Oggetto del Consiglio n. 1918 del 14 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1918/XIII - Reiezione di mozione: "Esame delle conseguenze della manovra economica sulle finanze e sui servizi della Regione".
Mozione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Premesso che:
- la manovra economica approvata nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri contiene disposizioni che incidono significativamente sul finanziamento della spesa pubblica per l'anno in corso e, in misura decisamente maggiore, sulla correzione dei conti per gli anni successivi;
- oltre all'impatto generale della manovra rispetto al sistema pensionistico, al turn over nella pubblica amministrazione, alla sanità, alle professioni e alla scuola, essa contiene anche la previsione di un ulteriore concorso alla manovra "delle regioni a statuto speciale, delle regioni a statuto ordinario, delle province e dei comuni" quantificabile in complessivi 3.200 milioni di euro nell'anno 2013, e 6.500 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014;
Constatato che buona parte dell'impegno ad effettuare economie viene 'scaricato' su esercizi successivi alla chiusura dell'attuale legislatura nazionale, in base a uno scaglionamento dei suoi effetti in vista del pareggio di bilancio concentrato il grosso sul biennio 2013-2014;
Preso atto che ancora una volta il Governo, per bocca del ministro Tremonti, ha dichiarato unilateralmente di voler intervenire sulle regioni speciali, e segnatamente su quelle del Nord sulla base del presupposto sommario che ''Sono quelle più ricche", trascurando peraltro di ricordare quanto già richiesto e ottenuto dalle regioni a statuto speciale come la Valle d'Aosta e il Trentino Alto Adige in applicazione del federalismo fiscale;
Considerati gli effetti rovinosi prodotti nel recente passato da analoghe manovre elaborate dal Ministro Tremonti, che hanno portato la nostra regione ad adottare decisioni di contenimento della spesa pubblica sulla base dei pesanti tagli lineari fissati dal governo;
Preso anche atto delle dichiarazioni del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani secondo cui "il provvedimento sulla manovra di bilancio è per noi molto preoccupante perché non prevede iniziative per la crescita e fissa scelte pesantissime per la possibilità di erogare i servizi";
Esprime
la propria disapprovazione per una politica finanziaria statale decisa soltanto per massimizzare vantaggi politici di parte, definita esclusivamente attraverso un negoziato interno al governo e infine imposta alle regioni e agli enti locali in spregio ad ogni logica di tipo federale cui deve invece ispirarsi il governo della finanza pubblica, sulla base dell'art. 129 della Costituzione;
Impegna
il Presidente della Regione ad illustrare con urgenza alla competente commissione consiliare i contenuti della manovra e il suo impatto sulle finanze e sui servizi della Regione e degli enti locali della Valle d'Aosta, per la predisposizione di possibili proposte emendative rispetto al testo varato dal Governo.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
Credo che raramente delle mozioni giungano al Consiglio con un'attualità pari a quella con la quale si apre la discussione in questo momento dell'iniziativa che abbiamo voluto presentare, come gruppo ALPE, sulla questione della manovra finanziaria in corso. Infatti solo pochi minuti fa l'aula del Senato si è già pronunciata su questa questione, per la quale, come i colleghi sanno, avevamo chiesto già due settimane fa, depositando questa mozione, che si esprimesse il punto di vista del Consiglio regionale, un punto di vista di disapprovazione rispetto all'impostazione generale della manovra che, sulla base delle prime indicazioni in nostro possesso e delle scarne informazioni ancora allora disponibili, indicava come tutto puntasse nella direzione di ottenere un vantaggio politico nel rinviare, nello scaricare sulla legislazione successiva il maggior rigore di determinate scelte, e comunque anche questo già era presente in modo abbastanza visibile, come fosse imposto sulle spalle delle Regioni una parte eccessiva del peso del risanamento finanziario del rigore per riportare i conti pubblici in linea.
Noi l'abbiamo vista crescere questa manovra; oggi il suo impatto è salito a 70.000.000.000 di euro e su questa manovra, pochi minuti fa - stando alle notizie di stampa -, il Senatore della Valle d'Aosta non ha ritenuto di schierarsi a favore, come aveva fatto in sede di fiducia al Governo alcuni mesi fa, ma non ha neanche ritenuto di dover segnare il distacco e la disapprovazione che, invece, tutto il fronte delle Regioni ha unanimemente manifestato sui contenuti di questa manovra finanziaria, assumendo una posizione di sostanziale astensione rispetto alla decisione in discussione.
