Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 888 del 18 novembre 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 888/XIV - Approvazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2015. (Reiezione di un ordine del giorno).

Presidente - Il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2015 presenta 12.988.600 euro per le entrate e spese effettive, oltre a 3.117.500 per partite di giro. Al fine di contenere la spesa pubblica ed in accordo con la Regione autonoma Valle d'Aosta, l'assegnazione a carico del bilancio regionale è scesa in questa proposta a 10.400.000 euro, con la riduzione del 7,47, pari a 840.000 euro rispetto all'esercizio 2014. La predisposizione del bilancio del Consiglio regionale è stata effettuata con un lavoro collegiale in Ufficio di Presidenza, in un clima di confronto sereno grazie al fattivo supporto delle strutture e il costante raccordo con l'Assessorato delle finanze. Preme in questa sede ricordare che il lavoro è stato svolto in modo congiunto da tutti i componenti dell'Ufficio di Presidenza e questo ha consentito di trovare le soluzioni più idonee nell'assicurare i risparmi necessari al contenimento della spesa, così come le esigenze del momento richiedono e pertanto ringrazio l'intero Ufficio di Presidenza per il lavoro svolto.

Per quanto riguarda gli stanziamenti, la predisposizione del bilancio, trattandosi di un atto amministrativo, deve essere effettuata in conformità con le normative vigenti e pertanto le previsioni di spesa devono rispettare nella loro quantificazione il dettato normativo in essere. L'Ufficio di Presidenza ha quindi provveduto ad effettuare sensibili tagli sulle spese variabili, ossia quelle a carattere discrezionale e a definire puntualmente la spesa fissa.

Per quanto attiene ad ulteriori riduzioni dei costi della politica o, meglio, della democrazia, esse potranno essere conseguite a seguito di una preventiva modifica legislativa delle attuali disposizioni di legge. Sono già state avviate sia con la Dirigenza che con la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali in questi ultimi mesi. Le verifiche sulla materia dei costi delle democrazia, di cui ho sempre informato l'Ufficio di Presidenza, in particolare sulle evoluzioni e gli ambiti in cui si potrebbe lavorare, nonché quelli in cui la Valle d'Aosta ha già anticipato da anni altre Regioni, quali età pensionistica, taglio indennità, passaggio del sistema retributivo al sistema contributivo, con l'istituzione di specifici fondi... Le spese fisse per l'anno 2015 ammontano a 11.582.600, corrispondenti all'89,18 percento della spesa generale. Tali spese hanno subito una riduzione dell'1,57, pari ad euro 184.575 rispetto all'esercizio precedente. Le spese variabili ammontano complessivamente a 1.406.000 euro, corrispondenti al 10,82 percento della spesa generale; tali spese hanno subito una riduzione del 31,79 percento, pari a euro 655.425.

Analizzando le spese aggregate per macrovoci e raffrontandole con quelle dell'anno 2014, emerge che, per quanto concerne i costi per il Consiglio regionale, la spesa per il trattamento indennitario aumenta ad euro 3 milioni e mezzo e le altre spese connesse: indennità di carica a fine mandato, IRAP, i contributi IAV, indennità per i trasporti e pedaggi, contributi ai gruppi, spese per attività formative, polizze assicurative, eccetera, ammontano a 1.389.200, la loro riduzione è stata del 3,44 percento. Dovendo tali costi fissi essere in linea con le disposizioni vigenti, occorre quindi sottolineare che sul bilancio 2014 la gran parte delle riduzioni di spesa fu introdotta con la legge regionale n. 35 del 24 dicembre 2012: "Disposizioni per la riduzione della spesa per il funzionamento dei gruppi consiliari e per il trattamento indennitario e previdenziale dei Consiglieri regionali", che consentì di operare una riduzione dei costi per i Consiglieri regionali per il 44,4 percento, pari a circa 2.100.000 euro annuale. Una riduzione che abbiamo fatto da due anni, 2013-2014, c'è una riduzione voluta dall'intero Consiglio regionale con l'approvazione all'unanimità di voti della legge sopracitata: la n. 35. È stata ridotta, inoltre, dell'11,11 percento la spesa variabile relativa alla partecipazione dei Consiglieri a convegni e congressi, che ammonta in questa proposta ora a 80 mila euro. I costi per il personale del Consiglio regionale ammontano a 4.273.000 euro e sono stati ridotti dell'1,49. I costi degli organismi incardinati presso il Consiglio regionale: Consulta per le pari opportunità, Associazione ex Consiglieri regionali, Co.Re.Com. e Difensore civico ammontano ad euro 425.765 e sono stati ridotti dell'1,16 percento, anche questa è una spesa fissa, quindi abbiamo potuto limare pochissimo. I costi per il sistema informativo ammontano, inoltre, ad euro 1.340.000 euro e sono ridotti del 4,29 rispetto all'anno scorso. Ancora: i costi per il finanziamento degli uffici, spese di ufficio, abbonamenti periodici, acquisto di volumi giuridici, consulenze, spese per l'adesione ad associazioni, acquisto attrezzature, spese su immobili, spese per la manutenzione del Consiglio regionale, fondo di riserva ammontano a 1.200.635 euro e sono state ridotte del 9,82 percento. I costi per le iniziative culturali, promozionali, iniziative editoriali, acquisto pubblicazioni promozionali e spese per rappresentanza e ospitalità, attività promozionali e iniziative istituzionali e culturali, informazione, educazione e comunicazione istituzionale ammontano ad euro 780.000 e sono state complessivamente ridotte del 39,6 percento, con una riduzione, per citare alcuni esempi significativi, del 55 percento delle spese per iniziative editoriali, del 40 percento delle spese per acquisto di pubblicazioni e del 41 percento delle spese per iniziative culturali. L'ufficio ha altresì deciso che, entro il mese di gennaio, provvederà alla definizione di una programmazione preventiva delle attività, anche se le risorse sono, come avete sentito, molto risicate. Il totale complessivo delle spese ammonta quindi a 12.988.600, con una riduzione globale rispetto al 2014 del 6,07 percento, riduzione che, stante la rigidità del bilancio, rappresenta comunque un segnale di volontà effettiva per il contenimento della spesa pubblica, perseguendo inoltre i fini istituzionali che sono propri al Consiglio regionale della Valle d'Aosta. Dall'analisi complessiva del prospetto presentato, emerge l'attiva partecipazione del Consiglio regionale, di concerto con l'Amministrazione regionale, al contenimento della spesa pubblica, riducendo per l'anno 2014 in modo significativo (del 31,79 percento) l'ammontare dei costi di natura variabile.

Qualcuno chiede la parola? Ricordo che siamo in discussione generale. Rispetto ai documenti presentati su questo punto, ricordo solo che in discussione generale vanno affrontati anche l'ordine del giorno e i relativi emendamenti allo stesso e poi è stato presentato un ulteriore emendamento. Chiaramente quindi c'è la discussione generale e poi, prima di passare alla votazione dell'atto, va analizzato e votato l'ordine del giorno. La documentazione è già stata distribuita, quindi sia l'ordine del giorno presentato da UVP e gli emendamenti allo stesso presentati dal gruppo Movimento Cinque Stelle e anche l'emendamento presentato da UVP. Qualcuno chiede la parola? Chiudiamo la discussione generale e analizziamo l'ordine del giorno? Allora, non si chiude la discussione generale, ma si deve discutere l'ordine del giorno Qualcuno interviene per presentare i documenti? La parola al collega Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Cercheremo di riassumere in un intervento organico le nostre iniziative, Presidente Viérin, che abbiamo deciso di presentare collegate al bilancio del Consiglio. Avremo nel giro di un mese due bilanci: quello del Consiglio Valle e quello della Regione e crediamo oggi si debba iniziare da un punto di vista organico a discutere, come abbiamo iniziato a fare in commissione, di questi due importanti atti per aprire anche una riflessione generale su quello che è il momento che stiamo vivendo come comunità. L'Assessore Perron e il Presidente Rollandin sono venuti in commissione e ci hanno illustrato la situazione anche finanziaria, ma non solo, che sta vivendo la nostra Regione. Il Presidente Perron, che è impegnato in altre conversazioni, confermerà che il momento che stiamo vivendo è un momento difficile. L'ordine del giorno in parte e l'emendamento al bilancio ci danno la possibilità, soprattutto l'ordine del giorno, di trattare di un tema che fa parte per noi dell'Union Valdôtaine Progressiste delle priorità che ci siamo dati all'inizio di questa legislatura nel programma elettorale che abbiamo condiviso con altri gruppi e soprattutto in questo momento in cui la crisi, rispetto al 2010, è diventata molto pressante e che sta in qualche modo attanagliando la nostra comunità, insieme ad altre comunità, ma che in Valle è oggi in una fase critica.

Partendo dall'ordine del giorno, Presidente Marco Viérin, il tema da affrontare oggi più che mai, visto anche il momento che la comunità sta affrontando...la comunità sta affrontando un momento difficile anche a causa delle scelte, obbligate o meno, che l'Amministrazione regionale sta facendo. Abbiamo elaborato...si è elaborato negli anni un sistema che si regge principalmente sull'apparato pubblico, sull'amministrazione pubblica in termini di indirizzi, in termini di aiuti, di sostegno, di pianificazione. È chiaro che tutto ciò che si decide quando si discute un bilancio, principalmente quello dell'Amministrazione regionale, ha incidenza sul territorio e chiaramente sui nostri valdostani. La crisi è arrivata a partire dal 2010, l'Amministrazione regionale, la Regione, la Valle in generale ha cercato di reagire, più o meno in modo tempestivo, secondo noi - su questo abbiamo visioni diverse -, c'è stata una reazione alla crisi che non è stata sempre al passo con i tempi, cioè la crisi si è sviluppata con una certa modalità e con certi tempi e noi non siamo stati in grado, a nostro avviso, di rielaborare, di rivedere un sistema, applicando uno schema vecchio ad una società in evoluzione, allora il paradigma che non è stato modificato ha fatto sì che questo sistema negli anni sia entrato ancora di più in crisi.

Oggi arriviamo alla discussione di un bilancio di previsione del Consiglio Valle per il 2015, come arriveremo a dicembre per un bilancio di previsione 2015 su un bilancio di grandi sacrifici, per usare le parole di chi ce lo ha illustrato e il momento, secondo noi, impone una riflessione. Chiederei, intanto, Presidente Viérin, i tempi accumulati sia sulla discussione generale che sull'ordine del giorno per avere la possibilità di articolare questo nostro intervento e anche l'emendamento in modo da spiegare tutto in un intervento unico.

Allora, abbiamo voluto denominare quest'ordine del giorno sulla riduzione dei costi della democrazia...spesso si parla di costi della politica, soprattutto quando esistono dei momenti di crisi, la politica è al centro chiaramente dell'attenzione di tutti gli interventi che esistono all'interno dell'Amministrazione e fuori nella comunità. L'Amministrazione e i costi della politica sono oggetto di grande discussione, perché, prima di chiedere sacrifici alla comunità, chiaramente la comunità dice: "beh, noi vorremmo che i sacrifici arrivassero in primis da chi ci amministra e quindi dall'alto" e noi abbiamo voluto denominare "costi della democrazia", perché all'interno dei costi della democrazia troviamo sì i costi della politica, ma troviamo anche i costi dell'apparato pubblico e parapubblico: ecco perché il nostro documento è diviso in due parti e i tre assi...uno non è esplicitato, ma verbalmente ve lo vogliamo enunciare e annunciare affinché rimanga a verbale, intesi come costi della politica. Cercherò quindi di articolare quali sono, secondo noi, i primi interventi urgenti da mettere in campo, alcuni sono già oggetto di interventi su atti normativi e legislativi in commissione, che fanno parte di una parte di condivisione che in questo periodo stiamo portando avanti, i costi dell'apparato pubblico e parapubblico e poi la questione della burocrazia e della semplificazione...che non sono indifferenti, che sono collegati anche questi ai costi della democrazia e al fatto di affrontare un momento di crisi in modo adeguato, quindi contestualmente al bilancio dell'Amministrazione regionale: ecco perché noi abbiamo chiesto che questo documento sia propedeutico ad una discussione che poi formuleremo anche durante il bilancio della Regione... Crediamo che i sacrifici che noi chiederemo e che stiamo chiedendo come Amministrazione, che principalmente il Governo e la maggioranza stanno chiedendo ai valdostani, non possano prescindere in primis dai sacrifici che devono partire dall'apparato. Allora, noi chiediamo che sia costituito un gruppo di lavoro che elabori celermente e noi abbiamo formulato questa richiesta: che si arrivi, se possibile, per il bilancio ad una prima proposta, però l'attenzione noi la riponiamo soprattutto in proposte concrete e celeri, perché di quest'argomento si è parlato tanto e si parla tanto, ma concretamente non abbiamo ancora visto delle soluzioni chiare.

Per quanto riguarda quindi il primo volet, i costi della politica, le nostre richieste sono abbastanza chiare, noi chiediamo che ci siano due interventi: uno è la riduzione del numero degli Assessori regionali e che quest'intervento sulla riduzione del numero degli Assessori regionali avvenga in questa legislatura, sin da subito, differenziandolo rispetto ad altri interventi di cui altri gruppi si sono fatti portatori...che è quello della riduzione del numero dei Consiglieri regionali, perché sappiamo che l'iter per ridurre il numero dei Consiglieri regionali è un iter costituzionale, bisogna modificare lo Statuto, ci vuole una maggioranza qualificata e sicuramente si arriva, se condivisa e se con i numeri giusti, ad una riduzione che avrà decorrenza dalla legislatura successiva, quando questa verrà comunque approvata da questo Consiglio, per l'iter parlamentare che vede una certa complessità. Noi chiediamo sin da subito: questo è stato messo in tutti i programmi elettorali, compreso quello della maggioranza, tutti hanno indicato nel programma elettorale la riduzione del numero degli Assessorati, portandoli da otto, che erano già quelli della scorsa legislatura, ad un numero inferiore, che non abbiamo voluto specificare, perché sappiamo che ci sono delle sensibilità diverse. Vogliamo dare un segnale che non si è ancora realizzato, l'abbiamo detto tante volte quest'anno e vogliamo anche darlo in senso di tetto massimo di spesa, inteso come fissare un tetto massimo di spesa, affinché se si delibera e se si ha la determinazione su un numero "X" di Assessori in un Governo regionale...noi vogliamo che ci sia un tetto massimo numerico e un tetto massimo di spesa, affinché questo sia modulato e si sappia...in diminuzione chiaramente, che non ci sia un esubero rispetto a ciò che esiste oggi, ma che ci sia una razionalizzazione anche e soprattutto in questo settore.

Abbiamo preso atto in questi mesi che la maggioranza non c'è più, quindi sarà ancora più facile ridurre il numero degli Assessori regionali, crediamo che, quando si prende atto che qualcosa non ha funzionato, non è sicuramente per il numero che qualcosa può non aver funzionato, però è chiaro che si è in un momento di discussione e sicuramente se c'è la volontà politica, noi è questo l'impegno che vi chiediamo, noi su questo...è uno dei principi irrinunciabili sulla questione della riduzione dei costi della democrazia. Sarebbe un primo segnale per la comunità, che in questo momento non è...e non sarebbe un segnale indifferente, ma sarebbe un forte segnale per dire che la politica fa un ragionamento di riduzione su sé stessa, ecco, in primis, prima di chiedere sacrifici agli altri.

Chiediamo come anticipato la riduzione del numero dei Consiglieri regionali, noi abbiamo una nostra proposta come gruppo, che è quella di portare il Consiglio Valle a 25, come era il primo Consiglio Valle, alla nascita del primo Consiglio Valle. Per quanto riguarda invece il Consiglio Valle, il suo funzionamento e i suoi costi, chiediamo che ci sia una razionalizzazione dei costi e dei compensi con particolare riferimento a chi oggi non è ancora stato oggetto di riduzione, in primis quindi il Presidente del Consiglio e l'Ufficio di Presidenza e i Presidenti di commissione. Noi crediamo oggi che il ruolo del Presidente di commissione, con tutto il rispetto, sia un ruolo che è equiparato a quello degli altri commissari in termini di presenze, in termini di lavoro e che giustamente possa arrivare anche un segnale in questo senso, eliminando quello che è un compenso ulteriore rispetto al Consigliere semplice.

Il secondo volet, invece, adesso passiamo a quello che è uno degli elementi che ci fa parlare dei costi della democrazia, perché la politica è uno dei volets, ma noi siamo convinti che numeri alla mano l'apparato, la macchina amministrativa abbia tanti costi che si possono ridurre e che i costi della politica siano solo una parte di questa riduzione possibile e vi spiegheremo anche perché, almeno noi cercheremo di dire ciò che ci anima. Chiediamo che ci sia il taglio dei compensi, dei premi, dei benefit, dei manager, dei dirigenti delle società partecipate, bisogna dire che in questo senso in II Commissione e d'intesa anche con il Governo si sta già lavorando, noi l'abbiamo voluto codificare, perché è qualcosa su cui abbiamo in quest'anno lavorato tutti assieme, i gruppi principalmente di opposizione, raccogliendo poi gli inviti anche in commissione di alcuni commissari e oggi non possiamo più prorogare questa questione.

