Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1012 del 28 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1012/XIII - Reiezione di mozione: "Revisione del sistema tariffario per il finanziamento dei controlli sanitari effettuati dall'USL nel settore agro-alimentare".

Mozione

Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

Considerato che:

- la Giunta regionale ha fissato con propria deliberazione n. 1343 del 15 maggio 2009 il tariffario per il finanziamento dei controlli sanitari ufficiali praticato dall'USL e differenziato per tipologia di attività e quantitativo di prodotti alimentari;

- l'applicazione di dette tariffe risulta eccessivamente onerosa per un gran numero di operatori del settore agro-alimentare, anche alla luce della particolare congiuntura economica;

- la prima applicazione di questa tariffa, comunicata alla fine del 2009, sommata a quella che sarà applicata per l'anno successivo, costituisce un onere molto gravoso per i piccoli produttori che commercializzano all'ingrosso oltre la metà della loro produzione;

Impegna

la Giunta regionale a rivedere urgentemente il sistema tariffario in questione, ridefinendo le fasce di applicazione delle tariffe stabilite tenuto conto della necessità di esonerare i piccoli produttori o almeno di ridurre secondo più equi criteri di proporzionalità il peso della contribuzione gravante sugli stessi.

F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Colleghi, quella dei controlli sanitari è stata una beffa, così l'ha definita La Stampa qualche giorno fa, che ha toccato tutto il mondo che opera nelle attività di produzione primaria di trasformazione dei prodotti agricoli. Non una beffa localizzata solo in Valle d'Aosta, ma una beffa nazionale, perché quello che è successo nel passaggio da un sistema che fino al 2008 faceva gravare sul sistema sanitario pubblico la spesa per i controlli sanitari... nel portare questa spesa a carico degli agricoltori o dei trasformatori di prodotti agricoli, parlo del latte, parliamo del vino, delle carni... ne ha disciplinato le modalità in un modo decisamente penalizzante. Sono fioccate negli ultimi mesi dello scorso anno centinaia di richieste di esazioni di pagamento molto pesanti, delle vere e proprie gabelle vessatorie, non tanto nei confronti di grandi produttori, ma nei confronti dei piccoli produttori. L'effetto risale ad un decreto che è del 2008: il n. 194, la Giunta regionale lo ha esaminato dopo aver svolto alcuni approfondimenti con la struttura del Dipartimento di prevenzione dell'USL che si occupa della sicurezza alimentare e ha prodotto un tariffario che si è rivelato essere molto pesante.

Il controllo sanitario su un viticoltore che produca anche solo 1.500-2.000 bottiglie e ne abbiamo in Valle... è pagato da questo agricoltore con una fascia minima bloccata di 400 euro...

(interruzione del Consigliere Giuseppe Cerise, fuori microfono)

...482 euro, mi corregge il collega Cerise, che è più preciso e che con noi ha studiato approfonditamente la questione. Chiedere quasi 500 euro a chi produce 1.000 bottiglie... se le vende al 50 per cento agli esercizi commerciali, ai ristoranti o agli spacci intorno alla sua produzione, diventa fornitore all'ingrosso, e quindi è sottoposto a tale tassazione, questo vuol dire gravare il prodotto di 20-30-40 centesimi in più a bottiglia, che non è poco, con una possibilità di diluizione di questo contributo che si rivela antieconomico per il nostro piccolo produttore, ma soprattutto chissà quali possono essere i margini reali di guadagno nella piccola produzione o nella trasformazione lattiero-casearia o nella trasformazione delle carni... per i piccoli produttori, ribadisco, ho chiaramente l'idea che chiedere 500 euro all'anno di tassazione sia una cosa esagerata. La stessa somma che viene poi richiesta alla grande produzione, perché si va per il vino fino a una soglia di 5.000 ettolitri, quindi ci rientrano tutte le produzioni cooperativistiche della regione.

Su questo credo sia necessario un ripensamento, siamo anche andati a sentire le organizzazioni che operano nel settore agricolo, siamo informati anche su quello che sta succedendo in altre regioni e abbiamo appreso pochi giorni fa che, in attesa di chiarimenti, l'Assessorato della sanità del Piemonte ha sospeso il pagamento delle tariffe. Noi sentiremo l'Assessore, che avrà la bontà di dirci come si sono svolte le fasi istruttorie, se c'è stata scarsa valutazione dei risvolti economici concreti di questa misura e quali siano le possibilità adesso di rimettere mano alla questione, di uscire da questa morsa di un sistema tariffario di cui chiediamo di ridefinire le fasce di applicazione in modo più graduale, o se possibile tornando a riportare almeno per i piccoli produttori nell'ambito del servizio pubblico il costo di questo controllo, perché il paradosso è che chiediamo 500 euro per venirti a controllare. Te li chiediamo poi anche retroattivamente oltretutto per controlli che non sono stati fatti, perché è arrivata per il 2009 l'esazione alla fine dell'anno ad aziende che non hanno ricevuto una visita. Sono andate a pioggia, sono andate in modo indistinto a tutti, quindi ti chiedo di pagarmi per i controlli che ti avrei svolto nel 2009, che so già in realtà non essere stati svolti: 500 euro. Ecco l'assurdità di questo meccanismo è apparsa evidente anche fuori Valle, siamo sicuri che la Giunta non sia insensibile alla questione e ci auguriamo che voglia mettere mano quanto prima in senso sospensivo intanto e poi in senso assolutamente radicalmente modificativo a questo regime. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie, Presidente. Questo è un argomento sul quale dal mese di settembre ci stiamo impegnando, tant'è vero che abbiamo aspettato di dare il via a tutta una serie di applicazioni del decreto n. 194. Abbiamo fatto una riunione a fine dicembre con tutti i settori interessati e poi ci sono altre evoluzioni.

