Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 80 del 26 luglio 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 80/XIV - Approvazione di mozione: "Illustrazione alla competente commissione consiliare del programma di investimenti delle società partecipate dalla Regione".

Président - Pour l'illustration la parole au collègue Guichardaz.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Sono sicuro che accoglierete anche questa mozione, così come avete accolto la precedente; esagero, eh? Consigliere Perron, magari anche voi avete da dare il vostro contributo. Grazie Presidente.

Cari colleghi, anche nella nostra piccola regione si avvertono i segnali di una crisi economica neanche più tanto strisciante, diciamo pure del tutto evidente. I dati che ci arrivano dagli istituti di ricerca, dalla Banca d'Italia, dai giornali specializzati, ma soprattutto l'osservazione diretta di ciò che avviene attorno a noi, a due passi da casa nostra, dipingono un quadro davvero drammatico. L'immagine dell'isola felice, immagine a cui ci siamo abituati, anzi, a cui ci siamo anche affezionati, sta lasciando il posto ad un'immagine meno poetica della nostra Valle. Insomma, anche noi stiamo diventando sempre un po' meno felici, checché se ne dica, e lo dico con cognizione di causa, avendo l'abitudine di frequentare per lavoro gli esercizi commerciali. È facile osservare, a meno che non si voglia nascondere l'evidenza, una progressiva deriva nel nostro tessuto produttivo. Non passa giorno che attività economiche di ogni tipo chiudano; forse la scampano solo i compro-oro, ma non so se la cosa sia da leggere come un segnale positivo... Dicevo, non passa giorno che attività economiche di ogni tipo chiudano, vengano messe in liquidazione, non riescano a pagare i propri dipendenti, a onorare i mutui accesi con le banche. Una situazione che definire preoccupante è un vero e proprio eufemismo. La chiusura di un ristorante, di un alimentari, di un laboratorio di produzione, di un negozio, di un'impresa fa naufragare anche la speranza di realizzare qualcosa per sé stessi, per le proprie famiglie, ma anche per quelle dei propri dipendenti.

Il collega Chatrian, nell'esporci la sua mozione - peccato che non sia stata approvata! -, ci ha raccontato con dovizia di particolari la situazione dell'occupazione in Valle, anzi direi della disoccupazione in Valle, numeri che fanno rabbrividire, che sono inesorabilmente legati al destino delle centinaia di aziende in crisi, non solo di fatturato, ma anche d'identità.

L'altro giorno mi è capitato di parlare con un conoscente, il quale mi diceva che non sapeva più cosa inventarsi per riconvertire e far ripartire la propria azienda. Le aveva provate davvero tutte, tanto che aveva differenziato al punto tale da uscire dai parametri della propria attività, dal proprio perimetro, e mi disse, in un impeto di scoraggiamento, che oramai non gli rimaneva che votarsi a qualche santo protettore, disse proprio così: "non mi rimane che votarmi a qualche santo protettore". Naturalmente cercai di scoraggiarlo, gli dissi che qualsiasi patto con il diavolo prima o poi chiede il saldo, chiede il conto. E purtroppo quest'idea che si possa uscire dalle secche facendo voto di fedeltà, subordinandosi al santone di turno, prende sempre più piede tra la gente, soprattutto tra quelli che non ce la fanno più, che non riescono più a tirare avanti con le proprie forze. Personalmente non riesco a biasimare chi vende l'anima al diavolo, in buona sostanza chi si priva della volontà di essere libero, chi si priva della libertà di non dover dire grazie per ottenere qualcosa che gli è dovuto, magari per il semplice fatto di essere più bravo e competitivo di qualcun altro. Non riesco a biasimare quell'imprenditore che le ha provate tutte, perché l'idea che non ce la si può fare con le proprie forze è talmente radicata nell'immaginario collettivo che è difficile, anzi, impossibile da scalzare.

Certo, nessuno dovrebbe essere autorizzato a pensare che per andare avanti ci vuole "l'aiutino", la "buona parola"; e che cosa autorizza, secondo voi, l'imprenditore onesto a pensarla in quel modo? Beh, io credo che non sia una suggestione e che la realtà vera non è un'altra, cioè che "chi lavora porta il pane a casa e chi dorme muore di fame".

