Oggetto del Consiglio n. 12 del 8 luglio 2013 - Resoconto
OBJET N° 12/XIV - Clôture du débat sur le programme de gouvernement. (Rejet d'un ordre du jour)
Président - À la présence de 29 Conseillers on peut reprendre non travaux. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui souhaite intervenir? Nous sommes toujours en discussion générale sur le point 3 pour l'élection du Président de la Région. Pas de requêtes d'intervention?
La parole au collègue Rosset.
Rosset (UVP) - Merci Madame la Présidente.
L'aspetto imbarazzante di questa discussione è che l'opposizione non discute del programma con una coalizione di maggioranza, ma con una persona sola; in effetti, l'intervento del collega Marco Viérin ne è la dimostrazione, in quanto se non ci fosse stato Gramellini difficilmente noi avremmo potuto toccare temi importanti. Ebbene, siamo seriamente preoccupati, preoccupati anche dei rapporti politici con Roma. Sul riparto fiscale ci siamo già espressi, l'allineamento al federalismo fiscale è stata una fregatura, una fregatura, mentre doveva essere la punta di diamante del nostro Governo. Anzi, i tagli non sono ancora finiti, e rischiamo di trovarci a raschiare il fondo del barile. Ma questa preoccupazione, questo disprezzo verso la nostra specialità non è solo sul versante finanziario, lo è anche rispetto all'applicazione del nostro Statuto. I ricorsi dello Stato contro la nostra legislazione e, per contro, i nostri ricorsi verso lo Stato sono il segno macroscopico di un disagio grave che pesa sulla nostra Autonomia. La ripartenza della Commissione paritetica per le norme di attuazione necessarie sconta questo clima, e sin dall'inizio o si pongono nuove basi o toccherà proprio rivolgersi alla Corte costituzionale per evitare i periodici blocchi ai decreti legislativi che rendono dinamica la nostra Autonomia. Allora basta con questo atteggiamento timido e dimesso verso lo Stato, come se sul piatto della bilancia ci fosse chissà quale paura! L'ordinamento valdostano va difeso, va difeso e, anzi, vanno ripresi i temi essenziali come il principio dell'intesa necessario per porre mano, con serenità, alla modifica complessiva del nostro Statuto. Quindi auspico questo dialogo, questo confronto, auspico questa trasparenza che anche il collega Testolin ha posto nel suo intervento di questa mattina, che vada verso questa speranza che tutti noi poniamo. Grazie.
Presidente - Ci sono altre richieste? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente. Cari Consiglieri, evidentemente mi devo ancora abituare ai meccanismi e allo stile di questo Consiglio. Il quarto d'ora concesso ai Consiglieri credevo servisse a replicare agli interventi della maggioranza secondo le regole tipiche della comunicazione biunivoca, uno parla e l'altro risponde. Mi pare invece che il dibattito, pur avendo evidenziato elementi tutto sommato interessanti, argomenti che avrebbero potuto essere ulteriormente declinati o - come si dice - implementati, sia un po' smorto, cioè abbia così un po' il tono di un monologo.
Non credo che la maggioranza abbia nulla da replicare alle considerazioni di alcuni Consiglieri sull'agricoltura, sui temi della valorizzazione del nostro patrimonio culturale, sulla sanità, e non dico che tutti i candidati Assessori chiamati in causa debbano sbilanciarsi più di tanto su temi che forse devono ancora "masticare", su cui devono farsi un po' le ossa, evidentemente. D'altro canto, come diceva qualcuno, "non si nasce imparati", quindi è giusto prendere le misure, e anche un po' di tempo per capire dove ci si trova. E d'altronde sarebbe troppo chiedere alla politica di mettere a capo degli Assessorati persone con un bagaglio di esperienze, magari acquisite in un anno di faticoso tirocinio all'ascolto dei problemi delle categorie che si presume debbano essere rappresentante al meglio. Ma non tutti i candidati sono alle prime armi. Si presume che qualcuno abbia, al suo attivo, anni di pratica amministrativa, che abbia al suo attivo esperienze consolidate nell'ambito che gli è stato assegnato, anzi, pardon, nell'ambito che è stato evidentemente concordato, ed è da questi che mi sarei aspettato qualche risposta, magari delle rassicurazioni su delle questioncelle che possono apparire irrilevanti, ma che ad un'analisi più approfondita potrebbero risultare importanti, anzi, direi fondamentali per capire la direzione in cui intendete andare.
Sulla riduzione dei costi della politica, tanto per cominciare, per partire sul morbido, ho sentito qualche stilettata da parte della Stella Alpina, movimento politico che sull'argomento si è particolarmente esposto in campagna elettorale. Nel rivendicare la paternità di alcune proposte, la Stella Alpina ha ricordato che non votò il disegno di legge proposto da ALPE e PD perché troppo timido. Se non ho capito male - il Consigliere Viérin purtroppo non c'è per poter chiedere conferma - il contenimento sarebbe stato talmente minimale da non poterlo neppure prendere in considerazione. È un po' il ragionamento che la Stella Alpina avrà fatto quando gli fu proposto di ridurre di un solo Assessorato quelli presenti nella scorsa legislatura. Me li immagino già battere i pugni sul tavolo, con una richiesta ben più significativa: ma perché non tagliarne due o tre, anzi, perché non li tagliamo tutti, già che ci siamo, gli Assessorati, visto che siamo i campioni della riduzione dei costi della politica! È interessante leggere sul vostro programma, diffuso in occasione delle elezioni regionali, gli impegni tassativi, quasi un giuramento sulla testa degli elettori, e riporto testuale: "si propone una riduzione consistente dei Consiglieri da 35 a 25"; interessante anche la parte relativa ai manager pubblici - l'avrete letta sicuramente tutti - quando si dice. "riduzione dei compensi e dei benefit di coloro che rivestono incarichi direzionali negli enti e nelle società partecipate, con fissazione di un tetto all'emolumento massimo percepibile" e, sentite, "da quantificare sulla base dei meriti e dei risultati". Sul tema dei premi auto-attribuitisi da alcuni amministratori unici avremo poi modo di parlarne successivamente.
Il 27 aprile, sotto la tettoia del Bataclan, la vostra coalizione presentò la lista con tutti i candidati, un bellissimo programma di governo! Ho letto che l'Assessore Pastoret disse - me lo sono appuntato - sui costi della politica: "argomento su cui altri ingiustamente avrebbero sollevato questioni di primogenitura"...quindi è l'Union Valdôtaine che è impegnata in prima linea su questa difficile battaglia della riduzione dei costi della politica..."proponiamo di ridurre, oltre al numero di Consiglieri, anche quello degli Assessori e le grandi opere". L'Union Valdôtaine propone di ridurre anche le grandi opere, oltre al numero dei Consiglieri e al numero degli Assessori! Bene, aspettiamo di sapere dall'Union Valdôtaine quale dei vostri Assessorati intendiate sacrificare per rispettare il vostro "solenne impegno" con gli elettori, fatto sotto quella provvidenziale tettoia che, se vi ricordate, vi riparò da una tempesta d'acqua e almeno da una bella lavata...così scrive il giornalista, in una bellissima cronaca. In quello stesso evento, oltre alle simpatiche dissertazioni del Presidente Martin sui disperati della sinistra e sugli ultimi Mohicani dell'IDV - così ci definì o definì la nostra lista - l'ex Presidente Rollandin assicurava che i punti forti dell'azione di governo non cambieranno, e questi sono: la trasparenza, la correttezza e la credibilità - sottolineo "la credibilità" - conquistati sul campo. Esattamente quanto fu riportato in quell'articolo che è ancora presente sul web.
Capisco che in politica si è abituati oggi a dire una roba e domani a fare esattamente il contrario, ma io credo che un minimo di coerenza sui temi sensibili...beh, è necessario che la politica la metta! Capirei se alla fine della XIV legislatura al posto delle 18 buche del campo da golf se ne facessero 17 o addirittura 16, e capirei anche qualche marcia indietro sulle erbe officinali o sui piccoli frutti, ma sul costo della politica, argomento che ha fatto infuriare le piazze e ha contribuito a ritratteggiare le mappe della politica e le mappe istituzionali del nostro Paese, come si può ritrattare? Si fa finta che non si sia detto nulla? Si trovano scuse? Che neanche alle mie figlie quando erano alla scuola primaria erano concesse...E invece no, provvedimenti troppo timidi! E quindi è meglio non far nulla! Questa mi sembra un po' la linea. Immaginatevi la scusa dei bambini delle scuole: non ho fatto i compiti perché erano troppo pochi e troppo facili, e noi, invece, vogliamo le sfide difficili! Il problema del rapporto tra le promesse e le azioni, tra il dire e il fare non è una cosa così irrilevante, attiene al problema stesso della credibilità della politica. Come possiamo chiedere sacrifici ai cittadini, obbedienza alle norme, se poi non siamo capaci, noi, che facciamo politica, di rispettare delle semplici promesse neanche tanto impegnative? Promesse che, se mantenute, ridarebbero credibilità alla politica, che mai come oggi è nei livelli più bassi di credibilità.
Un interessantissimo sito messo in piedi da alcuni studenti universitari che avrete avuto tutti modo di leggere, perché ci sono contributi da parte di tutte le forze politiche - il sito si chiama "propostit.org" - mette a confronto i programmi delle varie forze politiche e delle coalizioni in corsa per le elezioni appena passate. Beh, è istruttivo leggere una mail inviata dalla Stella Alpina sul problema del voto di scambio, a completamento di quanto scritto sul loro programma elettorale, evidentemente. Senza entrare nel merito della questione del voto di scambio, mi soffermo sui riferimenti, invece, che possono valere in termini più generali per la politica. Voi fate riferimento continuo alla democrazia che parte dalla base, alla partecipazione alle scelte politiche da parte dei cittadini, a una politica scritta con la P maiuscola, su quella mail, e quindi ad un'amministrazione che punta su un approccio attivo dei cittadini, scrivete: "che fanno della partecipazione e della sussidiarietà un'opportunità, creano per tutti immediati risvolti pratici e concettuali, che invertono la piramide del voto, rendendolo meno facile allo scambio di favori"; riportato alla politica significa che i cittadini sono quelli che decidono, come dicono i colleghi del Movimento Cinque Stelle. Noi non siamo altro che dei dipendenti dei cittadini, e quindi, generalmente, quando si è dipendenti, un datore di lavoro dovrebbe richiedere quanto meno un minimo di verifica di ciò che si dice.
Ancora più significativo è quanto scrive la Stella Alpina ai ragazzi di propostit.org sul problema del voto di scambio, dice: "ci stiamo già lavorando ma, pur essendo ottimisti, un fenomeno sociale come quello dell'allontanamento da tutto ciò che va oltre i propri singoli interessi ha tempi di maturazione lunghi e complessi"...quasi come per mettere le mani avanti, gli amici della Stella Alpina si prendono dei margini all'umana perfezione, al completamento di un proposito, quello dell'avvicinamento da tutto ciò che va oltre i propri singoli interessi, che i cittadini attendono ora, non domani, o chissà quando. Non è questione che riguarda solo la maggioranza l'essere credibili e soprattutto coerenti, ma è cosa che attiene alla minoranza ampliando la società tutta! Vuoi non pretendere da noi il doppio di ciò che si richiede ai nostri rappresentati? Vuoi per un genitore...qui faccio un paragone un po' stiracchiato, ma che ben si attaglia alle cose che stiamo dicendo...mai chiedere, pretendere che i genitori dicano ai proprio figli "si fa così" e poi i genitori fanno esattamente l'opposto! Noi abbiamo l'obbligo di dare l'esempio, di avere una parola sola, di dimostrare che la politica non è una cosa da prendere alla leggera come si fa con una relazione sentimentale di poco conto.
I nostri elettori e i vostri elettori, che sono esattamente la metà di quelli che hanno votato per noi, e ve lo ricordo, perché siamo abbastanza alla pari sul numero di persone che si sono espresse a favore delle due coalizioni...è, come ho già detto nel mio precedente intervento, stufa di sentirsi raccontare delle frottole; la gente, gli elettori, e anche quelli che non hanno votato, che si sono astenuti o che hanno preferito dare un segnale alla politica, sono stufi di essere trattati come amanti di terza o di quarta fila, vogliono ritrovare un ruolo primario nel rapporto con la politica, quello con la P maiuscola, riprendendo il termine usato dalla Stella Alpina, e solo attraverso l'onestà e la verità ciò è possibile! Grazie.
Presidente - Grazie. Ci sono altri iscritti? La parola alla Consigliera Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Madame la Presidente.
Vorrei ancora lasciare un contributo breve su questa discussione che ha toccato tanti temi e con interventi molto qualificati, approfonditi, di critica, ma anche di proposta; vorrei lasciare un breve intervento per richiamare l'attenzione su un punto del programma di legislatura, quello che rientra nel capitolo "Amministrazione e governo della Regione" e parla di legalità, di legalità, un punto che - bisogna dire - è trattato con una certa qual superficialità.
Devo dire che non stupisce questa mancanza di sensibilità da parte della maggioranza su un tema come il rispetto della legalità, un tema generalmente sottaciuto e sottovalutato. Non solo la legalità vi viene trattata in modo superficiale, e la cosa emblematica è che la parola "legalità" è scritta tra virgolette, come ad indicare un tema che non ha un significato preciso, come a dire la cosiddetta legalità. Legalità è un termine molto chiaro, molto preciso e significa conformità alle prescrizioni di legge, cosa che nella pubblica amministrazione dovrebbe essere quanto meno scontata, cosa che sappiamo purtroppo non esserlo sempre. Il paragrafo sulla legalità prosegue poi parlando dell'attivazione di un "tavolo", anche questo tra virgolette, altra parola che va per la maggiore e rimane nel vago, per la serie che già citavo ieri di ciò che fa fine e non impegna, un tavolo che monitori costantemente il fenomeno dell'eventuale..."eventuale" presenza della criminalità organizzata in Valle d'Aosta. Perdinci, ce l'hanno detto in tutte le salse! Ce l'hanno detto tutti i responsabili della sicurezza, tutti gli esperti consultati, ci sono indagini, ci sono sentenze, eppure qui si continua a parlare pervicacemente di eventualità! Veramente di che chiedersi che cosa ci sia dietro a questo atteggiamento, il pudore, forse, a pronunciare parole che offendono la dignità della nostra Regione oppure una sorta di scaramanzia, quasi a scongiurare la presenza di questi fenomeni perché fa male la presenza di questi fenomeni a color che hanno a cuore il rispetto delle leggi, oppure, ancora, c'è la manifesta volontà di minimizzare, di sfiorare appena il problema.
La domanda è evidentemente rivolta al candidato alla Presidenza: ci spieghi il significato della formulazione in questi termini di questo passaggio. La mia proposta sarebbe sviluppare politiche, iniziative, in favore della legalità, senza virgolette, tra cui l'attivazione di un osservatorio, senza virgolette, che monitori costantemente il fenomeno dell'infiltrazione della criminalità organizzata in Valle d'Aosta, allo scopo di contrastarne il radicamento e la diffusione. Questo è parlare chiaro, questo è individuare un problema, tracciarne i confini e cercarne delle soluzioni, concrete. È chiedere troppo ad un candidato Presidente che si propone come l'uomo della concretezza? Vi ringrazio.