La politica ha negli ultimi mesi, negli ultimi anni dato dei segnali, ma non abbiamo ancora visto un segnale che è arrivato da questo mondo delle società partecipate e controllate dall'Amministrazione regionale. Non c'è stata la riduzione di un compenso, di un benefit, di un premio, di nulla che sia un segnale che in questo momento non può più essere prorogato. L'abbiamo quindi voluto codificare perché crediamo che non si possa più aspettare su questo tema: enti, fondazioni, quindi abbiamo aggiunto anche quel panorama di parapubblico che vive di contributi e di emolumenti sulla cosa pubblica...e che quindi anche in questo senso anche quel mondo deve fare un sacrificio, che poi sacrificio non è in termini lessicali, ma un segnale deve arrivare anche da lì. Dal 2010 ad oggi la crisi è arrivata anche lì, non è che è arrivata ed è stata percepita solo dal Consiglio Valle, noi crediamo che anche le società partecipate abbiano percepito che una crisi è arrivata e che oggi è arrivato anche il momento anche per i manager e i dirigenti di queste società controllate e partecipate di dare un segnale e di ridursi, sapendo che in tantissimi casi, partendo dall'Amministratore unico del Casinò in giù, gli emolumenti sono molto superiori ai massimi emolumenti che esistono in quest'aula: quello del Presidente della Regione e quello del Presidente del Consiglio. Non è quindi una questione anche indifferente, ma è un mondo che ha dei costi, che sono molto più elevati rispetto al mondo della politica. Chiediamo il taglio degli emolumenti e la riduzione del costo dell'apparato amministrativo, del costo del numero dei dirigenti, anche in questo caso un argomento che forse abbiamo solo toccato in quest'aula in modo marginale, ma è arrivato il momento di parlare anche di questo mondo, perché oggi abbiamo un numero considerevole di dirigenti, che siano poi direttamente dell'Amministrazione regionale o sempre di queste società, che hanno emolumenti e costi aziendali che sono molto superiori a quelli dei Consiglieri regionali e del mondo della politica e anche per loro è arrivato il momento, compatibilmente con i contratti che esistono, con le norme che esistono -ma nella maggior parte dei casi, anzi, per non dire nella quasi totalità, sono contratti regionali -, se c'è la volontà in questa regione di capire che tutti dobbiamo fare un sacrificio, noi crediamo che...anche queste persone diano una disponibilità, almeno la politica glielo dovrà chiedere di fare un passo indietro in questo senso...e ridurre anche per quanto riguarda queste figure, questi ruoli, gli emolumenti e i costi.

Concludiamo con il divieto di cumulo di cariche e nomine derivanti dalla pubblica amministrazione, è un tema che abbiamo affrontato anche nel gruppo di lavoro sulle partecipate, ecco, la moltiplicazione delle presenze nei consigli di amministrazione, questo è un altro argomento, abbiamo cercato di inserire tutte queste richieste, sicuramente è una base di partenza. Il Movimento Cinque Stelle ha presentato un emendamento, altre proposte erano state lette sugli organi di informazione, noi abbiamo cercato di portare le nostre sensibilità, sicuramente se si costituisce un gruppo di lavoro e ognuno porta le proprie sensibilità...se riusciamo ad arrivare ad una sintesi, meglio ancora, perché oggi è in questo senso che ognuno potrà portare le proprie sensibilità, sicuramente noi abbiamo cercato di codificare le nostre, comunque quelle che sono...che hanno serpeggiato in quest'aula, non solo in questa legislatura, ma che si sentono già da parecchio tempo e che abbiamo raccolto in un documento.

In conclusione non si tratta di mettere un settore contro l'altro, non si tratta di voler scaricare da un punto di vista politico su altri le responsabilità, ma si tratta di fare fronte comune per capire che il periodo che stiamo vivendo - e che noi speriamo sia un periodo transitorio - è un periodo che non può più vedere procrastinate certe scelte e la comunità non capirebbe, forse non capiremmo neanche noi. Oggi abbiamo bisogno di lanciare messaggi anche positivi, anche se è un momento di difficoltà, perché i messaggi negativi e i messaggi di crisi spesso portano anche alla negatività sul territorio che non giova alla comunità in generale. Noi però ci teniamo ad essere chiari nei confronti della maggioranza dei gruppi che compongono la maggioranza: noi non siamo più disponibili a rimandare quest'argomento, perché è giunto il momento di affrontarlo, noi abbiamo bisogno e chiediamo che ci sia un impegno politico che deve uscire oggi e non domani da questo Palazzo ed è per questo, Presidente Marco Viérin, che abbiamo scelto questo momento: semplicemente per dire che, quando si discute del Palazzo, il Palazzo deve avere la forza di dire che da quest'Amministrazione e da questa sala il messaggio che deve uscire alla comunità è che tutti siamo disponibili a rinunciare a qualcosa per il bene della comunità.

Sicuramente gli altri temi sono importanti, ecco, stiamo discutendo e cercando delle convergenze sulla riforma degli Enti locali e su altri temi, però noi crediamo che la gente non mangi con la riforma degli Enti locali, la gente oggi si preoccupa della grave crisi economica e, se noi oggi non siamo in grado di rilanciare l'economia, di rilanciare il mondo delle imprese, di rivedere un modello che oggi è superato...ma non è superato semplicemente perché...o, meglio, non solo perché sono state fatte scelte sbagliate, ma perché il mondo è cambiato e, se noi continuiamo a non cambiare il modo di pensare, il modo di agire in politica e in amministrazione, rischiamo che veramente una Regione vada in crisi da un punto di vista definitivo e che non ci sia poi via di scampo. Per quanto ci riguarda, noi ci siamo, ma senza cambiamento noi non ci saremo. Noi chiediamo che ci sia un cambiamento vero e in questo periodo in cui spesso i vecchi tempi della politica o i tempi della vecchia politica non coincidono con le esigenze della comunità, abbiamo delle difficoltà a risolvere i problemi, sembra che tutti i dossier siano fermi. Noi siamo disponibili a mettere le nostre idee, il nostro impegno solo se le cose cambiano, perché abbiamo un po' l'impressione che tanto si annunci, ma che nulla si muova. Magari non sempre per responsabilità della politica, ma che ci si scontri sempre con qualcosa: "questo non si può fare", "per quello però c'è una norma", "il resto è impossibile", "questo è molto difficile", ecco, oggi se c'è l'impegno politico e se c'è una condivisione, noi crediamo che questa cosa si debba fare, si possa fare.

In conclusione chiediamo che da qui alla discussione del bilancio si apra questo gruppo di lavoro, che apra anche poi una discussione che noi affronteremo durante il bilancio. È vero, abbiamo meno risorse, l'Assessore Perron ci ha parlato di 666 milioni dal 2010 ad oggi, quindi una grande fetta: su un miliardo o poco meno che è rimasto è una grande fetta. Questa riflessione ci aprirà una riflessione molto importante sul ruolo dell'autonomia e sul valore dell'autonomia oggi. Abbiamo un'autonomia che è rimasta solo un'autonomia finanziaria? Dipendiamo da altri solo ed esclusivamente in base ai trasferimenti finanziari o abbiamo la forza di elaborare un nuovo modello, nuove idee per rilanciare questa Valle? Riprendendo un vecchio tema francofono, molto conosciuto, che diceva: "nous n'avons pas de pétrole, mais nous avons des idées", forse oggi è arrivato il momento di dire che sì, le risorse sono ridotte, ma fermiamo quest'emorragia e mettiamo un punto finale ad una certezza di bilancio che oggi noi dobbiamo avere come Amministrazione regionale. Poi però rivediamo questo modello, vediamo che le risorse che ci sono...vediamo se sono sufficienti a non solo "mantenere" - tra virgolette -, a far funzionare un apparato e a continuare a foraggiare un modello, ma soprattutto chiediamo se questo modello effettivamente ha un margine di rilancio e di revisione e soprattutto se ci sono dei margini di investimento. Questa sarà la grande sfida che oggi anticipiamo, ma che non vogliamo troppo anticipare, nel senso che sarà la discussione del bilancio, sicuramente quest'anno più che mai sarà il tema, il leitmotiv per il futuro di questa Valle, altrimenti noi non vediamo grandi soluzioni, perché il tema della crisi economica e della riduzione delle risorse non deve diventare un alibi per dire che non stiamo rielaborando un modello. Questo modello che esisteva è un modello che è finito e il modello Valle d'Aosta va rivisto completamente e magari anche in questi anni è stato fatto gradualmente, ma oggi non regge più rispetto alle sfide del futuro, quindi quello che noi oggi chiediamo è quest'impegno politico di cui vi parlavamo...e ci aspettiamo che ci sia almeno una disponibilità sulla codificazione dei contenuti, perché, come abbiamo cercato di veicolare a qualcuno degli interlocutori sulla discussione di questi documenti, gli impegni generici oggi non ci bastano più, ma non sono più neanche utili alla credibilità degli Amministratori, che oggi più che mai devono dare un segnale più forte.

Sulla questione, invece, dell'emendamento, magari più puntualmente entreremo nella discussione, ma per noi l'importante su quest'ordine del giorno è che ci sia perlomeno una condivisione che un mondo è finito e che da oggi si deve lavorare tutti assieme o comunque chi lo condivide per costruire qualcosa di diverso. Grazie.

Presidente - Grazie collega Viérin Laurent. Altri che chiedono la parola? Siamo in discussione generale, espressamente sull'ordine del giorno. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.

Abbiamo letto con interesse l'ordine del giorno presentato dai colleghi dell'UVP e illustrato un attimo fa dal collega Laurent Viérin. Siamo consapevoli che le buone idee tendono a diffondersi, sono pervasive, cioè sostanzialmente, anche se all'inizio non sono accettate, poi col tempo diventano invece idee che possono essere portate avanti dagli altri. A noi la primogenitura non ci interessa, non ci è mai interessata, anzi siamo piuttosto contenti che non è la prima idea che passa, abbiamo firmato leggi condivise con gli altri colleghi, che magari presenteranno altri colleghi, che magari provengono anche dal nostro programma, la cosa ci fa sempre un estremo piacere, perché poi alla fine è nell'interesse della popolazione che noi lavoriamo, non tanto nel nostro: questo lo sapete è il nostro modo di far politica. Ci sono però due-tre avvertenze che farei ai colleghi non solo dell'UVP, ma anche a tutto questo Consiglio: la prima è che, come giustamente ha già rimarcato il collega Viérin, le persone sono stanche di essere prese in giro. Spero quindi sinceramente che poi alla fine di questo famoso gruppo di lavoro si ottenga qualcosa di concreto: lo spero perché potrebbe diventare fastidioso fare tanti gruppi di lavoro e alla fine non ottenere mai nulla. Penso che condividiate un pensiero così semplice, no? Perché sennò si mena il can per l'aia. Sottolineo quindi...spero che poi passiamo all'azione in maniera diretta. Avessimo condiviso meglio prima questa situazione, probabilmente avremmo evitato di fare il secondo emendamento...scusate, gli emendamenti a quest'ordine del giorno che abbiamo fatto noi, dove entriamo subito nello specifico, perché noi siamo abituati a non perdere tanto tempo in questioni di forma, ma preferiamo andare subito alla sostanza, ma ci rendiamo conto che ci vuole tempo per fare determinate cose, soprattutto per togliersi dei soldi ci vuole tempo, non è mica una cosa facile! Giustamente quindi poi decideremo, magari chiederemo una sospensione, il mio collega ed io ci riuniamo...non l'ho ancora chiesta, magari la chiediamo, ci riuniamo e decidiamo entre nous che cosa votare e se votare o non votare visto che poi quest'ordine del giorno è frutto di un accordo tra Union e UVP, al quale noi non abbiamo partecipato, ma ci va bene lo stesso, non è un problema.

Per quanto riguarda quindi la forma, a noi interessa poco, a noi interessa la sostanza; di conseguenza, noi siamo favorevoli a quest'ordine del giorno, siamo favorevoli ad abbattere i costi della politica e chiaramente anche ad abbattere i costi della democrazia, per noi sono sempre costi della politica, non li dividiamo. Per noi è tutto un costo, quando si paga, quando si pagano i dirigenti o quando il numero dei dirigenti, per fare un esempio, eh, possiamo fare altri esempi, è spropositato rispetto al numero dei dipendenti o quando si pagano molto di più di quello che dovrebbero essere pagati o di quanto prendiamo noi Consiglieri regionali, per fare un esempio, eh beh, allora lì forse c'è qualcosa da sistemare, anche perché, come giustamente è già stato detto in tante maniere, questa macchina ormai sta in piedi solo per bruciare sé stessa, cioè ha delle risorse che brucia per funzionare, ma alla fine non fa nulla. Ormai il bilancio dice questo no? Non abbiamo più soldi per gli investimenti, vuol dire che paghiamo solo stipendi.

Giusto per illustrare un attimo anche se non è il punto, ma ci siamo...così facciamo più in fretta, anche noi avremmo pensato di mettere un paio di cose, tre per la precisione, cioè per quanto riguarda la riduzione del numero dei Consiglieri, perché aspettare una legge costituzionale? Potremmo ridurre tranquillamente i nostri emolumenti a 25, come avevamo fatto, questa è un'idea non nostra, ma è un'idea presa dai colleghi del PD e noi già all'epoca dicemmo che ci sembrava un'ottima idea e continuo a ribadire che è un'ottima idea. Facciamo più in fretta, la rappresentatività resta uguale, ma spendiamo come 25 Consiglieri e non più come 35, ad occhio il risparmio è del 30 percento, quindi in un colpo si taglia via il 30 percento dei costi. Posso poi diventare più preciso sulla percentuale, ma più o meno...

L'altra cosa era appunto quella - e anche voi ne avete parlato - di ridurre anche il costo dei gruppi, ma questa è una proposta che avevamo già fatto, della quale stiamo discutendo da circa un anno, giusto? E che non arriviamo a conclusione. Vede, è questo il punto, il punto è sempre lo stesso: parliamo parliamo, ma alla fine, stringi stringi, non concludiamo nulla e la cosa è snervante. Io penso che voi vogliate prenderci per stanchezza, ahimè non ci riuscite, perché, insomma, noi non abbiamo nessun problema ad aspettare, prima o poi dovrete arrivarci, anche perché i soldi sono quelli che sono, ormai l'avete chiaro. Questa discussione forse andava fatta per il bilancio, direttamente, non sul bilancio del Consiglio, ma va beh, qualcuno ci teneva a dirla subito, tanto vale parlarne adesso. Sostanzialmente quindi la questione è questa, l'ultimo punto che volevamo quindi evidenziare era quello di determinare poi che cosa fare di questi fondi, perché l'ultima domanda che ci facciamo è la seguente: risparmiamo risparmiamo, ma poi dovremo darci delle priorità, cioè è più giusto sistemare l'aeroporto o dare i soldi alle microcomunità? È più corretto...che so? dare i soldi per gli assegni di studio per chi va a lavorare...per chi va a studiare all'università fuori Valle oppure fare il nuovo ospedale? E così via, potremmo discutere a lungo di questo, ma a noi preme tanto quanto la riduzione sapere poi dove andranno messi questi soldi, che se poi dobbiamo bruciarli in altre cose inutili, insomma, che cosa li abbiamo ridotti a fare? Eh, perché questo passaggio poi manca sempre, no? Ce li tagliamo, poi dopo dove li mettiamo? Sono cose che non hanno nessun senso. Bene, io non voglio perdere altro tempo, quindi fra un po' vedrò con il mio collega come, diciamo così, decidere, cosa decidere rispetto a questa cosa e vi ringrazio.

Presidente - Altri che chiedono la parola? Ricordo che siamo in discussione generale...e sull'ordine del giorno. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Mozione d'ordine Presidente, non è ancora il mio intervento, semplicemente vi siete fatti una riunione Stella Alpina, Union e UVP, ce lo dite cosa avete deciso in quella riunione, così noi sappiamo come intervenire in quest'aula? Semplicemente per chiarezza e trasparenza, dopodiché non si preoccupi che ho molte cose da dire anch'io.

Presidente - La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Visto che nessuno della maggioranza interviene, intervengo io per dire che quest'ordine del giorno nasce, com'è stato nell'esposizione illustrato, da una volontà di codificazione delle nostre sensibilità. Ha detto bene il collega Cognetta che nessuno qui vuole primogeniture sugli argomenti, ma avevamo intuito, almeno avevamo interpretato che l'importante era di portare degli argomenti in Consiglio per vedere e valutare se ci fossero elementi di condivisione. Per quanto ci riguarda, quindi siamo stati chiamati dalla maggioranza per discutere la proposta di cui eravamo firmatari e abbiamo semplicemente ribadito che ci sono punti per noi irrinunciabili e che questo documento, per quanto ci riguarda, contiene degli elementi che sono stati codificati perché vogliamo essere concreti. Noi non sappiamo se i gruppi di lavoro che si stanno costituendo daranno frutti, neanche quello dell'EXPO. Speriamo che questi gruppi di lavoro diano dei risultati, perché, quando si costituiscono, si spera che diano dei frutti, purtroppo, essendo Consiglieri di minoranza, l'unico strumento che abbiamo dopo che le nostre risoluzioni non sono state recepite...anzi sono state votate, ma poi non hanno avuto l'esito sul territorio, ricordo il premio a Frigerio, le dimissioni e tutte queste cose qua. Noi crediamo che oggi, se c'è volontà come qualcuno ha anticipato e speriamo che altri, diciamo, vadano in quest'ottica...e noi abbiamo semplicemente cercato oggi di lanciare un dibattito, anche perché crediamo che tanti in modo anche autonomo lo abbiano fatto, qualcuno ha anche ricordato la legge del PD di qualche tempo fa, di qualche mese fa, altre iniziative nell'altra legislatura, tante iniziative sono arrivate, quindi noi crediamo, come Union Valdôtaine Progressiste, di avere il diritto di formulare le nostre di proposte, ma ripetiamo, se ci sono anche altre proposte, che vengano poi dalla maggioranza o da altri gruppi di opposizione...ben vengano. Oggi si trattava, visto che si parla del Consiglio regionale, quindi di noi, oggi parliamo di noi...per noi è importante che ci sia la volontà di vedere se si vuole arrivare a qualcosa, forse poi il gruppo di lavoro non è l'idea migliore, magari altre idee possono essere valutate in modo più incisivo. Ci è venuto in mente il gruppo di lavoro e anche in modo celere, affinché tutte le sensibilità siano rappresentate, perché ogni gruppo porterà all'interno di questo gruppo di lavoro le proprie idee, però, ecco, ripetiamo che per noi l'importante è l'impegno politico, a partire dalla riduzione del numero degli Assessorati, che in questa legislatura è stato più volte ribadito, ma mai è stato accettato, noi non abbiamo oggi risposte, ma il dibattito in quest'aula consiliare potrà arrivare e potrà portare le risposte che noi tutti auspichiamo. Non è frutto di accordi o di preaccordi, noi portiamo in questo Consiglio le nostre istanze, aspettiamo che in questa direzione qualcuno ci dica qualcosa.

