Oggetto del Consiglio n. 1914 del 14 luglio 2011 - Resoconto
OGGETTO N. 1914/XIII - Petizione per l'elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea-Pré-Saint-Didier. (Approvazione di una risoluzione e reiezione di un'altra risoluzione)
Petizione popolare per l'elettrificazione della ferrovia Ivrea-Aosta-Pré-Saint-Didier
AI Presidente del Consiglio regionale Valle d'Aosta
Ai Consiglieri regionali
E p.c. Alle istituzioni competenti
I sottoscritti cittadini
Premesso che:
- la tratta ferroviaria in oggetto rappresenta un collegamento strategico che interessa due capoluoghi di Regione, l'intera realtà socioeconomica della Valle d'Aosta e una importante parte del Canavese ed è frequentata da un numero elevato di pendolari, rappresentando un canale fondamentale per l'afflusso di vacanzieri in territori a prevalente economia turistica;
- data l'arretratezza strutturale della linea il danno economico, sociale e il livello di disagio dei pendolari, che quotidianamente la usano per lavorare, studiare o ricongiungersi con i propri familiari, è diventato insopportabile;
- a causa della mancata elettrificazione della parte compresa tra Ivrea - Aosta - Pré-Saint-Didier, in questo tratto possono viaggiare esclusivamente treni a trazione diesel:
- a causa dall'alto tasso di inquinamento dei locomotori diesel utilizzati sulla tratta ferroviaria il Comune di Torino, su indicazione delle autorità competenti, ha vietato, a partire dal 12 Dicembre scorso, il transito di detti locomotori nella stazione sotterranea di Porta Susa a Torino;
Chiedono al Consiglio regionale
- di impegnare la Giunta regionale e tutte le istituzioni competenti ad avviare immediatamente e in via prioritaria l'elettrificazione e l'ammodernamento (raddoppio selettivo e rettificazione della linea) della tratta ferroviaria Ivrea - Aosta- Pré-Saint-Didier;
- di impegnare le risorse necessarie anche facendo ricorso a fondi propri;
- di dare garanzie e tempi certi ai cittadini valdostani e, in particolare ai pendolari, sulla qualità, l'affidabilità e l'efficienza del trasporto pubblico ferroviario in Valle d'Aosta considerando anche il periodo di transizione che i lavori di ammodernamento richiederanno.
L'UNICA SOLUZIONE È AVERE UNA FERROVIA "NORMALE"!
WWW.PENDOLARISTANCHIVDA.WORDPRESS.COM
Seguono le firme di 3.456 cittadini
...(omissis)...
Presidente - Prima di dare la parola al Presidente Empereur per la relazione, comunico che sono pervenute alla Presidenza due proposte di risoluzione: una a firma dei gruppi Partito Democratico e ALPE, e l'altra a firma dei gruppi di maggioranza.
La parola al Consigliere Empereur.
Empereur (UV) - Merci M. le Président.
La pétition concernant l'électrification de la ligne ferroviaire Ivrée-Aoste-Pré-Saint-Didier, présentée en date du 29 mars, a été attribuée à la IVe Commission le 18 avril dernier. Mon intervention d'aujourd'hui informe cette Assemblée des résultats et des approfondissements réalisés par la commission, et je profite de cette occasion pour remercier les collègues commissaires de la qualité du travail accompli. En date du 26 avril la commission a délibéré l'audition du premier signataire et d'une délégation des signataires de la pétition, ainsi que des représentants des institutions et des organisations concernées par le thème en examen.
Le 10 mai la commission a effectué l'audition du premier signataire de la pétition, M. Protasoni, accompagné par une délégation du Comitato Pendolari Stanchi Valle d'Aosta, promoteur de la pétition, composée par MM. Filingeri, Pramotton et Martini et, à suivre, de l'Assesseur régional au tourisme M. Marguerettaz, accompagné par le Coordinateur Pollano. M. Protasoni a mis l'accent sur la condition d'exaspération par rapport à la situation du service ferroviaire du tronçon Ivrée-Aoste-Pré-Saint-Didier, causée par les temps de parcours très longs, par la faible fiabilité du service, par le type de liaison problématique et pénible et par l'insuffisante qualité de propreté des trains que le voyageurs valdôtains principalement par des raisons d'étude et de travail, mais aussi de santé, doivent affronter et qui entraîne donc un nombre élevé des signataires de la pétition en examen. Il a relevé qu'à cause du taux élevé de pollution des locomotives diesel utilisées sur le tronçon ferroviaire, la Commune de Turin et les autorités compétentes ont interdit, à partir du 12 décembre 2010, le transit desdites locomotives dans la gare souterraine de Porta Susa et que, par conséquent, Trenitalia, à partir du 6 mars 2011, a prévu une correspondance à Ivrée ou à Chivasso pour les trains provenant de la Vallée d'Aoste, et la suite du trajet avec des trains électriques, situation qui a produit un allongement ultérieur des temps de parcours du tronçon Aoste-Turin, ainsi qu'une interruption de la liaison directe entre les deux chefs-lieux régionaux. Il a indiqué qu'en ce qui concerne les services de transport alternatifs sur route, les cars présentent des problèmes d'usage, tandis que l'utilisation du moyen de transport privé n'est économiquement pas avantageuse, en raison des coûts élevés, que ce soit du carburant ou du péage autoroutier. Toujours M. Protasoni a souligné que les signataires de la pétition demandent au Conseil de la Vallée un signal important quant à la volonté de procéder à l'électrification et à la modernisation avec le doublement sélectif et la rectification de la ligne du tronçon Ivrée-Aoste-Pré-Saint-Didier, en prévoyant aussi le financement des interventions nécessaires avec des fonds régionaux spécifiques dans le cas où les ressources financières ne soient pas garanties par l'Etat. Il a informé que les signataires considèrent que l'électrification est la solution la plus à portée de la main d'un point de vue technique, avec des temps de réalisation plus rapides et avec des coûts mineurs, considérant aussi l'état d'avancement du projet déjà validé par les parties intéressées. Il a sollicité l'Administration régionale à effectuer une réflexion attentive concernant le fait de savoir si la poursuite du projet pour la réalisation de la soi-disant "lunetta" de Chivasso représente encore une intervention prioritaire par rapport à la ligne Aoste-Turin, considérant le changement de situation qui s'est créée à la gare de Porta Susa et a indiqué qu'il serait souhaitable de destiner des fonds nationaux, déjà affectés pour la réalisation de la "lunetta", aux interventions nécessaires pour l'électrification. Il a mis encore en évidence l'exigence de poursuivre l'électrification du tronçon ferroviaire jusqu'à Pré-Saint-Didier pour encourager le transport ferroviaire sur ce trajet d'un point de vue touristique également. Il a enfin souligné que si la proposition d'électrification du tronçon valdôtain était accueillie, il serait nécessaire de considérer avec attention les temps de réalisation s'y-rapportant et, entre-temps, de mettre en place les moyens nécessaires en termes de service et de substitution adaptés et efficaces.
Il sig. Filingeri, rappresentante del Comitato Pendolari Stanchi, ha evidenziato i disagi causati dai ritardi dei treni ed i problemi dal punto di vista della sicurezza che devono affrontare i passeggeri nei punti di rottura di carico, in particolare a Chivasso, dove occorre effettuare un attraversamento dei binari per il cambio del treno. Ha messo in evidenza che un servizio ferroviario efficiente verrebbe utilizzato in misura maggiore anche dai turisti che invece oggi raggiungono la Valle d'Aosta quasi esclusivamente con mezzi propri.
L'Assessore Marguerettaz ha sottolineato che il tema sollevato dalla petizione è già da molto tempo all'attenzione dell'Amministrazione regionale, come dimostra la cospicua documentazione agli atti sul lavoro già avviato nelle precedenti legislature. Ha reso noto che negli ultimi tre Accordi di Programma Quadro (i cosiddetti APQ) sottoscritti con RFI e i Ministeri competenti è sempre stata inserita, su richiesta della Regione, la realizzazione dell'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea, che rimane quindi un progetto di primario interesse per la Regione. Ha precisato che l'elettrificazione tuttavia non risolverebbe da sola i problemi legati ai tempi di percorrenza della tratta, in quanto permetterebbe unicamente di evitare la rottura di carico a Ivrea o a Chivasso, poiché i limiti dell'Aosta-Torino sono molteplici: il binario è unico e questo consente il passaggio solo di un certo numero di treni e non permette di recuperare i ritardi (quindi, in alcuni tratti sarebbe auspicabile prevedere un raddoppio del binario); diversi punti del tracciato sono molto tortuosi o passano in zone a rischio idrogeologico e quindi occorrerebbe immaginare delle varianti (ad esempio, tra Verrès e Châtillon); la linea è fortemente interessata dalla presenza di passaggi a livello, che impongono una riduzione della velocità del treno e che andrebbero quindi rimossi (da Pont-Saint-Martin a Chivasso si contano 51 passaggi a livello); in corrispondenza di molte stazioni ferroviarie sono stati aboliti gli scambi e i doppi binari che, unitamente all'adozione del sistema di controllo automatico della velocità dei treni, determinano ulteriori rallentamenti sul percorso. Ha informato che la realizzazione degli interventi suddetti permetterebbe di ottenere una linea ferroviaria efficiente, ma che, alla loro ultimazione, il risparmio dei tempi di percorrenza rispetto alla situazione attuale non sarebbe superiore a 36 minuti, a fronte però di investimenti finanziari cospicui - superiori ad un miliardo di euro - in quanto, oltre ai lavori di elettrificazione, di varianti del tracciato, di ottimizzazione delle geometrie di binario e di adeguamento delle curve, per avere una linea davvero efficiente sarebbero necessari ulteriori interventi, quali: l'eliminazione dei passaggi a livello, l'acquisto di nuovo materiale rotabile, l'eventuale raddoppio della linea, la messa in sicurezza delle stazioni e la realizzazione di alcuni sottopassi.
L'Assessore Marguerettaz ha posto l'accento sul fatto che, per quanto riguarda la realizzazione della lunetta di Chivasso, al momento non vi sono dichiarazioni ufficiali, né determinazioni certe da parte degli attori interessati - in primis RFI cui sono già stati assegnati dallo Stato gli stanziamenti indicati dalla legge finanziaria 2006 - in merito al fatto che questo progetto non sia più un intervento prioritario. Ha reso noto che, rispetto ai costi dell'elettrificazione, occorre anche tenere conto della necessità di realizzare tre sottostazioni, da localizzare nei comuni di Hône, Fénis e Saint-Christophe, e di dover procedere al rifacimento di tutte le gallerie per poter inserire un pantografo, indispensabile per la trasmissione della corrente elettrica al treno, con particolare attenzione per le gallerie di Montjovet e di Ivrea. L'Assessore ha evidenziato che, per quanto riguarda il reperimento delle risorse finanziarie, fondamentali per attuare i vari interventi legati all'elettrificazione della linea Ivrea-Aosta, si renderà necessario considerare, nell'ambito dei prossimi APQ, un adeguato finanziamento da parte dell'Amministrazione statale, che peraltro in passato ha finanziato l'elettrificazione della tratta da Chivasso ad Ivrea. Ha ricordato che l'Amministrazione regionale, sin dai primi documenti di programmazione avviati con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, ha sostenuto la necessità di un potenziamento della linea anche in un'ottica di interventi in prospettiva per un futuro collegamento ferroviario internazionale Aosta-Martigny. Ha informato che, rispetto alla linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, è in fase di ultimazione uno studio, finanziato con fondi Par-FAS, che permetterà di avviare ulteriori confronti politici in merito. Ha anticipato che nei prossimi mesi verrà valutata con i sottoscrittori dell'APQ l'opportunità di procedere con la progettazione preliminare della variante del tratto ferroviario Verrès-Châtillon.
Il 24 maggio la commissione ha effettuato l'audizione del Direttore della Direzione Asse Orizzontale di RFI, ingegner Iacono, e del Direttore regionale del Piemonte e Valle d'Aosta di Trenitalia, dott. Gregorio.
L'ingegner Iacono ha ricordato che la problematica inerente alla tratta ferroviaria Chivasso-Aosta si è accentuata nel momento in cui l'autorità giudiziaria ha vietato il passaggio dei mezzi diesel nel passante ferroviario di Torino. Ha rammentato che sono stati effettuati diversi incontri con i responsabili delle Regioni Piemonte e Valle d'Aosta e con i pendolari, al fine di convenire un modello di esercizio che consentisse un miglioramento del servizio e la cui validità è stata confermata, in questo periodo, dai dati connessi alla puntualità dei treni. Ha riferito che è in fase di completamento la progettazione preliminare per l'elettrificazione della tratta Ivrea-Aosta, precisando che sono al vaglio due soluzioni: una senza variante, per un costo presunto di 85.000.000 di euro, ed una con variante, tra Verrès e Châtillon, la cui progettazione sarà conclusa entro il mese di giugno. Ha precisato, inoltre, che attualmente non vi è la disponibilità finanziaria per procedere all'elettrificazione della linea ed ha ipotizzato che la Regione potrebbe farsi carico della spesa, in considerazione del fatto che si tratta di una linea di natura prettamente regionale. Ha illustrato le differenze tra la progettazione senza e con variante, evidenziando che quest'ultima ha dei costi di circa quattro volte superiori rispetto alla soluzione senza variante. Ha informato, in risposta ad un quesito specifico, che RFI, tenendo conto della situazione complessiva, ritiene percorribile la soluzione dell'elettrificazione senza variante, ma ha aggiunto che le determinazioni in merito dovranno essere adottate nell'ambito dell'APQ. Relativamente alla questione della lunetta di Chivasso, ha ribadito che la decisione non spetta a RFI e che la problematica dovrà essere dibattuta all'interno dell'APQ tra i diversi sottoscrittori. Ha fornito infine alcune informazioni in merito alle rotture di carico, alle sottostazioni e alle possibilità di ridurre i tempi di percorrenza della tratta Aosta-Torino.
Il dott. Gregorio ha illustrato le modalità del collegamento attualmente in funzione nella tratta ferroviaria Aosta-Torino, evidenziando che, rispetto alla situazione precedente, si sono riscontrati dei miglioramenti per quanto riguarda la puntualità dei treni; ha inoltre ricordato come nell'ultimo periodo il numero dei reclami dei passeggeri sia notevolmente diminuito. Ha riferito che l'elettrificazione della linea consentirebbe una migliore utilizzazione del materiale rotabile a disposizione dell'azienda e che l'impiego dei treni elettrici potrebbe ridurre i tempi di percorrenza della tratta, in quanto sono più performanti rispetto ai treni diesel e si eviterebbe il cambio del treno a Chivasso o ad Ivrea. Ha informato infine, relativamente alla problematica della pulizia dei treni, che Trenitalia ha in corso un contenzioso con la precedente ditta affidataria del servizio e che con l'utilizzo del materiale Minuetto il livello di decoro e di pulizia dei treni è migliorato, seppure vi siano stati alcuni reclami da parte degli utenti relativamente alla loro capienza.
Il 31 maggio la commissione ha effettuato l'audizione dell'Assessore regionale al bilancio, del rappresentante della Chambre - all'interno della quale gravitano ADAVA e Confindustria -, dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori e dei rappresentanti del Consiglio permanente degli enti locali.
L'Assessore Lavoyer ha fornito delle informazioni in merito ai dati di bilancio riferiti ai servizi ferroviari di interesse regionale, evidenziando in particolare che nel bilancio per il triennio 2011- 2013 sono previsti:
- nell'unità previsionale di base "infrastrutture per mobilità e reti-trasporti su rotaia" 1.392.000 euro annui, a titolo di spese correnti destinate alla gestione ed allo sviluppo del trasporto ferroviario e 200.000 euro annui a titolo di investimenti per i trasporti ferroviari;
- nei fondi globali 23.000.000 di euro, quale concorso finanziario della Regione per l'assunzione di oneri per l'esercizio di funzioni statali relative ai servizi ferroviari di interesse locale, come previsti dalla legge di stabilità per il 2011.
Ha ricordato che in materia di trasporto ferroviario lo Stato ha emanato delle norme di attuazione sulla base delle quali, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, con accordo di programma tra i Ministeri e la Regione "sono individuate le risorse finanziarie, umane, strumentali ed organizzative necessarie a garantire un livello di erogazione dei servizi almeno pari a quello delle Regioni viciniori". Ha aggiunto che nella legge finanziaria dello Stato per gli anni 2007-2008 era stato previsto uno stanziamento di 40.000.000 di euro per l'attuazione degli interventi stabiliti dall'APQ sottoscritto nel 2008, che prevedeva la realizzazione della lunetta di Chivasso ed il progetto di elettrificazione della tratta, a cui non è ancora stato dato seguito.
