Oggetto del Consiglio n. 639 del 25 giugno 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 639/XIII - Determinazioni in merito alle azioni finalizzate alla attuazione e revisione del piano regionale di gestione dei rifiuti di cui alla l.r. 31/2007, con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti.
Il Consiglio
Richiamato:
- il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale";
- la legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti", e successive integrazioni e modificazioni;
- il Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003;
- la mozione adottata con deliberazione n. 1689/XII in data 21 dicembre 2005 con la quale il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta regionale a verificare la possibilità di realizzare in Valle d'Aosta un termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti sia derivanti dalla gestione ordinaria che derivanti dalla possibile bonifica delle aree di discarica annesse al Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani (RU) ed assimilati, di Brissogne.
Preso atto che:
- per rispondere alle richieste del Consiglio regionale la Giunta regionale, avvalendosi di professionisti ed istituzioni universitarie e scientifiche, ha ritenuto di predisporre uno studio comparativo fra due sistemi di trattamento dei rifiuti, assumendo a riferimento per il confronto lo scenario previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti e un sistema basato sulla presenza di un termovalorizzatore;
- le risultanze degli studi di approfondimento sono state presentate alla III Commissione Consiliare permanente il 27 marzo 2007;
- lo studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta è stato articolato nelle seguenti fasi e attività:
Fase 1: la 1° fase di studio è stata avviata il 10 marzo 2006 e si è conclusa il 27 marzo 2007. Lo studio individuava ed analizzava due possibili scenari di gestione dei rifiuti:
- il primo basato sull'analisi degli interventi attuativi previsti dal Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, in data 15 aprile 2003, integrati con le norme introdotte dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, che limitano l'utilizzo della discarica come impianto esclusivo di smaltimento dei rifiuti, ma individua tale sistema come fase finale per lo smaltimento di rifiuti che residuano da operazioni di trattamento;
- il secondo, in esecuzione delle indicazioni riportate dalla mozione del Consiglio regionale votata in data 21 dicembre 2005, basato su una soluzione di gestione dei rifiuti alternativa a quella prevista dal Piano regionale, fondata su un intervento integrato di termovalorizzazione dei rifiuti prodotti in Valle d'Aosta e di recupero e riqualificazione ambientale del sito in cui è ubicata l'attuale discarica regionale di Brissogne;
Fase 2: la versione finale dello "Studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta" è stata presentata alla III Commissione Consiliare permanente il 27 marzo 2007. In tale fase è emersa la necessità di approfondire una serie di aspetti relativi ai due scenari esaminati. In particolare in sede di esame dello studio da parte della III Commissione Consiliare, è stato richiesto (con nota prot. 6875 del 18 luglio 2007) l'approfondimento dei seguenti aspetti:
1) smantellamento dell'esistente discarica di Brissogne, con particolare attenzione agli aspetti di contenimento dell'impatto durante le operazioni di svuotamento e di selezione, ed agli aspetti di utilizzabilità energetica di parte o tutto il materiale estratto all'interno del sistema di termovalorizzazione;
2) caratterizzazione del flusso emissivo derivante dal termovalorizzatore con particolare riferimento ai microinquinanti;
3) valutazione dell'accumulo di inquinanti nell'ambiente esterno ricettore e negli organismi inferiori o superiori oggetto di impatto, tenendo conto della situazione di bianco ambientale e della sua eventuale modificazione;
Preso atto che:
- con deliberazione n. 807 del 20 marzo 2008 la Giunta regionale ha approvato, ai fini della prosecuzione dell'iter di competenza del Consiglio regionale, in esecuzione della mozione del Consiglio adottata con deliberazione n. 1689/XII in data 21 dicembre 2005, lo studio comparativo fra i sistemi di trattamento e smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta (fase 1 sopra citata) integrato con i documenti di approfondimento di cui alla sopra citata fase 2;
- alla luce delle risultanze degli studi la Giunta regionale con la deliberazione n. 807 del 20 marzo 2008 individuava nello scenario che prevede la realizzazione dell'impianto di termovalorizzazione in Valle d'Aosta ed il recupero ambientale del sito di Brissogne, attraverso la bonifica delle discariche annesse al Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani e la selezione dei rifiuti da avviare alla termovalorizzazione, quello adeguato alle esigenze della Valle d'Aosta, in considerazione di tutte le valutazioni tecniche, tecnologiche, di impatto ambientale e igienico-sanitario, nonché economiche, finanziarie e tariffarie;
- contestualmente alla predisposizione dello Studio comparativo, nell'ambito delle attività inerenti l'analisi ambientale per la realizzazione del IV lotto di discarica, è stata svolta dalla Regione un'indagine ambientale per la caratterizzazione del fondo ambientale; tale indagine si è svolta attraverso una campagna di monitoraggio della qualità dell'aria estesa su tutta la piana di Aosta, da Nus ad Aosta, avviata nel mese di ottobre 2007 ed ultimata nel mese di settembre 2008, e che ha riguardato il monitoraggio della qualità dell'aria presso 7 stazioni di misura, individuate sulla base di un apposito studio modellistico effettuato dall'ARPA Valle d'Aosta.
- è stato inoltre avviato da parte dell'ARPA un monitoraggio delle deposizioni atmosferiche totali e dei livelli di contaminazione nei terreni.
- è stata realizzata un'approfondita caratterizzazione della discarica di Brissogne mediante l'esecuzione di indagini di tipo geofisico, geotecnico, merceologico, con l'esecuzione di test di aerazione in sito e di analisi sul potere calorifico dei rifiuti abbancati, nell'ipotesi di procedere alla riqualificazione ambientale del sito in cui è ubicata la suddetta discarica;
Preso atto che da tali studi, a seguito delle valutazioni integrative, è emerso quanto segue:
- è confermata la possibilità di eseguire in condizioni ambientali controllate l'estrazione dei rifiuti dalla discarica di Brissogne;
- sono confermate le premesse dello scenario alternativo al Piano regionale di gestione dei rifiuti, basato su un termovalorizzatore che tratti sia i rifiuti freschi che i rifiuti estratti dalla discarica, ma rispetto alle valutazioni preliminari eseguite nello studio comparativo la quantità di rifiuto estraibile dalle discariche e da avviare alla valorizzazione passa dal 51,4% all'85,6%; ne consegue la possibilità di realizzare un termovalorizzatore da 38 MWt contro i 31 MWt stimati nelle prime valutazioni (circa 330 t/g contro 250 t/g complessivo di rifiuto);
- è ribadita la necessità di contenere gli impatti connessi con le discariche controllate regionali di Brissogne; l'azione di contenimento può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza obbligatoriamente attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
Preso atto che:
- i risultati dello Studio comparativo e degli studi di approfondimento sono stati illustrati alla III Commissione Consiliare permanente l'8 aprile 2009;
- in questi ultimi mesi anche l'ARPA Valle d'Aosta ha provveduto ad analizzare gli studi prodotti fornendo le proprie osservazioni, inviate all'Assessorato territorio e ambiente ed esposte alla III Commissione consiliare permanente nel corso di un'audizione il giorno 17 aprile 2009;
- nel documento, oltre a evidenziare la necessità di alcune precisazioni per una stima accurata della sostenibilità dei nuovi scenari, l'ARPA sottolinea l'importanza, riguardo alle valutazioni di impatto ambientale, di tenere conto della scala territoriale di influenza, distinguendo tra impatti di rilevanza globale e quelli di rilevanza locale, e considerando di conseguenza:
o le effettive condizioni di inserimento delle attività di gestione dei rifiuti nella realtà territoriale;
o lo stato dell'ambiente nell'area interessata;
- dalle osservazioni formulate dall'ARPA su scala locale, a differenza di quanto risulta su scala globale, gli impatti sulla tossicità umana conseguente allo scenario di trattamento dei rifiuti individuato nel Piano regionale vigente risulterebbero inferiori a quelli collegati allo scenario con termovalorizzatore;
- l'ARPA evidenzia inoltre l'importanza di valutare l'impatto ambientale derivante dall'accumulo degli inquinanti al suolo a seguito delle deposizioni con riferimento non solo alle soglie di contaminazione, ma anche in termini di aggravio percentuale specifico rispetto alla situazione ambientale preesistente, secondo le indicazioni delle linee guida della Valutazione di impatto ambientale (VIA) dell'Agenzia per la protezione ambientale e per i servizi tecnici (APAT);
- il settore dei rifiuti è oggetto di continue ricerche scientifiche a livello internazionale volte ad individuare tecnologie innovative, a contenuto impatto ambientale, orientate alla valorizzazione energetica dei rifiuti;
Considerato che tali tecnologie innovative possono essere analizzate come possibili alternative ai due scenari oggetto della valutazione comparativa iniziale, con particolare riferimento all'ipotesi di produzione del combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità dal ciclo dei rifiuti.
Ritenuto:
- alla luce degli studi comparativi svolti, dei risultati delle indagini sul fondo ambientale, delle osservazioni formulate da ARPA:
o che gli scenari di trattamento dei rifiuti posti a confronto nello studio di comparazione fanno propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti;
o che la bonifica attraverso "landfill mining" della discarica controllata di Brissogne possa essere al momento sospesa;
o opportuno procedere con la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un CdR di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un miglior impatto ambientale su scala locale;
- in considerazione dell'importanza di procedere con azioni concrete e breve termine, stante il problema di individuare entro il 2012 soluzioni che consentano di non conferire più il rifiuto tal quale in discarica, di avviare la realizzazione di un impianto sperimentale tecnologicamente innovativo, per il trattamento dei rifiuti con la produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di qualità eventualmente integrato da altre tecnologie innovative, fermo restando l'obiettivo di perseguire un ulteriore contenimento degli impatti sull'ambiente;
- importante realizzare la sperimentazione in modo tale che l'impianto innovativo possa però essere in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell'attuale rifiuto indifferenziato, in modo da differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;
- di procedere ad una valutazione dei risultati della sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall'avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento dei rifiuti indifferenziati prodotti in Regione;
- opportuno, parallelamente, in modo coordinato tra Regione ed Autorità di sotto Ambiti territoriali ottimali (sub-Ato):
o di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
o di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
o di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;
- di non procedere, quindi, al momento, alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l'azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
- opportuno avviare la prima fase di sperimentazione sul rifiuto fresco di un sistema innovativo i cui risultati consentiranno di poter procedere all'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti; tale sistema sarà individuato mediante un'indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità, da avviare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento;
Preso atto che il sistema sperimentale individuato potrà essere realizzato su scala semi-industriale, completo di tutte le componenti impiantistiche e di tutti i presidi di controllo e di sicurezza necessari e dovrà seguire l'iter autorizzativo ordinario;
Ritenuto:
- opportuno che dalla sperimentazione del sistema innovativo dovranno emergere tutte le informazioni ed i dati caratterizzanti l'impianto ed in particolare dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:
o la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
o la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc.);
o le superfici necessarie e l'ubicazione prevista dell'impianto;
o le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;
o i costi di investimento;
o la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell'impianto innovativo;
o i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
o i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR di qualità prodotto dal trattamento;
o le modalità gestionali;
o i costi gestionali;
- opportuno definire a tal fine un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere, da parte di ARPA, la realizzazione di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell'Osservatorio regionale dei rifiuti;
- opportuno stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un'area presso l'attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze.