Presidente - La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Sì, grazie Presidente. Chiediamo come maggioranza ancora cinque minuti per una sospensione. Grazie.

Presidente - Collega Chatrian per una proposta diversa? È stata chiesta una sospensione, non si è mai rifiutata...per una cosa diversa? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - No, grazie Presidente, mozione d'ordine, poi il mio intervento sarà successivo: 50 minuti di pausa richiesti dalla maggioranza per giustamente approfondire le risoluzioni messe in campo; poi avete deciso di incontrare i proponenti come maggioranza, a noi va tutto bene, però, dopo una presentazione dell'ordine del giorno, superfluo per noi, scritto nero su bianco, su proposte di legge, emendamenti in finanziaria, contro-finanziaria, lavorato insieme attorno ad un tavolo in questa legislatura, nella passata legislatura, va tutto benissimo. Gradiremmo, colleghi di maggioranza, però che ci fosse un intervento, magari del Presidente del Consiglio, che ci dica quali sono le vostre intenzioni e poi entreremo nel merito...

Presidente - Io non voglio entrare nella polemica e quant'altro, perché in questo momento sto svolgendo il ruolo del Presidente del Consiglio e quindi cerco di svolgerlo a nome e per conto di tutta l'aula, poi lo posso fare meglio...peggio o quant'altro. Non si è mai rifiutata una sospensione, a volte ne abbiamo fatte tre o quattro, su certi argomenti. Credo che sia un argomento delicato, è stata chiesta una sospensione di cinque minuti come maggioranza e poi credo - ma non posso essere io a determinare quest'intenzione - che le forze di maggioranza si confronteranno con tutte le forze del Consiglio: questo mi sembra che sia chiaro. Adesso diamo la sospensione...prego Donzel, mozione d'ordine.

Presidente - Mettetevi d'accordo.

Chatrian (ALPE) - No, non è che deve...il Presidente del Consiglio è lei, scusi.

Presidente - Eh va beh, ha chiesto la parola adesso.

Chatrian (ALPE) - No, l'ho chiesta prima.

Presidente - Allora Chatrian prego.

Chatrian (ALPE) - Con tutto il rispetto, io rispetto il ruolo del Presidente del Consiglio, il Presidente del Consiglio è lei, ribadisco il concetto, non spetta a noi dire: non potete richiedere cinque-dieci minuti di sospensione, ci mancherebbe! Dopo l'illustrazione del collega Viérin, che ha illustrato un ordine del giorno, a seguito dell'interruzione, a seguito del fatto che avete richiesto la presenza dei colleghi dell'UVP per immagino illustrare l'ordine del giorno depositato, gradiremmo almeno che qualcuno, Capogruppo o Presidente della Regione o Assessore, ci dicesse qualcosa. Solo quello, poi se richiedete di fermare altri cinque minuti, ci mancherebbe, non saremo noi a metterci di traverso.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Mozione d'ordine. Faccio presente che c'era un accordo dei Capigruppo che aveva previsto un certo ordine dei lavori. Siccome l'ordine dei lavori, giustamente, per questioni molto più importanti, su cui voglio fare un lungo intervento anch'io nel merito...io credo che potete fare riunioni di maggioranza anche tutta la sera, alle otto si sospende il Consiglio regionale e ci vediamo domani per la prosecuzione dei lavori, quindi vi potete... Perché cinque minuti? Riunitevi tutta la sera a meditare, perché non penso che queste cose le risolvete in cinque minuti. Sono le cose che diciamo da anni, quindi non avremo problemi ad argomentare nel merito.

Presidente - Allora, rispondendo al collega Chatrian, credo ma non posso essere un profeta in questo senso...penso che la richiesta della maggioranza sia appunto per poter fare un ragionamento diciamo da proporre in aula, dopodiché condivido col collega Donzel che facciamo subito una Capigruppo di due minuti per capire come organizziamo i lavori, non c'è problema. Ricordo solo che il Consiglio è convocato in notturna e quindi dovremo decidere come procedere.

La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Solo per esplicitare un po' meglio quello che sta succedendo. Sono stati depositati una risoluzione, un emendamento alla risoluzione e un emendamento al bilancio del Consiglio regionale. Abbiamo fatto una prima analisi come maggioranza, in una fase successiva abbiamo ascoltato, abbiamo audito quelle che sono le presentazioni da parte sia dei presentatori della risoluzione che dei presentatori dell'emendamento alla risoluzione stessa, chiediamo ulteriori cinque minuti per un confronto breve in modo tale che possiamo definire una linea come maggioranza. Grazie.

Presidente - Collega Chatrian, se è una mozione d'ordine, l'ha già fatta prima...prego.

Chatrian (ALPE) - Innanzitutto la richiesta è per fare una Capigruppo subito, prima di eventuali altre riunioni. Solo per chi ci segue dall'esterno, perché altrimenti forse ci prenderanno per pazzi, ma ho ascoltato attentamente il collega Borrello, mi risulta che l'illustrazione dei due ordini del giorno presentati dai colleghi dell'UVP...

Presidente - Uno...l'ordine del giorno è uno...

Chatrian (ALPE) - ...siano stati illustrati alla maggioranza nel momento in cui il Consiglio era...la richiesta era stata quella, comunque, di mozione d'ordine, quindi di fermare il Consiglio. L'illustrazione quindi dei due ordini del giorno presentati dai colleghi...sono già stati illustrati alla maggioranza e nulla è cambiato. La richiesta mia e del collega Donzel è conoscere e sapere solo qual è la posizione del Governo, della maggioranza su questi due ordini del giorno...

Presidente - Io credo...

Chatrian (ALPE) - ...e poi, scusi Presidente, entreremo nel merito.

Presidente - ...come le ho detto prima, credo, ma non posso essere un profeta, che la richiesta di sospensione dovuta all'illustrazione dei documenti, due ordini del giorno, inoltre poi il Movimento Cinque Stelle ha illustrato gli emendamenti in merito a quell'ordine del giorno... Credo che la maggioranza, dopo aver sentito in aula le spiegazioni, abbia necessità di capire come affrontare quest'argomento in merito a quella che è una posizione di maggioranza; dopodiché io le dico tranquillamente che possiamo fare anche cinque minuti di Capigruppo prima, sono stati chiesti prima cinque minuti di sospensione...e poi organizziamo i lavori come vogliamo organizzarli, senza nessun problema, perché altrimenti...io ribadisco che ognuno ha una sua visione, una sua idea, però non è che possiamo procedere così rispetto a quelle che sono le convocazioni del Consiglio.

Il Consiglio è sospeso per cinque minuti, non di più.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20,00 alle ore 20,28.

Viérin M. (Presidente) - Colleghi, dalla Conferenza dei Capigruppo è emerso che si sospendono i lavori fino alle ore 21 e i lavori poi proseguono per chiudere l'ordine del giorno. Grazie. Ripeto: i lavori riprendono alle ore 21.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 20,28 alle ore 21,25.

Appello nominale

Viérin M. (Presidente) - Con 27 presenti iniziamo i lavori, ricordo che siamo in discussione generale del punto 30 e siamo all'esame dell'ordine del giorno presentato dal gruppo UVP. Prego colleghi...chiudo la discussione generale, poi si passa... La parola al collega Donzel Raimondo.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Pensavamo che avesse la cortesia...visto che abbiamo interrotto i lavori con una mozione d'ordine che chiedeva di conoscere pubblicamente la posizione della maggioranza per poter intervenire in questo dibattito...cortesia che non ci è arrivata, va beh, andiamo avanti così, continuiamo i lavori lo stesso, non è che...si vive anche senza gli atti di cortesia.

Per quanto ci riguarda, intanto preciso che non eravamo a conoscenza di questi emendamenti, ordini del giorno, ma una certa sorpresa l'ho provata nei suoi confronti, Presidente, perché io nell'ultima riunione dei Capigruppo, proprio quando il Presidente del Consiglio ha posto la questione del bilancio del Consiglio regionale, ha presentato i tagli che erano fatti, io ho fatto rilevare alla presenza di tutti i Capigruppo che, dal nostro punto di vista, c'era il problema da affrontare sui costi della politica e lei mi ha risposto: "ma veramente è un problema che deve affrontare la Giunta, non il Consiglio" e ha rimandato la cosa al Presidente e al Governo regionale, al che io ho replicato, le ho detto: "beh, mettetevi d'accordo, perché siete la stessa maggioranza, fa prima il passo l'uno o prima il passo l'altro". Fatto sta...silenzio generale, mi permetto di dire anche degli altri Capigruppo, su questo tema sono rimasto lì come un pinguino, perché non c'era la RAI, non c'era la TV, non c'erano gli organi di stampa a raccogliere la posizione del PD che poneva la questione dei costi della politica, non per primi, non è che abbiamo una questione di primazia, c'è nel programma di legislatura della nostra coalizione, su uno va a vedere la coalizione UVP-ALPE-PD, presenta nei primissimi punti questo tema, se uno va nell'altra legislatura, trova tutte le leggi depositate prima da ALPE, poi dal PD per ridurre i costi della politica.

Lei però su questo tema, di fronte alla presentazione di un ordine del giorno, ha fatto finta di niente, Presidente del Consiglio, ha fatto finta che...questo tema da dove sbuca? Sbuca fuori da un ordine del giorno presentato da un gruppo che ha ritenuto opportuno porre questa questione, ma a che cosa servono le riunioni? Allora io chiedo che siano pubbliche tutte le riunioni, se il valore di una riunione è dato soltanto dal fatto che la cosa si trasforma in un comunicato stampa, in un Tweet, in una notizia su Facebook...questo mi chiedo. D'ora in poi tutte le riunioni dei Capigruppo io cercherò di fare comunicati stampa, perché se questo è il suo atteggiamento rispetto alle questioni che le vengono poste... Lei quindi ha scaricato questa questione sulla Giunta e oggi non ci ha rappresentato nessuna posizione rispetto a questi ordini del giorno, ci ha detto: "veleggiate pure, poi interverremo in chiusura sull'argomento".

Ovviamente nel merito di questi ordini del giorno, di queste questioni è chiaro che troviamo questioni che sono datate, risalgono all'altra legislatura: ridurre sin da subito il numero degli Assessori regionali...e qui vedo che il Partito Democratico ha presentato una legge nel merito, il 17 ottobre 2013 arriva in I Commissione la legge sulla riduzione dei costi della politica. Mi si dice: "ma no dobbiamo trattare quest'argomento congiuntamente, tutti assieme, rinvia l'argomento Donzel" e l'argomento viene rinviato. Arriviamo al 12 dicembre 2013 per esprimere il parere, "no, Donzel dobbiamo discutere, trovare un accordo, tutti assieme, c'è la I Commissione, ci lavoriamo tutti assieme, rinviala ancora". La rinviamo ancora fino a quest'ordine del giorno e adesso in una settimana vogliamo chiudere la partita, ma certamente, noi abbiamo la legge depositata, il nostro contributo ce l'avete già, noi non abbiamo neanche bisogno di andare nel gruppo di lavoro, vi prendete la legge che mi avete fermato per un anno...per un anno me l'avete tenuta ferma lì, senza volerne neanche parlare, senza entrare nel merito, senza dire: "giusto", "sbagliato", "più grande", "più piccolo"! Per un anno avete fatto finta che non ci fosse la legge, adesso risveglio, 15 giorni, gruppo di lavoro. Benissimo, il PD vi manda la legge e il gruppo di lavoro ne disponga come vuole. Tagliatevi questi Assessori: uno, due, tre, fate un po' quello che vi pare...

"Intervenire sulla riduzione del numero dei Consiglieri": qui mi prenderò un attimino di tempo in più, perché è una proposta berlusconiana, ce lo vogliamo ricordare che sussulto fece la notizia quando Berlusconi disse: "20 Consiglieri regionali per la Valle d'Aosta nella legge". "Eh no, c'è l'autonomia, non può scriverlo Berlusconi che ci taglia lui. Eh no, c'è l'autonomia, non ce li può tagliare". Fu il collega Tibaldi a prendere la palla al balzo, perché, imbambolati dal desiderio di andare in maggioranza, i suoi colleghi non avevano più tanta voglia di sostenere le teorie del capo Berlusconi e avevate detto a Lattanzi e Zucchi: "state calmi, state bravi ai posti che prima o poi arriverete lassù", no? E loro sono stati bravi, ma Tibaldi orgogliosamente di Forza Italia presenta la legge dei... Il PD si preoccupa, perché noi abbiamo un'idea di democrazia che è partecipazione e abbiamo detto: riduciamo piuttosto l'indennità dei Consiglieri regionali, ma cerchiamo di non ridurre in modo eccessivo, "no, bisogna ridurre", allora presentiamo una legge con un numero congruo per ridurre i Consiglieri regionali, secondo noi, era 29... Naturalmente incontri prima di essere eletti in Consiglio regionale, si va a discutere con la popolazione, la coalizione ha idee diverse, sensibilità diverse, scrive una frase sibillina nel programma di coalizione. Nel programma di coalizione c'è scritto: "riduzione del numero dei Consiglieri", ma non lo indica, perché si presuppone che è un accordo tra tutte le forze. Nel programma del PD c'è scritto sempre questo fatidico numero: 29, è così, no? Quando il PD presentò quella legge, prendemmo la bellezza di quattro voti, adesso diventati campioni della riduzione del numero dei Consiglieri regionali, adesso che teoricamente c'è un po' di spazio per andare ad elezioni regionali, no? Come dire che l'altra legislatura non era ancora il momento, stavolta alé, alla grande: riduzione del numero dei Consiglieri regionali, ma giustamente il collega Cognetta non ci casca e dice: "eh sì, bravi ragazzi, qui possono passare quattro, cinque, sei, sette anni, chissà quando arriva". Lo decide una legge costituzionale votata dal Parlamento italiano e voi lo sapete perché il PD abbassò i toni su quella legge? Abbassò i toni perché non c'erano le condizioni nel Parlamento italiano per avere garanzie sul fatto che rispettassero le indicazioni del Consiglio regionale, perché sull'esperienza di quello che è successo ad altre Regioni...quando arriva la proposta di legge regionale, un qualunque Deputato alza il dito e dice: "faccio un emendamento e invece del numero che mi manda la Regione Valle d'Aosta, ne metto un altro"...e ti votano il numero che vuole il Parlamento nazionale, perché non c'è il principio dell'intesa; allora, il principio dell'intesa lo volete prima o dopo questa legge qua? E solo quando lo decidete voi autonomisti o quando lo decidiamo tutti assieme questo principio dell'intesa? Perché quando presentiamo la legge noi, ci vuole il principio dell'intesa, se siete voi a dire di ridurre i Consiglieri regionali, potete andare a Roma così, a parlare voi direttamente col Parlamento, senza il principio dell'intesa, facendo stravolgere lo Statuto regionale, perché non sappiamo cosa viene fuori in quel contesto, in quel Parlamento senza il principio dell'intesa. Abbiamo studiato qualcosa anche noi in questi anni, no? Ma io colgo al balzo la proposta dei colleghi del Cinque Stelle, subito e gli chiedo di presentare un emendamento a loro firma, noi glielo voteremo, non vogliamo cavalcare le proposte degli altri, subito questa proposta sia messa a bilancio regionale...25, vi siete innamorati di questo numero, tagliamo le indennità, costo 25 diviso tra i 35...ci sto, la voto, facciamolo! Visto che siete venuti qui a fare il balletto della demagogia, facciamolo, perché noi ci stiamo a ridurre i costi, a salvare la democrazia, non vogliamo un Consiglio regionale di quattro notabili valdostani, vogliamo un Consiglio regionale dove possano venire le persone normali, che vengano dal mondo del lavoro, delle persone semplici. Volete ridurre i costi della politica? Chi percepisce già degli emolumenti se li detragga dall'indennità!

