, con i mutui - per poter vedere una misura che possa dare delle risposte in questo senso; l'approfondiamo insieme, ci lavoriamo insieme volentieri, questa è un'apertura che ci può stare tranquillamente. Quindi "no" alla mozione, ma "sì" ad un'apertura nella direzione indicata dal Consigliere Gerandin. Grazie.
Presidente - Grazie Assessore. Per i proponenti la parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Assessore Baccega, capisco la sua risposta, abbiamo parlato anche noi del valore aggiunto che sicuramente questo patrimonio - che per anni è stato anche sostenuto e favorito - ha per la Valle d'Aosta, e questo aspetto che sollevava il collega Gerandin ci vede chiaramente favorevoli, però capisce anche lei che è una misura, un sostegno, una cosa che andremo a fare da adesso in poi in prospettiva, e va bene. Credo che la mozione avesse nello specifico anche proprio un valore anche sociale, no? In un momento in cui andiamo a preoccuparci tanto, giustamente, per tutte le varie situazioni di difficoltà, di crisi e di stenti, lei ci dice: "Se si vuole mettere sotto stress un bilancio - un Assessore o una Giunta, aggiungo io - questo è il modo migliore, perché è chiaro che un bilancio che già fatica a prendere corpo, con una richiesta di questo genere, mettete sotto stress un bilancio"...beh, scusi, ma io prima di pensare al bilancio sotto stress penso al fatto che nessuno di voi si è preoccupato di pensare allo stress creato nel 2010, nel 2013, e anche dopo, a queste persone, a queste famiglie. Lei dice: "Non è caduto dal cielo, questa delibera non era perentoria, è perché eravamo veramente in un momento di difficoltà e quindi è stato deciso che da quel giorno si sospendeva tutto e per tutte le richieste che sono arrivate fuori quel tempo...- ripeto: stabilito da voi in modo completamente aleatorio, perché non aveva nessun fondamento quella data del 4 piuttosto che del 5, del 2 o dell'uno, era semplicemente caduto di venerdì, giorno di Giunta, e quel 4 ottobre, in modo perentorio è caduto così - da lì in poi c'è stata la sospensione". Lei dice: "Non abbiamo più ritirato, anche se alcune persone hanno voluto appositamente un foglio che dimostrasse che loro avevano portato questa documentazione"; lei li ha chiamati i "non tentativi", cioè i tentativi di richiesta, ma non sono dei tentativi, queste persone li avevano i requisiti! Avevano gli stessi esatti requisiti dei 303 ai quali voi li avete dati! L'unica discriminante era quella data, che è caduta così, perché era un venerdì, ed è caduto lì!
Perché la presentiamo oggi? Perché sapevamo che fino a fine 2014 stavate mettendo a posto su quel bilancio tutte le varie situazioni in agricoltura, nell'edilizia, nel commercio... Tra le altre cose, sul bilancio 2014, a dicembre 2013 eravamo andati a rivedere insieme con degli indici e delle percentuali - come ci ricordava lei, Assessore - molto inferiori a quelle che prevedeva già la legge, ma almeno, "almeno" avete dato un piccolo aiuto! Non so se non vi rendete conto! Mi viene a dire...Mi scusi, però bisogna avere un bel coraggio per venire a dire: "Se volete mettere sotto stress un bilancio questo è il modo migliore"...ma pensate a cosa avete fatto a queste famiglie che si son fatte un preventivo perché erano obbligate a fare il tetto in lose, hanno fatto tutti i lavori nei tempi che imponeva la legge - il 31 dicembre e non prima -, che hanno fatto tutto quello che la legge richiedeva e poi si sono trovati a secco! Niente! Zero! Perché questi qui, che avevano gli stessi requisiti degli altri, non hanno ricevuto niente! Ecco, io penserei piuttosto allo stress creato a loro invece di pensare allo stress che creiamo noi, oggi, al bilancio 2016!
Siamo d'accordo, noi di ALPE, di andare a rivedere e di vedere come si può sostenere - l'ho anticipato io - questa obbligatorietà di un patrimonio culturale architettonico che la Valle d'Aosta ha; quindi se vogliamo andare a vederlo insieme siamo d'accordo, ma le due cose sono disgiunte.
Io le chiedo quindi - avete poco tempo, ma ne avete ancora - di rivedere, di andare almeno a trattare in modo equo quei cittadini che, ripeto, avevano esattamente gli stessi requisiti degli altri a cui avete dato - seppur in misura minore - parte di quello che spettava loro. Altri non hanno ricevuto niente e sono altro che andati in stress, hanno dovuto subire altro che lo stress!
Presidente - Altri? Non ci sono altre richieste? Poniamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 33
Favorevoli: 13
Contrari: 20
Il Consiglio non approva.
Adesso passiamo all'esame del punto 36 collegato con il punto 30, come concordato.