Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1196 del 12 maggio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1196/XIII - Approvazione di risoluzione: "Stato della trattativa per l'attuazione del federalismo fiscale".

Risoluzione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Avendo appreso con grande sconcerto delle dichiarazioni pubbliche del Ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, secondo cui il consenso della Valle d'Aosta al nuovo assetto finanziario conseguente all'attuazione del cosiddetto Federalismo fiscale sarebbe ottenuto "instillando il buon senso col ricatto";

Sorpreso dell'enormità delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso ministro secondo cui, già nelle trattative intraprese con la Regione Trentino-Alto Adige, a fronte delle resistenze espresse dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, "Io me ne sono fottuto e intanto gli ho bloccato i trasferimenti, così siamo arrivati a trattare";

Allarmato per il clima di evidente prevaricazione in cui si sta svolgendo la trattativa sul cosiddetto Federalismo fiscale e per il paventato, e preannunciato, taglio di ben 180 milioni di euro sul trasferimento ordinario alla Valle d'Aosta annunciato dal Ministro Calderoli;

Esprime

il proprio sdegno e la propria totale riprovazione per la strategia messa in atto dal Ministro Calderoli e per le sue incredibili dichiarazioni;

Invita

il Presidente della Regione a riferire senza indugio alla Commissione consiliare competente circa lo stato reale della trattativa e a non sottoscrivere nessun accordo senza il preventivo assenso sui suoi contenuti da parte del Consiglio regionale;

Esorta

i Parlamentari valdostani alla massima attenzione sulle manovre in corso tese a decurtare le risorse finanziarie della Regione sulla base di presupposti pretestuosi e punitivi.

F.to: Louvin - Carmela Fontana - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli - Donzel - Rigo