La signora Perucca ha auspicato che quanto prima si pervenga ad una soluzione dell'annosa situazione del trasporto ferroviario nella tratta valdostana, per ottenere dei benefici anche dal punto di vista turistico, considerato che ad oggi il treno è il mezzo di trasporto che non viene utilizzato dai turisti per raggiungere la nostra Regione. Ha evidenziato la necessità di porre rimedio al più presto allo stato di degrado totale in cui versa la zona di arrivo dei treni alla stazione ferroviaria di Aosta, che presenta un'immagine non positiva della città. Ha sottolineato che anche la Chambre, nell'ambito della quale sono rappresentate in modo trasversale tutte le aziende operanti sul territorio regionale, auspica che venga conseguita una soluzione positiva rispetto ai problemi del trasporto ferroviario. Ha sottolineato infine i limiti della tratta ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, che non permette di raggiungere le importanti località turistiche dell'Alta valle e delle vallate laterali.
La signora Pirovano ha messo in evidenza il fatto che i disservizi tecnici e l'arretratezza del trasporto ferroviario valdostano hanno effetti negativi anche per il settore industriale, sia per quanto riguarda i lavoratori pendolari che lavorano nelle industrie e che ogni giorno devono far fronte ai disagi legati all'inaffidabilità del servizio e ai tempi di percorrenza della tratta ferroviaria, sia per le stesse aziende, per mancanza sul territorio regionale di un trasporto merci efficiente che, invece, se sviluppato, potrebbe influire in modo positivo sulle politiche di investimento delle stesse.
I rappresentanti sindacali Fuggetta e Pavoni hanno espresso un giudizio positivo in merito ad un'eventuale elettrificazione della tratta ferroviaria Ivrea-Aosta-Pré-Saint-Didier, che ritengono essere il primo intervento urgente da attuare sulla linea, in quanto l'attuale modello di esercizio, che prevede una rottura di carico ad Ivrea o a Chivasso, provoca dei notevoli disagi agli utenti. Hanno evidenziato l'esigenza di intraprendere gli opportuni accordi, sia in ambito nazionale che comunitario, per conseguire i necessari finanziamenti per la realizzazione di tale opera.
I rappresentanti delle associazioni dei consumatori, Albertinelli, Polito, Siciliano e Siracusa, hanno affermato che il miglioramento del trasporto ferroviario sulla tratta valdostana rappresenta un obiettivo basilare da raggiungere. Hanno evidenziato situazioni e problematiche riscontrate dagli utenti della tratta in questione, dovuti in particolare alla rottura di carico a Ivrea e a Chivasso, e la necessità di procedere all'elettrificazione della linea affinché la Regione non rimanga scartata rispetto ai grandi tracciati nazionali ed internazionali.
Il sig. Albertinelli ha sottolineato che la raccolta delle firme per la petizione in oggetto può rappresentare un segnale di sensibilità locale di cui tenere conto e del quale l'Amministrazione regionale potrà farsi portavoce presso i competenti organi istituzionali dove far valere le sue richieste.
Il Sindaco di Saint-Christophe, Cheney, ha manifestato forti perplessità in merito alla futura realizzazione di una sottostazione ferroviaria - che occuperà all'incirca 5.000 metri quadrati di terreno - nel territorio del comune di Saint-Christophe annunciata da RFI, in quanto ritiene che sia in contrasto con il piano regolatore e con il piano acustico del Comune. Devo anche sottolineare, a questo proposito, che in IV Commissione è stata trasmessa la petizione che alcuni cittadini di Saint-Christophe hanno presentato per una delocalizzazione rispetto alla previsione della sottostazione nel comune di Saint-Christophe ed in merito è stata trasmessa sempre in IV Commissione una delibera del Consiglio comunale di Saint-Christophe a sostegno dell'iniziativa.
Il Sindaco di Hône, Bertschy, ha comunicato che, rispetto al progetto di elettrificazione della tratta, nell'estate 2010 i Comuni valdostani hanno ricevuto una proposta di RFI, trasmessa con una procedura informatizzata, contenente delle tavole progettuali relative anche alla realizzazione di alcune sottostazioni ferroviarie. Ha aggiunto che gli enti locali non intendono stoppare la realizzazione del progetto di elettrificazione, ma è necessario che RFI fornisca quanto prima gli opportuni chiarimenti tecnici in merito, tenendo in considerazione i piani regolatori approvati dai singoli Comuni interessati.
Il 13 giugno, infine, la commissione ha terminato le audizioni con un confronto con l'Assessore Marguerettaz, il quale ha reso noto che, rispetto a quanto evidenziato nel corso della riunione del 10 maggio, vi è un elemento di novità rappresentato dal fatto che l'8 giugno si è riunita la Conferenza di servizi nell'ambito del procedimento di valutazione di impatto ambientale in merito alla lunetta di Chivasso e che, in tale occasione, la posizione del nuovo Sindaco del Comune piemontese sulla suddetta infrastruttura è risultata ancora più contraria rispetto a quella del Sindaco dell'amministrazione precedente. Ha, quindi, sottolineato che la realizzazione della lunetta di Chivasso al momento rimane ancora un'ipotesi e, se verrà realizzata, lo sarà in tempi molto lunghi, in quanto le soluzioni prospettate, benché abbiano ottenuto il placet degli organi tecnici, si scontrano con le esigenze del territorio che ha delle sensibilità diverse. Se, invece, si abbandonasse tale progetto e si volessero destinare i fondi già stanziati ad altre finalità, sarebbe necessaria una nuova decisione nell'ambito dell'attuale APQ interregionale stipulato dalla Regione Valle d'Aosta con il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture, la Regione Piemonte e RFI.
L'Assessore ha fatto presente che risulta fondamentale intraprendere un'azione corale del Consiglio regionale, per avere una voce univoca della maggioranza e dell'opposizione, al fine di cercare di dare una soluzione concreta alla problematica, consci però del fatto che la realizzazione delle infrastrutture necessarie non avverrà in tempi brevi, che i costi da sostenere saranno importanti e che, riguardo alla costruzione delle sottostazioni, i sindaci dei comuni valdostani interessati esprimono al momento la loro contrarietà e, comunque, la necessità di adeguare i piani regolatori comunali. Ha quindi sottolineato la necessità di adottare nel frattempo alcune azioni importanti, quali: verificare se esistano soluzioni immediate per eliminare le rotture di carico immaginando l'adozione di tecnologie diverse, come per esempio di treni bimodali, che hanno una trazione sia diesel sia elettrica; accelerare contestualmente il trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione in materia ferroviaria, così come previsto dalle norme di attuazione emanate in materia nell'ottobre 2010. Ha infine sostenuto che, se si vogliono interventi massicci sulla linea Aosta-Torino, è necessario puntare ad una sua internazionalizzazione, e quindi dedicare la necessaria attenzione al progetto del collegamento ferroviario Aosta-Martigny.
Sulla base delle numerose audizioni effettuate e dei confronti sviluppatisi, la IV Commissione, a maggioranza, ha deciso di concludere i lavori formulando alcune considerazioni. È emerso che la situazione della tratta ferroviaria a servizio della comunità valdostana è estremamente problematica: il binario unico, il percorso tortuoso - che in alcuni tratti attraversa zone a rischio idrogeologico -, l'elevato numero di gallerie e passaggi a livello e i ridotti punti d'incrocio in stazione, con l'assenza di elettrificazione tra Aosta e Ivrea, rappresentano solo alcune delle criticità che affliggono tale linea. A tutto ciò si è aggiunto il nuovo modello di esercizio in vigore dal 6 marzo scorso che, prevedendo una rottura di carico, vale a dire il cambio del treno ad Ivrea e Chivasso, ha portato ad un ulteriore allungamento dei tempi di percorrenza - già piuttosto elevati - della tratta Aosta-Torino. I problemi della linea ferroviaria sono da sempre all'attenzione dell'Amministrazione regionale che, considerando l'ammodernamento dei collegamenti ferroviari un obiettivo prioritario per migliorare le relazioni della Regione e rafforzare la sua posizione nel contesto europeo, attribuisce al collegamento ferroviario tra i due capoluoghi di Regione un ruolo fondamentale.
Nell'ambito degli ultimi accordi di programma quadro stipulati con la Regione Piemonte, i Ministeri competenti e RFI - che è la società del Gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce l'infrastruttura ferroviaria nazionale -, è stata inserita la realizzazione dell'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea, per la quale sono al vaglio due ipotesi alternative: la prima, con un costo presunto di oltre 300.000.000 di euro, è quella che prevede la realizzazione di una variante tra Châtillon e Verrès per bypassare le gallerie presenti; la seconda, senza variante, ha un costo ipotizzato superiore a 85.000.000 di euro. Tra gli interventi previsti per il miglioramento del sistema di trasporto ferroviario Aosta-Torino rientra anche quello concernente la cosiddetta "lunetta" di Chivasso - vale a dire il by-pass ferroviario per il collegamento diretto della linea Chivasso-Aosta con la linea Torino-Milano - per il quale tuttavia ad oggi permane un grosso interrogativo. La realizzazione di tale opera, infatti, seppur prevista negli accordi di programma quadro già sottoscritti e per la quale lo Stato ha ormai stanziato le risorse finanziarie, è fortemente contrastata dalla comunità chivassese.
Nel quadro delineato si inserisce anche il progetto della direttrice ferroviaria del Gran San Bernardo, vale a dire il collegamento internazionale Aosta-Martigny, per il quale appare opportuno mantenere un'elevata attenzione; tale collegamento, infatti, potrebbe suscitare l'interesse di ampie parti del territorio del nord ovest italiano, così come della corrispondente parte della confederazione elvetica, se non addirittura di altre regioni ben più lontane. Ed è coinvolgendo interessi sovraregionali e internazionali che si può ipotizzare di riuscire ad ottenere i finanziamenti necessari per un radicale e definitivo miglioramento del trasporto che si avrebbe solo con una nuova ferrovia.
Per una risposta ai disagi che quasi ogni giorno affliggono gli utenti della linea ferroviaria valdostana, l'intervento di elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea parrebbe essere il più idoneo, anche se i costi, i tempi di realizzazione e le ricadute sul territorio, in particolar modo per quanto riguarda il numero e le dimensioni delle sottostazioni elettriche, devono essere ancora ben definiti. Non va tuttavia dimenticato che questa opera, da sola, non potrà porre rimedio a tutti i limiti del tracciato; sarà quindi indispensabile operare su più fronti, in modo da compiere ogni azione utile allo scopo. In particolare, si renderà necessario:
- valutare le misure più rapide per migliorare il servizio, come ad esempio l'impiego di treni bimodali;
- dare nuovo impulso alle attività previste con gli accordi di programma fino ad oggi sottoscritti e adoperarsi presso i Ministeri competenti per ottenere la copertura finanziaria degli interventi previsti nelle sezioni programmatiche di tali accordi;
- dare rapida attuazione al passaggio di competenze in materia, in modo da poter migliorare la qualità del servizio fornito, al limite anche attraverso la sua gestione da parte di operatori privati.
Per quanto riguarda invece la tratta Aosta-Pré-Saint-Didier, si ritiene preferibile, prima di avviare qualunque intervento, chiarire scenari, obiettivi e strategie per questo collegamento, anche sulla base dei risultati degli studi in via di ultimazione e svolgere un'attenta analisi costi-benefici visto il suo attuale sottoutilizzo.
Concludo questo mio intervento ricordando che, su questo tema inerente la ferrovia ed il trasporto ferroviario, le forze politiche di maggioranza, attraverso i loro Capigruppo, hanno condiviso una proposta di risoluzione che propongono al Consiglio, e che declina con maggiore precisione le iniziative da intraprendere e le azioni politiche conseguenti. Grazie.
Presidente - La discussione è aperta.
La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.
Qualche riflessione, qualche considerazione...i gruppi ALPE e PD hanno presentato una risoluzione in merito. Abbiamo seguito attentamente in IV Commissione tutte le varie audizioni e, insieme ai colleghi del Partito Democratico, non abbiamo condiviso le considerazioni finali del documento presentato dalla IV Commissione. Abbiamo analizzato le conclusioni in maniera più marcata o - come si direbbe in gergo - meno retorica e più schierata a favore di una scelta possibilmente netta, perché riteniamo che si debba dare un mandato, magari diluito in un tempo ragionevole, ma chiaro e, a nostro avviso, senza fronzoli, se possibile.
Secondo noi, così come lo chiedono i 3.500 firmatari, la politica non può esimersi dal fissare come prima priorità l'elettrificazione della nostra linea; le altre scelte non possono che essere secondarie o semplicemente dei ripieghi senza coraggio, sapendo che l'elettrificazione non è l'unica soluzione. È una soluzione a portata di mano, così come è stato esplicitato in commissione più volte, sia da un punto di vista tecnico che finanziario - parliamo di circa 85-90.000.000 di euro - e il progetto è già stato validato con tempi di realizzazione abbastanza rapidi. L'impiego di treni elettrici riduce i tempi di percorrenza, soprattutto risolve il problema dell'inquinamento, da una parte, azzera la cosiddetta "rottura di carico", il dover comunque cambiare treno a Ivrea o a Chivasso, e consente una migliore utilizzazione del materiale rotabile. Naturalmente sono da individuare con i Comuni interessati le ubicazioni delle future tre sottostazioni, Comuni che si sono resi disponibili a ricercare soluzioni compatibili con i loro piani regolatori, nell'ottica di un corretto utilizzo del loro territorio. Sicuramente sono da mettere in conto sacrifici e bisognerà affrontare anche diversi disagi per arrivare ad avere una ferrovia normale. Nel frattempo si dovranno dedicare energie e risorse alla progettazione ed alla realizzazione, dove è possibile, del raddoppio dei binari di alcune linee.
A proposito di trasporti, faccio un inciso: l'utilizzo del mezzo privato è sempre più costoso, in questo momento di difficoltà, fra spese di acquisto, costi molto alti di gestione, costo del carburante, costo dell'autostrada e comunque maggiori rischi connessi e, anche ecologicamente, è sempre meno sostenibile. Pensiamo anche a questo, e a non limitarci ad immaginare come utilizzatori del treno studenti e pendolari delle superiori, universitari e anziani, ma tutti coloro che hanno necessità di spostarsi quotidianamente o meno, compresi i turisti in visita nella nostra regione, sono potenziali fruitori di un mezzo più efficiente e confortevole, meno costoso e - ribadisco - rispettoso dell'ambiente. Una tratta ferroviaria puntuale, pulita, gradevolmente inserita nell'ambiente, rappresenta realmente un'alternativa alla strada statale e all'autostrada, lungo l'asse centrale della Valle, e garantirebbe anche un ottimo collegamento con gli aeroporti di Torino, Milano, e forse un domani potrebbe anche servire quello di Aosta. Ho fatto il pendolare per due anni verso Monza e per cinque verso Torino cica 15 anni fa e conosco i limiti dei collegamenti attuali abbastanza bene da ex pendolare. Una scelta diversa andava probabilmente fatta diversi anni fa, ma questo non è avvenuto.
Oggi comunque si può compiere una scelta coraggiosa, che potrebbe, nel giro di poco tempo, permettere a tante persone che lavorano nella vallata centrale di lasciare il loro mezzo privato in fondo alla propria vallata laterale ed utilizzare l'alternativa. Parlo realmente di crisi e non solo di alternativa di trasporto; sembrerebbe un sogno, invece potrebbe essere una realtà se c'è la volontà collegiale e determinata del Consiglio regionale e della Giunta. Ridare slancio al trasporto sulla nostra tratta ferroviaria significa in prospettiva investire sullo sviluppo della nostra Regione, aprire nuove opportunità, incoraggiare i turisti a raggiungere le nostre località con un mezzo efficiente, possibilmente silenzioso ed ecologico. Non è sufficiente scrivere sulla carta l'elenco delle buone intenzioni, rimarrebbero tali; bisogna invece sostenere con determinazione e convinzione ai diversi livelli l'opera, interagire con la Regione Piemonte, con RFI, e mettere in campo le disponibilità economiche comunque ingenti. Ognuno di questi aspetti è strettamente legato all'altro, altrimenti si parlerebbe di aria fritta o di buoni propositi finiti in un cassetto. Il boccino in questo momento è sul tavolo; adesso, 14 luglio 2011, nell'aula di questo Consiglio, vorremmo capire se è una priorità per tutto il Consiglio e per questa maggioranza.
Ho letto attentamente la risoluzione presentata dalle forze di maggioranza...non vedo tutta questa determinazione, non vedo tutta questa volontà di mettere nero su bianco un cambio di marcia! Vorremmo capire una volta per tutte se c'è la determinazione di reperire le risorse statali, regionali o il dibattito si ferma sui paragoni con altre Regioni, in cui lo Stato ha finanziato l'opera al cento per cento, come più volte ho sentito in commissione, oppure - questa è una proposta del gruppo ALPE e del PD - visto che siamo una Regione autonoma e la comunità tutta necessita di questa opera importante e necessaria, forse, dico "forse", è giunta l'ora di rivedere la scala delle priorità e bloccare le risorse necessarie ad una degna compartecipazione finanziaria all'investimento. Noi pensiamo di sì; se oggi il Consiglio approva un documento che in calce alle premesse riporta nero su bianco l'intenzione della Regione di compartecipare alle spese per l'elettrificazione della tratta ferroviaria valdostana, mi permetto di dire che stiamo ponendo le basi per un cambiamento di rotta, di cui ci sarà grata gran parte della comunità e anche le future generazioni. A mio avviso, autonomia vuol dire poter scegliere liberamente strade nuove e diverse verso cui indirizzare il nostro futuro. È proprio il momento in cui la politica deve scegliere, non solo avere le buone intenzioni, ma magari mettere nero su bianco una reale compartecipazione finanziaria. Grazie.
