Oggetto del Consiglio n. 1917 del 14 luglio 2011 - Resoconto
OBJET N° 1917/XIII - Rejet de la motion: "Révocation de la délibération du Gouvernement régional portant la suppression du Service "Archives Historiques régionales" et nomination de son nouveau Directeur".
Motion
Le Conseil de la Vallée d'Aoste
Ayant appris que:
- par sa délibération n° 1500 du 24 juin dernier le Gouvernement régional a délibéré la suppression de la structure des Archives Historiques Régionales, ayant omis de remplacer son dernier directeur titulaire depuis le 1er décembre dernier;
- le gouvernement a ainsi établi que les dépendants actuels des AHR affèreront directement de la Direction des Archives et des Bibliothèques, qui perdra définitivement son identité administrative et son autonomie gestionnaire. Cette décision nuit gravement aux intérêts de notre Région et de sa culture, à cause du prestige acquis au cours de ces années par les Archives Historiques Régionales dans leur action de conservation et de promotion culturelle;
Considérant que cette décision met en outre sérieusement en danger l'obtention dans le futur des compétences que la Région revendique en matière de conservation des archives historiques, compétence pour laquelle l'Etat n'a pas encore voulu approuver les normes d'applications concordées;
Engage
le Gouvernement régional a révoquer la délibération n° 1500 du 24 juin 2011 portant suppression du Service "Archives Historiques Régionales" et à pourvoir dans les meilleurs délais à la nomination de son nouveau Directeur.
Signé: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Président - Avant de poursuivre avec nos travaux, je vous annonce que le groupe ALPE a déposé à la Présidence cinq amendements sur la motion inscrite au point n° 30 à l'ordre du jour.
La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
Abbiamo già avuto modo, alcuni mesi fa, di porre all'attenzione dell'aula la problematica relativa all'Archivio storico regionale, chiedendo al Governo della Valle cosa intendesse fare nella vacanza delle funzioni di direzione di questo servizio dell'Amministrazione regionale, e la risposta da parte dell'Assessore Viérin era stata, in quella circostanza, un poco vaga, in attesa di assumere delle determinazioni più puntuali. Determinazioni che sono arrivate con una deliberazione dal titolo molto burocratico di revisione delle strutture organizzative dirigenziali dell'Assessorato della cultura, all'interno della quale si indica che l'Assessore alla cultura, con nota del 17 giugno 2011, chiede la soppressione della struttura organizzativa dirigenziale denominata "Servizio Archivio storico", e l'assegnazione delle competenze alla Direzione archivi e biblioteche.
Già discutendo l'interpellanza presentata a suo tempo, avevamo emesso un'opinione di necessità di ricoprire il posto di dirigente del servizio e, implicitamente, di mantenere questo servizio, che riteniamo abbia una grandissima importanza tecnica, culturale, simbolica, anche per questa nostra Regione. Non stiamo a risalire indietro di secoli, quando le funzioni archivistiche erano un pilastro del Governo regionale della Valle ai tempi del Conseil des Commis - quando la detenzione delle chiavi degli archivi era allora una funzione di estrema delicatezza e di rango ministeriale -, ma oggi sono pur sempre delle funzioni specialistiche, altamente qualificate, e che richiedono una visibilità esterna ed una personalità organizzativa a questo servizio che riteniamo assolutamente necessaria.