Altra proposta che faremo come PD, che abbiamo già fatto, la riproponiamo, ve la riportiamo qui in aula e vi invitiamo visto che vi siete presi talmente a carico queste cose...e non abbiamo bisogno di entrare nel gruppo di lavoro, ve la mandiamo per posta, vi riunite di là come avete fatto e vi fate la leggina sapendo che ci sono le nostre proposte sul tavolo e spiegherete ai cittadini perché voi che avete già delle pensioni, delle rendite, eccetera, non vi decurtate il vostro stipendio regionale in un momento in cui la gente non riesce ad andare avanti, no? Anche su questo quindi siamo assolutamente d'accordo, ma non sulla quantità che indicate voi sul numero dei Consiglieri, sulle indennità siamo d'accordo: siamo d'accordo per tagliare secco sulle indennità, 25, ci piace questo numero, tagliamolo adesso, senza aspettare che ce lo tagli Roma, perché dobbiamo andare a chiedere, per piacere, a Renzi di aggiustarci i nostri conti? Facciamo noi un emendamento il prossimo Consiglio regionale sul bilancio.

Altra questione: intervenire sul taglio e la razionalizzazione dei costi e compensi delle figure apicali. Questo è un emendamento che c'era già nell'altra...avevamo presentato nell'altra legge finanziaria...assolutamente d'accordo. Per quanto riguarda il PD, vi copiate la scritta che c'era nell'altra finanziaria sulla riduzione delle figure apicali e noi siamo d'accordo. Il Presidente del Consiglio prende come un Assessore e si va a ridurre il tutto.

Altra questione che ci interessa e che qui non c'è, ma ve la suggerisco quando vi metterete a questo fatidico gruppo di lavoro, ma una delle proposte che girava in quel fantomatico gruppo di lavoro che poi si è come dissolto, quello sulle elezioni comunali, che non si è più convocato, è sparito, quindi a questo punto mi considero anche esonerato dal lavorarci sopra, perché non ho più sentito dire che si lavora su quello, però una delle cose su cui c'era un certo accordo era sulle Giunte comunali, si disse: "ma mettiamo un tetto di spesa alle Giunte comunali". Guardate che cosa bella da fare anche a livello regionale, ma perché farlo ai Comuni, facciamolo anche in Regione, mettiamo un tetto di spesa alla Giunta regionale, voi volete essere in 8? Vi pigliate lo stipendio di 6. Ve lo dividete fra di voi, ma perché farlo ai Comuni e non a voi? Ma, scusate, è assurdo fare una cosa per i Comuni e non farla...cioè voi del Cinque Stelle avete già schissato un po' dal gruppo di lavoro. D'ora in poi non schisserò, mi sentirò esonerato da quel gruppo di lavoro, perché basta mandare delle veline, a questo punto e quindi una delle veline che vi manderò sarà quella di dire: "tetto di spesa per la Giunta", sennò, se non c'è tetto di spesa per la Giunta regionale, non lo voterò il tetto di spesa per i Comuni, non lo voterò, è chiaro? Perché non si impone agli altri ciò che non si vuol fare sé stessi. Infatti qui si dice: "riduzione degli emolumenti per quanto riguarda gli Enti locali, in particolare il Comune di Aosta". Beh, diamo il buon esempio. Non permettiamoci di andare a dare lezioni, a dare tagli ai Comuni, cose di questo tipo, e lo dico al di là delle provocazioni di questi Sindaci, che in questi giorni mi sembrano diventati come quelli che vanno alle trasmissioni di Maria De Filippi, per cui tu parli di come stanno gli anziani e loro ti insultano. Speriamo che i cittadini anche a questi qui gli facciano fare un bel giro di boa alle prossime comunali, però questo non c'entra con l'ispirazione di una legge, se io ho una legge degli Enti locali, metto un tetto di spesa, e beh, questo tetto di spesa devo dare il buon esempio dall'alto.

E qui arrivo alla questione del buon esempio, perché io a giugno ho incontrato i Segretari, il Presidente dell'Union Valdôtaine Ennio Pastoret, il Segretario e il Presidente della Stella Alpina, Martin, poi li abbiamo reincontrati adesso in questo giro di dialogo a...e uno dei temi che io ho posto, perché il Segretario Fulvio Centoz mi ha dato la possibilità, in qualità di rappresentante della Commissione politica del PD di..."Raimondo dai un contributo anche tu alla discussione". Io una delle prime cose che ho posto è la questione dei costi della politica, siamo a giugno. Pastoret qualche volta lo vedrete, Martin lo incontrate qualche volta, vi fate delle riunioni... A giugno vi ho detto: uno dei punti imprescindibili per il Partito Democratico, nel senso di ragionare su una disponibilità a dialogare, a fare delle cose assieme, a dire prima non mi è interessato niente parlare di posti, di queste cose qui che qualcuno ha tentato, come al solito, di sporcare tutto sui giornali, di...non ho parlato di presidenze e quant'altro, ho parlato...uno dei segnali più importanti che dobbiamo dare ai cittadini valdostani è la questione dei costi della politica, dobbiamo dare un messaggio che faccia capire ai valdostani che è talmente grave la situazione che stiamo vivendo che noi ce ne facciamo carico per primi, perché molti valdostani non l'hanno capita. Molti valdostani vedono delle cifre enormi: 60 milioni al Casinò, 30 all'università, 20 di qua, eccetera, e pensano che qui di soldi nel bilancio regionale ce ne sia un'infinità. No, ahimè, il bilancio regionale è un bilancio che ha avuto una forte contrazione. Per far capire questo, la politica dà un suo segnale e quindi assolutamente ho comunicato questo a questi rappresentanti. Mi stupisco che questa cosa venga fuori adesso, in extremis, ci si risveglia con il coup de théâtre di un nuovo gruppo di lavoro, ma guardate che, state tranquilli, non mi beccate più nei gruppi di lavoro, perché non ho più ricevuto eco del gruppo di lavoro sulle partecipate. Dov'è finito? Quando c'era un unico punto che avevo chiesto: quello assolutamente imprescindibile dell'assunzione del personale attraverso procedura pubblica, basta clientelismo nelle assunzioni e così sarà più facile lavorare attraverso veline da portare, le commissioni ci sono, lì in quelle sedi dirò quello che c'è da dire e non farò il giro dell'oca da un gruppo all'altro senza cavarne granché.

Altra questione: ovviamente i colleghi del Cinque Stelle propongono di ridurre immediatamente l'abolizione dei fondi dei gruppi. È una proposta che c'era già nell'altra legislatura, la votiamo subito, perché questa è seria. Noi personalmente vi chiediamo quando la proporrete in legge, di scorporare la questione che volete utilizzare del personale, perché noi il portaborse non ce lo vogliamo; quindi, allora, spartani fino all'ultimo: via i contributi ai gruppi, niente portaborse per quanto ci riguarda. Non abbiamo bisogno di togliere personale pubblico che deve pensare al cittadino, mettetevi al servizio...una burocrazia al servizio del cittadino, non al servizio del Consigliere regionale...e quindi anche di determinare congiuntamente la destinazione dei fondi risparmiati...noi congiuntamente le proposte le faremo in aula, non abbiamo riserve a dire che vogliamo tenere in piedi il sociale e i posti di lavoro che sono sempre più a rischio in Valle d'Aosta. L'immediato taglio dei compensi, dei premi e dei benefit dei manager e dei dirigenti delle partecipate...insomma, quando abbiamo proposto addirittura delle proposte di legge che avete tranquillamente by-passato...mi ricordo che addirittura esponenti dell'Ufficio legislativo regionale vennero a darmi lezione da sindacalista dicendomi che non era possibile ridurre i compensi dei manager, perché avevano un contratto, io, come sindacalista, li dovevo difendere. È curioso però come vengono spazzati via i contratti di quelli degli impianti a fune, come vengono sballottati i contratti delle fasce più basse, invece c'è sempre il contratto collettivo nazionale di lavoro per quanto riguarda il Presidente di Finaosta, che ha il contratto collettivo nazionale di lavoro di Banca d'Italia. Eh, guardate un po', no? Mica se n'è scelto uno a caso: quello di Banca d'Italia, è intoccabile, no? Dissi allora in commissione nell'altra legislatura: facciamo una legge che sia per quelli che verranno dopo, che però non si possono più applicare questi contratti, neanche questo siete riusciti a fare! Adesso mi dite: "andiamo in un gruppo di lavoro che facciamo una chiacchierata", ma io che chiacchiero su questa roba qua con voi sono due anni e ci avete presi per i "fondelli"...e adesso fatelo, lo voteremo, voteremo con umiltà, prendetevi il merito di questa cosa qui, che finalmente dimezzate lo stipendio di Cilea, prendetevi questo merito, non lo voglio il merito, voto come umile soldatino, do il mio voto per arrivare a 18 e che sia legge! Fatelo e così vale per le altre proposte: la riduzione dei dirigenti, per esempio, quante volte abbiamo detto non bisogna licenziare nessuno, ma che senso ha avere un apparato così gigantesco, con 130 dirigenti, si può sicuramente lavorare con meno, promesse su promesse, nulla.

Per quanto ci riguarda, quindi questo è l'approccio con cui arriveremo alla discussione del bilancio regionale e ci arriviamo con molto rammarico, perché si potevano già votare prima delle leggi che avrebbero dimostrato che i gruppi di lavoro a qualcosa servivano, ma se quelle leggi non arrivano e i gruppi di lavoro sono finiti nel dimenticatoio, scusatemi, ma lo dico con franchezza, io quest'ordine del giorno lo voto nei contenuti, ma non rispetto al gruppo di lavoro, che farete voi, con le veline, se avrete voglia, le appallottolerete come avete fatto in questi anni e le butterete nel cestino, o come il Presidente di commissione Farcoz, che ogni volta mi dice: "Donzel, per cortesia, siccome c'è un gruppo di lavoro che discute, che sta ragionando, rinvia le tue leggi, non discuterle in aula, non portare questi argomenti in aula", ma certo, come no?, collega Farcoz! Rinviamo pure, adesso si prenderà carico lei di questo gruppo di lavoro e le mie leggi le ha lì, ha solo da leggerle e vedere se qualche beneficio le possono in qualche modo portare.

Sostanzialmente noi quindi questi ordini del giorno dell'UVP e del...in particolare, quelli del Cinque Stelle li condividiamo profondamente, bisogna assolutamente ridurre i costi della politica e bisogna farlo da questo bilancio regionale, il mio rammarico è stato che qualcuno mi ha detto: "ma no, non si può fare adesso, così, il bilancio del Consiglio regionale ha già avuto dei tagli, la Regione non ne vuole parlare, c'è già un tavolo di lavoro". Silenzio generale, no?, "problema tuo Donzel questo", benissimo. Adesso c'è il gruppo di lavoro, io non devo far altro che pigiare il tasto e votare e dare la soddisfazione che si aspettano i cittadini valdostani, che finalmente voi, merito vostro, non certo nostro, avete tagliato i costi della politica.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Beh, essendo fuori dalla fascia protetta, posso fare anche un...trovarmi d'accordo col collega Donzel, senza poi essere rimproverato dai fatidici miei vertici. In questo caso direi che il collega Donzel ha centrato l'argomento, perché come non si può essere d'accordo con quest'ordine del giorno? Questa è una specie di sunto di quello di cui abbiamo discusso un anno e mezzo; di quello di cui, purtroppo, abbiamo discusso per un anno e mezzo senza addivenire a nessuna conclusione, perché ogni volta c'era un motivo per rimandare, un motivo per dire: "bisogna contestualizzare l'argomento, non si può toccare questo...dobbiamo toccare nel complesso i costi della politica, non possiamo puntarci sullo stipendio del Consigliere piuttosto che sull'indennità dell'Assessore, bisogna vedere la questione nel suo complesso". Risultato? Nel suo complesso non abbiamo fatto niente, zero. Gruppi di lavoro, tavoli di confronto, ci manca il comitato di pilotaggio, poi li abbiamo fatti tutti, allora anche noi voteremo a favore di quest'ordine del giorno, è una votazione che è scontata, non si potrebbe votare diversamente, ma noi la vediamo diversamente, abbiamo sentito dire dai colleghi dell'UVP che oggi bisogna iniziare a discutere...eh no, mi spiace colleghi, oggi bisogna iniziare a decidere, perché la gente si è stufata delle nostre discussioni! Perché è un anno e mezzo che noi andiamo avanti con le discussioni e allora bisogna decidere, allora questo provvedimento, che in sé è condivisibile assolutamente, rimane una scatola vuota, se noi non ci mettiamo, quando facciamo le cose, di quanto tagliamo l'indennità e di quanto facciamo tutto il resto, perché questo è un documento parziale, qui non si parla, Signori, dei vitalizi. Come mai non si parla dei vitalizi? Perché c'è un Maurizio Martin, perché c'è un Dino Viérin, perché c'è qualcun altro, Bruno Milanesio, che prendono i vitalizi? Per questo? Perché non si parla dei vitalizi anche? Se non sbaglio, 3.200.000 euro all'anno che vanno per queste pensioni, che, secondo noi, sono un'appropriazione indebita, un furto a carico della popolazione valdostana da parte di persone che ricoprono ancora incarichi alle volte nelle partecipate e che quindi si beccano non solo la propria pensione, il vitalizio, l'incarico nella partecipata, magari ne hanno anche due e magari se hanno fatto anche altri incarichi o hanno svolto altre attività istituzionali, si beccano anche una quarta o quinta pensione, ecco, questo dev'essere inserito, perché sennò facciamo della propaganda, il Movimento Cinque Stelle fa della propaganda. Questo l'abbiamo sentito per anni ripetere, ma chi è che sta facendo la propaganda adesso? Abbiate pazienza, stringiamo e arriviamo ad una conclusione.

Parliamo dei fondi dei gruppi consiliari, inseriamo anche quest'argomento, ha detto bene il collega Donzel: ci sono sensibilità diverse, noi che non abbiamo assolutamente l'organizzazione a livello di segreterie o di partiti, ecco che con una persona rinunceremmo a tutto, perché quello che ci serve è una persona che ci dà un colpo di mano e potrebbe essere un dipendente regionale a costo zero che viene distaccato da uno di quegli uffici dove non si fa un "cazzo"! Perché così stanno le cose e allora bisogna arrivare ad un certo punto e bisogna smetterla, perché a questi tavoli effettivamente non si può più continuare a partecipare. Abbiamo detto quello che c'è da fare e bisogna farlo. Noi sinceramente, arrivati a questo punto, non possiamo passare il nostro tempo a fare discussioni, vogliamo i fatti e i fatti devono essere fatti che sono quantificati, perché io voglio capire qual è lo stipendio consono per il Consigliere regionale. Sono i 5.600 euro che si becca adesso? Sono 4.500? Sono 3.500? Questo me lo dovete spiegare, ma lo dovete spiegare soprattutto ai valdostani, non a me, questo lo dovete spiegare, perché sennò parliamo di aria fritta. Allora è bello - e noi lo condividiamo questo - è comunque un atto che è da condividere, però dobbiamo riempirlo di contenuti. Ci siamo dato una scadenza? È la scadenza del bilancio? Benissimo, arriviamo alla scadenza del bilancio e facciamo queste cose, facciamo un regalo di Natale ai valdostani, eh, qualcuno magari si accorcia la vacanza e le indennità si abbassano un pochettino. Che cosa facciamo con quel milione e 100 di euro? Facciamo un bel tavolo di confronto alla vigilia di Natale, decidiamo dove darlo. Alle microcomunità? All'ospedale? Aumentiamo il bon de chauffage, facciamo quello che vogliamo, ma lo facciamo, non ne parliamo, perché ci siamo seccati di parlare a vuoto delle cose.

Io non ritengo di andare oltre, mi sembra che abbiamo inquadrato la questione, mi sembra che la sensibilità di alcuni dei colleghi abbia colto quello che è il nostro messaggio. La nostra intenzione era quella di trattare in un altro ambito quest'argomento, che era l'ambito del bilancio regionale, che era la sede istituzionale in cui doveva essere trattato, l'abbiamo trattato prima, non c'è nessun problema, però non stiamo a perdere tempo, decidiamo qualcosa, diversamente, se si tratta di perdere tempo, lo lasciamo perdere agli altri.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Come possiamo non essere d'accordo nel merito di questa traccia, non possiamo...abbiamo scritto nero su bianco in questi quasi sette anni, abbiamo cercato di fare delle nostre umili proposte, abbiamo cercato di fare delle proposte di legge, abbiamo cercato di emendare le varie finanziarie, i vari rendiconti, come non essere d'accordo...al di là di questo, io penso che poi l'obiettivo ultimo - e mi ricollego ai due interventi dei colleghi Ferrero e Donzel - è di inserire in finanziaria, in legge tali scelte, sennò è "fuffa".

Noi di ALPE - non so se abbiamo fatto bene - abbiamo accettato di far parte dei tre gruppi di lavoro messi in campo in questi ultimi mesi: quello degli Enti locali, la legge dei Comuni; quello delle partecipate, ogni tanto ci incontriamo col Presidente La Torre, "verifica ancora quello...", abbiamo cercato di portare il nostro contributo, penso che sappiate tutti la posizione di ALPE, e poi l'ultimo quello della Casa da gioco. Domani noi ci troveremo probabilmente l'ennesima presa in giro, perché a domanda puntuale fatta all'Amministratore unico della Casa da gioco: "schema di questo...", "sintesi di quello...", "documento di quello...", per avere una fotografia...noi l'abbiamo definita col collega Ferrero una casa di vetro, almeno per lavorare domani noi non abbiamo quel materiale, quindi domani affronteremo nel merito alle 15 tale dossier.