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Vorrei anzitutto ringraziare il Presidente della IV Commissione per il lavoro svolto; non abbiamo condiviso la conclusione della relazione, per la quale ne auspicavamo una più netta e chiara, ma l'approfondimento e gli elementi di valutazione che abbiamo ascoltato e sui quali abbiamo lavorato sono stati esaustivi.
La questione, come ben sappiamo, viene da lontano. Il tratto ferroviario Aosta-Ivrea risale al 1886, mentre quello Aosta-Pré-Saint-Didier al 1929. Dal 1914 fino al 2002 la gestione è stata in mano al Genio ferrovieri, fino a quando la centralizzazione della gestione elettronica del traffico non ha definitivamente smilitarizzato la linea. Dal 2000 al 2002 gli ingenti danni dell'alluvione forzano l'interruzione del servizio per le riparazioni, che vengono fatte senza prevedere un progetto di ammodernamento e di elettrificazione, forse anche a seguito di una storia travagliata e di un soggetto di gestione diverso da quella di molti altri territori della nostra tratta ferroviaria, e presenta oggi un arretramento strutturale molto grave. Il combinato disposto della mancanza di fondi della prevalenza del trasporto su gomma, anche a seguito dei buoni benzina, ed una certa tendenza a sottovalutare i vantaggi del trasporto pubblico ferroviario, hanno determinato una situazione ormai insostenibile.
Diversi accordi di programma con lo Stato sono rimasti lettera morta fino al 2007, quando nella finanziaria del Governo Prodi, anche per merito dei Parlamentari di allora, Nicco e Perrin, vengono stanziati 40.000.000 di euro per l'ammodernamento della linea. Intanto viene elettrificata la tratta Chivasso-Ivrea, senza prevedere l'eliminazione dei passaggi necessari per poter aumentare la velocità di crociera e diminuire i tempi di percorrenza. La Regione Valle d'Aosta, invece, si impegna su questo fronte eliminandone molti, ma non sull'elettrificazione. A partire da una mera considerazione di un supposto miglioramento nei tempi di percorrenza di dieci minuti, si decise di utilizzare quei 40.000.000 per finanziare il cosiddetto progetto della "lunetta" di Chivasso, che consiste in un raccordo ferroviario da costruire ad ovest di Chivasso per collegare direttamente i treni che provengono dalla Valle d'Aosta a Torino, evitando la sosta nella stazione di Chivasso, che incide sui tempi di percorrenza fra 6 e 8 minuti. Il progetto ha subito numerose modifiche e, dopo essere stato bocciato nella verifica di impatto ambientale dai tecnici della Regione Piemonte per ben tre volte, ha avuto l'approvazione. Oggi, il tracciato proposto, più che una lunetta...è diventato un serpente di due chilometri con curve e rallentamenti che vanificano i miglioramenti!
La questione precipita nel 2010 e nei primi mesi di quest'anno, quando all'accumularsi dei ritardi, dei disservizi e dei disagi si aggiunge il divieto imposto dall'autorità giudiziaria di attraversare la nuova stazione sotterranea di Porta Susa: i treni diesel in partenza dalla Valle d'Aosta non possono più arrivare a Torino. Le ragioni del divieto sono ovvie, ma non vanno dimenticate anche ai fini della salvaguardia dell'ambiente valdostano. I locomotori diesel inquinano pesantemente l'ambiente circostante e, nonostante nella stazione di Porta Susa siano stati previsti potenti ventilatori per disperdere i fumi, già dai primi giorni di servizio della nuova stazione scattano gli allarmi. Anche i Minuetti diesel, ma con una tecnologia più moderna ed efficiente, non rientrano nei parametri. Per un certo periodo si provvede a cambiare il locomotore da diesel ad elettrico nella stazione di Chivasso, ma la procedura risulta complessa, i disagi non diminuiscono e l'operazione a Chivasso diventa pian piano insostenibile.
La soluzione temporanea prospettata da Trenitalia è quella di implementare un modello di servizio che prevede una rottura di carico mista ad Ivrea ed a Chivasso, tradotto: non si può andare da Aosta a Torino sullo stesso treno, ma bisogna cambiare con coincidenze parzialmente protette. Alla stazione di Ivrea e, in alcuni casi, nella stazione di Chivasso vengono concentrati i treni Minuetto sul tratto Ivrea-Aosta, vengono destinati dei treni elettrici più moderni e veloci su quella Ivrea-Torino e viene aggiunta la fermata a Nus. Sul modello proposto si innescano dure polemiche, in particolare gli strali dell'Assessore Marguerettaz, che chiede - prendendosela con Trenitalia e con i pendolari di Ivrea - che tutte le rotture di carico siano fatte a Chivasso. La cronaca di questi mesi ci racconta di un cambio di treno ad Ivrea veloce ed efficiente e di una soluzione a Chivasso ben più disagevole con l'obbligo di cambiare binario, attraversando a piedi la linea ferroviaria fra la banchina n. 5 e quella n. 6...lamentele, disinformazione e caos! Comunque, rispetto a gennaio-febbraio, dai rilievi di Trenitalia e dei comitati dei pendolari, la situazione sembra migliorare sensibilmente sul versante dell'affidabilità del servizio, dei disagi e della qualità del viaggio, ma con un prezzo in termini di tempi; oggi, per andare da Aosta a Torino in treno, occorrono dalle due alle due ore e un quarto.
La questione vera è quella strutturale: i mancati investimenti del passato hanno portato ormai ad un punto di rottura, la rete ferroviaria valdostana è diventata incompatibile con la rete nazionale a causa della mancata elettrificazione del binario unico e della morfologia del tracciato della nostra linea ferroviaria e, oggettivamente, fra le più arretrate del Paese, anche confrontandola con territori geograficamente ed economicamente simili. Senza tirare in ballo il Trentino Alto Adige, Francia e Svizzera, ma guardando alle scelte fatte nei territori montani della Lombardia o del Veneto, il confronto è sconfortante! È evidente che la questione principale è l'elettrificazione, questo è l'ostacolo principale alla connessione diretta con il resto del Paese, alla possibilità di usufruire di tutte le opportunità e le potenzialità tecnologiche che i moderni treni possono offrire e alle possibilità di modulare orari e servizi in coerenza con le tratte nazionali. Esiste poi la necessità di superare le limitazioni dovute al binario unico: questo obbliga i treni a soste forzate per permettere l'incrocio con il convoglio che viene dalla direzione opposta. Un raddoppio selettivo, ovvero solo dove serve e dove è possibile, permetterebbe senza un costo eccessivo di costruire un piano orari ed un sistema di coordinamento dei convogli in grado di diminuire notevolmente i tempi di percorrenza. E, ancora, piccole migliorie ed un piano di modifica del tracciato per eliminare e rettificare curve e rallentamenti porterebbe ad un ulteriore guadagno. Questa non è la lunetta di Chivasso, è la priorità!
Un discorso ulteriore va fatto poi sul tratto Aosta-Pré-Saint-Didier; è vero che l'utilizzo attuale da parte dei valdostani non giustifica i costi della linea, ma è necessario chiedersi perché, non solo pensare a chiusure dalle quali poi non si torna indietro! La Aosta-Pré-Saint-Didier può essere un'importante risorsa, in particolare pensando allo sviluppo turistico dell'Alta Valle di questi anni, alle potenzialità future ed al servizio che essa compie nei confronti dei lavoratori verso Aosta. Occorre promuovere una seria analisi, ma soprattutto occorre immaginare come sarà l'Alta Valle nei prossimi anni e coinvolgere le amministrazioni locali e le popolazioni: ci interessa ancora un servizio di trasporto pubblico, magari alleggerito e più frequente, sul modello metropolitano che diminuisca la congestione del traffico alle porte di Aosta e che si coordini con il ripensamento dei flussi della città? Ci interessa immaginare uno sviluppo della presenza turistica di Aosta e della Valle che dalla città favorisca lo spostamento dei turisti nei poli attrattivi del territorio? A noi pare che questo sia lo spirito della petizione che il Comitato Pendolari Stanchi Valle d'Aosta ci ha proposto e che, come Partito Democratico, abbiamo appoggiato e sostenuto: scegliere l'elettrificazione come chiave di volta per un progetto complessivo e di ammodernamento e di sviluppo dell'intera Valle, avendo come faro non gli ostacoli o i problemi che pure ci sono, ma l'obiettivo. A volte, caro Assessore, è parso che i suoi commenti fossero improntati a cercare cause ostative, le difficoltà, gli ostacoli per non fare, anziché per fare.
La petizione è per tutti noi l'occasione per dimostrare ai cittadini che le istituzioni e la politica vogliono fare, indicano anzitutto obiettivi e traguardi, e poi pianificano e mobilitano le risorse che servono per raggiungerli. Il progetto RFI è un buon progetto e, come PD, ci sentiamo di dare fiducia ad una grande azienda che, se nel passato può aver deluso, oggi ci pare stia seriamente investendo energie e competenze sul nostro territorio ad un costo minimo. Il progetto, che ricordiamo ha già passato tutte le valutazioni tecniche degli uffici tecnici delle Regioni Valle d'Aosta e Piemonte e del Ministero, ci permette di elettrificare la linea e di approfondire il percorso dei lavori che traccia per raggiungere con cognizione di causa gli ulteriori ammodernamenti necessari. Questo progetto - è stato ribadito da Orazio Iacono, responsabile RFI per tutto il nord Italia, in commissione - è un progetto aperto, non esiste alcun vincolo, né preclusione, a concertare con gli enti locali e con i cittadini che hanno sollevato obiezioni tecniche...peraltro non potrebbe essere diversamente!
Va detto che anche i Comuni che hanno sollevato obiezioni, nel farlo hanno dichiarato il loro consenso e la loro collaborazione per ottenere l'obiettivo più grande dell'ammodernamento della ferrovia. Collaborazione e consenso, vale la pena ricordarlo, sono stati formalmente dichiarati da tutta la società civile valdostana: Confindustria, CGIL, CISL, UIL, SAVT, l'Associazione degli albergatori, le associazioni dei consumatori e quelle della promozione sociale e del volontariato; tutti, nelle audizioni che ha svolto la commissione nelle occasioni pubbliche, hanno ribadito il loro favore nei confronti del progetto di elettrificazione. Vorrei ricordare in particolare il documento di Confindustria con l'analisi delle ricadute negative della mancata elettrificazione per il nostro sistema produttivo e l'auspicio che l'ammodernamento proposto possa portare alla costruzione di un vero sistema di trasporto merci. E ancora l'intervento dei sindacati e dei consumatori, che hanno evidenziato i vantaggi sociali del trasporto pubblico ferroviario e quello del Presidente degli albergatori per le ricadute sul turismo. La proposta dell'elettrificazione non è, quindi, soltanto dei 3.600 cittadini che hanno sottoscritto in un mese la petizione, ma di una larghissima fascia di soggetti di cui questo Consiglio deve tener conto. D'altra parte anche la maggioranza della commissione se n'è resa conto, anche se poi ha ritenuto di non proporre al Consiglio una scelta netta: ecco perché abbiamo votato contro la relazione finale.
Gli oppositori dell'elettrificazione oppongono l'obiezione delle risorse economiche; si tratta - si dice - di una competenza statale e quindi è lo Stato che deve fornire i soldi. Se la Valle d'Aosta avesse aspettato lo Stato per costruire il suo sviluppo...credo sia chiaro a tutti quale valore assumerebbe la nostra autonomia! Ancora: si sostiene che 80.000.000 di euro in tre anni, ma per le cose che abbiamo detto facciamo pure cifra tonda, che 100.000.000 di euro in tre anni per l'elettrificazione siano troppi soldi per una regione piccola come la nostra...per una regione piccola, che ha un bilancio di 1.700.000.000 e che ha chiuso il 2010 con un avanzo di 128.000.000...qui l'obiezione non regge! E poi c'è chi dice che non è giusto spendere dei soldi per una struttura che rimarrebbe proprietà di altri. E chi lo ha detto? Per quale motivo non si potrebbe fare un accordo con RFI e con Trenitalia? E, visto il passaggio di competenze del federalismo e le caratteristiche dell'autonomia valdostana, immaginare una forma societaria nuova, una sorta di società ferroviaria valdostana, dove riunire le infrastrutture e la gestione delle stesse...sarebbe una cosa strana? È evidente che in questa situazione di crisi economica con un Governo nazionale devastante sul piano politico-amministrativo come quello che ci ritroviamo, e con il PdL che lo governa attraverso le lotte, è ben difficile pensare che qualche accordo o "accordicchio" mediato dai solerti rappresentanti valdostani del centro-destra, possa sortire qualche effetto...quindi siamo seri! È molto più logico, per il bene dei valdostani, immaginare di recuperare in casa le risorse che servono, magari chiedendo un contributo sostanzioso alla Regione Piemonte o allo Stato, dicendo con chiarezza che i fondi destinati alla lunetta vanno impiegati per l'elettrificazione e facendo ognuno la propria parte.
Alla fine il nodo vero è la mancanza di una visione globale del problema: la Regione Valle d'Aosta e la Regione Piemonte, i Comuni del Canavese e lo Stato non hanno trovato la forza di sedersi ad un tavolo e cercare un quadro comune; lo dimostrano tre accordi di programma senza esito alcuno! Ognuno ha definito la priorità e interessi per sé stesso, spesso conducendo a conflittualità inutili, e non c'entrano i colori politici delle Giunte! Eppure è sempre più evidente a tutti che l'interconnessione dei nostri sistemi ferroviari e di trasporto è il cuore dell'interconnessione dei nostri sistemi economici e sociali. Agire con determinazione sull'elettrificazione della tratta ferroviaria significa agire per lo sviluppo complessivo della nostra comunità, e oggi la Valle d'Aosta porta la maggiore responsabilità per una situazione che si è incancrenita fino a collocarci ai margini della rete, per la scarsa determinazione a risolvere il problema che questa Giunta ha dimostrato di avere.
Per queste ragioni crediamo che il Consiglio debba intervenire, definendo una linea di azione chiara ed univoca. Riteniamo che la questione dell'ammodernamento della linea ferroviaria valdostana sia una priorità sopra le altre ed ora è necessario fare delle scelte. Autonomia vuol dire assumersi responsabilità. Diamo un segnale forte ai cittadini! Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Salzone.
Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.
Tranquillizzo i colleghi, sarò breve, anche perché l'ampia ed esaustiva relazione del Presidente Empereur ci consente di sintetizzare il nostro intervento, limitandolo ai contenuti della risoluzione che è frutto di un ampio lavoro sviluppato con l'Assessore Marguerettaz ed i colleghi di maggioranza. Lo facciamo manifestando il disagio relativamente alla situazione del trasporto ferroviario nella nostra regione, che ha raggiunto ormai punte di insostenibilità a tutti i livelli. Gli utenti naturalmente sono i più penalizzati, i reclami per i ritardi, per le soppressioni, per la pulizia, per il livello del confort insufficiente, sono ormai diventati costanti, anche se, ad onor del vero, recentemente alcuni piccoli miglioramenti si sono visti, soprattutto sugli orari.
Come sappiamo, il servizio ferroviario è svolto da Trenitalia per conto dello Stato, che ha anche il compito, tramite la società Ferrovie dello Stato, di individuare i necessari investimenti e le misure adeguate a risolvere i problemi di competenza. La Regione, come si può facilmente capire, ha limitate competenze, ma ha fatto e sta facendo tutto il possibile per raggiungere il potenziamento dell'infrastruttura ben sapendo che la strada da percorrere è quella della sottoscrizione di accordi di programmi quadro con i soggetti competenti, utilizzando possibilmente le risorse FAS, quelle dei fondi delle aree sottosviluppate, ma anche partecipando - come abbiamo dichiarato più volte - con finanziamenti propri. In questo frangente consideriamo senza dubbio positivo il trasferimento delle competenze in materia di trasporto ferroviario, anche se, ancora una volta, dobbiamo fare i conti con la lentezza degli altri soggetti con i quali comunque dovremo discutere una serie di passaggi amministrativi che consentano il nostro subentro nella titolarità del servizio. Altrettanto positiva ci pare l'apertura di dialogo del Governo regionale e della commissione presieduta dal Consigliere Empereur che, con le associazioni dei consumatori, i comitati dei pendolari e le organizzazioni sindacali, hanno intrapreso un confronto serrato e ai quali si sono potute spiegare le linee di intenti intraprese con la società delle Ferrovie dello Stato e con la Regione Piemonte.
