Oggetto del Consiglio n. 242 del 20 settembre 1973 - Resoconto
OGGETTO N. 242/73 - Abrogazione del provvedimento di aumento del prezzo dello zucchero venduto in esenzione fiscale. (Approvazione di ordine del giorno)
Dolchi (Presidente) - Vi ricordo che a termine di regolamento sono iscritti a parlare nell'ordine i Consiglieri presentatori della mozione e delle interpellanze, Parisi, i Consiglieri del gruppo della Democrazia cristiana, il Consigliere Di Stasi, i Consiglieri Monami e Siggia.
La parola al Consigliere Parisi.
Parisi (MSI-DN) - Signor Presidente, a me sembra che la mozione presentata non abbisogni per il momento di delucidazioni eccessive, se, se, questo mi è concesso, appellandomi all'articolo 107 del Regolamento desidererei che si desse lettura integrale della mia mozione; grazie.
Dolchi (Presidente) - Consigliere Segretario.
Chincheré (PCI) - (Procede alla lettura della mozione del Consigliere Parisi).
On.le Presidente del Consiglio
della Regione Autonoma della Valle d'Aosta
Il sottoscritto Consigliere Regionale Giovambattista Parisi uniformandosi a quanto disposto dall'articolo 105 del Regolamento relativo agli organi regionali approvato nell'adunanza del 16.10 e del 21.11.1970, La prega di voler cortesemente inserire all'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la presente
Mozione
Il Consiglio Regionale della Regione Autonoma della Valle di Aosta, tenuto presente che la legge 6.12.1971 n. 1057 in attesa che sia attuato il regime di zona franca previsto per il territorio della Valle d'Aosta dall'articolo 14 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, consente la immissione in consumo in detto territorio di alcuni contingenti di prodotti e fra questi lo zucchero in esenzione dal dazio dal diritto dei servizi amministrativi, dalle imposte di fabbricazione ed erariali di consumo e dalle corrispondenti sovrimposte di confine il che non è poco;
ricordato che il costo dello zucchero di qualsiasi provenienza è soggetto al prezzo ufficiale stabilito dal CIPE e quindi non può subire alcuna variazione se non modificando il prezzo ufficiale per il che, a meno che non si voglia del tutto eliminare il beneficio sostanziale dato dalla legge surricordata, dovrebbe essere così considerato anche il prezzo dello zucchero in esenzione fiscale a suo tempo stabilito dalla Regione;
considerato che l'irrazionale provvedimento con cui la Giunta Regionale ha deciso unilateralmente di portare il costo dello zucchero venduto in Valle d'Aosta in esenzione fiscale da Lire 180 a lire 216 con un aumento di prezzo pari a lire 37 il chilogrammo, non trova alcuna giustificazione tenuto conto che tale provvedimento oltre ad essere lesivo agli interessi dell'intera comunità aostana viola la recente normativa ministeriale relativa al blocco dei prezzi;
avuto sentore che tale irrazionale ed illegittimo provvedimento è stato ed è altresì giustamente criticato anche da tutta la cittadinanza con voti in legale forma.
Delibera
Di abrogare il provvedimento adottato in proposito dalla Giunta Regionale riportando il prezzo dello zucchero venduto in esenzione fiscale al livello precedente e cioè a Lire 180 al chilogrammo.
F.to: Giovambattista Parisi"
Dolchi (Presidente) - La parola ai Consiglieri della Democrazia Cristiana.
Bordon (DC) - C'è un contrattempo perché il primo firmatario è assente ad ogni modo noi attraverso l'interpellanza abbiamo già detto il nostro parere, quelle che pensavamo a che ribadiremo qui, vorremmo però io penso prima, avere delle delucidazioni attraverso la Giunta, attraverso l'Assessore competente che ci dica, ci illustri perché c'è stato questo aumento delle 36 lire, perché potrebbe anche essere convincente e farci cambiare dal nostro giudizio e chiedere altre cose diverse da quelle che vorremmo chiedere in questo momento; quindi la Democrazia Cristiana chiede all'Assessore competente di volerci illustrare, di volerci dire come mai è venuto fuori questo aumento e questa decisione che è stata presa.
Di Stasi (PSI) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, io non credo che si debba chiedere al Presidente della Giunta o all'Assessore competente, e questo non per entrare in polemica con il collega Bordon, delle giustificazioni su un atto che è stato illustrato anche da un bollettino dell'Amministrazione Regionale c'è il 116 e 126 del 24 agosto del 1973 e che dice chiaramente qual è stata l'impostazione e i motivi per cui la Giunta è arrivata a questo aumento del prezzo dello zucchero. L'interpellanza che a nome del Partito Socialista che come Consigliere del Partito Socialista Italiano ho presentato, tiene conto di due particolari motivi e io li voglio brevemente illustrare perché credo che sia necessario in questa aula dare un contributo positivo e quel contributo che il Presidente della Giunta ha chiesto a tutti i Consiglieri al momento dell'insediamento della Giunta stessa, e quindi voglio fare due rilievi soltanto e trarre delle conclusioni perché non vogliamo fare la guerra, la guerra dei cento giorni l'ha iniziata il Governo a livello nazionale contro i prezzi è una guerra purtroppo che non ha avuto riscontro in Valle d'Aosta, ne facciamo un appunto sui tempi perché diciamo che è stato un provvedimento intempestivo, un provvedimento assunto dalla Giunta dopo appena dieci, quindici giorni ... un provvedimento nazionale che bloccava i prezzi, quindi è stata una decisione, doveva anzi essere una decisione politica, doveva esserci il prezzo politico questo è il rilievo sui tempi non era il momento adatto per fare un aumento quando in tutto il paese si stava portando avanti una politica di contenimento dei prezzi.
