Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1337 del 15 luglio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1337/XIV - Prosecuzione del dibattito sulla nuova situazione politica e della discussione generale sulla comunicazione e presa d'atto delle dimissioni rassegnate dal Signor Pierluigi Marquis dalla carica di Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro e elezione del nuovo Assessore. (Reiezione di un ordine del giorno)

Presidente - Siamo in discussione generale, oltretutto è arrivato un ordine del giorno presentato dalle opposizioni, che verrà distribuito, sarà discusso e votato a seguito della chiusura della discussione generale, come prevede il Regolamento. Chi chiede la parola? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Presidente, chiedo la parola per mozione d'ordine.

Ci è stato distribuito questa mattina l'accordo politico, poi ci siamo messi a leggerlo e abbiamo visto che si tratta di una bozza non firmata. Volevamo solo capire se il documento è ufficiale, se c'è un altro documento, magari è un errore di stampa...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...è definitivo...okay, possiamo allora completarne la lettura.

Presidente - Le ha risposto fuori microfono il Presidente quindi...è soddisfatto... Siamo in discussione generale. Prego i colleghi che intendono intervenire...non vedo richieste. Chiudiamo la discussione generale? La parola al collega Nogara. Grazie collega.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Guardi, Presidente, io speravo che alla domanda del mio collega Bertschy lei rispondesse che questa era proprio una bozza e che c'era stato un errore, perché, va beh, a parte le firme, a parte i simboli...che non c'è niente, che non si capisce bene da dove arrivi...questa è veramente una bozza scarna se non...forse sono troppo buono a dire: "scarna"! Se incominciamo a leggere i punti uno per uno...questa mattina il Capogruppo dell'Union Farcoz li ha riassunti così a gran velocità, ma ci sono delle cose che fanno un po' rabbrividire, ma rabbrividire come sono presentate! È chiaro che partendo dalla prima parte che riguarda il Casinò...è normale perché penso che il più scarso degli amministratori capisca che è il momento di cambiare qualcosa nella Casa da Gioco, perché peggio di così penso che non si possa andare! Allora va da sé...anche se in queste settimane abbiamo sentito soprattutto gli esponenti del PD...ecco, non so se posso chiamarli PD o è tutto intero PD-Sinistra Valle d'Aosta, questo non l'ho ancora capito... Hanno parlato del Casinò, è chiaro che questa riorganizzazione ci sarà.

Il fatto delle partecipate: sulle partecipate c'è una discussione in commissione, ma la cosa minore è proprio quella che è stata messa, per carità, è molto importante anche questa, ma proprio in questi giorni che abbiamo incontrato CVA, che abbiamo incontrato altre partecipate abbiamo visto che i problemi sono un po' più grandi.

Ci troviamo sul lavoro...ecco, qui mi piacerebbe capire. Quando si parla di creare una, due, tre, quattro...non si sa quante squadre stagionali per i forestali, qui forse il discorso è un po' più ampio. Io qui non vorrei fare l'uccello del malaugurio, ma, come ho già detto innumerevoli volte...dico in questo momento in questo mio intervento che se le cose andranno avanti così per questo mese di luglio ci troveremo ad affrontare dei grossi problemi a livello selvicolturale per eventuali attacchi parassitari. Ci troveremo ad avere grossissimi problemi un altr'anno d'inverno quando la processionaria del pino ripartirà, perché gli interventi devono essere fatti in modo regolare, massicci proprio perché in tutti questi anni sono stati abbandonati. Questo, davvero, Presidente, non lo dico per fare polemica: lo dico perché ci credo sinceramente e vorrei che mi ascoltaste sotto questo punto di vista. Allora, non è sufficiente tanto per accontentare i forestali, per dire: "vi abbiamo citato anche voi nel programma", qua bisogna rimettere in piedi un minimo di organizzazione, non è sufficiente dire: "creare una o due squadre stagionali", questo è proprio per buttare un po' di sabbia negli occhi, i cantieri socialmente utili...e tutto.

Ci troviamo poi con l'ospedale. Proprio i rappresentanti del Partito Democratico sono sempre stati molto attenti e molto competenti sull'ospedale. Mi sembra solo un po' riduttivo parlare di quelle che sono le opere che dovranno...quello che interessa adesso...l'ampliamento dell'ospedale...e più avanti si parla anche appunto di una riorganizzazione sul territorio. Diciamo che i problemi sulla sanità...proprio abbiamo imparato da loro quanti problemi ci sono in questo momento nella nostra regione.

Diciamo poi che la ciliegina sulla torta è l'agricoltura. Sembra che il problema principale dell'agricoltura siano le rassegne zootecniche. È vero, ne abbiamo parlato delle rassegne zootecniche, perché almeno erano un piccolo aiuto che veniva anche dato agli allevatori che ne avevano bisogno, ma qui, Signori miei, l'agricoltura ha bisogno di un sacco di interventi, a partire dal PSR. Ho visto, combinazione, questa mattina qua nel pubblico un rappresentante della CIA; quando si parla di PSR, penso che tutti i rappresentanti della Coldiretti, della CIA siano allarmati per la situazione che c'è in questo momento. Se incominciamo a parlare di consorzi di miglioramento fondiario, se incominciamo a parlare di contributi promessi e poi tagliati...tutti cavalli di battaglia del Partito Democratico e mi fa strano che in un programma del genere, dov'è firmato...beh, non è neanche firmato, ma almeno nell'intestazione, cioè nelle premesse è citato il Partito Democratico...sono tutte battaglie che assieme in questi anni abbiamo portato avanti...sì, ma di cui qui non ce n'è ombra!

"Rivitalizzare il CERVIM": io ho partecipato a tutte le commissioni, ma non so cosa ci vuole per rivitalizzare il CERVIM, probabilmente ci vuole ossigeno, ci vuole di tutto ma...poi ci sono tutte le interpellanze anche che aveva fatto il Partito Democratico su questa cosa. Per rivitalizzare il CERVIM, non so come si possa fare vista la situazione in cui si trova...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...sì, grazie, Presidente, se poi mi farà sapere qualcosa...

"Riorganizzazione amministrativa": avevamo perfino fatto - mi sembra - una risoluzione in base alla quale l'Assessorato dell'Assessore Perron, del bilancio, avrebbe dovuto prendersi in carico il fatto di dare una sfoltita a quella che era tutta la burocrazia che abbiamo qui in amministrazione. Diciamo che questa frase la troviamo praticamente da vent'anni in tutti i vari programmi, ma di concreto non si riesce a fare niente.

"Prepensionamenti...", la riduzione del numero dei dirigenti mi sembra che sia già stata fatta, perché penso che una parte sia stata fatta, ma è già in programma...credo che questa sia già una cosa avviata.

"Università": la frase che c'è qua io pensavo poi...perché queste sembrano tutte frasi, giustamente, come delle bozze messe lì e poi dovrebbero essere ampliate, dovrebbero essere svolte. Qui, messa così, mi sembra tanta "fuffa", perché una frase messa lì che..."sviluppo territoriale economico/turistico/agricolo", bene, non so cosa voglia dire.

"Scuola": la scuola è un altro cavallo di battaglia del Partito Democratico, soprattutto del Consigliere Donzel, che alla prima occasione si è "appiattito" a quanto si è deciso a Roma smentendo tutto quello che negli anni si era portato qua in quest'aula del Consiglio.

"Stretto rapporto tra iniziative culturali, turistiche e agricole": questo sì, è proprio un auspicio e sono anni che si dice che questi devono essere dei temi che devono essere portati avanti assieme. Mi pare che...se non sbaglio, la Consigliera Morelli o ALPE hanno fatto nel tempo notare questa cosa...hanno portato una mozione, ecco.

Vi è poi: "l'accordo per un collegamento ferroviario diretto Aosta/Torino con l'arrivo dei bimodali", io pensavo che qui con quanto è stato detto in quest'aula - mi pare dal Consigliere Guichardaz - su cos'erano i bimodali, pensavo che...no? Mai parlato dei bimodali...ho sbagliato o qualcuno del vostro...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...mi scusi, ho sbagliato...mi sembrava fosse un vostro tema anche questo. Pensavo che l'Assessore Marguerettaz dovesse mandare poi i bimodali...rimandarli di nuovo al mittente, visto l'entrata in campo dei difensori del trasporto...treno e cose...ma comunque qua...

"Le parti sociali...l'educazione musicale...", certo...ecco, qua poi mi piace anche "Rapporto con Aosta: molto stretto", stiamo vicini vicini qua con Aosta, non si sa mai...questa è senz'altro una cosa importante.

"Valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale": ecco, qui sono curioso di sapere visto il lavoro che è stato fatto in questi anni a stretto contatto proprio con il PD anche e che adesso il Consigliere Donzel sembra debba prendere il posto dell'ex Assessore Marquis...il patrimonio immobiliare regionale ha effettivamente bisogno di una gran rispolverata e sicuramente succederà qualcosa di importante e di buono.

"Riorganizzazione sanità": ne abbiamo parlato. "Potenziare le politiche giovanili del lavoro". Mi ha incuriosito anche "Riforma del CELVA": mi sembra che sia stata appena riformata...non tutto il CELVA, una riforma del CELVA, questa... "Valorizzazione aeroporto a scopo turistico" poi e anche "Attenzione alla difesa del territorio con interventi mirati di realizzazione di opere di protezione..." sulla protezione individuale del territorio...anche su questo mi sembra che sul bilancio regionale ci siano zero lire e questo...diciamo che su tutte queste cose bisognerebbe forse dare un'occhiata anche a quello che è il bilancio, perché qua diverse cose che sono citate erano state portate anche in discussione di bilancio...che le motivazioni perché non si facevano erano che non c'era disponibilità finanziaria, se non sbaglio.

"Avvio della Stazione unica degli appalti..." con trasparenza e tutto, io qua proprio per combinazione oggi...abbiamo presentato, come UVP, un'interpellanza, appunto, sulla Stazione unica degli appalti. Allora, ne discuteremo più tardi su quello che vuol dire trasparenza e logica, io per ora mi fermerei qui e lascerei la parola ad altri miei colleghi. Grazie.

Presidente - Grazie collega Nogara. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Anch'io ho analizzato con attenzione questa bozza e ritengo che ci siano alcune imprecisioni, ma penso che siano il frutto del fatto che sia una bozza, per esempio, comincia così: "dopo un grave e lungo periodo di crisi economica, che ancora non è concluso...", in realtà, non siamo in una crisi economica, perché ormai è assodato che non è una crisi, ma che è un cambio di modello economico, quindi non sarà mai conclusa, ormai è cambiato un sistema, continuare a raccontare ancora la storia della crisi mi sembra ormai abbastanza fuori luogo.

Più avanti si parla del fatto che è stato dato luogo ad un'alleanza autonomista di centro-sinistra per le elezioni amministrative. Vi siete scordati la destra, in realtà è un'alleanza di centro-destra-sinistra, perché non credo che Creare VdA sia di sinistra, a meno che non lo sia diventato ieri sera. "Union Valdôtaine, Stella Alpina e Partito Democratico ritengono che quest'unione debba essere egualmente un rinnovato impegno per creare le basi di una "ripartenza" del nostro sistema economico", beh, in effetti c'è bisogno di una ripartenza. La domanda che mi faccio io è se, sulla base di quello che poi è scritto dopo, avverrà questa ripartenza, perché ho dei grossi dubbi. Il nostro era un modello basato sul fatto che la Regione elargiva soldi in tutta una serie di modi. L'altro giorno in commissione è venuto l'Assessore Perron e ci ha raccontato che è un modello che è finito e che ormai ci deve essere meno Regione e più privato, non c'è quindi granché bisogno di voi per portare avanti questa cosa.

Aggiungerei, tra l'altro, nella pagina successiva, che state pensando alla "piena valorizzazione del sito archeologico nei pressi dell'ospedale in sinergia con l'area megalitica di Saint-Martin...". Farete quindi un altro mausoleo, se ho capito bene, tipo quello che c'è a Saint-Martin, oppure prima finirete quello di Saint-Martin de Corléans e poi attaccherete qualcosa di altrettanto grande, inutile e faraonico lì sull'ospedale, d'altronde l'ospedale pare che non lo facciate più. "...vi saranno ulteriori impegni da assumere a partire dalla destinazione a scopi turistici dell'aeroporto ad una maggiore integrazione del sistema "gomma-ferrovia", al completamento della rete digitale ed alla riorganizzazione del sistema funiviario...", vabbè, non è un grosso programma, queste cose qui sono già state dette, stradette e ridette, le mettete come se fossero una cosa meravigliosa.

Nell'elenco che segue ci sono diversi passaggi: divertenti sulla scuola sono i puntini sospensivi alla fine delle diverse frasi, la migliore, secondo me, è questa: "più francese, più patois, più inglese, ma una scuola pubblica uguale per tutti...", cioè potevate aggiungere: "Cchiù pilu pe' tutti" (traduzione letterale dal dialetto calabrese: "Più pelo per tutti") e avevamo risolto il problema, cioè non so davvero come pensate che questo possa essere un documento che non sia una bozza, poi infatti sotto aggiungete: "almeno fino alla scuola dell'obbligo...", va beh, sì, perché "il resto chi se ne frega, basta che hai la terza media poi puoi andare tranquillamente in un campo e fare quello che devi fare senza problemi"...

Altre cose che ha già detto il mio collega rispetto a ciò che, diciamo così, viene messo in questo punto...mancano alcuni punti, se volete, ve li posso suggerire...se li aggiungete, probabilmente ve la votiamo anche noi questa roba qui, magari due righe sul contenimento dei costi della politica...ve le siete scordate, perché appunto è una bozza, magari, ripeto, se le aggiungete...almeno questo potrebbe essere anche un buon punto. Mi sembra che nei vostri programmi ci fosse una cosa del genere, però qui dentro ve lo siete scordato e d'altronde non è che potevate pensare a tutto.

Infine una cosa che vorrei capire e che chiedo a livello ufficiale prima di andare al voto è se il collega ex Assessore Marquis mi spiega - possibilmente in maniera semplice, nel senso come se fossi un bambino di cinque anni, non che sia molto intelligente, ma almeno così lo capisco - perché ha dovuto dare le dimissioni, perché sinceramente non l'ho capito, perché noi abbiamo praticamente avuto scintille con quasi tutta la Giunta attualmente presente, tranne appunto che con lui, con l'ex Assessore Farcoz e con l'attuale Assessore Renzo Testolin, che invito sinceramente a cominciare a litigare con noi perché sennò è il prossimo che salta, con tutti gli altri invece bene o male qualcosa ci siamo detti, anche di...come dire? di abbastanza cattivo. Noto stranamente che tutti quelli che, diciamo così, non hanno con noi un confronto un po' acceso alla fine li troviamo seduti tra questi banchi, probabilmente sono le persone più "tranquille"...insomma, non so come spiegare questo fatto. Bene, a questo punto spero che arriverà presto non solo questo documento, ma un documento serio sul quale potremo poi fare una discussione.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Ringraziamo ancora il Vicepresidente Follien, che ci ha permesso di approfondire meglio il documento che ci avete rilasciato questa mattina. Qualche considerazione di natura politica prima e poi qualche considerazione sulle integrazioni e sulle modifiche del programma, diciamo, di legislatura. Con un po' di rammarico, indubbiamente, prendo la parola, prendiamo la parola in questo momento dopo anni di confronto serrato con i colleghi e amici del Partito Democratico, tante sono state le battaglie in quest'aula e fuori da quest'aula, tante sono state le elezioni fatte in questi ultimi quasi dieci anni: dal 2006, quindi oggi si chiude, dal punto di vista politico, un'era, si chiude una fase durata quasi dieci anni, gomito a gomito, e soprattutto con il collega Donzel, dal 2006, passando per il referendum del 2007, per una campagna forte, difficile del 2008 per le regionali, per poi fare diverse battaglie in quest'aula nella passata legislatura. Battaglie sui temi, sui contenuti, su delle proposte cercando di mettere in evidenza delle criticità di questo modello, di questo sistema, poi cercando di portare le nostre soluzioni, se non soluzioni, proposte, energie, a seguito anche di una crisi internazionale difficile, che ci ha visto comunque in quest'aula, anche nella passata legislatura, cercare di affrontare al meglio la situazione.

Detto questo, indubbiamente il momento è capitale, oggi si apre una nuova fase politica, questo non è indubbiamente un rimpasto di Giunta, l'abbiamo detto questa mattina, eleggendo il Presidente del Consiglio e tutto l'Ufficio di Presidenza, qua si apre una nuova fase politica e c'è un Governo...ci sarà probabilmente se la maggioranza sosterrà l'ingresso del collega, così sembra, perché oggi il collega Donzel...ci sarà comunque un nuovo Governo politico, una nuova maggioranza e sinceramente lo dico con rammarico si chiudono nove anni comunque di confronto forte sui temi, su delle strade alternative. Quella ormai è storia e oggi c'è chiarezza, sono i fatti che contano, tutto il resto altrimenti sono comunque favolette. Parto da un principio evidenziato nell'accordo politico tra le tre forze: un rinnovato impegno per creare le basi di una ripartenza del nostro sistema economico. Ho cercato di dettagliare, di studiare bene quest'accordo politico, questo nuovo corso per il futuro triennio, il valore che è stato scritto nero su bianco su queste quattro pagine. Questa mattina ho ascoltato attentamente l'illustrazione del collega Farcoz dicendo che alla base ci dovranno essere comunque delle riforme strutturali del modello Valle d'Aosta, che è tanto il sacrificio che la Valle d'Aosta ha fatto in questi anni, ci sono delle difficoltà di relazione con il Governo nazionale sul discorso del Patto di stabilità, ma sicuramente ci sarà un miglior dibattito politico. Non ho capito bene questo passaggio del collega, ma poi probabilmente ce lo declinerà meglio. Come non ho capito bene, sinceramente, cosa c'entri il Casinò con l'assestamento di bilancio, ma probabilmente nel pomeriggio, eventualmente domani discuteremo anche la relazione che c'è tra Casa da Gioco e assestamento di bilancio, che non viene discusso in questo Consiglio, ma queste sono piccolezze che probabilmente non ho capito questa mattina nel momento in cui è stato illustrato l'accordo di programma.

Sempre dal punto di vista politico, non capiamo perfettamente, se dobbiamo dirla tutta, la posizione della Stella Alpina in questo frangente...posizione non solo indebolita, quasi umiliata, punto di forza fino a qualche giorno fa...ventiquattro mesi di dibattito in quest'aula sulla parte finanziaria...finanziarie varie, rendiconti, disegni di legge, proposte di legge... Ci viene difficile capire qual è stata la posizione e il perché di questo...non della perdita dell'Assessorato, ma c'è proprio dal punto di vista politico un indebolimento che si percepisce, si sente, si vede, lo si tocca...e, dall'altra, come succede nelle migliori famiglie, come abbiamo visto all'opera in questi anni, probabilmente un Presidente più robusto, un Presidente più forte, un Presidente che non solo non ha mollato quello che veniva annunciato da diversi mesi, ma è andato dritto per la sua strada, portando a casa il risultato che da diversi mesi ha auspicato in quest'aula, fuori da quest'aula e diverse volte anche in incontri in commissione: "a diciotto non si governa, è difficile governare, bisogna ampliare un po' la base per poter in maniera naturale e più semplice governare e provare a dare delle risposte alla comunità valdostana". Se posso, mi sembra lo stesso film che abbiamo vissuto cinque anni fa, simile, stesso copione, stesso modello, Stella Alpina e Union Valdôtaine che hanno avuto la maggioranza dei cittadini che li hanno sostenuti sia nel 2008 che nel 2013, nel 2010 c'è stato un allargamento di maggioranza senza l'ingresso del PdL in Giunta, ma, per ragioni di opportunità dal punto di vista politico, l'allargamento della maggioranza da 23 a 27 ha permesso comunque all'allora Presidente Rollandin di continuare per la sua strada dal 2010 al 2013, il resto è storia, ma sappiamo com'è andata poi alle elezioni regionali del 2013. Mi sembra lo stesso copione, lo stesso film adesso 2015, due anni sofferti, due anni difficili in questo Consiglio, 18 a 17, due coalizioni che rappresentavano il 52-53 percento da una parte, il 45-46 dall'altra, 18 a 15 più 2 e due anni comunque difficili in quest'aula, dove abbiamo affrontato le diverse problematiche e oggi mi sembra che ci sia lo stesso film, lo stesso copione di cinque anni fa. In questo momento a livello nazionale il PD governa e il Presidente Rollandin in maniera abile - conosciamo la sua abilità, la sua lungimiranza dal punto di vista politico - porta a casa il suo risultato che da diversi mesi, da diversi anni sta annunciando, che è quello di allargare la maggioranza, ma non troppo, avere un piede da una parte legata al Governo nazionale di turno, che fa da riferimento, spiegando ai valdostani: "no beuttèn eunsemblo péquè qui governe a Roma l'è lo PD" (traduzione letterale dal patois: "ci mettiamo insieme perché chi governa a Roma è il PD") e la sintesi è: "allarghiamo leggermente la maggioranza, non ne parliamo più di tanto, ma questo è solo un rimpastino e andiamo avanti dritti per la nostra strada".

La sintesi dal nostro punto di vista è: un Presidente ancora più robusto, ancora più in solitaria e lo denota...non avevamo dubbi...in questi giorni, leggendo gli interventi che abbiamo fatto in quest'aula sui metodi, sui contenuti, sulle alternative, sulle proposte umili che abbiamo fatto in questi anni, pensavamo come gruppo ALPE che probabilmente all'interno del programma modificato ci sarebbero state veramente delle modifiche sostanziali. Leggendo invece quest'accordo politico, la sintesi è molto chiara, nel senso che il copione è lo stesso rispetto al 2010, è stato detto questa mattina...stavo dicendo praticamente che il copione è lo stesso e, leggendo attentamente quest'integrazione di programma, i dubbi che avevamo sono purtroppo confermati anche se all'interno di questi ventidue punti scritti in maniera generica, perché probabilmente non si poteva dettagliare più di tanto l'integrazione di programma, gradiremmo sicuramente...il Presidente Rollandin successivamente ci dettaglierà probabilmente certi argomenti nell'entrare nel merito e declinare quali sono le intenzioni e gli indirizzi dal punto di vista politico...la nostra preoccupazione qual è? La prima, ci sembra che questo modello verticistico continui ad essere sempre più verticistico, cioè poche persone decidono, muovono e chiudono il cerchio all'interno di un piccolo modello come quello del sistema valdostano. Dal punto di vista politico, quindi probabilmente una persona, non di più, che con altri tre-quattro alti funzionari nelle società principali - il primo alla finanziaria e gli altri due o tre che determinano le grandi azioni a livello regionale - decide le sorti di tutto il sistema e modello valdostano.