- opportuno definire inoltre il percorso delle sperimentazioni distinto nelle seguenti fasi:
o individuazione della tecnologia da sperimentare;
o avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;
o definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;
o adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all'acquisizione della Valutazione ambientale strategica (VAS) sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;
o al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;
o avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l'acquisizione dell'Autorizzazione integrata ambientale;
Visto il parere favorevole rilasciato dal Direttore della Direzione ambiente, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla legittimità della presente deliberazione;
Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;
Delibera
1) di approvare i seguenti orientamenti per pervenire alla definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta finalizzati all'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con propria deliberazione n. 3188/XI del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti":
- di propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti tenuto conto delle risultanze dello Studio comparativo;
- di non procedere al momento alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l'azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;
- di avviare la sperimentazione di tecnologie innovative per la produzione di un combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell'impatto ambientale su scala regionale;
- di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;
2) di avviare la sperimentazione attraverso la realizzazione di un impianto tecnologicamente innovativo, ai fini della produzione di CdR di alta qualità caratterizzato da un basso livello di contaminanti, in grado di assicurare, in una prima fase di attuazione e osservazione, il trattamento di una frazione significativa dell'attuale indifferenziato, al fine di differire i tempi oggi prevedibili di esaurimento della discarica di Brissogne;
3) di individuare il sistema più innovativo mediante un'indagine tra le tecnologie di produzione di CdR di qualità;
4) di procedere ad una valutazione dei risultati di questa sperimentazione a seguito di verifica di funzionalità e sostenibilità del sistema, da attuarsi entro un anno dall'avviamento, prima di procedere al consolidamento del sistema in modo da permettere il trattamento di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti nella Regione;
5) di stabilire che, dalla sperimentazione del sistema innovativo, debbano emergere tutte le informazioni ed i dati caratterizzanti l'impianto e che, in particolare, dovranno essere prodotti una serie di documenti che descrivano come livello minimo:
- la modalità di esecuzione del sistema innovativo;
- la configurazione impiantistica prevista (opere civili, opere elettromeccaniche, presidi, ecc);
- le superfici necessarie e l'ubicazione prevista dell'impianto;
- le caratteristiche impiantistiche principali ed il bilancio energetico complessivo del trattamento;
- i costi di investimento;
- la modalità di gestione dei flussi di rifiuti oggetto di trattamento nell'impianto innovativo;
- i quantitativi e le modalità di smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi prodotti durante il trattamento;
- i flussi, i quantitativi e le modalità di utilizzo del CdR prodotto dal trattamento;
- le modalità gestionali;
- i costi gestionali;
6) di stabilire che venga definito un apposito protocollo di sperimentazione avvalendosi di una qualificata istituzione scientifica che, con il supporto degli organi regionali di controllo, dovrà seguire sistematicamente tutte le fasi di sperimentazione e certificare e validare i risultati della stessa nonché prevedere la realizzazione, da parte di ARPA, di un piano di monitoraggio del sistema di trattamento innovativo con il coinvolgimento dell'Osservatorio regionale dei rifiuti;
7) di stabilire che tale impianto venga localizzato, in accordo con la Società Valeco s.p.a. in un'area presso l'attuale centro regionale di trattamento RU ed assimilati di Brissogne o nelle immediate vicinanze;
8) di definire il percorso della sperimentazione distinto nelle seguenti fasi:
- individuazione della tecnologia da sperimentare;
- avvio della sperimentazione e analisi comparata dei risultati;
- definizione del nuovo scenario di trattamento dei rifiuti;
- adeguamento del Piano regionale dei rifiuti, sulla base dei risultati della sperimentazione aggiornato secondo le decisioni della Giunta e della III Commissione e contestuale avvio della procedura di consultazione finalizzata all'acquisizione della VAS sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti e acquisizione di un parere da parte del Consiglio permanente degli enti locali;
- al termine della fase di consultazione, approvazione del Consiglio dello scenario di trattamento dei rifiuti e del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti;
- avvio delle procedure tecnico-amministrative per la progettazione, la realizzazione e il successivo esercizio degli impianti di trattamento previsti dal nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ivi compresa l'acquisizione dell'Autorizzazione integrata ambientale.
Président - Nous sommes en discussion générale après le rapport qui a été fait de la part de l'Assesseur Zublena sur le point n° 22, j'ouvre la discussion générale. Je vous rappelle que sur cette proposition d'acte administratif ont été déposés trois amendements du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau et trois amendements de la part du groupe Partito Democratico.
La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Nell'illustrare la delibera ieri sera l'Assessore ha ripercorso gli avvenimenti dell'ultimo anno concernenti le problematiche legate ai rifiuti: dall'ormai famosa delibera del 20 marzo 2008 all'inversione di rotta del maggio di quest'anno, neanche un mese fa. Devo confessare che ho avuto l'impressione che non abbiamo visto lo stesso film... la delibera del 2008 indicava in modo preciso e inequivocabile qual era la strada e l'obiettivo...
Président - ... s'il vous plaît, il y a déjà des difficultés, si gentiment vous pouvez parler à voix basse, sinon c'est difficile de comprendre ce qu'il dit. Merci.
Bertin (VdAV-R) - ... come dicevo, la delibera indicava un percorso e un obiettivo preciso: l'obiettivo era l'inceneritore, l'unica soluzione possibile - si diceva - per risolvere i problemi dei rifiuti in Valle d'Aosta con un approccio da questo punto di vista quasi ideologico alla gestione dei rifiuti. In seguito la campagna elettorale, complici anche i problemi di Napoli, non faceva che confermare questa impressione. Diverse forze politiche, fra le quali la Fédération Autonomiste, ponevano nel loro programma l'inceneritore come segno di modernità della Valle d'Aosta, uno dei punti irrinunciabili, anche altre forze si ponevano in questa prospettiva.
Per quanto ci riguarda e ci riguardava, non abbiamo mai considerato che esistesse un solo modo per risolvere i problemi della gestione rifiuti in Valle d'Aosta, ma che certamente l'inceneritore era la soluzione peggiore da tutti i punti di vista: economico, ambientale, eccetera. Abbiamo preso atto pertanto con una certa soddisfazione che dopo un anno, con buon senso da questo punto di vista, si è cambiato di avviso e si è tornati ad una prospettiva leggermente più di buon senso. Ci rimangono però molte perplessità, soprattutto dovute alla mancanza di chiarezza e ad una certa indeterminatezza, che traspare anche da questa deliberazione, dovuta da una parte all'enfatizzazione della sperimentazione, che non sappiamo dove ci porterà; dall'altra parte, per quel che riguarda la discarica, non si capisce bene quali saranno poi gli sviluppi, per quanto riguarda l'impianto, da una parte il Presidente Rollandin parla di trattamento meccanico biologico, in seguito l'Assessore corregge il Presidente dicendo che è stato frainteso... e una serie di equivoci che non danno certamente quella chiarezza e quella trasparenza necessaria per un confronto. Riteniamo che un confronto, anche alla luce dell'insegnamento avuto dalla vicenda inceneritore, sia necessario per risolvere in modo condiviso questo problema della gestione dei rifiuti. Le premesse pertanto, visto questa indeterminatezza e questa poca chiarezza e trasparenza, non ci sono e ci lasciano alcune perplessità, che cercheremo di evidenziare in seguito con gli emendamenti. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Dispiace che, a causa di un'importante e concomitante riunione, il nostro collega, Consigliere Donzel, non possa oggi intervenire e colgo anche l'occasione per scusarne l'assenza. La sua competenza, la sua specifica preparazione avrebbero sicuramente arricchito il dibattito consiliare e avrebbero apportato elementi utili alla discussione, provo comunque io ad esprimere la valutazione del gruppo, ad argomentare o a cercare di argomentare le nostre ragioni. Ragioni, lo voglio dire, che sono frutto di un dibattito che si è aperto, che si è animato anche nel nostro partito e - lo voglio qui sottolineare, non succede spesso - è stata questa l'occasione per l'avvicinarsi alla politica di alcuni giovani, animati da quella volontà di costruire un mondo diverso, liberi da condizionamenti ideologici; quindi questo, secondo me, è un piccolo fatto positivo all'interno di un tema molto vasto. La prima ragione allora è quella di dire subito che questa deliberazione è un atto molto importante per il futuro della nostra regione, una deliberazione importante per due considerazioni: i contenuti ovviamente, ma anche il metodo. I contenuti perché la deliberazione traccia un percorso che ci convince, anche se ci sono perplessità non lievi, traccia un percorso su una materia che è già adesso e sarà sempre più strategica per il vivere quotidiano delle donne e degli uomini che vivono, lavorano e anche frequentano la nostra regione. Il metodo poi... di questo va dato atto in particolare al lavoro paziente ed intelligente di ascolto innanzitutto dell'Assessore Zublena, certo di concerto con il Presidente della Regione, perché questa deliberazione dimostra che anche nella definizione, nella costruzione di leggi, di regolamenti, di provvedimenti si possono ascoltare i "rumori" inizialmente e poi i suggerimenti, le preoccupazioni, ma anche la passione: quella passione vera e disinteressata della gente che ha animato il dibattito di questi mesi. Ecco, vedete, a mio parere, si può e si deve costruire il futuro con la lungimiranza di sentire, di confrontarsi con le ragioni degli altri e anche per questo la deliberazione è importante: perché segna anche un percorso, una traccia, un metodo dicevo prima. È fuori di dubbio che in Italia, nella nostra regione l'ambiente in senso lato è ancora ai margini del dibattito politico. Se mentre in Europa e negli Stati Uniti occupa le prime file del confronto politico, condiziona le grandi scelte sul futuro - sul futuro abbiamo visto in America interseca la discussione sulla crisi di struttura che sta vivendo l'economia globale -, da noi continua ad essere considerato un tema politicamente ed economicamente irrilevante, eppure la preoccupazione ambientale è tutt'altro che reazionaria, anzi è una delle grandi conquiste della modernità. Nasce mezzo secolo fa dall'intuizione che il progresso, lo stesso sviluppo economico devono mettere in conto la limitatezza delle risorse naturali e che il benessere dell'uomo è legato alla salute del suo habitat. La verità è che l'ambiente, molte volte nella discussione politica italiana e di conseguenza anche nella nostra piccola realtà rischia di venire sempre stritolato fra due opposti anacronismi: il conservatorismo di chi, in nome dell'ecologia, si batte contro tutte... dico tutte le scelte di innovazione, anche quelle scelte indispensabili proprio e innanzitutto per ridurre l'inquinamento e contrastare i mutamenti climatici e, dall'altra parte, la sponda opposta, l'arretratezza culturale di una classe dirigente politica che ancora guarda all'ambiente come ad un lusso, ad una preoccupazione da ricchi. Insomma lo sviluppo sostenibile è un interesse squisitamente umano, è un interesse prima di tutto sociale ed economico, di più: è l'anima di un grande mutamento globale già in atto, di una rivoluzione di una forza trainante di un vasto cambiamento economico e sociale. Le responsabilità del ritardo italiano nell'imboccare la strada della sostenibilità ricade, dicevo, in gran parte sulla politica, impegnarsi per superarla è un compito prioritario di tutti noi, delle forze politiche prima di tutto, delle associazioni e dei comitati e anche di questo Consiglio regionale, perché occuparsi dell'ambiente vuol anche dire co-responsabilità, pensare attivamente allo sviluppo futuro della Valle d'Aosta, che deve saper convivere con le risorse straordinarie che ha a disposizione e anzi deve saper inventare la strada o le strade per creare nuova ricchezza. Pensiamo solo al turismo, proprio grazie alla crescita di un'economia verde, come si suol dire... e alla produzione di rifiuti, il loro smaltimento... sono uno dei progetti di chi come noi vuole mettere l'ambiente al centro dell'agire della politica e dell'amministrazione della cosa pubblica. Da questo punto di vista, l'oggetto in discussione rappresenta un significativo passo in avanti. La politica - lo voglio ricordare, non succede spesso - è stata questa volta attenta e preoccupata nel contempo al confronto, al dibattito che sul tema dei rifiuti si è aperto in Valle d'Aosta e per questo mi pare giusto riconoscere che, oltre alla deliberazione in sé, ai contenuti della deliberazione in sé, oggi deve essere riconosciuto che i comitati, le associazioni, gli interessi e le ragioni dei cittadini possono, come in questo caso, essere risorsa preziosa per una pubblica amministrazione attenta alla cittadinanza attiva. Come Partito Democratico esprimiamo quindi soddisfazione per la decisione assunta dal Governo regionale, dalla sua maggioranza, di abbandonare il progetto di costruzione di un inceneritore in favore di una tecnologia di smaltimento dei rifiuti più innovativa ed attenta alla salute dei cittadini. Alcune volte riconsiderare scelte o decisioni non significa abdicare alla propria funzione di governo, non è vero che una vera politica decisionista significhi andare avanti sempre e a qualunque costo. Aprirsi al confronto senza pregiudizi o preconcetti e senza scontri ideologici vuol dire usare l'intelligenza e il buon senso per costruire insieme la migliore strategia possibile per risolvere un problema reale qual è quello dello smaltimento dei rifiuti. La Valle d'Aosta con le sue piccole dimensioni, con la sua ricca, importante, robusta articolazione in Comuni e Comunità montane, con la sua disponibilità anche di risorse finanziarie potrebbe forse, togliamo il forse, fare di più e meglio nella raccolta differenziata, nel recupero di materia, nel riutilizzo. Ecco il senso di un nostro emendamento: scegliere come prioritaria anche politicamente non solo come un ordine di priorità la raccolta, la riduzione e non invece la valorizzazione energetica. Un emendamento tutto politico, capace di segnare anche culturalmente, perché abbiamo bisogno di questo oggi: segnare culturalmente un cambio di rotta, un cambio di rotta culturale nella politica, ma anche negli usi quotidiani della gente comune.
