Oggetto del Consiglio n. 640 del 25 giugno 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 640/XIII - Approvazione del Piano regionale delle attività estrattive relativamente al settore degli inerti del pietrame e dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale, ai sensi della legge regionale 13 marzo 2008, n. 5.
Il Consiglio
Vista la legge regionale 13 marzo 2008, n. 5 concernente "Disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali", la quale stabilisce che la Regione, sentiti anche i Comuni, le associazioni di categoria e i privati, individui le aree ove insistono i giacimenti dei materiali di cava ai fini di soddisfare le esigenze connesse alla realizzazione delle opere e degli interventi di competenza dello Stato, della Regione, dei Comuni, di ogni altro ente pubblico e dei privati e alla valorizzazione dell'attività produttiva del marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale, contemperando tali esigenze con quelle di salvaguardia del territorio;
Richiamate le proprie deliberazioni:
1) n. 2607/IX del 4 ottobre 1991 con la quale è stato approvato il Piano generale regionale delle attività estrattive relativo ai soli materiali inerti;
2) n. 727/X del 2 giugno 1994 con la quale è stato approvato l'aggiornamento del Piano generale regionale delle attività estrattive relativo al prelievo di materiale inerte per il biennio 1992-1993;
3) n. 1396/X del 14 giugno 1995 con la quale è stato approvato il Piano generale regionale delle attività estrattive relativo al prelievo dei massi naturali di cava (pietrame);
4) n. 1383/XI del 8 giugno 2000 con la quale è stato approvato il Piano regionale delle attività estrattive relativo al marmo ed alle pietre affini ad uso ornamentale;
Richiamata infine la propria deliberazione n. 3462/XII del 9 aprile 2008, con la quale è stato adottato il Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) per gli inerti, il pietrame e i giacimenti di marmo e le pietre affini ad uso ornamentale;
Preso atto che nel PRAE adottato sono state inserite:
a) 14 aree estrattive per il settore INERTI;
b) 19 aree estrattive per il settore PIETRAME;
c) 40 aree estrattive per il settore del MARMO E DELLE PIETRE AFFINI AD USO ORNAMENTALE, il quale è stato ulteriormente suddiviso in:
- 8 aree estrattive per il settore lose;
- 21 aree estrattive per il settore marmo;
- 11 aree estrattive per il settore pietre ornamentali;
Preso atto che la propria deliberazione n. 3462/XII del 9 aprile 2008, relativa all'adozione del PRAE, è stata pubblicata ai sensi dell'art. 4, comma 2, della l.r. 5/2008, sul Bollettino Ufficiale ed è stata affissa all'Albo notiziario della Regione in data 20 maggio per 60 giorni consecutivi, fino al 20 luglio 2008;
Preso atto che nel periodo di affissione sono pervenute n. 21 osservazioni al PRAE di cui:
a) 15 richieste di inserimento di nuove aree nel Piano;
b) 4 richieste di ampliamento di aree già inserite nel Piano;
c) 2 richieste di riduzione o stralcio delle aree già inserite nel Piano di cui:
1) una richiesta di stralcio di alcuni mappali dell'area denominata Combarou nel Comune di Arvier per la quale nel corso dell'istruttoria la ditta ha poi comunicato di voler rinunciare;
2) una richiesta di eliminazione dal piano dell'area estrattiva di materiali inerti - sabbie e ghiaie in loc. Derby, presentata dall'Amministrazione comunale di La Salle. L'Amministrazione comunale di La Salle ha motivato la richiesta per problemi di viabilità, di natura idrogeologica, di pianificazione e per la presenza di massi erratici oggetto di tutela paesaggistica;
Preso atto che le domande di inserimento di nuove aree dovevano essere corredate, ai sensi dell'art. 4, comma 4, della l.r. 5/2008, dello studio di impatto ambientale, ma che le domande medesime si presentavano carenti della documentazione necessaria, nel mese di novembre 2008, sono state organizzate numerose riunioni con i soggetti proponenti le proposte di modifica del PRAE e le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, al fine di esaminare le problematiche e le possibili soluzioni da adottare in merito alle osservazioni presentate;
Preso atto che nel corso degli incontri la Direzione ambiente dell'Assessorato territorio e ambiente, struttura competente in materia, ha concordato con i proponenti le osservazioni al PRAE e le Amministrazioni comunali territorialmente interessate, di dar corso alle seguenti azioni:
a) di procedere all'integrazione delle domande con lo studio di impatto ambientale che, sentito il Servizio valutazione impatto ambientale, doveva contenere le valutazioni e le indicazioni analoghe a quelle già elaborate per l'adozione delle altre aree inserite nel PRAE adottato;
b) che i proponenti delle osservazioni al PRAE avrebbero preso autonomamente opportuni contatti con le Amministrazioni comunali al fine di concordare con le stesse le possibili soluzioni alle problematiche emerse durante gli incontri;
c) che la Direzione ambiente, struttura competente in materia, avrebbe effettuato, laddove richiesto, sopralluoghi congiunti nel sito oggetto delle richieste, al fine di definire ulteriormente le varie problematiche e le possibili soluzioni;
d) che le Amministrazioni comunali avrebbero fatto pervenire il loro definitivo parere di competenza in merito alle richieste di inserimento dell'area estrattiva nel PRAE;
Preso atto che, in data 3 dicembre 2008, la Direzione ambiente dell'Assessorato territorio e ambiente, struttura competente in materia, ha provveduto ad inviare, ai proponenti, le richieste di integrazione necessarie per il prosieguo dell'istruttoria relativa all'approvazione definitiva del PRAE stabilendo la scadenza per la presentazione delle integrazioni al 31 gennaio 2009;
Preso atto che entro il 31 gennaio 2009 sono pervenuti:
- 16 fascicoli completi della documentazione richiesta;
- 2 rinunce all'osservazione presentata da parte della ditta CAVE CHAVONNE Srl nel comune di Arvier in loc. Combarou e della ditta I.R. & B. nel comune di Saint-Denis in loc. Champlong;
e che due proponenti non hanno presentato la documentazione richiesta: ditta Montrosset Alfonso S.r.l. per l'area Chetoz nei comuni di Quart e Nus e sig. Chiabotto Franco per l'area Creston nel comune di Montjovet;
Preso atto che in merito alle integrazioni pervenute la struttura competente in materia ha provveduto all'istruttoria esprimendo le proprie considerazioni tecniche e che, con nota prot. n. 1592/TA del 10 febbraio 2009, al fine di perfezionare l'istruttoria relativa all'approvazione del PRAE, è stato richiesto alle Amministrazioni comunali l'espressione del parere definitivo in merito all'inserimento delle aree individuate nel territorio di competenza;
Preso atto che, con nota prot. n. 1767/TA del 13 febbraio 2009, la struttura competente in materia ha inviato le integrazioni alle richieste di inserimento pervenute unitamente ad una relazione al Servizio valutazione impatto ambientale per l'espressione del parere previsto all'art. 4, comma 4, della l.r. 5/2008;
Preso atto che la struttura competente in materia, con nota prot. n. 2514/UMC del 5 marzo 2009, ha trasmesso al Servizio valutazione impatto ambientale, i pareri delle diverse amministrazioni comunali interessate alle richieste di inserimento che di seguito, sinteticamente, si riportano:
a) area Pesse nel Comune di Aymavilles: è stato richiesto, di poter visionare la documentazione depositata presso la struttura competente in materia per poter esprimere il parere definitivo;
b) area Glair nel Comune di Champdepraz: parere favorevole con le condizioni previste dalla deliberazione del Consiglio comunale n. 22 del 17 dicembre 2008, ovvero:
"1) l'area di sfruttamento non potrà comprendere il mappale n. 326 del foglio 27 di proprietà del Comune;
2) il piano di recupero dovrà prevedere un valido studio di riordino fondiario, con la previsione di una zona a prato permanente;
3) i terreni di proprietà privata saranno gestiti autonomamente dai privati stessi;"