La seconda grande preoccupazione è l'illusione totale che questo nuovo allargamento condizioni un modo di lavorare e un metodo di lavoro, un modus operandi, che da troppi anni noi non solo contestiamo, ma cerchiamo vicino di metterci delle nostre proposte, di andare a riscrivere certe regole basilari per poter avere quella trasparenza, quella casa di vetro che un modello pubblico e parapubblico deve avere. Probabilmente saranno solo i fatti a fare la differenza e speriamo che tutto questo non sia solo un tirare a campare per poter arrivare al 2018 e fare operazioni avendo una base solo più larga in Consiglio regionale e qualche amichetto di turno a Roma.

Il punto di domanda che poi invece noi, come gruppo ALPE, ci facciamo è: e per la nostra comunità? E per questa comunità? E per la cosa pubblica? Sinceramente, dopo avere letto attentamente questa bozza di accordo politico, non troviamo delle grandi risposte se non un libro dei sogni su certe cose, declino solo il primo punto: "Questione Casinò: cambio dei vertici, riorganizzazione interna, taglio compensi ai manager...". Sicuramente ci dettaglierà meglio il Presidente più tardi, ma sinceramente la situazione lì è catastrofica, il trend dell'andamento 2015 rispetto al 2014 è pessimo, pericoloso, siamo ad un trend negativo quasi del 12 percento rispetto ad un anno che fa paura, che è quello del 2014.

Non si capisce poi il punto 4, che forse è la sfida più delicata di quest'integrazione, di quest'arricchimento, di quest'innesto di programma di legislatura. Lavoro: sappiamo le criticità del nostro sistema, sappiamo quanto il pubblico interveniva nel modello socio-economico valdostano, la proposta che ci viene fatta oggi nero su bianco è: "più sostegno a sviluppo e innovazione"...sinceramente non ci sembra neanche un libro dei sogni, ci sembra...non so, si doveva scrivere qualcosa sul punto 4 e questo è quanto.

Mi sembra una presa in giro invece per quanto riguarda il punto 7. È stato detto poc'anzi da dei colleghi...quando, per quanto riguarda l'agricoltura, sappiamo la difficoltà del settore, conosciamo nel merito e bene la situazione e il tutto è: rivitalizzare il CERVIM e finanziare le rassegne zootecniche...

Tocchiamo poi il settore forse più delicato, che è quello delle partecipate. C'è un passaggio che noi indubbiamente concordiamo, che è la selezione più commissione concorso, poi probabilmente il Presidente Rollandin ci declinerà meglio qual è l'indirizzo su questo, su questa modifica, su quest'integrazione, però, al di là della selezione più commissione concorso, sinceramente pensavamo che sul sistema delle società partecipate e controllate, che è l'unico vero motore in questo momento che permette al sistema valdostano di poter stare in piedi e forse garantire centinaia di posti di lavoro e creare certe condizioni all'interno del nostro modello...sinceramente se questa è la novità, se questo è il cambiamento, se questo è il modus operandi alternativo a diversi anni di gestione, ci sembra molto poco.

Termino, sulla riforma del CELVA sicuramente il Presidente ci dirà qualcosa di più, come immagino il Presidente ci dirà qualcosa di più come potenziare le politiche giovanili del lavoro. Noi gruppo di ALPE non abbiamo sicuramente la bacchetta magica, ma un punto così delicato, dove sotto i 29 anni all'interno del sistema Valle d'Aosta la percentuale di disoccupati è molto alta...punto che valorizza che doveva valorizzare quest'integrazione, quest'innesto di programma...la sintesi è: "potenziare le politiche giovanili del lavoro", sinceramente ci saremmo aspettati qualcosa di più.

Ripeto: oggi si chiude un'era, si chiude un'epoca, si scrive nero su bianco che ci dovrà essere un rapporto molto stretto con Aosta. Mi chiedo quali sono invece i rapporti con gli altri 73 Comuni, ma quello ce lo diranno più avanti, ce lo dirà il Presidente della Regione. Sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più. Qual è la nostra proposta? Noi ci aspettavamo sinceramente dai colleghi con cui abbiamo fatto battaglie storiche in quest'aula e fuori da quest'aula un certo condizionamento del metodo di lavoro, un certo condizionamento delle reali necessità, un certo condizionamento anche su dei temi dove i confronti sono stati serrati e forti.

Vi è un passaggio interessante nell'accordo politico, che rimanda ad un modus operandi a cui anche ALPE ha partecipato: "il percorso delle riforme degli Enti locali, il quale ha evidenziato la possibilità di trovare mediazioni credibili e costruttive pur nel difficile contesto politico del Consiglio regionale", no? No, questo è un passaggio che ci trova...a cui noi abbiamo cercato di portare il nostro contributo.

Sinceramente ci aspettavamo nei 22 punti un contributo molto più strutturato, più robusto, ma che avrebbe dovuto quanto meno aprire quella piramide che noi da tanti anni contestiamo non sulla persona, nulla da dire sulla persona, ma tanto da dire sui ruoli, quindi, per quanto riguarda i pesi all'interno del Governo regionale: ecco perché non capiamo l'umiliazione che ha accettato la Stella Alpina ad esempio, non capiamo l'ingresso in Giunta con questi 22 punti e la modifica completa di quella che è una maggioranza con un allargamento con dei punti veramente molto deboli, non capiamo perché non ci sia da parte anche dei colleghi dell'Union Valdôtaine non in Giunta, della Stella Alpina non più in Giunta o non in Giunta quella volontà comunque di essere attori e non comparse.

Noi pensiamo che in un momento di difficoltà tutti debbano portare la propria parte, la parte delle minoranze, delle opposizioni, di chi ha deciso un percorso alternativo come i colleghi del PD, legittimo, lo rispettiamo, non lo condividiamo, ma ci sembra che questa sia una nuova era per tirare a campare, per poter...che sia lo specchietto delle allodole eventualmente per provare a trattare...le informazioni che abbiamo rispetto al Patto di stabilità 2015...i rapporti Stato-Regione non sono idilliaci, e tutto questo non ci dà conforto e non ci dà speranza, ci sembra che alla fine sia prevalso qualcos'altro: sia prevalsa probabilmente la volontà di mettere un cappello sulla città di Aosta, di mettere un altro cappello all'interno di quest'Assemblea e purtroppo noi abbiamo un brutto presentimento che chi ci perderà in tutto questo...speriamo che non siano i valdostani. Noi saremo vigili, noi verificheremo, noi controlleremo, cercheremo di stanare, cercheremo di proporre e cercheremo di tenere la barra dritta, come abbiamo fatto in questi anni cercando umilmente di portare il nostro contributo in quest'aula, ma non lo porteremo solo in quest'aula, ma andremo a spiegarlo molto bene a tutta la comunità valdostana. Grazie.

Presidente - Altri che chiedono la parola? Siamo in discussione generale. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Devo dire che ci risiamo, per la terza volta in due anni il Presidente Rollandin ci presenta il suo nuovo Governo balneare e il relativo programma. Direi: nulla di nuovo sotto il sole valdostano, nulla di nuovo dal punto di vista della politica propositiva: quella politica, per intendersi, con la "P" maiuscola, ma direi anche nulla di nuovo per la "politichina", ma la solita spartizione, i soliti equilibri di poltrone e di potere. Qualcuno riconferma la tendenza a non mollare l'osso costi quello che costi, anche poi a costo di sentirsi umiliato; altri si trasformano in stampelle in attesa di farsi avvolgere in una probabile e prevedibile sudario, sudario politico chiaramente, che prelude poi alla scomparsa dalla scena politica valdostana. Su tutti svetta il Presidente nocchiero che è riuscito nuovamente a condurre la nave in porto, è comunque un porto dove si prospetta di nuovo un mare molto tempestoso e quest'azione politica è stata di nuovo un colpo mortale alla nostra credibilità politica e della nostra Regione. Si è trattato di un rimpasto, si è trattato semplicemente, come dicevo prima, di una redistribuzione di potere. Guardando adesso la composizione della Giunta, vedo un altro miracolo di tipo politico, vedo sedere sei Consiglieri dell'Union Valdôtaine, il Presidente della Giunta dell'Union Valdôtaine e due altri personaggi minori che saranno condotti per mano dal Presidente.

Per quanto riguarda poi la bozza dell'accordo politico, avremmo gradito sapere un po' più approfonditamente quello che sarà dei problemi della Valle, quali sono le prospettive per affrontare le difficoltà che ormai a valanga stanno precipitando senza alcuna prospettiva di risoluzione, quando sapremo esattamente quali sono le prospettive di bilancio e quali sono realmente le risorse disponibili. Adesso a Roma abbiamo un altro amico: Renzi, che probabilmente, speriamo, ci darà queste risposte in modo che noi possiamo programmare i prossimi anni, così come ci ha dato la risposta quando c'era il Governo Berlusconi col famoso Patto Calderoli, che ci ha veramente fatto precipitare nella situazione in cui siamo.

Al di là dei ruoli sulle intenzioni, comunque come sarà affrontata la burocrazia, quella burocrazia soffocante più volte denunciata quale pesante fardello sui cittadini e sulle imprese? Questo Sportello unico vogliamo farlo funzionare prima o dopo al servizio dei cittadini e delle imprese oppure continuerà ad essere un qualcosa di intralcio più che di utilità? Che ne sarà del Casinò al di là delle quattro parole che sono state dette sulla bozza? È chiaro che vanno rimosse quelle persone che non sono state in grado di fare ripartire la ditta, ma come verranno scelte? Quali saranno le professionalità, quale sarà la modalità con cui verranno scelte queste persone? Che ne sarà poi della scuola valdostana? Dovremo in qualche modo cercare di difenderla da quest'attacco che ci è stato dato dalla centralità romana. Speriamo che tutto quello che si sta facendo adesso vada a buon fine. Come affrontare il problema dell'occupazione...l'ha detto qualcuno dei miei colleghi che non è che con quattro sogni si possa veramente incidere su un problema così importante. Le grandi opere, quelle che sono in fieri, dovranno essere portate a termine con che tipo di progettualità? L'ospedale, che è la grande opera per eccellenza...quale tipo di progettualità dovremo dare a questa nuova struttura? Inserendolo in quelle strutture che già ci sono? Come faremo ad usufruire di queste strutture? Abbiamo sentito un copia e incolla di buone intenzioni ripetute per la terza volta, ora attendiamo i fatti.

Ai nostri ex compagni di speranze nel cambiamento radicale della politica dell'Amministrazione regionale ricordiamo che la coerenza su tutti i temi condivisi verrà costantemente controllata dalla nostra azione di opposizione. Non saremo certo occhiuti e ottusi, ma neppure sorvoleremo sulle inevitabili contraddizioni che ci proporranno. Tutte le proposte della nostra lista, ex lista comune, verranno riprese, rinforzate e riproposte con maggiore forza. Sono poi in attesa di sapere dal gruppo PD come e dove ha trovato maggiore propositività, trasparenza e limpidezza nella vecchia maggioranza tante volte criticata.

Aux valdôtains et aux citoyens qui nous écoutent je voudrais assurer que l'esprit de l'Union Valdôtaine Progressiste, c'est-à-dire l'esprit d'une politique qui ne soit pas exclusivement l'exercice du pouvoir, est toujours bien vital et présent dans nos buts politiques et dans les actions conséquentes. Merci.

Presidente - Grazie collega Fabbri. Altre richieste di intervento? Colleghi. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Due brevi commenti su questo documento, anche se già diversi miei colleghi sono intervenuti facendo osservare alcuni punti deboli che vi sono, nel senso che è stato detto dal Presidente: "questa non è una bozza", anche se, effettivamente, ha tutti i caratteri della bozza, perché è un documento che è frettoloso, approssimativo non spiega nel dettaglio quello che viene detto e soprattutto non spiega su tanti aspetti dove si troveranno i fondi per fare quello che viene detto, adesso... Un piccolo esempio: sulla Società di Servizi quello che sembrava impossibile in una discussione che era avvenuta poco tempo fa era quello della stabilizzazione, oggi sembra realizzabile, l'avete scritto. Su questa che era una proposta noi auspichiamo che veramente la sorte dei lavoratori andrà verso la stabilizzazione, cioè che quello che fino a poco tempo fa era impossibile oggi sia possibile, anzi sarà con piacere se questo succederà.

Su alcune cose, è già stato detto, ci sono dei puntini puntini, ci sono delle cose che non si capisce e magari poi avrete la bontà di spiegarcele meglio, soprattutto tra pochi giorni andremo a discutere l'assestamento di bilancio, forse lì spiegherete anche a noi della minoranza quali sono le scelte e come riuscirete a realizzare cose che effettivamente sembravano davvero irrealizzabili fino a poco tempo fa. Una piccola nota è che non si capisce se questi temi sono temi nuovi che andate ad affrontare adesso o sono invece cose che già erano contenute, perché se è il primo caso...e non si capisce che fine abbia fatto la questione ambientale, nel senso che viene completamente bypassata.

Il collega Farcoz prima ha citato una parte sulla mobilità elettrica, che è un aspetto che noi riteniamo importante, tant'è vero che con i colleghi dell'UVP avevamo condiviso una mozione tempo fa che chiedeva appunto di andare a sviluppare la mobilità elettrica anche nella nostra regione. È stato citato il nuovo distributore della Tesla, che è sicuramente qualcosa di interessante, ma, per completezza, va detto anche che in Valle d'Aosta non ce n'è neanche una di auto Tesla e che ad oggi nessuna auto elettrica può rifornirsi se non, appunto, le Tesla, quindi rimane una cosa interessante, ma poco fruibile per i cittadini.

Anche la parte che riguardava direttamente l'Assessorato dell'Assessore Marquis...ex Assessore Marquis, cioè tutta quella parte di valorizzazione degli edifici, andando a consumo quasi zero...in questa bozza non si trova quasi nulla, non si capisce se vi è l'intenzione di proseguire in quella direzione e con quali fondi, perché io ho sentito citare il teleriscaldamento, ma non ho sentito citare nulla sul contenimento energetico di questi edifici, cioè è come se io andassi a mettere più acqua in un secchio bucato senza andare a pensare di tappare i buchi del secchio.

Vi è tutta la questione relativa alla parte dei rifiuti che è stata instradata, ma non si capisce ancora quale sarà la fine e che futuro ci sarà. Noi ci saremmo aspettati di trovare qualche indicazione più precisa anche in questo documento, cosa che invece non c'è, nel senso che quale organizzazione, quale direzione si pensa di dare alla nostra Regione? L'indirizzo è fare una gestione pubblica? Una gestione privata? Quali scelte verranno fatte adesso con la nuova maggioranza? Su questo noi ci aspetteremmo una risposta. In ogni caso...come dire? la scelta del PD è una scelta, appunto, del PD, su cui possiamo dispiacerci, non condividere, ma comunque è legittima e vedremo se su certi argomenti ci sarà la capacità poi di portare a casa delle cose che, se c'è la coerenza e verrà mantenuta, porterà dei risultati, ma questo non possiamo saperlo ad oggi, quindi non resta che vedere, anche se obiettivamente il documento che avete presentato non conforta in questo senso, nel senso che è molto farraginoso, non si capisce, magari poi avete la bontà di declinarcelo meglio. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 16,25 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - La parola al Vicepresidente Rosset.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Verrebbe da dire repetita iuvant per commentare questo fidanzamento sfociato nell'annunciato matrimonio dopo i primi fiori d'arancio in Comune di Aosta. Ora, i valdostani si convincano che c'è in atto la ripartizione del copione già applicato con Berlusconi, riproposto tale e quale da parte del Presidente Rollandin verso il nuovo punto di riferimento che è Matteo Renzi...lo diceva anche il collega Chatrian...da destra a sinistra, con spregiudicatezza e con la sola logica di salvare la Presidenza, la sostanza del potere politico con gli annessi e connessi, non è una comprensibile logica di alleanza, ma l'adesione...verrebbe da dire la complicità per i nuovi entrati verso un'oliata macchina dei poteri che non risolve le problematiche per la Valle d'Aosta in un momento difficile, difficile per la sua economia e con troppe minacce che pendono sulla testa della nostra autonomia speciale. Pare non essere passata la notizia della capacità innata del Presidente, capacità di "cannibalizzare" i voti di chi si avvicina come un satellite ad un pianeta...al suo sistema di azione. Ora, sia chiaro che con la vicenda odierna non ci sono anime candide che sono disposte ad entrare in maggioranza per il bene della Valle d'Aosta nel nome di un elevato senso di responsabilità; sarebbero motivazioni nobili, ma sono motivazioni che fanno sorridere, perché? Perché la realtà è molto più cruda: il PD vuole condividere, il PD-Nuova Sinistra vuole condividere qualche fetta di potere, convinti come sono i suoi esponenti, un tempo acerrimi nemici del Presidente Rollandin, che il loro destino non sarà quello di essere vittima del già visto usa e getta, ma di un disegno illuminato di cambiamento con la loro presenza. Ora, guardando questa bozza di programma, mi chiedo: quale cambiamento? Forse - l'ha già detto qualcuno - un rapporto un po' più stretto con Aosta, forse tutti i puntini che ci sono a seguito dei vari punti. Ora, liberi di pensare che i valdostani credano alle favole, noi ci sforzeremo di spiegare che quella in corso è una chiara operazione di potere ed è davvero inutile impacchettarla come una carta natalizia per far finta che si tratti di un regalo alla Valle d'Aosta. È un'ennesima vicenda nel solco del vecchio trasformismo politico che ci convince o, meglio, non ci convince confermando come solo un cambiamento forte, ribadisco: un cambiamento forte ridarà speranza e prospettive alla Valle d'Aosta, per cui, cari colleghi, siamo contrari a questa brutta pagina di politica valdostana e lo dico con molta tristezza per chi ha scelto una rottura del patto stipulato in occasione delle ultime elezioni regionali. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Questa mattina ho pensato che oggi avrei visto cose che mai avrei immaginato di vedere, un po' come il famoso monologo del celebre film di fantascienza Blade Runner, anch'io avrei potuto dire: "ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare: navi nei combattimenti in fiamme, al largo dei bastioni di Orione", eccetera. Un monologo che ormai è entrato nella storia della cinematografia mondiale. Bisogna dire che noi ormai in questo Consiglio in questi due anni abbiamo visto di tutto, tutto l'immaginabile e non immaginabile e anche oltre. Una legislatura che è nata sotto il segno dell'incertezza e ha condizionato pesantemente questi due anni, perché sono passati soltanto due anni dalle elezioni. Una debolezza numerica che si è manifestata sin da subito, una questione di numeri, certo, ma soprattutto una questione politica, di debolezza politica. Esistono governi in altre realtà che anche con numeri molto ristretti comunque danno corso al loro programma e governano com'è normale che sia. Qui non è mai stato così fin dall'inizio di questa legislatura: dimissioni, rimpasti, franchi tiratori a ripetizione e una crisi un po' latente.

Appena un anno fa, proprio di questi giorni, veniva varato il secondo Governo Rollandin, il Rollandin bis di questa legislatura, anche perché quanti siano i Governi Rollandin ormai si è un po' perso il conto...due, adesso sarà il terzo di questa legislatura, per il resto diventa difficile capire quanti siano. In quell'occasione avevo definito, utilizzando una terminologia da Prima Repubblica, il Rollandin bis, un Governo balneare e devo dire che quella definizione fu piuttosto azzeccata in quanto appena un mese dopo o poco più, nel mese di settembre il Rollandin bis pareva già superato e lo stesso Presidente dava avvio qui in Consiglio ad una fase di confronto con le altre forze politiche...il periodo del dialogo, insomma, com'è stato definito. Sono stato sempre piuttosto scettico su questo dialogo che è avvenuto appena qualche settimana dopo ad altri confronti che non avevano prodotto alcunché e che soprattutto si collocava a pochi mesi dall'appuntamento elettorale delle elezioni comunali. Personalmente non ho partecipato a questo dialogo proprio perché non lo credevo opportuno, tra l'altro, sono stato anche sostituito nella Commissione politica di ALPE proprio per questo. Un dialogo senza una vera crisi che si è protratto per mesi: dal mese di settembre sino a qualche tempo fa, con fasi alterne, protagonisti diversi, ma che è durato troppo. Un dialogo che ha avuto ripercussioni anche in questo Consiglio e fuori: da astensioni sul bilancio a varie iniziative politiche, che ha avuto poi la sua fase, una fase importante nell'apertura a metà del mese di gennaio del famoso tavolo a quattro tra Union Valdôtaine, la Stella Alpina, l'UVP e il PD, che prendeva atto della situazione. Nel rispetto dei différents niveaux voleva trovare una soluzione per un Governo stabile per la Valle d'Aosta, soprattutto in riferimento alle elezioni comunali, come si può leggere dal documento che inaugurava il tavolo. Fase che si è conclusa poi con l'uscita dell'UVP da questo tavolo e che è continuato invece con il Partito Democratico, che ha costituito insieme all'UV e alla Stella Alpina la coalizione per le comunali di Aosta.

Per quanto riguarda invece l'aspetto regionale, si può dire che questa fase si sia conclusa l'8 giugno scorso, quando il Presidente del Consiglio Renzi, in occasione della Direzione nazionale del Partito Democratico a Roma, ha dichiarato che il suo partito governava in 17 regioni su 20, contabilizzando evidentemente anche la Valle d'Aosta e anticipando di fatto quello che sarebbe successo qualche giorno dopo, insomma l'ufficializzazione l'ha data Renzi a Roma dell'entrata in maggioranza del PD ad Aosta. Per Renzi è stato sicuramente un fatto legato più che altro ad un gioco interno, a piantare una bandierina sulla cartina del Risico nazionale e la Valle d'Aosta è stata, da questo punto di vista, uno strumento di questo gioco da tavola di Renzi, una versione aggiornata del Dalemone inventato dalla Guzzanti qualche tempo fa. L'8 giugno con quest'annuncio di Renzi si è chiuso purtroppo anche un progetto politico nato quasi dieci anni fa con l'alleanza autonomista-progressista, che vide all'epoca diversi partiti: Vallée d'Aoste Vive, Partito Democratico, Rifondazione, Verdi, Allez Vallée, Popolari Valdostani e tanti altri ancora unirsi in un progetto per un'alternativa all'allora potere nel tentativo di creare anche un'alternanza di governo. Evidentemente questo non può che lasciarmi dispiaciuto per com'è finito questo progetto al quale nel mio piccolo avevo dato il mio contributo, ma tant'è, bisogna prenderne atto a malincuore, tutto diventa da oggi più difficile per un'alternativa e per un'alternanza di governo, ma ognuno fa le sue scelte e si prende le sue responsabilità.