La deliberazione oggetto della nostra attenzione ci offre la possibilità di un orizzonte nuovo, la strada è stata imboccata, ora occorre discutere ancora insieme per chiarire le incognite, i dubbi, le perplessità che ha avanzato prima il Consigliere Bertin, che ancora rimangono su alcune questioni: la riduzione dei rifiuti, la tariffa al posto della tassa, l'impianto di pre-trattamento di cui non abbiamo chiari gli orizzonti e poi i "rumori" di sottofondo sul teleriscaldamento. Non voglio fare della dietrologia, osservo che i passi in avanti si fanno nella chiarezza dei dati, delle valutazioni, ossia il metodo di lavoro più volte sollecitato proprio in questi mesi dal Partito Democratico. Noi vogliamo verificare nei fatti le intenzioni espresse e per questo abbiamo presentato anche degli emendamenti, per questo ci impegniamo a lavorare in tale direzione e vogliamo partecipare per trasformare la Valle d'Aosta - lo ha detto recentemente il Presidente Rollandin - in un laboratorio alpino sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico in grado di sviluppare un modello esportabile e applicabile in altre realtà simili alla nostra. Noi ci crediamo. Grazie.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Sì, l'argomento merita alcune considerazioni, perché è un argomento con una sua urgenza che rischia di scadere in emergenza anche per la Valle d'Aosta, di conseguenza merita delle risposte innanzitutto di carattere politico. Partiamo un attimo da una considerazione più ampia, da una considerazione europea, visto che noi colleghi Commissari della III Commissione abbiamo avuto l'opportunità di partecipare ad un importante simposio a Venezia qualche mese fa che ci è servito per avere una panoramica, uno scenario un poco più ampio anche rispetto ai confini italiani di quello che sta accadendo altrove, di come il problema viene trattato e gestito in altre parti del nostro continente, della nostra Europa. Abbiamo visto che c'è un'Europa a più velocità, come d'altronde lo è anche l'Italia, un'Europa più progredita che guarda avanti, che ha compreso che i rifiuti sono sì un problema, ma possono essere anche una risorsa; di conseguenza, ha fatto di questi concetti un modello da adottare e da utilizzare attraverso i sistemi più innovativi. Vi è poi un'Europa un po' più retrograda che, complici anche forse livelli di sviluppo inferiori, anzi sicuramente, ancora si adegua e ricerca la soluzione nella classica discarica, ovvero nel mettere i rifiuti sotto terra o, come si faceva nel Medioevo, nascondiamo sotto terra, la coltre terrosa serve perlomeno a nascondere agli occhi lo scempio degli scarti della nostra vita quotidiana. Noi crediamo sia il modello più avanzato al quale dobbiamo guardare e traguardare per trovare delle soluzioni, e, guarda caso, nei modelli più avanzati si utilizzano i termovalorizzatori, ovvero i rifiuti vengono bruciati.
Adesso penso che nessuno debba avere un approccio ideologico nei confronti di questo problema, già sentire parlare qualche collega quando parla di inceneritore... "inceneritore" è un termine che poteva andare bene 30 anni fa, dove effettivamente si buttavano in una caldaia dei rifiuti, questa caldaia fumosa gettava in atmosfera dei fumi estremamente tossici che nocevano soprattutto alla salute umana e degli animali e ovviamente inquinavano anche l'ambiente, aria, suolo e acqua circostanti. Questo era trenta anni fa, ce n'era uno anche a Châtillon, se voi percorrete la strada della Valtournenche - adesso hanno tolto la ciminiera -, c'era lì un piccolo edificio che giaceva e che giace ancora sulla scarpata del torrente Marmore e si bruciavano i rifiuti della comunità, poi ci si è resi conto che le diossine che andavano in aria forse non erano così benefiche per la comunità che risiede nelle aree circostanti. Quelli erano gli inceneritori, oggi, se vogliamo evitare approcci ideologici, si chiamano termovalorizzatori, perché valorizzano la combustione dei rifiuti. Le Regioni più all'avanguardia d'Italia e d'Europa - e posso citare anche Regioni governate dal Centro-Sinistra, ad esempio l'Emilia Romagna, che conosco abbastanza bene visto che delle parentele in quella zona - sono tutte dotate di termovalorizzatori perché hanno capito. Visto che noi guardiamo sovente a queste Regioni i cui modelli sociali di qualità della vita, di vivibilità ci piacerebbe importarli anche nella nostra regione... non dico: guardiamo le Regioni di Centro-Destra, non guardiamo la Lombardia che ha uno dei termovalorizzatori più all'avanguardia del mondo, quello di Brescia, nei primi cinque del mondo, non guardiamo al Centro-Destra, guardiamo al Centro-Sinistra, guardiamo a Bologna ad esempio, lì c'è un termovalorizzatore che permette di inserirsi in un ciclo integrato di gestione e trattamento dei rifiuti e quindi di smaltire una congrua parte di quei rifiuti che la cittadinanza locale produce. Qui non voglio sembrare il sostenitore accanito di un termovalorizzatore, però dobbiamo avere una consapevolezza - e penso sia ormai diffusa -: il fuoco, chiamatelo inceneritore se preferite, chiamatelo termovalorizzatore, chiamatelo THOR, è l'elemento fondamentale per distruggere la produzione di rifiuti anche in Valle d'Aosta. È naturale che questa combustione oggi nel 2009 deve essere una combustione sicura e protetta, non possiamo permetterci di gettare nell'aria, nell'atmosfera, nell'ambiente circostante, a nocumento della salute umana in primis, delle sostanze che siano altamente dannose o tossiche. Su questo c'è la consapevolezza di 35 persone qui dentro, non ho trovato in Commissione o in Consiglio, ma parlo soprattutto della Commissione, delle obiezioni su questo principio, perché tutti quanti ci teniamo alla nostra salute e al nostro ambiente e tutti quanti ci teniamo che l'emergenza rifiuti, o urgenza se non vogliamo già essere in quel gradino più grave, sia in qualche maniera risolta. La Valle d'Aosta è in una fase di emergenza, tre lotti della discarica sono ormai saturi, ne rimane un quarto ancora da organizzare, perché non è dall'oggi al domani con uno schiocco di dita che la questione magicamente si risolva anche in termini di disponibilità dei terreni, la discarica sappiamo essere - e questo la direttiva europea, ricordata anche dall'Assessore Zublena, ce lo rammenta nitidamente - l'ultimo dei tasselli nel ciclo di smaltimento dei rifiuti. L'Europa ci dice: "la discarica è l'ultimo", lì si mettono proprio i residui che diversamente non si possono trattare e ormai costituiscono prodotti già di trattamenti precedenti, ma nelle fasi intermedie - dalla prima, dalla riduzione della produzione dei rifiuti ad arrivare al riciclaggio, alla termovalorizzazione - bisogna organizzarsi. Oggi come oggi, la Valle d'Aosta non può più fare a meno di una scelta, non può esimersi dal compierne una e la scelta deve essere politica.
Abbiamo fatto una serie di passaggi in questi ultimi anni: da una deliberazione adottata con mozione nel 2005 da un Consiglio precedente, ma non solo perché era un Consiglio precedente dobbiamo rinnegare o disconoscere, perché quel Consiglio era composto comunque da persone consapevoli e che hanno messo il loro intelletto e il loro studio per capire cos'era meglio per la nostra Comunità, quindi è una mozione che ha segnato un passo. Con quella mozione si chiedeva di verificare la possibilità di realizzare in Valle d'Aosta un termovalorizzatore per il trattamento dei rifiuti, eccetera. Nel 2007 tutti gli studi di approfondimento che da lì si sono innescati, due anni dopo, sono arrivati a certi risultati che sono stati presentati alla III Commissione, sono passati intanto altri due anni e tutti quanti abbiamo avuto l'opportunità di verificare quali sono queste risultanze. Anche lì in Commissione abbiamo avuto la grande fortuna di sentire degli esperti, da noi già sentiti a Venezia, che ci hanno illuminato su degli aspetti tecnici o scientifici che noi non possiamo possedere, perché non siamo dei tuttologi. Siamo nel 2008 con un cambio di guardia al Governo regionale, con un Assessore che ha una competenza specifica, arriva dall'ARPA, e che adesso ha le redini di questo dicastero e, di conseguenza, ha un onere ancora più marcato di darci una risposta. Qual è la risposta che ci viene proposta oggi? La risposta che ci viene proposta oggi è questo documento, è senz'altro un documento sul quale non abbiamo particolari riserve o obiezioni, è un documento che in linea di massima è condivisibile, lo abbiamo detto in Commissione - salvo alcune considerazioni che adesso le presenterò Assessore Zublena -, però è un documento che evidenzia la timidezza, la difficoltà con la quale questa Regione deve o dovrebbe affrontare un problema che è serio, di cui ancora non si vuole ancora sottolineare la serietà: non sto parlando di gravità, sto parlando di serietà. È un problema serio, perché comunque non siamo in una situazione campana o siciliana, quelli sono modelli non da esportare, da dimenticare, da correggere! Il termovalorizzatore di Acerra, piaccia o non piaccia, ha dato una risposta se vogliamo temporanea e parziale, ma anche lì non si poteva sommergere una città come Napoli o la zona circostante della Campania di rifiuti con uno scempio anche in termini di immagine per tutta l'Italia! Eravamo esposti al pubblico ludibrio in tutti gli Stati del mondo, facciamo parte del G8 e siamo sommersi dai rifiuti: una vergogna nazionale e internazionale! Nemmeno dobbiamo prendere ad esempio inceneritori tipo quello di Maglie che non più tardi di 15 giorni fa è assurto agli onori della cronaca per la sua grande capacità di dissipare nell'aria tutti i veleni di cui parlavo prima. Dobbiamo allora guardare alle Regioni avanzate, vogliamo prendere ad esempio Vienna, capitale europea indicata a modello, la città più vivibile d'Europa? Ha un termovalorizzatore nel centro della città, Vienna come Montecarlo. Non penso che gli Austriaci siano delle persone insensibili nei confronti dell'ambiente, penso che direi un'eresia se dicessi: "gli Austriaci non hanno cura del proprio ambiente". Voi mi direste: "sei pazzo a dire queste cose", anzi gli Austriaci sono forse uno dei modelli più esemplari di come sono capaci a tutelare l'ambiente e, guarda caso, in questa classifica delle capitali europee e delle città europee Vienna è in testa, ha questa grossa caldaia all'interno della sua "pancia" che brucia i rifiuti della popolazione viennese. Non penso allora che siano degli sprovveduti visto che è una trentina di anni che ormai hanno sperimentato questo modello! Guardiamo a questi modelli, ma non con timidezza, Assessore, perché leggevo qua la vostra proposta di delibera come Giunta, ho contato in 19 punti compare il termine "sperimentazione", "sperimentale", "sperimentare" come verbo; questo è l'approccio timido e indeciso di una persona che non ha proprio le idee chiare. Se il THOR, che comunque utilizza il principio del fuoco, con buona pace del Comitato rifiuti zero, per incenerire la parte di rifiuti pre-trattati ed è stato anche certificato dal CNR, credo che la parola "sperimentare" possa essere utilizzata sì, ma con una certa prudenza...
(interruzione del Presidente della regione, fuori microfono)
... ma se viene addirittura associato ad un sistema di teleriscaldamento! Comunque prepara una sostanza che dovrà essere bruciata, quindi è quella la via che si vuole percorrere. Di conseguenza credo che la sperimentazione vada bene, ma non fondiamo una delibera sulla sperimentazione, sembra quasi che non abbiamo le idee chiare in materia, che, nonostante gli studi e gli approfondimenti effettuati, siamo lì che tentenniamo e manca il coraggio della scelta. È il THOR la scelta giusta? Questo sistema innovativo? Non lo so. È emerso in Commissione, anche lì c'è ancora una sorta di incertezza, potrebbe essere quello, ma sta di fatto che una scelta va compiuta e da questa delibera non si evince chiaramente qual è la scelta. Si abbandona in un certo senso la strada del termovalorizzatore per comodità di rapporti diplomatici con comitati, se vogliamo con fazioni politiche che ovviamente hanno approcci diversi, di conseguenza si cerca di mitigare il problema. Il problema va affrontato di petto, Assessore, i problemi si affrontano di petto! Lei con noi ha fatto anche dei sopralluoghi presso termovalorizzatori, presso centri di trattamento speciale di rifiuti umidi; faremo -immagino - anche dei sopralluoghi per vedere dove questo sistema THOR sta funzionando, anche per avere l'ennesima informazione anche necessaria sul sistema che si intende utilizzare, ma sta di fatto che emerge questa paura di decidere e questa è la prima considerazione.
Seconda considerazione: qui si vuole incentrare la delibera con particolare riferimento al sistema di trattamento finale dei rifiuti, ma ci sono altri aspetti che non possono essere disconosciuti, un altro è questo: la raccolta differenziata. Oggi la filosofia imperante è quella della raccolta differenziata spinta, anche qui guardiamo a modelli di Comuni, di Province o comunque di aree geografiche dove la raccolta differenziata viene spinta addirittura al 70-80 percento. Prendiamo con beneficio di inventario questi dati, ammesso e concesso che si arrivi effettivamente a tali livelli, mi sembra veramente esagerato! Primo: a partire da un'educazione e da una mentalità familiare che direi estremamente rigorosa, perché arrivare a 70-80 percento di raccolta differenziata vuol dire già essere dei fenomeni solo in casa, a staccare l'etichetta cartacea dalla bottiglia di plastica, magari a separare il tappo di alluminio che chiude la bottiglia...
