Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 579 del 26 giugno 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 579/XIV - Reiezione di Risoluzione: "Impegno per l'aumento dei finanziamenti per gli interventi previsti dalla l.r. 4/2013 recante interventi di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere".

Presidente - La parola al collega Farcoz.

Farcoz (UV) - Monsieur le Président, pour demander une suspension pour évaluer les résolutions proposées dans l'après-midi. Merci.

Presidente - È stata chiesta una sospensione per analizzare le tre risoluzioni iscritte ai punti 35.01, la 35.02 e la 35.03. La sospensione è concessa.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalla ore 19,50 alle ore 20,08.

Viérin M. (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Siamo al punto 35.01, la prima risoluzione iscritta. La parola alla collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Dopo le ultime sconcertanti notizie di cronaca, ci troviamo qui oggi a parlare nuovamente di violenza sulle donne. Yara, Alba, Maria, Cristina, Giulia e il piccolo Gabriele, e non solo. Sono le recenti vittime di un fenomeno preoccupante ed in costante aumento nel nostro paese: in Italia, infatti, il femminicidio è la causa principale di morte delle donne tra i 14 e i 45 anni. Molto spesso l'autore di questi delitti si nasconde fra le mura domestiche, dietro il volto di un marito, di un padre, di un fratello e di un amico. La maggior parte delle volte si tratta di delitti annunciati, preceduti da maltrattamenti sessuali, psicologici, fisici ed economici, spesso frutto di silenzi e di complicità da parte di coloro che sono vicini alle donne che subiscono violenza. A questo si aggiunge il silenzio delle donne che non denunciano i loro aggressori: per questo motivo la legge 119/2013 ha introdotto il divieto di remissione della querela in determinati casi.

La violenza riguarda ognuno di noi, è uno specchio deforme della nostra società, con il quale siamo chiamati a confrontarci. Non si tratta, però, di un fenomeno che trae origine da una specifiche condizione economica, sociale o etnica, ma è un problema che coinvolge tutti gli strati della società e che è radicato culturalmente nei legami familiari e sociali.

L'Italia ha ratificato l'anno scorso la cosiddetta Convenzione di Istanbul, convenzione del Consiglio europeo per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, che delinea un quadro giuridico completo al fine di proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza e vincola gli Stati firmatari a mettere in atto servizi e politiche adeguate per la prevenzione e la protezione delle vittime degli abusi. Sempre nel 2013 il Parlamento italiano ha approvato la legge 119/2013 per dare risposte concrete al problema della violenza di genere.

Nella nostra Regione è stata data da sempre una particolare attenzione a questo fenomeno, grazie al lavoro svolto dalle associazioni di volontariato che hanno saputo dare risposte concrete alle donne vittime di violenza. Con la legge regionale 4 del 2013, si è deciso di intervenire per dare indirizzi programmatici e azioni concrete, affrontando così in modo coordinato questo fenomeno che affligge anche la nostra Valle d'Aosta. La legge 4/2013 è stata il frutto del lavoro del gruppo PD-Sinistra VdA, condiviso con tutte le altre forze politiche, tant'è che tale legge è stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, che ha così dimostrato la sensibilità a tale problema, con l'auspicio che si reperiscano ulteriori risorse finanziarie, per dare maggiore sostegno alle iniziative che verranno proposte nel piano triennale 2014-2016 contro la violenza di genere, che a breve arriverà in Consiglio regionale per l'approvazione. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fontana. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Intervengo brevemente, a nome del gruppo ALPE, brevemente perché la collega Fontana ha già illustrato molto bene questa risoluzione. Intervengo semplicemente per dire che, naturalmente, ne sosteniamo convintamente i contenuti e la ringraziamo, anche, per questa sua azione di memoria che ogni tanto fa all'interno del Consiglio regionale, su una questione che molto spesso è enfatizzata, strumentalizzata, qualche altra volta banalizzata. È un problema estremamente serio, presente nella nostra regione: sarebbe interessante che l'Assessore Fosson ci fornisse i dati aggiornati, perché gli accessi al pronto soccorso del nostro ospedale regionale di donne vittima di violenza, che molto molto spesso è proprio perpetrata all'interno delle mura di casa, sono gravi. Quindi sosteniamo convintamente questa risoluzione e ringraziamo la Consigliera Fontana.

Presidente - Altri colleghi? La parola al collega Restano.

Restano (UV) - Grazie Presidente.

