Oggetto del Consiglio n. 1112 del 25 marzo 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1112/XIV - Discussione generale sul disegno di legge: "Modificazioni alla legge regionale 20 dicembre 2010, n. 44 (Costituzione di una società per azioni per la gestione di servizi alla pubblica amministrazione regionale)".
Presidente - La parola al Consigliere relatore Farcoz.
Farcoz (UV) - Merci Président.
Il presente disegno di legge prevede una modificazione alla legge regionale n. 44 del 2010: "Costituzione di una società per azioni per la gestione dei servizi alla pubblica Amministrazione regionale", al fine di ampliare l'oggetto sociale della società per azioni a totale capitale pubblico, costituita dalla Regione per l'erogazione di servizi strumentali all'esercizio dei compiti istituzionali dell'Amministrazione regionale. In particolare l'articolo 1 del presente disegno di legge prevede l'aggiunta della lettera e) bis al comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale n. 44/2010, relativo all'oggetto sociale della predetta società, introducendo tra i servizi che possono essere svolti dalla medesima il supporto nelle attività di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa relative ai lavori nei settori della forestazione, della sentieristica e delle sistemazioni montane, affidati a ditte esterne o eseguiti direttamente dall'Amministrazione. La modificazione intende pertanto inserire anche le predette attività nel modello organizzativo istituito dalla Regione attraverso la costituzione della società per azioni a totale capitale pubblico di cui alla legge regionale 44 del 2010. Diversi sono stati gli incontri in commissione che hanno avuto come oggetto l'approfondimento tecnico-giuridico della questione in oggetto, sottolineando come la modifica della legge che stiamo presentando fosse l'unica strada perseguibile per prospettare una continuità lavorativa alle professionalità cresciute nell'Amministrazione regionale nel corso di questi anni. Infatti, l'Assessorato in tali sedi ha ben evidenziato la necessità di poter continuare a contare sulla competenza acquisita da questi lavoratori nel corso degli anni, i quali rappresentano un fondamentale supporto nella fase di progettazione e di direzione tecnico-amministrativa per quanto riguarda i lavori da eseguire in esternalizzazione e tramite interventi diretti. Merci.
Presidente - Grazie collega. In discussione generale la parola al collega Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.
La storia dei lavori, dei piani idraulico-forestali nella nostra regione ha un'origine lontana, è una filosofia che negli anni ha dato la possibilità, dal punto di vista del mantenimento del territorio, della tutela del paesaggio, di avere una logica; una filosofia che l'Amministrazione regionale pianificava e che negli anni ha visto non solo in termini amministrativi, ma anche in termini di risorse umane una pianificazione che aveva una sua logica, un suo perché, con due risvolti: l'utilità per la nostra Regione intesa come Amministrazione, ma intesa anche come comunità e quello anche di un raccordo con il mondo delle imprese, dove certe professionalità...si parla degli operai dei cantieri forestali, che negli anni, avendo maturato un'esperienza all'interno di certe imprese, non avendo magari più la possibilità di spendere le loro professionalità nel mercato privato, venivano utilizzati dall'Amministrazione pubblica non disperdendo questa professionalità e mettendola a disposizione della comunità. Questo sistema è stato nel tempo smantellato, inutile qui o forse superfluo ritornare sulla scelta che è stata fatta pochi anni fa di rivedere quello che è stato per anni un sistema di mantenimento del territorio, di tutela del paesaggio, ma anche, da un punto di vista di risorse professionali, una prospettiva per tante famiglie, che spesso conciliavano quella che era l'attività nei cantieri con altre professionalità da spendere, magari in altri lavori stagionali, dando la possibilità di maturare un reddito annuale.
Le grosse polemiche che hanno seguito la scelta di rivedere completamente e anche magari in modo poco approfondito questa dei cantieri forestali...perché tanto si è discusso sul fatto che si fosse obbligati...sulla scelta obbligata di smantellare questo sistema perché non si poteva più fare, abbiamo discusso tante volte qui in aula...durante due annualità e sessioni di bilancio quest'argomento è tornato alla ribalta e l'Amministrazione regionale, anche su sollecitazione dei gruppi di opposizione, ha deciso di rivedere parzialmente sia per quanto riguarda la mole e la tipologia di interventi, ma anche per la questione dell'età. Si è quindi andati a recuperare una situazione, che, anche se parziale, perché, da un punto di vista della copertura delle giornate lavorative e anche della funzione che avevano queste persone, non è il massimo, però, dal punto di vista del recuperare qualcosa che era stata una scelta scellerata, si è leggermente migliorato. Un grande dibattito quindi, che è stato anche, da un punto di vista delle pensioni sociali, un dibattito difficile. Oggi invece parliamo di un altro pezzo che però è altrettanto importante e che è quello degli impiegati forestali tecnici che seguivano e seguono...hanno seguito fino allo scorso anno tutta questa parte importante di pianificazione, e non solo, che oggi con un articolo di legge, con una modifica di legge si vedono di fatto licenziati, perché di questo si parla, noi ne abbiamo discusso tanto in queste settimane in commissione con un articolo di legge...
Collega Farcoz mi dispiace che la relazione da lei letta...che le hanno preparato dicendo che...quattro parole per sostenere un qualcosa di insostenibile, riuscendo anche qui in aula a venire a dire che questa è una scelta che fa il bene dei lavoratori... Dopo settimane che abbiamo discusso in Commissione di questa questione, venite qui leggendo quattro righe, presentando una legge che modifica il destino di 36 - per non dire di più - persone e famiglie? Allora noi veniamo qui per dire che queste grosse polemiche che hanno accompagnato certe scelte non sono servite a niente. Oggi si ricade in una scelta che parte da una motivazione tecnica, quale? Che queste persone (circa una quarantina, circa 36 impiegati) non possono più essere assunte a tempo determinato. Abbiamo anche fatto degli approfondimenti dal punto di vista legale con gli uffici competenti e ci è stato detto che questa scelta non può più essere fatta. Si parte quindi da questa considerazione, come si era partiti per la scelta della parte forestale, per dire: "benissimo, non si può più operare per una scelta di rinnovo a tempo determinato, quindi noi passiamo...cioè rinunciamo come Amministrazione alle nostre competenze, che di fatto vengono passate alla società "salva-precari", che si occuperà anche di quest'oggetto, che non prevedeva questo...che viene modificato oggi".