Président - Merci.
Non ci sono altre richieste? Se non ci sono altre richieste, possiamo passare all'esame dell'ordine del giorno, prima della chiusura della discussione generale. Ci sono richieste di intervento sull'ordine del giorno? Ha chiesto la parola il collega Bertin per l'illustrazione.
Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.
Un'illustrazione che sarà particolarmente breve, anche perché l'argomento è già stato in parte introdotto venerdì e ha fatto anche l'oggetto di diversi interventi durante le giornate di venerdì e di oggi. In questi anni la presenza della 'ndrangheta in Valle d'Aosta ha segnato sempre più un'emergenza, è un fenomeno ormai vecchio, ma che si sta sempre più evidenziando, è necessario da questo punto di vista, e tutti ne siamo consapevoli, ed è anche necessario che all'esterno di questa regione si dia un'immagine precisa di quello che succede in Valle d'Aosta.
In questi anni...nel gennaio di quest'anno abbiamo avuto la prima sentenza per mafia per fatti e persone che operavano sul nostro territorio; un fatto grave, storico, che certamente segna un momento significativo. Da questa sentenza sull'inchiesta Tempus Venit poi sono scaturite altre indagini e altre situazioni poco piacevoli, dalle intercettazioni dell'Assessore comunale di Aosta con un pregiudicato legato alla 'ndrangheta, in particolare alla famiglia Facchineri, ad altre indagini che, tra l'altro, sono sempre legate all'acquisto del parcheggio dell'ospedale Parini, vedono coinvolto anche il Presidente della Giunta Rollandin per un avviso di garanzia che è relativo ad un abuso d'ufficio secondo...un fatto di per sé già grave, e che si inserisce in un contesto più generale nel quale, come detto, la 'ndrangheta e organizzazioni mafiose di questo tipo hanno comunque un loro ruolo. E per ciò è importante, a nostro avviso...e qua non facciamo evidentemente delle questioni legate alle persone, la presunzione di innocenza vale per tutti, al di là dei precedenti...la questione è una questione strettamente di opportunità. Non è opportuno, secondo noi, che chi in qualche modo è coinvolto, direttamente o indirettamente, in indagini che richiamano le organizzazioni criminali di stampo mafioso, assuma degli incarichi all'interno del Governo regionale, questo per molte ragioni, innanzitutto per una questione anche di immagine della nostra regione all'esterno. Siamo spesso accusati come Valle d'Aosta...viene spesso messa in discussione la nostra Autonomia; i nostri comportamenti devono essere da questo punto di vista responsabili e anche questa scelta può, in un certo senso, mettere in discussione il buon uso della nostra Autonomia. È inopportuno dare questo tipo d'immagine all'esterno.
Già durante la scorsa legislatura avevo sollevato una questione relativa ai danni che la presenza della 'ndrangheta ha sul territorio. In quell'occasione avevo sollecitato la costituzione in giudizio della Regione per un risarcimento danni all'immagine della Valle d'Aosta e mi era stato risposto che non c'era un danno all'immagine. Il danno all'immagine a mio avviso c'era, come peraltro molte altre realtà territoriali lo dimostrano, ricorrendo, e avendo anche dei rimborsi in questo senso.
Ma torniamo alla questione politica che ci riguarda, che è quella dell'inopportunità di nominare un Consigliere implicato in un'indagine di questo tipo alla Presidenza della Regione. Sarebbe un fatto grave che, come detto, avrebbe degli effetti negativi sulla nostra immagine all'esterno, oltre che un segnale pessimo all'interno della nostra Regione: per questo l'ordine del giorno invita il Consiglio ad esprimere l'inopportunità di questa scelta.
Presidente - Grazie collega. Ci sono delle richieste d'intervento sull'ordine del giorno? Non ci sono richieste? La parola al collega Perron.
Perron (UV) - Merci Madame la Presidente.
Je veux et je dois faire une prémisse de caractère personnel, dans le sens que j'ai été, la dernière ou les dernières semaines, assez choqué quand j'ai lu des dernières arrestations de la Police faites à des personnes faisant régulièrement partie organique de la criminalité organisée, qui vivent ici, qui vivent pas loin de nous. Je pense aux arrestations faites dans la commune de Saint-Marcel, qui, selon ma modeste vision de la société valdôtaine, représentent un fait assez, assez nouveau, qui personnellement me touche, parce que je ne voudrais pas qui s'enracine ici, une culture qui est loin de la nôtre. La Vallée d'Aoste a été, dans le temps, et est, reste, une terre d'immigration; beaucoup de personnes ont trouvé ici la possibilité de faire une vie, de croître leurs enfants, de trouver du travail, de se faire une famille; je crois que la politique et les institutions dans leur complexité devront réfléchir beaucoup et s'engager afin d'éviter qu'il y ait une culture si différente de la nôtre qui puisse s'enraciner ici.
Cela dit, je trouve, collègues, que la teneur de cet ordre du jour...qui a une finalité et un objectif je dirais purement et uniquement politique...je trouve qu'il a une teneur particulièrement dure. Il me semble là qu'il y a une évidente tentative de transformer cette salle - qui est une salle qui a une fonction et une nature politique, législative - dans une sorte de salle de tribunal. Je me demande si celui-là doit être le principe qui gouverne et qui gouvernera cette salle, parce que si celui-là est le principe que l'on adopte... on devra l'adopter aussi pour le futur! Moi j'aimerais, pour le bien-fondé et la transparence de la politique, être démenti, mais je ne voudrais pas que cette salle, dans des temps pas trop loins, se retrouvera à discuter sur d'autres arguments de nature semblable, concernant peut-être des avis d'enquête qui pourront toucher des collègues Conseillers, et alors je me demande si le principe d'adopter une tactique si dure on l'affronte aujourd'hui et on l'affrontera également dans le futur!
Moi je craints que dans cette salle?je me demande s'il y aura donc dans ce sens une même attitude?notamment de la part des forces de la minorité qui iront dans le sens d'avoir une attitude si fortement dure. Aujourd'hui il y a un avis d'enquête qui concerne un de nos collègues; de notre part on a affronté en profondeur et en sérénité cette question, de notre part nous sommes sûrs qu'il y aura la pleine possibilité de démontrer la complète et totale extranéité aux faits qui sont reprochés. Donc de notre part il y a, selon notre façon de voir, toutes les conditions pour un acte de confiance pleine et totale dans la figure du Président Rollandin afin de pouvoir lui permettre de remplir les fonctions que cette majorité lui indique de prendre. Nous le faisons parce que nous avons qui nous gouverne une philosophie et une "impostation garantiste" qui veut "tuteler" et reconnaître la bonne foi et l'innocence de la personne, libre de pouvoir se défendre et de démontrer les bienfaits au moins jusqu'au moment où notre organe juridique de notre degré dira le contraire, dans un esprit toujours de confiance vis-à-vis de la Magistrature qui, selon une conduite indépendante et impartiale, devra continuer à faire son travail.
Donc de notre part, au nom de l'Union Valdôtaine, nous repoussons cet ordre du jour qui représente une évidente provocation - comme telle nous la lisons - et c'est la raison pour laquelle le groupe de l'Union Valdôtaine votera contre cet ordre du jour. Merci Madame la Présidente.
Président - Merci. La parole au collègue Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Mah, non credo che far finta di non capire quello che c'è scritto sull'ordine del giorno aiuti il dialogo tra chi si candida a governare e chi rimane o rimarrebbe a fare...diciamo il ruolo dell'opposizione.
L'ordine del giorno è chiarissimo, nessuno vuole fare giustizia o vuole emettere delle sentenze prima che lo faccia la Magistratura. Si tratta a nostro avviso di dare un segnale, un segnale preciso, un segnale che si attende tutta la popolazione in un periodo come quello che stiamo vivendo, che deve sgombrare il campo rispetto a quella che è la posizione, il ruolo istituzionale di chi fa politica da qualsiasi sospetto. Noi lo dobbiamo, questa è una cosa indispensabile, lo dobbiamo ai nostri elettori, riterremmo che questo sarebbe anche un obbligo di chi si candida a governare, non solo un obbligo nostro. C'è un filo conduttore in tutto quello che è successo, dalla condanna per favoreggiamento dell'imprenditore a cui è stato affidato in maniera così disinvolta il lavoro del parcheggio dell'ospedale a tutte le vicende che sono seguite e che, indubbiamente, ricostruiscono una situazione che quanto meno dovrebbe far preoccupare. Questa disinvoltura con cui voi sottovalutate il fenomeno ancora adesso sinceramente ci lascia sgomenti! Non riusciamo a capire come si possano sostenere ancora queste cose pur non...lo precisiamo...pur non emettendo delle sentenze.
Ci sono però dei motivi di opportunità istituzionale che impediscono, che dovrebbero impedire - purtroppo non impediscono - l'adozione di e l'individuazione di persone che sono coinvolte in queste vicende. Ovviamente c'è bisogno e penso che...io, come i colleghi che hanno sostenuto l'ordine del giorno, che ci sarebbe bisogno di un cambiamento culturale, un cambiamento culturale che trova una resistenza nei banchi di chi vuole governare. Prima di tutto è necessario, se si vuole dare un segnale di cambiamento, dare un esempio. Noi questo esempio per ora non lo abbiamo visto, per il resto si può discutere; si può, diciamo, dare un significato diverso alle parole che sono contenute nell'ordine del giorno, però le parole sono chiarissime, il segno del cambiamento da voi non è stato colto.
Noi quindi voteremo compatti per questo ordine del giorno. Grazie.
Presidente - Altre richieste d'intervento? La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
La delicatezza di quest'ordine del giorno non ci sfugge, e quindi per certi versi mi tocca ripetere una cosa che ho detto nel Consiglio regionale della scorsa settimana, nel momento in cui una discussione più serena e, diciamo, con un altro significato, avrebbe potuto aver luogo se la maggioranza avesse accolto l'iniziativa dei colleghi di UVP, ALPE, PD e Movimento Cinque Stelle di discutere in via preliminare quest'ordine del giorno, e non fare in modo che si affastellassero in due discussioni come quella importante e preziosa che c'è stata sul programma di governo con questo tipo di ordine del giorno. Insomma, per scelta vostra si è arrivati ad una discussione un po'...diciamo sovrapposta, e alla fine del dibattito sul programma dobbiamo parlare di una questione che, se vogliamo, era pregiudiziale.
In quell'intervento che feci la settimana scorsa ribadii un concetto che più volte, come Partito Democratico, abbiamo ripetuto in quest'aula e su cui siamo profondamente convinti. Il Consiglio regionale non è un'aula di tribunale, tant'è che quest'ordine del giorno non contiene assolutamente nessun giudizio di merito rispetto alle vicende a venire. Certamente ci sono delle vicende passate, passate in giudicato, condanne, e questo è un altro discorso, e questo è un altro discorso, e questo è un altro discorso! Chi ha già commesso dei reati ed è stato condannato è in una condizione comunque particolare, che non può essere comunque dichiarata come una situazione normale e comune a tutti quanti i cittadini...non è una situazione così comune.
Quello che però non posso accettare è il tono di minaccia e di confusione anche dei piani, come a dire: c'è nell'aria che qui arrivino...e lo sappiamo, ma allora parliamo esplicitamente, c'è un'indagine sui costi della politica? C'è il rischio che dei Consiglieri regionali che siedono in quest'aula abbiano degli avvisi di garanzia? E allora conviene che tutti si stia zitti? Perché questo è il tono delle parole del Capogruppo dell'Union! Allora, silenzio tutti! Guardi, collega Perron, so che lei è stato candidato alle elezioni politiche e forse confonde il piano del Parlamento con il piano di quest'ordine del giorno; noi non stiamo giudicando un'autorizzazione a procedere, noi non siamo in Parlamento, noi stiamo semplicemente discutendo un ordine del giorno in cui, rispetto a fatti legati a un fenomeno che non può essere paragonato a un qualsiasi fenomeno, cioè stiamo parlando di 'ndrangheta, si dice per opportunità, "per opportunità", non si dice che bisogna farlo...per opportunità è meglio non attirare i riflettori della stampa nazionale su una regione in cui degli esponenti della Giunta o la stessa Presidenza della Giunta siano coinvolti in fenomeni di questo tipo, perché sicuramente sarebbe una pubblicità negativa per il nostro territorio!
Non sto parlando solo di politica, sto parlando dell'albergatore, sto parlando di chi fa un'attività; il fatto di essere al centro dell'attenzione su fenomeni di questo tipo non ci dà una bella immagine, quindi non si interveniva né a dare giudizi, né ad emettere condanne. Abbiamo detto: ci sono degli organismi, c'è la Magistratura, ci sono i tribunali che svolgono il loro lavoro; si diceva: "evitiamo di attirare l'attenzione su questi fenomeni", e francamente l'idea, così, minacciosa, di dire: "state attenti a parlare troppo di queste cose perché prima o poi, à tour de rôle, si finisce lì dentro!...certamente, l'idea era quella. Io sono convinto che tutti i colleghi che hanno firmato quest'ordine del giorno che, à tour de rôle...chi ha degli avvisi di garanzia legati a questioni legate alla 'ndrangheta opportunamente dovrebbe fare un passo indietro. Questo non significa che non è più Consigliere regionale, non può più svolgere la sua attività diciamo politica, si dice semplicemente: "non assume incarichi esecutivi che potrebbero attirare l'attenzione della stampa nazionale sulla nostra regione in modo inopportuno", questo diceva l'ordine del giorno! Quindi nessuna sentenza, le sentenze in alcuni casi ci sono già state e sono state anche di condanna, in altri casi si tratta di avvisi di garanzia e quindi, come dire? l'indicazione nostra è quella di un atteggiamento precauzionale.
E condivido molto quanto detto dal collega Ferrero. Si parla tanto di volontà di cambiamento, di dare un segnale nuovo, eccetera...in realtà si vede quello che c'è sempre stato nella politica, cioè la non volontà di dire, neanche di fronte a determinate situazioni di emergenza, di una regione che è in difficoltà nei rapporti con lo Stato, che sono stati citati, la difesa dell'Autonomia e tutto, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo del caso, non c'è la volontà di dire: "non andiamoci a ficcare in un mare di guai"...questa volontà non c'è! Noi ne prendiamo atto, ma sicuramente votiamo con ancora più convinzione quest'ordine del giorno, perché segna la netta discontinuità, perché tutti i tentativi che continuate a fare di dire: ma noi siamo disponibili a parlare, siamo disponibili a discutere, bisogna ragionare nel merito...poi, ogni volta che si arriva al punto che potrebbe dimostrare che c'è questa volontà e si può aprire una stagione nuova, no...eh no, non si apre nessuna stagione nuova! Si va avanti con meno truppe, con meno soldati, con meno numeri, ma sempre con lo stesso imperatore!
Président - Merci. Il y a quelqu'un d'autre? La parole au collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Merci Présidente.
