Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1011 del 28 gennaio 2010 - Resoconto

OGGETTO N. 1011/XIII - Disegno di legge: "Disciplina degli aiuti regionali in materia di foreste". (Reiezione di un ordine del giorno)

Articolo 1

(Oggetto e finalità)

1. La presente legge disciplina gli aiuti regionali diretti alla conservazione, al miglioramento, allo sviluppo e alla cura delle foreste, al fine di incrementare e tutelare le loro funzioni ecologiche e protettive e la loro dimensione culturale e sociale. Gli aiuti sono concessi in conformità a quanto previsto nella comunicazione della Commissione europea (2006/C 319/01), del 27 dicembre 2006, relativa agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013.

2. Gli aiuti consistono in contributi in conto capitale o in interventi diretti. L'intensità degli aiuti è calcolata in equivalente sovvenzione lorda.

3. Possono accedere agli aiuti i titolari di diritti reali o personali di godimento di aree boschive, siano essi soggetti pubblici o privati, singolarmente o in forma associata, e gli altri soggetti indicati nella presente legge.

4. Ai sensi dell'articolo 2, comma 1, della legge regionale 12 marzo 2002, n. 1 (Individuazione delle funzioni amministrative di competenza della Regione, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54 (Sistema delle autonomie in Valle d'Aosta), da ultimo modificato dall'articolo 15, comma 1, della legge regionale 16 agosto 2001, n. 15, e disposizioni in materia di trasferimento di funzioni amministrative agli enti locali), la concessione degli aiuti di cui alla presente legge spetta alla Regione.

Articolo 2

(Valorizzazione, manutenzione e cura delle foreste)

1. Al fine di preservare, rafforzare o ripristinare le funzioni ecologiche e protettive delle foreste e sostenere la loro biodiversità, possono essere concessi aiuti per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) tagli, cure colturali, potature, sfolli, diradamenti, impianti, ivi comprese le spese tecniche di progettazione e direzione lavori dei predetti interventi;

b) interventi di imboschimento, ad esclusione degli imboschimenti con specie coltivate a breve termine, diretti all'aumento della copertura forestale, in particolar modo quando si tratti di interventi volti ad ovviare a problematiche di dissesto superficiale e di erosione, alla promozione della biodiversità, alla creazione di aree boschive per fini ricreativi liberamente accessibili al pubblico e alla promozione della funzione protettiva delle foreste.

2. La Regione può provvedere direttamente, tramite la struttura regionale competente in materia di foreste, di seguito denominata struttura competente, ad eseguire le iniziative di cui al comma 1, qualora per motivata necessità sia opportuno intervenire urgentemente a difesa della stabilità ecologica, fitosanitaria ed idrogeologica dei popolamenti forestali su superfici di estensione elevata.

3. Possono essere concessi aiuti anche per gli interventi finalizzati alla formazione di titolari di diritti reali o personali di godimento di aree boschive e addetti forestali e per i servizi di consulenza forniti da terzi, ivi compresi quelli concernenti la predisposizione di piani aziendali, piani di gestione forestale e gli studi di fattibilità, nonché alla partecipazione a concorsi, mostre e fiere, purché tali iniziative soddisfino le condizioni di cui all'articolo 15 del regolamento (CE) n. 1857/2006 della Commissione, del 15 dicembre 2006, relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato agli aiuti di Stato a favore delle piccole e medie imprese attive nella produzione di prodotti agricoli e recante modifica del regolamento (CE) n. 70/2001.

4. Gli aiuti di cui al presente articolo possono essere concessi sino alla misura massima del 100 per cento della spesa ammissibile.

Articolo 3

(Iniziative per la valorizzazione della multifunzionalità delle foreste)

1. Al fine di garantire le funzioni ecologiche, paesaggistiche, protettive e ricreative delle foreste, possono essere concessi aiuti per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) costruzione, miglioramento e manutenzione di strade forestali e di altre infrastrutture dirette a garantire la multifunzionalità delle foreste con particolare riguardo all'accesso gratuito del pubblico alle foreste e alle infrastrutture per fini ricreativi, fatto salvo quanto disposto dalla legge regionale 22 aprile 1985, n. 17 (Regolamento di polizia per la circolazione dei veicoli a motore sul territorio della Regione), e le eventuali ulteriori limitazioni specificamente previste per esigenze di sicurezza o per garantire la salvaguardia delle aree maggiormente sensibili dal punto di vista ambientale;

b) ripristino e manutenzione di sentieri, di elementi caratteristici del paesaggio e di habitat naturali per gli animali;

c) realizzazione di materiale e iniziative di informazione e divulgazione inerenti alle foreste, purché non contenenti riferimenti a prodotti o produttori determinati, né promozione di prodotti regionali o statali;

d) acquisto di superfici forestali destinate o da destinare, nell'ambito di un obbligo statutario o contrattuale, integralmente a zone di protezione naturale.

2. La Regione può provvedere direttamente, tramite la struttura competente, ad eseguire le iniziative di cui al comma 1, sulla base dei criteri da definire con la deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 9, comma 1.

3. Gli aiuti di cui al presente articolo possono essere concessi sino alla misura massima del 100 per cento della spesa ammissibile.

Articolo 4

(Ricostituzione del potenziale forestale ed interventi preventivi)

1. Al fine di preservare il patrimonio forestale e garantirne il mantenimento delle sue funzioni, possono essere concessi aiuti per la pianificazione, la progettazione e la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) interventi di prevenzione, eradicazione e trattamento delle fitopatie;

b) interventi volti a mitigare gli effetti provocati dall'inquinamento atmosferico, da animali, da tempeste, incendi, inondazioni o eventi simili, ivi comprese la pianificazione, progettazione e direzione lavori dei predetti interventi;

c) interventi per compensare la perdita di alberi e per le spese di ripopolamento, in misura pari al valore di mercato del patrimonio distrutto per ordine della struttura competente ai fini della lotta contro la malattia o i parassiti o distrutto da animali, ivi comprese la pianificazione, progettazione e direzione lavori dei predetti interventi.

2. Per quanto concerne l'introduzione di mezzi preventivi a difesa e tutela dei boschi dagli incendi, possono essere concessi aiuti per la realizzazione delle seguenti iniziative:

a) costruzione, sistemazione e ripristino di viabilità forestale con funzioni antincendio;

b) realizzazione di ripuliture delle scarpate delle strade di accesso e di attraversamento delle zone boscate;

c) costruzione, sistemazione e ripristino di serbatoi d'acqua, invasi, canalizzazioni e impianti idraulici loro annessi, infrastrutture per la lotta aerea agli incendi boschivi.

3. La Regione, al fine di prevenire o limitare possibili danni gravi ed estesi al patrimonio forestale, può provvedere direttamente, tramite la struttura competente, a realizzare su proprietà pubblica o privata, le iniziative di cui ai commi 1 e 2, qualora per motivata necessità sia opportuno intervenire urgentemente a difesa della stabilità ecologica, fitosanitaria ed idrogeologica dei popolamenti forestali.

4. Gli aiuti di cui al presente articolo possono essere concessi sino alla misura massima del 100 per cento della spesa ammissibile.

Articolo 5

(Presentazione delle domande e istruttoria)

1. Le domande dirette all'ottenimento degli aiuti di cui alla presente legge sono presentate alla struttura competente.

2. La struttura competente verifica la completezza e la regolarità delle domande, ne valuta l'ammissibilità e dispone, con provvedimento del dirigente responsabile, la concessione o il diniego degli aiuti.

3. Le iniziative ammesse ad aiuto devono essere avviate successivamente all'adozione del relativo provvedimento di concessione.

4. L'erogazione degli aiuti è subordinata alla verifica della completezza e della regolarità della documentazione di spesa esibita dal beneficiario.

Articolo 6

(Vincolo di destinazione e di alienazione)

1. I beneficiari non possono mutare la destinazione o l'uso dichiarati, né alienare o cedere i beni oggetto di aiuto, separatamente dall'azienda, prima che siano decorsi:

a) cinque anni dalla data di acquisto o di ultimazione, se si tratta di impianti ed attrezzature mobili;

b) quindici anni dalla data di acquisto o di ultimazione, se si tratta di impianti ed attrezzature fissi ovvero di interventi relativi a beni immobili.

2. A richiesta del beneficiario, la Giunta regionale, qualora sopravvengano gravi e comprovati motivi, può autorizzare, con propria deliberazione, prima della scadenza dei termini di cui al comma 1, la cessione dei beni oggetto di aiuto ovvero il mutamento della destinazione o dell'uso dichiarati, fatti salvi i vincoli di destinazione urbanistica.

Articolo 7

(Controlli)

1. Al fine di verificare i tempi e le modalità di attuazione delle iniziative oggetto di aiuto, nonché il rispetto degli obblighi e di ogni altro adempimento previsto dalla presente legge e dal provvedimento di concessione, la struttura competente effettua controlli, anche a campione, potendo, a tale scopo, accedere liberamente ai luoghi interessati e prendere visione della documentazione necessaria.

Articolo 8

(Revoca)

1. La struttura competente dispone, con provvedimento del dirigente responsabile, la revoca degli aiuti qualora il beneficiario contravvenga agli obblighi previsti dalla presente legge o dai provvedimenti attuativi della medesima. In particolare, gli aiuti sono revocati qualora il beneficiario:

a) violi i divieti di cui all'articolo 6, comma 1;

b) non ultimi le iniziative concernenti beni mobili entro un anno dalla data di concessione dell'aiuto;

c) non ultimi le iniziative concernenti beni immobili entro i termini massimi stabiliti, in relazione a ciascuna tipologia di iniziativa, dalla deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 9, comma 1, comunque non superiori a cinque anni dalla data di concessione dell'aiuto;

d) attui l'iniziativa in modo sostanzialmente difforme rispetto a quanto stabilito nel provvedimento di concessione.

2. L'aiuto è inoltre revocato qualora dai controlli effettuati risulti la non veridicità delle dichiarazioni e delle informazioni rese dai beneficiari ai fini dell'ottenimento del medesimo, nonché qualora, decorso un anno dalla data di concessione dell'aiuto, l'iniziativa non sia stata ancora avviata.