Pensare che l'Archivio storico regionale perda la sua fisionomia anche solo di servizio, ma comunque di struttura organizzativa a sé stante all'interno della nostra Amministrazione, per quanto questo possa giustificarsi in base a ragioni di coinvolgimento operativo di persone che hanno competenze specifiche, ma che hanno oggi in carico altre funzioni, segnatamente quelle di Direzione del sistema bibliotecario, è un grave pericolo. Biblioteche ed archivi sono due realtà totalmente distinte, sono due realtà che presuppongono competenze ed approcci diversi, ma soprattutto il nostro Archivio storico regionale deve rimanere come lo abbiamo voluto dagli anni '80, un'entità ben distinta e visibile...perché? Perché stiamo rivendicando, nei confronti del Governo nazionale, delle competenze in materia archivistica, è l'unica norma di attuazione che è stata respinta nell'ultima tornata di discussione delle norme di attuazione in Consiglio dei ministri, segno che c'è un'indisponibilità, o comunque una forte resistenza, da parte del Governo a cedere su questo terreno; manifestare in questo momento particolare questa volontà di commistione del settore archivistico con quello bibliotecario nella nostra Regione riteniamo sia un gravissimo errore! Lo riteniamo anche pensando alla quantità di servizi, quindi di strutture distinte che abbiamo in questa Regione; mi sono preso la briga di rileggerli in questi giorni, riprendendo dal sito della Regione e non voglio con questo fare torto alle singole strutture, né ai titolari di queste funzioni, ma abbiamo delle direzioni di servizio affidate a vice-capi dell'Ufficio stampa, a titolari di servizi che hanno una loro importanza ed un loro rilievo nello specifico di determinate attività...pensiamo alla sentieristica valdostana che ha un servizio, pensiamo alle funzioni di vicecomandante del Corpo forestale ed a tanti altri settori, ma pensiamo anche, Assessore Viérin, nel suo stesso servizio, abbiamo un Servizio catalogo e beni architettonici, un Servizio beni storico-artistici, un Servizio gestione delle biblioteche che permane, un Servizio attività espositive, un Bureau régional ethnologie et linguistique...ecco, noi riteniamo che far perdere di visibilità nella cartina stessa dell'Amministrazione regionale, ma ancor di più verso l'esterno a questo servizio, fargli perdere una presenza continuativa e curata, seguita, di un dirigente interno per quella struttura, rappresenti un grave errore!
Pensiamo che abbiamo, in Amministrazione regionale, elevato a servizi, l'Osservatorio regionale epidemiologico per le politiche sociali che ha una struttura molto risicata e crede che l'Assessore Lanièce ne sia consapevole, e che forse, nel permanere futuro dell'autonomia, non ha lo stesso senso istituzionale che ha un archivio storico, che - ricordo - è stato ampiamente sbandierato e declamato a suo tempo.
Il compianto professor Colliard, che dedicò un libro all'Archivio storico della Valle d'Aosta alcuni anni or sono, ebbe a scrivere: "L'Archivio storico regionale e il suo direttore - lo stesso professor Colliard - esprimono la loro più sentita e doverosa gratitudine all'ex Presidente della Giunta - oggi nuovamente, diremmo - dott. Rollandin, che nel 1987, in una contingenza delicata, mediante il suo sostanziale e valido contributo, ha consentito il varo della nuova legge archivistica ed il rilancio di un'istituzione che costituirà, in avvenire, come lo è stato in passato, uno dei punti fermi e di sicuro riferimento per la cultura e la storia della Valle d'Aosta".
Ora non siamo né a fare del catastrofismo, né talmente digiuni dalla conoscenza del funzionamento della macchina amministrativa, per sapere che questo non vuol dire che non ci sarà più una funzione archivistica in Valle d'Aosta. È stata fatta una scelta di accorpare delle competenze e delle funzioni e di attribuirle ad un unico soggetto dirigenziale, che cumula funzioni direzionali di archivio e di biblioteca. Ecco, noi riteniamo questa una scelta impropria sotto il profilo tecnico, per la specificità che deve mantenere l'Archivio storico che ha delle funzioni delicatissime - funzioni di gestione di sedi, di fondi documentari, di scuola di paleografia e diplomatica, di riordino degli archivi pubblici, ecclesiastici e privati, di cooperazione scientifica - che devono essere oggetto di un'autonoma funzione dirigenziale. Questo non investe giudizi in ordine alle persone tributarie della funzione di oggi, ma ripeto che è una funzione di identità istituzionale; quando comunica ed interagisce con l'esterno, un ramo dell'Amministrazione si presenta anche con la sua autonomia funzionale e riteniamo che anche soltanto un comunicare sul piano istituzionale con analoghi organismi di altre Regioni o dell'Amministrazione centrale, non abbia nulla da guadagnare dalla cancellazione - tale è di fatto - della denominazione "Archivio storico regionale", oggi parte di una direzione più articolata e confusa - nel senso che c'è fusione, gestione unitaria - di materia tra l'archivistica e le funzioni bibliotecarie.
