Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1794 del 4 maggio 2011 - Resoconto

OGGETTO N. 1794/XIII - Sostituzione di una Consigliera regionale in seno alla Consulta regionale per le pari opportunità di cui alla legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53. (Reiezione di un ordine del giorno)

Presidente - Con deliberazione n. 1216 del 26 maggio 2010 e n. 1686 del 9 marzo 2011 il Consiglio regionale ha provveduto all'elezione, per la legislatura in corso, delle componenti della Consulta regionale per le pari opportunità di cui alla legge regionale n. 53/2009. Ai sensi della lett. c), comma 1, dell'articolo 7 della legge regionale n. 53/2009 sono state elette le Consigliere regionali Emily Rini, Hélène Impérial e Patrizia Morelli. Con nota in data 6 aprile 2011 la Consigliera Hélène Impérial ha rassegnato le dimissioni dalla Consulta regionale per le pari opportunità. È pertanto necessario che il Consiglio proceda all'elezione di una nuova Consigliera regionale ai sensi della lett. c), comma 1, dell'articolo 7 della legge regionale n. 53/2009, in sostituzione della Consigliera regionale Hélène Impérial, dimissionaria.

Colleghi, è pervenuto alla Presidenza un ordine del giorno a firma dei colleghi dei gruppi ALPE e PD su questo argomento.

La parola al Consigliere Rosset.

Rosset (UV) - Merci M. le Président.

A nome della maggioranza propongo, in sostituzione della Consigliera Hélène Impérial, la Consigliera Manuela Zublena.

Presidente - Vorrei pregare qualcuno del gruppo ALPE o PD, se per cortesia volesse cominciare ad illustrare l'ordine del giorno mentre questo viene distribuito...solo per anticipare i tempi.

La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

Le dimissioni di Hélène Impérial - che già hanno suscitato alcune reazioni da parte nostra nelle scorse settimane, e qui tengo a precisare che non c'è assolutamente niente di personale, che, anzi, personalmente sono dispiaciuta di queste dimissioni e del fatto che la collega Impérial non sia più nelle condizioni di dare il suo contributo alla consulta -, in realtà secondo noi non fanno che risollevare il problema della composizione della consulta, modificata secondo la legge n. 53/2009, che presenta secondo noi essenzialmente delle criticità importanti, in particolare all'articolo 7. Attraverso quella modifica si è voluto - ricordo ancora le parole di una delle due relatrici - eliminare il problema della composizione variabile della consulta, onde dare alla stessa maggiore efficacia ed incisività. Come allora, anche adesso dissentiamo profondamente da questa interpretazione, perché la precedente consulta, se da un lato era giusto che fosse modificata secondo la nuova concezione delle "pari opportunità" e non più semplicemente secondo quanto era la designazione precedente di Consulta regionale femminile, in realtà la modifica - lo avevamo già detto e lo ricordiamo - era finalizzata più che altro a portare sotto l'ala protettiva - per dirlo in modo fine - della maggioranza la composizione della consulta. In realtà era semplicemente per ovviare al problema, considerato dalla maggioranza un problema importante, della presenza sgradita di alcune persone all'interno dell'assemblea.

Attraverso l'ordine del giorno che presentiamo oggi, chiediamo che la I Commissione possa avviare una riflessione condivisa, ampia ed articolata, coinvolgendo l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, sulla possibilità di revisione dell'articolo 7 della legge n. 53, onde agevolare la maggiore partecipazione e rappresentatività delle donne, snellire le procedure di nomina e di eventuale sostituzione, favorendo così il regolare funzionamento di questo importante organo istituzionale, poiché la nuova legge, a nostro avviso, comporta tempi di sostituzione lunghi, macchinosi, che devono sempre passare attraverso la votazione in Consiglio e che determinano nell'attività della consulta un rallentamento.

