Oggetto del Consiglio n. 1010 del 27 gennaio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1010/XIII - Petizione contro l'accorpamento della stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin. (Reiezione di due risoluzioni)
Petizione
I sottoscritti abitanti dei comuni di Champorcher - Pontboset - Hône, venuti a conoscenza dell'intenzione dell'Amministrazione regionale di sopprimere la stazione forestale di Pontboset, caserma più vecchia della Valle d'Aosta e base fondamentale per un tempestivo controllo del territorio e per risolvere situazioni di criticità, accorpandola a quella di Pont-Saint-Martin, indirizzano alle competenti Autorità, in base all'articolo 36 del Regolamento del Consiglio regionale, la seguente petizione:
- Considerano che con l'accorpamento si verificherà una lontananza di sede e sicuramente una minore e meno immediata presenza delle guardie forestali sul territorio, con ricadute negative sulla situazione ambientale e la sicurezza della Vallata, soprattutto nei momenti di calamità, durante le quali le guardie forestali sono state sempre presenti per fronteggiare i pericoli.
Fanno presente che, ad esempio, al verificarsi di forti piogge le strade statali di Donnas e di Arnad si allagano bloccando il transito della circolazione in entrambi i sensi impedendo conseguentemente di raggiungere i comuni della nostra vallata, sia da Pont-Saint-Martin che da Verrès.
- Ritengono che l'eliminazione della stazione forestale di Pontboset sia in chiara contraddizione con l'intento dichiarato dalla Regione di una seria politica per la montagna, la quale sostiene come obiettivo fondamentale il rispetto e la tutela dei paesi stessi, nonché degli abitanti, ma nello stesso tempo sopprime servizi legati al territorio e indispensabili per la vita sociale e la tranquillità dei cittadini.
Questi cambiamenti apportano ulteriori disagi e discriminazioni alle popolazioni che amano il proprio Paese e vedono volontariamente "cancellati" dalla Regione servizi che infondono in tutti noi serenità fisica e morale, consapevolezza di non essere soli nelle difficoltà legate all'ambiente, salvaguardati da una immediata presenza di personale qualificato.
- Considerano, inoltre, che nella valle di Champorcher:
- le guardie forestali costituiscono l'unica presenza di guardie di pubblica sicurezza a supporto del vigile urbano nel controllo del territorio, a differenza di altre vallate laterali o altre realtà della Bassa Valle ove hanno sede oltre che stazioni forestali anche comandi dei Carabinieri;
- sono presenti zone di particolare pregio ambientale riconosciute a livello europeo (zone SIC e ZPS);
- sono molto praticate la caccia e la pesca;
- sono inserite vaste zone del proprio territorio nel Parco Mont Avic e molte con esso confinanti, con conseguente necessità di particolare controllo;
- le guardie forestali, essendo presenti in loco, hanno svolto in molte occasioni di calamità naturali (alluvioni del 1993 e del 2000, nevicate del 2008/2009) azioni di protezione civile attraverso interventi immediati di soccorso e successive azioni di assistenza e sono una sicurezza nella prevenzione degli incendi boschivi, nella sorveglianza e salvaguardia del patrimonio naturale e della fauna selvatica, meno presenti e rilevanti in Bassa Valle;
- la presenza di una caserma agevola il servizio di reperibilità nelle ore notturne per emergenze (alluvioni, nevicate, incendi boschivi ecc...), ferimento fauna selvatica in seguito ad incidenti stradali (recupero animale ferito e accertamento danni autoveicoli), nonché il controllo dei cani randagi al di fuori dei centri abitati per tutelare la fauna selvatica;
- le guardie forestali assicurano una presenza indispensabile per il controllo della sicurezza sulle piste di sci.
- Ritengono, pertanto, che una sede ubicata nel territorio da controllare dia maggiore importanza ed utilità al servizio svolto dal Corpo forestale e permetta una maggiore e migliore efficienza, operatività e visibilità dei suoi uomini per la vicinanza dei luoghi da sorvegliare e un rapporto più diretto con la popolazione insediata.
- Ritengono, infine, che, se il motivo che induce la Regione all'accorpamento sia da ricondurre ai costi di gestione, sarebbe più opportuno cercare risparmi in contesti già ampiamente serviti da forze dell'ordine e non togliere alla valle di Champorcher l'unico presidio di pubblica sicurezza idoneo sul suo territorio, in quanto l'accorpamento di funzioni si traduce spesso in una diminuzione delle unità di personale con conseguente diminuzione del controllo del territorio.
- Credono che scelte così importanti per la comunità devono essere adottate con la partecipazione dei cittadini e con la più ampia condivisione possibile.
- Credono, inoltre, che tale scelta sia sbagliata oltreché incoerente rispetto ai principi di politica di valorizzazione e mantenimento della vita in montagna nonché del presidio del territorio finora sostenuto dalla Regione.
ciò esposto
i sottoscritti chiedono che le autorità in indirizzo, ricevuta una delegazione dei firmatari della presente, si adoperino a non procedere all'accorpamento della stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin, venendo incontro al desiderio della popolazione che non condivide tale scelta e che pertanto vengano prese in esame soluzioni alternative più idonee alla problematica da voi sollevata.
Seguono le firme di 654 cittadini
(omissis)
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA-UdC-VdA) - Care colleghe e cari colleghi, ho il compito - in quanto Presidente della III Commissione - di fornirvi un riassunto delle audizioni che in commissione sono state fatte sulla petizione che è stata presentata, in data 4 novembre 2009, alla Presidenza del Consiglio e che poi l'Ufficio di Presidenza ha dichiarato ammissibile; pertanto è stata presentata in commissione per espletare tutte le eventuali audizioni e i dovuti approfondimenti, in maniera da poter presentare una relazione in Consiglio.
Ho presentato un riassunto più significativo delle diverse e numerose audizioni che la commissione ha voluto fare, quindi la prima parte è riservata esclusivamente al riassunto, e nella seconda parte vi è una considerazione che è stata votata a maggioranza, perché riteniamo che su questo argomento la commissione deve comunque prendere una decisione, deve esprimere alcune considerazioni. Quindi la seconda parte è stata votata a maggioranza.
Leggo, perché ritengo doveroso leggervi gli aspetti più significativi delle diverse audizioni.
"In data 27 novembre 2009, la Commissione ha proceduto all'audizione della sig.ra Loredana Farfarello, prima firmataria della petizione, e di una delegazione dei firmatari e dei sigg.ri Celestino Savin, Sindaco del Comune di Champorcher, Luigi Bertschy, Sindaco del Comune di Hône, e Ilo Chanoux, Sindaco del Comune di Pontboset.
La sig.ra Farfarello, premettendo che le firme sono state raccolte in meno di 20 giorni, ha ricordato che tra le principali competenze del Corpo forestale rientrano il presidio del territorio e la tutela dell'ambiente. Ha espresso la preoccupazione dei firmatari della petizione per la chiusura della caserma di Pontboset, in quanto unico presidio di pubblica sicurezza presente nella vallata, evidenziando che l'accorpamento delle due stazioni forestali non consentirà il mantenimento del livello del servizio attualmente svolto. Ha inoltre rammentato che le guardie forestali svolgono anche l'attività di protezione civile - citando alcuni interventi svolti nel periodo dell'alluvione del 2000 e in altre situazioni di emergenza - e ha riferito che nella vallata di Champorcher sono presenti zone di particolare pregio ambientale (zone Sic e Zps) e che parte del suo territorio è compreso nel Parco del Mont Avic e nel Parco del Gran Paradiso. Ha infine sostenuto che la chiusura della stazione forestale di Pontboset non comporterebbe risparmi di spesa per l'Amministrazione regionale, che la scelta di accorpare le due caserme forestali non tiene conto dei pareri contrari espressi dalle Amministrazioni comunali interessate e che la popolazione non è stata coinvolta nel processo decisionale.
Il sig. Savin, Sindaco di Champorcher, ha riferito che il Consiglio comunale di Champorcher si è espresso contro l'accorpamento delle caserme forestali di Pontboset e Pont-Saint-Martin - approvando due deliberazioni - in quanto ne deriverebbe un minor controllo del territorio sia da un punto di vista ambientale che della protezione civile e della pubblica sicurezza.
Il sig. Chanoux, Sindaco del Comune di Pontboset, ha reso noto che il suo Comune ha proposto di mantenere la caserma forestale a Pontboset anche con l'accorpamento delle due giurisdizioni forestali al fine di consentire la riorganizzazione del servizio e nel contempo di mantenere la caserma nella vallata. Ha riferito che vi è stata una riunione con il Presidente della Regione, l'Assessore competente e il Comandante del Corpo forestale nella quale è emerso che saranno mantenuti gli attuali livelli del servizio; ha precisato, inoltre, che alla riunione è seguita una lettera del Comandante che indicava le motivazioni dell'accorpamento. Ha, infine, informato che l'ufficio di Pontboset rimane aperto al pubblico esclusivamente dalle ore 8.00 alle 13.00 nei giorni feriali.
Il sig. Bertschy, Sindaco del Comune di Hône, ha evidenziato le proprie perplessità in merito al metodo adottato per procedere all'accorpamento delle caserme forestali. Ha informato che il Comune di Hône ha espresso parere contrario - con una deliberazione della Giunta comunale - alla prima lettera inoltrata dal Comandante del Corpo forestale Pasquettaz, facendo presente che nella riunione citata da Chanoux è stato riferito che l'accorpamento è funzionale al miglioramento del servizio e che le amministrazioni comunali sono state invitate a organizzare degli incontri con la popolazione. Ha precisato infine che il Comune di Hône non ha ancora adottato una deliberazione del Consiglio al riguardo e ha espresso l'auspicio che con l'accorpamento non venga meno la qualità del servizio di controllo del territorio, soprattutto nei casi di emergenza.
I sigg.ri Bertschy e Chanoux hanno riferito di non aver ritenuto opportuno organizzare un incontro pubblico durante la raccolta delle firme per la petizione e di non essere in grado di fornire dei dati inerenti alla percentuale dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione.
Il sig. Savin ha precisato che esiste tuttora la possibilità di organizzare un incontro pubblico, pur ritenendo che la decisione dell'accorpamento sia ormai assunta, e ha riferito, infine, che circa il 70 percento della popolazione ha firmato la petizione.
La Commissione si è poi riunita in data 11 dicembre 2009 per l'audizione dei Sigg.ri Sandro Cerise, Comandante della Stazione forestale di Pontboset, e Luigi Pradella, Comandante della Stazione forestale di Pont-Saint-Martin, del sig. Massimo Bocca, Direttore del Parco del Mont Avic, e della sig.ra Doris Vuillermoz, Presidente dell'AS.CO.FOR.VDA.
Il sig. Pradella ha evidenziato, in primo luogo, la carenza di personale del Corpo forestale nel suo complesso e in particolare per la stazione di Pont-Saint-Martin fornendo i dati dell'organico delle stazioni di Pont-Saint-Martin e Pontboset; ha riferito di non essere stato informato dal Comando in merito al previsto accorpamento delle stazioni forestali e di esserne venuto a conoscenza tramite gli organi di informazione. Ha precisato di ritenere maggiormente logico - per questioni di contiguità territoriale - un accorpamento della stazione di Pont-Saint-Martin con quella di Gaby, anziché con quella di Pontboset, ed ha, infine, fornito la documentazione inerente alle variazioni di organico della stazione di Pont-Saint-Martin dal 2006 al 2009.
Il sig. Cerise ha ribadito, in merito all'ipotesi di accorpamento, di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale da parte del Comando. Ha ricordato che la caserma forestale è presente a Pontboset dal 1934 e pertanto la popolazione della vallata, in caso di chiusura, si sentirebbe defraudata di un servizio del quale ha usufruito per tutti questi anni. Ha, infine, precisato che negli anni 1990 si era ipotizzato di spostare la caserma da Pontboset a Hône, ma non di realizzare un accorpamento.
Il sig. Pradella ha altresì riferito che i Comandanti non sono più stati riuniti da circa 6 mesi, ad esclusione della riunione tenutasi nel corso del mese di novembre che aveva come ordine del giorno l'istituzione del servizio di pattugliamento notturno e nella quale non si è quindi discusso dell'accorpamento".
Nell'audizione con il sig. Bocca, Direttore del Parco del Mont Avic, il sig. Bocca "ha ricordato che la sorveglianza all'interno del parco è affidata, sulla base di quanto previsto dalla legge istitutiva, al Corpo forestale della Valle d'Aosta e ai guardia parco; ha fornito alcune indicazioni in merito alle modalità di espletamento del servizio di vigilanza all'interno del parco, precisando che i guardia parco rivestono la qualifica di agenti di polizia giudiziaria solo nell'ambito del territorio del parco e che non hanno l'obbligo di residenza nella vallata dove svolgono servizio. Ha inoltre riferito in merito alle attività di monitoraggio e censimento svolte congiuntamente dagli agenti forestali e dai guardia parco.
La sig.ra Doris Vuillermoz, Presidente dell'AS.CO.FOR.VDA, ha dichiarato di condividere i contenuti della petizione, in quanto ritiene che la presenza capillare sul territorio del Corpo forestale sia molto importante ed ha valutato negativamente l'ipotesi di chiusura della caserma di Pontboset, pur ritenendo che molto dipenderà da come sarà organizzato il servizio dopo l'eventuale accorpamento. Ha riferito in merito ad alcune problematiche inerenti al Corpo forestale, quali le carenze di organico e la mancata emanazione del regolamento di attuazione della legge regionale n. 12/2002. Ha informato che l'Associazione - dopo essere venuta a conoscenza dell'ipotesi di accorpamento - ha richiesto un incontro con il Comandante del Corpo forestale e che a tale riunione, presente anche il Presidente Rollandin, ha partecipato una delegazione dell'Associazione composta da 4 membri, tra i quali anche due comandanti delle stazioni interessate agli accorpamenti. Ha infine evidenziato che vi è stata una carenza di informazione nei confronti dei comandanti delle stazioni coinvolte nell'accorpamento e che la proposta formulata dall'Associazione nel corso degli anni 1990 era finalizzata a spostare la sede della caserma forestale da Pontboset a Hône soprattutto per motivi logistici.
La Commissione, in data 8 gennaio 2010, ha concluso le audizioni, sentendo il sig. Giuseppe Isabellon, Assessore all'agricoltura e risorse naturali, e il dott. Edi Pasquettaz, Comandante del Corpo forestale della Valle d'Aosta.