Oggi siamo ancora di fronte ad uno scenario complesso, è inutile negarlo, e di difficile realizzazione che ci deve far acquisire prima di tutto la titolarità del contratto con Trenitalia, in modo da poter avere maggiore forza contrattuale. Le soluzioni sul tappeto sono relative all'accordo con la Regione Piemonte per la realizzazione degli interventi necessari, in particolare l'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea e la soppressione dei passaggi a livello. Anche se bisogna essere chiari, la realizzazione di questi interventi permetterebbe certamente di avere una linea ferroviaria efficiente, ma comunque, una volta realizzati, si otterrebbe un risparmio di tempi rispetto agli attuali non superiore ai 36 minuti, che è pure importante, a fronte però di un investimento totale superiore a 1.000.000.000 di euro. Oltre all'elettrificazione infatti, bisogna tener conto delle varianti del tracciato, come è stato detto nella relazione: l'eliminazione dei passaggi a livello, l'acquisto di nuovi terreni, l'eventuale raddoppio della linea, la realizzazione di alcuni sottopassi, la messa in sicurezza delle stazioni. Bisogna ancora considerare, rispetto ai costi dell'elettrificazione, che occorrerebbe realizzare tre sottostazioni da localizzare nei comuni di Hône, Fénis, Saint-Christophe e di dover procedere al rifacimento di tutte le gallerie. In questo contesto, come si può ben comprendere, il reperimento delle risorse finanziarie diventa prioritario e, anche se possiamo ricordare che l'amministrazione statale in passato ha già finanziato l'elettrificazione del tratto da Chivasso a Ivrea, non dobbiamo, in un momento particolarmente difficile sotto il profilo economico, illuderci che non si incontreranno delle difficoltà.
Riassumendo, tre sono gli accordi di programma che bisogna portare a completamento per il trasferimento alla Regione delle funzioni in materia di trasporto ferroviario: l'accordo sulle risorse finanziarie che coinvolgono il Ministero delle infrastrutture, il Ministero delle finanze, quello delle risorse umane (perché saranno necessari tecnici di alta qualità), un accordo con Trenitalia e RFI per garantire gli interventi e rinnovare il materiale rotabile, un accordo per l'individuazione e la riqualificazione della nuova linea regionale. Per questi motivi, come già suggerito da molti osservatori, pare anche a noi indispensabile che il Consiglio regionale intraprenda un'azione corale con maggioranza e opposizione assieme ai Parlamentari, e abbiano una voce univoca nel cercare di arrivare ad una soluzione migliore per la nostra comunità. Sarà necessario quindi verificare opportunamente, senza dietrologie ideologiche, anche tutte le possibilità alternative presenti nel mercato, alcune delle quali paiono almeno in apparenza addirittura migliori e con minori costi, considerando che le nuove tecnologie alternative rappresentano oggi un elemento di assoluta importanza, come i treni bimodali di cui si parla, che hanno una trazione doppia, sia diesel che elettrica, naturalmente con le relative omologazioni necessarie per la circolazione in Italia di cui si parla tanto.
Termino dicendo che in questo contesto l'impegno politico sovraregionale ed internazionale dovrà riguardare il progetto della direttrice Aosta-Martigny, perché solo la realizzazione di una nuova ferrovia garantirebbe il miglioramento radicale del trasporto ferroviario in Valle d'Aosta; insomma, una linea dell'internalizzazione va sostenuta fino in fondo, in quanto può assicurarci con una certa tranquillità interventi massicci sulla linea Aosta-Torino.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Grazie Presidente.
Leggendo i contenuti della petizione popolare, realizzata dai cosiddetti "Pendolari Stanchi VDA", è logico che se uno comincia a leggere sia le premesse che le richieste, non può che condividerli, perché in linea teorica tutti quanti vogliamo avere una ferrovia funzionante e funzionale anche alle esigenze di coloro che devono utilizzare un mezzo di trasporto come il treno per spostarsi non solo in Valle d'Aosta, ma dalla Valle d'Aosta verso l'esterno, e quindi ad avere la puntualità, l'affidabilità del trasporto, auspicare il raddoppio selettivo, la rettificazione della linea, cioè dare garanzie e tempi ai cittadini valdostani sulla qualità e l'efficienza del trasporto pubblico ferroviario in Valle d'Aosta. Siamo tutti d'accordo, penso che su questi punti ci sia l'unanimità, anzi questa petizione potrebbe anche essere stata sottoscritta, a differenza di altre petizioni che appaiono più strumentali e faziose nonostante portino la firma di personaggi che si definiscono "virtuosi".
Bisogna però fare i conti con la realtà di una ferrovia che è stata nel tempo dimenticata e che, negli ultimi anni, pian piano ha avuto l'attenzione e la coscienza da parte un po' di tutti - degli amministratori, in primis - che certi problemi andavano affrontati. Se devo essere sincero, sabato scorso mi sono fatto un viaggio in treno da Châtillon fino a Torino, e ritorno, per provare quale effettivamente fosse lo status del treno valdostano piemontese, con la rottura di carico a Chivasso: scendi, ed effettivamente ci sono dei binari da attraversare, incolonnati tutti quanti, si sale sull'altro treno per evitare l'handicap di Porta Susa che, come sappiamo, è coperta e, secondo una disposizione dell'autorità giudiziaria, non può sopportare i fumi generati dal gasolio. Ma a parte i tempi di percorrenza, che sappiamo essere quelli che sono e che non possono essere ridotti con un colpo di bacchetta magica perché ci vogliono interventi decisamente sostanziosi in termini di lavori e di finanza, il treno è stato puntualissimo, sia nel momento in cui sono salito, sia in quello in cui sono arrivato a Chivasso, sono ripartito da Chivasso e sono poi approdato a Porta Nuova; lo stesso è avvenuto per il ritorno. Posso capire che questo sia di sabato, e che dal lunedì al venerdì ci siano disagi che invece nel prefestivo non si verificano, il treno non era saturo di gente come probabilmente lo è durante gli altri giorni. Allora è giusto affrontare un'altra volta, in quest'aula, il problema dei treni, però bisogna affrontarlo con un minimo di senso realistico, perché la tratta ferroviaria non è di proprietà valdostana, ma incide sul territorio valdostano per una parte e, per l'altra, sul territorio piemontese, e comunque bisogna avere anche un'interlocuzione fattiva con la vicina Regione Piemonte; la tratta ferroviaria ha anche una gestione ed una competenza diretta di quello che è lo "spezzatino" delle vecchie Ferrovie dello Stato, quindi fra RFI e Trenitalia e le altre società più o meno interessate...insomma, bisogna fare i conti con tutti questi enti - che vedo nella relazione del Presidente Empereur - sono stati auditi attraverso i loro responsabili.
Ricordo che sin dal 2000, quando ci fu quella tragica e drammatica alluvione che devastò anche parte del tracciato ferroviario, il nostro gruppo si fece parte attiva per fare inserire in finanziaria - e venne inserito - un comma per il raddoppio, l'ammodernamento e l'elettrificazione della rete ferroviaria valdostana piemontese, del tratto Aosta-Chivasso-Torino. Una norma che è rimasta lì, scritta in quella finanziaria del 2001, è rimasta lettera morta? Voi mi direte sì, è rimasta lettera morta, come rimangono tante norme lettera morta in tante leggi, però era un primo punto per focalizzare un'attenzione sul problema di quello che è sempre stato considerato un "ramo secco" della rete ferroviaria italiana, quasi prossimo alla dismissione, perché non aveva alcuno sbocco internazionale. La proposta dell'Aosta-Martigny sembrava più un oggetto di convegni e di conferenze di un certo livello tra notabili, sapendo che la Confederazione elvetica non era assolutamente d'accordo, a prescindere dal vicino Vallese, quindi allora dieci anni fa era decisamente peggiore la situazione. I reclami di queste persone sono assolutamente legittimi, ma...la realtà qual è? Vi ricorderete, forse la collega Fontana all'epoca era già subentrata in Consiglio regionale nella scorsa legislatura, come Trenitalia ci impose in maniera non dico brutale, ma "spintanea" - mi suggerisce il Capogruppo - l'acquisto dei treni Minuetto, 30.000.000 di euro di cui 10 vennero finanziati dalla Regione Valle d'Aosta...allora c'era la Giunta Caveri. Votammo tutti favorevolmente anche noi dall'opposizione, anche voi, forse gli unici contrari furono i Verdi, ma la loro era una contrarietà preconcetta, la conosciamo, quindi anche voi sapevate che, votando quella legge di finanziamento, si andava a migliorare il parco macchine che transitava sulla nostra linea, perché obiettivamente il Minuetto è un treno più bello delle vecchie carrozze che prima solcavano questa tratta. Tutti quanti votammo in buona fede, sottovalutando quello che non ha sottovalutato Guariniello: che l'inquinamento diesel in Porta Susa non è più ammissibile. Però noi abbiamo fatto la spesa, abbiamo questi treni, adesso c'è la rottura di carico ed i pendolari sono giustamente stanchi.
È naturale che la Valle d'Aosta deve farsi promotrice di qualcosa, lo deve fare nell'ambito delle sue competenze; competenze che però sono ancora oggetto di trattativa, di anelato trasferimento fra lo Stato e la Regione, una proprietà di una rete che non è nostra, quindi anche intervenire su una rete che non è di proprietà è come chiedere all'inquilino di fare un intervento straordinario o un'innovazione su un'abitazione che non è di sua proprietà. Ma chi lo farebbe? Anche qui, nel passaggio dei due esponenti di RFI, signori Iacono e Gregorio, si fa chiaramente cenno al fatto che, sì, è vero che c'è un progetto pressoché pronto dal costo presuntivo di 85.000.000 di euro, ma non vi è la disponibilità finanziaria. Procedere all'elettrificazione della linea si può coltivare come idea, però è un'elettrificazione che si deve accompagnare con una serie di atti formali, prima fra lo Stato e la Regione, accordo di programma quadro, eccetera, e poi con atti concreti che hanno un iter che deve essere avviato e che mi sembra sia già stato avviato. Fra l'altro avremo, a settembre, la presenza del Ministro delle infrastrutture che verrà a fare un sopralluogo; fatto, questo, importante per rendersi conto di persona di quello che succede, senza promettere la luna a nessuno, perché si sa bene che non è che con 20.000.000 si possa fare chissà che cosa! Si può pensare - ricordo i dati della scorsa legislatura - che se si voleva ridurre di 25 minuti...all'epoca era Assessore Pastoret, facemmo dieci riunioni in IV Commissione...se si voleva ridurre di 25 minuti la percorrenza Aosta-Torino, si doveva intervenire con una spesa di 380.000.000, tra rettificazioni, variante di Châtillon-Verrès, e così via...tutta una serie di lavori per 25 minuti! Per quello che bisogna stare con i piedi per terra.
Io credo - non solo per la mia esperienza di sabato, che è stata assolutamente marginale, lo leggo anche qua e l'ho sentito anche da persone che utilizzano il treno - che qualcosa sia migliorato rispetto al passato. È giusto continuare a reclamare, è giusto continuare a lamentarsi, ma qualcosina è migliorato e sta migliorando e sono convinto che migliorerà.
Il materiale rotabile: noi ci abbiamo messo del nostro meglio, abbiamo comprato i Minuetto, ma oltre Chivasso non possono andare...ma li avete comprati anche voi con noi! In questo caso mi riferisco a quello che diceva prima la collega Fontana, ironizzando sul fatto che non sarà il PdL a dare soluzioni. Il PdL forse non darà delle soluzioni, ma il PdL contribuisce ad individuare delle soluzioni, mi sembra che anche il PD, Carmela...
(interruzione dei Consiglieri Carmela Fontana e Donzel, fuori microfono)
...poi dopo reintervenite...non vorrei, Donzel, che ci fosse nell'immaginario di qualcuno di voi che elettrificare la tratta Aosta-Torino fosse come mettere una spina in una presa e accendere il trenino Lima Rivarossi, cioè...non è una cosa così semplice! Se vogliamo specularci, possiamo farlo...
Presidente - ...collega Donzel, per cortesia, non interrompa i suoi colleghi quando stanno parlando...
Donzel (fuori microfono) - ...continua a citarci...
Presidente - ...faccia una mozione d'ordine...
Tibaldi (PdL) - ...se vi cito è perché vi ritengo importanti...quando tu citi Berlusconi è perché lo ritieni importante, scusa! Se vi chiamo in causa è perché anche voi avete preso parte nel recente passato, o dalla maggioranza, o dal Governo, o dall'opposizione...perché siete stati anche nell'opposizione...ad atti legislativi che erano atti di spesa, 10.000.000 di euro, ve lo ricordo per rinfrescarvi la memoria, su una scelta che purtroppo non è stata felice...
Donzel (fuori microfono) - ...cosa volete fare?
Tibaldi (PdL) - Cosa vogliamo fare? Vogliamo fare quello che è stato proposto - direi in maniera sostenibile e realistica - in una risoluzione che è stata firmata dai Capigruppo, compreso il mio. Ma non diciamo: corriamo verso un'elettrificazione per illudere i Pendolari Stanchi, perché voi li illudete...cioè, oltre ad essere stanchi, saranno anche illusi alla fine della fiera, perché non si può dire che c'è un costo presunto di 85.000.000, basta darci corpo! E gli 85.000.000 chi li tira fuori? La Regione Valle d'Aosta forse?
Donzel (fuori microfono) - ...per l'Aosta-Martigny chi li ha tirati fuori?
Tibaldi (PdL) - L'Aosta-Martigny...ti vado a prendere i vecchi dibattiti consiliari e ti faccio vedere le difese d'ufficio che faceva il tuo partito sull'Aosta-Martigny...
Presidente - ...ma per cortesia, ma prenda la parola e poi dica la sua, ma lasci stare adesso, fa parte del gioco!
Tibaldi (PdL) - Si sta divertendo, però...
Presidente - ...allora fa parte del gioco delle parti...va meglio?
Donzel (fuori microfono) - ...dell'Aosta-Martigny invece di parlare...
Zucchi (fuori microfono) - ...ma è un'interruzione continua, però, qua...noi non facciamo mica così!
Presidente - Comunque lasci parlare i suoi colleghi per cortesia.
Tibaldi (PdL) - Speriamo che dopo intervenga, così sentiremo anche le sue parole.
Il discorso di fondo è contenuto - direi in maniera sintetica ed efficace - nella risoluzione che i Capigruppo di maggioranza hanno presentato su questo argomento e che non vuole creare assolutamente illusioni, falsi pensieri o false idee nei confronti di coloro che utilizzeranno il treno, ma neanche nei confronti della popolazione valdostana, perché si può giocare demagogicamente su questo tema, basta fare il lavoro dell'opposizione, come da parte di qualcuno è sempre stato fatto. Mi ricordo che sul treno regolarmente c'erano una o due interpellanze all'insegna dell'Assessore, e vi dirò: non da parte nostra, perché quando comprendi il problema, è inutile che continui a rimestare la frittata!
Il problema c'è, il problema è avviato verso una soluzione e i quattro punti indicati nella risoluzione della maggioranza sono in linea con la realtà che oggi viviamo, con quelle che sono le nostre competenze possibili e con la soddisfazione legittima e comprensibile di un'utenza che utilizza il treno. Questo lo dico pur non facendo parte della IV Commissione, ma avendo vissuto per anni - visto che come il collega Louvin sono al 18° anno - l'iter, la tragedia, il disagio di una tratta che nonostante tutto, anche con i contratti integrativi, con gli interventi finanziari regionali per avere i treni più puliti e più puntuali, in qualcosa è migliorata. Crediamoci! Noi ci crediamo, non per interventi magici di qualcuno o di qualche partito, ma perché coerentemente e compiutamente crediamo nel ruolo di tutti quanti nel costruire una linea che sia degna del suo ruolo, ovvero una ferrovia che abbandoni quel termine, si allontani sempre più da quel termine piuttosto squallido che era stato coniato nel senso di "ramo secco" e possa tornare ad essere un ramo verde di un sistema ferroviario italiano che collega Aosta a tutto il resto della penisola e auspicabilmente - ma questo è un auspicio, anche se è tutto da costruire - con l'oltralpe, ovvero con Martigny.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Grazie Presidente. Egregio Presidente, cari colleghi, visto che la ragione, la natura di tutti i mali della Valle d'Aosta sembra essere stata la nostra presenza, in passato, nelle maggioranze regionali...
(voce fuori microfono) - ...anche minoranze...
