Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1113 del 26 marzo 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1113/XIV - Disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione regionale)".

Presidente - Ricordo all'aula che eravamo al punto 29.02; avevamo chiuso la discussione generale, quindi partiamo da questo dato. Qualcuno chiede la parola per la replica oppure si inizia con le dichiarazioni di voto? La parola all'Assessore Testolin.

Testolin (UV) - Grazie Presidente.

Dopo gli interventi di ieri, oggi siamo qua a discutere un disegno di legge che prevede le modificazioni di una norma, la 44 del 2010, relativa alla costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi a favore dell'Amministrazione regionale. L'articolo di legge che prendiamo in considerazione prevede l'ampliamento dei servizi che la società può svolgere a favore dell'Amministrazione regionale, introducendo tra questi servizi appunto il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relativa ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane affidati a ditte esterne o eseguiti in amministrazione diretta.

Credo sia opportuno partire dalla necessità che questa norma va a sanare per poter poi sviluppare alcune considerazioni; la necessità, dunque, è evidentemente quella di supportare gli uffici dell'Assessorato nell'attività progettuale e di direzione operativa legata ai cantieri forestali, siano essi esternalizzati che gestiti internamente. Il tema che coinvolge gli impiegati forestali (e lo si è detto anche ieri nelle varie precisazioni) è un tema che affonda le sue radici nel passato e che nel passato ha visto un certo tipo di evoluzione all'interno di un contesto lavorativo e occupazionale, ma anche finanziario e normativo, con prospettive di sviluppo molto diverse rispetto a quello che oggi ci troviamo ad affrontare. È proprio in merito al contesto occupazionale e lavorativo, a quello finanziario, a quello normativo e alle prospettive per il futuro che credo sia opportuno fare alcune valutazioni. Oggi il settore all'interno del quale operano trentasei impiegati, che per anni sono stati assunti a tempo determinato (l'hanno ricordato nei loro interventi i colleghi che ieri mi hanno preceduto, a dimostrazione che la tematica non è di oggi), è un settore che sconta negli ultimi anni un calo di risorse, un po' come tutti i settori occupazionali, interni ed esterni all'Amministrazione pubblica. Nonostante le difficoltà economiche complessive, il settore conta comunque ancora su disponibilità finanziarie interessanti, che garantiscono, anche per quest'anno, una serie importante di interventi che necessitano di un supporto tecnico e amministrativo indispensabile per la loro attuazione. Il bilancio regionale prevede per il 2015 anche le risorse per il personale impiegatizio, da destinare a supporto del piano straordinario e dei lavori di esternalizzazione stessa.

Oggi, a differenza di quanto è successo nel passato, si riscontrano delle difficoltà nel poter procedere all'assunzione del personale a tempo determinato, com'è stato spiegato meglio di me, in sede di commissione, dai dirigenti dell'Ufficio legislativo: vi è tutta una serie di sentenze che sanciscono l'illegittimità di contratti che vanno a reiterare oltre i trentasei mesi le assunzioni di dipendenti a tempo determinato bloccando di fatto questa opportunità, senza lasciare peraltro spazio a possibilità di conversione del rapporto lavorativo da tempo determinato a tempo indeterminato, senza il ricorso ad un concorso pubblico. Alla luce di questa situazione, dove la giurisprudenza esclude (questo sottolineato anche in sede di audizione consiliare dalla dottoressa Fanizzi, su esplicita domanda del Consigliere Nogara) qualsiasi conversione del rapporto perché viene ritenuto assolutamente premiante il concorso pubblico, la scelta avrebbe potuto essere allora quella di procedere ad una stabilizzazione tramite un concorso pubblico dei lavoratori necessari all'espletamento delle attività tecnico-amministrative. Tale scelta, però, è subordinata alla dotazione organica disponibile che, per fare un esempio, consisterebbe, con gli attuali parametri di riassunzioni in funzione dei pensionamenti, nel poter assumere 10 persone ogni 100 pensionate. Tale scelta, inoltre, pur potendo legittimamente prevedere una riserva di posti del 50 percento a favore di persone che hanno in essere dei rapporti di lavoro a tempo determinato con la pubblica amministrazione, non avrebbe dunque potuto garantire a tutti e 36 gli impiegati a tempo determinato un'effettiva garanzia di stabilizzazione, oltre a non poter risolvere nel suo complesso la necessità di maestranze impiegatizie da poter dedicare alle attività di cui l'Amministrazione necessita per l'operatività da svolgere durante l'anno 2015.

La scelta di individuare nella società di servizi la strada per assumere il personale tecnico-amministrativo che necessita all'Amministrazione è anche l'unica strada che, in questo momento, può dare un'opportunità all'Amministrazione di poter continuare ad avvalersi del personale che per anni ha lavorato con profitto alle sue dipendenze. È l'unica strada che tramite il percorso della selezione pubblica e tramite la società di servizi può garantire ai 36 impiegati di poter godere, pur in un contesto di trasparenza, di pubblicità e di imparzialità (evidentemente previsti per le selezioni pubbliche), di criteri di preferenza per chi ha già lavorato nella pubblica amministrazione. Questo in quella logica più volte sottolineata di poter garantire o di cercare di garantire, per quanto possibile, una sostanziale continuità del rapporto lavorativo e di sfruttamento efficace delle competenze acquisite nel tempo.

Per quanto riguarda le attività che toccheranno l'allestimento della selezione, e come peraltro già sottolineato in sede di audizione, in commissione, dal dottor Luboz, i sindacati avranno modo di concertare e di collaborare nell'allestimento del modello concorsuale, in modo da poter valorizzare (così come lo prevede espressamente il secondo capoverso dell'articolo 10 della legge 44) la professionalità e la preparazione già acquisite all'interno dell'Amministrazione regionale. Nel sottolineare come all'interno di quello che sarà l'allestimento del bando di selezione si dovrà cercare anche di ipotizzare un'eventuale futura e possibile stabilizzazione, così com'è avvenuto all'interno di altri servizi gestiti dalla Società di servizi, è evidente che le stesse stabilizzazioni non potranno prescindere da una situazione economica e finanziaria che dovrà poter garantire, da un lato, le risorse per i lavori da svolgere e, dall'altro, le risorse per garantire la continuità lavorativa dell'attività di supporto tecnico-amministrativa. Questo vuol dire che in questo momento è estremamente difficile poter ipotizzare le dinamiche complessive del settore senza un quadro economico e finanziario di medio periodo che possa dare delle garanzie certe sulle risorse a disposizione.

