Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 578 del 26 giugno 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 578/XIV - Rinvio alle Commissioni 1° e 2° della P.L. n. 14 (Disciplina dell'esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi comunali) e della P.L. n. 16 (Disciplina dell'esercizio associato di funzioni e servizi comunali. Istituzione delle Unités des Communes valdôtaines e soppressione delle Comunità montane).

Presidente - Colleghi, questi due punti testé letti vengono sono stati iscritti per decorrenza dei termini e quindi sono rinviati alle Commissioni I e II. La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Seulement pour quelques réflexions sur le dessin de loi, non dans le mérite, mais sur le fait que ce dessin de loi retourne en Commission et sur le fait qu'on est en train tous ensembles sur ce thème de chercher une entente. Sur un thème comme la réforme des collectivités locales, nous avons essayé de solliciter aussi à travers la prise de position du Conseil permanent des collectivités locales et quand même par rapport à un dossier qui voit une exigence, vu l'évolution de la société même, vu la crise que la Vallée d'Aoste a dû affronter et vu les difficultés que les Communes ont par rapport à un système normatif qui existe et qui est un modèle, qui a dû être changé sans la discussion, pour l'instant, de la modification de la loi qui fixe, justement, et qui règle le fédéralisme valdôtain. Nous avions, comme Union Valdôtaine Progressiste, à un certain moment décidé de déposer un texte, pour le simple motif de solliciter ce débat à l'intérieur de la Commission. Donc c'est pour cela qu'il n'y a pas eu le temps à l'intérieur de la Commission, à cause aussi de la période de crise qu'on a vécu, pour entamer une discussion adéquate. Une discussion qui puisse avoir le plus ample consensus, par rapport aussi à un texte qui a été déposé entre autres par la majorité et par d'autres sensibilités qui se sont exprimées sur ce thème. Donc, voilà pourquoi l'exigence d'avoir aujourd'hui des textes qui retournent en Commission, se conjugue avec l'exigence de réaffirmer l'ouverture d'un débat sur le thème de la réforme des collectivités locales.

Da un lato l'esigenza di avere la possibilità di discutere, sì in modo approfondito, ma anche in modo celere, viste comunque anche le sollecitazioni che sono arrivate dagli Enti locali stessi; dall'altro la discussione, a seguito della sostituzione dei membri in I Commissione, che dovrà avvenire per la sostituzione della Presidente della Commissione stessa. In questo senso, sicuramente tutte le discussioni che hanno accompagnato la nascita del nuovo Governo nelle scorse settimane e anche i dossier che si sono presentati in questa seduta del Consiglio Valle, ci fanno dire che forse - e questo è un appello che noi rivolgiamo alla maggioranza - sarebbe interessante aprire una riflessione sulla Presidenza della I Commissione, viste le riforme che ci aspettano, visto non solo quella degli enti locali, ma le riforme che sono state citate nei vari interventi in questa due giorni, delle riforme costituzionali in atto, di tutta una serie di possibilità di opportunità, di necessità che stanno nascendo, sia a livello regionale che a livello nazionale; inserirsi in una revisione, in un momento di cambiamento anche epocale da un punto di vista normativo, da un punto di vista costituzionale, di assetto. Avere la possibilità di discutere questa Presidenza della I Commissione, che la scorsa legislatura era in capo all'opposizione, a una forza che poi è diventata maggioranza, ma che nello spirito della maggioranza dell'epoca, assieme alla V Commissione, era stata concordata con le opposizioni, per avere uno spiraglio di possibilità di dialogo su certi settori. Sicuramente quella della I Commissione è ancor più istituzionale rispetto alla V Commissione, che era invece più tematica sull'istruzione, sulla cultura e sulla sanità.