Avec cet ordre du jour nous voulons prendre acte sur un problème d'implication d'un membre du Gouvernement dans les affaires judiciaires déjà aujourd'hui à notre attention malheureusement, mais qui pourraient, avec les motivations et des conséquences beaucoup plus graves, bien se représenter dans le futur prochain; et c'est en faisant appel au sens de responsabilité de tous les membres, qui soient de la majorité ou de l'opposition, de cette Assemblée afin de séparer les questions personnelles des fonctions gouvernementales, en évitant ainsi que nos institutions soient impliquées, elles aussi, dans de sales affaires. À cet égard nous sommes tous directement concernés et nous ne pouvons pas nous soustraire à des responsabilités politiques. Personne ne pourra affirmer qu'il ne savait pas ou qu'il était contraint de subir; nous, et avec nous la Communauté valdôtaine toute entière, se rappellera de ces modalités et de ces résultats de ce vote.
Sulla questione giudiziaria, ormai l'hanno già detto tutti, e in attesa di ulteriori sviluppi e di conoscere in modo approfondito la vicenda, rimane però una profonda preoccupazione per un'indagine che tocca la Valle d'Aosta tutta intera, il suo futuro, soprattutto la sua immagine, in una fase di politica molto delicata quale la formazione del nuovo Governo e che lega la nostra regione a delle ombre di infiltrazioni mafiose, malavitose.
Vogliamo come gruppo sottolineare la gravità dell'inchiesta che vede coinvolta la massima figura istituzionale della Valle d'Aosta, nonché autorità che esercita anche le funzioni prefettizie della Regione, ribadendo i forti timori per un'indagine che si connota collegata ad un'inchiesta su infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta. Da un punto di vista politico noi, dell'UVP, sottolineiamo la gravità e la delicatezza del momento in cui si connota la vicenda giudiziaria nel pieno della formazione del nuovo Governo regionale e che getta delle ombre su scelte così importanti per il futuro della nostra Comunità; in questo senso l'ordine del giorno è l'occasione per discutere.
L'UVP auspica che le forze politiche impegnate nella composizione del prossimo Governo regionale abbiano la sensibilità e l'accortezza politica di valutare attentamente, nell'attribuzione di incarichi di governo o istituzionali così rilevanti, le implicazioni e le responsabilità connesse di un'indagine che lega il nome della Valle d'Aosta ad infiltrazioni mafiose e malavitose e se ne suppone la permeabilità del nostro territorio. Vorrei inoltre ricordare che altri personaggi hanno ricevuto avvisi di garanzia, ma subito hanno dimissionato per dare modo alla giustizia di fare chiarezza. Qui non parliamo neanche di dimissioni, ma di incarichi a chi in questo momento è sotto il giudizio della Magistratura.
Rischiamo veramente di non dare un bel segnale di trasparenza al popolo valdostano; quindi noi, UVP, voteremo quest'ordine del giorno.
Presidente - Colleghi, ci sono altri interventi? La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Il tema che avete posto all'attenzione del Consiglio è sicuramente importante e meritevole di valutazioni, valutazioni che in ogni caso sono già in fase di procedimenti in altri palazzi, quello che noi vogliamo esprimere è una forte preoccupazione rispetto a quello che è l'insediamento di questi aspetti malavitosi, della 'ndrangheta in Valle d'Aosta, di conseguenza siamo preoccupati e lo esprimiamo in maniera ufficiale. Quello che noi vogliamo sottolineare in questa sede in questo momento la necessità di diversificare quelli che sono i ruoli legati agli aspetti giudiziari rispetto a quello che è il procedimento, il processo politico, in ogni caso bisogna andare avanti rispettando quelle che sono le istanze, nel rispetto pieno di quelli che sono i risultati di una tornata elettorale che ha visto questa maggioranza prevalere su di voi, sull'opposizione, e ha individuato in maniera chiara e netta con un numero cospicuo di voti colui che deve essere demandato a governare questa Regione. Auspicando che tutto si risolva con un niente di fatto per quanto riguarda questo avviso di garanzia riteniamo necessario sostenere la candidatura del Presidente, aspettando anche quelle che sono le istanze giudiziarie, per questo noi voteremo contro il vostro ordine del giorno. Grazie.
Presidente - La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Merci.
Bon, ceux qui m'ont précédé dans les interventions ont déjà dit que c'est une délicate situation. Sûrement, nous en sommes conscients et nous n'avons sûrement pas traité cet aspect avec superficialité, mais vu que nous le retenons très, très profond et délicat - je dirais pas surprenant et inimaginable - je crois que comme Conseil tout entier on devrait en parler d'une façon très profonde et délicate. Ce n'est pas un ordre du jour provocatoire, Monsieur Perron, mais une occasion pour tous, pour nous tous que nous faisons politique, de discuter, d'éclaircir aux citoyens qui, chaque jour, nous le demandent. Je ne sais pas qui vous fréquentez plus ou moins les personnes que je fréquente moi, en dehors de cette salle, j'imagine, mais vous rencontrez vous aussi des valdôtains, qui, je crois, demanderont à vous, comme à moi, des éclaircissements. Donc, c'est une occasion, ce n'est pas une provocation, une occasion d'éclaircir et de faire, comme à dit le collègue Ferrero, d'agir avec transparence, transparence que le mouvement ALPE a toujours demandé et a toujours mis comme un des, appelons-le, piliers de l'activité administrative.
Ce que vous dites me tracasse un petit peu, nous tracasse beaucoup, c'est un jeu un peu délicat et dangereux. Pour l'instant allons de l'avant et nous verrons! Et après vous parlez, vous avez parlé de culture si différente de la nôtre qui s'enracine?je ne sais pas à quoi vous faisiez nom, à quoi vous vous êtes inspiré, mais je crois qu'ici ce n'est pas un discours de culture différente, ce n'est pas une question de pluralité de culture, c'est une question de culture de la légalité, je répète, de la transparence, et je crois que sur ça, (je le répète), on ne devrait pas parler de provocation, mais de responsabilité. Donc, (je le répète), cet ordre du jour c'était une opportunité.
L'autre passage, bon, sur la responsabilité, chacun des Conseillers je crois qu'ici répond chaque jour de ce qu'il dit et de ce qu'il fait, donc quand sera le moment chaque Conseiller répondra de ses responsabilités, ne vous inquiétez pas, mais je crois également que maintenant on est en train de discuter un ordre du jour bien précis qu'il ne parlait pas ni du futur, ni en passant sur des aspect banals, mais sur des faits réels qui, entre autres, nous avons appris sont des actes publics, nous avons lu et nous avons appris par les organes compétents, donc ce n'est pas qu'on s'est inventés quelque chose sur des faits imaginés ou?un film qui passait le soir! Merci.
Presidente - Bene, colleghi, possiamo quindi chiudere la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Possiamo passare direttamente alla votazione dell'ordine del giorno? E poi le dichiarazioni di voto sul punto...se siete d'accordo. L'ordine del giorno - come vi ho già detto per l'altro punto che abbiamo trattato, visto che abbiamo più postazioni rispetto a quelle elettroniche effettive - si vota per alzata di mano. Bene. Ha chiesto la parola il collega Bertin.
Bertin (ALPE) - Dichiarazione di voto sull'ordine del giorno, anche perché non ho fatto in tempo a prenotarmi per intervenire. No, volevo soltanto sottolineare una questione, non è né una provocazione, né tanto meno si vogliono fare processi. Come sottolineato, è una questione politica, è una questione di opportunità, questa è la questione, nient'altro, una questione che riguarda la Valle d'Aosta tutta quanta, non soltanto la maggioranza. È opportuno, tra l'altro, mettere anche a rischio di futuri sviluppi di questa vicenda giudiziaria lo stesso Governo regionale? Noi crediamo di no, oltre che di danni all'immagine della nostra regione verso l'esterno, ma, lo ripeto, questa non era una provocazione, era soltanto una questione di opportunità, una questione prettamente politica. Nessuno mette in dubbio il principio di non colpevolezza, non è questo il caso, è una questione tutta politica e di opportunità. Grazie.
Presidente - Se non ci sono altre richieste d'intervento, possiamo mettere in votazione l'ordine del giorno? Chi è a favore?
Favorevoli: 17
Contrari: 18
L'ordine del giorno viene respinto.
Possiamo tornare al punto 3, abbiamo dichiarato chiusa la discussione generale. Per la replica la parola al collega Rollandin.
Rollandin (UV) - Merci Présidente.
Je crois que ces deux journées ont donné la possibilité aux différents collègues de s'exprimer sur un thème délicat comme le programme. Bien évidemment, il y a eu déjà sur ce thème une interprétation toute spécifique, pour dire quel est le rôle du programme, un programme que la majorité présente compte tenu du fait que - comme les collègues l'ont dit - il y a eu un résultat électoral, qui - je veux le rappeler -, par rapport à d'autres situations, a donné une participation au vote extraordinairement haute. Je dois avouer que, par rapport à d'autres Régions, en Vallée d'Aoste le pourcentage de votants a été parmi les plus hauts et je veux le souligner, compte tenu du fait que très souvent on dit qu'il y a eu une perte d'attention par rapport à la politique, qu'il y a eu de l'antipolitica; en Vallée d'Aoste, le pourcentage des votants a été considérablement haut. Par conséquent, je crois qu'il est important de souligner le rôle de la majorité, par rapport à d'autres situations, là où a voté presque le 50 pour cent des ayants droit et le pourcentage de ceux qui gouvernent est du 26-27 pour cent. C'est une considération toute politique qui ressort donc à propos de la majorité qui existe maintenant et qui a la possibilité de présenter un programme, qui est le fruit d'une collaboration et qui ressent et ressort des programmes que chacune des deux forces a présenté au moment de la campagne électorale.
Et, à ce propos, j'ai souligné qu'il y a pour cette XIV législature une continuité. Quelqu'un a trouvé un peu extraordinaire qu'on ait souligné ce mot. Mais continuité signifie qu'on a une direction politique et stratégique qui ressent des choix qu'ont été faits pendant la XIII législature, surtout dans des domaines qui nous ont permis de souligner l'attention que nous avons toujours eu par rapport à d'autres choix: l'assistance aux personnes âgées et aux jeunes, donc le welfare, le système sanitaire et l'instruction publique, ce que nous a porté à privilégier ces secteurs en particulier et, en plus et surtout, le système du travail.
Quelqu'un a souligné dans certains passages que j'ai même appréciés, l'intention d' orienter l'ensemble du travail de cette législature sur le système de travail. Mais je n'ai pas repris dans le programme, à plusieurs occasions, la question du travail, pour la simple raison qu'on vient de terminer et d'approuver, un programme de travail, Piano Politiche del lavoro, de trois ans, qui comprend toute une série d'interventions, que cette Assemblée a voté à large majorité, qui était le plan pluriannuel de travail et qui surtout visait à trouver et à donner des réponses sérieuses et précises aux problèmes des jeunes. Et là avec un investissement important de 16 millions d'euros pour les trois ans, dont 4,5 millions d'euros pour l'année 2013. Cela signifie qu'on a imaginé donc la continuité non pas dans la méthode - je reviendrais aussi à la méthode de travail - mais surtout concernant les stratégies et les intérêts qui ressortent par rapport à ce qui s'est passé dans la XIII, législature évidemment avec des modifications, des changements qui ont été en partie - je crois même de votre part - appréciés, et qui ont été soulignés et soulevés à maintes reprises.
Pour ce qui est de la méthode de travail, je voudrais dire que même au moment de la XIII législature - la majorité a commencé à 23 - il y avait une confrontation. Lors de la dernière législature on avait même prévu, étant donné qu'il y avait les "numéros", d'imaginer la présence dans les Commissions des forces qui ne faisaient pas partie de la majorité. La méthode de travail, je veux le souligner, est et sera donc toujours celle de la confrontation ouverte, du dialogue, sur tous les thèmes. Je veux encore souligner que, par rapport aux différentes interventions que j'ai écoutées, pendant la dernière législature il y a eu plus de 50 pour cent des lois qui ont été approuvées à l'unanimité. D'autres lois, des suggestions qui ont été proposées par les forces qui étaient déjà présentes à ce moment ont été acceptées et ont été discutées afin d'apporter des améliorations aux textes des lois, qu'on a accepté, qu'on a prévu, qu'on a donc adopté tranquillement. Donc je crois qu'on n'a jamais eu cette attitude de clôture par rapport aux suggestions, aux interventions, si elles vont dans la bonne direction.
Je crois que la situation dans laquelle on travaille - et ça a déjà été dit par d'autres collègues - est une situation encore extraordinairement délicate et difficile. J'ai apprécié les différentes interventions sur la question des financements de notre Région, là où il a été dit avec franchise, je crois par le collègue Rosset et par d'autres collègues, du problème du rapport avec l'État et le financement de notre système, un financement qui - je voudrais le rappeler - a présenté des réformes et des rapports qui étaient très importants, la question fiscale, qu'on avait reconsidérée, et qui - je voudrais le rappeler - n'a pas été faite avec le Président du Conseil sortant, mais elle avait été faite avec Calderoli, comme le Traité de Milan, le raccord de notre Région a été signé par Calderoli, qui était le Ministre qui avait la delega pour le fédéralisme fiscal. Donc je ne voudrais pas qu'il y ait peut-être des sous-évaluations ou qu'il y ait faute de mémoire.
Les accords qu'on a fait comme Région, qu'on a approuvé dans cette salle et qu'on a signé avec le Gouvernement ont été signés avec le Ministre Calderoli, et alors s'il y avait la possibilité de donner pleine application à ces interventions, je crois que pour la Région ils sont et restent un point de repère important, en tant que une série d'interventions qui faisaient en principe l'autonomie réelle fiscale de notre Région. Le malheur a été que sur ce système, sur cette répartition, il y a eu, tout de suite après, une série d'interventions qui allaient couper les fonds à notre disposition, avec un régime qui allait chaque année augmenter la contribution des Régions à Statut spécial: on a démarré avec 600 millions d'euros, on est pour 2014 à 1.700 millions d'euros! Et ça c'est la loi nationale qui l'a prévu, alors ce n'est pas une invention! Toutes les Régions ont évidemment eu des oppositions contre ce système, mais malheureusement il n'y a eu rien à faire! Ça a été un des points malheureux des rapports avec l'État, qui ont donné suite à cette attitude, qui était quand même contre les Régions à Statut spécial, à tout azimut, il n'y avait aucune force qui défendait les Régions à Statut spécial! Allez lire les comptes rendus de tout le débat qui s'est passé...il n'y avait qu'une attaque continuelle et perpétuelle! Maintenant elle est peut-être un peu moins poussée, mais il y a encore une attitude vis-à-vis des Régions à Statut spécial qui sûrement n'est pas favorable; mais là ça a été la mort des Régions à Statut spécial.