Per concludere, terrei a sottolineare che la scelta di presentare questo disegno di legge è stata analizzata con gli uffici ed i dirigenti dell'Assessorato (sia del legislativo che del personale), con i quali ci si è confrontati con serietà per valutare quali opportunità potessero essere messe sul tavolo per dare corso ai bisogni dell'Amministrazione, nel rispetto e nella consapevolezza anche e soprattutto di riuscire in qualche modo a tutelare le professionalità degli impiegati che da anni svolgono servizi in questa stessa Amministrazione. Evidentemente non è mai facile e scontato, in contesti delicati e complessi che coinvolgono persone e famiglie di cui si conoscono nomi, cognomi e sovente problemi e situazioni particolari, assumere decisioni che si allontanano dalle legittime aspettative di ognuno, aspettative createsi negli anni, e non è facile assumere decisioni diverse da quelle che in passato si potevano pensare o applicare. Tuttavia, alla luce delle varie considerazioni sopra espresse, alla luce delle situazioni normative vigenti e di sentenze che indicano la strada da seguire, e alla luce di un contesto economico che è quello che tutti conosciamo, crediamo che la scelta proposta sia comunque una risposta importante in un contesto socio-lavorativo molto delicato, e che sia opportuno approvare questa norma per dare con celerità una risposta, sia occupazionale, sia operativa, all'interno delle strutture coinvolte. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. La parola... per dichiarazione di voto, Nogara? Prego, collega.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Prima di dichiarare quale può essere il nostro pensiero su come votare questa legge, vorrei riprendere dei passaggi fatti appunto dall'Assessore. Innanzitutto ritornerei un po' sulla scarna relazione che ha fatto ieri il collega Farcoz. Il nostro Presidente della III Commissione, Presidente Borrello, ci aveva appunto ricordato come questo problema era stato discusso in commissione. Ecco, in quattro parole si è liquidato tutto, però si è liquidato tutto dicendo delle cose importanti: come dice lei, Assessore, questa è l'unica forma perseguibile perché non ci sono altre alternative. Come le ho già detto ieri, molto probabilmente se ci si prendeva un po' in tempo e non solo quindici giorni fa per capire che cosa si poteva fare per queste persone, forse le cose sarebbero cambiate!

Lei ha detto che ha coinvolto il nostro Ufficio legale, i dirigenti... forse questi impiegati forestali e i sindacati erano i primi a dover essere coinvolti per capire quale strada si poteva intraprendere e scegliere, ma non adesso, che sono stati licenziati da dicembre... Siamo d'accordo tutti che ormai a questo punto non ci sono grosse alternative da seguire, ma probabilmente nel 2014, quando queste persone lavoravano ancora, con i sindacati si poteva trovare una soluzione per queste persone magnificate in una relazione che ci è stata presentata, che però scarichiamo bellamente in questo momento. Perché lei, sì, mi dice che con la società si cercherà... però, come ci ha spiegato giustamente Luboz, nessuno può dare più alcun tipo di garanzia a queste persone; può darsi, forse potranno essere poi assunte un domani... si parla tanto della loro grande professionalità, ma noi praticamente la buttiamo via, perché probabilmente, da quello che sembra, tanti non verranno assunti.

Mi viene poi da dire una cosa: qui si parla di un'incertezza finanziaria, non si sa se negli anni prossimi ci saranno delle disponibilità finanziarie per questo settore. Allora vorrei capire perché quando si va in giro... avete anche fatto delle serate sulla processionaria del pino dove i nostri operai lavoreranno, ci sarà una presenza certa di operai per i problemi fitosanitari che ci sono nelle nostre foreste... questi sono soldi che dovrebbero essere quasi delle spese incomprimibili nel bilancio regionale, perché è la salvaguardia del nostro territorio, la salvaguardia dell'ambiente naturale! Perciò per tutto quello che c'è intorno a queste iniziative non si dovrebbe rischiare più di quel tanto, perché se adesso mettiamo anche in dubbio il fatto di investire dei soldi per il nostro ambiente naturale siamo proprio alla frutta, allora! Abbiamo visto quali sono i grossi problemi che abbiamo e se adesso togliamo anche questi soldi, non so dove vogliamo arrivare!

Quello che si contesta, che io contesto personalmente e che noi contestiamo come gruppo, è stata proprio la tempistica: voi ci avete presentato questo pacchetto già preconfezionato dove nessuno, in questo momento, può trovare delle soluzioni. L'unica cosa da dire è: speriamo che queste persone, che con diversi anni alle spalle nel settore della selvicoltura hanno dato il loro apporto all'Assessorato dell'agricoltura, possano continuare a lavorare.

A questo punto noi (e interpreto il pensiero di tutti, come gruppo) ci asterremo nella votazione, perché votare contro non ha un gran senso, in questo momento. Non possiamo assolutamente votare a favore di questa legge che è stata presentata oggi, perché veramente, secondo me, è un po' una vergogna per come abbiamo trattato queste persone, persone che ci hanno dato in questi anni tanto, sono servite, persone che nella relazione del collega Farcoz vengono dipinte come indispensabili per la continuazione del lavoro all'interno del settore della selvicoltura e non solo, e noi, in un attimo, le mandiamo tutte a casa! Grazie.

Presidente - Grazie collega Nogara. Altri? Ricordo che siamo in dichiarazione di voto. Non vedo altre richieste... la parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ieri, con il collega Guichardaz, abbiamo cercato di analizzare a fondo quelli che erano, dal nostro punto di vista, i percorsi anche alternativi per arrivare qui non esclusivamente con una posizione critica, ma, come già avevamo espresso in commissione, cercare di costruire insieme un percorso che potesse chiarire fino in fondo quali erano effettivamente tutte le possibilità da esperire su questo caso. Devo dire che ci ritroviamo in aula esattamente con la situazione che avevamo al punto di partenza... scusate, c'è un problema di audio...

Presidente - Proviamo... non si sente...

Donzel (PD-SIN.VDA) - ... si sente adesso? Grazie, ringrazio i tecnici che hanno tempestivamente ripristinato l'audio.

Non sto a ripetere tutto... dicevo che ieri, col collega Guichardaz, abbiamo cercato di analizzare quelli che secondo me erano i percorsi che andavano esperiti fino in fondo. Ci è parso che non fosse stato acquisito fino in fondo quel chiarimento legale rispetto all'istituto di una proroga che, naturalmente, per noi del Partito Democratico-Sinistra VdA (l'abbiamo detto senza esitazione), doveva contemplare comunque (al termine di questo percorso di proroga) le prove concorsuali necessarie per i percorsi di stabilizzazione, così come avviene anche nel settore della sanità. Ovviamente ci siamo trovati di fronte un pacchetto preconfezionato e, rispetto a questo pacchetto preconfezionato, ribadiamo il fatto che questa procedura è fragile, soprattutto non arriva neanche in aula la richiesta che sin dal primo giorno, anche in via formale, avevo avanzato all'Assessore, perché esiste la possibilità (e secondo me c'è, è concreta, è una scelta politica) di garantire almeno il finanziamento.