Apprendo ora che la legge 25 febbraio 2013 n. 4 è stata frutto di una proposta del gruppo PD Valle d'Aosta e me ne rallegro, me ne compiaccio, perché è una legge importante, che sottolinea quella che è la sensibilità della nostra comunità verso un problema emergente; emergente non nei numeri, perché i dati statistici confermano una lieve crescita riguardo ai femminicidi in Italia, ma emergente quanto a sensibilità. Un fenomeno che solo ora trova la volontà e il coraggio da parte delle donne di affrontare l'argomento in maniera aperta.

La Valle d'Aosta non si è sottratta, grazie al vostro contributo e al contributo di questo Consiglio, alle proprie responsabilità e ai propri compiti, direi promulgando una norma all'avanguardia, anche rispetto al Consiglio europeo. Questa norma, però, si trova in una fase di prima attuazione. Prevede, infatti, interventi da parte della Regione, all'articolo 2, di promuovere iniziative, diffondere la cultura, diffondere la fiducia da parte delle donne che subiscono violenza, fiducia nelle istituzioni, fiducia nelle associazioni di volontariato e nelle cooperative che si sono messe in gioco in Valle d'Aosta, in favore delle donne.

La Regione deve promuovere e sostenere così delle attività, attraverso anche la creazione di un piano triennale e di un forum permanente contro le molestie e la violenza di genere. Come è stato scritto nella vostra risoluzione, ha dato gambe a questa iniziativa, finanziando con un provvedimento e anche in maniera significativa tutto quello che si potrà proporre in merito. Deve essere redatto un piano triennale sul quale si sta lavorando. La considerazione che mi viene da fare, visto l'impegno da parte dell'Unità sanitaria locale che non più tardi di alcuni mesi fa ha scritto in merito al proprio lavoro fatto nel settore, considerato anche il poco tempo trascorso dalla promulgazione della norma, è forse di attendere un breve periodo, aspettare il piano triennale e poi valutare, anche attraverso la Commissione e l'audizione del direttore del forum, le iniziative e in seguito tutti insieme verificare se ve n'è la disponibilità finanziaria. Ritengo che con la norma si siano - l'avete scritto voi - messi a disposizione 300 mila euro e che per ora siano una somma sufficiente; poi verificheremo le necessità tutti insieme e vedremo il da farsi.

Al termine di queste brevi considerazioni riferisco quella che è l'intenzione da parte dell'Union Valdôtaine e della maggioranza, che è quella di astenersi.

Presidente - La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì grazie.

A nome personale e a nome del mio gruppo, voglio invece anticipare il nostro voto favorevole a questa iniziativa. È una legge, questa, che fa onore alla Valle d'Aosta, una legge estremamente ben articolata, e di questo bisogna ringraziare appunto il PD-Sinistra valdostana, che così proficuamente si è attivato nella scorsa legislatura per avere una legge così, come dicevo, attiva e ben articolata. Ben articolata in quanto coinvolge tutta la società valdostana, coinvolge tutte le associazioni, tutte le espressioni della società civile valdostana.

Per noi questi soldi sono dei soldi estremamente ben impegnati e, anzi, ne dovrebbero essere impegnati anche di più, perché sono soldi che vanno a promuovere la conoscenza di questo problema e vanno anche a stimolare la società valdostana nell'affrontare questi tipi di problema. Per cui, come dicevo prima, noi aderiamo a questo tipo di iniziativa e chiediamo che vengano aumentati i fondi per questa legge. Grazie.

Presidente - Grazie collega Fabbri. La parola al collega Ferrero.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Brevemente. Si fanno numerose iniziative, sia livello di Presidenza della Giunta che di Presidenza del Consiglio, in cui si cerca di valorizzare il ruolo della donna, ma poi alla fine noi pensiamo che qualche soldo messo in questa legge che ha un ruolo di educare e di rieducare la figura della donna nell'immaginario maschile, soprattutto quello valdostano... Sappiamo che tra le varie problematiche che ci sono, le problematiche che riguardano l'alcolismo, le problematiche sociali, anche il ruolo della donna, in un certo tipo di subcultura, purtroppo non è poi quello che tutti pensiamo. Ecco che magari, dicevo, qualche decina di migliaia di euro in meno in iniziative che sono poi sostanzialmente solo dei lucidi, dirottati invece per la legge che prevede di educare e rieducare soprattutto noi maschi, direi che sarebbe un buon investimento. Abbiamo anche qui due donne nella maggioranza: io penso che, in questo caso, assumere una posizione diversa rispetto ai colleghi maschi che si astengono, sarebbe anche un segno di sensibilità che le donne alzano la testa. Grazie.