Non so se è davvero così automatico l'assioma lavoro uguale guadagno uguale successo, e se questo è applicabile, anche nella nostra regione. In linea di massima direi di sì, ma il dubbio, quel tarlo che insiste nella testa dei nostri compaesani, che si possa bypassare la fatica della propria autoaffermazione rimane. E sapete che cosa induce quel dubbio? Che cosa insinua quel tarlo? Il fatto che non vi siano procedure trasparenti, non voglio dire che siano poco chiare o oscure, dico semplicemente "procedure trasparenti" negli affidamenti dei lavori e delle forniture di molte aziende facenti capo alla Regione, agli Enti locali, alle aziende pubbliche o parapubbliche, e naturalmente annovero tra queste anche le partecipate e le controllate. Tante, troppe aziende sono sotto il controllo pubblico. L'abbiamo già detto, procedure evidentemente legittime, non posso dire nulla, regolate da norme che consentono affidamenti fiduciari (qui non entro nel merito degli aspetti tecnici, sulle procedure ristrette, altrimenti l'Assessore Baccega poi dopo ci rimbrotta o puntualizza che effettivamente non si chiamano così) dicevo regolate da norme che consentono affidamenti fiduciari, ma che agli occhi dell'imprenditore poco introdotto, poco "fiduciato", mi viene questo termine, se così si può dire, utilizzando una storpiatura linguistica, appaiono poco o per nulla accessibili, se non del tutto inaccessibili.

Si dirà che i dialoghi competitivi, le procedure negoziate, gli affidamenti diretti seguono iter assolutamente non discrezionali...beh, non abbiamo motivo per non crederci, solamente vorremmo che tutti gli imprenditori, dico "tutti", anche quelli poco introdotti, magari perché impegnati più a lavorare che a promuoversi, possano finalmente sperare di entrare in qualche graduatoria a rotazione, in un appalto, in una fornitura a favore di qualcuna delle miriadi di aziende e aziendine pagate con i soldi delle nostre tasse, delle loro tasse, perché non dimentichiamoci - e l'ho già detto in occasione del precedente intervento - che le aziende partecipate sono aziende di tutti. Che un privato cittadino si scelga il suo fornitore, lo dicevamo prima, il suo artigiano, il suo impresario di fiducia è cosa del tutto legittima; d'altra parte esiste la libera scelta, esiste il rischio d'impresa, il principio di libera iniziativa, e quindi i privati sostanzialmente possono fare delle scelte soggettive, discrezionali, ma altri sono i principi ai quali si deve attenere un'impresa pubblica o parapubblica.

E ricordo i principi della pubblica amministrazione: efficienza, efficacia, imparzialità, trasparenza e poi non aggiungo legalità, buon andamento, e via dicendo, tanto li conosciamo tutti. Il pubblico sotto tutte le sue forme, quindi anche le imprese partecipate o controllate dall'Ente pubblico ha il dovere di ricercare dei meccanismi che favoriscano pari opportunità per tutti, ovvero pari condizioni di accesso ai cittadini e alle imprese, e che diano sfogo alla libera concorrenza, sia riguardo alle procedure di selezione del personale - e lì credo che abbiamo perso un'occasione? -, sia dei fornitori di merci e di servizi.

E qua riproponiamo il tema: possibilità per tutte le imprese di partecipare alla pari a un mercato direttamente alimentato con i soldi pubblici; possibilità ovviamente condizionate a logiche di qualità dei servizi e di competitività dei prezzi, e magari regolamentando e contemperando la qualità con il principio del ribasso controllato e non con quello del massimo ribasso, principio che vale in alcuni casi, ma in altri non è opportuno. È con questo spirito, e soprattutto nell'ottica di ridare sprint, ma anche fiducia alle imprese, che abbiamo sottoscritto questa mozione sulla trasparenza degli affidamenti e degli investimenti. Naturalmente, come tutte le altre iniziative unitarie, questa mozione è stata firmata solo da alcuni di noi, per motivi squisitamente regolamentari, ma è rappresentativa come tutte le altre dell'intera opposizione.

Come si può vedere, non chiediamo in questa mozione l'istituzione di commissioni speciali o d'inchiesta, semplicemente proponiamo di mettere a disposizione del Consiglio - quindi di tutti noi - i dati sugli affidamenti e sugli investimenti passati e futuri delle aziende partecipate e controllate, limitando il campo d'azione, per una questione pratica, a quelle aventi uno stato patrimoniale superiore al milione di euro. Imprese e aziende che - lo voglio ricordare - sono interamente finanziate con i soldi pubblici, non mi stuferò mai di dirlo, perché credo che questo sia il nocciolo della questione.