(interruzione del Consigliere Rigo, fuori microfono)
... però dico bisogna essere in tanti a fare queste cose tutti i giorni, Consigliere Rigo, per arrivare a 70-80 percento. Qua leggo che l'Assessore comunale Donzel comunica che siamo al 50 percento ad Aosta, dico: che fenomeni gli Aostani, veramente, già bravi ad arrivare a questi livelli, ammesso e concesso che siano dati credibili. Il problema è questo: che si sta differenziando sempre di più con due paradossi, il primo è che i consorzi che provvedono al riciclaggio di questi prodotti che vengono selezionati non riconoscono più quel vantaggio economico ai conferitori, perché il mercato si sta saturando e non so quanta convenienza possiamo prevedere da oggi a domani e dopo domani nella selezione e nel conferimento di plastiche, cartoni, alluminio, perché stanno cercando prodotti sempre più di alta qualità, ovvero se non sono selezionati rigidamente e con qualità, con cura, li scartano e nemmeno più li pagano e i bilanci che ci hanno fatto vedere quando siamo andati a visitare la discarica di Brissogne da parte dei tecnici ce lo hanno evidenziato e questo è il primo paradosso.
Il secondo paradosso, ancora più grave, è che, nonostante la raccolta sempre più spinta, i cittadini pagano le tasse sempre più elevate; questo non si può disconoscere! Non è uno scherzo, perché se io cittadino differenzio e pago di più, non sono incentivato a differenziare, sono incentivato a fregarmene! Pago di più, ma quel più che mi fai pagare come ente locale, faccio meno fatica a buttare nello stesso sacchetto!
La politica tariffaria - Assessore, questo è un altro problema che le voglio sottolineare - non può essere completamente slegata dal sistema finale di trattamento dei rifiuti, perché se si metterà in piedi un discorso di pre-selezione con il THOR e di combustione cogenerata con il teleriscaldamento o con l'industria siderurgica, lì sarà più comodo e meno caro bruciare, piuttosto che differenziare. Sarà più comodo buttarci dentro anche plastiche, cartoni, che ovviamente sarà tutto filtrato a livello di emissioni, che non differenziare, perché alla fine sono investimenti e costi di esercizio che ricadono sulla collettività e chi li paga se non i cittadini? A maggior ragione se dal sistema della tassa, della TARSU, si entrerà nel sistema della tariffa, dove tutti i costi di esercizio e di investimento devono essere ammortizzati. Ecco che qui è importante avere il panorama completo del problema, non affrontarlo in maniera parziale, ma soprattutto affrontarlo con decisione e chiarezza, perché sul tavolo tutte queste problematiche... ma lei Assessore lo sappiamo che ce le ha in testa e anche presenti sulla scrivania... vanno sintetizzate e devono confluire in una decisione chiara, ma soprattutto rapida, perché dal 2005 che ho citato al 2007, oggi siamo nel 2009, altri 4 anni sono nel frattempo trascorsi e di decisioni chiare non ce ne sono state. Lei ieri ha detto: "abbiamo avviato l'Osservatorio", sì lo abbiamo avviato, ma lo prevedeva già una legge precedente. L'Osservatorio è stato costituito, si possono fare tante chiacchiere anche lì importanti, però le chiacchiere alla fine devono approdare in decisioni. Anche la politica tariffaria necessita di una sterzata, di un coordinamento, perché oggi è organizzata su base sub-Ato, i famosi sub-Ato: ambito territoriale ottimale della Valle d'Aosta, i sub-Ato sono sostanzialmente le Comunità montane e il Comune di Aosta, che dovrebbero anzitutto affrontare la raccolta in maniera omogenea e sappiamo che non è facile vista l'orografia accidentata del nostro territorio, perché andare a raccogliere i rifiuti sulla Saint-Jacques è più difficile che non raccoglierli a Verrès e anche i costi sono differenti. Secondo: è una contraddizione che io, cittadino di Châtillon, debba pagare una tassa più elevata, perché magari i miei vicini di Saint-Vincent sono un poco più pigri nella raccolta differenziata; di conseguenza, la loro scarsa propensione o attenzione all'ambiente debba gravare sui cittadini dei comuni circostanti. Questi sono problemi anzitutto attuali, perché il sistema è assolutamente disomogeneo, anche se c'è una legge sul sistema regionale dei rifiuti, è sperequato e anche questo aspetto necessita delle risposte politiche o almeno delle correzioni di rotta che finora non ci sono state. Se lei fa un giro, i cittadini più che sulla valorizzazione dei rifiuti o sulla non valorizzazione guardano a quanto costa e aumenta lo smaltimento dei rifiuti o quanto perlomeno rimane fermo, se non diminuisce... è questa più la sensibilità che avvertono i cittadini! Questo non vuol dire trascurare salute e ambiente, perché è il principio cardine che noi mettiamo davanti a tutto, però Assessore la vostra delibera va in un senso indubbiamente condivisibile e per questo non abbiamo problemi a condividerla, ma dimostra la debolezza di una Giunta, in particolare sua, nonostante le competenze spiccate che lei ha, nell'affrontare di petto un problema che oggi non può più essere rimandato per le ragioni che ho detto, altrimenti entriamo nell'emergenza e secondo non può trascurare aspetti come quelli che le ho citato, tipo la politica tariffaria o la differenziazione dei rifiuti, che sono complementari e estremamente importanti in questo discorso complessivo.
Président - La parole au Conseiller Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Qualche considerazione ulteriore rispetto a quelle già svolte dal collega Bertin poco fa. Non siamo soli ad affrontare questo genere di tematiche, siamo comunque fra coloro che lo fanno in un contesto più difficile e più impegnativo dal punto di vista dell'ecosistema nel quale viviamo e in qualche modo questa vicenda dello smaltimento e del trattamento finale della gestione dei rifiuti ha preso dei caratteri emblematici e segna anche, come ho già avuto modo di dire qualche tempo fa, una svolta nel modo di affrontare questioni di grande rilevanza politica in questa nostra regione. Questa però è una questione nella quale dobbiamo associare conoscenze e in qualche modo usciamo tutti rafforzati dal punto di vista della conoscenza tecnica di cosa avviene dopo che abbiamo scartato qualcosa nelle nostre abitazioni o nei nostri cicli di produzione, siamo stati confrontati e siamo costantemente a misurarci con problematiche che sono di tipo fisico, chimico, biologico, che richiedono una serietà di approccio che va oltre quella di una politica semplicemente chiacchierata o anche, come è stato già a volte ricordato, di semplice schieramento ideologico. In particolare questa vicenda ha segnato credo anche una svolta culturale per la nostra Comunità e ci indica l'impossibilità ormai di decidere senza fare i conti con l'altro grande soggetto, con il soggetto principale della democrazia: la popolazione, la Comunità. A noi colpisce il fatto... lo abbiamo segnalato quando si è discusso poche settimane fa della petizione presentata da 3.000 cittadini valdostani... che chiedeva la rivisitazione delle decisioni assunte in questa materia... a noi colpisce tale volontà di non rendere il giusto merito a chi comunque mettendo del proprio in termini di tempo, di conoscenza, di approfondimento, di diffusione di sensibilità si impegna e non da oggi a che queste scelte siano assunte in senso consapevole e con molta precauzione. Credo che il termine sia quanto mai appropriato, perché noi su questo terreno dobbiamo muoverci con precauzione, non dobbiamo cadere vittima dell'immobilismo, dell'indecisionismo, ma al tempo stesso non dobbiamo nemmeno cadere nell'errore di considerare le scelte fatte come assolutamente giuste, come assolutamente definitive, perché gli sviluppi della scienza, della conoscenza ci portano ad una correzione continua di rotta e di questo dobbiamo essere consapevoli. Anche il passo che si fa oggi, per quanto importante e significativo e noi ne vorremmo sottolineare alcuni aspetti particolarmente importanti, non ha un carattere di definitività. Noi non ci lasceremo dietro le spalle una decisione acquisita à tout jamais, non avremo chiuso la partita definitivamente, riteniamo che vi siano ancora ampi margini di correzione di rotta nel corso del prossimo futuro anche per migliorare e per affinare delle decisioni che sono state prese ed eventualmente per correggerne alcune sulle quali sembra che ci stiamo indirizzando, ma per le quali ripeto sarebbe opportuno che vi fosse un doveroso approfondimento.
Veniamo ai risultati positivi e rendiamo merito anche noi ad un'attenzione sul piano tecnico e sul piano dell'interlocuzione che è stata fatta in particolare dall'Assessore Zublena. Abbiamo apprezzato la disponibilità al confronto, ad un esame sempre attento delle problematiche, non disconosciamo, anzi apprezziamo la competenza tecnica con la quale si è mossa e anche la disponibilità al confronto. È anche grazie a questo che si è giunti alla decisione di chiudere la partita rispetto alla realizzazione del termovalorizzatore, così come era stato deciso nel 2008, come sembrava ineluttabile e ineludibile ancora poche settimane e pochissimi mesi or sono. C'è ancora in quest'aula chi ritiene tale soluzione una soluzione ottimale, sono rispettabili i punti di vista anche se molto diversi, in questo caso molto distanti dal nostro, noi pensiamo che la realizzazione del termovalorizzatore a griglia in particolare fosse una scelta ormai già superata nei tempi e nelle tecnologie, che fosse sicuramente da scartare. In particolare - e anche direi in aggiunta - ci rallegriamo molto del fatto che si sia messa la parola fine al recupero della discarica, questione sulla quale ritorneremo al momento della discussione degli emendamenti, lascia noi perplessi l'insistenza sul concetto delle parole "al momento". Ogni decisione amministrativa che assumiamo ha un carattere temporaneo. Nella giornata di ieri, colleghi, abbiamo "buttato all'aria" un sistema che sembrava ormai destinato alla perennità, tanto era il tema... i gettoni del Casinò de la Vallée sono diventati gettoni di lavanderia, perché si è deciso di colpo che li poteva fare direttamente il Casinò, anche quella era una decisione sulla quale avremmo dovuto scrivere già negli anni '40: "al momento", ma "al momento" non ha significato. Quando si dice "al momento" a ogni piè sospinto, a ogni parola... alla pagina 4: "la bonifica... della discarica controllata... possa essere al momento sospesa...", di non procedere quindi al momento alle operazioni di smantellamento della discarica; a pagina 5 nel deliberato: "di non procedere al momento alle operazioni di smantellamento...", al di là di dimostrare che si usa molto la tecnica del copia e incolla nel fare le deliberazioni, dimostra una chiara oscillazione, una forte sensazione di incertezza. Noi naturalmente siamo consapevoli che ci sarà forse nel tempo una necessità - e potremmo anche auspicarlo direttamente e subito - di una bonifica della discarica, ma non ci sembrano essere oggi i presupposti di natura tecnica e quelle condizioni di precauzione che dovrebbero presiedere ad un'operazione di tale natura. Questi "al momento" quindi sottolineano una condizione che il poeta definirebbe come "si sta come d'autunno sugli alberi le foglie", siamo incerti sull'esistenza di questa opportunità. Noi siamo più decisi nell'escluderne oggi questa effettuazione attraverso le pratiche che erano state immaginate, in particolare attraverso la termovalorizzazione di questa montagna di rifiuti. Ciò che accanto ai risultati positivi dobbiamo segnalare come preoccupazione perdurante ed è doveroso che mettiamo in avanti in quest'aula... nel momento in cui discutiamo una questione di questo valore le nostre preoccupazioni sono questi elementi: il primo è la riduzione dei rifiuti e la raccolta differenziata, può sembrare un aspetto semplicemente formale un'inversione dell'ordine dei fattori, l'Assessore Zublena è persona intelligente e capisce perfettamente cosa vuol dire riportare al primo posto, come fanno le forze di opposizione di questo lato dell'aula, le preoccupazioni di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata. Vuol dire mettere il giusto ordine dei fattori e dirci che riteniamo prioritario produrre meno rifiuti ed effettuare una raccolta differenziata più spinta. In sostanza non perché si produrrà - così ipotizza il Governo regionale - del combustibile da rifiuti buttiamo dentro tutto quello che riusciamo a raccogliere, ma buttiamo comunque dentro solo ed esclusivamente quella parte minima incomprimibile che si potrà ottenere dopo un'opportuna riduzione dei rifiuti e dopo l'effettuazione di una raccolta differenziata. Su questo sono stati fatti dei passi avanti notevoli in questa regione, non dobbiamo disincentivare, non dobbiamo dare il senso che, avendo risolto in qualche modo e chiuso il ciclo dei rifiuti, possiamo "abbassare la guardia" e soprattutto sul tema della riduzione dei rifiuti credo che si potrebbe fare molto, orientando maggiormente la ricerca e anche le indicazioni produttive, costringendo chi distribuisce e commercializza determinati prodotti a ridurre le dimensioni, a ridurre la natura degli imballaggi e di far sì che in discarica giunga molta minor materia prima.