...voglio dire due parole su questo surreale dibattito sulla ferrovia; davvero surreale, perché sebbene la ricostruzione che sia stata fatta del dibattito in Commissione è stata puntuale, precisa e corretta da parte del Presidente, sono stati rintracciati tutti gli elementi che hanno portato alla riflessione. È un dibattito surreale perché non tiene conto di quello che veramente vivono ogni giorno i pendolari. Siamo arrivati a sentirci dire: "ma sono tutti soddisfatti! Tutti contenti, la ferrovia funziona bene"...cioè: che problema c'è ad attraversare a piedi cinque binari per prendere un treno? Abbiamo addirittura i capistazione che ci scortano perché, naturalmente, per passare a raso un binario è previsto per legge, per la sicurezza ferroviaria che ci sia il personale tecnico sui treni! Quindi tutto bene per Tibaldi che usa la ferrovia un giorno ogni tre anni per fare una verifica, un po' meno bene per chi lo usa come mezzo per recarsi al lavoro e per chi, appunto, immagina di non avere costanti rotture di carico. Un dibattito surreale perché, quando fu presentato all'inizio il dibattito in quest'aula sulla questione della ferrovia, gli impegni della maggioranza di allora...ma non c'era la saggezza e la lungimiranza del PdL in quel caso..."Non ci saranno rotture di carico", e poi ci furono, e addirittura due! "Non ci saranno rotture di carico ad Ivrea", e poi ci furono soprattutto ad Ivrea le rotture di carico, e abbiamo sentito fare tante altre promesse di questo tipo, regolarmente poi sono state smentite e naturalmente, di volta in volta, la colpa era di qualche cattivo che stava lontano da qui... Ma è soprattutto surreale il dibattito alla luce di quello che si intende proporre e, come al solito, si intende non rispondere nel merito delle petizioni.
La petizione chiede l'elettrificazione: si risponda "sì" o "no". Non si vada al TG3 della Valle d'Aosta a dire "sì, siamo per l'elettrificazione quando costruiremo l'Aosta-Martigny"...cioè mai! Si risponda nel merito alle persone, si dica ai pendolari: "Guardate, noi l'elettrificazione non ve la vogliamo fare, abbiamo un'altra idea". Non si dica: "Sì, siamo per l'elettrificazione, ma vogliamo comprare treni bimodali", che sono proprio l'antitesi dell'elettrificazione! Si può rispondere ad un cittadino con onestà, con chiarezza. Perché dobbiamo fare un dibattito surreale rispetto ad una richiesta che era di una semplicità, di una linearità totale? Si dica: "No, ragazzi continuate a farvi le rotture di carico in modo sereno e tranquillo perché noi, qui, in Valle d'Aosta, come maggioranza vi diamo questa risposta: non si fa l'elettrificazione. Chiaro? Questo è il dibattito vero!
Allora, nel merito: perché dico che è assolutamente surreale quello che stiamo discutendo? Perché nel 1996 iniziò in Europa la discussione su quali erano le principali direttrici di traffico europeo, no? E si decise allora che in quel...la chiamavano la "banana blu", quella sorta di area che comprendeva il porto di Rotterdam, Parigi e scendeva lungo il corso del fiume Reno ed arrivava a Milano-Torino...che in quell'area fortemente trafficata ci fossero delle importanti assi ferroviarie. Si decise in sede europea - ahimè, mi dispiace, noi non riuscimmo far valere le ragioni dell'Aosta-Martigny in quella sede - che le principali direttrici di traffico sarebbero passate attraverso il Gottardo ed il Sempione. Lì l'Europa ha messo i suoi finanziamenti, lì sta investendo l'Europa, in questo momento non metterà un euro per fare altri collegamenti. Quindi non è in sede europea, in questa fase, che noi possiamo spuntare un euro rispetto a quel tipo di progetto, perché l'Europa sta ancora finanziando queste importanti direttrici di traffico, e non sono completate! Tanto per capirci... Però sappiamo che almeno da quelle parti non ci sono "no TAV" e i lavori sul Gottardo e sul Sempione sono dei lavori che vanno avanti e sono quindi in una situazione positiva.
Non c'è, quindi, in questo momento, in sede europea, una linea alternativa; se ne può parlare...naturalmente nulla vieta che se ne parli con gli amici svizzeri e che si ragioni con loro, ma voi capirete che hanno già una linea efficiente in Svizzera che collega Martigny a quelle direttrici di traffico e va a spiegar loro che devono spendere una quantità enorme di denaro per fare un tunnel che ci collega con Aosta, quando loro raggiungono tranquillamente Torino e Milano senza problemi! Questo in merito all'Aosta-Martigny: non è che noi bocciamo il progetto, semplicemente diciamo che oggi bisogna dire alla gente: "Non è un progetto che sta nell'ordine delle idee dei prossimi vent'anni". Quindi anche a noi farebbe piacere...e lo dico, non sono contro questi tunnel...farebbe piacere avere un collegamento ferroviario Aosta-Martigny, ma politicamente devo essere corretto nei confronti dei cittadini valdostani e dire: "guardate, l'Europa ha fatto delle scelte, in Italia non c'è nessun interesse per quel collegamento, non mi risulta che da Martigny arrivino segnali in tal senso"...cioè, scusate, questa è un'esigenza valdostana, ci sarà da lavorare una ventina d'anni e chissà mai se avremo i finanziamenti per quell'opera, visto che lo Stato non ha finanziamenti nell'ordine di dieci-venti milioni di euro, figurarsi nell'ordine di miliardi che servono per fare quelle opere!
La questione, quindi, diventa...lo dite voi nella vostra mozione: "ma se l'Aosta-Martigny ci mette vent'anni, come rispondiamo all'esigenza della rottura di carico dei pendolari, che comunque è un fastidio? Il bimodale...e chi se lo ricordava più il bimodale? Io, siccome non studio mai, non leggo mai, eccetera, avevo una volta accennato del trenino bimodale ad un signore che fa l'Assessore e che si chiama Dott. Aurelio Marguerettaz, il quale, il 17 novembre 2010, così mi aveva risposto: "Rispetto a quello che dice lei, Donzel, è un dato che non ha chiesto nell'interpellanza - come al solito sono un po' birichino! -, ma lo dico a voce: non si lasci ingannare dalle favole dei treni bimodali perché ad oggi di treni bimodali omologati per circolare sulle ferrovie italiane non ne esistono! Anche lì, chi le parla dovrebbe prendersi la briga di essere più documentato"...mi dice: si documenti! Io ho visto anche un comunicato di quegli utenti di Torino che parla di bimodali...no, ma sanno di cosa parlano? Solo due o tre mesi fa, eh, adesso è chiaro che il mondo è cambiato completamente. Ad oggi intanto di bimodali non ne esistono, non ne esistono! Parola dell'Assessore, ma poi non sono omologabili, lui che ha studiato naturalmente sa! Quindi il percorso di omologazione è molto lungo. Anche noi abbiamo tutti i difetti di questo mondo, ma riteniamo di essere persone serie!
Allora vediamo di essere persone ferie, Assessore, non gliela leggo tutta, ma...
(voce fuori microfono) - ...gliela leggo io!...
...quindi i tempi che le ho detto ieri sono di due anni per i treni omologati, cioè se vado con un ordine di un mezzo che oggi già esiste, diciotto-ventiquattro mesi, ma se vado a chiedere un treno che oggi non esiste lei capirà che i percorsi sono molto più lunghi e i due anni non sono sufficienti...ammesso che sia come due anni fa, quando mi hanno detto che c'erano dei problemi...e tutti giù a ridere, eh! Che imbecille quel Donzel che parla di treni bimodali! Eh! E tutti ridevano e i giornali, la stampa, avanti a scrivere: "Imbecillità che dice il Consigliere Donzel!". Oggi il bimodale, sei mesi dopo, è nella risoluzione della maggioranza! Ma non è di questo che mi arrabbio, perché è giusto cambiare idea. Presidente, mi rivolgo a lei: è possibile che una commissione che ha fatto uno studio attento, che su tutte le cose ha voluto conoscere, per ogni punto, i costi di ogni metro del treno, quanto costava l'elettrificazione, la linea alternativa, la variante, quanto costa togliere i passaggi a livello, non abbia chiesto quanto costa un locomotore bimodale? Che non sappia la commissione - non c'è nella relazione di Diego Empereur - quanti locomotori bimodali sono necessari per consentire questo trasporto? Come si fa a dire: "io sono per questa scelta", se non sappiamo quanto costa? Adesso ce lo dite, ci fa molto piacere che vi siete informati! Ma perché lei, Assessore, che sapeva già tutto, non ha reso edotta la commissione prima del voto? Perché non è venuto in commissione con questi dati, che avremmo volentieri condiviso, rispetto a questa tematica qua, visto che eravamo stati noi a sollecitare questa come, intendiamoci, soluzione temporanea?
(voci dall'aula)
Presidente - No, no...adesso lo lasciate parlare per favore, sennò...abbiate pazienza!
Donzel (PD) - Ma non è finita! Perché intanto le cose vanno avanti e c'è una cosa interessante rispetto al fatto che anche in Piemonte tra "lunetta sì" e "lunetta no", è andata avanti la questione ed è approdata in Commissione Trasporti della Regione Piemonte e l'Assessore della Regione Piemonte, che è Bonino, del PdL, una persona che sta seguendo con attenzione questo caso è stata molto corretta nel merito e glielo riconosciamo...probabilmente non ha trasmesso l'informazione all'amico Tibaldi, ma ha riferito in commissione, visto che sembra che la questione della lunetta di Chivasso abbia finalmente superato l'approvazione del VIA, e quindi sia effettivamente possibile passare al progetto esecutivo, ha riconosciuto che la Valle d'Aosta ha la titolarità dell'APQ...con un gesto, non ci aveva detto: "Noi, Regione Piemonte, decidiamo, facciamo", ma con una sensibilità politica, devo dire, che mi ha piacevolmente sorpreso, ha riferito sostanzialmente in questo modo...dice: qualora ultimata la procedura del VIA - riferita alla lunetta di Chivasso - non si ritenesse proprio procedere alla progettazione esecutiva, quindi se c'è ancora margine di decidere e di realizzazione delle opere, occorrerebbe sottoporre al tavolo dei sottoscrittori dell'APQ interregionale del 2008 la cui regione responsabile per l'attuazione è la Regione Valle d'Aosta, una rimodulazione degli interventi, delle relative risorse ed ottenere il consenso di tutti gli enti sottoscrittori. In alternativa alla progettazione esecutiva ed alla realizzazione della lunetta di Chivasso, potrebbe essere parzialmente finanziata la progettazione definitiva, esecutiva e la realizzazione dell'elettrificazione della linea da Ivrea ad Aosta, intervento riconosciuto oltre alla realizzazione della lunetta all'ammodernamento della linea ferroviaria Chivasso-Aosta, quindi dice: Valle d'Aosta, decidetelo voi! Volete fare prima l'elettrificazione? Bene, noi piemontesi diciamo: "Rinunciamo alla lunetta di Chivasso e..." lo dice l'Assessore del Piemonte, quindi dice: "Caro Marguerettaz, se vuoi puoi decidere, puoi scegliere l'elettrificazione subito" e quindi è d'accordo, dà una disponibilità di massima a prendere i soldi dalla lunetta di Chivasso ed a spostarli sulla linea, subito! Questo lo dice non il PD, lo dice l'Assessore Bonino in commissione consiliare, in Regione Piemonte! Chiaro? Questo per dirvi come la vostra mozione sia strampalata, fuori dal contesto del dibattito anche nei confronti della Regione Piemonte, la quale non sa nulla di questa Aosta-Martigny, di cui state parlando, non sta parlando di bimodali, sta parlando di tutte altre cose! In questo contesto siete di fronte alla possibilità di scegliere oggi tra l'opzione che vi dà la Regione Piemonte di dire: "andate avanti sulla lunetta" oppure "spostate quei soldi sull'elettrificazione". Oggi voi votate anche su questa cosa qua! Ecco, tanto per chiarirci!
Infine, la questione dell'Aosta-Pré-St-Didier: mi ha molto preoccupato questa affermazione dello studio dell'Aosta-Pré-St-Didier messo in quei termini, perché si conclude con una frasetta costi-benefici, che è una frasetta che sembra quasi annunciare la chiusura della tratta, stile trenino di Cogne. Allora, ecco, noi lo diciamo sin d'ora, con chiarezza, che l'opportunità straordinaria per dei turisti di partire da Milano-Torino e arrivare fino a Pré-St-Didier in treno...è chiaro, non con i treni che abbiamo noi, oggi, privi di servizi per caricare biciclette, privi di servizi per gli sciatori...è chiaro che oggi non è minimamente appetibile questa cosa qua! Ma se ci sentiremo dire ancora: "ormai lo usano soltanto quattro studenti", quindi si sbaracca tutto l'ambaradan e ci mettiamo due linee di pullman, francamente sarà l'ennesima riprova che voi siete quelli che sono per smantellare tutto, così come sta accadendo, peraltro, a livello nazionale, e non sostituire con cose invece che siano efficienti. Noi, alla luce, visto che c'è la battuta sulla ciclabile, le ricordo che in Trentino vicino alle ciclabili corrono le linee ferroviarie per caricare e scaricare le bici, ecco, e quindi non sono in sostituzione le due cose.
Per chiudere, rispetto alla questione di oggi, è veramente: 1) non corretto di fronte ad una petizione di cittadini rispondere di nuovo con una grande opera: di nuovo la risposta è Aosta-Martigny, cioè una grande opera, di cui non si conoscono i tempi, non si conoscono i finanziamenti, non si ha neanche un partner, uno, che sia pronto a sostenerci in questa avventura, cioè si va a raccontare di nuovo un'ennesima fanfaluca ai cittadini; 2) sulla questione dei bimodali siete addirittura... assisteremo al coup de théâtre che dovrà fare l'Assessore per rimangiarsi quello che ha detto sei mesi fa e ci sta, in politica, si possono fare queste arlecchinate e assisteremo a questo coup de théâtre, ma la sostanza è...la cosa più importante è l'apertura che ci dà la Regione Piemonte a spostare finanziamenti importanti per realizzare questa cosa. Io ho dei documenti firmati in mano, caro Lattanzi, e parlo con consapevolezza di queste cose, sono atti della commissione consiliare; se voi non avete rapporti con i vostri colleghi del Piemonte è un problema vostro! Quindi questa discussione di oggi ci lascia davvero molto amareggiati, perché c'erano veramente le condizioni per cui tutti insieme si potesse percorrere la strada dell'elettrificazione, che non sarebbe stata domani mattina, lo sappiamo che sarebbe stata molto impegnativa, che non avrebbe escluso soluzioni alternative, che non avrebbe bocciato l'idea di lavorare a livello europeo, intercontinentale e mondiale per l'Aosta-Martigny...ma rispondere a qualcuno che ti chiede una cosa e raccontargli una favola, questo lo giudico molto scorretto!
Presidente - Non ci sono altri iscritti a parlare; dichiaro chiusa la discussione generale.
Volevo solo ricordare che il Comitato Pendolari Stanchi della Valle d'Aosta aveva inviato una lettera, che ho fatto pervenire a tutti i Consiglieri regionali; quindi lo faccio a memoria, prima della discussione delle risoluzioni che andremo adesso a discutere.
La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Grazie Presidente.
Credo che questo Consiglio abbia potuto affrontare ed analizzare molto bene questo argomento grazie al lavoro prezioso che è stato fatto dalla commissione, che ha voluto esaminare con attenzione quella che è una petizione che ha messo sul tavolo un problema importante. Quindi abbiamo, credo, come istituzione, preso con molta attenzione e con grande senso di responsabilità quello che è un disagio che la nostra comunità porta sulle spalle. Quindi siamo assolutamente convinti che questo è un tema importante e i colleghi che sono intervenuti, che hanno detto che la società civile, gli albergatori, gli industriali, i consumatori, le organizzazioni sindacali richiedono un impegno per avere una infrastruttura moderna, attuale ed efficiente, dicono una cosa ovvia. Secondo voi, poteva venire qualcuno in commissione e dire: voglio un treno lento, sporco e poco affidabile? Immaginiamo che qualcuno sano di mente possa venire in un luogo a dire una cosa contraria? Io non credo! Credo che questo sia un bisogno, una necessità, senza voler riscoprire utilizzi passati o attuali conosciamo il treno, lo abbiamo utilizzato per anni, ci consideriamo dei pendolari, degli ex pendolari, ci consideriamo soggetti che cercano di operare per risolvere un problema.
Quello che mi rammarica è la banalizzazione, cioè venire qui e fare delle affermazioni che questo Consiglio non merita: "andiamo sulla luna e non facciamo la ferrovia". Ma neanche su Topolino leggiamo delle cose del genere! È prendere in giro la nostra comunità! Perché? Perché non possiamo fare dei ragionamenti così banali, e devo dire che facciamo un pessimo servizio, perché sembra che questo Consiglio tutto possa fare, appena abbiamo una situazione di criticità noi banalizziamo la soluzione; io l'ho sentita non solo su questo argomento: è solo una questione di scelta politica! Quindi quando andiamo a chiedere un sacrificio oppure di fronte a determinate difficoltà parliamo in modo onesto (senza lisciare il pelo dalla parte giusta dicendo: guarda io risolvo tutto) è perché siamo persone che sono in grado anche di andare a dire alla comunità che oggi non c'è una soluzione, non ci sono delle bacchette magiche. Quindi è cercare di spostare il problema dire: è una questione politica, si può fare questo e ce ne freghiamo dell'Europa, ce ne freghiamo delle regole, ce ne freghiamo della crisi. Uno dei temi che cavalcate con un grande trasporto: hanno tolto i buoni benzina, come se ci fossimo alzati di notte per dire: adesso togliamo i buoni benzina perché siamo cattivi. Allora, siamo seri!