L'Assessore Isabellon ha ricordato quanto previsto dall'articolo 4, comma 2 della legge regionale n. 12/2002 relativamente alla struttura del Corpo forestale, informando che vi sono stati ulteriori incontri con i rappresentanti degli Enti locali e con i firmatari della petizione. Ha riferito di ritenere leciti i timori espressi dalla popolazione in merito all'attività dei forestali, pur evidenziando che, anche nell'ipotesi dell'accorpamento, si manterrà un controllo capillare del territorio. Ha analizzato alcuni aspetti della petizione evidenziando che l'ufficio di Pontboset rimane aperto al pubblico esclusivamente dalle ore 8.00 alle 13.00 nei giorni feriali ed ha puntualizzato che nei casi di emergenza il Corpo forestale interviene utilizzando il personale di diverse giurisdizioni.
Il sig. Pasquettaz ha ripercorso le tappe che hanno portato alla formulazione della proposta di accorpamento, rammentando che in data 3 settembre 2009, nella periodica riunione con i Comandanti delle stazioni, si è discusso dell'accorpamento delle stazioni forestali. Ha inoltre evidenziato che, in data 7 dicembre 2009, vi è stato un ulteriore incontro con il Presidente della Regione e i Sindaci dei comuni interessati, ai quali sono state fornite rassicurazioni in merito al mantenimento degli attuali livelli di servizio e ha fatto notare che i rappresentanti degli enti locali non hanno manifestato dissenso in ordine alla proposta di accorpamento. Ha informato che l'ipotesi di accorpare le caserme di Pontboset e Pont-Saint-Martin discende dalla valutazione di diversi parametri indicatori: superficie delle giurisdizioni, stato delle caserme, servizi effettuati, carichi di lavoro (numero di protocolli, numero di animali censiti) e ha ribadito che, tenendo conto della superficie limitata delle due giurisdizioni, si ritiene di poter assicurare un puntuale controllo del territorio anche con un'unica sede a Pont-Saint-Martin. Ha precisato che tutte le stazioni della forestale hanno un orario di apertura al pubblico dalle ore 8.00 alle 13.00 come già detto; ha infine riferito che non si è prospettato un accorpamento tra le stazioni di Pont-Saint-Martin e Gaby, in quanto quest'ultima ha una superficie di competenza piuttosto ampia ed ha sottolineato che le giurisdizioni forestali di Pont-Saint-Martin e Pontboset ricomprendono i comuni appartenenti alla stessa comunità montana". Questo è l'aspetto che vi dicevo, riassuntivo delle diverse audizioni che sono state fatte.
Inizia quindi la seconda parte: "La Commissione, a maggioranza, al termine dell'attività di audizione espletata nei mesi scorsi, ritiene di essere nelle condizioni di poter esprimere alcune considerazioni. Appare ovvio e scontato come sia necessario intervenire - come d'altronde avviene in tutti i settori - nella riorganizzazione dei servizi svolti dal Corpo forestale, con l'obiettivo fondamentale che è quello di presidiare con sempre maggior attenzione il territorio, grazie anche all'ausilio di innovazioni strumentali e tecnologiche. In tale direzione le motivazioni che hanno spinto il Comandante del Corpo forestale valdostano a formulare la proposta di accorpamento della stazione di Pontboset con Pont-Saint-Martin - e, direi, anche se non fa parte della petizione - la proposta di accorpamento di Pré-Saint-Didier con Morgex, paiono essere giustificabili. La Commissione ritiene comunque che la petizione presentata abbia avuto il pregio di sottolineare con grande forza una giusta preoccupazione diffusa fra gli abitanti dell'intera vallata. In considerazione di quanto sopra, rivolgiamo un invito all'Assessore competente e al Comandante del Corpo forestale a garantire, nel caso in cui venga deciso e approvato dalla Giunta regionale l'accorpamento delle stazioni, un evidente miglioramento del servizio rispetto a quello attualmente fornito.
L'eventuale decisione che la Giunta regionale dovesse assumere in base alla legge regionale n. 12/2002 potrà essere maggiormente qualificante laddove rappresenti l'inizio del processo di riordino generale auspicato, riordino che non potrà tuttavia attuarsi concretamente senza il contestuale ampliamento dell'organico attuale del personale in forza al Corpo forestale valdostano, al fine di garantire ed incrementare la presenza capillare e costante degli operatori sull'intero territorio valdostano". Grazie.
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (VdAV-R) - Questa vicenda prende inizio nell'estate del 2009; in autunno siamo venuti a conoscenza della volontà di accorpare le stazioni forestali di Morgex con Pré-Saint-Didier in Alta Valle e di Pontboset e Pont-Saint-Martin in Bassa Valle, volontà che è poi stata confermata dall'Assessore rispondendo ad una nostra interrogazione sulla questione. Già in quell'occasione avevamo manifestato tutte le nostre perplessità su questa operazione; per quanto ci riguarda continuiamo a ritenere che la presenza capillare del Corpo forestale valdostano sul territorio sia essenziale in una regione con delle caratteristiche come la nostra, in un ambiente molto particolare, e che rappresenta - come si dice spesso - la principale ricchezza della nostra regione.
Per garantire questo controllo del territorio non si può fare a meno della presenza dell'uomo, in questo senso i forestali acquistano sempre di più un'importanza per un presidio e un controllo del territorio che non deve essere visto soltanto con funzioni repressive, ma soprattutto di prevenzione e di corretta gestione del territorio, indirizzata in questo senso: di prevenzione e di controllo.
Successivamente, oltre al parere contrario delle amministrazioni interessate: Champorcher, Pontboset, Hône e Donnas, si è aggiunta questa petizione di ben 654 cittadini dei comuni di Champorcher (dove circa il 70 percento della popolazione ha firmato questa petizione), di Pontboset e Hône. La raccolta è stata effettuata, ci hanno detto i promotori, in soli 20 giorni, quale segno evidente di una preoccupazione sentita e anche della volontà di manifestare la propria contrarietà ad un'eventuale chiusura di questa stazione. Nel frattempo nessun incontro con la popolazione è stato organizzato dall'amministrazione che ha proposto questo accorpamento, intendo riferirmi all'Amministrazione regionale, e abbiamo saputo in commissione che anche gli stessi comandanti delle stazioni interessate hanno avuto conoscenza di questa intenzione dai mezzi d'informazione. È un modo di agire che, indipendentemente da ciò che si può pensare nel merito della questione, non è consigliabile e ci trova molto critici. Il coinvolgimento, l'informazione, la partecipazione delle persone e degli enti interessati dovrebbe essere alla base di un'azione amministrativa del genere, tanto più da chi - almeno a parole - si dice "federalista".
Le decisioni che cadono dall'alto sono tipiche di altre culture politiche, non di quella federalista. Certamente non deve essere facile spiegare le ragioni di questa chiusura, e noi, lo ammettiamo, non le abbiamo capite. Certamente riteniamo utile e necessario razionalizzare e riorganizzare l'apparato burocratico regionale, che è sempre più esteso, più pesante, più costoso e meno efficiente, ma iniziare il tutto con la chiusura di una piccola stazione, la piccola stazione di Pontboset, ci lascia a dir poco perplessi!
Già con l'interrogazione di settembre avevamo chiesto quanto si risparmiasse in termini economici effettivi con questa chiusura, non ci era stata data una risposta, anche perché la cifra è talmente... che è difficilmente stimabile. I promotori della petizione hanno fornito una loro cifra, intorno ai 5.000 euro annui, che sono poi dovuti al riscaldamento, a qualche piccola manutenzione della stazione... francamente non ci sembra una cifra che possa in nessun modo impensierire le casse della Regione!
È una caserma che rappresenta l'unico presidio di pubblica sicurezza della Valle di Champorcher, che è una delle poche valli che non ha altri presidi, nonché un importante punto di riferimento per il controllo del territorio e dell'ambiente, e per le funzioni di protezione civile, quando succedono calamità. Ci sono state riportate fra l'altro, in commissione, delle testimonianze toccanti di alcuni avvenimenti successi in alcuni momenti particolari e del ruolo avuto dai forestali in quei frangenti. È un servizio importante per una piccola comunità locale, una presenza, un senso di sicurezza, come riportava fra l'altro una bella lettera questa mattina su La Stampa indirizzata ai consiglieri regionali.
Sappiamo cosa possono rappresentare questi tipi di servizi per i piccoli comuni di montagna, colpiti sempre più dallo spopolamento: oggi chiude una caserma, domani la panetteria, magari dopodomani un altro negozio, e ci si infila in un circolo vizioso che in poco tempo riduce la vita del paese a quasi niente! Speriamo che non sia il caso di Pontboset, ma sono cose che spesso succedono. Poi si va a chiudere una piccola caserma, in un piccolo comune di montagna, per accorparla a un comune di fondovalle con quasi 4.000 abitanti, nel quale il ruolo e l'importanza di questa caserma saranno ben diversi. Fra l'altro, delle 16 caserme presenti in Valle d'Aosta solo 6 sono situate nelle valli laterali, le altre 10 si trovano già nella Valle centrale per ragioni evidenti, ma proprio per questo riteniamo che forse è opportuno lasciare quelle poche ancora aperte. Una seria politica della montagna non può prescindere dal salvaguardare la presenza della popolazione sul territorio, offrendo dei servizi e una qualità della vita adeguata, ed è proprio per questo che non riusciamo a capire la politica che si vuole esprimere con questa scelta.
L'opportunità politica di chiudere questa stazione ci pare sinceramente priva di senso, una scelta insensata, insomma. Per questa ragione non possiamo che essere assolutamente contrari e perciò presenteremo una risoluzione che va in senso esattamente inverso.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente.
Diciamo che la sintesi del Presidente della III Commissione, Comé, da buon calciatore appassionato della materia, è stata perfetta, nel senso che tutti i dettagli sono stati riportati fedelmente, quindi i vari interventi che si sono succeduti in sede di audizione in III Commissione sono stati citati, anche se con i dovuti spazi che sono previsti per un dibattito in aula.
Questa petizione solleva alcune riflessioni che, a nostro avviso, sono d'obbligo. Tutti quanti siamo consapevoli che il punto che andremo ad esaminare dopo è titolato: "Disciplina degli aiuti regionali in materia di foreste", prevede uno stanziamento da parte di questo Consiglio di diversi milioni di euro per valorizzare e permettere una tutela ed una salvaguardia del nostro patrimonio boschivo in quanto, negli ultimi 15 anni, è cresciuto in termini di superficie in misura notevole: oggi siamo ad oltre 100.000 ettari. Questo vuol dire che le foreste, i boschi e le boscaglie hanno acquisito a loro superficie degli spazi che prima erano colturali, e questo ci fa riflettere: questo è un input per cominciare a ragionare sull'argomento che stiamo trattando.
Crescono le foreste e la prima ipotesi che dobbiamo discutere è quella di sopprimere una caserma forestale, forse l'approccio è un poco violento e non piacerà a qualcuno, ma è una contraddizione da un certo punto di vista. In fondo, quando in commissione sono stato coinvolto in questo approfondimento, devo dire che è stato molto utile sentire tutti, dall'Assessore al Comandante forestale, ai rappresentanti degli enti locali, ai sottoscrittori della petizione. È stata un'occasione per approfondire un tema di cui avevo avuto una conoscenza sommaria tramite la lettura dei giornali, quindi per fare alcune considerazioni.
In primis anche qua, prima di Natale, come Consiglio, abbiamo votato unanimemente una legge importante sulla montagna che sottolinea l'importanza, dal nostro punto di vista politicamente condiviso, di far sì che il territorio sia salvaguardato, valorizzato, per evitare la desertificazione e la disabitazione delle zone di montagna; cerchiamo di favorire i servizi, la presenza umana sul territorio. Abbiamo tutti quanti recitato delle parti importanti in quest'aula. Ricordo che con delle leggi - cito quella sul commercio - si stanziavano soldi per gli empori polifunzionali, per i trasporti sono state messe diverse risorse; tuttavia, noi abbiamo assistito ad un progressivo spopolamento della montagna. Evidentemente il fondo valle e la città hanno maggiori capacità di attrazione, soprattutto da un punto di vista economico, lavorativo, di contatti sociali, di servizi, eccetera.
Allora mi sono chiesto: ma perché si vuole accorpare - ma accorpare Pontboset con Pont-Saint-Martin significa sopprimere Pontboset e trasferire il tutto a Pont-Saint-Martin - quando l'indirizzo politico più volte manifestato è di segno opposto? Sinceramente non lo so, non l'ho capito e ancora stento a capirlo. Il ruolo del Corpo forestale è stato ribadito, è sancito nella legge n. 12/2002 sul presidio del territorio e sulla tutela dell'ambiente, che vengono effettuati con una presenza stabile in un comprensorio, non con una presenza saltuaria, occasionale o una presenza per trasferimento continuo.
Mi è stato detto che ci sono motivi di razionalizzazione e, facendo parte di un partito che della razionalizzazione ha fatto una sua bandiera, me lo hanno sottolineato con maggiore efficacia questo concetto. Ma se questa è la razionalizzazione, io ho seri dubbi che si possa condividere, perché è stato detto - e lo ringrazio per questo - anche dal Consigliere Comé che nella conclusione dell'avviso, votato a maggioranza, si auspica l'inizio di un riordino... questo non è un riordino! Questo è l'inizio di un qualcosa, ma di un qualcosa di cui non si conoscono ancora i dettagli, anzi sarebbe opportuno che, se di razionalizzazione si parla, la razionalizzazione venisse studiata e definita secondo uno schema più ampio e complesso, decidendo poi eventualmente dove intervenire. Qui sembra quasi che il dito di qualcuno sia capitato in quella Valle purtroppo abbastanza distante e periferica, spesso dimenticata, che è la Valle di Champorcher e che adesso vedrà la soppressione del suo unico presidio di pubblica sicurezza poiché, come sappiamo, al di là di qualche soggetto che si occupa di polizia locale, non ha altro.
Credo che la razionalizzazione non possa essere fatta sulla base di un ragionamento meramente areale, per cui la superficie è inferiore a quella mediamente prevista; qualcuno ha detto che c'è un ragionamento anche di contiguità territoriale, se è necessario sopprimere un presidio come questo, ci potrebbero essere anche altre logiche, ma le altre logiche non sono state prese in considerazione. Sappiamo che Pontboset, Gaby e Brusson sono tre stazioni di media montagna, è stata scelta Pontboset, Gaby no, evidentemente lì ci sarà stata un'influenza più forte rispetto a quella che poteva essere esercitata a favore di Pontboset... non oso pensare se si fosse osato pronunciare il nome di Brusson cosa sarebbe successo! Però questa è una scelta che potrà anche essere rispettata, ma in qualche maniera deve essere giustificata.