Noi del PD-Sinistra Democratica ci teniamo quindi tutti i nostri dubbi sulla procedura, sulla scelta che voi fate della "salva-precari", ma almeno arriviamo in aula e diciamo: "per tre anni c'è il finanziamento", che almeno questo è un passo avanti! Invece su questo passaggio si glissa, passaggio che, invece, assolutamente avrebbe dovuto comunque esserci a monte del percorso di proroga e anche del percorso concorsuale, perché se non ci sono delle risorse allocate ad hoc per questo tipo di percorso vuol dire che facciamo un percorso che vale per il 2015 e poi dopo si vedrà. Sembra una prospettiva molto fragile di fronte al fatto che abbiamo lavoratori che hanno un lungo periodo lavorativo alle spalle, che comunque hanno dato un contributo all'Amministrazione sebbene fuori dagli schemi del pubblico, ma che comunque hanno dato un contributo fondamentale all'Amministrazione, di lavoro, di competenza, di idee. E quindi, come dissi nel 2010 per i lavoratori forestali, non è così che si trattano le persone; il lavoro non è una merce, i lavoratori sono persone, e dietro le persone ci sono famiglie, quindi è altro l'approccio che bisogna avere. Abbiamo fatto battaglie davanti ai cancelli delle fabbriche, abbiamo visto quello che è successo in Valle d'Aosta; non ci saremmo mai aspettati, anche laddove non abbiamo a che fare con un soggetto privato ma abbiamo a che fare con un soggetto pubblico, di trovarci in una situazione per certi versi analoga.

Le nostre perplessità rimangono, e quindi si conferma il nostro voto di astensione su questa norma.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Ieri, per quanto riguarda il gruppo ALPE, il collega Roscio ha analizzato ed esposto a quest'Assemblea le grandi perplessità che il gruppo ha evidenziato in questi anni sulla proposta che ci fate. È brutto da evidenziare, ma alla fine il film è sempre lo stesso: quello dell'ultimo minuto, per scaricare un disegno di legge tardi, vendendola - e su questo noi non ci stiamo e respingiamo anche le riflessioni che ha fatto oggi l'Assessore Testolin - come unica strada percorribile.

Ecco, collega Testolin, noi non ci stiamo, non ci stiamo nel merito e anche nella forma, perché nell'ottobre 2014 il Governo regionale aveva già deciso di rifinanziare i cantieri forestali. Da ottobre ad oggi per confezionare un disegno di legge di 3 articoli... articoli precari, articoli che dal nostro punto di vista vanno nella direzione di una scelta... scusatemi, una "scelta irresponsabile" e molto fragile, molto fragile perché ci sarà un finanziamento per il 2015, ma la certezza per il 2016 e per gli anni successivi non ci sarà. Colleghi, è troppo comodo nascondersi dietro ad un: "ci sono meno risorse, ci sono meno fondi".

Io penso, noi come gruppo ALPE pensiamo che chi governa deve farsi carico e deve trovare delle soluzioni alternative. Era il 2010 quando questo Consiglio decise di invertire la rotta sui cantieri forestali e da lì ad oggi qualcosa è cambiato. Due anni fa si sono rifinanziati i cantieri forestali e dopo due anni, oggi, all'ultimo momento, ci troviamo indubbiamente a non metterci d'accordo sull'unica strada che voi ci avete messo sul tavolo; dal nostro punto di vista è una scelta irresponsabile, ma quanto meno dà un po' di ossigeno, però è troppo fragile. E, in più, non c'è stata la volontà dal punto di vista politico nelle sedi opportune, cioè in commissione consiliare, dove noi, insieme ad altri colleghi e ad altre forze di opposizione, abbiamo proposto strade alternative da condividere per trovare comunque delle soluzioni, se non migliori, che potessero garantire perlomeno un futuro meno incerto. È una scelta politica, sì, è una scelta politica, se crediamo che questo settore vada non solo valorizzato, ma debba avere comunque una sua dignità e di conseguenza una garanzia, sia per il nostro settore ambientale, sia per i nostri sentieri, sia per l'entretien del nostro territorio e, non da ultimo (perché poi il cerchio si chiude), anche un discorso di rispetto, di dignità e di pari opportunità per chi in questi numerosissimi anni ha dato le sue competenze, è cresciuto dal punto di vista professionale; l'Amministrazione ha creduto in loro, e questa è la scelta che ci scaricate come unica scelta percorribile! Ebbene, noi non ci stiamo, la rigettiamo, perché è veramente un'arroganza metterla sul tavolo e dire che questa era l'unica strada percorribile. Abbiamo visto in questi ultimi mesi, quando questo Governo ha deciso strade percorribili ben più impattanti dal punto di vista finanziario, che le risorse si sono state trovare subito, allocate, reperite ed impegnate.

La nostra posizione sarà quindi ferma, come il collega Roscio ha annunciato ieri: noi ci asterremo, perché comunque la proposta che ci fate è minimale, ma il film è sempre lo stesso: trincerarsi, nascondersi dietro le meno risorse è troppo comodo dal nostro punto di vista, senza minimamente esplorare altre strade alternative, proprio quando si è deciso, negli ultimi anni, di rifinanziare comunque i cantieri forestali. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri interventi? La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Confermo quanto anticipato ieri: il nostro voto sarà un voto contrario, che non è un voto "contro" i lavoratori, ma un voto "per" i lavoratori. Noi invitiamo ancora la Giunta regionale e la maggioranza a ritirare questo provvedimento e a mettersi velocemente su un tavolo per discutere una modalità alternativa, che non rappresenti solo una via d'uscita per questi trentasei lavoratori, ma anche per coloro che sono ancora nelle graduatorie, che venivano prima assunti in sostituzione; c'è un problema che è di carattere generale e quindi, secondo noi, dev'essere affrontato in maniera generale. Se va avanti questo provvedimento si ripete esattamente quello che è avvenuto negli ultimi quindici vent'anni: si cerca di trovare una soluzione ad personam, ma poi, alla fine, si ripresentano i problemi puntualmente e successivamente per altri settori. Quindi è l'ora di affrontare il problema in maniera seria e di non spacchettare, man mano che si presentano i problemi e man mano che arrivano le richieste, delle soluzioni che sono estemporanee. Sarà quindi un voto contrario ed un invito a ritornare sulle decisioni che avete preso.

Presidente - Grazie collega. Altri? Non ci sono altri, quindi procediamo... la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Questo disegno di legge va nella logica di dare una soluzione ad un problema che sicuramente non è stato preso in considerazione solo adesso, perché la posizione di questi lavoratori era nota e le considerazioni fatte oggi dall'Assessore hanno cercato di riprendere la tematica in generale.

Mi permetto di fare una breve riflessione su questi tre temi. Sicuramente nessuno ha messo o mette in discussione la professionalità dei lavoratori, questo è un dato acquisito. Il secondo punto è: quali potevano essere le alternative? Su questo la discussione è stata fatta sia in Commissione sia qui e credo che oggettivamente, da una parte tenendo conto delle norme nazionali e della difficoltà di avere proroghe oltre un certo lasso di tempo, dall'altra che l'unica soluzione che porta alla stabilizzazione sono i concorsi - e per fare i concorsi bisogna che ci siano le posizioni e che venga rivisto il discorso di eventuali piante organiche, con tutto quello che ne consegue - a oggi l'unica possibilità, com'è stato detto con senso di responsabilità in molti degli interventi (le astensioni vanno in quella direzione), non è certo di condividere, ma di dire che in questo momento la soluzione possibile ha questo aspetto.