3. La revoca comporta l'obbligo di restituire, entro sessanta giorni dalla comunicazione del relativo provvedimento, l'intero ammontare dell'aiuto eventualmente già erogato, maggiorato degli interessi riferiti al periodo intercorrente tra la data di erogazione dell'aiuto e la data del provvedimento di revoca, calcolati sulla base della media ponderata del tasso ufficiale di riferimento per il periodo in cui si è beneficiato dell'aiuto.

4. Nel provvedimento di revoca sono fissate le eventuali condizioni di rateizzazione, in un periodo comunque non superiore a ventiquattro mesi.

5. La revoca dell'aiuto può essere disposta anche in misura parziale, purché proporzionale all'inadempimento riscontrato.

Articolo 9

(Rinvio)

1. Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente, definisce, con propria deliberazione da pubblicare nel Bollettino ufficiale della Regione, le spese ammissibili per gli aiuti previsti dalla presente legge e ogni altro adempimento o aspetto, anche procedimentale, relativo alla concessione dell'aiuto, ivi compresi le modalità e i termini di presentazione delle domande, la documentazione da allegare e la documentazione di spesa da esibire al fine dell'erogazione dell'aiuto.

Articolo 10

(Disposizioni finanziarie)

1. L'onere complessivo derivante dall'applicazione della presente legge è determinato in annui euro 2.433.000 per l'anno 2010 e in annui euro 2.933.000 a decorrere dall'anno 2011.

2. L'onere di cui al comma 1 trova copertura nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per il triennio 2010/2012 nell'Area omogenea 1.14.05 (Tutela risorse forestali e faunistiche) e al suo finanziamento si provvede mediante l'utilizzo delle risorse iscritte nello stesso bilancio:

a) nell'UPB 1.16.2.20 (Fondo globale di investimento) per annui euro 1.200.000 a valere sull'apposito accantonamento previsto al punto B.1. (Disciplina degli aiuti regionali in materia di foreste) dell'allegato 2/B al bilancio medesimo;

b) nell'UPB 1.14.05.20 (Interventi per la tutela del patrimonio forestale e faunistico - investimenti) per euro 1.233.000 per l'anno 2010 e annui euro 1.733.000 per gli anni 2011 e 2012.

3. Per l'applicazione della presente legge, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare, con propria deliberazione, su proposta dell'Assessore regionale competente in materia di bilancio, le occorrenti variazioni di bilancio.

Président - La parole au rapporteur, le Conseiller Agostino.

Agostino (UV) - Merci, M. le Président. Colleghi, la gestione sostenibile del patrimonio forestale rappresenta lo strumento principale per valorizzare le potenzialità del bosco come risorsa ambientale, di tutela, di sviluppo locale e socio-culturale dalle rilevanti ricadute di tipo economico. Nel corso degli anni si sono, infatti, affermati con maggiore convinzione i concetti di multifunzionalità della foresta e, oltre ai tradizionali compiti di produzione legnosa e protezione idrogeologica, è aumentata anche la rilevanza delle funzioni ecologiche e ricreative. La ricchezza biologica della foresta, riassunta nella definizione di biodiversità, e il suo ruolo di serbatoio del carbonio nei processi di lotta ai cosiddetti "gas serra" hanno esaltato il ruolo fondamentale delle foreste quale patrimonio comune importante dal punto di vista economico, culturale e sociale. L'Amministrazione regionale pone tra i suoi obiettivi prioritari la valorizzazione e la tutela del territorio. Nell'inventario forestale nazionale relativo al 2005 la superficie forestale complessiva della Valle d'Aosta si attesterebbe sui 105.900 ettari. L'inventario forestale regionale del 1994 stimava la superficie forestale pari a 86.550 ettari; di questi il 57,1 per cento risultava essere di proprietà privata, la parte restante di proprietà pubblica (in prevalenza Comuni e consorterie). Sempre secondo i dati dell'inventario forestale regionale, l'intera superficie forestale può essere così suddivisa:

- destinazione produttiva 15 per cento;

- destinazione produttiva-protettiva 25 per cento;

- destinazione protettiva 25 per cento;

- evoluzione naturale 33 per cento;

- destinazione naturalistica 1,4 per cento;

- destinazione ricreativa 0,6 per cento.

A ciò va aggiunto che è legittimo ritenere che il notevole incremento della superficie forestale registrato negli ultimi anni è dovuto soprattutto a fondi privati, divenuti boscati per effetto dell'abbandono delle pratiche agricole. Ai boschi ormai affermati, segnati dai forti sfruttamenti del passato, realizzati fino agli anni '70, oppure agli estesi rimboschimenti proseguiti fino alla fine degli anni '60, che richiedono ancora interventi diffusi, si sovrappongono quindi anche neoformazioni non gestite. Tali popolamenti, nei primi stadi di sviluppo, sono soggetti ad una marcata vulnerabilità dovuta ad una struttura non ancora stabile; inoltre la capacità di produrre legname o garantire protezione idrogeologica risulta diminuita. In effetti, realtà orograficamente difficili come quella regionale necessitano di infrastrutture di prevenzione e gestione, utilizzazioni forestali e interventi di valorizzazione particolarmente onerosi, che difficilmente possono essere realizzati senza il sostegno pubblico. Il problema degli incendi boschivi, che interessa soprattutto i versanti esposti a meridione, caratterizzati da un mesoclima particolare, con un alto grado di aridità e vegetazione altamente infiammabile, richiede, inoltre, importanti sforzi di prevenzione ed interventi di ricostituzione ampi e articolati.

Emerge quindi la necessità di aggiornare e rafforzare la politica degli aiuti nel settore forestale, tenendo conto delle indicazioni fondamentali derivanti dalla normativa comunitaria e statale vigente che riconoscono la necessità di un sostegno alle iniziative di gestione del patrimonio forestale. Tali interventi, di rilevanza generale per l'intero territorio e per l'intera collettività regionale, sono volti alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio forestale ed afferiscono a funzioni proprie della Regione. Gli aiuti di cui al presente disegno di legge sono concessi in conformità a quanto previsto nella comunicazione della Commissione europea del 27 dicembre 2006, relativa agli orientamenti comunitari per gli aiuti di Stato nel settore agricolo e forestale 2007-2013. Il provvedimento in esame rientra nell'articolo 87, paragrafo 1, del trattato della Comunità europea e costituisce un aiuto di Stato; per questo motivo in data 22 luglio 2009 è stato notificato alla Commissione europea che ha espresso il proprio parere favorevole in data 20 novembre 2009.

Bene, venendo all'esame del disegno di legge, esso si compone di dieci articoli, dove si va ad individuare e a disciplinare le finalità dell'intervento normativo, indicando i possibili beneficiari che sono individuati nei titolari di diritti reali o personali di godimento delle aree boschive. Inoltre disciplina gli aiuti per la valorizzazione, la manutenzione e la cura delle foreste a favore, in particolare, di iniziative relative a tagli, cure colturali, potature, sfolli, diradamenti e impianti, nonché ad interventi di imboschimento, ad esclusione degli imboschimenti con specie coltivate a breve termine (con un ciclo di produzione inferiore ai 10-15 anni come ad esempio i pioppeti: questo non rientra negli aiuti consentiti dalla Comunità europea), garantisce la multifunzionalità delle foreste, disponendo in merito agli aiuti in conto capitale, concessi fino alla misura massima del 100 per cento, per la costruzione, il miglioramento e la manutenzione di strade forestali e di altre infrastrutture, di sentieri ed elementi caratteristici del paesaggio, la realizzazione di materiale ed iniziative di informazione, nonché l'acquisto di superfici forestali destinate o da destinare a zone di protezione naturale. La legge interviene inoltre a disciplinare gli aiuti per iniziative dirette a preservare patrimonio forestale e relative, in particolare, ad interventi di prevenzione. La legge regionale regola inoltre la presentazione delle domande e l'istruttoria dei procedimenti diretti all'ottenimento degli aiuti di cui al presente disegno di legge, dispone anche il divieto di mutare la destinazione o l'uso dichiarati, nonché di alienare o cedere i beni oggetto di aiuto, separatamente dall'azienda, prima che siano decorsi cinque anni, ove si tratti di impianti ed attrezzature mobili, e quindici anni, ove si tratti di altri impianti ed attrezzature fissi, ovvero di interventi relativi a beni immobili. Tale divieto può essere derogato solo previa autorizzazione della Giunta regionale qualora ci siano gravi motivi. La legge reca inoltre le disposizioni di controllo e disciplina i casi di revoca degli aiuti. Infine all'articolo 9 la legge rinvia ad apposita deliberazione della Giunta regionale, da adottare entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente disegno di legge, la definizione delle spese ammissibili e di ogni altro adempimento o aspetto, anche procedimentale, relativo alla concessione degli aiuti. In ultimo l'articolo 10 reca, infine, le disposizioni finanziarie prevedendo un onere pari a 2.433.000 euro per l'anno 2010 e un onere annuo di 2.933.000 euro a decorrere dal 2011.

Bene, spero di essere stato abbastanza chiaro ed esaustivo, quindi chiedo a tutti i colleghi di votare questa legge che va a disciplinare e regolamentare gli aiuti in materia di foreste che, oltre ad essere un patrimonio naturale, contribuiscono, in maniera considerevole a salvaguardare il territorio e tutto il sistema ecologico, fornendo, tra l'altro, un supporto determinante a tutto il comparto turistico regionale.

Merci à tous pour votre attention.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Secondo i dati più recenti dell'inventario forestale nazionale, la superficie boscata della Valle d'Aosta si aggira oggi sui 100.000 ettari. Questo dato pone in evidenza la continua espansione delle foreste, che nel 1985 occupavano poco più di 84.000 ettari, e il progressivo abbandono della montagna da parte dell'uomo. La natura sotto forma di alberi o di boscaglia recupera gli spazi prima coltivati e ora abbandonati. L'accrescimento considerevole delle aree forestali è ancora più marcato se si pensa che all'indomani dell'unità d'Italia un primo censimento del 1864 rilevava che solo il 7 per cento della superficie regionale era ricoperta da boschi. L'era industriale ne ha poi segnato un rapido sfruttamento, fino agli anni '70, in parte compensato da contestuali rimboschimenti e oggi essi popolano oltre il 30 per cento del territorio. Una piccola parte, il 15 per cento di tale superficie, ha una destinazione principalmente produttiva, mentre per il 25 per cento è possibile individuare una destinazione mista produttivo-protettiva e una porzione analoga assolve prioritariamente alla funzione di protezione idrogeologica. Un terzo dei boschi valdostani cresce invece liberamente secondo i canoni naturali dell'evoluzione.