Siamo però di fronte ad una manovra finanziaria della quale vorremmo sottolineare con grande dispiacere che manifesta un caso di procurata urgenza; c'erano i tempi ed i modi per preparare un provvedimento importante di riordino complessivo, di razionalizzazione anche di molti risparmi già annunciati o già richiesti da più fronti, perché la richiesta alla sollecitazione anche esterna ad un risanamento dei conti pubblici italiani dopo la vicenda greca e la vicenda portoghese, dopo i "chiari di luna" spagnoli, era una vicenda annunciata. Ed è con rammarico che abbiamo visto, poche settimane fa, il Ministro Tremonti scaricare brutalmente sul Parlamento un provvedimento totalmente privo di concertazione, di discussione preventiva, sia con le parti sociali, sia per quello che più direttamente ci riguarda sul piano istituzionale, con le Regioni. Sappiamo bene dove è andata a toccare questa manovra, quali settori, quali ambiti abbia colpito, e di questi vorremmo sottolineare in negativo soprattutto il duro impatto che avrà in materia sanitaria con il ritorno dei ticket, che vedranno le Regioni - se lo riterranno - dover far fronte alla loro copertura. Ma vediamo anche altri aspetti problematici, in parte mitigati dalle ultime modificazioni in materia pensionistica, dove opportunamente si è andati a toccare più significativamente le pensioni più pingui, e invece meno quelle già particolarmente esigue. Ma abbiamo visto con dispiacere riproporsi la logica dei tagli lineari, per cui 480 bonus e agevolazioni saranno spuntate nei prossimi anni in modo sistematico ed uniforme prima del 5 e poi del 20 percento dal 2014. Bonus e agevolazioni che riguardano situazioni molto delicate dal punto di vista della gestione familiare: riguardano l'infanzia, l'università, condizioni familiari anche difficili, e che vedranno tutti costretti a tirare la cinghia, ma a farlo direi in modo indiscriminato, senza che questo sia stato preceduto da un'adeguata riflessione.
Ci sono poi altri segni politici di questa manovra che ci trovano non perplessi, ma profondamente critici: mi riferisco, in particolare, al fatto di intendere come maggiormente virtuosi e premiare i Comuni che stiano procedendo ad attività di dismissione di partecipazioni pubbliche; non crediamo che questa politica di "privatizzazione forzata", che è già stata contrastata anche in sede referendaria, debba essere ascritta automaticamente a criterio di merito. Sulla definizione dei parametri di virtuosità d'altra parte c'erano anche emendamenti da parte del fronte delle Regioni, è troppo presto per conoscere i dettagli, e non è ancora a nostre mani il maxiemendamento, quindi non sappiamo se la sollecitazione che le Regioni hanno fatto - anche la nostra, fra queste - di rettificare l'articolo 20 su questo punto sia stata accolta. Comunque l'indicazione "tremontiana" è un'indicazione che in termini politici ci trova particolarmente preoccupati, mentre vediamo generosa la posizione del Governo in altre materie, come in materia di concessioni autostradali e di trafori, dove le misure si sono miracolosamente allentate su sollecitazione della Confindustria, dimostrando, una volta di più, il peso che hanno determinate organizzazioni economiche sulla decisione politica in questo Paese e, anche rispetto al nostro contesto particolare, come una volta di più il sistema autostradale e la sua gestione privata in Valle d'Aosta troverà, anche rispetto alle scelte di governo, una posizione vantaggiosa rispetto alla condizione generale della nostra comunità, perché sulla comunità valdostana si scaricheranno, a nostro modo di vedere, delle gravi negatività.
Il Presidente della Regione, alla fine dello scorso anno, quando abbiamo rivisto le norme di attuazione in materia finanziaria, ha presentato a quest'Assemblea una proiezione in avanti del sacrificio che questa Regione era chiamata a fare sul terreno del federalismo fiscale. Noi abbiamo sostenuto che questo contributo della Regione Valle d'Aosta era particolarmente oneroso e sposiamo in pieno quanto sostengono altri Presidenti di Regione e Province autonome, che stigmatizzano come in questo momento il Governo faccia pagare due volte le Regioni a Statuto speciale. Da un lato ci sono gli accordi stipulati con queste Regioni e Province autonome - l'accordo di Milano, per quanto riguarda Trento e Bolzano, e l'accordo sottoscritto dal Presidente della Regione con il Governo l'anno scorso - e adesso, unilateralmente, un secondo taglio, perché il sacrificio che viene oggi richiesto alle Regioni a Statuto speciale è un sacrificio particolarmente pesante. Abbiamo - dati alla mano e per le Regioni a Statuto speciale dati forniti dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni - in aggiunta all'impegno già stabilito dal decreto legge n. 78 - la "manovra Tremonti" dell'anno scorso - 500.000.000 sul 2011, 1.000, 1.000, e cumuliamo nel 2014 in base al "78" 3.000.000.000. La manovra in atto acuisce ulteriormente questo peso e pone sulle spalle delle nostre Regioni a Statuto speciale un peso ulteriore.
Avremmo desiderato, Presidente, parlarne non solo serenamente, ma approfonditamente in commissione, condividere con lei, e per il suo tramite con le altre Regioni, una formulazione di una politica alternativa, pur in un momento di emergenza e di urgenza che condividiamo, evitando quello che oggi il Presidente Vasco Errani, a nome di tutte le Regioni, ha definito un "vergognoso scaricabarile istituzionale". Sono parole di un suo collega, che non è persona usa a caricare eccessivamente i toni per provocare lo scontro istituzionale, ma credo che se ha riassunto in questi termini la situazione è perché ne percepisce e ne vuole far percepire tutta la gravità per quanto riguarda lo sviluppo dei prossimi anni. La manovra ha posto il peso maggiore dei tagli alla spesa pubblica sulle Regioni, la riduzione di spesa sul sistema regionale a regime dal 2014 ammonta a 9.140.000.000 di euro su un totale di 18.740, cioè per metà, dal 2014, sarà il sistema regionale a farsi carico dei maggiori tagli della spesa pubblica, quindi il 50 percento di questo riequilibrio è posto su un soggetto istituzionale che rappresenta solo il 16 percento della spesa pubblica. Sull'iniquità evidente di questa decisione non è il caso di insistere oltremodo; noi notiamo, peraltro, come in questo momento ci siano dei curiosi cambiamenti nello scenario politico generale. Intanto oggi l'Europa appare a tutti un approdo forte ed un punto di riferimento sicuro. Non era così un anno fa: alcune forze politiche si allontanavano allegramente e scaricavano molte responsabilità sull'Europa, mentre oggi le chiedono di farsi carico, con gli Eurobond, di un debito pubblico fragilizzato in alcuni di questi Paesi.