Nei prossimi mesi vedremo se l'innesto del Partito Democratico darà dei buoni frutti o se farà definitivamente morire la pianta, usando una metafora agricola usata questa mattina. Dal programma che ci è stato distribuito questa mattina francamente diventa difficile fare delle previsioni e non voglio neanche farle, mi sembra un accordo piuttosto...è un accordo piuttosto generico che come tale diventa anche difficile fare una valutazione. Resta il fatto che oggi i numeri ci sono, 21 sono i numeri sufficienti per governare, tra l'altro, sono i numeri previsti anche dalla legge elettorale per quello che riguarda il premio di maggioranza, che porta a 21. I numeri quindi ci sono, bisogna capire se quest'apporto numerico darà anche...come dire? un apporto da un punto di vista politico, compattando questa maggioranza.

Ricordo, tra l'altro, che questa maggioranza è nata con i voti determinanti anche della Lega Nord, a volte ce ne dimentichiamo e, se andiamo a vedere, sono stati fondamentali per evitare il ballottaggio. Ricordo che fino a qualche tempo fa, tra l'altro, il rappresentante di Stella Alpina alla Camera faceva parte appunto del gruppo parlamentare della Lega Nord, che evidentemente mostrava un rapporto politico con il partito in questione. Oggi si potrebbe dire che il Partito Democratico sostituisce in corsa la Lega di Salvini in quest'alleanza, ed è evidente a tutti che, se sul piano numerico certamente qualcosa cambierà, sul piano politico non è così automatico un rafforzamento della maggioranza. Vedremo, staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi. Certamente da oggi il quadro politico è decisamente cambiato. Vedremo gli effetti a breve.

Presidente - Grazie Consigliere. La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci Président.

De ma part je me permets de faire une illustration, un bilan de ce qui a été le programme qui a été distribué pour présenter aussi l'Assesseur...l'Assesseur démissionnaire...et Raimondo Donzel à la charge. Je me permets de souligner deux aspects avant tout: la présentation d'une intégration d'un programme pouvait avoir deux débouchés: le premier qui allait reprendre, point par point, ce qui avait déjà été dit au moment de la présentation ici du document que vous avez relu au commencement de la législature, là où il y avait toute une série de thèmes avec les solutions, avec les propositions, avec ce qu'on aurait fait et à ce moment on avait surtout esquissé dans certains thèmes qui comme...on parle des ordures, le problème que le collègue Roscio a évoqué...un tournant par rapport à ce qui avait été, par exemple, le choix qui avait été fait au précédent et à ce moment donc on allait dire: "bon, on imaginait de suivre un parcours différent", comme a été fait, comme on est en train de se faire aujourd'hui et est la raison pour laquelle...on n'a pas repris ce thème dans ce programme qui est intégratif, qui ne peut pas être substitutif, étant donné qu'on a évidemment prévu toute une série de travaux qui ont été déjà faits dans ces années...et ce va dans la direction partagée par toutes les forces politiques.

On n'a pas repris dans ce thème en ce moment...les thèmes des collectivités locales étant donné que sur ce point - quelques collègues l'ont rappelé - on avait retrouvé juste en prévoyant un groupe de travail à lequel toutes les forces, sauf Cinque Stelle qui...après n'avait plus partagé...quand même toutes les forces avaient donné leur contribution pour arriver à des textes qui par la suite ont été présentés au Conseil et avec des distinguo, quand même ils avaient été approuvés à large majorité et qui ont donné la possibilité de préparer des élections communales selon des lois novatrices par rapport à ce qui était le programme précédent et en ligne avec l'adresse générale au niveau des entités locales.

On a dit: "réformer le CELVA", qui ne signifie pas évidemment reprendre le thème des Communes, mais l'organisation du CELVA que je crois...le collègue Nogara l'a cité...il est évident, par exemple, qu'il devra gérer le BIM, l'ex BIM; alors il doit y être une institutionnalisation, qui va dans la direction de mieux expliciter ce qu'on doit faire. Là justement la loi arrivera ici au Conseil d'ici peu, elle a été déjà discutée dans les commissions et va dans la direction souhaitée au moment du débat des parcours des différentes entités locales, là où on a dit qu'on va prévoir un système qui puisse être en quelque sorte lié aux collectivités locales qui sont les dépositaires des répartitions des accises, des différents investissements dans le secteur...

J'ai cité deux points pour dire...évidemment le rapport qu'ici on a essayé de reprendre, je me rends compte qu'il y a des lacunes, qu'il y a des points faibles, je ne suis pas ici à dire qui est complet, qu'on a tout dit dans tous les secteurs. Après j'irai reprendre aussi d'autres thèmes que les collègues ont évoqués, mais évidemment, par exemple, sur des points comme le travail...sur ce thème je crois qu'on a déjà...on l'a fait au moment du budget là où on a accepté justement des sollicitations des forces politiques qui ont préparé des amendements dans ce sens, qui ont été votés et qui vont dans la direction de prévoir qu'il y ait, comme c'était dans le programme originaire, non plus de grandes œuvres, mais des œuvres qui puissent permettre de reprendre le travail surtout du coté de la bâtisse. Je vais rappeler que, comme vous avez vu, tandis que dans toutes les autres régions est à échéance le plan sur la maison, dans notre région le plan est valable. Alors, il y a la possibilité de maintenir cette aptitude, ce qui est important est de reprendre le discours dans le secteur de la bâtisse.

Io credo che sul lavoro noi abbiamo detto e fatto anche già delle cose importanti, ma sicuramente ci sono degli aspetti da sottolineare, degli aspetti da riprendere per la formazione, per i giovani, per i meno giovani, per quelli che non sono ancora pensionati, ma che hanno superato i 50 anni. Sono tutte fasce che noi dobbiamo in qualche modo vedere di tenere nella dovuta considerazione e che avevamo già in qualche modo abbozzato, oggi l'abbiamo esplicitato. Chiaramente nel discorso dei giovani ci stanno le proposte che vengono fatte sia utilizzando i fondi europei...come i colleghi sanno, noi li abbiamo inseriti, finalmente i programmi europei sono stati, come sappiamo, approvati nella prima fase, adesso andranno nella fase di definizione e nella fase operativa e quindi renderanno possibili queste possibilità di accordo a tutti i livelli.

Per quanto riguarda la Società di Servizi, volevo solo sottolineare che, quando parliamo di stabilizzazione dopo i tre anni, è quello che abbiamo già fatto, ad esempio, per gli assistenti di sostegno, noi abbiamo già stabilizzato quelli che prestavano questo servizio, adesso dobbiamo analizzare anche gli altri settori e utilizzare lo stesso metodo e, tra l'altro, abbiamo detto con la valorizzazione del personale storico, che è una sollecitazione che è emersa da questo contesto e che è stato riproposto giustamente, che condividiamo, di non in qualche modo svilire quella che è l'esperienza. L'abbiamo fatto anche ultimamente con il passaggio degli operai forestali, di quelli che hanno fatto la selezione, che erano prima dell'Assessorato, che hanno fatto la selezione: quella famosa di cui abbiamo parlato e credo che, per fortuna, le cose siano andate abbastanza bene, con soddisfazione un po' di tutti. Ecco, questo è il senso di questa stabilizzazione e di questa volontà di valorizzare, poi naturalmente credo che il discorso del part time medicale è un altro punto importante, perché questo, credo, lasci spazio ad un utilizzo nuovo di quelle che sono le competenze che emergono.

Sull'ospedale credo che abbiamo tenuto conto di sollecitazioni che ci sono venute, vedo che in particolare il collega Guichardaz aveva con altri colleghi insistito su questo tema su due punti: uno generale che ha fatto parte anche di una mozione, che poi abbiamo votato...di non sottovalutare il valore - l'abbiamo detto all'inizio - di quelli che sono i reperti che sono emersi, non solo, ma qui diciamo di più: diciamo che non solo la valorizzazione...abbiamo costituito adesso una commissione che inizierà a lavorare sulla base di quelli che sono i nuovi reperti e su questo stabilirà due punti fondamentali: i tempi ancora necessari per arrivare ad una definizione e soprattutto come utilizzare al meglio quest'area archeologica ospedaliera, che non è in contrasto, collega Cognetta, e non va a sovrapporsi, ma si collega con quella che è l'area di Saint-Martin de Corléans, dando corpo...credo che quello...forse è detto male, impropriamente, però qui diciamo il collegamento dell'area ospedaliera con l'ara megalitica di Saint-Martin de Corléans proprio per valorizzarle assieme, quindi entra in questa logica di fare sistema.

L'altro punto che abbiamo sottolineato è che già oggi noi abbiamo ridotto la COUP: c'è solo più il RUP più una persona a mezzo tempo rispetto a quella che era la strutturazione, perché in questo momento quella cosa che ci era stata sollecitata...e che va nella direzione qui auspicata di ridurre queste strutture, che erano state specifiche: una per l'Università, l'altra per l'ospedale e che dovevano in qualche modo seguire questa parte... Siccome qui c'è, diciamo, un tempo che non si sa quanto, comunque non c'è più bisogno di questa struttura, abbiamo ridotto la struttura in sé per arrivare poi ad una definizione che venga in qualche modo collegata con i lavori pubblici, con quella che sarà la strutturazione per quanto riguarda a seguire i lavori e, per quanto riguarda l'ospedale, è evidente che, a seconda delle decisioni, si potrà stabilire come e in che termini dovrà essere rivisto il progetto ospedaliero e sicuramente con questo subirà un rallentamento, però questo è il senso di questa...

Ora, per quanto riguarda l'agricoltura, è vero qui abbiamo messo due spunti forse tra quelli, diciamo, che sono emersi in tante occasioni, il fatto...però se voi prendete il punto sull'agricoltura, quello che era il programma, che rimane valido...logicamente sono: l'utilizzo di tutti i fondi nei vari settori: zootecnico, vitivinicolo, nei settori di valorizzazione, quello che si sta facendo in questi settori collegato con l'EXPO, credo quindi che vada nella direzione di sostenere l'agricoltura, di sostenere i prodotti, di far sistema con l'altro punto che abbiamo messo: cultura, turismo...cultura e agricoltura, che è quello che più volte ci è stato anche sollecitato, non è così facile, però credo sia l'unica soluzione per permettere di non vedere a settori, ma di creare un sistema che raccolga queste indicazioni.

La riorganizzazione amministrativa: anche questa...abbiamo raccolto questo con la sburocratizzazione, perché la riorganizzazione amministrativa è quello che abbiamo cercato di fare portando ad una riduzione dei singoli settori collegati con l'aspetto della sburocratizzazione, che è l'aspetto più difficile, perché, quando si va a chiedere che cosa si deve fare per sburocratizzare, le risposte non sono sempre così vivaci o comunque capaci di cambiare le regole, però dobbiamo arrivarci, perché altrimenti la gente non capisce più come mai certe procedure continuano ad essere tali.

Sull'Università è quello che ho detto, lo sviluppo legato anche con un piano che verrà presentato a breve con l'Università per ricollegare le funzioni e le opzioni, che a livello di Università verranno date con i settori che sono propri della montagna e che quindi possano agevolare questo tipo di raccordo.

Per quanto riguarda la scuola, credo che avremo altre occasioni per intervenire su questo tema. Quello che si è detto al di là del...più francese, più patois, poteva essere scritto in un altro modo. Certamente la scuola, abbiamo fatto una discussione anche su come inserire il patois, da una parte, ma soprattutto l'inglese, credo che sia un aspetto che è stato anche questo largamente già sollecitato e impostato in modo tale, ma gli inglesi di madrelingua o che comunque siano in grado effettivamente di creare le premesse perché l'inglese si sappia.

Stesso discorso per l'accordo per il collegamento ferroviario Aosta/Torino, questo punto è stato messo per una ragione molto semplice: perché ormai è indispensabile che, al di là dei bimodali su cui si sta andando, ci sia con il Piemonte un raccordo vero, non ci sia una rottura ad Ivrea, perché arrivino fino lì...loro fanno i loro discorsi: metropolitana o altre situazioni e noi ci troviamo con una linea che non è più in qualche modo gestibile e non può più essere corretta.

Il metodo della concertazione con le parti sociali l'abbiamo sottolineato come un punto che noi crediamo sia utile e importante in tutte le riorganizzazioni anche che faremo con le varie decisioni che dovranno essere prese. Voglio ricordare che sono scattati i meccanismi per cui anche a livello di pubblico impiego, come di altri, ci sarà il rinnovo dei contratti, quindi ci sarà un problema abbastanza caldo da affrontare perché ormai da anni i contratti erano fermi, si riprenderà e quindi c'è una concertazione che è necessaria per tutti i livelli.

Il rapporto con Aosta: siamo stati larghi, qui abbiamo detto: "molto stretto", nel senso che abbiamo cercato di renderlo in modo affettivo, perché credo che capiate che...la sensibilità tra Regione e Comuni è molto alta e quindi abbiamo pensato che anche con Aosta doveva esserci un rapporto che tenesse conto di qualcosa che deve migliorare, questo lo sappiamo anche noi, però credo che l'abbiamo scritto proprio perché è necessario che tra Aosta e la Regione ci siano le giuste valutazioni per quelle che sono le reciproche competenze, ma nel contempo ci siano i giusti coordinamenti perché tra Aosta e la Regione passa la gran parte di quella che è l'attività. Diciamo anche che a livello regionale...dico nell'interesse regionale vengano svolte, quindi è evidente che poi si poteva declinare in mille modi. Ora, non abbiamo messo dei piani, avevamo allora i piani per Aosta capitale, poi tutta una serie di impostazioni che oggi veramente sono fuori moda.

"Valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale": questo è un tema che ha già fatto oggetto di approfondimenti e di mozioni e quindi abbiamo voluto sottolinearlo con questa logica.

"La riorganizzazione della sanità nel ruolo significativo del territorio": ecco, questo fa pendant con l'ospedale che sicuramente avrà dei tempi ancora lunghi, ma il discorso del territorio...poi non voglio togliere quello che l'Assessore ha già detto molte volte...il territorio è fondamentale, se noi riusciamo a far funzionare il servizio sul territorio, gran parte dei problemi a livello di ospedale sono risolti, nel senso che se non c'è un accesso eccessivo all'ospedale e voglio dire "a volte improprio", cioè se non mandano all'ospedale gente che può essere vista a casa o nei poliambulatori, è chiaro che l'ospedale funziona meglio, quindi questo è il senso di questo discorso su cui si sta facendo molto già adesso, c'è una riorganizzazione che è in corso e quindi credo che sia nella logica auspicata da tutti.

Il discorso dei giovani l'abbiamo già detto, la riforma del CELVA stessa questione. "Valorizzazione dell'aeroporto...": finalmente potremo riprendere i lavori per chiudere almeno questi lavori che rischiavano di invecchiare prima ancora di essere conclusi, per poter almeno utilizzare al meglio per la parte di aeroporto turistico-ricettivo com'è stato, tra l'altro, auspicato in diversi modi. Vediamo che quello che era il progetto originario non può più essere mantenuto per ovvie ragioni, anche il piano nazionale sugli aeroporti ha creato una serie di premesse che tagliano fuori la gran parte degli aeroporti, come il nostro, anche più grandi, teniamo conto di cosa significa Cuneo Levaldigi e così via, e quindi teniamo conto di cos'è Torino: l'aeroporto di Torino oggi è un quinto di quello che era tre anni fa: ecco, quindi quello è il significato.

"Attenzione alla difesa del territorio con interventi mirati di realizzazione di opere di protezione...": ecco, questo l'abbiamo voluto riprendere, perché è un tema che è molto delicato, in quanto l'attenzione nei confronti di questa tematica da parte dei Comuni in primis, in collegamento con l'Assessorato dei lavori pubblici, necessita di un continuo e sollecito intervento; vi è quindi bisogno di fare una pianificazione ancora più accentuata in modo da poter intervenire con un piano di interventi che in qualche modo sia credibile. Credo che l'unica stazione unica appaltante stia partendo, finalmente, anche se con difficoltà, perché unificare quello che è il discorso dei lavori pubblici con gli altri appalti crea non pochi problemi. Ho sentito il discorso di qualcuno che ha detto: "ma quando funzionerà lo Sportello unico?". Vorrei precisare che è una parte che è, diciamo, propedeutica ad un discorso di collegamento con i Comuni, piuttosto con quella che è la sua...cioè la struttura unica appaltante, che invece è regionale e riguarda i lavori grandi su cui si lavorerà. Credo che questa ormai dovrebbe partire, sono pronti a lavorare e quindi credo che ci sia la possibilità di fare un lavoro molto importante per i Comuni e per la Regione.

Ecco, queste sono un po' le considerazioni, che vanno su due aspetti politici che non voglio né enfatizzare, né minimizzare, cioè noi veniamo da un periodo in cui ci trovavamo in difficoltà, abbiamo dichiarato che noi avevamo queste difficoltà e abbiamo cercato di trovare la possibilità di lavorare insieme con altre forze. Credo che questo sia stato visto all'inizio un po' con tutti, poi qualcuno si è sfilato prima, altri hanno continuato a lavorare in una logica di trovare delle connessioni, trovare dei punti di contatto, trovare dei punti che permettessero di agevolare quello che viene fatto, di agevolare nell'interesse comune quelle che sono le soluzioni proposte. Ebbene, questo è l'obiettivo che ci poniamo anche con quest'allargamento della maggioranza, che, come dico, è partito su delle considerazioni molto concrete e molto serie, che sono quelle che abbiamo detto. Chiaramente poi ci sono impegni dove sono collegati a progetti di legge, come l'inclusione sociale, che è già stato presentato e che speriamo di poter attivare prima, che vanno nella logica, auspicata da tanti...però questo credo che sia...su molti dei temi su cui abbiamo già in qualche modo investito si dovranno trovare delle soluzioni in tempi stretti, perché il problema comunque dell'occupazione è ancora un problema serio a tutti i livelli. Ci sono già dei "piccoli segnali", però non sono sicuramente sufficienti per dire che siamo a dei livelli da poter essere fuori dalla crisi. La crisi è ancora forte, è pesante, noi speriamo...come dico, questo non è un accordo che esclude altre possibilità di dialogo, anzi noi siamo per il dialogo, lo ribadiamo e anche per una gestione che possa essere il più possibile collegata con degli indirizzi chiari e seri come sono quelli che ho appena detto, per cui noi riteniamo che la presenza di una forza politica come il PD sia un "aspetto" molto utile e molto serio, perché è basato su dei progetti e non su dei posti, questo ve lo posso garantire: non è per i posti! Sotto quest'aspetto, quindi, credo che si possa lavorare nell'interesse generale tenendo conto di quelle che sono le indicazioni che sono emerse durante questi dibattiti, che sono stati anche piuttosto animati e piuttosto... Grazie.

Si dà atto che dalle ore 17,04 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Vi sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha la facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Ho ascoltato attentamente quanto ha detto il Presidente, ha chiarito alcuni aspetti, però in definitiva il messaggio chiaro che emerge è che comunque si tratta del vecchio programma di maggioranza cui si è cercato di aggiungere alcuni passaggi per rendere un po' meno amara la pillola a qualcuno. La considerazione...poi entrerò nella mia seconda parte dell'intervento, ma nella prima parte io ci tengo a sottolineare che nel Consiglio regionale del 5 luglio del 2013, cioè prima ancora di eleggere il futuro Presidente della Regione e il suo Esecutivo, iniziava la discussione con una mozione d'ordine presentata dal collega Bertin in merito alla legalità rispetto alle regole della trasparenza nella pubblica amministrazione. Fu il primo atto, ma fu un atto assolutamente significativo della volontà di cambiare, di porsi in maniera diversa, frutto di un percorso da noi tutti condiviso, in cui si metteva il cittadino al centro del progetto politico, per cui la bontà delle scelte, la trasparenza, la collegialità nelle scelte politiche al servizio dei valdostani doveva essere, diciamo, la parte, la componente forte, la grande novità di questa legislatura. Si respirava aria nuova di cambiamento, pur essendo minoranza, avevamo un progetto di cui andare fieri, rappresentavamo una parte importante e numerosa di cittadini che si erano riconosciuti in noi, nella nostra azione politica, non fatta di promesse a vanvera, di posti di lavoro senza ricatti e con la voglia di fare chiarezza e pulizia della polvere sotto i tappeti. A due anni di distanza la situazione in Valle non è cambiata, se vogliamo aggiungere qualcosa, è che economicamente la situazione al giorno d'oggi è drammatica: siamo precipitati in una recessione economica, occupazionale senza precedenti, il tutto frutto senz'altro della crisi che attanaglia il sistema Europa, il sistema Italia, il sistema Valle d'Aosta, ma è nostra ferma convinzione che sia anche frutto di scelte politiche che non creano sviluppo, non creano prospettive di ripresa, per cui nulla è cambiato rispetto ad un modello assistenziale fatto di contributi, di assunzioni per parenti e amici, con la sostanziale differenza che le risorse economiche sono sostanzialmente dimezzate. Il momento è difficile, non si può vivere di ricordi, di speranza, ma di fatti e di azioni politiche concrete.

Ha ragione il Capogruppo Farcoz quando parla di nuova forza di governo, di accordo politico, di timori di franchi tiratori, è l'implicita ammissione del fallimento dell'azione politica e amministrativa di questi due anni, perché dico questo? Perché quando ci sono state le idee, quando c'erano le proposte, si è trovata una sintesi, per cui non c'era il problema dei franchi tiratori quando c'erano le idee, quando c'era la sostanza, quando c'era la volontà di cambiare. I franchi tiratori nascevano da quei momenti di grande difficoltà a digerire scelte fatte da qualcun altro, imposte dall'alto, il più delle volte manco discusse, per cui la necessità di ampliare i numeri dell'attuale maggioranza ha due motivi fondamentali: certamente l'ambizione personale di qualcuno, coronare il sogno della vita, ma il motivo più grave, quello che preoccupa di più è che le bugie hanno le gambe corte, per cui l'azione politica è un'azione politica al capolinea e al Presidente della Giunta non basterà aggiungere i numeri ad una maggioranza se poi non riusciremo...non riuscirà ad aggiungere anche quelle idee che dicevo prima. Ci tengo a fare qualche esempio, perché noi in questo periodo abbiamo vissuto un clima di promesse non mantenute, di millantati accordi su patti di stabilità inesistenti o comunque inconcludenti.