Il secondo aspetto che ci preme sottolineare è il fatto che non è indispensabile a nostro modo di vedere che l'eventuale prodotto finale di questo processo, di questo combustibile da rifiuto di qualità, sul quale ritorno fra un momento, sia comunque utilizzato e utilizzabile in Valle. Per noi questo è un aspetto sul quale non è opportuno che si chiuda ancora il ciclo e la decisione, ma riteniamo utile che si tenga aperta una possibilità all'utilizzo di questo eventuale sottoprodotto. Ritornerò fra un attimo sulla natura di questo sottoprodotto, perché mi pare che non sia inutile dirsi qualcosa in termine tecnico su questo combustibile da rifiuto di qualità, perché detto così è una cosa che sembra straordinariamente interessante, pulita e piacevole anche da tenere nelle proprie abitazioni domestiche, non è esattamente così. È una produzione, un derivato che va comunque discusso e affrontato in termini molto, molto laici direi e non da entusiasmo ecologista. L'altro aspetto che ci preme evidenziare è la necessità a breve di tornare sulla legge regionale in materia e di introdurvi alcune modificazioni che consentano l'eventuale trasferimento di questi sottoprodotti fuori dalla Valle d'Aosta. Siamo su un versante ulteriore sul quale lavoreremo nei prossimi mesi, sui quali porteremo all'attenzione del Consiglio regionale delle proposte e delle indicazioni che potrebbero andare e probabilmente andranno in una direzione leggermente diversa da quella che è stata già individuata dalla Giunta regionale. Perché colleghi oggi discutiamo, è vero, di questa deliberazione, ma essa dovrebbe essere letta con un'altra deliberazione che è stata adottata dal Governo regionale il 29 maggio 2009: mi riferisco all'incarico di collaborazione tecnica con una professionista incaricata dell'individuazione delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pre-trattamento finalizzati alla produzione di CdR ai sensi del capo I della legge regionale n. 18/1998. Stiamo parlando di una deliberazione che mette i binari concreti all'attuazione di questo deliberato di principio e comunque di indirizzo generale che stiamo discutendo. L'incarico in questione ha come obiettivo l'individuazione delle migliori tecnologie innovative: stiamo parlando di tecnologie che dovrebbero essere e che saranno sicuramente di avanguardia per la realizzazione di impianti di pre-trattamento, il che ci dimostra che non abbiamo ancora la certezza sulla tipologia dell'impianto di trattamento, che va a tutto onore della serietà della delibera, finalizzato però alla produzione di combustibile da rifiuto di qualità ad oggi esistente. Ora, questa è la decisione in sostanza che viene assunta: si orienta con certezza già il Consiglio Valle e la Giunta prepara i "binari" per questa attuazione successiva, per la produzione di questo combustibile da rifiuto. La decisione non mi pare sia molto lontana, perché se non capisco male dal disciplinare con il quale è stato incaricato il tecnico in questione, il supporto tecnico all'Assessorato per l'individuazione delle migliori tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di pre-trattamento ad oggi esistenti, 30 giorni dall'incarico... Caspita! La tempistica lunga alla quale si riferiva poco fa il collega Tibaldi credo sia ampiamente superata da un'accelerazione molto rapida: in 30 giorni si decide qual è la migliore tecnologia innovativa. Noi siamo sempre favorevoli alla rapidità, ma non vorrei che la rapidità fosse dovuta al fatto che la decisione è già stata assunta e che si tratta soltanto di confezionare un attimo il pacchetto. Mentre per l'assistenza all'avvio della sperimentazione della tecnologia individuata sono già individuati gli 11 mesi successivi, ma non stiamo a disquisire di settimane o di mesi, il senso è questo: è già stata presa la decisione, sappiamo già cosa si farà, oppure no? Perché in un caso sarebbe meglio poter guardare dentro il pacchetto, nell'altro invece siamo disponibili e saremo sempre disponibili al confronto concreto. Perché quello che diventa il punto di arrivo di questa operazione, poste le questioni positive sulle quali abbiamo convenuto, è che si produrranno dei Cdr-Q, ossia delle ecoballe che sono esse stesse dei rifiuti, sono dei rifiuti speciali.
Il problema è duplice: da un lato, chi utilizza e dove viene utilizzato questo combustibile da rifiuti e qui l'indicazione mi pare sia già stata assunta: l'orientamento è che ci si avvii all'utilizzo in Valle d'Aosta di questo combustibile da rifiuto per il teleriscaldamento della città di Aosta. Cosa darà questo in termini qualitativi sulla salute, sull'impatto esterno, perché comunque l'impatto è un dato oggettivo, è un dato ineludibile sempre esistente, non lo sappiamo ancora. Ciò che sappiamo peraltro è che su tale questione dell'utilizzo del combustibile da rifiuto e anche del combustibile da rifiuti di qualità siamo in una situazione abbastanza delicata sotto il profilo normativo, perché l'Italia è già stata condannata e non molto tempo fa, era appena la fine del 2008, per mancata attuazione della disciplina in materia di rifiuti proprio perché ha sottratto il combustibile da rifiuti di qualità elevata, proprio questo CdR-Q, dall'ambito di applicazione della legislazione sui rifiuti. Ora, riguardo al combustibile da rifiuti di qualità, l'operazione di trattamento dei rifiuti solidi urbani per ottenere combustibile si concretizza come una mera selezione e mescolanza di rifiuti, ossia è un trattamento, è un rimescolamento dei rifiuti, dunque non può essere considerato un processo di fabbricazione di prodotto, l'Italia in questo momento la sta considerando come una produzione di combustibile. Un'operazione di recupero è tale invece e può dirsi conclusa solo se il materiale possiede caratteristiche di materia prima utilizzabile nelle stesse condizioni di precauzione rispetto all'ambiente e ciò non vale, dice la Corte di giustizia europea, per il CdR-Q.
Stiamo parlando al momento di questioni di grande complessità e confesso una necessità di ulteriore approfondimento di questo tema. È stata messa sul tavolo una soluzione alternativa, sicuramente migliorativa rispetto a quella precedente, ma non sappiamo al momento se definitivamente la migliore allo stato attuale della conoscenza, oppure no. Queste sono delle preoccupazioni di natura tecnica, che ci fanno dare una conclusione politica a questo ragionamento. La conclusione politica è questa: la partita per noi non è chiusa, lo espliciteremo meglio attraverso gli emendamenti che sono stati presentati; non è chiusa, non c'è nella parola magica o nella formula magica CdR-Q (combustibile da rifiuti di qualità) per noi una soluzione definitiva ed assoluta. Intendiamo scendere nel merito di queste decisioni, non vogliamo che si chiuda senza che vi sia da parte nostra - e quando dico "da parte nostra" non intendo di questa parte politica, intendo da parte della Comunità valdostana tutta intera - la conoscenza dei dati e la possibilità di poter partecipare ad una discussione sulla decisione definitiva. Crediamo che vada quindi mantenuto aperto quello che in realtà non c'è stato e non se ne dà atto sicuramente nella delibera che si va a discutere e sulla quale voteremo fra poco, ossia un percorso condiviso e partecipato. Ci sono stati momenti di ascolto, ci sono stati momenti di interlocuzione anche abbastanza aspra in qualche passaggio, ma riteniamo che si debba ancora proseguire sulla via della condivisione per perfezionare le scelte che saranno fatte e alla conoscenza delle risultanze degli ulteriori studi naturalmente subordineremo la nostra piena adesione agli orientamenti che saranno da assumere da parte della Regione.
Président - La parole au Conseiller Comé.
Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Certamente la pressione crescente sulle risorse naturali e il progressivo aumento della produzione dei rifiuti rappresentano per le società odierne una delle sfide vitali. La produzione dei rifiuti urbani e industriali è in un periodo di aumento impressionante, con tassi di crescita di 4-5 volte negli ultimi decenni; questo impone sempre più una politica che sappia declinare regole e norme al fine di regolare la gestione dei rifiuti. Prima il collega Tibaldi sottolineava come al simposio di Venezia vi fosse stata presentata la situazione a livello europeo, tant'è vero che attualmente il 47 percento dei rifiuti urbani prodotti nell'Unione europea vengono smaltiti in discarica, il 20 percento viene incenerito e il 33 percento è riciclato. Devo dire che su questi tre sistemi quello che sta prendendo fortemente piede è quello sull'incenerimento e sul riciclaggio. Poiché comunque non è possibile evitare la produzione dei rifiuti in ordine gerarchico decrescente così come è stato stabilito anche dall'ultima normativa europea, l'obiettivo fondamentale e principale è quello di tentare di ridurli al minimo: programmi di minimizzazione dei rifiuti stanno emergendo in diversi Stati e in diverse Regioni italiane.
La riduzione della produzione dei rifiuti e il conseguente impegno alla raccolta differenziata, che sappiamo dovrà essere sempre più di qualità poiché altrimenti ci troveremo ad avere difficoltà a venderlo in un mercato, che stenta, vuoi anche per la crisi economica, sempre più ad essere attraente e competitivo... quindi riduzione, raccolta differenziata e recupero delle materie prime sono a caposaldo di un intero sistema di rinnovamento dei consumi e del minore impatto possibile dei rifiuti sull'ambiente. Solo, ribadisco, con la diminuzione della produzione dei rifiuti i cittadini inizieranno ad avere una reale, fondata riduzione dei costi della gestione dei rifiuti. Produrre meno rifiuti è possibile se a questo concorrono in modo particolare soggetti pubblici che avranno poi e dovranno avere la capacità di coinvolgere sempre più soggetti anche privati.
Vi dicevo prima delle azioni che sono state messe in piedi nelle diverse regioni: l'incentivazione all'autocompostaggio domestico, cosa che stiamo facendo anche noi, pratica che fra l'altro i nostri genitori facevano senza la necessità di particolari programmi e incentivi; promozione dell'utilizzo di pannolini ecocompatibili; vendita di prodotti sfusi presso grandi distribuzioni commerciali; gestioni per le ecofeste, ospedali, mense scolastiche, andando a togliere quell'usa e getta e utilizzando stoviglie lavabili; promozione dell'utilizzo dell'acqua del rubinetto: noi in Italia abbiamo il maggior consumo di acqua in bottiglie, che, come sappiamo, sono in plastica. A queste... noi ieri abbiamo sentito... e quindi bene ha fatto l'Assessore ad evidenziare tutte le azioni che sta mettendo in piedi per cercare di minimizzare la produzione dei rifiuti; sappiamo che queste azioni non sono risolutive, ma ritengo che sia quanto mai necessario iniziare ad invertire la tendenza e solo con esempi anche piccoli, ma concreti si potrà fare accrescere in ciascun cittadino quel senso e quella consapevolezza che solo attraverso un'azione da parte di tutti si potranno ottenere risposte concrete a questa sfida vitale. La delibera in questione, che definisce le diverse fasi per il nuovo sistema di trattamento dei rifiuti, pone in modo sostanziale la sospensione dell'operazione di smantellamento della discarica di Brissogne, scelta che ci riporta alla valutazione della gestione dei soli rifiuti annuali prodotti. Il nostro compito quindi - e questo anche da parte della Commissione nei prossimi mesi - sarà quello di andare a definire l'impianto di trattamento che garantirà sotto i diversi aspetti, sia quello economico, sia quello della certificazione, un CdR di qualità e sotto questo aspetto devo dire che sono veramente tante le proposte in questi ultimi mesi di impianti innovativi, che sono stati immessi sul mercato nazionale e internazionale... produrre un CdR di qualità che comunque inevitabilmente sarà destinato ad un impianto di cogenerazione o teleriscaldamento. Queste determinazioni, una volta concretizzate, riusciranno a dare risposte adeguate per la gestione dei rifiuti con grande, particolare attenzione alla tutela ambientale e della salute umana.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Merci, M. le Président. Accolgo positivamente le considerazioni che avete espresso, che mi sembra vadano nella direzione di una condivisione della scelta che abbiamo portato. Sicuramente il tema della gestione dei rifiuti è un tema molto complesso, su cui c'è un confronto non solo a livello nazionale, ma sicuramente internazionale, se non a livello globale, dove, come ricordato, sono i Paesi più avanzati, più ricchi che oggi possono porre l'ambiente al centro della loro attenzione politica, quindi ricercano tutte quelle soluzioni che siano molto più attente all'ambiente e quindi alla salute della popolazione. È così che noi pensiamo la Valle d'Aosta, ossia una Regione che si confronta con il mondo più avanzato su queste tematiche e che vuole guardare avanti, che vuole perseguire degli altissimi livelli di attenzione sull'ambiente e nello stesso tempo perseguire livelli di eccellenza anche nel settore di gestione dei rifiuti. Siamo consapevoli che i rifiuti, per un banale principio di conservazione della materia, non si smaterializzano: bisogna passare comunque attraverso dei metodi che possano ridurre gli impatti, possano migliorare la qualità del rifiuto che produciamo, ma inevitabilmente ad un certo punto questo rifiuto deve essere trattato.