Non si può parlare di razionalizzazione, perché la razionalizzazione implica un taglio anche delle spese, un'ottimizzazione delle risorse, e allora qualcuno mi spieghi dove ci sarà questa ottimizzazione... forse riuscirò a capirlo! Anche perché è prossima l'immissione in organico forestale di altre unità di personale, una ventina se ho capito bene, non appena sarà varato il regolamento attuativo della legge regionale n. 12/2002. Quindi di "taglio di risorse" non mi sembra che si parli.
Sul presidio del territorio penso che la Valle d'Aosta sia un'eccellenza, riconosciamo che la Valle d'Aosta ha sempre avuto attenzione per il territorio, è una regione di montagna, gli amministratori che si sono succeduti penso che non abbiano difettato da questo punto di vista, perché una cospicua parte delle risorse sono state devolute in questa direzione. Peraltro anche la sensibilità dimostrata dal Comune di Champorcher, se il problema è Pontboset o addirittura le risorse regionali a favore del mantenimento di questa caserma, Champorcher ha messo a disposizione altri ambienti.
Credo valga la pena citare Bertolaso, perché l'Italia è stata ultimamente costellata di diversi episodi infausti, che hanno visto territori cedevoli o non curati essere al centro di situazioni che hanno creato non solo disagi, ma anche morti e feriti. La Valle d'Aosta è terra di montagna e, proprio in quell'occasione, prima di Natale, si diceva: frana perché la montagna si sgretola. È vero che questo è il dissesto idrogeologico, ma la montagna va sorvegliata! Allora Bertolaso ha sottolineato, come Ministro, e direi che è uno dei Ministri più efficienti del Governo Berlusconi, l'importanza di presidiare il territorio e presidiarlo vuol dire esserci là, stabilmente, di conseguenza saperlo tutelare e valorizzare.
Sul presidio della caserma è già stato detto: la caserma è il presidio di pubblica sicurezza della Valle di Champorcher; Pont-Saint-Martin, con tutto il rispetto, ha già la Polizia, ha vicino i Carabinieri di Donnas, ha la sua stazione forestale, è nel fondovalle, è collocata anche geograficamente in una posizione più favorevole, non ha l'estensione forestale e la vicinanza ambientale come un parco, quello del Mont Avic o delle zone protette, che ha invece una valle di montagna come quella di Champorcher! Nel merito non ho trovato elementi che mi abbiano convinto del contrario, poi sicuramente l'Assessore sarà più convincente di quanto è stato in commissione.
Penso invece che il metodo sia il problema principale. Il metodo ha più il sapore di un'improvvisazione, che sorge per una volontà - non so se dell'Assessore o del Comandante della forestale - e ovviamente è un metodo che ha creato un certo disappunto. È vero, le decisioni vanno prese, politiche e amministrative e, se questa è la decisione, qualcuno se ne assumerà la responsabilità, non è che sia la fine del mondo, però mi piacerebbe che fosse spiegata la coerenza con tutti quei principi e valori che ci sono stati più volte ribaditi e ripetuti in quest'aula, sulla base di quanto ho detto prima!
È emersa chiaramente dall'esame in commissione - e il Presidente Comé lo ha ricordato - una discordanza sull'informativa nei confronti degli enti locali e di conseguenza dei cittadini, nei confronti dei comandanti forestali e degli addetti ai lavori; una discordanza che è poi scaturita in una petizione legittima, una raccolta di firme, 654, ci è stato precisato, i cui rappresentanti sono venuti in commissione e hanno sostenuto le loro ragioni.
È vero, le petizioni sovente si prestano a strumentalizzazioni, le petizioni possono avere un nocciolo di verità e molto fumo, lo abbiamo visto in altre occasioni; però questa volta credo che ci sia una differenza non da poco! Ci sono degli enti locali che hanno espresso in maniera puntuale il loro dissenso, a partire da Champorcher che lo ha fatto in due momenti distinti e che ha usato la formula dell'assoluta contrarietà, ad arrivare a Pontboset, che pure convalidando l'ipotesi dell'accorpamento chiede tuttavia che sia mantenuto il presidio sul territorio, perché per loro è importante (e lo immagino). E anche per quanto riguarda Hône che, pur essendo nel fondovalle, ha evidenziato diverse perplessità sul metodo adottato per procedere all'accorpamento e ha informato che la Giunta comunale ha espresso parere contrario ad una lettera inoltrata dal Comandante del Corpo forestale. Gli stessi Sindaci di Donnas e di Bard, pur essendo meno interessati perché più distanti rispetto all'epicentro del problema, essendo i loro comuni localizzati nel fondovalle, hanno concordato pienamente con le obiezioni espresse dai cittadini e dagli altri esponenti degli enti locali, e ritengono che mantenere l'attuale presidio di Pontboset sia utile, al fine di garantire l'efficacia e l'efficienza del servizio nella vallata di Champorcher. Bene o male il concetto viene replicato da tutti, chi in maniera più assoluta, chi in maniera più relativa, ma mi pare di capire che alle ragioni dei sottoscrittori si siano aggiunte anche le ragioni degli enti locali.
Allora credo che sia doverosa una riconsiderazione di qualche intenzione. Innanzitutto ringrazio l'Assessore, perché in commissione avevamo chiesto di non formalizzare una decisione prima del dibattito in aula, va dato atto che questo suo impegno è stato rispettato; tuttavia, crediamo che una riconsiderazione complessiva e non strumentale vada operata da lei in primis, che è quello che porterà in Giunta l'esame di questa materia, vada operata anche dal Comandante della forestale, che presumo sia l'autore di questo disegno, che però è un colpo di pennello a caso su una parte della cartina geografica valdostana, senza avere un'idea complessiva del sistema. Mi è parso di leggere stamani su La Stampa che anche Pré-Saint-Didier e Morgex non esprimono particolare soddisfazione per questa intenzione di procedere in tal senso.
Allora, senza nulla avere in contrario nei confronti di una revisione e di una riorganizzazione del servizio forestale in Valle d'Aosta, siamo convinti che tale disegno vada - sulla base delle competenze e dei poteri - realizzato da voi, ma realizzato secondo un metodo ed uno schema che non è quello che è stato improntato dall'inizio di settembre per arrivare ad oggi.
Mi fermo qui, mi riservo di fare un intervento successivo. Annuncio da parte del nostro gruppo la presentazione di una risoluzione, che contiene un invito alla Giunta a riconsiderare le sue intenzioni di accorpare la stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin, tenendo presente le molteplici perplessità e le opinioni contrarie manifestate da molti residenti e dalle comunità locali interessate.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, intanto vorrei ringraziare tutti i colleghi che hanno lavorato su questo argomento, in particolare i colleghi della III Commissione che ci hanno consentito di avere degli elementi su cui riflettere, oltre a quelli che avevamo a disposizione.
È chiaro che noi avevamo in altre circostanze sollecitato la necessità di applicare cose che erano peraltro previste rispetto al Corpo forestale, soprattutto nella fase precedente alle elezioni regionali si era parlato di ampliamento di organico e non lo avevamo fatto noi, ma lo avevano fatto quelli che avevano il compito di gestire il governo di questa Regione, secondo noi con buon senso, perché il presidio del territorio da parte del Corpo forestale è un fatto necessario e indispensabile, lo vedremo meglio affrontando la discussione di una legge specifica sulle foreste in Valle d'Aosta. Quindi questo è un fatto evidente, cioè la necessità di potenziare il Corpo forestale.
Naturalmente, anche qui, quando noi del Partito Democratico parliamo di un potenziamento, ci rendiamo conto che questo stride con la fatidica parola "razionalizzazione", perché qualcuno intende il concetto di razionalizzazione unicamente come un taglio agli organici; alle volte razionalizzare vuol dire potenziare e far lavorare meglio il territorio. Questa parola - diciamo - ha avuto, nel tempo, tutto un utilizzo in termini negativi e mai in termini positivi.
Parliamo di un potenziamento che va nell'ordine di un corpo, ma parliamo in generale, non solo del Corpo forestale, ma di tutte le Forze dell'ordine, che siano sempre di più al servizio dei cittadini e non quelli che fanno le sanzioni, che arrivano e danno le multe. Questo vale per i vigili di Aosta, per i carabinieri, eccetera, vorremmo più Forze dell'ordine, più di queste persone vicine ai cittadini, che li aiutino a crescere, ad essere capaci di interpretare le leggi, a migliorare la qualità della vita nella nostra regione, ad essere cittadini tutti più responsabili del bene ambientale e del rispetto delle regole che ci siamo dati. Questo è il nostro modo di intendere, oggi, come Partito Democratico, il rapporto con tutti quelli che lavorano in corpi che hanno, appunto, la necessità di vigilare e controllare: quindi a noi non spaventano le guardie forestali, ne vorremmo di più sul territorio, naturalmente con quei compiti che diciamo siano soprattutto quelli di prevenzione.
In merito a questo caso, anch'io mi riconosco in alcune considerazioni che sono state fatte precedentemente. È difficile dare il giudizio su un dipinto, se si sono viste solo tracciate alcune linee; mi sembra quel gioco che fanno alcuni pittori con i bambini, che cominciano a tracciare alcune linee e dicono: indovina un po' che cos'è? E il bambino dice: sarà un cavallo, sarà un drago, sarà uno squalo... poi, alla fine, è una caffettiera! Ecco, difficile capire dove va questa razionalizzazione se abbiamo visto solo un pezzettino e poi ne seguiranno tanti altri, ma quali sono gli altri pezzi di questo disegno? Così diventa difficile, magari ci sorprenderà l'Amministrazione regionale facendoci vedere gli altri disegni, dicendo: avete detto di no a questo, adesso vi facciamo vedere tutto il quadro e vi pentirete. Sì, ma fatecelo vedere subito, così non ci pentiamo! Fateci vedere subito che assumete tot guardie forestali, che migliorate il servizio e noi chiaramente riusciamo a vedere che quel piccolo disegnino è invece un disegno molto più ampio. Così c'è un certo imbarazzo nel dire: questo è bene, questo è male, se non si sa cosa c'è tutto intorno. Sembra che uno parli senza avere ben chiaro il disegno complessivo, perché come bene ha riferito il Presidente Comé nella conclusione della sua relazione, l'auspicio è quello di un miglioramento significativo del servizio. Ebbene, diteci come, che non sia soltanto la chiusura che fa scattare il miglioramento del servizio, dove sono le altre cose che ci portano a condividere la considerazione finale, ma con quali atti, con quali azioni si arriva lì? Queste sono le considerazioni che ci lasciano molto perplessi in questa fase, anche perché sappiamo che non è una petizione quella su cui si vota, ma ci saranno altri documenti eventualmente su cui votare: anche qui i regolamenti consiliari non fanno sì che si voti a favore o meno di una petizione, la petizione è oggetto di discussione, poi bisogna trarne delle conclusioni.
Qui mi veniva in mente... per caso, viaggiando, si fanno anche degli incontri importanti... mi sono imbattuto in un dipinto che molto mi ha fatto riflettere: si vedeva un generale di una fortezza che si arrendeva, ma ne usciva con l'onore delle armi... cioè, alle volte, dovrebbe essere la politica in grado di trovare quei meccanismi per cui in una città presa d'assedio, eccetera, il generale esce comunque a testa alta perché ha difeso quella città e si trova un accomodamento. Questo dovrebbe fare la politica: quando si arriva lì, in un vicolo cieco, bisogna trovare delle soluzioni che siano condivise, altrimenti si arriva a quella soluzione in cui, se si tira la corda all'estremo, il generale mica esce dalla sua fortezza e stiamo lì che andiamo diritti incontro a ciò che non volevamo!
Allora, se ciò che non vogliamo è che si arrivi alla drastica chiusura di un presidio, probabilmente bisogna costruire tutti quei percorsi che ci portino a non chiudere un presidio, perché io vi dico la percezione che ho: per esempio in questo momento, nella Bassa Valle, dove ci sono fabbriche che chiudono, situazioni difficili, eccetera, c'è una percezione di malessere da parte della popolazione. Allora anche il più piccolo presidio di una caserma forestale diventa un sintomo di un abbandono, di un qualcosa che viene meno; è come quando difendiamo la piccola scuola di montagna con quattro... è un presidio importante, perché sappiamo che, se si muove, quello è un altro segnale di quell'abbandono, di quello scendere a valle, di come è più comodo organizzare tutto nel fondovalle e fare tutto giù. Ed è quello che ci siamo detti sempre: facciamo il possibile per tenere tutto su, tenendolo lì, difendendolo. Diventa difficile capire perché adesso, in questo caso, è meglio spostarlo giù, in un contesto in cui non c'è un qualcos'altro che compensa come presenza; c'è un invito a dire: ma sì, viaggeranno su e giù le automobiline, ma non è questo che fa...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...Presidente, se queste ragioni erano così chiare, se questa caserma era disabitata, queste cose dovevano essere dette esplicitamente nei documenti, negli atti! Qua c'è un'ambiguità anche nell'informazione che non riesco a capire, glielo dico con franchezza! Non siamo dei tecnici, ma qui mi sembra una cosa in cui... essendo che molti sono contrari, essendo che bisogna comunque presidiare il territorio, essendo che bisogna aumentare le forze del Corpo forestale, essendo che bisogna andare con più guardie nella Valle di Champorcher, allora chiudiamo la stazione! È difficile capirlo, è difficile spiegarlo alla gente, per cui da parte nostra, in assenza di questo disegno chiaro, c'è una difficoltà estrema a capire cosa significa questa scelta e anche a capire esattamente cosa ha voluto comunicare la III Commissione.
Pertanto l'auspicio nostro era quello di immaginare un "fermiamoci un attimo, pensiamoci sopra, facciamo bene il disegnino di quante guardie forestali in più ci sono, poi decidiamo se si chiude o non si chiude". Questo era il nostro auspicio, prima di decidere di chiudere senza aver capito qual è il disegno.
Président - La parole au Conseiller Agostino.
Agostino (UV) - Merci, M. le Président.
Ho seguito tutta la vicenda facendo parte della III Commissione, quindi mi sono un po' documentato e, alla fine, mi trovo perfettamente d'accordo con il documento che il Presidente Comé ha letto alla fine.