Mi riallaccio all'ultimo accordo siglato: quello che ci è stato dipinto - quello famoso riferito al 2014 - come un accordo in cui lo Stato certifica che la Regione ha rispettato i patti. Vede, Presidente, io al suo posto mi sentirei anche preso in giro, nel senso che se quest'accordo lo concludevate prima di aver concluso il bilancio 2014, aveva un senso perché portavate a casa ancora 11 milioni in più da spendere rispetto all'obiettivo eurocompatibile, concludendolo dopo, concludendolo dopo, oltre il danno la beffa, nel senso che avete concluso e certificato un Patto di stabilità a 838 milioni, quando qua l'accordo siglato con il Presidente Renzi vi autorizza a spenderne 849. Erano 11 milioni che probabilmente sarebbero stati comodi all'interno del bilancio regionale, magari per una di quelle proposte che vi avevamo sottoposto, tipo quella: " perché non facciamo una serie di cantieri da aggiudicare in economia per far ripartire il sistema delle piccole imprese, con il criterio della rotazione?". Ci avete detto: "è una bella idea, ma non si può, non ci sono risorse". Allora, oltre il danno la beffa, lo ripeto. Poi l'azione politica, la ricapitalizzazione delle società partecipate con bilanci poco trasparenti in cui avete proceduto a ricapitalizzare senza prospettive, in cui abbiamo veramente investito importanti risorse, per la carità, necessarie in alcuni casi, ma con delle politiche di prospettiva. Abbiamo approvato un bilancio di previsione, approvato dal Consiglio, che di fatto non è il bilancio vero, non è quello assegnato, non è quello spendibile. Allora, queste sono le difficoltà in cui ci si è trovati ad operare, in cui lei ha cercato di mascherare quelle che erano le effettive difficoltà amministrative ed economiche della nostra Regione.

E che dire dei 70 milioni che cancellate per quello che riguarda il discorso della fiscalità nell'assestamento di bilancio? Settanta milioni che vengono cancellati dalla legge di stabilità 2015 approvata dallo Stato e con il voto favorevole dei Parlamentari valdostani. Lei nelle ultime legislature non ha avuto molta fortuna con i Parlamentari valdostani, devo dirlo, per la carità, però questo è un dato di fatto: questa è la conseguenza di una legge che ha avuto il parere favorevole dei nostri Parlamentari, che cancella 70 milioni di fiscalità all'Amministrazione regionale. Noi adesso con il consuntivo dobbiamo per forza prenderne atto.

Abbiamo Enti locali senza più risorse, avete giocato come si fa con il gioco delle tre carte, avete assegnato le risorse in bilancio, non le avete date disponibili, non potevano impegnarle, hanno creato avanzo di amministrazione, e che cos'è successo? L'avanzo di amministrazione della finanza locale è stato conglobato dall'Amministrazione regionale. Faccio esempi perché la gente deve capire queste cose, deve capire qual è l'azione che avete portato avanti in questo periodo, che è un'azione non trasparente! Se le difficoltà ci sono, si parla, si discute, ma non si cerca di mascherare! Il concetto è questo...nessun rapporto e azione sinergica con le altre autonomie speciali, noi viviamo per il nostro mondo, questi hanno sottoscritto già dei patti di stabilità a lunga durata, con prospettive, noi siamo ancora alla porta. In più questi guasconi fiorentini, che portano poco rispetto a chi fu Presidente dei presidenti, che il più delle volte nemmeno chiamano ai tavoli che contano, che disdicono appuntamenti e fanno aspettare in anticamera e il più delle volte non aprono nemmeno l'uscio di casa dei palazzi romani: questa è l'amara verità, dispiace per il sistema Valle d'Aosta. Allora probabilmente il Presidente, stanco dei viaggi romani a vuoto...ecco, la necessità di avere nell'Esecutivo un porta missive, un mediatore di palazzo. Visti i trattamenti che il Presidente Renzi riserva ai colleghi di partito romani, auguriamo al nostro mediatore di palazzo di avere un po' più di considerazione: quella non dimostrata nel considerare, come ha sottolineato il collega Bertin, già da tempo e ben prima di quest'operazione la Valle d'Aosta Regione a guida PD. Questa è la dimostrazione dell'autonomia e della considerazione che a Roma hanno del sistema Valle d'Aosta.

Allora, io penso che abbia sicuramente ragione la collega Fontana che il 6 aprile del 2011 ha detto: "...quello che conta è che la maggioranza autonomista che ha vinto le elezioni del 2008 - allora si parlava del 2008 - dopo aver preso atto del suo fallimento politico, con una mossa ha deciso di imbarcare la destra - allora si parlava della destra, questa volta è la sinistra - per tentare di ottenere tangibili favori dal Governo nazionale e dal Presidente del Consiglio... Lo svilimento delle prerogative della nostra autonomia ridotta ormai a presentarsi a Roma con il cappello in mano per tirare a campare, accettando in cambio qualsiasi compromesso politico...". Sono assolutamente d'accordo con quanto ha dichiarato, collega Fontana, è la mia idea, è assolutamente la mia idea.

Attenzione però, quando si svendono l'autonomia e le competenze, non c'è la sinistra buona o la destra cattiva, esistono solo dignità e volontà di difendere autonomia, competenze e modello Valle d'Aosta. Presidente, lei lo sa che i compromessi sono l'anticamera della perdita delle nostre prerogative autonomiste e statutarie, è inutile che io glielo dica, lei lo sa, perché lei ne è cosciente di questo e, proprio perché ne è cosciente, a me sinceramente dispiace che lei abbia coronato il sogno di Presidente con un monocolore Union Valdôtaine. Lei sicuramente potrà continuare nella sua azione amministrativa ad personam, la Stella Alpina probabilmente è ridotta a leggere e a prendere atto delle sue decisioni in Avenue des Maquisards, dove l'Assessore Baccega potrà far transitare la sua casella di posta personale, ma sarà la Valle d'Aosta a pagarne le conseguenze.

Personalmente a me rimane un grande rammarico: aver smarrito per strada una componente importante del nostro progetto votato dai nostri elettori, l'abbiamo smarrita, il tutto senza certezze di cambiamento e di azione politica. Vaghe promesse ad integrare un programma precedente e regolarmente disatteso, perché fossero almeno state rispettate le promesse e la parte del programma. Non c'è un riferimento alle risorse economiche effettivamente disponibili, è una lunga elencazione di buoni intenti, di buona volontà: "faremo", non c'è un riferimento di carattere economico, non c'è nulla.

Concludo perché tanto hanno già detto i miei colleghi sui contenuti del programma, non ho intenzione di aggiungere null'altro. Concludo con la citazione del collega Donzel quando il 6 aprile 2011...non so se la cantò, perché ci dice: "non sono bravo a cantare", comunque ha citato la canzone di Johnny Dorelli, che diceva: "aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più", ma c'era anche una seconda parte che diceva: "se sposto un po' la seggiola, stai comodo anche tu". Ora, non so se aveva già delle premonizioni o comunque aveva già un potere premonitorio, però di certo è quant'è successo. Dicevo, concludo ricordando a chi si illude di aver messo all'angolo la minoranza che si è solo fatta chiarezza, questo è un momento di chiarezza, per cui nessuno ha messo all'angolo nessuno. La minoranza continuerà a far minoranza in linea e in coerenza con quello con cui ci eravamo presentati agli elettori. Abbiamo solo fatto chiarezza...che quel grande progetto di Renaissance in cui possiamo solo riconoscerci nei principi, ma che non ci appartiene, ma soprattutto non vi appartiene, per cui nessuno può dire che Renaissance è morta, perché Renaissance è viva più che mai, è viva nello spirito dei valdostani, in quelli che credono in una politica di trasparenza e non nelle vane promesse. Se il PD riuscirà a portare nell'Esecutivo anche una minima parte dello spirito di Renaissance, io non avrò il timore a schiacciare il pulsante e dirvi: "bravi". Fino adesso non avete avuto neanche il coraggio di scriverne una minima parte di quello! Non avete preso nessun impegno concreto, non avete preso nulla! Avete scritto sull'acqua! Impegni che non esistono senza un minimo riferimento di carattere economico e il tutto in un momento dove veramente a sognare in grande a volte si fa peccato. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola la collega Morelli, ne ha la facoltà.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Questo 15 luglio è sicuramente una data importante in questa legislatura e ripartirei da quanto ha affermato il collega Gerandin di cui ho apprezzato il tenore dell'intervento. Oggi, 15 luglio, si sancisce definitivamente - e l'annuncio del Presidente Rollandin che indica il collega Donzel quale nuovo Assessore lo sancisce in modo molto chiaro, perché finora, fino all'intervento del Presidente, questo non era ancora emerso - un accordo politico che vede il PD di Matteo Renzi piantare la sua bandierina sulla nostra Regione, sulla Valle d'Aosta. Un'altra Regione, la nostra, si aggiunge sul planisfero delle Regioni dove il Partito Democratico è forza di Governo e quindi la nostra Regione diventa connotata come una regione di centro-sinistra. L'autonomismo diventa marginale, siamo di centro-sinistra. Ora, in generale io da autonomista guardo con interesse alle Regioni di centro-sinistra e immagino che ad un osservatore esterno che guarda la sinistra questa nuova connotazione della Valle d'Aosta possa fare piacere se si pensa che nella scorsa legislatura la nostra Regione era connotata come di centro-destra e infatti ieri un articolo della Repubblica titolava: "Ribaltone in Valle d'Aosta". In realtà, noi, che conosciamo bene la realtà politica dall'interno, sappiamo che l'ingresso del PD nella Giunta valdostana è tutto fuor che un ribaltone. Conosciamo bene il Presidente Rollandin, sappiamo che prima che il PD riesca a cambiare lui, lui avrà cambiato loro, anzi probabilmente li ha già cambiati, così come assistiamo al fatto che viene "premiata" la coerenza di Stella Alpina, l'alleato più fedele dell'Union Valdôtaine, questa Stella Alpina umiliata e offesa, chapeau, Assessore Marquis, per il suo fair play, io credo che non sarei riuscita a fare bene quanto lei.

Non sarà il PD a far mutare l'essenza di questa maggioranza, è una pia illusione, colleghi, una maggioranza che rimane verticistica e che con ogni probabilità, com'è successo per il PdL nella scorsa legislatura, finirà per fagocitare anche il PD. Pare impossibile che questo pensiero, questo rischio non abbia attraversato menti che sono politicamente molto acute. Nonostante questo, oggi 15 luglio il PD valdostano corre questo rischio e cancella deliberatamente con un colpo di spugna quanto ha sostenuto per anni, almeno otto anni, dalla sua fondazione in avanti. Oggi questo PD butta al vento battaglie che ci hanno visto fianco a fianco in tante competizioni elettorali e permettetemi di sentirmi anche toccata personalmente da questo fatto. Battaglie elettorali, a partire dalle politiche del 2006, passando per i referendum, per le elezioni politiche del 2013, per le regionali del 2008, del 2013, dove, sulla base di un'analisi di partenza, di un'analisi condivisa delle criticità e dei problemi della nostra Regione, noi abbiamo siglato assieme un programma di legislatura, un programma comune. Oggi questo PD, per me inspiegabilmente, va a sostenere quello che è stato l'avversario di sempre. Ci verrà spiegato che cos'è cambiato rispetto a quando portavamo avanti queste battaglie insieme. Penso che ci verrà spiegato e non ci accontenteremo di sentirci dire che c'è la crisi e che bisogna avere atteggiamenti responsabili.

Sarebbe molto semplice, qualcuno in parte lo ha fatto, ma bisogna dire molto marginalmente...svolgere un esercizio di ricerca di tutte quelle che sono state le affermazioni forti, le critiche, le accuse che i nostri colleghi del PD hanno rivolto in questi anni alla maggioranza che ora si accingono ad andare a sostenere per metterli in contraddizione. Francamente io non ho cuore di farlo, perché mi sentirei in imbarazzo e non farei che aumentare la mia amarezza, perché oggi il PD valdostano abbandona deliberatamente un progetto politico di rinnovamento nel quale noi abbiamo creduto e in cui continuiamo anche a credere.

Cosa significa che quest'operazione serve per uscire dall'immobilismo? Ma cosa significa? Qualcuno ce lo spieghi. Per uscire dall'immobilismo - nel quale peraltro la maggioranza si è infilata da sola, perché i numeri per governare risicati ce li ha, ce li aveva -, dal nostro punto di vista, c'erano due possibilità: una l'abbiamo tentata assieme l'anno scorso proponendoci in 17 Consiglieri di minoranza con un progetto i cui contenuti rimangono validi tuttora, con un progetto che potesse andare a fare da catalizzatore nei confronti di altri colleghi che avessero condiviso con noi la necessità di prendere le distanze dal sistema, di fare autocritica su una politica regionale che non è più sostenibile per tentare una nuova via. Non ha funzionato, ne abbiamo preso atto, siamo andati avanti, forse era prematuro, forse sull'altra riva non c'erano esattamente dei capitani coraggiosi. L'altra possibilità avrebbe potuto essere un Governo di salute pubblica, qualcuno lo ha già evocato...e anche questo, partendo da un'analisi lucida della situazione e da un'autocritica, andasse ad azzerare l'assetto di governo, mettesse tutti i gruppi consiliari sullo stesso piano, nella condizione di dare il proprio contributo, fissasse alcune priorità forti e permettesse di tornare alle elezioni, per fare sì che fossero i cittadini a decidere di eventuali nuove alleanze, di eventuali nuovi assetti.

Oggi invece il Partito Democratico valdostano, con una manovra che palesemente non rispetta la volontà dei cittadini e anche in modo abbastanza immodesto, attribuendo a sé stesso il merito di sollevare argomenti e temi che sono patrimonio comune di tutta l'opposizione, cambia campo e va ad accrescere le fila della squadra avversaria. Spiace enormemente - e non mi riferisco in particolare al collega Donzel - che qualcuno, per soddisfare le proprie ambizioni personali, si atteggi a salvatore della patria, cercando di dare un'apparenza nobile ad una manovra che di nobile ha ben poco e in fondo, da autonomista, spiace anche che il movimento autonomista di maggioranza glielo lasci fare. Vuol dire che la nostra autonomia è ben fragile, come giustamente ha ricordato il collega Gerandin, e la gente lo ha capito bene, nonostante gli sforzi del PD per crearsi degli alibi addossando talvolta all'ALPE, talvolta all'UVP, talvolta ai Cinque Stelle la responsabilità, quasi come se fossimo stati noi ad indurli in qualche modo a questo cambio. Noi diciamo: siate quanto meno onesti, state andando dove qualcuno di voi vuole andare da tempo, non addossate ad altri le responsabilità che sono solo vostre.

Non fatevi illusioni, perché in questa legislatura, con questa maggioranza fragile, chiunque della minoranza lo avesse voluto avrebbe potuto diventare Assessore, non c'è nessun merito particolare nel diventare Assessori in questa condizione, anzi il bisogno di stabilità è tale per cui chiunque sarebbe stato ben accetto. Il Presidente Rollandin è uomo di lunghissimo corso politico e sa cogliere al volo le occasioni per rafforzare il suo Governo traballante, perché nessun altro ha fatto questo passo finora? Nonostante poi si insinui: "ma voi siete andati lì, ma gli altri sono andati di là", ciò che conta alla fine sono gli atti, sono i fatti. Nessun altro ha fatto questo passo finora...forse perché esistono anche parole come coerenza, dignità o anche solo buon gusto, rispetto.

Noi, lo ha già anticipato molto chiaramente il nostro Capogruppo, continuiamo per la nostra strada cercando di seguire un percorso lineare, e non è sempre facile, portando avanti le nostre proposte, esprimendoci liberamente senza farci condizionare e questo non è banale e temo che qualcuno se ne accorgerà presto della differenza.

In conclusione, per ciò che abbiamo condiviso in questi anni, per i rapporti anche personali che si sono creati fra di noi, io mi sentirei di concedere quanto meno il beneficio del dubbio, come già diceva il collega Gerandin. Se veramente riuscirete a portare a casa risultati significativi, non ci sottrarremo e voteremo a favore, ma oggi, scusateci, ma se dobbiamo basarci su questa bozza di accordo politico, beh, spiace constatare che i contenuti sono un po' raffazzonati all'ultimo momento, insomma - tra l'altro, è una bozza, non ha nemmeno la veste dell'ufficialità -, e, nonostante l'illustrazione che ci ha fatto il collega Farcoz, ripresa poi dal Presidente Rollandin, ci pare che siano privi di una reale profondità e quindi oggi, per quanto ci riguarda, rimane assolutamente prevalente l'amarezza. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Grosjean, ne ha la facoltà.

Grosjean (UVP) - Merci Président.

Mi ero immaginato di fare un discorso in francese, ma credo che ormai potremmo eliminarli anche dalla scuola il francese e il patois, altrimenti Renzi non ci capisce più, visto che siamo arrivati a questa considerazione dell'autonomia, ma la cosa che mi dispiace è che per la seconda volta ci siamo venduti: la prima volta con Silvio, adesso con Matteo, capisco poco di politica, ma la mia lettura è questa.

Mi fa particolarmente piacere però il discorso che ha fatto il Presidente prima, quando dice: "nell'agricoltura va tutto bene, non ci sono problemi, è già tutto a posto, abbiamo solo aggiunto questi due piccoli particolari che presentavano delle difficoltà". Beh, credo che il mondo dell'agricoltura sia fortemente in crisi per le scelte, per i tagli e per tutto quello che ha subito in questi ultimi due o tre anni, perché, è vero, le fiere le manifestazioni, EXPO...ma non so alla fine EXPO quanto porterà effettivamente ai nostri agricoltori, questo lo vedremo poi solo alla fine. Le rassegne sono un momento particolare e non è che dando qualche soldino per le rassegne risolviamo il problema degli agricoltori, c'è tutto il resto da rivedere.

Il problema del CERVIM poi è stato sui giornali in questi giorni. Il CERVIM è stato demolito dalle scelte politiche di chi avete messo a gestire questa società. Negli ultimi anni il CERVIM si è autoazzerato, fino a qualche anno fa c'erano dieci-dodici Paesi che aderivano, siamo a zero, non c'è più nessun Paese, quindi il CERVIM si è autodistrutto. Si è tentato così d'emblée di risolvere dei problemi personali modificando una legge, non si è riusciti, è stato comunque fatto un direttivo dov'è stato licenziato, per delle motivazioni che non conosco ancora, il Direttore e adesso veniamo a parlare di rivitalizzare il CERVIM. Veramente non riesco a capire cosa si voglia rivitalizzare...il CERVIM...e vorrei capire a questo punto a cosa serve il CERVIM all'agricoltura valdostana. Me lo chiedo io, che sono viticoltore di professione e che ho vissuto per una vita in questo sistema, oggi mi chiedo a cosa serve questo CERVIM, cosa vogliamo rivitalizzare. Secondo me, è da rivedere completamente tutto il sistema, è da ricreare qualcosa di nuovo, perché mi sembra veramente che abbiamo toccato il fondo, se quindi con la modifica della Giunta andiamo a dire che dobbiamo rivitalizzare il CERVIM, con tutti i problemi che ci sono in agricoltura e negli altri settori, veramente non vedo delle grosse prospettive.

Rimango comunque fiducioso sui colleghi del PD, perché fino a che sono stati in opposizione avevano sempre portato avanti delle belle proposte e avevano sostenuto delle belle battaglie insieme a noi. Se effettivamente quindi riusciranno a dare una svolta, come diceva già il collega Gerandin prima e poi la collega Morelli, sarò ben lieto anch'io di schiacciare il bottone e di fare i complimenti, purtroppo credo che sia un film già visto in altre occasioni e quindi non sarà così, ma sarà un'ulteriore débâcle per l'autonomia valdostana.

Presidente - La collega Certan ha chiesto la parola.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

La collega Morelli ha definito oggi un passaggio della politica valdostana di profonda amarezza, non posso che confermare che sia di profondissima amarezza. Ho lavorato a lungo con il Partito Democratico in questi anni, gomito a gomito con il Segretario Consigliere Donzel, dal 2006 abbiamo avuto e ci sono stati tanti momenti, tante elezioni in cui abbiamo lavorato alacremente con il PD per un vero cambiamento, almeno così noi pensavamo...che fosse un vero cambiamento. "Mai con questo Presidente, mai con questa maggioranza"...abbiamo passato - l'hanno ricordato anche i colleghi - elezioni politiche, elezioni europee. Ricordo ancora, anche con piacere, la lectio magistralis che mi ha fatto il collega, allora Segretario Donzel, quando ho scritto che per il bene della nostra comunità...ho scritto quello che pensavo politicamente in quel momento importante per la nostra comunità valdostana e ho scritto che si sarebbe dovuto presentare un candidato europeo comune per la Valle d'Aosta. "Mai con questo Presidente, mai con questa maggioranza" era il nucleo della questione, "non è possibile fare una campagna elettorale per le europee con questa maggioranza". Io in quel momento pensavo...e ho pensato anche altre volte che invece in certi momenti bisogna mettere da parte certe querelles personali e andare oltre per una questione solo di opportunità politica, non lo penso in questo momento, assolutamente no.

Abbiamo anche ben chiaro e ho ben chiaro il percorso di scioglimento del Partito Democratico a partito di Renzi anche qua in Valle d'Aosta dal cambio della Segreteria e il mantra autoproclamatorio che Renzi, anche il Renzi di chez nous, ha fatto suo: "siamo fatti per governare à tout prix, a qualunque costo". Io devo dire la verità: fatico molto a descrivere la percezione che provo oggi e fatico a riuscire a trovare delle parole che siano più gentili di nausea, di schifo, a trovare oggi un senso logico, dignitoso, politico a questo percorso. Per una persona normale, quanto mi ritengo io, l'aver sentito certe cose in questi anni e l'aver lavorato in un certo modo, con una certa serietà, con una certa professionalità e vedere oggi la fine che fa questo progetto di cambiamento fa veramente specie. A lei, Presidente Rollandin, come al solito, fa ridere tutto, non so se è il famoso riso isterico, ma è così, fa ridere, quando noi parliamo, lei ride.

Devono aver avuto veramente fifa, una fifa nera i nostri amici del PD quando ALPE con responsabilità e con loro, tra le altre cose, un anno fa ha scelto di confrontarsi sui temi con la maggioranza, con una maggioranza che era in piena crisi, che era stata sfiduciata...deve essere subentrata una fifa tremenda, tanto che lo ripeto, viene ripetuto ogni volta, come un mantra, tutte le volte che capita ci sentiamo dire: "ah, ma voi siete andati la prima volta e gli altri sono andati...". L'ha ricordato bene la mia collega Morelli quando ha detto: "sì, certo, tutti noi abbiamo anche il dovere in quanto eletti di parlare con tutti e di dialogare", poi però abbiamo portato dei documenti che sono stati dati in anticipo e sono stati resi trasparenti ai cittadini e agli elettori; noi quindi non siamo andati a contrattare nulla. Dicevo prima che deve essere subentrata una fifa tremenda, tanto da far scegliere loro in fretta e furia di andare a dialogare loro, da soli, con la maggioranza, anzi sicuramente solo con qualcuno di loro, perché alcuni della maggioranza fino a qualche giorno fa non sapevano proprio niente, anzi fino ad ieri...e di andare direi anche a barattare, perché lei, Presidente Rollandin, ha cercato di essere convincente su questo, è il primo che l'ha trattato della maggioranza, anche perché forse è l'unico che ha parlato, a parte il Capogruppo, quindi ha provato in qualche modo a confortarci, ma credo che la questione sia stata proprio di baratto: di baratto non di temi, perché l'abbiamo visto purtroppo nella bozzina che ci è stata data, non sui temi, ma su qualche posticino di lavoro, su qualche briciolina, su qualche poltroncina privata. Questo ci dispiace, ci dispiace molto, avremmo voluto essere smentiti.