Al di là di quello, come non essere d'accordo sulla traccia inserita all'interno di quest'ordine del giorno? Parto dal fondo e torno indietro. Io penso che il contributo del nostro gruppo sul divieto di cumulo di cariche e nomine retribuite derivanti dalla pubblica amministrazione risalga al 2009, quindi la posizione ce l'avete molto chiara, siamo ben contenti se in finanziaria l'11-12 dicembre, inseriremo tale divieto di cumulo con un semplice piccolo articolo.

Per quanto riguarda il taglio degli emolumenti e la riduzione del costo dell'apparato amministrativo, io penso che ogni tanto, magari in maniera pedante, come gruppo, come sottoscritto, utilizziamo...guardiamo cosa fanno i nostri primi...io dico cugini delle Province autonome: la Provincia di Trento ha iniziato a tagliare, ad emendare, a modificare le parti apicali della pubblica amministrazione. Noi su questo, Presidente Rollandin, ci saremo, il nostro contributo ci sarà, ma fattivo, cioè lo voteremo in finanziaria l'11 di dicembre, perché è dall'apice che dobbiamo iniziare, perché quel mondo lì non esiste più! Per quanto riguarda l'immediato taglio dei compensi, dei premi e dei benefit, come dicevo prima, penso che il nostro umile contributo l'abbiamo portato nel gruppo di lavoro, scornandoci magari, cercando di proporre, cercando di trovare delle soluzioni, cercando di ridare centralità a questo Consiglio, anche se magari a pochi valdostani interessa che sia il Consiglio a decidere le sorti del gruppo CVA e non poche persone, per noi è basilare, fondamentale, ma non solo, all'interno di quella proposta già scritta, nero su bianco, e mi sembra già concordata da tutti i gruppi politici, da tutte le forze presenti in aula...l'immediato taglio dei compensi, dei premi, dei benefit, e così via dicendo, quindi il nostro contributo, colleghi, su questo c'è, ma non ci interessa "da diversi anni", "da sette anni" o "due anni", c'è, quindi se vogliamo inserire in finanziaria un altro articolo importante, lo facciamo subito, lo inseriamo. Il nostro contributo c'è e ci sarà soprattutto il voto, perché non basta che ci sia il contributo, non basta che ci sia "l'avevamo detto", non bastano le parole, ma come sempre, sovente, scusatemi, io ribadisco il nostro gruppo lo ribadisce, la pubblica amministrazione non solo parla per atti, ma parla tramite leggi.

"Ridurre gli emolumenti per quanto riguarda gli Enti locali, in particolare il Comune di Aosta", faccio parte del gruppo Enti locali, mi sembra sia giusto mettere un tetto sulle Giunte comunali. Mettere un tetto e al contempo permettere che al suo interno, dato che da federalisti e da convinti autonomisti crediamo che l'autonomia del Comune...si decida se essere in tre, in cinque, in quattro e questo penso per armonizzare comunque quelli che sono i compensi...penso che su questo il nostro contributo ci sia completamente, senza bisogno di entrare all'interno di un ennesimo gruppo di lavoro e anche su questo io penso che basti...come dire? un semplice...neanche emendamento, un semplice articolo. Tutto questo però devo dirlo con un certo rammarico, perché è un tema che avremmo affrontato...tant'è vero che non abbiamo come gruppo ALPE in sede di Capigruppo...perché poi in Capigruppo sembra quasi che ci si accordi..."ché véyén sta nite, demàn matén...manque coqueun" (traduzione letterale dal patois: "ci vediamo questa sera, domani mattina...manca qualcuno")...no, questo tema è da affrontare oggi. Abbiamo chiesto dei sacrifici anche a dei colleghi per affrontare oggi tale tema, perché è un tema che va affrontato a carte scoperte, soprattutto, a nostro avviso, con una certa centralità, quindi ribadiamo l'importanza di affrontare e discutere di questo tema.

Sull'altro punto inserito - lo dicevano altri colleghi: lo diceva prima il collega Viérin, lo dicevano i colleghi Ferrero e Donzel -: intervenire sui compensi per quanto riguarda il costo di noi 35, c'è una proposta - io non so se è sufficiente o no - che noi abbiamo condiviso, abbiamo discusso parecchio al nostro interno come minoranza l'anno scorso prima di presentarla, perché le sensibilità sono diverse, dobbiamo dirlo a chi ci ascolta, ma avevamo trovato una sintesi, dicendo: ha un ruolo il Consigliere? Deve avere un suo ruolo il Consigliere? Il Consigliere dev'essere l'elaboratore per legiferare? Il Consigliere deve rappresentare, comunque, un mondo magari che non è rappresentato? Ebbene, sì. Sì, quindi riduzione sul Consigliere semplice e riduzioni in maniera un po' più importante sulle figure apicali, perché il divario è...quella proposta che avevamo fatto un anno fa è ancora valida? Benissimo, noi ci siamo, Presidente Rollandin, l'avevamo sottoscritto, l'avevamo firmato, per noi la firma vale. Non abbiamo quindi bisogno di un nuovo gruppo di lavoro per ridefinire quella che è la riduzione da fare subito per quanto riguarda i nostri compensi e i nostri soldi.

Per quanto riguarda la riduzione del numero dei Consiglieri, noi siamo un movimento a cui la dialettica non manca al suo interno, ci si confronta parecchio, si discute parecchio, si cerca poi di fare sintesi, nel momento in cui poi si è discusso molto bene, "n'en bién prédzé" (traduzione letterale dal patois: "ne abbiamo parlato molto")...però alla fine dobbiamo fare una proposta. Non nascondiamo la difficoltà di fare sintesi su questo dossier, perché per noi la partecipazione è molto importante, tant'è vero che con i colleghi dell'UVP, movimento, e con i colleghi del PD, partito, avevamo trovato una sintesi nel programma di coalizione, che comunque si doveva ridurre. Sinceramente all'interno del nostro movimento non eravamo d'accordo sulla riduzione drastica per mille ragioni, che non vi declino oggi, sul numero dei 25, ma che si doveva ridurre assolutamente, e soprattutto che possiamo tranquillamente anche accettare la proposta che i due colleghi del Movimento Cinque Stelle fanno, da subito si può ridurre anche da 35 a 25 a livello di compensi, nessun problema: questa era la posizione del nostro movimento, inserita all'interno, perché poi se si vogliono fare delle coalizioni, bisogna trovare delle sintesi, non bastano gli slogan, perché poi bisogna dare corso e gambe alle cose che si scrivono, perché a solo scriverle, a solo annunciarle probabilmente siamo tutti capaci, ma poi bisogna declinarle, votarle e metterle in atto. Su questo quindi noi ci siamo, anche sulla riduzione del numero dei Consiglieri regionali da attuare il prima possibile.

Per quanto riguarda la riduzione del numero degli Assessori regionali, non dobbiamo andare indietro di tanto, la prima proposta...nella scorsa controfinanziaria abbiamo proposto una piccola riduzione, forse avevamo giocato una partita a ribasso, non siamo stati coraggiosi, vista la situazione, probabilmente si deve fare di più, ma visto anche e considerato che diversi Assessori non hanno neanche più non solo portafoglio, quasi neanche personale e forse neanche più il senso di esistere, valutiamo...il nostro contributo anche su questo ci sarà tranquillamente.

La posizione del nostro gruppo su tutti questi temi la conoscete penso tutti molto bene, noi ci siamo, il nostro contributo sarà fattivo, ma sarà fattivo soprattutto il fatto di inserirlo in finanziaria l'11 e 12 di dicembre. Solo così tutti insieme, non ci interessa la primogenitura, chi ha proposto, chi non ha proposto, ma ci interessa il risultato, se ci sarà un risultato, io penso che un passo avanti l'avrà fatto comunque quest'Assemblea. Apprezziamo l'iniziativa dei colleghi, il gruppo UVP oggi ha messo nero su bianco su un ordine del giorno, l'apprezziamo perché forse si doveva affrontare già oggi, in modo che l'11 e il 12 dicembre in sede di dibattito di finanziaria, cioè di legge, si inseriscano direttamente in un quadro più completo, più organico e su questo siamo tutti d'accordo, che sono i costi della democrazia, visto che il mondo è cambiato, evviva, se troviamo sintesi con quattro-cinque articoli per metterli subito in campo e, di conseguenza, dare delle risposte vere e modificare gli impianti che oggi, ahimè, come dicevo prima, non sono mai stati modificati e cambiati.

Un piccolo rammarico però devo dirvelo: in questi giorni da colleghi di gruppi di opposizione nella nuova funzione che ho accettato mi è stato chiesto: "per quanto riguarda i costi della democrazia, li affrontiamo subito parlando del bilancio del Consiglio, o li affrontiamo in finanziaria?", io ho detto: a mio avviso, parliamone, l'importante è cercare di modificare l'impianto legislativo il prima possibile, cioè in finanziaria, poi se ne parleremo domani - cioè oggi -, o in finanziaria...l'importante è legiferare. Il rammarico è che non ci sia stato questo feedback, che solo pochi giorni fa mi sembrava interessante e voluto da una parte di colleghi, oggi però ci troviamo con un ordine del giorno...ripeto: ben contenti che ci sia quest'ordine del giorno, altrimenti probabilmente non avremmo discusso di questi argomenti così importanti, ma con un unico obiettivo, dal nostro punto di vista, del gruppo ALPE: l'unico obiettivo è tramutare in legge nel prossimo mese, in finanziaria, tali articoli, per veramente ridurre quelli che sono i costi della democrazia. Io penso che come chiediamo alle parti apicali delle partecipate, come chiediamo alle parti apicali...ai Dirigenti della Regione, come chiediamo all'interno degli Enti locali nella loro autonomia una riduzione, come chiediamo, comunque, il divieto di cumulo...come chiediamo una diminuzione del numero degli Assessori, penso che dobbiamo fare anche noi la nostra parte e noi, come gruppo ALPE, la faremo. Grazie.

Presidente - Grazie collega Chatrian. Siamo sempre in discussione generale. Altri che chiedono la parola? Chiudiamo la discussione generale? La discussione generale è chiusa. Per la replica, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Il dibattito che si è sviluppato nell'ambito, voglio ricordarlo, della discussione del bilancio del Consiglio regionale prende spunto, appunto, da un ordine del giorno, che ha avuto come obiettivo quello di rimettere una serie di problemi nella loro logica, e tenendo conto di un aspetto che in qualche modo riassume tutta una serie di passaggi che i colleghi che sono intervenuti hanno ripreso. Ora, da parte della maggioranza - credo che alcuni l'abbiano anche ricordato - tutti questi temi sono stati non solo non dimenticati, ma presi in seria considerazione.

Voglio quindi riprendere queste tematiche, che giustamente, a mio avviso, sono state inquadrate nel costo della democrazia e non solo della politica, perché questo è un distinguo non da poco e su questo mi permetto di fare una sottolineatura che non è di secondo livello. Se noi guardiamo quello che è l'impatto del costo dei Consiglieri a qualsiasi livello rispetto a quello che è il costo della macchina nelle sue varie declinazioni, vediamo che sicuramente ci sono degli scarti notevolissimi. Questo è un argomento che non è solo sviluppato qui adesso in questo Consiglio, ma di cui stanno discutendo a livello nazionale, giustamente, perché si è fatto notare come, mentre si provvede con la spending review ad indicare i reparti, le condizioni in cui si deve incidere per...non si fa nella giusta direzione o comunque non si sottolinea mai abbastanza qual è il peso della burocrazia nel senso più ampio e di che cosa significa anche la riduzione dei costi che ne sono conseguenti, quindi ridurre anche l'impatto che questa ha sull'utilizzo dei vari meccanismi che fanno riferimento all'amministrazione pubblica, e questo è un dato oggettivo, quindi, quando si parla di semplificazione, andiamo anche nella direzione di avere un'attenzione particolare a queste tematiche.

Ora, credo che è stato ricordato che alla fine della passata legislatura - cosa che non tutti ricordano, ma mi sembra giusto ricordarlo - all'unanimità era stata presa una decisione di un certo tipo, che aveva comunque ridotto e di molto tutta una serie di interventi nell'ambito dell'organizzazione del Consiglio. Allora, su questo, dando in quel momento un segnale, un esempio che comunque si andava in una certa direzione, poi si è iniziato con questa nuova legislatura, dove si è detto: "quello che era stato fatto pochi mesi fa non basta", è questo il significato...secondo alcuni, non basta. Ora, qui ci sono sicuramente dei pareri discordi, perché noi abbiamo presentato come maggioranza, voglio ricordarlo, depositato...altri l'hanno detto, altri hanno fatto lo stesso a proposito della legge sulla riduzione dei Consiglieri regionali. Chiaramente questo, come hanno ricordato, entra in funzione come tutta una serie di leggi nella politica quando si cambia comunque quello che è il mandato, cioè entra in vigore con la nuova legislatura. Questa legge è stata depositata a suo tempo, quindi per questo tema noi avevamo concordemente dichiarato che il punto di approdo poteva essere quello dei 25, non ripeto tutte le motivazioni che ci sono. Chiaramente questa legge non era stata spinta ed è lì proprio per le ragioni che prima Donzel aveva richiamato prima: perché questo è un tema su cui bisogna che ci sia un accordo forte prima di tutto perché va cambiato con la maggioranza non relativa, ma assoluta; in più c'è il discorso che correttamente richiamava sempre Donzel, dire: "ma quando arriva a Roma questo, che fine fa? Viene approvata così o può essere modificata?", ed è vero che se non ci sono le garanzie che oggi l'intesa non dà, perché non c'è, perché le modifiche statutarie non hanno ancora il principio assodato dell'intesa, questo può portare a qualsiasi conclusione. È vero che 25 era il numero anche indicato nella proposta a suo tempo...nella legge che a livello nazionale aveva dato delle indicazioni...era da 20 a 25, c'era lì... Su questo tema comunque c'è una proposta che come...noi abbiamo parlato nel gruppo di lavoro della modifica della legge elettorale per i Comuni, ne avevamo parlato e correttamente qualcuno aveva detto: "ma, scusate, noi portiamo a 25 il numero dei Consiglieri e lasciamo il numero dei Consiglieri comunali di Aosta a 27?". È un ragionamento da fare, da sviluppare, se è giusto, se non è giusto, se è corretto o come farlo.

A proposito dei gruppi di lavoro, voglio ricordare che questi tre gruppi di lavoro non solo sono stati portati avanti, ma il gruppo di lavoro sugli Enti locali ha permesso in poco tempo, grazie anche al contributo di quello che era stato fatto precedentemente nelle commissioni competenti...il gruppo di lavoro sugli Enti locali ha portato alla chiusura della legge sulle Unités des Communes in un modo credo...per carità, con delle difficoltà, con dei correttivi, con una serie di discussioni, poi non tutti possono essere completamente d'accordo, con i distinguo, ma comunque è una legge che ha votato questo Consiglio. Qualcuno dice: "ma perché non è stato riconvocato?". C'è stata, ad onor del vero, una forza politica che ha chiesto un momento di riflessione per poter discutere, adesso mi risulta che siano pronti per ricominciare, se c'è la volontà, di andare avanti...una settimana è passata. La convocazione verrà fatta, poi chi non vuole partecipare, per carità, non si obbliga nessuno, però vorrei dire non è che su questo si è perso tempo. Una forza politica ha chiesto: "vorremmo fare un chiarimento interno", tutti abbiamo detto: "benissimo, lasciamo che questo venga fatto e poi riprendiamo il lavoro". Sul discorso della legge elettorale per i Comuni quindi mi sembra che ci sia la volontà - almeno, l'avevo colta nell'ultima riunione - di portare a conclusione questa legge, tenendo conto delle procedure che hanno permesso di arrivare ad oggi a dei compromessi che mi sembrava fossero di una certa consistenza, tenuto conto anche di quello che ricordava sempre il collega Donzel, di quelle che sono state alcune indicazioni che, è vero, sono state fatte, ad esempio, per un numero di...della rappresentanza della Giunta, che abbiamo detto, nel limite di quella che è la spesa, questo può starci. Credo quindi che, se c'è la volontà, questo gruppo potrà non solo continuare a lavorare, ma anche arrivare a delle conclusioni in breve tempo.

Avevamo detto che sempre questo gruppo dovrà occuparsi di altre due leggi: quella dei Segretari e quella dei riferimenti del costo della democrazia, riferito al costo dei Consigli comunali, legge che dev'essere modificata. Allora, queste sono leggi che, secondo me, devono essere viste con un certo criterio e fatte non...parlo di queste, con un emendamento, ma tenendo conto che ci sono una serie di passaggi che, a mio avviso, devono essere fatti con la dovuta correttezza, con il dovuto esame, in modo tale da poter prendere in considerazione tutte quelle che sono le varianti, e questo vale per il discorso della politica.