Io dico: posso capire i firmatari della petizione di tutta la vallata, per carità, li posso perfettamente capire, ma capisco un po' meno i forestali, capisco meno i due comandanti della forestale del perché hanno detto certe cose, perché in fin dei conti, secondo me, è una decisione presa dal comandante che non credo che sia messo lì a fare il comandante per pettinare le bambole... su questo non ci piove! Penso che sia lì per fare il comandante di tutte le stazioni forestali, quindi che abbia preso questa decisione... penso che si sia confrontato, che abbia messo a confronto numeri, dati; non credo che, all'ultimo momento, si sia inventato di chiudere una caserma così. Penso che alla fine, leggendo tutti i dati che ci ha procurato, sicuramente alla fine non si può che concordare su quello che dice il comandante, perché, dati alla mano, dice: chiudere, perché nonostante l'accorpamento delle due stazioni i numeri dicono che diventa una stazione media come espansione di superfici e chilometri quadrati. Questo mi pare logico, che un comandante magari possa relazionare al Governo regionale che sarebbe il caso di razionalizzare, pur avendo - io dico - tutte le assicurazioni, avendo la garanzia che si mantiene il presidio comunque del territorio; io leggo qua che è stata chiusa la caserma della Guardia di Finanza di Verrès che è 50 anni che è lì, è stata accorpata ad Aosta, non vedo uno che abbia accennato a questo: chiusa la caserma della Finanza, che sicuramente avrà anche altri compiti, compreso quello di andare a beccare qualche ladruncolo, cosa che non è compito della forestale.
Ricordiamoci anche questo, mi sembra di avere visto e letto da qualche parte che c'è una razionalizzazione di tutte le caserme della Valle d'Aosta dei carabinieri, in un'ottica di razionalizzazione e mantenendo comunque il servizio, altrimenti... scusate il termine, ma compito principale degli amministratori nostri... sennò mi vergognerei se pensassi: tanto paga mamma Regione! Ma dove siamo? Stiamo dando i numeri? Qua dobbiamo cercare di guardare dove c'è veramente da razionalizzare, su tutto, non solo su questo, perché compito principale nostro è quello lì, altrimenti scadremmo... Per questo mi trovo perfettamente d'accordo sulla decisione presa dal comandante e, di conseguenza, dal Governo regionale.
Mi sembra che, collega Bertin, tutte le sue perplessità sull'accorpamento - qua ho tutti i dati del comandante - siano tutte smontate ad una ad una!
Consigliere Tibaldi, mi stupisco di lei, che fa riferimento anche al punto successivo... secondo lei dovremmo assumere dei forestali per andare a tagliare la legna, praticamente da quello che dice! Mi sembra assurdo! Lei ha fatto riferimento agli aiuti di Stato alla forestazione che è tutt'altra cosa! Anche qui, intanto, paga sempre mamma Regione, invece è la prima cosa che dovremmo guardare.
Sicuramente su questo accorpamento mi trovo d'accordo. Ritengo che l'ultimo documento letto dal Presidente Comé sia significativo; chiediamo solo la certezza del mantenimento del servizio alla Giunta regionale, cioè assicurazioni su questo, mi sembra logico, e mi fido chiaramente di quello che dicono l'Assessore e il Presidente della Giunta regionale su questo accorpamento, che comunque mantiene tutto il servizio.
Consigliere Tibaldi, se la sente il Ministro Brunetta, penso che su questo non si troverebbe tanto d'accordo, non credo che sia tanto d'accordo, proprio conoscendo il Ministro Brunetta che va con la scure di brutto veramente!
Dico anche al Consigliere Donzel, che ha fatto riferimento a questo momento di crisi, che condivido con lei... ma, allora, quando chiude qualche fabbrica della Bassa Valle e che mette in mobilità centinaia di operai e dopo qualche anno li licenzia, cosa dovremmo fare? Qua non viene licenziato nessuno e non si eliminano sicuramente le caserme... si mantengono! Sono altre cose che determinano lo spopolamento della montagna e l'ottimizzazione dei servizi, sono tutte altre cose!
Ho ritenuto di intervenire, perché vedevo che tante cose sono strumentalizzate; non vorrei che alla fine, al di là degli abitanti della zona, parlo dei consiglieri di minoranza, stiano lì un po'... non vorrei che fosse il frutto delle prossime elezioni comunali per cercare di accaparrarsi e cercare di aggraziarsi gli abitanti. Su questo una buona amministrazione secondo me deve saper prendere le decisioni "giuste" al momento "giusto" e anche, alle volte, su provvedimenti impopolari!
Président - La parole au Conseiller Prola.
Prola (UV) - Merci, M. le Président.
Volevo solo fare alcune considerazioni dopo aver ascoltato in commissione tutta una serie di attori, dall'Assessore, al comandante, ai sindaci, al direttore del parco.
Se l'atteggiamento politico di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau era risaputo, perché sono stati prontissimi ad organizzare riunioni sul territorio e ad andare incontro alle fortissime esigenze dei cittadini rispetto a questo problema, sono anch'io un po' sorpreso dall'intervento di Tibaldi, perché quando si parla di cercare di razionalizzare e di ottimizzare, quando si parla di risparmi... risorse significa anche "risorse umane".
In questo momento non c'è il regolamento per la forestale, non è possibile assumere; però con una razionalizzazione di questo genere riusciamo quanto meno a mantenere il servizio sul territorio, non a diminuirlo. Credo che su questo siano stati molto espliciti sia il comandante sia l'Assessore nella commissione nel corso delle audizioni. Sicuramente qualche problema di comunicazione c'è stato, e credo che non ci sia stata molta trasparenza in alcuni passaggi. Allora, da una parte abbiamo un gruppo politico che si è subito organizzato e ha fatto la riunione sul territorio, dall'altra parte abbiamo l'Esecutivo che dice ai sindaci: siamo disponibili a riunire, ad incontrare la popolazione, questo nel primo incontro con i tre sindaci (questo ci è stato riferito e, stranamente, questo non avviene).
Seconda cosa. In Consiglio comunale a Champorcher un consigliere si solleva (riportato nel verbale n. 41) e chiede di organizzare un incontro sul territorio, risposta del sindaco: no, perché abbiamo già espresso la nostra posizione con la precedente delibera. Si alza un consigliere e dice: no, perché già è stata investita la III Commissione - sono riportate a verbale, ho qui la delibera di commissione -, quindi non riteniamo utile fare l'incontro con l'Esecutivo. Mi chiedo il perché. Questo percorso, secondo me, non è stato trasparente. L'Esecutivo era disponibile ad incontrare, l'Assessore era disponibile ad incontrare i cittadini, e questo non è avvenuto.
Condivido quindi quanto è contenuto nella conclusione della III Commissione; se siamo convinti che si debba razionalizzare, siamo convinti che la razionalizzazione debba avvenire anche nel Corpo forestale perché, come abbiamo detto in relazione, abbiamo dei mezzi tecnologici e strumentali che sono decisamente diversi rispetto a quelli che erano a disposizione anni addietro, quindi non possiamo rimanere immobili su quella che era una situazione organizzativa ormai da 30 anni e più. Abbiamo il dovere e abbiamo l'obbligo di rivedere la situazione, abbiamo l'obbligo di pensare ad un riordino generale per avere un'operatività più qualificante e più efficace. Abbiamo anche l'obbligo - questo è importante, come i cittadini ce lo ricordano nella loro petizione - di presidiare con maggiore attenzione ed efficienza il territorio. Ma scusate, non parliamo di abbandono della montagna; sono parole che credo abbiano un peso non indifferente; non credo che la vallata di Champorcher sia stata abbandonata in questi anni, non lo credo proprio: basta vedere gli interventi che sono stati fatti nel post-alluvione!
Di cosa stiamo parlando in questo momento? Spero di chiarire anche a Donzel quello di cui stiamo parlando. Stiamo parlando della chiusura di un ufficio, che resta aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 con una persona all'interno; questo è il presidio del territorio che vogliamo? Questo è il presidio che vogliamo, che una persona resti in ufficio dalle 8 alle 13? Questa è la domanda che mi pongo. Questa è la garanzia che diamo ai cittadini del presidio, con una persona che rimane fissa dalle 8 alle 13 all'interno dell'ufficio? Questa è la garanzia? Cosa fa questa persona? Risponde al telefono e raccoglie le pratiche, penso. Questa credo che non è una caserma... nessun forestale è alloggiato all'interno. I forestali risiedono a Hône, a Pont-Saint-Martin e a Champorcher, quindi non credo che esistano problemi di mobilità visto che già adesso risiedono a Hône e a Ponte e uno a Champorcher, non credo. Se questo è l'organico, i forestali risiedono da altre parti; quindi il problema della mobilità non esiste. La reperibilità da cosa è assicurata? Credo che sia assicurata dal telefono, dal 1515, Centrale operativa unica di soccorso. Non credo che la reperibilità sia assicurata dai numeri della caserma, scusate tanto; questa è la reperibilità? Secondo me non è questa la reperibilità! La reperibilità è un pronto intervento con una centrale unica di soccorso che risponde al pronto intervento.
Il centro di controllo di caccia e pesca che, come riporta la petizione, è tuttora a Pont-Saint-Martin... il parco, sentito il direttore, svolge in collaborazione con il corpo, con i propri guardia parco, il controllo del territorio di competenza; i SIC e le ZPS, essendo zone poco frequentate dai turisti perché sono ripide e di difficile percorso, vengono praticate dagli alpeggiatori, ed è sufficiente il normale servizio del corpo. Quindi non stiamo parlando di eliminazione del servizio, è questo il passaggio fondamentale: non si sta parlando di un'eliminazione di servizio, non stiamo parlando di abbandono della montagna, non stiamo parlando di depotenziare o spostare i servizi a fondovalle, non stiamo parlando di questo. Stiamo parlando di un accorpamento di stazioni che mantengono e migliorano il servizio in questione, con la presenza di una pattuglia costante sul territorio; una macchina costante che è presente sul territorio, nella vallata, questo è il servizio che si deve fare!
La presenza costante sul territorio, è questo che chiediamo noi della III Commissione, ed è questo il timore che viene paventato nella petizione, questa è l'ottica con cui un amministratore e anche le amministrazioni comunali chiedono di vedere svolto questo servizio. E le amministrazioni comunali devono valutare comunque che questo servizio sia potenziato attraverso quella che è la razionalizzazione delle risorse umane e la presenza costante degli uomini sul territorio. Quindi credo anche che abbiamo il dovere di ascoltare un comandante che è stato posto con la piena fiducia dell'Esecutivo a comandare il Corpo delle guardie forestali e questo sta facendo una proposta per dire: guardate che miglioriamo il servizio così, e noi non lo ascoltiamo? Allora diciamo: caro comandante mi dispiace, non sei capace di fare il comandante se ci proponi una cosa del genere.
Quindi, secondo me, il comandante ha parlato di operatività, ha valutato l'operatività, ha parlato di efficacia dei propri funzionari, ha parlato di superficie, non solo di superficie, ha parlato di numeri di protocollo, ha parlato di censimenti degli animali, ha fatto delle valutazioni anche numeriche sull'operatività e sui carichi di lavoro che questi forestali hanno. Quindi credo che l'indicazione che ha fornito sia stata quella di rivedere la giurisdizione e accorpare le caserme, ma non per togliere il servizio; non diciamo delle cose che non sono vere! Non parliamo di abbandono della montagna, che non è vero, non parliamo di diminuire il presidio del territorio, che non è vero!
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi, pour deuxième intervention.
Tibaldi (PdL) - Visto che c'è la tendenza a strumentalizzare le affermazioni fatte in aula, credo che sia necessario mettere qualche punto fermo; perlomeno vorrei essere l'interprete autentico di ciò che dico, anche se non sempre riesco ad esprimermi nel modo che vorrei e, di conseguenza, per qualcuno è difficile - e me ne scuso - recepire il messaggio.
Innanzitutto credo che qui non ci siano, almeno da parte nostra come gruppo PdL, ipotesi di strumentalizzazione di questo fatto, perché se avessimo voluto strumentalizzare o fare un bieco calcolo elettorale, avremmo dato un'occhiata alle 654 firme, da chi sono composte; ci saremmo resi conto, e poi i dati elettorali sono lì a testimoniarlo... non mi sembra che la nostra componente goda di particolari consensi in quella zona, ma ci siamo limitati a fare un ragionamento di principio. Forse la composizione elettorale di quelle 654 firme è a largo beneficio di qualche altro partito e forse questo dovrebbe indurre qualche esponente di quell'altro partito a fare una riflessione più profonda. Non abbiamo neppure strumentalizzato la nostra attività, perché la conoscenza di questi fatti ci è giunta o leggendo il giornale o approfondendo per mezzo dei lavori in commissione quello che stava accadendo. Questo l'ho detto in esordio di intervento. Non abbiamo nemmeno fatto riunioni sul territorio, anche se rientra nella libertà democratica di fare riunioni sul territorio: c'è chi pensa di farle, chi pensa di non farle, per ragioni di opportunità, di convenienza o anche istituzionali, visto che l'argomento si sta trattando nella sede competente.
Però vorrei soffermarmi su un concetto, che è di facile appiglio per chi vuole giocare con le parole: "razionalizzazione". Sono orgoglioso di far parte di un partito che ha fatto e fa della razionalizzazione un suo principio cardine, perché forse qualche eccesso, qualche esempio fuorviante nel nostro paese, ma anche in Valle d'Aosta, lo viviamo; di conseguenza, se si riesce ad intervenire con una logica più obiettiva e di utilizzo delle risorse in un senso funzionale per gli scopi pubblici, penso che non sia un delitto. Ma vogliamo capire qual è la logica oggettiva e il criterio oggettivo.