Sono state fatte due sottolineature, per dire che vale per quest'anno, ma per i prossimi anni non c'è nemmeno la possibilità di mantenerla. L'altro aspetto che si mette in evidenza è che non è sicuro che i trentasei interessati possano essere quelli che, nel momento della selezione, vengano in qualche modo presi. Ora, su questi due temi credo che si possa dire che, com'è successo quando sono state fatte le selezioni per avere altri operatori nel settore, la professionalità è stata ampiamente premiata. Quindi, nell'ambito delle considerazioni da tenere in evidenza per la selezione della Società di Servizi, questo aspetto credo che sarà determinante; questo non significa null'altro se non che questo punto è chiaro: sarà determinante. L'altro aspetto è che l'impegno che giustamente dobbiamo prendere non sia una tantum, cioè che, se è necessario andare in questa direzione per un periodo, anche per l'anno prossimo non si riparta da zero.

La terza soluzione - quella che farebbe piacere a tutti - di trovare una stabilizzazione, comporta un dibattito aperto su che cosa succede nell'ambito del quadro organizzativo del settore, perché oggettivamente negli anni ci sono state delle superfetazioni portate avanti con discorsi che di volta in volta erano necessari e che venivano organizzati in modo tale che oggi abbiamo qualche problema, perché non è più possibile, come prima, dire tutti gli anni: benissimo, si proroga. La proroga non è possibile! Noi abbiamo avuto dei ricorsi e delle denunce proprio per le proroghe. Abbiamo tutta una serie di discorsi e di controlli sull'utilizzo di queste forme, che ci hanno portato a dover arrivare a questa determinazione, che sicuramente non è definitiva, nel senso che, come è stato detto correttamente dal Consigliere Donzel, la definitiva nel pubblico passa solo attraverso i concorsi. Questo per fortuna è stato ribadito anche da sentenze in ultimo grado, per alcuni che nei settori specifici avevano fatto ricorso per chiedere di essere stabilizzati: gli hanno dato ragione e c'è stata una sentenza chiara di stabilizzazione, nel senso che hanno avuto una remunerazione per alcuni mesi, ma è stato detto chiaramente che la stabilizzazione nel pubblico passa solo attraverso il concorso. Su questo credo che le idee siano chiare e si tratta di trovare gli strumenti per fare in modo che nel settore si faccia chiarezza su dove si vuole andare.

Oggi noi abbiamo sicuramente un'esigenza, che è quella che è stata prospettata, di intervenire nei vari settori: si tratta di dire quali sono prioritari e bisogna trovare i soldi per intervenire, per fare i piani. Sono anche quelli che forse meglio danno la soluzione a ciò che tutti noi abbiamo accettato, di avere delle opere che non siano i mega lavori che vanno in mega appalti, di cui sappiamo qual è la fine, ma siano lavori contenibili, possibili da appaltare e da gestire a livello locale. La soluzione può essere questa, quindi dobbiamo fare una riflessione assieme.

Ringrazio per gli interventi dei colleghi, che hanno sicuramente evidenziato delle criticità, ma hanno anche sottolineato che l'aspetto di questo momento portava a dover trovare una soluzione, che sicuramente ha i limiti che abbiamo riconosciuto, però riteniamo che su questo torneremo presto. Grazie.

Presidente - Grazie. Passiamo quindi all'articolo 1. La parola al collega Laurent Viérin, per dichiarazione di voto.

Viérin L. (UVP) - Sì, Presidente, per dichiarazione di voto.

Abbiamo ascoltato attentamente quanto l'Assessore oggi ha portato davanti al Consiglio, al di là della scarna relazione di ieri del collega Farcoz, delle considerazioni del Presidente della IV Commissione Borrello e delle audizioni in Commissione, e abbiamo ascoltato anche l'intervento del Presidente. Dobbiamo dire l'amarezza e la delusione di queste settimane, sia per quanto riguarda il metodo, sia per la discussione sul merito, che effettivamente ha delle zone d'ombra e apre spiragli di possibilità che forse, se fossero stati approfonditi nei mesi invernali, avrebbero magari portato a delle soluzioni diverse. Ma l'amarezza e la delusione che avevamo maturato in queste settimane, oggi è confermata, perché l'Assessore in quest'aula ha chiarito bene che non c'è nessuna prospettiva, al di là di qualche correttivo del Presidente su una speranza per un futuro che oggi non è niente di certo. Nelle parole dell'Assessore è stato chiarito bene che non c'è nessuna prospettiva: l'Assessore ha parlato di risorse per il 2015, il Presidente si è spinto fino al 2016. La prospettiva che noi oggi diamo a queste trentasei persone, è che sicuramente da oggi sono a casa e avranno la possibilità di partecipare a un concorso che non vede garantite le loro professionalità, se non attraverso qualche parametro che non si conosce, perché le selezioni dovranno ancora essere preparate. Eventualmente queste persone potranno partecipare a un concorso, ma oggi la loro collaborazione con l'Amministrazione regionale si intende terminata.

Questo è quello che l'Assessore ci viene a dire e a confermare, partendo dalla normativa, chiaramente, perché si parte sempre da una motivazione tecnica. C'è purtroppo un problema tecnico, ma noi ci chiediamo: la politica a che cosa serve? Collega Borrello, noi crediamo che gli amministratori siano qui per risolvere i problemi, altrimenti potremmo tranquillamente lasciare i tecnici. A cosa serviamo? A cosa serve la politica? A cosa servono gli eletti? Quando c'è un problema: eh, tecnicamente non si può fare niente! Allora noi le diciamo questo: lei, Assessore, in solitudine - la beata solitudine che il collega Donzel ha citato oggi: beh, finalmente questa beata solitudine su altri fronti non ci sarà più, sarete ben accompagnati e questo probabilmente vi farà uscire da questa solitudine - la beata solitudine dell'Assessore è stata quella di confezionare un qualcosa che poi ci è stato buttato in Commissione, comunicato un venerdì ai dipendenti, portato come un prendere o lasciare. Ora io mi chiedo: anche voi, colleghi della maggioranza, avete avuto magari modo, al di là di noi, di approfondire di più la questione. Magari voi siete stati coinvolti in questa cosa, ma noi qui oggi non abbiamo sentito nessuno di voi esprimere nessun dubbio; in Commissione, forse, siete stati un po' più coraggiosi, fuori microfono.

Questo è un problema che riguarda tutti: tutti! Quello che noi contestiamo è stato il fatto di dire: perché non ci prendiamo più tempo? Ma il tempo non c'era, perché oggi la selezione deve partire. Perché non siamo partiti prima con questa questione? Lei, Presidente, dice giustamente che...

Forse il tempo non è quello giusto: sono stati riservati venti minuti a tutti... [il Consigliere si riferisce al tempo di parola assegnato per il suo intervento]

Dicevo che tutto ciò è stato fatto in fretta e furia, e le organizzazioni sindacali si sono lamentate. Al di là di questo, oggi si capisce bene che questa è una scelta politica, perché non potete venire qui e dirci: ah, vedremo se ci sono i soldi. Ma i soldi si mettono in base alle scelte politiche! Se questo è ancora un settore cruciale, noi mettiamo i soldi, li inseriamo e questa può essere una scelta politica. Ma non si può dire: eh, adesso facciamo così, poi vediamo; se ci sono i soldi la portiamo avanti, se non ci sono i soldi non la portiamo avanti. Ma la politica deve scegliere dove mettere i soldi, perché ritiene che è un settore cruciale! Questi soldi, i 60 milioni al casinò per il cartongesso, per le grandi opere: è chiaro che se li mettiamo tutto su altro, non funziona!