Voglio solo suddividere in due parti il mio intervento: il primo riguarda direttamente la mozione. Devo dire subito che c'è stato un grosso equivoco di fondo nel formularla, quindi non è possibile tener conto di quello che è stato sottolineato, perché si parla di una delibera di questa estate: la n. 1343/2009 che non ha nulla a che fare con il decreto n. 194, quindi queste sono delle tariffe che sono già...

(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...il decreto n. 194... tant'è vero che sulla delibera n. 1343 del giugno 2009... quindi c'è un altro errore lì...

(interruzione di un consigliere, fuori microfono)

...maggio 2009 comunque... dove proprio si cita... sulla mozione c'è scritto: "15 giugno"...

(nuova interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)

...quindi è sbagliata, non c'entra con quello di cui avete parlato voi, tant'è vero che la delibera che è citata dice proprio che per quanto riguarda il decreto legislativo n. 194... si fa riferimento al decreto... non concerne praticamente il decreto n. 194. Questo è già un equivoco di fondo, tant'è vero che, quando si dice che la prima applicazione di tale tariffa, riferita alla delibera... queste tariffe sono da anni che sono pagate dagli operatori. Entrando nel merito di questa delibera, praticamente ci sono stati adeguamenti veramente minimi, ad esempio la DIA per uno stabilimento a 100 metri quadrati prima era 50 euro più il pagamento della trasferta dell'ispettore, adesso c'è un forfettario di 50 euro; il certificato di abilitazione alla vendita di fitofarmaci prima costava 32,20 euro, mentre adesso costa 35 euro; l'esame di commestibilità dei funghi costava 45,005 euro al chilo, adesso costa un forfait di 50 euro. Di fatto quindi non è stato modificato praticamente nulla per quanto riguarda questa delibera; pertanto la mozione così com'è non è accoglibile da parte nostra.

Volevo invece entrare nel merito del decreto n. 194, il quale ha suscitato, giustamente, una serie di sollevazioni da parte degli agricoltori, in particolare per quanto riguarda l'allegato 1 del decreto, alla sezione 6, che interessa appunto la produzione primaria. Qual è la criticità che era già stata segnalata da parte delle Regioni verso i Ministeri competenti? È quella che riguarda i pagamenti dei controlli sulla produzione primaria, comprendente anche le aziende vitivinicole, le aziende che producono miele, eccetera... non si tiene conto della grandezza dell'azienda, quindi viene pagata una quota forfettaria minima di 400 euro, che sia una piccola azienda o che sia una grande azienda.

Questo era stato sottolineato al Governo all'inizio dello scorso anno e le Regioni il 12 gennaio 2010 hanno di nuovo affrontato questo problema dell'applicazione delle tariffe - la tabella 6 - e c'è stata una presa di posizione di Regioni come il Veneto e il Piemonte, che hanno chiesto la sospensione del pagamento delle aziende che fanno parte della tabella 6, quindi le aziende che rientrano nella produzione primaria. Il sottoscritto, quale rappresentante del Governo regionale, ha fatto una circolare all'USL di sospensione del pagamento delle tariffe previste dalla sezione 6 dell'allegato A riguardanti i prodotti della produzione primaria. È una circolare di martedì scorso uscita in seguito alla riunione che c'è stata la settimana scorsa in seno al Comitato tecnico riguardante l'applicazione, il Comitato interregionale sulla sicurezza alimentare. Ci siamo quindi allineati, anche noi, a questo movimento delle Regioni che chiede nuovamente un incontro con i Ministeri responsabili per rivedere l'applicazione di tali tariffe. Come è già stato detto, queste tariffe prevedono che non ci sia una valutazione in base alla grandezza dell'azienda, quindi, da questo punto di vista, anche noi sollecitiamo il Governo, che è l'unico che in questo caso può modificare tali tariffe, le quali non sono assolutamente modificabili dalle Regioni. In questo senso il nostro impegno è quello di sollecitare il Governo a rivedere l'applicazione dell'allegato 6 del decreto n. 194 per le aziende di produzione primaria.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Assessore, tanto fumo sulla questione della deliberazione: sì, c'è scritto "maggio" per errore, siamo umani, abbiamo scritto "maggio", invece che "giugno"...