Diciamo questo perché - ci rivolgiamo alla maggioranza, ma ci rivolgiamo anche al Presidente del Consiglio - nei primi passi che ha mosso da Presidente del Consiglio con i Capigruppo e con i gruppi in generale, si sono intavolate delle discussioni su temi riguardanti l'Assemblée parlementaire de la francophonie, riguardanti altre questioni diverse rispetto forse ad una priorità che deve partire da questa domanda: che cosa vogliamo fare sulle riforme? Avete rinnovato un Governo e abbiamo detto che non abbiamo condiviso certi metodi, ma l'azione amministrativa è in capo alla maggioranza. Non abbiamo condiviso la scelta del Presidente del Consiglio che è, ancora una volta, non tanto nell'espressione numerica di una maggioranza che ha effettivamente diciotto Consiglieri, ma nel metodo che ha portato all'elezione e alla scelta del candidato, che non è stato minimamente condiviso con le forze di opposizione. Vi chiediamo, in terza battuta, se c'è una volontà, una disponibilità a discutere, prima di avviare una discussione all'interno delle Commissioni come una mera burocrazia e formalità per l'elezione e la sostituzione di un membro, se c'è la disponibilità di aprire un dialogo con tutte le forze presenti in Consiglio, per valutare la possibilità di avere effettivamente una figura condivisa che possa gestire per il futuro immediato queste riforme, affinché non siano riforme gestite semplicemente dal Presidente della Regione, che è il capo della maggioranza, in senso amministrativo, e dal Presidente del Consiglio che per ora non è figura garante delle istituzioni. Noi non ci sentiamo rappresentati per i motivi che abbiamo annunciato in queste settimane e per le prime azioni concrete che il Presidente stesso ha dimostrato nel non essere super partes e nel non sapersi ritagliare uno spazio al di sopra delle parti politiche, soprattutto su certi temi come quelli che abbiamo discusso ieri.

L'appello è ai Presidenti, al Presidente della Regione in quanto espressione della maggioranza e al Presidente del Consiglio, su una eventuale disponibilità, anche rapida, perché le riforme sono urgenti - qualcuno ricordava che nelle prossime settimane pare si chiuderà il discorso della riforma del titolo V -; se c'è effettivamente una nuova disponibilità, un nuovo corso soprattutto in capo a questa Commissione che è storicamente è quella dove si cerca il massimo di condivisione, perché si discutono in quella Commissione le riforme che hanno una grande incidenza sulla comunità valdostana e sui nostri amministratori o comunque sull'assetto della nostra Regione e nei confronti dei rapporti Stato-Regione. Questo è un elemento che vuole introdurre la discussione su questo tema, convinti che il dialogo non si debba ricercare semplicemente a parole, ma debba arrivare attraverso azioni concrete, anche insignificanti dal punto di vista della spartizione dei posti di responsabilità utili a formare delle azioni di governo, il Governo stesso, e comunque una maggioranza che riposa su degli accordi politici e quindi su delle caselle da riempire, ma che va invece in una logica diversa: cercare di lavorare nell'interesse di tutti, con la volontà di arrivare, attraverso questa eventuale condivisione, ad una nuova stagione di riforme che almeno su questo tema - poi è chiaro che sull'azione amministrativa abbiamo delle visioni diametralmente opposte e rimaniamo sulle nostre posizioni, come è successo in questi due giorni di Consiglio, cercando di modificare anche dai banchi dell'opposizione, dal punto di vista dell'incidenza nei confronti della maggioranza - almeno sul tema della riforme dia una dimostrazione da parte della politica e soprattutto da parte vostra, della maggioranza, che c'è una disponibilità ad agire nell'interesse della Valle d'Aosta e non per riempire la casella che qualcuno forse si aspetta di andare a riempire. Grazie.

Presidente - Qualcuno chiede la parola? La parola al collega Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

La I Commissione, come abbiamo più volte sollecitato, deve affrontare e credo rapidamente dei temi molto importanti. La riforma degli Enti locali in primis: abbiamo già iniziato, ma siamo evidentemente piuttosto in ritardo da questo punto di vista. Si era anche formata una sottocommissione e in breve tempo dev'essere riattivato questo lavoro, che deve portare entro la fine dell'anno - speriamo prima - all'elaborazione di un testo da votare appunto entro la fine dell'anno.

Oltre a questa importante riforma c'è evidentemente la questione riguardante il Titolo V. È diverso tempo che sollecito e sollecitiamo un interessamento da parte della Commissione su questo argomento. In questi mesi, da inizio anno, non si è fatto praticamente niente su questo importante argomento e abbiamo proceduto per inerzia, intanto che a Roma le riforme andavano avanti.