Le dimissioni di Hélène Impérial non saranno le ultime, ci saranno forse altre persone che si troveranno nella situazione di dover dare le dimissioni per motivazioni loro, questo non ha niente a che vedere con l'appartenenza alla maggioranza o alla minoranza; semplicemente ci si può trovare nella condizione di non aver più la disponibilità di tempo che questo organismo richiede. Inoltre, il fatto di avere voluto limitare il numero delle Consigliere regionali, determina un'evidente problematicità: in questo caso la maggioranza ha diritto a due rappresentanti, viene proposto tra l'altro di sostituire la collega Impérial con un Assessore...e, tra parentesi, mi chiedo un Assessore quanto tempo possa avere da dedicare alla consulta...ma se qualcun altro dovesse dare le dimissioni, la maggioranza del Consiglio chi nominerà...un uomo, all'interno della consulta? È vero che ci sono le pari opportunità, però la legge parla chiaro, parla di Consigliere! Se con la formulazione precedente le sostituzioni erano risolte in modo più agile, adesso ogni nuova nomina delle 13 di competenza del Consiglio, richiede una procedura molto più laboriosa. Ripeto: la consulta non ha bisogno di rallentamenti, la consulta ha bisogno di diventare operativa e di poter lavorare; già l'avvio è stato un pochino macchinoso e adesso che finalmente sembra aver avuto un avvio definitivo, tutte queste problematicità determinano ulteriori lungaggini e rallentamenti!

Noi sottoponiamo quindi questo problema al Consiglio e chiediamo di fare una riflessione; per questa legislatura probabilmente non sarà il caso di ritornare sulla composizione dettata dall'articolo 7, ma in prospettiva chiediamo di fare una riflessione. Oltretutto il fatto che ci siano questi problemi e che si sia voluto limitare di molto il numero delle componenti dell'assemblea, tolgono anche un po' di operatività alla consulta. Sembrava che la nuova legge avrebbe dovuto risolvere questo problema; in realtà non si sono risolti i problemi dovuti alla difficoltà di raggiungere il numero legale per le assemblee. E il numero limitato è anche una limitazione dell'attività dei singoli gruppi di lavoro che sono formati da pochissime persone, perché su 23 bisogna suddividersi i compiti, e il fatto di avere dei gruppi di lavoro molto limitati già in partenza rende difficoltoso il lavoro delle commissioni, poiché molto spesso ci si ritrova in due o tre persone (con le conseguenze che vi lascio immaginare sull'operatività effettiva!).

Chiedo quindi di prendere in considerazione questo ordine del giorno e ricordo, in conclusione, che delle dieci consultrici previste dall'articolo 7, sette sono di pertinenza della maggioranza e tre della minoranza. Con il passaggio del PdL in maggioranza ci si ritrova in una situazione di squilibrio, perché le consultrici di pertinenza della maggioranza sono diventate otto e quelle della minoranza due. Il fatto di aver rinviato alla seduta odierna la sostituzione della collega Impérial rispetto alla seduta precedente avrebbe potuto essere l'occasione per risolvere anche questa anomalia, che avevamo già sottolineato e ricordato la volta precedente.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, noi non abbiamo votato la legge regionale istitutiva di questa consulta, perché in quella sede avevamo espresso perplessità sulle modalità con cui doveva essere costituita. Riconosciamo alle consultrici che ne fanno parte impegno e zelo nello svolgere la loro attività, che in alcuni casi ha dato anche dei riscontri significativi, quindi non vuole essere una critica che si fa ad un impianto legislativo, né alle persone che, invece, si impegnano e lavorano per migliorare la condizione femminile in Valle d'Aosta.