A gennaio avevo chiaramente detto in un mio intervento di sperare di essere smentita quando parlai, chiesi delucidazioni riguardo al cambio un po' strano avvenuto alla presidenza di Film Commission. Quella presidenza è stato un passaggio, ci sono stati poi posti a tempo indeterminato, presidenza forse di commissioni, va a capire...certo è che non è sui temi. Devo dire che già per noi che abbiamo seguito quasi tutte - quasi tutte perché non abbiamo la presunzione di saper tutto - le vicende, tutti i passaggi è molto difficile capire come si possa avere un toupet del genere: presentare oggi un nuovo Governo, un nuovo Esecutivo e dire che è un rimpasto e che va bene una bozza di accordo politico, e va bene così. Mi immagino quanto questo passaggio di oggi allontani sempre di più i cittadini dalla politica, perché è bastato un posto in Giunta, qualsiasi posto in Giunta, non un posto definito per competenze o per maggiore professionalità, no, un posto qualsiasi in Giunta, il primo posto qualsiasi che il Presidente Rollandin è riuscito a liberare per accontentare un movimento e far abbandonare un progetto di coalizione con cui si erano presentati alle elezioni, è bastato davvero poco. Tutti noi ci ricordiamo quanto questi passaggi fossero stato criticati in altre legislature dagli stessi Consiglieri attuali. Diciamo che sono bastate alcune sirene, poche bricioline, dicevo prima, per far togliere i tappi alle orecchie, slegare ogni ormeggio e ogni corda che vi teneva, che vi teneva perlomeno fermi al palo, per correre a braccia aperte con la stessa maggioranza e lo stesso Presidente che in questi anni abbiamo sentito tante volte criticare. Ci chiediamo se stavate bluffando allora o lo state facendo adesso.

Collega, prossimo Assessore Donzel, ho conosciuto in questi anni anche la sua pignoleria, la sua precisione, la sua anche competenza in materia letteraria, come ha fatto ad accettare oggi un documento tanto approssimativo, lei che è tanto attento a soppesare ogni termine, ogni verbo, ogni avverbio, ogni aggettivo sui documenti da altri preparati, oggi come fa a presentarsi, Assessore, con una bozza politica del genere? Questo Governo balneare, come l'ha definito il collega Fabbri, inizia con un documento che non avete neppure firmato e che avete lasciato in bozza.

Stento anche a capire come il collega Guichardaz, così attento ai programmi altrui, in questi anni era il più afferrato e ci ha spesso dato un grande aiuto per farci capire che cosa si scriveva sui programmi e quanto fosse importante rispettare i programmi...ecco, fatichiamo anche a capire come oggi il collega Guichardaz riesca ad accettare un documento dove noi non troviamo nessuna pregiudiziale e nessun condizionamento dei temi in questi anni trattati. Conosco troppo bene il collega e da troppo tempo e ho troppo rispetto per pensare che si sia fatto convincere dalle sirene, spero quindi al più presto di capire quali siano stati veramente i fari illuminanti. Oggi molte persone hanno messo il silenziatore, qualche mese fa le sentivamo dalla piazza, avevano voga, energia, parlavano con toni di voce molto partecipati e da qualche mese non li sentiamo più, non abbiamo più sentito nulla...silenziati ed annullati...per ora va bene così, poi si vedrà, intanto buttiamo alle ortiche un progetto in cui, comunque, noi avevamo creduto fortemente.

Ho detto prima che ero imbarazzata, veramente tanto imbarazzata a leggere questa bozza non tanto per il termine "bozza iniziale", ma ci sono un paio di passaggi politici su cui lei, Presidente Rollandin, che è abilissimo ed è veramente formidabile - e glielo ho già detto una volta - nel girare le cose a suo piacimento e soprattutto a suo vantaggio, oggi non ci ha convinto. Certo, avete messo qualche punto, avete messo solo le cose che lei dice essere complementari agli altri programmi di governo. Gli altri programmi di governo non sono ancora stati svolti, però voi avete messo solo i punti principali, quelli clou. Certo che leggere questi punti...non so se fa sorridere o fa piangere, non so bene quale tipo di sentimento descrivere. Certo è che, quando vediamo scrivere al punto 4: "Lavoro. Questione forestali: creare una o due squadre stagionali, aggiungere una settimana ai cantieri socialmente utili, incentivare autoimpiego...", cioè quando pensiamo che quattro anni fa è stato deliberatamente scelto di lasciare a casa 600 persone, adesso pensare di fare...di scrivere in questo modo un programma del genere fa un attimo...non so, ribrezzo è dire poco!

L'altro passaggio è l'agricoltura. L'hanno detto in tanti, non torno sugli altri argomenti, cioè il settore agricolo sta attraversando un momento di crisi nera per tutta una serie di motivi e noi ci ritroviamo fra i punti clou essenziali: "finanziamento per le rassegne zootecniche", nobile principio per carità, però..."rivitalizzare il CERVIM". Va beh, passiamo attraverso scuola, cultura, università, che è tutto mischiato, fatto così, buttato giù, ad un certo punto si trova: "metodo della concertazione con le parti sociali" e poi in mezzo tra l'educazione musicale e l'università troviamo anche "accordo per un collegamento ferroviario diretto Aosta/Torino con l'arrivo dei bimodali". Bah, tutto il progetto dell'elettrificazione, tutto quello di cui abbiamo sentito in questi anni parlare, mettere sul tavolo...tutto sparito. Meno male che c'è la registrazione, perché potremo andare di nuovo...se ci verrà voglia, se a qualche cittadino valdostano verrà voglia di andare a verificare, potrà andare a sentire che non siamo...poi, per carità, forse siamo rigidi noi che non abbiamo scelto di fare proprio tabula rasa.

Devo dire che la pagina 4 è la più comica, perché inizia con quel famoso "rapporto con Aosta: molto stretto"...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...certo, lei ce l'ha già spiegato...benissimo, siamo contentissimi, guardi, siamo contentissimi che abbiate un rapporto molto stretto con Aosta, io spero che vi sappiate proteggere ben bene...e andate pure avanti in questo modo...questo, a mio avviso, è prendere in giro i cittadini...

(brusìo in aula)

Presidente - Per favore...

Certan (ALPE) - ...perché un programma elettorale di una Giunta, di un Governo regionale che si instaura con un punto del genere io credo che sia ridicolo, ridicolo a dir poco, così come sono ridicoli tutti gli altri punti, probabilmente avevate fretta di finire: dal 15 al 22 è una raffica di roba buttata lì, come ha detto la mia collega, raffazzonata.

"Valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale; riorganizzazione della sanità...", su tutti questi temi non ritorno, perché il collega Chatrian l'aveva già ben esplicitati.

"Riforma del CELVA": lei a suo dire...ce l'ha spiegato, andremo di nuovo a sentirci il suo intervento per capire come ce l'ha spiegato a modo suo e poi, beh, anche l'attenzione alla difesa del territorio. Io mi chiedo anche come si possa redigere un programma e vado anche sulla forma, non solo sulla sostanza, lo so che lei, Presidente Rollandin, che guida questo nuovo...quest'innestata Giunta, è molto pratico, non bada troppo alla forma, va sulla sostanza, però credo che - l'Assessore Rini che lei ha lì al suo fianco potrà confortarla in questo - ogni programmazione, ogni programma debba seguire un certo schema, debba avere degli obiettivi, debba avere dei mezzi, debba avere un metodo, come ha detto il collega Gerandin, dovrebbe avere anche esplicitati i mezzi.

Noi vorremmo sapere oggi, sulla base di questi fogli, dov'è che verranno prese le energie, le risorse, per sviluppare questi...ma io ho fatto il passaggio sulle scuole, perché nella programmazione annuale che viene richiesta agli insegnanti quotidianamente, ma anche annualmente, anche bimestralmente, poi anche semestralmente, la programmazione è fatta in un certo modo e segue un certo schema, che lei sicuramente avrà già avuto modo di vedere, non vengono buttati lì, neanche...questa è una lista della spesa e forse neanche molti di noi quando vanno a fare la spesa non buttano giù i punti così!

"Rapporto con Aosta: molto stretto", scusate, però, io lo trovo veramente una presa in giro e ha ragione lei, Presidente Rollandin, a ridere, perché questa è una presa in giro per i valdostani e per la comunità valdostana.

Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha la facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Velocemente per smorzare un po' questi toni da tragedia greca in cui mi sembra che questa separazione sia stata vissuta in una maniera traumatica. Sinceramente personalmente mi spiace, perché in alcuni momenti sono stati condivisi alcuni punti, alcuni percorsi con i colleghi del PD. Ho difficoltà a capire la loro scelta, mi mancano dei pezzi, sicuramente, però in politica alla fine ci sta tutto e di più. A questo punto quindi cosa dire se non augurarci che il percorso che era stato fatto all'epoca abbia degli strascichi anche nella maggioranza e, di conseguenza, tutto quello che era stato condiviso all'epoca sia portato come contributo all'interno di quello che è il Governo regionale? Io quindi non ne farei una tragedia, la politica è fatta così, ognuno darà le sue valutazioni, gli elettori daranno le loro valutazioni quando sarà il momento, anche perché con una battuta potrei dire che: di solito quando il PD va al Governo, il Movimento Cinque Stelle cresce nei consensi, quindi a noi potrebbe fare anche comodo. Io quindi non sarei così tragico, non sarei neanche a fare i processi alle intenzioni, perché le intenzioni, quello che verrà fatto lo vedremo poi dopo, pur così nella confusione del momento, non riuscendo a capire quali sono state le dinamiche che hanno portato a questa scelta, io lancerei oggi l'hashtag: "Raimondo facci sognare" e noi saremo con te.

Presidente - Grazie. Chiederei per gentilezza a chi ha intenzione di intervenire di prenotarsi. Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Sì, per mozione d'ordine, Presidente. Gradiremmo l'alternanza se l'alternanza esiste...o se è possibile averla visto che c'è stata tutta una serie di interventi di quelle che sono le forze dell'opposizione...se fosse possibile sentire anche qualche vocina magari da parte della maggioranza...

Presidente - Nessun intervento da parte della maggioranza? Per cortesia, ci sono interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Viérin, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Per mozione d'ordine. Visto che si accinge ad intervenire il Capogruppo della Stella Alpina, se possiamo richiamare il Presidente del Consiglio in aula, che è parecchio tempo che non si vede, così siamo tutti presenti. Grazie.

Presidente - Nell'attesa che arrivi il Presidente chiederei comunque...siamo ancora in discussione generale, onde evitare...ci sono interventi? Chiede la parola il Consigliere Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Abbiamo avuto già modo nella discussione di questa mattina di fare un riassunto di quelle che sono state le tappe e i percorsi che ci hanno portato ad affrontare nella seduta odierna diversi punti iscritti all'ordine del giorno, che hanno sicuramente una valenza di carattere politico e proprio questa mattina nel mio intervento io ho fatto un riassunto rispetto a quelli che sono i passaggi che ci hanno portato ad oggi, non starò a ripeterli, sono conosciuti da tutti e molti di voi mi hanno anticipato nell'illustrazione e nell'esplicazione dei passaggi. Il dato fondamentale di tutta una serie di situazioni è legato essenzialmente alla difficoltà nel gestire e nel garantire una stabilità politica anche all'interno di quest'aula con...

Presidente - Chiederei all'aula un po' di silenzio. Grazie.

Borrello (SA) - ...grazie Presidente per l'attenzione.

Fondamentalmente dicevo che c'è stata una serie di passaggi, molti voi negli interventi hanno riassunto e anch'io questa mattina ho avuto modo di ripercorrere tutte le difficoltà nella gestione e nella stabilità di questa maggioranza, legate essenzialmente a dei numeri e a degli equilibri molto precari: 18 a 17, legati al risultato delle elezioni regionali 2013. Tutto questo contesto di precarietà e di mancanza di stabilità politica ha portato all'apertura di tavoli di confronto dal punto di vista politico all'interno di quest'aula consiliare, soprattutto a seguito delle dimissioni dell'Ufficio di Presidenza, come già discusso questa mattina. Un dialogo necessario per produrre dei risultati, per affrontare questa crisi dal punto di vista istituzionale, questa crisi dal punto di vista economico. Apprezzo anche la considerazione che ha fatto il collega Cognetta quando ha detto che la crisi economica si è evoluta in un modello economico differente perché è sicuramente un'analisi che deve essere presa in considerazione. Quest'apertura di dialogo ha portato sicuramente a dei momenti di confronto e all'istituzione di alcuni tavoli di confronto dal punto di vista programmatico: il primo in ordine temporale è sicuramente quello legato al Comune di Aosta, dove c'è stato un confronto fra diversi partiti politici presenti all'interno di quest'aula, ma voglio ricordare quelli che sono stati i tavoli di carattere programmatico per quanto riguarda le riforme, riforme che ricordo sono in fase di realizzazione su diversi temi importanti, soprattutto per quanto riguarda gli Enti locali, la legge elettorale e quant'altro. Il dialogo, lo ricordo, è stato promosso e portato avanti dai partiti e dai movimenti dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina e si è concretizzato in un accordo politico tra tre forze: l'Union, la Stella Alpina e il Partito Democratico, con l'elezione dapprima del Sindaco Fulvio Centoz alla città di Aosta e successivamente con l'apertura di un dialogo politico necessario all'allargamento della maggioranza in Consiglio regionale.

Onde evitare strumentalizzazioni in tal senso, noi, come partito politico, come gruppo consiliare, esprimiamo una valutazione positiva con l'ingresso del Partito Democratico in maggioranza e su un suo rappresentante all'interno del nuovo Esecutivo predisponente. Non siamo però d'accordo sul metodo adottato, un metodo adottato che fin dall'inizio ha previsto l'esclusivo contributo della Stella Alpina per favorire l'ingresso del Partito Democratico nell'Esecutivo regionale. Abbiamo accettato per senso di responsabilità, perché il momento critico lo esige, per dare maggiore solidità alla maggioranza, per affrontare e risolvere celermente i gravi problemi socio-economici della nostra Regione. Infatti ci siamo resi conto sin da subito che in questo percorso così difficile, il percorso di allargamento della maggioranza, un eventuale nostro secco diniego avrebbe portato ad una crisi politica pressoché irreversibile. Riteniamo che una crisi politica in questo momento sia non necessaria e non può essere sopportata e supportata soprattutto dai cittadini valdostani in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo. Questa crisi pressoché irreversibile avrebbe compromesso un progetto politico che dura da tempo e che abbiamo sempre sostenuto con lealtà.

Non siamo soddisfatti dell'atteggiamento che il partner con il quale abbiamo affrontato e vinto le elezioni politiche e regionali e con il quale abbiamo governato e condiviso questi primi due anni di legislatura, che ricordo sono stati caratterizzati da gravi crisi economiche e da forti tensioni a livello istituzionale all'interno di quest'aula, ci ha riservato nella definizione dell'assetto della nuova maggioranza. Questo nostro rammarico e che è un rammarico reale, che esiste, non farà comunque venir meno la nostra lealtà e non faremo mancare al Governo, che rappresenta un progetto che abbiamo condiviso e alla realizzazione del quale abbiamo contribuito, il nostro sostegno e ci impegneremo, lo diciamo sin da subito, con una diversa ripartizione all'interno del gruppo per garantire il nostro contributo con serietà e professionalità.

Per quanto riguarda i temi all'interno del nuovo progetto di governo, molto è già stato detto e ben ha riassunto il Presidente nel suo intervento, quindi non entro nello specifico, ricordo che abbiamo contribuito nell'inserimento di alcuni punti per andare ad offrire un restyling del programma di Governo, che è stato proposto e votato all'interno di quest'aula nel luglio del 2013.

L'ultimo passaggio che voglio fare e che ricordo che, seppur all'interno di un dibattito che è caratterizzato da interventi più di carattere tecnico legati ai punti programmatici e alcuni di carattere politico...il punto iscritto all'ordine del giorno cita, e leggo nel display: "dimissioni dell'Assessore Marquis". Un passaggio quindi necessario, opportuno, dovuto e voluto per ringraziare Pierluigi per il suo gesto di responsabilità, perché sicuramente è un gesto di responsabilità che deve essere apprezzato dapprima dall'aula consiliare, ma da tutti i valdostani, perché permette...e questo era uno dei propositi che ci eravamo posti in tutti i dibattiti che abbiamo fatto in quest'aula consiliare: di dare maggiore stabilità e garantire una governabilità a questa Regione. Un gesto quello del collega Marquis che apprezziamo dal punto di vista umano, dal punto di vista amministrativo e dal punto di vista politico. Lo voglio ringraziare soprattutto per il lavoro svolto, innanzitutto nel ricordare la grande capacità che ha avuto nel produrre degli ottimi rapporti con i sindacati, soprattutto per quanto riguarda le problematiche legate al lavoro e alla gestione delle imprese, ricordando che è stata una prima parte di legislatura ricca di difficoltà legata alla pesante crisi che ha interessato la nostra Regione e con questa crisi - ed è qui l'intervento, il lavoro che ha prodotto il collega Marquis, ed è stato sicuramente un lavoro proficuo - si è resa indispensabile una ridefinizione complessiva dell'approccio in materia di aiuti e sostegno alle imprese. Qui l'impegno è stato rivolto all'aggiornamento e alla revisione di tutte quelle leggi di settore per costituire le basi per il rafforzamento del tessuto produttivo.

Io credo che, al di là di quelle che sono le rivendicazioni di carattere politico, noi oggi siamo qui a supportare come gruppo consiliare questo tipo di passaggio, perché riteniamo che in questo momento i gesti di responsabilità più volte richiamati all'interno di quest'aula non debbono essere solo scritti ed enunciati a parole, ma devono essere atti concreti, atto concreto che il collega Marquis ha messo a disposizione dell'aula consiliare.

Presidente - Altri interventi? Sollecito ancora i colleghi, chi vuole intervenire...siamo in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Cognetta, ne ha facoltà.

Cognetta (M5S) - Sì, grazie Presidente.

Solo per commentare un momento quanto detto dal collega Borrello. Mi ha fatto molto piacere capire che sostanzialmente sono dei responsabili, ci hanno rimesso un posto, ma chissà quanti ne hanno guadagnati nelle partecipate, lo vedremo fra poco, perché loro fanno sempre un discorso di dare-avere, no? Se ci rimettono qualcosa, quindi sicuramente alla fine il loro bilancio sarà positivo, ho imparato a conoscere molto bene il loro modo di fare politica e in effetti è un modo...si può dire democristiano? Senza offendere, penso di sì, non è un'offesa e quindi sicuramente guadagneranno da qualche altra parte. Pensano loro, poi magari succederà che alle elezioni una parte dei loro esponenti di punta passerà in un altro partito, quindi perderanno i voti che hanno guadagnato, ma va beh, abbiamo visto le cose che fa l'Union...sai succede.

Ha poi aggiunto che la crisi sarebbe stata irreversibile e questo avrebbe fatto un enorme danno alla Valle d'Aosta, sarà...fa ridere tutti quanti questa cosa, perché, insomma, dipende, direi io, perché magari si trovava qualche altro responsabile oppure si andava al voto, non è che c'è niente di strano. Magari voi ci avreste rimesso qualcosa, questo potrebbe essere...visti i risultati che ci sono stati ultimamente alle amministrative, sì, probabilmente per voi sarebbe stato un dato irreversibile, però non è che, insomma, sarebbe stato poi così grave.

Morale: abbiamo parlato praticamente per quattro ore di questa cosa, come ha prima sottolineato il mio collega, alla fine poi è solo una questione di posti, il collega Marquis non mi ha ancora spiegato perché ha dovuto lasciare, ma l'ho intuito, diciamo, tradotto dal politichese, da ciò che ha spiegato Borrello, quindi è un sacrificio fatto che però in realtà porterà dei vantaggi. Bene, mi auguro che riusciate sicuramente sia voi...e adesso con l'aiuto dei colleghi del PD, che sicuramente adesso porteranno avanti tutta un'enorme serie di riforme che fino adesso...beh, fino adesso siete riusciti a farle lo stesso, non vi servivano i voti del PD, però va beh, adesso magari adesso avete qualcuno in meno con cui discutere o forse magari avrete meno lavoro nelle commissioni, perché qualcuno di voi era un po' impegnato nelle commissioni e quindi questo gli permette di fare qualche giorno di ferie in più, ma sono dettagli, insomma, queste qui sono tutte cose che possiamo aggiungere da contorno rispetto ad una cosa molto semplice e cioè che alla fine dei conti è soltanto stato uno scambio, poi magari il PD ci aiuta a portare qualche soldo da Roma, che questo non ci fa mai male, visto che siamo un po' con l'acqua alla gola. Speriamo che questi soldi sicuramente serviranno per la popolazione, non sarà vero neanche questo, perché con quello che spendiamo sostanzialmente del nostro bilancio per gli aiuti di vario titolo che vengono fatti alla popolazione...spendiamo una cifra talmente piccola che quello che spendiamo di grosso sono poi...va beh, le spese che abbiamo correnti, quindi gli stipendi e così via, e poco altro.

Alla fine di tutto quanto questo bellissimo discorso quindi resta il fatto che il Consigliere Donzel finalmente diventerà Assessore, sicuramente risolverà tutti i problemi dell'industria, cosa che l'ex Assessore Marquis non è riuscito a fare, probabilmente risolverà anche i problemi della formazione, che sono anch'essi dei grossi problemi che erano in capo all'Assessorato e quindi andrà tutto molto meglio. Mi fa piacere, come ha detto il mio collega prima, magari se ce lo dicevate anche a noi, non so, ci proponevamo anche noi, vi davamo ancora due voti, metti che vi serviva qualcosa in più... Chissà che cosa avremmo avuto in cambio, perché mi viene da chiedermi: chissà che cosa avrei potuto avere, magari non mi interessava...no, forse il mio collega poteva diventare dirigente...va a sapere...no, lui è nell'amministrazione, poteva diventare...mi dispiace...