Allora, se oggi sappiamo che si comincia da Pontboset sulla base di un piano che a noi è sconosciuto e magari a qualcuno di voi è conosciuto, vi chiederemmo la cortesia di renderci partecipi. Voi rappresentate la popolazione valdostana pro quota come la rappresentiamo anche noi, e allora vorremmo essere inclusi mediante un processo di inclusione in quella fase elaborativa che ovviamente scaturirà per la suddivisione dei poteri in una formalizzazione della Giunta regionale e che noi rispettiamo. Però abbiate il buon gusto di spiegarci il criterio, perché i criteri non sono emersi. Non sono certamente quelli contabili, perché non sono stati praticamente citati, perché se venite qua con i 5.000, 10.000, 15.000 euro, vi diamo un consiglio da dilettanti: ritirate subito questa proposta! Perché se si ragionasse in questi termini, le scuole di montagna che non hanno più alunni, ditemi perché le tenete aperte, se ragionate in questi termini! Spiegatemi perché il Presidente della Regione pro tempore, lo abbiamo vissuto come cronaca in quest'aula, regolarmente si reca presso il direttore di filiale di Poste Italiane a lamentare la chiusura degli uffici postali. Spiegatemi perché a Pontboset, dal 1° gennaio, ha chiuso l'unico negozio che c'era e se questo non è spopolamento della montagna... chiamatelo come volete, ma spiegatemi come si deve chiamare, perché qui mancano dei passaggi! Evidentemente non abbiamo l'acume che ha qualcuno, la velocità di ricezione dei concetti e di elaborazione dei medesimi, ma gli stessi comuni da 100 abitanti mi spiegate con quale concetto di razionalità vengono mantenuti in vita!
Poi non voglio fare demagogia e fare l'esempio degli sprechi della Regione in altri casi, non voglio nemmeno citare i modelli forestali, oppure questo possiamo citarlo, dove in una Regione italiana, la Calabria, c'è il maggior numero di addetti forestali in rapporto alla popolazione residente. Lungi da noi questi modelli di spreco, perché i forestali calabresi sono stati agli onori della cronaca negativa per anni, però sono lì! Non penso che la Valle d'Aosta stia andando in questa direzione; la Valle d'Aosta ne ha circa 133, 20 però - se ho capito bene - verranno immessi in organico, quindi è spesa pubblica se vogliamo parlare di razionalizzazione, nel giro di poco tempo, nuova spesa pubblica, non appena verrà varato e votato il nuovo regolamento applicativo della legge n. 12/2002.
Allora non ci sono motivazioni plausibili economiche per parlare di razionalizzazione. Chiediamo: quali sono queste motivazioni? Vogliamo partire, ho detto prima, con un colpo di pennello da Pontboset perché serve partire da lì? Ma spiegateci le ragioni, convinceteci, perché in commissione questa convinzione è mancata, o almeno non siete stati soddisfacenti. Vorrei anche aggiungere questo. Poco tempo fa la Valle d'Aosta, il Consiglio ha votato anche un'unificazione del servizio dei vigili del fuoco, mettendo mano al portafoglio in maniera sostanziosa con milioni di euro e accorpando gli effettivi con i volontari. Questo per dare una maggiore copertura territoriale, una maggiore efficienza del servizio sul territorio. Territorio, ambiente, montagna... cioè le nostre orecchie hanno capito, hanno recepito; però oggi ci pare che questo sia un segnale di segno opposto.
Allora, se c'è un criterio oggettivo, fateci capire dove sta l'oggettività, altrimenti è una decisione soggettiva, che va in quella direzione a colpire un punto della cartina geografica che ci pare già penalizzato per la sua collocazione orografica, per la sua distanza dai centri più importanti, compreso il capoluogo, ma alla fine dei conti la decisione non è suffragata da elementi motivanti.
Dalle 8 alle 13 sono aperti tutti gli uffici forestali, non solo quelli di Pontboset, quindi la ricezione di pratiche, denunce, querele, i traffici burocratici che competono a questi uffici riguardano tutta la Valle d'Aosta da Courmayeur a Pont-Saint-Martin incluso Pontboset; se i protocolli sono insufficienti, abbiamo saputo che sono circa 700 l'anno, vuol dire che mediamente 2 persone al giorno vanno lì o 2 situazioni al giorno vengono registrate nei rispettivi registri... se questo è poco, non so! Ci piacerebbe che ci fosse da parte di chi ha intrapreso questa decisione o la sta intraprendendo e la formalizzerà a breve, che una spiegazione più plausibile venisse fornita.
Ad oggi, dopo tutti gli esami che ci siamo fatti in commissione, ore di audizione e di illustrazione, di repliche e contro repliche, noi ci siamo fatti questa idea, ma non siamo qui a strumentalizzare, non abbiamo fatto la conta dei voti, non stiamo speculando per le elezioni comunali. Abbiamo preso atto di un insieme di elementi, cerchiamo di metterli insieme e di capirci qualcosa. Purtroppo la nostra comprensione si è fermata lì, qualcuno è più veloce, forse oggi da parte dei banchi della Giunta ci sarà un'illustrazione aggiuntiva che sarà più motivante e completa.
Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.
Isabellon (UV) - Grazie, Presidente.
Credo che questo ampio dibattito abbia evidenziato tutta una serie di passaggi che sono quelli relativi all'attività della III Commissione, che è stata riassunta nella relazione che il Presidente della commissione ha ben evidenziato. Poi ci sono stati interventi delle varie rappresentanze, in particolare di alcuni membri che hanno partecipato - chi più attentamente, chi meno - anche alle audizioni, perché questo è il presupposto per percepire certi passaggi che non sempre vengono ripetuti ed evidenziati, ma magari ci sono anche agli atti, perché nella relazione sono contenuti.
Quello che volevo evidenziare, in particolare l'ho detto in commissione ed è stato ripetuto dal comandante in audizione: è che qui non si tratta di un percorso intrapreso per caso, come è venuto fuori da certe affermazioni, ma è un percorso che è perfettamente in linea con le procedure. È stata citata la legge n. 12/2002 che demanda, quando si va a parlare di organizzazione del Corpo forestale, un compito specifico al comandante che, alla luce dell'evoluzione che anche temporalmente ci può essere nel settore, può proporre l'organizzazione per le stazioni forestali, oltre agli altri aspetti dell'organizzazione del Corpo forestale.
Evidentemente le stazioni forestali nel tempo hanno avuto un'evoluzione come necessità, come esigenze, e proprio come operatività; il compito che in questa fase particolare che - ricordo - è entre les deux... perché abbiamo una modifica della legge, l'aggiornamento della legge che riguarda il Corpo forestale che è stata approvata nel 2007 e siamo in dirittura di arrivo quanto alla presentazione del regolamento che è determinante, perché spesso è stato citato anche il regolamento, in quanto è determinante per la messa a regime di tutta la macchina, comprese le assunzioni che devono essere fatte per andare ad integrare l'organico del Corpo forestale in funzione della sua piena attività.
Sicuramente in questa fase è importante anche - credo che il comandante abbia intrapreso questo percorso, che non è, come qualcuno ha ricordato, un disegno oscuro, un qualcosa che deve essere un piano - la necessità di andare a vedere la situazione per quella che è la sua competenza per le stazioni, e proporre alla Giunta, come previsto dalle procedure dei correttivi nell'ambito di una riorganizzazione... in funzione di andare a dotare l'organico delle esigenze reali, al fine di dare la giusta efficienza al corpo stesso.
Il potenziamento che è stato citato è non solo nei numeri, ma è anche nell'efficienza, e questo è importante, perché abbiamo ribadito a più riprese ed è stato recepito negli indirizzi finali della relazione della commissione, che sicuramente non si va nella direzione di voler perseguire una diminuzione dell'efficienza del servizio sul territorio, ma un miglioramento di questo, rendendo più efficiente l'attività che il Corpo forestale ha, allo stato attuale, perché negli anni abbiamo avuto un'evoluzione molto importante. Da quando sono nate le prime stazioni c'è stata un'evoluzione anche dal punto di vista dell'attività del Corpo forestale stesso, dal punto di vista della comunicazione, dei sistemi di comunicazione e anche delle modalità di gestire le pratiche, delle modalità di organizzare le attività sul territorio e anche l'organizzazione di attività collaterali, riguardanti altri aspetti che sono stati richiamati anche nell'ambito dei punti che ha toccato la petizione: quelli relativi alla sicurezza del territorio.
È recente anche una maggiore organizzazione per quella che è la partecipazione del Corpo forestale ai sistemi di monitoraggio sul territorio e anche di intervento insieme agli altri corpi che operano sul territorio stesso. È importante in questa fase centrare i problemi che comporta l'organizzazione del Corpo forestale, è questo il compito specifico del comandante. Mi spiace, per chi ha partecipato alla commissione, che non tutti abbiano recepito tutti questi passaggi, ma sicuramente è stato detto, altrimenti non sarebbe stato citato per esempio dal Consigliere Prola che, in maniera molto precisa, ha rilevato una serie di passaggi che riguardavano quella zona, perché ogni zona ha delle specificità. Specificità che - devo dirlo - sono state evidenziate anche nei punti toccati dalla petizione, perché sono dell'idea che il rapporto con i cittadini, che avvenga in un modo o in un altro, è sempre positivo, ma ci deve essere un rapporto con i cittadini dove tutti fanno il loro compito.
Voglio sottolineare che noi, sulla base delle procedure, dovevamo sentire i sindaci e questo è stato fatto in più riunioni, vi posso citare le date; in particolare il 30 settembre 2009, in un incontro presso la Presidenza della Regione fra i sindaci interessati, il Presidente e il sottoscritto venivano chiarite le motivazioni di questo procedimento; il 30 settembre si è ribadito in maniera molto importante e convinta la massima disponibilità a partecipare ad incontri sul territorio organizzati dai sindaci interessati, dai partecipanti, dalle amministrazioni allo scopo di dare il giusto ruolo, riconosciuto dalla legge, di cinghia di trasmissione che i sindaci hanno con le rispettive popolazioni. Se fra le righe leggete e avete fatto attenzione alla relazione illustrata dal Consigliere Comé, ritrovate questo nel momento in cui, al 27 novembre 2009, il Sindaco di Champorcher lo dice, in quanto precisa che esiste tuttora la possibilità di organizzare un incontro pubblico (fa riferimento a questa nostra disponibilità)... poi è una sua considerazione il fatto che ritiene che la decisione dell'accorpamento sia ormai assunta; questo non era assolutamente vero, perché noi non l'abbiamo ancora assunta adesso!
Questo è un modo che non è quello giusto, perché quando ci si chiede di partecipare a degli incontri, noi lo abbiamo sempre fatto, e cito Champorcher perché Champorcher, non più tardi di un anno e mezzo fa - in uno dei famosi SIC dove spesso si intravedono posizioni diverse, momenti di difficoltà di rapporti fra consorzi di miglioramento fondiario, Amministrazione, proprietari, che è quello della valle della legna - alla richiesta di disponibilità del Presidente del consorzio e del sindaco e dell'Amministrazione, abbiamo prontamente risposto, abbiamo partecipato ad una riunione pubblica che - a detta dei partecipanti - è stata molto utile, perché si è sgombrato il campo da fantasie di voler distruggere la vallata, da una parte, e dal voler ingessare la vallata, dall'altra. Quindi se tale disponibilità è stata percepita positivamente dall'Amministrazione, dal consorzio di miglioramento fondiario e dai partecipanti, credo che quando abbiamo dato l'altra disponibilità, questa poteva essere utilizzata al meglio anche in questa circostanza.
Quando ci sono delle prese di posizione anche dei Consigli comunali... le delibere di Consiglio comunale non sono i Dieci Comandamenti, ma alla luce di nuovi chiarimenti possono essere riviste, anche alla luce di incontri come quello che si poteva fare, di cui avevamo dato la disponibilità. In questi incontri avrebbero potuto partecipare anche alcuni dei firmatari, e probabilmente certi chiarimenti necessari che abbiamo dato in commissione in merito a quella che poteva essere la funzione specifica dell'ufficio attuale di Pont-Saint-Martin: immagini di manovra per un suo ampliamento, la possibilità di far pernottare le guardie forestali, la possibilità di intervenire per l'emergenza degli incendi boschivi... avremmo potuto chiarire quello che è stato chiarito in commissione, le modalità di intervento, anche alla luce delle novità legate al 1515, le modalità di intervento che chiedono, sì, la presenza dei forestali, ma in un modo di comunicazione che non è più quello che si poteva avere 20 anni fa, perché è strutturato in maniera diversa!
Sulle emergenze ambientali, ecco, qui c'è con il Centro unico di soccorso, il 1515, la possibilità di dirottare anche le necessità sulle altre stazioni, perché quando c'è stata l'emergenza neve, nella vallata e nelle altre vallate interessate, Cogne, e le vallate più soggette a questi problemi, c'è stato un convogliamento di tutte le forze provenienti anche da altre stazioni. Che poi se uno dorme a Pont-Saint-Martin, dorme a Hône o dorme a Brusson o a Saint-Vincent, la reperibilità funziona con un sistema ben collaudato: quello che prevede di chiamare presso il proprio domicilio il forestale, a meno che non ci sia la stretta coincidenza con l'orario di apertura dell'ufficio dove può essere chiamato anche chi, in quel momento, si trova lì.
La partecipazione alle attività di controllo del territorio: per quel che è del Corpo forestale è importante dire che, come Corpo forestale, si partecipa attivamente e in maniera coordinata con gli altri corpi che operano per la sicurezza, ma lo si fa con un sistema più largo rispetto alla singola stazione, perché si fanno degli interventi specifici sulle zone nevralgiche (vedi ultimamente il problema dell'emergenza che abbiamo avuto nella zona di Nus e Fénis). Il problema non era circoscritto alla stazione di Nus, ma era un discorso che coinvolgeva altre stazioni, quindi è proprio l'organizzazione che prevede questo.
Il controllo della caccia e pesca, è stato già detto, è un controllo che sicuramente anche con un accorpamento della stazione di Pontboset con Pont-Saint-Martin non ha delle ricadute di nessun genere per l'attività, perché le ultime novità in merito al controllo caccia che sono state applicate quest'anno e che prevedono le misurazioni biometriche, che sono quelle previste dal calendario venatorio, quali la possibilità di diminuire le classi di abbattimento per esempio dei camosci, che era una richiesta importante dei cacciatori... era presupposto avere questi centri di controllo attivati, ma il centro di controllo è a Pont-Saint-Martin ed era già stato attivato lo scorso anno in via sperimentale. Quindi sono delle attività il cui controllo è organizzato in questa maniera.