Il secondo dato politico che rileviamo è come questa manovra peraltro non si sia fatta carico del superamento delle diseguaglianze sociali molto pesanti. Ci sono dei timidi segnali di andare a ricercare su nuove ed altre fonti, su altre assiettes fiscales questi proventi, non solo sul reddito da lavoro dipendente - mi riferisco in particolare alle stock options di dirigenti privati -, ma tutto questo in modo timido, e soprattutto è mancato quel segnale forte che ci si aspettava sulla direttrice della soppressione delle strutture provinciali, ormai ampiamente superate dal punto di vista della funzionalità in Italia. Ci "becchiamo" i tagli lineari che verranno a toccare nel vivo, sulla carne, la società italiana.
Di fronte a questa situazione, Presidente Rollandin, avevamo auspicato una condivisione del momento con lei e con la sua maggioranza, attraverso la commissione consiliare ed i luoghi istituzionali preposti, la stessa Conferenza Capigruppo, dove si potesse discutere di questo e preparare insieme una reazione. Così non è stato e ce ne rammarichiamo, perché questo è stato un momento di grave "vuoto politico", vuoto di discussione e di dialogo, non certo per mancanza di disponibilità nostra, ma direi vuoto anche all'interno della sua stessa Giunta e della sua maggioranza. Vede, Presidente, lei ieri ci ha detto che non ravvisava l'interesse di essere presenti sul tavolo romano. A noi dispiace questo, dispiace che l'Assessore Lavoyer - che ieri non ha giocato una partita particolarmente appassionata nella discussione consiliare, non aveva temi, né leggi, né provvedimenti amministrativi in discussione -, non abbia potuto rappresentarla qualora lei non fosse in condizione di poterlo fare, sul tavolo romano, nell'incontro con il Ministro Tremonti. C'erano tutti: il Presidente Dellai, i colleghi Presidenti e Assessori di tutte le Regioni a Statuto speciale erano presenti alla discussione, al Ministero dell'economia, quando si è discusso di questo tema.
Non siamo a fare il lavoro altrui né a sfrugugliare nelle agende, per sapere come si organizza il lavoro, ma ci sono degli appuntamenti istituzionali che, a nostro modo di vedere, non devono essere evitati, perché in quei momenti si discutono questioni importanti, e credo che gli amici altoatesini ne abbiano approfittato per rilanciare le loro sollecitazioni; una fra tutte, quella relativa ai contratti a termine, che qui da noi bruciano particolarmente e che sono oggetto di un'iniziativa e di una forte sollecitazione da parte degli altoatesini e della Regione Lombardia per ottenere una deroga in relazione, ad esempio, al Parco dello Stelvio sulla questione dell'impatto del "decreto Tremonti" dell'anno scorso sui contratti a termine. Analogamente sappiamo, da fonti di stampa, che anche questioni relative alle concessioni autostradali sono state oggetto di discussione ieri fra le Regioni speciali ed il Ministro.
È strano, Presidente, che la Valle d'Aosta sia stata assente in questo momento, e a noi non pare che sia stata una scelta felice. Voglio alleggerirlo, questo, con un piccolo richiamo letterario che non dispiacerà alla mia collega Morelli, che è amante della letteratura e che conosce bene la trilogia di Calvino del Barone rampante, del Visconte dimezzato e del Cavaliere inesistente. Non facciamo in modo che ci sia un Presidente rampante, un Assessore dimezzato ed un Consigliere inesistente in questa Regione! Facciamo in modo che ciascuno faccia la sua parte, lo diciamo con assoluta tranquillità, facciamo in modo che ci sia solidarietà su questi temi, è questo il nostro auspicio politico, e credo non sia solo il nostro auspicio, in quanto registriamo in queste ore una certa tensione nell'ambito della maggioranza, tensioni fisiologiche normalissime che vengono riportate in termini di "Vallée, toujours Vallée". Mi stavo chiedendo da dove fosse venuta questa idea di "Vallée, toujours Vallée", e poi mi sono ricordato che c'è un detto francese, "perdrix, toujours perdrix", che viene da Henri IV, dal re di Navarra e di Francia, che veniva spesso - lo sa bene il gastronomo Cerise - rimproverato di infedeltà coniugale dal proprio confessore; allora sottopose il confessore ad una dieta particolare servendogli quotidianamente sempre la pernice. Un poco stanco, questo confessore, gli chiese ragione e il re rispose: "reine, toujours reine"...
Forse anche i suoi alleati le stanno chiedendo qualcosa? Qui potrebbe essere solo una questione interna vostra, e non è affar nostro indagare. A noi interessa però che qui ci sia un altro clima, un altro rapporto, per quanto è possibile, su questioni fondamentali. Poi sul resto ci possiamo passare sopra e divertire, ma qui, sulle questioni finanziarie capitali della nostra Regione, bisogna parlare, bisogna che i luoghi istituzionali - mi rivolgo sommessamente al Presidente del Consiglio - siano attivi su questa problematica e più presenti, perché non può esistere che si arrivi alla votazione di fiducia in blocco di una manovra finanziaria di questa portata senza averne parlato! Non diciamo di più; il Presidente Napolitano in queste ore ha detto: ci aspettano altre prove. Ecco, se ci aspettano altre prove, arriviamoci, se possibile, in altro modo!