Ho letto con interesse i programmi elettorali delle varie forze politiche che sono presenti in questo Consiglio, e devo dire che mi riconosco in molte linee programmatiche di questi, in particolare sposo in pieno quello della Stella Alpina, laddove dice che, virgolettato: "sarà indispensabile riconsiderare - poi vi spiego perché faccio questo passaggio - il ruolo del Consiglio regionale trasformandolo - dice la Stella Alpina - da organo di ratifica delle decisioni della Giunta...trasformandolo vuol dire che probabilmente, nella vostra idea di Consiglio, c'era bisogno di una modifica...da organo di ratifica delle decisioni della Giunta, a organo propositivo e di controllo politico del Governo regionale"...figuriamoci! Dovrebbe essere quello, è scritto negli statuti! Peraltro, rileggendo il programma della Stella Alpina mi ritrovo ancora più d'accordo quando dice esattamente questo: "così come sarà opportuno - dice il programma della Stella Alpina - ridefinire la funzione della Presidenza della Regione, che dovrà sempre più diventare elemento di raccordo e di coordinamento delle competenze dei vari Assessorati, abbandonando l'attuale ruolo di terminale di ogni decisione politica e amministrativa". Non me n'ero accorto...come mai "abbandonare"? Perché? È per caso successo che la Presidenza della Giunta si comportasse non come raccordo tra i vari Assessorati? Che fosse un terminale? Beh, evidentemente la Stella Alpina ha tratteggiato nel suo programma questa rappresentazione...e, devo dire che siete stati molto bravi, avete detto bene, sono assolutamente d'accordo. E poiché i nostri amici nei loro programmi elettorali mostrano un ruolo del Consiglio regionale sovraordinato, diciamo in posizione di supremazia, rispetto alla Giunta o addirittura al Presidente della Giunta - pare un'eresia, ma è scritto proprio così - non capirei da matricola, da novizio di questo Consiglio regionale, così come non credo che lo capirebbero i cittadini, soprattutto se elettori delle forze che del ruolo dominante del Consiglio ne hanno fatto un manifesto...dicevo, non capirei un voto negativo da parte del Consiglio.

Guardate, cari colleghi, nel presentare questa mozione agli organi d'informazione, mi sono limitato a dire che non vi sono motivi per cui la maggioranza non possa, anzi, non debba, anzi, non desideri ardentemente votare questa mozione. Si dice, con un termine ormai entrato nel gergo comune, che questa è una "mozione bipartisan", ed è proprio in virtù di questo suo carattere ecumenico che ciascuno di voi potrà votarla senza il timore di violare qualche sacro precetto...d'altronde della trasparenza abbiamo fatto tutti noi, non solo la Stella Alpina, in campagna elettorale, ma anche nel corso della precedente legislatura, un impegno con gli elettori. Trasparenza a cominciare da quei Sancta Sanctorum che rappresentano inspiegabilmente, vista la loro natura pubblica, una sorta di porto franco, a causa di statuti e di più o meno espliciti accordi politici che li rendono più impermeabili quasi della CIA, non si riesce ad entrare in queste partecipate che sembra siano i servizi segreti di chissà quale stato straniero...autoreferenziali anche nella definizione dei loro dirigenti e addirittura dei loro emolumenti.

Pensate che la Stella Alpina, nel suo programma elettorale, si è spinta a dire, in relazione alla riduzione dei costi della politica, alla voce "Manager pubblici" (e qui devo cominciare a preoccuparmi, perché è il terzo punto del programma che condivido e che sposo in pieno): "riduzione dei compensi e dei benefit di coloro che rivestono incarichi direzionali negli enti e nelle società partecipate - abbiamo votato una mozione, su questo argomento - con fissazione di un tetto dell'emolumento massimo percepibile da quantificare sulla base di meriti e dei risultati". Come non condividere questa parte del programma della Stella Alpina? Non vedo ragioni di strategia politica per cui la maggioranza non possa, anzi, non senta l'esigenza e l'urgenza di votare questa mozione, a meno che non vi siano motivi oscuri, non detti, che vogliano limitare l'accesso ad informazioni che - ne sono certo - possono interessare, anzi, interessano tutti noi.

Troverei strana un'opposizione pregiudiziale ad una mozione che ha come unico scopo di rendere visibili dei dati, dei nomi, dei numeri, e non di indagare o di scavare, ma di conoscere per renderci conto se vi siano imprese, fornitori, che casualmente non vengono scelti; a noi non interessa sapere più di tanto quali vengono scelti, ci preoccupano di più quelli che non vengono scelti, che non vengono selezionati, da società e aziende che in qualche modo sento come cittadino essere anche mie. Mi sento un po' co-proprietario, così come i 130mila cittadini valdostani, di queste aziende partecipate.