Le fédéralisme n'a pas été appliqué ni pour nous et ni pour les Régions du Nord qui avaient adopté la loi conséquente, étant donné que si on n'approuvait pas cette loi il n'y aurait plus eu le financement ponctuel de la part de l'État par rapport même au système précédent. Eh bien, tout ça ne nous a pas aidé, nous avons eu là un accord très favorable pour notre Région et puis on est malheureusement passé aux coupes suivantes, un système qui a malheureusement été négatif. Bien sûr, on a eu et on a encore cette attitude forte vis-à-vis de ce qui est le rapport avec l'État, qui va en trois directions fondamentalement: le rapport avec l'État par rapport au soutien de notre Statut vis-à-vis des modifications qui voudraient être présentées sans l'accord des Régions, ce qui signifie intervenir sur la base même de notre existence; l'autre rapport est toujours avec l'État pour les règlements d'actuation, que cette salle par exemple a approuvés dans différents secteurs, et que le Conseil des Ministres n'a pas approuvés, avec la conséquence qu'on doit repartir avec le règlement d'actuation. Quelqu'un l'a rappelé, je crois que, à raison, sur ce thème il faudra revenir le plus tôt possible sur le système des règlements d'actuation, à condition qu'il y ait, par la suite, un débouché. On a rappelé le règlement d'actuation du chemin de fer, et là c'est une raison très forte qui nous a empêché d'arriver à nous soumettre à ce que le Ministère voulait, c'est-à-dire à louer des fonds inférieurs à ceux qui sont déjà aujourd'hui les frais de gestion du chemin de fer, alors là justement on a dit: il y a le compte rendu qui est à eux et qu'ils ne veulent pas reconnaître par rapport à celui qui sera le passage à l'Administration régionale. Alors je crois que là c'est une autre étape très importante.
Un autre aspect qui - je crois - est capital est le fait que, comme Région avec notre Autonomie, nous sommes toujours plus convaincus qu'il faudra être à même de faire passer le sens de notre spécificité en nous raccordant aussi avec les autres Régions à Statut spécial, surtout du Nord; et là on est en train de travailler, de présenter ensemble par exemple une idée que quelqu'un peut-être a mal compris: la macroregione. Nous ne parlons pas de macroregione Piemonte, Liguria, et cetera, nous parlons de la macro-région alpine, ce qui signifie tout l'Arc alpin, que déjà Bruxelles a reconnu, qui sera une attitude importante vis-à-vis du respect et de la défense de la montagne. La macro-région alpine a eu comme promoteurs le Trentin et le Südtirol, ce n'est pas une attitude contre ce qui est la spécificité, ce n'est pas une fusion, c'est quelque chose qui va mettre ensemble pour reconnaître que la région alpine a des atouts à jouer, mais a aussi des inconvénients, a aussi des règles qui doivent être présentées et lues ensemble.
Donc je crois que, pour ce qui est de notre part, on imagine que l'Autonomie a un sens très spécifique et, comme Autonomie, nous avons le droit de pouvoir recourir à la Cour constitutionnelle, quelqu'un l'a rappelé, mais ce n'est pas une attitude qui est un choix, le recours à la Cour constitutionnelle c'est à cause du fait que l'État ne reconnaît pas le bien-fondé de nos droits et, par conséquent, c'est évident qu'il faut aller à la Cour constitutionnelle! Heureusement dans certaines sentences on a eu, on a vu un avis favorable, on nous a par exemple reconnu que dans les choix concernant le budget régional on peut faire des choix. Là où on nous disait: il faut réduire de 80 pour cent pour ce qui est des interventions de financement pour la promotion, et cetera au contraire on nous a dit: "non, c'est à vous de choisir si c'est le 80, le 60", et là, la Cour constitutionnelle a reconnu le bien-fondé. En effet c'est l'Administration régionale, qui, tout en essayant de réduire ce qui est l'impact des financements, même régionaux, a eu la possibilité de voir reconnaître ces aspects.
Je crois que, dans ce sens, l'Autonomie régionale va dans la même direction de l'Autonomie des Communes. On l'a dit, on l'a écrit, et je crois qu'il a été apprécié le fait qu'il y ait les deux piliers: Communes et Région. Et si vous avez lu et même rappelé dans ce sens on a dit qu'on faisait référence à la loi "54", qui a été un succès à son temps, et a donné la possibilité de faire respecter toute une série d'interventions vis-à-vis de ce qui est le phénomène qui aujourd'hui est à la une de l'Association des Communes, que la "54" prévoyait déjà. Alors il n'y a pas de nouveautés dans ce sens, il s'agit de faire en sorte que cette attitude n'aille pas pénaliser les petites Communes, n'aille pas pénaliser ce qui est le système actuel, mais qui aille mettre ensemble l'Association. Bien sûr, quelqu'un a mis en doute l'autre discours de l'article 19 de la "95"?je crois que l'article 19 a fixé certains barèmes, que de notre part on a essayé en effet encore de voir comment consigner à notre réalité, c'est vrai qu'il y a des points de repère, 10 mille personnes comme référence ou d'autres systèmes. De notre part on a fait des associations qui puissent être à même de gérer ensemble les services. Et je crois que, d'ici peu, cette loi viendra à l'attention du Conseil et on pourra justement avoir des réponses dans ce sens. Je crois que le système de gestion associée nous donnera sans doute la possibilité de mieux voir de quelle sorte on peut collaborer, sans amoindrir le sens des petites Communes sur lesquelles on a toujours visé.
Pour ce qui est de l'autre pilier dont je venais de dire, le travail, je crois que là le problème a été vu et discuté par différents collègues, quelqu'un s'est arrêté sur la question des ouvriers forestiers et sur la décision qui avait été prise à son temps, en oubliant de dire que cette décision n'a pas été prise par décision de l'Administration régionale, elle a été prise en créant la Société de Services uniquement pour le fait que l'État nous obligeait à ne plus maintenir cette possibilité d'utilisation. Alors pour éviter que ces gens, 60 personnes, soient à la maison, on a trouvé cette société, la première année, qui allait gérer ce système, société qui est encore là, à faire son travail en gérant une série d'autres personnes, qui travaillent pour l'école, qui travaillent pour le tourisme, qui travaillent pour tout le personnel qui doit, en quelque sorte, être à même de rendre service dans ces différents secteurs. Donc je crois que sur le travail nous avons fait le possible pendant cette période de crise, car évidemment tout ce que je viens de dire s'encadre dans le "système crise", qui a démarré et débuté au mois de septembre 2008. Et à ce moment, quand on nous disait bien: "n'ayez pas peur, l'année prochaine tout changera", on a adopté la loi de crise, la première loi de 2009, et cette loi a été répétée avec des modifications jusqu'à cette année. Je crois que nous devrons encore en discuter pour 2014, et cetera, car la crise n'est pas terminée, bien loin! Alors je crois que le système anticrisi que tout le monde connaît a été efficace, a été voté - je le rappelle - à l'unanimité, et a donné la possibilité de donner une réponse soit aux familles qu'aux entreprises, on a suspendu les emprunts, et là on a donné la possibilité de maintenir toutes les activités commerciales et les activités hôtelières, les activités des petits artisans, en donnant le soutien au système anticrisi.
Credo che gli effetti del sistema che è stato messo in piedi siano stati efficaci, collegati con quelle che sono state il sostegno al sistema Confidi, che ha permesso di eliminare quelle che erano le difficoltà di approvvigionamento dei fondi attraverso le banche. Ora, tutto questo ha permesso di stare in piedi al sistema Valle d'Aosta, queste non sono state chiacchiere, questi sono stati fatti! Se non c'era questo, il sistema Valle d'Aosta crollava, com'è crollato da altre parti!
Il problema capitale, che è quello del lavoro...noi ci siamo resi conto che su tutta una serie di settori avevamo due problematiche che sono ancora sicuramente non risolte completamente: quella dei giovani in cerca di lavoro, dei giovani che quindi bussano alla porta per quella che è la richiesta di poter lavorare, e quella dei meno giovani, che poteva andare per le donne da oltre i 45 anni a 50 anni come è stato ricordato anche da Nogara...questi devono trovare una sistemazione diversa, perché le imprese, anche quelle che vengono a lavorare, non li vogliono più! Quando abbiamo cambiato dal sistema dei servizi al sistema dei lavori, noi abbiamo messo questo limite, abbiamo messo in effetti che davamo una possibilità alternativa che non era quella dell'assunzione degli operai, degli ex operai forestali come obbligo per le imprese artigiane...voglio ricordare che sono state salvate 150 imprese artigiane...se non avevano questo sistema, queste imprese artigiane cadevano, perché non avevano più lavoro! Invece questo ha permesso di mantenere quelle artigiane, di avere, per quelle espulse dal lavoro e per quelli oltre i 50 anni, la possibilità di lavorare con un sistema diverso. Ora, tutto questo non è...non voglio dire che questa sia la soluzione per il lavoro, la situazione per il lavoro è molto delicata. Credo che posso...sennò mancherei di rispetto, chiedo scusa, già nella lettura del programma ho dovuto andare di corsa, perché vedevo che passava il tempo, non è mia abitudine, ecco, però vi chiedo un attimo, perché sennò mancherei di rispetto agli interventi che ho molto apprezzato e a cui mi spiacerebbe non...adesso non cito magari tutti i singoli, però, ecco, capite che i riferimenti sono a quello che voi avete detto.
Dicevo, per quanto riguarda le politiche del lavoro: noi stiamo cercando di fare l'impossibile per recuperare anche attraverso il sistema dell'imprenditoria. Abbiamo avuto delle difficoltà in tutta la Bassa Valle, sicuramente l'Olivetti-Jet che ci ha lasciato 4 a 0, il discorso della Verrès, con il discorso della monetazione, che dopo anni e anni di erosione del capitale la Zecca ha detto: "io non continuo più così", si è dovuto ridurre...per tutte queste non è che noi non possiamo fare qualcosa di alternativo... Noi quello che possiamo fare l'abbiamo fatto, nel senso di fare formazione, fare ricerca...io vorrei ricordare qual è stato il grosso vantaggio delle ricerca fatta con l'Università, con il Politecnico di Torino a Verrès, dove con il sistema della meccatronica ci sono più di 120 imprese che lavorano con l'Università e fanno ricerca, di cui più di 60 hanno già anche brevettato sistemi nuovi con possibilità di sviluppo che vanno a dare lavoro a nuove situazioni, a nuovi giovani che hanno una preparazione importante, che quindi ha dato i primi risultati.
Per quanto riguarda il discorso della precarietà, io vorrei anche su questo dire che sicuramente noi ci rendiamo conto che ci sono alcuni sistemi dove la precarietà per alcuni versi rimarrà, sono dei sistemi anche turistici, dove non c'è spazio per avere un'assunzione a tempo indeterminato. Ci sono assunzioni anche nella scuola, legate a dei tempi particolari, però laddove si è potuto fare, anche tramite la Società dei Servizi, si è fatta una stabilizzazione, ad esempio delle assistenti sociali, degli operatori di sostegno; si è fatta la stabilizzazione all'USL per quanto riguarda gli infermieri; si è fatta la stabilizzazione e dei corsi specifici per quanto riguarda le OSS, cioè si è fatto il possibile, laddove c'è una concretezza d'intervento e dove c'è la possibilità di sapere che gli interventi sono mirati, per poter andare nella direzione corretta.
Ora, credo che sotto questo aspetto, naturalmente io non sto a ripetere gli apprezzamenti che sono stati fatti per tutta una serie di società partecipate che lavorano sul discorso dell'energia, energia alternativa - poi verrò anche sul discorso di come funzionano, come possono funzionare le società partecipate -, però diciamo che i settori strategici sono questi dell'energia alternativa. Poi - lo dico a chi è convinto - sicuramente che questo tema va sul lavoro, ma va anche sul discorso ambientale. Io vorrei ricordare che sul discorso ambientale, che su tutto il discorso della CO2, del risparmio della CO2, noi siamo in linea grazie a quelle che sono tutte le produzioni di energia pulita.
Per quanto riguarda quindi in particolare l'ambiente, c'è stato un momento in cui si è anche immaginato se era già il caso di fare la scelta di eliminare un Assessorato. Teniamo conto che è vero che c'è stato un momento in cui si è detto del discorso dell'ambiente durante anche alcune parti della campagna elettorale, però vorrei ricordare che quello che è detto e scritto per quanto riguarda il programma della campagna elettorale riporta: "attivare con tutte le forze politiche il confronto - questo è il programma - per verificare la validità delle condizioni del sistema normativo vigente per l'elezione e la composizione...", l'elezione e la composizione anche numerica del Consiglio regionale, e noi abbiamo anche l'intenzione se ci saranno i numeri, perché per questo ci vogliono 24 per il cambio della legge sull'elezione regionale, per quello che è del Consiglio regionale e della Giunta, quindi riduzione del numero dei Consiglieri e, conseguentemente, anche del numero della Giunta, questo è, perché noi abbiamo detto così: "del Consiglio regionale e della Giunta, in un'ottica di ulteriore riduzione dei costi della politica".
Noi non abbiamo mai scritto da nessuna parte "riduzione dell'Assessorato dell'ambiente", abbiamo detto: "riduzione del Consiglio e della Giunta", perché è evidente che riducendo il numero dei Consiglieri ci sta la riduzione che poi potrà essere di uno, di due, questa sarà una legge che non potrà che essere il Consiglio a discutere ed eventualmente approvare. Noi siamo pronti in qualsiasi momento ad andare anche su questa discussione senza problemi, anche se è un discorso tipicamente del Consiglio. Quindi questo per dire che non è che noi abbiamo "cambiato idea", per noi l'idea rimane, rimane quella che abbiamo scritto, quindi non si può dire una cosa che non è quella, questi sono i documenti che noi abbiamo presentato e questo è quello che noi abbiamo detto.
Ora, su questa base - a parte il fatto che alcuni avevano anche sottolineato, se non abbiamo letto male, che l'ambiente era importante - noi riteniamo che non era l'ambiente che veniva eliminato, veniva in qualche modo rimesso in discussione. Ora, sull'ambiente, noi quello che abbiamo detto è sul discorso, su uno dei discorsi dell'ambiente, perché l'ambiente - io vorrei anche ricordare - non è solo il discorso dei rifiuti, l'ambiente come Assessorato segue anche i piani regolatori...che non ho sentito tanto citare, come se fosse una questione secondaria, infatti non l'abbiamo esasperato...ma i piani regolatori, qui qualcuno ha fatto un accenno ai piani regolatori - poi ci ritorno -, i piani regolatori sono quelli che in qualche modo vedono l'autorità del Comune, che giustamente deve fare i suoi conti su quella che è la sua prospettiva, visto in un'ottica di collaborazione con quello che è lo sviluppo regionale...deve esserci un raccordo tra quelle che sono le scelte del Comune e le scelte della Regione. Ora su questo, se non ho capito male, come il collega Grosjean che dice: "per carità, non togliamo più terreno all'agricoltura", io credo che se sono tutti così i Sindaci vivono felici, perché non ci sarà più nessuno che chiede come credo succeda spesso...invece, da come mi dicono i Sindaci, c'è qualcuno che va a dire: "ma questo terreno qui, che è in una posizione ideale, non potrebbe diventare edificabile?"...se, come ho capito bene da Grosjean, non ci saranno più questi, noi viviamo sereni! Il problema è che purtroppo, invece, c'è tanta gente che va, non dico di Grosjean, per carità, ma dico di gente che va magari a chiedere: "ma non potresti mettere il mio terreno che è agricolo...metterlo edificabile?"...ecco, se non c'è questo noi siamo sereni come delle pasque, non ci sono problemi, quindi i piani regolatori vivono grande serenità.
Tornando invece alla questione dei rifiuti, io non nego, come nessuno di quelli che hanno sostenuto la legge e non tutti, qui è stata approvata in quest'aula la legge, per la pirogassificazione...