La vicenda è alquanto singolare per come si è sviluppata, perché questa scelta non è stata fatta all'inizio in questo senso, si è detto: "non si fa", quindi si interviene dopo e si modifica l'oggetto. La funzione della "salva-precari" in origine quindi molto probabilmente non era questa, altrimenti avremmo già previsto nell'oggetto anche questo. Singolare, diciamo, perché con questa norma che licenzia queste persone e comunque che fa rinunciare l'Amministrazione a questa parte...e, Presidente, quando poi toccherà a lei, potrà parlare anche lei...ecco, se ci lascia un attimino...sì, lo sappiamo che suggerisce all'Assessore, ma non c'è problema...allora, diciamo che è una vicenda alquanto singolare, perché ci dite che non possono essere assunti. Allora noi siamo arrivati anche in Commissione con delle proposte che non sono state minimamente prese in considerazione dall'Assessore, sappiamo che fino ad una certa data le assunzioni sono state fatte a tempo indeterminato...non si può quindi assumere a tempo determinato (così ci dite), la prima domanda che noi abbiamo formulato è: in base alla loro professionalità maturata, alcune volte per più di 20 anni, queste persone possono essere assunte a tempo indeterminato? Non si può. Noi avevamo proposto, sulla base della pianta organica dell'Amministrazione regionale, di vedere i pensionamenti che ci sono nell'intera Amministrazione regionale, magari studiare un piano quinquennale inserendo ogni anno alcune di queste professionalità, non assumendo più nuove persone e cercando di stabilizzare, perché quella che è la funzione dell'Amministrazione per chi ha maturato - e anche la giurisprudenza va in questa direzione - per tanti anni delle professionalità è quella di stabilizzare, evitando poi di fare nuove assunzioni. Anche quest'ipotesi è stata scartata, non si possono o non si vogliono quindi assumere queste professionalità, si delega alla società "salva-precari" questa funzione sapendo però - e anche questa è stata un po' originale come idea - che nessuno sapeva niente dei contenuti, di come si sarebbe...e si svilupperà questa tipologia di eventuale assunzione di persone. La prima modifica che è arrivata in Commissione quindi era una modifica al buio, cioè c'era una semplice modifica della società "salva-precari" modificando l'oggetto sociale, l'oggetto della legge, senza sapere che cosa...e quali erano i contenuti. Tutto quindi parte da questo: da una scelta obbligata, secondo voi, che obbliga oggi l'Amministrazione a rinunciare a certe funzioni e ad una certa sua funzione che negli anni ha creato anche illusioni in queste persone, anche probabilmente soprattutto in periodo pre-elettorale, perché, caso strano, ci si accorge oggi che queste persone non possono più essere rinnovate neanche a tempo determinato, quando invece in periodo pre-elettorale grandi pacche sulle spalle: "rista bièn tranquilo (traduzione letterale dal patois: "stai pure tranquillo") che voi sarete non solo stabilizzati...", per anni si è parlato dell'agenzia, si sono paventate tantissime ipotesi che oggi svaniscono con una riunione.
Ecco che arriviamo al metodo, Assessore, glielo abbiamo detto in Commissione, ma lo ribadiamo qui in Consiglio: è il metodo! Occorre avere un approccio anche umano a volte di queste cose, viene convocata una riunione, viene comunicato che l'Amministrazione procederà in questo senso, in Commissione arrivava già la discussione della legge, lei ci dice nell'audizione che tutti i passaggi sono stati fatti, che in punta di piedi è stato enunciato...addirittura è stato enunciato l'anno scorso, vengono convocate le organizzazioni sindacali, che non sapevano nulla e che hanno contestato anche loro il metodo. Qualcosa che non ha funzionato nel metodo, al di là dei contenuti, quindi c'è, secondo volet delle nostre remore, quindi 20 giorni di riunioni in Commissione...tutto l'inverno non si è fatto nulla, si arriva oggi alla vigilia della partenza dei cantieri forestali mettendo la gente davanti ad una scelta obbligata: o accettate che queste funzioni siano delegate alla "salva-precari", o comunque non sarete assunti, quindi non è che ci sono tante scelte! Le assunzioni a tempo indeterminato nell'unico settore in cui non si possono fare...sono il settore idraulico-forestale, agricolo, perché in sanità si assume, eh, Assessore Fosson! E si assume anche a tempo indeterminato, forse gli amici dei Cinque Stelle lo hanno anche sollevato, sono anche stati...non so, leggermente minacciati per certe dichiarazioni; oggi noi viviamo la vicenda del Ministro Lupi, ce ne rammarichiamo, ma anche in Valle d'Aosta non si scherza! Allora, nel settore sanitario noi non contestiamo che si possa assumere, la stabilizzazione molto probabilmente, anzi sicuramente è una prospettiva che va nella logica di dire: benissimo abbiamo creato per certe persone, magari anche solo per qualche mese lì, eh, delle illusioni: "poi ti stabilizziamo". Qui abbiamo persone che da vent'anni prestano la propria professionalità all'interno di un settore tecnico e però da un giorno all'altro: "eh, qui non si può assumere né a tempo determinato, né a tempo indeterminato". Ne abbiamo parlato ieri in Commissione, alla Comunità montana...in certe Comunità montane in questi giorni si fanno assunzioni...ah, si assume, lì le selezioni non si sa, adesso vedremo come va a finire questa questione. Questo per dire che l'Amministrazione crea illusioni per anni, crea disillusioni da un giorno all'altro, chiaramente dopo aver fatto grandi promesse elettorali, dopodiché due pesi e due misure nei vari settori. È chiaro che la gente poi non le capisce le scelte: a) perché non vogliamo fargliele capire, difficilmente si possono capire certe scelte con certi metodi e, secondariamente, sicuramente, quando si creano false illusioni, si allontana anche la gente sia dall'Amministrazione che dalla politica, ma non per dire che bisogna promettere cose che non si possono fare, ma che o si dice subito che queste cose non si possono fare...non si creano false illusioni per poi trattare così le persone!
Allora, la comunicazione è stata fatta con i crismi che abbiamo visto e sui contenuti che cosa si dice? Dobbiamo dire che le audizioni anche della società "salva-precari" sono state abbastanza chiare, nel senso che il responsabile della società è stato molto puntuale, dobbiamo dire più puntuale rispetto a voi sui contenuti. I mesi si sono ridotti, perché subito si parlava di diversi mesi, è chiaro che più il tempo passa e più i mesi si riducono. Le risorse per quest'anno saranno queste, quindi quest'anno si parla di sei-sette mesi in base ai soldi che ci sono, l'anno prossimo non si sa. Le persone come saranno selezionate, si terrà conto della professionalità maturata negli anni? I contenuti cioè sono stati sviscerati dalla Commissione e certe parti sono state in termini di intenti e di promesse anche, così, leggermente modificate grazie soprattutto alle audizioni, ma che prospettiva c'è, qual è l'indirizzo oggi dell'Amministrazione? È di delegare totalmente alla società "salva-precari"? O in modo temporaneo di dire: benissimo, queste persone o chi passerà queste selezioni...perché di selezioni si parlerà, cercando, noi lo speriamo, di tutelare chi ha maturato una certa professionalità, sono queste selezioni un modo per temporaneamente vedere di risolvere l'altra questione, cioè quella di dire: benissimo l'Amministrazione vuole ancora investire in questo settore e cercherà una soluzione. Nessuna delle risposte in questo senso è arrivata. La scelta è una scelta obbligata, nel senso che il nostro voto anche in Commissione è stato un voto non favorevole, ma sapendo che noi non possiamo essere contrari a qualcosa che può dare una piccola speranza di continuare a lavorare a certe persone, ma di certo non è la scelta che al di là delle persone...ma che le professionalità maturate negli anni...e dall'Amministrazione in termini di illusioni sono state paventate...non è ciò che noi avremmo voluto. Noi su questa cosa non ci siamo: non ci siamo nei contenuti, non ci siamo nei metodi, crediamo che un approfondimento se i tempi ci fossero stati...perché poi sappiamo che prima questa legge arriva, prima queste eventuali professionalità possono iniziare a lavorare. Siamo stati quindi anche costretti ad una certa fretta, ne abbiamo discusso anche in Commissione, perché, ripeto, per tutto l'inverno si è un po' temporeggiato, per non dire dormito, e ci risveglia in primavera un po' come la natura e si dice: "benissimo, bisogna fare così perché è l'unica soluzione" e davanti ad una scelta obbligata, prese per fame, le persone che capacità di reazione hanno? Davanti a quest'approccio, che è un approccio neanche tanto...non solo contabile, ma è un approccio che non è consono a tutto ciò che è stato detto negli anni. Noi abbiamo apprezzato l'intervento del Coordinatore Cugnod, che, da un punto di vista professionale, umano e personale, ha investito anni della sua carriera professionale su questo settore, assieme a quelle persone che oggi noi scarichiamo. Noi non contestiamo da un punto di vista tecnico chi procede agli indirizzi politici, perché queste sono scelte politiche che spesso però si mascherano dietro alibi tecnici. Oggi quindi bisogna semplicemente avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e di dire: "noi abbiamo scelto di rinunciare come Amministrazione esternalizzando di fatto questa parte e così abbiamo deciso di procedere". Noi avremmo fatto in modo diverso, abbiamo cercato di dirlo, noi non sappiamo se queste nostre osservazioni sono state recepite, se esiste uno studio che dica...non so..."nei prossimi cinque anni un tot di persone andranno in pensione, si possono sostituire solo in una piccola percentuale, ma anche solo quattro-cinque persone all'anno nel quinquennio potranno andare a ricoprire...", soprattutto in un momento dove, grazie alla spinta sia sociale che appunto politica in Consiglio, si sta rivedendo quella scelta scellerata dei cantieri forestali. Non sono totalmente legate, ma sono nettamente legate le due cose: da un lato, cerchiamo di reinvestire sui cantieri forestali, perché ci siamo accorti o, meglio, vi siete accorti che era una scelta che non aveva neanche un senso logico e parallelamente però queste persone noi le scarichiamo, come se nulla fosse, tra l'altro.