Sta di fatto, però, che ci sono delle leggi che in sede applicativa determinano delle oggettive difficoltà e questa ne è un caso; se andiamo a confrontare come funziona la Consulta della Regione Piemonte o la Consulta comunale di Torino, vediamo che è data possibilità di partecipare a tutte le Consigliere elette, principio che usiamo tranquillamente anche nelle nostre commissioni consiliari. In alcuni casi vengono poste limitazioni al diritto di voto, come usiamo noi nelle commissioni consiliari, cioè ci sono dei consiglieri eletti nella I Commissione, però a tutti e 35 è data libertà di accesso ai lavori della commissione. Che poi qualcuno abbia diritto di voto, non significa che gli altri non possono partecipare...immagino la Consulta femminile che deve esaminare un progetto di legge che magari tocca delle importanti questioni riguardanti la condizione femminile delle pari opportunità...mi immagino il fatto che qualcuno non possa avere accesso a quel dibattito fra le Consigliere regionali e, nel caso in specie, potrebbe essere sia la Consigliera dimissionaria, sia la Consigliera non eletta.

Allora, sinceramente, senza che questo possa essere affrontato in questa riunione, perché chiaramente serve una riflessione, l'ordine del giorno ha proprio l'obiettivo di aprire una discussione per consentire il funzionamento della consulta, non per impedirne il funzionamento. Andando ad un'impostazione in cui si è voluto rigidamente esprimere le quote di maggioranza e di minoranza, sarebbe stato un atto di simpatia, un atto di liberalità della maggioranza, in sede di sostituzione di una sua componente, richiedere l'applicazione della legge vigente e applicarla anche nei confronti della minoranza. Questo gesto di zelo nell'applicazione delle leggi c'è solo per quanto riguarda la sostituzione dei componenti di maggioranza, ma per quelli di minoranza si può aspettare: non c'è nessuna fretta di applicare la legge se la legge riguarda la minoranza! Questo è un fatto estremamente grave dal punto di vista politico, dice di un atteggiamento squisitamente arrogante che ogni volta c'è nell'applicare le norme! Quando tocca la maggioranza la legge va applicata alla lettera, se riguarda la minoranza si può aspettare...che fretta avete? È un problema di poltrone, si dirà e si farà la polemica...qui la minoranza è a caccia di poltrone! Se invece la poltrona riguarda la maggioranza, stai certo che dalla sera alla mattina si trova un componente, anche se è Assessore e deve occuparsi di mille questioni importanti come quella dei rifiuti che stanno per sommergere la Valle d'Aosta...invece no, l'Assessore può trovare il tempo di andare in consulta, perché quella poltrona deve essere stabilmente occupata e non deve mancare quel voto!

È quindi opportuno ripensare questa norma nell'ottica molto sensata che è quella che usiamo normalmente nelle attività consiliari: a nessun consigliere è mai preclusa la partecipazione ad una riunione in cui si riuniscono i consiglieri. Si potrà mettere eventualmente una limitazione del voto, se si teme che la minoranza partecipi in massa alle riunioni, cioè le due Consigliere di minoranza potrebbero stravolgere gli equilibri di voto, però...ecco, è un principio legato anche al ruolo che svolge il Consigliere, quello di poter accedere a discussioni importanti che possono avere ricadute sulla maturazione di leggi positive per la condizione femminile e le pari opportunità. Tutto questo ribadendo che non si tratta di una critica rivolta a quelli che correttamente lavorano con impegno e zelo all'interno di questo quadro normativo vigente.

Presidente - La parola alla Consigliera Segretario Emily Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Ho ascoltato con molta attenzione le parole dei Consiglieri Morelli e Donzel. Permettetemi però di non essere d'accordo su quanto è stato affermato, soprattutto sulle considerazioni fatte in merito all'ingerenza della politica nella consulta. La collega Morelli lavora parecchio con me nella consulta e sa che questo non si è mai verificato, non c'è mai stato questo tipo di problema; anzi, vorrei sottolineare come la consulta, dopo un primo periodo di rodaggio, sia adesso nel pieno della sua attività ed abbia cominciato a raccogliere i frutti del lavoro delle persone che, con grande impegno e a titolo gratuito - sottolineo -, si impegnano per questa causa e cominciamo a vedere i frutti del nostro lavoro.