c) area COTTANDIN nel Comune di Charvensod: parere negativo;
d) area Ventoux nel Comune di Châtillon: parere contrario all'ampliamento;
e) area Monteil nel Comune di Donnas: parere non favorevole all'inserimento dell'area estrattiva espresso con deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 19 febbraio 2009;
f) area loc. Foce torr. Clavalité nel Comune di Fénis: parere favorevole condizionato espresso con deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 19 febbraio 2009 con cui l'Amministrazione comunale chiede di garantire che l'accesso alla nuova area non interessi il percorso ciclabile usufruendo del guado che attraversa il torrente Clavalité precisando che il passaggio con mezzi di peso rilevante sul tratto in galleria del canale CVA sarà a totale ed esclusivo rischio della ditta interessata che dovrà seguire le indicazioni impartite dalla stessa Società proprietaria dell'opera;
g) area Crétaz nel Comune di Gressan: parere favorevole espresso con deliberazione del Consiglio comunale n. 8 del 19 febbraio 2009;
h) area Crétaz nel Comune di Jovençan: l'Amministrazione comunale ha comunicato che avrebbe provveduto a trasmettere il parere di competenza, previa verifica della relativa documentazione;
i) area Varenche nel Comune di Nus: parere di massima favorevole, fatta salva l'approvazione da parte del Consiglio comunale;
j) area Préfleur nel Comune di Pollein: parere contrario all'inserimento nel PRAE dell'area estrattiva;
k) aree estrattive Plan de Verrayes e Champagne nel Comune di Verrayes: il Comune ha comunicato che avrebbe provveduto a trasmettere il parere di competenza in tempi brevi;
l) a tale data non erano invece pervenuti i pareri dei Comuni di Chambave e Saint-Denis;
Preso atto che in data 25 marzo 2009 il Comune di Verrayes ha espresso il seguente parere definitivo:
a) area Plan de Verrayes: parere favorevole condizionato:
"1) il fronte di scavo dovrà avere una distanza di 20 metri dalla mulattiera che collega i villaggi Ollian e Marseiller (percorso sentieristico n. 4);
2) il recupero ambientale dovrà essere eseguito uniformandosi allo stato attuale dei luoghi;
3) si propone la bonifica della discarica della vecchia cava;
4) non potranno essere usate materie esplodenti;"
b) area Champagne: parere favorevole condizionato in considerazione della vicinanza a nuclei residenziali la ditta dovrà:
1) mitigare la dispersione delle polveri fuori dal perimetro di pertinenza;
2) mitigare gli effetti acustici derivanti dall'attività estrattiva;
3) evitare la dispersione di materiali sulla strada comunale;
4) implementare la barriera arborea lungo il lato est;
5) evitare le attività di coltivazione nelle ore pomeridiane, serali e notturne;
Preso atto che, con nota prot. n. 3655/TA del 30 marzo 2009, il Comitato tecnico per l'ambiente, riunitosi in data 11 marzo 2009, ha fatto pervenire, ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 18 giugno 1999, n. 14 "Nuova disciplina della procedura di valutazione di impatto ambientale", il seguente parere che integra quello già espresso sul PRAE nella fase di adozione con prot. 26310/DTA del 4 dicembre 2007:
"il Comitato tecnico per l'ambiente, riunitosi in data 11 marzo 2009, ha esaminato gli elaborati presentati con nota prot. n. 1592/TA in data 10 febbraio 2009 dalla Direzione ambiente dell'Assessorato territorio e ambiente, relativi alla Valutazione di Impatto Ambientale delle richieste di inserimento di nuove aree estrattive presentate nel periodo di affissione all'Albo notiziario regionale della delibera di consiglio regionale n. 3462/XII in data 9.04.2008 relativa all'adozione del Piano generale regionale delle attività estrattive (PRAE);
- richiamato il precedente parere espresso in data 14 novembre 2007 in merito alla bozza del Piano generale regionale delle attività estrattive in oggetto indicato;
- considerato che sono pervenute n. 21 richieste di inserimento di nuove aree estrattive, come disposto dal comma 3 dell'art. 4 della legge regionale 13 marzo 2008, n. 5 concernente la disciplina delle cave, delle miniere e delle acque minerali naturali, di sorgente e termali;
- rilevato che, a seguito della richiesta di integrazioni progettuali, sono pervenute 2 rinunce all'inserimento di nuove aree estrattive e 2 proponenti non hanno presentato la documentazione richiesta;
- preso atto che le Amministrazioni comunali competenti hanno espresso parere negativo in merito all'inserimento nel PRAE delle seguenti aree estrattive:
· Châtillon - Ventoux - parere negativo relativamente all'ampliamento richiesto;
· La Salle - Derby (area inserita nell'elenco riportato nella delibera di "adozione del PRAE" del Consiglio regionale n. 3462/XII del 9 aprile 2008);
· Pollein - Préfleur;
· Charvensod - Cottandin;
· Donnas - Monteil;
si fa presente inoltre che sia opportuno, per quanto riguarda l'area estrattiva Ventoux in comune di Châtillon, lo stralcio delle aree interessate dalla presenza degli impianti industriali di lavorazione e trasformazione inerti.
Esprime i seguenti pareri, distinti per aree estrattive, sottolineando che i pareri favorevoli sono stati espressi in quanto gli interventi proposti sono stati ritenuti nel complesso ambientalmente compatibili.
CAVE DI INERTI
- Brissogne - Clapey - parere favorevole - stralciare l'area industriale;
- Champdepraz - Glair - parere negativo; l'area contigua è già interessata da attività di cava, e il sito proposto comporterebbe un impatto paesaggistico che andrebbe a sommarsi con attività già in essere, si ritiene pertanto preferibile non compromettere ulteriormente l'area;
- Fénis - Foce torrente Clavalité - parere favorevole;
- Gressan/Jovençan - Crétaz - parere favorevole - si segnala l'incompatibilità con un progetto di riordino fondiario nell'area ricadente nel territorio del Comune di Jovençan; si demanda all'Ufficio miniere e cave la verifica con il Comune di Jovençan della futura destinazione dell'area;
- Verrayes - Champagne - parere favorevole;
- Villeneuve - Champagne - parere favorevole.
CAVE DI PIETRAME
- Villeneuve - Champlong - parere favorevole nei limiti ed alle condizioni del progetto già autorizzato.
CAVE DI MARMO
- Aymavilles - Pesse - parere favorevole, a condizione che non sia compromesso il percorso storico per Turlin;
- Chambave/Saint-Denis - Sollé - parere negativo; l'area risulta visibile e quindi con impatto paesaggistico negativo;
- Nus - Varenche - parere favorevole;
- Verrayes - Plan de Verrayes - parere favorevole come da parere Ufficio miniere e cave; ";
Preso atto che, con nota prot. n. 3578/AMB del 30 marzo 2009, sono state convocate dalla struttura competente in materia, per il 1° aprile 2009, le amministrazioni comunali che non avevano ancora espresso il parere definitivo in merito all'inserimento delle aree individuate nel territorio di competenza e che in tale sede sono stati formulati i seguenti pareri:
- Comune di Aymavilles: area Pesse. Parere positivo all'inserimento;
- Comuni di Chambave e Saint-Denis: area Sollé. Il Sindaco di Chambave ha espresso parere positivo all'inserimento demandando eventuali osservazioni di tipo mitigativo alla valutazione del progetto esecutivo. Contestualmente lo stesso Sindaco, ha però consegnato una nota del Comune che evidenzia le criticità e le perplessità relative all'eventuale svolgimento di una futura attività di coltivazione in quella località. Il Sindaco di Saint-Denis ha dichiarato di non avere nulla da segnalare in merito;
- Comuni di Gressan e Jovençan: area Crétaz. Il Sindaco di Jovençan ha espresso parere sostanzialmente contrario all'inserimento dell'area estrattiva individuata sul territorio comunale, sulla base delle considerazioni espresse dal Consorzio di miglioramento fondiario di Jovençan, contestualmente, lo stesso Sindaco ha consegnato la nota del Consorzio contenente le considerazioni contrarie alla previsione dell'area a cui faceva riferimento. Il Sindaco di Gressan ha espresso parere positivo all'inserimento richiedendo però lo stralcio dell'area umida posta ad est, riservandosi inoltre di valutare il progetto esecutivo tenendo conto delle problematiche sollevate dal Consorzio di miglioramento fondiario di Jovençan;