Il secondo rilievo è un rilievo mi permetto di dire di metodo e di comportamento perché non c'è stata la consultazione con i Partiti e la discussione con i partiti e con i sindacati teniamo presente che i Sindacati in questo momento hanno permettetemi l'espressione accordato una tregua per cerca di frenare la spirale prezzi...
Quindi il contributo che il Presidente Dujany aveva scritto a tutti i Consiglieri lo voglio dare e lo vuole dare il nostro partito un contributo positivo però, non vogliamo fare la guerra, vogliamo soltanto arrivare ad una tregua, non la guerra dei cento giorni ma una tregua di quindici giorni perché noi vogliamo chiederci, alla Giunta Regionale e presenterà io credo il collega Monami un ordine del giorno concordato, che la Giunta riesamini il problema e che la Giunta riporti il problema nella giusta sede, qui in Consiglio regionale per arrivare ad una definizione del problema, una definizione ragionata, una definizione concordata che tenga conto delle eccezionalità del momento e che tenga anche conto che anche la Giunta può sbagliare ma può rimediare a questi errori.
Voglio concludere dicendo che nell'ordine del giorno che il collega Monami presenterà vi è un termine credo fissato, che il termine per quanto riguarda l'integrazione diretta da parte Giunta, debba cessare col 31.12.1973, un termine però che deve essere valutato perché chi ha seguito e segue le questioni nazionali avrà avuto modo di vedere e di sentire che lo stesso Ministro De Mita ha parlato ieri di seconda e di terza fase del blocco dei prezzi. Grazie.
Monami (PCI) - Penso che il nostro gruppo e tutti i Consiglieri e tutti i cittadini di Aosta abbiano capito il motivo tecnico che abbia indotto la Giunta ad aumentare il prezzo dello zucchero e mi pare che è semplice, la nostra lira non certo per colpa della Giunta regionale sta andando nel mercato internazionale nel modo che voi tutti sapete e paghiamo direi le conseguenze di una politica economica del Governo, del Governo di centro-destra sono quei famosi nodi che vengono al pettine che noi abbiamo avuto occasione di denunciare, non certamente qui, ma nel paese che sicuramente sarebbero venuti al pettine e i frutti di questa cattiva conduzione politica-economica del nostro Paese portata avanti dalla Democrazia Cristiana in primo piano con l'appoggio delle destre e dei liberali, arriva al consuntivo, vi è una precipitazione chimica direbbero i chimici e raccogliamo un residuo che è la triste eredità di questa lira che nella tempesta monetaria internazionale è la barchetta più fragile e quella sottoposta a tutte le vessazioni, per cui nei confronti del franco perde valore e noi che siamo clienti del mercato francese di conseguenza dobbiamo pagare lo zucchero a quel prezzo.
Certo, il motivo tecnico è questo ed è importante e va tenuto conto di questo per poter far nascere di qua un discorso politico perché penso che non possiamo non possiamo discutere in termini politici per dire che neppure la interpellanza del P.C.I. possa servire a qualcuno come motivo per inserirsi in una breccia che si costituisce nella maggioranza.
Se qualcuno ha cullato questa idea se la tolga dalla testa. Il nostro è un tentativo di portare qui un dibattito serio sulle condizioni economiche e politiche del nostro Paese che non voglio fare certamente adesso e per consigliare alla maggioranza e agli amici che sono al Governo di non prendere certi provvedimenti senza le dovute consultazioni a cui accennava già il compagno Di Stasi, quindi non vogliamo fare come talune forze politiche fanno dei casi di Battipaglia e di Reggio Calabria per fare le barricate contro un Governo o contro determinate situazioni economiche senza andare a vedere che al fondo della causa ci sono proprio quelle forze politiche o proprio quelle forze politiche di cui quegli agitatori e quei mestatori ne sono i dirigenti cosi come non è permesso in un Paese come il nostro che certe forze politiche agitino lo spauracchio del colera per far ricadere le colpe politiche anche di quelle cose su chi invece debbono realmente cadere, su coloro che oggi agitano queste cose: le destre, i fascisti, la Democrazia Cristiana che traggono spunto da queste cose per rendere difficile e caotica la vita nel nostro Paese e esasperare ancora più la politica della tensione che molti frutti ha dato secondo loro a queste forze politiche.