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie, Presidente. È dall'inizio della legislatura, dall'autunno del 2008, che questo Consiglio si è trovato a misurarsi con l'avvio della riforma in materia di federalismo fiscale e ha adottato già nel settembre 2008 una mozione di impegno del proprio organismo... di commissione competente, affinché approfondisse tutti i risvolti della riforma, ne valutasse i riflessi e affinché anche il Presidente della Regione e l'Assessore alle finanze riferissero le valutazioni del Governo regionale sulle proposte che sarebbero poi state avanzate. Nei mesi successivi abbiamo insieme seguito le vicende di strutturazione del disegno di legge sul cosiddetto "federalismo fiscale" e credo siamo ormai ad una stretta decisiva, dopo che le Province di Trento e Bolzano hanno chiuso la partita per quanto le riguarda e credevamo, almeno così abbiamo detto in quest'aula, con una relativa facilità e con un certo rispetto anche della posizione autonomistica propria di quelle province. In questi ultimi giorni però siamo stati sconcertati - credo sia questo il termine necessario da utilizzare - da una presa di posizione che ci ha francamente sbalorditi. Non rincorriamo gli articoli di stampa, anche se le interviste, soprattutto quando virgolettate, hanno un peso non indifferente e la nostra attenzione è stata catalizzata da un articolo in particolare, da un'intervista del Ministro Calderoli, che è il Ministro che sta trattando questa partita con la Regione, e che è anche venuto in questa regione qualche mese or sono, sembrava in termini abbastanza rassicuranti, a dare garanzia di adeguata valutazione delle istanze valdostane, ma la cosa ci ha obiettivamente sorpresi, perché dichiarare esplicitamente: "già ora lavoriamo per ridurre i poteri delle Regioni a statuto speciale e per aumentarli alle altre" non ci è parso essere un principio sano di federalismo. Abbiamo pensato a tutta prima ad un'esagerazione o ad un lapsus, ma la posizione esplicitata dal Ministro Calderoli non lascia adito a molti dubbi e mi permetterete - anche se l'ora è già un po' tarda, ma credo che la materia non sia priva di una sua importanza - di leggervi una decina di righe di questa intervista, perché sono assolutamente significative di uno stato d'animo, di una concezione politica e di una strategia messa in atto, cito testualmente la risposta del Ministro Calderoli di tre giorni fa al giornalista di Libero: "Le Regioni a statuto speciale? In Trentino sono riuscito a ridurre i trasferimenti annuali di 1.300.000.000. Tra 15 giorni toccherà andare in Valle d'Aosta, sto trattando per ridurre i loro di 180.000.000". Abbiamo sul tavolo una cifra messa nero su bianco dal Ministro, che asserisce avere individuato la soglia di sacrificio di questa Regione in 180.000.000. "Poi toccherà alla Sicilia, lì sarà un casino. Conto di portare a casa un risparmio di 2.500.000.000, che non sono una tantum, ma per sempre". Traduco: "i 180.000.000 che voi valdostani lasciate sul tavolo non li lasciate una tantum, li lasciate ogni anno sul vostro bilancio, che ne conta 1.600", quindi siamo nell'ordine del 12 per cento del bilancio regionale, un salasso direi non da ridere, comunque... "Cerco, col federalismo, di rendere via via più speciali le Regioni ordinarie e più ordinarie quelle speciali. Il problema delle speciali è che per legge devi patteggiare tutto con loro, ci vuole il consenso per ogni modifica. Spesso l'ottengo instillando il buon senso col ricatto": sono parole testuali del Ministro Calderoli. "Come sarebbe "col ricatto"?", addirittura il giornalista ha un sussulto di interesse e di attenzione per la questione. "Sì, faccio il delinquente, lo ammetto. Lo sa che le Regioni a statuto speciale prendevano l'Iva sull'importazione nonostante col libero mercato questa non esista più?". Questo nostro "allungare le mani" era in realtà, tutti lo sappiamo, la forfetizzazione dell'IVA da importazione stabilita nel 1992 in seguito alla soppressione delle barriere doganali, quella che era stata un'intesa precisa fra lo Stato e la Regione sancita anche da una norma di attuazione, ma questo evidentemente il Ministro lo considera assolutamente secondario. "Però, per esempio, Bolzano doveva avere 7 miliardi e non voleva sentire ragione, né crisi, né altro. Io me ne sono fottuto e intanto gli ho bloccato i trasferimenti - allora bloccare quello che è dovuto per legge è evidentemente, fatto da un Ministro della Repubblica, una cosa assolutamente lecita e legittima, noi su questo abbiamo delle opinioni leggermente diverse - così siamo arrivati a trattare. Certo uno dice: meglio abolirle - abolire che cosa: le Regioni? Perché altri termini al femminile non ho trovato nella parte superiore dell'articolo - ma la legge non lo consente, intanto cominciamo a tagliare piano piano i privilegi. Il vero problema è stata la modifica del titolo della Costituzione, fatta da quegli altri", credo si riferisca all'ala sinistra di questo emiciclo.

