Oggetto del Consiglio n. 2264 del 23 febbraio 2012 - Verbale
Oggetto n. 2264/XIII del 23/02/2012 |
REIEZIONE DI RISOLUZIONE: "MISURE ATTE AD ASSICURARE AI CONSIGLIERI DI ESPLETARE IN OGNI MOMENTO LE LORO FUNZIONI". |
Il Presidente Alberto CERISE propone di procedere all'esame della risoluzione, presentata dai Consiglieri dei gruppi ALPE e Partito Democratico ed iscritta in via d'urgenza al punto 31.3 dell'ordine del giorno dell'adunanza in corso (oggetto n. 2248/XIII).
Illustra il Consigliere DONZEL.
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Si dà atto che, alle ore 9,05, la Consigliera Hélène IMPÉRIAL lascia l'aula consiliare e non partecipa alla discussione e alla votazione dell'atto.
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Replica il Consigliere LOUVIN.
Prendono la parola, per dichiarazione di voto, i Consiglieri LATTANZI (voto contrario), ROSSET (voto contrario), CAVERI (astensione), DONZEL (voto favorevole), LA TORRE (voto contrario), SALZONE (voto contrario), Patrizia MORELLI (voto favorevole), il Presidente Alberto CERISE (voto contrario), l'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti MARGUERETTAZ (voto contrario) e la Consigliera Carmela FONTANA (voto favorevole).
IL CONSIGLIO
- con voti favorevoli: otto e voti contrari: ventiquattro (presenti: trentatré; votanti: trentadue; astenuti: uno, il Consigliere CAVERI);
NON APPROVA
la sottoriportata:
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
PREMESSO CHE:
- alcuni Consiglieri regionali hanno informato il Presidente del Consiglio regionale che nel corso della seduta del Consiglio regionale dell'8 febbraio scorso, in occasione del voto conclusivo del disegno di legge 176 sulla rinotracheite bovina, sarebbero stati avvicinati in aula dal Capogruppo Diego Empereur che avrebbe comunicato loro - secondo quanto dallo stesso affermato anche a nome del Presidente della Regione - che in caso di voto a scrutinio segreto sul voto finale della legge non avrebbero dovuto partecipare alla votazione;
- la segnalazione, resa pubblica dagli organi di stampa, evidenzia che questa "astensione coatta" sarebbe un possibile metodo di controllo del voto segreto per individuare eventuali "franchi tiratori";
RICORDANDO come la ricerca di metodi per individuare Consiglieri dissenzienti sia stata presa in considerazione anche fuori dall'aula, nel corso di riunioni politiche dello stesso gruppo politico dell'Union Valdôtaine, dove sarebbe, a quanto dichiarato, "emerso un parere favorevole a forme di controllo";
PRESO ATTO dell'iniziativa assunta dal Presidente del Consiglio regionale da cui emerge che il capogruppo dell'Union Valdôtaine avrebbe effettivamente "commesso una leggerezza, ma non agito in malafede" e delle spiegazioni fornite dallo stesso Presidente secondo cui "va preso atto delle scuse rivolte dal capogruppo Diego Empereur nel corso della riunione per le modalità utilizzate e l'invito a non partecipare al voto e della dichiarazione per cui l'iniziativa è stata improvvisata e improvvida, avanzata a fronte della antipatica situazione dei franchi tiratori";
CONSIDERANDO come tutte queste circostanze evidenzino l'effettivo accadimento dei fatti denunciati dai destinatari delle pressioni;
APPRESO altresì dell'invito rivolto dallo stesso Presidente ai Consiglieri autori della segnalazione di "voler considerare la vicenda con una disponibilità verso le attenuanti che tolgono al fatto i contenuti di malafede connotandoli come una leggerezza della quale lo stesso Consigliere Empereur non ha sul momento valutato le conseguenze";
RITENUTO che gli accertamenti in ordine alla commissione di eventuali illeciti commessi nell'aula del Consiglio, alle loro motivazioni psicologiche e alle loro eventuali attenuanti non competano né al Presidente del Consiglio né ai destinatari delle pressioni;
INVITA
il Presidente del Consiglio:
- a procedere alla segnalazione di propria competenza alle competenti autorità dei fatti sopra ricordati;
- a promuovere con urgenza l'adozione di tutte le misure necessarie per assicurare che ogni singolo Consigliere ed il Consiglio nel suo complesso siano posti in grado di espletare in ogni momento le loro funzioni in assoluta libertà, senza condizionamenti esterni e con la garanzia di assoluta libertà e segretezza del loro voto, secondo quanto prescritto dal Regolamento interno del Consiglio.
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