Presidente - Altri colleghi? Secondo intervento della collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Devo ringraziare i due colleghi Consiglieri che hanno avuto il coraggio, almeno, di dire le cose come stanno. Sono un po' delusa delle due colleghe, perché la collega Péaquin è nel forum...

(Voce fuori microfono)

...lo so che abbiamo parlato, se permette, c'è una risoluzione e mi sarei aspettata una risposta. Tant'è che ho fatto una risoluzione con l'intenzione di dire la sensibilità che ha avuto questo Consiglio! Ho chiesto se è fattibile, perché abbiamo messo in piedi un piano triennale ed è venuto fuori che per il lavoro che bisogna fare sono un po' pochine le risorse. Mi aspettavo da voi più sensibilità. Non è che la direzione era di dire "me li dovete dare per forza". Mi si poteva dire: guarda, in questo momento non ci sono; il Consigliere Restano mi sembra che ha detto questo: vedremo... L'ho capito, però intanto non la votate. Si poteva chiedere un momento di sospensione, si poteva anche cambiare l'impegno, dicendo che c'è la volontà nel futuro di andare in quella direzione.

Mi collego a quello che diceva il collega Ferrero, che mi ha fatto piacere. Sono veramente stupita: ci sono tantissime risorse nell'ufficio di Presidenza e la nostra collega Rini ha fatto parte di tanti forum; questo veramente non me l'aspettavo! Comunque ne prendiamo atto, noi andremo avanti per la nostra strada. Mi dispiace, perché proprio le donne non sostengono questa risoluzione! Ne renderete conto anche all'esterno! Eh sì, cara collega Péaquin, perché uno deve avere il coraggio delle proprie azioni! Questa risoluzione - gliel'avevo spiegato anch'io - non voleva essere un atto di rottura di questo Consiglio, anzi voleva veramente unire il lavoro che è stato fatto e far vedere che eravamo unite. Se voi non votate questa risoluzione, questo vuol dire che non la vedete così.

Presidente - Altri colleghi? La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Grazie Presidente.

Dopo il collega Fabbri ci tenevo a dire anch'io che la risoluzione, che ha così bene illustrato la collega Fontana, va al di là dei contenuti economici e infatti non mette cifre. A volte, per dare un segnale basta un euro! È questo che si voleva chiedere a quest'aula: dare un segnale, dare una forma di sostegno in un momento difficile. Da altre parti lo hanno fatto, da altre parti dove magari hanno meno risorse rispetto al nostro bilancio regionale.

Però Presidente Viérin, magari poteva essere lei a fare il beau geste di dire: guardate, prendo mille euro tra le mie disponibilità e le metto per quello. Sarebbe bastato per dare un segnale.

E chi tace! Fa veramente più male chi tace e non ha il coraggio di parlare, per senso di appartenenza, per direttive di partito, per ordine di qualcuno. Quando si perde questa possibilità di libera espressione... Bastava dire: guarda, facciamo una colletta fra tutti, li mettiamo di tasca nostra e li mettiamo sul bilancio. Per un gesto! Un gesto che aveva un suo significato.

Solo che qualcuno qua tace, perché non ha il diritto di parlare! E chi non ha il diritto di parlare perde anche la dignità personale! Ognuno che qui è rappresentato è perché qualcuno gli ha dato la fiducia, qualcuno lo ha eletto, qualcuno ha avuto la fiducia nella libera espressione personale. E fa male veramente! Io immagino l'atteggiamento della collega Fontana, quando comunque in quest'aula ci sono due persone di sesso femminile che appartengono alla maggioranza e che, come dicevo prima, non hanno la libera espressione, non hanno il coraggio di votare quanto vanno in giro a predicare nei tweet o quant'altro.

Presidente - Altri colleghi? La parola al collega Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Io mi unisco un po' allo stupore, perché credo che la nostra sia una Regione che negli anni passati ha avuto una sensibilità particolare verso il problema della violenza di genere. Ricordo progetti che l'USL fece, per esempio il progetto Orizzonti - non so se vi ricordate - che ebbe una partecipazione delle forze dell'ordine, ebbe la partecipazione degli operatori della sanità, di coloro cioè che giornalmente e quotidianamente accolgono le donne e i loro bambini, perché la violenza di genere spesso porta anche a una violenza familiare che colpisce i più deboli, e generalmente i più deboli sono le donne e i bambini. Questa sensibilità, forse anche per problemi di tipo economico, viene un po' smorzata. Allora ci accorgiamo che le sensibilità in questa Regione, sensibilità anche spesso portate in congressi, in convegni, in grandi manifestazioni, sono sensibilità fondamentalmente legate alla disponibilità di denaro. Io credo che qui si tratti della scelta di direzionare delle risorse da un capitolo all'altro o dello sforzo di cercare delle risorse anche in termini di impegno, perché la risoluzione di fatto è un impegno, è uno sforzo che va nella direzione di riconoscere un fenomeno che oggi sta diventando intollerabile.