Noi quindi denunciamo il metodo e l'assenza di idee e di soluzioni e siamo sicuri e lo abbiamo ancora visto per l'ennesima volta che si stia navigando a vista, per una politica che invece dovrebbe cercare di pianificare il futuro di un settore. Questo settore noi crediamo...poi chi ci ha lavorato interverrà anche per conto nostro in modo più puntuale, ma è un settore che è fondamentale, che è fondamentale e lo stiamo vivendo quotidianamente nei temi che vengono sollevati: parliamo del Tor des Géants, è una bellissima manifestazione, ma chi ha mantenuto per anni i nostri sentieri? Chi? Siamo noi che siamo andati a fare questi sentieri? Arrivare quindi per la premiazione è interessante, ma non basta, ci sono dei contenuti e se per anni si creano delle illusioni, da un giorno all'altro si dice: "ah, ci siamo sbagliati", non è il ruolo dell'Amministrazione, l'Amministrazione dovrebbe dire: "per i prossimi vent'anni il futuro è questo e magari nei prossimi cinque no", allora uno si attrezza anche, ma non in una riunione del venerdì dire: "ragazzi, siete tutti a casa"! "E cosa faremo?", "Ah beh, adesso siete della società "salva-precari", voi o chi per voi cercherete di fare le selezioni". Poi sulle selezioni apriremo...perché anche in Commissione l'abbiamo detto, sono sempre quelle selezioni che sono à la une, sono state à la une per altre professionalità, quelle da un minuto e mezzo l'uno, con ex politici all'interno delle commissioni, con tutte le contestazioni che ci sono state qui in aula, quindi queste persone hanno lavorato per mesi...per anni all'interno dell'Amministrazione, hanno ancora una possibilità di dire all'Amministrazione: "ma assumimi" in base anche alle disposizioni di legge, o queste persone saranno in contrasto e in lite pendente con l'Amministrazione, quindi non potranno neanche partecipare a certe selezioni? Queste cioè sono cose che le persone si pongono anche da un punto di vista umano al di là...e professionale.
Oggi quindi un pezzo in più di politica si allontana dalla gente, un pezzo in più di gente si allontana dalla politica, poi ci lamentiamo pure che la gente ce l'ha con la politica...ma è più che normale! Sono queste alcune delle cose che noi contestiamo al sistema, non è che uno vuole vivere in un mondo parallelo, ma certe cose, con il contributo di tutti, anche in commissione si possono e si potrebbero modificare...non c'è stata una minima apertura. Nelle le audizioni, al di là dei tecnici, da parte dell'Assessore...Assessore, ma glielo diciamo in tutta tranquillità, perché glielo abbiamo detto in Commissione, senza polemica personale, ma da un punto di vista di dialettica politica, che lei ha avuto veramente un approccio gelido su questa vicenda che noi non ci saremmo aspettati, dicendo: "è così", e non è che si è cercato di approfondire, anche con i tempi ristretti che c'erano, la questione per vedere se esisteva una possibilità di fare qualcosa di diverso.
Per quanto ci riguarda - e termino -, noi non condividiamo questa cosa, poi voi siete al Governo e in maggioranza per quel che è rimasto, e cercate di esercitare i vostri numeri nel modo migliore, probabilmente, che riuscite a fare, questo poi la gente lo giudicherà, in un periodo dove però il sistema, che è il pezzo grosso che noi contestiamo, al di là di queste vicende amministrative, continua. In un periodo di elezioni comunali continuano le telefonate, le promesse di lavoro, promesse che poi tante volte non possono poi neanche essere mantenute, minacce, ricatti, i soliti sistemi di un sistema che noi veramente ci siamo stufati di continuare a veder subire dalle persone. Vi diciamo quindi senza veramente...non con rassegnazione, ma con un inizio di...così, di sensazione strana nel vedere che continuate, malgrado tutto, a seguire certi metodi, vedremo dove questi metodi vi porteranno e soprattutto vedremo dove vi porteranno questi metodi assieme a chi ha deciso di seguirli.
Presidente - La parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Bene ha già illustrato e inquadrato il problema il collega Laurent Viérin e arriviamo oggi in Consiglio a prendere delle decisioni che sono difficili, che noi, come minoranza, non avremmo voluto prendere. Abbiamo fatto diverse commissioni che sono state travagliate, abbiamo audito anche i sindacati, che hanno dichiarato in Commissione di non essere stati minimamente interpellati. Non capiamo ancora adesso l'urgenza di arrivare oggi...o, meglio, capiamo che c'è l'urgenza, perché questi Signori, questi 36 impiegati sono a casa in attesa di avere delle risposte, ma non capiamo come mai l'Amministrazione ha aspettato così tanto, perché voglio ricordare che già nella finanziaria di dicembre si era deciso che c'era un piano e mi sembra di ricordare che l'Assessore proprio in Commissione abbia detto che proprio queste 36 persone sono lavoratori che sanno lavorare e che soprattutto sono necessari per mandare avanti quei lavori. Qui non stiamo parlando di persone superflue: sono persone che, a sentire l'Assessore, sono necessarie, quindi noi avevamo, noi...voi, come maggioranza, avete avuto tre mesi di tempo per poter pensare ad un percorso e avete voluto arrivare all'ultimo momento a ridosso...per cui noi, come ci è stato detto dal collega Viérin, come possiamo come minoranza votare contro ad un provvedimento che alla fine si tradurrebbe in un ulteriore danno per i lavoratori che continuerebbero a stare a casa? Anche se è vero che nel merito non possiamo essere d'accordo, perché voi ci presentate qui una proposta di un disegno di legge che fa solo dei danni a questi lavoratori, perché li fate trasferire ad un'altra società di servizi senza avere nessuna garanzia né dal punto di vista contrattuale, perché non ci è stato chiarito minimamente in Commissione che tipo di contratto avranno, né dal punto di vista della piena occupazione, perché non ci è stato garantito che saranno veramente loro ad avere quei posti, né dal punto di vista della continuità lavorativa, perché nessuno ci ha detto che saranno stabilizzati né domani, né mai, con prospettive di lavoro all'anno che... Per via del fatto che il costo è maggiorato, questi Signori non lavoreranno più come erano abituati prima 11 mesi all'anno, se va bene, lavoreranno 7 mesi all'anno, quindi lavoreranno comunque con degli stipendi inferiori, quindi una condizione peggiorata, sono tutti aspetti che, dal nostro punto di vista, non vanno bene e l'abbiamo chiesto. Abbiamo visto che c'erano delle questioni, per cui non si potevano reiterare, come erano state fatte in passato, le assunzioni a tempo determinato, ma il tempo per pensare ad altre strategie c'era! Noi capiamo che, per stabilizzare qualcuno, serve un concorso pubblico, ma il tempo per pensare a dei concorsi c'era! Anche perché non è da ieri che va avanti questa vicenda: sono anni che il sistema intrapreso è un sistema fatto in questo modo, per cui ogni tanto qualcuno veniva assunto senza pensare ad un domani, cioè questa cosa viene da lontano. Non c'era neanche lei, Assessore, allora...però lei si eredita questa patata bollente e noi ci aspettavamo delle altre risposte su questo tema, anche perché non siamo minimamente convinti che questa fosse l'unica possibilità perseguibile perché in Commissione, in una delle ultime Commissioni, è emerso che forse uno spiraglio c'era per poter prorogare ancora una volta un contratto a tempo determinato e pensare a questi famosi concorsi per stabilizzare le persone, però non mi risulta che sia stato fatto un approfondimento in tal senso. Questo ci dispiace perché ci troviamo oggi a dover votare un provvedimento che non ci convince né dal punto di vista del metodo, né dal punto di vista del merito e che soprattutto va a danneggiare questi 36 lavoratori con le loro famiglie. Mi è sembrato anche di cogliere un dispiacere nel Coordinatore nel dover prendere delle decisioni che andavano in tal senso. Purtroppo non comprendiamo l'urgenza di voler andare avanti su quest'unica strada a tutti i costi della maggioranza e, dal nostro punto di vista, si trattava di chiudere un percorso che era iniziato anni fa, cioè per anni sono state date delle prospettive - a questo punto direi delle illusioni - a questi lavoratori.