- Comune di Nus: area Varenche. Il Sindaco ha espresso parere favorevole riservandosi di verificare il rispetto, in fase esecutiva, delle prescrizioni contenute nella delibera del Consiglio comunale n. 14 del 26 marzo 2009;
- Comune di Verrayes: aree di Plan de Verrayes e Champagne. Il Sindaco ha espresso parere favorevole all'inserimento, riservandosi di verificare il rispetto, in fase esecutiva, delle prescrizioni contenute nella nota del 20 marzo 2009 pervenuta alla struttura competente in materia di cave in data 25 marzo 2009;
Preso atto che dalla relazione istruttoria predisposta dalla struttura competente in materia si evidenzia, tra l'altro, che il PRAE:
1) viene suddiviso nei seguenti piani di settore ai sensi dell'art. 3 comma 4, della l.r. 5/2008:
a) Piano inerti;
b) Piano pietrame;
c) Piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale;
2) una volta approvato dal Consiglio regionale diventa esecutivo il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione;
3) le previsioni contenute nel PRAE prevalgono sulle eventuali previsioni difformi contenute negli strumenti urbanistici comunali, sostituendosi automaticamente alle previsioni comunali e sono immediatamente efficaci e vincolanti nei confronti di chiunque e che le opere e gli impianti fissi necessari alla coltivazione sono considerati di pubblico interesse;
4) gli elaborati grafici, relativi alle aree da inserire nel PRAE: corografia e planimetria catastale, predisposti dalla struttura competente, sono allegati alla presente deliberazione di cui costituiscono parte integrante;
Preso inoltre atto che dalla relazione istruttoria predisposta dalla struttura competente in materia si evidenzia che nel PRAE adottato era stata inserita l'area estrattiva "Mont Ross", ma che tale inserimento risulta oggi incompatibile con quanto previsto nella deliberazione della Giunta regionale n. 3054 del 24 ottobre 2008 ("Individuazione delle zone di divieto di raccolta dei fossili e minerali da collezione e definizione delle prescrizioni generali per la ricerca e la raccolta nelle altre zone, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera b), della legge regionale 15 aprile 2008, n. 1"), in quanto con tale deliberazione è stata individuata una zona, all'interno della quale si situa l'area estrattiva di Mont Ross, sita in "località Banchettes, Bellecombe e Ussel", nei Comuni di Montjovet e Châtillon, nella quale è fatto divieto di raccolta di fossili minerali da collezione;
Preso atto che, per quanto riguarda l'area Glair nel Comune di Champdepraz, il Comitato tecnico per l'ambiente, nella riunione del 14 novembre 2007, ha espresso il seguente parere negativo: "l'area contigua è già interessata da attività di cava, e il sito proposto comporterebbe un impatto paesaggistico che andrebbe a sommarsi con attività già in essere, si ritiene pertanto preferibile non compromettere ulteriormente l'area", parere poi confermato nella riunione dell'11 marzo 2009. Si ritiene di proporre comunque l'inserimento per le seguenti motivazioni:
1) l'area estrattiva contigua, pur essendo oggetto di un provvedimento di autorizzazione alla coltivazione di cava, non è al momento attiva in quanto inserita in procedura fallimentare, in fase di progetto di coltivazione potranno essere prescritte superfici di coltivazioni ridotte per lotti successivi con ripristini progressivi delle aree coltivate al fine di ridurre l'impatto paesaggistico;
2) lo sfruttamento di tale giacimento riveste un interesse generale per la necessità di disporre di materiale nell'area della bassa valle;
3) l'Amministrazione comunale ha espresso parere favorevole con deliberazione del Consiglio comunale n. 22 del 17 dicembre 2008 pur condizionando allo stralcio del mappale n. 326 del foglio 27 di proprietà del Comune, e chiedendo che il piano di recupero preveda un valido studio di riordino fondiario, con la previsione di una zona a prato permanente e che i terreni di proprietà privata siano gestiti autonomamente dai privati stessi;
Preso atto che il Comitato tecnico per l'ambiente per quanto riguarda l'area estrattiva di pietre ornamentali di Châtel Argent nel Comune di Villeneuve, nella riunione del 14 novembre 2007, aveva espresso il seguente parere: "parere favorevole condizionato all'utilizzo esclusivo, qualora necessario per il recupero o il restauro di edifici o di beni architettonico-monumentali, soggetto a puntuale valutazione della Soprintendenza per i Beni Culturali", considerato che:
- analoga prescrizione era stata già stralciata in fase di adozione per l'area estrattiva denominata Beauregard ubicata nel Comune di Sarre;
- tale prescrizione farebbe venir meno la possibilità di un progetto di coltivazione economicamente sostenibile e che d'altra parte la Regione potrebbe difficilmente realizzare direttamente la coltivazione stessa;
si ritiene di recepire il parere del Comitato tecnico stabilendo però che una quota della pietra estratta debba essere riservata per il recupero o il restauro di edifici o di beni architettonico-monumentali, soggetto a puntuale valutazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e che tale quota debba essere oggetto di apposita convenzione nella fase di progettazione ed autorizzazione alla coltivazione della cava;
Ritenuto opportuno, sulla base dei provvedimenti e degli adempimenti svolti ed illustrati nelle premesse, approvare l'individuazione delle aree estrattive da inserire nel PRAE sulla base del piano adottato con proprio provvedimento n. 3462/XII del 9 aprile 2008 con le necessarie integrazioni e modificazioni derivanti dalla fase di pubblicazione e partecipazione, tenendo conto delle risultanze istruttorie sulle opposizioni e sulle richieste di inserimento pervenute nel periodo di affissione della deliberazione consiliare di adozione all'Albo notiziario della Regione, nonché dei pareri espressi dalle Amministrazioni comunali e dal Comitato tecnico per l'ambiente;
Ritenuto opportuno apportare, per le motivazioni fin qui espresse, le seguenti modificazioni ed integrazioni al PRAE adottato con la deliberazione del Consiglio regionale n. 3462/XII, in data 9 aprile 2008, come meglio evidenziato dagli allegati grafici:
a) stralcio di aree estrattive dal PRAE:
1) area estrattiva di materiali inerti in loc. Derby Destra Dora, nel Comune di La Salle;
2) area estrattiva per pietrame in località Mont Ross, nel Comune di Châtillon;
b) riduzioni di aree estrattive previste nel PRAE:
1) Avalanche, nel Comune di Pré-Saint-Didier: riduzione alla sola zona posta al di sotto della quota di 1900 m. s.l.m. così come indicato nel parere espresso dal Comitato tecnico per l'ambiente nella riunione del 14 novembre 2007;
c) inserimento di nuove aree estrattive per inerti:
1) Fénis, area Foce torrente Clavalité: con prescrizione che l'accesso all'area estrattiva non dovrà interessare il percorso ciclabile esistente;
2) Champdepraz, area Glair: da comprendere, previo stralcio del mappale n. 326 del foglio 27, con la prescrizione che il piano di recupero preveda un valido studio di riordino fondiario e che la coltivazione dovrà essere effettuata a lotti;
3) Gressan, area Crétaz: dovrà essere stralciata l'area umida posta ad est dell'area estrattiva;
4) Villeneuve, area Champagne;
d) inserimento di nuove aree estrattive per pietrame:
1) Villeneuve, area Champlong: la coltivazione potrà essere effettuata esclusivamente nei limiti ed alle condizioni del progetto già autorizzato;
e)inserimento di nuove aree estrattive per marmo e pietre affini ad uso ornamentale:
1) Aymavilles, area Pesse: la coltivazione dovrà essere effettuata senza compromettere il percorso storico per Turlin;
2) Nus, area Varenche;
3) Verrayes, area Plan de Verrayes: il recupero ambientale dovrà essere eseguito uniformandosi allo stato attuale dei luoghi e non potranno essere usate materie esplodenti;