Alla soddisfazione per il recupero del bosco, ecosistema che include notevoli ricchezze naturalistiche e che tutela la stabilità dei terreni in pendio, fa da contraltare il graduale abbandono delle attività agricole in montagna, la cui terra è stata fonte di sostentamento per secoli e per generazioni. È un fenomeno inevitabile? Probabilmente sì, perché il progresso e le odierne condizioni di vita ci allontanano dall'agricoltura, specie quella più aspra praticata in quota. Non si deve però trascurare il massiccio intervento di riordino e miglioramento fondiario, abbiamo fatto una recente interrogazione su questo argomento, alla quale ha risposto l'Assessore Isabellon ed è emerso che la cifra impegnata e spesa è di 170.000.000 di euro, massiccio intervento realizzato dalla Regione proprio per garantire la stabilità del suolo, la regimazione delle acque, la produzione di foraggi per il bestiame e in definitiva l'antropizzazione della montagna. Questo contributo importante in termini di risorse impiegate e opere realizzate ha solo però parzialmente contrastato il fenomeno descritto e questo non può essere certamente considerato un elemento di soddisfazione.

Il disegno di legge n. 43 che stiamo esaminando è sicuramente lodevole nelle intenzioni, poiché si prefigge di rafforzare gli interventi nel settore forestale, valorizzandone il patrimonio vegetale e favorendone una crescita ordinata; le risorse stanziate sono però risicate (poco più di 5.000.000 di euro nel biennio 2010-2011) e i benefici economici sono rivolti ai soli soggetti pubblici, ai proprietari dei boschi o titolari di diritti reali sui medesimi. Completamente escluse risultano le imprese, anche cooperative, che lavorano nel comparto e che ben potrebbero invece svolgere un ruolo fondamentale in questa delicata missione di riequilibrio naturale. Sappiamo che questo vincolo è creato da una norma comunitaria e ciò ci dispiace alquanto.

Il nostro gruppo nel corso dell'esame in commissione ha presentato un emendamento che è stato accolto e che riguarda l'articolo 9, dove la deliberazione applicativa che dovrà essere varata dalla Giunta entro 180 giorni dall'approvazione di questo disegno di legge avrà come passaggio obbligatorio il sentire la commissione competente. Di questa attenzione ringraziamo sia l'Assessore, sia i commissari che hanno accolto l'emendamento proposto. La nostra valutazione è nel complesso positiva e il nostro gruppo esprimerà un voto favorevole.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Sempre più la sensibilità ambientale non è più limitata a piccoli gruppi di ambientalisti ma, per fortuna, è una cultura che si diffonde e, grazie allo sforzo di questi pionieri dell'ambiente, sempre più diventa patrimonio comune di tutte le forze politiche, quando ci si occupa di leggi che hanno un diretto contatto con le questioni ambientali... quindi è opportuno dedicare ad esse una grande attenzione. La situazione della Valle d'Aosta è in linea con quella, come hanno ricordato i colleghi prima di me, a livello nazionale ed è in linea con quanto avviene nei Paesi più sviluppati del mondo, in tutti i Paesi del mondo, soprattutto nell'emisfero nord del pianeta: stanno aumentando i boschi in tutto l'emisfero nord, eccettuato il Canada. Eppure la superficie mondale di foresta diminuisce, perché la parte ricca del pianeta, i Paesi più sviluppati mettono sotto pressione le foreste più pregiate che sono le foreste equatoriali dell'Amazzonia, del bacino del Congo e dell'Indonesia. Ciò vuol dire non che non usiamo più il legname e non ci interessa più lo sfruttamento, ma che non usiamo più il nostro, perché è (per varie ragioni economiche o in alcuni casi per qualità) meno interessante e però il legno c'è dappertutto e continuiamo ad utilizzarlo, ma ci fa più comodo andarlo a prelevare altrove. Altrove vengono costruite intere autostrade che distruggono il pianeta e per prelevare una sola pianta pregiata alle volte si abbattono migliaia di alberi in una foresta equatoriale. Foreste equatoriali che - ricordo - sono un patrimonio dell'umanità, anche perché mi sono documentato, anche se la geografia non va più di moda in questo Paese e la si vorrebbe abolire dalle scuole, la fortuna per noi che abbiamo ormai maturato una certa età è che abbiamo avuto la possibilità a scuola di imparare qualcosa di geografia economica. Ai nostri tempi ci insegnavano che Kant sosteneva che la geografia era indispensabile per la cultura dell'essere umano, probabilmente Kant è un filosofo che non va per la maggiore al Ministero dell'istruzione pubblica... A parte questa divagazione, in alcune foreste equatoriali come quella dell'Ecuador, sono contenute tantissime specie animali, vegetali, quindi c'è una ricchissima biodiversità; una biodiversità che è di 30-40 volte superiore alla biodiversità che abbiamo qui da noi ed è quindi importante prestare molta attenzione al provvedimento che stiamo analizzando in aula, perché, secondo me, nonostante siamo una piccola realtà e senza voler qui citare "l'effetto farfalla", essendo pur anche una piccola realtà, è importante che tutti facciano la loro parte per migliorare il mondo. Di conseguenza bisogna creare le condizioni per la possibilità di un utilizzo, ovviamente, sensato, disciplinato, ordinato, curato delle nostre foreste, che sono in maggior parte proprietà dei privati e questo ancor di più nella zona della bassa Valle, dove alcune di queste proprietà non sono così facilmente raggiungibili.

È chiaro che è cambiata molto la Valle d'Aosta, ormai per l'attività industriale è sempre meno necessario sfruttare i legnami locali, ma è anche vero che una prassi consolidata, come era dalle nostre parti il taglio del legname, la cultura dei boschi, è sempre meno praticata, perché è vero che si abbandonano i campi, ma si abbandona anche il bosco: nessuno va più a curare i boschi. Da bambino mi raccontavano che non esisteva un albero che diventava secco in mezzo al bosco, "non appena la punta dell'albero - mi diceva mio nonno - cominciava a diventare giallastra o a seccare, subito si andava su e lo si tagliava, perché serviva legname per scaldare le abitazioni", quindi il bosco era sfruttato in modo corretto ed era mantenuto; tutto questo oggi ha dei costi elevatissimi e molti privati non intervengono più sulle loro proprietà. È sempre più difficile dal punto di vista tecnico realizzare pionieristiche teleferiche come si facevano una volta, in modo che oggi le normative di sicurezza del lavoro non consentirebbero più di realizzare, così come certi modi per far scorrere il legname a valle che comportano anche problemi di sicurezza non indifferenti, che oggi non possono più essere utilizzati. Anche alla luce di una visita per me significativa che ho fatto con l'Ufficio forestazione regionale in un comune della Svizzera, abbiamo potuto verificare come queste difficoltà di condurre il legname a valle nelle zone di montagna fanno sì che, per coltivare alcuni boschi, si taglino degli alberi, che vengono addirittura abbandonati sul sito, perché i costi per portarli fuori (utilizzo di elicotteri, oppure sistemi di scorrimento a valle) sono tali che neanche in queste realtà si riesce più a recuperare questo legname. Eppure è importante operare questi tagli, intervenire nelle foreste per favorire la crescita di piante nuove e quindi far vivere i boschi anche per le generazioni future. Si tratta di una gamma di interventi molto vasta e diversificata che richiede un sostegno.

Vi è poi un altro aspetto importante e, a mio avviso, ancora molto sottovalutato in Valle d'Aosta: l'aspetto turistico del bosco. Sono ancora oggi sottovalutate le sue potenzialità, penso soprattutto ad una stagione che ci vede in sofferenza nel periodo turistico che è quella autunnale, nella transazione fra il periodo estivo e il periodo invernale. Molte fotografie realizzate dai fotografi valdostani, se confrontate con le fotografie di luoghi come il Vermont, che sono famosi in tutto il mondo, non hanno niente da invidiare. Centinaia di migliaia di cittadini americani lasciano le loro città per andare a fare una passeggiata nei boschi del Vermont durante l'autunno per vedere la meraviglia dei colori di questi paesaggi. Anche quello è un potenziale da sfruttare, ma anche lì bisogna sempre più tener conto che chi va a fare una passeggiata nel bosco deve essere messo in condizioni di camminare in un posto abbastanza sicuro, non tutti sono abituati, quindi ci sono anche siti pericolosi. Tutto questo richiede interventi e una volontà vera di migliorare la qualità dei nostri boschi per consentirne uno sfruttamento anche economico.