L'abbandono della montagna, la soppressione dei servizi al territorio, i disagi, le discriminazioni, qui ben ha ricordato qualcuno che, dopo l'alluvione del 2000, gli interventi si sono avuti su tutto il territorio, in particolare la Valle di Champorcher è stata identificata come un punto di riferimento per quello che era la non uguale efficienza di intervento nelle valli vicine, quando sono stati fatti degli incontri nel momento in cui si parlava di annessioni di comuni, eccetera. Infatti a Noasca invidiavano quello che si è fatto a Retempio, perché là, dopo l'alluvione, anche nei luoghi più distanti, ci sono stati interventi programmati dalle nostre strutture dove sì è attivo il Corpo forestale per il controllo dei lavori, dell'individuazione e dei rapporti con il territorio, ma non necessariamente è diminuito se si viene dalla stazione di Pont-Saint-Martin piuttosto che dall'ufficio di Pontboset. Quindi l'abbandono del territorio lo lascerei a delle considerazioni più approfondite, ma su tanti altri aspetti, e credo che anche le attività dei nostri consorzi di miglioramento fondiario che vedono, sì, la partecipazione delle attività del Corpo forestale anche per l'individuazione degli interventi, la verifica delle esigenze, la pianificazione dei lavori dei cantieri forestali... i cantieri forestali hanno una loro organizzazione, un piano lavori che prevede anche le segnalazioni del Corpo forestale, ma non solo, dei Comuni, dei singoli cittadini, dei consorzi di miglioramento fondiario, ma tutto questo va coordinato, e questo avviene nel momento in cui ci sono delle attività sul territorio.
Il Consigliere Tibaldi rischia di ingenerare un po' di confusione quando parla dei forestali della Calabria, lì si parlava di operai forestali, e i nostri operai forestali - con tutto quello che magari qualcuno può avere come arrière-pensée - sono un'organizzazione che funziona, che dà delle risposte al territorio e i loro sono molto apprezzati; quindi il citarli in un discorso generale potrebbe ingenerare qualche piccola confusione... tutto lì, è bene chiarirlo.
Rimaneva il discorso ZPS-SIC Parco del Mont Avic, ma come è stato detto, il Parco del Mont Avic ha una sua organizzazione e credo che Champorcher possa essere identificato come un luogo di massima attenzione, perché il nuovo centro visite che è stato recentemente oggetto di impegno finanziario per dare la porta di apertura sul Parco del Mont Avic, non sia altro che un'attenzione al territorio, non un abbandono.
Per quel che è del ruolo del Corpo forestale, nel Consiglio di amministrazione del Mont Avic c'è la presenza di un rappresentante del Corpo forestale, che a tutti gli effetti fa da collegamento fra le attività delle guardie del parco con la normale attività del Corpo forestale; non è richiesto uno specifico intervento aggiuntivo in quelle zone, ma solo un coordinamento, che c'è. Ecco, per sgombrare il campo da alcuni dubbi, ma è lecito che la popolazione - se non ben informata - abbia dei dubbi, per esempio, mancato controllo e sicurezza sulle piste di sci del comprensorio di Champorcher-Dondeynaz: il comandante, in sede di audizione, ha comunicato che ha concordato con la società degli impianti sciistici di Champorcher il servizio di controllo ai fini della sicurezza, servizio perciò già autorizzato che verrà svolto con regolarità come negli anni precedenti, a prescindere dal discorso di provenienza. Evidentemente, quando si fanno delle attività sul territorio, l'organizzazione stessa prevede di utilizzare di più chi si trova magari già sul territorio piuttosto che chi è da altre parti; ma questo fa parte della normale organizzazione che ogni stazione si dà. E poi ho toccato anch'io qualche punto individuato nella petizione.
Per quanto riguarda gli altri aspetti, non vorrei ripetere quello che è già stato detto, perché sicuramente è importante ribadire che non si naviga a vista, che si è voluto con i sindaci un momento di incontro, ce n'è stato ancora uno recente, all'inizio di dicembre, che è stato accennato nella relazione, a cui hanno partecipato il Presidente e il comandante a Hône, e quando siamo usciti dalla commissione ho detto al giornalista: "finalmente lì anche gli amministratori di Champorcher hanno partecipato, quindi ci diranno qualcosa". Questo è stato male interpretato, è stato oggetto di qualche lettera... ma è comprensibile, non mi offendo per queste cose, a volte su queste cose si passa per "tâtà" (traduzione letterale dal patois: "sciocco") come diciamo noi in patois, ma molto spesso è inutile alimentare quei ping-pong sui giornali. Oggi è il giorno giusto per dire anche qual è la verità su questo. Semplicemente era così, niente di più, niente di meno.
Credo che in questo momento il fatto di dire che gli amministratori di Champorcher presenti avrebbero potuto relazionare magari in Consiglio e andare magari a rivedere qualcosa, visto che quel giorno avevano avuto delle spiegazioni ulteriori, poteva essere un passaggio che permette di chiarire tanti dubbi e superare certe perplessità.
Non avrei molto da aggiungere, ne abbiamo dibattuto anche in quest'aula in sede di interrogazioni e mozioni. Anche sul passaggio della mozione... ad esempio, come giustamente è lecito che ci siano degli incontri organizzati da parte di qualche forza politica sul territorio, ma giustamente è nostro compito andare sul territorio e far sentire la propria voce... però il giorno della mozione io avevo accettato il fatto di andare a relazionare in commissione; poi c'è stata una "sparata" che pare sarei andato a relazionare in commissione su qualcosa che era già deciso. I fatti lo confermano, non è ancora deciso adesso; giustamente lo ha ricordato il Consigliere Tibaldi, quando c'è stato un momento di audizione è stato chiesto anche lì: non prendete decisioni prima del dibattito in Consiglio... ma ci mancherebbe! Visto che c'è un dibattito in Consiglio, sarebbe stato poco rispettoso anche in questo caso andare a proporre alla Giunta, sulla base di quello che ci indicava il Presidente, delle determinazioni in merito.
Ne ho approfittato per fare un po' di chiarezza su queste cose, perché spesso certe cose si sanno per quello che si legge sui giornali, a volte sfuggono dei passaggi e molto spesso questo può ingenerare una piccola confusione. Credo che il dibattito di oggi abbia permesso di dare qualche indicazione in più, insieme al lavoro che è stato fatto in commissione. Non avrei altro da aggiungere.
Président - La parole au Conseiller Lattanzi.
Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente.
Assessore, noi abbiamo ascoltato con grande attenzione, perché non essendoci nessuna arrière-pensée, come dice lei, nessuna volontà di strumentalizzare, ma solo di capire, quello che pensiamo di aver compreso è che c'è un solerte comandante che, su input di un lavoro efficace di attività sul territorio, fa delle proposte alla Giunta. Le proposte che sono state fatte per razionalizzare il servizio, noi abbiamo compreso, sono quelle di unificare due caserme in Alta Valle, le due caserme di cui stiamo parlando, per farne due punti di accesso al pubblico, mantenendo sul territorio l'efficienza dei servizi, il pattugliamento del territorio, per non far venir meno quello che tutti chiamiamo "l'assistenza del territorio" e "l'attenzione alle esigenze delle popolazioni che abitano in quei territori": questo lo abbiamo capito.
Ci sfugge, ci perdoni, Assessore, la ratio - perché di ratio si parla, "razionalizzazione" - con la quale questo comandante, contestualmente alla volontà di razionalizzare questo servizio di front-office al pubblico, quindi di presidio visibile, non solo del pattugliamento che va e viene, ma di presenza territoriale, contestualmente propone anche l'assunzione di 20 nuovi addetti per migliorare l'efficienza e i servizi.
Lei comprenderà, perché fa politica da molto più tempo di me e ha lavorato come sindaco sul territorio, cosa che non ho avuto l'opportunità di fare, che quando un comandante fa ragionamenti di questo tipo, si limita a fare dei ragionamenti di tipo tecnico ed è giusto che sia così, perché lui ha ricevuto un mandato fiduciario per fare delle valutazioni di tipo tecnico, che ho sentito anche utilizzare dal collega Prola, a sostegno delle argomentazioni e dei criteri con i quali si arriva a questa decisione.
Quello che probabilmente sta sfuggendo al comandante, ma che ci aspettavamo dalla Giunta che aveva più informazioni di noi, del Consiglio e della commissione, che abbiamo ricevuto solo in un successivo momento, è che certe decisioni... sotto l'aspetto della razionalità economica non è il motivo, perché se si va sulla razionalità economica, non c'è motivo di togliere un ufficio con una persona che sta dalle 8 alle 13, perché il costo è infinitamente più basso di quanto non sia l'assunzione di nuovo personale, ma se si volesse anche arrivare a dire che si toglie un amministrativo per metterne uno in più sull'operativo e quindi sul territorio, c'è un passaggio che va compreso: il passaggio, cioè, che le decisioni di tipo tecnico e professionale, operativo, organizzativo, logistico vanno anche spiegate alla popolazione.
Quello che ci sfugge, Assessore, è come sia possibile che voi che rappresentate il più potente partito sul territorio, che avete relazioni forti sul territorio, ci spiegate che tutta questa gigantesca incomprensione che coinvolge 650 cittadini, 5 comuni, si sia creata perché gli amministratori dei comuni vi hanno impedito di spiegare le vere ragioni per le quali questo servizio deve essere razionalizzato. Lei ci permetterà di dubitare di questa tesi. Conoscendo la sua onestà intellettuale la comprendiamo, però un gigantesco punto interrogativo nel cervello ci viene: è possibile che tutto questo casino c'è perché il comandante fa una proposta di razionalizzazione, la Giunta gli dice: va bene, vai; i cittadini non capiscono e voi non riuscite a spiegare ai cittadini e ai 3 comuni cosa sta succedendo, che quello che sta succedendo è: "non togliamo i servizi, miglioriamo l'efficienza territoriale, stiamo semplicemente togliendo via dalle 8 alle 13 una persona che è residuale nel servizio, ma non preoccupatevi che noi ci siamo"! Questo non è stato capito; questo è il motivo che ci sta facendo parlare e dire che c'è qualcosa che non quadra! Non quadra nella questione dei costi, perché noi che siamo per la razionalizzazione vorremmo presentarle un elenco di razionalità che hanno costi ben superiori a uno dalle 8 alle 13 a Champorcher piuttosto che in un altro posto, ma ce ne sono qui, in Valle, da fare sul bilancio! Ogni volta che facciamo il bilancio abbiamo razionalità che vanno decisamente oltre questa spesa!
Razionalizziamo le caserme, aumentiamo il personale, il comandante fa il suo mestiere; qualcuno gli vuole spiegare che ci sono delle sensibilità popolari, che sono legate al presidio del territorio, alla sicurezza? Vi ricordate quando abbiamo parlato della guardia medica di Cogne? Spostare la guardia medica da Cogne a Saint-Pierre? È venuto giù tutto il Gran Paradiso! Perché sotto l'aspetto della logica e della logistica non faceva... te lo ricordi, tu, Assessore? Sei venuto dopo... con l'Assessore Fosson abbiamo discusso di questo, sotto l'aspetto della ratio non faceva una piega, come non fa una piega - come diceva il collega Tibaldi - mantenere molti servizi che costano alla comunità. Qualcuno glielo vuole spiegare a questo comandante che se anche ha una logica questa cosa, forse ci creerà dei problemi? Vogliamo prenderci il tempo di spiegare... io non la compro la storia che il sindaco non le ha permesso di parlare con il territorio. Perché manca l'opportunità alle autorità per convocare un incontro pubblico aperto e spiegare alle persone: "guardate che non vi mancherà un centimetro del servizio, ma stiamo solo togliendo uno dalle 8 alle 13 per 2 denunce al giorno"? Assessore, non ci credo!
Manteniamo quindi ferma la nostra richiesta di pensare. Poi lei ha detto: non ci sono progetti giganteschi di razionalizzazione delle caserme, è un intervento che il comandante ci suggerisce per migliorare il servizio... ma siamo tutti qua per dare un servizio migliore ai cittadini! Però lei deve prendere atto che una parte importante del Consiglio non ha compreso, che molti della maggioranza che voteranno anche a favore di questa cosa, non è che dentro lo stomaco sono equilibratissimi, hanno dei fastidi, perché ho sentito i commenti dei colleghi della maggioranza che, pur non potendo e non volendo esprimere delle contrarietà perché non si fa un casino su una roba così, sono però in forte imbarazzo e dicono: ma vogliamo andare sul territorio a spiegare bene questa cosa? Non mancherà un centimetro di servizio, nel pattugliamento, nel presidio del territorio e tutto. E allora 650 persone cosa avevano capito? Gli amministratori sono in malafede? I 3 amministratori dei 5 comuni sono tutti in malafede, fanno tutti il teatrino della politica? Può essere, ma allora abbiamo il dovere come Consiglio regionale e voi, come Giunta, di andare a spiegare le cose.
Ho il sospetto che quando avremo finito di spiegare perché dobbiamo chiudere un ufficio dalle 8 alle 13 con una sola persona - come dice il collega Prola - la gente ci chiederà: ma quanto costa? Dieci, dodicimila euro l'anno! Ma scusate, con tutto quello che spendete in giro... i libri che ho ricevuto io questa settimana, sulla mia scrivania, costano di più di quello di cui stiamo discutendo! I libri, le pubblicazioni inutili che abbiamo fatto questa settimana, il Presidente del Consiglio lo sa... ne arrivano a tonnellate! Quindi non è che stiamo parlando di ratio economico-finanziaria; stiamo parlando di razionalizzazione del servizio, ma allora c'è qualcosa che non quadra! Permetteteci l'onestà intellettuale di dirvelo.
Chiediamo una sospensione del Consiglio per poter unificare le volontà di questo Consiglio e magari creare le condizioni perché si comprenda questo passaggio. Lo consideriamo un passaggio obbligato, altrimenti si può anche decidere, avete i numeri per farlo, ma non si capirà, Assessore, non si capirà!
Président - Si vous êtes d'accord, le Conseil est suspendu pendant 10 minutes.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 19,12 alle ore 19,30.
Président - Nous reprenons nos travaux.
La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Alla luce del dibattito che c'è stato, abbiamo provato ad avanzare una richiesta che ho l'onere di portare a nome dei gruppi del PdL, di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau e del Partito Democratico, che chiedono se sia possibile - noi lo auspichiamo caldamente -, alla luce della volontà di implementare l'organico del Corpo forestale, che il comandante possa riformulare un piano complessivo quando avrà in dotazione questi 20 organici e quindi presentare con il nuovo organico a disposizione un piano che avrà più chiaro, perché forse ha dovuto formulare questo piano sulla base dell'organico che aveva e non di quello che è in procinto di arrivare, e quindi consentire anche all'Amministrazione regionale di potersi recare sul territorio, spiegare meglio al territorio le ragioni di eventuali provvedimenti.