Allora, noi, come gruppo ALPE, già a dicembre avevamo provato con un emendamento a fare un tentativo per trovare una soluzione alla stabilizzazione; non è andato a buon fine, ma poteva non essere l'unico sistema se l'intento era quello di trovare una stabilizzazione per questi lavoratori, forse altri percorsi potevano essere intrapresi, ma semplicemente si è fatta un'altra scelta. A nostro avviso, questa scelta è veramente sbagliata, c'era prima di tutto un dovere morale nei confronti di questi lavoratori, un dovere morale che diceva: "per anni il sistema è andato avanti così, magari non correttamente, ma per anni è andato avanti così; dobbiamo cercare di trovare un sistema per chiuderlo e per stabilizzarlo", bisogna trovarlo, dal nostro punto di vista. Capiamo che ad oggi queste persone sono a casa hanno necessità di lavorare, quindi non possiamo metterci di traverso ed ostacolare questa legge, per cui il nostro voto sarà di astensione, ma, dal nostro punto di vista, sia sul metodo che è stato seguito, sui tempi e sui contenuti non siamo per niente d'accordo. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Il disegno di legge che affrontiamo oggi nell'articolato non è molto sostanzioso, ma ha sicuramente delle ripercussioni politiche e tecnico-amministrative ed è per questo che ritengo opportuno fare un intervento, produrre un contributo, che cercherò di suddividere in due parti: la prima è un'analisi in qualità da Presidente della Commissione, che ha dovuto portare all'interno delle sedute delle commissioni questo tema, in seduta congiunta con la II Commissione consiliare, andando a ringraziare per la sensibilità e per il senso di responsabilità tutti i colleghi della Commissione consiliare, perché su un tema così delicato si sono dimostrati disponibili ad affrontare in maniera così serrata e continuativa tutta una serie di audizioni che erano propedeutiche a cercare di approfondire quelle che erano le tematiche in oggetto, quindi un ringraziamento ai membri della Commissione e a tutti i colleghi che hanno partecipato. Questo è un segnale importante da parte di quest'aula, soprattutto in virtù anche della disponibilità emersa all'interno della Commissione stessa di poter iscrivere questo punto nell'ordine del giorno della seduta odierna, proprio in virtù dell'importanza che questo disegno di legge ha dal punto di vista occupazionale per quanto riguarda il prosieguo del futuro lavorativo di queste persone.
Nel merito un paio di considerazioni. La difficoltà nell'analisi di questo disegno di legge, ma più che del testo è un'analisi complessiva che va a ricadere su degli aspetti di carattere politico, degli aspetti di carattere amministrativo-normativo, degli aspetti di carattere tecnico e degli aspetti...l'ho messo per ultimo, ma non in ordine di importanza, di carattere umano.
Per quanto riguarda l'aspetto politico, alla luce delle conclamate difficoltà economiche, alla luce delle evoluzioni rispetto alla gestione del sistema della forestazione in Valle d'Aosta, dobbiamo anche capire qual è il futuro di questo sistema tenendo conto delle grandi professionalità che ci sono all'interno di questi lavoratori, che hanno contribuito in maniera attiva e fattiva a quello che è il discorso della salvaguardia del territorio valdostano. Dal punto di vista normativo, la grande difficoltà nel dover affrontare continue modifiche a livello nazionale rispetto a quelle che sono le tematiche del lavoro, non ultima l'analisi legata al Jobs Act, che va ad impedire tutta una serie di valutazioni rispetto al proseguimento degli aspetti lavorativi, e da qui è emersa la valutazione anche dal punto di vista dell'ufficio legale, legata all'impossibilità di andare a derogare quello che è l'aspetto del contratto a tempo determinato all'interno dell'Amministrazione regionale. Parallelamente si è fatto un ragionamento legato alla possibilità di andare ad assumere: possibilità che non è attuabile proprio in virtù del fatto della necessità di dover produrre dei concorsi che possano definire una graduatoria di idonei.
L'ultimo aspetto che voglio mettere all'attenzione di quest'aula è l'aspetto più di carattere umano. La difficoltà che abbiamo avuto nell'affrontare tutte le varie tematiche all'interno della Commissione mette in evidenza quelle che sono le sensibilità, dal punto di vista umano, di ogni singolo Consigliere. Noi riteniamo che...con questo disegno di legge, nel rispetto della normativa vigente, cerchiamo di dare ancora della prospettiva a questi lavoratori, che ricordiamo sono un'eccellenza, perché sono stati formati all'interno dell'Amministrazione regionale nel rispetto di quello che è il sistema normativo vigente. Non sappiamo se è la soluzione migliore, ma ad oggi, proprio in virtù delle audizioni che sono emerse all'interno della Commissione consiliare, risulta essere l'unica soluzione possibile per poter andare a cercare di dare continuità lavorativa a questi lavoratori.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Président.
Io con un po' di rammarico, con un po' di rabbia devo anche dire...mi sento in obbligo di intervenire anche se è già stato detto tutto o quasi: mi sento in obbligo di intervenire anche perché queste persone, questi 36 impiegati forestali li conosco quasi tutti per i miei trascorsi lavorativi. Ci sono degli impiegati forestali che sono 22 anni che lavorano in Assessorato, ce n'è qualcuno che ha 16 anni, qualcuno 15, qualcuno 14, e andiamo a scalare... Come vi ho detto prima, i miei colleghi sono già intervenuti in modo preciso su quant'è successo in questo periodo, in questi pochi giorni; perché, come tutti hanno fatto rilevare, secondo me, la cosa anche forse più brutta di tutta questa vicenda è che si è aspettato l'ultimo momento per poter portarci a dire tutti che ormai si è obbligati a seguire questa strada. Come diceva giustamente il collega Roscio, in sede di bilancio si era parlato di questo problema, è da una vita che si parla di questo problema...