f) modifica delle perimetrazioni relative alle seguenti aree per inerti:
1) Châtillon, area Ventoux: sono stralciate le aree interessate dagli impianti di trattamento materiale inerte (area industriale), dai lavori di sistemazione idraulica del torrente Marmore e dall'impianto di discarica;
2) Brissogne, area Clapey: inserimento dell'ampliamento richiesto e contestuale stralcio delle aree interessate dagli impianti di trattamento materiale inerte (area industriale);
3) Verrayes, area Champagne: inserimento dell'ampliamento richiesto e contestuale stralcio delle aree interessate dagli impianti di trattamento materiale inerte (area industriale). L'attività di coltivazione dovrà tenere conto delle indicazioni espresse dall'Amministrazione comunale ai fini della mitigazione degli effetti che l'attività estrattiva potrebbe avere nelle aree limitrofe;
g) recepimento di prescrizioni particolari, da inserire nell'apposita sezione degli allegati grafici, contenute nel parere espresso dal Comitato tecnico per l'ambiente nella riunione del 14 novembre 2007:
1) Comune di Avise, area estrattiva Mosse: l'attività di coltivazione dovrà essere effettuata senza compromettere il limitrofo percorso storico;
2) Comune di Fontainemore, area estrattiva Colombit: l'attività di coltivazione potrà essere effettuata esclusivamente in sotterraneo;
3) Comune di Villeneuve, Châtel Argent: la coltivazione potrà essere effettuata previa apposita convenzione con la Regione al fine di riservare una quota della pietra estratta per il recupero o il restauro di edifici o di beni architettonico-monumentali, su valutazione della Soprintendenza per i Beni Culturali;
Ritenuto opportuno pertanto procedere all'approvazione del PRAE costituito dagli elaborati grafici predisposti dalla struttura competente in materia, in cui sono riportate per ogni area estrattiva la corografia e la planimetria catastale nonché le eventuali prescrizioni particolari da adottare per l'attività di coltivazione e distinti nei seguenti piani di settore:
1) PIANO INERTI (sabbia - ghiaia)
COMUNE |
AREA ESTRATTIVA |
|
1 |
ARNAD |
ECHALLOD |
2 |
BRISSOGNE |
CLAPEY |
3 |
BRISSOGNE |
LES ILES |
4 |
BRISSOGNE |
PETIT BAN |
5 |
BRISSOGNE |
VOLGET |
6 |
CHALLAND-SAINT-ANSELME |
MOLINIX |
7 |
CHAMPDEPRAZ |
GLAIR |
8 |
CHÂTILLON |
USSEL |
9 |
CHÂTILLON |
VENTOUX |
10 |
FÉNIS |
FOCE TORRENTE CLAVALITÉ |
11 |
GRESSAN |
CRÉTAZ |
12 |
ISSOGNE |
CHALAMY |
13 |
PONTEY |
MOLINAZ |
14 |
SAINT-VINCENT |
THOUX |
15 |
VALTOURNENCHE |
VORPILLE |
16 |
VERRAYES |
CHAMPAGNE |
17 |
VILLENEUVE |
CHAMPAGNE |
2) PIANO PIETRAME
COMUNE |
AREA ESTRATTIVA |
|
1 |
ARVIER |
CHAMENÇON |
2 |
ARVIER |
COMBAROU |
3 |
ARVIER |
LUCET |
4 |
BRUSSON |
CLAPEY D'HERBES |
5 |
CHAMPORCHER |
BAN |
6 |
COGNE |
PONT DE LAVAL |
7 |
EMARÈSE |
CHAMPEILLE |
8 |
EMARÈSE |
FONTILLON |
9 |
FÉNIS |
CERISE |
10 |
GABY |
GATTINERY |
11 |
ISSOGNE |
MURE |
12 |
ISSOGNE |
SOMMET DE VILLE |
13 |
JOVENÇAN |
GAPARD |
14 |
LILLIANES |
BARMETTES |
15 |
MONTJOVET e EMARÈSE |
CISERAN |
16 |
NUS |
LAVENCHE |
17 |
SAINT-MARCEL |
VERHUC |
18 |
VALPELLINE |
CHAMPETTE |
19 |
VILLENEUVE |
CHAMPLONG |
3) PIANO DEI GIACIMENTI DI MARMO E DELLE PIETRE AFFINI AD USO ORNAMENTALE
a) Lose
COMUNE |
AREA ESTRATTIVA |
|
1 |
HÔNE e PONTBOSET |
COURTIL |
2 |
LA THUILE |
MONT DU PARC |
3 |
MORGEX |
BOCASSE |
4 |
MORGEX |
DRUMEILLEUX |
5 |
MORGEX |
LA MANCHE |
6 |
MORGEX |
SUSEY VINEUVE |
7 |
PRÉ-SAINT-DIDIER |
AVALANCHES |
8 |
SAINT-RHÉMY-EN-BOSSES |
FACES |
b) Marmo
COMUNE |
AREA ESTRATTIVA |
|
1 |
CHALLAND-SAINT-VICTOR |
VILLA-SIZAN |
2 |
CHAMBAVE |
CHAMP PERRET |
3 |
CHÂTILLON |
BRUSONGLIOZ DES GARDS |
4 |
CHÂTILLON |
ISSERIE |
5 |
CHÂTILLON |
NISSOD |
6 |
FONTAINEMORE |
COLOMBIT |
7 |
GRESSONEY-SAINT-JEAN |
ECKO |
8 |
GRESSONEY-SAINT-JEAN |
NOVERSCH |
9 |
GRESSONEY-SAINT-JEAN |
PERLETOA |
10 |
ISSOGNE |
FLEURAN |
11 |
ISSOGNE |
MECCA |
12 |
ISSOGNE |
MURE |
13 |
MONTJOVET |
RECLOU |
14 |
NUS |
VARENCHE |
15 |
SAINT-DENIS |
BLAVESSE |
16 |
SAINT-DENIS |
CHAMPLONG |
17 |
SAINT-DENIS |
MORGE RAFFORT |
18 |
VERRAYES e NUS |
CROCE SAN MARTINO |
19 |
VERRAYES |
AVER |
20 |
VERRAYES |
EZZELY |
21 |
VERRAYES |
MAISONETTA |
22 |
VERRAYES |
PLAN DE VERRAYES |
23 |
VERRAYES |
PRALA |
c) Pietre ornamentali
COMUNE |
AREA ESTRATTIVA |
|
1 |
AYMAVILLES |
PESSE |
2 |
AVISE |
MOSSE |
3 |
AVISE |
RUNAZ |
4 |
AYMAVILLES |
RONC |
5 |
AYMAVILLES |
SENAYGI |
6 |
HÔNE |
CLOSALLA |
7 |
HÔNE |
SEVILLE |
8 |
SAINT-DENIS |
BLAVESSE 2 |
9 |
SAINT-DENIS |
GROMEILLAN |
10 |
SARRE |
BEAUREGARD |
11 |
VERRAYES |
CHERAN |
12 |
VILLENEUVE |
CHÂTEL ARGENT |
Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3830 in data 30 dicembre 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2009/2011, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;
Precisato che la presente deliberazione è correlata all'obiettivo n. 182004 "Realizzazione di studi e di atti di programmazione connessi alla disciplina dell'attività estrattiva e delle acque termali";
Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visto il parere delle Commissioni consiliari permanenti III e IV, riunite in seduta congiunta;
Delibera
di approvare il Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) allegato alla presente quale parte integrante e sostanziale, relativamente ai seguenti settori:
a) Piano inerti;
b) Piano pietrame;
c) Piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale.
Allegato
(Omissis)
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Merci, M. le Président. L'approvazione del nuovo piano regionale delle attività estrattive si configura come un aggiornamento e una riunificazione dei piani di settore, precedentemente approvati per comparti e questo grazie alla legge regionale n. 5/2008, che divide così i settori: piano inerti, piano pietrame, piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale. Un aggiornamento si rendeva necessario, in quanto il piano inerti risaliva al 1994, il piano sulle masse naturali di cave e pietrame al 1995 e al 2000 quello per le pietre affini ad uso ornamentale. Per questo motivo il 9 aprile 2008 si è proceduto all'adozione dell'attuale piano regionale delle attività estrattive per inerti, pietrame, giacimenti di marmo e pietre affini ad uso ornamentale. Successivamente all'adozione del piano è entrata in vigore la nuova legge regionale in materia, che definisce i criteri cui il piano delle attività estrattive deve riferirsi per rendere compatibili le esigenze di carattere produttivo con quelle di salvaguardia ambientale. Infatti da un lato ci deve essere l'analisi dei fabbisogni in rapporto alle risorse, dall'altro la valutazione degli effetti sul territorio con riferimenti alla tutela delle acque, alla tutela dell'inquinamento dell'aria da polveri, del paesaggio, alla salvaguardia dell'ambiente naturale. Il principio generale è quello del razionale sfruttamento delle risorse disponibili, favorendo anche il riutilizzo e quindi il recupero delle aree già interessate da attività estrattiva o abbandonate per garantire un adeguato intervento di ripristino ambientale.
L'analisi dei fabbisogni su base decennale è stata condotta dal professionista incaricato a suo tempo e ha portato alla stesura del piano, che questa Assemblea ha adottato nell'aprile 2008, che evidenzia le seguenti necessità: per gli inerti circa 650mila metri cubi annui di materiale, pietrame 100mila; per quanto riguarda il comparto di marmo e pietre ornamentali, poiché la domanda è prioritariamente esterna e quindi fortemente legata alle dinamiche del mercato internazionale, che negli ultimi anni ha evidenziato una crisi dovuta ad una forte concorrenza dei materiali che provengono da Paesi come la Cina, l'India e il Brasile, di fatto tutte queste dinamiche impediscono una stima precisa dei fabbisogni. Tuttavia a titolo indicativo il quantitativo annuo degli ultimi anni risulta prossimo a circa 40mila metri cubi annui di materiale e il dimensionamento del piano si rapporta a queste stime.