Al di là di questo aspetto, vorrei fare un ragionamento che viene da anni di lavoro, qualcuno lo ha ricordato: gli APQ, gli studi sono partiti con l'altra legislatura e con la precedente ancora, quando al Governo c'erano delle alleanze diverse, ma perché tutti i Governi credo alla fine siano ispirati nel fare bene. Quindi, caro Donzel, non è un peccato originale l'essere stati al Governo, il peccato lo fate oggi rinnegando quello che è stato fatto e immaginando che oggi è tutto semplice; ma se era così semplice, perché non lo avete fatto? Allora bisogna guardare le cose con una certa lucidità. Noi, in virtù di questa attività rendiamo onore al lavoro fatto negli anni, poi si possono avere delle interpretazioni diverse, non è che noi siamo depositari della verità, ma in modo onesto, senza banalizzare e senza andare a dire che gli altri sono per forza in malafede.
Abbiamo una serie di APQ, dove nel tempo sono state individuate delle criticità e delle debolezze sulla nostra linea. Tutti credo si siano seduti al tavolo, cercando di declinare correttamente quelli che erano i problemi. Voi avete avuto modo in commissione di leggere, io vi dico solo delle cose; ovviamente ognuno - ma ci sta - enfatizza l'attività fatta; allora la legge 27 dicembre 2006, portata avanti dal Governo Prodi, diceva: la somma di 20.000.000 di euro per ciascuno degli anni 2007-2008 è destinata specificamente all'ammortamento della tratta Aosta-Chivasso, quindi è una dizione generica. Da quella finanziaria del 2006 noi, ad oggi, di quei soldi non siamo stati in grado di spendere un euro per delle attività. Allora quando è stata fatta questa previsione per la lunetta di Chivasso, sapete quanto era la previsione? Era di 10.000.000, oggi siamo a 40.000.000. Qualcuno ha detto: non è più una lunetta, non è più un baffo, è un serpentone, io non lo so, io so solo dirvi che nell'ultima riunione per dare la valutazione del VIA, che è arrivata dalla Regione Piemonte (quindi le spiego anche il ragionamento dell'Assessore Bonino), perché se è vero che c'è la valutazione positiva del VIA, il progetto va a modificare diversi strumenti di pianificazione territoriale ed è necessario avviare la procedura di conformità urbanistica, ai sensi dell'articolo 81 del DPR 616/77, dove il Comune di Chivasso si opporrà in modo totale. Lo dico perché c'è una continuità della comunità di Chivasso, prima era una comunità amministrata dal centro-destra, oggi è amministrata dal centro-sinistra, e la comunità di Chivasso della lunetta non ne vuole sentire parlare, perché contrasta con il suo piano regolatore. Quindi da questo punto di vista c'è grande continuità e noi, a fronte di una dichiarazione che allora abbiamo preso con tutta la buona fede, siamo partiti da 10.000.000 e siamo arrivati a 40.000.000, abbiamo speso un sacco di soldi in progetti e, molto verosimilmente, non riusciremo a spendere nulla!
Il Presidente Empereur ha riportato una serie di interventi fra cui quello dell'ingegner Iacono, quello di Pascale, e abbiamo parlato di un altro progetto che è stato fatto in via preliminare e che era presente all'interno degli APQ, la variante di Châtillon-Verrès. Correttamente ha ripreso una valutazione che era valorizzata nello studio Caposio dove si parlava di 276.000.000, poi ci sarà l'ISTAT, ci sarà l'adeguamento. Non voglio ricorrere ai coups de théâtre, è stato depositato il progetto, 400.000.000; quindi siamo partiti da 276, siamo a 400, per l'esattezza 397. Allora, a fronte di queste attività, credo che si debba fare una riflessione onesta e seria.
Noi abbiamo un quadro che è stato disegnato, ma che verosimilmente è il "libro dei sogni", perché abbiamo una serie di interventi che devono essere fatti, abbiamo delle valutazioni e successivamente queste valutazioni esplodono in termini finanziari, perché anche quelle stesse previsioni non è che le ho fatte io! Noi non siamo dei tecnici, prendiamo le valutazioni che ci vengono date e queste valutazioni nel corso del tempo raddoppiano o aumentano in modo significativo. Proprio per quello che lei ha detto, cioè di fronte a questi problemi cosa diciamo ai cittadini, cosa andiamo a mettere sul tavolo...la lunetta di Chivasso sono cinque anni che ne sentono parlare e non se ne vede una soluzione! Rispetto a questo si dice: perché tutto quello che abbiamo fatto negli APQ non lo riprendiamo in esame e qual è la soluzione che possiamo dare verosimilmente per essere credibili e risolvere un disagio attuale? Allora lei ha letto la mia dichiarazione, siccome - mi perdoni, Donzel - siete abbastanza prevedibili, ho voluto chiedere la verbalizzazione, perché sapevo che avrebbe dato al Consiglio un'informazione errata, quindi le rileggo io quello che ho detto. "Non si lasci ingannare dalle favole sui treni bimodali perché, ad oggi, di treni bimodali omologati per circolare sulle ferrovie italiane non ne esistono", e lei - guarda caso - lo ha tolto! Prendiamo la verbalizzazione, quindi prima di parlare...
Donzel (fuori microfono) - ...ho letto esattamente...
Marguerettaz (UV) - ...le pago una pizza quando sarà sbobinato e quindi le farò vedere...e vedrà se la pizza la paga lei o la pago io!
Donzel (fuori microfono) - ...ho letto integralmente il resoconto stenografico, è un bugiardo, e la pianti di fare così...
Marguerettaz (UV) - ...allora chiedo al Presidente del Consiglio di sbobinare e così si rimangerà le parole che dice, perché non si agiti! Quando lei legge, lei si trasporta, allora la lettura integrale l'ho fatta io, ma al di là di questo alla gente interessa poco.
Quello che le voglio dire, ripeto, questo è un suo problema, non è un mio...
Donzel (fuori microfono) - ...è un problema dei cittadini...
Marguerettaz (UV) - ...no, le cose che dice lei sono un problema suo, abbia pazienza! E poi stia ad ascoltare, adesso non c'è il Consiglio mi devo autodifendere, stia al suo posto; poi, se ha voglia, riparla, chiama il gran giurì e farà un'altra brutta figura!
Ciò detto, noi, prima di andare in Consiglio e dire questo, eravamo andati a vedere quello che accadeva, siamo andati a vedere proprio con i fornitori di allora e l'ho anche citato nel mio intervento. Ho detto: siamo andati dalla Stadler, che è la società che fornisce i treni sulla Merano-Malles e quello ci hanno detto; ad oggi sono arrivati anche altri fornitori, altri soggetti che hanno dato dei tempi diversi...ma questo è un altro discorso. La filosofia di fondo è che se andiamo a proporre interventi, progettati, ragionevoli, ma di cui non abbiamo nessuna certezza, noi, non alla fine di questa legislatura, ma il Consiglio che verrà alla fine della prossima non avrà l'elettrificazione, ancorché Trenitalia e RFI intervenuti...dicono che, se tutto fila liscio, il cantiere dura quattro anni, come la lunetta di Chivasso. Per la lunetta di Chivasso, sono passati cinque anni e non è successo niente! E cos'è che mi fa dire: ma tu pensi che ci sia qualcosa che non fila liscio? Non è che lo penso io, abbiamo già petizioni, comunità che si oppongono, e ogni volta che andiamo a fare dei pensieri sulle infrastrutture, abbiamo una comunità che si oppone. A Chivasso è la comunità di Chivasso, a Saint-Christophe è la comunità di Saint-Christophe, a Hône sarà la comunità di Hône... Allora accadrà che noi vedremo delle importanti risorse mangiate da progetti, che sono discontinui, che risolvono un problema, ma non risolvono tutta la tratta e non diamo una risposta ai nostri cittadini. Ecco perché obtorto collo siamo ritornati mettendo sul tavolo un'opzione che a suo tempo veniva scartata da Trenitalia, perché non è il suo business, che vedevamo però di difficile realizzazione. Visti i costi e le altre cose, dice: ma i treni bimodali costano di più degli altri, possono arrivare a 5-6.000.000 di euro; ma noi, con sei treni bimodali, quindi con 36.000.000 credo che nell'arco di due-tre anni li si possa avere e possiamo dare una risposta alla rottura di carico e dare una risposta a tutte quelle fermate che vengono oggi generate da un materiale rotabile scadente.
Chiaramente dobbiamo portare avanti un ragionamento strategico; si deve avere una proiezione continua su tutta la linea e allora, se vogliamo migliorare la linea, dobbiamo dare una risposta a tutti questi problemi. Dobbiamo fermare questo stillicidio di risorse, fermiamo questa progettazione della variante Châtillon-Verrès, 400.000.000. Voi immaginate quanto potrà costare il progetto definitivo su 400.000.000!
Fermiamo una serie di interventi che non risolveranno il problema e verifichiamo se c'è una soluzione per avere una nuova linea, che non avrà tutte le interferenze con i passaggi a livello che ci sono in Piemonte, dove non ci saranno tutti questi problemi idrogeologici su cui la collega Fontana, qualche interpellanza fa, mi ha chiesto di relazionare, che sono quelli in parte risolti con la variante Châtillon-Verrès, cioè con una linea concepita con i criteri attuali. Perché la linea - è stato detto - risale al 1896, ed è una linea concepita per due secoli fa, allora dobbiamo prendere l'occasione, ma rispetto a questo dice: siete dei briganti, andate a parlare dell'Aosta-Martigny! Se noi non riusciamo a dare una prospettiva internazionale, abbiamo sicuramente delle difficoltà, perché avremo difficoltà a reperire risorse, a meno che non si voglia spendere delle cifre straordinarie che probabilmente il bilancio non sostiene. Se - e uso un'analogia - non ci fossero i tunnel del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, pensate voi che l'autostrada Torino-Aosta avrebbe avuto luogo? Non credo! Credete voi che se non ci fosse il tunnel del Gran San Bernardo, lo Stato, l'ANAS, spenderebbero centinaia di milioni per le gallerie? Credete per soddisfare la comunità di Saint-Oyen o di Saint-Rhémy? Lo sbocco internazionale è quello che giustifica. Bormio, Livigno, sono località importantissime...hanno l'autostrada? Non ce l'hanno...perché? Perché non c'è nessuno sbocco dal punto di vista internazionale! Ecco perché non cerchiamo di spostare il problema. Può darsi che voi abbiate delle idee diverse, non discuto, ma non si dica che noi non diamo una risposta!
Diciamo che di fronte a questa elettrificazione, che è un tema corretto, noi riteniamo più ragionevole dare una soluzione certa ed impegnarci affinché Trenitalia arrivi ad un'omologazione, fornisca dei treni che risolvano il problema della rottura di carico. Solo un inciso: non è Marguerettaz, collega Fontana, che criticava la rottura di carico ad Ivrea-Chivasso, erano - e lei anche lì omette - le associazioni dei consumatori, i sindacati, la comunità; quindi noi ci siamo fatti portavoce, non è che ci siamo svegliati, noi, e Marguerettaz ha criticato...è un'altra cosa!
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente.
Credo che questo dibattito abbia impegnato, come quello di ieri, il Consiglio su una serie di affermazioni piuttosto importanti relative alla situazione del sistema ferroviario. Le conclusioni - che non vorremmo venissero travisate e che si trovano nella risoluzione - credo sottolineino sostanzialmente due aspetti che vorrei ricordare. Il primo: chi propone l'elettrificazione, propone una soluzione che ha tempi piuttosto lunghi, senza arrivare ad una soluzione risolutiva in termini di tempi e di sistema di trasporto migliorativi. Quello che si propone con questa risoluzione va nella logica di avere nello stesso tempo una situazione sicuramente migliorativa con la possibilità di utilizzare fondi a disposizione, come sappiamo. L'altro aspetto, determinante, è partire da subito con l'idea di una progettazione per una linea nuova che dia il senso di quello che si può fare nel futuro, tenendo conto di quelli che sono i possibili sviluppi.
Due sole parole - è già stato detto molto - sull'Aosta-Martigny; guardate che la linea Aosta-Martigny non solo dal Vallese, che è molto interessato e che ha già fatto delle risoluzioni comuni...perché questo progetto, come sappiamo, gira da tanto tempo sui tavoli non solo del Vallese e della Valle d'Aosta, ma a livello nazionale...non dimentichiamo che nell'accordo di programma è inserito, ed è inserito in un discorso anche europeo. Quando siamo andati a Berna, non è che hanno detto: noi siamo contrari, non vogliamo prendere in considerazione la linea Aosta-Martigny (anche se non è inserita nei corridoi europei, per il momento, perché c'erano altre priorità); ma il discorso era: noi, fino al 2016 (parlo di otto anni fa, quando si andò a fare questo incontro a Berna), siamo impegnati da un punto di vista finanziario, quindi non prendiamo altri impegni. Questa era la ragione per la quale non c'era stato il pronunciamento della Confederazione, perché così doveva essere.
Quindi credo che se la risoluzione è onesta nelle proposte, credibile perché dà delle soluzioni possibili, utilizzando dei fondi che in qualche modo possono essere resi utili...perché oggi - non dimentichiamolo - rimangono a residuo i 20 più 20 della lunetta di Chivasso e con il nuovo sistema finanziario vengono spazzolati, non è che rimangono lì aspettando che noi decidiamo su "lunetta sì", "lunetta no"! Ecco perché c'è l'urgenza di intervenire in modo adeguato, portando delle decisioni che credo siano in linea con una procedura che possa portare a delle soluzioni credibili per chi ha presentato questa risoluzione.
Presidente - Il Consiglio prende atto della petizione.
Il Consiglio
Premesso che:
- in data 29 marzo 2011 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'articolo 36 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, una petizione popolare, sottoscritta da 3.465 cittadini, per richiedere l'elettrificazione e l'ammodernamento della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea-Pré-Saint-Didier;
- a norma del suddetto articolo 36, l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 45/2011 del 13 aprile 2011, nel decidere sulla ricevibilità ed ammissibilità della petizione, ne ha avviato l'istruttoria con richiesta di informazioni al Presidente della Regione, in quanto legale rappresentante della Regione, all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, in quanto competente in materia di servizi pubblici di trasporto ferroviario, e alla Commissione consiliare competente "Sviluppo economico";
- il Presidente della IV Commissione consiliare permanente "Sviluppo economico", con lettera in data 29 giugno 2011, prot. n. 5045, ha comunicato le risultanze degli approfondimenti svolti.
Ai sensi del quarto comma dell'articolo 36 del Regolamento interno.
Prende atto
della petizione e della documentazione ad essa relativa.
Presidente - Adesso si passa a discutere la risoluzione proposta dai gruppi ALPE e Partito Democratico.
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Preso atto della Petizione degli utenti valdostani della Ferrovia che chiedono l'elettrificazione urgente della tratta Aosta-Ivrea e dell'intera linea ferroviaria fino a Pré-Saint-Didier;
Acclarato che dalle valutazioni tecniche nulla osta all'accoglimento integrale della petizione;
Precisato che è possibile in sede tecnica trovare una soluzione che tenga in conto dei rilievi espressi da alcuni Comuni sulla localizzazione delle sottostazioni;
Rilevato che ulteriori scelte di adeguamento e miglioramento della linea non sono in contrasto con la soluzione prospettata, ma richiedono tempi molto più lunghi e, soprattutto in questa fase, una maggiore quantità di risorse che non risulta facilmente reperibile;
Invita i Parlamentari valdostani
e
Impegna il Governo regionale
- a perseguire con urgenza l'obiettivo dell'immediata elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea, sulla base del progetto con il costo più accessibile alle risorse attualmente disponibili o reperibili; e operare per avere una ferrovia moderna che rappresenti una reale possibilità di crescita per la Valle d'Aosta;
- ad operare per il reperimento delle risorse finanziarie che preveda un adeguato finanziamento da parte dell'Amministrazione statale e a cui si aggiunga la necessaria compartecipazione della Regione attraverso un apposito fondo di Bilancio espressamente destinato per l'ammodernamento della ferrovia.
F.to: Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Donzel - Carmela Fontana - Louvin - Patrizia Morelli - Rigo
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Grazie Presidente.
Per dichiarazione di voto. Voglio dichiarare che votiamo la nostra risoluzione per il motivo che, se veramente non ci si mette l'impegno per decidere, non si avrà mai niente.
Non sono d'accordo con la risoluzione della maggioranza, perché effettivamente facciamo dei progetti che non arriveranno mai alla fine. Fino ad oggi abbiamo fatto delle scelte, mi riferisco al trenino di Cogne, abbiamo buttato via una marea di soldi, abbiamo tutti detto che si è sbagliato e abbiamo messo una pietra sopra...adesso non abbiamo il coraggio di fare una scelta! Per non fare una scelta...perché noi, bene o male, quando dobbiamo andare via abbiamo la macchina, quando dobbiamo andare via c'è chi ci porta all'aeroporto, ma per capire i problemi dei cittadini bisognerebbe mettersi nei loro panni! Questo Consiglio o prende in mano questa situazione, o non risolveremo mai niente! Non si può dire ai cittadini che la ferrovia non serve, nel senso che non si può fare perché c'è da spendere tanti soldi.