Accogliamo quindi, come gruppo del Partito Democratico, volentieri l'invito che ha lanciato il collega Agostino a sostenere questa legge, ma diciamo anche nel votarla in modo convinto che le buone leggi hanno bisogno di persone che le applicano in modo corretto. La legge di per sé è il primo passo, poi c'è l'applicazione ed è su questo che andremo a verificare se i presupposti di una buona legge hanno le ricadute che ci aspettiamo da tale provvedimento.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Buongiorno, colleghi. Abbiamo di fronte a noi in questo momento, per iniziativa della Giunta regionale, un disegno di legge che disciplina gli aiuti regionali in materia di foreste. Non è una legge forestale nel suo complesso, è la legge che intende regolare l'intervento dell'Amministrazione regionale, l'intervento prevalentemente finanziario e autorizzativo comunque anche a momenti di azione diretta nei confronti del settore boschivo. Abbiamo approfondito insieme ai colleghi in commissione questo provvedimento, perché è la prima volta da molto tempo che ci si pone un problema che è essenziale per la nostra comunità, che lo è stato nei secoli e che tornerà ad esserlo anche nei prossimi anni. La Valle d'Aosta "vive nel bosco", è profondamente segnata nella sua cultura e nella sua stessa sussistenza storica nei secoli dall'equilibrio che hanno potuto avere i boschi; un equilibrio che guardando distrattamente... e dall'alto ci guarda il Presidente Cerise che dei boschi è stato ed è grande conoscitore ed esperto... questi boschi non hanno avuto una condizione sempre ideale ed equilibrata. L'uomo è intervenuto in modo sbagliato, massiccio in certi momenti e non mi riferisco solo a tempi recenti. Nel '700 ha dovuto intervenire d'autorità il Re di Sardegna con l'editto del 1753, che porta il Règlement pour la gestion et l'usage des bois et des forêts; non era un caso, avevamo "pelato" tutto, avevamo dato tagli esagerati, perché l'economia del momento lo richiedeva, potevano essere i socques della Val d'Ayas o altre necessità della comunità. È stato necessario introdurre elementi di freno; in altri momenti la comunità ha saputo darsi regole più equilibrate da sola e lo ha fatto fin dalla Carta augustana dell'anno 1168 se non ricordo male. Il problema quindi è sempre esistito, ma la comunità molto spesso, quando viveva massicciamente nella realtà montana, sapeva darsi un equilibrio e sapeva gestire - su questo abbiamo insistito in commissione - come comunità il bene boschivo e non in senso predatorio come proprietà personale, individuale di singole famiglie. La maggior parte del territorio boschivo regionale è occupata da consorterie, enti speciali di natura pubblicistica, così li chiama la nostra legge regionale del 1973, che sono in realtà il portato di secoli di storia che derivano dalla comunità germanica (dalla Gemeinschaft germanica) e che hanno strutturato questa possibilità per le nostre comunità di valle di gestire il bene boschivo, di trarne le sole utilità necessarie senza atteggiamenti predatori. Questa è una legge che non interessa al momento la regolamentazione proprietaria dei boschi e delle foreste, non prende ancora in mano - ma ci auguriamo e, se non lo farà la Giunta regionale, lo faremo noi stessi, perché deve farlo oggi la Regione Valle d'Aosta - un problema fondamentale della nostra proprietà boschiva: quello della gestione delle consorterie boschive forestali e del riordino dell'assetto proprietario delle foreste, che oggi risente di un grande smembramento. Abbiamo una proprietà molto parcellizzata, ci sono proprietari di pochi millesimi di bosco, ci sono migliaia di famiglie che non riconoscono neanche più la loro proprietà sul territorio, che non sanno più dov'è la loro quota o la loro parte di bosco di pertinenza. Abbiamo tutto un rapporto nostro di comunità con la nostra terra che ha subito una lacerazione terrificante nel corso degli ultimi 30-40 anni. Non dimentichiamoci che la Valle è stata spopolata nella parte montana, soprattutto di media montagna, soprattutto quella che è interessata dalle grandi proprietà boschive e questo numero ridotto di persone che si occupano del bosco, che sia in modo stabile prevalente o in modo occasionale e complementare... è drammaticamente caduta... Per questo tale legge, partendo da una situazione obiettivamente degradata, interviene solo con determinati segnali di incoraggiamento, finanziamenti di intervento e indicazioni di azione. Avremmo auspicato e auspichiamo che vi sia un allargamento dello sguardo di questa nostra Regione e che si rimetta mano alla materia al più presto in termini più generali.

Venendo al contenuto del provvedimento, di cui noi salutiamo in termini generali l'orientamento, gli scopi che troviamo aderenti alle esigenze di oggi, alle funzioni ecologiche protettive, alla dimensione che viene indicata culturale e sociale del bosco, vorremmo puntualizzare un certo numero di debolezze di questo provvedimento. Abbiamo chiesto in commissione, presentando già nelle settimane passate degli emendamenti, che ci siano alcuni piccoli correttivi che riteniamo essenziali e che andremo a precisare e a spiegare meglio nel corso della discussione dei singoli articoli e degli emendamenti stessi. Il primo problema che vediamo riguarda l'inclusione in una legge che ha come scopo l'intervento sul settore del bosco degli interventi anche di natura stradale. È scontata, siamo noi stessi i primi a riconoscerlo, la necessità di adeguare e completare laddove è necessario la piccola viabilità boschiva soprattutto alle esigenze di poter raggiungere adeguatamente e anche con i mezzi opportuni le singole parcelle. Ma c'è un "ma" ed è legato al rischio che questa legge veda canalizzare la maggior parte dei fondi disponibili... non stiamo parlando di cifre particolarmente importanti se teniamo conto delle grandi superfici che ricordava poco fa il collega Tibaldi, perché parliamo di meno di 3.000.000 di euro a regime per tale legge... il nostro timore - ma credo esso sia stato percepito anche da tutti i commissari - è che una quota troppo rilevante di questi fondi venga drenata solo ed esclusivamente per interventi di natura stradale. Sono gli interventi più immediati, sono i più richiesti anche nel concreto ma, siccome questa legge apre utilmente il ventaglio delle possibili incentivazioni del sostegno anche al ripristino di sentieristica più ridotta, alla realizzazione di materiale ed iniziative informative, ad interventi legati alla prevenzione dei danni causati da animali e da eventi calamitosi, alla compensazione della perdita di alberi e di superfici forestali, ad interventi di prevenzione, eradicazione e trattamento delle fitopatie, ossia una serie di interventi che sono prettamente legati al bosco, la nostra preoccupazione è che non si voglia consacrare una parte troppo importante di questi fondi alla sola viabilità forestale. Abbiamo chiesto che si mettesse semplicemente un paletto, un divisorio fra quanto si destina ad un tipo di intervento e a quanto viene consacrato al resto degli interventi. Credo che i colleghi che ci hanno ascoltato in commissione non siano stati insensibili e non attenti a questo nostro ragionamento, abbiamo percepito come abbastanza debole la preoccupazione espressa in sede tecnica che tale tipo di limite fosse un appesantimento burocratico. Siamo convinti che, se andremo fra qualche anno a fare il consuntivo di questa legge, siccome pesano tanto sulla bilancia gli interventi stradali, vedremo che una grandissima parte dell'investimento che sarà stato fatto sarà "scivolato" su tale via. Non ricorderemo, perché lo ricordano tutti, che proprio pochi mesi fa, su sollecitazione del nostro collega Bertin, l'Assessore dava informazioni chilometriche ed esaustive sulla rete di piste forestali e sul fatto che la si considerasse ampiamente satisfattiva al momento per i bisogni della nostra Regione; non vorremmo che, per la comodità con la quale si attinge a tali fondi per questo tipo di intervento, vi fosse uno sbilanciamento. Abbiamo chiesto - poi lo preciseremo meglio esaminando gli emendamenti - che si istituisse un plafond al 50 per cento di questa spesa per gli interventi di tipo stradale.

L'altra preoccupazione che abbiamo espresso riguarda un possibile utilizzo distorsivo o comunque non necessario di questa legge di quei pochi fondi, ripeto: "pochi" in termini generali rispetto all'ampiezza del settore che riguarda l'acquisizione immobiliare. Non abbiamo capito quale necessità potesse sostenere il fatto di dedicare una parte di questi pochi soldi a comperare dei boschi, a comperarli (poi lo vedremo in modo più dettagliato) per poter acquisire superfici forestali destinate o da destinare nell'ambito di obblighi statutari o contrattuali a zone di protezione naturale. Se diamo dei soldi per comperare boschi, che sia da parte di parchi, da parte di comuni, da parte di privati... perché non è escluso, assolviamo alla necessità di venire incontro ai bisogni del bosco stesso o facciamo solo un'operazione di tipo prettamente immobiliare? Crediamo che il secondo sia il rischio maggiore che corriamo e proponiamo che si chiuda tale valvola, che non si consenta questa finalità e questo utilizzo.

Il terzo aspetto sul quale ritroviamo alcuni elementi di dissonanza con quanto proposto riguarda il legame che vogliamo duraturo fra questi investimenti e il loro perdurare in loco e nella finalità a cui sono destinati. A noi pare, ma lo spiegheremo meglio più avanti, che i vincoli di destinazione, i vincoli di alienazione siano particolarmente brevi, particolarmente fugaci e, tenendo presente che qui si interviene al 100 per cento, ossia con copertura totale della spesa, anche per acquisizioni, crediamo sia di buon senso legare maggiormente questi investimenti alle loro finalità proprie e al luogo e fare in modo che si conservino più a lungo nella loro finalità naturale.

Queste sono delle osservazioni che abbiamo tradotto puntualmente in emendamenti e naturalmente all'esito dell'accoglimento o meno di questi emendamenti, valuteremo la posizione finale del nostro gruppo.

Sappiamo per averlo letto che l'Assessore ha ascoltato attentamente il nostro suggerimento di menzionare fra i soggetti destinatari di intervento anche le consorterie, seppure non abbia inteso in commissione dirci cosa intende fare in futuro in questa materia, quali siano gli intenti della Giunta regionale in proposito. Noi crediamo che la semplice menzione in tale caso valga ad apertura di possibilità di intervento nei confronti di tali enti, ma li consideriamo ancora oggettivamente in difficoltà, li sappiamo in difficoltà e il Presidente della Regione ha firmato non tantissimo tempo fa ancora delle dichiarazioni di scioglimento di consorterie non più attive. Noi crediamo che invece si tratti di un'istituzione da rinvigorire, da rafforzare attraverso un riordino normativo molto efficace.

Concludiamo con l'auspicio che i nostri emendamenti siano oggetto di ripensamento, sono stati respinti dalla commissione, ma ci auguriamo che su questo vengano nuovi motivi di valutazione e in ogni caso al seguito ci pronunceremo in modo definitivo. Grazie... pardon, chiedo scusa, Presidente, mi consenta... la distrazione mi ha impedito di segnalare la presentazione di un ordine del giorno come gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, legato alla ricomposizione della frammentazione della proprietà fondiaria, lo presentiamo subito alla Presidenza. Chiediamo l'impegno della Giunta regionale ad estendere alle superfici boschive le misure di sostegno e le iniziative di ricomposizione di proprietà fondiarie, le remembrement foncier, che attualmente vede esclusi i boschi dalla possibilità di intervento della normativa regionale in vigore. Ne faremo comunque oggetto di più dettagliata illustrazione più avanti, grazie.