E arrivo alla conclusione. Giusto per par condicio, tanto per non citare sempre gli amici della Stella Alpina, cito, dal programma dell'Union Valdôtaine, alla voce "Industria, Artigianato e Innovazione", così potete votarla anche voi dell'Union Valdôtaine: "La presenza di un'industria vivace - scrivete - e di un artigianato di qualità sono fondamentali nell'economia della nostra regione. Nella prossima legislatura si dovrà guardare - la prossima legislatura è questa - con ulteriore attenzione a questi settori, mettendo a punto strumenti in grado di continuare a sostenere le imprese e garantire la loro competitività, promuovendo provvedimenti a sostegno delle industrie e delle aziende artigiane". Non scrivete nient'altro! Cioè questo, diciamo...questa generalizzazione riguarda tutte le attività produttive e commerciali della Valle d'Aosta.

Siamo convinti anche noi della minoranza che solo un'azione volta alla trasparenza possa ridare fiducia alle nostre piccole e medie imprese e soprattutto che garantisca quell'esigenza di competitività di cui si è fatta portavoce l'Union Valdôtaine, e qui la ringrazio pubblicamente, e a cui mi sento di aderire personalmente davvero in pieno. Grazie.

Presidente - Grazie. Possiamo aprire la discussione generale. Passo la parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Il collega Guichardaz ha ben illustrato questa mozione scritta a più mani, come la precedente, la "57", legata alle numerosissime assunzioni nelle società partecipate e controllate in questi ultimi anni. Ma, come avete potuto notare, questa mozione, l'obiettivo di questa mozione è innanzitutto fare lo stato dell'arte di queste società che superano, che hanno un fatturato superiore al milione di euro. Quando parliamo di "stato dell'arte", chiederemmo al Governo regionale di reperire il programma di investimenti di queste società per il secondo semestre 2013 e per l'anno 2014, non indifferente, perché mai come Consiglieri di opposizione abbiamo potuto conoscere, sapere, quanto meno durante l'anno, gli investimenti delle singole società, quindi sarebbe già un passo in più, comunque un passo avanti e, secondo punto, a nostro avviso necessario e urgente, richiedere quelle che sono le generalità delle imprese che forniscono in questo momento servizi e lavori a tutte queste società per il periodo 2012 e per il primo semestre 2013. Quindi, come dire? avere quei dati aggregati e disaggregati per poter poi arrivare al momento di discussione della finanziaria, nel mese di novembre, e modificare l'impianto legislativo in modo che ci sia una "casa di vetro", una casa di vetro per quanto riguarda le società partecipate e controllate, e, in quest'aula si discuta dei piani di investimento, nel mese di ottobre-novembre, per l'anno successivo e per il triennio successivo, e non invece "a babbo morto", quando le cose sono fatte e il Consiglio ne prende atto, quindi un discorso di organizzazione. Ma permettetemi - a chi interessa della maggioranza - qualche riflessione in più e qualche esempio.

A inizio della scorsa legislatura, 2009-2010, il piano operativo annuale dei lavori pubblici ammontava a circa 60/70 milioni di euro annui. Perché faccio questo esempio? Perché il piano lavori 2012, con le difficoltà, col fatto di aver comunque un bilancio molto più ristretto a livello regionale, il piano operativo dei lavori pubblici si è fermato a 14 milioni di euro annui...questo per quanto riguarda le procedure all'interno dell'Amministrazione regionale.

Per quanto riguarda invece le società partecipate e controllate, noi, gruppo di ALPE, continuiamo a ribadire che la partita si gioca qui e per dire questo, indubbiamente, per fare queste affermazioni dobbiamo fare degli esempi. La casa da gioco, 100 percento pubblico, in tre anni ha affidato più di 80 milioni di euro di lavori. Quindi immaginiamoci solo una delle singole società ha affidato più lavori, a livello economico-finanziario, rispetto a tutto il piano dei lavori pubblici, di tutto l'Assessorato! Il gruppo CVA, in tre anni e mezzo neanche, per esattezza tre anni e quattro mesi, ha affidato lavori per più di 100 milioni di euro! Un'altra società costruita ad hoc dall'allora...sempre Governo Rollandin...ha affidato in maniera diretta, così, diretta, con una stretta di mano, un lavoro da quasi due milioni di euro per la realizzazione del sottopasso che collegherà i parcheggi a nord rispetto ai parcheggi a sud per quanto riguarda l'ampliamento dell'ospedale; affidamento diretto per un lavoro di quasi due milioni di euro...tramite che cosa? Tramite una di queste società partecipate e controllate!