(interruzione del Consigliere Ferrero, fuori microfono)

...non potevi...va beh, una laurea si compra, non è un problema, insomma, adesso non sottilizzare. Potevamo quindi sicuramente avere dei vantaggi, ahimè, non siamo così responsabili, noi, quando siamo entrati qui, siamo entrati con uno scopo ben preciso e cioè fare opposizione, forse non siamo così intelligenti o così capaci a fare politica, noi stiamo fermi su quello che siamo, mentre altri vedo che sono invece molto più svegli e intelligenti e sicuramente hanno dei vantaggi personali superiori a quelli che riusciamo ad avere noi, ma non importa, va sempre tutto bene.

Ringrazio appunto per l'intervento, spero che presto ci farete notare come quest'azione di governo diventerà più dinamica, ferocemente incisiva e finalmente risolveremo tutti i problemi della Valle d'Aosta e magari qualcuno forse starà meglio di come sta adesso, con "qualcuno" intendo dire qualche cittadino.

Presidente - Grazie Cognetta. Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Non mi aspettavo certo che un dibattito di tipo politico scemasse anche in una sorta di piccolo processo personale, insomma, ho capito che tante pacche sulle spalle che ho avuto in questi anni e gli attestati di stima erano semplicemente di opportunismo politico, c'era bisogno di questo piccolo gruppetto del PD e del partito per fare un cambiamento, ne prendo atto, me ne dispiace sinceramente, perché in questi anni ci sono stati dei momenti anche molto difficili, che ci hanno visti...momenti in cui ci sono state anche delle contrapposizioni forti.

Vorrei ricordare che nel 2009 il PD è corso da solo alle elezioni europee. Qualcuno in fretta e furia scelse di correre alle europee sfruttando il meccanismo del partito piccolo, dell'Italia dei Valori, per riuscire ad eleggere con il meccanismo del listino collegato. Capita eh, cioè, nessuno...in quel momento qualcuno riteneva più vantaggioso dire: "parcheggiati un attimo", no? E ovviamente noi, per non cadere nelle mani del male assoluto, della maggioranza di allora, facemmo una campagna veramente molto molto difficile e quello non era il PD di Renzi, era un PD che Veltroni aveva lasciato completamente in difficoltà, era allora Segretario, pensate, Franceschini, nessuno se lo ricorda neppure. Ci sono stati quindi dei momenti, come il 2010, dove alle amministrative del principale capoluogo di Aosta di nuovo il PD corse non insieme...mi sembra che non sia capitata nessuna tragedia epocale, abbiamo continuato a parlarci e in quel caso non è che io di colpo non avevo più nessuna qualità, nessun valore...mi consenta una battuta, collega Certan, lei che sicuramente vanta fior di titoli accademici...io non ho la sua preparazione in tutti i campi, però le regalerò la mia tesi di laurea quand'ero ancora un ragazzino sui consigli di fabbrica nelle aziende del pinerolese, erano delle aziende metalmeccaniche: la Ribes, SKF, la Microtecnica di Luserna, l'Indesit di None, uno dei più grandi stabilimenti industriali del nord Italia negli anni '70-'80 e poi un breve periodo, ma davvero piccolo all'interno non della categoria scuola, ma della Segreteria confederale della CGIL, vada a vedere di che cosa si occupa la Segreteria confederale della CGIL. Non voglio con questo dire che sono preparato come il collega Marquis, che ringrazio per il gesto di responsabilità che lui insieme al partito della Stella Alpina ha compiuto, però essere sepolti di insulti in questo modo in un dibattito che doveva avere una caratterizzazione politica non è mai una cosa simpatica. Così rispondo che lo scopo della mia vita, caro collega Gerandin, che mi ricordo quando scoprii che era Presidente del CELVA e veniva a portarci le veline dei pareri favorevoli in commissione del CELVA alle proposte di legge dell'Amministrazione regionale...lo scopo della mia vita sono i miei quattro figli, ho un posto di lavoro sicuro, non finirò in mezzo ad una strada finita l'esperienza politica.

Vengo all'importanza di questo percorso politico che abbiamo fatto, un percorso politico che, devo dire, per il gruppo che si chiama Sinistra VdA...e continuerà a chiamarsi Sinistra VdA, e il partito di riferimento principale, cioè il Partito Democratico, non è stato un percorso molto semplice. Ricordo che, per esempio, il gruppo PD-Sinistra VdA non era entusiasta all'interno del Congresso del nostro partito nazionale, non era un segreto, invece mi pareva che il "renzismo" dilagasse in Valle d'Aosta e contaminasse l'UVP. C'era una passione per questa figura, ma liberissimi di aderire ad un credere, noi abbiamo avuto come punto di riferimento un raccordo forte nel nostro gruppo e nel nostro partito. Ovviamente, come in tutte le forze politiche, c'è una competizione aperta, qualcuno cerca di prendere i voti dell'Union, qualcuno della Stella Alpina e qualcun altro nella nostra coalizione cercava di prendere anche i nostri voti, ma è legittimo, questo fa parte della competizione politica in cui si è alleati, ma si è anche in competizione. Per questo vorrei ricordare che alle europee 2014, quindi in un tempo non remoto, per noi del gruppo Sinistra VdA non fu un percorso facile, ci fu addirittura l'autosospensione del gruppo, un momento molto difficile per noi e una parte di forze politiche che ci aveva sostenuto scelse di correre per la lista Tsipras. Oggi non so se stanno sostenendo ancora Tsipras o stanno cercando, aspettano il partito di Varoufakis o di un'altra forza politica ancora. Può darsi, perché si va sempre poi più a sinistra, un po' più in là, però...come dire? in questo percorso anche di dialogo, di cercare di costruire delle cose il gruppo ha fatto anche dei sacrifici pesanti, importanti, sempre cercando di portare nell'aula dei contributi sulle questioni che per noi erano sostanziali e fondamentali del lavoro.

Io penso che non sia col rancore che si fa politica, penso che si faccia politica partendo dal principio che noi ci siamo trovati con una forte spinta del nostro partito ad aprire un dialogo. Un dialogo che poi ci siamo ritrovati in Consiglio regionale...mi stupisco, mi sorprende, ci siamo trovati a quei tavoli di lavoro, eravamo insieme, c'erano delle volte che combaciavano di più le posizioni tra autonomisti: penso alla riforma degli Enti locali. Il nostro Segretario politico, il Sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, continua a scrivere regolarmente che era meglio la fusione dei Comuni. Noi abbiamo lavorato su un discorso di mediazione e abbiamo lavorato per cercare di far lavorare insieme i Comuni. C'erano idee diverse, ma c'è stata la volontà di confrontarsi e di trovare delle soluzioni. Io penso che quel percorso lì non vada assolutamente rinnegato, tant'è che è ripreso in questa cosiddetta "bozza" e magari non va del tutto sottovalutato, tant'è che io l'ho già rivalutato prima di quest'intervento dicendo stamattina che mi aveva fatto molto piacere vedere di nuovo ad un tavolo di lavoro di concertazione il Movimento Cinque Stelle, sulla legge delle partecipate, perché penso che davvero serva il contributo di tutti in questo percorso.

Nel documento si trova che un punto fermo è di dire: "continuiamo con questo lavoro", noi sappiamo che contando tre in aula, a noi converrebbe dire: "no, adesso chiudiamoci nella maggioranza", decidiamocela a tre. Noi siamo qui a dire: "no, si deve continuare un percorso di apertura", poi non so se funzionerà, ognuno è libero di entrarci o non entrarci, di...il tavolo della scuola, per esempio, lanciato l'altro giorno in commissione l'abbiamo ripreso immediatamente e mi pare ci sia una risposta positiva dell'Assessore, però ognuno è libero di dire: "io mi siedo a quel tavolo", "non mi siedo a quel tavolo", "ci faccio sedere questo o quell'altro". Da questo punto di vista, quindi non c'è nessuna voglia di rinnegare e magari questo scarno documento, come l'ha definito qualcuno, che passa...è diventato da "bozza schematica", "una cosa ridicola", "non c'è nulla" a "grande libro dei sogni su cui mancano i soldi per realizzarlo". Allora, o è una cosa ridicola, sui cui non stiamo a perderci tempo, o, se è un libro dei sogni, andiamo a vedere se sogniamo. Io dico solo...faccio un esempio, perché è una battaglia che la collega Fontana ha combattuto strenuamente e che...assolutamente non voglio dire che il PD porta la Renaissance in questa maggioranza, questo non se lo può permettere assolutamente di dire, se è stato detto, è un errore, però un'idea che sicuramente già la collega Fontana aveva cercato di insistere in quel gruppo di lavoro era la questione del reddito minimo di garanzia, di inclusione, come vogliamo chiamarlo. Ebbene, colleghi, si può minimizzare quanto si vuole questo, ma le risorse ci sono per questa fine dell'anno: un milione, forse più, io non sono bravo con i numeri, non ho molte competenze, non ho quelle preparazioni, quelle lauree, però si potrebbe forse riuscire per la fine dell'anno a sbloccare queste risorse. Lo sapete quand'è iniziato il dibattito su questo punto? C'era ancora come Presidente della Giunta Caveri, se ne discuteva in CGIL, io mi ricordo i gruppi di lavoro con i compagni della Rifondazione Comunista, abbiamo chiacchierato per anni e non si è fatto; se riusciremo a farlo, non sarà merito del PD, ma sarà merito di quei Consiglieri regionali che lo voteranno in quest'aula.

Pensate che cosa vuol dire...visto che non siamo noi a dirlo, ma adesso è stato dipinto uno scenario...in più anche qui non tutti, giustamente, ogni forza politica, neanche maggioranza e minoranza, ha una sua sensibilità di lettura della crisi, no? C'è chi dice: "crisi enorme", altri "cambio di sistema", eccetera, ma se noi riusciamo a dare delle risposte in un momento così...cambiare è smuovere la classifica e non lasciarla immobile, no? Questo è il concetto di non svilire alcuni punti scritti in maniera diciamo non letteraria, quindi siamo bocciati dai maestri che correggono le virgole, che contestano i punti di sospensione e quant'altro, però non sottovaluterei questi passaggi, così come non sottovaluterei la parola "stabilizzazione". Il passaggio che siamo riusciti a fare sugli operatori di sostegno cioè era un passaggio atteso, era un passaggio grazie al quale delle persone che hanno fatto concorsi su concorsi finalmente mettono fine ad un punto. Certo non è una soluzione bellissima, esistono ancora dei problemi per gli operatori di sostegno: c'è tutto un discorso della verticalizzazione. C'è qualcuno che ha delle idee? Ha delle soluzioni? Noi del PD avevamo sostenuto l'idea della stabilizzazione anche con part-time verticale, i lavoratori pare l'abbiano accettata a larga maggioranza, adesso magari qualcuno dice: "no, ma io non voglio più il part-time verticale, voglio il tempo pieno, perché voglio guadagnare di più", giustissimo, io li capisco, è una battaglia che i lavoratori devono fare, però...come dire? abbiamo introdotto delle formule.

Allora, quando...poi si può banalizzare tutto, quando qualcuno dice: "eh, ma cosa vuoi che sia una squadra o due dei cantieri forestali, è nulla", beh, ma nel 2010 non ne abbiamo salvata neanche una. Qui si tratta di introdurre un principio di ricostruire un sistema che non può più essere quello del passato, che non può distruggere l'importanza dei lavori delle piccole imprese che si sono attrezzate, che hanno costruito delle professionalità e devono continuare a lavorare, però si può parlare di questo? Per anni è stato un tabù. Adesso lo dico: loro non ci stimano più, ma io personalmente continuo a stimare i colleghi di ALPE. Mi ricordo che loro allora avevano una visione diversa rispetto alla nostra: preferivano fare delle cooperative, lanciarono un'altra legge, è legittimo, noi invece vedevamo che una piccola parte di quel mondo di lavoro poteva essere salvato in quel modo. Proviamo a dirlo...è una cosa svilente parlare di questo? Dobbiamo risolvere il problema di 400 posti di lavoro sennò non valiamo nulla? Sennò siamo dei "nessuno"? Se non risolviamo questo...c'è qualcuno che ha la bacchetta magica per tirar fuori 400 posti di lavoro? Presenti la legge, la discutiamo, vediamo come portarla avanti. Noi abbiamo messo delle piccole idee, dei piccoli contributi, su alcuni temi il titolo serve a dire che su questa cosa ci siamo scontrati duramente, quindi mi fa pure piacere che quando nell'altra legislatura...io sono molto scaramantico, ho portato tutte le scatole con i miei discorsi che avevo tenuto a casa e, quando ho visto il plico di roba, ho detto: che parole buttate al vento! Mi ha fatto piacere che i colleghi come Gerandin siano andati a rileggere, perché sono delle cose, collega Gerandin, che lei mi ha sentito ripetere anche di recente...guardi che, a parte la coniugazione di razzismo, cioè razzi...che fa, che è quella...l'ho capita, eh, le è scappata...

(interruzione del Consigliere Gerandin, fuori microfono)

...lo "scilipotismo" viene bene, il razzismo un po' meno. Ecco, il "donzelismo", però, quello che ha citato lei, non è che uno se ne esce dal suo gruppo e se ne va per i fatti suoi, è un partito che ha fatto tutto un percorso, durato più di un anno, con una nuova segreteria, di scontro-confronto, che è riuscito a costruire faticosamente al suo interno un percorso di condivisione e questo percorso di condivisione è costruito all'interno del gruppo, in cui si perdono anche dei pezzi, non so se voi continuate a fare consensi, che aggregate sempre nuova gente o se magari...alle volte noi abbiamo della gente completamente nuova, alle volte perdiamo dei pezzi in questo percorso molto difficile, in cui qualcuno aveva una visione che assolutamente non era appiattita sull'Union, il Partito Democratico - purtroppo non c'è qui il suo Segretario, devo farne malamente le veci - non ha mai immaginato questo percorso, ho sentito citare Governi di salute pubblica, eccetera, beh, questo l'ho sentito citare anche all'interno del Partito Democratico, ma poi al dunque la volontà politica non è mai arrivata e dentro il partito si sono costruiti dei percorsi.

Quando il partito ci ha chiesto conto del perché non eravamo riusciti ad avere la maggioranza in Regione, cioè la nostra Segreteria ci ha detto: "come mai ci avete detto che eravate in 18 e non lo siete?" Abbiamo detto...tra le persone che hanno legittimamente scelto di fare un passo indietro c'è stato, lo riconosco, il Movimento Cinque Stelle, che legittimamente, l'ho sempre detto, in autonomia, ha ritenuto opportuno non far parte, dichiarando: "noi sosterremo tutte le cose intelligenti che fate, che le faccia Rollandin, che le faccia Gerandin, che le faccia chiunque, ma non entriamo in modo organico in un Governo". Cosa, peraltro, che vediamo confermata dai fatti, perché Emiliano dice al Cinque Stelle: "venite a fare l'Assessore all'ambiente", il Cinque Stelle dice: "no, fallo tu", ma è una scelta che ci sta, è una scelta di un partito che dice: "noi governeremo quando avremo il 50 percento più uno dei consensi, non vogliamo fare delle alleanze con altre forze politiche". Noi questo abbiamo dovuto restituire al nostro Partito Democratico e da lì mi pare che legittimamente chi con un documento più chiaro, più leggibile, perché noi del PD fatichiamo un po' a scrivere, quindi era più chiaro il documento che ALPE portava in giro per discutere, però, scusate, quel Segretario lì di ALPE non c'è più a dire cosa andava a discutere con l'Union Valdôtaine. Beh, è stato sostituito, quindi io non so che cosa abbia detto in quel periodo, cosa abbia fatto, non è più lì. Lo stesso Consigliere Bertin, a cui riconosco grandissima onestà intellettuale, quindi ha dichiarato che non c'era proprio questo percorso così lineare.

La faccio breve: si arriva dunque alle elezioni comunali di Aosta, dove - ripeto - è stato fatto un percorso dal nostro partito molto chiaro e in cui...come dire? dal punto di vista politico, il nostro partito ha ritenuto che ci fosse una sorta di investitura rispetto ad un dialogo politico tra Union Valdôtaine, Stella Alpina e PD. Questa cosa è proseguita ed è arrivata qui oggi con un programma che ha delle lacune enormi, ma non può essere minimizzato così o banalizzato il discorso di una battaglia sull'ospedale, che ci ha visto, scontro duro sul referendum, che ci ha visti scontrarci spesso in quest'aula, dove sarà scritto in una frase sibillina, ma io più la rileggo più mi sembra chiara, si dice: "lì, prima di farci qualunque altra cosa, bisogna capire bene che cosa fare del sito archeologico". Mi permetto di dire al collega Cognetta che avevo fatto la battuta: "mai più aree megalitiche", quindi siamo perfettamente consapevoli che non togliamo un mega ospedale per metterci una mega area megalitica. Il collegamento non è sotterraneo, non è nulla di tutto questo: è un collegamento che può essere anche virtuale, nel senso che c'è un sito qui e un sito di là, chiamiamoli in un unico modo e il visitatore dovrà fare un po' di strada per andare a visitare i due siti, sempre che... Queste valutazioni però non le può fare il Partito Democratico, le deve fare la competente équipe di esperti di questi reperti preziosissimi.

Sulla scuola c'è un concetto fondamentale di adattamento, forse scritto in modo troppo sintetico, ma la volontà è quella di dire: il non recepimento passivo delle norme nazionali. Ovviamente qui ci sono ipotesi diverse, però anche qui vi chiedo...per cortesia, faccio parte del Partito Democratico, cosa c'entra se io ho fatto in passato parte della CGIL, devo sostenere le teorie della CGIL oggi? Il mio partito Democratico è promotore di una riforma in un luogo pubblico, addirittura invitato da voi, sono andato serenamente a dire che già ai tempi della riforma Berlinguer la sinistra si era opposta alla riforma del suo Governo, mi sono permesso di dire cose banali, ovvie, cioè non è un segreto per nessuno che il Governo Prodi cadde anche sulla questione delle riforme sanitarie della Rosy Bindi e sulla riforma della scuola Berlinguer. Ho dichiarato una certa nostra superficialità, che vedo manifestarsi anche in altri Paesi, eh, perché voglio vedere Tsipras dove li trova i voti per confermare il suo percorso, se li trova a sinistra o se deve cercarli nel centro, quindi non è così facile da nessuna parte.

Vorrei poi dire che in agricoltura ha ragione sicuramente il collega Nogara, qui c'è un passaggio...ma quel passaggio lì, che sembra banale...il finanziamento delle rassegne zootecniche era perché era come una cosa che era data per scontata fosse perduta per sempre. C'è un tentativo di dire: su quella roba lì si può fare una riflessione? Tutto qui. Stiamo quindi sereni che non pensiamo che quella sia la soluzione universale, però c'è stato un periodo in cui c'era il timore che quelle risorse non ci fossero...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...ma non è...quello che voglio dirle è che qui nessuno ha la pretesa di dire: "siamo...". Allora, se noi avessimo scritto un programma in pompa magna, avrebbe detto: "ma che presuntuosi quelli del PD che arrivano e pensano di fare tutto loro". Scriviamo una cosa sintetica per dire: "siamo persone umili, vogliamo lavorare sulla concretezza di piccoli fatti", ci dite: "eh, però questa roba qui è sciacquetta". Non è sciacquetta! Questo non lo accetto, perché si sono...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

...e va beh! Per fortuna, nessuno l'ha detto, ho capito male io e quindi ritiro questo concetto...e così potrei sostenere su molte altre cose.

Beh, sul rapporto su Aosta, però, due...siccome anche nell'altra legislatura c'è stata una forte discussione su questo e, come PD, ci esprimemmo anche col voto in alcune situazioni di finanziamento particolare, quello che voglio dire è che nessuno di noi pensa che Aosta abbia un ruolo che debba essere in qualche modo un trattamento riservato rispetto al piccolo Comune di montagna, che ha pari dignità e deve essere anch'esso valorizzato, noi diciamo storicamente, da sempre, nella sinistra che probabilmente su Aosta ricadono delle problematiche che sono delle problematiche ormai di tanti Comuni limitrofi e questo Comune se le deve accollare con dei costi molto forti. Qui questo rapporto stretto vuol dire cercare di costruire una governabilità per la città di Aosta, che in una logica puramente ideologica: "io mi batto per il piccolo Comune", "io mi batto per la capitale", non ha trovato la soluzione in passato. Tantissime soluzioni devono per forza passare da un'intesa, qualunque cosa che tocchi, che sia regionale...deve avere l'approvazione del piano regolatore comunale, eccetera, e quindi c'è una sinergia che viene naturale tra i due Enti. Noi volevamo dire che questa cosa va vissuta in modo positivo.

Credo anche...ma l'ha spiegato molto bene il Presidente...questo passaggio sulla questione dei trasporti e del treno. Siamo reduci da un grosso lavoro di commissione, sarebbe stato veramente assurdo ripetere le cose che abbiamo messo in quel documento approvato dopo un lungo lavoro tutti assieme, cioè uno avrebbe potuto dire: "ma cos'è? Vi copiate i lavori delle commissioni?" Ma quel lavoro è lì, rispettatissimo, noi abbiamo sollevato un problema, per cui che ci sia il bimodale, o che ci sia anche l'elettrificazione, c'è il rischio che un progetto metropolitano nel Piemonte ci faccia comunque scendere ad Ivrea o a Chivasso. Abbiamo detto al Presidente: possiamo lavorare per chiarire questa cosa e stabilire che comunque, o bimodale, o elettrico, ci sia la possibilità di mantenere il collegamento diretto? Io sono stato molto moderato, nel senso di dire che almeno due treni al giorno devono andare giù e tornare su, perché altrimenti rischiamo di fare un investimento enorme sui bimodali e poi di vederci comunque il treno che si ferma e dobbiamo scendere dal bimodale per salire su un altro treno. Sarebbe una follia, sarebbe una sciagura! Ci possiamo trovare prima? È una stupidaggine? Ci possiamo ridere sopra su una cosa così? No, secondo me, non c'è niente da ridere. È una cosa molto seria, molto delicata.

Allora, voglio rassicurare quelli che temono che faccia il portaborse, il collegamento Roma...io non ho mai avuto questa presunzione, so che sono delicatissimi i rapporti col livello nazionale e penso sempre sia meglio che i rapporti siano gestiti direttamente dalle istituzioni. Rapporti di benevolenza, di amicizia, tutto quello che si vuole, ma state sereni, non farò il portaborse per cercare di drenare, scavalcare, attribuirmi meriti di relazioni col partito nazionale, io penso che le nostre istituzioni siano in grado di relazionarsi proficuamente col livello nazionale, altra cosa è una battaglia politica. Mi chiedo anche in tutti questi anni quando mai il PD-Sinistra VdA non ha votato una legge della I Commissione sulle prerogative della nostra Regione. Le battaglie che abbiamo fatto a viso aperto sul federalismo, poi io capisco che qualcuno possa dire: "non condivido le posizioni di alcuni Deputati o del Partito Democratico nazionale, cosa c'entrano con noi?". Noi dentro la nostra...io penso che anche dentro di voi siate plurali. Oggi ho sentito anche delle voci diverse all'interno dei singoli movimenti, non è che...quindi c'è il pluralismo anche nel PD da questo punto di vista.