Per quanto riguarda l'amministrazione, credo che la legge sulle partecipate sia in dirittura d'arrivo. Bene, lì c'è lo spazio per dire tutto quello che si vuole sui limiti della partecipazione, i limiti di spesa, di quelli che sono negli incarichi...tutto questo credo che si possa tranquillamente dire in una legge che quasi...adesso credo che il collega lo potrà dire...è in dirittura d'arrivo. Cosa voglio dire con questo? Per quella che è la riduzione del costo della parte relativa alla macchina amministrativa, sono sicuramente dei temi che mi sembra vadano affrontati con un po' di delicatezza, in quanto sicuramente ci sono anche delle parti sindacali che vanno...oltre le parti, che vanno in qualche modo audite, sentite, fatte delle proposte rispetto a delle indicazioni. Non è che possiamo andare a dire il giorno dopo...non mi sembra che questo sia proprio il metodo che possiamo utilizzare. Cosa voglio dire con questo? Che nell'analizzare quest'ordine del giorno che prevedeva un gruppo di lavoro, che a questo punto, però, mi sembra di capire, secondo alcuni, possa essere superato dal fatto che ci sono già dei gruppi di lavoro che in qualche modo incidono sulla stessa materia e che possono concludere in tempi brevi sugli stessi argomenti...e quindi, se così è, io credo che da parte della maggioranza...noi concordiamo sul fatto che ci sia la possibilità di discutere di questi temi e che ci possa essere quest'accordo nel modo migliore.

Sul discorso degli Assessori noi riteniamo che sia un ragionamento da fare in termini non solo di dire: "tagliamo adesso un Assessore", credo che la logica sarebbe che, nel momento in cui si fanno le modifiche per i Consiglieri, ci sia anche la conseguente modifica del numero di Assessori. Questo però è un ragionamento che credo possa essere fatto e declinato secondo una logica che ha una sua correttezza di impostazione nel momento in cui c'è un rapporto tra il numero di Consiglieri e il numero di Assessori, poi se si vuole fare in un altro modo, penso che ci saranno delle proposte su cui ragionare e lavorare.

In conclusione non credo che ad oggi ci sia stata inerzia su tutte queste tematiche, non si è arrivati ancora a delle conclusioni, però su tutte c'è un'impostazione avviata non solo, ma molto avanti. Credo che allora delle indicazioni possano essere date, se saremo già pronti per la finanziaria su alcuni temi...voglio specificarlo su alcuni è possibile già solo con emendamenti, su altri temi non riteniamo che si possa semplicemente con un emendamento, con un articolo, risolvere i problemi per l'impostazione da dare ad alcune tematiche molto delicate: questo lo diciamo a scanso di equivoci.

Per quanto ci riguarda, quindi noi riteniamo che sia un ragionamento aperto che dobbiamo fare...se su questi temi noi abbiamo la disponibilità per il gruppo di lavoro...noi eravamo anche disponibili al gruppo di lavoro, però ritenendo che queste materie fossero in qualche modo valutate e concepite con questa logica. Nell'insieme così com'è stato presentato l'ordine del giorno, non riteniamo che né nei tempi, né con queste premesse, possa essere la soluzione alle tematiche di cui abbiamo risposto, siamo disponibili ad accelerare i tempi per tutte le leggi e per tutti i provvedimenti che sono già iniziati, riprendendo anche la discussione nel merito di quei temi che hanno fatto oggetto già di approfondimento. Non pensiamo che questo voglia dire perdere tempo, si può andare nella direzione giusta in poco tempo sia nelle commissioni competenti completando il lavoro che è stato fatto, sia nelle indicazioni che ho appena riferito. A questo punto quindi non so se viene mantenuta questa risoluzione, noi con queste motivazioni...se il discorso è attivare il gruppo di lavoro, noi lo diciamo, siamo disponibili ad attivare il gruppo di lavoro se c'è la disponibilità di tutti; se non c'è la disponibilità per il gruppo di lavoro, siano le commissioni ad attivarsi, affinché su queste tematiche ci sia la giusta attenzione in tempi corretti. Non riteniamo che tutto si possa risolvere con la prossima finanziaria, perché questo sarebbe un aspetto, secondo me, fatto in una luce, in una veste che non risponde completamente né alle attese, né alle disponibilità per affiancare un dibattito aperto che, credo, tutti capiscano che deve avere una sua logica e non può essere concluso semplicemente con una semplice modifica della legge finanziaria. Con questo quindi noi adesso sentiamo quali sono le conclusioni, poi, sulla base di questo, dichiareremo la nostra posizione nel merito.

Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Beh, per stemperare un po' i toni, direi che siamo riusciti a mettere d'accordo maggioranza e un po' di minoranza. Siamo rimasti nel mezzo col nostro documento e con quelle che noi speravamo fossero raccolte come buone intenzioni di lavoro. Siamo stupiti anche un po' del tono di alcuni interventi, poi può essere tutto opinabile in politica e ognuno ha le sue idee, le porta qua in aula alla discussione, però poi se tutto questo suscita del livore, ci dispiace, perché non era assolutamente questa la nostra intenzione; tra l'altro, raccogliendo una serie di interventi, mi pare alla fine un po' tutti ci diano ragione, salvo che ognuno vuol lavorare in maniera diversa su questi argomenti. L'idea di portare oggi questa discussione è stata quella anche di creare un'opportunità per arrivare a fare un percorso insieme di qui al bilancio regionale. È vero che l'anno scorso i gruppi di opposizione hanno proposto dei loro emendamenti, è vero che questi emendamenti sono rimasti lettera morta. Allora se l'idea di lavorare insieme da qui al Consiglio è un'idea che è sbagliata, bene, accettiamo quelle che sono le proposte che pervengono dagli altri gruppi, le idee degli altri gruppi, però anche noi speriamo che alla fine ci sia un risultato su tutti questi argomenti, perché se poi non avremo fatto l'ennesimo gruppo di lavoro...che urta probabilmente è il fatto che noi siamo in sette, forse un po' più disponibili proprio perché numericamente più rappresentati a lavorare su più gruppi...ci permette di andare in una direzione attraverso un metodo di lavoro e capiamo che chi ha dei gruppi più ristretti invece fa fatica...però l'idea di portare questo tipo di metodo di lavoro era anche quella di raggiungere su qualche argomento qualche risultato, no? Se posso andare avanti...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...l'idea era semplicemente questa. Su una serie di argomenti quindi ritroveremo probabilmente degli emendamenti che abbiamo già presentato, altri li andremo a valutare insieme, alcune leggi speriamo che arriveranno a compimento di qui al Consiglio, l'aver risollecitato certi argomenti non credo che possa fare del male riguardo a tutta una serie di obiettivi che vogliamo raggiungere al più presto per garantire l'efficacia e i risparmi.

Non abbiamo quindi parlato di indicazioni, di riduzioni, abbiamo messo dei temi generici che all'interno del gruppo avrebbero potuto trovare almeno una discussione in una forma più ristretta. Se vuole, ne riparleremo, appunto, attraverso gli emendamenti qui in Consiglio regionale, però l'idea che alla fine sta alla base di tutta questa discussione, anche è decidere una volta con la massima trasparenza che tipo di importanza noi vogliamo dare a questo ruolo, che non sta solo per l'indennità che poi ci deve essere riconosciuta, però l'importanza del ruolo la dobbiamo definire una volta per tutte, dobbiamo capire se è nostra intenzione valorizzare il ruolo politico che oggi rappresentiamo in maniera temporale, domani lo rappresenteranno altri, o se riteniamo che questo ruolo semplicemente debba essere un po' alla volta svuotato delle sue funzioni e quindi banalizzato. Può anche essere, ci sono altre democrazie qua oltralpe che fanno altre scelte, addirittura si continua semplicemente a fare il proprio lavoro e si viene qua a prestare nel tempo a disposizione la propria attività politica. Bisogna però trovare alla fine un equilibrio, un equilibrio che sta anche nella misura in cui si chiede della disponibilità, che - ripeto - non è da misurare solo in termini economici, perché poi ognuno di noi nella vita privata ha differenti possibilità di percepire o meno delle proprie entrate. Uno quindi può fare anche quello che vuole, però capiamo una volta che tempo c'è da dedicare a questo tempo, che misura vogliamo rappresentare, giustamente 1.000, 2.000, 3.000, 4.000, 5.000, ma decidiamo che cosa si vuol fare! E poi una volta per tutte, una volta che ci si è espressi, non se ne parla più e si va avanti, perché altrimenti qua tutti gli anni siamo a dire: "più 10", "meno 10", "prezzo...al posto dei 25, 35", tutto quello che si dice va bene, noi diremo come la penseremo e quello che, secondo noi, ci deve essere dietro al ruolo del Consigliere regionale.

Ripeto quindi che lo spirito della proposta era propositivo, sappiamo bene la storia e le cose che sono state dette qua dentro, l'UVP è un movimento giovane che non ha avuto possibilità di dibattere nello scorso Consiglio regionale, non esisteva...proposte di legge in questi due anni al riguardo non ne abbiamo fatte, abbiamo partecipato ai gruppi di lavoro degli altri, però permetteteci che se per una volta diciamo la nostra, non è che dobbiamo scatenare una guerra mondiale di tutti quanti! Perché se all'UVP, quando poi parla di costi della politica o quanto meno fa delle proposte in questa direzione rappresentando una serie di argomenti, gli viene detto: "ma non l'hai mai detto prima, quindi non puoi dire niente", beh, allora ce ne stiamo zitti e non ne parliamo più. Non l'abbiamo fatto in questi termini, perché appunto ci sono altri che hanno marcato ben prima di noi l'argomento e non vogliamo delegittimare quello che hanno fatto gli altri, ma, se permettete, vogliamo dire quello che pensiamo di dire noi. Crediamo che in un'Assemblea come questa si possa fare questo e si possa fare soprattutto senza fare arrabbiare tutti quanti. L'UVP quindi oggi ha fatto una proposta, questa proposta ha ridato mi pare la voglia di lavorare...anzi ha spinto verso un lavoro ancora più celere su una serie di argomenti e il gruppo di lavoro non interessa, noi chiaramente manterremo la nostra proposta e, come tutti gli altri, lavoreremo su questi argomenti nei tavoli di lavoro che verranno proposti nelle prossime discussioni in Consiglio regionale.

Presidente - Grazie collega. Altri? Siamo alle dichiarazioni di voto. Ricordo che dovremo votare prima quelli che sono gli emendamenti proposti all'ordine del giorno da parte del Movimento Cinque Stelle e poi il testo dell'ordine del giorno. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Per dichiarazione di voto. Allora, anche per chiarire che la passione con cui ci si mette negli interventi è legata anche alla passione con cui si lavora per anni su certi argomenti, quindi non vorrei che qualcuno avesse frainteso che vorremmo magari alimentare una cosa per mettere i bastoni fra le ruote...no, fate tutti i gruppi di lavoro che volete, non abbiamo detto di non fare gruppi, vi abbiamo invitato a farne e a farne anche di più, se qualcuno è preoccupato magari che il PD non ce la fa, beh, fate attenzione, perché poi segnaliamo anche le assenze degli altri, noi a questi gruppi di lavoro c'eravamo, c'eravamo a tutti i gruppi, presenti generalmente sempre in orario fino alla fine. Penso quindi che non è che abbiamo intralciato il lavoro di nessuno se politicamente abbiamo detto che non ci stiamo alla melina dei gruppi di lavoro, è una questione politica e non che qualcuno ci faccia passare per quelli che sono stanchi; ci costerà più lavoro, dovremo scrivere, anziché andar lì a passare una mezza giornata ad ascoltare gli altri, eccetera. Scriveremo, renderemo pubbliche le nostre posizioni e voteremo - questo è il punto - le cose che verranno portate qui, che vanno nella direzione di ridurre i costi della politica, perché questo è il punto, infatti votiamo questi ordini del giorno, noi votiamo: questa è la differenza, ma non ci stiamo ad innescare meccanismi di una collaborazione che non si capisce quanto...e che sbocchi ha visto che c'è una impasse ancora nelle forze politiche, non si capisce cosa sta succedendo. Noi vogliamo essere chiari anche nei confronti dei cittadini, i costi della politica sono un argomento importante, ci siamo stupiti che non veniva trattato nella sede dove il Presidente del Consiglio ha ritenuto opportuno porre la questione, è stata posta qui in Consiglio regionale, non ci scandalizza, anzi ci fa molto piacere, ci ha dato la possibilità di esprimere serenamente e con chiarezza la nostra posizione a favore della riduzione dei costi della politica, senza nessuna arrière pensée, prima...eccetera, noi addirittura abbiamo deciso: un passetto indietro, avanti tutti gli altri che sono più bravi di noi, ma noi votiamo questi ordini del giorno e le leggi che tagliano i costi della politica.

Presidente - La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Come ho cercato di argomentare nel precedente intervento, nel merito, come dicevamo prima, condividiamo tutta l'impostazione di quest'ordine del giorno. Come ho detto prima - lo ribadisco -, abbiamo apprezzato che i colleghi dell'UVP abbiano presentato quest'ordine del giorno, così abbiamo anticipato le discussioni. Come dicevo prima, però questo è un ordine del giorno...un impegno di natura politica, ma non è sufficiente: quante volte quest'aula ha votato, ha approvato degli impegni politici con l'Amministratore della Casa da gioco, con la stessa Giunta...altri impegni presi che poi non sono stati tradotti?

Detto questo, noi sosterremo quest'ordine del giorno, perché è la nostra storia di ALPE, in questi sette anni di Consiglio regionale, anzi rilanceremo subito, come dicevo prima, tutto forse non si potrà inserire in finanziaria, ma cercheremo di portare il nostro apporto su tutti questi temi da inserire direttamente nel prossimo mese di dicembre, per passare dagli annunci subito al fare, a declinare, a votare e a sostenere, in modo che siano subito operativi dal 20 di dicembre o dal 1° gennaio 2015 immagino... Noi quindi sosterremo quest'ordine del giorno, come vi dicevo prima, su tanti di questi temi penso che la posizione di ALPE sia chiara, è stata scritta nero su bianco, abbiamo partecipato ai vari gruppi di lavoro, quindi se poi bisogna trovare altre sintesi per rivedere e ridurre da subito i costi della democrazia, noi ci siamo.

Presidente - La parola al collega Borrello.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Il tema è un tema sicuramente difficile, molte volte c'è difficoltà a trattare questo tema, soprattutto perché c'è una forte attenzione da parte della popolazione su questo tema. Penso che, se c'è una cosa positiva che possiamo trarre da questa discussione, è che si è evidenziato - e ringrazio i proponenti - un aspetto che penso sia opportuno da sottolineare, che è il seguente: io non so effettivamente quale può essere il ruolo del Consigliere, il ruolo del politico e come questo si può andare ad incastrare in un contesto più generale di società civile e non posso neanche - e su questo do ragione al collega Ferrero - andare ad individuare quello che è il giusto compenso, io penso però che se c'è una cosa che bisogna fare è fare un'analisi a 360 gradi di quello che è il contesto dei costi definiti "della democrazia e della politica". Durante le sospensioni noi abbiamo voluto fare un'analisi rispetto a quelli che erano i punti declinati all'interno dell'ordine del giorno e abbiamo visto che...su alcuni punti già ci stiamo lavorando, su altri ci sono delle convergenze, su alcuni punti non abbiamo trovato una sintonia ed è per questo che, pur ribadendo la nostra disponibilità ad affrontare le tematiche nelle sedi opportune, noi ci asterremo su questo provvedimento a nome di tutta la maggioranza.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Il collega Cognetta successivamente farà qualche considerazione. Solo per chiedere scusa alle colleghe in aula e a chi ci ascolta, e ai colleghi ovviamente, dell'utilizzo improprio di un termine che ho fatto precedentemente e chiedo scusa anche a lei, Presidente, per la pazienza. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Cognetta.

Cognetta (M5S) - Sì, alla fine è meno cattivo di quello che sembra. Allora, faccio solo due considerazioni rispetto a quanto detto dal Presidente Rollandin, perché mi è sembrato molto interessante ciò che ha detto e quindi credo che bisogna entrare nel merito un minuto rispetto a ciò che ha detto. Anche noi voteremo quest'ordine del giorno, così come i nostri emendamenti, questo mi sembra ovvio, però lei ha detto...ha fatto un paio di passaggi, più di un passaggio che sinceramente ci sembra di dover approfondire. "Dobbiamo fare le cose col dovuto esame, cioè bisogna guardare con calma onde evitare che, diciamo così, facciamo degli errori"; "bisogna audire i sindacati", perché giustamente non si possono fare le cose così a caso e poi "già nella passata legislatura abbiamo ridotto di molto e abbiamo detto che bastava e invece siamo qui ancora a discutere di questa cosa", lei ha sottolineato anche questo. Ha poi anche detto che non c'è stata nessuna inerzia o comunque c'è stata poca inerzia rispetto a quello che stiamo facendo e che quindi stiamo invece andando in maniera abbastanza celere e che c'è un peso della burocrazia piuttosto importante, che bisogna comunque snellire. Alla fine però in concreto non ho capito effettivamente che cosa potremo mettere in campo: è questo che non ho capito dal suo ragionamento, perché lei non l'ha detto, cioè ha detto: "sì sì, va beh, facciamo il gruppo di lavoro, poi vediamo". Ora, vede, è proprio questo il punto, io credo che lei in qualche modo metta in difficoltà noi gruppi di opposizione rispetto a tutta una serie di cose, cioè cerca di venirci incontro in maniera apparente, poi nella realtà tende a procrastinare e a mandare avanti i discorsi senza ottenere nessun risultato tangibile. Siccome su questo punto, quello dei costi della politica, siamo tutti abbastanza con il nervo scoperto chi per un motivo e chi per l'altro, io credo che lei non possa più procrastinare nulla: non lo può fare lei personalmente, non lo può fare come Presidente della Giunta e non lo può fare per tutti i valdostani che fuori guardano ciò che fa.