Siamo aderenti alle indicazioni dell'Unione europea, quindi riduzione dei rifiuti, recupero del materiale, materie prime seconde, eccetera, ma ad un certo punto c'è una frazione di rifiuto che va trattata e su quella noi, mi sembra con una certa chiarezza di indirizzo, diciamo che su questo rifiuto trattato - che non è un'ecoballa, perché l'ecoballa è un assemblaggio informe del rifiuto praticamente tal quale - si tratta di fare un trattamento che passerà per delle vie chimiche, non solo fisiche, affinché dalla parte residuale del rifiuto si possano eliminare quei contaminanti che sono poi all'origine delle emissioni in atmosfera e quindi degli impatti successivi. Non ci sono altresì delle soluzioni che noi univocamente possiamo individuare, non c'è la soluzione, altrimenti non saremmo qui a discuterne, credo che sarebbe stata presa da tempo, senza scaldare animi, comitati e soggetti su questo tema e sarebbe stato dal nostro punto di vista, come Governo, molto più semplice. Il Presidente, dai primi giorni di luglio, con una certa fermezza e decisione, ha chiesto di fare tutta una serie di cose su questo tema, non ci si è certo improvvisati negli ultimi tempi.
Detto questo, la soluzione che dobbiamo ricercare, proprio perché non c'è la cosa migliore al mondo, va cercata tenendo del contesto locale. Vi è la ricerca di una soluzione che è legata anche a delle specificità e a delle possibilità; è già stato ricordato che abbiamo un territorio, qualcuno lo ha detto accidentato, io dico così articolato e complesso, ed è fra l'altro intrinsecamente molto originale, ciò che ci portiamo dietro come cultura, quindi siamo consapevoli delle difficoltà e a questo dobbiamo pensare per scegliere la soluzione più idonea per il nostro territorio, attraverso un percorso che sicuramente è improntato al dibattito e al confronto. Mi sembra che, da questo punto di vista, si è lavorato; l'indicazione che è pervenuta, che è stata condivisa dalla maggioranza e su cui il Presidente ha chiesto particolare attenzione, è stato proprio il massimo confronto. Naturalmente confronto sui vari livelli: c'è il confronto di tipo tecnico, c'è il confronto politico, c'è il confronto con la popolazione, ci sono quindi i vari target di confronto. Molto interessante, voglio qui approfittare per ringraziare anche il Presidente della III Commissione, è stato il confronto, il modo di lavorare con la Commissione, con la quale si delineano delle basi su cui continuare a lavorare. È stato detto che c'è indeterminatezza, indecisione, perché "sperimentale" è un termine vago. Ora, da un lato c'è la cosa collaudata, fatta e finita, la decisione che uno un po' in modo perentorio pone; ma allora non va bene, perché non si discute; c'è poi la via che non è di timidezza, ma è una via, quella della sperimentazione, che permette di garantirsi che concretamente si vedano dei risultati e si possa operare con una certa tranquillità tecnico-scientifica. Adesso non so il senso che il collega Tibaldi vuol dare sull'"affrontare di petto", se essere macho nelle situazioni; secondo noi, bisogna lavorare e agire avendo cura di garantire che via via c'è conoscenza del sistema e operare con delle certezze: noi abbiamo dato questa indicazione. Ripeto anche che la sperimentazione non è esitazione, ma è mettere in atto subito qualcosa e poi sulla base dei risultati proseguire. Queste sono le considerazioni, adesso altri aspetti che avete evidenziato sul discorso di fare bonifica e gli aspetti di temporaneità, è evidente che si tratta di scelte che facciamo oggi e che non devono chiudere nessuna porta nel futuro, perché c'è tutta un'evoluzione sull'argomento. Soprattutto il senso che si è dato a questa temporaneità, "al momento" nelle azioni, è che si è voluto descrivere la realtà di come si intende operare avendo ben chiaro che "al momento" è riferito anche a tutte le azioni sulla discarica, quindi, ad esempio, di bonifica, su cui noi "al momento" non interveniamo, anche per il semplice fatto che, come ho detto ieri nella relazione, per almeno un certo numero di anni la discarica funzionerà e dovrà funzionare come tale. In questo senso quindi abbiamo scritto tale termine, senza dover dare altri significati. Da questo punto di vista, qualcuno ha detto che la discarica è un metodo per sotterrare i rifiuti, ma il mondo scientifico su un altro fronte ci dice che non è un sotterrare, ma fare un carbon sink, garantire per i posteri che vi sia un pozzo di carbonio da cui attingere quando il carbonio sarà esaurito dalle fonti fossili. I punti di vista sono diversi, il mondo scientifico legge le cose in ottiche diverse e io credo che più che mai, come ricordava il collega Louvin, di fronte a una grande evoluzione del mondo scientifico tecnologico, noi non dobbiamo bloccare e considerare assolute delle scelte, ma dobbiamo sicuramente cogliere le opportunità che oggi la tecnologia ci offre, che consideriamo le migliori per la nostra Regione. Voglio ribadire che al centro di tutta la decisione c'è questa attenzione particolare proprio a voler fare una scelta che non è chiusa, su cui bisogna lavorare in tempi non lunghi, ma avendo tempo di scegliere bene e la scelta deve andare nella direzione di ridurre al massimo possibile gli impatti sull'ambiente.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Credo che il dibattito su questa delibera abbia permesso di evidenziare il confronto di una serie di dati, di prese di posizioni e di indirizzo che vengono dati con tale atto amministrativo. Quello che non sto a ricordare, ringrazio naturalmente tutti gli intervenuti e la Commissione, che ha svolto un lavoro importante anche nel momento in cui ha fatto una serie di verifiche sulle tematiche, è il confronto di quelli che sono ad oggi gli strumenti utilizzati, come è stato detto, nelle regioni d'Italia, con diverse soluzioni, con esiti diversi e con valutazioni che di volta in volta tengono conto della realtà locale. Noi sappiamo che sono in costruzione una serie di termovalorizzatori in alcune regioni, con posizioni politiche del tutto diverse, nel senso che, nel vicino Piemonte, come in Lombardia, con maggioranze a colorazioni diverse si stanno costruendo dei termovalorizzatori senza che vi sia un'insurrezione, senza che vi siano delle valutazioni particolarmente difficili sotto il profilo del rapporto ambientale, perché? Perché tutti questi sistemi sono collegati con il monitoraggio continuo delle ARPA regionali, ossia quello che è importante: il controllo delle emissioni. Quello che è stato fatto a livello regionale è stato un lavoro abbastanza importante, che ha tenuto conto di quello che era successo fino ad oggi, nel senso che c'erano stati tutta una serie di studi che abbiamo utilizzato, che sono stati dovutamente consultati per vedere cosa si poteva fare a livello locale, tenendo conto che nella soluzione prospettata è dirimente un fatto essenziale, che ha fatto oggetto di confronto anche con i comitati. C'è stato ultimamente un dibattito aperto cui ha partecipato anche il collega Bertin, a Quart, su iniziativa del Comune si è fatto un confronto con tutti i comitati, aperto a tutti, dove c'è stata una discussione molto franca e serena sulle intenzioni che l'Amministrazione ha e sui punti di vista dei comitati. La valutazione sostanziale su cui si è cercato di intervenire era - ed è stato un po' il punto conclusivo - come e in che termini poter utilizzare subito, per la soluzione termovalorizzatore, la discarica di Brissogne; questo è stato un punto importante nel dibattito. Rispetto a questo dato, voglio precisare che abbiamo fatto fin dall'inizio tutte le pratiche per provvedere all'esproprio dei terreni vicini alla localizzazione attuale della discarica per il quarto lotto, per avere un sistema che possa reggere, per evitare quello che diceva correttamente il collega Tibaldi, le emergenze, per avere il tempo necessario per attivare quei meccanismi che completano la pratica. A questo punto il discorso che è emerso era la possibilità di utilizzare un sistema che non desse l'obbligo di attivare subito il materiale esistente nella discarica, per un utilizzo nel termovalorizzatore, perché questo sistema - dobbiamo dirlo con onestà, ma c'era anche nella relazione, nessuno lo ha nascosto - di riutilizzo del materiale in discarica non ha ad oggi esempi da altre parti sulle modalità con cui viene utilizzato e c'erano dei rischi: non rischi ambientali, ma da un punto di vista delle conseguenze di un trattamento che doveva essere fatto con la gassificazione dei rifiuti, per poter riutilizzare una parte di questo materiale, in quanto nella costruzione del termovalorizzatore una parte del prodotto che doveva essere immesso nel termovalorizzatore per garantirne l'utilizzo e il funzionamento con un costo sopportabile era legato anche al riutilizzo della discarica. Chiaramente il riutilizzo della discarica era visto bene anche dai Comuni vicini da un punto di vista ideale, perché toglieva un aspetto non dei più edificanti all'ingresso di Aosta di avere una discarica; però ad oggi non c'è un esempio di utilizzo del materiale messo in discarica. Di solito si fa un trattamento, si fanno degli interventi per ridurre il percolato, quindi per mettere in sicurezza la struttura che è quella di una discarica, ma non si interviene nel riutilizzo. Sono stati comunque utili gli esami fatti anche di questo materiale, che hanno dato che il materiale depositato può essere utilizzato fino ad una percentuale molto alta in linea teorica e anche questi sono stati dei sondaggi importanti, perché hanno dato un po' l'idea di quello che è stato fatto. Questo per dire che il lavoro fatto non è stato assolutamente dimenticato, anzi è stato utilizzato per arrivare ad una determinazione che passa attraverso un percorso, che in questo momento ha una fase diversa nel senso che: premesso quello che hanno detto tutti, che tutto quello che si può fare sulla raccolta differenziata si deve fare, condivido anche l'osservazione fatta dal collega Tibaldi sul fatto che sicuramente è bene differenziare, ma non è detto che la differenziazione sia da un punto di vista economico così sostanziale, nel senso che i consorzi che riutilizzano questo materiale danno un ritorno sul raccolto sempre più basso, perché si vuole avere del materiale sempre più selezionato il che non sempre è così. Vale per il vetro, addirittura il colore cambia, vale per l'alluminio, vale per il resto. È però importante - e non spendo altre parole sul discorso della raccolta differenziata, che - e questo è già in una delibera approvata dalla Giunta - va nel senso di premiare laddove ci sono delle azioni attive positive nei confronti della raccolta differenziata più spinta possibile. Nelle valli è possibile anche il compostaggio, qualcuno ha detto: perché non si fa il compostaggio? Il compostaggio va bene nelle zone dove il compost lo puoi utilizzare. È vero, si possono distribuire cassette per il compost e poi raccogliere, ma nella sostanza questo va bene dove il compost lo puoi utilizzare.
Con questa delibera credo che si sono date delle risposte attente, chiare e soprattutto indiscutibili su dove si vuole arrivare. Si vuole arrivare ad un sistema di pre-trattamento, ad un sistema di produzione di CdR di qualità, su cui non entro nel merito, perché è già stato detto tutto, nel pieno rispetto delle norme esistenti, che potrà essere utilizzato noi sosteniamo in loco. Questa è una differenza su cui vogliamo mettere l'accento, perché non riteniamo che il CdR, che non sono ecoballe, ma se qualcuno vuole andare a vedere i trattamenti, è un materiale che può essere lanoso, può essere leggermente più gommoso, che può essere tranquillamente utilizzato tant'è che, laddove questo materiale è prodotto con dei mezzi esistenti, viene utilizzato e addirittura ha i certificati verdi, ossia è soggetto nell'utilizzo a certificati verdi e a un contributo per l'energia rinnovabile, ad oggi. Questo quindi è un processo che viene chiaramente indicato nella delibera e la conclusione finale, l'utilizzo di questo materiale... sicuramente questo materiale deve essere utilizzato e quindi deve essere bruciato. Il conto è che questo, rispetto al rifiuto tal quale o quello che è il rifiuto, ha una serie di riduzione degli elementi inquinanti, vuoi le polveri sottili, vuoi la percentuale di cloro, vuoi la percentuale di altri agenti che potrebbero o dovrebbero essere pericolosi - quello che succede quando ci sono i termovalorizzatori - che devono essere filtrati e non devono essere dispersi nell'aria, ma se questi sono ridotti all'origine, il tutto è più facile, questa è la via che abbiamo scelto. In alcuni casi abbiamo dovuto mettere "al momento", soprattutto lo specifico per la discarica, e deve rimanere "al momento", perché sulla discarica bisognerà intervenire e molti dei colleghi lo hanno sottolineato. Al momento non ci sono gli strumenti per dire come si può intervenire e sotto questo profilo credo che ci debba essere tutta l'attenzione necessaria.