La politica, proprio per queste cose, non risolverà mai niente. Mi dispiace, Presidente, perché se ad ogni legislatura pensiamo sempre al momento, non avremo mai niente. Lei mi deve spiegare come mai nelle grandi città i treni non sgarrano di un minuto e se sgarrano ti rimborsano il biglietto...ma possibile che solo la Valle d'Aosta è in questa situazione qua? Io mi metto nei panni dei cittadini: non possono prendere un aereo, i trasporti sono quello che sono...non è possibile, c'è qualcosa che non funziona! Mettiamocela tutta, prendiamoci tutti le nostre responsabilità. Io non do la colpa né all'Assessore, né alla maggioranza, questo è un compito di tutti, di buona volontà! Mettiamoci nei panni dei cittadini, cominciamo ad usufruire dei servizi come ne usufruiscono i cittadini; forse solo allora riusciremo a capire le difficoltà che stiamo creando loro, perché non si può ragionare così! Per fare un viaggio nel Meridione non si può cambiare cinque treni, oppure, se si deve prendere un treno, non aver neppure il servizio dei pullman per arrivare a Torino, ma occorre affittarsi una macchina, lasciarla all'autoporto, pagare...ma dove stiamo arrivando? Con uno stipendio di mille euro, vedete voi cosa bisogna fare, con l'autostrada che è arrivata alle stelle! La Valle d'Aosta, una volta, era "autonoma" e dava dei servizi eccellenti...adesso mi sembra veramente che stiamo facendo di tutto per tornare indietro di 50 anni!
Presidente - La parola al Vicepresidente Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente. Ho ascoltato attentamente le considerazioni del Presidente della Regione e l'intervento focoso dell'Assessore Marguerettaz.
Noi manteniamo la nostra risoluzione, presentata questa mattina, per ribadire che in tutte le risoluzioni a mio avviso c'è una scelta politica, quindi non banalizzerei sul termine: "è una scelta politica". Penso che le due risoluzioni mettano in risalto due strade diverse. Il Presidente lo ha riassunto molto bene e farei attenzione a banalizzare la scelta politica, perché oggi il Consiglio decide due strade, ha la possibilità di decidere: la nostra, che sarà sostenuta solo dalle minoranze, mi sembra non banale...non che voglia minimizzare l'argomento così complesso e complicato, perché non penso che voglia neanche cavalcare e, come è stato detto prima, forse far uscire fuori un messaggio non corretto...perché lo rispediamo al mittente quello che è stato detto questa mattina, perché l'impegno del Governo regionale - così è scritto nella nostra risoluzione - "a perseguire con urgenza l'obiettivo dell'immediata elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea sulla base del progetto con il costo più accessibile"...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...stavo dicendo che le due risoluzioni hanno due strade diverse, tant'è vero che la risoluzione presentata dalla maggioranza ad un certo punto recita: "anche mediante l'utilizzo di tecnologie alternative quali i treni bimodali", come è stato detto dal Presidente della Regione, quindi è una scelta politica diversa. Per noi la priorità è l'elettrificazione, sapendo perfettamente che le difficoltà sono anche di tipo economico, tant'è vero che in seconda battuta c'era la necessità in questo momento di compartecipare alla spesa con i tempi, con i modi, con le procedure amministrative. Non penso che si possa elettrificare questa tratta in un anno...in cinque anni non siete stati capaci a spendere un euro dei 40.000.000 che citava prima l'Assessore Marguerettaz!
Presidente, possiamo fare un esempio: prima l'Assessore diceva che non era stato ancora speso un euro dei 40.000.000...magari chiediamoci anche il perché! Non saremo da soli come Amministrazione regionale, ci sarà tutta la procedura che è stata messa in campo...comunque termino, perché non voglio discutere sui 40.000.000 di euro delle risorse messe in campo nel 2006-2007, ma per dire: non banalizziamo una scelta politica diversa o una volontà politica diversa. La nostra è diversa, quella della maggioranza messa in campo non vuole affrontare come priorità l'elettrificazione, ma come priorità mette sul tavolo l'utilizzo di tecnologie alternative quali i treni bimodali...penso che la sintesi delle due risoluzioni sia questa. Grazie.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.
Per dichiarazione di voto del nostro gruppo. Voglio dire ai colleghi dell'opposizione che francamente - e anche con tutta la buona volontà - anche solo immaginare di appoggiare la vostra risoluzione è disonesto intellettualmente. Lo dico perché impegnare i Parlamentari ed il Governo regionale a perseguire con urgenza l'obiettivo dell'immediata elettrificazione è un falso, e noi non votiamo i falsi. Noi non andiamo davanti alla gente a dire: abbiamo preso un impegno per l'immediata elettrificazione, quando voi sapete, come tutti noi, che non è possibile! È più corretto invece dire, come ha detto il collega Empereur nella sua puntuale relazione, come ha sostenuto l'Assessore Marguerettaz, come ha ribadito il Presidente della Regione, come hanno sostenuto i gruppi di maggioranza, che un percorso - dopo lunghi studi, approfonditi, sereni, studi intellettualmente onesti - c'è, per dare una risposta ai cittadini che sono stanchi. E noi siamo stanchi, ancora di più, di sentire la vostra demagogia!
Portiamo a compimento nel più breve tempo possibile il trasferimento delle competenze, punto primo; secondo, sviluppiamo le relazioni necessarie per mantenere alto il livello sull'Aosta-Martigny, che è l'unica opportunità che abbiamo per immaginare un'elettrificazione seria, tutto il resto sono chiacchiere; terzo, proporre, tenendo conto dell'elettrificazione della ferrovia Aosta-Ivrea, che non è ancora definita nei mezzi, nei tempi, nei soldi, e di ripristinare il collegamento diretto Aosta-Torino eliminando la rottura di carico anche mediante l'utilizzo degli attuali bimodali, che qualche mese fa non c'erano e oggi, invece, si può immaginare di mettere a disposizione fra un paio d'anni...questo bisogna dire, con onestà! Se non avete il coraggio di dire con onestà questo ai "vostri" Pendolari Stanchi, allora saranno non solo stanchi, ma anche presi in giro; dovete avere il coraggio di dir loro la verità, perché questo ci impone l'essere amministratori. E poi, anche qui, un'assunzione di responsabilità, dire che l'Aosta-Pré-Saint-Didier non è sostenibile...ma non perché lo diciamo noi, ma perché ci sono persone che fanno questo di mestiere, che dicono che in un percorso Aosta-Pré-Saint-Didier quello che si sta utilizzando del percorso e quello che costa quel percorso e le vie di accesso che ci sono per quel percorso: statale, autostrada e ferrovia (che viene poco utilizzata), costituiscono un costo che questa comunità deve potersi permettere di investire in altre modalità di usufrutto più funzionali ad un turismo che, di certo, Aosta Pré-Saint-Didier non usa per andare a Courmayeur...
Quindi riteniamo che la vostra sia disonesta, che non sia votabile, perché non è corretta nei confronti dei cittadini che sono stanchi, ed è invece più corretto e più consapevole dire la verità e votare un percorso chiaro e definito come noi lo abbiamo programmato.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Capisco che è nato il "Partito degli Onesti", di cui fa parte adesso anche l'Assessore Marguerettaz, quindi ogni due parole...onesti, responsabili, eccetera...
Qui ci sono due scelte da fare: c'è una proposta che viene dai gruppi PD e ALPE di un certo tipo e voi avete fatto la vostra...perché dovete dare dei disonesti agli altri? Allora siete disonesti, voi, a parlare di Aosta-Martigny?
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
...lascia parlare la gente, ma maleducato che non sei altro! Lascia parlare la gente, siamo stati zitti a sentirti, permetti il diritto di parola! Maleducati, altro che onesti!
Allora ci sono due scelte, non è una questione di onestà o di disonestà: c'è una proposta del PD e di ALPE che raccoglie l'istanza dei Pendolari Stanchi che, oltre che utenti, sono anche persone che hanno fatto un percorso, anche loro, di approfondimento come cittadini, eccetera, quindi noi rimaniamo sulla nostra posizione. Naturalmente prendiamo atto dei cambiamenti di idea, di umori nella maggioranza...quindi diventano validi i treni bimodali!
Per quanto mi riguarda, ritengo che il calcolo presentato oggi, qui, dall'Assessore Marguerettaz non rispecchi le previsioni di spesa e numeri di treno che ci sono stati indicati a noi da alcuni ferrovieri; a me hanno parlato della necessità di oltre dieci motrici per garantire il traffico attuale, quindi le sei di Marguerettaz... Rispetto il dato dell'Assessore, è legittimo; noi abbiamo dei dati diversi, sono quindi due opinioni diverse.
Su una cosa però vi chiederei, visto che siete il "Partito degli Onesti"...non scrivete che dovete studiare cosa fare della Pré-Saint-Didier, perché se il Capogruppo Lattanzi dice già che è da chiudere, scrivetelo: "è da chiudere"...ditelo! A meno che non ti rimangi quello che hai detto due secondi fa, devi dire: "noi vogliamo chiudere"...chiaro? Non - due secondi dopo - dire: "valutare", perché quello davvero è rendere difficile la comprensione!
Noi abbiamo detto una cosa semplice: elettrificazione subito. C'è un progetto sostenuto anche dall'ingegner Iacono, quindi è una cosa che non si realizza domani mattina, ci vorranno due, tre, quattro anni, è un'ipotesi; dall'altra c'è la vostra, lasciare tutto com'è, sostituire solo le motrici e far sognare la gente con l'Aosta-Martigny. Saranno come sempre i cittadini a valutare chi ha ascoltato le esigenze dei pendolari e ha cercato di raccoglierle e chi, invece, ha un'altra idea sostitutiva. Noi rimaniamo fermi e convinti della nostra, nonostante le aggressioni verbali, nonostante il tentativo di dire che quando riferiamo le parole, non le riferiamo correttamente, perché su questo non mi fermo qui e voglio proprio vedere questa registrazione, visto che è anche questo un artificio retorico quello di dire che chi ha parlato prima ha mentito! Si usa, però poi bisogna pagarne le conseguenze, così come chi ha detto che erano una sciocchezza i bimodali a dicembre e adesso scopre che sono di estrema attualità...andremo a verificare, alla fine, chi è che mente in quest'aula oppure no!
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Per dichiarazione di voto. Rispetto alla risoluzione, proprio per sottolineare che la nostra è una risposta concreta, si dice che si va a ricercare una soluzione che onestamente, allo stato attuale, non è acquistabile sul mercato. Abbiamo detto: bisogna valutare per l'omologazione e l'acquisizione di treni che oggi non ci sono, nessun ripensamento; c'è solo stata - e abbiamo spiegato in modo logico cosa è successo - l'impossibilità di trovare una soluzione, per cui: piano B. Quindi non c'è alcuna discontinuità, questo era solo per rimarcarlo. Quando dico che non bisogna banalizzare con scelte politiche, non ho detto che non ci sono delle scelte politiche, ma che non ci si può trincerare dietro dicendo che è una scelta politica e, automaticamente, con una bacchetta magica, la politica risolve, perché non è così!
Qua le due risoluzioni sono sicuramente frutto di una lettura politica diversa, ma non è quello che ho detto. Qualcuno dice: basta una scelta politica e si risolve il problema, questa è la banalizzazione! Allora, proprio per quello che lei ha detto, i 40.000.000 spesi, caro Vicepresidente del Consiglio, non è colpa della Regione autonoma Valle d'Aosta, perché è tutto un dossier che sta su tavoli dove l'Amministrazione regionale è intervenuta costantemente, ma per sollecitare, per pungolare, però non è un dossier che sta nelle nostre competenze. Quindi dire che noi non abbiamo speso i 40.000.000 è disonesto, perché non è così! Quindi, rispetto a questi soldi, riteniamo ci sia una soluzione ad oggi che può, con un certo percorso, essere attuata; non è così scontato, lo stiamo dicendo, non è banale, perché quei 40.000.000 sono per delle infrastrutture. Noi stiamo chiedendo e faremo un'azione importante anche con alleati per trasferire queste risorse dalle infrastrutture al materiale rotabile. Non è banale, ma stiamo facendo questo ragionamento, ecco qual è la differenza!
Quando qualcuno mi dice: il sistema ferroviario valdostano è disastroso e nel resto d'Italia tutto funziona, mi perdoni, collega Fontana, si prenda mezza mattina, io le offro un caffè e le faccio vedere tutta una serie di documenti, dove le do un po' un universo di quello che sta accadendo in Italia. Se lei va spesso in Meridione, la prego, si porti un carnet per gli appunti e mi chieda! Lei dice: ma qua i treni sono puntuali...è un disastro dappertutto! Da questo punto di vista noi lo abbiamo detto e l'abbiamo contestato ai nostri referenti: l'alta velocità funziona come un orologio, purtroppo il trasporto regionale è un disastro, ma è un disastro ovunque, quindi stiamo cercando di sostenere maggiori investimenti sul trasporto regionale, ma c'è una questione finanziaria. Da questo punto di vista non abbiamo mai detto che rispetto a questo tema l'Amministrazione regionale si sottrae, tant'è che correttamente il collega Tibaldi ha detto che già abbiamo fatto in Consiglio degli interventi per sostenere il trasporto ferroviario, compartecipando all'acquisto dei treni, quindi nessuno si toglie, ovviamente facendo le dovute proporzioni. Pertanto, rispetto a questo tema, non c'è da parte del Governo l'intenzione di dire che noi non mettiamo dei quattrini, li abbiamo già messi, ci facciamo dei ragionamenti.
Sul ragionamento, perché i dossier vanno letti in progressione, i treni bimodali hanno una particolarità, nel senso che questo materiale rotabile bimodale è anche trasformabile totalmente in elettrico, quindi qualora questo tipo di percorso vada a compimento, con l'ammodernamento e l'elettrificazione non abbiamo buttato via niente! È un investimento sul quale noi non butteremo via dei soldi, perché quel materiale rotabile bimodale potrà essere affiancato dal motore diesel, dalle proposte che abbiamo, quindi da bimodale diventerà totalmente elettrico. Allora abbiamo anche questa garanzia: offrire una soluzione che non si butterà nel cestino, mentre per l'elettrificazione, se la facciamo sull'asse attuale, quando andiamo a fare delle modifiche buttiamo via dei soldi. Ecco perché abbiamo fatto questo ragionamento responsabile, nessun carpiato, nessun gioco, nessuna illusione, ma responsabilità di buon governo!
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione presentata dai gruppi ALPE e Partito Democratico:
Consiglieri presenti e votanti: 31
Favorevoli: 8
Contrari: 23
Il Consiglio non approva.
Presidente - Passiamo ora alla proposta di risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza.
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Richiamato il Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n. 194 "Norme di attuazione dello statuto speciale della regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di trasporto ferroviario";
Preso atto della Relazione della IV Commissione consiliare permanente "Sviluppo economico" avente ad oggetto "Petizione per l'elettrificazione della linea ferroviaria Ivrea-Aosta-Pré-Saint-Didier" illustrata nella seduta del Consiglio regionale del 14 luglio 2011;
Ribadita l'importanza di un collegamento ferroviario efficiente per i cittadini e le imprese valdostane e l'esigenza di considerare in una prospettiva di lungo termine l'integrazione con la rete ferroviaria italiana e internazionale, mantenendo alta l'attenzione per il progetto della direttrice Aosta-Martigny che, coinvolgendo interessi sovraregionali e internazionali, può creare le condizioni per un radicale miglioramento del trasporto ferroviario attraverso la realizzazione di una nuova linea ferroviaria;
Preso atto che l'assenza di elettrificazione è solo una delle problematicità dell'attuale tratta ferroviaria Aosta-Ivrea, gravata da altre caratteristiche critiche quali il binario unico, la tortuosità del percorso che si sviluppa anche in zone a rischio idrogeologico, l'elevato numero di gallerie e passaggi a livello nonché la presenza di ridotti punti di incrocio in stazione;
Ricordato che tali problematiche sono state ulteriormente aggravate da marzo 2011 dal divieto del transito dei locomotori diesel nella stazione sotterranea di Torino-Porta Susa con la conseguente rottura di carico dei treni provenienti da Aosta che comporta un ulteriore allungamento dei tempi di percorrenza e l'interruzione del collegamento diretto tra i due capoluoghi di Regione;
Rilevato il permanere di forti incertezze in merito alla realizzazione dell'intervento concernente la cosiddetta "lunetta di Chivasso", prevista e finanziata nell'ambito degli Accordi di Programma Quadro già sottoscritti, alla luce delle posizioni contrarie espresse anche recentemente dall'Amministrazione comunale di Chivasso e del continuo aumento del costo delle opere;
Atteso che per la maggior parte degli interventi previsti negli APQ, i tempi di progettazione e/o realizzazione vengono sempre notevolmente dilatati da parte di RFI e Italferr, i cui referenti peraltro cambiano con frequenza preoccupante, nonostante la continua e assidua azione effettuata dalla Regione per il rispetto degli impegni assunti;
Considerato che è in fase di ultimazione lo studio di fattibilità per l'adeguamento e il miglioramento del collegamento ferroviario della linea ferroviaria Aosta-Pré-Saint-Didier, elemento fondamentale per assumere le determinazioni definitive, anche in termini di rapporto costi-benefici, sul futuro della tratta;
Richiamata la risoluzione approvata con oggetto n. 1567/XIII del 12 gennaio 2011, avente ad oggetto "Impegno per la soluzione delle problematiche riguardanti i collegamenti ferroviari della Valle d'Aosta";
Invita
i Parlamentari valdostani
e
Impegna Il Governo regionale
al fine di
- portare a completamento nel più breve tempo possibile il trasferimento alla Regione delle funzioni in materia di trasporto ferroviario ai sensi del Decreto Legislativo 26 ottobre 2010, n. 194, condizione necessaria per poter mettere in opera le operazioni connesse alla gestione futura del servizio e dell'infrastruttura ferroviaria;
- sviluppare le azioni necessarie per mantenere ed aumentare l'interesse sovraregionale e internazionale sul progetto della direttrice Aosta-Martigny, considerando che solo la realizzazione di una nuova linea ferroviaria garantirebbe il miglioramento radicale del trasporto ferroviario in Valle d'Aosta;
- proporre, tenendo conto che l'elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea non è ancora definita in termini di costi, tempi di realizzazione e condivisione con gli enti locali valdostani, le iniziative più opportune per una soluzione dei disagi quotidiani degli utenti della linea ferroviaria valdostana e in particolare per ripristinare il collegamento diretto Aosta-Torino eliminando la rottura di carico, anche mediante l'utilizzo di tecnologie alternative quali i treni bimodali, per i quali sarà necessario un adeguato interessamento da parte degli organismi competenti in materia di omologazioni, ad oggi ancora da ottenere per la circolazione in Italia;
- avviare non appena possibile un confronto con la Commissione consiliare competente sulle conclusioni dello studio di fattibilità relativo alla linea Aosta-Pré-Saint-Didier.