Nella nuova legge è stata inserita una norma transitoria, che prevede espressamente all'articolo 79 come approvare il presente piano; è previsto che in questa fase debba essere approvato in base alle procedure della legge n. 5 ed è quindi in aderenza a quanto previsto dalla legge che si procede al perfezionamento di questo piano. Un iter che è un po' articolato che si è sviluppato nel corso di un anno e che voglio brevemente richiamare, anche per dare l'idea di ciò che è intercorso in questi mesi.
Il PRAE il 9 aprile 2008, quando questa Assemblea lo ha adottato, comprendeva 14 aree estrattive per il settore inerti, 19 per il settore pietrame, 40 per l'attività nel settore del marmo e pietre affini ornamentali, a loro volta poi suddivise in 8 aree estrattive per le lose, 21 aree per il marmo, 11 per le pietre ornamentali. La delibera del Consiglio come previsto dalla legge articolo 4, comma 2, è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale e sono decorsi dal 20 maggio 60 giorni, con scadenza il 20 luglio, affinché venissero effettuate delle osservazioni da parte di soggetti interessati. Sono pervenute 21 osservazioni nel termine detto, di cui 15 richieste di inserimento di nuove aree, 4 richieste di ampliamento di aree già inserite nel piano, 2 richieste di riduzione o stralcio delle aree già inserite nel piano. Solo le domande di inserimento di nuove aree, come previsto dalla legge, dovevano essere corredate di studio di impatto ambientale. Nel corso del mese di novembre 2008 sono state organizzate dall'ufficio regionale competente numerose riunioni con i soggetti proponenti e soprattutto le Amministrazioni comunali, chiaramente ognuna territorialmente interessata all'area estrattiva, per esaminare le varie problematiche e soprattutto cercare di trovare degli interessi comuni fra proponenti e Amministrazione, per trovare delle soluzioni. Nel corso degli incontri la Direzione ambiente dell'Assessorato territorio e ambiente ha concordato con i proponenti e le Amministrazioni comunali le azioni necessarie anche per pervenire alla valutazione delle proposte e in particolare si è provveduto a procedere alla richiesta di integrazione delle domande laddove la documentazione non fosse così chiara o incompleta; effettuare sopralluoghi congiunti sul territorio per valutare i diversi problemi e intravedere delle soluzioni, acquisire poi il parere dei Comuni in merito alle richieste pervenute, come è previsto dalla legge. Ogni Comune si è espresso in totale autonomia in funzione di modalità proprie di lavoro o di conoscenza e analisi del problema, pertanto sono arrivati diversi pareri, alcuni supportati da decisioni del Consiglio, alcuni della Giunta, alcuni da comunicazioni del Sindaco, perché magari il problema era già stato a lungo dibattuto in seno all'Amministrazione comunale. Abbiamo inviato in data 3 dicembre le richieste di integrazione ai singoli proponenti, in modo da poter proseguire l'istruttoria e abbiamo stabilito come data ultima il 31 gennaio 2009.
Qual era la situazione a fine gennaio? Delle 21 richieste, 17 sono pervenute e sono risultate complete di tutta la documentazione richiesta; ci sono state due rinunce all'osservazione, in particolare nel comune di Arvier, in località Combarou, e Saint-Denis in località Champlong, due proponenti viceversa non hanno presentato tutta la documentazione richiesta dalla legge, pertanto non si sono potute considerare: si tratta dell'area Chetoz nei comuni di Quart e Nus, area dove fra l'altro da parte dei Comuni c'era un certo interesse ad una coltivazione per un successivo ripristino, e l'area Creston nel comune di Montjovet. Ribadisco che queste due domande, non essendo complete, non hanno potuto proseguire nella valutazione di inserimento. Successivamente il 13 febbraio 2009 abbiamo presentato come struttura competente l'istruttoria tecnica e la documentazione completa al Servizio di valutazione di impatto ambientale; in data 5 marzo abbiamo trasmesso i pareri, abbiamo dovuto sollecitarli alle Amministrazioni comunali per poterli acquisire e trasmettere sempre all'Ufficio VIA; l'11 marzo il Comitato VIA si è riunito e ha espresso il proprio parere in data 30 marzo. Ancora: poiché alcune Amministrazioni comunali non si erano espresse, in data 1° aprile abbiamo riconvocato le Amministrazioni comunali mancanti per avere un parere definitivo, perché tanti pareri erano non così univocamente individuati. Questo ci ha portato alla delibera di Giunta regionale che oggi noi sottoponiamo a questa Assemblea per l'approvazione del PRAE (piano regionale delle attività estrattive).
Qual è la situazione che oggi proponiamo? Per quanto riguarda il piano di inerti, ci sono oggi 17 aree estrattive, di queste 7 sono le nuove aree di cava individuate. Per quanto riguarda il piano di pietrame, le aree estrattive sono in tutto 19, di cui 5 sono nuove aree di cava. Per quanto riguarda il piano dei giacimenti di marmo, pietre affini ad uso ornamentale, in tutto si tratta di 43 aree, di cui 8 per le lose, qui sono state inserite 2 nuove aree di cava, 12 per le pietre ornamentali di cui 6 nuove aree di cava, 23 di marmo con l'inserimento di una nuova area di cava, in totale si tratta di 79 aree estrattive. Una volta che questa Assemblea avrà approvato il piano, questo diventerà esecutivo, il che non significa che tutte le aree di cava sono tutte autorizzate e da domani si può iniziare la coltivazione. Si tratta di un piano che individua delle aree che hanno un potenziale estrattivo e da questo punto in avanti, ossia dall'approvazione del piano i soggetti interessati potranno fare richiesta di autorizzazione alla coltivazione, con il relativo progetto e tutti gli elaborati. Fra l'altro, la presentazione del progetto e degli elaborati è definita dalla legge n. 5 ed è un percorso articolato: si tratta di fornire studio geologico, geotecnico, idrogeologico, relazione tecnico-economica, progetto di recupero ambientale, documento sulla sicurezza e salute, eccetera. Ogni singola cava, che può riguardare anche solo una parte dell'area indicata nel piano, è soggetta ad una specifica autorizzazione, che, come ho detto, oltre a comprendere delle precise modalità di coltivazione della cava, prescrive anche le modalità di ripristino ambientale.
Voglio poi precisare - così illustro già l'emendamento che abbiamo presentato - che l'uso di esplosivi, dove viene richiesto, è autorizzato a parte annualmente. Ci sono una serie di autorizzazioni, la prima è rilasciata dal Sindaco, le modalità e le prescrizioni per l'uso degli esplosivi sono valutate dall'organo di polizia mineraria, quindi dagli uffici dell'Assessorato dell'ambiente, poi ci sono autorizzazioni all'acquisto rilasciate dalla Questura, autorizzazioni al trasporto rilasciate dal Prefetto. L'uso degli esplosivi è poi regolamentato a parte. Su questo argomento proponiamo un emendamento per un'area di cava indicata a pagina 64 dell'allegato, dove, su richiesta del Comune, avevamo previsto che non potessero essere usati materiali esplosivi; successivamente il Comune di Verrayes ha chiesto di dare delle prescrizioni molto restrittive per l'uso dell'esplosivo, ma di non essere così perentori, pertanto riteniamo di proporre di modificare questa limitazione sulla base dell'indicazione che ci ha dato il Comune, che chiede che l'utilizzo dell'esplosivo sia ammesso nel rispetto della normativa vigente e delle indicazioni espresse dall'Amministrazione comunale ai fini della mitigazione dei relativi effetti sulle aree limitrofe. Ribadisco che è il Comune che autorizza l'uso dell'esplosivo, questo perché in questo modo sul territorio comunale di Verrayes l'Amministrazione ha voluto che vi fossero particolari cautele.
Voglio rammentare un ultimo punto. Le previsioni contenute in questo piano sulle attività estrattive prevalgono sulle eventuali previsioni difformi contenute negli strumenti urbanistici comunali, si sostituiscono automaticamente alle previsioni comunali e sono immediatamente efficaci e vincolanti nei confronti di chiunque e che le opere e gli impianti fissi necessari alle coltivazioni sono considerati di pubblico interesse.