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...di stabilizzare queste persone questi impiegati forestali. Per esempio, noi siamo felici...penso tutti siamo felici che, per esempio, nell'ambito sanitario si stabilizzino delle persone; si dà il lavoro a delle persone che hanno lavorato, sì, ma con dei concorsi ad hoc per poterli fare lavorare...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...qui i concorsi non sono ad hoc, qui i concorsi, quelli che entrano nella "salva-precari"...c'è un concorso, verrà fatto un concorso! Come diceva giustamente il mio collega Laurent Viérin, è stato preciso il Dottor Luboz, che ci ha spiegato tuto come funzionerà la cosa. Ci ha detto: "io mi aspetto che ci siano 600 domande...
(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...900 domande per questi posti! Poi chi passerà il concorso, sì...i titoli varranno, ma per chi passerà il concorso! Allora io magari immagino delle persone che sono 16 anni, 15 anni che lavorano in quel settore, magari probabilmente nei primi 36 vengono superati dai laureati in scienze forestali, in scienze naturali, in biologia...in quello che volete, gente che ha dato la loro vita professionale all'Amministrazione, si sono formati all'interno dell'Assessorato. Poi qui si continua a parlare di geometri che seguono i cantieri forestali, qui si è fatto proprio tutto un mucchietto di tutti gli impiegati forestali, perché ci sono degli impiegati forestali che lavorano negli uffici del Corpo forestale che hanno una professionalità che vi assicuro che non so dove si può trovare con un concorso fatto alla "salva-precari"! E sono delle persone che mandano avanti da sole l'ufficio. Ecco, alla luce di tutte queste cose, poi mi viene in mente...il Consigliere Borrello ha detto che la Commissione ha lavorato alacremente...sì, però io nella Commissione ho visto tutti con delle facce abbastanza provate quando si parlava di queste cose, come vi vedo anche voi tutti adesso, perché mi sembra logico che siate tutti titubanti su una situazione del genere, però quando è stato il momento di votare, si è votato a favore e avanti così come sempre! "Poi, Assessore, probabilmente lei, per il lavoro che ha sempre svolto, è abituato a lavorare con i numeri. Qui le dico...qua però per una volta...le dico sinceramente: qua si lavora con le persone che hanno una famiglia...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...e con delle persone che sono state sempre illuse fino ad oggi, perché lei ha detto in punta di piedi: "l'anno scorso gli abbiamo detto qualcosa"...non gli avete detto proprio niente! Anche perché poco prima della riunione che avete fatto gli era stato detto che non c'erano problemi e si poteva andare avanti in questo modo, cioè qui stiamo parlando non di cose o di pedine o di numeri che si spostano: stiamo parlando di persone e di famiglie! Poi non stiamo parlando di un periodo così florido, come tutti sapete, ma di un periodo in cui c'è grande crisi. Queste sono le annotazioni che mi ero fatto in Commissione...ecco, una cosa che ho apprezzato è che nella relazione il Consigliere Farcoz non ha citato quello che è stato citato nella relazione che comunque è allegata alla legge. Nella relazione che è allegata alla legge si dice testualmente: "ai fini di razionalizzazione ed economicità della gestione dei servizi inerenti alla lavorazione del settore forestale", ecco, questa, perdonatemi, è la più grossa balla che si poteva dire, perché sia il Dottor Luboz, sia tutti ci hanno detto che i soldi che servivano per assumere questi 36 impiegati forestali per 11 mesi all'anno forse serviranno per sei mesi, neanche sette! Perché subito ci è stato venduto per sette...ma il Dottor Luboz ci ha detto sei mesi, sei mesi se va bene... Come vi dicevo, ci siamo trovati di fronte ad una scelta obbligata. Noi ci siamo astenuti perché...cosa volete dire? Volete dire: "no, non li mettiamo nella Società di Servizi"? È l'unica possibilità che hanno di lavorare, l'unica...forse! Perché, ripeto, alla nausea il Dottor Luboz ha detto: "guardate, forse ci saranno 600 domande...
(nuova interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...quando io aprirò il concorso per questi posti, poi dopo, se passeranno, ci saranno i titoli". Vedremo...se sono passati!
Io, dopo aver lavorato anche con queste persone, trovo che è stata fatta e si sta facendo un'ingiustizia enorme: un'ingiustizia enorme perché questa gente per svariati anni ha lavorato, ha lavorato bene, è stato riconosciuto da tutti e alla fine anche nella relazione si dice che dopo il buon lavoro che è stato fatto..."fondamentale supporto nella fase di progettazione...", questi qua che verranno poi presi con la società qua...si dà già per certo che verranno già presi con la Società di Servizi...perché loro rappresentavano: "un fondamentale supporto nella fase di progettazione e direzione tecnico-amministrativa. Per quanto riguarda i lavori da eseguire, l'esternalizzazione tramite interventi diretti...", ecco, non è assolutamente detto che queste persone possano lavorare. Alla fine di tutto la morale di tutto questo discorso è che comunque, ben che vada - e io auguro a questi 36 di passare tutti e 36 il concorso e arrivare i primi 36 loro -, cosa hanno davanti, qual è la loro prospettiva? È che al massimo potranno comunque lavorare 36 mesi e poi...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...no, 36 mesi...perché con la Società dei Servizi potranno lavorare ancora 36 mesi, poi lì hanno chiuso definitivamente la loro carriera lavorativa. Grazie.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
A distanza di cinque anni ci ritroviamo una coda di una vicenda estremamente drammatica. Personalmente nel 2010 ho vissuto in beata solitudine, in modo abbastanza drammatico in questo Consiglio regionale una vicenda nella quale si decise di cambiare un sistema che aveva portato fino all'assunzione di 810 lavoratori stagionali, i forestali, a questi andavano aggiunti i cosiddetti "impiegati". È chiaro che in questo sistema - che era un sistema che abbiamo spesso definito clientelare - molte delle persone non facevano assolutamente parte di nessuna clientela, alcuni nel mondo degli impiegati o nel mondo dei lavoratori avevano delle competenze, erano bravi a fare una cosa, dicevano: "posso entrare anch'io qui?". C'era posto per tutti e si veniva in qualche modo assunti con un titolo di studio, di una laurea e quant'altro. Terrei quindi a precisare che una cosa è il sistema clientelare, non tutte le persone hanno aderito a questo sistema clientelare, ma hanno usato gli spazi che c'erano. Preciso che in questo contesto si leggono oggi con tenore molto diverso le battaglie che in particolare da CGIL Scuola e in parte la funzione pubblica nel settore sanità hanno sempre fatto per dire: "nei nostri settori si applichino le regole nazionali, i contratti nazionali, i concorsi per essere assunti". Molti ci contestavano quest'atteggiamento: "ma qua gestiamocela noi la scuola, no? È casa nostra, facciamo noi". Certo che se si fa entrare Tizio e Caio come succede nelle scuole paritarie...abbiamo avuto non pochi problemi, persone senza titolo che insegnavano. Nella scuola pubblica questo non avviene e sono state battaglie difficilissime, fatte in beata solitudine, per evitare di arrivare a queste situazioni, perché chi non ha mai fatto un concorso oggi si scopre che non può essere stabilizzato e, laddove è stato stabilizzato, è stato fatto in base a delle procedure borderline sulla base di interpretazioni di norme che consentivano forme di stabilizzazione. Recentemente i sindacati, auditi su una questione di tipo diverso, che riguarda i segretari comunali e quant'altro, hanno ribadito che le interpretazioni ormai vigenti ribadiscono la procedura concorsuale come procedura per accedere al pubblico impiego. Abbiamo quindi fatto un disastro e adesso ne paghiamo le drammatiche conseguenze. Non è quindi più possibile entrare nell'Amministrazione pubblica, noi questa battaglia forse l'abbiamo iniziata da soli ed eravamo brutti e cattivi: "ma quello è di sinistra, che vogliono i concorsi, ma che storia è? Ma perché li facciamo?". Certo poi andiamo a vedere nella sanità si fanno dei percorsi di stabilizzazione...sì, ma tramite concorso pubblico, non che ti firmo una delibera e tu entri, è una procedura diversa. Magari poi qualcuno dentro queste procedure vede parenti, amici, eccetera, ma la procedura è la procedura standard, quella ufficiale che bisogna seguire per stabilizzare il personale.