Abbiamo depositato, perché ha perso un poco di freschezza non solo la pernice, ma anche la nostra mozione...trascorse due settimane alcuni punti erano da rivedere...alcuni emendamenti che vi sottoponiamo, perché sia adeguata. Non ha più senso chiedere oggi al Presidente di venire a riferire in commissione, qui ormai la partita è chiusa; chiediamo però che la commissione si attivi, Presidente Rosset, che cominci a mettersi al lavoro da subito, perché soprattutto i tagli lineari avranno un impatto anche sul nostro welfare regionale molto significativo, sui bilanci familiari peseranno, quindi dobbiamo sapere come contrastare questi effetti. Vi chiediamo di metterci al lavoro, di esprimere un punto di vista politico sulla questione, sulla "manovra Tremonti 2011", ma soprattutto di metterci al lavoro fin da subito per attenuare gli impatti che essa potrà avere sulla nostra economia e sui nostri servizi. Grazie.
Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Mi fa veramente piacere che in una discussione del genere nessuno ha niente da dire! Il Governo Berlusconi ha già votato al Senato la manovra di 70.000.000.000 di euro in due anni, che colpisce famiglie, spese sanitarie e scolastiche, ristrutturazioni edilizie, ticket, già introdotti da lunedì prossimo con l'entrata in vigore del decreto. L'obiettivo di questo Governo è recuperare 20.000.000.000 in due anni...non sappiamo ancora le ripercussioni che avrà sulla nostra Regione.
Come Partito Democratico, esprimiamo tutta la nostra indignazione su questa manovra, che colpisce sempre più le fasce deboli; sono anni che sentiamo dire dal "Governo Berlusconi" che ridurrà le tasse, invece si chiede ai cittadini sempre più sacrifici! Penso che non se ne possa più di questa situazione! Ricordo, in una discussione sulla povertà, che il collega Lattanzi mi disse: anche i poveri mangiano due volte al giorno. Visto che abbiamo già dato, ci si chiede cosa dobbiamo fare ancora! Ci rimane di fare un accordo con l'USL, tutti i cittadini...andiamo lì, doniamo il nostro sangue e mandiamoglielo a Roma...perché ai cittadini non rimane altro! Grazie.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Nonostante sia da un po' che siamo impegnati in questo Consiglio regionale, l'argomento che ci sottopone il gruppo ALPE è assolutamente di grande interesse e merita tutta l'attenzione da parte di questo Consiglio stesso, intanto per la questione di metodo che solleva. Probabilmente, come avevo avuto modo di dichiarare in altre sedi, il sistema delle Regioni a Statuto speciale è diverso da quello delle Regioni a Statuto ordinario, ma sicuramente questo sistema di operare, con questa tipologia di tagli, tocca in generale tutti i cittadini, e poi tocca anche gli enti locali.
Ho avuto modo di dichiarare che questa manovra finanziaria è una vera e propria "tomba del federalismo"...può darsi che a qualcuno non interessi più tanto il federalismo! In un certo senso avevamo la sensazione che con la Lega Nord al Governo ci fosse su questo tema una certa vigilanza, ma da quando abbiamo appreso che a Monza si sta allestendo una serie di uffici - probabilmente per trasferire luoghi di rappresentanza di qualche Ministero senza portafoglio per qualche funzionario -, può darsi che anche la gloriosa Lega Nord, così combattiva per le ragioni del federalismo, sia scesa a qualche becero compromesso romano!
Abbiamo invece molto apprezzato il fatto che, mentre noi qui si scriveva in assoluta segretezza qualche emendamento da far glissare a Roma per poi tramutare questa iniziativa in una sorta di nulla di fatto, perché non c'è stata una vera e propria presa di posizione in Senato, una sorta di fuggi-fuggi di fronte al dramma in corso...non ci mescoliamo a tal punto da dare la fiducia al Governo Berlusconi, ci mancherebbe, c'è un'alleanza così all'acqua di rose fra Unione e PdL...quindi che senso ha votare la fiducia in Parlamento? Però neanche si interviene per difendere gli interessi dei valdostani! Posso capire la tattica politica, un po' meno la non tutela degli interessi dei valdostani; invece, per conto mio, ho molto apprezzato l'iniziativa del Sindaco di Milano, che sta coinvolgendo i Sindaci di molte città del nord, a partire da Torino, perché si stanno rendendo conto che è indispensabile un intervento per evitare tagli che renderanno molto difficile il funzionamento degli enti locali. Si parla senza esitazione di "manovra che mette in ginocchio gli enti locali"...forse qualcuno spera ancora che da qui arrivi chissà quale finanziamento specifico per la Valle d'Aosta! Invece noi, su questo, avremmo preferito un altro atteggiamento, una maggiore forza di pressione per difendere gli enti locali, soprattutto quelli virtuosi, come si è sempre detto, quelli che non fanno debiti. Perché questi enti devono pagare con quelli che hanno invece sperperato il denaro pubblico? Ci siamo vantati più volte di essere virtuosi, però questa virtù ce la teniamo bella silenziosa nel momento in cui servirebbe parlarne! Questo per quanto riguarda la questione degli enti locali.