Presidente - Scusate, scusi se interrompo, collega Rollandin, il Movimento Cinque Stelle mi sollecita la chiusura. Io chiedo se, insomma, se la minoranza...io credo che sia nell'interesse proprio anche delle forze di minoranza sentire la conclusione...
Rollandin (UV) - Io lo facevo per rispetto anche di quello che è stato detto...
Presidente - Io credo che sia una forma di rispetto delle forze di minoranza. Se siete d'accordo io, visto che mi è stata posta...va bene?
Rollandin (UV) - Cercherò di accelerare, in modo da non ledere la suscettibilità dei Cinque Stelle, perché mi sembra che se questo è il modo di raccordarsi...per carità, ci sta, ma ci fa capire molte cose.
Dicevo per l'ambiente, la legge sul pirogassificatore, brevemente: è stata approvata in quest'aula con 30 favorevoli e 5 astenuti, quindi su questo si è innestato un referendum su cui noi abbiamo detto "rispettiamo", il cui esito rispettiamo. Noi ci auguriamo che ci sia nel più breve tempo una soluzione che vada nella logica che magari qualcuno ha interpretato male, noi abbiamo ripreso un po' quel discorso che altri hanno accennato dei rifiuti a chilometri zero, e lì può essere una delle prospettive che sento che aleggia da molte parti; se questo è reale noi siamo ben contenti, se non ci sono problemi...sì, chilometri zero. Se non ci sono problematiche noi siamo ben contenti, sul resto tornerò in un'altra occasione.
Per quanto riguarda le finanze, ho già detto dei tagli e di quelle che sono le problematiche.
Istruzione e Università: ecco, su questo, sull'Università, non vorrei che ci fosse confusione tra quello che è una società che porta avanti quello che è il discorso delle finalità...il resto, sulle altre strategie, noi condividiamo anche quello che è, in parte, credo la Certan, ha fatto un intervento anche la Morelli su questi temi...noi siamo convinti che sia giusto intervenire per una formazione che tenga conto anche delle esigenze regionali. Ecco, sugli altri punti della scuola, che anche il collega Laurent Viérin aveva riportato, io credo che sulla valorizzazione del patrimonio artistico-culturale noi abbiamo mantenuto tutto, anzi, abbiamo detto che quello è uno sviluppo che per noi è ideale, compreso Saint-Martin-de-Corléans che non piace a molti; noi l'abbiamo sostenuto, e siamo lì per dire che non vediamo l'ora che finisca per poter dimostrare la sua attrattiva, come - non l'abbiamo scritto, ma non abbiamo nulla contro - il discorso del turismo ecclesiastico, abbiamo seguito tutte le procedure che vanno in quest'ottica, in questa direzione.
Per la sanità poi avremo modo di tornarci. Non abbiamo parlato dell'ospedale semplicemente perché per l'ospedale c'è già un progetto approvato, quindi non ne abbiamo parlato nello specifico, ci sono delle disposizioni che andavano nella logica di avere un progetto che aveva avuto un lungo iter ed è stato approvato, quindi non ne abbiamo parlato in tal senso. Invece sulla sanità, molto brevemente, torno solo sul fatto che anche altri colleghi hanno menzionato, credo anche la collega Fontana, il rapporto territorio-ospedale, sicuramente lì c'è molto da fare, credo che per l'Assessore competente ci sarà da lavorare per cercare di fare in modo che si intasi sempre meno l'ospedale e si riesca a far lavorare meglio quella che è la parte sanità.
Per quanto riguarda l'agricoltura, due parole: io vorrei solo dire che non è che non abbiamo detto o nascosto delle cose, come vorrei che non si facesse confusione tra quello che è, quello che qualcuno ha chiamato il "verde agricolo", che è un modo con cui normalmente evochiamo una serie di interventi comunitari che vanno nella logica di sostenere il piano di sviluppo rurale, nel quale ci sono delle leggi che noi dobbiamo applicare, tant'è che è stata costruita qui l'AREA che colloquia con l'AGEA romana, per gestire i fondi comunitari, i fondi che siano a sostegno di quella che è l'attività agricola, che purtroppo hanno delle loro regole che non sono modificabili da noi. Molte delle difficoltà dei pagamenti sono sorte perché a livello romano hanno fatto delle foto aeree da cui non corrispondeva quella che era la dichiarazione dei singoli sulle proprietà, e lì è iniziato un contenzioso che purtroppo è ancora in atto, e alcune situazioni, gli ultimi pagamenti del 2008 sono ancora legati a questo contenzioso che è in atto tra AREA, Regione, e AGEA. Sulle altre, appunto Grosjean diceva del riordino fondiario che credo debba essere concluso, su questo siamo tutti d'accordo, purtroppo qui hanno preso un po' più di tempo, perché erano legate a una situazione che si era andata incancrenendo per tutta una serie di rapporti anche con i professionisti, quelle che erano le situazioni di volta in volta...
Sui lavori pubblici credo di non dire nulla, ha già detto l'Assessore Viérin e, per quanto riguarda i trasporti, vorrei solo ricordare la ferrovia, il problema, se verranno finanziati come è stato previsto nel decreto per i bimodali, questo potrebbe dare uno spazio importante alla soluzione di alcuni problemi, non ultimo di certo il problema della ferrovia, che sappiamo non lo risolverà né questa legislatura, né la prossima, se qui non si interviene radicalmente. Poi il resto sarà sempre un taccone.
Per quanto riguarda l'aeroporto, la speranza è di poter o commissariare o riprendere le redini di questa situazione che oggi sfugge di mano. Noi oggi non abbiamo più la possibilità di lavorare all'interno dell'aeroporto; voglio solo specificare, però, che per quanto riguarda l'assistenza dei vigili del fuoco, l'abbiamo già risolta con legge, qui, dicendo che non c'è più bisogno che ci siano i vigili a far servizio, e quindi non è che questo peggiora la situazione, perché oggi possono essere esclusi i vigili, tant'è che hanno già un sistema di servizio alternativo. Fino a quando non avremo la possibilità di riprendere non avremo sicuramente la possibilità di intervenire. Per quanto riguarda il resto credo che, di volta in volta, sui singoli settori, avremo la possibilità di ritornare.
Nella sostanza, quello che vorrei che venisse chiarito è che sia per quanto riguarda il rapporto con gli Enti locali dove non ho ancora dato risposta per quanto riguarda il Centro Unico di Committenza, laddove la legge dice che tutti i Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti devono comunque adottare questo sistema, ora noi dobbiamo...è stato prorogato al 31.12.2013, correttissimo, ma l'avevamo già cercato di mettere noi anche nella legge, solo che i tempi per adottare questo sistema sono abbastanza lunghi, perché bisogna rodarlo, non è che sia facile...comunque su questo ci torneremo.
Ecco, nella sostanza quello che voglio dire è che di tutti gli argomenti trattati ho preso buona nota, e avremo occasione, anche per non tirarla troppo lunga, avremo occasione di ritornare su una serie di aspetti importanti... Quello che voglio solo dire, per chiudere, che se non ci sono stati rapporti precedenti, almeno, fra le nostre due forze, almeno tra la nostra forza e i movimenti e i partiti che voi rappresentate, era perché dall'inizio qualsiasi movimento veniva letto come tentativo di inciucio...beh, poi io non so come voi leggete i tentativi da parte di qualcuno di contattare alcuni dei nostri per cercare di fare delle cose diverse...fatto sta che se noi prendevamo contatto con voi, il minimo che ci dicevate o che potevate sospettare era che noi cercavamo di trovare delle intese "strane".
Noi...voglio dirlo apertamente, noi cerchiamo di dire in modo chiaro quello che pensiamo, siamo aperti a tutti i confronti e a tutte le sollecitazioni, a tutte le possibilità che ci sono di migliorare quello che è stato e di modificare, il metodo è questo. Quindi non c'è nessun tentativo di prevaricare, di passare oltre, questo sarà il metodo di lavoro, al di là del numero risicato che, ci rendiamo conto, ci porta, con questa legge elettorale, ad avere questo risultato.
Io ringrazio tutti quelli che hanno preso la parola in questo dibattito che è stato sicuramente importante e ricco anche di suggerimenti; ho cercato di dare alcune risposte, non tutte, altre le darò in altre occasioni e vi ringrazio sentitamente, ringrazio anche i colleghi naturalmente della maggioranza che sono intervenuti a sostegno di questo.
Un'ultima nota, non sono intervenuto prima per quanto mi riguarda, voglio solo dirvi che su questo sento di poter sostenere questo momento, sento di non avere nessun rapporto di nessun tipo con organizzazioni di altra natura, che non mi hanno mai toccato, quindi svolgerò il tema della legalità in tutte le sue declinazioni. Ecco, mi riferivo alla collega Morelli che chiedeva una risposta; "legalità" è un termine molto preciso che non è solo contro un tipo di criminalità, ma contro tutte. La 'ndrangheta è quella che oggi è all'attenzione di un'inchiesta, ma ci sono altri pericoli, sicuramente. Non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo fatto una legge specifica per la legalità, abbiamo dato tutti gli elementi, dalla DIA alle altre organizzazioni per quanto riguarda i lavori, i lavori pubblici, anche di tutti gli Enti, in modo che ci fosse la possibilità di avere la massima collaborazione per prevenire il crimine...il resto lo dirò a tempo debito. Grazie.
Presidente - Grazie. È iscritto il collega Ferrero...per? Scusi, dichiarazione di voto? Per dichiarazione di voto. No, se interviene per dichiarazione di voto...per dichiarazione di voto, allora ne ha la facoltà. La discussione è già chiusa, da prima...adesso si interviene se volete fare dichiarazioni di voto.
Ferrero (M5S) - Rilevo semplicemente che a qualcuno è data la possibilità di esprimersi e di fare comizi, a qualcun altro invece...
Presidente - Scusi, collega Ferrero, io l'ho posto come problema all'aula e i suoi colleghi della minoranza hanno accettato ed accordato la facoltà al candidato Presidente di illustrare e di rispondere a quelle che sono state delle vostre sollecitazioni.
Ferrero (M5S) - Posso esprimere quella che è la mia...
Presidente - Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto, quindi...
Ferrero (M5S) - Certamente, quindi mi è stato pregiudicato, in effetti, ieri, di fare qualche secondo in più, quando invece a qualcuno è consentito stare...
Presidente - L'ha deciso l'aula, gliel'ho appena spiegato, abbiamo chiesto in maniera pubblica a tutta l'aula...
Ferrero (M5S) - Sì, sì, certamente, ma guardi, è una constatazione...La ringrazio per la...grazie.
Presidente - ...collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Non volevo intervenire perché a nome di ALPE interverrà, a livello di comunicazione finale su questa proposta, come dichiarazione di voto, la Capogruppo Patrizia Morelli. Collega Ferrero, è colpa mia in parte, perché ho chiesto, volevo avere delle risposte dal candidato Presidente Rollandin, e me ne dispiaccio, quindi dichiarazione di voto che voterò convintamente contro la candidatura Rollandin, proprio perché in questi due giorni abbiamo posto, come gruppo di ALPE e altri gruppi di opposizione, il problema capitale, a nostro avviso, delle partecipate e controllate, "capitale". Non una parola di risposta nei 40 minuti di risposta del Presidente Rollandin, nessuna quanto meno volontà di mettere nero su bianco qual è la prossima strategia di questa maggioranza, se è creare quanto meno una piccola condizione di casa di vetro, nessuna risposta!
Questa mattina io ho citato dei dati forti...quando poi leggo sul programma di governo di questa maggioranza, nell'Assessorato attività produttive, innovazione e politiche del lavoro: "Particolare attenzione sarà dedicata a contrastare la precarietà, all'inserimento lavorativo dei giovani, dei disabili, al reinserimento di coloro che hanno perso il lavoro" quando la battaglia si giocherà fuori da questo Consiglio regionale, di nuovo, senza trasparenza, senza quella minima pubblicità...dico "minima pubblicità" perché faccio due esempi: per un posto a concorso di coadiutore nel 2012, in 805 si sono presentati, 805 persone si sono presentate per un posto a tempo indeterminato! Solo il gruppo CVA, in sei anni, ha assunto più di 200 persone a tempo indeterminato e queste sono carta che canta, scritto nero su bianco...come?
Quali sono le modalità di assunzione? Le modalità di assunzione per le figure professionali di geometra, ragioniere, diplomati con qualifica elettrica e meccanica: delle graduatorie costruite mediante prove scritte e anche orali; dette graduatorie originano da curriculum ricevuti o a seguito di risposta ad eventuali inserzioni. Se invece ci sono figure più specifiche, con professionalità legate a particolari esigenze societarie, in genere laureati, si prendono in considerazione le domande dei curricula. Ecco, "a domanda" dal punto di vista politico, momento di grande precarietà, dove uno su quattro in Valle d'Aosta sotto i 25 anni non ha un posto di lavoro, dove tantissimi chiedono almeno le pari opportunità, neanche quel minimo di galateo, di bon ton, di rispondere: "no, andremo avanti così, perché le case di vetro a noi non ci interessano, perché noi faremo quello che vogliamo, perché noi inseriremo, come è stato fatto in questi anni, tutto quello che vogliamo fare"! E questo per quanto riguarda le assunzioni. Peggio ancora, perché noi avevamo posto questi dubbi sul programma, sui contenuti, perché questa mattina qualche collega della maggioranza ha parlato: "abbiamo sentito solo critiche"...no! Noi abbiamo fatto delle proposte concrete, sui metodi, su delle regole semplici.
Gli affidamenti alle nostre imprese, i lavori che queste società partecipate e controllate continueranno ad offrire direttamente senza gare con delle piccole procedure. Nel 2008 il gruppo CVA, l'importo dei lavori affidati solo nel 2008 è di 47 milioni di euro, due volte e mezzo il piano lavori dell'Assessore Marco Viérin, due volte e mezzo il piano lavori di tutto l'Assessorato dei lavori pubblici! Per quanto riguarda i 47 milioni di euro, 53 sono le procedure ristrette senza nessuna pubblicità. Sempre nel 2008, 15 sono le procedure negoziate per urgenza, affidamento diretto, una è la procedura negoziata con preventiva pubblicità. Ecco, scusatemi del rammarico, della delusione, quanto meno quel bon ton, opposizione, ALPE, tutta...noi facciamo quello che vogliamo nelle società partecipate e controllate e non ci interessano le proposte che voi avete messo in campo, dal 2008 al 2013 e soprattutto per il 2013-2018.
Avremmo voluto e ci aspettavamo delle risposte, non 15 minuti, invece, di premessa del Presidente Rollandin che ci ha parlato genericamente dei rapporti con lo Stato su quello che è stato fatto nel 2010 - ormai è storia! - ma avremmo gradito delle risposte puntuali alla precarietà, al modo di assunzione, al modo degli affidamenti, di tutto quello che è il mondo delle società partecipate e controllate e del parapubblico...scusate se vi annoio ancora su questo dossier, ma la partita si sta...si giocherà ancora fuori. Chiedo ai colleghi di maggioranza non solo di fare attenzione, ma se non invertiamo la rotta su questo dossier ci saranno sempre i cittadini valdostani di serie A e imprese di serie A e cittadini valdostani di serie Z e imprese di serie Z e, convintamente, non voterò la candidatura Rollandin. Scusatemi.