Noi siamo a chiedere che con un'espressione di volontà di questo Consiglio si impegni il Governo regionale a revocare questa deliberazione, a riportare quindi nell'ordinarietà questo settore, facendo permanere in capo a questa struttura una sua autonomia funzionale, una sua visibilità oggettiva ed un suo ben preciso funzionamento, come credo insieme a noi ritengano anche necessario molti operatori culturali, molte persone che hanno manifestato e manifestano preoccupazione e disagio di fronte a questa scelta fatta dall'Amministrazione. Grazie.
Président - S'il n'y a pas d'autres qui demandent la parole, je ferme la discussion générale.
La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci M. le Président. "A chacun son métier et les vaches seront bien gardées", on disait autrefois...
Merci au collègue Louvin pour cette initiative. Je voudrais dire avant tout, mais cela a été très bien rappelé, que les archives historiques n'ont pas été supprimées, mais -et j'insiste sur le terme - temporairement, car dans la délibération il y a un résumé de la correspondance entre les structures de l'Assessorat et le Bureau du personnel. Je vous fournirai toutes les lettres qui ont été envoyées, nous sommes dans une phase de suppression temporaire du poste de dirigeant, et cela a été très bien expliqué par vous, de chef de service des Archives historiques, qui est une chose différente en tout cas et, bien évidemment, c'est une structure qui, en maintenant ces fonctions, est pour l'instant sous la direction du directeur de la direction qui s'appelle "Archives et bibliothèques". Donc ce n'est pas une structure au hasard, mais c'est la direction qui déjà était au-dessus du Service des archives et dont les fonctions sont bien exprimées dans la dénomination de cette direction. Mais en tout cas je ne voudrais rien que rappeler un peu les faits.
Nous avons demandé, par courrier du 3 janvier 2011, que soit lancée la procédure de réattribution de la couverture du poste de dirigeant, en fait je l'avais souligné dans la discussion au mois de janvier, ici, à la suite de la retraite de Mme Maria Costa, à compter du 1er décembre, une procédure qui doit être lancée dans les 90 jours qui suivent la vacance du poste, afin d'éviter la suppression de la structure de direction. Le 12 janvier on en avait discuté ici, au Conseil, et au cours de cette interpellation le débat avait fait ressortir qu'il convenait de confier les fonctions de chef de service des Archives historiques au responsable de la direction des Archives et bibliothèques, conformément à la loi, car c'est une procédure pour éviter ce passage qu'on doit suivre (alinéa 2 de l'article 26 de la loi n° 22/2010). Au cours de la même séance on avait rappelé qu'aux termes de la loi en vigueur seul 50 pourcent des cases pouvaient être remplacées, donc quand il y a un dirigeant ou même un fonctionnaire de l'Administration qui prend sa retraite ou qui démissionne, on ne peut que remplacer 50 pourcent. Donc cela relève aussi pour l'organigramme des dirigeants, ce qui signifie qu'il y a le vice-chef du Bureau de presse, il y a plein de dirigeants aussi à l'intérieur de l'Administration, mais jusqu'à l'échéance - au mois de septembre - nous aurions dû enlever ou faire démissionner un autre dirigeant pour en avoir deux. Entre autres, il y a une autre structure de l'Administration, où il y a eu une démission, mais elle a été successive: c'est le Service des biens historiques et artistiques de l'Assessorat. Mais durant la procédure nous n'avions pas la possibilité de remplacer cette case, malgré cela nous l'avons quand même demandé afin que notre volonté reste aux actes. De nouveau, par lettre du 20 mai, une deuxième lettre qui indiquait les titres qu'il fallait avoir pour recouvrir ce poste.