Poi c'è una questione che, in modo opportuno, ha sollevato la collega Capogruppo, perché c'è la questione di metodo, i rapporti Consiglio e Presidente...molto bene, c'è una questione che riguarda gli enti locali, ma poi non possiamo esimerci dal dire che c'è una questione che riguarda i cittadini. Non abbiamo nulla da dire rispetto al fatto che, come si presenta oggi, è palesemente iniqua la manovra che colpisce il ceto medio che doveva essere quello dei cartoni animati, con quelle pubblicità allucinanti che ci faceva vedere il centro-destra appena dopo le elezioni...tornare a casa con le borse della spesa piene di roba comprata nei supermercati: forza, italiani, consumate, aumentate i consumi, spendete, che cresce l'economia! Visto che pochi giorni fa c'è stato un appello al quoziente familiare sul bon chauffage, ricordo che qui l'eliminazione delle detrazioni colpisce le famiglie con i figli a carico. Forse un suggerimento su questo tema non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale, sarebbe stata una cosa gradita dalle famiglie che hanno figli!
Quindi un Consiglio regionale che di queste cose non vuol parlare, se ne sta silente e indifferente, cosa rappresenta, che interessi rappresenta, che voce dà ai cittadini valdostani su queste questioni? È sufficiente l'astensione di Fosson ad esprimere la posizione dei cittadini valdostani rispetto a questa situazione? Francamente ci saremmo aspettati qualcosa di più!
Président - S'il n'y a pas d'autres qui demandent la parole, la discussion générale est fermée.
La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Le probabilità, quando si fa una manovra, di avere applausi o consensi credo siano vicine allo zero, non ho mai sentito che ci sia una manovra che veda applausi dalle forze sindacali, sociali e politiche e, in genere, chi non è costretto a farla subisce.
Questa manovra in modo particolare, che è stata consegnata al Presidente della Repubblica il 2 luglio, è stata preparata in funzione di allarmi che erano piuttosto consistenti, ma che si pensava potessero essere diluiti; poi la reazione dei mercati, e soprattutto delle borse, ha obbligato la manovra ad avere un'accelerazione sia all'inizio della sua predisposizione che poi, comprendendo in questo tutte le forze politiche, di avere un'accelerazione nella sua approvazione. Credo che dobbiamo capirci sulla predisposizione di questo tipo di impianto, che sicuramente doveva garantire i mercati e convincere l'Europa che la manovra era credibile, e far sì che i tagli fossero tali da essere in grado di ottenere i risultati voluti. Ero presente quando abbiamo discusso con i colleghi Presidenti delle Regioni, e a questo tavolo per le Regioni a Statuto speciale eravamo in due a discutere, abbiamo presentato gli emendamenti ed abbiamo discusso la richiesta da proporre al Governo in un incontro che avevamo chiesto, che si è tenuto ieri.
Ricordo al collega Louvin che, in genere, quando ci sono gli incontri c'è una delegazione e chi può si aggrega, ma non è necessaria la presenza di tutti, perché chi di solito parla per tutti è il Presidente, non c'è un intervento di ogni delegato della singola Regione nel momento del confronto. Parla il responsabile delle Regioni, di solito parla il responsabile dell'ANCI, dell'UNCI, e di solito così finisce; poi, se ci sono i ministri interessati o se c'è il Presidente del Consiglio o chiude o apre la situazione. Quindi mi fa specie che lei non capisca e faccia quasi un addebito con il fatto di dire: "ma non eri a Roma a difendere la situazione"! Credo che quando c'è da portare avanti qualcosa, non sono mai mancato agli appuntamenti, ma credo che la mia presenza in questo caso...ho partecipato a diverse riunioni precedenti sull'altra manovra, ero presente, e ho sentito...chiaramente si può essere lì ad auscultare quello che succede, ma non ci sono stati interventi di tutti i responsabili, perché queste sono le regole: parla il Presidente della conferenza, che esprime, a nome di tutti, le considerazioni che noi avevamo già scritto insieme. Forse il collega Louvin dovrebbe riprendere queste tematiche per riuscire a capire che così avvengono gli incontri, perché non è che ognuno che si siede a quel tavolo ha il tempo di chiacchierare e di esporre questo o quel problemino, "fare un po' di melina", come si sta facendo ogni tanto e cercare di discutere per deviare il discorso e trovare altri argomenti. Il tema è purtroppo di una chiarezza drammatica e bisognava arrivare a questa definizione della manovra, che noi abbiamo cercato di presentare sotto un altro profilo, dicendo le cose che ho avuto modo di dire. Sicuramente ci sono dei tagli che, andando ad incidere sulle Regioni, mettono in difficoltà l'attività delle Regioni stesse; lo abbiamo detto e questo è confermato dai dati, tutta una serie di discorsi che in un dialogo possono essere fatti, ma nella sostanza, con questa manovra, le possibilità, tenendo conto dei tempi, non portavano a presentare emendamenti, al di là di quei pochi che sono stati presentati al Senato da parte di tutti i gruppi. Le stesse opposizioni hanno accettato di ridurre il numero degli emendamenti da presentare proprio per accelerare l'iter.