Entrando nel merito dell'ordine del giorno, su questo credo che ci asterremo, poiché il fatto di una dimissione credo che sia un evento del tutto straordinario e non ordinario e, come tale, non credo meriti un iter diverso da quello che oggi affronteremo.

Presidente - La parola alla Consigliera Patrizia Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci M. le Président.

Ovviamente manteniamo l'ordine del giorno e ribadiamo assolutamente la validità dei suoi contenuti. L'ingerenza della politica può darsi che non avvenga così palesemente all'interno degli organi della consulta, è ovvio, è all'origine, l'ingerenza della politica, nella nomina delle consultrici. In questo senso riteniamo che invece la consulta dovrebbe essere un organo di larga rappresentatività del mondo femminile, così come era secondo la precedente legge.

Manteniamo quindi l'ordine del giorno.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, francamente dispiace la scarsa apertura alla riflessione e anche al voler guardare dentro una realtà che si è creata.

Riconosco che non sia stato facile il passaggio dalla consulta precedente alla consulta attuale; però, come la legge che abbiamo visto stamani che riguardava i Vigili del fuoco...sono leggi che nel giro di pochi mesi cambiamo, sostituiamo, modifichiamo, eccetera. In sede applicativa ci si rende conto che esistono dei problemi, ecco, anche dalla povertà delle argomentazioni portate in risposta all'ordine del giorno dalla maggioranza, francamente c'è un po' di amarezza a non tenere in conto come in altre Regioni ad esempio sono coinvolte tutte le rappresentanze delle organizzazioni sindacali! Qui nessuno si è accorto - o fa finta di vedere - che le organizzazioni sindacali sono sottorappresentate in questa consulta...sì, non ufficialmente, forse qualcuno perché è iscritto ad un sindacato...c'è stato un tentativo di infilare rappresentanti sindacali...per esempio, da questo punto di vista, abbiamo visto stamani il ruolo determinante delle organizzazioni sindacali su una legge: hanno convinto maggioranza e minoranza a modificare una legge...quindi l'importanza di avere nella consulta rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Questa "miopia", questo legare tutto a confermare certi numeri, francamente mi pare restrittivo, e soprattutto ritorno su un punto: per quanto riguarda personalmente il Partito Democratico, ritengo lesivo delle funzioni della Consigliera regionale non poter avere accesso, anche senza diritto di voto, a determinati problemi che riguardano pareri inerenti leggi regionali che la consulta può emanare. Ritengo che questa cosa meriterebbe - non dico di avere, qui, risolto il problema - una riflessione congiunta tra maggioranza e minoranza, per consentire un miglior funzionamento della Consulta per le pari opportunità.

Presidente - La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.

Intervengo su questo argomento solo per dire nella chiarezza che ancora una volta l'opposizione ha colto l'occasione, a fronte della sostituzione di un membro della Consulta per le pari opportunità, di rimettere in gioco il discorso che abbiamo fatto a monte sulla legge. Questa è una legge che abbiamo voluto e che abbiamo votato scientemente.

Crediamo che la consulta oggi lavori meglio che nel passato, quindi tutte le cose che sono state dette non ci trovano assolutamente d'accordo; per cui, siccome ritengo sia strumentale il discorso fatto dall'opposizione in questo momento, noi della Stella Alpina votiamo contro l'ordine del giorno.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie Presidente.

Anch'io, in sintesi, per chiarezza, per onestà intellettuale: non siamo d'accordo su quello che voi state tentando di fare, che è quello che il collega Salzone stava illustrando all'aula, cioè utilizzare questo momento di normale sostituzione - che peraltro la legge prevede - per riportare di nuovo tutto il discorso. Ripeterei le stesse cose che ha detto Franco...aggiungo una cosa: non solo siamo convinti che l'attuale sistema funzioni meglio, ma è più corretto, perché voi ci avete propinato per 15 anni che la consulta ed i metodi di organizzazione della consulta erano metodi super partes e non politici, quando sappiamo che quella era la "balla" del secolo! Che si faceva più politica lì che nelle sezioni dei partiti, che in quel posto alcune donne venivano coinvolte per motivi politici e altre venivano escluse per motivi puramente ideologici e politici!