(interruzione dell'Assessore Albert Lanièce, fuori microfono)

...comunque noi intendevamo e intendiamo parlare della delibera n. 1343 del 15 maggio 2009: "visto il decreto legislativo 19 novembre 2008 n. 194 recante disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari; considerato - sto leggendo questa delibera - che il decreto legislativo stabilisce che le tariffe dei controlli sanitari sono a carico degli operatori del settore alimentare e che gli importi di tali tariffe sono determinati sulla base del costo effettivo del servizio; definisce il tariffario delle prestazioni fornite nell'ambito dei controlli sanitari ai fini della sicurezza alimentare". Forse sono io che non capisco, ma se voi deliberate su questo argomento con tale delibera, se voi date disposizioni a che l'USL mandi delle lettere come questa: "Applicazione del decreto legislativo n. 194/2008, disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli sanitari - sto leggendo la lettera che hanno ricevuto centinaia di persone nei nostri comuni - con la delibera n. 1343 - quella di cui parliamo noi, lo scrive l'USL - la Regione Valle d'Aosta ha trasmesso all'ASL le procedure per l'applicazione dei contenuti del decreto legislativo n. 194, e le tariffe devono essere versate entro il 31 gennaio di ogni anno, per l'anno corrente tali importi riferiti all'attività 2008 devono essere versati tassativamente entro l'11 dicembre 2009", quindi li hanno già pagati, la maggior parte dei trasformatori di prodotto agricolo hanno già pagato! Mi pare che il tempo di reazione in questo della Regione, con una circolare lei ci dice, io poi ne faccio una questione anche di relazione personale, ma siamo qui da due giorni, se l'Assessore ha delle informazioni di questo rilievo su una mozione che è in discussione alla fine del Consiglio, abbia la cortesia passando di segnalarcelo, possiamo andare a fare delle verifiche, possiamo anche non far perdere tempo ai colleghi del Consiglio. Noi scopriamo che lei avrebbe fatto martedì della settimana scorsa una circolare, guardi, ho telefonato lunedì mattina all'USL, non sapevano niente; ecco, non possono fare un aggiornamento ad ora per il Consiglio, però su questioni di questo calibro c'è un minimo di attenzione e di disponibilità a ragionare seriamente, oppure no? Non sappiamo cosa c'è scritto in questa sua circolare, apprendiamo da lei adesso che avrebbe disposto la sospensione, ma sappiamo che i nostri concittadini hanno già pagato, stanno pagando in questi giorni, comunicazioni ufficiali io dalla Regione non ne ho viste; quindi stanno facendo i loro bollettini di versamento e continueranno a farsi gabellare in questo modo. Sono seccato, devo dirle, personalmente da questo tipo di rapporto! Abbiamo fatto una mozione per chiedere un impegno alla Giunta a rivedere il sistema tariffario, lei ci dice che si sta attivando, andrà a Roma, discuterà con il Ministero, chiediamo che siano ridefinite le fasce tenendo conto della necessità di esonerare i piccoli produttori o almeno di ridurre secondo più equi criteri di proporzionalità il peso di contribuzioni gravanti sugli stessi. È una cosa molto semplice, lei mi dice essere il suo intento; se è il suo intento, lo voti, Assessore, faccia in modo che un'azione seria, puntuale, non polemica e non demagogica di questa opposizione venga accolta seriamente dalla Giunta regionale, altrimenti vuol dire che seguiamo strade sensibilmente diverse. Grazie di dirci qual è il suo intendimento.

Président - La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Albert Lanièce.

Lanièce A. - Grazie. Non solo lei è seccato, mi secco anch'io! Mi rendo conto che sottolineare un errore ad una persona che ha tanta attività politica alle spalle può creare una reazione di questo tipo, però il tariffario per il finanziamento di controlli previsto dalla delibera... le tariffe presenti qua sopra non hanno niente a che fare con il decreto n. 194, sono da anni che le aziende pagano queste tariffe! La lettera dell'USL... i pagamenti delle tariffe del decreto n. 194 sono suddivisi in diverse tabelle. I pagamenti che concernono le altre tabelle sono in corso e vengono fatte da parte degli agricoltori, eccetera e nessuno ha sollevato alcun problema.

L'unica tabella, che è quella che crea dei problemi, che non crea differenziazione fra piccole e grandi aziende è la tabella 6. Per questa tabella la Regione Veneto, la Regione Piemonte e adesso anche noi - e sicuramente si accoderanno anche altre Regioni - abbiamo richiesto al Governo di rivedere la possibilità di suddividere dei pagamenti minori per aziende che hanno attività minori, quindi assolutamente rigetto, a parte con l'atteggiamento aggressivo che ha avuto tutto quello che ha detto prima. Noi ribadiamo che abbiamo sospeso il pagamento per la produzione primaria, tabella 6, in attesa di chiarimenti del Governo. È il Governo stesso che potrà modificare le tariffe e non la Regione.

Président - Je soumets au vote la motion:

Conseillers présents: 29

Votants: 24

Pour: 5

Contre: 19

Abstentions: 5 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.