Rispetto a queste cose qui, quindi si sono create in passato delle situazioni che sono state sottovalutate, molto sottovalutate per le conseguenze che portano, perché le persone, dopo che hanno svolto un'attività decennale in un lavoro, non possono essere abbandonate, non devono essere abbandonate, ma non possiamo usare procedure che non siano quelle legali. Allora, una procedura che il mio collega Guichardaz si è battuto perché fosse esperita fino in fondo era quella della proroga annuale, su cui devo dire gli uffici regionali non hanno dato una risposta chiarissima, netta, sono stati esitanti, perché una proroga annuale? Per andare a costruire a seguito della proroga un percorso che fosse quello deciso collegialmente, con la collaborazione di tutti, che fosse o la procedura concorsuale pubblica, ma andando a spiegare bene che si possono almeno riservare soltanto il 50 percento dei posti, e tutti possono concorrere, o andare a vedere come costruire questo percorso nella "salva-precari", che per noi presenta delle criticità che non abbiamo nascosto in Commissione. La prima criticità è che la società "salva-precari", sulla quale abbiamo già espresso dubbi in passato, possa effettivamente adempiere a questo ruolo di fornire del personale. Noi - lo dico perché rimanga agli atti - qualche dubbio ce l'abbiamo, poi il conforto degli uffici legali...dicono: "non abbiate dubbi", ma non vorremmo tra tre-quattro anni trovarci di fronte al problema che non si poteva seguire questa procedura, quindi nel tentativo disperato di salvare delle persone, che andavano avviate a percorsi di tipo completamente diverso per essere introdotte nell'Amministrazione pubblica, rischiamo di creare delle procedure di nuovo borderline, cioè spostare in là il problema. Chiarito questo dubbio, quindi andiamo a riflettere su che cosa significa entrare in quel percorso. Laddove storicamente sono stati fatti i concorsi, parlo per gli operatori di sostegno, cioè questi facevano ogni due anni un concorso, figuratevi quando è stato di costruire la graduatoria per la "salva-precari", è stato l'ennesimo...ci sono delle persone che hanno fatto dieci concorsi, delle cose inenarrabili! È chiaro che è una procedura molto delicata che va concordata con le organizzazioni sindacali, cioè io quello di cui sono preoccupato, come i colleghi hanno detto, è la tempistica. È comunque una procedura concorsuale delicatissima, che non può essere improvvisata e occorre una trattativa che valorizzi quello che è il percorso professionale, i titoli e l'anzianità di servizio, senza che questo distorca il fatto che chiunque può partecipare ad un bando pubblico, perché, ripeto, l'era dei percorsi riservati, clientelari, strani non dovrà più esistere, ma non doveva esistere sin dall'inizio, non doveva partire, ci sono delle responsabilità collettive in questi percorsi! Il ragionamento poi che, di fronte al licenziamento, quello sì di massa, di oltre 400 operai forestali non succedesse niente nella Pubblica Amministrazione è di nuovo quell'idea perversa...io a tanti lavoratori, ma anche nelle fabbriche...ho visto i lavoratori della Cogne sulla mia pelle, ho visto i lavoratori di altre fabbriche, quando si licenziavano i lavoratori, gli impiegati non venivano mai licenziati. Due anni dopo venivano licenziati gli impiegati e io questo lo dissi nel 2010, era un'illusione quella di raccontare alle persone che licenziavi gli operai e ti servivano gli impiegati, prima o poi si va lì...e io queste cose le ho dette e ho spiegato la drammaticità di quello che si stava vivendo. Si è fatto finta di nulla, si è detto: "vota me che io sono più forte dell'altro", noi non abbiamo mai detto: "vota me perché ti stabilizzo", noi abbiamo detto: "vota noi perché facciamo i concorsi", "vota noi perché vogliamo le regole uguali per tutti", questo vogliamo. La grossa perplessità finale su questo percorso, a cui l'Assessore non ha risposto - ed è il motivo per cui noi ci asteniamo - è che questo percorso per noi è una lacuna fondamentale, cioè si dice: "entra in questa società "salva-precari", procedura concorsuale, graduatoria...", eccetera, e poi non si dice se l'anno prossimo ci sarà un finanziamento per questo tipo di attività: "per gli anni prossimi non sappiamo, dipende da quello che c'è nel bilancio regionale". Francamente io sono sconcertato...quant'è che serve l'anno prossimo per questa procedura? Quanto costa? Visto che abbiamo sbagliato noi, adesso ci sarà a breve la legge sui Consiglieri regionali, tagliamoci le indennità e finanziamo per l'anno prossimo questa procedura, cioè la soluzione si può trovare, non si può dire: "eh no, non do garanzie per gli anni a venire", perché allora sì che è davvero...come dire? rimuovo il problema da una parte, evitando una miriade di ricorsi...miriade no perché ormai nel tempo i 100 dipendenti, i 100 impiegati sono diventati 37, quindi riduco il numero dei ricorsi, ma non do la risposta. Questa è, dal mio punto di vista, la grossa lacuna di un'operazione che...magari noi avremmo preferito esperire il tentativo della proroga, andare a verificare l'effettiva possibilità di trovare un percorso concorsuale e nelle more usare eventualmente successivamente la società "salva-precari", ma a fronte almeno di un'impostazione triennale, un'impostazione pluritriennale, perché fare i 36 mesi con il meccanismo che lavori solo 6-7 mesi all'anno, quanti anni ci vogliono per arrivare ai 36 mesi? 4-5 anni, per avere finalmente il diritto all'assunzione a tempo indeterminato. È una procedura che, insomma, lascia esterrefatti, ma che dice anche che è un modo di procedere raffazzonato, sistemiamo una persona per un periodo...non è il modo di procedere corretto, bisogna dare regole uguali per tutti e seguire dei percorsi che siano a norma di legge, perché anche quando seguiamo dei percorsi a norma di legge, alle volte comunque i problemi nel mondo del lavoro si creano e sono duri e drammatici e in Valle d'Aosta in questi ultimi anni di persone che hanno perso un posto di lavoro ne abbiamo viste troppe, per cui c'è l'astensione e l'impegno a vigilare su come verrà attuata questa norma che...come dire? presenta notevolissime criticità e un impegno da parte nostra affinché negli anni a venire ci sia il finanziamento adeguato per sostenere quest'attività.