Capite, colleghi di maggioranza, dove si gioca la partita in questo momento? Capite che, passatemi il termine dal punto di vista politico, il "povero" Assessore ai lavori pubblici, Marco Viérin, gestisce una minima parte rispetto...una minima e piccola parte rispetto ai gioielli di famiglia, questi gioielli che non hanno il controllo del Consiglio regionale, che non hanno l'evidenza pubblica totale, in senso che la partita si gioca lì, fuori, fuori da quest'aula, fuori da queste mura e con altre regole, con altre regole.

Noi, oggi, con questa mozione chiediamo solo ai Consiglieri di maggioranza di approvare lo stato dell'arte, in modo da avere sul tavolo quanti soldi son stati gestiti, quante forniture di servizi, quanti lavori sono stati affidati e come sono stati affidati. Penso che sia urgente e necessario, com'era purtroppo urgente e necessaria la modifica per quanto riguarda l'assunzione di nuovo personale nelle società partecipate e controllate. Sintesi dal punto di vista politico: la partita, come vedete, si gioca in queste società partecipate e controllate e, anche qui, c'è una discriminazione fortissima. C'è una discriminazione forte che è quella delle imprese che possono e che vengono invitate a delle procedure dirette, cioè degli affidamenti diretti o a delle procedure negoziate, diconsi "procedure ristrette", o ci sono tantissime aziende che non sono invitate, né per gli affidamenti diretti, né per le procedure negoziate, nel senso che sono figlie di nessuno. Queste imprese non hanno nessuna possibilità di poter partecipare a una semplice gara...ecco, per noi questo è inammissibile, inammissibile, ma per il fatto che stiamo parlando di società a...come?...a totale capitale pubblico, e riteniamo veramente non solo vergognoso, ma necessario che queste società abbiano almeno la possibilità di partecipare alle gare, abbiano la possibilità di far parte di un albo, abbiano la possibilità di essere invitate; però per arrivare a quel passaggio dobbiamo fare il primo step, che è quello di ricognizione totale e di aggregazione per quanto riguarda ciascuna impresa interessata e il valore dei suoi affidamenti.

Quindi l'invito da parte nostra, di ALPE, ai colleghi di maggioranza è di approvare questa mozione, perché poi il secondo passaggio dovrà essere assolutamente quello dell'evidenza pubblica, quello della trasparenza e quello delle pari opportunità per le imprese valdostane. Grazie.

Presidente - Grazie. Vi sono altri? Siamo in discussione generale. La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Mah, i temi sono stati ampiamente illustrati, trattati e argomentati.

Quello che è importante in termini politici di questa mozione è di mettere in gioco per tutta l'economia valdostana le risorse attualmente disponibili, e fare in modo che non ci siano settori che possano competere per attività e per possibilità di lavoro maggiori piuttosto che in altre. La direzione che abbiamo dato a questi primi interventi, a queste prime proposte che abbiamo fatto, è una direzione molto chiara: è quella, se permettete, un po' di un indirizzo forte di governo della nostra economia, del nostro sistema di lavoro, del nostro sviluppo. E siamo contenti che fino ad ora quanto meno ci sia stato su alcuni argomenti in discussione; su altri ci è dispiaciuto il silenzio, e su questo esigiamo quanto meno un'indicazione, perché il sistema dell'impresa è un sistema che si è tarato in questi anni anche e fortemente sulla possibilità pubblica di lavoro, pur essendoci delle regole. Gli Enti locali, la Regione, hanno avuto disponibilità importanti che hanno messo in gioco e hanno generato uno sviluppo al quale si sono riferite le nostre imprese e tutto il sistema dei servizi e delle forniture.

Il fatto che il bilancio della Regione si sia ridotto così fortemente in questi ultimi anni condiziona evidentemente quello che c'è intorno, quello che c'è, quello che si è creato, quello che va mantenuto anche per le professionalità che abbiamo acquisito, anche per continuare a dare forza a quello che si è generato sul territorio. E allora il contenimento del bilancio, il contenimento...se parliamo di sistema di appalti, ecco, soprattutto del settore, l'Assessorato dei lavori pubblici, basta leggersi i dati degli ultimi anni per vedere com'è diminuito il programma dei lavori, ma in generale il sistema dei servizi è, a nostro avviso, da integrare con la trasparenza che è stata richiesta, con tutto quello che è stato detto bene dai colleghi che mi hanno preceduto, Guichardaz e Chatrian, con quello che oggi si può mettere in gioco nel sistema delle partecipate, sistema delle partecipate dove alcune partecipate hanno possibilità e forniscono possibilità di lavoro interessanti, sistema delle partecipate che è integrato sul nostro territorio...penso a tutte quelle società di impianti a fune. Integrati sul territorio vuol dire che noi possiamo offrire dei lavori al nostro sistema di impresa che è collegato al nostro territorio, che può essere favorito da un sistema trasparente che mette in gioco, appunto, delle risorse.