Scusi Presidente, una mozione d'ordine: il tempo di parola comparso sul tabellone per gli altri interventi è stato di venti minuti. È solo per capire se è stato un disguido o se ci sono anche qui due pesi e due misure.

Presidente - Ribadisco che il regolamento è molto chiaro: i venti minuti sono per le repliche...

Viérin L. (UVP) - È il secondo intervento...

Presidente - Siamo in dichiarazione di voto e l'abbiamo annunciato. Abbiamo chiuso la discussione generale dopo le repliche, quindi siamo in dichiarazione di voto e il tempo è di cinque minuti.

Viérin L. (UVP) - Quindi non erano le dichiarazioni di voto, erano i secondi interventi.

Presidente - No, dichiarazioni di voto, collega.

Viérin L. (UVP) - È solo perché per il Presidente e per altri sono comparsi venti minuti: è per capire questo.

Presidente - Il Presidente è intervenuto in replica, non in dichiarazione di voto, che avviene dopo la chiusura della discussione generale.

Viérin L. (UVP) - Ma in replica non si può intervenire?

Presidente - No, c'è la dichiarazione di voto.

Viérin L. (UVP) - Benissimo, sarò breve. Comunque, al di là del tempo, cercherò di far capire bene qual è il nostro pensiero. Chiedo solo un minuto supplementare, Presidente, per dire queste cose.

La scelta è politica: oggi è chiaro che i sessanta milioni per il casinò e le grandi opere fanno passare in secondo piano altre scelte. Oggi la Regione rinuncia definitivamente a un settore: senza tutela, il tipo di contratto non si sa quale sarà, le giornate lavorative... tutto sarà in base ai soldi. Noi crediamo che si siano prese in giro queste persone: in periodo preelettorale si sono fatte tante promesse che vengono disilluse.

L'ultima considerazione che ci teniamo a fare è questa: si è parlato tanto di passato e anche l'Assessore ne ha parlato. Noi avevamo citato questa grande operazione dei cantieri forestali nel tempo - al di là dei distinguo e che qualcuno sapeva già o ha sempre detto che non si poteva fare - e diciamo solo una cosa, Presidente: quel passato è lei! Questo sistema è stato messo in campo da chi ci ha preceduti e questo sistema è partito con una pianificazione che aveva una sua logica. Le persone, probabilmente, si sentono anche abbandonate da chi ha messo in piedi questo sistema. Perché non è che oggi arriva qualcuno di noi e dice: bene, ragazzi, il sistema è finito! E chi l'ha pensato? Questo sistema è stato pensato, in qualche modo, con una pianificazione futura. Oggi - e concludo, Presidente, perché vedo acceso il suo microfono - noi ci chiediamo in beata solitudine perché questa cosa è stata fatta in fretta e furia, senza coinvolgere maggiormente le Commissioni, il Consiglio e magari chiedendo altri pareri legali, al di là di quelli degli uffici o anche coinvolgendo gli uffici del Consiglio (questo non è stato fatto, malgrado le nostre sollecitazioni). Quando faceva comodo, queste persone sono servite negli anni. Sono servite non solo lavorativamente, ma anche elettoralmente, e oggi noi le scarichiamo: noi inteso come voi; inteso come il sistema. Un sistema che oggi sta sempre di più abbandonando i valdostani, dopo aver creato delle false illusioni.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Prendo spunto dalle parole pronunciate un attimo fa dal Presidente Rollandin, rispetto al fatto che questa soluzione che ci viene prospettata è relativa a un problema noto e lo è dal 2010, da quando è cominciata la questione dei forestali. Lei dice, Presidente, che questa è una soluzione, ma forse dal 2010 ad oggi poteva essere pensata un po' prima, perché sarebbe arrivata. Credo che su questo lei può essere d'accordo, no? Una cosa sulla quale non siamo d'accordo è che forse ci sono altre soluzioni, ma non si è dato il tempo alla Commissione e ai commissari, né in II né in III, di vedere ciò che veniva fatto. In effetti, è vero che diversi altri commissari, anche di maggioranza, hanno mostrato delle perplessità a microfoni spenti, però siamo arrivati a questo punto. Forse non saranno neanche trentasei quelli che verranno assunti dalla "salva precari", c'è da dire anche questo. C'è altresì da dire che non sappiamo esattamente quanto prenderà la salva precari: è stato chiesto anche questo in Commissione, ma la salva precari non ci ha detto quanto marginerà, cioè quanto si metterà in tasca con questa operazione. A una mia richiesta specifica, mi è stato dato un magnifico libretto di quaranta pagine, ma io avevo chiesto semplicemente una percentuale, su quanto marginava: nessuna risposta.

Questi sono tutti dettagli, i quali però fanno parte di un certo tipo di disegno che vediamo attuarsi. Certo, ci sono soluzioni, come dice lei, obbligate e bisogna fare assolutamente i concorsi, ma non è una novità di adesso, non è successo ieri e in altri settori, come è stato giustamente ricordato da altri, i concorsi si fanno; guarda caso, poi, si assumono le persone senza problemi. Allora, forse, ci sono altre soluzioni: per questo c'è l'invito fermo e deciso da parte nostra di ritirare questo provvedimento e di fare un maggior approfondimento. Noi qui mandiamo a casa delle persone ed è brutto anche parlarne, soprattutto per voi, perché la responsabilità ricade su di voi e sulle scelte che avete fatto. Lei promette che l'anno prossimo ci saranno dei soldi. Eh! Cosa dire? Di promesse ne fa tante: soprattutto in periodo elettorale ne fate tantissime! Ricordiamo ancora le promesse fatte per i contributi che sarebbero dovuti esserci per sempre, ma poi appena è cominciata la legislatura avete cominciato a tagliare senza problemi. Se lo ricorda, Presidente? Quindi questo è il motivo per il quale noi comunque voteremo contro. Grazie.

Presidente - Grazie. La parola al collega Roscio.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.

Prendo spunto dalle ultime parole del Presidente Rollandin. Se lei, Presidente, le dichiarazioni e aperture che ha fatto sulla questione dei concorsi e sul fatto della meritocrazia le avesse fatte qualche mese fa, quando tutto sommato la maggioranza è tornata indietro rifinanziando i cantieri forestali - già allora si sapeva che questi lavoratori sarebbero stati necessari e che per stabilizzare era necessario un concorso pubblico - forse non si sarebbe arrivati oggi a questa situazione che è una strada pressoché obbligata. La responsabilità, però, di questa cosa non dovete farla ricadere sulle minoranze, perché il problema era noto da anni. Ieri il collega Viérin ha ricordato la questione dell'azienda forestale, che è un problema neanche del 2010, ma di quindici anni fa. Forse, se allora si fossero fatte altre scelte politiche, oggi non saremmo in questa situazione. Sul riconoscimento... si sente? Posso parlare?