Presidente - Altri? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Per dichiarazione di voto, ma non mi sfugge una prima considerazione di solidarietà al collega Ferrero, perché anche all'interno della dichiarazione di voto una considerazione, un'opinione la si può porre. Ciò detto, mi attengo rigidamente al protocollo consiliare, per dire che il Partito Democratico-Sinistra della Valle d'Aosta esprimerà un voto contrario alla candidatura, sia per via di quell'ordine del giorno che abbiamo presentato e sostenuto, sia soprattutto anche in relazione al programma.
Se all'inizio di questo lungo e prezioso dibattito eravamo delusi, oggi siamo molto preoccupati, molto preoccupati perché in molti passaggi c'è stato...come dire? un atteggiamento superficiale che ha rimandato al fatto che nella passata legislatura si è fatto bene, cioè la questione del lavoro, c'è già un piano del lavoro che sta andando, si dice: "ma non dobbiamo mica rimetterci a perder tempo su quella questione lì"! Ospedale? Tutto a posto, procede, il progetto è quello, via, andare! Cioè su questioni importantissime...ferrovia? Arriveranno, se arriveranno, i bimodali...non c'è né questa legislatura, né la prossima che potranno risolvere il problema della ferrovia valdostana.
Allora, solo per citare alcuni macro-esempi su questa questione siamo estremamente preoccupati, anche perché la parte più incisiva dell'intervento del Presidente è quella che naturalmente - salvo le considerazioni politiche - è condivisa credo da tutto questo Consiglio regionale, è quella che attiene al discorso delle finanze. È lì che andiamo a leggere la preoccupazione di accordi fatti con il Governo regionale su cui poi...riconosco, sono intervenuti successivamente i "provvedimenti Monti" che hanno seriamente messo in discussione il nostro bilancio regionale ed è qui che dovevamo capire quale altra strategia mettere in campo. E su alcune considerazioni, come quelle fatte dai colleghi, c'è un forziere in Valle d'Aosta che è quello di CVA, bisogna ragionare in modo serio su come trasformare queste risorse in una prospettiva di sviluppo per non ripetere gli errori degli anni passati, cioè di un utilizzo delle risorse della Regione che ha avuto soprattutto obiettivi clientelari e ha creato la condizione di difficoltà della Valle d'Aosta, oggi, perché io non condivido il fatto che sia stata così efficace l'azione svolta in Valle d'Aosta di contrasto alla crisi.
Io credo che la nostra regione sia in grandissima difficoltà. Le nostre attività produttive erano tutte molto legate alla macchina regionale, direttamente o indirettamente, quindi noi abbiamo una società produttiva che davvero, nonostante gli sforzi che fanno gli operatori - non è una critica agli operatori, gli operatori fanno sforzi enormi - ma nella nostra realtà c'è una difficoltà oggettiva a essere competitivi su un mercato globale, no? E quindi io sono molto preoccupato quando sento dire: "ma tutto è andato piuttosto bene, abbiamo fatto molto bene in passato, adesso si tratta di fare qualche piccolo correttivo". Quando sento dire che si è intervenuti a contrastare la precarietà in Valle d'Aosta sono davvero preoccupato, perché allora vuol dire che c'è proprio una visione diversa della realtà. Io vedo le difficoltà enormi dei precari e le difficoltà che avremo a traghettarne una parte verso una condizione di assunzione a tempo determinato, e qui mi si dice che molto è stato fatto, è stato fatto il possibile! Cioè vuol dire che per molti c'è la condanna alla precarietà a vita davanti.
Noi questa situazione non l'accettiamo, non ci vogliamo arrendere, vogliamo continuare a batterci perché queste condizioni cambino, e lo faremo. Lo faremo non facendo finta che il casinò continua a essere fuori dal dibattito della maggioranza...ma com'è possibile non parlare del casinò in quest'aula nella presentazione di un programma regionale? Ma va tutto bene? Ma il piano, anche lì, predisposto, è un piano che andrà bene per il futuro? Ecco, io credo che la delusione alla prima lettura del programma si è trasformata in una forte preoccupazione che adesso, in questo momento, su un ultimo tema con cui concludo, è davvero inaccettabile. È inaccettabile legare il numero degli Assessori alla riduzione dei Consiglieri regionali! Intanto noi presentammo due anni fa una legge per la riduzione degli Assessori e, in quella sede, furono presi impegni ben prima delle elezioni politiche per la riduzione degli Assessorati. Altra questione, se noi andiamo dietro quella linea, Presidente - lei me lo ha insegnato in questi anni - ci vuole una legge costituzionale per ridurre il numero dei Consiglieri regionali, e quindi di pari passo prima che arrivi la legge costituzionale passano due anni, magari nei due anni cade il Governo e bisogna reincardinare il discorso del Consiglio regionale. Non prendiamoci in giro! Gli Assessori si potevano ridurre oggi! Non c'è la volontà politica, nonostante la guerra ai costi della politica lanciata dalla Stella Alpina a spada tratta, non c'è la volontà politica di tagliare a chi ha di più per dare a chi ha di meno! L'uguaglianza, in questo programma, non c'è!
Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste? Se non ci sono...la parola al collega Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Solo due battute, visto che ho sentito alcuni argomenti che mi interessano particolarmente. Io avevo posto, nei miei interventi passati, delle questioni ben precise e ho avuto delle risposte che non mi soddisfano particolarmente, nel senso che lo so che produrre energia con fonti rinnovabili riduce la CO2 emessa in atmosfera. Io però avrei voluto avere delle rassicurazioni, perché era questo che stava alla base di tutto, nel senso che quando io produco per esempio energia elettrica con l'acqua, io vorrei che i vantaggi ricadessero maggiormente sulle popolazioni, rispetto a interessi privati, questa dovrebbe essere l'idea di base da cui partire, invece normalmente non è così.
Un'altra cosa riguardo al consumo del territorio, un'altra cosa che mi sta particolarmente a cuore: ho sentito un discorso anomalo tra interessi di alcuni che vorrebbero che i terreni agricoli diventassero edificabili, ma su questo io ricordo un'idea di Luca Mercalli, che è un famoso climatologo, che dice che se io ho una savana e il 50 percento della savana la rendo edificabile, faccio infrastrutture, faccio sviluppo, ma nel momento in cui io rendo edificabile il 100 percento della savana poi non ho più fatto sviluppo, ho fatto un impoverimento del territorio con conseguenze inimmaginabili, quindi non è ben chiaro questo discorso che tanta gente vuole...comunque ci sarà modo di discuterne su questo aspetto.
Sui rifiuti ho già detto che apprezzavo la dichiarazione della volontà di rispettare il referendum, però mi sembra che l'idea, l'indirizzo al quale si vuole puntare non sia ancora molto chiaro e questa idea dei rifiuti a chilometri zero mi lascia un po' perplesso, non so sinceramente cosa voglia dire "rifiuti a chilometri zero", mi sembra un mix tra rifiuti zero e prodotti a chilometri zero, che non mi soddisfa particolarmente.
E un'altra questione, brevemente, è la questione della ferrovia, in cui si dice sostanzialmente che non è colpa della Regione, e mi dispiace sentire che la soluzione non si troverà né in questa legislatura, né nella prossima, perché io credo che i viaggiatori del treno non vogliano avere domani l'elettrificazione, il raddoppio del binario, vorrebbero avere un viaggio decoroso, nel senso che io, se sono un viaggiatore, vorrei arrivare in stazione e trovare il treno innanzitutto e, secondariamente, vorrei che quando è estate ci fosse un condizionamento e quando è inverno ci fosse il riscaldamento, cosa che non sempre avviene, e soprattutto non ho esigenze di arrivare velocissimo a Torino o Ivrea, l'importante è che se mi si dica che arrivo alle 10 non arrivo alle 11, perché sennò mi si scombussola tutta la giornata! Queste cose qua attengono a un riordino, una riorganizzazione del servizio che sono a costo zero, non c'è bisogno di acquisire competenze...bisogna solo andare convinti a chiedere, a chi fornisce il servizio, che ci siano queste garanzie. Ecco, quindi, devo dire che sinceramente la risposta che io avrei voluto...avrei voluto avere risposte più precise su queste cose qua. Probabilmente ci sarà tempo e modo di approfondire in altre sedi, penso nelle Commissioni...
Attualmente, però, io non posso che dirmi un po' deluso di questa risposta e quindi la mia dichiarazione è negativa. Grazie.
Presidente - Ci sono altre...? Provi a inserire nuovamente la tessera. La parola al collega Nogara.
Nogara (UVP) - Merci Présidente.
La ringrazio Consigliere Rollandin che mi ha dedicato una parte delle risposte. Però mi sono fatto diverse domande, mi sono chiesto...lei, appunto, mi ha parlato di una legge dello Stato che non permette l'assunzione degli operai forestali. Allora, fino a prova contraria siamo tutti in Italia, non capisco come mai le regioni italiane limitrofe hanno sempre avuto gli operai forestali e li hanno ancora adesso e come abbiano fatto ad assumerli! E poi c'è un'altra cosa: noi comunque, in questi anni, abbiamo continuato ad assumere degli operai forestali; noi dal 2012 abbiamo assunto 134 operai, over 55, over 45...sì, sì, anche quelli, però per esempio da quest'anno c'è lo stesso numero di operai e si sta pensando di assumere ancora una quarantina over 50. Cioè noi...no, no, quest'anno...no, l'anno scorso ci si è fermati a 134 e 17 invalidi...sì, questo sì, però io dico, visto che siamo tutti in Italia e nel resto delle regioni d'Italia gli operai forestali vengono assunti, non capisco perché noi, qua, non possiamo assumere!
Poi mi ha parlato anche delle imprese artigiane che, grazie a questi lavori...io le dico non sono sicuro su quello che le rispondo, sono onesto...sì, però io, con tante persone con cui ho parlato non sono così soddisfatti...ho altre notizie, per i ribassi che hanno avuto...sì, ne parliamo senz'altro per i ribassi che hanno avuto e tutto. Ma la cosa principale...abbiamo parlato tanto di "ambiente" in questi giorni, e questo non lo dico per fare polemica, già il primo giorno ne ho parlato, mi rendo disponibile, ad accompagnare chi vuol vedere come sono stati fatti i lavori in foresta da queste ditte. Allora bisognerà, io non dico che...ma bisognerà prendere dei provvedimenti se si vuole continuare in questo settore, perché qui lei, nel programma, cita: "promuovere la gestione e la messa a frutto delle risorse boschive"...in questo modo non si mette a frutto proprio niente, in questo modo si fanno molti danni, e non altro...ma questo non lo dico, non è senz'altro colpa sua, perché...però le dico sinceramente, per la maggior parte questi lavori non vengono fatti bene. Allora bisognerà prendere dei provvedimenti in questo senso.
Per questo motivo io le annuncio il mio voto contrario.
Presidente - Ci sono altri? La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame la Presidente.
Dichiarazione di voto. Beh...io ho ascoltato attentamente la replica del candidato alla Presidenza Rollandin, e devo dire che alcuni passaggi li ho apprezzati: ha parlato dell'importanza dei piccoli Comuni, e mi vede assolutamente d'accordo, ci vede assolutamente d'accordo, come il fatto di rivendicare l'autonomia dei Comuni nei piani regolatori; ovviamente eviteremo di fare delle scelte in cui hanno visto l'Amministrazione regionale, nella precedente amministrazione, intervenire pesantemente nelle scelte dei piani regolatori dei Comuni.
Mi ha fatto piacere anche sentire che nei continui ricorsi alla Corte costituzionale qualche sentenza favorevole l'abbiamo avuta...qua, però, incomincio a dire una cosa, è che noi la vediamo in maniera leggermente diversa, nel senso che dove abbiamo competenza, dove abbiamo riserve statutarie, noi vorremmo evitare di fare continuo ricorso alla Corte costituzionale, vorremmo che quest'aula prendesse le proprie responsabilità e difendesse tutte quelle che sono le competenze che riguardano la Regione, le competenze che sono salvaguardate dagli Statuti e dalle prerogative costituzionali. Siamo anche, sono personalmente contento di aver sentito che l'articolo 19 dovrebbe essere valutato nei principi, ma che poi le scelte siano scelte nell'interesse della Valle d'Aosta.
Però se poi alla fine diciamo che la legge "54" rimane un caposaldo, non possiamo, non posso non essere preoccupato, perché ho di nuovo sentito parlare, per l'ennesima volta, di servizi gestiti mediante Associazione di Comuni. L'Associazione di Comuni è un soggetto giuridico, non è la risposta alle esigenze della Valle d'Aosta, ce lo siamo già detti prima, probabilmente non ci siamo capiti prima, probabilmente non ci siamo capiti neanche adesso! Non è creando un ulteriore soggetto giuridico che risolviamo i problemi di economicità dei servizi, non è così! È trovandosi intorno ad un tavolo, mettendo giù quelli che sono i motivi dove si può risparmiare nella Pubblica Amministrazione, ma non è creando ulteriori soggetti giuridici! Perché, Presidente, se noi andiamo a creare delle Associazioni di Comuni, non sono più due i livelli di governo, rischiano di essere tre, e non è quello che vogliamo!
Altro passaggio è quello legato al discorso della Centrale Unica di Committenza. Mi ha fatto piacere sentire che siamo probabilmente disponibili a riparlarne. Allora, se siamo disponibili a riparlarne, chiedo che si stoppi un attimo quella corsa che...in cui si è sollecitati, i Comuni, ad aderire ad essere soci di INVA per fare la Centrale Unica di Committenza, che si occuperà di appalti, di servizi e di committenza! Stoppiamo, ne riparliamo, non è la risposta! Non è la risposta per l'economia valdostana, per i piccoli fornitori valdostani, per quelli che fornivano prima i Comuni e gli Enti pubblici! Fermiamoci, ragioniamoci! Io non dico che la mia proposta sia la migliore, ma ci ragioniamo, stoppiamo quella corsa e quell'invito ad aderire ad INVA.
Ultima precisazione: ho sentito parlare di importanza di stabilizzare i precari. Allora io vorrei che qualcuno mi spiegasse perché nella legge di bilancio di quest'anno non è stato volutamente inserito il passaggio della legge di bilancio dello scorso anno, in cui si diceva che il sociale, tutti quelli che operavano nel sociale, per cui quelli che operavano nelle microcomunità e sul territorio, non erano assoggettati alle regole sul discorso del tempo determinato, questo avrebbe permesso di stabilizzare queste persone, non saremmo nella situazione drammatica come la Grand-Paradis! Allora, se diciamo le cose, dobbiamo rispettarle, se non le diciamo o se non ci capiamo è meglio parlarci, parlarci chiaramente!
Io, per questo motivo, dichiaro il mio voto contrario.
Si dà atto che dalle ore 17,02 assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.