Detto questo, credo che l'unica alternativa a quello che è stato fatto nella manovra, come avete potuto leggere su Il Sole 24Ore...alcuni coraggiosi hanno scritto: come arrivare subito al pareggio con degli interventi radicali su determinate misure, sulle privatizzazioni, sul costo della politica, sugli interventi di riduzione a livello dei ministeri, eccetera? Questa però è una proposta che è rimasta a fianco di quello che invece sta andando avanti nelle aule parlamentari, dopo il Senato alla Camera e credo che domani si chiuda. Si potrà continuare a discutere o a dire che potevamo fare una discussione, qui, in più, per informare quello che è, ma questo si può sempre fare. Però voglio ricordare che quando succedono questi interventi a livello nazionale, come per ogni legge, di solito noi, Regioni a Statuto speciale, concordiamo - e anche stavolta è stato fatto - gli emendamenti che possono essere presentati assieme. Questa volta abbiamo presentato degli emendamenti concordati, in particolare abbiamo presentato un emendamento che interessava specificamente le Regioni che hanno avuto la possibilità di sviluppare l'accordo del federalismo fiscale dell'articolo 42, che era il problema della stabilità interna e che è uno dei temi più delicati che abbiamo. Sul resto dei tagli, il collega Louvin ha ricordato che già la manovra precedente aveva portato dei tagli per le Regioni a Statuto speciale di 500.000.000 di euro, che erano stati ripartiti fra tutte le Regioni; a noi era toccata una quota di 24.500.000 di euro che avevamo dovuto assorbire nell'ambito di una riduzione concordata.
Perché ricordo questi passaggi? Perché cercare di dire che qui non si è voluto discutere della manovra, che si è fatto finta che questo non fosse di interesse, credo sia un falso; non è discutendone in quest'aula che avremmo potuto apportare ulteriori contributi al dialogo svoltosi a nome di tutti, nell'ambito di un raccordo fra il Governo e le Regioni sia a Statuto ordinario che speciale...questa era la sostanza. Quando c'è stato l'incontro si è detto chiaro, tant'è che poi le Regioni hanno dovuto ammettere: diciamo sì alla manovra, anche se questo non è quello che noi vorremmo, e chiediamo di aprire subito dopo dei tavoli che permettano di capire dove si può ancora, nell'ambito dell'applicazione della stessa, trovare in alternativa degli spazi - sempre a conti invariati - per scorgere delle situazioni che siano governabili da parte delle Regioni.
Non dimentichiamo che a livello nostro una serie di conseguenze, in particolare sulla sanità...chiaramente non sono le stesse che per il resto delle altre Regioni, perché per quanto riguarda la sanità su alcuni temi non siamo soggetti...proprio perché paghiamo direttamente noi, quindi il risparmio è su un finanziamento nostro, non ha una valenza sul rientro dello Stato. Così per una serie di questioni dei turnover, eccetera, altre situazioni invece sono generalizzate, però questa è la sostanza delle cose come si sono svolte e come potevano svolgersi, quindi è inutile cercare di far passare un messaggio che non si vuole discutere. Non è che non si voglia discutere, la discussione va benissimo, ma bisogna vedere se e come si può incidere in una manovra così difficile e disperata come quella attuale, che è stata presentata per fermare le speculazioni finanziarie sui mercati, per evitare che, come è già successo con due interventi drammatici della borsa, venisse mangiata una parte della manovra (i 20.000.000.000 di euro persi hanno, di fatto, indebolito la manovra). A tutto questo valeva un dibattito in quest'aula per proporre...cosa? in alternativa a quello che è stato fatto da tutte le Regioni a Statuto speciale? Credo che questo per onestà dovete riconoscerlo!
La mozione con tutti gli emendamenti ha quale finalità? Quella di dire che voi siete più bravi a dire che gli altri sono cattivi? Noi quello che pensavamo sulla manovra lo abbiamo detto, che sicuramente ha delle ricadute difficili per tutti, ma è una manovra che anche chi non la vuole ha dovuto accettare, altrimenti i mercati non reggono e ci sono le conseguenze di avvicinarsi al destino della Grecia, perché questa è la verità! Non possiamo far finta di niente; anche se siamo in Valle d'Aosta, il sistema europeo ci porta ad avvicinarci a delle situazioni drammatiche, che sono tutti i giorni su tutti i giornali, e che guardiamo con sospetto, ma che da oggi a domani potrebbero avvicinarsi anche alla nostra nazione. Il fatto che tutte le forze politiche, su invito del Presidente della Repubblica, abbiano subito aderito ad accelerare e a cogliere questo...non è stata una cosa facile nemmeno per le forze politiche, perché rinunciare ad una battaglia dove c'era modo di avere consenso, perché fare la battaglia sul discorso delle pensioni, sulle ricadute sul welfare, sulla sanità, su tutto...qui non c'è settore che non abbia ricadute negative! Quali alternative ad oggi? Le alternative vere erano difficilmente praticabili ed assumibili in tempi così stretti, quindi il tutto ha dovuto compiersi con questi riti che la politica, quando è in difficoltà, vuole.
Detto questo, o la mozione viene ritirata perché non ha più questo senso, perché se il senso era quello di far discutere, prima della mia illustrazione, per carità, illustrare quello che ormai è il passato, sia di discuterne con la commissione...io non entro nel merito se la commissione vuole discutere, ma vorrei ricordare che, anche a livello nazionale, nella discussione generale...basta andare a vedere cosa è successo al Senato e quello che succederà alla Camera, premesso che qui è stato detto gli emendamenti mandati al Senatore Fosson...perché tu hai detto "solo" al Senatore Fosson...