A la suite de la communication de la part du personnel de détermination et non seulement par la suite et à cause du fait que le 1er septembre il y a le changement de dirigeant, mais aussi car nous avons la réforme de la "45", donc l'entrée en vigueur de cette nouvelle loi, il y aura la possibilité de réorganiser les structures à l'intérieur de l'Assessorat. Donc, en fait, c'était la solution que nous avions imaginée déjà. Vous avez cité ma réponse vague du mois de janvier, mais ce n'était pas une réponse vague! J'avais déjà énoncé, là, au Conseil, que je ne savais pas comment les procédures auraient pu remplacer le dirigeant à cause du système de 50 pourcent. Donc les critères d'ouverture de la procédure audit poste ont été transmis à la Direction du personnel au 20 mai, mais pour cette règle de 50 pourcent et pour l'impossibilité de remplacer le poste pour l'instant, il a été décidé d'opter pour la suspension temporaire. Par lettre du 17 juin j'ai écrit au Bureau du personnel: "Si ritiene opportuno sopprimere temporaneamente il posto di dirigente del Servizio Archivio storico e si insiste sulla temporaneità della soppressione, al fine di poter riutilizzare tale posto al più presto. Le competenze del Servizio Archivio storico sono da assegnare momentaneamente alla struttura Direzione archivi e biblioteche". Ça c'est pour ce qui est de la partie un peu plus procédurale. Cela aussi et surtout pour pouvoir à une réorganisation interne de l'Assessorat, qui maintient en quelque sorte cette identité administrative et l'autonomie gestionnaire des Archives historiques dont vous parliez. Entre autres, vous avez parlé aussi de personnalités qui pourraient gérer ce domaine...en fait, il est vrai, il est surtout vrai que la nouvelle loi donne la possibilité de valoriser, indépendamment du fait s'il y a un poste de dirigeant ou moins, le fait d'avoir quelqu'un qui dirige une certaine structure. Donc l'iter a vu dans ce moment cette procédure. On n'a pas supprimé les archives, qui maintiennent leurs services, mais on a supprimé temporairement le poste de dirigeant et, compte tenu de cette restructuration générale, pour l'instant ces compétences ont été assignées au Directeur des bibliothèques et des archives. D'autant plus - il est vrai on ne fait pas une question de personne - que ce responsable a quand même les compétences aptes à remplir ce rôle, du fait de sa formation professionnelle et culturelle, tout en maintenant le travail et les fonctions des Archives historiques et de leur autonomie.
La révision des structures, en considération aussi de la modification de la loi n° 45, nous verrons comment réorganiser tout le domaine de la culture, en garantissant la dignité, l'autonomie gestionnaire et l'identité administrative des archives et, surtout, en suivant avec un œil de regard la norme d'actuation, car si cette norme est approuvée il y a un élément ultérieur, ce n'est plus une question de case ou de dirigeant, mais il y a la figure du Surintendant des archives qui naît. Alors là ce sera le fait de s'interroger sur comment insérer cette professionnalité à l'intérieur du domaine de la Surintendance existante. Donc c'est un débat en évolution, mais pour l'instant ce qui s'est passé c'est cela.
Les Archives historiques ont été créées en 1950, c'était un bureau dépendant de l'Assessorat de l'instruction publique et il est passé, par la suite, sous l'autorité du Service des activités culturelles, il a toujours joué un rôle important au sein de l'Administration, il est à la base d'un immense travail d'études et de valorisation du patrimoine historique et archivistique, d'où sont nées de nombreuses publications, l'édition des rues spécialisées d'une valeur incomparable et ce, plus particulièrement ,entre '68 et '90. Vous avez rappelé M. Colliard...je voudrais le rappeler moi-même, et les grandes recherches et les grandes compétences, les grands travaux qui ont été menés par les Archives historiques ont été menés en dépit du fait que, jusqu'en 1988, elles ne constituaient pas une structure de direction à part entière. La suppression de cette structure est une question temporaire, mais il faudra quand même s'interroger dans une vision de réorganisation à l'intérieur de l'Assessorat; techniquement aujourd'hui il n'y avait pas de possibilité, sinon supprimer d'autres cases et, en quelque sorte, arriver des deux structures à en faire une.
Je tiens à rappeler aussi que cette structure a fonctionné très bien, je voudrais remercier ici le travail de Maria Costa, nous avons d'autres occasions pour remercier Maria Costa pour son précieux travail, qui a fait de façon que le nom du bureau du Service des Archives historiques soit justement un des points d'excellence de notre Région, grâce aux compétences professionnelles du dirigeant, mais du personnel qui, avec patience, sensibilité et savoir-faire s'est attaché à préserver et à divulguer les documents historiques dont il avait la garde. Nous suivons cette question, en réaffirmant ce que nous avons affirmé au mois de janvier, non pas avec une vision vague du domaine, mais avec, d'un côté, une volonté de maintenir l'identité des archives, indépendamment du fait s'il y aura à l'avenir un dirigeant en termes de structure ou un responsable du bureau, valorisé à travers la nouvelle loi.