Lanièce (Presidente) - Grazie, qualche altro collega che intende prendere la parola per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola la Consigliera Certan Chantal, ne ha la facoltà.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Beh, mi sono resa conto, Presidente Rollandin, che è molto importante quello che si dice, ma anche quello che non si dice, quello che si scrive e anche quello che non si scrive, e questa è un'arte, un'arte che solo tanta esperienza affina e che probabilmente in modo molto sottile poi si riesce, in effetti, a portare avanti. A me ha dato alcune risposte, quindi la ringrazio, però la sua abilità a tagliare corto rispetto ad alcune cose...capisco anche i tempi brevi che lei ha avuto, noi abbiamo parlato in 17, avevamo dei tempi veramente grandi, lei era solo, e quindi chiaramente ha avuto minor tempo, però ha una grande abilità a tagliare corto, sulla macroregione alpina, prendo questo esempio...beh, guardi, io avevo capito bene quello che c'era scritto, le parole non sono un optional, perché anche noi di ALPE, con l'unione per il Trentino, avevamo parlato di regioni alpine che dialogano, che fanno dei progetti e siamo stati noi a parlare di Terre Alte ed a fare dei documenti...li trova sul nostro sito, e datano 2011. Quindi ho capito bene quale passaggio fosse e lo trovo molto interessante; anzi, dal punto di vista politico anche molto lungimirante, quindi sicuramente ho capito quello che volevate dire. Volevo che fosse chiaro anche al gruppo di Stella Alpina che la parola "macroregione", che quindi avete messo nel programma, non era per loro da usare per contrattare con la Lega, volevo che fosse proprio lei a dirci che era un'altra cosa, quindi su questo la ringrazio.
Un'altra riflessione: io mi chiedo e le chiedo come fa a dire che tutto ha funzionato, che va bene così, che la metodologia e la strategia saranno quelle di sempre e che si andrà avanti così perché va bene! Poi, tenendo anche conto di porte aperte per una collaborazione, per un'eventuale lavoro comune come avete fatto a conciarvi in 18 se tutto va bene? E a fine legislatura perdere pure un Assessore, un Presidente del CELVA? Siamo tutti dei traîtres? In tempi diversi? Oppure forse stiamo tradendo i valdostani e stiamo raccontando loro cose diverse, che non coincidono ai fatti e alla realtà? Io mi chiedo questo, è una riflessione che veramente faccio con il cuore, ma non posso evitare di farla, perché mi e le chiedo se tutto va bene, se tutto è andato bene.
Avevo esordito, non so più se venerdì, con "tout va bien, Madame la Marquise"; continuiamo così! Ma stiamo facendo vedere ai valdostani un film che non è reale! Proviamo a guardare in faccia la realtà, lo chiedo anche a Stella Alpina, che credo sia corresponsabile: ciò che si dice, si avalla, e si fa, deve almeno avere un qualcosa di coerente, di unitario, perché non si può dire una cosa, avallarne un'altra e farne ancora un'altra, altrimenti veramente i cittadini non capiscono più niente!
Il mio voto, la mia dichiarazione sarà chiaramente negativa, con rammarico, ma non ritorno sui dettagli, sarà la nostra Capogruppo a fare la dichiarazione per ALPE.
Presidente - Qualcun altro si prenota per dichiarazione di voto? Non vi sono altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset, ne ha la facoltà.
Rosset (UVP) - Grazie Presidente.
Signor Presidente, lei, dopo quasi 30 anni dalla prima volta, tornerà alla guida della Regione; credo che sia un caso unico e irripetibile. È segno di una paralisi della società e della politica valdostana, che preoccupa, la società preoccupa, e dovrebbe preoccupare anche lei. Nel 1983 c'era ancora Ronald Reagan negli Stati Uniti, Margaret Thatcher nel Regno Unito, e l'Italia passava da Amintore Fanfani a Bettino Craxi, e via di seguito.
Chi ha vissuto nell'Union Valdôtaine ha visto di persona come agisca, cercando persone fedeli, persone inesperte o per spirito di sudditanza. Lo dico con vivo dispiacere, perché o questo sistema cambierà o andremo pian piano verso il dramma di un'Autonomia speciale al tramonto, tramonto perché chiusa, sclerotizzata per potere personalistico che ha assorbito anche un grande partito come l'Union Valdôtaine. Vien da ridere, da sorridere, per chi continua con uno slogan, quello della lotta interna che sparisce definitivamente col manuale Cencelli-Rollandin con cui nasce questo Governo regionale; ma non è un'alba, Presidente, è un tramonto triste i cui presagi sono evidenti. E questo implica fortemente un cambiamento. E allora prendo atto, prendo atto della sua disponibilità di apertura al confronto, al dialogo...vedremo. Se questo veramente avverrà, avremo un futuro diverso e probabilmente anche noi abbiamo contribuito nell'interesse della Comunità valdostana.
Il mio voto sarà contrario.
Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertin, ne ha la facoltà.
Bertin (ALPE) - Per dichiarazione di voto. Il mio voto evidentemente sarà contrario, non credo che tra l'altro si contasse sul mio voto al Presidente incaricato per l'elezione.
In questa settimana abbiamo, tra venerdì e oggi, discusso del programma di governo di questa maggioranza, questo era il tema dell'argomento in discussione. Lo dico perché alcuni interventi della maggioranza sottolineavano gli aspetti poco propositivi, ma l'argomento era la discussione del programma di governo proposto dalla maggioranza. Ci sono altri momenti e altre situazioni per fare delle proposte, non era questo il caso di riproporre, qui, il nostro programma, fare un dibattito televisivo "a babbo morto", non avrebbe senso...post-elettorale non avrebbe senso! Vi sono le proposte di legge, il Regolamento, eccetera.
Per quanto mi riguarda, nella passata legislatura ne ho fatte ben 10 di proposte di legge, ne è passata mezza...lo dico perché Rollandin accennava al fatto che accogliete tutte le proposte! Su 10 ne è passata mezza, tanto per essere chiaro! Il confronto non era così aperto e disponibile...
Appunto, si doveva parlare del programma di governo di questa maggioranza, dei punti tracciati, anche perché questo programma purtroppo non dà delle priorità, dovrebbe essere l'obiettivo di un programma, in questa fase soprattutto, non ci sono delle priorità! Un discorso generico sull'Autonomia del quale non capiamo qual è la strategia di difesa, né per quanto riguarda Roma, nel quale nell'altra legislatura, come detto, avevate deciso: "ci mettiamo d'accordo con il Governo romano di Berlusconi, e così difendiamo le cose"...non è andata bene, comunque! In questo caso neanche questo ci traspare dal programma di governo, come peraltro anche per quanto riguarda gli organismi interregionali, qual è la strategia...sfugge, Euroregione Alp-Méd o la macroregione alpina che non sono incompatibili, ma hanno scenari diversi e situazioni diverse, ma non c'è una priorità, neanche in questo caso.
Per quanto riguarda, poi, la legalità, un altro aspetto che mi interessa, evidentemente proprio siamo distanti da un impegno serio...la riga di programma che ci ha illustrato non contiene niente, dà indicazioni generiche, che evidenziano anche un certo imbarazzo della maggioranza nell'affrontare questa questione. Come dico, mancano le priorità in questo programma che ci ha illustrato, un programma che è frutto soprattutto di un confronto legato alla spartizione del potere all'interno di questa maggioranza, una maggioranza numericamente debole e anche politicamente, lo abbiamo visto in questi giorni. È un fatto che ci preoccupa e preoccupa, credo, anche buona parte dei Valdostani, ed è una ragione in più per votare contro questa proposta politica.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Grosjean, ne ha la facoltà.
Grosjean (UVP) - Bene, solo per dichiarazione di voto, per ribadire il concetto dei piani regolatori. Mi è piaciuto il modo con cui si è scaricata la responsabilità, formidabile! Sembra che siano gli agricoltori che vogliono far edificare dappertutto! Purtroppo sovente gli agricoltori sono quelli che invece subiscono perché poi non si trovano più ad avere i terreni da coltivare! E sovente l'edificazione selvaggia, quella che intendo io...non è che vediamo crescere delle aziende agricole, ma vediamo l'inserimento di case in mezzo ai prati e poi sarà il contadino che deve sottomettersi a questi signori, perché il mattino non si può uscire con il trattore prima delle otto, perché il trattamento puzza, perché il concime puzza, perché le mucche sporcano davanti casa...questi sono i problemi degli agricoltori, non che gli agricoltori vogliono far diventare tutto edificabile per vendere i terreni! Forse c'è anche qualcuno di quelli, ma probabilmente quelli sono proprietari di terreni e non agricoltori.
La mia dichiarazione di voto è contraria.
Si dà atto che dalle ore 17,13 riassume la presidenza il Presidente Emily Rini.
Rini (Président) - Merci. Il y a d'autres? Non ci sono altre richieste? La parola al collega Borrello.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
In questo spazio riservato alle dichiarazioni di voto vorrei fare due passaggi in merito alla discussione che si è susseguita in questi giorni, proprio per fare un po' il riassunto e chiudere poi con la dichiarazione personale, ma anche di tutto il gruppo. Qualche giorno fa il collega Donzel ha fatto un'affermazione - parlo sempre con molta serenità, imparerete a conoscermi - legata proprio alla definizione...cito testualmente: "il pelo sullo stomaco". Io sono andato un attimino a vedere cosa vuol dire, vari dizionari danno delle interpretazioni diverse rispetto a questo modo di dire, non mi ritrovo in nessuna di queste, al di là di quello che intendeva il collega, io dico e ribadisco quella che è la disponibilità della Stella Alpina di parlare e di colloquiare sui temi di interesse generale, che abbiamo già manifestato essere a cuore del nostro movimento.
Detto questo, un altro passaggio è legato al discorso dei costi della politica. Noi non rivendichiamo la primogenitura su niente, lavoriamo tutti insieme in maniera collegiale per cercare di dare delle risposte ai cittadini valdostani, quindi, se lei aveva già prodotto questo disegno di legge, sono sicuro...me lo andrò a leggere. Sono altrettanto sicuro che lei mi possa riconoscere il fatto che, quando voi, come minoranza, avete chiesto ai Capigruppo di maggioranza alcune tematiche relative ai costi della politica, noi abbiamo detto: "avremo modo di parlarne". Vorrei solo portare all'attenzione del dibattito questi ulteriori punti, ma ce ne saranno altri. Questo vuol dire che ci sarà sicuramente un dibattito collegiale che va nella direzione di dare delle risposte rispetto a questo tema, che non è un cavallo di battaglia della Stella Alpina, perché riconosciamo in maniera molto umile che tutti i partiti politici l'hanno scritto nei programmi, quindi non è la Stella Alpina che sarà portatore unico di questo tipo di ragionamento, noi vogliamo solo offrire il nostro contributo, umile e non ne rivendichiamo la primogenitura.
Per quanto riguarda il discorso legato al passaggio sulle partecipate, possiamo dire che nel programma che, come Stella Alpina, abbiamo proposto ai cittadini valdostani noi abbiamo messo in evidenza la necessità di approfondire il ragionamento sulle partecipate, quindi sarà un tema che ci vedrà sicuramente attenti rispetto a quella che è la necessità di riorganizzare il ragionamento sulle partecipate.
Un ultimo passaggio legato al discorso relativo alla macroregione. Quando abbiamo avuto modo in campagna elettorale di parlare di questo tema, noi abbiamo dato la stessa risposta che ha prodotto il collega Rollandin, fondamentalmente l'obiettivo - e qui voglio che sia chiaro e netto, non esiste nessun tipo di strumentalizzazione - era proprio quello di andare a definire una legge che andasse a tutelare quei territori che hanno delle caratteristiche comuni, l'ambiente montano. Detto questo, noi, come Stella Alpina, condividiamo la candidatura del collega Rollandin e sosterremo questa votazione. Grazie.
Président - Merci. A demandé la parole le collègue Laurent Viérin.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Seulement pour déclaration d'intention, bien évidemment pour annoncer un vote contraire, et pour remercier pour une partie des réponses qui ont été formulées?aussi pour ce débat qui se conclue sur un point à l'ordre du jour si important et qui a vu la participation de nombreux collègues, pour ne pas dire la quasi-totalité des forces de minorité et certains membres de la majorité.
Per gli impegni in campo culturale, quindi - che sicuramente saranno ancora oggetto di attenzione da parte nostra - vigileremo affinché gli impegni siano mantenuti, sia per quanto riguarda la parte formativa, l'istruzione, e anche per la parte culturale. Ringrazio di aver citato Saint-Martin, che a dire il vero ebbe origine, in quegli anni citati dall'amico e collega Rosset, e che quindi oggi chiaramente come impegno da onorare va portato avanti.
Il nostro voto sarà contrario per tutti i motivi di cui abbiamo discusso in questi giorni, ma anche per una parte di non risposta o, meglio, di delusione sulla questione della riduzione degli Assessorati, che sarà poi anche oggetto di un ordine del giorno che discuteremo a breve, proprio perché avremmo preferito una dichiarazione che andava nell'ordine di dire che si era cambiato idea e che, seppure ci avrebbe visto dissentire, sarebbe stato un'onesta dichiarazione di qualcuno che appunto si rende conto che forse l'annuncio era stato prematuro e che oggi la situazione è cambiata.
Ci rendiamo conto e prendiamo atto di aver capito male, come tanti valdostani, dei comizi elettorali; probabilmente anche all'interno del movimento dell'Union Valdôtaine, a quanto leggiamo dagli organi d'informazione qualcuno aveva capito così, tant'è vero che i contenuti delle linee programmatiche hanno riscontrato alcune astensioni, proprio per la mancanza di corrispondenza tra ciò che si era annunciato di fronte agli elettori e ciò che invece, oggi, si presenta in aula, quindi è legittimo cambiare idea e rivedere ciò che si è annunciato.
Ripeto: noi avremmo preferito non essere così, non ridurre la questione ad una cattiva comprensione da parte nostra, anche perché non è così. Ci auspichiamo che i rapporti per il futuro possano vedere effettivamente una discussione sui temi oggetto dell'illustrazione del programma di governo, anche di temi non citati, come appunto il casinò, le partecipate, e altri temi che effettivamente sono patrimonio dell'intera Comunità valdostana e sui quali abbiamo effettivamente visioni diverse, sperando che questa nostra forza, anche numerica, possa condizionare - come probabilmente ha condizionato - anche il dibattito e l'esito...i toni molto, molto pacati e di apertura che abbiamo apprezzato.
Siamo in Consiglio per cambiare le cose, abbiamo fatto certe scelte per migliorare questa Comunità, e quindi ogni nostra azione che possa modificare in un modo positivo soprattutto l'azione di governo va nella direzione da noi auspicata. Chiaramente lo abbiamo detto anche in occasione dell'elezione del Presidente del Consiglio: non avremmo vissuto come inciuci il fatto di parlarsi al di là delle telefonate e dei contatti riservati a qualcuno. Noi abbiamo una netta separazione, visto che un dibattito a livello nazionale è abbastanza importante tra i ruoli politici e i movimenti, e l'azione amministrativa è prettamente istituzionale all'interno di questo Consiglio. Quindi i nostri movimenti... credo di poter interpretare i sentimenti anche di chi, appunto per nostra volontà, non siede in quest'aula perché rappresenta il nostro movimento, parlarsi è sempre utile con tutte le forze politiche dell'agone istituzionale. Chiaramente la sensibilità cui noi ci riferivamo era veramente una cortesia istituzionale da poter aprire in una fase politica che noi riteniamo cruciale, anche soprattutto per i rapporti numerici.
Con questa nostra volontà, quindi, oggi il nostro voto è e rimane contrario, proprio perché non condividiamo i contenuti, e nel corso di questa legislatura avremo ancora modo di discuterne.
