Oggetto del Consiglio n. 887 del 18 novembre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 887/XIV - Parere sullo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di abrogazione di disposizioni concernenti la Commissione di coordinamento e il Presidente della Commissione di coordinamento.
Presidente - La parola al Presidente della Regione.
Rollandin (UV) - Merci Président.
Uno schema di norma di attuazione dello Statuto in materia di Commissione di coordinamento, presentato oggi all'approvazione del Consiglio regionale, è stato licenziato dalla Commissione paritetica Stato-Regioni il 25 settembre scorso e ha già anche ottenuto il parere favorevole unanime da parte della I Commissione consiliare permanente. Si tratta di una norma che segna un momento importante per la nostra autonomia, per la situazione dei rapporti tra Stato e Regioni, una norma attesa da tempo, per la quale diverse sono state le resistenze da parte governativa. Si tratta, peraltro, in estrema sintesi, dell'esplicito riconoscimento, attraverso i necessari aggiustamenti normativi, di quanto già disposto con la riforma costituzionale del 2001 in materia di controllo degli atti della Regione. È confermato con la sentenza della Corte costituzionale n. 38 del 2003, che ben sottolinea la residuale funzione del Presidente della Commissione di coordinamento e invece evidenzia il ruolo prefettizio del Presidente della Regione, nonché quello di rappresentante del Governo italiano sul territorio della Valle d'Aosta. Ricordo infatti che alla Commissione di coordinamento, prevista dall'articolo 45 dello Statuto, e al suo Presidente erano attribuite le funzioni di controllo e di legittimità sugli atti legislativi e amministrativi della Regione. Queste funzioni, come tutti ricordano, sono state progressivamente poi ridotte dapprima con l'entrata in vigore del decreto legislativo 320 dell'aprile 1994, che ha in qualche modo circoscritto il controllo di legittimità ai soli regolamenti, e successivamente con l'entrata in vigore della legge costituzionale n. 3 del 2001, che ha abolito il controllo di legittimità degli atti legislativi e amministrativi delle Regioni.
Per quanto concerne la componente prefettizia e di raccordo fra Stato e Regione, credo sia esauriente rileggere quanto è al punto 3 della sentenza della Corte costituzionale che non sto a citare, ma che di fatto dice chiaramente l'impostazione seguita dal citato decreto legislativo, che sarebbe il 545 del 7 settembre 1945...era ispirato evidentemente alla concessione dell'autogoverno, per cui la rappresentanza dell'autorità governativa della Regione era rimessa all'organo localmente eletto, il quale in tale sua qualità agiva non come vertice dell'Ente autonomo, titolare di funzioni separate in via di principio da quelle conservate in capo allo Stato centrale, ma piuttosto come esponente elettivo dell'apparato pubblico visto nella sua unità investito direttamente sotto la direzione del Governo centrale e anche nella funzione delle competenze statali. Queste erano le sottolineature che credo fosse giusto ricordare.
Lo schema di norma di attuazione interviene oggi per fare chiarezza su questi aspetti con indubbi e diversi vantaggi sia in termini ordinamentali, sia in termini di razionalizzazione della spesa da parte dell'Amministrazione statale, anche a fronte delle incongruenze in tal senso ripetutamente evidenziate dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti. Ci sono voluti oltre 10 anni, ma, grazie alla tenacia e all'intelligenza dei componenti della Commissione paritetica di cui all'articolo 48bis dello Statuto speciale, il risultato è stato finalmente raggiunto ed è stato possibile così anche completare gli adempimenti previsti dalla risoluzione del Consiglio regionale, che lo voglio ricordare è del 21 settembre 2011, con la quale si invitava il Governo della Repubblica a disporre la soppressione degli uffici della Commissione di coordinamento ritenuti ormai privi di qualsiasi utilità.
Ringrazio, dunque, i membri della Commissione paritetica, il Presidente Louvin, il professor Angeletti e il professor Barbagallo, ma ringrazio anche per la loro opera e sensibilità gli altri membri componenti della parte statale: il professor Marco Cammelli e il professor Paolo Carrozza, il professor Marco Olivetti. Credo che su questo il Consiglio abbia avuto modo di intervenire e di invitare più volte ad ottenere questo risultato che finalmente oggi diventa realtà. Grazie.