È importante a questo punto riattivare rapidamente questa commissione, prima di andare a costituire nuove commissioni speciali che a questo punto, vista anche la tempistica, hanno a mio avviso perso molto senso. È importante al contrario riattivare rapidamente la I Commissione e riaffidarle questo importante argomento. La I Commissione, come si sottolineava, è quella che forse più di altre si presta, occupandosi di istituzioni e di autonomia, ad un discorso diverso rispetto a tutte le altre commissioni. Pertanto si potrebbero anche analizzare varie proposte e condividerle come Consiglio. Grazie.

Presidente - Grazie Consigliere Bertin. Non ci sono altre richieste di intervento? I provvedimenti vengono rinviati alla I e alla II Commissione... La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Scusi Presidente, forse non ha colto il fatto che non abbiamo ricevuto risposta, prima di passare al rinvio. Mi rivolgo al Presidente del Consiglio, se esistono... Almeno i Capigruppo, se hanno qualcosa da dire su questa questione, visto che non abbiamo ricevuto risposta dai Presidenti. Chiediamo al Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Joel Farcoz, e a quello della Stella Alpina, Stefano Borrello, se almeno hanno voglia timidamente di abbozzare una risposta e di dire qual è la loro idea in merito. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Le sollecitazioni che sono venute in merito alla questione della I Commissione, credo che debbano essere lette anche con la nuova apertura che era stata fatta, di valutare il momento e di valutare anche se c'è o no, come è stato detto, l'esigenza di una Commissione speciale sulle riforme. La I Commissione analizza tutto, in particolare adesso, il collega Laurent Viérin l'ha citata, c'è l'urgenza di affrontare la discussione sugli Enti locali, però quando parliamo del Titolo V e della altre riforme sono altrettanto urgenti e penso che la valutazione dovrebbe essere fatta a quel momento. Credo che ci sia lo spazio per fare una riflessione sulla possibilità o meno di e in quel momento valutare anche questa esigenza che è stata presentata, quindi valutare in che termini e come comporre questo tipo di discorso che era già stato fatto da parte del Presidente del Consiglio, che va a inserirsi in questo discorso, perché logicamente se si fa una Commissione per le riforme, come è stato detto, se ci sono le possibilità, questo dev'essere valutato nell'ambito dell'organizzazione dei lavori, delle urgenze e delle specificità che devono essere di volta in volta portate avanti. Quindi io credo che questo tema lo riprenderemo senz'altro.

Presidente - Altri interventi? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Ho avuto l'opportunità di partecipare prima della crisi a diverse riunioni del gruppo ristretto per quanto riguarda il lavoro per poter portare il nostro contributo come gruppo di ALPE, ma soprattutto per creare certe condizioni, nel momento in cui la volontà era quella di verificare se c'erano le condizioni per presentare un unico progetto di legge che partiva proprio dal basso. Tanti di noi arrivano dal percorso amministrativo: chi da consigliere comunale, chi da assessore comunale, chi da vicesindaco, chi da sindaco. Mi sembra che siamo in tanti che abbiamo fatto quel percorso, arrivando da Comuni più piccoli, con meno peso politico, economico, finanziario e di popolazione. Tanti di noi arrivano da un percorso fatto nei Consigli comunali, con delle responsabilità: percorsi - io dico sempre - che hanno dato anche tante soddisfazioni, magari con delle difficoltà, ma tante soddisfazioni. Ma, come abbiamo detto ieri e mi sembra che su questa situazione tutti condividiamo, è un film che non esiste più. Quindi anche per quanto riguarda il discorso del sistema finanza locale, dovremmo ristrutturare, se possibile insieme, un nuovo impianto legislativo.

Questa è una cosa importante, dato che mi sembra che oggi andiamo di nuovo a rinviare tale punto in Commissione. L'obiettivo, per quanto riguarda il nostro gruppo, è di rimetterci subito al lavoro, creare sinergie e, perché no, un punto di incontro, se condividiamo la criticità e soprattutto con una volontà costruttiva di creare una nuova proposta di legge.