Io non sono ancora entrato nel dettaglio della finanziaria, la sto leggendo in questi giorni, però ho visto che c'è un taglio di 2 milioni e mezzo sui docenti, per esempio, non nel prossimo anno, nel 2015, ma nel 2016 e nel 2017, se c'è...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...non c'è...hanno detto male...ci sarà...allora, se ci sarà, vorrà dire che dovremo prima parlarne con i sindacati, vorrà dire che prima dovremo parlarne con i docenti stessi, dovremo parlarne con tutti, insomma, prima di decidere questo taglio e a me non sembra granché giusto, anche se ci sarà su tutti o...togliessimo anche solo un euro a queste persone.

Per quanto riguarda invece il nostro costo...è vero, qual è il nostro costo? Qual è il nostro giusto compenso? È vero che non è corretto, perché poi sinceramente alla fine, a guardare tutti quanti qui dentro, gli unici disoccupati siamo il collega Capogruppo dell'Union ed io e quindi, allora, se non avessimo un compenso, noi come potremmo...anche il collega La Torre, scusi collega, vede, la do sempre per ricco, invece non è vero... Dicevo, ci sono poche persone disoccupate, allora uno dice: "va beh, un disoccupato non potrebbe più fare questo lavoro se non avesse un equo compenso, perché non avrebbe di che sostenersi", e qui entra in gioco un altro discorso: il ruolo del Consigliere, che è già svuotato, quello cui faceva riferimento il collega Bertschy. Il ruolo del Consigliere è già svuotato, se per questo in alcuni casi vedo che è svuotato anche il ruolo dell'Assessore, non solo del Consigliere, ne abbiamo avuto prova diverse volte, no? Non mi sembra di dire una stupidaggine. Allora, forse è su questo che dovremmo discutere una volta per tutte tutti assieme, al di là dei soldi, che fanno effetto, ma poi alla fine non sono quelli che contano, perché sempre lei, Presidente, ha detto che l'impatto del costo del Consiglio è ridicolo rispetto all'impatto del costo di tutta la macchina. È vero, la macchina costa 900 milioni, noi ne costiamo ad esagerare 5 o 6...sinceramente non c'è rapporto, sono d'accordo con lei, ma non è questo il punto: il punto è che cosa facciamo con questi 5 o 6, è questo il nocciolo della questione! Se noi siamo svuotati del nostro ruolo, se noi non contiamo nulla, non valiamo nulla e allora anche i 2.500 euro che prendiamo il collega Ferrero ed io sono troppi, capisce? Allora, o lei dà di nuovo...dico proprio lei personalmente, perché è lei che dà o che non dà qui dentro...o lei dà di nuovo mandato e potere ai Consiglieri, oppure i Consiglieri non hanno senso, non ha senso questo Consiglio...

Per fare ancora un rapidissimo accenno rispetto al numero dei Consiglieri: 35, 25...a 25 Consiglieri con questa legge elettorale...perché poi il punto è la legge elettorale, perché noi abbiamo una soglia che dice minimo due Consiglieri, vuol dire che, se fossimo 25, per entrare in questo Consiglio, bisognerebbe prendere l'8 percento; ho fatto i calcoli rispetto alle ultime regionali, bisognerebbe prendere almeno 6.000 voti su 74.995 votanti. Allora, vede, se già non contiamo nulla e la nostra rappresentatività diminuisce ancora - perché capisce che, per entrare, si deve avere l'8 percento -, rendiamoci conto che con una legge elettorale che dà tre preferenze, che abbiamo già detto che si controlla nome e cognome di chi vota...facciamo prima a dire che non serve questo Consiglio, nominiamo dei reggenti per cinque anni - chiamiamoli proprio così: dei reggenti - diamo loro anche 200 mila euro all'anno, perché, insomma, sono tre, quattro, cinque...decidiamo quanti sono, poi basta: A) sapremo subito di chi è la responsabilità; B) risparmieremo un sacco di soldi; C) anche un sacco di tempo e D) avremo ben chiaro quello che succede, mentre invece adesso non si sa mai, perché quando...spesso...lei dice sempre: "il Consiglio ha deciso", non dice mai: "la maggioranza del Consiglio ha deciso", dice: "il Consiglio ha deciso" anche quando noi votiamo contro, è vero, il Consiglio ha deciso, ma noi magari abbiamo votato contro.

Allora, vede - e concludo, scusatemi per l'estensione del tempo -, questo ragionamento dei costi prende un ragionamento molto più largo, noi voteremo questo, ci fa piacere che si metta in discussione questa cosa, ci farebbe piacere che facessimo anche qualcosa, adesso glielo ho detto con più calma rispetto all'enfasi con la quale dice le cose il mio collega Ferrero, però il concetto è sempre lo stesso. Grazie.

Presidente - Grazie collega Cognetta. Non ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Nel clima surreale di questa serata sono nate diverse sensazioni in noi, il clima appunto le ha suscitate: intanto sicuramente delusione per vedere non accettata quest'iniziativa da parte della maggioranza, al di là del vedere dei visi rallegrati o, meglio, dei sospiri di sollievo da parte di qualche Assessore, che probabilmente vede solo rimandato l'argomento della riduzione del numero, appunto, dei dicasteri regionali, di qualche Presidente di commissione che non vede neanche messo in discussione il proprio emolumento, del Presidente del Consiglio che continua a soprassedere su un tema che affrontiamo da un anno... Un clima surreale che suscita in noi molta delusione per questa chiusura che non capiamo sinceramente e che non sappiamo se riallacciare alla tempistica, alla non condivisione dei contenuti, al non voler affrontare l'argomento, a voler ancora rimandare, a voler prendere tempo e a non voler di fatto incidere su questo tema, che, come abbiamo detto nell'illustrazione, per noi non può più aspettare, non poteva più aspettare. Anche stupore per un momento di tensione che oggi vediamo...che adesso, invece, vediamo un po' stemperata, per aver rischiato, singolo gruppo, di far accettare alla maggioranza o, meglio, ad una maggioranza che probabilmente non ha più tanto i numeri, che quindi probabilmente è più sensibile ai temi proposti rispetto a qualche mese fa...e allora da qui l'irritazione, o comunque la tensione da parte di certi colleghi...trasversale...quindi anche un po' una sensazione così...strana di chi oggi in punta di piedi cerca di portare un tema è riconosciuto da tutti, un tema che tutti da anni, da mesi e da decenni spronano e che però oggi, se qualcuno lo porta in aula con i tempi che non sono decisi da altri, non va bene. Proposte che non vanno bene perché se ne doveva parlare prima, perché non è il momento, perché bisogna aspettare il bilancio, perché bisogna aspettare l'anno prossimo, perché non si sa che cosa bisogna fare.

Allora, noi siamo comunque contenti di questo dibattito, quindi prendiamo atto che, anche se a qualcuno non piace, il dibattito si fa spesso in aula. Non abbiamo capito dov'è che bisogna fare altri dibattiti, le commissioni non vanno bene, i gruppi di lavoro neppure, l'aula guai, bisognava chiedere il permesso per intervenire, soprattutto su certi temi che sono di altri, perché non abbiamo il diritto di parlare di certi temi, quindi la politica dove deve discutere dei temi se non nel Consiglio Valle? Che poi sia ridotto a 25, a 35, a 29, a 27, ma cosa vogliamo fare di questo Consiglio Valle? È ancora il luogo dove si può parlare? Anche con sensibilità diverse o siamo una cosa unica? Esiste il pensiero unico anche numericamente imposto da chi non ha i numeri o che ha i numeri ridotti, o ognuno oggi qui è stato eletto con un certo numero di consensi di lista e rappresenta una fetta di elettorato valdostano? Perché noi ci siamo presentati agli elettori sì, con dei programmi di coalizione, ma - lo ricordava bene il collega Donzel - con delle sfumature diverse su certi temi. Noi oggi, come UVP, quindi rivendichiamo le nostre posizioni, poi possono piacere, non piacere, qualcuno vorrebbe farci cavalcare altri temi che sono di altri...ma che ognuno cavalchi i propri temi! Poi ci presentiamo alle elezioni, ci contiamo, torniamo qui e vediamo quanti siamo, perché così funziona la democrazia, perché se il concetto di democrazia è distorto, allora non ci capiamo, ma cos'è la democrazia? Ognuno di noi conta per gli altri, o conta per sé stesso, o conta per il gruppo che rappresenta? Noi crediamo di contare per sette eletti, che questo piaccia o non piaccia, e che i temi che noi proponiamo qui piacciano o non piacciano e che qualcuno sia partito prima o dopo, durante, mentre a noi non interessa. Noi oggi crediamo che le condizioni politiche che si sono create in questo Consiglio anche dall'opposizione possano incidere sul futuro di questa comunità e noi il cambiamento lo vogliamo anche dall'opposizione, se questo è possibile, se poi questo dà fastidio, se poi questo rischia di avvenire e però la primogenitura non è di chi vorrebbe averla, a noi non interessa, noi vogliamo il cambiamento, anche da qui, anche e soprattutto dall'opposizione.

Allora, andare in maggioranza non si può, governare non si deve, stare all'opposizione guai, ma a cosa serve il Consiglio Valle? Ma ha ragione la gente a dire che siamo qui a discutere. Qualcuno dice: "basta, siamo stufi di discutere, bisogna agire". Il nostro documento andava nell'ottica di agire e "non va bene, non è il tempo giusto, non è il momento, non bisognava". Cosa vogliamo fare? Noi non diamo lezioni a nessuno, portiamo i nostri temi. Accettiamo anche lezioni da altri. Sicuramente c'è chi è più bravo di noi, chi sa magari cavalcare meglio certi temi, noi vogliamo semplicemente portare degli argomenti: uno degli argomenti bon gré, malgré, è anche quello dei costi della democrazia, concetto diverso, lo abbiamo ripetuto. Qualcuno vede solo i costi della politica o, meglio, fino ad oggi vedeva solo i costi della politica. Forse esistono anche i costi della democrazia, ci abbiamo pensato? Qualcuno non ci aveva pensato? Magari lo aveva pensato, ma non lo aveva detto, ma chi se ne frega! Ma parliamo in quest'aula di questi temi! Se qualcuno dà fastidio...probabilmente sollecita anche quest'aula, quindi è per questo che noi diciamo che questo dibattito è stato, secondo noi, positivo, lo ricordava il collega Bertschy, siamo...se non abbiamo capito male, tra l'altro, queste proposte sono condivise da tutti, anche in parte dalla maggioranza, no?, collega Borrello. Sono condivise da tutti e i temi trasversali dai fondi dei gruppi, che in questo periodo, tra l'altro, faranno e fanno parlare fino ai dirigenti...ma benissimo, ma parliamone, per noi non ci sono argomenti tabù, parliamone e se il sunto di un anno e mezzo oggi è stato codificato in un documento, viva, se qualcuno vuole aggiungere temi, viva!

Per noi vanno bene i gruppi di lavoro, vanno bene quelli a cui non vanno bene i gruppi di lavoro, se uno vuole partecipare con le veline, coi Tweet, con internet ai gruppi, ma che lo faccia, condividiamo quando i colleghi del Movimento Cinque Stelle dicono che è giunto il momento di agire, ma come si agisce allora? Perché ce lo chiediamo come si agisce. La situazione è cambiata in questi mesi e non sappiamo come si riesca oggi ad incidere sul cambiamento di questa Valle. Noi ci proviamo, sicuramente non abbiamo i numeri per farlo da soli, né con le forze di opposizione, né parlando, dialogando con la maggioranza o comunque con le forze che rappresentano la maggioranza, ma noi non abbiamo irritazione, non abbiamo sicuramente velleità, ma umilmente chiediamo di avere il nostro ruolo; chiediamo che questo sia riconosciuto una volta per tutte, anche da parte di chi forse ha visto l'ingresso in politica del nostro movimento, sia da una parte che dall'altra, come qualcosa che ha dato fastidio. Ben vengano quindi questi momenti, perché ci fanno capire tante cose, come, tra l'altro, gli scorsi mesi ci hanno fatto capire tante cose, molte cose, perché le situazioni si capiscono in certi momenti.

Allora, se c'è capacità di parlare, noi ci siamo, se il Consiglio è ancora luogo di confronto, noi ci siamo, se si possono avere idee diverse, noi ci siamo. Alla maggioranza diciamo che sicuramente anche all'interno delle forze di maggioranza c'è qualcuno a cui questi temi piacciono, intesi come momenti di sintesi che possano portare ad un reale messaggio alla comunità, peccato però che in questi momenti non ci sia la capacità di parlarne in modo trasversale. Penso a certi colleghi che sui costi della politica hanno fatto delle battaglie e continuano a veicolarle sul territorio dicendo: "ma io su questo ho un'idea diversa, io ho una sensibilità diversa". Beh, ma non c'è problema, si schiaccia il bottone e lo si dice e questi sono temi trasversali, qui non c'è l'ideologia, la politica, destra, sinistra, centro o altre cose: c'è un'idea. Noi crediamo che i gruppi di lavoro servano: ecco perché noi abbiamo cercato di proporre un gruppo di lavoro, perché avevamo intuito, capito - ma forse abbiamo capito male - che il modo di lavorare di questi mesi era quello tutti assieme di cercare attraverso dei momenti di sintesi di portare le proprie sensibilità. Abbiamo visto sugli Enti locali che non tutti avevamo certe idee, la sintesi e le convergenze non significano l'unanimità: sulla legge dei Comuni...qualcuno vorrebbe chiudere i Comuni, altri credono nei Comuni, ma ben vengano le idee che sono sfumate e diverse. Noi oggi però vi diciamo: scusate se abbiamo agito e lo diciamo soprattutto a chi dice di voler agire, secondo noi, il momento giusto era oggi, non era né tra un mese...anzi era un anno fa, quando tutti assieme con le altre forze di opposizione abbiamo cercato di portare questo cambiamento, ma ci siamo riusciti vi chiedo? Ci siamo riusciti in 17? No, allora oggi ci pareva utile un tentativo di fare breccia in una maggioranza indebolita per cercare di portare a casa - non per noi, ma per la comunità valdostana - un pezzo di tema che poteva essere il bene della comunità.

Forse ci siamo posti male, forse dovevamo chiedere prima, forse dovevamo condividere, tutto si può discutere e lo condividiamo, però il risultato non cambia e il risultato oggi è che chi voterà quest'ordine del giorno non sarà numericamente maggioranza per poter incidere e che questo tema sarà rimandato. Forse questo era l'obiettivo di qualcuno? Non lo sappiamo. Sicuramente a noi questo risultato non soddisfa, non crediamo negli slogan, non crediamo neanche che oggi si debba in qualche modo evitare di parlare di certi temi, soprattutto di questi temi e non vogliamo neanche che i processi all'intenzione si ripetano anche su altri argomenti. Noi continueremo a lavorare per il cambiamento, per quello vero, e su questo tema ci rammarichiamo semplicemente che non ci sia stata la sensibilità da parte della maggioranza di cogliere l'importanza, soprattutto in questo momento, di lanciare un messaggio diverso alla comunità, noi questo non lo capiamo e soprattutto rifiutiamo il rimandare ancora una volta un tema sul quale, secondo noi, non si vuole decidere.

Presidente - Grazie collega Viérin. La parola al Presidente Rollandin.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Credo che il dibattito che c'è stato meriti un approfondimento rispetto ad alcune conclusioni che si vogliono tirare in questa serata. Ora, la posizione che è stata precisata è nella logica di dire che, se si voleva il gruppo di lavoro, noi eravamo disponibili e siamo disponibili al gruppo di lavoro, come abbiamo dimostrato nelle precedenti occasioni, quando c'è stata l'esigenza di allargare o di intervenire su determinate tematiche, l'abbiamo dimostrato. Oggi noi abbiamo sottolineato qual è la differenza tra l'impostazione data nei costi della democrazia rispetto ai costi della politica in senso stretto. Abbiamo sottolineato che su queste tematiche ci sono dei progetti già quasi pronti, di quelli che sono evocati in questa lista. Siamo disponibili a vedere quali sono le risposte, quindi non a prendere tempo, ma a dare delle risposte laddove siano possibili già da subito e quindi crediamo che ci sia il momento per riprendere questo tema, non per diluire e per allungare i tempi, ma per dare alle procedure che già sono in corso le conclusioni in tempi ristrettissimi. Questo è quanto noi riteniamo si debba fare e quindi non è assolutamente, vogliamo precisarlo, prendere tempo e non discutere di queste tematiche. Siamo disponibili, su alcuni temi sicuramente ci saranno delle differenze com'è normale e a questo punto si vedrà come ricomporre quella possibilità di agire, che credo sia a questo punto attesa da tutti.

Presidente - Grazie Presidente. Possiamo passare alla votazione? Votiamo gli emendamenti all'ordine del giorno del Movimento Cinque Stelle. Siete pregati di votare. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 25 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin, Bertschy, Fabbri, Rosset, Gerandin, Grosjean, Laurent Viérin, Nogara)

Il Consiglio non approva. Si passa ora alla votazione dell'ordine del giorno dell'UVP. I colleghi sono pregati di votare. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 18 (Baccega, Bianchi, Borrello, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin Bertolin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva. Passiamo ora all'esame dell'emendamento presentato dall'Union Valdôtaine Progressiste in merito alla proposta di riduzione al capitolo 100: "Iniziative istituzionali e culturali" del bilancio del Consiglio. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Président.