Alla luce di queste cose chiediamo di soprassedere, di rinviare la decisione perché sia possibile adempiere a queste due condizioni. Se ciò è, ovviamente verranno ritirate le risoluzioni che dovevano essere presentate.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione la relazione del Presidente della III Commissione, Comé, che a nome di tutti i componenti, anche degli assenti, oggi ha portato una relazione che credo... ci spiace che qualcuno sia assente per calcoli, ma credo che per il resto la commissione, la maggioranza ha in modo esemplare fatto una relazione esaustiva, corretta, nel senso che ha spiegato tutti i passaggi, e gli interventi che si sono susseguiti hanno messo in evidenza due aspetti. Il primo: non capiamo perché bisogna attivare questo meccanismo; il secondo: sicuramente ci fa specie che la gente del posto non abbia capito qual è il ragionamento di base.
Siamo adesso di fronte ad una petizione che noi rispettiamo e siamo qui a discuterne; una petizione, come i movimenti popolari, come le iniziative volte a mobilitare della gente, che prende posizione per certe situazioni; come dico, rispetto perfettamente lo spirito con cui si è agito, faccio solo una sottolineatura. A me ha fatto specie, stamattina e ieri, leggere le considerazioni che ci sono sui movimenti pro-TAV e anti-TAV. Non lo dico a caso: lì c'è stata una grande presa di coscienza di tutto questo e poi ci sono stati dei movimenti che, nel tempo, avevano visto una massa enorme dire "no" alla TAV e poi, di colpo, quelli che erano no-TAV sono diventati pro-TAV e adesso non si capisce più tanto chi è pro e chi è contro. Nel nostro caso si capisce chi è contro e chi è pro, ma voglio dire questo perché non è sempre e solo il discorso di movimentare la massa che deve necessariamente avere un risvolto che rappresenti la verità. Credo che sia giusto che ognuno si esponga e quindi ci sia una raccolta di firme su cui noi discutiamo il contenuto... e veniamo al contenuto.
La ragione di questa scelta non nasce né da ieri, né da questa legislatura, su questo tema è da anni - sottolineo - che si discute, prova ne siano gli atti che in Consiglio comunale avevano adottato già prima a Champorcher, non a Pontboset. Veniamo alla sostanza della situazione; oggi abbiamo una - abbiamo detto - razionalizzazione e qualcuno ha spiegato bene cosa significa "razionalizzazione", Donzel ha detto: "potenziare per lavorare meglio". Allora... potenziare che cosa? Potenziare quello che è il servizio! Oggi ci troviamo con una caserma ridotta a qualche ora di ufficio. L'ufficio non viene fatto da personale amministrativo, ma da personale forestale, a turno, logicamente. Se noi vogliamo banalizzare, dobbiamo dire che con il servizio telefonico la gran parte dei servizi che vengono fatti, viene fatta tranquillamente, non solo a Pont-Saint-Martin, ma anche dalla centrale unica. Non dimentichiamo che oggi c'è la centrale unica, dove tutti sono legati all'emergenza, a quelle che sono le eventuali situazioni per cui si è detto: ma qui portiamo via qualcosa al territorio...
Perché allora dobbiamo unificare le due strutture? Non ne abbiamo fatto una questione solo di soldi, perché non siamo partiti a dire: spendiamo troppo per la caserma di Pontboset, ma vogliamo brevemente sottolineare qual era la ragione per cui, negli anni addietro, si era mantenuta la caserma di Pontboset. La verità era che allora c'era ancora qualcuno che stava lì e la situazione era: se allontaniamo quelli che stanno a Pontboset, riduciamo le potenzialità di Pontboset eventualmente per la scuola, per la presenza fissa sul territorio... cosa che oggi non c'è più! Oggi non c'è più nessuno dei forestali che abita a Pontboset, non c'è più nessuno; questi sono a Hône. Quindi, paradossalmente, quando vogliono fare il servizio non cambia nulla, perché prenderebbero il servizio a Pontboset, non cambia nulla; sennò vanno in servizio a Pont-Saint-Martin che è ancora più vicino. Mi dovete spiegare sostanzialmente qual è la ragione per cui devo portare un forestale a fare il telefonista per qualche ora a Pontboset... questo non esiste! La vera ragione di questo l'abbiamo capita, ma razionalmente non c'è un motivo per mantenere questa caserma, non ce n'è uno! Tutte le motivazioni che sono state dette, sono state chiarite. È stato detto: il servizio rimane, non c'è nessun abbandono del territorio.
Vorrei anche qui riportare un attimo l'attenzione sulla politica della montagna. Qualcuno ha detto: allora siete in contraddizione con la politica della montagna. La gran parte delle firme viene da Champorcher, vorrei che magari facessimo poi un appunto su cosa è stato fatto per Champorcher a livello di strade, a livello di scuola, a livello di sanità, di turismo, gli investimenti che sono stati fatti nella zona; faremo un resoconto per dire qual è stata l'attenzione delle amministrazioni, non sto parlando solo di questa, ma di quelle che si sono susseguite a favore di Champorcher... di tutto è stato fatto per l'ambiente, per tutto! Allora, come possiamo dire che c'è una contraddizione con la politica della montagna? È esattamente l'opposto! Abbiamo tutte le volte fatto attenzione alle scuole di montagna, non solo lì, ma in tutta la regione. Facciamo di tutto per sostenere i negozi: Bertin, sono d'accordo con lei quando dice che nei paesi di montagna si riducono... ma non si riducono perché c'è uno in più o uno in meno, si riducono perché vanno tutti al supermercato! Non è perché rimane la caserma di Pontboset che rimane il negozio, perché 3 chili di pane non fanno la differenza e questo è assodato! Purtroppo, come hanno dimostrato anche Saint-Denis e Verrayes, a Saint-Denis non c'era più... ha dovuto intervenire l'ente pubblico per fare un polifunzionale che serva tutta la zona! Allora non possiamo mettere assieme tutte queste argomentazioni che non tengono!
Altro argomento che ha voluto ricordare anche Lattanzi: come mai voi che siete sul territorio non siete riusciti a fare delle riunioni per spiegare? Il 30 settembre 2009 abbiamo riunito tutti i sindaci, perché era stata inviata una lettera da parte del comandante a tutti i comuni, anche quelli che poi non erano nemmeno interessati, perché i comuni interessati a questo sono due! Cosa ha da perdere Hône o da guadagnare? Bard, cosa ha da perdere o da guadagnare? Anzi, hanno il servizio ancora più vicino alla stazione! A Donnas hanno addirittura chiesto il parere al Consiglio comunale di Lillianes, che si esprima sulla stazione di Pontboset! Ma mi spiegate qual è la logica?
Allora, era partita questa lettera che diceva: dovete rispondere entro una certa data se siete d'accordo o meno... apriti cielo! Devo dirvi la verità, e qui riconosco un errore di fondo nella comunicazione e nell'informazione, questo lo abbiamo detto pubblicamente, è stato un errore; c'è stata questa lettera mandata così, ma perché nessuno riteneva che ci fosse una reazione di questo tipo, perché noi, in questa riunione del 30 settembre, presenti tutti i sindaci, abbiamo spiegato quello che abbiamo detto oggi. E poi abbiamo detto loro: volete che andiamo a fare delle riunioni? Tutti hanno risposto: no, non ce n'è bisogno, abbiamo capito... e sono lì, tutto verbalizzato! Abbiamo chiesto: volete che facciamo delle riunioni? No, non ce n'è bisogno. Alcuni mesi dopo qualche sindaco della Bassa Valle ci ha detto: sareste disponibili a fare una riunione? Ho detto: veniamo subito! E siamo andati a fare la riunione. Abbiamo incontrato gli amministratori e quelli che venivano, abbiamo incontrato i forestali di Pontboset che erano lì presenti e... qual è stata la conclusione di questa serata? Tutti ci hanno raccomandato di tener conto di non ridurre il servizio. Questa era la cosa che volevamo che fosse chiara e noi abbiamo detto esattamente questo: non ridurremo assolutamente il servizio.
L'altra domanda, che si ricollega a quanto ha detto Donzel, è: come mai fate questo, quando dall'altra parte partite con il regolamento? Qualcuno ha citato il regolamento della legge n. 12/2002, qualche altro ha citato il fatto che adesso partiranno i concorsi per i forestali, tutto vero! Perché una cosa non è mica in contraddizione con l'altra! Il problema dell'organico dei forestali va preso in considerazione subito dopo che ci saranno i passaggi per maresciallo e allora si saprà quanti posti sono liberi. Noi, con il regolamento approvato, possiamo fare questo concorso, dare le posizioni e poi fare il posizionamento di quelli che sono i numeri. A questo punto abbiamo detto: non vogliamo mica diminuire; "razionalizzare" vuol dire "utilizzare meglio", è tutto lì! E ci sembrava francamente che il dibattito che c'è stato, interessante e valido sotto tanti profili; però, nella sostanza, permettetemi di dire: qua abbiamo discusso sul nulla!
Ho detto a tanti, se la popolazione di Pontboset e di Champorcher non avesse saputo che si chiudeva la caserma, non avrebbe mai avuto l'impressione di cosa succedeva a caserma aperta o a caserma chiusa, perché non cambierà niente, questa è la verità! È tutto lì! Stessa cosa per il discorso delle due caserme dell'Alta Valle, di cui si può parlare, abbiamo detto... tutto lì, tutto si riduce a questo, si riduce a questa situazione!
Sicurezza: giustamente qualcuno ha parlato di sicurezza; noi abbiamo anche chiesto un incontro per la caserma della finanza di Verrès, d'accordo con l'Amministrazione abbiamo fatto una riunione del COSP per dire: sicuramente se questo presidio rimaneva era meglio. Ci è stato detto che hanno deciso che dovevano sopprimere, cosa che era già nelle intenzioni da tempo, e non c'è stato nulla da fare.
Ripeto, quello sicuramente era un presidio anche importante, per dire...
(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)
...ma qualcuno anche su altro versante ha quella stessa sensazione, dipende dai posti, su quello non entro nel merito. Tanto per dire che qui si è discusso sul nulla, non c'è un motivo valido per sostenere che debba rimanere la caserma di Pontboset, non ce n'è uno! Non c'è il discorso di chi sta a Pontboset, perché non ce n'è nemmeno uno; tutto è nato perché uno sta a Champorcher, tutto è nato da lì... vogliamo dirci la verità? Perché questo ha paura di fare qualche chilometro in più! Quando gli hanno detto anche: guarda che quando tu hai il lavoro e farai il lavoro, sei già lì, non è che vieni giù e torni su, addirittura questo gli è stato detto! Tutto lì! Non c'è nessun cambiamento di nessun tipo, quindi credo che veramente non possiamo accettare di dilazionare i tempi perché non c'è motivazione. Le motivazioni con cui abbiamo fatto questo ragionamento seguendo le indicazioni, adesso, su due... ma abbiamo anche ragionato su tutte le altre, perché adesso dire: chissà se si toglieva un'altra caserma, permettetemi di dire che non abbiamo fatto... e non voglio entrare nel merito delle ragioni per cui si discute di questi temi, non voglio farne nessuna ragione partitica o politica, non voglio nemmeno sentirne parlare; però, permettetemi di dire che anche sulla caserma di Gaby è stato detto perché questa ha una funzione di un certo tipo. Stessa cosa per le altre caserme, compresa quella di Brusson, non è la questione di Brusson perché c'è uno o perché c'è l'altro, lì è stata tolta perché non c'è nessuno a salvaguardare... questa è anche un'illazione un po' forzata, perché le ragioni per cui sono andati a questo livello sono essenzialmente quelle che abbiamo detto.
Quindi mi spiace non poter accedere a chi vuole prendere tempo... per che cosa? Non cambia nulla, perché il ragionamento del numero degli addetti è già chiaro. Adesso passeranno di categoria, ci saranno questi posti in più, si farà il concorso per quelli che servono. E difatti su questo ci siamo confrontati anche con i sindacati dei forestali, c'è anche un sindacato dei forestali con cui ci siamo confrontati, come sul regolamento, ma è tutto un altro discorso: si tratta di implementare i servizi. Non dimentichiamo che i servizi di oggi non sono più come i servizi di una volta, come non c'entra niente con la legge che andremo a vedere domani, non c'entra proprio niente, perché il discorso del controllo del territorio come dei boschi ha un'azione che sicuramente è collegata agli ettari di bosco, ma il modo di controllarlo non è più quello di una volta, i mezzi sono diversi, anche i controlli che vengono fatti con altri meccanismi sono completamente diversi.
Quindi noi, sulle due mozioni, non possiamo che dirci contrari e andare nella direzione che è stata proposta dal comandante.
Président - Est-ce que le Conseiller Donzel maintient la requête de renvoi?
Alors je soumets au vote la proposition de renvoi:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 11
Contre: 21
Le Conseil n'approuve pas.
Il Consiglio respinge la questione sospensiva consistente nel rinvio della discussione.
Président - On passe à l'examen des résolutions.
La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Colleghi, il dibattito si era svolto fino a un certo punto sulla linea di un confronto di posizioni, di idee, di valutazioni diverse.
La chiusura netta, secca e, per qualche verso, mi permetterete anche un po' offensiva nei toni da parte del Presidente della Regione ci obbliga, nel momento in cui chiediamo a ciascuno di voi colleghi di pronunciarvi nel merito di questa questione, sulle risoluzioni che sono state presentate dal gruppo di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, da una parte, e del PdL, dall'altro, di dirci anche dal nostro punto di vista qual è il cuore della questione.
Secondo noi questi 650 concittadini non hanno sognato, non hanno ricamato sul nulla come è stato detto poco fa, hanno un punto di vista, dei sentimenti, delle necessità, dei bisogni, delle valutazioni che sono diverse da quelle di chi individualmente siede in quest'aula e questi loro sentimenti, queste loro necessità non trovano oggi le stesse orecchie attente che hanno trovato per anni su questioni che abbiamo difeso anche all'arma bianca in tante situazioni, dalle telesorveglianze degli invasi, alla politica scolastica dei nostri paesi. Ricordo il momento in cui Champorcher era al di sotto degli standard, quando ci siamo impuntati, quando abbiamo battuto i pugni sul tavolo e ci siamo anche presi delle responsabilità per assicurare una permanenza di quei servizi.