Président - La parole au Conseiller Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Intanto per riaffermare il voto favorevole del nostro gruppo su questo disegno di legge, che va a disciplinare gli aiuti regionali in materia di foreste, le motivazioni sono state ben esplicitate dal relatore. Volevo intervenire un po' più tardi all'atto della discussione degli emendamenti ma, visto che il collega Louvin nel suo intervento ha illustrato già gran parte degli emendamenti che sono stati presentati in Consiglio, vorrei fare alcune precisazioni in quanto Presidente della commissione competente. Collega Louvin, lei è a conoscenza dell'accordo che è stato raggiunto proprio per una richiesta partita dal vostro gruppo, che era quella di dire: "chiediamo più tempo per poter ragionare, per poter analizzare, per poter presentare gli emendamenti in commissione, proprio perché la commissione è quell'organismo che deve analizzare e puntualizzare tutti gli articoli di legge", cosa che noi abbiamo accolto, tant'è vero che questo disegno di legge è stato iscritto nell'ordine del giorno suppletivo, avrebbe potuto essere iscritto regolarmente se lo avessimo approvato 10 giorni fa. La commissione ha concesso una settimana, riconosco che da parte del vostro gruppo sono stati presentati una serie di emendamenti. Proprio per avere la possibilità di ampliare la discussione, ho invitato di nuovo l'Assessore e il dirigente competente e abbiamo analizzato puntualmente emendamento per emendamento; quindi gli emendamenti sono stati discussi e votati, cosa che lei ha anche dichiarato. Vorrei fare una precisazione: dal punto di vista regolamentare, conosco benissimo quali sono le norme, ogni singolo consigliere o ogni gruppo può presentare gli emendamenti che vuole in qualsiasi sede, quindi, da questo punto di vista, non faccio alcuna eccezione, l'unica eccezione la faccio dal punto di vista del rapporto che abbiamo stabilito in commissione. Se si dichiara che si vuole maggiore visibilità, lo si dica in modo tale che io... parlo a titolo personale, poi non so cosa faranno gli altri Presidenti, ma io valuterò di volta in volta la possibilità di concedere dilazioni su delle discussioni dei diversi disegni di legge. Fra l'altro, vedo che è stato presentato l'emendamento n. 1, su cui c'era l'impegno da parte dell'Assessore di presentare l'emendamento in Consiglio, cosa che puntualmente è successa... è stato accolto l'emendamento... non il vostro emendamento n. 7, ma quello che era stato formulato dal collega Tibaldi e che noi abbiamo accolto, diverso... ma l'abbiamo accolto e quindi sono stati ripresentati alla lettera gli emendamenti che sono stati discussi e votati in commissione. Voi avete tutte le possibilità di farlo... assolutamente non faccio alcuna eccezione dal punto di vista regolamentare, lo faccio solo dal punto di vista dei rapporti. Con questo chiudo il mio intervento, voglio quindi esprimere un giudizio favorevole a tale disegno di legge. Grazie.

Président - S'il n'y a pas d'autres conseillers qui souhaitent intervenir, je ferme la discussion générale.

La parole au Conseiller Agostino.

Agostino (UV) - Grazie, Presidente. Volevo solo chiedere al Consigliere Louvin come si fa ad intervenire nei boschi, ossia questa è la classica maniera di dire: "mettere il carro davanti ai buoi", senza costruire le strade! Li si porta con l'elicottero, poi si vanno a riprendere, ossia, secondo me, è fondamentale la costruzione delle strade e dei sentieri per poter intervenire, quindi prima bisognerà per forza... la gran parte dei soldi messi a disposizione, chiaramente assorbe tutta la costruzione stradale, perché prima si fa e poi... penso che questo è un modo di dire: "mettiamo prima il carro davanti ai buoi, altrimenti...", solo questo.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie, Presidente. Credo che l'argomento sia stato ampiamente dibattuto in commissione, ringrazio il Presidente della commissione per le puntualizzazioni in merito agli emendamenti, in particolare per la relazione il Consigliere Agostino, che già nella sua relazione ha ripercorso le considerazioni preliminari, gli obiettivi che questo disegno di legge si prefigge. Evidentemente tutto è perfettibile, ma credo che con tale provvedimento andiamo a regolamentare il settore, a dare degli indirizzi più precisi e naturalmente ci saranno successivamente le delibere applicative che saranno quelle che vanno a tracciare in dettaglio le regolamentazioni delle azioni previste. Non sto a tornare su tutti gli aspetti ricordati nei vari interventi, interventi che hanno contemplato un'analisi a largo respiro del valore del bosco in generale, che condividiamo, e anche quelle che sono delle analisi più puntuali: mi riferisco in particolare a quanto affermato dal Consigliere Tibaldi, dove sono stati richiamati anche gli interventi specifici che non riguardano espressamente il bosco, ma i riordini fondiari. Ne cito uno a caso: riordino fondiario della Plantayes - che in questo momento è oggetto di finanziamento - di Nus, che va ad intervenire in una situazione dove si va a regolamentare tutto, compreso il bosco. Chi conosce questa zona sa che in tale caso gli obiettivi che ci si prefiggono sono di natura agricola anzitutto: recupero dei vigneti, con l'individuazione delle aree boscate che devono rimanere a protezione delle zone più sensibili, dei canaloni e con l'obiettivo anche importante di andare a rivedere gli ambiti inedificabili per tutto il villaggio che si trova al di sotto di questa zona interessata dal riordino fondiario. Anche lì quindi il bosco nella sua permanenza ha una funzione di mantenimento del terreno e una funzione non solo di protezione e di produzione per quel che si può di focatico. Il bosco quindi ha delle sue regolamentazioni anche nell'ambito degli interventi di miglioramento fondiario.

Per quello che è degli altri interventi, credo che quanto è stato richiamato dal Consigliere Donzel sia sicuramente condivisibile. Ricordo solo che gli interventi che si fanno attualmente nel bosco sono interventi che sono sì quelli dei privati, che purtroppo in questo momento sono forse minori che in passato, ma si presuppone con il disegno di legge di incentivarli, ma anche quelli che vengono svolti direttamente da parte delle squadre forestali, opportunamente formate e attrezzate, che operano per una manutenzione del bosco con delle programmazioni, che non possono permettere di intervenire in contemporanea dappertutto. Anche nelle piccole realtà i comportamenti virtuosi vanno nella buona direzione, questo è evidente: se ognuno fa la sua parte, il risultato complessivo non può che migliorare. Consigliere Louvin, per quel che è del ruolo delle consorterie, questo lo abbiamo dibattuto in commissione, credo che - come è stato ricordato dal Presidente Comé - nel momento in cui abbiamo condiviso che c'era una correzione da fare sul testo, l'abbiamo proposta e c'è un emendamento specifico e non sto a ritornare su questo visto che lo abbiamo fatto in quella sede.

Per quanto riguarda gli altri emendamenti, vale quanto detto in commissione; sulla viabilità evidentemente crediamo non sia opportuno andare ad "ingessare" il margine di manovra su quella disponibilità finanziaria. Non siamo per demonizzare la viabilità e non abbiamo remore di tipo ideologico nostre o indotte che ci impediscono di vedere la viabilità come un qualcosa di non positivo. Credo quindi che sulla viabilità, soprattutto quella che si fa in questo momento - mi richiamo anche ad altri dibattiti che abbiamo fatto recentemente su quella che deve essere l'interpretazione della viabilità sul territorio -, se si devono completare o realizzare dei tratti di piste forestali, lo si fa con tutti i criteri, che sono quelli di rispetto degli interventi, del modo di intervenire e di rispetto degli obiettivi, quindi non si fa della viabilità solo fine a sé stessa, ma con obiettivi precisi. La conformazione del nostro territorio è tale per cui molto spesso, per raggiungere certe zone, è obbligatorio intervenire anche in maniera a volte impattante, ma tant'è questo, se lo si fa per bene, è un qualcosa che riteniamo utile continuare a fare.

Per quanto riguarda gli altri emendamenti, anche lì vale quanto detto in commissione. Sulla possibilità di acquisto la norma comunitaria ce lo permette, noi lo abbiamo introdotto... questo non vuol dire che, se c'è un'opportunità, deve per forza essere utilizzata: è una norma che lo permette, quindi, nel caso specifico in cui fosse necessario, lo si applica. Sui vincoli di alienazione c'è stata uniformità con le regole in agricoltura, si sono trasferite le stesse nell'ambito degli interventi per quel che riguarda il patrimonio forestale. In commissione poi è stato accennato da parte del Consigliere Louvin agli intendimenti e alle azioni che si vogliono intraprendere in merito alle consorterie. Mi ero riservato, visto che non era un tema all'ordine del giorno, di parlarne in altro momento e in altra sede, evidentemente l'attenzione verso le consorterie c'è.

Per quel che è degli emendamenti, rimane quella posizione che è stata fatta propria dalla commissione. Non avrei altro da aggiungere se non l'invito a votare tale provvedimento che, come è stato ricordato dal relatore, è molto importante e, se non è completamente esaustivo, può essere successivamente integrato; al momento riteniamo che sia un buon disegno di legge, quindi invitiamo a votarlo.

Presidente - Merci. Colleghi, prima di passare all'esame articolo per articolo, dobbiamo discutere dell'ordine del giorno presentato dal gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau; ne do lettura:

Ordine del giorno

Il Consiglio regionale

Considerata la forte frammentazione della proprietà fondiaria nelle superfici boschive della Regione e le ripercussioni negative di tale situazione rispetto ad una gestione sostenibile del patrimonio forestale ed alla valorizzazione delle potenzialità del bosco come risorsa ambientale e fonte di sviluppo economico locale;

Ritenuta valida ed efficace la politica finora perseguita a sostegno della ricomposizione delle proprietà colturali ed auspicandone un suo rafforzamento;

Impegna

la Giunta regionale ad estendere alle superfici boschive le misure di sostegno alle iniziative di ricomposizione della proprietà fondiaria previste dalla normativa regionale in vigore.