Allora la mozione che va nella direzione della trasparenza, ma allo stesso tempo va nella direzione di integrare le risorse che possono essere messe in gioco per la nostra economia, chiede semplicemente, da un lato, di fare un po' di chiarezza su quello che è successo, semplicemente per ridare un?rilanciare, ecco, per il futuro, ma dall'altro soprattutto far capire, far percepire al nostro sistema economico cosa c'è in gioco, che cosa si può mettere in gioco insieme all'attività di sviluppo e d'investimento che continua a fare la nostra Regione, che continuano a fare le nostre imprese e che debbono...nel quale si debbono sentire coinvolte le nostre società partecipate.

Allora, politicamente, il messaggio che vogliamo mandare è questo: fare in modo che ci sia la possibilità di sostenere, anche attraverso i bilanci di queste società, una situazione che è in crisi, che è in difficoltà, una situazione che sa che è difficile mettersi in competizione con strutture molto più grandi e riprendendo, ecco, alcune argomentazioni di questa mattina del collega Gerandin: un sistema che ha anche necessità di essere un po' salvaguardato, perché più crescono i livelli delle somme che si mettono in gioco, e più si generano competizioni che rispetto al nostro piccolo sistema economico ci possono mettere in crisi. Quindi lavorare seguendo con trasparenza le cose che intendiamo fare, ma allo stesso tempo fare in modo che la comunità valdostana faccia insieme massa critica per sostenere questo difficile momento e, insieme, sappia mettere le risorse in campo per dare una speranza a chi è in crisi e sostenere un'azione di rilancio forte che, nel prossimo periodo, sappiamo essere fondamentale e importante. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri che vogliono intervenire in discussione generale? Se non ci sono altre richieste d'intervento, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Vi sono repliche? La parola all'Assessore Baccega.

Baccega (SA) - Grazie Presidente.

Abbiamo letto con grande attenzione la vostra mozione. Va detto che va certamente nella direzione che indicava il Consigliere Guichardaz, là dove evidentemente anche il nostro movimento aveva dato dei segnali chiari e inequivocabili durante la campagna elettorale, e non è solo in questa campagna elettorale ma già nei percorsi precedenti. Evidentemente questo provvedimento va anche nella logica dell'apertura che avevamo in parte fatto alla mozione precedente, quella che parlava delle assunzioni.

Nell'affrontare proprio questa mozione desidero fare alcune distinzioni fra società partecipate della Regione che operano sul mercato privato - e quindi sono costantemente nel percorso della competitività - e quelle che...come appunto la CVA che vive costantemente di valutazioni di prezzi nel mondo economico mondiale...e le società pubbliche, quelle che svolgono attività strumentali, le cosiddette società in house, che fanno tutte quelle attività strumentali per l'Amministrazione regionale, che sono appunto la Finaosta, la NUV, e che per effetto del Codice dei contratti sono destinate ad attivare procedure di evidenza pubblica nell'affidamento di appalti per lavori.

Sappiamo benissimo tutti che in queste società ci sono i rappresentanti dell'Amministrazione regionale, designati da questo Consiglio, e che all'articolo 13 della legge regionale 11, dice: "coloro che sono stati nominati o designati ai sensi della presente legge sono tenuti ad inviare annualmente, o quando sia loro altrimenti richiesto, una relazione sull'attività svolta al Consiglio regionale ed al Presidente della Giunta". Ovviamente voi sapete anche che le società partecipate, le in house o regionali sono comunque tenute a trasmettere una serie di documenti strategici di cui, in qualche modo, l'Amministrazione regionale deve prendere atto: entro il 31 ottobre di ciascun anno la bozza di programma operativo strategico triennale, che deve contenere le linee d'azione per il conseguimento degli obiettivi della società e, sempre entro il 31 ottobre di ciascun anno, la bozza di programma esecutivo annuale, nel quale è individuata la programmazione esecutiva delle attività con riferimento agli obiettivi specifici indicati per l'anno stesso, e la relazione semestrale sulla gestione.

Quindi, devo dire che già è in atto una sorta di verifica e di controllo sulle partecipate, ma mi rendo conto che la mozione chiede qualcosa di più: chiede un approfondimento che noi saremmo anche disponibili, siamo sicuramente disponibili ad accogliere, perché mi sembra che vada nella direzione che noi avevamo già a suo tempo individuato, ma anche nel percorso che ha portato alla costituzione di questa maggioranza, dove è chiaro che avevamo sottolineato più volte un interesse specifico nell'andare a valutare questo "tanto pubblico" rispetto al "poco privato". Può essere un percorso che ci aiuta meglio a valutare il futuro di questa regione, quello che è stato fatto nei 30 anni precedenti dove tutto era tanto pubblico, magari andando a modificare i 30 anni che verranno, per magari definire che forse un po' più di privato è meglio di tanto pubblico. Quindi, da questo punto di vista, lascio a voi le riflessioni rispetto alle nostre considerazioni. Grazie.