Je crois que l'important c'est d'avoir une dignité autonome, structurelle, fonctionnelle des archives qui, temporairement, est sous la Direction Archives et bibliothèques, mais qui, à l'avenir, sera encadré de nouveau à l'intérieur de l'Assessorat, selon la disponibilité de personnels et de cases. Ce qui est important c'est que le 1er septembre il y a la réorganisation générale de toute l'Administration, donc c'est dans cet esprit que nous jugeons que cette motion soit par nous repoussée, si elle est maintenue. Autrement dit, nous vous demandons de la retirer.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (ALPE) - Merci M. le Président. S'agissant d'un domaine, celui de l'histoire, qui est habitué aux périodes particulièrement longues, l'utilisation de l'adverbe "temporairement" prend un sens et une couleur tout à fait particulière...
M. l'Assesseur, je ne doute point de votre bonne foi, cependant qu'il me soit permis de vous faire remarquer que cet adverbe ne figure pas dans la délibération que le Gouvernement a adoptée. Dans ses prémisses, sur la base d'une lettre qui est celle que vous avez lue, sur la base de ses prémisses, le Gouvernement "ritiene opportuno modificare la delibera come segue: soppressione della struttura dirigenziale di secondo livello", il n'est pas question de "temporairement" et il en est de même au premier point du même document: "di modificare il punto 8 del dispositivo della Regione: soppressione della struttura organizzativa dirigenziale di secondo livello". Alors il n'est pas question, sur le plan strictement administratif, d'avoir adopté une mesure temporaire...il a été adopté une mesure qui n'a pas une durée aussi temporaire que vous l'indiquiez, malheureusement, et il est évident que la parole a toute son importance, mais les références que vous avez faites, soit à la réorganisation sur la base de la loi n° 45, soit à l'éventualité de l'attribution successive des compétences et donc de la naissance d'une Surintendance aux archives, sont des faits qui n'ont pas une durée temporaire certaine! Donc nous demeurons dans une condition particulièrement malheureuse qui est la condition italienne, comme quoi tout ce qui est temporaire, devient permanent!
Or, il n'est nullement question de réitérer l'appréciation pour telle ou telle autre personne. Vous saviez, M. l'Assesseur, déjà bien avant l'affaire de l'année passée qu'il aurait été question d'un remplacement à la Direction des archives; de toute façon le problème a été posé à la fin de l'année passée. Depuis lors, il y a eu des modifications dans la structure, il y a eu des directeurs qui ont quitté leur poste, il y a une situation en évolution dans l'Administration régionale dans son ensemble. Il ne nous parait pas que s'il y avait eu la volonté ferme de pourvoir rapidement à ce poste, l'on aurait pourvu à la suppression de cette case. Nous le regrettons beaucoup, nous sommes certains que vous suivez le dossier, cela est dans votre et dans notre intérêt, bien entendu, mais ne nous racontez pas, en tout cas, que nous sommes certains d'avoir, d'ici peu, une modification de la situation! La situation se stabilisera de cette façon: nous aurons, pendant des mois et des années, un vide dans l'Administration régionale pour ce qui est de cette titularité des fonctions et, croyez-moi, à l'extérieur cela sera perçu. Quand vous discuterez avec la Surintendance de Turin - qui a compétence sur la Vallée d'Aoste - et avec le Ministère des biens culturels, l'absence des Archives historiques régionales en tant qu'entité administrative pèsera lourd!
Nous maintenons, par conséquent, notre requête, nous souhaitons qu'elle soit inscrite aux actes de ce Conseil. Nous reviendrons sur la question au mois de septembre et nous verrons, à la fin du mois de septembre, si cela a été modifié, comme vous le dites, ou s'il n'en aura pas été ainsi. La motion est maintenue. Nous demandons au Conseil d'adresser cette sollicitation ferme au Gouvernement, pour qu'il révise sa position en la matière. Merci.
Président - Je soumets au vote la motion:
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 8
Contre: 22
Le Conseil n'approuve pas.