Presidente - Grazie Presidente. La parola al collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Come ha ricordato, nel lontano 2001 la riforma del Titolo V della Costituzione ha abrogato i controlli dello Stato sulle Regioni e conseguentemente privato della sua competenza sia la Commissione di coordinamento, prevista dallo Statuto, che il suo Presidente. Al Presidente della Commissione di coordinamento non rimane che la funzione di informare il Governo in caso di una condanna di un membro del Consiglio regionale, vale a dire praticamente nulla. A tutt'oggi, dopo ben 13 anni, nonostante questa situazione, l'ufficio in questione è stato sinora ancora presente. Come gruppo avevamo più volte sollevato questa questione e sollecitato la chiusura di quest'ufficio prefettizio, in particolare, come ricordava giustamente il Presidente Rollandin ad una risoluzione presentata dall'allora collega Robert Louvin, adesso Presidente della Commissione paritetica, il Consiglio si espresse all'unanimità per sopprimere quest'ufficio. In un'altra occasione anch'io mi ero interessato alla questione, soprattutto per quel che riguarda i costi sostenuti dall'Amministrazione regionale per questi uffici. Come ci rispose all'epoca, i costi si aggirano in qualche migliaia di euro: 8 mila, se non mi sbaglio, una cifra veramente piccola, comunque uno spreco vista l'inutilità di quest'ufficio, una cifra evidentemente molto superiore se si aggiungono i costi sostenuti dallo Stato per il Presidente, che generalmente è un Prefetto. In tempi di revisione, di spending review come si dice della spesa pubblica, impiegare 13 anni per chiudere quest'ufficio inutile e costoso è francamente uno scandalo, uno scandalo dovuto all'inefficienza, alle resistenze e all'incapacità di questi Stati improntati da una visione napoleonica e centralistica che hanno difficoltà nel trasformarsi.
Siamo evidentemente lieti che finalmente si risolva attraverso l'utilizzo di una norma di attuazione questa paradossale e ridicola situazione, sperando che il Governo si adegui rapidamente a questa norma. È una questione di risparmio, ma anche di applicazione in tutte le sue parti della riforma costituzionale, che prevedeva, come detto, il superamento del controllo dello Stato sulle Regioni. Da federalista poi, per la visione che ho dell'organizzazione del potere pubblico, quando un Prefetto e un ufficio prefettizio cessano la loro funzione, non posso che essere soddisfatto. Il nostro voto naturalmente come in commissione è favorevole per quest'iniziativa che riteniamo positiva e siamo lieti che finalmente si risolva questa questione. Grazie.
Presidente - Grazie. Altri che chiedono la parola? Nessun altro che chiede la parola? Passiamo alla votazione. Prego i Consiglieri di votare...la parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Per dichiarazione di voto. Allora, il Partito Democratico-Sinistra VdA, il nostro gruppo vota a favore di questa norma e naturalmente si rallegra, come già abbiamo avuto modo di verificare in I Commissione, per il raggiungimento di quest'obiettivo. Ci teniamo anche a rappresentare come alle volte viene dipinta l'immagine, insomma, in questo periodo - ahimè un'immagine che non condividiamo affatto ed è per questo che ci teniamo a rappresentarlo in questa sede - di uno Stato che sarebbe iper-virtuoso, mentre le Regioni invece non lo sono. Questo è un caso, invece, di una battaglia di Regioni che hanno segnalato allo Stato una situazione che, oltre a non rappresentare quello che era l'auspicio di un reale federalismo, era anche una situazione in cui lo Stato sprecava denaro pubblico. Non è quindi ancora pienamente realizzato questo percorso, perché la norma deve essere recepita dal Consiglio dei ministri, però questo è un passaggio fondamentale e noi lo sosteniamo fino in fondo.
Presidente - Grazie collega Donzel. Possiamo procedere alla votazione. La votazione è aperta. I colleghi hanno tutti votato? La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 34
Favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Punto 30 all'ordine del giorno.