Sulla base quindi dei provvedimenti e degli adempimenti svolti fin qui illustrati, riteniamo di proporre l'approvazione del piano delle aree estrattive da inserire nel piano che era già stato adottato da questa Assemblea il 9 aprile 2008, con le necessarie integrazioni e modificazioni che sono derivate dalla fase di pubblicazione e partecipazione e soprattutto tenendo conto delle diverse risultanze istruttorie sulle opposizioni e sulle richieste di inserimento pervenute nel periodo di pubblicazione della delibera, naturalmente tenendo conto dei pareri espressi dalle Amministrazioni comunali e dal Comitato tecnico per l'ambiente.
Voglio in conclusione sottolineare come questa seconda fase di elaborazione del piano, che è andata dall'adozione del piano sino all'approvazione di cui si tratta in questo Consiglio, è stata interamente svolta dal personale dell'Assessorato, senza ricorrere a consulenze esterne, voglio pertanto ringraziare, per l'attività di coordinamento svolta, il Direttore della Direzione ambiente, arch. Bovet, ma soprattutto il personale tecnico dell'Ufficio cave e miniere e il personale dell'Ufficio cartografico per la preziosissima collaborazione fornita: tutti loro hanno permesso di redigere il documento che oggi sottoponiamo all'approvazione di questo Consiglio. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.
Cerise G. (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Alcune considerazioni. La premessa del deliberato che viene sottoposto all'esame di questa Assemblea si pone giustamente l'obiettivo di contemperare due esigenze: quella di soddisfare l'esigenza legata alla realizzazione di opere sia di interesse pubblico che privato, che necessitano di materiali diversi di costruzione, nonché valorizzare l'attività produttiva del marmo e delle pietre ornamentali da una parte e dall'altra la salvaguardia dell'ambiente. Non ci pare però di cogliere nel deliberato degli indirizzi molto concreti e precisi che vadano in questa direzione. Riteniamo che un piano regionale delle attività estrattive, proprio per l'impatto che inevitabilmente provoca nelle località interessate, rientri a pieno titolo nelle materie di gestione del territorio, in quanto destina delle aree a delle attività che provocano dei mutamenti anche profondi sui siti direttamente interessati, oltre alle problematiche connesse alle viabilità di accesso agli stessi; spesso è necessario realizzare e adeguare piste e strade con successivi impatti, con la conseguente circolazione di mezzi pesanti per il trasporto dei materiali in aree ambientalmente sensibili. Riteniamo dunque che le Amministrazioni locali debbano essere direttamente coinvolte in queste scelte.
Su questo aspetto l'Assessore Zublena - ce lo ha confermato anche oggi - in Commissione ci ha detto che è stato lasciato alla discrezionalità dei Comuni decidere qual era l'organo deputato ad esprimere il parere. Per le ragioni che citavo prima riteniamo che debba essere il Consiglio, o in subordine la Giunta, che è quanto meno un organo collegiale, e su questo crediamo che l'Amministrazione debba dare degli indirizzi precisi per uniformare l'espressione di questi pareri. Se guardiamo il deliberato, l'aspetto dei pareri espressi dai Comuni, troviamo di tutto e di più. "È stato richiesto..." - un Comune dice - "... di poter visionare". Ci dobbiamo poi anche dire che in alcune realtà ci sono dei Comuni virtuosi dove, che sia favorevole, contrario oppure condizionato, viene riportato che c'è un deliberato del Consiglio che esprime questo parere. Non vogliamo qui fare classificazioni di virtuosi e meno virtuosi, non è nostro compito sicuramente, ma alcune perplessità su questo metodo di rilasciare il parere ci permangono. Un Comune: "parere di massima favorevole, fatto salvo l'altro...", "il Comune ha comunicato che avrebbe provveduto...", un altro: "i pareri pervenuti da Comuni..." e poi si rimanda al fatto di quei Comuni, che, come ricordava l'Assessore, non avevano provveduto nella data prevista a rilasciare il parere... è stata convocata una riunione di questi Comuni e qua troviamo il Comune che dice: "parere positivo", non si dice se era il Sindaco, il tecnico, l'Assessore delegato o quant'altro; l'altro: "il Sindaco ha espresso parere positivo all'inserimento demandando eventuali osservazioni di tipo mitigativo". Dall'altra parte: "il Sindaco ha dichiarato non aver nulla da segnalare in merito", "il Sindaco ha espresso parere positivo", "il Sindaco ha espresso parere"... Ecco crediamo non sia il modo corretto di acquisire dei pareri su una problematica di questo peso, dunque abbiamo delle forti riserve su tali modalità di acquisizione dei pareri. Questo piano poi mi pare che non soddisfi neanche le categorie interessate che abbiamo audito in Commissione, hanno espresso sostanzialmente - almeno per i cavatori, diverso è il discorso dei marmisti - un parere negativo. Con questo non è che condividiamo nell'insieme la posizione dei cavatori, che vorrebbero una liberalizzazione di questa attività, soprattutto non condividiamo la contestazione mossa dai loro rappresentanti in Commissione nei confronti dell'Amministrazione regionale, che secondo loro avrebbe sostanzialmente tradotto i pareri negativi di alcune Amministrazioni come un diniego. Riteniamo che i pareri delle Amministrazioni comunali debbano essere tenuti in debita considerazione, ricordando comunque anche ai Comuni che le cave sono contemplate nella legge regionale n. 5/2008, che disciplina le cave, le miniere e le acque minerali naturali, di sorgente e termali, e che rivestono dunque un interesse di carattere generale. Il parere, se è contrario, deve essere supportato da valutazioni oggettive, non un sbrigativo "no" per togliersi un fastidio dai piedi, perché sappiamo che sostanzialmente problemi conseguenti nascono. Riteniamo al contrario condivisibili alcune doglianze dei cavatori, come l'inserimento nel piano di cave ormai già recuperate e bonificate, alcune in fase di esaurimento, altre con limitata potenzialità estrattiva che non giustificano un investimento di attivazione, tutto ciò falsa di fatto le potenzialità estrattive reali e i dati che citava l'Assessore prima. Crediamo che un piano, in quanto documento di programmazione, debba fornire dei dati attendibili e non approssimativi. Condividiamo poi anche lo sconcerto che è stato manifestato dai cavatori per la tempistica di elaborazione del piano, perché poi nel frattempo sono mutate le condizioni e come dice spesso il collega Lattanzi: in economia la tempistica non è una variabile secondaria, come condividiamo anche il fatto che in aree omogenee non ci possono essere delle prescrizioni diverse, succede di tutto! Avevamo chiesto di avere contezza di qual era la situazione delle cave, quali erano di vecchia concessione, quali le nuove, quali gli inserimenti fatti; ci è stata fornita una tabella, però non ci pare esaustiva. Avremmo gradito avere una tabella che dava delle indicazioni precise della situazione in essere di queste cave e possibilmente per ciascuna la potenzialità estrattiva. Non ci pare, come dico, nei contenuti... pure se lo spirito è andare a normare e sicuramente avere un piano efficiente che dia delle garanzie di rispetto dell'ambiente da una parte, come dicevo prima, di favorire queste attività produttive... ma non potremo dare il nostro giudizio positivo, la nostra posizione sarà di astensione. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Lo strumento pianificatorio è importante, specie quando si trattano materie che riguardano beni appartenenti al demanio pubblico, come le cave, le miniere, le acque, il cui sfruttamento è sottoposto al regime concessorio; di conseguenza, la programmazione che fa l'ente pubblico è di fondamentale importanza anche per sapere qual è la gamma di azioni che l'Amministrazione stessa intende concedere nell'ambito di queste attività estrattive, che normalmente sappiamo essere realizzate da privati. Arriva all'esame del Consiglio questo piano in fase ormai di approvazione, perché sappiamo l'anno scorso essere stato adottato un primo piano e, come diceva l'Assessore, a seguito dell'adozione sono succedute alcune osservazioni, la maggior parte delle quali prese in considerazione, altre invece che sono state escluse, ma queste sono valutazioni tecniche. Di conseguenza, abbiamo già visto in Commissione che gli accoglimenti e le esclusioni ci paiono da questo punto di vista alquanto ponderate, piuttosto sul piano vorremmo fare alcune riflessioni di altro tipo, in parte già anticipate dal collega Cerise: la prima è la tempistica. La tempistica è di fondamentale importanza, perché il mercato non aspetta che l'Autorità pubblica amministrativa stabilisca le regole dell'attività esercitabile nell'ambito di un determinato territorio e quelli che sono impigliati nelle maglie delle procedure amministrative rischiano di essere svantaggiati nei confronti dei loro colleghi di altre Regioni o di altri Stati, che operano in regimi più liberali e di conseguenza si trovano con maggiori possibilità sul mercato. Il tempo che è trascorso è stata la prima osservazione pesante e critica che hanno fatto non solo gli Amministratori, i Consiglieri della III Commissione nell'esaminare questo documento, ma soprattutto i destinatari del piano, ovvero i cavatori e gli estrattori di inerti. Il tempo è trascorso non solo inutilmente, ma anche senza riconoscere alla fine le reali potenzialità che la Regione potrebbe offrire, vista la sua morfologia, a questa tipologia di imprenditori sul territorio.