Presidente - Ci sono?la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Chiedo una breve sospensione dei lavori per approfondire l'aspetto politico che c'è stato. Grazie.

Presidente - Dieci minuti, un quarto d'ora, va bene? Il Consiglio è sospeso.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,08 alle ore 17,25 e che alla ripresa dei lavori assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Lanièce (Presidente) - Riprendiamo i lavori del Consiglio regionale, dopo la sospensione. C'è qualche...? Riprendiamo i lavori, però, non è che possiamo stare mezz'ora per sospendere? Quindi aveva chiesto la sospensione il collega Bertschy. Ci sono alcune comunicazioni da fare o procediamo?? C'è qualcuno che vuole intervenire dopo la sospensione? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha la facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) -?dovevi parlare prima tu...

Presidente - Si prenoti, Ferrero...ha chiesto la parola il Consigliere Ferrero, ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie. Possiamo avere ancora cinque minuti, dieci minuti di sospensione?

Presidente - Cinque minuti, eh? Visto che son già passati quindici minuti. Cinque minuti.

Ferrero (M5S) - Cinque minuti. Va bene. Grazie.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 17,26 alle ore 17,39.

Lanièce (Presidente) - Riprendiamo i lavori, dopo la pausa. Ci sono delle comunicazioni da fare a conoscenza dell'aula? Ha chiesto la parola il Consigliere Donzel, ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Per dichiarazione di voto. Il puntuale e preciso intervento dei colleghi su questa mozione già diceva la nostra determinazione nel fare questo percorso, indicato, e ci ha fatto piacere cogliere quest'apertura da parte dell'Assessore Baccega, a nome della maggioranza, perché in qualche modo quella sensibilità che tutti esprimiamo a favore di un'imprenditoria locale, di un mondo delle imprese che riescono a organizzarsi, a muoversi, in questa realtà difficile che è la Valle d'Aosta, sapendo che la maggior parte, diciamo, delle risorse sono in capo a società partecipate, quindi oltre all'amministrazione pubblica, è lì, diciamo, che ci sono i grossi investimenti...e quindi le pari opportunità di accedere a questi investimenti sono patrimonio, da quello che abbiamo intuito dall'intervento dell'Assessore Baccega, un patrimonio comune di quest'aula.

Quindi su questo dossier sarà interessante lavorare insieme, e noi non possiamo che veder in qualche modo coronato lo sforzo di tutti nel redigere questo lavoro; sicuramente da parte nostra un segnale positivo di apertura, che accogliamo con favore.

Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Borrello, ne ha facoltà.

Borrello (SA) - Grazie Presidente. In questo spazio legato alle dichiarazioni di voto, vorrei fare solo un piccolo riassunto due brevi dichiarazioni e due velocissime suggestioni.

Intanto sono convinto che il collega Guichardaz ami la montagna e gli ambienti montani, perché pronuncia in maniera continuativa il termine "Stella Alpina", vuol dire che è un fiore che gli piace...e condivido anche con lei l'ambiente montano: mi piace moltissimo...no, scherzo, perché questo è il mio modo di essere...però fondamentalmente lei mi ha anche tolto dall'imbarazzo di andare a rileggere quello che è il programma del mio movimento, perché me l'ha di nuovo riproposto oggi, e quindi mi ha tolto dall'imbarazzo di rileggerlo e, ovviamente, mi ha fatto anche uno spot rispetto a quello che è già stato in campagna elettorale, dove eravamo noi a proporre agli elettori quello che era il nostro programma e, oggi, in una seduta pubblica l'ha rinnovato. Detto questo, la ringrazio.