La volontà quindi non è certo quella di avere la presunzione di risolvere tutto con un colpo di bacchetta magica, è giusto anche citare cose che si sono dette in passato, pensate...se qualcuno è un esegeta del passato, può andarsi a prendere tutte le frasi che ha detto Fidel Castro, Raul Castro nei confronti degli Stati Uniti e vedere in questi giorni quando si aprirà il Consolato...e va lì e gliele cita tutte, gli dice: "cosa fate? Come mai dite...come mai aprite agli Stati Uniti che erano il nemico?". E la stessa cosa negli Stati Uniti, pensate come reagirà la comunità cubana...quando sono andati a prendere i voti della comunità cubana in Florida con la promessa che a Cuba si sarebbe raso a zero il Governo. Divertiamoci a cercare queste citazioni, divertiamoci a cercare le citazioni che si sono fatte in questi anni tra l'Iran e gli Stati Uniti. Qualcuno si arrabbia magari quando escono degli accordi, in questo caso ho visto Israele essere particolarmente adirata dei nuovi rapporti tra Iran e Stati Uniti. Ecco, "noi non valiamo queste cose", quindi citazione del pensiero di Donzel del passato...ogni volta che faccio citazioni con grandi cose dico sempre: noi siamo ad un livello bassissimo, molto più basso, non c'entriamo con tutto questo, però io condivido totalmente quello che ha detto il collega Borrello, cioè noi abbiamo alla fine condiviso e creduto fortemente in un progetto. È un progetto politico che ha un lungo respiro, che non esclude nessuno a priori, proviamo a lavorare e più delle parole conteranno i fatti, per vedere se siamo in grado di fare qualcosa. Mi fa piacere che qualcuno già si è mosso in quest'ottica dicendo: "se i fatti ci saranno, ne prenderemo atto". Grazie. Ah, scusate, se posso vorrei fare una precisazione...

Presidente - Prego Consigliere.

Donzel (PD-SIN.VDA) - ...se all'inizio sono stato un po' affrettato nell'esposizione...vorrei rinnovare il ringraziamento all'Assessore Marquis per la sensibilità dimostrata, perché chiaramente si tratta di un passaggio politico e non di una bocciatura rispetto alle sue qualità e all'attività svolta.

Presidente - Ci sono degli interventi? Ha chiesto la parola la Consigliera Certan, ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

Solo due precisazioni per rassicurare il prossimo Assessore che di sicuro il mio intervento non è stato un insulto. Se lui pensava che noi gli avremmo fatto i complimenti, forse l'abbiamo sorpreso dicendo che ci rammarica questo suo passaggio oggi. Sarò...e credo che saremo fra i primi a fare i complimenti quando tutto quello che ha detto, fra le tante cose anche che la politica è fatta così, di momenti, di passaggi e di cambi...ne prendiamo atto, abbiamo capito, lo dovrà spiegare, lo avrà già fatto, ai cittadini valdostani...abbiamo posizioni diverse e questo è stato detto, e non c'entra niente con gli insulti, sicuramente non potevamo o almeno non credo che fosse importante essere ipocriti e dire che questo suo ingresso in maggioranza è un ingresso che favorirà la comunità valdostana, perché non lo penso e non la pensiamo, se poi invece questo avverrà, saremo i primi a riconoscerlo e gli faccio tutti i miei auguri di poter utilizzare oggi la sua tesi di laurea per il prossimo Assessorato.

Presidente - Ci sono altri interventi? Chiedo ai colleghi di iscriversi. Siamo ancora in discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Nogara, ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Io volevo solo intervenire anche in seguito alla spiegazione che il Presidente ci ha dato, una spiegazione esaustiva su quello che è il nuovo programma, i cambiamenti che sono stati fatti. Quando avevo letto il programma, ero rimasto un po' stupito e sono ancora più stupito dopo la sua spiegazione. Io non vorrei adesso passare per mettere anch'io le citazioni del passato del Consigliere...dell'Assessore Donzel, ma vorrei solo citare la dichiarazione che ha rilasciato alla stampa ieri, penso che non sia un passato così remoto. Allora, le dichiarazioni erano queste: "ora concentreremo gli sforzi sulle cose da fare, che sono tante. Volevamo esserci per cambiare, siamo qui per governare la realtà, la VDA, la Valle d'Aosta, ha bisogno di ripartire". In seguito ha ringraziato l'Assessore Marquis per...che è un vero politico per come ha lasciato il suo posto. Qui vorrei fare un inciso, Assessore Marquis, la voglio ringraziare perché anch'io personalmente...perché diverse volte noi, come gruppo UVP, abbiamo fatto delle interpellanze e lei è sempre stato molto disponibile e sempre preciso nelle sue risposte. Ecco, comunque, Assessore Marquis, ieri il Consigliere Donzel con quanto ha dichiarato a lei come a tutta la Giunta ha dato, ad essere generosi, un po' degli incompetenti perché praticamente ha detto che bisogna entrare per risistemare tante cose: è per quello che io le dico, Presidente, che ero stupito, perché sul programma che ci ha presentato e soprattutto quando lei ce lo ha esposto...sono tutte cose che o sono quasi state fatte, o le state facendo, oppure sono iniziative che tramite interpellanze, mozioni, ordini del giorno sono passate in quest'aula, iniziative presentate dalla minoranza ed è solo per quello...poi io non voglio minimizzare su quello che è stato messo, anzi io ho solo fatto rilevare poche cose. Io quello che voglio far rilevare, e ci credo e lo ribadisco ancora adesso...il fatto di dire che si metta una o due squadre non risolve proprio niente, ci vuole un'organizzazione diversa per riuscire ad essere incisivi in questo momento nel settore selvicolturale valdostano.

Per quanto riguarda il fatto delle mostre zootecniche, è una battaglia che abbiamo fatto insieme col Partito Democratico, l'AREV è riuscita, perché ci è stato dato un finanziamento, a pagare comunque questo. Dicevo che non è in questo momento la cosa importante, mi sembra normale, visto che vengono pagate ancora adesso le mostre zootecniche, i problemi sono altri. Nell'agricoltura, e lo sappiamo tutti, sarebbe stupido qua ricominciare a dire tutte le cose che ci sono e che non vanno, però ce n'è...tutto qui! Allora io mi aspettavo dopo le sue dichiarazioni un programma con fuochi d'artificio, mi scusi, ma con quello che ha dichiarato che si vuole cambiare e si vuole cambiare la Valle d'Aosta, si vuole governare la realtà, io mi aspettavo qualcosa di più...è solo questo, non altro. Grazie.

Si dà atto che dalle ore 18,53 riassume la presidenza il Presidente Marco Viérin.

Viérin M. (Presidente) - Siamo sempre in discussione generale. Altri chiedono la parola? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Ce long débat nous donne la possibilité d'exprimer quelques considérations sur la situation politique. On a anticipé en partie ce matin avec déjà des "externations" sur ce qui est en train de se passer en Vallée d'Aoste. Pour ce qui nous concerne, être autonomistes signifie croire dans certains idéaux. C'est aussi et surtout se reconnaître dans des valeurs de cohérence, de loyauté et surtout des valeurs de liberté; d'ailleurs nous croyons que le peuple valdôtain devrait, et a eu, comme symbole la liberté. Nous travaillons et œuvrons dans une salle où une phrase symbole, emblème de la lutte pour la liberté devrait nous rappeler chaque jour qu'avant tout il y a les idéaux et après il y a les intérêts.

Le passage politique que nous vivons, malgré ce que quelqu'un veut nous faire croire, est une bataille que nous continuions à prêcher, et surtout dans ce passage politique, qui, je disais, est un passage politique qui nous fait comprendre que les valeurs comme liberté et cohérence malheureusement sont toujours plus rares...c'est un passage que nous ne dramatisons pas, mais est un passage politique sur lequel nous voulons exprimer des considérations, car il est trop simple de venir et justifier tout et le contraire de tout en disant que c'est le bien de la Vallée d'Aoste, car quand on a quelque chose à justifier en politique c'est toujours pour le bien de la Vallée d'Aoste, mais nous ne devons pas oublier que le bien de la Vallée d'Aoste est, disons, mené par des représentants des institutions qui sont votés par la communauté et que chacun est libre de faire ce qu'il veut dans cette salle, mais qu'il répond avant tout à ceux qu'il représente.

Allora, abbiamo iniziato una legislatura dove c'erano certi principi, dove delle coalizioni che si sono presentate alle elezioni hanno portato avanti un confronto anche serrato essendoci i numeri molto risicati. Nessun dramma se oggi qualcuno decide di fare un altro percorso, ma che non si venga in quest'aula...forse chi è un po' più novello ci crederà, ma chi non si fa troppo incantare semplicemente dalle parole, ma che bada soprattutto ai fatti e senza rancore, ma soprattutto con un'analisi che cerca di essere un'analisi lucida...beh, da parte nostra c'è una considerazione di fondo: intanto che questo nuovo corso dai toni pacati, anche nell'intervento del collega Donzel, non ci dispiace, ma, secondo noi, deve essere accompagnato dai contenuti che non vediamo, ma non per forza la responsabilità del collega Donzel...

Ciò che noi stiamo cercando di dimostrare o comunque sul quale noi cerchiamo di far luce, com'è stato fatto in passato...semplicemente, secondo noi, questo passaggio politico ha degli aspetti negativi: intanto ha degli aspetti negativi nei confronti della comunità che ci ha eletti, perché noi ci mettiamo nei panni degli elettori: vanno a votare, votano delle coalizioni e il giorno dopo o comunque dopo due anni, senza andare a scomodare Fidel Castro, Raul Castro, e quello che è successo 50 anni fa...scusate, ma rinnegare dopo pochi mesi quello che è stato detto un anno fa o un anno e mezzo fa in quest'aula a noi fa specie e spiegherò il perché, ma senza voler fare delle considerazioni personali, collega Donzel, i toni che abbiamo tenuto in questo dibattito, almeno per quanto ci riguarda, sono toni che vanno su delle considerazioni politiche, strettamente politiche. Noi non abbiamo il rancore che vediamo in altri colleghi, che oggi devono vivere probabilmente un passaggio politico difficile accanto a lei e probabilmente si devono sfogare con altre reazioni. Noi facciamo delle considerazioni politiche che però sono legittime, perché noi crediamo che il suo rancore in questi 7-8 anni di opposizione noi l'abbiamo vissuto dall'altra parte, quindi conosciamo anche i toni che si possono usare quando si crede in qualcosa, ma non devono mai scadere in attacchi personali. Non sono attacchi personali quindi, ma la prima considerazione è che la delusione dell'elettorato è quella che allontana sicuramente la gente dalla politica. Quello è un aspetto che veramente ci dispiace, perché, collega Donzel, il suo primo intervento di questa legislatura - si ricorda? - mi aveva colpito, aveva toccato il fatto delle persone che non erano andate a votare, ringraziando gli elettori lei aveva detto: "rimarremo fedeli all'impegno che abbiamo preso con loro in campagna elettorale". È chiaro che se dopo due anni quell'impegno viene disatteso, forse un po' di sfiducia nelle persone che hanno in qualche modo riposto una fiducia non tanto solo in un movimento, in un partito, ma in una coalizione che doveva rappresentare in modo abbastanza antitetico il cambiamento...è chiaro che tanta delusione se c'è già negli eletti che qui rappresentano quelle persone, immaginiamoci cosa sta capendo fuori la gente in questa legislatura già dove si è fatto di tutto e il contrario di tutto e dove crisi, Governi, non so a che dimissioni siamo, ma penso che siamo ad una quindicina di dimissioni, le abbiamo fatte tutte in questa legislatura! Ora, lei si rivolgeva a queste persone: "c'è una parte di valdostani che sono molto delusi dalla politica e cercheremo in qualche modo di rimetterci in contatto con questa parte di comunità".

La prima considerazione quindi è che questa parte di comunità oggi è ancora più delusa. Non so con che persone ognuno di noi parla, ma parlando con la gente è chiaro che questo passaggio politico, così brutalizzato, prima legato ad un accordo politico su Aosta, oggi in un ingresso, in un innesto in una Giunta che non è un Governo di salute pubblica o, meglio, un Governo di scopo, ma è un accordo politico con chi invece incarna l'antitesi da un punto di vista dei contenuti di ciò che noi abbiamo rappresentato di fronte gli elettori...scusate, ma, secondo noi, è un atto di incoerenza politica. Qui si può tirare fuori tutto, si può andare a scomodare Renzi, chi l'ha votato, intanto, collega Donzel, le ricordo che, quando ho votato per Renzi alle primarie, ero Assessore all'istruzione dell'Union Valdôtaine. Quindi non confondiamo il "renzismo" e chi aveva in quel momento un po' di speranza in Renzi, che forse l'ha un po' persa nel corso del tempo in una politica dei tanti annunci, ma dei fatti probabilmente poco concreti, in una poca concertazione e mi riferisco soprattutto alla fiducia che io ho un po' perso per quanto riguarda la riforma della scuola. Queste sono cose di cui possiamo anche dibattere, ma nei corridoi andare a dire: "ma siete voi dell'UVP che avete favorito Centoz qui in Valle d'Aosta, perché avete votato Renzi alle primarie"...c'era la coda di persone che andavano a votare Renzi alle primarie! Tra l'altro, non lei, collega Donzel, probabilmente quello le diede anche fastidio, ma perché vedevamo in Renzi, in un partito che non ci apparteneva e in elezioni che non avevano nessuna validità un barlume di cambiamento nel Paese in cui bon gré mal gré, si vive. Questo nulla ha a che vedere con altre cose, noi non abbiamo neanche...al di là di questo, noi non portiamo rancore, stia sereno, per usare le sue parole, nel new deal che lei oggi ha cercato di rappresentare nei toni pacati, nelle idee che ha cercato di portare avanti...noi sicuramente prendiamo atto di una certa volontà di voler cambiare le cose.

Noi non condividiamo - ecco il secondo aspetto - il metodo di arrivare per arrivare. Di arrivare in una Giunta, in un Governo, così, con un foglio, due paginette, che dovrebbero portare il cambiamento. E quella che oggi si consuma in un clima surreale, questo passaggio politico, secondo noi, sinceramente non fa bene all'immagine della politica: non fa bene, perché questa legislatura che iniziò con tanta speranza, come ricordava il collega Gerandin, un cambiamento di metodi, contenuti, anche forse neanche troppo da parte nostra, quando si diceva: "ma voi avete semplicemente una battaglia personale", ma noi certi atteggiamenti e certe considerazioni dal punto di vista personale in quest'aula non le abbiamo mai fatte. Alla prima adunanza del Consiglio regionale il collega Guichardaz diceva: "nella mia ingenuità, dovuta sicuramente alla poca esperienza, ma anche ad un'idea forse un po' troppo alta e idealistica della politica, fatico a comprendere come si possa accettare di essere governati da un Presidente condannato in via definitiva per fatti connessi al proprio ufficio", ma è cambiato il Presidente? Ma queste cose non le abbiamo mica dette noi! Ecco perché poi la gente è confusa, e poi si cerca ancora di dare la responsabilità ad altri di certi passaggi che qualcuno vuole giustificare dicendo: "ma sono gli altri che ci hanno...", ma cosa? Uno è libero di cambiare idea, ma ben venga! Noi queste cose non le abbiamo mai espresse.

Tralascio il passaggio sull'Assessore Sorbara di Aosta, perché non c'entra niente qui, comunque non è che uno vuole andare a rivangare gli atti, ma gli atti di questa legislatura sarebbe interessante pubblicarli, mettere a disposizione della comunità le cose che sono state dette, tante cose sono molto interessanti, ma semplicemente come cronaca politica di questa legislatura. Allora, secondo noi, è proprio in questi passaggi politici che nasce la disaffezione nei confronti della classe dirigente, nei confronti della politica. Noi non abbiamo nessun problema a rivendicare certe azioni, certi metodi, certe idee che abbiamo cercato di portare. Tutto ha un limite, i passaggi politici si possono anche fare, ma ripetiamo che noi crediamo che un po' di credibilità, se almeno uno condivide questo valore, si debba portare avanti sempre. Tutto è possibile, oggi, purtroppo, si dimostra che tutto è possibile e in chi ha ancora un po' di speranza..."ma in politica alla fine siete tutti uguali, in politica tanto oggi si dice una cosa, domani si dice il contrario", ma come dargli torto a queste persone che ti dicono questo! Tutto è in vendita, tutto è comprabile, oggi si dimostra che tutto è in vendita, tout est en vente.

Allora, noi non possiamo essere d'accordo su questo passaggio politico. Non possiamo esserlo intanto nei confronti degli elettori, dei valdostani che hanno riposto la fiducia in noi, non possiamo perché nei programmi, e tornerò sul programma, noi non vediamo né in queste due paginette, né nell'espressione che è stata esternata in una correzione del tiro di questa bozza che qualcuno ha cercato di illustrare nessuna rivoluzione, ma neanche piccola, con tutto il rispetto appunto dei punti che sono stati inseriti, anzi noi crediamo che i contenuti del programma di coalizione che avevamo portato avanti avevano dei punti veramente molto incompatibili e non personali. Anche qui, per esempio, sulla sanità avevamo certe idee, ma noi non dicevamo in quest'aula, riferito all'Assessore Fosson, e sempre cito il collega Guichardaz: "in ultimo due considerazioni sulla scelta del candidato Assessore alla sanità. Niente di personale, ho già avuto modo di vedere all'opera il dottor Fosson, non ricordo grandi azioni a difesa del nostro modello sanitario". Allora, anche qui magari gli abbiamo la giacca, magari è un nuovo Assessore Fosson in questo nuovo Governo. Questo per dire che, al di là delle persone che incarnano i progetti, non c'è nulla di nuovo sulla sanità, tranne la questione dell'ospedale, ma tutte le tre pagine di critiche, di contenuti e di idee proposte sulla sanità che provengono dal nostro programma noi non le ritroviamo; possono anche dare fastidio certe considerazioni, ma sono quelle in cui noi crediamo. Allora, tanti punti del programma non ci convincono, la coerenza delle idee noi non la vediamo, ciò che si dice e ciò che si fa non corrisponde nel modo assoluto e soprattutto, per quanto riguarda i punti, ci sono degli aspetti di questo programma che potrebbero addirittura riprevedere ciò che già c'era, con un'aggiunta. D'altronde il Presidente lo ha confermato...e ci riferiamo, per esempio, alla questione della legalità, ecco, tanti avevano citato all'inizio di questa legislatura la legalità. Il collega Gerandin citava un'iniziativa del collega Bertin, attacchi violenti sono stati portati avanti in quest'aula, perché mancava nel programma la questione della legalità. Sia il collega Donzel che il collega Guichardaz, ma anche altri colleghi dell'opposizione avevano criticato questa mancanza della questione della legalità, come la questione dei trasporti...attacchi durissimi alla questione dei bimodali, che oggi invece vengono in qualche modo digeriti...la semplificazione, la burocrazia, tutti temi che sono stati trattati in questi due anni e che si ritrovano qualche riga, ma di cui noi non vediamo traccia nell'azione concreta già da due anni. Allora, quello che ci chiediamo è: "cosa dovremmo dire alla gente, agli elettori?

Partendo da un ordine del giorno che abbiamo presentato, il primo non cambiamento che vediamo, colleghi, è la questione del numero degli Assessorati. Avremo modo di parlarne quando discuteremo quest'ordine del giorno, ma noi crediamo che le grandi battaglie di questi due anni sulla riduzione del numero degli Assessorati, sottoscritta da tutti e quattro i gruppi di opposizione, perlomeno avrebbe potuto essere un buon inizio e quindi in tutto ciò che ha citato, collega Donzel, forse si è dimenticato...o magari avrebbe potuto così spiegarci perché questa battaglia, che magari avete anche proposto e che non è stata accettata, ci risulta invece che nell'ultima proposta della Stella Alpina, nel momento di ridefinizione dell'assetto di Governo, ci fosse un'accettazione di rinuncia da parte loro, ma anche una richiesta del numero del numero Assessorati con la rinuncia di qualcun altro e questa non è stata accetta né dall'Union Valdôtaine e neanche dal Partito Democratico: ecco, questo per dire che la coerenza per noi è più importante di tutte le altre idee politiche o della legittima volontà di cambiare percorso.

Ci fidiamo quindi poco di questo cambiamento e abbiamo così un dubbio che dietro il finto cambiamento ci sia invece l'ambizione di voler in qualche modo far parte di un Governo o comunque far parte di un posto che conta in un momento politico molto delicato e quindi noi non condividiamo anche per questo motivo questo passaggio. Quattro mesi di dialogo per arrivare a due paginette ci sembrano un po' sminuenti, svilenti. Tutto ciò che è stato detto sui contenuti noi lo condividiamo. Si parla di scuola, si parla di cultura, in ambito scolastico in questi ultimi due anni è stato tagliato tanto: pensiamo all'edilizia scolastica, pensiamo alle borse di studio, pensiamo a tutto ciò che è...anche il patois, il patois a scuola si scrive in questo programma... Guardi, Assessore Rini, all'inizio di questa legislatura è stato completamente cancellato il progetto sul patois, quindi sarà da riprendere perché i fondi sono stati molto limitati. La parte di cultura è stata cancellata, c'è stata un'opera di revisionismo si sa, sempre all'inizio di questa legislatura, speriamo che si possa reinvestire in questi settori.

Pensiamo poi ai grandi temi, anche al ruolo della figura del Presidente della Giunta, che qualcuno in questi mesi ha messo in discussione come potere accentrato. Noi, per esempio, non eravamo molto d'accordo sul fatto...abbiamo sempre condiviso che, per esempio, il Presidente fosse anche il Presidente dell'Università, altri hanno fatto battaglie per dire: "no, il Presidente non deve essere il Presidente dell'Associazione Forte di Bard, piuttosto che Presidente dell'Università". Le battaglie storiche su Vivenda...ecco, in questo Consiglio ne parleremo, su una certa gestione del mondo parallelo delle cooperative e soprattutto su considerazioni di metodo, che noi speriamo potranno essere cambiate in questa nuova maggioranza.

Ultime due considerazioni politiche: noi crediamo che dietro a quest'operazione, al di là di chi la subisce, per chi ne trae vantaggio ci sia semplicemente un'operazione per mantenere ben saldo il potere, com'è legittimo anche in politica, dopo essere stato sfiduciato, dopo avere fatto dei rimpasti l'anno scorso, oggi si cerca una stabilità maggiore, peccato che questo abbia trovato sponda in sensibilità con cui noi crediamo di poter condividere certe battaglie di principio, le abbiamo sicuramente condivise e per una maggioranza che oggi non abbiamo sentito non tanto compatta, ma quanto...disponibile a non accettare sempre tutto ciò che viene imposto.