(Breve interruzione dell'amplificazione audio in aula)

Presidente - Collega, provi a prenotarsi nuovamente, perché i microfoni sono di nuovo in tilt.

Roscio (ALPE) - Il problema è stato risolto? Grazie.

Eravamo rimasti al discorso delle professionalità che saranno premiate. Noi ci auguriamo che le professionalità saranno veramente premiate e che quanto è stato detto sia veramente un impegno, perché non vorremmo che finisse come è successo per gli operai forestali, i quali alla fine sono rimasti in molti a casa. Non vorremmo che questi lavoratori facessero la stessa fine, anche perché dev'essere chiara una questione: fino ad oggi, pur con contratti a tempo determinato, erano all'interno dell'Amministrazione regionale, ma nel momento in cui passano alla Società dei Servizi sono collocati al di fuori e vengono messi in una scatola che in qualunque momento può chiudere. Oggi, il Presidente Rollandin ha detto: noi ci prendiamo l'impegno di andare avanti almeno per un anno. Ma la legge prevede almeno trentasei mesi e noi questo impegno non lo vorremmo per un anno, ma richiederemmo almeno la garanzia per i trentasei mesi, e poi - perché no? - anche più avanti. Non è sufficiente un impegno così limitato. Un ultimo passaggio e poi chiudo, su questo problema che va avanti dal 2010: credo che i colleghi di ALPE presenti prima di me avessero preso già allora delle posizioni chiare. Quindi, forse, la beata solitudine del collega Donzel era solo per il fatto che era proiettato troppo in avanti. Però adesso ha cercato una buona compagnia, per cui adesso non sarà più in beata solitudine. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altri per dichiarazione di voto? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Credo che la prevista approvazione di questo disegno di legge non debba pregiudicare un percorso e una valutazione sulla possibilità di implementare dei percorsi e degli accordi sindacali che vadano, come si diceva ieri, nella direzione di una proroga di questi rapporti di lavoro, che presumibilmente potrebbero anche cominciare all'interno della società "salva-precari" e poi magari spostarsi e riprendere il livello in cui sono stati inquadrati per questi vent'anni. La cosa che non bisogna, secondo me, lasciar passare o abbandonare è l'idea di ragionare sulle piante organiche dell'assessorato oggi interessato, ma anche sulle piante organiche in termini più generali. Ragionare sulle piante organiche vuol dire - Presidente, lei lo ha esposto parlando del terzo punto - capire quali sono le effettive necessità, perché credo che sia oggi imprescindibile cercare di comprendere le mutate condizioni sia economiche che di organizzazione: quali necessità comportano in termini di ridefinizione eventuale della pianta organica.

Questo lo dico perché, se ci si affida a uno strumento come quello della Società di Servizi, c'è il rischio che si abbandoni l'impegno e l'idea che sia comunque necessario cercare delle soluzioni alternative più concrete e più stabili. Quest'anno abbiamo 985 mila euro impegnati in questa legge ed è possibile che l'anno prossimo se ne trovino altrettanti, ma non è detto che questa situazione possa nel tempo continuare ad essere prorogata, sia per una questione di disponibilità di risorse, ma anche, secondo me, per una questione di chiara definizione dello strumento. Facciamo attenzione a non usare la Società di Servizi - lo dicevo ieri - come una società di intermediazione, perché altrimenti il rischio è che qualcuno intervenga e che poi questo contenitore alla fine non possa più adempiere alle funzioni emergenziali che oggi abbiamo evidenziato. Quindi l'invito è di convocate le organizzazioni sindacali e nel frattempo - mentre tamponiamo con questa norma sulla quale noi ci asteniamo, anche per dare un segnale di comprensione verso una situazione che, peraltro, non penso che non fosse nota - in quel tavolo cerchiamo di capire e di fare un discorso più organico sulle piante organiche, sulle esigenze e soprattutto cerchiamo di capire se questo strumento può essere utilizzato ad libitum, cioè in continuo anche nel prossimo futuro, o se è necessario trovare delle altre soluzioni.

Presidente - Grazie collega. Laurent Viérin sull'articolo 1. Prego, ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Sì, Presidente.

L'articolo 1 è un po' alla base di tutta la legge, nel senso che, come è spiegato bene nella relazione, si integrano quelle che erano le finalità della Società di Servizi, la "salva precari". Il nome stesso spiega bene che è una società la quale cerca di salvaguardare certe situazioni che tecnicamente non potevano, in prospettiva, essere risolte. Questa parte di supporto nella progettazione e nella direzione tecnico-amministrativa relativa a un certo settore, di fatto sottrae e fa rinunciare all'Amministrazione una parte che storicamente era stata incardinata su di essa. Noi crediamo che la scelta di tutela da un punto di vista tecnico delle strutture dell'Amministrazione debba rimanere: quest'ultima rimane nella pianificazione e nell'amministrazione intesa come piano futuro di intervento, ma con questo articolo carichiamo la società salva precari di qualcosa che non era nelle finalità iniziali. Quando noi diciamo che l'Amministrazione rinuncia di fatto a una certa parte, sappiamo che avverrà così, perché l'Assessore ci ha enunciato i numeri delle prospettive eventuali di assunzioni a tempo indeterminato che, ripetiamo, secondo noi potevano essere una soluzione, anche con procedura concorsuale, con un piano di pensionamenti futuri che nel quinquennio potevano vedere interessate un tot di persone. Visto che l'Amministrazione sta lavorando verso il prepensionamento o il pensionamento di tante professionalità, a fronte di un numero x di pensionamenti si poteva gradualmente, ogni anno, riservare un tot di posti a queste persone con il cinquanta percento di procedura riservata, in modo da tutelare alcuni subito e altri negli anni, per dare loro almeno una prospettiva.

Ecco perché noi contestiamo questo fatto, da cui nasce la nostra astensione. Si può praticare una soluzione tampone, dicendo che noi per quest'anno facciamo così e che non sappiamo quante di queste trentasei professionalità potranno essere assunte effettivamente nella salva precari, ma parallelamente lavoriamo subito a una stabilizzazione, valutando se questo può essere fatto, con gli approfondimenti che noi abbiamo richiesto in Commissione, per arrivare anche a procedure concorsuali, con il cinquanta percento di posti riservati per chi ha maturato esperienza, in modo da dare una prospettiva. Questo è l'impegno che noi chiediamo! Questo può essere un qualcosa che poteva già essere pensato prima, ma che, a seguito degli approfondimenti in Commissione, potrebbe vedere una soluzione.

Diciamo questo proprio per dire che le cose fatte di fretta e da soli non sono quasi mai le soluzioni che danno una prospettiva ai problemi che effettivamente esistono. Con tutta la stima che abbiamo per le idee che possono nascere nella testa di una sola persona, noi crediamo che la condivisione con le categorie, con i lavoratori, con la Commissione e con tutte le sensibilità tecnico-amministrative, possano portare qualcosa di diverso.