La seconda osservazione che è balzata subito agli occhi è la singolarità di certe procedure, Assessore, che sono state utilizzate per addivenire al confezionamento di questo piano. La prima singolarità si evince leggendo l'elenco, ormai omnicomprensivo del piano di inerti, del piano pietrame, del piano di giacimenti di marmo, che contiene tutti i siti e tutti i giacimenti sfruttabili. Nell'ambito di questi elenchi compaiono cave che sono esaurite, ma esaurite anche da tempo, ho fatto un esempio che mi è stato confermato e qui il collega Bieler della zona può ribadirlo: la cava Ecko a Gressoney-Saint-Jean è dismessa da venti anni, eppure continua a comparire inequivocabilmente nell'elenco dei giacimenti di marmo che sono sfruttabili! Ci sono cave che sono state parzialmente rinverdite, ci sono cave che sono franate delle quali non si ritiene più opportuno lo sfruttamento, ci sono cave estinte o in via di estinzione e ci è stato ribadito dagli operatori che, quando una cava è estinta, molto raramente si procede alla ricoltivazione della medesima. Ci sono poi cave come quella di Verrayes che lei ha citato, dove paradossalmente - questa è la terza nota dolente -, ancorché adiacenti come ubicazione geografica, in una l'Autorità comunale permette l'uso di esplosivo, nell'altra addirittura lo inibisce. La prima nota dolente da un punto di vista burocratico-procedimentale è che agli uffici competenti o alle strutture regionali competenti, come si suole chiamarle nel nostro ordinamento, a qualcuno bisognerà "tirare le orecchie" se questi elenchi comprendono cave, siti, giacimenti che sono o inutilizzati, o dismessi, o addirittura già rinaturalizzati. Se questa leggerezza dipende dagli enti locali, andiamo a vedere chi negli enti locali non svolge i propri compiti di funzione di vigilanza sul territorio, perché ci sono cave che vengono autorizzate o ricevono un parere positivo da parte dell'ente locale sulla base della formazione di un sindaco, che poi si riserva di vedere la compatibilità con quello che è stato deliberato dal Consiglio comunale, oppure cave che vengono licenziate sulla base di delibere di Consigli comunali, quindi di un organo collegiale, ossia ci sono procedure variegate, molto particolari da Comune a Comune. Va bene la sussidiarietà, va bene l'autonomia comunale, va bene il massimo di federalismo possibile, ma a cosa serve un organo di controllo e di coordinamento se non è in grado di uniformare... o anche una Regione... delle procedure che siano adottabili in tutti i 74 Comuni valdostani? Ci troviamo dei casi più unici che rari, dove per esempio nel comune di Nus l'area Varenche... leggiamo: "il Sindaco ha espresso parere favorevole riservandosi di verificare il rispetto in fase esecutiva delle prescrizioni contenute nella delibera del Consiglio comunale del 2009". Ci sono altri come il Comune di Champdepraz che si rimettono alla valutazione del Consiglio comunale. Vi sono delle situazioni talmente distinte, ma direi distoniche che non depongono a favore di un'autonomia comunale che funziona in maniera quanto meno coerente e coordinata. Questa incoerenza, questo scarso coordinamento, queste deficienze procedimentali alla fine sono pagate da qualcuno, da chi? Gli operatori del settore, che vorrebbero, nell'ambito dei limiti della legge, del rispetto dell'ambiente, sfruttare le potenzialità minerarie della nostra regione, ci ribadiscono che sono delusi, che esprimono un giudizio sostanzialmente negativo, perché, oltre all'iter troppo lungo, al documento che giunge tardi, il piano è insufficiente per le loro esigenze e quelle della stessa Comunità. Se l'autonomia estrattiva è stata chiesta in 10 milioni di metri cubi e ne vengono licenziati solo 3, è ovvio che sia scarsa, ma questo lo abbiamo chiesto a suo tempo nel rispetto delle norme ambientali, anche perché non dimentichiamo che il sito di Pollein della Grand-Place era un'immensa palude! È poi stata rinverdita, attrezzata e destinata ad uso pubblico nella maniera che oggi tutti conosciamo. Non bisogna allora guardare con l'occhio critico nei confronti degli operatori economici che svolgono attività estrattiva, sono persone che coltivano un determinato desiderio economico, coltivano un certo sito, producono ed esportano del materiale che in fondo è valdostano e lo esportano anche all'estero e sono poi obbligati al rispetto di norme in corso d'opera, fra le quali anche il pagamento di una tassa comunale per il prelievo di inerti effettuato, lo sappiamo, tassa che è stata recentemente introdotta da questa Regione, a fronte della quale gli stessi operatori si aspettavano delle attenzioni maggiori da parte delle pubbliche Amministrazioni: sia quella regionale che quelle comunali, ma si sono trovati delusi, perché ignorati o trascurati in questa loro attività. Questo ci fa capire che tale strumento pianificatorio in realtà assomiglia più ad un rabbercio che ad un qualcosa di concordato o, meglio, pianificato e programmato nel vero senso della parola, come dovrebbe essere. È un rabbercio fatto "a colpi" di autorizzazioni comunali molto singolari e attenzioni regionali lacunose, senza contare i tempi di cui si parlava prima.
Quali considerazioni possiamo esprimere? Le nostre considerazioni sono abbastanza critiche, Assessore, e da questo intervento si evince. È necessario che da parte sua, che ha la responsabilità di questo settore, vi sia nel breve periodo un processo di revisione di questa materia, che si faccia un lavoro in corso che oggi con l'approvazione del piano non si metta nel cassetto questo documento, ci sono 43 giacimenti che sono stati riconosciuti, o concessi, o sono in via di concessione... e la cosa muoia lì. No, qui ci è parso di capire a chiare lettere dagli operatori, e i colleghi Commissari ne sono testimoni, che si chiede un qualcosa di più, una sorta di work in progress: continuiamo a lavorare per migliorare questo piano, innanzitutto aggiornarlo, perché non è aggiornato, perché se inseriamo dei siti che non sono utilizzabili o non più utilizzati, è inutile continuare ad elencarli nei 43 e dire: "la Valle d'Aosta ha 43 siti o 43 giacimenti" che dir si voglia, perché sono di meno. Sarebbe poi opportuno sapere per un piano che viene presentato all'attenzione dei Consiglieri quali di questi siti sono utilizzati, quali sono utilizzabili, quali sono già in via di rinaturalizzazione, perché quella specifica che avevamo chiesto alla fine dei conti non ci è poi stata proposta...
(interruzione dell'Assessore Zublena, fuori microfono)
... io non l'ho vista, comunque l'elenco comprende dei siti che qui, come si suol dire, "c'entrano come i cavoli a merenda". L'attenzione che dovete avere, Assessore, è innanzitutto a chi opera nel settore, uniformate la materia in via amministrativa affinché i sindaci e gli enti locali sappiano comportarsi in maniera più coerente, altrimenti non ha senso un organo come il CPEL anche in fase di audizione e soprattutto bisogna lavorare fin da domani su una revisione e un aggiornamento di questa materia, che venga incontro alle esigenze sostenibili degli operatori e naturalmente della Comunità, perché il paradosso è che durante la fase costruttiva si deve poi ricorrere all'importazione di sabbie o di inerti dal vicino Piemonte con costi più elevati per coloro che ne fanno richiesta e si inibisce una potenzialità estrattiva che per una pianificazione fatta a spizzichi e bocconi o con una certa disinvoltura non ha soddisfatto né le esigenze della Comunità, né tanto meno quelle degli operatori economici valdostani.
Président - La parole au Conseiller Prola.