Presidente - Grazie collega. Sempre in discussione generale, la parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Io intervengo in integrazione e mi piacerebbe aggiungere qualche elemento alla discussione. Noi abbiamo audito in Commissione le organizzazioni sindacali, le quali organizzazioni sindacali hanno lamentato un mancato coinvolgimento in questa che dovrebbe essere la procedura per eccellenza, in cui le organizzazioni sindacali devono essere coinvolte. Qualche collega ha citato la sanità, beh, io mi ricordo, l'Assessore Fosson si ricorderà sicuramente, io ero responsabile del settore sanità per la funzione pubblica CGIL, facemmo una moltitudine di riunioni finalizzate proprio a cercare delle soluzioni che aiutassero un percorso di stabilizzazione del personale. Un percorso che è stato formalizzato in accordi che abbiamo firmato insieme, accordi che hanno trovato delle mediazioni, ma che poi hanno trovato un seguito in tutta una serie di procedure concorsuali per infermiere, per operatori socio-sanitari, l'ultima procedura per coadiutori amministrativi esperti, questi BS di cui si è tanto parlato, anche questa procedura concorsuale segue un ragionamento, è un accordo scritto e formalizzato, lei, Assessore Fosson, se lo ricorderà, in cui tutte le parti erano state coinvolte. Il fatto che qua si arrivi in urgenza ad inserire una legge come questa, con delle organizzazioni sindacali che solo qualche giorno fa sono venute in Commissione a raccontarci di non essere state coinvolte e quindi di non aver avuto il tempo materiale per studiare il caso, quindi per porre diciamo sul tavolo delle soluzioni, dei suggerimenti, beh, io credo che non siamo sulla buona strada. Dopodiché penso che il problema qui sia un problema antico ed è un problema che io da sindacalista della sanità mi sono sempre chiesto come mai non è stato affrontato nelle dovute maniere nel comparto unico, ad esempio. Come mai da anni, da decenni le piante organiche sono bloccate? Per quale motivo in sanità noi abbiamo una dotazione organica che ha, diciamo, un extra numero di, credo, 150-200 dipendenti, che negli anni sono state elaborate sulla base di esigenze teoriche, dopodiché nessuno dice che quei extra numero o che quei numeri debbano essere necessariamente riempiti con dei concorsi. Ci sono una serie di manovre di contenimento, bisogna tener conto di una legislazione che va sempre di più verso la razionalizzazione, ma almeno in sanità fu fatto un discorso di implementazione della dotazione organica tenendo in conto le effettive esigenze. Allora, voi avete usato 36 persone per anni, per decenni senza aver inserito, senza aver strutturato queste persone dentro un discorso di pianta organica. Allora, io capisco che ci possa essere stato, diciamo, un impedimento di carattere tecnico, che peraltro, non conoscendo troppo bene il funzionamento del comparto unico, mi sfugge. Oggi però arriviamo qua con dotazioni organiche bloccate oramai da decenni, con un problema di occupazione apparentemente irrisolvibile e con una legge depositata in urgenza sulla quale noi ci dobbiamo esprimere, tra l'altro, facendo leva anche su un discorso di coscienza, perché altrimenti, come hanno detto i colleghi, cosa si fa? Si vota contro? E allora i lavoratori magari non riescono, non hanno la possibilità di trovare quest'escamotage, che oggi non dovrebbe essere un escamotage, oggi dovremmo essere qua a dire: una dotazione organica in cui sono inserite queste persone, un percorso fatto con le organizzazioni sindacali per tempo e si fa una stabilizzazione con concorso, perché il collega Donzel ha detto bene: le stabilizzazioni nel pubblico impiego...è stato ribadito dall'Ufficio legislativo, dall'avvocato Jans, mi sembra, che le stabilizzazioni nel pubblico impiego non possono essere fatte, ma lo sanno anche i bambini, lo prevede la Costituzione che l'accesso ai ruoli del pubblico impiego deve avvenire tramite concorso pubblico! Bisognava pensarci per tempo!
In Commissione io mi sono permesso di dire: scusate, siccome la materia è una materia in evoluzione, siccome abbiamo il 101 - questo decreto che è stato poi convertito in legge, mi sembra col 125 del 2013, che parla di precariato, di stabilizzazione, di percorsi di contenimento, anche diciamo dei contratti...di trasformazione dei contratti a tempo determinato...ho detto: vogliamo sederci un attimo, sentire le organizzazioni sindacali, magari chiedere anche una consulenza ai dipartimenti delle organizzazioni sindacali...non vogliamo spendere dei soldi, perché abbiamo abusato di consulenti in tutti questi anni? Non è etico spendere soldi per chiedere altre consulenze? Poi si passa da un limite all'altro, fino ad ieri si chiedevano consulenze per qualsiasi baggianata, oggi che bisognerebbe avere un parere magari di esperti che si occupano da sempre di diritto sindacale o di diritto del lavoro...siamo lì che ci poniamo il problema di capire se è possibile o non è possibile. Allora spiegatemi, colleghi, per quale motivo l'Università degli studi di Torino, il Comune di Campagnano di Roma, l'Università degli studi di Udine, eccetera, in questi giorni, in questo periodo tirano fuori contratti fatti in contrattazione integrativa per la proroga di tre anni nelle more della definizione delle piante organiche e delle procedure concorsuali, per la stabilizzazione di persone che sono lì da cinque, da sei, da otto, da dieci anni, cioè persone...i cosiddetti "precari diciamo storici". Fanno dei contratti, si siedono intorno ad un tavolo con le organizzazioni sindacali, la norma lo prevede, la possibilità di fare delle proroghe di ulteriori 36 mesi, nel frattempo aggiustiamo, cerchiamo di capire. È possibile farlo? Siccome la norma fa riferimento al pubblico impiego, fa riferimento alla 165 e fa rientrare dentro anche le Regioni e via dicendo, quello che chiedevamo in Commissione, che ponevamo all'Ufficio legislativo, che lì per lì ci sembrava anche...non è che possono sapere proprio tutto, la dottoressa Fanizzi è molto brava, ma non è che può conoscere lo scibile umano, diciamo, nella sua più ampia complessità...allora, era possibile fare una procedura di quel genere? Ci si poteva mettere intorno ad un tavolo con le organizzazioni sindacali per capire se si poteva fare un accordo collettivo o un accordo integrativo per la stabilizzazione o comunque un accordo che prorogasse di ulteriori 36 mesi in attesa di capire se è possibile definire se queste persone sono utili o se queste persone improvvisamente scopriamo che magari non sono così necessarie come pensiamo. Tra le altre cose - l'abbiamo detto in Commissione - attenzione, perché la "salva-precari", di fatto...diciamo, è un'emanazione dell'Amministrazione regionale e la legge 101 prevede che valgano anche per le partecipate e anche per queste emanazioni le regole del pubblico, come la mettiamo? Valgono le regole del pubblico in materia di contenimento dei bilanci, in materia di turnover, eccetera, noi oggi cosa facciamo? Quest'azzardo di prevedere di spostare queste persone, questi professionisti dentro un contenitore che non si sa se domani potrà essere fruibile o se esploderà, magari con tutte le sue contraddizioni, che noi...io me lo ricordo bene, perché all'epoca ero sindacalista e ho partecipato ad un'audizione in cui io dissi: attenzione, perché con la "salva-precari" rischiate di replicare un'agenzia di intermediazione. In questo caso il rischio è di utilizzare la "salva-precari" come agenzia di somministrazione e non è possibile perché la regola nazionale, le leggi prevedono che le agenzie di somministrazione possono essere