(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)
...e alla Camera...al Senato, perché cominciava la discussione, ma sembrava quasi che noi non l'avessimo mandato...allora, per non capire, è meglio dire una volta in più: l'ho mandato a tutti e due, in modo che si sappia che sono stati tutti e due cointeressati...è buona regola e noi manteniamo sempre le regole! Su questo credo che il discorso di fondo sia che a livello di discussione si potrà, con una difficoltà come l'attuale, indicare di tutto e di più. La realtà è quella che conosciamo, una situazione di difficoltà che ci obbliga a prendere atto che c'è una manovra molto difficile, su cui ci siamo espressi, abbiamo detto qual era la situazione, ma oggi la manovra diventa una realtà rispetto alla quale dovremo prendere le misure. Già è previsto per mercoledì prossimo un incontro con il Senatore Fosson ed i responsabili delle commissioni per approfondire la questione del patto di stabilità, in modo che si possano capire meglio le implicazioni.
Detto questo, credo che se la mozione viene ritirata, sarebbe la cosa migliore, altrimenti ci asterremo.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Credo che anche una persona di modesta intelligenza come me ha intuito che siano state strette le manopole e chiuse le valvole alla discussione da parte delle forze politiche della maggioranza, che prediligono trincerarsi cautamente dietro il "verbo presidenziale". Trovo curioso che si dia sfogo alle visioni alternative in serate conviviali serali, promettendo un avvenire radioso, e poi, qui, in quest'aula, davanti ai cittadini valdostani che ci possono ascoltare o davanti agli organi di stampa, si preferisca ammainare bandiera e non esprimere...non dico dissenso, ma esprimere posizioni politiche su un tema di queste dimensioni...lo trovo veramente singolare! Possono essere state dette - da chi ha illustrato questa mozione - e possono essere state scritte - dai colleghi che con me l'hanno sottoscritta - anche delle inesattezze o cose non condivisibili, ma che manchi interlocuzione su un tema come questo...lo trovo, colleghi, vergognoso! Vergognoso! Il silenzio che state tenendo in quest'aula su un tema come questo è scandaloso! E comunque sia, ciascuno poi ne trae le conseguenze che ritiene.
Non stiamo ad approfondire aspetti di protocollo legato al funzionamento della Conferenza dei Presidenti, di cui abbiamo avuto anche esperienza, ma curioso, anche qui...c'erano tutti, tutte le Regioni a Statuto speciale hanno ritenuto, forse perché amano chiacchierare e "fare melina", come dice il Presidente, essere presenti in un momento come questo! E io ripeto: se la presenza del Presidente della Regione, visti i temi in discussione, le questioni che avevamo sul tavolo in questa Regione non era possibile, può anche comprendersi che non fosse ritenuta necessaria, ma noi sottolineiamo il "vuoto politico" che lei ha intorno, il "vuoto collaborativo" di funzione ministeriale in questa Giunta regionale! Abbiamo un Assessore al bilancio, in questo momento...mi dispiace Assessore Lavoyer, lei sa tutta la stima che ho per lei e per la sua cortesia personale, la sua attenzione, ma lei fa l'Assessore al bilancio, le finanze non sono suo appannaggio e non lo sono state in questo momento! Sono questioni, queste, politiche, fondamentali per questa Regione e per il suo assetto...lei predilige l'assetto molto "unico", Presidente: gli amministratori unici, e qui l'amministratore unico è lei, anche in temi che dovrebbero vedere condivisione politica e operativa come questi!
Il secondo aspetto che ci rammarichiamo di dover sottolineare è come non si senta la necessità, nel momento in cui il Presidente della Conferenza delle Regioni dice con chiarezza che con questa manovra il federalismo fiscale non è attuabile, dopo tutto quello che si è detto sul federalismo fiscale ed i riflessi che ha avuto e che avrà sulla nostra Regione, che non ci sia una parola da parte di quest'Assemblea! Questo lo riteniamo assolutamente grave, e riteniamo ancora più grave che si voglia oggi mettere il timbro che lei, Presidente Rollandin, vuol mettere di "certificazione di inutilità" di quest'Assemblea! Quello che lei ha detto poco fa circa l'assoluta irrilevanza di un discorso politico, di un approfondimento su problematiche come queste...come dire: tanto l'Europa ha già dato le sue indicazioni, tanto il Governo ha già deciso come fare, tanto ne abbiamo già parlato con il Ministro Tremonti, quello che dite voi non serve! Poi lei aprirà tutti i tavoli, gestirà questa fase a cascata che naturalmente si aprirà, ma quando è necessario che la Valle d'Aosta abbia una voce, faccia sapere cosa pensa di questo modo di impostare la finanza pubblica, lei chiede a quest'Assemblea di stare zitta, di non aprire bocca!
Questa mozione noi non la ritireremo, perché ha il significato quanto meno di piantare un minimo di bandierina di dignità da parte nostra. Questo brevetto di "nullità del Consiglio regionale", Presidente Rollandin, non lo sottoscriviamo in questo momento, e ci dispiace, perché sapevamo di una disponibilità politica di fondo a prendere posizione su questa manovra. Sappiamo che lei ha stretto, una volta di più, le valvole, e faccia attenzione, Presidente, che le pentole a pressione, quando il coperchio lo si tiene troppo stretto, alla fine rischiano di esplodere!
Presidente - La parola al Consigliere Donzel per dichiarazione di voto.
Donzel (PD) - Per dichiarazione di voto...non si preoccupi non c'è rischio che si parli troppo in questo Consiglio regionale!