Mi associo alle riflessioni che il collega Viérin ha fatto poc'anzi. Ieri e solo due settimane fa lei, Presidente Rollandin, ci ha illustrato, diciamo, questa nuova era del suo secondo Governo in questa legislatura, ci ha - non utilizzo dell'ironia - ci ha più volte sollecitato non a collaborare, ma a confrontarci sui temi, sulle dinamiche e anche a condividere dei percorsi. Dai nostri banchi, come abbiamo fatto più volte in questo anno e anche nella passata legislatura, noi abbiamo cercato comunque sempre di portare il nostro contributo, cercando di avere le pari informazioni per poterci confrontare, perché altrimenti... Io dico sempre che a monte ci va un bagaglio, ci va conoscenza, ci vanno informazioni per poi insieme (o se non insieme) portare il proprio contributo.

Io penso che questa volta ci sia una possibilità. Non utilizzo lo stesso termine di ieri: "epocale" sembra esagerato. Lo abbiamo detto ieri e mi sembra che il nuovo Assessore Perron ci abbia tracciato una nuova linea: siamo obbligati a percorrere una strada e se c'è la possibilità di condividere la strada meglio ancora, visto e considerato che ci sono difficoltà con lo Stato centrale, mi sembra che ci siano delle grosse difficoltà. Fatta un'analisi, se condividiamo che ci sono queste grandi difficoltà e che tutti insieme dobbiamo portare il nostro contributo e mettere in campo la force de frappe dei trentacinque Consiglieri che siedono in questo Consiglio, io penso che in questo momento condividere anche la presidenza della I Commissione potrebbe essere utile alla Valle d'Aosta; non ai singoli ad ALPE, ad UVP o ad altri gruppi: alla Valle d'Aosta.

Noi abbiamo apprezzato il suo intervento: lei sollecitato interviene come capo dell'esecutivo, quindi apprezziamo il suo intervento. Lei dice "vedremo sulle Commissioni speciali, vedremo sul discorso della finanza locale", però, dato che abbiamo aperto il dibattito in quest'aula, gradiremmo - non per una questione di bon ton, ma di ruoli all'interno di un Consiglio - sentire le posizioni dei Capigruppo dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina, cosa ne pensano, visto che la partita mi sembra sia quanto meno importante e riconosciuta come molto importante da parte di tutti; l'ha riconosciuto anche lei, Rollandin. Ieri non avremmo discusso una giornata sull'assestamento sapendo perfettamente che i margini di manovra sull'assestamento erano tendenti allo zero, perché ci siamo detti che la partita si gioca su altri tavoli e noi dovremmo giocarla tutti insieme nella stessa direzione, per portare a casa dei risultati. Il primo risultato penso sia quello di mettere di nuovo al centro la nostra autonomia e mettere al centro la disponibilità totale ad utilizzare quanto meno le risorse che tutti insieme abbiamo messo in campo, come bilancio regionale 2014, nel mese di dicembre. Penso che su questo noi ci siamo. E dato che noi ci siamo, chiediamo uno sforzo ai colleghi Capigruppo dei due gruppi della maggioranza. A mio avviso, questo è il momento buono di confrontarci, di prendere - come si dice - il toro per le corna e, perché no, condividere la presidenza della più importante Commissione, dove si giocherà probabilmente il futuro dei prossimi due o tre anni rispetto allo Stato.

Questo è il nostro auspicio. Speriamo che la sollecitazione e il nostro contributo di oggi vadano nella direzione innanzitutto di sentire un vostro punto di vista, una vostra considerazione, una vostra riflessione e poi in Commissione, magari a livello politico, si deciderà se condividere o no la presidenza più importante in questo momento, forse epocale per i rapporti con lo Stato. Noi abbiamo sempre detto, Presidente Rollandin, che noi ci siamo, il contributo lo portiamo, ci presentiamo dove dobbiamo presentarci, se ci sono le condizioni.

Presidente - Altri? Se non ci sono altri interventi, rinviamo le due proposte di legge alle Commissioni.

Passiamo al punto 35.01