È chiaro che questo articolo rimette un po' in discussione una filosofia trentennale, per non dire quarantennale, dell'Amministrazione regionale, che ha portato sul nostro territorio tantissime opere, tantissimi lavori di mantenimento, di tutela del territorio e di tutela del paesaggio; soprattutto la Valle d'Aosta ha un fiore all'occhiello per tutte le commemorazioni, i momenti e le occasioni speciali, e queste professionalità sono sempre state riconosciute. Con questo articolo oggi tali professionalità vengono dirottate su una società che è un contenitore nato ad hoc, ma che non può rappresentare una prospettiva che, invece, l'Amministrazione dovrebbe riservare, soprattutto dopo anni di illusioni.

Presidente - Grazie collega. Mettiamo in votazione l'articolo 1. La votazione è aperta.

Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 18

Contrari: 2

Astenuti: 15 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Donzel, Fabbri, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, L. Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo all'articolo 2. Ha chiesto di intervenire il collega Gerandin, ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Riguardo ai contenuti di legge, non possiamo che condividerli, come già espresso dai miei colleghi che mi hanno preceduto. Per quello che riguarda l'articolo 2 sulle disposizioni finanziarie, ho ascoltato con attenzione quanto il Presidente ha dichiarato, seppur leggermente in contraddizione con quanto affermato dall'Assessore. L'articolo 2, nell'impegno finanziario fa di fatto riferimento esclusivamente all'annualità 2015. Ora, viste le dichiarazioni di buone intenzioni fatte dal Presidente, che aveva dato la disponibilità o per lo meno un impegno a trovare copertura almeno fino all'anno 2016, io chiedo perché nella disposizione finanziaria non ci sia un riferimento al triennio 2015-2017, vale a dire a un impegno di spesa che, almeno per il triennio, dev'essere di 2 milioni 955 mila euro, per il semplice fatto che voi fate riferimento al bilancio triennale. Le ricordo, Presidente, che la Giunta regionale, con delibera di gennaio 2015, ha approvato una convenzione tra Regione Valle d'Aosta e Casa Salesiana Don Bosco per un periodo di tre anni, gennaio 2015-dicembre 2017, per un importo di 8 milioni e 40 mila euro, per cui lo sappiamo benissimo che si possono impegnare somme nel triennio. Allora, io le chiedo qual è il motivo, tenuto conto che il Presidente dovrà poi tener fede a quanto dichiarato. Qual è il motivo per cui l'impegno è esclusivamente di 985 mila euro e non di 2 milioni 955, per dare almeno la prospettiva di tre anni? C'è veramente poca coerenza con quanto lei dichiara in aula e quello che poi in legge scriviamo. Se c'è copertura finanziaria sul triennio, noi vogliamo capire perché facciamo riferimento esclusivamente al bilancio annuale 2015. Scriviamo che il riferimento è all'annualità 2015-2017 e troviamo copertura per 2 milioni 955: se non altro saremmo coerenti con quanto da una parte dichiariamo e dall'altra scriviamo.

Presidente - Grazie collega. La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Ho detto che ci impegnavamo a vedere di trovare le somme. Nel bilancio triennale i soldi previsti sono stati messi: quest'anno 2015 per quella cifra, per gli altri due anni la somma non c'è, sennò l'avremmo fatto. Quindi bisogna che nelle future finanziarie ci sia la somma adeguata che lei richiamava: questo è l'impegno, perché non ci sono i soldi previsti per fare un impegno triennale con la stessa somma.

Presidente - Grazie. Sempre sull'articolo 2, il collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Grazie Presidente.

Sempre sulla questione finanziaria. Ritornando all'intervento dell'Assessore, è chiaro che l'Amministrazione fa capire alla comunità i propri indirizzi in base ai soldi che mette nei vari settori. Si possono dire tantissime cose nelle campagne elettorali - spesso è questo che la gente contesta alla politica - dopodiché si apre e si va a vedere il bilancio, soprattutto in un momento di difficoltà, e si vede che in certi capitoli c'è zero. Allora dici: come mai? Avete detto che farete questo? Ah sì, lo faremo, metteremo... !

L'Amministrazione parla per atti e parla per bilanci. Voi oggi non solo cancellate un settore e mandate a casa trentasei persone con un semplice articolo di legge, ma in più venite qui in aula dicendo: mah, poi vediamo; se ci sono i soldi andiamo avanti, se non ci sono i soldi non andiamo avanti! Ma vi sembra il modo di amministrare questo? Mettetelo nei programmi elettorali, magari anche delle elezioni comunali! Scrivete: se ci saranno soldi faremo qualcosa, se non ci saranno soldi non faremo niente. Almeno, se ci sono soldi, dite che cosa fate! Perché i soldi non è che non ci sono, ma spesso vengono utilizzati per altre cose: è questo il pezzo in più che vi dimenticate sempre di dire. È questo il pezzo in più!

Chissà come mai in sanità si è assunto a tempo indeterminato e nel settore forestale no. Ma la gente secondo voi capisce, soprattutto a fronte di silenzi imbarazzanti, che ci sono due pesi e due misure o pensa che va tutto bene? Noi non riusciamo a capire come mai spesso le soluzioni si trovano fuori da questo palazzo e quando si arriva all'interno tutti sono d'accordo nel fare grandi promesse, ma quando c'è da risolvere un problema non siamo in grado di risolverlo. Ci sapete spiegare perché in sanità sono state assunte con procedure riservate - o comunque con procedure non diciamo come - certe persone, senza esperienza ventennale ma solo di qualche mese, attraverso Obiettivo Lavoro? Perché si è inventata qualsiasi cosa per assumere certe persone, mentre queste altre vengono abbandonate? Ci spiegate perché non mettete l'impegno finanziario anche per questo settore? Se non sapete spiegarlo voi - scusate: se non volete! - ve lo spieghiamo noi. Non metterete i soldi, perché non ve ne frega niente di questo settore! Queste persone ormai le avete abbandonate, come avete fatto con il primo pezzo, e ormai siete ancora qui ad arrampicarvi, perché stranamente siamo poi di nuovo in un periodo elettorale - ogni tanto le elezioni ritornano - e quindi bisogna di nuovo dire qualcosa per prendere tempo, per la scarpa prima e la scarpa dopo!

I soldi qui non ci sono e quelli previsti sono sufficienti solo per sei mesi, per quest'anno, per chi avrà la fortuna di passare la selezione, ma per l'anno prossimo non si sa, perché da qui all'anno prossimo non si sa quello che succederà né politicamente, né dal punto di vista contabile e non abbiamo notizie del patto di stabilità (adesso forse con qualche accordo politico magari lo risolvete pure). Però oggi bisogna che l'Amministrazione dica: benissimo, ci impegniamo a mettere i fondi, come in parte è stato detto. Non si può dire: beh, adesso partiamo così, poi se ci sono i fondi bene, sennò chiudiamo. Tra tutti parlatevi: magari decidete o decidiamo di metterli sui settori principali, quelli che secondo noi possono creare sviluppo e prospettiva. Il cartongesso del casinò sicuramente no, tanto per dircelo! Magari ci troviamo o vi trovate, vi parlate, decidete quali sono le priorità per il futuro anche in questo momento di crisi: sarà la scuola, saranno queste persone. Quali sono le priorità? Perché altrimenti si ha difficoltà a capire. Abbiamo difficoltà a capire noi qui, figuriamoci la gente fuori! È questo che noi contestiamo.