Vorrei solo ricordare che le mozioni hanno sicuramente una grandissima importanza per quanto riguarda la definizione degli indirizzi, che sono una parte fondamentale di quella che è la gestione politica ed amministrativa di una legislatura. Ovviamente, parallelamente agli atti all'interno del Consiglio, c'è tutta una serie di attività che vengono prodotte nella quotidianità, e quella della concertazione continua nel rispetto degli elettori e dei programmi che noi abbiamo proposto loro. E proprio nel nostro programma avevamo detto che noi volevamo rendere centrale il ruolo del Consiglio regionale, per dare quella giusta dignità che compete a tutti coloro che sono qui a rappresentare i cittadini valdostani. Per fare questo, abbiamo avuto modo di avere delle concertazioni anche per quanto riguarda il discorso delle deleghe assessorili e il ragionamento che abbiamo già anticipato delle partecipate. Quindi la Stella Alpina non solo con gli atti d'indirizzo come quello che oggi stiamo discutendo, ma anche nell'attività quotidiana, si pone, diciamo, in prima linea per quanto riguarda tutti questi tipi di ragionamento. Detto questo...era solo perché, ovviamente, riteniamo anche condivisibile questa mozione, che definisce anche tutta una serie...

Adesso, in questo momento, parliamo a livello di maggioranza e riteniamo condivisibile questa mozione perché va nell'ottica di tutti quei ragionamenti che abbiamo proposto ai cittadini valdostani e, di conseguenza, riteniamo possibile produrre un voto positivo rispetto a questa mozione che, ripeto, sono cose che noi abbiamo detto nei nostri programmi, sono cose che abbiamo scritto nei nostri programmi, abbiamo detto ai cittadini valdostani nell'ottica di restituire quella giusta dignità al Consiglio regionale.

Per questo, a nome della maggioranza, annunciamo un voto favorevole a questa mozione.

Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere La Torre, ne ha facoltà.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Mah, sicuramente abbiamo attraversato un paio di giorni di Consiglio impegnativi, dove evidentemente anche la logica dei numeri risicati ha comportato una serie anche di scontri nel dibattito. Io credo però che ci sia un terreno su cui la maggioranza e credo anche l'opposizione si debba incontrare, un terreno che è quello della trasparenza, che va nell'interesse non solo delle forze politiche, ma dei cittadini. E noi su questo terreno ci siamo, ci siamo e ve lo abbiamo detto prima della vostra mozione, ci siamo perché crediamo che la trasparenza sia un percorso..."la casa di vetro pubblica" sia un percorso su cui dobbiamo lavorare tutti, proprio perché i cittadini possano credere nel lavoro dell'Amministrazione.

Quello che ci preoccupa, però, siccome è stato detto da tutti che le aziende partecipate sono un patrimonio di questa Regione e che la battaglia politica così risicata sui numeri si sposti all'interno di questo patrimonio, che è un patrimonio che noi dobbiamo coltivare con grande attenzione e valorizzare...perché lo diceva Bertschy prima: noi siamo sotto attacco da parte dello Stato, la nostra autonomia finanziaria viene messa in discussione, le operatività degli Enti pubblici diventeranno sempre minori nella loro capacità di azione, e sempre di più le società partecipate giocheranno un ruolo determinante. Ecco perché, quindi, come dicevo prima, noi non possiamo fare terreno di scontro o "carne di porco", come si dice, malamente, di un argomento così importante; anzi, al contrario, lo dobbiamo valorizzare affrontandolo nei termini dovuti.

Questa mozione in qualche modo ha un senso, va in questa direzione, cioè quello di acquisire dei dati, di portarli all'interno di una commissione, che esiste, e che quindi possa in qualche modo, nel pieno della facoltà del diritto del Consiglio operare per andare ad approfondire quelle che sono le valutazioni che si...ecco, io credo che questa sia la strada giusta, la maggioranza su questa strada c'è, e quindi è evidente che, come vi ho detto prima, come vi ha detto Borrello, come ha detto Baccega, noi vogliamo portare avanti questo ragionamento. Certo che però, nel momento stesso in cui si passa da una volontà di fare trasparenza nella volontà anche di valorizzare solo le partecipate ad un percorso che guarda verso l'inquisizione nel tentativo di creare delle commissioni speciali, partendo già col preconcetto che si deve comunque, in qualche modo, trovare degli elementi di scontro all'interno di questo valore, questo è un terreno su cui noi non ci possiamo essere, voi lo capite, e non credo che questo sia in qualche modo una mia affermazione che voglia andare in scontro con l'opposizione. Credo sia un'affermazione serena che dimostra anche una volontà di questa maggioranza, che sulla trasparenza siamo disponibili, ma con i limiti che vi ho detto, cioè quelli di lavorare seriamente nell'interesse dei cittadini, senza trasformare tutto nella Santa Inquisizione per dimostrare il nulla.

Presidente - Non vi sono altre dichiarazioni? Posso mettere in votazione la mozione? Metto in votazione la mozione. Siete invitati a votare. Tutti quanti avete votato? Dichiaro chiusa la votazione.

Presenti: 35

Votanti: 35

Favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità.

Punto 60 dell'ordine del giorno.