Prola (UV) - Innanzitutto volevo sottolineare un aspetto positivo: che il piano è arrivato. Il piano era atteso da qualche anno e questo piano atteso ha trovato una sintesi comune nelle due associazioni che abbiamo sentito: sia l'Associazione marmifera, sia l'Associazione dei cavatori, che hanno trovato un punto comune dicendo: "approvate il piano!". Assolutamente approvate il piano, lo stiamo attendendo, abbiamo bisogno di queste risposte e ringraziamo l'Assessore per la celerità con cui ha preso in mano questo dossier. In merito alla posizione che è stata sostenuta in Commissione dai rappresentanti sia della Assocave, sia dell'Associazione marmifera, dobbiamo rilevare che hanno avuto due posizioni essenzialmente diverse. L'Associazione marmifera ha manifestato soddisfazione per una serie di richieste accolte, mentre ha sollevato alcune eccezioni sulle prescrizioni che a loro dire erano talvolta assurde da parte dei Comuni. L'Assocave ha manifestato una posizione sostanzialmente negativa sollevando problemi sulla metodologia seguita, sottolineando un'impossibilità di avere un confronto analitico con gli enti locali, quindi cava per cava, segnalando la ridotta disponibilità e l'indisponibilità di alcune aree e criticando apertamente i pareri degli enti locali. È su questo che vorrei soffermarmi, perché rispetto il parere che viene espresso dai cavatori evidenzio che questo deriva da un'analisi e da un'ottica che è diversa rispetto all'ottica di una programmazione regionale e all'ottica di un parere espresso dagli enti locali. Vorrei ribadire che il Comune è e rimane il livello di governo fondamentale ed è titolare in via generale di tutte le funzioni gestionali inerenti il proprio territorio. La Regione ha il ruolo di programmazione, ha un ruolo fondamentale di indirizzo che esplicita attraverso la legislazione, ha il ruolo della programmazione, ha il ruolo dell'assistenza tecnica, ha il ruolo della consulenza. Il Consiglio permanente degli enti locali non ha il ruolo gestionale, ma ha semplicemente un ruolo di controllo sulle metodologie e le attività dei Comuni. Questa prospettiva risponde pienamente al principio di sussidiarietà e richiede l'esistenza di un presupposto politico che è fondamentale: quello della volontà di realizzare pienamente e rispettare l'autonomia comunale e credo sia il principio che ha animato in questo passaggio l'Esecutivo. Dico questo perché ho sentito delle critiche anche sulla metodologia che alcuni Comuni hanno seguito, ma credo assolutamente che l'autonomia comunale, le competenze statutarie di ogni Comune diano al Sindaco la possibilità di muoversi secondo le prerogative del proprio Statuto comunale. Il Comune rappresenta la propria Comunità, cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo: cito l'articolo 2, punto n. 4, della legge n. 54 e credo che qui parliamo sia di interessi verso la salvaguardia del proprio territorio, sia di sviluppo per un'attività che viene svolta sul territorio comunale. È riconosciuto al Comune il livello di governo locale, i poteri e le responsabilità relative alle funzioni prima citate; anche qui mi preme sottolineare la responsabilità di autorizzare attività decisamente importanti sotto il profilo ambientale, attività che creano forti disagi sul territorio, ai cittadini, alle casse comunali per il ripristino delle strade e dei siti, quindi un approccio prudenziale in questa fase è d'obbligo! È vero che il piano è di interesse generale regionale, ma l'attività viene svolta in siti situati sotto la responsabilità diretta del rappresentante legale della comunità locale: il Sindaco. Vorrei quindi ricordare che i rapporti fra le Comunità locali e la Regione sono basati sul principio della pari dignità istituzionale tra enti pubblici territoriali, espressioni di sovranità popolare ispirati al principio della cooperazione. Dire quindi che l'interesse generale deve superare l'interesse locale significa non rispettare i principi fondanti degli indirizzi riportati nella legge citata e non ascoltare il parere espresso da chi rappresenta ed è stato eletto dai propri cittadini vuol dire non ascoltare il territorio. Grazie.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Desidero solo ricordare un fatto: che noi oggi stiamo approvando l'integrazione ad un piano delle attività estrattive che è stato approvato da questa Assemblea nell'aprile 2008, dunque in questa fase non si è più toccato l'impianto generale del piano, ma stiamo parlando di inserimenti di nuove aree ed è su quello che noi abbiamo fatto con una certa attenzione delle valutazioni, sentendo i Comuni, dando l'adeguato peso a tutti i pareri e soprattutto sforzandoci di trovare un punto di incontro fra le esigenze spesso contrastanti fra la tutela del territorio, voluta dagli Amministratori locali, e le esigenze estrattive. Voglio ancora dire che, per quanto riguarda ciò che già in III Commissione avete sottolineato, ossia il fatto che ci sono delle aree estrattive dove c'è solo una residuale potenzialità estrattiva, le aree non sono tutte interamente coltivate, le cave riguardano anche porzioni di aree e che questa prescrizione è una precisa indicazione della legge: all'articolo 3, comma 3, lettera d), si dice che l'obiettivo del piano cave deve essere quello di favorire un riutilizzo delle aree già interessate da attività estrattive in atto o abbandonate, al fine di favorire degli interventi di ripristino o di riconversione ambientale per minimizzare gli impatti negativi. Da questo punto di vista e solo in questa ottica quindi ci sono, e sono rimaste, delle indicazioni di aree che magari parzialmente sono già state oggetto di coltivazione, ma con dei potenziali residui.
Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise, pour déclaration de vote.
Cerise G. (VdAV-R) - Avevo già dichiarato la nostra posizione, approfitto della dichiarazione di voto per fare una precisazione. Non penso, collega Prola, di aver voluto minare l'autonomia dei Comuni, credo che coloro che mi conoscono sappiano quanto mi stia a cuore. L'ho premesso due volte che deve essere fondamentale la partecipazione dei Comuni su questi processi, ma mi pare un eccesso di autonomia, come si può dedurre dal deliberato, delle varie modalità con le quali sono stati espressi i pareri. Qui parliamo di un provvedimento che prevale sui piani urbanistici locali; di conseguenza, se si espropria ancora l'organo sovrano, che è il Consiglio, ma io avrei detto anche in subordine comunque la Giunta, che è quanto meno un organo collegiale, credo che dall'altra parte ci troviamo a discutere in quest'aula di come creare le condizioni per creare la partecipazione dei cittadini nella presenza delle liste, quando si presentano le liste per le comunali o che... ma se espropriamo in queste materie di gestione di politiche del territorio la competenza del Consiglio, credo che non andiamo nella direzione giusta. Ribadisco dunque la nostra astensione.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Brevemente. Nel ribadire le osservazioni che sono state fatte in sede discussione generale voteremo questo piano, perché, nonostante le critiche, siamo attenti alle esigenze primarie manifestate dagli operatori del settore, i quali in sintesi hanno detto questo: "il piano non ci piace, le potenzialità estrattive sono state limitate, ci sono difetti procedurali e tempistici che sono stati rimarcati, però il piano ci serve per l'esercizio delle nostre attività", allora, piuttosto che niente, meglio "piuttosto...". Sulla base di questo principio, ci sembra giusto sostenere il piano per permettere a queste persone di poter esercitare la loro attività e quindi creare quello sviluppo e quella occupazione di cui questo settore deve avere adeguata dignità anche nella nostra regione, ma nell'auspicio, Assessore, e lo ribadiamo, che vi sia un work in progress, ossia un lavoro che da domani cominci e aggiorni anzitutto un piano che contiene delle contraddizioni macroscopiche, ma soprattutto vada ad ampliare nell'ambito della sostenibilità ambientale le potenzialità estrattive e di sfruttamento di cui dispone la nostra regione.
Président - Il y a un amendement de la part du Gouvernement, qui récite:
Emendamento
A pagina 64 dell'allegato "Piano dei giacimenti di marmo e delle pietre affini ad uso ornamentale" il secondo punto delle prescrizioni particolari è sostituito dal seguente:
"L'utilizzo di esplosivo è ammesso nel rispetto della normativa vigente e delle indicazioni espresse dall'Amministrazione comunale, ai fini della mitigazione dei relativi effetti sulle aree limitrofe.".
Collègues, si vous êtes d'accord, je soumets au vote l'acte avec l'amendement qui a été proposé par le Gouvernement:
Conseillers présents: 29
Votants: 23
Pour: 23
Abstentions: 6 (Giuseppe Cerise, Chatrian, Carmela Fontana, Louvin, Patrizia Morelli, Rigo)
Le Conseil approuve.