Non stiamo quindi a tornare indietro...tu Patrizia non c'eri, ma noi c'eravamo, e in tempi non sospetti; quindi posso apprezzare la tua onestà intellettuale perché non conosci la storia, ma noi, che la storia e le cicatrici le abbiamo, abbiamo già dato! Quindi non torniamo indietro su processi ideologici e politici, se questo deve essere fatto come è fatto, venga fatto nella trasparenza, tutto il resto è solo cercare di mettere confusione, di creare una cortina, di far finta che siamo tutti apolitici come certe parti della Magistratura, quando poi super partes non si è, e non si è, e non si è!

Noi non cambiamo pertanto assolutamente il parere che abbiamo espresso qualche tempo fa, quando abbiamo approvato convintamente la legge.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Emily Rini.

Rini (UV) - Grazie Presidente. Molto brevemente, visto che già mi sono espressa, volevo ricordare a Donzel che più che di scarsa argomentazione si tratta di ferma convinzione della validità dell'apparato normativo. Non mi sembrava il caso di tornare su tutto l'ampio dibattito che è stato fatto in quest'aula e, a nome del gruppo dell'Union Valdôtaine e della maggioranza, chiedo un voto contrario.

Presidente - Pongo in votazione l'ordine del giorno che recita:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Ricordata la legge regionale n. 53 del 23 dicembre 2009 "Disposizioni in materia di Consulta regionale per le pari opportunità e di consigliera regionale di parità'' che all'articolo 7 fissa la composizione della consulta stessa in 23 componenti, di cui tre consigliere regionali elette dal Consiglio regionale, in ragione di due per la maggioranza e una per la minoranza;

Ricordato che lo stesso articolo dispone anche l'elezione da parte del Consiglio regionale di dieci componenti scelte tra gli organismi di cui alla lettera a) comma 1 dell'art. 7, almeno tre delle quali devono essere espressione della minoranza consiliare;

Considerate la rigidità della norma attuale e l'imprevedibilità del numero di consigliere donne elette in Consiglio regionale e ricordato che la legge istitutiva della Consulta regionale per la condizione femminile del 23 giugno 1983, n. 65 prevedeva la partecipazione di diritto di tutte le donne consigliere regionali;

Constatata l'oggettiva complessità del meccanismo di sostituzione di eventuali consultrici dimissionarie o decadute che richiede la convocazione del Consiglio regionale causando un rallentamento dell'attività della consulta e una difficoltà di svolgimento dei lavori della consulta stessa;

Ricordato che la legge regionale 65/1983 prevedeva la nomina di una consultrice effettiva e di una supplente, in caso di impossibilità a partecipare della prima, da parte dei vari organismi rappresentati, andando così a favorire la continuità e la regolarità dell'attività e a contenere il rischio della mancanza del numero legale in assemblea o della troppo esigua partecipazione ai gruppi di lavoro;

Impegna

la I Commissione consiliare

ad avviare una riflessione condivisa, ampia ed articolata, coinvolgendo l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, sulla possibilità di revisione dell'art. 7 della legge regionale n. 53 del 23 dicembre 2009, onde agevolare la maggiore partecipazione e rappresentatività delle donne, snellire le procedure di nomina e di eventuale sostituzione, favorendo così il regolare funzionamento di questo importante organo istituzionale.

F.to: Bertin - Cerise Giuseppe - Chatrian - Donzel - Carmela Fontana - Louvin - Morelli Patrizia - Rigo

Consiglieri presenti e votanti: 32

Favorevoli: 8

Contrari: 24

Il Consiglio non approva.