Non abbiamo preparato questa delibera per andare incontro a richieste di comitati o di altra natura, lo abbiamo detto anche l'altra sera in riunione con i comitati stessi, li abbiamo ringraziati per tutto il lavoro svolto dalle varie associazioni, abbiamo detto grazie, ma che non pensino di essere loro all'origine delle nostre scelte. Noi abbiamo fatto le nostre scelte, se anche loro sono contenti, glielo abbiamo detto in loro presenza, noi siamo due volte contenti. Abbiamo anche detto in questa riunione che c'è qualche forza politica che ha voluto "cavalcarlo"... per avere l'imprimatur su questa brava gente, noi gli abbiamo detto che non condividiamo questo passaggio politico, non crediamo che vi sia da "mettere cappelli, cappotti" o altre cose su gente che ha firmato, gente che ha liberamente espresso un'opinione, speriamo che l'abbia espressa nella massima libertà e coscienza di una materia così difficile, tant'è che anche oggi dobbiamo arrenderci su tanti punti a dire che ci devono essere degli approfondimenti e questo lo abbiamo detto con chiarezza nella delibera; abbiamo detto: per quanto riguarda l'aspetto di parametrazione nell'ambito del lavoro da svolgere rispetto a sistemi come il THOR, vediamo se ci sono sistemi corrispondenti o migliori che possono essere analizzati, dopodiché si decide in pochissimo tempo, perché vogliamo arrivare ad un intervento che sia compatibile con i tempi che sono a noi necessari per utilizzare finalmente una possibilità operativa seria e cosciente. Riteniamo che non ci sono oggi delle ambiguità, la scelta che è stata fatta è molto chiara, con la delibera che ha citato il collega Louvin di incarico ad un professionista per questi abbinamenti abbiamo detto dove volevamo arrivare in modo chiarissimo, quindi come utilizzarlo e riteniamo che questa sia una linea che va nella direzione che speriamo condivisa da tutti. Non ci sono difficoltà a dirlo, l'abbiamo portato come punto di riferimento, perché questa è la possibilità che ci toglie da una serie di difficoltà oggettive a cui noi non vogliamo sottrarci.
L'ultimo punto vorrei focalizzarlo sul discorso tariffario. In questa delibera non ne parliamo, lo dico al collega Tibaldi, ma questo è un punto molto importante, perché anche la linea della raccolta differenziata, che deve essere premiata laddove è virtuosa, sicuramente quella è una linea giusta, altrimenti succede quello che lei diceva; a parte la motivazione personale, la coscienza del singolo, di solito però dove sono molto sensibili è al discorso economico; quindi se io che sono virtuoso, pago di meno, sono doppiamente invogliato a fare uno sforzo in tal senso. Prendiamo quindi buona nota di questo tema, anche i Comuni ci hanno sollecitato in tal senso, credo che è interesse di tutti di premiare chi è virtuoso e di penalizzare o arrivare a dei controlli seri nei comuni su quello che succede, in modo che sia possibile andare nella direzione corretta. Con questo credo che la delibera sia come atto amministrativo sicuramente ancora con dei punti interrogativi, non poteva essere diverso, ma questi punti interrogativi sono da togliere in pochissimo tempo e quindi credo che la direzione sia tracciata. Grazie.
Président - Nous pouvons passer maintenant à l'examen des amendements. Nous avons l'amendement n° 1 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.
La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (VdAV-R) - Rapidamente, per illustrare in modo sintetico l'emendamento, che già in parte è stato illustrato in precedenza. Questo emendamento riguarda l'inversione delle priorità, ci sembra corretto partire dall'aumento della raccolta differenziata per arrivare alla fine all'utilizzo di quello che rimane. Non è solo una questione di corrispondenza con la normativa di riferimento sia europea, sia nazionale, ma anche una questione logica: si parte dai rifiuti, dall'eliminazione dei rifiuti e si arriva a quello che avanza. Questo emendamento riguarda diversi punti, fra l'altro si modificano alcune parti, in particolar modo quel che riguarda la raccolta dell'organico, che, a nostro avviso, è fondamentale per raggiungere una percentuale di raccolta differenziata significativa. In questo senso l'emendamento prevede di avviare la raccolta della frazione organica con modalità che tengano conto della densità abitativa, nel senso che il territorio valdostano è piuttosto diverso e bisogna tenere conto del fatto che non tutto può essere trattato allo stesso modo; la parte centrale può essere servita con un centro unico di raccolta nel quale può stare la frazione organica raccolta, mentre per le valli laterali evidentemente in funzione della densità abitativa bisogna naturalmente avere delle soluzioni differenti. Crediamo che principalmente bisogna tendere ad una lavorazione di materia e solo come residuale alla parte energetica. Un altro punto riguarda la discarica come è già l'emendamento del PD, nel quale si cancella la parte riguardante "al momento", crediamo che bisogna essere chiari su questo aspetto e la stessa popolazione ci tiene a sapere quale sarà la scelta. Evidentemente fra 20 anni le cose cambieranno, ma questo "al momento" lascia un dubbio che forse è meglio eliminare. Per quanto riguarda l'impianto, per questo aspetto che viene un po' enfatizzato della sperimentazione e dell'innovazione, crediamo che debba essere più chiarificato, in effetti proponiamo mediante tecnologia di provata sostenibilità ambientale, come il trattamento meccanico biologico, che fra l'altro era stato citato dal Presidente nella riunione di cui si parlava prima...
Sostanzialmente l'emendamento ha questi obiettivi.
Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.
Tibaldi (PdL) - Il nostro gruppo non voterà l'emendamento n. 1 per il semplice fatto che è di segno opposto a quanto stabilito nella delibera oggetto di esame. Nella delibera che stiamo esaminando si dice in maniera chiara, perlomeno per quanto riguarda il tenore letterale, che il Consiglio regionale delibera di propendere per una valorizzazione energetica dei rifiuti, questo è il punto n. 1, e per noi questa propensione va nella direzione auspicata anche se poi i tempi e i modi sono indicati in maniera generica, ma sta di fatto che il principio della valorizzazione energetica viene ribadito e sottolineato. Nel vostro emendamento invece c'è tutto un ventaglio di azioni diverse che non corrispondono ad una soluzione della problematica dello smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta, ma tendono a dare delle risposte che sono assolutamente frammentarie e parziali.
Per questa ragione l'emendamento n. 1 noi non lo votiamo, voteremo contro.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Per quanto riguarda l'emendamento n. 1, non si aggiunge molto a quanto già scritto, in particolare sull'ordine delle azioni è vero che la gerarchia europea, che è ben chiara e che è legge, mette questo ordine, però noi abbiamo voluto privilegiare la logica con cui si opera: allora si possono ridurre a monte i rifiuti, se si interviene in questa logica. A noi quindi sembrava una logica di fattibilità più aderente ad un percorso operativo, di fatto le singole azioni ci sono. Come ho detto ampiamente ieri e come ha ribadito il collega Comé, si sta già lavorando operativamente su quello che voi indicate al primo punto, il piano di azioni volte alla riduzione. Noi quindi proporremmo di mantenere questo ordine logico nel percorso di operatività, che permette di essere concretamente attivi nella riduzione dei rifiuti.
Per quanto riguarda il concetto di temporaneità, "al momento", come ho detto prima, è stato voluto perché si riferisce ad un insieme di operazioni e di azioni sulla discarica, al momento non si interviene sulla bonifica, ma certamente questa prima o poi andrà messa in conto. Una bonifica che passerà attraverso azioni che qualche tecnico ci ha illustrato e indicato nella Commissione, che passava anche per vie diverse rispetto al landfill mining.
Per quanto riguarda il discorso di propendere principalmente ad una valorizzazione di materie dei rifiuti, questo di fatto è ovvio, perché è compreso nel piano. Dove si parla di valorizzazione di materia vuol dire fare la differenziata, con cui recuperiamo e valorizziamo la materia. Il senso di mettere "valorizzazione energetica", con le critiche per cui forse non era chiaro che si passava attraverso il fuoco, come ha detto il collega Tibaldi, è proprio in un'ottica di trasparenza, di non trassare nel messaggio, di dire: "guardate, noi facciamo un trattamento, la direzione è quella di bruciare". Ora non si può forse proprio scrivere "bruciare", usiamo un termine più consono e quindi parliamo di valorizzazione energetica.
(interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)
Mi sembra che parlare di valorizzazione energetica sia inequivocabile.
Per quanto riguarda "globale", viceversa pensiamo sia peggiorativo aggiungere "globale", perché è proprio da una valutazione degli impatti locali che possono emergere maggiori criticità sul nostro territorio.
Per quanto riguarda infine tutto il discorso sulla frazione umida, anzitutto rendiamoci conto che stiamo parlando di una frazione che è il 10 percento dell'indifferenziato, ossia parliamo di 4.000 tonn/anno, ma, detto questo, questo atto dà piuttosto degli indirizzi generali politici che poi andranno declinati operativamente in una fase successiva, dove nel dettaglio andremo ad individuare le varie modalità, le migliori, per gestire anche queste frazioni. Ricordo, come è già stato detto dal Presidente, che ci sono già indicazioni in questo senso, incentivi al compostaggio domestico e poi ci sarà un'attenzione anche per le altre azioni. Per tale motivo non accettiamo questo primo emendamento.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:
Emendamento
I1 punto 1) del dispositivo è sostituito dal seguente:
"1) di approvare i seguenti orientamenti per pervenire alla definizione del nuovo sistema di trattamento dei rifiuti in Valle d'Aosta finalizzati all'adeguamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 3188/XI, del 15 aprile 2003, previsto dalla legge regionale 3 dicembre 2007, n. 31 "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti":
- di avviare un piano di azioni volte alla riduzione e prevenzione nella produzione dei rifiuti;
- di proseguire in azioni di informazione e sensibilizzazione dell'utenza;
- di potenziare le attività finalizzate a perseguire livelli importanti di raccolta differenziata anche volte a migliorare i quantitativi e soprattutto la qualità delle singole frazioni in accordo con le autorità di sotto-ambito;
- di avviare la raccolta della frazione organica con modalità che tengano conto della densità abitativa e di realizzare un unico centro di raccolta per la produzione di compost di qualità utilizzabile per ripristini ambientali;
- di propendere principalmente per una valorizzazione di materia dei rifiuti e energetica per la parte residuale;
- di avviare la produzione di combustibile da rifiuto (CdR) di alta qualità mediante tecnologie di provata sostenibilità ambientale come il trattamento meccanico biologico da destinare alla valorizzazione energetica anche in impianti di cogenerazione e teleriscaldamento che possano garantire un ulteriore contenimento dell'impatto su scala regionale e globale;
- di non procedere alle operazioni di smantellamento della discarica controllata di Brissogne in considerazione del fatto che l'azione di contenimento degli impatti connessi con la discarica stessa può essere attuata ricorrendo a tecniche di messa in sicurezza senza attivare un "landfill mining" con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione;".
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 7
Contre: 23
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Nous avons l'amendement n° 1 présenté par le groupe Partito Democratico.
La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Le nostre sono proposte molto più modeste, proposte che vogliono essere suggerimenti nella chiarezza di lettura della deliberazione, ossia la deliberazione traccia un percorso condiviso largamente fino ad oggi. Ecco così deve essere secondo noi oggi la deliberazione e tutti quanti hanno detto... lo ha detto il Presidente della Giunta che per costruire insieme la migliore strategia possibile per risolvere un problema che è reale, come quello dello smaltimento dei rifiuti in Valle d'Aosta, non si può prescindere da una politica volta alla riduzione della produzione innanzitutto di rifiuti e un deciso aumento della raccolta differenziata. Lo capiamo benissimo che c'è una logica di fattibilità, un percorso operativo, ma dobbiamo nella deliberazione fare anche cultura, dare un segnale, poi l'ordine dei fattori ovviamente è l'Amministrazione che dovrà curarli nella sua interezza, ma noi dobbiamo anche dimostrare che dal Consiglio regionale nei suoi atti determinanti questo problema della produzione di rifiuti, questo deciso aumento nell'indirizzo della raccolta differenziata deve essere un percorso politico chiaro. Segna un'indicazione di una strategia politica e di credibilità, quindi di strategia politica nei confronti dei cittadini che devono poi applicare quella strategia politica, per questo, senza cambiare le parole, abbiamo cambiato neanche l'ordine, ma i segnetti, perché non c'è 1, 2, 3 o 4, ci sono dei segni, ma anche i segni molte volte sono importanti.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Come già detto prima, l'ordine non è di importanza, l'ordine è di fattibilità; quindi non è proprio una gerarchia, non è come nella direttiva dove è esplicitato: qui c'è un ordine logico di fattibilità in cui noi non possiamo comunque prescindere dagli ordini gerarchici. Sul fatto che il cittadino abbia un messaggio più chiaro, mi permetto di dire che forse non è che il cittadino prende la delibera e la applica, ci saranno poi tutte le azioni concrete che come amministrazione mettiamo in campo.
(interruzione del Consigliere Rigo, fuori microfono)
Rollandin (UV) - ... lo faremo negli atti...