Voi siete convinti di andare nella direzione giusta? Tanto in qualche modo state sempre a galla e non c'è problema: si prende uno, si cambia l'altro, si infila e alla fine si è sempre a galla. Ma questo non è il modo, secondo noi, di procedere. Questa legge parla chiaramente: ci sono 985 mila euro che basteranno per sei mesi, ma il futuro, per i prossimi anni, è qualcosa di cui non c'è certezza. La certezza magari è legata anche a un timore reverenziale: probabilmente, se queste persone staranno brave, se queste persone non faranno ricorsi, se queste persone si comporteranno bene in giro, se non avranno troppe remore contro il sistema, allora magari metteremo i soldi, se no questi soldi non ci saranno. È questo il sistema che noi contestiamo.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Io mi rivolgo ai lavoratori che ci ascoltano. Non cadete nel tranello! Questo è un provvedimento vuoto, qui vi vendono una scatola vuota. Questo è un provvedimento chiaramente elettorale, per vedere di ramazzare su qualche voto in più, con il solito sistema. Qui non si va a cambiare il vecchio sistema, anzi: il vecchio sistema lo si vuole perpetuare.

Io dico ovviamente la mia indignazione per questo provvedimento che è senza copertura e che secondo me offende l'intelligenza dei lavoratori, i quali però invito formalmente a prendersi anche una responsabilità: non cadete nei tranelli degli anni scorsi, ci vuole anche da parte dei cittadini una presa di coscienza e di consapevolezza! Non facciamo andare avanti questa questione del voto di scambio! C'è una presa di coscienza che dev'essere anche della cittadinanza, dei lavoratori. Noi vorremmo risolvere in maniera definitiva il problema, non mettere l'ennesimo guinzaglio ricattatorio della precarietà intorno al collo dei lavoratori, che poi magari vengono tirati con quei bigliettini con le tre preferenze.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie.

Una considerazione sull'articolo 2. Colleghi, in Commissione abbiamo discusso sull'articolo 2 partendo dal presupposto che non si condivideva l'impianto che ci avete proposto nella Commissione stessa. Quantomeno sull'articolo 2 vi avevamo consigliato, ma per rendere minimamente credibile questo disegno di legge che fa male, che è irresponsabile e che caccia per sempre dal comparto pubblico e dal sistema pubblico questi lavoratori. Vi avevamo quantomeno spiegato e cercato di rendervi edotti che forse, almeno per quanto riguarda la certezza del triennio, dovevate reperire gli altri 2 milioni. Almeno questa è una cosa che si doveva fare e che si poteva fare in queste ultime settimane!

Rimaniamo basiti dai vostri non interventi, colleghi Consiglieri, dato che abbiamo affrontato questo disegno di legge cercando di dare tutto il nostro contributo in queste settimane. Quindi, a maggior ragione questa è una scelta irresponsabile e l'articolo 2 offende: offende! L'articolo 2, dal punto di vista finanziario, è pericoloso! Se probabilmente non ci sarà una soluzione alternativa - e così è, perché non avete voluto reperire ulteriori risorse, per dare quel minimo di garanzia nel triennio - c'è il pericolo che il 31 dicembre 2015 si chiuda tutto, completamente! Questo potevate e dovevate metterlo in campo, in queste tre settimane in Commissione consiliare!

Presidente - Grazie. Poniamo allora in votazione l'articolo 2. Possiamo dare lo stesso risultato dell'articolo 1? Stesso risultato.

Sull'articolo 3, che prevede la dichiarazione di urgenza, la parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - L'urgenza, cioè la tempistica, si inserisce nelle contraddizioni dei due interventi che noi oggi abbiamo ascoltato, perché l'Assessore dice: eh, bisognava intervenire subito, perché c'era fretta, ma il Presidente dice che questa vicenda la conosciamo da tempo! Ora la nostra domanda è: ma se questa vicenda la conosciamo da tempo, perché non siamo partiti prima?

Noi crediamo che questa sia una operazione costruita, assieme alla questione della parte finanziaria che abbiamo appena enunciato, su una tempistica, per mettere le persone, consiglieri compresi, davanti a una scelta obbligata: o questa legge va avanti e alcune di queste persone, indipendentemente da chi saranno, avranno la possibilità di lavorare oppure, se questa legge si ferma, la colpa ricade su chi ferma la legge. È un po' la tecnica usata spesso in politica: si prende la gente per fame e la si mette davanti a una scelta obbligata.

L'urgenza è chiaro che oggi c'è, ma se nelle lunghe giornate d'inverno, in cui vi siete spesi per questo PSR i cui risultati disastrosi verranno fuori nei prossimi mesi nel mondo agricolo, in cui vi siete impegnati a tagliare e a non risolvere i ritardi nell'erogazione di contributi agricoli, piuttosto che in tutta una serie di lente pratiche burocratiche che non vedono fine, aveste pensato magari anche a questa cosa, senza arrivare oggi in fretta e furia con una dichiarazione d'urgenza che effettivamente è necessaria, forse qualcosa poteva essere fatto in modo diverso. Anche noi crediamo che questa operazione sia costruita ad hoc, come è stato fatto per altri settori, cercando di obbligare con alibi tecnici a fare le scelte che, invece, sono puramente politiche.

Questo è l'ultimo articolo di una legge che ha una valenza incredibile, seppure abbia solo tre articoli. Torneremo sicuramente, come ha detto il Presidente, a parlare di questo argomento, ma non nei termini che voi pensate. Sicuramente sarà, come è stato per l'altro pezzo, in termini negativi, perché oggi l'Amministrazione non dà una certezza, perché non può dare una certezza, a queste persone, perché ci sono le norme, perché quando si entra in certi meccanismi di procedure concorsuali non c'è quella tutela che invece l'Amministrazione stessa aveva paventato e soprattutto che è nei crismi e nella logica di una Amministrazione seria.

Presidente - Grazie collega. Ha chiesto la parola il collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Concordo ovviamente con quanto ha detto il collega. Questa più che una dichiarazione di urgenza è una dichiarazione di incompetenza e di inadempienza da parte dell'Amministrazione regionale che non è stata in grado di risolvere come doveva i problemi e di investire i soldi che ci sono - sfatiamo questo mito - e che sono stati destinati ad altre cose, sicuramente meno importanti e sulle quali si poteva risparmiare; qui potremmo fare un elenco che non finisce più. La dichiarazione di incompetenza qui ci sta tutta.

Presidente - Passiamo alla votazione dell'articolo 3. Possiamo dare lo stesso risultato sull'articolo 3? Stesso risultato.

Si apre la votazione del disegno di legge nel suo complesso: i colleghi sono pregati di votare.

Votazione chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 20

Favorevoli: 18

Contrari: 2

Astenuti: 15 (Bertin, Bertschy, Certan, Chatrian, Donzel, Fabbri, Fontana, Gerandin, Grosjean, Guichardaz, Morelli, Nogara, Roscio, Rosset, L. Viérin)

Il Consiglio approva.