Presidente - Pongo in votazione la sostituzione della Consigliera - nel caso specifico dell'Assessore - che sostituisce la Consigliera Hélène Impérial:

Consiglieri presenti e votanti: 32

Schede nulle: 4

Schede valide: 28

Schede bianche: 6

Hanno riportato voti:

Manuela Zublena: 20

Carmela Fontana: 1

Hélène Impérial: 1

Presidente - In base all'esito della votazione proclamo eletta, nell'ambito della Consulta regionale per le pari opportunità, l'Assessore Manuela Zublena, alla quale facciamo gli auguri di buon lavoro.

Il Consiglio

Premesso che:

- con legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53, concernente "Disposizioni in materia di Consulta regionale per le pari opportunità e di consigliere/a regionale di parità", la Regione ha provveduto al riordino della Consulta regionale per la condizione femminile, istituita ai sensi della legge regionale 23 giugno 1983, n. 65, che ha assunto la nuova denominazione di Consulta regionale per le pari opportunità;

- l'articolo 7 della legge regionale 53/2009 prevede che la Consulta per le pari opportunità è composta nel modo seguente:

"a) da quattro componenti, designate congiuntamente:

1) dalle associazioni e dai gruppi femminili che abbiano un'effettiva rappresentatività a livello regionale, abbiano come finalità istituzionali quanto previsto dall'articolo 5, comma 1, siano democraticamente strutturate e svolgano a livello regionale attività non circoscritte ad interessi di categoria professionale;

2) dalle commissioni femminili delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale;

3) dalle commissioni o movimenti femminili delle organizzazioni dei lavoratori autonomi e delle organizzazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative a livello regionale;

4) dalle commissioni o movimenti femminili, a livello regionale, dei partiti, movimenti o gruppi politici;

5) dalle commissioni o movimenti femminili delle organizzazioni di volontariato maggiormente rappresentative a livello regionale;

b) dal/dalla consigliere/a regionale di parità di cui all'articolo 14;

c) da tre consigliere regionali elette dal Consiglio regionale con voto limitato a due nomi. Almeno una consigliera deve essere espressione della minoranza consiliare. La perdita della condizione di consigliera regionale comporta la decadenza dalla Consulta;

d) da dieci componenti elette dal Consiglio regionale fra le componenti degli organismi di cui alla lettera a) con voto limitato a sette nomi. Almeno tre componenti devono essere espressione della minoranza consiliare;

e) da cinque componenti designate dal Consiglio permanente degli enti locali e scelte fra le donne elette negli enti locali della Regione, rispettando la proporzione fra le elette nelle assemblee e negli organi esecutivi degli enti stessi. La perdita della condizione di eletta negli enti locali comporta la decadenza dalla Consulta.";

Visto che con deliberazioni n. 1165/XIII del 21 aprile 2010, n. 1216/XIII del 26 maggio 2010 e n. 1686/XIII del 9 marzo 2011 il Consiglio regionale ha provveduto alla elezione delle componenti in seno alla Consulta regionale per le pari opportunità, ai sensi delle lettere c) e d) del comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53, per la legislatura in corso;

Precisato che, ai sensi della lettera c) del comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53, sono state elette le seguenti Consigliere regionali:

1 - Emily Rini;

2 - Hélène Impérial;

3 - Patrizia Morelli (espressione della minoranza);

Considerato che con nota in data 6 aprile 2011, la Consigliera regionale Hélène Impérial ha rassegnato le dimissioni dalla Consulta regionale per le pari opportunità;

Ritenuto, pertanto, opportuno procedere alla elezione di una nuova Consigliera regionale, ai sensi della lettera c) del comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53, in sostituzione della Consigliera regionale Hélène Impérial;

Richiamata la legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione Affari generali della Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge regionale 23 luglio 2010, n. 22, sulla legittimità della presente deliberazione;

Delibera

di eleggere in seno alla Consulta regionale per le pari opportunità, ai sensi della lettera c) del comma 1 dell'articolo 7 della legge regionale 23 dicembre 2009, n. 53, la Consigliera regionale Manuela Zublena, in sostituzione della Consigliera regionale Hélène Impérial, per la durata della legislatura in corso.