Arrivo alla seconda considerazione: sulla forza politica di Stella Alpina già tanto è stato detto, Stella Alpina ha dimostrato di accettare qualsiasi cosa, anche un briciolo, uno spicchio di potere pur di rimanere in sella, peccato che nella distribuzione delle pene da purgare non si sia tenuto in conto, come qualcun altro ha già sottolineato, che l'Assessore che oggi viene sacrificato è un Assessore che, a nostro modesto parere, ha svolto il proprio operato con pacatezza, con senso di responsabilità. Abbiamo avuto certe iniziative, ma, pur essendo nuovo, ha saputo dimostrare in un settore molto difficile una certa preparazione e noi non vorremmo che quest'Assessore pagasse anche certe scelte politiche alle elezioni comunali sul territorio, che lo hanno visto non allineato con il pensiero unico. Questo ci dispiace ancora di più, perché anche in questo modo si annulla la libertà e quella nella quale noi crediamo e quindi ha la nostra piena solidarietà, Assessore Marquis, perché lei ha dimostrato coraggio, non solo in questo passaggio politico, ma sappiamo bene che, quando ci si mette contro il sistema, si rischiano certe ritorsioni. Noi crediamo che lei abbia affrontato con coraggio questo passaggio politico, crediamo però che non sia sufficiente e che l'unione di tanti che forse subiscono certe vessazioni potrà rappresentare un certo cambiamento reale di questa situazione politica e non solo in Valle d'Aosta, perché ci dispiace veramente che anche agli occhi della comunità a pagare siano quelli che hanno il coraggio di osare.

Noi crediamo che ciò che oggi è stato importante in questo dibattito politico è aver saputo esprimere le proprie idee e soprattutto aver saputo anche confrontarsi sui contenuti, che è l'aspetto più importante che da domani farà parte della nostra azione politica. Noi non facciamo nessun processo alle intenzioni sui contenuti, anche se li riteniamo deboli, ma crediamo che siano soprattutto le azioni concrete per il cambiamento che ci potranno accomunare. Ci associamo a chi ha detto che se verranno azioni nuove di rinnovamento, che abbiamo cercato di fare e di portare avanti dai banchi dell'opposizione, noi continueremo ad appoggiarlo.

Noi non riteniamo che se si porta un minimo cambiamento, ci si debba gettare nel Governo regionale perché questo cambiamento sta arrivando, questo è diverso, il cambiamento si può portare anche dai banchi dell'opposizione, lo abbiamo dimostrato su certe norme, al bilancio scorso abbiamo cercato di dialogare, di portare avanti certe iniziative, i cantieri forestali sono stati citati, sono stati frutto di lavoro in commissione e poi in quest'aula da parte delle forze di opposizione, e anche e soprattutto quando i numeri sono risicati, si può portare un cambiamento maggiore dall'opposizione. È chiaro che forse è più comodo sedersi in Giunta e cercare di...anzi sperare, avendo un vantaggio personale, che qualcosa possa cambiare, ma non fatevi troppe illusioni, perché il cambiamento con una morsa del genere e soprattutto in un programma che già sta facendo il suo corso e che è iniziato nel 2013 sarà un'impresa molto ardua.

Nous souhaitons que cette phase politique puisse en effet, comme d'autres collègues l'ont dit, faire un peu de clarté. Nous avons besoin aujourd'hui de comprendre qui a encore la volonté de se battre pour le changement et nous ne croyons pas que le changement puisse arriver tout court en proposant quelques faibles propositions que nous avons vues dans cette action du nouveau Gouvernement. Nous restons cohérents avec nos idées, nous restons cohérents avec un projet politique qui nous a vu abandonner un certain parcours, parce que nous ne partageons plus les méthodes et plus les contenus et nous restons convaincus que celui-ci a été un bon choix.

Presidente - Grazie collega.

Altri chiedono la parola? Ricordo che siamo in discussione generale. Se non ci sono altri colleghi, chiudiamo la discussione generale. Per la replica...il Presidente della Regione? Perché dopo la replica dovremmo analizzare l'ordine del giorno. Non ci sono repliche, quindi esaminiamo l'ordine del giorno. Chi intende illustrare l'ordine del giorno? Ricordo che l'ordine del giorno è stato presentato dalle forze di opposizione in merito alla riduzione degli Assessorati. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, brevemente, è un ordine del giorno che è paro paro ad un ordine del giorno che è stato presentato all'insediamento nel 2013 del primo Governo, quindi non abbiamo neanche ridigitato il testo, abbiamo semplicemente fotocopiato, abbiamo tolto la firma di Donzel e riproponiamo qualcosa in cui crediamo. È un ordine del giorno semplicissimo. Tutti i movimenti o partiti che si sono presentati alle elezioni regionali del 2013 hanno proposto la riduzione del numero degli Assessorati: chi 6, il PD, chi 7, chi non aveva messo il numero, però, ecco, un po' tutti presi soprattutto da una considerazione: che è un momento di difficoltà e di crisi...e soprattutto per un numero di Assessorati che proporzionato al numero di Consiglieri è tra i più elevati d'Italia, aveva portato a promettere in campagna elettorale questa questione. Alla prima adunanza del Consiglio ci fu anche un grande dibattito tra il PD e la Stella Alpina sulla primogenitura, su chi riduceva di più, sui costi della politica: "noi siamo partiti prima e l'abbiamo detto prima", "abbiamo fatto la riforma", "abbiamo depositato", "voi non c'eravate", "non avete votato", vi ricordate? Anche qui, ricordando un po' il passato, Presidente, addirittura nella scorsa legislatura aveva annunciato la soppressione dell'Assessorato dell'ambiente, in questa legislatura ne abbiamo parlato e discusso tantissime volte. Uno dei primi atti che chiediamo al futuro Assessore, al candidato Assessore e al movimento che rappresenta di dimostrare in termini di coerenza e di questo cambiamento che deve arrivare attraverso questa scelta politica è quello di portare avanti - e ve lo chiediamo noi delle forze di opposizione, ve lo chiediamo, visto che oggi siete in maggioranza e avete più peso - la prima battaglia che abbiamo condiviso tutti assieme: la battaglia della riduzione del numero degli Assessorati. Il collega Donzel ha detto benissimo in uno degli interventi: "è vero, la riforma del numero, la riduzione del numero dei Consiglieri è costituzionale". Si arrabbiò tantissimo perché il Presidente disse che la riforma costituzionale doveva avere dei crismi a Roma e lui disse, come noi tutti dicemmo: "questa è una cosa che si può fare subito"; allora, noi vi diciamo che questa è una cosa che si può fare subito. E sotto la tettoia del Bataclan si citavano gli incontri e i comizi elettorali, che avevano promesso queste cose..."e i nostri elettori, i vostri elettori sono stufi di sentirsi raccontare delle frottole, la gente, gli elettori e anche quelli che non hanno votato, che si sono astenuti e che hanno preferito dare un segnale alla politica sono stufi di essere trattati come amanti di terza o di quarta fila".

Noi crediamo fortemente in questa cosa, crediamo che il numero degli Assessorati possa essere ridotto semplicemente con un atto, che non è una legge, che non è un iter burocratico molto lungo e neanche legislativo, ma che è una questione molto semplice. Com'è stato ricordato in passato, è chiaro che è una volontà politica, ma è una volontà politica che deve materializzarsi, quindi semplicemente vorremmo sapere qual è l'intenzione, anche se non è che ci facciamo illusioni, abbiamo intuito che già è stata dura sacrificare un Assessore senza sacrificare l'Assessorato. È chiaro che, sacrificando un Assessorato, si sarebbero dovuti sacrificare un Assessore sull'Assessorato e più un altro Assessore sull'Assessorato soppresso e che quindi probabilmente assieme alla vicenda della Presidenza del Consiglio i numeri non sarebbero quadrati. Fatto è che, visto che si è parlato tanto di cambiamento della Valle d'Aosta e di grande momento di difficoltà e di dialogo che ha portato una forza politica ad incidere in modo preponderante sul futuro di questa legislatura, il primo atto molto semplice che vi chiediamo è quello della riduzione del numero degli Assessorati.

Presidente - Grazie collega. Ci sono altre richieste di intervento dei proponenti? Non ci sono altre richieste di intervento. Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Je crois que ce que vient de dire le collègue à propos des Assessorats correspond au vrai...de la part de celles qui ont été à son temps les propositions faites pendant la campagne électorale. Le fait que je crois a été considéré au moment...déjà au début de cette législature a été le changement qui devait être tenu par rapport à ce qu'on imaginait avec la loi qui avait été approuvée à son temps, après le referendum... je crois que la question de l'environnement a pris un rôle, une importance différente. Je crois que dans ces mois, dans ces deux années il y a eu la possibilité de démontrer que l'activité menée par l'Assessorat qui a géré ce dossier, qui est encore difficile, mais qui a été encore plus difficile au moment où il y a eu un changement radical d'indication...comme vous le savez, on a accepté le résultat du referendum.

Par conséquent, nous retenons qu'à moitié de la législature il n'y a pas de possibilités aujourd'hui de tout simplement anéantir et réduire donc le numéro des Assessorats avec des considérations qui remontent à cette période, nous retenons important qui soit maintenu ce rôle. Je crois que ce rôle donnera sans doute la possibilité de vérifier ce qui s'est déjà passé, on peut aller dans le système nouveau qui est encore plein d'initiatives à porter de l'avant et qui devra donner des satisfactions pas seulement pour le changement de méthode, pour le fait du point de vue environnemental d'avoir des conséquences positives, mais aussi de présenter des progrès par rapport à celle qui est la réduction des coûts des déchets pour la population, ce qui est un point d'interrogation que je crois existe. Pour toutes ces raisons donc on ne partage pas cet ordre du jour, comme il a déjà été dit il y a quelques instants. Je crois donc que les raisons soient solides et elles vont dans la direction de maintenir l'Assessorat.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Vede, Presidente Rollandin, non ci ha convinto, non era convinto neanche lei nell'illustrare, nel declinare quelle che sono le motivazioni, per quanto ci riguarda, indubbiamente, una mia considerazione a voce alta, prendo le responsabilità come lei si prende le sue responsabilità quando les raisons sont solides...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...sì, lei è convinto, io sono convinto del contrario...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, non è normale, ma poi se lei vuole fare qualche battuta...è tutto uno scherzo...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

Presidente - Colleghi...

Chatrian (ALPE) - ...va benissimo, Presidente Viérin...

Presidente - ...prego Consigliere Chatrian, ha la facoltà di parlare.

Chatrian (ALPE) - ...è tutto un gioco...quindi stiamo parlando comunque di un impegno che, dal nostro punto di vista, avevamo scritto nero su bianco sul nostro programma, diverse volte affrontato in sede di Consiglio regionale in quest'Assemblea, più volte abbiamo presentato degli ordini del giorno e delle mozioni su questo tema e abbiamo capito la posizione del Presidente Rollandin: les raisons sont solides, donc on continue comme ça et ça va bien Madame la Marquise et demain on verra. Al di là della posizione del Presidente Rollandin, il gruppo ALPE sinceramente in questo momento gradirebbe avere invece delle risposte dai colleghi del PD. Solo qualche mese fa proprio su questo tema...non sono andato a perdere grandi minuti a andare a ricercare tutte le vecchie dichiarazioni fatte in quest'aula negli ultimi sette anni, sinceramente non mi entusiasma il passato, però conoscere il passato è sempre importante, me lo hanno insegnato da piccolo, la storia a me piace, la conosco, cerco di documentarmi, ma soprattutto sovente noi di ALPE siamo proiettati al domani. Le parole però hanno un proprio peso, il tastino che sovente appoggiamo qua ha un suo valore e rappresentano comunque dei posizionamenti e delle prese di posizione. Il collega Donzel nel giugno 2014 fece questi passaggi, a mio avviso condivisibili, nei confronti del collega Restano e li leggo, sono brevi...fra l'altro, noi avevamo chiesto al collega Restano in sede di dialogo che ci fosse immediatamente un biglietto da visita del cambiamento, questo vero cambiamento, lo avevo chiamato così e come ci si presenta? Ci si presenta in sette? Non in otto? Perché Presidente Rollandin? È lei che più volte accenna che si potrà ridurre il numero degli Assessorati. Tra le varie cose che timidamente il PD ha chiesto, timidamente, c'è "cominciamo almeno a ridurre il numero degli Assessorati", Presidente Rollandin. Lei ha dimostrato di avere anche due interim nell'altra legislatura, cioè di andare neanche a sette, ma a sei. Si può, ma probabilmente non si vuole: non si vuole perché, come qualche collega prima di me ha accennato e faceva riferimento ai colleghi dell'ALPE, dell'UVP, ci sono logiche spartitorie che nulla hanno a che vedere con l'interesse generale dei valdostani e questo, guardate, che è un vero peccato, perché qualche piccolo segnale...ripeto: qualche piccolo segnale, non grandi cose, "veramente vogliamo cambiare"...aiuta questo dialogo. Penso che queste parole dicano tutta la situazione comunque delle scelte maturate in questi mesi, in questi anni; gradiremmo avere su questo tema una risposta e su quest'ordine del giorno, perché è un impegno, abbiamo capito la posizione del Presidente Rollandin: "les raisons sont solides", ma gradiremmo avere una risposta dai colleghi del PD.

Presidente - Altri colleghi sull'ordine del giorno? Ricordo che, dopo l'intervento della Giunta, può prendere la parola un Consigliere per gruppo o i proponenti. Non vedo altre richieste...la parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Semplicemente per sollecitare questa presa di posizione, perché è una risoluzione che di fatto riprende, come giustamente ha riconosciuto anche il Presidente Rollandin, quelli che erano i contenuti di tutti i programmi elettorali, per cui non c'è nulla, diciamo, al di fuori degli schemi anche in merito a quelle che sono le scelte che avevano fatto i partiti quando si sono presentati alla competizione elettorale. Volevo anche ricordare che la riduzione degli Assessorati, Presidente, fa parte del programma di legislatura, non solo del programma del singolo partito dell'Union Valdôtaine, Stella Alpina o UVP, o chi per esso...PD, fa parte anche del programma elettorale.

Vorrei citare che all'atto del suo insediamento, Presidente, il 5 luglio 2013 in quest'aula si parlò anche di humour anglosassone, di trovata di ingegno, perché all'interno di questo passaggio si diceva: "attivare con tutte le forze politiche il confronto per verificare la validità...", compreso quello che era il numero degli Assessori. Questo passaggio si concluse con: "ma ci prendete anche in giro" e soprattutto si concluse questo passaggio dicendo: "volete ridurre il numero degli Assessori, venite a presentarcene otto, sarebbe più onesto dire: "per esigenze organizzative, manteniamo la Giunta, per esigenze organizzative, ce ne servono otto"". Questo è un passaggio di...se volete, vi dico anche di chi, ma immagino che avrete capito di chi era questo passaggio, è un passaggio condivisibile, perché torno a dire era coerente con i programmi dei vari movimenti e partiti, ma soprattutto era un programma e faceva parte integrante del suo programma. Ora, Presidente, tenuto conto che ci presenta un programma con poche aggiunte integrative a quello che era il programma originale, se avete cambiato idea per le motivazioni che avete dato, correggetelo, correggete il programma che ci avete presentato, ditelo che la riduzione degli Assessorati non fa più parte del vostro programma, avete l'occasione per farlo! Questa è la considerazione di fatto, perché non potete mantenere una parte di programma e poi in aula dire: "no, per esigenze organizzative, l'Assessorato dell'environnement è fondamentale per l'organizzazione del sistema di raccolta rifiuti in Valle d'Aosta". Nessuno vi ha detto di cancellare l'Assessorat de l'environnement, decidete voi chi è superfluo. Abbiamo degli Assessorati, l'ho già detto in una precedente adunanza del Consiglio che pagati gli stipendi...l'environnement, pagata l'ARPA, l'agricoltura...pagati gli stipendi avete praticamente, salvo i fondi europei di cui fate riferimento all'interno dei capitoli di bilancio, risorse praticamente solo esclusivamente per pagare la parte corrente del personale. Ora, decidete voi il modello organizzativo, ci mancherebbe, però la logica è questa. Se avete cambiato idea, ne prendiamo atto, ma abbiate la coerenza di scriverlo, lo scrivete nel nuovo programma di legislatura. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Una piccola richiesta di precisazione da parte del Presidente Rollandin, già il collega Gerandin che mi ha preceduto ha chiarito la questione dicendo: "ma se bisogna ridurre gli Assessorati, non per forza questa scelta deve ricadere sull'ambiente". Una cosa che fa strano aver sentito dire è che, a causa del referendum e per non andare a pesare sui cittadini per i costi derivanti dalla raccolta dei rifiuti, dello smaltimento dei rifiuti, non si può dare corso a questo, ma il referendum è avvenuto nel 2012. La campagna elettorale dove si è promesso che si sarebbe fatta la riduzione degli Assessorati era nel 2013, quindi che c'entra questo? Veramente a noi sfugge e i costi per i cittadini derivano da altre scelte, non dal fatto di aver dovuto rispettare la scelta referendaria, ma, volendo cogliere una proposta che derivava proprio dal PD, perché tra gli emendamenti che erano stati fatti in finanziaria ce n'era uno che era anche interessante, era quello di dire: "non riducete gli Assessorati, ma mettete un tetto di spesa, per cui a parità di costi potete scegliere il numero degli Assessorati che volete, anche 20, l'importante è che i costi siano contenuti", quindi se, per esigenze organizzative, si vuole andare a mantenere gli Assessorati, potete porre un tetto di spesa per cui l'effetto a carico dei cittadini è poi lo stesso. Su questo noi gradiremmo avere una spiegazione perché sennò veramente ci sfugge la logica che ha ispirato la risposta del Presidente. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri colleghi? Non vedo altri colleghi quindi poniamo in votazione l'ordine del giorno...la parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Sì, ancora cinque minuti semplicemente per ribadire due concetti: intanto che ci saremmo aspettati, perlomeno, per l'onestà intellettuale che è stata sbandierata oggi, che si esprimessero le altre forze politiche. Al di là dei proponenti, ci sono delle forze di maggioranza, abbiamo anche sollecitato, ma non per polemica le forze. Il dibattito a cui tante forze politiche non si sono mai sottratte, fa strano che non ci sia neppure il coraggio di schiacciare il bottoncino e dire: "ma noi abbiamo cambiato idea, noi la vediamo così, purtroppo il nostro cambiamento passa attraverso un Assessorato in più, dobbiamo avere un posto anche noi", ditelo, non c'è nessun problema. Questo non è proprio il confronto che avete tanto sbandierato in questi anni di opposizione, ma proprio anche nell'opposizione dura che vi abbiamo riconosciuto in certi passaggi.

Un'altra considerazione è che nessuno ha citato l'Assessorato dell'ambiente, Presidente. Lei aveva annunciato nella scorsa legislatura che l'Assessorato dell'ambiente sarebbe stato soppresso, ma ci sono anche altre possibilità. Quando noi parliamo di Assessorati non è che ci arroghiamo il diritto addirittura di dire: "ma dovete togliere l'Assessorato A piuttosto che l'Assessorato B", queste sono scelte che vi lasciamo tranquillamente e che sono scelte amministrative e anche un po' politiche, perché se si toglie l'Assessorato dei lavori pubblici, mamma mia la Stella Alpina poi non ha neanche più un Assessorato in Giunta, come si fa? Non è che...già non ne ha più in pratica perché...però non è che possiamo, dico questo come una battuta per dire...noi chiediamo semplicemente che sia ridotto il numero degli Assessorati, poi accorpate le deleghe. Era interessante l'intervento, visto che tanto oggi è il giorno in cui tiriamo fuori gli interventi perché sono troppo interessanti, del collega Donzel che diceva: "non ridurre il numero degli Assessorati risponde all'esigenza di qualche cittadino, due Assessori in più si siederanno lì e i loro due segretari particolari, ecco, questi qui avranno una risposta, per tutti gli altri cittadini che vogliono la garanzia dei servizi pubblici, la riduzione dei costi delle mense scolastiche e tratterremo dei soldi per i giovani che studiano, le borse di studio...per l'Università si dirà: "non ci sono soldi" e però per i due Assessori i soldi ci sono". Allora, tutto bene, però almeno la dignità di essere coerenti in una cosa che si è detta qualche mese fa e che oggi semplicemente nella prova del nove...dire: "va beh, noi siamo portatori del cambiamento", ma se non cambiate neanche il numero degli Assessori, che è stata una delle battaglie di questi due anni, cosa volete cambiare, la Valle d'Aosta? Ma siamo seri!

Allora, va tutto bene, nessuno ha voluto fare dibattiti personali, però questo è un dibattito politico, scusate! "Agli elettori - poi concludo - ...agli impegni corali presi con gli elettori di fermare questa corsa agli Assessorati. Non ci siamo riusciti - perché l'ordine del giorno non è stato approvato, già allora non è che... - ma ci ritenteremo in questa legislatura, e cercheremo di far capire che è inutile predicare per giorni e giorni di dibattito sul programma: "saremo vicini alle famiglie, aiuteremo i disabili e faremo di tutto per gli altri", e quando dobbiamo dare la prova di serietà, la prova di serietà non c'è! C'è la prova di occupazione delle poltrone...contenti voi, ma non contenti noi!".

Concludo dicendo - e avevo cercato di illustrarlo nel precedente intervento - che sono queste cose che fanno ridere la gente o, meglio, che fanno arrabbiare pesantemente la gente, perché se non siamo neanche in grado di dire una cosa qualche mese prima, qualche settimana prima in campagna elettorale e poi di metterlo in pratica, ma che credibilità può avere la classe politica, la classe dirigente? Ma poi ci lamentiamo che la gente non va a votare o magari vota qualche protesta esagerata...poi si dice: "ma c'è la deriva delle destre", "c'è la deriva...", ma chissà come mai arriva la deriva, ma chissà come mai... La deriva non è che nasce nelle persone perché tutto va bene o comunque perché le cose sono più o meno regolari. Tutti sanno che c'è la crisi, che c'è la difficoltà, che amministrare non è facile. Questo non è difficile, è semplicemente un messaggio che voi potevate portare.

Concludendo ripetiamo che non è il cambiamento che voi avete sbandierato. Se non riuscite neanche a cambiare in una semplice battaglia che abbiamo portato avanti in questi due anni, che poteva essere pregiudiziale per l'ingresso nel Governo, sicuramente non cambierete le sorti e soprattutto non farete il bene della Valle d'Aosta.

Presidente - Altri colleghi? Passiamo alla votazione. Prego colleghi, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 14

Contrari: 21

L'Assemblea respinge l'ordine del giorno.