solo ed esclusivamente quelle iscritte nel registro delle agenzie di somministrazione in almeno cinque Regioni. Esiste un albo, io non lo so adesso come si chiama, un registro, in cui le agenzie di somministrazione si devono iscrivere, Obiettivo Lavoro, Power Job, tutte quelle hanno delle regole molto fisse. Oggi utilizziamo la "salva-precari" come agenzia di somministrazione con tutte le criticità annesse e connesse. Allora, non ci basta la Corte dei conti che arriva lì, che contesta al dirigente tal dei tali 100 mila euro, 200 mila euro all'altro, 50 mila a questo, cioè qua vogliamo creare una situazione per cui poi, come sempre, sono i dirigenti, nel bene o nel male, perché parliamo dei dirigenti sempre...abbiamo un po' anche questa visione biunivoca: quando sbagliano, sono cattivi e, quando non sbagliano, invece sono necessari e mettiamo i dirigenti magari nella difficoltà di fare delle scelte, di firmare dei contratti o di firmare delle cose. Io penso che questa legge abbia bisogno di un approfondimento ulteriore, abbiamo rinviato delle leggi, una moltitudine di leggi per sentire chiunque. Il collega Lanièce lo sa e...da quanti mesi abbiamo quella famosa legge sul microcredito che è depositata lì, bisogna cercare di perfezionarla, sentiamo tutti gli attori, tutte le persone che ci possono dare dei suggerimenti, invece questa deve correre, no? Senza aver pensato dall'altra parte, in parallelo, alla possibilità di prendersi un po' di tempo, di vedere se è possibile prorogare fino al 31 dicembre del 2015, si può usare anche quell'ipotesi, non è che i dirigenti che abbiamo sentito ci hanno detto di no, i sindacati...qualcuno ha pure detto che ci sono gli strumenti per la stabilizzazione, "lasciateci un po' di tempo - ci hanno detto - ci mettiamo lì, cerchiamo di consultare le nostre strutture nazionali e cerchiamo di capire, magari facciamo un contratto per la proroga dei contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, del personale tecnico-amministrativo a norma dell'articolo 5, comma 4b, del decreto legislativo 368/2001, con riferimento alle nuove normative". Non si può fare? Siete sicuri che non si possa fare? Ci andiamo ad infilare dentro questa specie di strumento di cui non sappiamo tanto bene neppure qual è la capacità di utilizzo e la possibilità di utilizzo. Io continuo a pensare che oggi faremo un grandissimo sbaglio ad approvare questa norma, perché questa norma qua è prodromica, secondo me, a qualcosa che potrebbe poi esploderci in mano. Cerchiamo di prenderci il tempo e di capire se è possibile arrivare ad un approfondimento: prenderci il tempo, colleghi, non vuol dire sei mesi, prenderci il tempo vuol dire qualche giorno, perché le organizzazioni sindacali cinque o sei giorni fa erano disponibili a tornare e a mobilitarsi per quello. Avete chiesto loro se è possibile fare un accordo collettivo? Se è possibile, se è necessario magari definire le piante organiche, mettere in piedi magari delle dotazioni o un ragionamento in ARSS, chiedete all'ARRS...non lo so io, però non abbiamo, secondo me, esaurito tutte le possibilità che era possibile utilizzare.
Presidente - Grazie collega. La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
È già stato ampiamente illustrato dai colleghi che la situazione è...sinceramente, secondo noi, è una situazione gravissima. Non mi dilungherò troppo, certo, alcune considerazioni devono essere fatte e sono di ordine politico. Quello che sta succedendo adesso con questo disegno di legge è semplicemente il risultato di decine, ma direi di una ventina di anni in cui è stata instillata una specie di mentalità mafiosa nei valdostani. Una mentalità nella quale il modo di assumere, il modo di ottenere il lavoro, che era un modo improprio, è stato piano piano fatto diventare un qualcosa di normale, noi abbiamo trovato delle persone che si sono quasi convinte che la normalità fosse questa precarietà: la normalità fosse di andare a chiedere prima delle elezioni il rinnovo del posto di lavoro e questa è una cosa gravissima, è una cosa di cui ovviamente vi assumete la responsabilità, ma che adesso vi porterà a pagare il prezzo di quello che avete messo su una specie di roulette all'epoca.
Io di certo non mi permetto di fare la morale ai lavoratori, ma ho parlato anche con alcuni di questi lavoratori; ho parlato anche con alcuni dei lavoratori - non di questi 36 - ma di quelli che, idonei nelle graduatorie, hanno sostituito nel corso degli anni altri lavoratori e che adesso si trovano completamente allo sbando. C'è stato sicuramente anche da parte dei cittadini lavoratori un momento di smarrimento in cui ci si è convinti che il metodo sbagliato era il metodo giusto. Adesso questo disegno di legge, come altri disegni che sono certo voi presenterete, non rappresentano la soluzione, rappresentano delle brutte pezze, dei tamponi che vengono messi per far finta di voler risolvere la situazione, ma la situazione per i forestali, come per gli altri settori, non si risolve con questi tamponi, con queste pezze: la si risolve avendo degli obiettivi, la si risolve mettendo sul piatto dei progetti sul piano forestale valdostano, come succede nell'Alto Adige, come succede in altre realtà alpine, dove alla fine è la risorsa che è rappresentata dalle foreste, dai nostri boschi, che va ad alimentare gli stipendi delle persone che vengono assunte. Finora si è messo semplicemente del denaro su progetti che alle volte sono stati anche abbandonati, alcuni sono abbandonati, possiamo vederne anche qui nei comuni della plaine, delle cose fatte a metà, dei corsi d'acqua che sono stati parzialmente risistemati e per il resto giace ancora il materiale abbandonato...ecco, secondo noi, questa non è la via per risolvere il problema. Sono state alimentate, ovviamente, le aspettative di tante famiglie con questo sistema, ora che cosa dobbiamo fare? Buttarli in mezzo alla strada? Li buttate voi in mezzo alla strada con la vostra incapacità di trovare una soluzione, perché questa non è la soluzione: questo è solamente un intervallo! In questo momento le persone non hanno bisogno di intervalli, hanno bisogno di avere delle certezze, certezze che l'attuale maggioranza non è in grado di dare, ma fornisce semplicemente queste scappatoie momentanee che porteranno sicuramente a dei problemi più gravi. Da parte nostra quindi non ci sarà nessun avallo ad un provvedimento del genere, c'è bisogno di ben altro per risolvere i problemi della precarizzazione! Qui si va a portare semplicemente avanti di qualche mese o di un anno una situazione che avrà uno sbocco unico: lo sbocco sarà la fine delle prospettive di lavoro per questi lavoratori e per gli altri lavoratori che sono idonei nelle graduatorie. Ci vuole un momento di coraggio da parte della maggioranza regionale, se non siete in grado di avere delle idee, se i vostri dirigenti non sono in grado di avere delle idee, prendete qualche consulente, prendete qualcuno che sia in grado di progettare, di darvi un obiettivo, perché in questo momento regna sui banchi della maggioranza un immobilismo che è un immobilismo incredibile. Il nostro voto a questa specie di provvedimento tampone malmesso quindi sarà un voto contrario.
Presidente - Grazie collega. Credo che a questo punto, come concordato - e non vedo altre richieste -, possiamo chiudere la discussione generale, domani mattina si riprenderà con le repliche e le dichiarazioni di voto, il voto dell'articolato e poi della legge nel suo complesso. I lavori sono chiusi per questa seduta del pomeriggio, riapriranno domani mattina alle ore 9.
---
La seduta termina alle ore 20,01.