A questo punto credo che un minimo di attenzione la questione la richieda e la richiede, Presidente Rollandin, perché il Ministro, al di là delle esternazioni giornalistiche, esterna anche in aula delle commissioni; in particolare, nell'audizione del 5 maggio 2010, il Ministro Calderoli ha dichiarato: "Trento e Bolzano hanno già firmato e recepito l'accordo, stiamo chiudendo e credo siamo al livello della firma con la Valle d'Aosta e successivamente passiamo al Friuli". Non so a questo punto cosa dobbiamo pensare. Siamo alla vigilia di una chiusura di una partita su cui evidentemente qualcuno, o anche tutti cercano di speculare, chi in un senso chi nell'altro. Siamo a sentir dire che si porteranno centinaia di milioni di euro alla Valle d'Aosta, riversati in opere, in altri canali, ma siamo anche a sentir dire dal Ministro che i rubinetti stanno per essere chiusi. Qui abbiamo interesse a limitare il campo della nostra analisi e della nostra presa di posizione e abbiamo voluto farlo nel modo che riteniamo più consono a quest'aula. Intanto nel chiedere che un Ministro della Repubblica non si permetta di avere atteggiamenti e fare dichiarazioni ricattatorie nei confronti della nostra autonomia, questo è il minimo che credo si debba richiedere, e poi chiedere al nostro Governo di riferirci, di farci sapere a che punto sono queste trattative, se è vero che siamo a livello di firma o se è una fantasia calderoliana. Credo che abbiamo necessità di ripristinare un clima di chiarezza, di doverosa informazione e di non andare alla cieca a sottoscrivere degli accordi che potranno essere pesantemente lesivi per questa nostra Regione, senza averne misurato tutte le ricadute, come chiedevamo già in passato. Chiediamo che si esprima sdegno e riprovazione per questo linguaggio e per queste dichiarazioni, lo chiediamo con fermezza, perché non si tratta solo di stati d'animo, di parola dal sen fuggita, ma di una strategia dichiarata ed è una strategia non condivisibile. Non credo che sempre i Governi si siano atteggiati in questo modo e sempre si sia proceduto in questo modo. Chiediamo al Presidente di riferire sullo stato reale della trattativa e di invitare anche i Parlamentari a vegliare, affinché queste manovre non abbiamo corso. Grazie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - L'attenzione a vari livelli nei confronti della Valle d'Aosta non è una novità. Sappiamo anche che, in particolare quando si avvicinano alcune scadenze, alcune competizioni elettorali, alcuni riscoprono la Valle d'Aosta, alcuni evidentemente giudicano quello che succede in Valle d'Aosta in modi più o meno coloriti. Dell'attenzione nei confronti dell'autonomia speciale abbiamo evidenti tracce a livello parlamentare, non solo di commissione: ci sono atti depositati anche in questa legislatura, come nella passata, dove si parla esplicitamente di annullare le autonomie speciali, credo che di esternazioni ne abbiamo sentite tante e di diverso tipo. Sicuramente abbiamo letto anche noi quello che è stato il contenuto dell'intervista che giustamente oggi si è voluto - mi sembra che l'occasione è ghiotta - rileggere, perché francamente queste dichiarazioni non è che non siano gustose per chi non vede l'ora di trovare qualcosa per dire: "vedete cosa succede con quelli che governano attualmente". Non credo quindi che ci siano commenti da fare, se non sottolineare indubbiamente l'atteggiamento che noi non possiamo sopportare da parte del Ministro in questo caso, come abbiamo fatto per altri che in altre occasioni hanno in qualche modo leso la dignità di un'istituzione come la Regione e che si sono pronunciati in termini assolutamente incomprensibili, soprattutto da parte di Ministri. Perché di dichiarazioni stravaganti ne abbiamo sentite anche in questi giorni ad Aosta, anche qui sottolineo che certe affermazioni, tanto per dirlo, alla Di Pietro, che sicuramente saranno poi oggetto di tutta l'attenzione necessaria perché vanno a ledere anche qui una serie di passaggi, che è vero che la campagna elettorale giustifica molte cose, però non a dei livelli di insulto! Sicuramente poi Di Pietro ha pensato bene di estendere gli insulti non solo all'Union Valdôtaine, ma anche all'ALPE, anche a quelli che sono oggi, solo perché sono ex Unionisti, quindi sono degni di tutte le riprovazioni di questo mondo! Vorrei ricordare che con gli Unionisti lo stesso Di Pietro ha fatto degli accordi, li ha fatti con Louvin per le europee, adesso se ne è dimenticato... Credo che il teatrino da parte dei romani che a turno vengono ad Aosta lo conosciamo, anche nel fatto che, quando vengono accolti bene, sono tutti a favore dell'autonomia, come ripassano Carema molti se ne dimenticano e hanno un atteggiamento sconsiderato.

Non abbiamo da eccepire sul fatto che sia giusto rappresentare tutto lo sdegno nei confronti di chi si atteggia con questi proclami verso le autonomie speciali e credo che per il resto noi, nel momento in cui avremo contezza di quella che può essere una procedura, faremo tutti i passi necessari per attivare a livello di commissione e di Consiglio quello che è necessario per arrivare all'applicazione come previsto della legge n. 42 sul federalismo fiscale. Voteremo quindi questa risoluzione.

Président - Je soumets au vote la résolution:

Conseillers présents et votants: 29

Pour: 29

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Président - Collègues, nous avons achevé nos travaux. Le Conseil est fini.

La séance est levée.

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La réunion se termine à dix-neuf heures et quarante et une minutes.