F.to: Empereur - La Torre - Lattanzi - Salzone
Presidente - La parola alla Consigliera Carmela Fontana.
Fontana (PD) - Non voteremo questa risoluzione e voglio dare una risposta all'Assessore Marguerettaz, che mi dice di prendermi un carnet e vedere come funziona nel resto d'Italia. Se le cose vanno male nel resto d'Italia, noi ci consoliamo perché devono andare male anche in Valle d'Aosta! Voglio essere un cittadino che, se voglio andare anche nel Meridione, non voglio cambiare cinque treni per arrivare dove devo arrivare, oppure voglio un servizio che, se devo andare all'aeroporto...ne avevamo uno alle quattro e mezzo di mattina e lei ce lo ha anche tolto, dicendo che costa! Allora la ferrovia costa, i treni costano, facciamo togliere tutti i servizi, così lei risparmia! Assessore, provi lei a viaggiare e poi giudichi se i cittadini sono veramente stanchi! Questa politica deve dare risposte, non deve dire che non si può fare perché tutto costa! Noi siamo quelli che dobbiamo dare risposte ai cittadini, non dobbiamo smantellare...stiamo smantellando tutto! Comunque i cittadini giudicheranno, perché siamo arrivati al limite; non c'è niente che funziona, mettetevelo bene in testa!
Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.
Oggi questo Consiglio poteva dare un segnale di attenzione forte ai 3.465 firmatari della petizione, ma anche alla comunità valdostana tutta intera, che si è espressa molto chiaramente nelle audizioni, ai pendolari, lavoratori e studenti che tutti i giorni usufruiscono del servizio, alle categorie economiche, industriali, turistiche che sollecitano uno sviluppo in senso migliorativo della ferrovia, alle parti sociali, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni dei consumatori, andando a stabilire dei punti fermi, chiari, fissando delle priorità strutturali chiare.
L'elettrificazione della tratta Aosta-Ivrea è la priorità attuale, perché è realizzabile in tempi ragionevoli, perché risponde all'esigenza di rompere l'isolamento attuale della nostra linea rispetto al tracciato nazionale, perché permette una continuità di viaggio che attualmente non è concessa ai nostri pendolari, non solo per il disagio della rottura di carico, ma anche perché, se il nostro treno arriva in ritardo ad Ivrea o a Chivasso, non c'è nemmeno la possibilità di cambiare il treno e bisogna aspettare quello successivo, arrivando in ritardo all'università o al lavoro, come è successo ieri mattina alle 7, Assessore...ne sarà sicuramente informato.
Adottare soluzioni di compromesso, quali i treni bimodali, sulla cui criticità e lungaggine di realizzazione, di acquisizione, di omologazione l'Assessore Marguerettaz è stato molto chiaro, significa rinviare ancora il problema, spendendo 36.000.000 o 60.000.000, secondo quanto sostengono i ferrovieri, quasi mezza elettrificazione. Giustificare la non elettrificazione attuale con la prospettiva Aosta-Martigny è un altro modo di rinviare le decisioni a tempi remoti che non arriveranno mai! Altro che banalizzazione, altro che prese in giro dei cittadini, abbiamo dei maestri in quest'aula!
L'interesse della Confederazione elvetica e del Valais, in particolare, è teorico e illusorio. Mi succede ogni tanto di andare a leggere cosa esce sui giornali del Valais e, proprio ultimamente, mi è successo di leggere, a proposito di un postulat che è stato rilanciato sull'Aosta-Martigny le dichiarazioni del Parti Démocrate-Chrétien che dice testualmente (per bocca di un suo Consigliere federale): "J'ai signé par solidarité avec un projet valaisan qui n'est pas d'actualité pour l'instant, le projet prioritaire pour le Valais reste le deuxième tube du Lötschberg, mais c'est une bonne idée de relancer le Martigny-Aoste, ne serait-ce que pour des raisons tactiques en demandant plus, on a plus de chances d'obtenir quelque chose". Questo è il tenore della discussione in Valais e...parlate di possibilità di realizzare e di interesse reale? Naturalmente siamo consci che l'elettrificazione comporta ancora un lavoro di progettazione, di reperimento di fondi, di concertazione con gli enti locali che giustamente rivendicano le loro ragioni, ma siamo sicuri che le energie di cui lei dispone, Assessore, potrebbero essere messe a frutto in questo senso.
Quanto poi all'Aosta-Pré-Saint-Didier citata alla fine della vostra risoluzione, siamo al de profundis, abbiate il coraggio di dirlo e di affermare che volete chiuderla, che volete mettere una pietra sopra come con il trenino di Cogne: avviare non appena possibile un confronto con la commissione consiliare competente sulle conclusioni dello studio di fattibilità relativo alla linea Aosta-Pré-Saint-Didier...ma quanti anni sono che avviamo? Sono 30 anni che avviamo degli studi! Ancora nella scorsa legislatura la IV Commissione - lo ricordava il collega Tibaldi che ne faceva parte - ha avviato uno studio ed è arrivata a delle conclusioni: "la linea si presenta in condizioni discrete e ben si presterebbe ad un impiego di tipo metropolitano, aumento del numero delle fermate in corrispondenza degli agglomerati più significativi, intensificazione del servizio, nonché introduzione del sistema SCMT. Lo scarso interesse per questa linea da parte degli attuali gestori del servizio dell'infrastruttura suggerisce di prevedere il trasferimento non solo delle competenze in merito al servizio, ma anche della proprietà di tutti i beni, in modo da poter cambiare volto alla tratta con efficacia". Ogni commento mi sembra superfluo.
Il trasporto regionale non è un disastro dappertutto, lo sappiamo; basta guardare a nord est per avere degli esempi virtuosi e dunque, per tutte queste considerazioni e per tutte le considerazioni che sono già state fatte dal collega Chatrian e dai colleghi del PD, naturalmente il nostro sarà un voto fermamente negativo.
Presidente - La parola al Consigliere Empereur.
Empereur (UV) - Grazie Presidente.
Qualche convinta parola a sostegno di quella che è stata definita dal collega Donzel una "strampalata risoluzione" e di quella che probabilmente il collega Chatrian ha immaginato una "banale risoluzione". Devo dire che è una risoluzione a nostro avviso logica e coerente con il lavoro che ha fatto la IV Commissione; in effetti le premesse di questa risoluzione tratteggiano il lavoro svolto e le considerazioni anche in essa contenute.
Nel dispositivo, a nostro modo di vedere, ci sono considerazioni e proposte, linee di indirizzo molto chiare; da un lato, una questione che ha per noi una valenza importante, cioè lavorare per l'immediato trasferimento di funzioni previste dalla norma di attuazione, e non la vediamo solo sotto il profilo immediato, ma anche di prospettiva, perché questo potrebbe permetterci azioni, sia sull'aspetto della gestione, sia sull'aspetto dell'infrastruttura ferroviaria. Una visione di prospettiva molto importante e credo che sia utile, sotto il profilo politico, immaginare per una realtà come la nostra non un taccone, che spesso è peggio del buco, ma una nuova linea ferroviaria che possa garantire finalmente la soluzione del problema; nel frattempo, però, trovare quella che è la soluzione più consona ed immediata per risolvere problemi che sono a noi molto evidenti, che affrontano i nostri concittadini, e la soluzione dei treni bimodali potrebbe permetterci questa risposta. In ultimo, crediamo che sia davvero poco opportuno anticipare i tempi; uno studio è in fase di conclusione, mettiamo questo studio a disposizione della commissione competente, avviamo un confronto e, alla luce di questo confronto, assumeremo le decisioni successive, anche se dobbiamo sottolineare lo stato dell'arte della tratta Aosta-Pré-Saint-Didier, che ha un effettivo ed evidente sottoutilizzo, che rasenta lo stato di abbandono e che dovrà tenere conto dell'analisi costi-benefici.
A noi sembra una risoluzione coerente, la consideriamo logica, ma la consideriamo anche carica di serietà e di visione politica di prospettiva; per questa ragione, con convinzione, la voteremo.
Presidente - La parola al Consigliere Agostino.
Agostino (UV) - Grazie Presidente.
Voglio intervenire soprattutto alla luce dell'ultima frase, sottolineata dal nostro Capogruppo, quella dell'Aosta-Pré-Saint-Didier, naturalmente evidenziando di essere a favore della nostra risoluzione, soprattutto perché, collega Fontana e collega Morelli, se c'è un progetto che ha un minimo di possibilità di andare avanti nel minimo tempo, sicuramente è quello della maggioranza, perché l'elettrificazione avrà dei tempi lunghissimi. Poi la petizione mi sembra che è stata fatta sull'elettrificazione, ma...per che cosa? Per i tempi. Invece sono convinto che l'elettrificazione serve per l'ambiente, perché sui tempi i tecnici ci hanno spiegato che l'elettrificazione attualmente l'Aosta-Torino porterebbe quattro minuti di risparmio di tempo...100.000.000 di euro per risparmiare quattro minuti, lo ricordo! Perché se vogliamo risparmiare 24 minuti, dobbiamo fare la variante Châtillon-Verrès cambiando il percorso, e andremmo sui 400.000.000 di euro, ma elettrificando la linea, quella a cui la vostra risoluzione dà priorità, praticamente i Pendolari Stanchi si troverebbero nelle stesse condizioni...quello che ha un minimo di possibilità è il progetto della maggioranza, su questo ne sono convintissimo!
Volevo spendere due parole, perché ne ho sentite poche, visto che tutti hanno parlato dell'Aosta-Torino, dell'Aosta-Ivrea, ma l'Aosta-Pré-Saint-Didier...io mi assumo le mie responsabilità dicendo che sono anni che dico che bisogna chiudere questa tratta! Collega Donzel, questa è un'opportunità straordinaria per i turisti che vengono da Milano. Chiaramente non è che dico bisogna chiuderla e lasciare tutto com'è; naturalmente bisogna convertirla. Io sono un sostenitore della pista ciclabile e sono sicuro, collega Morelli, che anche il Comune di Arvier ne sarebbe ben felice. Anzi, sono sicuro che tutti i Comuni dell'Alta Valle sarebbero sicuramente a favore! Inoltre ne beneficerebbe Aosta soprattutto, perché provate ad immaginare di togliere i binari dopo la stazione di Aosta, verrebbe praticamente tutto a raso! È tutto un sistema che verrebbe a favorire il liberarsi delle aree in una maniera veramente migliorativa per il Comune di Aosta.
Chiedo quindi all'Assessore, sull'ultimo punto, di avviare immediatamente un confronto, perché...altro che solo confrontarci! Io continuo a sostenere che l'Aosta-Pré-Saint-Didier debba essere chiusa, ma perché? Sono anni che qualcuno dice: guardate che con due pullman al giorno...io abito lì, in via Sinaia, c'è la fermata del treno, continua a fermarsi vuoto sia in su che in giù, il passaggio a livello è chiuso, quando parte una bella fumata nera che non si capisce com'è...lì nessuno ne parla, ecco, una cosa inutile, una cosa vergognosamente inutile! Non mi sono mai informato di quanto costa, mi pare che qualcuno parli di 600 litri di gasolio al giorno; facciamo quattro conti: 600 litri di gasolio al giorno sparsi su e giù per la Valdigne...in fumo, praticamente! Io sono un convinto sostenitore che quella tratta debba essere eliminata per i costi e per tutto quanto, quindi continuo a sostenere una bella pista ciclabile e vedrete come tutti i turisti partiranno, Donzel, partiranno da Milano per venire lì, sulla pista ciclabile, e non per prendere il treno di sicuro, state tranquilli!
Grazie.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Solo per una precisazione: l'ultima parte della risoluzione porta l'attenzione in modo tale che in commissione possa esserci una sintesi, come vedete, di una serie di posizioni che in modo ragionevole possono divergere. Abbiamo coloro che sono a favore, coloro che sono contro, ognuno in virtù della sua esperienza.
Collega Morelli, perché arriviamo a portare in commissione? Perché anche lì c'è stato un percorso in cui è stato affidato uno studio all'ingegner Russo e in commissione avremo modo di fare tutte le valutazioni, tutte legittime...andiamo avanti, fermiamo, e avremo modo di verificare, anche perché sicuramente una cosa è certa: così com'è non va, così com'è siamo sicuri che così dobbiamo modificarla. Allora sarà lì lo snodo: renderla coerente con le norme, fare una serie di investimenti, fare una serie di attività oppure immaginare una riconversione? Ci sarà modo in commissione di capire se ci sarà un'opportunità in un senso o nell'altro.
Quindi non ci sono, ad oggi, dei ragionamenti diversi, se non avere dei dati e degli studi, così come per i collegamenti. La collega Fontana dice: devo prendere cinque treni, quanti ne ha presi in Valle? Uno, due, gli altri tre treni è perché ha dovuto cambiare, quindi se parla di cinque treni tre li ha dovuti cambiare dal Piemonte in giù. Questo vuol dire che anche il collegamento di tutti i meridionali di Torino per andare dove va lei, almeno cambiano tre treni. Lei mi ha detto cinque treni, vuol dire che a quel punto ha avuto l'esperienza che c'è tanto da fare! Così come per il collegamento con Caselle: siamo andati a vedere il collegamento che dovevamo mettere per garantire il collegamento a Caselle, era utilizzato da pochissime persone e costava tantissimo; ecco perché, a quel punto, quando uno deve scegliere, cosa vado a contenere in un momento dove non è che i tagli ce li inventiamo, cosa devo tagliare, cosa devo contenere? Le spese che i cittadini con le loro manifestazioni non gradiscono. Ecco qual è il ragionamento, quindi nella nostra mozione torno a dire...perché il giochino vostro è un giochino dove si dice: voi puntate sull'Aosta-Martigny...io voglio dirlo a beneficio di coloro che ci ascoltano e di coloro che scrivono che siamo per dare una soluzione immediata, che avrà lo studio per un miglioramento, ma nell'immediato diamo una soluzione che, per lunga che sia, nell'arco di tre, quattro anni porterà dei treni sui binari che impediranno la rottura di carico! Questo è il contenuto della risoluzione. Invece la vostra risoluzione, che io rispetto, fra quattro anni non permetterà nulla, fra quattro anni i pendolari continueranno a scendere e a salire ad Ivrea o a Chivasso! Quindi la nostra è concretissima, sapendo che ha delle difficoltà perché dobbiamo omologare, e lo scriviamo; bisogna intervenire perché vadano nella direzione di omologare dei treni che oggi purtroppo non ci sono. Dovremo fare un'azione tutti assieme, corale, per forzare la mano, ma la nostra risoluzione è per dare una risposta immediata. Non state a contrabbandare l'Aosta-Martigny, perché quello è l'orizzonte di medio-lungo termine, mentre la nostra risoluzione è per dare una risposta subito!
Presidente - Pongo in votazione la risoluzione presentata dalla maggioranza:
Consiglieri presenti e votanti: 31
Favorevoli: 23
Contrari: 8
Il Consiglio approva.