Tra le varie iniziative che abbiamo pensato di proporre in questo Consiglio esiste anche questa, che sarebbe l'idea di richiedere, soprattutto dopo aver preso visione del bilancio del Governo regionale...e soprattutto in merito alla questione delle forti riduzioni in diversi settori, tra i quali...la questione degli eventi e delle manifestazioni organizzate direttamente e indirettamente dall'Amministrazione regionale. Abbiamo notato che, per quanto riguarda il bilancio di previsione del Consiglio, c'è una riduzione, e bisogna prenderne atto, rispetto alla battaglia che si fece l'anno scorso sulla questione della riduzione di quest'importante cifra, sempre rapportata, invece, ai tagli del Governo regionale. Nella fattispecie noi chiediamo comunque che questa riduzione, che quest'anno prevede 500 mila euro per l'organizzazione di iniziative istituzionali e culturali in capo al Consiglio, a fronte di poco meno di 200 mila euro, che sono stati previsti sul bilancio dell'Assessorato istruzione e cultura...ci sia, se non altro, un'equiparazione tra i vari settori. Noi abbiamo denunciato l'anno scorso, Presidente Viérin, quindi non ne facciamo una questione riferita alla sua presidenza...in tempi non sospetti abbiamo rilevato il fatto che spesso la Presidenza del Consiglio si sostituisce al ruolo dei vari Assessorati. Non è una questione di oggi, non è una questione di ieri, non sarà probabilmente neanche una questione solo di domani: è una questione che si rileva da sempre, ma noi crediamo che i vari settori di competenza siano in capo alla Giunta, al Governo e che eventualmente in collaborazione il Governo possa collaborare con la Presidenza e con l'Ufficio di Presidenza del Consiglio Valle, ma spesso c'è sovrapposizione e non si capisce più chi organizza, chi fa che cosa e, soprattutto, in un momento di difficoltà, quando vengono meno le risorse nei singoli Assessorati, si va a bussare alla porta della Presidenza del Consiglio e si ottiene ciò che altri dicasteri, o altri settori dell'amministrazione non hanno potuto esaudire in termini proposti, allora, non è così che funziona l'amministrazione: l'amministrazione ha un Consiglio, che piaccia o che non piaccia, ha un Governo eletto, che piaccia o che non piaccia e i vari Assessori hanno l'onere e l'onore di gestire i propri settori. Le leggi di settore, le leggi di pianificazione, le leggi che esistono, recenti o meno, sono nate per dare competenza agli Assessorati ed ogni singolo Assessore, comunque il Governo regionale decide in base ai criteri, spesso normativi, dove intervenire. Al di là di tutto, quindi noi vorremmo continuare nella battaglia che, tra l'altro, il collega Andrea Rosset, assieme ad altri...ma per noi, Andrea Rosset, in quanto rappresentante all'interno dell'Ufficio di Presidenza, assieme al collega Roscio per i gruppi di opposizione hanno portato avanti in questi mesi...di cercare oggi di creare un equilibrio.

Per quanto ci riguarda, a fronte di una forte riduzione nel settore cultura, chiediamo che almeno siano equiparati, perché, riducendo di 250 mila euro, si equiparano di fatto i fondi sull'Assessorato per le iniziative culturali, che diventano in egual misura corrispondenti all'entità prevista sul bilancio di previsione del Consiglio Valle; quindi ecco la ratio di questa nostra richiesta e non è che uno spunto di riflessione che in futuro sicuramente aprirà altri spiragli per poter affrontare la discussione in modo più organico. Grazie.

Presidente - Altri su quest'argomento? Se non ci sono altri, la parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Sarò estremamente sintetico, l'emendamento è stato illustrato sufficientemente bene. Siamo evidentemente d'accordo su quest'intervento, già in altre occasioni abbiamo sottolineato il fatto che il Consiglio regionale dovrebbe concentrarsi piuttosto sugli aspetti istituzionali, andando a diminuire tutta la parte che riguarda le manifestazioni, queste sono considerazioni che abbiamo fatto in molte occasioni, crediamo pertanto che sia coerente con quanto abbiamo detto in passato. Comunque, vista la situazione, questa è un'iniziativa che deve essere sostenuta, pertanto il nostro voto è favorevole.

Presidente - Grazie collega Bertin.

Altri? Se non ci sono altri, vorrei solo esprimere a nome dell'Ufficio di presidenza, anche perché ci siamo ritrovati nel primo pomeriggio, che non abbiamo nessun problema ad accettare questa proposta, anche perché si è sulla stessa barca, come si suol dire, e quindi un ragionamento si può fare. Nell'introduzione che avevo fatto stamattina avevo già fatto alcune considerazioni in maniera puntuale, soprattutto sulle spese variabili. Voi sapete che le spese variabili sono ridotte quest'anno a 1 milione 406, in questa maniera saranno 1 milione e 256, praticamente tutte queste voci di cui si è fatto cenno negli interventi dei colleghi Laurent Viérin e Bertin saranno ridotte dal 40 al 55 percento, quindi avremo anche la riduzione per tutte quelle questioni che abbiamo posto all'interno della relazione di stamattina di un circa il 61 percento. Non c'è nessun problema, quindi noi accogliamo quest'emendamento. L'unica cosa è che le risorse andranno a bilancio della Giunta e non sappiamo ancora dove saranno destinate, perché il collega Viérin ha dato l'indicazione, nel senso delle attività culturali, ma credo che poi la Giunta dovrà definire queste risorse, dove collocarle all'interno del bilancio che discuteremo di qui a 15 giorni.

La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Presidente, due considerazioni: la prima di soddisfazione per l'accoglimento, però, visto che è approvato da questo Consiglio, sia accompagnato da un'indicazione di questo Consiglio, nel senso che noi siamo consapevoli che viene accettata una riduzione, ma che questo Consiglio dia un'indicazione, visto - Presidente, lo dico per lei - che ci togliamo qualcosa, almeno diciamo dove va, non vorrei rubare lo slogan ai Cinque Stelle, sennò poi esce un'altra polemica... Noi non vi diciamo in modo obbligatorio dove dovete metterlo, Governo, ma, se li togliamo dalle attività culturali del Consiglio, vi chiediamo che siano almeno inseriti in attività culturali della Giunta. Presidente Marco Viérin, se lei e noi Consiglieri condividiamo questo, numericamente in questo caso siamo superiori rispetto a chi è seduto sui banchi del Governo, quindi forse ce la possiamo fare, in questo caso forse portiamo avanti qualcosa.

Seconda considerazione. Al di là di quello che avete deciso di ridurre, la seconda indicazione, ripresa anche dal collega Bertin, è fate sinergia: Ufficio di Presidenza, Assessorati, Presidenze, fate sinergia affinché anche all'esterno, e non solo per noi Consiglieri, ci sia un'idea di quello che facciamo come istituzioni, che sia consono al ruolo istituzionale che ricoprite in questo caso e che ricoprite per conto nostro in termini di figure apicali, e ci fermiamo qui. Grazie.

Presidente - Collega Viérin, lei pone al Consiglio...dove indirizzare queste risorse...è chiaro che voi sull'emendamento non avete...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...però il ragionamento qual è? Che sull'emendamento non è precisato, lei l'ha precisato a voce adesso, è chiaro che...quando io ho detto poc'anzi...quando arriverà il dibattito in aula, se questa è la vostra indicazione, toccherà alla Giunta, perché queste risorse rispetto...tornano di competenza della Giunta e quindi la Giunta dovrà fare un emendamento di aumento del bilancio della Regione e quindi, se ha ascoltato questo messaggio e se lo condivide dovrà allocarle in quel capitolo, oppure andrà fatta una discussione nell'ambito del bilancio.

Presidente - Ancora un intervento prego. La parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Guardi, Presidente, per facilitarle il lavoro, l'emendamento glielo scriviamo noi e lo presenteremo al bilancio, però chiediamo al Governo - visto che non lo fa lei, lo chiediamo noi - l'impegno verbale in questo momento, in quest'aula, di fronte a questo Consiglio, che sia rispettata la volontà del Consiglio. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie.

Credo che le indicazioni siano precise, accolte con grande favore, quindi manterremo l'impegno che ci è stato suggerito con grande interesse.

Presidente - Va bene, procediamo alla votazione dell'emendamento. Colleghi, votate. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.

Siamo alla votazione dell'atto amministrativo del bilancio del Consiglio. Possiamo procedere? Si vota per il bilancio del Consiglio...chiedo scusa, il collega Bertin ha chiesto la parola per dichiarazione di voto.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Rapidamente in questo bilancio non vediamo delle grandi novità, ma la riduzione è sostanziosa, questo è dovuto alla situazione generale, che evidentemente impone questa riduzione, come abbiamo affrontato oggi... La questione dei costi della politica, come ALPE, è una questione che abbiamo proposto e riproposto tante volte in questo Consiglio, la nostra posizione è nota, pertanto voteremo ogni iniziativa che vada nella direzione della riduzione dei costi della politica, evidentemente, iniziative di buon senso, conoscete le nostre posizioni su quest'argomento, per cui gruppi di lavoro, non gruppi di lavoro, eccetera, quello che ci interessa è che si vada al dunque della questione. Abbiamo per anni portato proposte e votato proposte che andavano in questa direzione. Certo, su ALPE, su quest'aspetto si può contare, per cui non la trasciniamo più a lungo.

Vorrei soltanto sollevare alcuni aspetti. Io immagino che tutto il discorso sulla nuova sede che per anni ha condizionato i lavori del Consiglio in questo senso...siano definitivamente abbandonati...questo sia chiaro, insomma, rispetto alla possibilità di CVA di acquisire quell'immobile vicino ai nostri uffici di via Piave. Lo dico perché per anni ho sottolineato un aspetto: l'aspetto relativo al Difensore civico e soprattutto, in particolare, per quanto riguarda l'accessibilità, quest'ufficio non è accessibile a tutti. Mi è stato risposto per anni che era questione di poco tempo, tanto avremmo trovato dei nuovi uffici. Visto che quest'ipotesi è stata giustamente abbandonata ed è 17 anni che l'ufficio del Difensore civico è in un immobile non accessibile, credo che sia una situazione francamente piuttosto inaccettabile...17 anni! Paghiamo un affitto di circa 20 mila euro annui complessivamente e credo che siamo l'unica Regione al mondo ad avere un Difensore civico che non è accessibile. Si potrebbe addirittura creare una situazione paradossale, nel senso che uno ricorre al Difensore civico perché non c'è l'accesso al Difensore civico, una roba assolutamente ridicola ed è da 17 anni che questa roba è così! Evidentemente poi c'è la disponibilità a venire incontro: questo lo sappiamo, sappiamo che si può andare al bar a discutere, ma credo che ci sia un problema di civiltà innanzitutto e poi di buon senso. Abbiamo aspettato 17 anni, non c'è più un'ipotesi alternativa, lo dico a lei Viérin, che è appena lì come Presidente...per l'anno prossimo questa situazione deve essere risolta: o si abbattono le barriere architettoniche, o si cambia ufficio, perché è una situazione francamente ridicola. Per il resto non abbiamo molto da aggiungere alla discussione fatta oggi, noi voteremo contro questo bilancio. Grazie.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Viérin Laurent.

Viérin L. (UVP) - Semplicemente per annunciare il nostro voto di astensione su questo documento. La motivazione che ci porta a quest'astensione è in parte soddisfazione per l'accettazione di quest'emendamento sulla questione delle manifestazioni, ma delusione, come abbiamo detto in premessa, per non aver accettato l'ordine del giorno sulla riduzione dei costi della democrazia. Accettiamo quindi questa volontà che il Presidente Marco Viérin ha illustrato come segnale da dare di riduzione, comunque, ad un bilancio del Consiglio, che è stato così...che ha subito la cura dimagrante, in linea con ciò che ha subito l'Amministrazione regionale, ma noi ci saremo aspettati anche su questo tema...quindi su questo provvedimento noi ci asterremo.

Presidente - Grazie. Ci sono altri? La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Sebbene sia un po' irrituale per noi che in questi anni abbiamo sempre seguito un percorso di concertazione e di condivisione nell'approvazione del bilancio del Consiglio regionale, nonostante, insomma, l'atteggiamento delle forze di maggioranza che, dal mio punto di vista, non è assolutamente corretto, che si sono svegliate dopo un anno che erano sollecitate su questo tema, dopo un'estate che il loro Segretario...avevano avuto chiare indicazioni di attivarsi su questo tema, si sono così risvegliate in aula per dire: "si può fare forse, vedremo, cominciamo a parlarne"... Il tempo...quest'atteggiamento è ancora peggio di uno che dice: "no, abbiamo fatto il possibile e questi sono i numeri", se uno invece apre queste porte tanto perché non ha i numeri... Se l'anno scorso la Stella Alpina ha fatto una battaglia per difendere 800 euro sul bilancio regionale che venivano proprio da quel complesso discorso della possibilità di recuperare l'immobile di proprietà di CVA, di ristrutturarlo, di adeguarlo alle norme per il Consiglio regionale...si fanno operazioni di bilancio di quel tipo, con degli interventi anche spropositati di difesa di quelle cifre in aula e dopo oggi si dice: "ma si 150 mila ci sono", "non ci sono...", allora uno si chiede: ma servivano? Perché li avete messi se all'ultimo momento poi li togliete? Con che ratio avete scritto e avete portato qui questo bilancio? Ci avete pensato un po' prima o è semplicemente così...vista l'ora tarda, si cerca di tirare su quello che c'è da tirare? Mi sembra poco serio.

Mi sembra invece molto serio quello che sta portando avanti...il discorso che stava dicendo il collega Bertin sul Difensore civico. Penso che noi abbiamo uno stabile pieno di spazi, che sarebbero anche a livello di pian terreno facilmente adattabili per il personale, con accessi anche diversificati, perché guai a mai i cittadini non devono essere sotto la tutela dei Consiglieri regionali o degli uffici pubblici, ma devono avere diretto accesso agli uffici del Difensore civico. Questa mi sembra una proposta su cui lavorare, ma anche qui abbiamo perso un anno senza concludere nulla, quindi da parte nostra c'è un segno di distinguo forte rispetto al percorso di questo bilancio regionale, che noi naturalmente speriamo sia corretto da una legge finanziaria che è ancora lì e aspettiamo la prova dei fatti. Fateci vedere che volete ridurre i costi della politica o della democrazia, non interessa come li chiamate, ci interessa che tagliate veramente queste indennità, avete dato dimostrazione di grande disponibilità, fatelo. Noi voteremo a favore di questo vostro provvedimento sulla riduzione dei costi di democrazia politica.

Presidente - Altri per dichiarazione di voto? Non ci sono altri? Prima del voto vorrei solo per correttezza rispondere a coloro che hanno fatto gli ultimi interventi. Parlo allora al collega Bertin. Collega Bertin, è una questione che abbiamo in agenda, abbiamo parlato già con il Difensore civico un mese-un mese e mezzo fa. Abbiamo visto alcuni temi, tra cui c'era anche questo. Stavamo vedendo se riusciamo a trasferire la sede, anziché impegnare delle risorse per fare quell'intervento e se un domani riusciremo ad accorpare la sede a quelle che sono già delle altre proprietà pubbliche, avremo fatto due risparmi, anziché nessuno e avremo anche risolto quel problema. La ringrazio comunque per aver sollevato questo problema per diversamente abili. Il Difensore civico ci ha detto che tutte le volte che ci sono queste situazioni loro si rendono disponibili e vanno loro dalle persone che chiedono un appuntamento.

Su quello che invece più in generale è il ragionamento in merito alla sede dei gruppi consiliari, si è già discusso alcuni mesi fa con i Capigruppo, mi sembra che ne abbiamo parlato due volte all'Ufficio di Presidenza. Avremo un incontro di nuovo con il CVA, perché stiamo andando avanti su quelli che sono i ragionamenti fatti nella Conferenza dei Capigruppo, e poi riporteremo, come Ufficio di Presidenza, tutta quella che è la questione in maniera più completa e dovremo decidere.

Un'ultima cosa sulle considerazioni del collega Donzel. Non è che noi abbiamo fatto un bilancio - e l'ho detto nelle premesse di questa discussione - fatto così. L'abbiamo fatto tutti insieme, compresi i colleghi dell'opposizione...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...c'erano anche due componenti dell'Ufficio di Presidenza che non fanno parte del suo movimento, i suoi colleghi Roscio e Rosset, che correttamente a verbale hanno detto in maniera molto chiara che si è lavorato bene insieme per cercare le soluzioni migliori e noi abbiamo lavorato su quello. Come novità, ho detto anche oggi che abbiamo concordato di fare, rispetto alle risorse che avevamo in quel momento, anche un domani, nel mese di gennaio...e leggo qui testé: "nel mese di gennaio provvederà alla definizione preventiva delle attività rispetto alle risorse disponibili". Faremo quindi ancora qualche sforzo per eliminare qualche appuntamento, qualche manifestazione o quant'altro e non c'è nessun problema a riguardo. Era doveroso per ricordare quello che avevo detto in premessa. Prego i colleghi di votare sul bilancio del Consiglio. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 27

Favorevoli: 18

Contrari: 9

Astenuti: 7 (Bertschy, Fabbri, Gerandin, Grosjean, Nogara, Rosset, Laurent Viérin)

Il Consiglio approva.

Passiamo ora al punto successivo: il punto 31 all'ordine del giorno.