F.to: Louvin - Cerise Giuseppe - Chatrian - Bertin - Morelli Patrizia

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. In modo estremamente succinto, ma l'ordine del giorno è talmente stringato da necessitare di una precisazione. Quando il Governo regionale ha disciplinato i criteri per gli aiuti al miglioramento fondiario con la delibera n. 3190/2008, sono stati richiamati dei requisiti che devono avere i comprensori interessati dai piani di riordino fondiario situati in zone agricole. È stato precisato che dal riordino sono comunque esclusi gli appezzamenti forniti di casa di civile abitazione, i terreni adiacenti a fabbricati o costituenti dipendenza dei medesimi, giardini e parchi, i boschi individuati dall'articolo 33 della legge n. 11/1998, quindi la totalità dei boschi; questa è stata una scelta precisa che è stata fatta, noi non abbiamo alcun motivo per dubitare della sua sensatezza. Nel momento in cui si discute di un intervento di rilancio del settore del bosco, non possiamo non mettere in avanti l'esistenza di un grave problema di frammentazione della proprietà boschiva. Senza assegnare termini, senza ingiungere nulla allora la richiesta è che si impegni la Giunta regionale, valutando e facendo i dovuti approfondimenti, ad estendere alle superfici boschive le misure di sostegno alla ricomposizione della proprietà fondiaria; permettere quindi che le spese notarili, che le spese tecniche legate ad un piano di riordino della proprietà di questi boschi possano essere sostenute dall'Amministrazione regionale. Riteniamo che questo sia un investimento produttivo, ossia avere un assetto proprietario meglio ordinato e più composto potrebbe essere uno degli adiuvanti, uno degli strumenti per permettere interventi meglio strutturati nel settore. Lo abbiamo espresso in modo molto sintetico e molto stringato, ma ci auguriamo che su questo ci possa essere la dovuta attenzione. È una questione che è stata evocata in commissione, ma che lì non aveva avuto nessuna particolare formalizzazione. Grazie.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - In merito all'ordine del giorno proposto, ricordo brevissimamente quella che è attualmente la misura in oggetto, che è normata dall'articolo 32 della legge n. 32/2007, che cita: "Ai proprietari di fondi agricoli possono essere concessi aiuti per favorire la ricomposizione fondiaria fino ad un massimo del 100 per cento dei costi legali ed amministrativi, ivi compresi quelli per la realizzazione delle indagini". L'articolo parla in generale di fondi agricoli, senza specificare meglio se fra questi possono rientrare o meno i boschi, gli incolti, eccetera. In sede di applicazione della misura, come ricordato, con la delibera n. 934 del 3 aprile 2008 la Giunta ha stabilito fra gli obblighi del beneficiario l'impegno a mantenere la destinazione agricola dei terreni accorpati e a coltivarli direttamente o tramite terzi per almeno 15 anni dalla data di acquisto. Nel caso di accorpamento di terreni incolti possibile, il beneficiario deve impegnarsi a rimettere le colture entro tre anni dalla data di acquisto, evidentemente questo comporta che si può metterli a coltura dove si può intervenire, se siamo in area boscata, questo non è possibile, questo non vale sia per gli accorpamenti privati, sia per i riordini fondiari, perché non è possibile intervenire ad eliminare il bosco per una messa in coltura... ecco non sono invece ammessi a contributo gli acquisti di boschi che non siano stati considerati propriamente terreni agricoli, in quanto non coltivabili; una verifica degli eventuali impegni assunti dal beneficiario risulterebbe quanto meno problematica. Oltre a questo, nella sede di confronto con la Comunità europea per la legge n. 32, l'accorpamento dei boschi, secondo i nostri consulenti che erano stati interpellati, era non ammissibile in quanto trattasi di intervento nel settore forestale che non è disciplinato dal regolamento di esenzione n. 1857/2006 e che rappresenta la fonte normativa per la legge n. 32 medesima. Questo aveva portato nella delibera applicativa a mantenere solo la validità per quello che era dei terreni agricoli; quindi un ulteriore approfondimento potremmo ancora farlo se ci sono delle situazioni cambiate o qualcosa che possa permettere questo. Credo che l'impegno a fare un ulteriore approfondimento ci sia, però in contemporanea chiedo che vi sia il ritiro dell'ordine del giorno.

Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Non so se non ci siamo spiegati bene o siamo stati interpretati male, ma il discorso della possibilità di estendere il riordino alle aree boscate è in virtù di una legge che andiamo ad approvare e che ha la finalità di riqualificare le parti boschive. Noi dunque non parliamo di cambiare destinazione, di andare ad estendere la possibilità di riordino fondiario alle aree boschive per poi cambiarne la destinazione d'uso e destinarle ad altre colture, la destinazione deve rimanere quella, ma con la possibilità di riordinare. Prima il nostro Capogruppo ha chiarito bene qual è la frammentazione dei nostri boschi, in certe realtà raramente... troviamo sugli atti, perché non si sono poi fatte successive divisioni, proprietari di un millesimo di una parte... di conseguenza, ci pare estremamente importante e fondamentale permettere il riordino di queste aree, che devono forzatamente mantenere la destinazione boschiva, sicuramente non cambiare la destinazione.

Président - Je soumets au vote l'ordre du jour:

Conseillers présents: 33

Votants: 5

Pour: 5

Abstentions: 28 (Agostino, Benin, Bieler, Caveri, Alberto Cerise, Comé, Crétaz, Donzel, Empereur, Carmela Fontana, Hélène Impérial, Isabellon, La Torre, Lavoyer, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Rigo, Emily Rini, Rollandin, Rosset, Salzone, Tibaldi, Laurent Viérin, Marco Viérin, Manuela Zublena, Zucchi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Nous discutons maintenant sur le nouveau texte approuvé par la IIIe Commission. Sur l'article 1er nous avons l'amendement présenté par l'Assesseur Isabellon et l'amendement présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau. Le contenu des amendements est semblable, l'amendement de l'Assesseur récite: "Al comma 3 dell'articolo 1, dopo le parole: "siano essi soggetti pubblici" sono inserite le seguenti: ", ivi comprese le consorterie,", celui du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau récite: "Al comma 3 dell'articolo 1, dopo le parole "possono accedere agli aiuti" sono aggiunte le seguenti "le consorterie"; le concept c'est le même mais, au point de vue de la clarté, c'est plus correcte la proposition de l'Assesseur.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Il fatto che un emendamento sia più chiaro dell'altro è sempre un concetto opinabile, ma qui i due emendamenti sono distinti, sono diversi, perché in un caso, nel nostro, facciamo riferimento alle consorterie fuori dalla distinzione fra enti pubblici e privati, perché ci sono consorterie riconosciute che sono enti speciali di tipo pubblicistico e ci sono consorterie private che non hanno mai ottenuto il riconoscimento. Mi spiace che il collega Comé si sia risentito per il fatto che non sia stato ritirato il nostro emendamento, noi non avevamo nemmeno cognizione della formulazione dell'Assessore che, guarda caso, si rivela diversa da quella del nostro emendamento, che estende alle consorterie tutte le possibilità di accesso a questi benefici. C'è una differenza molto precisa, chi conosce tutte le difficoltà applicative della legge n. 14/1973 e delle questioni di riconoscimento delle consorterie - abbiamo degli uffici che lavorano su tali questioni ormai da decenni - sa che ce ne sono alcune che hanno ottenuto il decreto di riconoscimento del Presidente della Giunta regionale - e sono quelle che con questo suo emendamento vengono ammesse a beneficio -, poi ci sono le consorterie non riconosciute, ma che sono esistenti, che hanno sempre operato, che esistono con loro statuti e con loro attività da secoli. A nostro modo di vedere, è più opportuno tenere lo spettro ampio e riteniamo che questo giustifichi il mantenimento del nostro emendamento. Le esprimo peraltro comunque apprezzamento per il fatto di avere inserito nella legge il concetto di consorterie, ma chiedo cortesemente anche al Presidente della Regione, che conosce bene questa tematica, che ha avuto modo di occuparsene nel tempo, che tale valutazione sia fatta, perché in un caso vengono ammesse tutte le consorterie al beneficio, nell'altro caso solo - da come lo leggo io - se "siano essi soggetti pubblici, ivi comprese le consorterie, o privati" (questa è la formulazione che avete proposto), ossia è un inciso nella categoria solo degli enti pubblici. Valutatelo cortesemente, non so se avete necessità di un piccolo approfondimento, ma mi pare una questione non secondaria, perché in un caso si include e nell'altro si esclude. Grazie.

Presidente - Non volevo, collega Louvin, mettere sul piano dell'opinabilità la sua... però ribadisco che qui non è opinabile, quando dico che l'emendamento proposto dall'Assessore Isabellon è più chiaro e conforme... non volevo dirlo perché mi sembrava di essere sgarbato, ma l'emendamento, così come lo avete proposto voi, non è ammissibile. Non è quindi più una questione di opinabilità, ma il punto è che, così com'è formulato, il vostro emendamento non è compatibile con la normativa europea. Se vuole, io le leggo, non l'ho voluto fare prima per evitare... però qui il parere dell'ufficio è testuale e dice: "Ai sensi dell'articolo 69bis, comma 1, del Regolamento interno del Consiglio regionale, si esprime parere favorevole sugli emendamenti in quanto risultano compatibili con la normativa comunitaria e pertanto non necessitano di notifica alla Commissione europea. Si precisa tuttavia che, per quanto riguarda l'emendamento 1, cioè quello proposto da Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, il parere di cui sopra è relativo all'interpretazione delle consorterie quali soggetti titolari di diritti reali o personali di godimento di aree boscate, se invece - questo era il vostro intendimento - con l'esplicitazione delle consorterie si intende individuare soggetti beneficiari diversi dai titolari di diritti reali o personali di godimento, si rileva che tale interpretazione potrebbe essere non compatibile con la normativa comunitaria". Di conseguenza, il mio era semplicemente un garbato invito a rientrare nell'emendamento proposto dall'Assessore Isabellon, perché era coerente; non era una questione - forse mi sono espresso male - di correttezza, la correttezza andava in questa direzione. Se vogliamo mettere in votazione i due emendamenti, per me va benissimo, ma con tale avvertenza.