Presidente - La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.
Presidente incaricato Rollandin, il risultato delle urne ha affidato - anche se di stretta, strettissima misura - alla sua maggioranza la facoltà di amministrare e di governare la nostra Regione. Noi naturalmente ne prendiamo atto, rispettiamo tale volontà e riconosciamo il vostro diritto. Tuttavia, non possiamo esimerci dal mettere in luce come a questa giustezza numerica si affianchino anche altri elementi, che consideriamo significativi: una debolezza politica evidente, già emersa venerdì con la votazione del Presidente del Consiglio, la tenuta della sua maggioranza sarà in balia dei mal di pancia reali, può succedere, ma anche dei mal di pancia eufemistici, diciamo. E poi c'è una precarietà preoccupante, preoccupante per diverse ragioni, intanto perché legata ad un'indagine, che è in corso, di cui si ignorano invero gli sviluppi, ma che proprio per questo avrebbe dovuto portare a decisioni prudenti, tali da tutelare la Comunità valdostana e il suo buon nome.
Noi oggi accogliamo le sue rassicurazioni, ci auguriamo che corrispondano in futuro...ce lo auguriamo soprattutto perché smentire queste rassicurazioni sarebbe estremamente devastante per la nostra Regione, vedere smentite queste sue affermazioni. E poi registriamo una carenza di proposta, che non stiamo a rievocare perché è già stata l'oggetto di un ampio ed approfondito dibattito, che ha visto protagonista essenzialmente la minoranza e una parte della Stella Alpina, una carenza di proposta che non valutiamo adeguata al mandato istituzionale, e soprattutto non rispondente all'urgenza del momento storico. E poi, infine, registriamo anche una carenza di risposte nonostante i tempi supplementari che le sono stati accordati, e riprendo quanto ha detto la collega Certan: bisogna fare molta attenzione alle cose che vengono dette, ma altrettanta a quelle che non vengono dette, perché è soprattutto, ancora una volta, espressione di una volontà personale e singola, di carattere, indubbiamente - questo glielo riconosciamo tutti - di una volontà che tiene in scacco monoliticamente il gruppo dell'Union Valdôtaine.
Onore al collega Testolin, che ha rotto la consegna - speriamo che non sia la prima e l'ultima volta! - di una volontà, che, dicevo, manifestamente non si confronta neanche con quelli che indica come colleghi di Giunta...ne sono emblematici i passaggi generici e poco pregnanti sulla sanità, collega Fosson, ma anche il fatto che siano state ignorate volutamente delle proposte precise di Stella Alpina, quella sull'Università. Stella Alpina ritiene importante di fermarsi a capire quale Università vogliamo, prima di procedere nella realizzazione della struttura sul cui binario invece procede spedito Augusto Rollandin... E poi, i costi della politica, testé evocati; naturalmente noi contiamo sul fatto che queste posizioni verranno riprese e saranno l'oggetto di un dibattito nel corso di questa legislatura.
Donc le groupe de l'ALPE annonce qu'il ne soutiendra pas la candidature de Augusto Rollandin pour toutes les raisons que nous venons d'évoquer?je termine, Madame la Présidente, mais non sans la volonté préalable et nécessaire de porter à l'attention de cette Assemblée et de l'opinion publique les vices et les failles d'un système que nous souhaitons meilleur, que nous souhaitons digne de notre tradition d'autogouvernement et de responsabilité. Merci.
Président - Merci collègue Morelli. Il y a d'autres pour déclaration d'intention? La parole au collègue Bertschy.
Bertschy (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Per venire alla questione, come dire? Ferrero-Rollandin, voglio esprimere un'opinione anche personale, nel senso che ritengo che il collega Ferrero bene abbia fatto a intervenire. Probabilmente i 20 minuti di replica sono un po' pochi, perché mi rendo conto che è da due giorni che lavoriamo sotto questo aspetto. Certo che aggiungo, anche per non diventare troppo buono in questo finale di dibattito, che forse se qualche collega l'avesse aiutato, Presidente, ecco, forse sarebbe stato più semplice, però è un argomento sul quale come Capigruppo dobbiamo ragionare, perché come abbiamo sostenuto l'importanza del dibattito è importante anche capire se le regole che lo regolamentano sono opportune, ecco. Sui contenuti non entrerò, altrimenti ci allunghiamo.
Quello che credo da oggi si debba rilevare, quello che vogliamo far capire è che la crisi economica impone regole nuove, un po' in tutti i campi. E su questo, pur non avendo forse avuto risposte così precise, vi chiediamo di riflettere, perché non è più opportuno andare avanti alla vecchia maniera, non garantiamo più a tutti risposte eque rispetto ai problemi della vita di tutti i giorni. La crisi economica e sociale impone un atteggiamento diverso in campo culturale, inteso che se questa Comunità vuole ritornare ad essere una Comunità dove i valori sono il punto di partenza per costruire intorno, ecco, il benessere di tutti noi, per riprendere le parole del collega Roscio "dobbiamo rinfrescarci un po' tutti quanti la memoria".
E poi ci tengo anche a dire che i ragionamenti che abbiamo fatto sull'Autonomia hanno riferimenti precisi, ma in senso generale, della nostra Autonomia dobbiamo provare a parlarne non solo quando c'è una norma, non solo quando mancano i soldi o ci sono più soldi. L'idea dell'Autonomia che dobbiamo trasferire fuori da questo palazzo è che noi vogliamo che i valdostani ricomincino ad apprezzarla, ad amarla, che si sentano liberi, che si sentano parte di una Comunità che di quest'Autonomia fa un riferimento preciso nella vita, non esclusivamente nei momenti di difficoltà. E quindi il messaggio che lanciamo è che questa degenerazione alla quale siamo un po' arrivati, dove ci sono interpreti di eccellenza, ci vede un po' tutti coinvolti, quindi vogliamo dare il nostro contributo e dare il nostro segnale di cambiamento.
Sulla questione dell'Assessorato non ritornerò, che sia solo chiaro che è una scelta politica, ecco, sotto questo profilo non confondiamo le carte! La riforma arriverà, probabilmente arriverà tardi, però la riforma sarà tardiva rispetto ad una possibilità che oggi la politica potrebbe fare e che non vuole fare e della quale si assumerà, ma come è giusto fare di fronte ai propri elettori...la propria scelta. Ecco, noi diremo che si poteva fare, perché deve essere chiaro questo!
Io dico che i primi giorni di lavoro per me sono stati veramente ricchi. Ho avuto la possibilità di conoscere colleghi che non conoscevo, di cominciare a scambiare qualche battuta coi colleghi di maggioranza; secondo me questo è un bel Consiglio regionale, ricco di differenze, e forse le differenze delle differenze le hanno portate le persone che meno hanno fatto politica, non ci sono i più bravi o i migliori - credo - rispetto al cittadino; ognuno di noi deve rappresentare bene le sensibilità che si porta appresso; viviamolo come una ricchezza! Se noi siamo capaci, ecco, di vivere tutto questo come una ricchezza, probabilmente faremo un po' tutti insieme un buon lavoro, e in questo senso - e concludo - va l'ordre du jour que nous avons présenté. Non voleva essere una mancanza di rispetto, voleva essere un segnale, un segnale chiaro, che si poteva partire anche in un'altra maniera, rispettando forse ancora di più chi in questo momento è coinvolto da tutto questo.
Quindi non cogliamo un segnale di cambiamento nell'incaricato alla Presidenza, però io voglio rilevare un cambiamento di atteggiamento, che mi ha fatto piacere, nella replica, nella capacità anche di dirci delle cose. Ci piacerebbe, probabilmente nel percorso futuro, vedere un atteggiamento che cambi anche nei contenuti, e su questo, ecco, ci lavoreremo, e ci lavoreremo in maniera ferma e determinata. Grazie signori.
Presidente - Grazie. La parola al collega Fosson.
Fosson (UV) - Grazie Signora Presidente.
Un intervento brevissimo, anche per rispondere all'ultima provocazione, rispondendo in un modo che non sarà sicuramente provocatorio. Intanto sono molto felice di essere tornato, in questo Consiglio regionale, per poter lavorare per la mia gente, per un lavoro che sento molto più affine a quelle che sono le mie capacità. Ringrazio in questa occasione il mio movimento che mi ha permesso di fare questo percorso. Non sono intervenuto sui temi della sanità, intanto perché sono un Consigliere semplice, e poi per un senso di umiltà nei confronti del Consiglio. Perché dovrò acquisire dati precisi rispetto a quanto è accaduto e sta avvenendo.
A me è molto piaciuto quello che ha detto l'altro giorno il Consigliere Chatrian: "io nell'ultima legislatura ho imparato molto". Ecco, io vengo qua per imparare, mettendo in pratica quelle che possono essere state le mie competenze al servizio. Chiaramente i problemi nella sanità ci sono, bisognerà affrontarli in fretta, perché la crisi economica è molto grave dappertutto, ma soprattutto rispetto alle funzioni e ai servizi sia sanitari che sociali. Direi che già molto bene il Consigliere Fabbri, il mio amico farmacista, ha affrontato l'altro giorno i problemi delle liste d'attesa, i problemi della sospensione dello screening...ecco, questi sono temi importanti, come diceva il Presidente bene stamattina. Per i quali si deve riallacciare quel rapporto tra chi lavora sul territorio con le strutture territoriali, i medici di base, gli assistenti sociali, e chi lavora in ospedale. Garantisco su questo, l'impegno, prima di esprimere dei giudizi, ad andare a verificare bene come stanno le cose, come sono i dati, e garantisco inoltre, una collaborazione con il desiderio di condividere questi problemi con lealtà e correttezza. Grazie.
Il mio voto chiaramente sarà positivo.
Président - Merci. D'autres pour déclaration d'intention? La parole au collègue Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Vorrei subito annunciare il mio voto negativo. Il mio voto negativo però non preclude una collaborazione su temi che possono essere condivisi, purché siano il risultato di un confronto corretto e costruttivo, e non imposizione senza alcuna possibilità di dialogo, il famoso "pensiero a senso unico", anche perché, come è già stato fatto notare più di una volta, siamo qui a rappresentare la metà della popolazione valdostana. Ho già avuto modo di dire che i nostri concittadini aspettano da noi correttezza, trasparenza, ma soprattutto efficienza. In quest'ottica dovremmo cercare di agire, ognuno secondo il proprio ruolo, per poter dare delle risposte concrete, condivise, e per potere trasmettere un messaggio di speranza. Il mio voto negativo riguarda soprattutto la concretezza, perché in questo elenco, com'è stato detto, di buoni propositi, di concreto non ci ho visto molto. Grazie.
Presidente - Grazie. Non ci sono altre richieste d'intervento? Per dichiarazione di voto. La parola al collega Perron.
Perron (UV) - Merci Madame la Présidente.
Je prends acte avec satisfaction qu'au moins de la part de quelque collègue, je ne fais pas dans ce sens des triomphalismes, il y a eu la claire reconnaissance des rôles, dans le sens que ce passage électoral, avec les règles discutables peut-être qu'il y a eu, ce sont les règles que cette Assemblée a voulu, ont clairement donné lieu à une majorité et à une minorité, même s'il y a un écart étroit; donc, quelqu'un a gagné et d'autres ont perdu. Et sans faire des triomphalismes je veux, encore une fois, au nom de l'Union Valdôtaine, remercier les électeurs pour la confiance au Mouvement, qui s'est présenté encore une fois sous le signe de la défense de l'Autonomie de cette petite Communauté, également pour la confiance à la coalition, une coalition Union Valdôtaine-Stella Alpina?il s'agit d'un projet politique qui dure depuis beaucoup d'années et qui a eu, et qui a encore, toute son efficacité.
On s'est présenté à cette salle - et le Président Rollandin l'a très bien expliqué - sur le signe de la continuité, continuité sur ce qu'on a fait dans les législatures précédentes, cela a un sens, mais également avec un regard vers le futur, dans le sens que notre rôle ne s'arrêtera là, nous avons le désir profond de faire progresser cette Communauté, de faire accroître la Communauté valdôtaine. Nous sommes donc projetés, et c'est l'aspect que nous voulons faire, projetés vers le futur. Nous nous sommes présentés pour gouverner convaincu que l'Autonomie spéciale soit une valeur à défendre, vis-à-vis des rapports avec l'État, comme vis-à-vis des rapports avec l'Europe. Nous nous sommes présentés pour renforcer notre identité linguistique et culturelle, car sans une particularité linguistique et culturelle nous n'aurons plus aucune possibilité de faire valoir nos droits vis-à-vis de l'État pour défendre notre Autonomie.
J'ai retrouvé dans le programme de notre candidat président une attitude à mon sens d'ouverture, dans le sens de vouloir travailler pour renforcer les liens avec le monde francophone, avec les petites régions de montagne, avec une attention importante aux minorités considérées comme élément de richesse dans la construction d'une société, convaincu également que le défi des années prochaines se jouera non pas seulement sur les rapports avec l'État italien, mais comme également devra se jouer vis-à-vis des rapports avec l'Union européenne. Je crois que on s'est présentés avec une attitude très claire d'un rapport avec l'État qui doit être joué sur un rapport de parité, sur un rapport de dignité, en demandant et en prétendant un respect des rôles, dans une recherche, évidemment, de dialogue, mais en prétendant le respect fort de nos prérogatives. Et dans ce sens moi j'ai beaucoup apprécié l'explicite référence dans le programme d'exploiter d'avantage la possibilité qui nous est donnée d'avoir deux Parlementaires valdôtains. Et puis il y a le regard à l'intérieur, à mon sens fort, vis-à-vis de nos Communes, de nos Communautés, de nos Autonomies, donc un passage très clair sur le rôle des Entités locales, dans ce sens je crois que l'argument sera à reprendre, comme le regard profond qu'il y a sur la valeur de l'environnement, la valeur de la montagne, le fait que les Vallées latérales ne se dépeuplent pas. Et l'aspect du travail, qui est repris dans maintes passages. Donc je crois qu'à mon sens le programme peut être lu dans différentes façons, le programme peut être lu dans quelques détails, sur lesquels exprimer évidemment un jugement négatif. Moi j'estime que le programme doit être lu dans son ensemble, parce que le programme est un programme qui signifie un projet politique, qui signifie une vision?une vision qui doit être lue, examinée et jugée à 360 degrés.
Et pour nous, évidemment, j'estime pouvoir dire qu'il s'agit d'un projet concret, qui touche tous les aspects de la société valdôtaine et essayer de le réaliser permettra de renforcer les piliers de notre économie, de sauvegarder et de valoriser notre culture et de défendre notre territoire. Donc, évidemment, puisque je l'ai proposé en annonçant le vote positif et favorable à la candidature d'Auguste Rollandin en tant que Président de la Région, je demande au Président et à la Présidente de l'Assemblée de nous permettre et de travailler afin qu'aussi nous, les Conseillers, nous puissions jouer un rôle positif, d'apport, de confrontation, de respect parce que c'est à nous tous de vouloir conseiller, démontrer, de savoir et de vouloir jouer ce rôle, car c'est à chacun de nous, dans le respect de nos rôles, que nous nous sommes engagés à porter de l'avant le progrès de la Vallée d'Aoste. Merci.