Zublena (UV) - ... Per questo motivo non accoglieremo l'emendamento.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 1 présenté par le groupe Partito Democratico, qui récite:
Emendamento
Punto 1) del dispositivo
Gli orientamenti che nell'ordine si trovano al 4° e al 5° posto sono collocati rispettivamente al 1° e al 2° posto.
Conseillers présents et votants: 29
Pour: 7
Contre: 22
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Nous avons l'amendement n° 2 présenté par le groupe Partito Democratico. Gentiment je prierais le collègue Rigo de vouloir illustrer l'amendement n° 3.
La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Era già mia intenzione, perché anche questi due emendamenti... innanzitutto ci pare pleonastica oggi la locuzione "al momento" proprio per le considerazioni fatte e svolte. Per la chiarezza, perché è un problema delicato, dove anche qui dobbiamo muoverci con circospezione, dobbiamo convincere. Anche qui per questo evitiamo letture diverse, non omogenee delle deliberazioni e allora se vogliamo la chiarezza, credo che in questo momento dire di non procedere alle operazioni di smantellamento è una cosa che avviene oggi, è una decisione di oggi. Abbiamo visto che questa è una prima fase di un percorso che la Commissione dovrà - sono convinto che il Presidente lo farà - attentamente seguire e valutare di concerto con l'Assessore. Oggi allora crediamo sia pleonastico questo riferirsi "al momento", così come "con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione", mettiamo il punto alla discussione di oggi, solo per quello. Non cambia nulla.
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Su questo punto è stato già detto sia nell'intervento del Presidente, sia nel mio; nell'emendamento n. 1 il fatto di dire "al momento" si riferisce ad un insieme di azioni, in particolare a quelle di bonifica della discarica, per cui riteniamo di doverlo mantenere proprio per una chiarezza di intenzioni, quindi non accogliamo questo emendamento.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2 présenté par le groupe Partito Democratico, qui récite:
Emendamento
Punto 1) del dispositivo
Nell'orientamento: "di non procedere..." è soppressa la locuzione "al momento".
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 7
Contre: 23
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 présenté par le groupe Partito Democratico, qui récite:
Emendamento
Punto 1) del dispositivo
Nell'orientamento: "di non procedere..." è soppressa l'espressione finale: "con il conseguente avvio dei rifiuti estratti ad un impianto di termovalorizzazione.".
Conseillers présents et votants: 30
Pour: 7
Contre: 23
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Nous avons l'amendement n° 2 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau.
La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (VdAV-R) - Lo illustro con l'emendamento n. 3, perché si ispira alla stessa logica. "Tecnologicamente innovativo" si sostituisce con "di comprovata sostenibilità ambientale". Questo "tecnologicamente innovativo" ci pare un po' strano, nel senso che è un po' indeterminato, può essere interpretato in tanti modi, non ci sembrava qualcosa che qualificasse particolarmente la cosa, per il resto abbiamo conseguentemente sostituito "innovativo" con "efficace".
Président - La parole à l'Assesseur au territoire et à l'environnement, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Su questi punti: "efficace", eccetera, credo siano esplicitazioni non rilevanti, perché sono già contenute nella formulazione della proposta e della scelta perché credo che al centro si sia posta l'attenzione alla riduzione degli impatti ambientali, per questo motivo non accoglieremo questi emendamenti.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 2 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:
Emendamento
Al punto 2) del dispositivo le parole "tecnologicamente innovativo," sono sostituite dalle parole "di comprovata sostenibilità ambientale anche".
Conseillers présents et votants: 28
Pour: 7
Contre: 21
Le Conseil n'approuve pas.
Président - Je soumets au vote l'amendement n° 3 présenté par le groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, qui récite:
Emendamento
Al punto 3) del dispositivo la parola "innovativo" è sostituita dalla parola "efficace".
Conseillers présents et votants: 28
Pour: 7
Contre: 21
Le Conseil n'approuve pas.
Président - La parole au Conseiller Louvin, pour déclaration de vote.
Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. La conclusione di questo dibattito ha evidenziato ci pare in modo più netto il permanere di alcune zone grigie e di alcune differenze che sono state correttamente messe in evidenza. Ci sono differenze più di natura formale, come quelle sull'ordine delle azioni da intraprendere, non è su queste cose che si fossilizza il gruppo di Vallée d'Aoste Vive-Renouveau, ci sono invece questioni di più grande spessore, che fanno la distinzione. Una di queste è la debole convinzione con la quale ci si muove per quanto riguarda il trattamento dell'organico e le questioni del compostaggio, le abbiamo sentite trattare con sufficienza come questioni sulle quali si può fare, ma non più di quel tanto. Noi siamo convinti che un'azione diversa sia decisamente più incisiva, sia possibile e realizzabile nel nostro contesto valdostano, non solo nelle aree montane, non solo nelle vallate laterali, ma anche su scala dell'intera regione anche attraverso l'istituzione di un centro unico per la produzione del compost. La differenza più significativa che permane è stata messa in evidenza intorno alla questione dell'utilizzo in loco, ossia in Valle d'Aosta del combustibile da rifiuto di qualità. Ha detto correttamente il Presidente della Regione: "qui sta la differenza", sì, noi siamo perché se possibile - e noi riteniamo che questo sia possibile e praticabile - sia valutata l'opportunità di non utilizzare nel ciclo regionale questo combustibile. È vero, è un combustibile per il quale oggi ci sono degli incentivi, ci sono i cosiddetti "certificati verdi"; intorno ai certificati verdi si apre un capitolo di discussione sull'utilizzo di questi fondi, di queste incentivazioni che sono state fortemente orientate dalle lobby energetiche in direzione anche di metodiche non certamente virtuose dal punto di vista ambientale e sono personalmente convinto, ma credo che siano in molti ad essere convinti che queste incentivazioni e questi certificati verdi molto presto spariranno per quanto riguarda questa tipologia di combustibili. Non abbiamo alcuna certezza, il problema naturalmente sarà discusso in altro loco e né il collega Marguerettaz, né io saremo per il momento lì a discuterne, ma è sicuramente una questione sulla quale è probabile che l'Unione europea qualche bacchettata anche all'Italia andrà a darla. Noi non facciamo affidamento su questo tipo di incentivazione, ma soprattutto per ragioni di qualità ambientale riteniamo dubbia l'opportunità di utilizzare questo combustibile; non sottoscriveremo sicuramente l'opinione del Presidente della Regione che parla di utilizzo tranquillo di questo combustibile per le finalità anche di riscaldamento della città di Aosta. Certo, siamo in un divenire, siamo in una situazione nella quale molte cose potranno ancora cambiare, ma non ci sembra che l'aver tracciato con una tale fermezza e convinzione la via del prossimo futuro sia una scelta da noi condivisibile.
L'altro aspetto sul quale, senza ripetere questioni che ci siamo già dette, dissentiamo, ma qui dissentiamo profondamente dall'impostazione del Governo regionale, è l'atteggiamento paternalistico con il quale vengono trattate ampie frazioni dell'opinione pubblica, certamente non manipolate e tanto meno manipolate da noi, ma che hanno fatto di una convinzione civica, di una convinzione di lavorare per una qualità dell'ambiente oggi e delle future generazioni una propria missione e un proprio impegno sociale. Il fatto di deridere queste parti della nostra opinione pubblica regionale, queste parti della nostra cittadinanza come brava gente, anche magari un po' gonzi da manipolare, non ci piace, riteniamo questo un atteggiamento di sufficienza con il quale viene trattata questa parte dell'opinione pubblica valdostana, quale che sia la sua convinzione politica se di Destra, di Sinistra, di Centro o agnostica, non ci interessa, ma i comitati che sono sorti, gli organismi che si sono attivati in questo, ma direi anche degli Amministratori e non solo regionali, degli Amministratori comunali, delle persone che a livello individuale o collettivo si sono messe con piena libertà e coscienza, questo atteggiamento paternalistico di una Regione che sa sempre meglio degli altri dove si sta andando - in fondo basta informarli, basta fare una conferenza, dire quello che si è deciso ed è già tanto se lo diciamo! -, ecco questo è uno stile di governo della cosa pubblica rispetto al quale siamo veramente all'opposizione, questo è un discrimine politico. Le discriminanti tecniche sono già state analizzate e puntualmente evidenziate, non aggiungiamo null'altro se non un annuncio di un voto di astensione, motivato da queste ragioni, sulla delibera in questione della quale - non sto a ripeterlo - apprezziamo alcuni presupposti a monte, ma non tutte le derivate a valle.
Président - La parole au Conseiller Rigo.
Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Crediamo sia stato fatto oggi un passo significativo in una direzione che ci convince. Non è ancora definito questo percorso, ci sono ancora perplessità come hanno evidenziato bene alcuni Consiglieri, dubbi, dobbiamo approfondire alcuni settori, alcuni interventi, lo hanno ricordato anche i membri del Governo regionale. Ci sono quindi questioni che devono essere chiarite, che seguiremo nei prossimi giorni e che cercheremo di seguire nei prossimi mesi per valutare attentamente l'evolversi della deliberazione. Auspico però che quel confronto che è stato necessario, che è stato anche reale, con quella passione di cui i giovani sono portatori, quei giovani che non hanno pregiudizi ideologici, deve continuare. Abbiamo bisogno non solo del confronto, ma abbiamo bisogno della voglia di fare politica della nuova generazione, ne ha bisogno il futuro di questa Regione, che non può limitarsi solamente ad ascoltare, ma deve "aprire" con loro, con un dialogo che hanno fino ad ieri rifiutato. Bene, lanciamogli un segnale, loro forse ci hanno lanciato un segnale, dobbiamo raccoglierlo. In questa direzione quindi vogliamo guardare in positivo, per questo il nostro sarà un voto positivo.
Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.
Rollandin (UV) - Molto brevemente, per sottolineare due aspetti in particolare che nella discussione sono emersi quasi come differenze: il primo è sull'atteggiamento nei confronti di quello che può essere il dialogo e quello che è stato ancora ricordato dal Consigliere Rigo, un confronto serio e corretto con chi ha e deve essere contattato per... Su questo non abbiamo dubbi, lo abbiamo dimostrato in ogni momento, siamo disponibili al confronto, lo abbiamo anche sollecitato, abbiamo partecipato in tutte le occasioni dove c'è stato dibattito dando risposte e spiegando perché venivano prese alcune decisioni. Non ci siamo mai sottratti alla discussione, lo abbiamo fatto per l'aeroporto, lo abbiamo fatto in altre occasioni, lo abbiamo fatto per i rifiuti e continueremo a farlo, quindi condividiamo in pieno questa metodica. Un breve cenno nell'ambito di quella che è stata una sottolineatura della classifica, vorrei ricordare che non c'era una numerazione, quindi ne terremo conto anche per dare il giusto risalto ad una sottolineatura corretta.
Per quanto riguarda invece l'interpretazione data su quello che ho detto nel merito delle associazioni, ho detto che le stesse hanno dei pregi e pubblicamente sono state ringraziate per questo. Non c'è stato in alcun modo un atteggiamento paternalistico da parte nostra, abbiamo solo voluto dire che ci convince meno quando una forza politica vuole "mettere il cappello" su qualcosa o qualcuno. Credo che vi sia da parte di tutti un apprezzamento per la disponibilità della gente al dibattito, lo abbiamo risottolineato, ci convince di meno questo ultimo passaggio fatto in tale direzione. Come ci convince poco l'atteggiamento di chi arriva al CdR di qualità e poi dice: "però questo bruciamolo fuori", questo, lo abbiamo detto anche pubblicamente, rasenta "l'effetto Nimby": "va bene fare alcune cose, ma facciamolo nel campo del vicino". Se l'operazione deve essere fatta, perché del CdR di qualità quello che deve essere fatto che sia fatto in Valle d'Aosta o in Piemonte i risultati sono gli stessi; abbiamo per fortuna anche sotto questo profilo un supporto tecnicamente valido in tutti questi ambiti come lo è anche in ambiti più delicati, come l'analisi del pellet, l'attenzione all'ambiente è garantita da una struttura regionale che è l'ARPA, che lavora in questa direzione con competenza e con grande attenzione. Il fatto che ci siano queste disponibilità per noi è una garanzia, il fatto che si tenda a dire: "è meglio se il CdR di qualità viene portato fuori", questo noi non lo condividiamo, perché se il CdR deve essere utilizzato, è meglio che lo utilizziamo nel punto più vicino, anche perché ci sarebbe un passaggio in più nel prendere questo materiale e trasportarlo e il trasporto notoriamente non è un elemento che facilita a livello ambientale una politica che mi sembra sia portata avanti da alcune parti, meno si trasporta, meno si fanno danni all'ambiente. Noi quindi andiamo in tale direzione, perché siamo convinti che questa sia la soluzione ottimale. Grazie.
Président - Je soumets au vote l'acte:
Conseillers présents: 30
Votants: 25
Pour: 25
Abstentions: 5 (Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Louvin, Patrizia Morelli)
Le Conseil approuve.