La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Presidente Cerise, è sua facoltà ammettere o non ammettere gli emendamenti se non sono ammissibili... lei eserciti tranquillamente - non ci offendiamo - il suo diritto. Io dissento profondamente da questo tipo di interpretazione che è stata data dagli uffici, perché, quando si parla di soggetti beneficiari diversi dai titolari di diritti reali o personali di godimento, si parla di qualcosa che non si conosce... noi stiamo parlando di consorterie private che sono titolari di diritti reali o personali di godimento... lo sono tutte, hanno degli statuti che da secoli stabiliscono questi diritti, quindi il fatto di includerle nei beneficiari, ma senza limitarle ai soggetti pubblici non fa venire meno il loro diritto a percepire tali aiuti. A nostro modo di vedere, una consorteria, anche se non ha ottenuto il riconoscimento del Presidente della Regione, deve poter ottenere il beneficio per l'intervento sul suo bosco, deve poter svolgere questa attività, deve poter fare tale intervento senza necessariamente far ricorso a soggetti terzi, a consorzi, oppure individualmente ai singoli consortisti, perché andiamo a fare dei pasticci sulle proprietà consortili che non finiscono più. A nostro modo di vedere, l'emendamento rimane ammissibile e chiediamo che venga mantenuta la nostra versione. Ripeto: questa è una questione sostanziale e l'idea che era sottesa al parere rilasciato dal dirigente, stando a quanto si è capito - almeno così ho capito in commissione, perché sono intervenuto personalmente -, era il rischio che le consorterie fossero utilizzate come beneficiari di aiuto per interventi su altri fondi, su fondi su cui non hanno dei diritti, ma questo noi lo abbiamo chiarito; altrimenti, se lo si vuole precisare meglio, si metta semplicemente: "le consorterie per i territori di loro pertinenza", ma questa è la "perimetrazione" esatta dell'emendamento. Ribadisco: le consorterie per noi devono poter tutte fruire del beneficio e non solo quelle comprese nella categoria degli enti pubblici. Ringrazio anche il Governo di voler chiarire tale aspetto, non ne facciamo una bandierina di tipo politico: è una questione di tipo tecnico e sostanziale, perché altrimenti tagliamo fuori una quota consistente dei beneficiari e in qualche modo questo viene ad essere peggiorativo rispetto ad una dizione più larga che, non menzionando le consorterie, lascia indistinta la qualifica dei beneficiari.

Presidente - Solo una precisazione: io mi sarei guardato bene dal non mettere in votazione l'emendamento, ho fatto una proposta tenendo conto di un percorso che avevo sottomano, poi, se volete, lo metto in votazione senza alcun problema, ho voluto solo cercare una sorta di conciliazione.

La parola al Consigliere Caveri.

Caveri (UV) - Mi sembra, Presidente, che vi sia un equivoco, perché tale questione era stata chiarita in commissione, nel senso che vorrei brevemente ripercorrere quel che è capitato in commissione, l'Assessore era presente con il funzionario, ricorderà perfettamente. In un primo tempo, sulla base della presentazione dell'emendamento da parte del collega Cerise, si è sviluppata una discussione sull'eventualità di inserire o meno le consorterie. Questo parere del dott. Verthuy era stato presentato prima che si sviluppasse la discussione; infatti, se vedete, la data di tale parere è quella del giorno della commissione.

Dopo che la discussione si è sviluppata - e devo dire, per onestà personale, che si era scelto poi di rifarsi alla dizione che sarebbe stata presentata dal Governo regionale (mi sembra che le formulazioni "le consorterie" o "ivi comprese le consorterie" siano assolutamente identiche) -, si era partiti dal presupposto che, lo dico anche all'attenzione del Presidente, visto che si era stabilito che tutta questa materia sarebbe poi stata ulteriormente regolamentata con una delibera di Giunta, tale preoccupazione che il funzionario aveva esplicitato sulla possibile confusione fra diverse tipologie di usi civici più che di consorterie, perché le consorterie più o meno sono "fotografate" da illo tempore... ho l'impressione, Signor Presidente del Consiglio, che questo parere sia un parere precedente. Naturalmente sono d'accordo con l'emendamento presentato dal Governo regionale, ma per dire che, nel caso in cui vi fosse qualche dubbio su quale interpretazione dare al termine "consorterie", per evitare che vi possa essere un'interpretazione che risulti essere difforme rispetto ai contenuti delle normative comunitarie... essendoci la delibera di Giunta, la questione è assolutamente pacifica.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - L'articolo come è formulato... il comma 3 nella lettura che è stata fatta anche adesso: "possono accedere agli aiuti i titolari di diritti reali o personali di godimento di aree boschive, siano essi soggetti pubblici o privati - allora quando noi diamo a questo... - singolarmente o in forma associata"... quindi nell'ambito della consorteria... inquadriamo la consorteria in una di queste, perché è titolare di godimenti reali, quello che è stato ricordato, che possono essere pubblici o privati, quindi singolarmente o in forma associata. La mia domanda allora è: se noi non inseriamo questo emendamento, perché, se non ho capito male, la preoccupazione del collega Louvin è che, se inserisco quella dizione di "ivi comprese le consorterie" dopo "pubblici", do quasi l'idea che tolgo via il privato, mentre se io lascio questa formulazione con l'intesa che le consorterie devono essere... ossia le riconosciamo, diamo titolo alle consorterie che sono il risultato in un caso riconosciuto e quindi pubbliche, nell'altro consorterie private, credo che potremmo uscire da questa impasse. Si ritirano quindi entrambi gli emendamenti con l'intesa che nella delibera si faccia questo chiarimento, così evitiamo di ulteriormente appesantire, perché credo che l'intento sia comune. Rischiamo di dare nella formulazione spunto per ulteriori interpretazioni fatte da terzi, siccome la facciamo qui ed è a verbale, nella delibera facciamo riferimento che intendiamo consorterie sia pubbliche che private, così evitiamo di cadere nell'equivoco di discriminare; l'importante è che vi sia l'interesse e chiaramente il godimento reale, come è scritto nell'articolo, quindi rientriamo perfettamente in entrambi... A questo punto, per evitare di essere interpretati male, perché riconosciamo che questo è giusto, la delibera attuativa, come si diceva adesso nella discussione, potrebbe farci uscire dall'equivoco; quindi ritiriamo l'emendamento anche come Giunta in modo che possiamo andare avanti su questa linea. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Aderiamo alla sollecitazione e ritiriamo anche noi l'emendamento, la "questione consorterie" la riapriremo in modo più approfondito en temps et lieu. Grazie.

Président - L'amendement de l'Assesseur Isabellon et celui du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau sont retirés; j'en donne respectivement lecture pour le procès-verbal:

Emendamento

Al comma 3 dell'articolo 1, dopo le parole: "siano essi soggetti pubblici" sono inserite le seguenti: ", ivi comprese le consorterie,".

Emendamento

Al comma 3 dell'articolo 1, dopo le parole "possono accedere agli aiuti" sono aggiunte le seguenti "le consorterie".

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Solo per una brevissima dichiarazione di voto favorevole su questo articolo sui principi; invece, poiché presumo dall'intervento dell'Assessore che non sarà accolto nessuno degli emendamenti successivi, riservandoci di parlarne al momento in cui saranno discussi, ci asterremo sul resto della legge.

Président - Je soumets au vote l'article 1er:

Conseillers présents et votants: 30

Pour: 30

Le Conseil approuve à l'unanimité.

Président - Je soumets au vote l'article 2:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 3 nous avons l'amendement n° 2 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Il Presidente Comé ha ritenuto che fosse poco canonico, poco opportuno riportare in aula degli emendamenti che abbiamo già sottoposto in quella sede, lì abbiamo potuto svilupparne più ampiamente la discussione, ma vorrei ricordare che neanche tutti i gruppi politici sono presenti in commissione e mi pare singolare che si possa considerare chiusa una discussione quando alcuni colleghi - nel caso di specie i colleghi del Partito Democratico - non erano presenti e dare per acquisito che una questione fosse superata, a noi pare invece che sia utile richiamarla. Sarò nondimeno molto sintetico: qui la proposta della Giunta prevede di finanziare - e vorrei ricordare che il finanziamento è fino al massimo del 100 per cento - l'acquisto di superfici forestali destinate e da destinare nell'ambito di un obbligo statutario o contrattuale integralmente a zone di protezione naturale, quindi formare degli insiemi boschivi che siano considerati area di protezione naturale. Noi allora incrociamo i vari aspetti: il primo, questa legge va anche a beneficio di privati, oltre che di enti pubblici; cosa siano gli obblighi contrattuali o statutari... possono essere qualsiasi cosa, può essere un impegno che assume un privato, una società di condurre nei confronti degli enti pubblici un'azione di protezione naturale, eccetera, perché dobbiamo finanziare degli acquisti: dobbiamo darli ai parchi, perché comprino terreni per fare aree di protezione, vogliamo dare ai comuni... ma abbiamo chiuso la fase di finanziamento degli acquisti da parte dei comuni e di enti pubblici... Non capiamo l'interesse di utilizzare dei fondi in materia forestale per l'acquisizione di immobili. È possibile, Assessore, che vi sia una tantum un caso nel quale questo viene ad essere utile, non lo escludiamo a priori, ma, se lasciamo aperta questa porta, lasciamo aperta la possibilità ad un gran numero di enti, di soggetti, di parchi e di riserve di utilizzare questi strumenti per comperare immobili. Noi non vogliamo che la legge forestale consenta questo utilizzo, questa sarebbe un'ulteriore immobilizzazione di proprietà e in ogni caso utilizzare dei fondi che devono essere un volano economico di ripresa, di possibilità di lavoro su un fronte diverso da quello dell'acquisizione immobiliare. Su questo siamo molto netti, crediamo che il fatto che lo autorizzi la Comunità europea non metta nulla in più o in meno sulla questione; per noi è inopportuno utilizzare soldi di tale legge per comprare immobili. Grazie.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2 du groupe Vallée d'Aoste Vive- Renouveau, qui récite:

Emendamento

La lettera d) del comma 1 dell'articolo 3 è soppressa.