Ringrazio i colleghi di ALPE per non aver ritirato la mozione, per averci consentito di esprimere in quest'aula la voce di quella piccola parte di valdostani che noi rappresentiamo e che hanno il diritto di sentirsi dire che il senso di responsabilità che giustamente ha richiamato il Presidente Rollandin, usato dalle forze di opposizione, che non ha voluto fare ostracismi ad una manovra economica, non va confuso però con il netto "no" ai contenuti di questa manovra economica. Vorrei che fosse chiaro questo, che il PD, l'IDV e l'UDC hanno votato contro, 161 voti a favore, 135 contro e 3 astenuti al Senato, vorrei ricordare un netto voto contrario! Mi sarebbe piaciuto capire se l'orientamento del Consiglio della Valle d'Aosta era per votare a favore o era un voto nettamente contrario!
Noi vogliamo dirlo: noi siamo contrari ad un provvedimento che è un provvedimento che non è equo, che non contiene le regole necessarie per far funzionare e quadrare i conti pubblici e che soprattutto non alimenta la crescita. Con un provvedimento di questo tipo, fatto di tagli, che colpisce famiglie, istituzioni, scuole, sanità, l'anno prossimo che facciamo se non c'è sviluppo o crescita economica? Un altro taglio? Cioè: come fa a ripartire l'economia con dei tagli lineari? Abbiamo messo al sicuro l'Italia, giustamente, da un tentativo di speculazione, ma questo non significa che l'Italia riparte...ripartono le industrie. Ieri abbiamo approvato una mozione all'unanimità in quest'aula, in cui si richiamava la necessità di difendere un'azienda che si trova su tutto il territorio italiano e che ha dipendenti in Valle d'Aosta, la Xerox, che va nell'ottica di chiudere lo stabilimento in Valle d'Aosta e mettere in cassa integrazione molti dei suoi lavoratori. In questa situazione pensiamo che l'anno prossimo, grazie ad un po' di tagli, avremo una situazione migliore? Penso che queste cose interessino molto i cittadini valdostani, che vogliono sapere cosa ne pensano i loro rappresentanti in Consiglio regionale su queste cose, ne sono convinto; non sono indifferenti, e pronti a recepire la "mazzata" che arriva dal Governo nazionale in cui si dice: ma tanto era necessaria...certo che era necessaria, ma si potevano fare scelte di taglio di un certo tipo, o di un altro!
Rispetto agli emendamenti presentati dalle minoranze in aula, non c'è stata nessuna attenzione; per esempio lo sbandierato taglio dei costi della politica non è stato recepito nel maxiemendamento del Governo. Bisognava tagliare i costi della politica, ma, ancora una volta, questo è andato a vuoto e si è preferito tagliare le pensioni ed altre questioni!
Quindi, noi con assoluta convinzione, votiamo questa mozione e auspichiamo che questo Consiglio si riappropri delle sue funzioni, che sono anche quelle di dibattere di questioni generali e far conoscere i propri intendimenti ai cittadini valdostani. Questo non deve essere preso come una critica a chi ha cercato di ben operare, è che per capire se qualcuno ha ben operato, è giusto che se ne parli in un confronto che deve essere un confronto aperto fra tutti noi. Ben vengano cene, banchetti, e quant'altro, ma questo rimane il luogo dove si discute di politica, e non il ristorante Tizio o tal altro!
Presidente - Do lettura degli emendamenti che sono stati presentati dal gruppo ALPE alla mozione in oggetto:
Emendamento
Il 6° capoverso della mozione è sostituito dal seguente:
"Condividendo le dichiarazioni del Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani secondo cui "con questa manovra è chiaro che il federalismo fiscale non è attuabile"."
Emendamento
Dopo il 6° capoverso della mozione è aggiunto il seguente:
"Preso atto con soddisfazione del clima di responsabilità nazionale emerso negli ultimi giorni, ma che non deve tradursi in un generale consenso allo scaricamento degli effetti della manovra sul sistema delle autonomie."
Emendamento
Dopo il 7° capoverso della mozione, come introdotto con l'emendamento n. 2, è aggiunto il seguente:
"Deplorando che non ci siano state informazione e condivisione preventive sulle proposte di emendamento da sottoporre al Governo."
Emendamento
Al primo punto del dispositivo, dopo le parole "La propria disapprovazione per una politica finanziaria statale decisa" sono aggiunte le seguenti:
"senza adeguata concertazione preventiva"
Emendamento
L'ultimo capoverso del dispositivo viene sostituito con il seguente:
"La II Commissione del Consiglio regionale ad approfondire i contenuti della manovra e il suo impatto sulle finanze e sui servizi della Regione e degli enti locali della Valle d'Aosta, per definire con adeguato anticipo eventuali misure di attenuazione degli effetti della manovra finanziaria in corso di approvazione."
Se il Consiglio è d'accordo, li pongo in votazione tutti insieme:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 8
Astenuti: 21 (Agostino, Bieler, Alberto Cerise, Crétaz, Empereur, André Lanièce, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Emily Rini, Rollandin, Rosset, Salzone, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Pongo in votazione la mozione:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 8
Astenuti: 21 (Agostino, Bieler, Alberto Cerise, Crétaz, Empereur, André Lanièce, La Torre, Lattanzi, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Emily Rini, Rollandin, Rosset, Salzone, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Con questo oggetto abbiamo terminato i nostri lavori.
La seduta è tolta.
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L'adunanza termina alle ore 18,25.