Quando discutiamo dei servizi postali, quando discutiamo del piccolo commercio... ogni volta che è stata questione di dare quel segno vivo di solidarietà e di presenza umana, non solo di razionalità di servizio, ma di fisicità della presenza umana, finora questa attenzione l'aula l'ha avuta, la maggior parte dei colleghi che ho conosciuto nel tempo l'ha avuta; l'avevano i forestali che sedevano in quest'aula, ne ricordo due negli ultimi 25 anni, ricordo Attilio Rolando, ricordo Benito Mostacchi, ricordo esserci sempre stata trasmessa una percezione di cosa doveva essere il servizio del Corpo forestale e la sua intensa vicinanza con la comunità.
Non troviamo, Presidente Rollandin, nelle sue parole nel discutere di qualche ora d'ufficio e di un servizio telefonico, quasi le stazioni forestali fossero un call center, una rispondenza con il nostro modo di intendere il Corpo forestale, la vicinanza che deve spendere ogni giorno non solo nelle 5 ore di ufficio, ma anche in altri momenti. E sappiamo quanto sono stati decisivi anche in momenti critici queste presenze fisiche, quando l'unico presidio umano di pubblica sicurezza in quei territori nei momenti dell'isolamento era ed è stato quello della presenza dei forestali! Ne ho tratto una pessima impressione, perché a sentir dire che tutto si risolve nella questione individuale di qualcuno che scioccamente ha deciso di rimanere ad abitare a Champorcher, quando può essere anche lui turnante dal fondovalle, non lo trovo in linea con un modo di pensare che abbiamo professato e continuiamo a considerare la filosofia che deve ispirare la nostra Valle, che ci ha ispirati quando abbiamo votato a novembre, insieme, in questo Consiglio, una proposta di legge allo Stato che chiede criteri particolari, attenzioni particolari per la montagna e che spero porteremo avanti. Se non diamo noi questo segnale, se non siamo noi i primi ad uscire dalla logica quantitativa, perché, Assessore Isabellon, lei è stato molto garbato nella sua esposizione, ma non è un problema soltanto di rispetto di procedure, di numero di protocolli, di misuratori biometrici per la caccia.
Il problema è molto più diretto e se qualche volta su una piccola questione, quella che a noi può apparire piccola, si mobilitano delle persone non perché sollecitate, ma perché sentono il bisogno, sentono che è un ulteriore e forse un ultimo passo di uno spopolamento che ha portato ad un crollo verticale di queste popolazioni... le 1.200 persone che erano a Champorcher e che oggi sono 400, le 700 che erano a Pontboset e che oggi sono 186.
Togliamo ancora un piccolo mattone e non è, qui, un problema di cattiva informazione o di mancata comunicazione come si è detto, perché il concetto che ha espresso l'Assessore Isabellon dei sindaci cinghia di trasmissione... i sindaci che sono la nostra cinghia di trasmissione è all'opposto di quello che consideriamo essere il ruolo, la dignità dei sindaci, dei rappresentanti degli enti locali. Lo andiamo a dire al CELVA, ai nostri amministratori che sono delle cinghie di trasmissione? E questo, quando le amministrazioni sentono quelle direttamente interessate e quelle vicine l'onere, il dovere di prendere una posizione, ve lo dicono, ve lo ripetono, ve lo scrivono, ve lo deliberano? No, è un problema di mancata comunicazione. Forniremo un Amplifon a questi sindaci, che non la vogliono proprio capire!
Quando ci si arrocca su decisioni tecniche, e noi abbiamo considerazione per il Comandante della forestale, è un tecnico che svolge il suo lavoro con onestà e competenza, ma quando sulla bilancia mettiamo il numero dei chilometri quadrati, mettiamo solo dei dati numerici e noi - la politica - non abbiamo l'intelligenza di capire che bisogna dare quel segnale, quello che pretendiamo dagli altri, quello che vogliamo dare noi stessi, allora noi falliamo nella nostra missione! Avremmo voluto, ed è stato tentato anche per iniziativa dei colleghi che ringrazio... i colleghi del gruppo del PdL partivano da posizioni diverse dalle nostre, anche i colleghi del Partito Democratico avevano delle valutazioni leggermente divergenti, ma ci siamo ritrovati sull'idea che questa operazione improvvisata, forzata, imposta, richiedesse uno stop. No.
Noi qui, in quest'aula, oggi, perdiamo una grande occasione, la perdete voi per primi, perché ne avreste voi il merito, perché voi avete i numeri e la forza per poter dire fermiamoci un attimo e ragioniamoci sopra, discutiamone, e non andiamo avanti come carri armati verso una decisione di forza. Questo non toglierebbe niente alla fiducia nel Comandante della forestale, darebbe la giusta attenzione alle amministrazioni locali, farebbe sentire per una volta ascoltata una comunità che, in questo momento, sta mandando segnali di forte sofferenza.
Presidente, su questo non sono per nulla contento di aver sentito rinfacciare ad un comune quello che è stato fatto in quel luogo, dire che cosa è stato dato al Comune di Champorcher, voler fare la lista della spesa, quasi a rinfacciare quello che è stato, crediamo, giustamente fatto nell'interesse delle comunità locali, dai servizi pubblici alle infrastrutture, alle strade, eccetera. Non è questo il tono e non è questo il ragionamento con il quale vogliamo andare avanti nei confronti delle comunità locali. Perché non siete usciti da questo cul de sac? Perché vi ci siete infilati fino in fondo?
Con questa risoluzione vi chiediamo qualcosa di molto semplice, di non sopprimere la stazione forestale di Pontboset, di non accorpare in questo momento la giurisdizione forestale con quella di Pont-Saint-Martin come è stato indicato. Noi richiamiamo i pareri che sono stati espressi, richiamiamo il fatto che il risparmio è insignificante, anzi, chi ha seguito i lavori della commissione sa che non è un risparmio, che il costo che sarà generato anche in termini di trasferimento degli operai forestali per il futuro si ribalterà in un maggiore onere per la nostra amministrazione. Non togliamo questo presidio, "presidio" vuol dire una cosa sola: essere fisicamente presenti, non essere presenti con un call center o con una telecamera, non essere presenti a distanza. Questa è per noi la politica della montagna che va fatta nell'interesse della nostra gente, nell'interesse oggi di questa comunità, ma di tutte le nostre vallate; impegna la Giunta regionale a non procedere alla chiusura della stazione forestale di Pontboset: questa è la nostra richiesta.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Molto brevemente, quello che mi dispiace è che - per fortuna ci sono le registrazioni - tutto quello che viene detto viene travisato e utilizzato in modo completamente difforme. Non ho mai detto che si rinfaccia qualcosa alla comunità di Champorcher, ma a fronte del fatto che si è detto non si fa abbastanza per le comunità, mi sono permesso di dire che noi - e ho detto tutte le amministrazioni - abbiamo fatto il possibile per la comunità di Champorcher, quello che merita, e questo non è rinfacciare, è ricordare che c'è un'attenzione specifica.
Lo spopolamento sicuramente non viene risolto - lo sanno tutti - dalla presenza o no della stazione di Pontboset, perché l'errore con cui si vuole cercare di travisare quello che ho detto è che noi non spostiamo servizi, spostiamo delle persone che danno dei servizi, da una base di partenza ad un'altra. Il servizio rimane esattamente uguale, questa è la differenza per cui si vuole dire: ma come, togliamo via dei servizi? Nessun servizio, perché questo non è l'ambulatorio medico, questo è un discorso di presenza per certe ore con quel significato.
I sindaci noi li abbiamo ascoltati e ci siamo anche proposti, ma non è che stiamo dicendo che non hanno capito; abbiamo solo voluto riconfermare la nostra disponibilità ad andare sul posto a spiegare e - il fatto che i sindaci hanno detto che non ce n'era bisogno - questo è verbalizzato. È tutto diverso dal dire che non hanno capito, cosa che non ci siamo permessi di dire; abbiamo detto: rispettiamo chi ha raccolto le firme, rispettiamo chi ha presentato la petizione, rispettiamo chi è intervenuto, però quando diciamo che si è discusso sul nulla è perché ho detto che nessun servizio viene tolto e non essendo tolto nessun servizio, di fatto si discute su un qualcosa che, come riflesso sulla popolazione, è zero. E questo è a prova di smentita. I chilometri... è uno dei parametri che viene utilizzato per vedere le necessità... che sono stati fatti nel tempo, quindi non è oggi che ci inventiamo dei parametri nuovi; si è fatta solo una comparazione per dire che lì non viene a mancare nulla. Come non viene a mancare nulla per quanto riguarda le zone protette, dove hanno già un sistema a loro stante, quindi non c'entra assolutamente niente! Né abbiamo fatto un discorso di risparmio, a parte che gli operai forestali non c'entrano niente con la stazione forestale, perché la stazione forestale lavora in un modo e gli operai entrano nel merito, lo vedremo dopo.
Il discorso di fondo, quindi, è questo: noi siamo convinti che questo utilizzo ottimale delle persone con un coinvolgimento della stazione di Pont-Saint-Martin vada ad aumentare ancora il servizio, perché la persona che doveva essere a Pontboset ferma in quelle ore, può essere utilizzata a beneficio del sistema e quindi molto meglio di quanto è ora. Quello che mi dispiace è che sia sui sindaci, a cui non abbiamo mai detto "cinghia di trasmissione", non ho mai usato questi termini...
(interruzione del Consigliere Louvin, fuori microfono)
...i sindaci sono stati ascoltati una volta, più volte, diverse volte, abbiamo il rispetto dei sindaci e di tutte le collettività. Mi spiace che qui si voglia regolarmente travisare quello che uno dice, interpretando in modo tale da far apparire il contrario del concetto che, per fortuna, è scritto e registrato.
Président - Je soumets au vote la résolution présentée par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Constatata l'intenzione dell'amministrazione regionale di sopprimere la Stazione forestale di Pontboset, accorpandone la giurisdizione forestale a quella di Pont-Saint-Martin;
Richiamati i pareri contrari espressi dalle amministrazioni comunali interessate e la petizione popolare ''contro l'accorpamento della stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin'', sottoscritta da una significativa parte degli abitanti dei comuni di Champorcher, Pontboset e Hône;
Evidenziato l'insignificante risparmio in termini economici derivante dalla chiusura della stazione forestale sopraindicata;
Sottolineato che la caserma in questione rappresenta l'unico presidio di pubblica sicurezza nella vallata di Champorcher nonché un importante punto di riferimento per il controllo del territorio, dell'ambiente e per le funzioni di protezione civile;
Ricordato che una seria politica di valorizzazione della montagna non può prescindere dal salvaguardare la presenza della popolazione sui territori montani offrendo una qualità della vita e dei servizi adeguati;
Impegna
la Giunta regionale a non procedere alla chiusura della stazione forestale di Pontboset.
F.to: Bertin - Patrizia Morelli - Giuseppe Cerise - Louvin - Chatrian
Conseillers présents et votants: 31
Pour: 10
Contre: 21
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Je soumets au vote la résolution présentée par le Partito della Libertà, qui récite:
Risoluzione
Il Consiglio regionale della Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Premesso che, per lo svolgimento dei propri compiti di presidio del territorio e di tutela dell'ambiente, il Corpo forestale si compone di una sede centrale e di stazioni periferiche, il cui numero, sede, circoscrizione territoriale ed organico sono determinati con deliberazione della Giunta regionale, sulla base delle indicazioni formulate dal Comandante del Corpo forestale, sentite le amministrazioni degli enti locali territorialmente interessati;
Considerato che il Comandante del Corpo forestale, nell'ambito di una riorganizzazione dei servizi, ha proposto l'accorpamento delle stazioni forestali di Pontboset con Pont-Saint-Martin e di Pré-Saint-Didier con Morgex;
Vista la petizione, presentata il 4 novembre 2009, da circa 650 cittadini residenti nei comuni di Champorcher, Pontboset e Hône con la quale si sottolinea con forza una comprensibile preoccupazione diffusa fra gli abitanti in merito all'intenzione dell'Amministrazione regionale di sopprimere la stazione forestale di Pontboset e di accorparla a quella di Pont-Saint-Martin;
Constatato che:
- il Consiglio comunale di Champorcher si è espresso contro l'accorpamento delle due caserme forestali di Pontboset e di Pont-Saint-Martin in quanto ne deriverebbe un minor controllo del territorio sia da un punto di vista ambientale che della protezione civile e della pubblica sicurezza;
- il Sindaco del Comune di Pontboset ha reso noto che il suo Comune ha proposto di mantenere la caserma forestale a Pontboset anche con l'accorpamento delle due giurisdizioni forestali;
- il Sindaco del Comune di Hône ha evidenziato diverse perplessità sul metodo adottato per procedere all'accorpamento delle caserme forestali e ha informato che la Giunta comunale ha espresso parere contrario a una lettera inoltrata dal Comandante del Corpo forestale;
- i Sindaci di Donnas e di Bard, pur essendo localizzati nel fondovalle i Comuni di loro competenza e quindi interessati marginalmente dall'accorpamento proposto, concordano pienamente con le obiezioni espresse e ritengono utile mantenere l'attuale presidio di Pontboset al fine di garantire l'efficacia e l'efficienza del servizio nella vallata di Champorcher;
Invita
la Giunta regionale a riconsiderare l'intenzione di accorpare la stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin tenendo presenti le molteplici perplessità e le opinioni contrarie manifestate da molti residenti e dalle comunità locali interessate.
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Benin - Zucchi
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 11
Contre: 21
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Sur le point n° 27 le Conseil prend acte.
Il Consiglio
Premesso che:
- in data 4 novembre 2009 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'articolo 36 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, una petizione popolare, sottoscritta da 654 cittadini, contro l'accorpamento della stazione forestale di Pontboset con quella di Pont-Saint-Martin;
- a norma del suddetto articolo 36, l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 217/2009 del 18 novembre 2009, nel decidere sulla ricevibilità ed ammissibilità della petizione, ne ha avviato l'istruttoria con richiesta di informazioni al Presidente della Regione in quanto legale rappresentante della Regione, all'Assessore all'Agricoltura e risorse naturali, in quanto competente in materia di Corpo forestale, e alla Commissione consiliare competente "Assetto del territorio";
- Il Presidente della III Commissione consiliare permanente "Assetto del territorio", con lettera in data 18 gennaio 2010, prot. n. 399, ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio la relazione sulle risultanze degli approfondimenti svolti dalla stessa.
Ai sensi del quarto comma dell'articolo 36 del Regolamento interno.
Prende atto
della petizione e della documentazione ad essa relativa.
Président - Sur ce point nous avons achevé nos travaux. Les travaux reprendront demain matin, à neuf heures.
La séance est levée.
---
La séance se termine à vingt heures et dix minutes.