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 5

Contre: 20

Abstentions: 5 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 3:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Je soumets au vote l'article 4:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Maintenant nous avons l'amendement n° 3 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Con questo emendamento si chiede l'introduzione del plafond al 50 per cento degli aiuti concessi ai sensi di questa legge per la costruzione delle strade forestali e la costruzione, sistemazione e ripristino di viabilità forestale con funzione antincendio. Vorremmo essere molto chiari su questa cosa. Non abbiamo avanzato nessun pregiudizio né di tipo ideologico, né di tipo funzionale. A noi sta bene che vengano fatte, fatte bene, l'Assessore diceva sono un po' impattanti, ma a fin di bene: l'impatto va commisurato naturalmente con la necessità, con la qualità dell'intervento, eccetera, ma, secondo noi, c'è il rischio fondato che i fondi di questa legge vengano, dopo aver noi fatto una bella chiacchierata sui boschi, eccetera, troppo massicciamente dirottati sul settore della viabilità; questo è il punto per noi, questa è la ragione per la quale chiediamo che venga messo un plafond. Abbiamo chiesto alla Giunta in sede di commissione: "vogliamo discuterne, vogliamo immaginare un'altra percentuale?". Non siamo a farci crocifiggere sul 50 per cento, è necessario che sia il 55, il 60? Ma vogliamo stabilire che c'è una parte importante dell'intervento che è riservata alla qualità di valorizzazione del bosco attraverso il contrasto alle malattie delle piante, attraverso sistemi di riqualificazione, eccetera? No. Se questo non viene fatto, pioveranno su questa legge domande di sistemazione, di costruzione o anche di ricostruzione di piste forestali e temiamo che la maggior parte delle risorse andrà in questa direzione. Abbiamo chiesto che vi sia in questo un'intelligenza da parte di questo Consiglio di mettere un limite, non ideologico, né preconcetto, ma funzionale a tale legge perché questo non avvenga. Chiediamo di valutarlo con attenzione e chiediamo anche ai colleghi dei gruppi di opposizione di "tendere l'orecchio" all'importanza di questi correttivi. Grazie.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:

Emendamento

Dopo l'articolo 4 è inserito il seguente:

"Articolo 4bis

(Limiti di spesa)

1. Le spese di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a), e di cui all'articolo 4, comma 2, lettera a), non possono essere superiori al 50 per cento degli aiuti concessi ai sensi della presente legge.".

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 5

Contre: 20

Abstentions: 5 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 5:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Sur l'article 6 nous avons les amendements n° 4, n° 5 et n° 6 présentés par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Se il Presidente lo consente, faccio una brevissima illustrazione di tutti e tre gli emendamenti insieme, che hanno una stessa filosofia. Vorrei ricordare che qui siamo in tema di vincoli di destinazione o di alienazione, che vuol dire possibilità di distogliere poi questi beni che sono stati acquistati con contributo 100 per cento regionale dalle loro finalità proprie, vuoi trasferendoli magari fuori Valle, vuoi vendendoli a terzi, vuoi utilizzandoli per altro uso. In commissione ci siamo interrogati quali sono questi beni, ovviamente i boschi non ce li toglie nessuno, ma qui si parla di acquisto di infrastrutture, può essere questione di acquisto anche di macchinari importanti, di investimenti rilevanti anche di tipo fisso, semifisso, passerelle costruite in ambito forestale, pannelli illustrativi, una serie di funzioni molto complesse che noi finanziamo al 100 per cento, ossia chi lo fa non tira fuori una lira. Su questo la precauzione che l'Assessorato ha proposto è identica a quella che è stata prevista in ambito agricolo generale, quindi 5 anni per le attrezzature mobili, ma è comprensibile: ti do il contributo per l'acquisto della falciatrice, hai un vincolo di 5 anni, sono beni che hanno anche forse un'usura, un logoramento, un tempo di ammortamento breve, ma in campo forestale, soprattutto per determinate tipologie di beni, possiamo avere... non credo che lo daremo per l'acquisto semplice di una motosega, qui si tratta di finanziare interventi di un certo rilievo, allora la previsione dei 5 anni è troppo breve, va almeno commisurata: siccome te lo compro tutto, te lo regalo il bene mobile, proroghiamo da 5 a 10 anni questo vincolo di destinazione.

Per la possibilità di vendere poi impianti ed attrezzature fisse, ovvero lo stesso immobile, tu mi hai chiesto un 100 per cento, magari me lo hai acquistato anche, me lo hai fatto acquistare, avete votato poco fa contro un emendamento che avrebbe escluso gli acquisti immobiliari, te lo rendo libero dopo 15 anni, ne fai quello che vuoi. Tutto questo contesto a noi pare leggermente sfalsato: il bosco ha dei tempi diversi dall'agricoltura, dei tempi di coltivazione e di maturazione dell'investimento per quello che si può investire, che devono essere guardati in modo diverso. A questo si aggiunge che analogamente a quanto è stato previsto da altre leggi in passato, mi viene in mente la legge sull'agriturismo per esempio, c'è una possibilità di svincolo, di uscire dal percorso del vincolo che è stato posto sull'immobile in tempo anticipato e si mette in evidenza che possono succedere dei fatti a livello familiare e personale che sono di particolare gravità e che la Giunta regionale può valutare. Ammettiamo ad esempio il caso significativo e grave del decesso, in genere si mette quello, io non ho visto spesso provvedimenti di questo genere, abbiamo fiducia che la Giunta valuti seriamente tali questioni, ma, anche nel caso di un lutto familiare di questa portata, il fatto di far cessare immediatamente il vincolo di destinazione, quindi di rendere alienabile questo bene, su cui è stato fatto un investimento al 100 per cento a nostro avviso deve tener conto dell'incremento di valore che ha avuto tale bene. Il fatto di sottoporlo simbolicamente, ma in modo abbastanza significativo ad un ritorno all'amministrazione di un valore pari al 10 per cento di quanto finanziato a noi non sembra una cosa esagerata. È innovativo rispetto a quanto prevede attualmente la normativa in materia agricola, ma lo riteniamo qualificante, fa parte di quelle correzioni di rotta che ogni tanto anche il Consiglio regionale dovrebbe dare rispetto all'evoluzione degli interventi in campo agroforestale. Grazie.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 4 du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:

Emendamento

Alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 6, la parola "cinque" è sostituita dalla seguente "dieci".

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 5

Contre: 20

Abstentions: 5 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je donne respectivement lecture des amendements n° 5 et n° 6 du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau:

Emendamento

Alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 6, la parola "quindici" è sostituita dalla seguente "venti".

Emendamento

Il comma 2 dell'articolo 6 è sostituito dal seguente:

"2. A richiesta del beneficiario, la Giunta regionale, qualora sopravvengano gravi e comprovati motivi, può autorizzare, con propria deliberazione, prima della scadenza dei termini di cui al comma 1, e previo rimborso, da parte del beneficiario stesso del 10 per cento dell'aiuto già ottenuto, la cessione dei beni oggetto di aiuto ovvero il mutamento della destinazione o dell'uso dichiarati, fatti salvi i vincoli di destinazione urbanistica.".

Amendements n° 5 et n° 6 du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau: même résultat.

Président - Je soumets au vote l'article 6:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Article 7: même résultat. Article 8: même résultat.

Président - Sur l'article 9 nous avons l'amendement n° 7 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie. Abbiamo chiesto una formulazione più rigida, rinforzata rispetto a quanto hanno suggerito - e mi pare che il suggerimento sia accolto - i colleghi del gruppo del Partito della Libertà. Noi riteniamo che la tipologia di questa deliberazione, che dovrà stabilire le spese ammissibili per gli aiuti e ogni altro adempimento sia sostanzialmente una delibera di tipo regolamentare e, poiché la potestà regolamentare compete a questo Consiglio e non ancora alla Giunta, crediamo sia giusto che si pronunci con un parere conforme questo Consiglio attraverso la propria commissione. È una questione che può sembrare formale, ma non lo è: è una possibilità di codecisione, di decisione comune fra la Giunta e la commissione. La commissione ha comunque una composizione di maggioranza, quindi nulla vi può sfuggire, ma lo sguardo più attento che potrebbe avere anche la commissione nell'analisi soprattutto delle spese ammissibili, perché su questo si è concentrata una larga parte della discussione nel momento in cui si sono incontrati i rappresentanti dell'Ordine professionale degli agronomi e forestali, su questo l'apporto che potrebbe dare in termini di attenzione e di partecipazione alle decisioni della commissione ci sembra più che utile. Chiediamo quindi che dopo l'espressione "la Giunta regionale definisce" si aggiungano le parole: "su conforme parere della commissione regionale competente". Grazie.

Président - Je soumets au vote l'amendement n° 7 du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:

Emendamento

Al comma 1 dell'articolo 9 dopo le parole "la Giunta regionale definisce" sono inserite le seguenti "su conforme parere della commissione consiliare competente".

Conseillers présents: 29

Votants: 24

Pour: 5

Contre: 19

Abstentions: 5 (Benin, Donzel, Carmela Fontana, Rigo, Tibaldi)

Le Conseil n'approuve pas.

Président - Je soumets au vote l'article 9:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.

Président - Article 10: même résultat.

La parole au Conseiller Giuseppe Cerise, pour déclaration d'intention.

Cerise G. (VdAV-R) - Solo per dichiarare il nostro voto di astensione su questa legge. Ci rammarichiamo, avremmo voluto dare convintamente il nostro sostegno; abbiamo votato l'articolo 1 dove venivano definiti i principi, poi con quei ragionamenti fatti relativamente al discorso delle consorterie che verrà ripreso in seguito pensavamo che almeno alcuni dei nostri emendamenti meritassero un'attenzione maggiore, di questo ce ne rammarichiamo e di conseguenza il nostro sarà un voto di astensione.

Président - Je soumets au vote la loi dans son ensemble:

Conseillers présents: 30

Votants: 25

Pour: 25

Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)

Le Conseil approuve.