Lo sta diventando, ma non per le donne in sé, perché non credo che questo sia un problema che colpisce le donne: io non guardo solo la Consigliera Rini o la Consigliera Bertolin. Credo che questo sia un problema che colpisce la società in quanto tale, colpisce le famiglie. Se poi vogliamo rimanere nell'alveo più tecnico, obbliga i servizi sociali e obbliga i giudici minorili ad assumere dei provvedimenti spesso ancora peggiori rispetto agli effetti materiali della violenza e della violenza che spesso si accanisce su questi soggetti.

Io credo che la nostra Regione ha sempre manifestato una grossa sensibilità, ma purtroppo devo dire, Assessore Fosson, che negli ultimi anni, forse per logiche non propriamente e solamente economiche ma per logiche altre, l'ufficio progetti innovativi in USL, per esempio, è stato completamente smantellato; era un ufficio che tra i vari compiti aveva quello di implementare dei progetti sulla violenza di genere. Per fortuna che adesso in qualche maniera avete recuperato certe conoscenze, certe persone, certe professionalità che si erano impegnate in questo, ma comunque abbiamo dato dimostrazione anche di una fatica nel mantenere in piedi certi progetti.

Io penso che oggi, invece, si debba dare un segnale positivo in questo senso, perché il fenomeno della violenza di genere sta raggiungendo dei livelli di gravità assoluta e penso che non debba essere nascosto, perché il fatto di astenersi anche su una risoluzione come questa, di fatto vuol dire rinviare in qualche maniera il problema, vuol dire rimandare la discussione, vuol dire non affrontare il tema nella sua completezza. E credo che oggi i tanti, le tante donne e i bambini, perché la collega Fontana a un certo punto ha citato anche il nome di un bambino, non possono aspettare che magari si arrivi alle estreme conseguenze.

Io penso che oggi un segnale in questo senso vada dato. Se pure il finanziamento complessivo di 304.500 euro può sembrare considerevole, beh, io vi invito ad andare a vedere i finanziamenti degli altri corsi di formazione o i finanziamenti di altre iniziative che quotidianamente vengono assunte anche dalla Presidenza del Consiglio, per esempio La donna dell'anno o altre manifestazioni di tipo culturale: se facciamo dei raffronti, alla fine ci rendiamo conto che non sono poi così tante le risorse stanziate in questo capitolo.

Presidente - La parola al collega Rosset.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Non voglio ripetermi, ma sono costretto, in quanto ho partecipato per un anno e partecipo tuttora all'Ufficio di Presidenza, dove il problema delle donne è stato sostenuto accanitamente da parte della Presidente dell'Ufficio di Presidenza. Ora, mi stupisce un pochino che in questa circostanza non venga sostenuto. Capisco che la maggioranza possa in qualche maniera, politicamente, valutare un progetto diverso, ma la Presidente che sempre ha lavorato per sostenere Le donne del vino (mi ricordo ancora ultimamente questa discussione), La donna dell'anno e altre manifestazioni che riguardavano le donne, le varie pubblicazioni... quindi, oggi non prendere una posizione come segnale di apertura verso questo problema, credo che stupisce un pochino. E auspicherei che possa essere presa in considerazione l'occasione per votare.

Presidente - Altri colleghi? La parola alla collega Certan.

Certan (ALPE) - Grazie Presidente.

La collega Morelli era intervenuta a nome di tutto il gruppo e quindi non pensavo di prendere la parola. Credo che la violenza in generale e la violenza di genere in particolare, siano una questione innanzitutto culturale. Ringrazio gli uomini che sono intervenuti in questa discussione, perché credo che questo problema si risolverà e credo che si debellerà nella nostra società, così come lo hanno ricordato i colleghi, nel momento in cui tutti, uomini e donne, lo affronteranno e saranno in grado di parlarne andando ad affrontare alla radice i problemi.

Io credo che oggi gli interventi dei colleghi Consiglieri abbiano veramente dimostrato una certa disponibilità e una certa cultura, e credo che sia questo il percorso e siano questi i passaggi da sottolineare. Altra cosa sono, invece, le iniziative che vengono riservate e dedicate alle donne, sulle quali credo che spesso bisognerebbe anche aprire delle grandi parentesi e un bel dibattito, perché non è sempre detto che il riservare delle iniziative per le donne voglia dire aver rispetto o combattere la violenza sulle donne.

Io ringrazio la collega Fontana, perché è stata molto sensibile nell'affrontare questo problema, e non c'era da dubitare su questo. Chiedo veramente a tutta l'aula, non tanto alle donne o agli uomini, ma credo che come aula consiliare e come Consiglio regionale intero dovremmo prendere in considerazione questa sensibilità che è stata messa al centro. Non è tanto una questione di un euro, 1000 euro, 10 mila euro o 300 mila euro, quanto piuttosto la disponibilità, eventualmente anche a rivedere la risoluzione, a perfezionarla (la collega Fontana l'ha detto da subito che sarebbe stata disponibile) quanto l'aver voglia culturalmente di mettersi e di impegnarsi ad avere questo piccolo riguardo. Ripeto, non è solo una questione di violenza di genere: è violenza. Grazie.

Presidente - Altri colleghi? La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Bonsoir. Merci, collègue Fontana, pour avoir présenté cette résolution. J'ai toujours pensé que la femme a toujours été au centre de la famille et d'un peuple, de la Vallée d'Aoste. À mon avis ça ce serait complètement inutile si le monde il marchait comme il faut, parce que, voyez, c'est le système de la vie: comment peut-on lever les mains sur une femme et sur un enfant! C'est incroyable, c'est impossible! Mais malheureusement ça arrive et ça arrive toujours plus souvent. Et les femmes très souvent elles supportent, jusqu'au moment d'aller au Pronto soccorso.

Moi je dirais qu'il faudrait faire une autre résolution: celle pour mettre en prison les hommes et foutre loin la clé, quand ils se comportent de cette façon. Mais là il faut partir de l'école, il faut partir de l'enseignement: la violence doit être combattue en toutes les formes. Je n'accepte absolument pas que les gens peuvent se permettre de lever les mains sur une femme. È incredibile! E adesso per risolvere un problema di qualche migliaia di euro, ci tiriamo indietro, troviamo tutte le scuse, semplicemente per un motivo: è una risoluzione della minoranza! Eh! Ragazzi, è così! I soldi e tutto il resto: è solo perché è una risoluzione della minoranza.

Presidente - Altri colleghi? Per dichiarazione di voto, la collega Fontana.

Fontana (PD-SIN.VDA) - Ho fatto questa risoluzione... Una sera sono arrivata a casa dal lavoro e ho visto al TG che erano stati ammazzati due bambini. Non volevo fare una risoluzione per chiedervi l'elemosina! Assolutamente! Mi sono messa nei panni di quei genitori. Ho visto quello che è successo anche alla piccola Yara: questo mi ha dato la spinta per fare questa risoluzione. Mi sono detta: mai come in questo momento dobbiamo tenere vivo questo problema.

Purtroppo la risoluzione deve chiedere un impegno e ho chiesto questo impegno, ma non ho messo cifre. Ho detto anche alla collega Péaquin: guardate che è solo un indirizzo. Capisco che sono stati messi 300 mila euro, abbiamo votato questa legge all'unanimità, la sensibilità - ve l'ho detto - l'avete dimostrata. Ero disponibile a modificare la risoluzione.

L'avevo presentata prima del bilancio, adesso che ho visto il bilancio vedo anche che voi maggioranza avete fatto la scelta di aumentare 100 mila euro sulla vetrina dell'EXPO e ci sono una marea di soldi all'Ufficio di Presidenza. Cioè, 5 mila euro! Un segnale!

Devo dare merito, e ringraziare i volontari che stanno lavorando in questo forum: veramente hanno fatto un lavoro grandioso, tutto come volontariato! Si stanno attivando a fare questo piano triennale proprio perché ci credono, perché vanno nella direzione di vedere se si può risolvere questo fenomeno che c'è anche qui: i dati ce lo dimostrano e non possiamo nascondercelo. Siete mamme di famiglia, siete padri di famiglia: se non vi tocca questo, non ci sono altre parole. Io voterò convintamente questa risoluzione che va nella direzione di essere vicina a tutte quelle persone alle quali succedono queste cose. Oggi a voi non vi tocca, ma nella vita non si sa mai. Forse è la volta che credete cosa vuol dire avere questo problema. Grazie, comunque, anche se non la votate.

Presidente - Non ci sono altri colleghi che chiedono la parola per dichiarazione di voto?

Prego allora i Consiglieri di votare, grazie. La votazione è chiusa.

Presenti: 32

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 17 (Baccega, Bianchi, Farcoz, Follien, Fosson, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin Bertolin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)

Il Consiglio non approva.

Passiamo al punto 35.02.